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Psicologia Clinica
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UTET
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22 June 2019
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Ronald J. Comer
PSICOLOGIA CLINICA
A cura di
Antonella Granieri, Francesco Rovetto
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Ristampe: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Anno: 2013 2014 2015 2016 2017
6.2 Disturbi dissociativi 168 8.2.3 Uso di alcol e di altre droghe 225
6.2.1 Amnesia dissociativa 169 8.2.4 Disturbi mentali 225
6.2.2 Fuga dissociativa 172 8.2.5 Modellamento: il contagio del
6.2.3 Disturbo dissociativo suicidio 226
dell’identità (Disturbo da 8.2.6 Collaboratori e colleghi 228
personalità multipla) 173 8.3 Quali sono le cause sottostanti
6.2.4 Disturbo di depersonalizzazione 176 al suicidio? 229
6.2.5 Come vengono spiegati dai 8.3.1 La visione psicodinamica 229
teorici i disturbi dissociativi? 177 8.3.2 La visione socioculturale di
6.2.6 Come vengono curati i disturbi Durkheim 230
dissociativi? 181 8.3.3 La visione biologica 231
6.3 I cambiamenti proposti 8.4 Il suicidio è connesso all’età? 232
nel DSM-5 183 8.4.1 Ragazzini 232
Riflessioni critiche 184 8.4.2 Adolescenti 233
Parole chiave 184 8.4.3 Anziani 235
Domande di riepilogo 184 8.5 Cure e suicidio 237
8.5.1 Quali cure sono utilizzate dopo i
tentativi di suicidio? 237
CAPITOLO 7
8.5.2 Cos’è la prevenzione del suicidio? 238
DISTURBI DELL’UMORE 185 8.5.3 I programmi di prevenzione del
7.1 Depressione Unipolare 186 suicidio sono efficaci? 239
7.1.1 Quanto è diffusa la Depressione Riflessioni critiche 240
Unipolare? 186 Parole chiave 241
7.1.2 Quali sono i sintomi della
Domande di riepilogo 241
Depressione? 186
7.1.3 Diagnosi della Depressione
Unipolare (Episodio Depressivo CAPITOLO 9
Maggiore) 188
7.1.4 Stress e Depressione Unipolare 189 DISTURBI
7.1.5 Il modello biologico della DELL’ALIMENTAZIONE 243
Depressione Unipolare 189 9.1 Anoressia Nervosa (AN) 244
7.1.6 Modelli psicologici della 9.1.1 Quadro clinico 244
Depressione Unipolare 196 9.1.2 Problemi medici 246
7.1.7 Il modello socioculturale della 9.2 Bulimia Nervosa (BN) 246
Depressione Unipolare 204 9.2.1 Abbuffate 248
7.2 Disturbi bipolari 209 9.2.2 Comportamenti compensatori 248
7.2.1 Quali sono i sintomi dello stato 9.2.3 Bulimia nervosa e anoressia
maniacale? 210 nervosa 249
7.2.2 Diagnosi dei disturbi bipolari 210 9.3 Quali sono le cause dei
7.2.3 Da cosa sono causati i disturbi disturbi dell’alimentazione? 250
bipolari? 211 9.3.1 Fattori psicodinamici 250
7.2.4 Quali sono i trattamenti per i
9.3.2 Fattori cognitivi 252
Disturbi Bipolari? 212
9.3.3 Disturbi dell’umore 253
7.3 I cambiamenti proposti 9.3.4 Fattori biologici 253
nel DSM-5 215 9.3.5 Pressioni sociali 256
Riflessioni critiche 216 9.3.6 Ambiente familiare 257
Parole chiave 216 9.3.7 Fattori multiculturali: differenze
Domande di riepilogo 216 razziali ed etniche 257
9.3.8 Fattori multiculturali: differenze
di genere 259
CAPITOLO 8
9.4 Come vengono trattati i
SUICIDIO 217 disturbi dell’alimentazione? 260
8.1 Cos’è il suicidio? 218 9.4.1 Trattamenti per l’anoressia
8.1.1 Come viene studiato il suicidio? 220 nervosa 260
8.1.2 Modelli e statistiche 222 9.4.2 Trattamenti per la bulimia
8.2 Cosa spinge al suicidio? 224 nervosa 264
8.2.1 Eventi e situazioni stressanti 224 9.4.3 Disturbo da Alimentazione
8.2.2 Cambiamenti di umore e di Incontrollata (BED, Binge Eating
pensiero 225 Disorder) 266
o 1 4
C a p i t o l
Zia
Ell’iNFaN
DiStURBiD
lESCENZa
EDEll’aDo
Presentazione di un caso
aa
illo poiché continu vi-
a stare tranqu
seduto non riesce della sua impulsi
anni, è arrivato
in cli- gni. Eddie, a causa ha praticamente
o […] di sette disturbare i compa to, non
B
illy, un bambin dalla madre perché rtamento irrequie la scuo-
accompagnato tà e del compo bambini. Dopo
nica psichiatrica di stare male».
[…] mai con gli altri
amici e non gioca solo.
tema in oggetto
di
ne e pensa spesso frequen- a a cau-
rare le conseg causa dei suoi sasse la strada. scuola matern
sia perfetto. A mattino rifiutato da una a fre-
capo perché tutto farlo alzare al Dopo essere stato vità e impulsività, Eddie iniziò . In
matici, è difficile di restare
ti problemi psicoso ma se gli viene permesso sa della sua iperatti ed ebbe un anno molto difficile
a scuola, le lezioni. a com-
per andare re indietro con quentarne un’altr seguì un program
ma
upa di rimane e a elementare a frequen-
a casa, si preocc non riesce a eseguir o prima e second terza passò infine
va a scuola, spesso specifico, e in sostegno
Quando invece scoraggiato riguard portamentale un servizio di
questo lo fa sentire normale, ma con
gli esercizi, e tare una classe to (Spitzer et al.,
1994).
alla sua situazio
ne». […] o scolastico e
spes- il suo comportamen
travalicato l’ambit scolastico per
i e vuole
Le sue ansie hanno attaccato ai suoi genitor ere che manifestano
disturbi psi-
te
so è morbosamen sono. Ha paura che possa succed ed Eddie sono bambini seriame nte i legami
Billy i danneggiano
sempre sapere
dove del solito, oppu- i loro rap-
se arrivano a casa più tardi cologici. Tali problemil rendimento scolastico e lari
a […] , partico
loro qualcos senza di lui. familiari dei ragazzi e per ragioni
qualche parte stato un bam- in modo diverso
re se vanno da che non è mai porti sociali, ma potrebbe essere
diagno-
Billy ammette one che negli
ultimi . Billy, al quale bambino
La mamma di per ciascun disturbo depressivo maggiore, è un
, ma ha la sensazi in ca- e ma-
bino molto allegro te depresso. Spesso sticato un disturb
o
e il perfezionismo,
particolarmen di essere troppo la tristezza, l’ansia
sei mesi sia stato niente, dicendo , che lotta con di pancia e di
mal di testa.
senza fare a giocare fisici come mal cità di
sa sta fermo Non gli interess nifesta sintomi sono l’incapa
qualunque cosa. tà ad li di Eddie, invece, istiche del
stanco per fare appetito. Ha difficol della I problemi principa ività e l’impulsività, caratter
farlo. Ha scarso
né si diverte a si sveglia nel
cuore
concentrarsi, l’iperatt attenzione/iperattività (ADHD
).
la sera, spesso la prima di
addormentarsi fa ha detto per disturbo da deficit eare che un funzionamento
patolo-
. Tre settimane
notte o all’alba […] (Spitzer et al.,
1994).
È importante
sottolin
si momen to della vita. Tutta-
morire. rsi in qualsia maggiore
volta di voler gico può verifica emergono con
o di nove anni,
è stato i di anomalia durante
Eddie, un bambin to iperattivo e impul- via, certi modell : per esempio,
Lo scorso anno particolari periodi
per comportamen e a so- probabilità in la terza età.
sospeso due volte si è arrampicato sulle lampad l’infanzia o durante i che hanno ori-
fa re, pro- eremo i disturb
sivo. Pochi giorni e poi non sapeva più scende In questo capitolo esamin adolesc enza. Nel capitolo
a si la- prima
spensione dell’aul Gli insegnanti gine nell’infanzia
o nella
disturbi più comun
i nel-
trambusto a scuola. i non riescono a mo, invece, dei
vocando grande bambin success ivo parlere
fatto che gli altri e, perché gira
di con- anziana.
mentano del Eddie è present la popolazione
quando è
concentrarsi quando non sta mai fermo. Anche
e
tinuo per la classe
210 Psicolog
7.2.1 Quali son
ia Clinic
a
o i sintomi del
lo stato
Tabella 7.4
DSM Checklist
Episodio mania
cale
Ogni disturbo è descritto in
ndano in una cu-
di classificazione del
cale ziona- almeno tre dei
dello stato mania emotiva, motiva Persistenza di
depressione (area fisica), ma in senso o grandiosità
namento della cogni tiva e ima ipertrofica
ntale, autost
le, comportame o di sonno
e diminuito bisogn con-
opposto. è pervaso da intens ità del solito,
oppure spinta
DSM-IV-TR
stato maniacale isce maggiore loquac
Chi vive in uno otenti ed euforiche. Esper parlar e i
e, onnip che, però, è spro-
tinua a soggettiva che
emozioni positiv o esperienza
sere ed esaltazione sogget- fuga delle idee ano rapidamente
un senso di benes agli eventi della vita reale del pensieri si succed
nato rispett o mania cale sono
porzio in stato
tutte le persone e diventano invece
distraibilità zata oppure
agita-
to. Tuttavia, non felicit à. Alcun to dell’at tività finaliz
della e in- aumen
la realizzazione quando altre person zione psicom
otoria e che
ili, soprattutto idee ambiziose. lgimento in
attività ludich
nervose e irritab danno-
azione delle loro maniacale fa sì
eccessivo coinvo
potenziale di
conseguenze
tralciano la realizz azionale, lo stato li, hanno un alto
Nell’ambito motiv costantemente nuovi stimo se. funzio-
cerchino con omissione del
che i soggetti lgimento emoti
vo. Essi vanno
Disagio signifi
cativo o compr
gnia e coinvo i amici, di nuovi
compa e vecch namento.
ricerca di nuovi proprio re I
entusiasmo alla si conto che il Disturbo bipola
ssi, senza render eo
e antichi intere ente. cale, ipomaniacal
è eccessivo e opprim solitamente un Presenza di un ore.
episodio mania
stile di socialità le persone hanno ,
Durante tale stato attivo. Si muovono rapidamente depressivo maggi niaca-
episodio ipoma
molto per tutto ciò che
in- è presente un
comportamento bastas se mai Se attualmente ore, è stato presente
in prece-
non e logorroici. maggi
le o depressivo io maniacale.
come se il tempo ndo spesso iperattivi
risulta intess ono un episod
funzio-
tendono fare, e ad alta voce,
denza
omissione del
o velocemente fatte per cativo o compr
Spesso parlan e osservazioni Disagio signifi
fitte di battute di la-
conversazioni al contrario, piene non è namento.
genti oppure, apparire Disturbo bipola
re II
sembrare intelli i. Il desiderio di
verbal e o depressivo
Figura 12.3
schizofrenia.
Alcuni studi indi-
Biologia della temporali e frontali sono rela-
lobi
te più esposte al
za rispet to alle
madri di sogge
Limosin et al.,
tti
2003). Infine, alcunie
(Brown et al., 2004; anticorpi ad alcuni virus nel
o
studi hanno rilevat schizofrenici partecipanti alla
sangu
ricer-
Curiosità e
schizofrenici i lie in strutture
come
citazioni famose
cano che negli ti anoma dei sogge tti . La presen -
tivamente ridotti
e sono presen . del 40% et al., 1994)
talamo al., 2004; Torrey state
l’amigdala e il ca (Leweke et persone erano
l’ippocampo, rpi indica che questeparticolari virus.
za di tali antico
Ippocampo e momento a quei
esposte in qualch
Talamo
frenia, ma affinc
posti per la schizo za anche di fattori
ab-
si limitano a
hé il
Lobo temporale definire i presup presen
esti occorre la
disturbo si manif ulturali essenziali.
psicologici e socioc
Paragrafi di
oggetto, attività nale su tutto il corpo, e ho iniziato a
noscono tre catego o situazione. Si sulle mani, avevo sudare,
rie rico- la sensazione i capelli fradici
fiche, fobie social principali di fobie: fobie speci- diventata pallida
di non avere più
sangu
. Avevo
autorevoli delle
i e agorafobia.
Le spiegazioni come uno spettro e nelle vene, sono
fobie, in partic più di stare per crollar . Avevo l’impre
olare e; mi pareva ssione
li, sono quelle
di ogni
menti di evitam attraverso compo nella testa e nelle battiti pulsare
ento. rta- orecchie; credev forte
Le fobie specif be fermato. Vedev o che il cuore
iche vengono o luci nere e gialle. si sareb-
con le tecnic he trattate delle persone Sentivo le voci
comp ortam entali efficacemente nienti
attorno a me,
da molto lontan ma ovatta te, come prove-
L’esposizione può di espos izione o. Non riuscivo
essere graduale .
paragrafo
sibilizzazione), e che a come mi a pensare ad altro
intensa (immersione rilassa ta (desen- sentivo e che dovevo assolu
re e correre via, tamente usci-
caria (modeling). o flooding) o vi- altrimenti sarei
ne da lì e respira morta.
I terapeuti che re aria fresca (Hawk Dovevo andarme-
si occupano di rigg, 1975).
no in genere due fobie sociali disting
caratteristiche uo-
ansie sociali e scarse di questo distur
bo:
contribuire a ridurr abilità sociali. Il trattamento al., 2006); quelli
può
verso i farmaci, e l’ansia sociale dei pazienti attra- tuti e improvvisi,
però che hanno
attacchi di panico
la terapia di grupp senza ripe-
anche con una o o cognitiva, trebbero soffrir alcuna ragione
combinazione o e di apparente,
si infine posson di diversi interv chi di panico, gli disturbo di panico. Oltre agli po-
o ricorrere all’add enti. Es-
lità sociali per estramento alle indivi attac-
miglio abi- un disturbo di panico dui ai quali è stato diagno
le situazioni social rare la sicurezza dei soggetti zionali nel modo verificano dei cambi sticato
i. nel- di pensare o di amenti disfun-
dagli attacchi stessi comportarsi provo
cati
guente). Ad esemp (si veda Tabella 4.8 alla pagina
4.3 io, può subentrare se-
pazione costan in loro la preocc
Disturbo te di
tali manifestazio avere altri attacchi e del signifi u-
Di panico ni cato
necessità di pianif («Sto uscendo di senno?»), oppur di
icare la loro vita
Schede di approfondimento su
che il bullismo dal 1977 è infatti timento della sono state avviate
è stato un fattore emerso salute campagne dal Dipar-
casi (crisp, 2001). scatenante nei dere la conosc di informazione
a volte gli autori due terzi dei enza dei progra per diffon-
bulli stessi, anche delle sparatorie la famosa «stop mmi antibullismo,
se molto più spesso erano i Bullying now». compresa
lismo. un sondag erano vittime allo stesso tempo
gio statunitense di bul- , proprio per la
scita avvenuto
all’interno di una
bs, Jensen, 2005) comun
. Nella maggioranza ità violenta (Hib- rischio i bambi
disturbo della dei casi, tuttavi ni con genitori
condotta è stato
blematici con collegato a rappor a, il disturbi correlati antisociali, colleri
all’uso di sostan ci, o con
i genito ti pro-
conflitti tra i genito ri, modelli genitoriali inadeg zofrenici (Julien
, 2008).
ze, dell’umore
o schi-
ri e ostilità famili uati,
2008, 2003). I are diffusa (Phare
bambi
216 Psicolog
ia Clinic nitori, oppure rifiuta ni che vengono abbandonati s, 14.4.2 Come vie
a
presente costan ti, maltra ttati, o la cui famig dai ge- della condott ne trattato il disturbo
temen lia non a?
essere maggiormen te e in modo adeguato, sembr è Poiché i compo
Riflessioni criti te a rischio di ano darsi con l’età,
rtamenti aggres
sivi tendono a
che della condotta.
Analogamente,
presentare il disturb
o i trattam enti per il disturb conso li-
sembrano essere sono generalmente o della condotta
1. Quasi tutti
i giorni si hanno più a ni (Hibbs, Jensen più efficaci nei ragazzi sotto
alti e bassi di umore , 2005). Negli i 13
ultimi anni sono an-
la depressione
clinica? . Come si può
2. In una ricerca distinguere una stati
, gli studenti che normale malinc
vano un ritmo ascoltavano una onia quotidiana
allegro (Stratto canzone malinc dal
dal-
conica ha riferito n, Zalanowski, onica risultavano
di 1999, 1994). più depressi di
successo in questo avere «apprezzato» l’esper Eppure, il gruppo
che aveva ascolta
coloro che ascolta
caso? ienza musicale -
3. Sono tanti più del gruppo to la
gli attori comici del brano allegro canzone malin-
potrebbe miglior che hanno avuto . Cosa può essere
are il loro umore a che fare con
cità di pensare ? C’è qualcosa la depressione.
o nel fatto stesso C’è qualcosa nel
4. Alcune person comportarsi in modo umoris di essere depres recitare una parte
e sostengono tico? si che potrebbe che
dualità e appiatt che i farmaci dare loro la capa-
iscono la sensibi antidepressivi
5. Numerosi lità rispetto sopprimono il
teorie di diverso ai mali sociali. compo rtamento utile,
sione: ad esemp orientamento Sono giustificate distruggono l’indivi-
studio e l’approfondimento
non professionali? ccio cognitivo che la loro visione
efficace per la
depressione unipola tetra e pessi-
re è diverso da
Parole chiave
Depressione
unipolare, p.185
Depressione
, p. 185
Disturbo bipola Inibitori seletti
re vi della ricapta
Disturbo bipola I, p. 211 na (SSRI), p.
194
zione della seroto
ni-
Domande di
riepilogo
1. Quali sono
i sintomi princip
2. Qual è la differe ali della depres
nza tra depres sione e dello stato
3. Descrivete sione unipolare maniacale?
il ruolo della noradr e disturbo bipolar
4. Descrivete enalina e della e?
la teoria psicodi serotonina nella
5. Come descriv namica depressione unipola
ono i comportamen della depressione di Freud re.
6. Quale collega tisti il ruolo del e di Abraham
mento esiste tra riconosciment e le prove a sostegn
I loro preziosi consigli hanno contribuito alla realizzazione di questa edizione di Psicologia Clinica.
La curatela del volume Psicologia Clinica è il risultato Un ulteriore livello di intervento ha riguardato lo stile
dell’unione di due competenze specialistiche, la psichia- linguistico e comunicativo dell’edizione americana che
tria e la psicologia clinica, mai disgiunte nella revisione talvolta risultava, rispetto alla tradizione manualistica
dei contenuti da quella psicoterapeutica. italiana, piuttosto colloquiale e che rischiava pertanto di
L’esperienza e la specificità propria della Psichiatria semplificare oltremodo talune prospettive cliniche. Per
hanno consentito la convalida, l’adattamento e, in alcuni contro sono state rispettate diverse caratteristiche forma-
casi, l’approfondimento degli aspetti inerenti la classifi- li del testo originale che possono favorire lo studio di
cazione e i correlati medici, organici e anche farmacolo- questa disciplina, quali i già citati box di approfondi-
gici dei diversi temi trattati. mento e lo spazio «Tra le righe», dove i contenuti ven-
L’esperienza e la specificità propria della Psicologia gono presentati con uno stile orientato alla riflessione
Clinica hanno garantito la presentazione della pluralità critica. Detto intento è ben esplicitato nella «Guida alla
dei modelli, dei metodi e delle tecniche che la caratteriz- lettura» fornita dalla casa editrice stessa.
zano, senza dimenticare l’attività clinica, comune deno- Sono state, inoltre, inserite vignette cliniche a titolo
minatore di tutti gli orientamenti, sia essa rivolta al sin- esemplificativo per gli studenti, sul modello di quelle
golo, ai gruppi o ai collettivi. presenti nell’originale americano. Dell’edizione origina-
La Psicologia Clinica persegue una clinica essenzial- le è stata, infine, conservata anche la collocazione dell’in-
mente psicologica che implica l’uso di metodiche fina- tero corpus bibliografico a conclusione del volume.
lizzate a modificare stati mentali, schemi di comporta- Il testo italiano nel suo insieme si caratterizza per uni-
mento e sistemi di relazione con lo scopo di promuovere formità di stile e per la presenza di tutti gli argomenti
migliori condizioni funzionali e adattive per la persona. indispensabili per l’insegnamento della Psicologia Clini-
In tale prospettiva, le psicoterapie propriamente dette ca, i quali, seppur trattati da un punto di vista didattico,
occupano una posizione centrale. Come si evincerà dal permettono allo studente che muove i suoi primi passi in
testo, sono numerosi gli ambiti di intervento della Psico- tale area di formarsi una visione il più articolata possibi-
logia Clinica, sia sul piano dei singoli individui sia su le di una disciplina sfaccettata ed eterogenea.
quello gruppale e/o istituzionale. Nella disamina delle L’intera revisione è stata supervisionata da entrambi i
molteplici situazioni problematiche, la psicopatologia si curatori, ognuno nel rispetto delle proprie specificità
costituisce come una, ma non l’unica, indicazione per un scientifiche.
intervento di tipo psicologico: possono essere diverse,
infatti, le ragioni del disagio personale e sociale. Si ringraziano la dottoressa Serena Bosco che ha la-
Il lavoro dei curatori, suddiviso in base alle specifi- vorato insieme alla professoressa Granieri nella riscrittu-
che competenze e interessi di ricerca di ognuno, si è pre- ra del capitolo 1 e la dottoressa Benedetta Vergani per la
fissato di integrare e arricchire la tradizione manualistica scrittura del box di approfondimento «L’inconscio tra
americana con temi propri della tradizione europea, al psicoanalisi e neuroscienze»; la dottoressa Chiara Bar-
fine di agevolare la lettura del testo da parte del pubblico basio per la cospicua integrazione e revisione del capito-
italiano. lo 2; il professor Fabio Veglia e la dottoressa Maria Zac-
Rispetto alla struttura globale del volume originale so- cagnino per la revisione e l’integrazione del paragrafo
no stati riscritti integralmente il capitolo 1 e 15, e sono 2.4; la dottoressa Gabriella Gandino per la revisione e
stati inseriti numerosi box di approfondimento con lo sco- l’integrazione del paragrafo 2.6; il professor Franco
po di descrivere lo sviluppo storico dei costrutti e dei con- Freilone e la dottoressa Barbara Fratianni per la revisio-
cetti e ridurre l’incidenza di alcuni temi collegati stretta- ne e l’integrazione dei paragrafi 3.2, 3.2.1 e 3.2.6 e per la
mente ai fenomeni sociali propri della realtà americana. scrittura dei box di approfondimento sul test di Ror-
schach, sul test di WAIS-II e sul PDM; la dottoressa Cont, Isabella Franzoi, Fanny Guglielmucci per la rilet-
Claudia Ricco per la scrittura dei box di approfondimen- tura critica del paragrafi relativi all’eziologia e al tratta-
to del capitolo 3 sul disegno della figura umana, sul dise- mento psicodinamico delle diverse patologie. Un ringra-
gno della famiglia, sul disegno dell’albero e sul disegno ziamento va anche al dottor Andrea La Terra e a Luca
della casa e per la revisione e l’integrazione del capitolo Ronzitti, tirocinanti presso il Dipartimento di Psicologia
16; il professor Saulo Sirigatti per la scrittura del para- dell’Università degli Studi di Torino, per il lavoro di re-
grafo 3.2.2; il professor Giuliano Geminiani per la revi- visione svolto con estrema cura. Il gruppo di lavoro, co-
sione e l’integrazione del paragrafo 3.2.5; la dottoressa ordinato dalla dottoressa Chiara Barbasio, ha permesso
Fanny Guglielmucci che ha lavorato insieme alla profes- di dare maggiore uniformità a un testo di grande respiro.
soressa Granieri nella riscrittura del capitolo 15.
Antonella Granieri
Si ringraziano le dottoresse Giulia Calarco, Chiara Francesco Rovetto
La stesura delle varie edizioni di Fundamentals of zionamento umano e, nel prenderli in considerazione, ho
Abnormal Psychology e di Abnormal Psychology mi ha cercato di far sì che fornissero uno stimolo alla riflessione.
tenuto impegnato per quasi trent’anni, pressoché metà Concludo esprimendo la speranza che anche questa
della mia vita. L’ultima edizione di Fundamentals of nuova edizione di Fundamentals of Abnormal
Abnormal Psychology è la sesta di questo volume e la Psychology possa risultare interessante per coloro che lo
tredicesima se si considerano entrambi i testi. Mi sento leggeranno, introdurli allo studio di questa disciplina e
profondamente gratificato dal fatto che molti studenti e parlare a loro e al loro tempo. Nel libro, ho sempre cer-
professori abbiano accolto con interesse questi libri ed è cato di far emergere la mia passione per questo settore,
stato un privilegio per me aver avuto la possibilità di ma il risultato è anche frutto delle segnalazioni disinte-
contribuire alla formazione di coloro che – ben più di ressate di coloro che hanno collaborato a questa impre-
mezzo milione – lo hanno letto nel corso degli anni. sa: gli studenti e i professori che hanno utilizzato questo
Il mio obiettivo, per ogni singola edizione, è stato di libro nel corso degli anni. Mi soffermerò sulle caratteri-
riuscire a presentare in maniera innovativa, interessante stiche di questa edizione e, se talvolta queste descrizioni
ed esaustiva la situazione che in ogni determinato mo- risultassero troppo elogiative oppure interessate, me ne
mento caratterizzava la psicologia clinica, una disciplina scuso, in genere riesco a evitarlo.
in continuo mutamento, e di far sì che le tecniche peda-
gogiche e gli approfondimenti fossero sempre aggiorna-
ti. Questo tipo di approccio, ossia il considerare ogni SESTA EDIZIONE: CAMBIAMENTI
edizione un «testo nuovo», è la ragione principale, alme- E NOVITÀ
no credo, dell’apprezzamento ininterrotto di cui hanno
goduto questi libri, e la nuova edizione segue lo stesso Nel corso degli ultimi anni vi sono stati grandi muta-
principio. menti nell’ambito della psicologia clinica, nella forma-
Infatti, anche quest’ultima edizione di Fundamentals zione, nel settore editoriale e nel mondo in generale.
of Abnormal Psychology è stata aggiornata e i cambia- Tenendo in considerazione tali mutamenti, la nuova edi-
menti sono perfino maggiori rispetto alle edizioni prece- zione presenta non solo degli aggiornamenti rispetto alla
denti per svariati motivi: precedente, ma anche degli elementi nuovi.
• l’ambito della psicologia clinica negli ultimi anni ha Maggiore spazio agli aspetti
registrato un enorme sviluppo; multiculturali
• il settore della formazione può avvalersi di molti stru- Lo studio dei fattori culturali (etnici, razziali, di gene-
menti nuovi; re…) ha assunto, giustamente, nel XXI secolo una pro-
• le innovazioni di cui dispone l’editoria per la presen- spettiva più ampia, la prospettiva multiculturale, un ap-
tazione dei materiali sono stupefacenti; proccio al comportamento anormale teorico e terapeuti-
• il mondo in cui viviamo è cambiato profondamente a co che viene ora applicato a tutte le forme psicopatologi-
causa dell’impatto sempre maggiore di Internet sulla che e alla loro cura. Nell’edizione attuale sono stati in-
nostra vita, della crescente influenza dei media, di trodotti vari elementi che si basano su questo tipo di ap-
eventi economici e politici quasi impensabili e del proccio.
mutamento dell’ordine mondiale. In ogni capitolo sono presenti ampie sezioni sulla
Prospettiva multiculturale che esaminano l’impatto
Cambiamenti di questo tipo devono necessariamente dell’appartenenza culturale sulla diagnosi, lo sviluppo e
essere inclusi in un libro sulla situazione attuale del fun- la cura dei modelli anormali di comportamento analizza-
ti. Il Capitolo 2 Modelli di anormalità per esempio, in- arricchiscono ogni capitolo per aiutare i lettori a com-
clude le sezioni sulle terapie culturalmente sensibili e prendere meglio la struttura delle diverse parti del
sulle terapie sensibili al genere; il Capitolo 5 Disturbi da cervello e le loro interazioni;
stress, esamina il legame tra la razza, la cultura e il di- • le analisi di come i fattori genetici, la chimica cere-
sturbo post-traumatico da stress, e nel Capitolo 7, Di- brale e le strutture cerebrali interagiscano con i fatto-
sturbi dell’umore, si analizzano i rapporti tra il genere, ri psicosociali nel determinare un comportamento
la cultura e la depressione. anormale.
In tutto il libro sono inoltre presenti box di approfon-
dimento culturale, che pongono anch’essi l’accento su- I media
gli aspetti multiculturali. Tra i temi affrontati, citiamo: I diversi strumenti di comunicazione utilizzabili nella
Diritto di priorità sui farmaci antidepressivi? (Capitolo nostra società rappresentano una risorsa straordinaria, e
7), I disturbi dell’alimentazione nel mondo (Capitolo 9) nel XXI secolo il loro potere è perfino aumentato con
e Prime rivendicazioni sui farmaci antipsicotici atipici? l’esplosione dell’uso di Internet, uno strumento che con-
(Capitolo 12). sente a chiunque di comunicare con persone sconosciute
attraverso i blog, i social network e altri strumenti simili.
Teorie e terapie cognitive e cognitivo- Lo straordinario impatto dei media sui nostri comporta-
comportamentali: la «nuova ondata» menti, pensieri e conoscenze, mi ha indotto ad aggiunge-
I terapeuti cognitivi e cognitivo-comportamentali, a ini- re, nei box di approfondimento, articoli di giornalisti che
ziare dagli anni Sessanta, si sono occupati di pazienti affrontano in pubblicazioni di diverso tipo temi riguar-
con atteggiamenti e processi di pensiero maladattivi che danti la psicologia clinica o racconti di persone affette
contribuivano alla loro disfunzione psicologica. A que- da disturbi psicologici che riferiscono le proprie espe-
sto approccio si è aggiunta, negli anni più recenti, la rienze.
«nuova ondata» delle teorie e terapie cognitive e cogni-
tivo-comportamentali che aiuta i pazienti ad «accettare» Maggiore spazio a disturbi e temi chiave
e a oggettivare i pensieri maladattivi che resistono al Tenendo in considerazione il crescente interesse di que-
cambiamento. Questa edizione di Fundamentals of sto settore (e della società) per certi problemi e terapie
Abnormal Psychology analizza in modo esauriente que- psicologiche, è stata aggiunta o approfondita sostanzial-
sta «nuova ondata», ad esempio la Terapia cognitiva ba- mente la trattazione di una serie di temi tra i quali ricor-
sata sulla consapevolezza (Mindfulness Based Cognitive diamo la tortura, il terrorismo e la psicopatologia, l’uso
Therapy) e la Terapia di accettazione e di impegno della metamfetamina, il transessualismo, il disturbo bi-
nell’azione (Acceptance and Commitment Therapy), il- polare nei bambini, le ferite autoinflitte, la terapia dialet-
lustrandone i presupposti, le tecniche e le ricerche in va- tico-comportamentale, i farmaci antidepressivi e il ri-
ri capitoli del libro. schio di suicidio, la musica e i tentativi di suicidio, la
chirurgia cerebrale, ad esempio la stimolazione del ner-
Maggiore spazio alle neuroscienze vo vago, la stimolazione magnetica transcranica e la sti-
Le tecniche di scanning cerebrale, le strategie di mappa- molazione cerebrale profonda, e il rapporto tra metari-
tura genetica e altri approcci basati sulle neuroscienze muginio e disturbo d’ansia generalizzato.
sono stati caratterizzati agli inizi di questo secolo da una
crescita e da un impatto continuo. Grazie a questi pro- Maggiore spazio a prevenzione e
gressi, anche le teorie e le cure biologiche del comporta- promozione della salute mentale
mento anormale hanno fatto passi avanti inauditi negli In linea con il crescente accento della clinica su preven-
ultimi anni. L’edizione corrente rende conto di questi zione, psicologia positiva e benessere psicologico, nel
progressi e, oltre alla visione biochimica del comporta- libro è stata dedicata una maggiore attenzione a questi
mento clinico, già affrontata nelle edizioni precedenti, importanti approcci.
presenta:
Mutamenti apportati al capitolo sui
• un’ampia analisi dei fondamenti genetici del compor- disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza
tamento clinico; Dei cambiamenti fondamentali sono stati apportati al
• spiegazioni approfondite su strutture e funzioni cere- Capitolo 14, Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza,
brali alla base del comportamento anormale. Si spie- per rispecchiare gli orientamenti attuali della clinica. I
ga, per esempio, come reti neurali diverse contribui- disturbi dell’infanzia da cui risultano affetti anche gli
scano al disturbo di panico, al disturbo ossessivo- adulti, soprattutto i disturbi d’ansia e dell’umore, sono
compulsivo, alla depressione e ad altre forme di psi- ora approfonditi in questo capitolo (invece di essere af-
copatologia; frontati in varie parti del libro), insieme ai disturbi più
• numerosi disegni attuali ed estremamente chiari che strettamente connessi alla giovane età, come il disturbo
Mihura, University of Toledo; Robin Mogul, Queens tratta di persone davvero straordinarie, di grande talento,
University; Karen Mottarella, University of Central Flo- che si impegnano per raggiungere sempre il miglior ri-
rida; Karla Klein Murdock, University of Massachu- sultato possibile e per creare degli strumenti utili alla
setts, Boston; Sandy Naumann, Delaware Technical & formazione dei lettori, che lavorano nel rispetto dei prin-
Community College; Paul Neunuebel, Sam Houston cipi etici della professione, e che sono tutte ugualmente
State University; Ryan Newell, Oklahoma Christian meravigliose. Non posso che definirli co-autori e in
University; Katherine M. Nicolai, Rockhurst University; qualche misura sono stati perfino dei co-insegnanti in
Fabian Novello, Purdue University; Mary Ann M. Paga- questa impresa, perciò devo a loro molto. Cito Kevin
duan, American Osteopathic Association; Daniel Paul- Feyen, responsabile acquisizioni editoriali; Tracey Kue-
son, Carthage College; Paul A. Payne, University of hn, condirettore editoriale; Paul Lacy, progetto grafico;
Cincinnati; David V. Perkins, Ball State University; Ha- Mimi Melek, senior development editor di Abnormal
rold A. Pincus, Presidente del gruppo di lavoro del Psychology (Settima edizione); Jane O’Neill, responsa-
DSM-IV, University of Pittsburgh, Western Psychiatric bile del progetto editoriale; Barbara Reingold direttore
Institute and Clinic; Chris Piotrowski, University of artistico; Sarah Segal, responsabile della produzione;
West Florida; Norman Poppel, Middlesex County Colle- Ted Szczepanski, photo editor e Catherine Woods, se-
ge; David E. Powley, University of Mobile; Max W. nior publisher.
Rardin, University of Wyoming, Laramie; Lynn P. Re- Elizabeth Widdicombe, presidente di Worth and Fre-
hm, University of Houston; Leslie A. Rescorla, Bryn eman, ha continuato a dirigere il gruppo in modo eccel-
Mawr College; R. W Rieber, John Jay College, CUNY; lente, ha creato un ambiente propizio alla realizzazione
George Esther Rothblum, University of Vermont; Vic dei miei libri, ed è rimasta sempre una buona amica. Gli
Ryan, University of Colorado, Boulder; Randall Sale- altri professionisti della Worth and Freeman ai quali
kin, Florida International University; A. A. Sappington, esprimo la mia gratitudine sono Todd Elder, responsabi-
University of Alabama. Birmingham; Martha Sauter, le commerciale; Michele Kornegay, redattore; Katherine
McLennon Community College; Laura Scaletta, Niaga- Evancie, correttrice di bozze; Ellen Brennan e Kirsten
ra County Community College; George W. Shardlow, Kite, autrici dell’indice; Adam Frese, segretario di reda-
City College of San Francisco; Roberta S. Sherman, zione.
Bloomington Center for Counseling and Human Deve- Non posso dimenticare gli eccezionali professionisti
lopment; Wendy E. Shields, University of Montana; di Worth and Freeman che hanno incessantemente lavo-
Sandra T. Sigmon, University of Maine, Orono; Janet A. rato con grande passione, competenza e buonsenso per
Simons, Central Iowa Psychological Services; Jay R. far sì che i miei libri suscitassero l’interesse dei profes-
Skidmore, Utah State University; Rachel Sligar, James sori di vari paesi del mondo: Kate Nurre, direttrice del
Madison University; Robert Sommer, University of Ca- marketing; Amy Shefferd, responsabile del marketing;
lifornia, Davis; Jason S. Spiegelman, Community Colle- Tom Scotty, presidente delle vendite e della gestione,
ge of Baltimore County; John M. Spores, Purdue Uni- oltre ai validi addetti alle vendite. Ringrazio molto tutti
versity, South Central; Amit Steinberg, Tel Aviv Uni- loro.
versity; B. D. Stillion, Clayton College and State Uni- Una nota finale. Con il passare degli anni, divento
versity; John Suler, Rider University; Thomas A. Tutko, sempre più consapevole di quanto io sia stato fortunato.
San José State University; Norris D. Vestre, Arizona Nonostante sembri un’affermazione scontata, voglio di-
State University; Lance L. Weinmann, Canyon College; re con chiarezza che a 62 anni riesco maggiormente a
Doug Wessel, Black Hills State University; Laura We- rendermi conto rispetto a quando ero più giovane del
sten, Emory University; Brook Whisenhunt, Missouri privilegio di cui godo per avere la possibilità di lavorare
State University; Joseph L. White, University of Califor- ogni giorno con studenti interessanti e stimolanti in una
nia, Irvine; Amy C. Willis, Veterans Administration fase della loro vita importante, di grande crescita. È al-
Medical Center, Washington, D.C.; James M. Wood, trettanto grande, e quasi inesprimibile, la mia gioia di
University of Texas, El Paso; Lisa Wood, University of poter contare su molti amici eccezionali e avere una fa-
Puget Sound; David Yells, Utah Valley State College e miglia straordinaria, in particolare Jon e Jami, Greg ed
Carlos Zalaquett, University of South Florida. Emily, e la mia fantastica moglie, Marlene.
Il mio ringraziamento non poteva non essere rivolto
al gruppo di professionisti della Worth Publishers and Ron Comer
W. H. Freeman and Company con i quali ho lavorato a Princeton University
stretto contatto per la realizzazione di questa edizione. Si Dicembre 2009
PROSPETTIVE EPISTEMOLOGICHE
IN PSICOLOGIA CLINICA
1.1
RAGIONI E NECESSITÀ venditore di luoghi comuni e di trite banalità camuf-
DI UN PUNTO DI VISTA fate sotto una terminologia e un rituale ermeneutico,
EPISTEMOLOGICO torna ad apparire necessario, almeno a un livello
«culturale», un lavoro di precisazione delle autenti-
Se pensiamo al principale destinatario di questo libro, che caratteristiche di una scientificità e di una specifi-
l’interrogativo di base è cosa è importante che abbia nel- cità della psicologia (Agazzi, 1976, p. 4-5).
la mente uno studente di psicologia che si accosta alla
sua prima formazione, in termini di strumenti concettua- La posizione scientifica di Agazzi è quanto mai attua-
li essenziali che gli consentano di orientarsi in un pano- le e ci riporta alla necessità di una formazione che abbia
rama così complesso e diversificato come risulta attual- solide basi teoriche proprio per la definizione di una pro-
mente quello della psicologia. Ci riferiamo a strumenti fessionalità con un’identità chiara, non in balia di cor-
che gli permettano l’acquisizione di contenuti utili anche renti delegittimatorie del senso comune né di tendenze
alle sue future scelte professionali che inevitabilmente riduzionistiche.
investiranno campi di applicazione ad ampio spettro. E
soprattutto che consentano una strutturazione graduale Osservazione: è una pratica comune utilizzata per
conoscere la realtà che ci circonda, è il tentativo di ac-
ma profonda delle conoscenze teoriche con la precisa
quisire conoscenze, in maniera più o meno precisa, più
finalità di scegliere, nel corso degli studi, il proprio sog-
o meno sistematica. La persona che osserva assume un
gettivo vertice di osservazione e teorico-clinico. Solo in ruolo di notevole importanza: l’osservatore è in qual-
questo modo, in qualità di psicologo, potrà posizionarsi che modo la persona che «seleziona» i dati dell’osser-
all’interno di un panorama variegato facendo riferimen- vazione.
to a un modello teorico ben preciso e con un linguaggio
condiviso da un proprio gruppo di riferimento. Le conoscenze e le competenze di base del sapere
La società attuale è, infatti, sempre più propensa a ri- psicologico devono inoltre svilupparsi in modo integrato
chiedere alla figura dello psicologo prestazioni molto per i diversi ambiti disciplinari. Per questo uno degli
diversificate: quesiti che provengono da diversi contesti strumenti teorici essenziali è una mappa che permetta
professionali e organizzativi e in particolare dai servizi uno sguardo dall’alto sui contenuti, per acquisire un qua-
clinici, medico-psicologici, sociali, educativo-scolastici dro completo delle varie discipline con i rispettivi ap-
e dagli enti locali. Questo rende attuale l’esigenza di una procci e metodi di analisi di quell’oggetto così comples-
sempre più accurata messa a fuoco dell’identità della so e affascinante che è la mente umana.
professione di psicologo anche a fronte di una diffusa Se teniamo presente il modello in cui lo psicoanalista
delegittimazione di questa figura. Con le parole di Evan- Antonio Imbasciati differenzia diversi livelli epistemo-
dro Agazzi, filosofo della scienza le cui teorie hanno logici della conoscenza scientifica (osservazione, de-
contribuito ad ampliare il campo semantico del concetto scrizione, interpretazione, spiegazione), la mente
di scientificità: dell’osservatore costituisce un vero e proprio strumento
in particolare per il primo di questi livelli: essa deve es-
Di fronte a una massa di opinioni più o meno confu- sere accuratamente formata attraverso l’apprendimento
se, che finiscono con l’idealizzare lo psicologo quasi di concetti, teorie, modelli, ma anche mediante una com-
come un taumaturgo o un mago, e a un’altra massa di petenza personale, una sorta di quid specifico e indivi-
opinioni non meno eterogenee, che tendono invece a duale che fa sì che le conoscenze acquisite non siano le
deprezzarlo come un medico fallito o come un abile stesse in tutti gli operatori.
nell’area semantica della parola anima, nei suoi vari tra metodo induttivo e deduttivo dovuta alle radici filo-
impieghi, dal discorso del senso comune a quello re- sofiche proprie della psicologia, sarà largamente accet-
ligioso e filosofico (Imbasciati, 1986, p. 2). tata e condurrà nell’800 alla separazione della disciplina
dalla filosofia e alla sua costituzione come scienza natu-
La psicologia intratterrà con la filosofia numerose li- rale.
nee di continuità, soprattutto in relazione agli oggetti L’irriducibile scissione teorica tra scienze della natu-
d’indagine e talvolta anche ai metodi: pensiamo all’os- ra e discipline umanistiche si riflette in quella metodolo-
servazione empirica (introspettiva e comportamentale), gica: il metodo deterministico ed esplicativo, usato per
alla classificazione, alla suddivisione della mente in fun- spiegare le leggi della natura, e quello definito compren-
zioni e processi psichici, tuttora attuali. sivo e descritto come un atteggiamento intuitivo dell’in-
dividualità singola.
Approccio costruttivista: approccio teorico fondato Bisognerà attendere il XVIII secolo per avere la defi-
sulla comprensione della struttura e della dinamica del nizione di un’area semantica della disciplina che mag-
sistema di significati soggettivi dell’altro. Nell’ambito giormente si avvicina a quella attuale: fondamentale è il
della matrice epistemologica costruttivista, viene mes- pensiero del filosofo Christian Wolff (1728-1732), in
sa in discussione la possibilità di una conoscenza «og- particolare la sua distinzione tra una psicologia riferita
gettiva», in quanto sapere totale che rappresenti in
esplicitamente alla concretezza dell’esperienza e una
modo fedele un ordine esterno indipendente dall’os-
concepita invece come un tentativo di chiarire l’essenza
servatore; la stessa osservazione diretta dei fenomeni
non è più considerata fonte privilegiata di conoscenza
stessa dell’anima razionale.
obiettiva. Con la naturalizzazione cartesiana dell’uomo biologi-
co una serie di processi psicologici (come ad esempio
Approccio epistemologico: l’epistemologia è l’attività motoria o quella percettiva) può diventare og-
quell’attività speculativa che tende a scoprire e indica- getto di studio naturalistico: fondamentali sono le ricer-
re i criteri per distinguere le proposizioni scientifiche
che di anatomia e fisiologia cerebrale di Franz Joseph
da quelle non scientifiche; l’epistemologia mira
Gall (1758-1828) che lo conducono alla formulazione di
all’esplicitazione consapevole e sistematica del meto-
una dottrina fisiognomica, l’organologia, ripresa dal suo
do e delle condizioni di validità delle asserzioni scienti-
fiche. allievo Johann Gaspar Spurzheim (1776-1832) e ribat-
tezzata frenologia. Con lo studio della fisiologia cere-
Dualismo cartesiano: secondo Cartesio la realtà è brale s’intende indagare la dimensione psicologica se-
divisa in due sostanze, res cogitans e res extensa. Con condo l’ipotesi che le facoltà mentali siano variamente
res cogitans si intende la realtà psichica a cui Cartesio
localizzate nella corteccia cerebrale, dando luogo a un
attribuisce le seguenti qualità: inestensione, libertà e
ingrossamento delle corrispondenti parti encefaliche:
consapevolezza. La res extensa rappresenta invece la
dalla forma della scatola cranica sarebbe possibile risali-
realtà fisica, che è estesa, limitata e inconsapevole.
re ai tratti del carattere attraverso una mappatura del cra-
Frenologia: dottrina dell’Ottocento e da tempo ab- nio in ventisei regioni alle quali corrisponderebbero al-
bandonata secondo la quale vi sarebbe una correla- trettante dimensioni della personalità.
zione tra caratteristiche psichiche e forma del cranio. Nell’alveo della cultura illuministica viene così a de-
linearsi la psicologia sperimentale il cui riconoscimento
Con Cartesio (1596-1650) e il suo dualismo, si costi- accademico risale al 1897, anno in cui Wilhelm Wundt
tuisce uno dei pilastri fondamentali della nascente disci- (1832-1892), considerato il padre fondatore della disci-
plina, in quanto precondizione per la nascita della psico- plina, istituisce a Lipsia il primo laboratorio di psicolo-
logia scientifica: la suddivisione in res cogitans (cosa gia associato a una cattedra di filosofia. Sin dal 1867,
pensante) e res extensa (cosa che ha estensione e quindi presso l’Università di Heidelberg, Wundt inaugura un
soggetta alle leggi della fisica) delinea un modello di corso di Psicologia fisiologica e il 1881 vede la nascita
uomo costituito da due parti distinte, il corpo e l’anima, della prima rivista ufficiale.
intesi come due sostanze ontologiche separate da studia- L’oggetto della psicologia è per Wundt l’esperienza
re con metodi e strumenti diversi. Il dualismo cartesia- diretta e immediata e il metodo precipuo per rilevarla
no s’intreccia a livello di contenuto, e nello stesso tempo l’introspezione attraverso cui l’individuo sarà in grado
dà forma, a quella doppia matrice originaria, filosofica e di rivelare cosa avviene nel momento esatto in cui espe-
scientifica, che sta alla base della nascita della psicolo- risce la realtà. Metodo che condurrà a non pochi proble-
gia e che la condurrà su un percorso storico, teorico e mi di oggettività scientifica poiché porta con sé una do-
metodologico che si snoda su due binari differenziati e manda fondamentale, ineludibile e insolubile: come
spesso inconciliabili: una scientificità di tipo naturalisti- possiamo sapere quale sia il reale contenuto di coscienza
co e una di tipo storico-ermeneutico. corrispondente al resoconto verbale di un soggetto? No-
Questa distinzione, che incarna l’atavica oscillazione nostante queste non indifferenti aporie metodologiche si
può affermare che con Wundt la psicologia si stacca dal- sness) descrivibile nella sua immediatezza – liberandosi
la filosofia speculativa per aprirsi alla metodologia delle da sovrastrutture metafisiche, idealistiche o positivisti-
scienze naturali, acquisendo propri criteri metodologici che – e da analizzare nelle sue relazioni con un organi-
di sperimentazione e di quantificazione. smo concreto e immerso in un ambiente reale. Secondo
Dalla matrice concettuale wundtiana prendono vita il Funzionalismo i pensieri sono funzioni attive
indirizzi fra loro contrapposti, quali il Funzionalismo dell’adattamento dell’uomo al suo ambiente specifico:
(inaugurato da William James e John Dewey) che inter- esse sono rilevabili anche con l’uso di test psicologici e
preta i fenomeni psichici non come strutture ma come la loro evoluzione ha un carattere biologico. Con la sua
funzioni attraverso cui l’organismo si adatta all’ambien- Teoria periferica delle emozioni inoltre James considera
te, e l’Introspezionismo che legittima e tramanda ai po- l’esperienza mentale come una totalità comprendente,
steri il principale contributo wundtiano: il metodo per oltre ai pensieri articolati, anche quelli indeterminati e le
analizzare i processi psichici superiori attraverso una ri- immagini indistinte, aprendo così la strada alla nascita
gorosa codificazione, un’accurata identificazione e uno dell’inconscio e della psicologia individuale che caratte-
stretto controllo delle variabili psichiche. Nel laborato- rizzeranno gli studi sulla personalità e le indagini della
rio di Lipsia dette variabili sono circoscritte ai processi psicologia clinica.
sensoriali semplici, ma in seguito si estenderanno a quel-
li complessi. Funzionalismo: è un indirizzo di ricerca che interpre-
Il Positivismo eredita dall’Illuminismo il progetto di ta i fenomeni psichici non come elementi disgiunti fra
uno studio scientifico dell’essere umano, in particolare loro ma come funzioni mediante le quali l’organismo
quegli aspetti dello spirito e della psiche, sino all’Otto- si adatta all’ambiente sociale e fisico.
cento appannaggio della gnoseologia e dell’etica. Introspezionismo: metodo che utilizza un certo tipo
Nel 1859, con la pubblicazione de L’origine della di indagine, nella quale si chiede al soggetto di riferire
specie di Charles Darwin (1809-1882) assistiamo a un verbalmente circa gli eventi (contenuti e/o processi)
vero e proprio salto di paradigma: in quest’opera, infatti, che si sono svolti nella sua mente durante l’esecuzio-
si afferma che l’attuale forma degli esseri viventi non è ne di un dato compito.
più l’espressione di strutture immutabili, come invece Condizionamento: processo che si verifica con l’as-
sosteneva la biologia, ma il risultato di successive fortu- sociazione di uno stimolo incondizionato (naturale) a
ite variazioni dei caratteri della specie, progressivamen- uno condizionato (artificiale) in un organismo; lo sti-
te selezionati dall’ambiente. Lo sviluppo intellettuale e molo condizionato induce naturalmente una risposta
morale dell’uomo, e quindi le stesse attività psichiche, della cui prossimità lo stimolo incondizionato (arbitra-
possono da questo momento essere spiegati con la teoria rio) si avvale. La scoperta empirica del condizionamen-
evoluzionistica, nei termini di una selezione di quei ca- to è attribuita al fisiologo russo Ivan Pavlov che, stu-
ratteri più funzionali all’ambiente, trasmessi ereditaria- diando il fenomeno della secrezione psichica nelle re-
mente, a discapito di quelli meno adatti alla sopravvi- azioni dei cani alla presentazione di cibo, vi si imbatté
casualmente. Egli notò che gli animali salivavano ap-
venza, destinati invece a scomparire.
pena entrava nella stanza, associando la sua presenza
La matrice darwiniana è alla base delle teorie di
(stimolo condizionato) al cibo (stimolo incondizionato,
un’altra figura fondamentale della storia della psicolo-
poiché naturalmente il cibo provoca salivazione).
gia, Wiliam James (1842-1910), che conduce la discipli- L’esperimento fu verificato da Pavlov utilizzando co-
na alla sua prima disidentificazione dalla ricerca speri- me stimolo condizionato il suono di un campanello.
mentale per costituirsi come sapere applicato. Fondatore
del primo laboratorio negli Stati Uniti, egli dà una svolta La ricerca di ciò che sta oltre la razionalità è stata una
determinante alla formazione identitaria della nuova psi- costante sin dalle origini della filosofia ma sarà soprat-
cologia riprendendo l’originario filone filosofico e arric- tutto negli anni a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento,
chendolo con gli influssi del contemporaneo Pragmati- quindi tra l’Illuminismo e il Romanticismo, che verrà
smo americano. L’opera in due volumi I principi di psi- maggiormente approfondita e andrà a intrecciarsi con la
cologia (1890) costituisce un punto di svolta imprescin- psicologia attraverso il concetto d’inconscio. L’alveo
dibile poiché introduce nell’area semantica della psico- culturale profondamente fertile dove questo concetto
logia del tempo, ancora piuttosto fisiologica e naturali- s’innesta e trova il suo sviluppo è rappresentato dal mo-
stica, il concetto ben più profondo e complesso di co- vimento letterario dello Sturm und Drang: filosofi e
scienza: secondo James l’errore di Wundt è stato quello scrittori, in reazione ai rigidi schemi dell’Illuminismo,
di considerare i fenomeni psichici disarticolandoli in una iniziano ora a occuparsi dell’irrazionale, dell’occulto e
serie di elementi discontinui connessi ai meccanismi fi- dell’esplorazione delle profondità nascoste della psiche
siologici, senza coglierne gli aspetti dinamici. La realtà umana. Lo studio della mente e del comportamento ini-
psichica deve invece essere colta nel suo fluire in termi- zia, proprio in questo periodo, a far parte di un impianto
ni appunto di flusso di coscienza (stream of consciu- teorico e clinico dal quale fino a poco tempo prima era
stato escluso. Un primo ambito d’indagine fu appunto Con l’articolo del 1913 Psychology as the Behaviori-
l’inconscio, esplorato in termini di dinamiche intrapsi- st Views It, J. Watson (1878-1958) sancisce la nascita
chiche e in accordo con i canoni di scientificità del tem- ufficiale del Comportamentismo, movimento che avrà
po. Gli aspetti inconsci della mente umana erano già massima diffusione nella psicologia americana tra gli
stati argomento d’interesse dei mistici delle tradizioni anni Trenta e Sessanta. In esso sono delineati in modo
più antiche, dei filosofi panteistici e della natura, e di coerente e sistematico i principi della nuova teoria volta
letterati e filosofi quali F. Shelling, A. Schopehauer e G. al miglioramento delle condizioni della sperimentazione
Leibniz. È solo con Freud, tuttavia, che queste caratteri- in laboratorio e al rigore della quantificazione delle va-
stiche della mente umana, già note da tempo, vengono riabili:
studiate ed espresse con un metodo e un linguaggio atti-
nenti alle esigenze di scientificità del tempo. In questo • L’unico oggetto dell’indagine psicologica deve esse-
senso, lo scopo di Freud fu sempre quello di fare della re il comportamento degli individui.
Psicoanalisi una disciplina scientifica improntata sul • Esso è osservabile e misurabile con metodi obiettivi.
modello bio-medico imperante. • La metodologia di rilevazione deve permettere la ri-
petizione degli esperimenti.
Sintesi • L’interpretazione dei dati deve essere fatta secondo lo
In questo paragrafo si delineano le principali trasfor- schema fisso di stimolo/risposta (S-R).
mazioni storiche e concettuali assunte dalla Psicologia • Il pensiero, definito linguaggio subvocale, è conside-
nel suo emanciparsi dalla filosofia, fino alle soglie del rato una forma di comportamento riducibile a movi-
Novecento. menti impercettibili dell’apparato vocale.
scientismo, inteso come concezione che attribuisce alla Prende sempre più corpo in questi anni la necessità di
scienza un valore assoluto, considerandola come l’unica elaborare una prospettiva olistica nel valutare l’attività
forma autentica di conoscenza umana, quindi lo stru- scientifica e i suoi stessi elementi costitutivi, difendendo
mento più adeguato per risolvere tutti i problemi dell’uo- l’idea di un egualitarismo epistemologico che rivendica
mo. Il principale problema teorico diventa il non ricono- la piena legittimità di qualsiasi strategia d’indagine: se-
scere che la portata della scienza è solo parziale rispetto condo la prospettiva olistica l’organismo biologico e
alla complessità del campo d’indagine di cui si vuole psichico deve essere studiato in quanto totalità organiz-
occupare e di cui è necessario mantenere aperta l’ottica zata, e non in quanto somma di parti discrete.
di pienezza di senso e di complessità. Negli ultimi trenta-quarant’anni la psicologia vive un
La stessa idea d’immagine scientifica è quanto mai periodo di svolta radicale, una sorta di ulteriore salto di
problematica, poiché le varie scienze ci offrono tante paradigma necessario per allargare l’area semantica del
visioni parziali del mondo, ritagliate in funzione dei loro concetto di scientificità e per riformulare la sua specifi-
particolari criteri e metodi d’indagine: come può dunque cità e autenticità. Inserendosi nel gap creatosi tra la crisi
questa pluralità dar luogo a una sola immagine scientifi- delle certezze ottocentesche e la fecondità degli apporti
ca unitaria e globale dentro la quale l’uomo possa rico- del dibattito attuale, la psicologia sta via via precisando
noscersi e situarsi? Nel corso del Novecento prendono in modo sempre più accurato la propria identità tra tenta-
sempre maggior spazio all’interno della filosofia della tivi d’idealizzazione e svalutazione.
scienza interpretazioni anti-realiste che ne rilevano il ca-
rattere fallibile, la dipendenza dai contesti sociali e cul- Sintesi
turali, fino a negare le sue caratteristiche di conoscenza La prima metà del Novecento è caratterizzata dalla
oggettiva e rigorosa. necessità per la Psicologia, per definire in modo più
netto la sua identità, di emanciparsi dall’originaria
Falsificabilità: per Popper le ipotesi scientifiche sono
commistione con la Filosofia orientando linguaggi,
controllabili dall’esperienza, nel senso che è possibile
obiettivi e metodi verso una maggior oggettività. L’ot-
elaborare test per controllarne la falsità. In altri termini
l’unico elemento che raccomanda un’ipotesi scientifica
timismo scientifico degli esperimenti di I. Pavlov en-
è la sua resistenza ai vari tentativi di falsificarla. È que- tra però in crisi e, dopo le due guerre mondiali, assi-
sto che dà carattere empirico alle teorie scientifiche e stiamo al crollo dell’oggettività pura approdando, con
non l’assunzione della validità di procedimenti indutti- Karl Popper, al riconoscimento della complessità di
vi che cerchino di giustificare il passaggio da esempi oggetti e contenuti della scienza.
particolari a una legge generale.
Protocollo: nella filosofia neopositivista costituisce la
1.4
registrazione di un dato dell’esperienza immediata in
un’enunciazione elementare, quest’ultima detta pro- DAI CRITERI DI PROTOCOLLARITÀ
posizione protocollare. ALL’ISTITUZIONE
DELL’OGGETTIVITÀ
Oggetto scientifico: secondo la recente epistemolo-
gia è un’entità astratta poiché prodotto delle manipo-
L’intento di questo paragrafo è di delineare quali posso-
lazioni strumentali, fascio di relazioni che si sceglie di
no essere, al di là delle differenze teoriche e metodologi-
indagare dopo aver stabilito i criteri di protocollarità;
che, le peculiarità dell’oggetto di studio della psicologia.
l’oggetto è dunque un costrutto, un’entità teorica di-
rettamente sperimentabile attraverso una rete di nessi
Il percorso si snoda partendo da due interrogativi di base:
logici, esplicita e ispezionabile, che consenta in qua-
lunque momento e a chiunque di coglierne in modo • Cos’è scienza?
oggettivo l’articolazione e la consequenzialità. • Qual è l’oggetto della psicologia?
Una delle principali teorie, al cui interno prendono La psicologia attualmente è costituita da un corpus di
corpo le critiche allo scientismo positivista, è rappresen- differenti prospettive con metodi tra loro molto diversi.
tata dall’Epistemologia della Falsificabilità di K. Pop- Non costituisce dunque un’unica disciplina, ma un insie-
per (1902-1994), secondo cui una teoria scientifica si me di scienze molteplici la cui scientificità è affidata alla
contraddistingue per la possibilità di essere controllata e struttura e coerenza dello specifico metodo. Da questo
quindi falsificata empiricamente. La falsicabilità come deriva un’aura affascinante legata a una materia così
atteggiamento metodologico è collegata al riconosci- cangiante e poliedrica, d’altra parte tuttavia sono eviden-
mento del fatto che la conoscenza scientifica è sempre ziabili una serie di importanti limiti: aspettative magi-
contestuale e quindi parziale; è necessario dunque di- che, fraintendimenti, riconoscimento di alcune scienze
stinguere attentamente i differenti approcci adottati nelle psicologiche e rifiuto di altre. A fronte di questa fram-
diverse branche e discipline della scienza. mentarietà e apparente incoerenza, potremmo doman-
darci se sia legittimo riconoscerla come una scienza in tocollarità saranno dunque quei princìpi in base ai quali
grado di produrre conoscenze oggettive e confrontabili ogni scienza determina la verità o la falsità delle sue pro-
con quelle delle scienze della natura. Il semplice ricono- posizioni. Da qui la definizione di Agazzi di che cosa
scimento del pluralismo epistemologico non basta, poi- può costituire oggetto di una scienza:
ché occorre ridefinire prima i criteri generali della scien-
tificità e, quindi, dello specifico metodo scientifico uti- Non si può dire, nella scienza: prima decidiamo di
lizzato. Occorre dunque sviluppare una nuova epistemo- cosa occuparci e poi studiamo come occuparcene,
logia che legittimi la pluralità di modelli e di tipi di perché, come si è visto, l’oggetto scientifico nasce
scientificità adeguati alle esigenze delle diverse prospet- proprio non come presupposto, ma come risultato
tive teoriche, metodologiche e di ricerca. della scelta dei criteri di protocollarità, i quali sono
Oggi ciò sembra possibile, a partire da tre esigenze proprio di natura metodologica. Anzi, rifacendo per
fondamentali per ogni disciplina: l’ennesima volta la distinzione fra cose e oggetti, po-
tremmo dire che l’oggetto scientifico nasce quando
• La coerenza logico-programmatica, ossia la capacità una cosa viene investigata secondo certi metodi e che
di adeguare le osservazioni e le verifiche alla realtà. una cosa è un fascio di oggetti potenzialmente infini-
• La capacità di spiegare e anticipare, ossia di formula- ti, proprio perché è indagabile mediante sistemi di
re previsioni attendibili. metodi potenzialmente infinito e ciascuno di tali si-
• La capacità di auto-riorganizzazione, ossia di ade- stemi di metodi dà luogo a una scienza diversa che si
guarsi continuamente alle crescenti necessità delle occupa di quella «cosa» (Agazzi, 1976, pp. 15-16).
proprie ricerche.
Alla luce di questa definizione dunque, la psicologia
Queste diverse ma basilari esigenze concorrono al deve essere considerata come un insieme di discipline
costituirsi di una struttura generale della scientificità, «autenticamente diverse per oggetti» stabiliti, questi ul-
che consente a ogni disciplina di elaborare una rigorosa timi, in base a una scelta precisa e consapevole dei meto-
coerenza intrinseca, appropriata alla sua identità e sem- di d’indagine. Da ciò si può dedurre che uno degli assun-
pre adeguabile a compiti nuovi. ti fondamentali che ciascuna disciplina deve fare proprio
La costituzione di questa struttura si articola intorno a per essere legittimata come scientifica è l’esplicitazione
due elementi essenziali: l’oggetto e il metodo. Secondo di precisi criteri di protocollarità impiegati per ritagliare
l’ideale positivistico, solo il concreto, il materiale può il proprio oggetto di studio.
costituire oggetto di scienza: tutto ciò che non si vede e Come conseguenza di queste riflessioni si può così
non si tocca non rientrerebbe nell’ambito della scientifi- definire la struttura dell’oggetto scientifico: esso è
cità. un’entità astratta poiché prodotto delle manipolazioni
Nell’orientamento epistemologico contemporaneo strumentali, fascio di relazioni che si sceglie di indagare
l’oggetto scientifico è invece interpretato come un mo- dopo aver stabilito i criteri di protocollarità. L’oggetto è
dello utile per conoscere la cosa, tanto che la scienza non dunque un costrutto, un’entità teorica direttamente spe-
è più concepita come una rappresentazione speculare rimentabile attraverso una rete di nessi logici, esplicita e
della realtà, ma come un discorso su di essa, un’interpre- ispezionabile, che consenta in qualunque momento e a
tazione dei suoi oggetti e leggi. La possibilità del lin- chiunque di coglierne in modo oggettivo l’articolazione
guaggio di mediare e tradurre la realtà in termini simbo- e la consequenzialità.
lici permette la costruzione di discorsi e paradigmi teori- Un altro concetto esaminato dalle teorie epistemolo-
ci, per cui la scienza può essere definita come un sistema giche di Agazzi è quello di «oggettività scientifica»: es-
di proposizioni linguistiche che intendono spiegare un sa nasce dal presupposto che si formi una comunità, un
certo ambito della realtà. Ma cosa differenzia una propo- gruppo di riferimento i cui componenti si trovino a esse-
sizione scientifica da tutte le altre proposizioni del lin- re d’accordo nell’impiego di certi strumenti per verifi-
guaggio comune? Per spiegare questo concetto prende- carne la coerenza. L’oggettività è data dunque non dalla
remo in considerazione il pensiero di Evandro Agazzi, comunità scientifica in generale, ma dal particolare
autore che ha dedicato molte delle sue riflessioni a que- gruppo di riferimento cui appartiene quello specifico
sti fenomeni: egli utilizza una locuzione tecnica, elabo- vertice osservativo e metodologico, cioè deve valere per
rata dal Neopositivismo, i criteri di protocollarità. Nel tutti i soggetti che si occupano di quell’oggetto di studio.
contesto scientifico è definito protocollo una proposi- Chiunque accetta le condizioni di partenza del processo
zione semplice, non ulteriormente riducibile, che regi- di oggettivazione deve poi condividere il discorso che da
stra i dati elementari e immediati della percezione. Gli esse si sviluppa.
enunciati protocollari non hanno bisogno di verifica, Il discorso teorico di Agazzi parte dal presupposto di
perché la loro verità è garantita dallo stesso protocollo non assumere nessun modello epistemologico precosti-
che le fa corrispondere al dato empirico. I criteri di pro- tuito perché, come afferma nelle conclusioni:
[…] l’attuale situazione della psicologia, da un punto dell’oggettività scientifica sia quello di garantirsi dei
di vista epistemologico, è quello di una ricerca livelli d’intersoggettività su un fondamento essen-
d’identità e l’identità ben difficilmente si raggiunge zialmente operativo. Ciò mette subito a loro agio il
riconoscendosi in un modello altrui. Saranno perciò comportamentista da un lato e il neuropsicologo
gli psicologi, a partire da questo momento, che do- dall’altro, che possono effettivamente esibire criteri
vranno dire se nel quadro epistemologico generale di protocollarità la cui operazionalità è di pacifica
proposto essi ritrovano alcuni elementi di chiarifica- evidenza (Ibidem, p. 34).
zione, capaci di aiutare la loro riflessione critica sulla
struttura conoscitiva della loro scienza e che, even- Nel box L’oggetto scientifico proponiamo una sinte-
tualmente, potranno cominciare a evidenziarli espli- si dei principali assunti della recente epistemologia.
citamente. […] Si è visto come il tema centrale
Approfondimento
L’OGGETTO SCIENTIFICO
• Non è reale ma discende da assunzioni di metodo che si che complessa, a proposizioni direttamente controllabili
originano dalla teoria e che specificano le procedure, le in base ai criteri di protocollarità (Ibidem, p. 15).
tecniche di osservazione e di analisi valide per quella
teoria. Quali sono le principali caratteristiche dei criteri di protocol-
• Non ha una corrispondenza uno a uno con l’oggetto larità?
d’indagine.
• Non esiste un solo oggetto scientifico, ma più oggetti • Essi devono avere un carattere empirico, cioè consistere
scientifici che descrivono alcuni aspetti, ma non altri, in qualcosa di coincidente, o paragonabile, a osservazio-
dell’oggetto reale. ni dirette;
• devono servire a rispondere a domande ben precise;
Esistono quindi più oggetti scientifici anche nell’ambito di • devono essere codificati, dettagliatamente descritti, to-
una stessa scienza e non sono direttamente comparabili, talmente esplicitati;
perché ognuno ritaglia aspetti diversi dello stesso oggetto • devono consistere in effettive operazioni eseguibili sulle
reale. cose.
Approfondimento
• le correlazioni tra preconscio e inconscio e corteccia del macaco e una serie di studi ha dimostrato che si tro-
prefrontale; verebbe anche nel cervello umano.
• l’orientamento sessuale;
Sistema: insieme di elementi coordinati tra loro in una
• la psicoterapia e le modificazioni strutturali del cer-
unità funzionale.
vello (plasticità).
Secondo l’ipotesi di Vittorio Gallese e coll. (2006) il
Uno degli apporti più significativi e più attuali da par- meccanismo messo in atto dai neuroni-specchio costitu-
te delle neuroscienze a questa questione è costituito dal- irebbe una sorta di simulazione incarnata (embodied si-
le recenti scoperte, da parte dell’equipe italiana guidata mulation), grazie alla quale l’uomo ha la possibilità di
da Giacomo Rizzolatti, dei neuroni-mirror: questa spe- riconoscere in quello che vede qualcosa con cui può «ri-
cifica popolazione neuronale si trova nella neocorteccia suonare» e di cui si appropria in modo esperienziale:
Approfondimento
I NEURONI MIRROR
All’inizio degli anni Novanta l’Istituto di Fisiologia dell’Uni- suono prodotto da una determinata azione, o durante l’os-
versità di Parma diretto da Giacomo Rizzolatti ha rilevato, servazione di movimenti della bocca ed espressioni facciali
attraverso una serie di ricerche, la presenza, nella corteccia eseguite dallo sperimentatore di fronte alla scimmia (neuro-
premotoria dei macachi (F5), di una classe di neuroni che si ni specchio audio-visivi e comunicativi).
attiva non solo quando la scimmia afferra o manipola un Nonostante nell’uomo non siano mai state registrate attivi-
oggetto, ma anche quando osserva le stesse azioni eseguite tà di singoli neuroni appartenenti al sistema mirror, una
da altri (G. Rizzolatti et al., 1996). È stato evidenziato che serie di dati convergenti derivanti da esperimenti neurofisio-
l’azione osservata dal macaco doveva consistere nell’intera- logici, comportamentali e di brain imaging, può essere con-
zione tra la mano dell’agente e un oggetto poiché la sem- siderata una prova indiretta dell’esistenza di questo sistema
plice osservazione visiva di un oggetto non evocava alcuna anche nel cervello umano. In particolare recenti studi di ri-
risposta neuronale. sonanza magnetica funzionale (fMRI) condotti su soggetti
In una prima serie di esperimenti (C. Umiltà et al., 2001) i adulti hanno dimostrato che i neuroni specchio sarebbero
neuroni specchio dell’area F5 sono stati studiati in due con- attivati, oltre che dall’osservazione di azioni eseguite con la
dizioni sperimentali diverse: mano, anche dall’osservazione di movimenti eseguiti da al-
tri organi effettori come la bocca e il piede (G. Buccino et
1. La scimmia poteva vedere l’azione nella sua interezza: al., 2001). L’osservazione di azioni semplici eseguite con le
una mano che afferra un oggetto. dita (M. Iacoboni et al., 1999), ma anche l’apprendimento
2. La stessa azione era oscurata nella sua parte terminale, imitativo di complesse sequenze di atti motori (G. Buccino
quella cioè in cui la mano dello sperimentatore interagi- et al., 2004) implicherebbe l’attivazione di questo sistema
va con l’oggetto. La scimmia sapeva che l’oggetto ber- neuronale.
saglio dell’azione era nascosto dietro uno schermo, ma Le recenti ricerche sono concordi nel considerare il sistema
non poteva materialmente vedere la mano che afferrava mirror, sia nell’ambito dello sviluppo infantile che delle neu-
l’oggetto. roscienze, come il substrato neuronale dell’intersoggettività,
intesa nella sua accezione più ampia come l’insieme com-
In questa seconda situazione sperimentale, nonostante l’im- plesso dei modi in cui due menti si relazionano, si sintoniz-
pedimento visivo, più della metà dei neuroni registrati ha zano, rompono e riparano la sintonizzazione. Se ipotizziamo
continuato a rispondere anche nella condizione oscurata. l’esistenza del sistema mirror anche nel cervello umano, pos-
Attraverso la simulazione dell’azione nel cervello del macaco siamo considerare la comprensione di azioni altrui e l’attri-
che osservava, anche la parte non vista dell’azione ha potu- buzione d’intenzioni come due fenomeni collegati, sostenu-
to essere ricostruita e il suo scopo essere compreso implici- ti dallo stesso meccanismo funzionale, definito da V. Gallese
tamente. simulazione incarnata:
Da questi esperimenti emerge che l’osservazione di un’azio-
ne induce l’attivazione dello stesso circuito nervoso deputa- In contrasto con quanto affermato dalla scienza cogniti-
to a controllarne l’esecuzione e quindi l’automatica simula- va classica, la comprensione di un’azione e l’attribuzione
zione della stessa azione nel cervello dell’osservatore. Questo d’intenzioni – almeno d’intenzioni semplici – non sem-
meccanismo dunque potrebbe essere alla base di una com- brano appartenere a domini cognitivi diversi, ma entram-
prensione implicita delle azioni altrui. Studi successivi (E. bi concernono meccanismi di simulazione incarnata so-
Kohler et al., 2002; P. F. Ferrari et al., 2003) hanno dimostra- stenuti dall’attivazione di catene di neuroni specchio lo-
to l’attivazione di neuroni specchio durante l’ascolto di un gicamente collegate (Ibidem, p. 553).
Il significato delle esperienze altrui è compreso non dello per attivare i propri circuiti cerebrali secondo sche-
in virtù di una spiegazione ma grazie a una compren- mi che andranno a stratificarsi nella sua memoria impli-
sione diretta, per così dire, dall’interno (Gallese, cita, non dichiarativa. Questo tipo di memoria, teorizza-
2006, p. 543). to dagli autori dell’Infant Research, è specifico delle
aree subcorticali (amigdala, regioni limbiche, nuclei del-
Nel box I neuroni mirror viene trattata la genesi di la base, corteccia motoria e percettiva) e immagazzina le
questa scoperta e le sue possibili applicazioni nell’ambi- protoconversazioni in cui ancora non è presente il lin-
to della ricerca. guaggio; al «cosa» si sostituisce il «come» avviene una
Un altro contributo all’area d’interdisciplinarietà fra relazione, in termini di ritmo, intensità e forma, grazie
le teorie psicoanalitiche e le ricerche neuroscientifiche è alla memorizzazione delle rappresentazioni degli stati
costituito dal corpus teorico di Allan Schore, autore che viscerali, somatici e delle sensazioni corporee e delle
recentemente si è occupato di indagare i correlati neuro- loro variazioni interne in base ai cambiamenti dell’am-
biologici della sintonizzazione affettiva in atto tra madre biente.
e bambino durante la fase d’intersoggettività primaria. Secondo questo modello evolutivo gerarchico il siste-
L’attenzione di Schore è principalmente focalizzata ma limbico, organizzato in tre livelli (amigdala, cingolo
sull’emisfero destro del cervello che, secondo gli studi anteriore, insula orbitofrontale), permette un tipo di ela-
recenti che indagano le specificità funzionali dei due borazione soggettiva degli stimoli emotivi provenienti
emisferi, le loro asimmetrie e lateralizzazioni, è quello dal mutevole ambiente esterno. Una regolazione affetti-
deputato all’elaborazione olistica e parallela, mentre va funzionale e affettivamente significativa garantisce il
quello sinistro è analitico e lavora con modalità sequen- passaggio dell’informazione a livelli sempre più com-
ziali. L’emisfero destro è definito «cervello emotivo» e plessi d’integrazione: inizialmente sperimentati come
raggiunge la sua massima crescita durante i primi diciot- rappresentazioni corporee, in forma di sensazioni disor-
to mesi di vita del bambino (è noto come la corteccia ganizzanti, gli affetti vengono successivamente interna-
destra si sviluppi più precocemente di quella sinistra), lizzati nei sistemi superiori e percepiti come stati sogget-
assumendo un ruolo dominante nei primi tre anni. Allo tivi condivisibili a livello relazionale e modulabili in
stesso modo il cervello della madre, a causa delle modi- termini di durata e intensità. L’elaborazione di tipo se-
ficazioni ormonali in atto durante la gravidanza e il mantico avverrà, a questo punto, grazie alla trasmissione
puerperio, subendo una sorta di regressione, tende a usa- dell’informazione emotiva all’emisfero sinistro, me-
re in questa fase soprattutto la sua parte destra. diante le interconnessioni del corpo calloso.
L’emisfero destro del bambino sarebbe così sintoniz- Tutte queste informazioni sensoriali, connotate affet-
zato, dal punto di vista psicobiologico con l’output che tivamente e integrate come stati soggettivi discreti, an-
deriva dall’emisfero destro della madre, determinando dranno a formare una mappa comprensiva e integrata
l’elaborazione delle informazioni emotive e nella comu- dello stato del corpo che indurrà condizioni di consape-
nicazione non verbale. volezza più coerenti e complessi: un adeguato conteni-
mento da parte del caregiver dei contenuti pre-simbolici
Holding: termine introdotto da Winnicott per definire caratterizzanti i vissuti emotivi del bambino, è fonda-
la capacità della madre di fungere da contenitore delle mentale per il passaggio da forme di rappresentazione
angosce del bambino. basate esclusivamente sul corpo a rappresentazioni ge-
neralizzate, proprie e dell’altro, presupposto fondamen-
In sintonia con il concetto winnicottiano di holding, tale per la formazione del Sé. Durante la fase d’intersog-
possiamo infatti evidenziare come molti primati e la gettività secondaria, infatti, che si sviluppa intorno ai sei
maggior parte delle donne umane tendano a tenere in mesi del bambino, questi contenuti sempre più organiz-
braccio i loro piccoli dalla parte sinistra del corpo: in zati e consapevoli andranno a formare la memoria di ti-
questo modo l’immagine del bambino è collocata po esplicito, semantica e autobiografica o episodica, in
nell’emiretina visiva dell’emisfero destro. concomitanza con la maturazione di specifiche aree ce-
Durante le interazioni faccia a faccia e nelle proto- rebrali (ippocampo, corteccia orbito-frontale).
conversazioni caratteristiche dell’intersoggettività pri- Un’insufficiente stimolazione dell’emisfero destro e
maria, l’emisfero destro del bambino – dominante nel un basso e disorganizzato livello di sintonizzazione af-
riconoscimento del volto materno e nell’elaborazione fettiva, tutti fattori dovuti a un ambiente carente, inade-
delle informazioni visivo-emozionali e prosodiche – si guato o traumatizzante, non permettono un funzionale
sincronizza con l’emisfero destro della madre, a sua vol- processo di elaborazione dei contenuti emotivi impliciti
ta deputato alle comunicazioni affettive non verbali e nella relazione e non consentono la formazione della ca-
alla produzione di una gestualità improntata alla cura pacità di autoregolazione, in termini di modulazione
spontanea del piccolo. L’output del cervello della madre d’intensità e durata degli affetti. Anche la mentalizzazio-
è così interiorizzato e utilizzato dal bambino come mo- ne, intesa come capacità di rappresentare internamente
gli stati mentali propri e altrui, risulta compromessa dal- operato da parte del caregiver dei loro vissuti percetti-
la relazione con una figura di accudimento non adegua- vi e affettivi, non riescono a raggiungere, dal punto di
tamente sintonizzata con gli stati emotivi del bambino, vista evolutivo, un’organizzazione psichica in grado
negligente o disorganizzante: di generare complesse rappresentazioni simboliche di
sé e dell’altro (A. Granieri, 2011, p. 80).
Nei casi in cui il rispecchiamento emotivo del caregi-
ver è deficitario o addirittura contraddittorio (come Il box L’inconscio tra psicoanalisi e neuroscienze è
nei casi di diniego da parte dell’adulto del vissuto dedicato, per concludere, all’esplorazione bifocale del
emotivo del bambino), si assiste a una marcata diffi- concetto psicoanalitico d’inconscio: l’intrecciarsi fra
coltà a riconoscere e rappresentare dal punto di vista psicoanalisi e neuroscienze nello studio di questo con-
simbolico i vissuti affettivi che, pertanto, vengono cetto apre prospettive ricche e fruttuose per l’evoluzione
percepiti come eventi angosciosi e altamente disorga- della clinica, in termini di ricerca e soprattutto d’inter-
nizzanti. Questi bambini, a causa del disconoscimento vento terapeutico.
Approfondimento
modo le caratteristiche formali dei sistemi di memoria si ri- • L’inconscio rimosso: contiene elementi che sono stati
specchiano nella struttura dell’inconscio. oggetto di ricordo in forma esplicita e che, per la loro
intollerabilità psichica, sono stati rimossi.
La scoperta del doppio sistema della memoria: esplicita • L’inconscio precoce non rimosso: contiene elementi che
o dichiarativa, cosciente, verbalizzabile e ricordabile, es- non sono mai stati oggetto di ricordo in forma esplicita
senziale per la nostra identità e per la nostra autobiogra- e che, quindi, non sono mai stati oggetto di rimozione.
fia, e implicita, non cosciente, non verbalizzabile e non
ricordabile, apre prospettive enormi alla teoria e clinica L’inconscio precoce non rimosso è il luogo in cui si deposi-
psicoanalitica (M. Mancia, 2006, p. 1019). tano le esperienze intersoggettive sensoriali e a forte conte-
nuto emozionale più precoci della vita umana:
Secondo evidenze neurofisiologiche non tutti i sistemi di
memoria giungono a maturazione contemporaneamente: • gli stimoli uditivi provenienti dalla madre (battito cardia-
la memoria esplicita, localizzata a livello dell’ippocampo, co, respiro...);
giunge a maturazione verso i due anni; la memoria implicita, • l’intonazione della voce materna e la struttura del suo
localizzata a livello dell’amigdala, giunge a maturazione già linguaggio;
nelle ultime settimane di gestazione. • il contatto con il corpo della madre;
Esistono esperienze che, per la loro precocità, non possono • il sincronismo e la reciprocità nelle interazioni di accudi-
essere immagazzinate in forma esplicita sotto forma di me- mento;
morie semantiche o episodiche; esse possono essere depo- • il rispecchiamento degli stati emotivi nel volto della ma-
sitate nella memoria implicita i cui circuiti corticali sono dre.
maturi fin dalla nascita.
Dal punto di vista formale questi sono ricordi di natura
In particolare la implicita è la sola memoria che si svilup- preverbale e presimbolica, ricordi carichi d’affetto che
pa precocemente, è presente e attiva già nelle ultime confluiscono nell’area semantica data dal concetto di sen-
settimane di gestazione ed è l’unica memoria di cui di- timento, inteso come affetto che collega le pulsioni e le
spone il neonato nei suoi primi due anni di vita. La sua relazioni tra il Sé e l’oggetto e che fonda l’inconscio preco-
dimensione procedurale ed emotivo-affettiva permette ce non rimosso.
al bambino di archiviare in essa le sue prime esperienze Le esperienze emozionali e affettive depositate in forma pre-
collegate alla voce e al linguaggio materno e all’ambien- verbale e pre-simbolica nell’inconscio non rimosso costitui-
te in cui cresce. Inoltre lo stesso rapporto che la madre scono la struttura di base di un nucleo precoce del Sé.
ha con il corpo del neonato, il suo parlargli, guardarlo e Secondo la teoria della funzione predittiva del cervello ogni
toccarlo, in sintesi la sua rêverie veicola affetti ed emo- individuo, a partire da stimoli attuali, produce in modo in-
zioni che saranno archiviati nella sua memoria implicita. consapevole tendenze percettive sulla base di esperienze
Questa è la sola memoria dove potranno essere archivia- precedenti immagazzinate nei diversi sistemi di memoria;
te le esperienze traumatiche precoci (Ibidem, pp. 1019- nel corso dello sviluppo produrrà reti rappresentative sempre
1020). più articolate che contengono informazioni su di Sé e sull’Al-
tro derivanti dalle prime interazioni di accudimento e la for-
Le recenti ipotesi psicoanalitiche hanno evidenziato la pre- za e durevolezza di queste reti riflette la forza dei circuiti
senza di diversi tipi d’inconscio: neuronali che si formano nel bambino piccolo e dipendente.
Questo processo permette la creazione di modelli di relazio-
ne sulla base della natura e della qualità degli scambi e del-
le interazioni primarie. Per questo si può affermare che esi-
Rêverie: secondo Bion processo attraverso il quale la stano tendenze incoercibili alla ripetizione del passato nel
madre elabora e trasforma le proiezioni del suo bambi- presente che si radicano in esperienze emozionali il cui ri-
no, tra le quali angoscia e terrore, e gliele restituisce cordo e significato possono non essere disponibili alla co-
bonificate dal pensiero e dall’affetto. scienza per l’immaturità del cervello infantile all’epoca in cui
si sono verificate.
Parole chiave
Approccio costruttivista, p. 11 Holding, p. 20
Approccio epistemologico, p. 11 Introspezionismo, p. 12
Condizionamento, p. 12 Oggetto scientifico, p. 14
Criteri di scientificità, p. 17 Osservazione, p. 9
Dualismo cartesiano, p. 11 Protocollo, p. 14
Falsificabilità, p. 14 Rêverie, p. 22
Frenologia, p. 11 Sistema, p. 19
Funzionalismo, p. 12
Domande di riepilogo
1. Qual è la radice della parola «psicologia»? Descrivi, a partire dalla radice greca, il senso etimologico di questa paro-
la.
2. Quali dovevano essere per Wundt oggetti e metodi della psicologia?
3. In che senso, secondo la Teoria generale dei sistemi, un organismo vivente può essere considerato un sistema com-
plesso?
4. In quali ambiti, secondo Kandel, Psicoanalisi e neuroscienze possono cooperare?
5. Quale ruolo ricopre, secondo Schore, l’emisfero destro nella relazione madre-neonato?
6. Principali differenze fra Memoria a breve termine e Memoria a lungo termine.
MODELLI DI ANORMALITÀ
P
hilip, 25 anni, celibe, disoccupato, ex redattore di accelerato una certa reazione insolita a causa della quale
una grande casa editrice, […] viene ricoverato dopo aveva dovuto restare una notte in ospedale. […] A pro-
aver tentato di suicidarsi tagliandosi le vene di un posito del ricovero, disse che l’ospedale era «una topaia»
polso con una lametta da barba. Ha raccontato [al tera- e che il personale si era rifiutato di ascoltare quello che
peuta] di essere rimasto seduto per un po’ sul pavimento voleva dire o di soddisfare i suoi bisogni e che, in effetti,
del bagno a guardare il sangue che scorreva nella vasca, tutti i pazienti erano trattati «in modo sadico». Il medico
poi ha telefonato al padre, che era al lavoro, per chiedere che lo aveva visitato confermò che Philip era un paziente
aiuto. Il padre lo ha accompagnato al pronto soccorso per difficile che esigeva di essere trattato in modo speciale e
suturare il taglio, ma Philip non ha voluto essere ricovera- si comportava in modo ostile nei confronti della maggior
to, perché non lo riteneva necessario e di ciò ha convinto parte del personale durante il suo ricovero. Dopo uno
anche i medici dell’ospedale. Il giorno successivo, quando scontro verbale con un assistente, decise di lasciare l’ospe-
suo padre gli consigliò di farsi aiutare, scaraventò la cena dale e fu dimesso senza il consenso dei medici.
per terra e si precipitò, furioso, nella sua stanza. Dopo Philip appartiene a una famiglia della classe media con
essersi calmato, permise al padre di accompagnarlo di due figli. Il padre ha 55 anni ed è dirigente di una com-
nuovo all’ospedale. pagnia assicurativa. Philip lo considera una persona debo-
La causa più immediata del suo tentativo di suicidio era le e incapace, del tutto dominato dalla moglie, la madre
stato l’avere incontrato la sua ex ragazza insieme al nuo- autoritaria e crudele che Philip sostiene di odiare con «una
vo fidanzato. Philip ha raccontato di aver bevuto qualco- forza contenibile a stento». Afferma che la madre aveva
sa assieme a loro, ma per tutto il tempo non era riuscito l’abitudine di chiamarlo «pervertito» e «femminuccia» nel
a smettere di pensare che «morivano dalla voglia di an- periodo della crescita, e che una volta, durante un litigio,
dare via per andare a letto insieme». Folle di gelosia, si era gli aveva sferrato «un calcio ai testicoli». Contemporane-
alzato dal tavolo ed era uscito dal ristorante. Poi aveva amente, Philip definisce i suoi genitori ricchi, potenti ed
iniziato a pensare in che modo avrebbe potuto «farla pa- egoisti; inoltre pensa che loro lo considerino pigro, irre-
gare» alla ragazza. sponsabile e con problemi di comportamento. Quando i
Negli anni precedenti, Philip aveva spesso sofferto di crisi suoi genitori chiamarono il terapeuta per parlare del trat-
depressive di breve durata. Rimproverava a se stesso so- tamento del figlio, spiegarono che i suoi problemi erano
prattutto la sua scarsa vita sociale e il fatto di non essere iniziati con l’arrivo del fratello Arnold, nato quando Philip
riuscito ad avere rapporti sessuali con una donna neppu- aveva 10 anni. Dopo la nascita di Arnold, Philip era diven-
re una volta nella sua vita. Mentre ne parlava al suo tera- tato un ragazzino «scontroso», che usava un linguaggio
peuta, alzò gli occhi da terra e con un sorrisetto sarcasti- scurrile e non era facile da controllare. Philip ricorda quel
co disse: «Ho 25 anni e sono vergine. Avanti, ora può ri- periodo solo in modo vago e riferisce che sua madre una
dere di me». Era uscito con diverse ragazze che definiva volta fu ricoverata perché depressa, ma che ora «non cre-
molto attraenti, ma che secondo Philip avevano perso de nella psichiatria».
interesse in lui. Indagando più a fondo emerse, tuttavia, Philip si era laureato con una votazione media. Dopo la
che era lui a diventare subito molto critico nei loro con- laurea aveva lavorato presso tre diverse case editrici, ma
fronti e a esigere che soddisfacessero sempre ogni suo in nessuna era rimasto per più di un anno e aveva sempre
bisogno, spesso sacrificando se stesse. Per questa ragione trovato qualche ragione per lasciare il lavoro. In genere,
le donne finivano per considerare la relazione non appa- dopo essersi licenziato restava a casa a oziare per due o
gante e lo lasciavano. tre mesi, finché i suoi genitori non lo forzavano a trovare
Nel corso degli ultimi due anni Philip era stato seguito per un nuovo lavoro. Raccontò una serie infinita di discussioni
periodi brevi da tre psichiatri, uno dei quali gli aveva pre- avute durante la sua vita con insegnanti, amici e datori di
scritto un farmaco; non ne ricordava il nome, ma aveva lavoro in cui si era sentito offeso o maltrattato […], discus-
sioni frequenti che lo avevano amareggiato [...] e passava comprendere in che modo un clinico spiega o tratta una
la maggior parte del tempo solo, «annoiato». Era incapa- serie specifica di sintomi, ad esempio quelli di Philip, dob-
ce di affidarsi a una persona, non aveva solide convinzio- biamo conoscere il suo modello di funzionamento psico-
ni né provava fedeltà nei confronti di qualche gruppo. logico normale e patologico.
Il paziente era un giovane dal fisico molto magro, con la Nel corso degli anni, al fine di comprendere e trattare il
barba e gli occhiali, la pelle chiara; non sopportava a lungo funzionamento psicopatologico, si sono sviluppati svaria-
il contatto visivo con il terapeuta e aveva nei suoi confron- ti modelli teorici e tecnici.
ti un’espressione amara e ostile. Sebbene si lamentasse Questa diversità teorica e tecnica deriva in gran parte dai
della depressione, negava altri sintomi della sindrome de- mutamenti sociali, culturali e tecnici avvenuti durante gli
pressiva. Sembrava assorbito dalla sua rabbia contro i ge- ultimi cinquant’anni, così come anche dai progressi nella
nitori e dava l’impressione di essere particolarmente inte- ricerca psicologica in campo clinico.
ressato a trasmettere un’immagine spregevole di sé (Spit- Prendendo in considerazione sinteticamente i modelli che
zer et al., 1983, pp. 59-61). tratteremo, a un estremo dello spettro troviamo il model-
lo biologico che considera i processi fisici come l’elemen-
Philip risulta, in tutta evidenza, una persona turbata e to determinante del comportamento umano. Al centro si
molto sofferente: ma come è giunto a vivere questa con- collocano quattro modelli che si focalizzano sugli aspetti
dizione? Come spiegare e come intervenire sui suoi mol- più psicologici e individuali del funzionamento mentale:
ti problemi? il modello psicodinamico che approfondisce i processi e i
Per rispondere a queste domande, dobbiamo innanzitut- conflitti interni inconsci degli individui; il modello compor-
to esaminare l’ampia serie di disturbi che intendiamo tamentista che pone l’accento sul comportamento e i
comprendere: la depressione e la rabbia di Philip, i suoi modi in cui esso viene appreso; il modello cognitivo che
fallimenti sociali, la sua mancanza di lavoro, la sfiducia si concentra sul pensiero sottostante al comportamento
delle persone che lo circondano e i problemi all’interno e il modello umanistico-esistenziale che sottolinea il ruolo
della famiglia. In seguito, dovremmo riflettere sulle possi- dei valori e delle scelte. All’estremità opposta dello spet-
bili cause: interne ed esterne, biologiche e interpersonali, tro, vi è il modello socioculturale che considera le forze
passate e presenti. sociali e culturali come gli elementi fondamentali del fun-
Quando leggiamo un caso clinico come quello di Philip, zionamento umano. Questo modello include la prospet-
pur non essendone consapevoli, usiamo dei quadri teori- tiva sociofamiliare che si concentra sulle interazioni fami-
ci. Ognuno di noi, nel corso della propria vita, ha svilup- liari e sociali dell’individuo e la prospettiva multiculturale
pato una prospettiva che ci aiuta a comprendere le cose che pone l’accento sulla cultura dell’individuo e su idee,
che gli altri dicono e fanno. Nella scienza, le prospettive valori e storia condivisi di quella cultura.
utilizzate per spiegare gli eventi sono conosciute come In ragione della diversità dei concetti e delle idee, i mo-
modelli o paradigmi (vedi capitolo 1). Ogni modello il- delli appena elencati entrano spesso in opposizione. Oc-
lustra in modo dettagliato le concezioni teoriche di base corre d’altro canto sottolineare che nessuno dei modelli
dello scienziato, struttura l’ambito e l’oggetto dello studio citati è in sé esaustivo: ognuno di essi infatti pone l’accen-
e stabilisce le linee guida per la ricerca (Kuhn, 1962). Esso to soprattutto su alcune dimensioni del funzionamento
influenza non solo ciò che i ricercatori osservano, ma an- psichico e non è in grado di comprendere e spiegare tut-
che le domande che si pongono, le informazioni che cer- ti gli aspetti delle condotte psicopatologiche dell’essere
cano e il modo in cui le interpretano (Sharf, 2008). Per umano.
Anatomia del cervello e comportamento anormale Chimica del cervello e comportamento anormale
Il cervello è costituito di circa 100 miliardi di cellule I biologi ricercatori hanno inoltre scoperto che i disturbi
nervose, i neuroni, e da migliaia di miliardi di cellule di cerebrali possono essere connessi ai problemi nella tra-
supporto, le glia (da una parola greca che significa «col- smissione dei messaggi da neurone a neurone. L’infor-
la»). All’interno del cervello, ampi gruppi di neuroni mazione si propaga nel cervello da un neurone a un altro
formano delle aree separate o regioni cerebrali. Nella o a molti altri sotto forma di impulsi elettrici. Un impul-
parte superiore del cervello, ad esempio, vi sono una se- so viene prima captato dai dendriti di un neurone, pro-
rie di aree definite nell’insieme cervello, che include la lungamenti simili ad antenne posizionati all’estremità di
corteccia, il corpo calloso, i gangli basali, l’ippocampo un neurone; da qui viene trasmesso all’assone del neuro-
e l’amigdala (si veda la Figura 2.1). I neuroni presenti ne, una fibra lunga che si protende dal corpo del neuro-
in ognuna di queste regioni cerebrali controllano funzio- ne. E, infine, viene trasmesso attraverso la terminazione
ni importanti. La corteccia è lo strato più esterno del cer- nervosa nell’estremità dell’assone ai dendriti di altri
vello, il corpo calloso connette i due emisferi cerebrali, i neuroni (si veda la Figura 2.2).
gangli basali svolgono un ruolo essenziale nell’organiz-
zare e produrre il movimento, l’ippocampo aiuta a con- Neurone: l’unità cellulare che costituisce il tessuto
trollare le emozioni e la memoria, e l’amigdala ha un nervoso, il quale concorre alla formazione, insieme al
ruolo fondamentale nella memoria emotiva. I ricercatori tessuto della nevroglia e al tessuto vascolare, del siste-
clinici hanno scoperto i legami esistenti tra alcuni distur- ma nervoso. Grazie alle sue peculiari proprietà fisiolo-
giche e chimiche è in grado di ricevere, integrare e
bi psicologici e i problemi in certe aree del cervello. Uno
trasmettere impulsi nervosi, nonché di produrre so-
di questi disturbi è la malattia di Huntington, caratteriz-
stanze denominate neurosecreti.
zata da reazioni emotive violente, perdita di memoria,
pensieri di suicidio, movimenti involontari del corpo e Sinapsi: è il punto di contatto tra la terminazione ner-
idee assurde. Questa malattia viene ricondotta a danni vosa di un neurone e il dendrite di un altro.
neurologici dei gangli basali. Neurotrasmettitore: è la sostanza chimica rilasciata
da un neurone nello spazio sinaptico e captata dai re-
cettori sui dendriti dei neuroni prossimi.
TRA LE RIGHE
I gemelli
Gli studi sui gemelli suggeriscono che alcuni aspetti del
comportamento e della personalità sono influenzati da
fattori genetici. Molti gemelli identici hanno gli stessi
Ippocampo gusti, si comportano nello stesso modo e fanno scelte
di vita simili. Alcuni sviluppano perfino comportamenti
Amigdala psicopatologici simili.
Figura 2.2 Trasmissione dell’informazione di un neurone. Un messaggio sotto forma di un impulso elettrico viene trasmesso
dall’assone del neurone trasmettitore alla sua terminazione nervosa, in cui sono rilasciati i neurotrasmettitori che veicolano il mes-
saggio attraverso lo spazio sinaptico fino ai dendriti del neurone ricevente.
Sinapsi
Altro neurone
Terminazioni nervose
Impulso elettrico
Assone Rilascio di
neurotrasmettitori
Sinapsi
Neurotrasmettitori
Dendriti
Siti di ricezione del
neurone ricevente
Gli studiosi hanno identificato decine di neurotra- cortisolo. Anomalie nella secrezione di questa sostanza
smettitori nel cervello e hanno riscontrato che ogni neu- chimica sono state connesse all’ansia e ai disturbi
rone ne utilizza solo alcuni tipi. Le ricerche dimostrano dell’umore.
che l’attività anormale di certi neurotrasmettitori può
causare disturbi mentali particolari (Sarter et al., 2007). Ormoni: è un messaggero chimico che trasmette se-
La depressione, ad esempio, è stata collegata a un’insuf- gnali da una cellula (o un gruppo di cellule) a un’altra
ficiente attività di due neurotrasmettitori: la serotonina e cellula (o altro gruppo di cellule). Tale sostanza è pro-
dotta da un organismo con il compito di modularne il
la norepinefrina. Un’attività insufficiente della serotoni-
metabolismo e/o l’attività di tessuti e organi dell’orga-
na potrebbe essere letta come in parte responsabile dello
nismo stesso.
stato di depressione e rabbia di Philip.
Oltre a studiare i neuroni e i neurotrasmettitori, i ri-
cercatori hanno scoperto che i disturbi mentali sono tal- Cause delle anormalità biologiche
volta connessi a un’attività chimica anormale del siste- Perché le strutture cerebrali o le attività biochimiche di
ma endocrino. Le ghiandole endocrine, poste in varie certe persone non rientrano nella norma?
parti del corpo, insieme ai neuroni contribuiscono a con- Negli ultimi anni si è concentrata l’attenzione su tre
trollare le funzioni fisiche come la crescita, la riprodu- fattori: la genetica, l’evoluzione e le infezioni virali.
zione, l’attività sessuale, il battito cardiaco, la tempera-
tura corporea, l’energia e la risposta allo stress. Le Genetica e comportamento anormale. Le anormalità
ghiandole rilasciano nel flusso sanguigno delle sostanze nell’anatomia e nella chimica cerebrale sono talvolta do-
chimiche, gli ormoni, che regolano l’attività degli orga- vute all’eredità genetica. Ogni cellula del cervello e del
ni. Nei periodi di stress, ad esempio, le ghiandole surre- corpo contiene 23 coppie di cromosomi e ogni cromoso-
nali, poste all’apice dei reni, secernono un ormone, il ma di una coppia è ereditata da uno dei genitori. Ogni
cromosoma contiene innumerevoli geni, dei segmenti modo efficace, sono quelli che più facilmente sono stati
che controllano le caratteristiche e i tratti che un indivi- trasmessi di generazione in generazione fino a oggi.
duo eredita. Nel complesso, ogni cellula contiene tra In modo analogo, affermano i teorici dell’evoluzione,
30.000 e 40.000 geni (Andreasen, 2005, 2001). Gli la capacità di provare paura era, e in molti modi è anco-
scienziati sanno ormai da anni che i geni contribuiscono ra, adattiva. La paura metteva in guardia i nostri antenati
a determinare alcune caratteristiche fisiche come il colo- nei confronti di pericoli, minacce e calamità in modo che
re dei capelli, l’altezza e la vista, possono predisporre potessero evitare o sfuggire ai problemi potenziali. Gli
alle malattie cardiache, al cancro o al diabete e, forse, individui particolarmente sensibili ai pericoli, in cui la
anche al possesso di doti spiccate per l’arte e la musica. reazione alla paura era più pronta, avevano una maggio-
Gli studi suggeriscono che i fattori ereditari svolgono un re probabilità di sopravvivere alle catastrofi, alle batta-
ruolo anche nei disturbi dell’umore, nella schizofrenia e glie e ai pericoli in genere, e di riprodursi trasmettendo
in altri disturbi mentali. così i propri geni della paura. Naturalmente, nella realtà
attuale, le pressioni sono più numerose, meno evidenti e
Gene: è l’unità ereditaria fondamentale degli organi- più complesse di quelle passate, e condannano molti in-
smi viventi. Concretamente, essa corrisponde a una dividui con questi geni a un’ondata di paura e allarme
sequenza di acidi nucleici (DNA o, più raramente, di pressoché senza fine. In altre parole, i geni che aiutarono
RNA) composta da regioni trascritte e regioni regola- i loro progenitori a sopravvivere e a riprodursi potrebbe-
torie. La somma delle sequenze geniche codificanti ro ora rendere alcuni individui particolarmente predispo-
(ovvero gli esoni, anche se esistono esoni non codifi- sti a reagire alla paura, a soffrire di disturbi di ansia o di
canti), insieme a quelle non codificanti (introni), è det- problemi psicologici connessi.
ta genoma. Nell’ambito clinico, la prospettiva evolutiva è contro-
versa ed è stata respinta da molti teorici. Imprecisa e tal-
Il modo in cui i diversi geni possono contribuire ai volta impossibile da verificare, questa spiegazione ri-
disturbi mentali è diventato più evidente negli ultimi chiede un atto di fede che molti scienziati considerano
anni grazie anche al completamento del Progetto geno- inaccettabile.
ma umano nel 2000. In questa impresa colossale gli
scienziati si sono serviti degli strumenti della biologia Infezioni virali e comportamento anormale. Un’altra
molecolare per mappare o sequenziare tutti i geni del possibile causa di anomalie nella struttura cerebrale o di
corpo umano in modo dettagliatissimo. Possedendo una disfunzione biochimica sono le infezioni virali. La
questa informazione, i ricercatori sperano alla fine di ricerca suggerisce ad esempio, come vedremo nel Capi-
riuscire a prevenire o a modificare i geni che contribui- tolo 12, che la schizofrenia, un disturbo caratterizzato da
scono a causare disturbi medici o psicologici (Holmans visioni, allucinazioni o altri tipi di visioni distorte della
et al., 2007). realtà, potrebbe essere connessa all’esposizione a certi
virus nell’infanzia o prima della nascita (Meyer et al.,
Evoluzione e comportamento anormale. I geni che con- 2008; Shirts et al., 2007).
tribuiscono ai disturbi mentali sono generalmente intesi Grazie ad alcuni studi si è scoperto che durante la
come un caso sfortunato, alla stregua di errori dovuti gravidanza le madri di individui schizofrenici avevano
all’eredità genetica. Il gene responsabile potrebbe essere avuto l’influenza o erano entrate in contatto con virus di
una forma mutata, ossia una forma anomala del gene tipo influenzale. Queste e altre prove circostanziali sug-
originario creatasi per caso. Oppure, il gene problemati- geriscono che un virus potenzialmente pericoloso po-
co potrebbe essere ereditato da un individuo dopo essere trebbe penetrare nel cervello del feto e rimanere dor-
inizialmente entrato nella linea familiare come una for- miente fino all’adolescenza o alla prima età adulta
ma mutata. Secondo alcuni teorici, tuttavia, molti geni dell’individuo. In quella fase il virus può produrre i sin-
che contribuiscono al funzionamento anormale sono in- tomi della schizofrenia. Nel corso dell’ultimo decennio i
vece il risultato di fenomeni evolutivi normali (Fábrega, ricercatori hanno talvolta collegato le infezioni virali
2007, 2006, 2002). all’ansia e ai disturbi dell’umore come anche ai disturbi
In genere, i teorici dell’evoluzione sostengono che le psicotici (Dale et al., 2004).
reazioni umane e i geni che ne sono responsabili sono
sopravvissuti nel corso del tempo poiché hanno aiutato 2.1.2 Trattamenti biologici
gli individui nella lotta per l’adattamento. I nostri ante- I medici di orientamento biologico, nel tentativo di com-
nati che erano in grado di correre velocemente, ad esem- prendere il comportamento patologico, cercano alcuni
pio, o che erano particolarmente abili nel trovare rifugi e indizi specifici. Nella famiglia del malato esistono dei
nascondigli avevano maggiori probabilità di sfuggire ai precedenti di quel disturbo e vi è perciò una predisposi-
nemici e di riprodursi. Così, i geni che hanno favorito le zione genetica? (Nell’anamnesi di Philip viene detto che
azioni del camminare, correre o risolvere problemi in la madre era stata ricoverata una volta per depressione).
Il comportamento è causato da eventi che potrebbero Figura 2.3 Iter precedente alla commercializzazione di un
aver avuto un effetto fisiologico? (Philip stava sorseg- nuovo farmaco.
giando una bibita quando ha avuto un’esplosione di ge-
losia furiosa al ristorante). Negli Stati Uniti occorrono circa 14 anni e decine di milioni di
I clinici, dopo aver identificato le cause fisiche della dollari prima che un’azienda farmaceutica possa mettere in
disfunzione, saranno in grado di scegliere un percorso commercio un farmaco di recente scoperta. Prima della com-
terapeutico. I tre tipi principali di trattamento biologico mercializzazione, l’azienda deve scrupolosamente seguire le
attualmente più utilizzati oggi sono: la 1) terapia farma- tappe stabilite dalla legge (adattamento da Lemonick, Gold-
steing, 2002; Zivin, 2000)
cologica; 2) la terapia elettroconvulsiva e 3) la psicochi-
rurgia. La terapia farmacologica è di gran lunga il più Fase preclinica (5 anni)
comune di questi approcci. Un nuovo farmaco viene sviluppato e identificiato. Il farmaco
Negli anni Cinquanta gli studiosi hanno scoperto viene testato su animali, in genere ratti, per stabilirne la sicu-
molti farmaci psicotropi efficaci, sostanze che agisco- rezza e l’efficacia.
no principalmente sulle emozioni e sui processi di pen-
siero. I farmaci hanno cambiato in modo rilevante il mo-
do di considerare molti disturbi mentali e oggi sono uti-
lizzati ampiamente sia da soli sia associati ad altre forme Fase clinica I:
di cura. Tuttavia, la rivoluzione dei farmaci psicotropi è valutazione della sicurezza (1-5 anni)
stata anche all’origine di notevoli problemi. Molte per- I ricercatori sperimentano i farmaci sugli esseri umani per de-
terminarne la sicurezza.
sone ritengono, ad esempio, che di questi farmaci si fac- Numero di soggetti: 10-100
cia un uso eccessivo. Inoltre, se occorre riconoscere che Costo in genere: 10 milioni di dollari
i farmaci sono efficaci in molti casi, essi tuttavia non
sono sempre validi per tutti (si veda la Figura 2.3).
a distanza di due o tre giorni, molti pazienti si sentono estrema irrequietezza; ovviamente si tratta di problemi
notevolmente meno depressi. Il trattamento viene prati- che devono essere affrontati e valutati confrontandoli
cato ogni anno a decine di migliaia di persone depresse, con i vantaggi forniti dai farmaci.
soprattutto a quelle la cui malattia non risponde ad altre La domanda di fondo è quindi: l’eziologia della ma-
cure (Eschweiler et al., 2007; Pagnin et al., 2004). lattia mentale è da rintracciarsi nella mente o nel cervel-
Una terza forma di trattamento biologico è la psico- lo? Il trattamento della malattia mentale dovrebbe essere
chirurgia o neurochirurgia, ossia la chirurgia cerebra- somatico o psicologico/psicoterapico? Il problema mag-
le per i disturbi mentali. Tale tecnica sembra avere una giore nel dibattito tra queste correnti di pensiero con-
storia molto antica e risalire direttamente alla trefinazio- trapposte è rintracciabile in questi stessi interrogativi.
ne, la pratica preistorica che consisteva nel praticare un Non è una questione di «aut-aut» bensì di «vel-vel». Co-
foro nel cranio di una persona dal comportamento stra- me ci ricorda John Nemiah nel 1961:
no. Le pratiche moderne derivano da una tecnica risalen-
te alla fine degli anni Trenta, sviluppata ad opera di un Per una comprensione funzionale dell’essere umano,
neuropsichiatra portoghese, Antonio de Egas Moniz. In talvolta è il linguaggio della psicologia e talvolta
quella tecnica, conosciuta come lobotomia, un chirurgo quella della fisiologica e della biochimica ad essere
recideva i collegamenti tra i lobi frontali e le aree infe- più appropriato; e, quando siamo fortunati, possiamo
riori del cervello. I procedimenti attuali della psicochi- occasionalmente intravedere le complesse interazioni
rurgia sono molto più sofisticati della lobotomia pratica- tra questi due modi del discorso (Nemiah, 1961, p. 9).
ta nel passato. Nonostante ciò, sono considerati speri-
mentali e sono usati solo quando alcuni gravi disturbi I modelli strettamente biologisti e quelli rigidamente
perdurano da anni senza rispondere ad alcuna altra for- psicologisti sono entrambi colpevoli di riduzionismo li-
ma di cura (Sachdev, Chen, 2009). mitante. Uno scienziato che, a questo proposito, ha fatto
scoperte fondamentali in questo ambito è Eric Kandel.
Terapia elettroconvulsiva (TEC): tipo di trattamento Con le sue parole: «Quello che concepiamo come la no-
biologico usato soprattutto con pazienti depressi in cui stra mente è un’espressione del funzionamento del no-
vengono provocate delle convulsioni quando una sca- stro cervello» (Kandel, 1979, p. 1037). In una serie di
rica elettrica passa attraverso gli elettrodi posti sulla esperimenti effettuati sulla lumaca marina Aplysia,
fronte del paziente.
Kandel (1979, 1983) ha dimostrato come le esperienze
Psicochirurgia: chirurgia cerebrale per disturbi men- con l’ambiente alterino l’efficacia funzionale dei contat-
tali, detta anche neurochirurgia. ti sinaptici modulando il flusso di calcio nelle termina-
zioni presinaptiche (Gabbard, 1994). Conseguentemen-
te, i disturbi di natura psicologica si riflettono necessa-
2.1.3 Valutare il modello biologico, riamente in cambiamenti delle funzioni neuronali e si-
ovvero orientarsi nella relazione naptiche. I fattori ambientali, così come quelli genetici e
mente-cervello costituzionali, insieme con gli agenti infettivi o tossici,
Il modello biologico gode oggi di una notevole conside- moduleranno la mente a livello del suo funzionamento
razione. La ricerca biologica produce costantemente cerebrale.
nuove informazioni preziose e i trattamenti biologici
spesso arrecano grande sollievo nei casi in cui altri ap- TRA LE RIGHE
procci si sono rivelati inefficaci. Questo modello presen-
Eric Richard Kandel
ta, al contempo, dei limiti. Tra i suoi sostenitori, alcuni
sembrano aspettarsi che il comportamento umano possa Eric Richard Kandel (Vienna, 7 novembre 1929) è un
essere interamente spiegato in termini biologici e trattato neurologo, psichiatra e neuroscienziato austriaco. Pro-
esclusivamente con metodi biologici. Questa visione fessore di biofisica e biochimica presso la Columbia
può limitare, anziché migliorare, la nostra comprensione University dal 1974, è uno dei maggiori neuroscienzia-
ti del secolo appena trascorso. È il primo psichiatra
del funzionamento psicopatologico, poiché la nostra vita
americano ad aver vinto il Premio Nobel per la medici-
mentale è il risultato di un’interazione di fattori biologici
na (nel 2000), conseguito per le sue ricerche sulle basi
e ambientali, ed è importante comprendere questa intera-
fisiologiche della conservazione della memoria nei
zione più che concentrarsi in modo esclusivo sulle varia- neuroni, premio che condivide con i colleghi Arvid
bili biologiche. Carlsson e Paul Greengard. Kandel lavora alla Colum-
Un altro limite consiste nel fatto che molti trattamenti bia University dal 1974.
biologici odierni comportano significativi effetti collate-
rali. Alcuni farmaci antipsicotici, ad esempio, possono Kandel nel 1979 dedusse considerazioni assai rile-
produrre problemi nel movimento come grave tremolio, vanti sulle fondamenta biologiche dei trattamenti psico-
strane contrazioni muscolari del viso e del corpo ed logici del disturbo mentale. Dal momento che l’espe-
rienza modifica il funzionamento cerebrale attraverso «Disciplina scientifica che studia i rapporti di reciproca
l’alterazione delle forze sinaptiche e la regolazione influenza fra sistema nervoso, sistema immunitario e si-
dell’espressione genetica, allora, dice Kandel: stema endocrino, nelle loro implicazioni fisiologiche e
patologiche» definendosi come Psico-neuro-endocrino-
è solo fintantoché le nostre parole portano dei cam- immunologia (PNEI). L’implicazione fondamentale ri-
biamenti nei cervelli di ognuno che l’intervento psi- guarda l’unitarietà dell’organismo umano, la sua unità
coterapico porta a un cambiamento nelle menti dei psicobiologica non più postulata sulla base di convinzio-
pazienti. In questa prospettiva, l’approccio biologico ni filosofiche o empirismi terapeutici, ma frutto della
e quello psicologico sono legati tra di loro (1979, p. scoperta che comparti così diversi dell’organismo uma-
1037). no funzionano per mezzo delle stesse sostanze. Lo svi-
luppo delle moderne tecniche di indagine ha permesso di
Benché ormai oggi sia condiviso dai più l’idea scoprire quelle molecole che, definite neuropeptidi, ven-
dell’impossibilità di separare mente e cervello, è impor- gono prodotte dai tre principali sistemi del nostro orga-
tante riconoscere che i due domini parlano linguaggi dif- nismo (nervoso, endocrino e immunitario). Grazie ad
ferenti. Il linguaggio della mente e quello del cervello esse, questi tre grandi sistemi comunicano, al pari di veri
sono legati a diversi modelli concettuali e anche a diver- e propri network, tra loro non in modo gerarchico ma, in
si livelli di astrazione. Lo psichiatra Gabbard si esprime realtà, in maniera bidirezionale e diffusa, formando così
così a questo proposito: un vero e proprio network globale.
A oggi, le sempre crescenti scoperte su un altro fon-
Il linguaggio della psicologia – nei suoi vari orienta- damentale sistema per l’organismo umano, il sistema
menti – è il linguaggio della mente per eccellenza, ma connettivo, impongono l’espansione dalla psico-neuro-
non dovremmo permettere che la finalità semantica endocrino-immunologia (PNEI) alla psico-neuro-endo-
del comunicare oscuri la fondamentale origine di crino-connettivo-immunologia (PNECI).
quel linguaggio nel cervello (Gabbard, 1994, p. 15).
Sintesi
E ancora: Il modello biologico
I teorici di orientamento biologico analizzano i pro-
Gran parte della polarizzazione tra la prospettiva bio- cessi biologici del funzionamento umano per spiegare
logica e quella psicologica nasce dalla scarsa com- il comportamento patologico ponendo l’accento sulle
prensione della complessa relazione tra i fattori psi- disfunzioni anatomiche o biochimiche del cervello e
cologici e neurobiologici nell’eziologia e nella pato- del corpo. Tali anormalità possono essere il risultato
genesi dei disturbi psicopatologici […]. Si condivide dell’eredità genetica, dell’evoluzione o di infezioni
ormai l’idea che i processi biochimici siano meccani- virali. I terapeuti di orientamento biologico usano me-
smi di mediazione fisiologica piuttosto che agenti todi fisici e chimici per aiutare le persone ad affron-
causali. I cambiamenti neurochimici e neuroanatomi- tare i loro problemi psicologici. I metodi principali
ci del cervello possono essere correlati con un nesso sono la terapia farmacologica, la terapia elettroconvul-
causale alle influenze psicologiche dell’ambiente siva e, in modo limitato, la psicochirurgia.
(psichico) e al significato attribuito a queste influenze
[..] Come corollario di questo punto di vista gli inter-
venti di tipo psicologico possono tradursi in un’alte- 2.2
razione permanente del funzionamento cerebrale IL MODELLO PSICODINAMICO
(Gabbard, 1994, p. 16).
Il modello psicodinamico è il più antico e il più noto dei
2.1.4 Un campo di frontiera modelli psicologici moderni. I teorici di orientamento
Negli ultimi anni si sta affermando soprattutto nel cam- psicodinamico ritengono che il comportamento di un in-
po della ricerca una nuova disciplina di integrazione dividuo, normale o patologico, sia determinato in ampia
chiamata «Psico-neuro-immunologia»�. misura da dimensioni psicologiche inconsce. Queste so-
Il termine Psiconeuroimmunologia è stato coniato nel no descritte come dinamiche, ossia interagenti l’una con
1975 da Robert Ader, direttore della divisione di medici- l’altra, e da tale interazione avrebbero origine il compor-
na psicosociale e comportamentale dell’Università di tamento, i pensieri e le emozioni. I conflitti tra queste
Rochester a New York, per indicare un ambito discipli- dimensioni produrrebbero i sintomi psicopatologici (Lu-
nare che studia i rapporti fra gli stati mentali e la fisiolo- borsky et al., 2008).
gia umana con particolare riferimento alla risposta im- I teorici psicodinamici considererebbero Philip co-
munitaria. Nel corso degli anni la psico-neuro-immuno- me un individuo vittima di conflitti e cercherebbero di
logia (PNI) si è evoluta e attualmente viene così definita: analizzare le sue esperienze passate poiché, nella loro
visione, i conflitti psicologici sono connessi alle rela- impossibile accedere; 2) un metodo terapeutico basa-
zioni vissute e alle esperienze traumatiche che hanno to su tale indagine per il trattamento dei disturbi ne-
avuto luogo nell’infanzia. Le teorie psicodinamiche si vrotici; 3) una serie di conoscenza psicologiche ac-
fondano su idee di tipo deterministico: nessun sintomo quisite per questa via, che gradualmente si armoniz-
o comportamento è «accidentale» e tutti i comporta- zano e convergono in una nuova disciplina (Freud,
menti sono derivati da esperienze passate; perciò l’odio 1922, p. 439).
di Philip per la madre, il ricordo di lei come crudele e
oppressiva, l’arrendevolezza del padre e la nascita del La psicoanalisi quindi include tre dimensioni distinte
fratello, quando Philip aveva 10 anni, costituiscono dei seppur intersecate fra di loro: un metodo di osservazione,
fattori fondamentali per comprendere i suoi problemi una terapia e un corpo di teorie di riferimento sul compor-
attuali. tamento umano e sulla struttura della personalità.
Per concludere, tutte le teorie, in ogni scienza, cam-
2.2.1 Come veniva spiegato il biano e si evolvono se quella scienza ha le potenzialità
funzionamento normale e anormale per progredire: sono dunque definibili come ipotesi teo-
da Freud? riche, necessarie per connettere i fatti osservati e per af-
Il modello psicodinamico fu formulato per la prima vol- finare il metodo e quindi permettere altre scoperte. In
ta dal neurologo viennese Sigmund Freud (1856-1939) ogni scienza, se questa progredisce nel tempo, le teorie
all’inizio del XX secolo. Dopo gli studi sull’ipnosi, cambiano, e il metodo si affina (Imbasciati, 2008).
Freud sviluppò il modello psicoanalitico per spiegare il
funzionamento psicologico normale e anormale e creò 2.2.3 Cenni sulle ipotesi teoriche
un metodo di cura corrispondente, un approccio fondato psicoanalitiche
sull’uso della parola chiamato anch’esso psicoanalisi. In questa sezione intendiamo fornire in sintesi alcuni dei
concetti di riferimeno della scoperta e del metodo freu-
TRA LE RIGHE diano. Molti di essi hanno subito, come già ricordato,
Piccole curiosità su Freud una complessa evoluzione nel corso del tempo e dello
sviluppo della psicoanalisi.
Il costo di una seduta psicanalitica di Freud era di 20
dollari, che corrisponderebbero oggi a 160 dollari. I modelli principali della teoria classica freudiana si
distinguono in 1) teoria topica e 2) teoria strutturale tri-
Per circa quarant’anni Freud curò i pazienti per 10 ore partita.
al giorno e per cinque o sei giorni alla settimana. Il primo modello concepisce i sintomi come il risulta-
Quando Sigmund era piccolo, i genitori, per la sua in- to di ricordi rimossi di eventi e di idee. Freud ipotizzò
telligenza precoce, gli concedevano spesso dei privilegi che l’intervento psicoterapeutico potesse eliminare la
rispetto ai fratelli, ad esempio, gli avevano dato una rimozione, portando alla rievocazione dei ricordi. Di
stanza personale, in cui poteva studiare da solo senza conseguenza, una dettagliata e precisa descrizione ver-
essere disturbato (Gay, 2006, 1999; Jacobs, 2003; Asi- bale dell’idea o dell’evento patogeno se ricordato e ac-
mov, 1997; Schwartz, 1993). compagnato da un intenso affetto avrebbe portato, se-
condo il maestro viennese, alla scomparsa del sintomo.
Questo metodo catartico, conosciuto anche come abrea-
2.2.2 Premessa epistemologica zione, consiste nel far divenire conscio il ricordo patoge-
La psicoanalisi non è una teoria intesa in senso proprio, netico inconscio.
tanto meno oggi la teoria elaborata da Freud, bensì un
metodo che ha fondato una scienza, che si è sviluppata e Rimozione: è tra i principali concetti della psicoanalisi.
che pertanto in un secolo è ormai evoluta e cambiata. La In senso generale si può dire che la rimozione è
psicoanalisi di oggi non è più solamente quella di Freud. un’operazione psichica che respinge (rimuove) nell’in-
conscio una rappresentazione legata a una pulsione.
L’evoluzione delle ipotesi e del metodo psicoanalitico Principio di costanza: l’apparato psichico tende a
non sminuiscono affatto i meriti del maestro viennese: mantenere al livello più basso possibile l’eccitazione.
se una scienza si sviluppa e cambia, è merito del suo
fondatore, che ha gettato le basi di un metodo idoneo a In questa fase, Freud pensa che l’apparato mentale
far proseguire la ricerca (Imbasciati, 2008, p. 52). sistemi e regoli l’energia psichica che può essere «quie-
scente» (in accordo con il principio di costanza di
Nel 1922 Freud definisce così la psicoanalisi: Fechner) oppure tendere alla «scarica». Il sentimento o
l’emozione sono identificati con l’eccitazione energeti-
La psicoanalisi è 1) un procedimento per l’indagine ca. Un risveglio di eccitazione emozionale associato a
dei processi psichici cui altrimenti sarebbe pressoché un’idea può essere affrontato in modi differenti. I pro-
Tabella 2.1), come la rimozione, necessari a contrastare incorpora la coscienza morale e l’ideale dell’Io: la prima
le potenti pulsioni istintive che governano l’Es, precisa- proscrive (ovvero detta che cosa la persona non deve
mente la sessualità (libido) e l’aggressività. fare in base all’interiorizzazione dei valori genitoriali e
L’Es è un’istanza intrapsichica totalmente inconscia sociali), la seconda prescrive (ovvero detta cosa la per-
tesa solamente allo scarico della tensione pulsionale. sona deve fare o come deve essere). Il Super-Io tende ad
L’Es è controllato sia dagli aspetti inconscio dell’Io sia essere più sensibile agli sforzi dell’Es ed è pertanto più
dalla terza istanza del modello strutturale, il Super-Io. immerso nell’inconscio di quanto non lo sia l’Io (Gab-
Il Super-Io è essenzialmente inconscio ma alcuni bard, 1994).
aspetti di esso accedono alla coscienza. Questa istanza In questa teoria il mondo intrapsichico è concettualiz-
DIFESE PRIMARIE
Il ritiro primitivo La proiezione
Il ritiro psicologico in un diverso stato di coscienza è una L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti interne o
risposta autoprotettiva che si osserva in persone che si esterne di stress attribuendo ad altri i propri sentimenti,
sottraggono a stimolazioni esterne, sostituendo gli stimoli impulsi o pensieri non riconosciuti e non riconoscibili, rin-
del proprio mondo interiore alle tensioni esercitate dal negandoli inconsciamente.
mondo esterno. Si rimanda al paragrafo 2.2.8.
Il diniego L’introiezione
Attraverso questo meccanismo il soggetto affronta con- L’introiezione è il processo per cui si considera provenien-
flitti o fonti di stress rifiutando inconsciamente il rico- te dall’interno qualcosa che è in realtà esterno. Nelle sue
noscimento dell’esperienza dolorosa. L’esempio più lam- forme benigne equivale all’identificazione primitiva che
pante dell’uso del diniego è la maniacalità. In uno stato il bambino fa con altre persone importanti del suo am-
maniacale, infatti, le persone possono denegare le proprie biente esterno. Nelle sue forme più problematiche, esso
limitazioni fisiche, la necessità di dormire, le emergenze è un meccanismo assai distruttivo. L’esempio più noto di
finanziare, le debolezze personali e via dicendo. introiezione patologica implica quel processo che è stato
definito come «identificazione con l’aggressore». Per una
disanima più dettagliata si rimanda al testo di McWilliams
(1994, p. 130).
DIFFESE SECONDARIE
La rimozione Il volgersi contro il sé
È quell’operazione psichica che respinge (rimuove) nell’in- Questo meccanismo indica lo spostamento di un affetto o
conscio una rappresentazione legata a una pulsione. Que- di un atteggiamento negativo che un individuo fa da un
sto meccanismo protegge la persona dalla consapevolezza oggetto esterno verso il Sé con la percezione inconscia che
di ciò che sta provando o ha provato in passato: in altre questo processo conferisca un maggiore controllo delle
parole, se da un lato la dimensione emotiva è chiaramen- situazioni disturbanti per il Sé. L’uso sistematico di questa
te percepita e presente, l’aspetto cognitivo (il ricordo) difesa si ritrova nelle personalità depressive.
rimane al di fuori della coscienza.
La regressione Lo spostamento
È quel meccanismo di difesa attraverso il quale l’indivi- L’individuo risponde a conflitti o fonti di stress genera-
duo affronta conflitti emotivi e fonti interne o esterne di lizzando o indirizzando su un oggetto, di solito avvertito
stress ritornando temporaneamente a uno stadio evolu- come meno minaccioso, un sentimento o una condotta
tivo precedente. originariamente indirizzata a un altro oggetto.
L’isolamento La formazione reattiva
L’individuo risponde a conflitti o fonti di stress mostran- L’individuo risponde a conflitti o fonti di stress sostituen-
dosi incapace di sperimentare al tempo stesso le com- do i propri pensieri o sentimenti sentiti da lui come inac-
ponenti cognitive e quelle affettive di un’esperienza in cettabili o troppo dolorosi con comportamenti o senti-
quanto l’affetto e l’emozione vengono esclusi dalla con- menti diametralmente opposti. Sostituendo i sentimenti
sapevolezza. originari con i loro opposti, il soggetto riesce a evitare i
sentimenti di colpa per lui intollerabili da contattare e di
conseguenza da gestire.
L’intellettualizzazione Il capovolgimento
L’individuo risponde a conflitti o fonti di stress attraverso Con le parole della Mc Williams (1994, p. 154) il capo-
un uso eccessivo e rigido del pensiero astratto per evitare volgimento consiste «[in quella modalità] utilizzata per
sentimenti ed emozioni dolore e disturbanti. fronteggiare sentimenti che rappresentano una minaccia
psicologica per il Sé creando uno scenario nel quale la
propria posizione psichica passa da soggetto a oggetto
e viceversa. Ad esempio se si percepisce che il desiderio
di ricevere attenzione da qualcun altro è vergognoso o
pericoloso, è possibile soddisfare in modo vicario i propri
bisogno di dipendenza occupandosi di un’altra persona e
identificandosi inconsciamente con la sua gratificazione».
La razionalizzione L’acting out
Il meccanismo della razionalizzazione entra in gioco L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti interne o
quando non riusciamo a raggiungere qualcosa che vo- esterne di stress agendo senza riflettere né preoccuparsi
gliamo e retrospettivamente affermiamo che non era poi delle possibile conseguenze delle sue azioni: è una forma
alla fine così appagante o desiderabile. di espressione del comportamento incontrollato e implica
spesso un comportamento dannoso o etero/autodistruttivo.
La moralizzazione La sessualizzazione
È un meccanismo di difesa affine alla razionalizzazione. Attraverso il meccanismo della sessualizzazione l’indivi-
Dice Mc Williams (1994, p. 146): «Quando una persona duo connota sessualmente le esperienze con l’intento in-
razionalizza, cerca inconsciamente delle basi cognitiva- conscio di convertire il terrore o la sofferenza per lui non
mente accettabili per il comportamento che ha intrapreso; tollerabile in eccitazione.
quando moralizza invece cerca, sempre inconsciamente,
di pensare che sia doveroso e giusto moralmente seguire
quella linea di condotta».
La comportamentalizzazione La sublimazione
La funzione di questo meccanismo di difesa è permettere L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti interne o
a due condizioni psichiche in conflitto all’interno di un in- esterne di stress incanalando sentimenti o impulsi poten-
dividuo di esistere senza creare confusione, sensi di colpa, zialmente pericolosi o disadattavi in comportamenti so-
vergogna o angoscia sul piano consapevole. cialmente accettabili. Ad esempio impulsi ostili e aggres-
sivi possono essere sublimati attraverso la pratica di sport
violenti come, ad esempio, la boxe o il karate.
L’annullamento
«L’annullamento è lo sviluppo naturale del controllo onni-
potente», ovvero ne è una versione più evoluta. Si tratta
dello sforzo inconscio di controbilanciare una affetto e
un’emozione, solitamente la vergogna o il senso di col-
pa, attraverso un atteggiamento o un comportamento
che magicamente lo cancelli (Mc Williams, 1994, p. 149) .
zato come un mondo in conflitto tra le tre istanze. Il Su- 2.2.4 I meccanismi di difesa
per-io, l’Io e l’Es combattono tra loro così come la ses- I meccanismi di difesa sono delle operazioni psichiche
sualità e l’aggressività tendono a esprimersi e scaricarsi. che vengono utilizzate dall’individuo per due ordini di
Il conflitto tra le varie istanze provoca angoscia che deri- ragioni (McWilliams, 1994, p. 118): 1) evitare o comun-
va dalla trasformazione in ansia della pulsione libidica que gestire qualche sentimento intenso e minaccioso, di
che viene quindi rimossa. Il meccanismo della formazio- solito l’angoscia, talvolta un dolore non affrontabile e
ne del sintomo nevrotico può essere così compreso: il altre esperienze emotive disorganizzanti per la persona;
conflitto provoca angoscia, la quale porta a una difesa che 2) mantenere l’autostima.
a sua volta è un compromesso tra l’Es e l’Io. Un sintomo Vengono suddivise convenzionalmente in due grosse
pertanto, nel modello della teoria struttuale, è una forma- categorie: i meccanismi di difesa primari e i meccanismi
zione di compromesso che contemporaneamente difende di difesa secondari. Le difese primarie operano in modo
dal desiderio che emerge dall’Es e soddisfa al contempo globale e indifferenziato in tutta la dimensione sensoria-
lo stesso desiderio in forma mascherata. Gabbard (1994, le della persona, fondendo dimensioni cognitive, affetti-
p. 29) offre un esempio illuminante a tal riguardo: ve e comportamentali, mentre quelle più evolute opera-
no trasformazioni specifiche del sentimento, della sensa-
Un impiegato affetto da disturbo ossessivo-compulsi- zione, del comportamento o di una loro combinazione
vo era terribilmente preoccupato di poter avere (McWilliams, 1994, p. 119).
un’esplosione di collera con il proprio superiore. Pen- Per essere definita primitiva, la difesa mostra due
sava di poter riuscire a controllare la propria rabbia qualità specifiche e distintive: un mancato raggiungi-
deglutendo cento volte consecutivamente. Questo mento del principio di realtà e la mancata percezione
sintomo lo difendeva contro l’erompere della rabbia della separatezza e della costanza di coloro che sono
dell’Es, ma conteneva anche una forma attenuata di esterni al Sé; al contrario le difese secondarie contem-
soddisfacimento del desiderio aggressivo nei con- plano il riconoscimento del principio di realtà e la possi-
fronti del principale: il processo di contare e deglutire bilità di contattare la separatezza tra sé e l’altro e il man-
infatti gli impediva di svolgere il proprio lavoro e co- tenimento della costanza d’oggetto.
sì sfidava il capo ed esprimeva la sua indipendenza. Seguendo la traccia di Nancy Mc Williams nel suo
Approfondimento
a. Leibniz: esistono percezioni insensibili che non hanno I poeti e i filosofi hanno scoperto l’inconscio prima di me.
mai raggiunto il livello della consapevolezza perché trop- Quello che io ho scoperto è il metodo scientifico con il quale
po sottili, ma che agiscono sul soggetto attraverso reali l’inconscio può essere studiato (Freud, in occasione del suo
mutamenti dell’anima. 70° compleanno).
b. Schopenauer: la volontà è, per definizione, largamente
inconscia. Essa rappresenta l’essenza noumenica del L’esperienza clinica con pazienti che non ricordano gli ele-
mondo. L’intelletto è solo un suo pallido servitore e la menti traumatici del loro passato pone l’esigenza di postu-
coscienza un suo prodotto tardivo. lare l’esistenza di una dimensione inconscia della psiche.
c. Friedrich Nietzsche: l’inconscio è la parte essenziale L’inconscio freudiano è, dunque, inizialmente il frutto di
dell’individuo. È un’area di pensieri, emozioni e istinti un’esperienza concreta e di una necessità logica e in un
caratterizzati da incoerenza e disordine. Tutta la nostra secondo momento nasce e si sviluppa attraverso ipotesi e
vita psichica è guidata dall’inconscio. definizioni successive.
La prima definizione d’inconscio formulata da Freud risale
In questo contesto teorico precedente a Freud, l’inconscio al 1913: esistono rappresentazioni inconsce che non sono
assume progressivamente il ruolo centrale che, nella tradi- conoscibili in modo diretto ma solo attraverso i loro deriva-
ti. Tutti i contenuti mentali non immediatamente presenti avviene attraverso la progressiva elaborazione delle rela-
alla coscienza possono essere definiti inconsci (anche quelli zioni con questi primitivi e inconsci oggetti interni.
latenti o preconsci). b. Wilfred Bion (1897-1979): l’inconscio è una metaboliz-
Le definizioni successive sono quelle della Prima Topica (La zazione di esperienze psichiche regolate, nella dinamica
metapsicologia, 1915-1917) nella quale si teorizzano tre relazionale tra madre e bambino, dal modello conteni-
diversi sistemi psichici: conscio,preconscio, inconscio. L’in- tore-contenuto e il cui adeguato funzionamento è ciò
conscio è il luogo del rimosso, in esso trovano spazio i con- che consente lo sviluppo della mente e del pensiero.
tenuti psichici inaccettabili alla coscienza e che, di conse- c. Ronald Fairbairn (1889-1964): l’inconscio è un teatro
guenza, sono oggetto di rimozione. Nell’inconscio il movi- privato dove vivono personaggi costruiti sulla base
mento delle cariche affettive è libero e regolato dal Principio dell’interiorizzazione delle prime relazioni oggettuali. La
di piacere. libido non si definisce come ricerca del piacere, ma
Nella Seconda Topica (L’Io e l’Es, 1922) Freud parla di tre dell’oggetto.
diverse istanze psichiche: Io, Es, Super-Io, ciascuna con fun- d. Donald Winnicott (1896-1971): la mente infantile si svi-
zioni e caratteristiche proprie e comprese in un modello luppa secondo una dinamica di riconoscimento e sco-
detto «strutturale». L’Es rappresenta il polo pulsionale e im- perta dell’oggetto (madre) che è, contemporaneamente,
personale dell’apparato psichico, contiene impulsi primitivi, frutto di una relazione reale e prodotto della creatività
forze prerazionali, combinazioni di desideri, paure e fantasie del soggetto.
ed è totalmente inconscio. L’Es cerca solo la gratificazione
immediata, operando secondo il principio di piacere; è pre- Gli aspetti centrali degli approcci teorici di questi autori post-
verbale e si esprime con immagini e simboli, utilizzando freudiani sono:
funzioni afferenti a quello che Freud definisce «processo
primario», cioè la modalità cognitiva primitiva, che soprav- a. Relazione: l’inconscio si sviluppa soggettivamente, ma
vive nel linguaggio dei sogni, delle battute umoristiche e all’interno di un contesto relazionale. La vita psichica si
delle allucinazioni. organizza attorno al rapporto con l’oggetto reale o fan-
Il Super-Io, solo in piccola parte conscio, è l’istanza critica tasticato.
che si contrappone all’Io; rappresenta la coscienza morale, b. Dialettica inconscio-sé: l’inconscio trae alimento dalla
esercita funzione di censura e di autosservazione e propone vita affettiva e dalle prime esperienze relazionali, a par-
modelli ideali. Funziona secondo il principio di realtà e com- tire dalle quali costruisce continuamente il senso di iden-
prende gli ideali imposti dal mondo esterno (tabù, proibizio- tità personale e la propria modalità di interazione col
ni, princìpi, regole). mondo esterno.
L’Io è l’istanza, prevalentemente conscia, che assolve la fun-
zione di controllo e armonizzazione tra gli stimoli interni ed Gli approcci teorici successivi a Freud pongono l’accento non
esterni, comportandosi «precisamente alla maniera del ri- tanto sulla fase di sviluppo non interamente superata o sul-
mosso»; Freud definisce l’Io come un insieme di funzioni che le difese egoiche predominanti, quanto piuttosto su quelli
consentono all’individuo di adattarsi alle esigenze della vita, che sono stati gli oggetti più importanti nel mondo del bam-
trovando modalità accettabili all’interno della famiglia prima bino, sul modo in cui sono stati percepiti, o su come tali
e della società poi per gestire gli impulsi dell’Es. L’Io agisce oggetti e alcuni loro aspetti sono stati interiorizzati e infine
secondo il principio di realtà ed è la sede del processo se- su come le loro immagini e rappresentazioni interne agisco-
condario del pensiero, che funziona secondo modalità co- no nella vita inconscia dell’adulto. L’opera di Freud non è
gnitive sequenziali, logiche, orientate secondo la realtà; è incompatibile con tali sviluppi teorici, anzi ne è arricchita:
«servo di due padroni», l’Es e la realtà esterna, ed è in par- l’interesse dedicato da Freud agli oggetti infantili, nella loro
te conscio e in parte inconscio realtà e nella percezione del bambino, traspare nel concetto
I due aspetti centrali dell’inconscio secondo Freud sono: di «romanzo famigliare», nel riconoscimento di quanto pos-
sa essere diversa la fase edipica per il bambino a seconda
a. Rimozione: l’inconscio è il luogo del rimosso. I contenu- della personalità dei genitori, e anche nella crescente atten-
ti inconsci sono stati oggetto di rimozione primaria o zione prestata ai fattori relazionali nel trattamento.
secondaria. A metà del ventesimo secolo, la teoria delle relazioni ogget-
b. Pulsione: l’inconscio è il luogo delle pulsioni. L’affetto, tuali è affiancata da nuovi sviluppi proposti da alcuni tera-
nell’inconscio, non è legato ad alcuna rappresentazione. peuti statunitensi che si autodefiniscono psicanalisti inter-
La pulsione precede l’oggetto. personali (Harry Sullivan, Erich Fromm, Karen Horney).
Essi pongono l’accento sulla natura interiorizzata delle rela-
Tra i successori di Freud che maggiormente contribuirono zioni oggettuali precoci, tendendo a dare meno importanza
all’analisi del concetto d’inconscio, ricordiamo: alla persistenza d’immagini inconsce degli oggetti primari e
di loro aspetti.
a. Melanie Klein (1882-1960): l’inconscio è una dimensione Sul piano terapeutico, la relazione emotiva fra paziente e
dinamica nella quale preesistono oggetti indipendenti terapeuta è considerata il fattore curativo più vitale, posizio-
dagli apporti percettivi del mondo esterno. Lo sviluppo ne condivisa dai clinici contemporanei.
testo del 1994 «La diagnosi psicoanalitca», qui di segui- zione di due termini, passivo e attivo. La zona eroge-
to proponiamo un elenco di alcuni dei principali mecca- na privilegiata è l’ano, la gratificazione libidica si ha
nismi di difesa (suddivisi in primari e secondari) con una con la defezione che produce nel bambino una forma
loro breve definizione (si veda la Tabella 2.1). di eccitazione della mucosa intestinale;
Approfondimento
esempio, se il lattante piange perché sente la fame e la 62-63). Nella posizione shizoparanoide predomina an-
madre non è immediatamente disponibile, egli sentirà che il meccanismo della scissione e della frammentazio-
queste sensazioni e questo dolore come se fosse indotto ne, oltreché quello della proiezione.
da qualche oggetto interno vissuto come cattivo, che in Per concludere, il soddisfacimento degli impulsi libi-
realtà non esiste, ma è un fantasia inconscia che si svi- dici del bambino crea dunque oggetti interni buoni che
luppa a partire a da una sensazione corporea, dolorosa e diventano fonti di aiuto e piacere, mentre il non soddi-
persecutoria. L’oggetto cattivo viene esternalizzato e il sfacimento dei desideri crea oggetti cattivi che diventa-
soggetto vivrà una sensazione di persecutorietà. L’og- no fonte di ostilità, paranoia e sofferenza. L’odio e la
getto cattivo entra in conflitto con quello buono, che è il distruttività del bambino dominato dall’oggetto cattivo
suo opposto, e si costituisce attraverso sensazioni corpo- sono intesi, nella concezione kleiniana, come innati e la
ree positive che fanno pensare che l’oggetto sia amore- frustrazione è solamente il motore che li rende espliciti
vole e abbia intenzioni benevoli nei propri confronti. ed evidenti.
L’oggetto buono è un oggetto che rappresenta mental- La sensazione della frustrazione nella posizione schi-
mente la sensazione di un bisogno soddisfatto ed è il nu- zoparanoide è percepita dal bambino in modo assoluto:
cleo centrale dell’Io che è fondato sulla soddisfazione e egli infatti non possiede il concetto del tempo o dell’esi-
sull’appagamento. stenza di oggetti nel tempo. Ciò, dice la Saltzberger-
Per arrivare a costituire una mente stabile e sufficien- Wittenberg, «conferisce all’esperienza una qualità di
temente fiduciosa nelle potenzialità del Sé e delle rela- “adesso o mai più”, “ora o per sempre’’» (Saltzberger-
zioni con gli altri è necessario aver potuto introiettare e Wittenberg, 1970, p. 63). In altre parole, il bambino vive
conservare un oggetto buono nel corso del proprio svi- una sensazione di fantasia onnipotente sia quando è abi-
luppo psichico. Quando l’introiezione non è stabile, si tato dall’oggetto buono sia quando lo è dall’oggetto cat-
perde l’oggetto buono, o esso entra in conflitto con quel- tivo e persecutorio. Una madre attenta e sintonizzata, ma
lo cattivo, la persona entra in uno stato di insicurezza e non onnipotente, frustrerà necessariamente in parte le
di angoscia che caratterizza la situazione schizoparanoi- aspettative onnipotenti del neonato che metterà in atto
de (vedi sotto). meccanismi di scissione e di proiezione; in altre parole,
il neonato non può tollerare il bisogno e l’angoscia di
Posizione schizoparanoide essere separato dall’oggetto «madre» e oscilla costante-
La posizione è una modalità di relazione oltre che una mente tra una posizione di integrazione (oggetto buono)
costellazione di angosce, difese e impulsi che il bambino e una di disintegrazione (oggetto cattivo). Il bambino
sviluppa. Il principale testo in cui Melanie Klein defini- non è ancora in grado di tenere dentro di sé la rappresen-
sce le caratteristiche della posizione schizoparanoide è il tazione dell’oggetto buono quando questo è assente, e
testo del 1946 «Note su alcuni meccanismi schizoidi». quindi non può tollerare l’assenza e la lontananza; egli
Cercando di essere il più chiari e sintetici possibili, la non si può rendere conto che l’oggetto (mamma) è sem-
Klein parte dall’idea che il neonato fantastichi l’assenza pre lo stesso e non è buono, se presente, e cattivo quando
dell’oggetto (ad esempio: il seno che lo allatta tarda ad assente, ma piuttosto è lui stesso che si sente appagato
arrivare ed egli sperimenta sensazioni di pericolo, di an- quando l’oggetto è presente o angosciato quando è as-
goscia e financo di morte) come il fatto che la madre lo sente. La possibilità di riconoscere l’oggetto separato da
stia offrendo a un rivale, ad esempio al padre, al fratello, sé comporterà l’accesso alla posizione depressiva.
e così via. In estrema sintesi si può affermare che la posizione
Tali sentimenti infantili sussistono però per tutta la schizoparanoide è un meccanismo di sopravvivenza che
vita, sono attivi in qualunque relazione di dipendenza il neonato adotta in quanto la sua mente, ancora fragile e
emotiva e sono particolarmente evidenti nei momenti di debole, non può fare fronte in altro modo alle angosce
crisi e di angoscia. L’angoscia che sperimenta il bambi- primitive cui egli è esposto.
no non è solo quella di non essere soddisfatto e di essere
lasciato solo, ma di essere lasciato solo con il terrore, Posizione depressiva
ovvero con l’oggetto cattivo e persecutorio. Il timore è Se nella posizione schizoparanoide le angosce sono cen-
quello della morte e del dolore espresso nella fantasia trate sulla paura per il Sé e per la propria sopravvivenza,
del bambino, morte e dolore che possono distruggerci le angosce depressive sono incentrate sulla preoccupa-
nell’assenza della persona buona (la madre dei primi an- zione per l’oggetto nella paura di averlo danneggiato. La
ni di vita). Dice la Saltzberger-Wittenberg: «Il bambino posizione depressiva metterà in gioco dimensione psichi-
[in questa posizione ] non può distinguere tra esperienze che fondamentali quali la colpa, il lutto e la riparazione.
interne ed esterne cosicché, qualunque siano le sue fan- La Klein descrive così la posizione depressiva:
tasie, ritiene che abbiano effetti sulla madre esterna non-
ché sulla rappresentazione di essa nella mente e nel cor- Secondo la mia ipotesi nel 5-6 mese di vita il bambi-
po del bambino» (Saltzberger-Wittenberg, 1970, pp. no incomincia a temere il danno che i suoi impulsi
distruttivi e la sua avidità possono causare ai suoi og- La brillante concettualizzazione delle posizione schi-
getti amati perché ancora non può fare distinzione tra zoparanoide e depressiva ha un valore clinico straordi-
i suoi desideri, i suoi impulsi e i loro effetti reali. Egli nario soprattutto se consideriamo queste due posizioni
si sente colpevole e desidera ardentemente conserva- come due modalità di generare l’esperienza che sono
re quegli oggetti e riparare il danno causato [con la attive per l’intero corso della vita e che creano una dia-
propria fantasia]. L’angoscia assume un carattere pre- lettica nella mente piuttosto che semplici fasi evoluti-
valentemente depressivo e ho notato che le emozioni ve che devono essere attraversate e poi superate.
che la accompagnano e le difese che insorgono contro
di esse fanno parte dello sviluppo normale e costitui- 2.2.9 I meccanismi di difesa principali
scono quella che ho denominato «posizione depressi- secondo la teorizzazione della Klein
va» (Klein, 1959, p. 21). della scuola della relazioni oggettuali
tiva che porta a varie forme di psicopatologia futura non gare i problemi di Philip, lo considererebbero forse un
è forse tanto da ricercare in quella di un’ideale gratifica- uomo che ha ricevuto un «addestramento» inadeguato:
zione di pulsioni e desideri, ma piuttosto in quella di uno ha appreso cioè dei comportamenti che offendono gli
spazio per l’affermazione e il riconoscimento reciproco altri e ripetutamente lo danneggiano.
tra soggettività differenziate (la madre e il bambino nei Il modello comportamentista, a differenza del model-
primi anni di vita), di identificazione autentica dei biso- lo psicodinamico che affonda le sue radici nel lavoro cli-
gni e dei desideri più intimi dell’altro. nico dei medici, ha avuto origine nei laboratori in cui gli
psicologi conducevano esperimenti sul condizionamen-
Sintesi to, una forma di apprendimento elementare. Negli esperi-
Il modello psicodinamico menti, gli studiosi manipolavano gli stimoli e le ricom-
I teorici di orientamento psicodinamico ritengono che pense, poi osservavano come le loro manipolazioni con-
il comportamento di un individuo, normale o anorma- dizionavano le risposte dei partecipanti alla ricerca.
le, derivi dall’interazione di forze psicologiche incon-
sce e che i conflitti psicologici abbiano origine nelle TRA LE RIGHE
relazioni e nelle esperienze traumatiche vissute dal Lo vedo e lo faccio
bambino nel rapporto con i genitori durante l’infanzia.
Alcune manifestazioni del comportamento anormale
Questo modello è stato sviluppato inizialmente da possono essere spiegate attraverso il modellamento.
Freud, secondo il quale dall’interazione di tre forze Uno studio molto noto di Albert Bandura e dei suoi
dinamiche (Es, Io e Super-Io) derivano il pensiero, i collaboratori (1963) ha dimostrato che i bambini mal-
sentimenti e il comportamento. Altre teorie psicodina- trattano un pupazzo se vedono che questo stesso
miche sono la teoria dell’Io e la teoria della relazione comportamento è tenuto dagli adulti. Infatti, i bambini
oggettuale in tutte le loro declinazioni e orientamenti non esposti al modello degli adulti non maltrattano il
moderni e contemporanei. I terapeuti psicodinamici pupazzo.
pongono l’attenzione sull’indagine dei traumi precoci
e dei conflitti interiori che ne derivano attraverso una Nel corso degli anni Cinquanta, molti clinici erano
serie di tecniche, ad esempio la libera associazione, delusi dal carattere vago e indefinito del modello psico-
l’interpretazione della resistenza, del transfert e dei dinamico; alcuni perciò iniziarono ad applicare i principi
sogni. dell’apprendimento allo studio e al trattamento dei pro-
blemi psicologici e i loro sforzi diedero origine al mo-
dello comportamentista dell’anormalità.
2.3
IL MODELLO Condizionamento: forma di apprendimento elemen-
COMPORTAMENTISTA tare.
Condizionamento operante: processo di apprendi-
I teorici comportamentisti, come i teorici psicodinamici, mento in cui un comportamento che produce effetti
pensano che le nostre azioni siano determinate in ampia soddisfacenti ha maggiori probabilità di essere ripetu-
parte dalle nostre esperienze, ma il modello comporta- to.
mentista si concentra sui comportamenti, ossia sulle ri- Modellamento: processo di apprendimento in cui un
sposte che un organismo dà al suo ambiente. I comporta- individuo apprende le risposte osservando e imitando
menti possono essere esterni (andare a lavorare, ad gli altri.
esempio) o interni (provare una sensazione, pensare). Le
spiegazioni e le cure dei teorici comportamentisti si fon-
dano sui principi dell’apprendimento, i processi tramite 2.3.1 Come spiegano il funzionamento
i quali questi comportamenti cambiano in risposta anormale i comportamentisti?
all’ambiente. I teorici dell’apprendimento hanno identificato molte
forme di condizionamento e ognuna di esse può produr-
TRA LE RIGHE re un comportamento anormale come anche un compor-
Hanno detto tamento normale. Nel condizionamento operante, ad
«Siamo modellati e rimodellati dalle persone che ci
esempio, gli esseri umani e gli animali apprendono a
amano» François Mauriac. comportarsi in certi modi poiché ricevono una ricom-
pensa, ossia qualunque effetto soddisfacente, ogni volta
Molti comportamenti appresi ci aiutano ad affrontare che si comportano in un determinato modo. Nel model-
i cambiamenti quotidiani e a condurre una vita felice e lamento, gli individui imparano le risposte semplice-
attiva, ma è possibile apprendere anche dei comporta- mente osservando altri individui e imitando i loro com-
menti anormali. I comportamentisti, se dovessero spie- portamenti.
In una terza forma di condizionamento, il condizio- Nel vocabolario del condizionamento classico, in
namento classico, l’apprendimento ha luogo attraverso questo esperimento la carne viene definita stimolo in-
l’associazione temporale. Quando due eventi si verifica- condizionato (SI) e scatena la risposta incondizionata
no più volte immediatamente l’uno dopo l’altro, si fon- (RI) della salivazione, ossia una risposta naturale che il
dono nella mente di una persona che, in breve, risponde cane possiede fin dalla nascita. Il suono del campanello
nello stesso modo a entrambi gli eventi. Se un evento è uno stimolo condizionato (SC), uno stimolo che prece-
produce una risposta caratterizzata dalla gioia, anche dentemente era neutro e che viene connesso alla carne
l’altra porterà la gioia; se un evento arreca una sensazio- nella mente del cane. In quanto tale, anch’esso produce
ne di sollievo, anche l’altra lo farà. Uno sguardo più at- la risposta della salivazione. Quando la risposta della
tento a questa forma di condizionamento illustra come il salivazione viene prodotta dallo stimolo condizionato e
modello comportamentista possa spiegare il funziona- non dallo stimolo incondizionato, viene chiamata rispo-
mento anormale. sta condizionata (RC).
Il condizionamento classico spiega molti comporta-
Condizionamento classico: processo di apprendi- menti comuni. La gradevole sensazione che un ragazzo
mento che ha luogo attraverso l’associazione tempo- prova quando sente il profumo della sua ragazza, ad esem-
rale di due eventi che si verificano ripetutamente l’uno pio, può rappresentare una risposta condizionata. Inizial-
dopo l’altro e che, fondendosi nella mente di una per-
mente, il profumo poteva forse avere un effetto emotivo
sona, producono la stessa risposta.
trascurabile su di lui, ma poiché durante i vari incontri ro-
mantici sentiva sempre quella fragranza, essa ha finito per
Ivan Pavlov (1849-1936), famoso psicologo russo, produrre come risposta una sensazione piacevole.
dimostrò per la prima volta il condizionamento classico Attraverso il condizionamento classico possono esse-
con esperimenti su animali. Egli pose una ciotola con re acquisiti anche comportamenti anormali. Ad esempio,
cibo per animali davanti a un cane ed ebbe luogo la ri- un ragazzino si spaventa sempre quando vede il massic-
sposta naturale che tutti i cani hanno davanti al cibo: ini- cio pastore tedesco del vicino. Ogni volta che il ragazzi-
ziano a salivare (si veda la Figura 2.4). Poi Pavlov fece no attraversa il cortile del vicino, il cane abbaia feroce-
un passo ulteriore: prima di presentare al cane la ciotola mente, gli si lancia contro e viene fermato solo da una
con il cibo, suonava un campanello. Dopo molte volte catena legata al portico. Visto il ripetersi di questa spia-
che il campanello veniva suonato prima di presentare la cevole situazione, i genitori del bambino non si stupisco-
ciotola, Pavlov notò che il cane iniziava a salivare non no di scoprire che comincia ad avere paura dei cani, ma
appena sentiva il campanello: il cane aveva imparato a si meravigliano per un’altra grande paura manifestata
salivare in risposta al suono. dal bambino, la paura della sabbia. Non capiscono per-
ché urla ogni volta che lo portano al mare e grida per la
paura di sporcarsi di sabbia.
Da dove ha origine questa paura della sabbia? Dal
Figura 2.4 Lavorare per Pavlov. Nella macchina per l’espe-
rimento di Pavlov, la saliva prodotta dal cane era raccolta in un
condizionamento classico. Infatti, nel cortile dei vicini si
tubo, e la quantità veniva registrata su un cilindro rotante. Lo trova un grande recipiente pieno di sabbia per i giochi
sperimentatore osservava il cane attraverso una finestra con del cane. Ogni volta che il cane abbaia e gli si scaglia
vetro unidirezionale. contro, il bambino vede sempre anche la sabbiera. Dopo
che questi due elementi appaiono contemporaneamente
più volte, il bambino comincia ad avere paura della sab-
bia quanto ha paura del cane.
percorso graduale, i pazienti apprendono a reagire in Figura 2.5 Approcci clinici prevalenti negli Stati Uniti.
modo calmo invece di provare una paura intensa per gli
oggetti o le situazioni che temono (Farmer, Chapman, Comportamentista
2008; Wolpe, 1997, 1995, 1990). Per prima cosa impa- 10%
Psicodinamico
rano tecniche di rilassamento nel corso di molte sedute; 15%
poi costruiscono una gerarchia delle paure, una lista di Altri 8%
oggetti o situazioni temuti, iniziando con quelli meno
temuti e terminando con quelli che generano maggiore
Interpersonale 4%
paura. Questa è la lista compilata da un uomo che teme-
va le critiche, soprattutto quelle riguardanti il suo equili- Socio-familiare 3%
Centrata sul cliente 1%
brio psichico. Esistenziale 1%
Gestalt 1%
Desensibilizzazione sistematica: trattamento com-
portamentale in cui i pazienti con fobie imparano a
reagire in modo calmo e non spaventandosi di fronte a
oggetti o a situazioni che temono.
Cognitivo
Eclettico 29% 28%
mentista, sostenne che per sentirsi felici e comportarsi in cognitivo: le persone affette da disturbi di tipo psicologi-
modo adeguato occorre sviluppare un senso positivo di co possono quindi affrontare, gestire e superare il disa-
autoefficacia: ossia, le persone devono sapere di poter gio, le difficoltà e le problematiche sviluppando delle
padroneggiare e attuare i comportamenti che occorrono, modalità di pensiero nuove, più funzionali e adattive.
quando è necessario. Anche altri comportamentisti degli
anni Sessanta e Settanta riconobbero che gli esseri uma- 2.4.1 Come spiegano il funzionamento
ni assumono comportamenti cognitivi, come anticipare o patologico i teorici cognitivi?
interpretare: questi concetti fino ad allora erano stati am- Secondo gli esponenti del modello cognitivo standard
piamente ignorati nella teoria e nella terapia comporta- la spiegazione di un funzionamento patologico è da rin-
mentale. Questi studiosi hanno sviluppato sia delle spie- tracciarsi a livello cognitivo: credenze e pensieri distor-
gazioni cognitivo-comportamentali che presero in mag- ti ed errati, infatti, costituiscono il prodotto di processi
giore considerazione i comportamenti cognitivi non di elaborazione dell’informazione disfunzionali e irra-
evidenti (Meichenbaum, 1993; Goldiamond, 1965), sia zionali.
delle terapie cognitivo-comportamentali per aiutare i pa- Nello studio della depressione, ad esempio, Beck e
zienti a cambiare i comportamenti controproducenti e i collaboratori (1979) hanno descritto i processi cognitivi
modi di pensare disfunzionali. I teorici e i terapeuti co- che sostengono l’esperienza di sofferenza e dolore men-
gnitivo-comportamentali hanno stabilito un rapporto tra tale ipotizzando alla base del disturbo l’esistenza di con-
il modello comportamentista e il modello cognitivo, ar- tenuti di pensiero, riguardanti sé, il mondo esterno e il
gomento che sarà affrontato nella sezione seguente. futuro, deformati in senso pessimistico. Gli Autori han-
no messo a punto una linea di intervento per questo disa-
Sintesi gio che poggia sulla correzione di questi e altri errori
Il modello comportamentista cognitivi. Questi ultimi, se non riconosciuti e adeguata-
I comportamentisti si concentrano sui comportamenti mente modificati, possono progressivamente radicarsi e
e sostengono che i comportamenti si sviluppano in ac- auto mantenersi creando l’esperienza di impotenza e do-
cordo con i principi dell’apprendimento; ritengono lore inevitabile, tipica della depressione (Beck, Weisha-
inoltre che tutti i comportamenti, normali o disfunzio- ar, 2008; Beck, 2002, 1967).
nali, trovino spiegazione in tre tipi di condizionamento:
il condizionamento classico, il condizionamento ope- 2.4.2 Terapie cognitive
rante e il modellamento. L’obiettivo delle terapie com- Il lavoro pioneristico di Aaron T. Beck (1967), che ha
portamentali è identificare i comportamenti problema- sviluppato la terapia cognitivo-comportamentale
tici del paziente e sostituirli con quelli più appropriati, standard (CBT), è stato notevolmente influenzato dalla
usando tecniche fondate su uno o più principi di ap- terapia razionale-emotiva di Albert Ellis (1962).
prendimento. L’approccio basato sul condizionamento Quest’ultima, si focalizza esclusivamente sulle credenze
classico della desensibilizzazione sistematica, ad esem- patogene e sulla loro confutazione con interventi diretti-
pio, si è rivelato efficace nella cura delle fobie. vi e psicopedagogici, considerando le emozioni, nella
pratica clinica, come delle mere conseguenze della co-
gnizione esplicita. La CBT proposta da Beck, invece, è
2.4 meno direttiva e si focalizza sull’individuazione di mo-
IL MODELLO COGNITIVO dalità disfunzionali dei processi cognitivi che non per-
mettono la confutazione spontanea delle credenze pato-
Il modello cognitivo ha avuto origine nei primi anni Ses- gene.
santa (Beck, 1967; Ellis, 1962); secondo tale modello
una caratteristica tipica dell’uomo è quella di elaborare le Terapia cognitiva: terapia sviluppata da Aaron Beck
informazioni costruendo delle rappresentazioni di sé, de- orientata a far acquisire al paziente una consapevolez-
gli altri e del mondo. Tali rappresentazioni sono alla base za dei propri processi di pensiero erronei e a modificarli.
dei processi cognitivi che comprendono interpretazioni,
credenze, pensieri e comportamenti, a loro volta valuta- Tali Autori hanno quindi proposto un approccio alla
bili e modificabili. A partire dalle informazioni sensoriali psicopatologia basato sull’individuazione di credenze
ricevute e dai processi legati alla memoria autobiografica patogene e pensieri automatici e sulla loro modificazio-
a lungo termine e al ragionamento di ordine superiore, ne attraverso il riconoscimento e la confutazione su un
l’individuo costruisce le proprie interpretazioni della re- piano logico e razionale. La terapia cognitivo-comporta-
altà in forma di schemi cognitivi che influiranno sui suoi mentale utilizza inoltre tecniche comportamentali, in-
comportamenti rendendoli più o meno adattativi. Secon- centrate sul riconoscimento di pensieri automatici legati
do questo approccio, il cambiamento sia emotivo sia a situazioni specifiche e sulla modifica di processi co-
comportamentale si originerebbe tramite il cambiamento gnitivi disfunzionali e credenze irrazionali che si accom-
pagnano all’incremento del disagio emotivo, alimentan- citi e verbalizzabili, a discapito degli stati emotivi e dei
do, in un circolo vizioso, convinzioni distorte e aspetta- meccanismi impliciti sostenuti dalle relazioni interper-
tive negative su di sé e sugli altri. Una delle conseguenze sonali.
di tale meccanismo è proprio l’incapacità di regolare A partire dagli anni Ottanta, infatti, il cognitivismo
adeguatamente le emozioni e di monitorare i propri stati clinico ha conosciuto nuovi sviluppi che hanno contribu-
mentali, nonché di riflettere sugli stati mentali altrui. ito a generare una nuova ondata di terapie cognitive at-
È importante sottolineare che l’atteggiamento del te- tente in modo particolare al rapporto tra pensiero e dina-
rapeuta cognitivo non è tanto interpretativo delle creden- miche emozionali. Mentre la terapia cognitiva standard,
ze e delle rappresentazioni cognitive del paziente, quan- in particolare la Rational-Emotive Therapy (RET, Ellis,
to piuttosto cooperativo nell’incoraggiare un’esplorazio- Dryden, 2007), mirava a modificare le credenze patoge-
ne degli schemi prevalenti di significato e nel negoziare ne intervenendo indirettamente sulle emozioni quali con-
gli obiettivi della terapia. La creazione di una buona al- seguenze della cognizione, la nuova ondata della terapia
leanza terapeutica è, infatti, fondamentale per concorda- cognitiva si propone di concentrarsi in primo luogo sulle
re gli scopi dell’intervento e per assicurare il rispetto dei emozioni dolorose del paziente come processi mentali
compiti stabiliti legati, ad esempio, all’esposizione gra- impliciti, sul loro ruolo e sulla loro influenza sui processi
duale agli stimoli temuti, come avviene nel trattamento espliciti. A un modello di intervento direttivo e psicope-
di fobie specifiche e disturbi di panico. dagogico se ne sostituisce uno più attento alle esperienze
vissute e all’importanza del funzionamento interpersona-
TRA LE RIGHE le. Tra le nuove forme di terapia cognitivo-comporta-
Hanno detto mentale è da menzionare la Dialectical-Behavior The-
rapy (DBT), introdotta da Marsha Linehan (1993) per il
«La vita stessa resta sempre la terapia più efficace».
Karen Horney, I nostri conflitti interni, 1945. trattamento del disturbo borderline di personalità corro-
borata da numerosi e solidi studi di out-come.
L’attenzione alle esperienze vissute e all’importanza
del funzionamento interpersonale è alla base degli studi
2.4.3 Valutare il modello cognitivo teorici sui processi metacognitivi e sulle disfunzioni ad
Il modello cognitivo ha trovato un vasto riscontro e negli essi legati (Wells, 2000, 2008). In ambito clinico tali stu-
ultimi decenni si è consolidato divenendo un forte para- di si sono rivelati utili nell’indagare i processi cognitivi
digma concettuale sia per la ricerca sia per la terapia. di attribuzione di significato all’esperienza e alle rela-
Nel complesso, circa il 28% degli psicologi clinici negli zioni interpersonali, cogliendo i meccanismi disfunzio-
Stati Uniti attuali definiscono cognitivo il loro approccio nali e patologici. In particolare, nel contesto italiano, la
(Prochaska, Norcross, 2007). terapia metacognitiva-interpersonale (Dimaggio, Seme-
Uno dei punti di forza di questo modello consiste rari, 2003), applicata al trattamento dei disturbi di perso-
nell’aver riportato al centro dell’attenzione i processi nalità, si propone di potenziare le abilità metacognitive
cognitivi quali mediatori delle risposte emotive e com- del paziente attraverso l’identificazione e la gestione dei
portamentali dell’individuo e responsabili dell’adatta- processi mentali problematici e delle dinamiche relazio-
mento o disadattamento all’ambiente. nali disfunzionali.
Un ulteriore fattore che concorre alla sua validità è la Un ulteriore sviluppo del modello cognitivo ha preso
ricerca empirica la quale, grazie a numerosi studi speri- piede a partire dall’incontro con la Teoria dell’Attacca-
mentali volti a chiarire il ruolo dei meccanismi di distor- mento (Bowlby, 1988), ispirata alle scienze empiriche,
sione cognitiva sottostanti i disturbi psicopatologici (In- agli studi etologici e alle teorie evoluzioniste. Tale aper-
gram et al., 2007), ha contribuito a mostrare l’efficacia tura in psicoterapia cognitiva ha permesso di approfon-
di svariati protocolli di trattamento terapeutico. Infatti, i dire lo studio della storia di sviluppo e delle dinamiche
metodi e le tecniche della terapia cognitivo-comporta- interpersonali della persona, di focalizzare l’attenzione
mentale si sono dimostrati utili ed efficaci in una grande sui processi mentali impliciti alla base delle rappresenta-
varietà di condizioni psicopatologiche (Beck, Weishaar, zioni cognitive e di riflettere dunque, su questa base, in
2008), quali ad esempio i disturbi di personalità, l’abuso modo più specifico sulla modulazione della relazione
di sostanze, il disagio da dolore cronico, evidenziando la terapeutica.
versatilità di questo tipo di procedure. In Italia i contributi di diversi autori hanno permesso
Tuttavia, il modello cognitivo standard ha riscontrato di ampliare la cornice concettuale della terapia cogniti-
alcuni limiti che hanno costituito motivo di insoddisfa- vo-comportamentale in senso costruttivista ed evoluzio-
zione tra i suoi esponenti. È stata rilevata la mancanza di nista. La prospettiva post-razionalista di Guidano (1987,
unitarietà tra le teorie sul funzionamento mentale e sulla 1991) ha messo in luce, tra i vari concetti, l’esistenza di
pratica clinica, nonché uno sbilanciamento nel focaliz- organizzazioni della conoscenza individuale che si strut-
zare l’attenzione su razionalità e processi cognitivi espli- turano a partire dai primi scambi interpersonali con le
malità apparve in quello stesso periodo. Molti principi da riuscire a convivervi e attribuisce in genere agli altri
furono mutuati dai filosofi esistenzialisti europei del la colpa dei suoi problemi. Ciononostante, l’immagine
XIX secolo, i quali ritenevano che gli esseri umani si negativa di sé gli si rivela di continuo. Rogers avrebbe
interroghino costantemente sul senso della propria esi- probabilmente collegato questo problema al modo criti-
stenza e sul modo di conferire ad essa un significato at- co in cui Philip veniva trattato dalla madre durante l’in-
traverso le loro azioni (Mendelowitz, Schneider, 2008). fanzia.
Le teorie umanistiche ed esistenziali e le loro impli-
cazioni edificanti acquistarono grande popolarità negli Terapia centrata sul cliente: terapia umanistica svi-
anni Sessanta e Settanta, anni di notevole ricerca luppata da Carl Rogers in cui i clinici cercano di aiutare
nell’interiorità e di rivolte sociali nella società occiden- i pazienti mostrando nei loro confronti accettazione,
tale. Rispetto ad allora hanno perso parte del favore, ma totale empatia e genuinità.
continuano a influenzare le idee e il lavoro di molti cli-
nici. I clinici che applicano la terapia centrata sul cliente
di Rogers tentano di creare un clima accogliente in cui i
TRA LE RIGHE clienti si sentono capaci di guardare se stessi in modo
Realizzare il Sé
sincero e di accettarsi (Raskin et al., 2008). Il terapeuta
deve mostrare tre importanti caratteristiche nel corso
Secondo gli umanisti, le persone che si sentono realiz- della terapia: considerazione positiva incondizionata
zate mostrano interesse anche per il benessere degli (accettazione piena e calorosa del cliente), forte empatia
altri. (ascolto competente e riformulazione) e genuinità (co-
municazione sincera). Il dialogo del Caso 2.1 mostra un
terapeuta che fa ricorso a tutte queste caratteristiche per
2.5.1 Teoria e terapia umanistica di guidare il paziente verso una maggiore autoconsapevo-
Rogers lezza.
Carl Rogers (2000, 1987, 1951) sosteneva che il percor-
so verso la disfunzione inizia nell’infanzia. Il bisogno
fondamentale di ricevere una considerazione positiva CASO 2.1
dalle persone importanti della propria vita (soprattutto i Paziente: Sì, so che non mi dovrei preoccupare di que-
propri genitori) è presente in tutti gli individui. Se si è sto, ma lo faccio lo stesso. Tutte queste cose, il dena-
oggetto di una considerazione positiva incondizionata ro, le persone, i vestiti. Durante le lezioni mi sento
(non giudicante) fin nelle prime fasi della vita, è proba- come se tutti aspettassero solo l’occasione per criti-
bile che l’individuo sviluppi una considerazione positiva carmi. […] Quando conosco qualcuno, mi chiedo
di sé incondizionata, che riesca cioè a riconoscere il pro- cosa pensi realmente di me. Poi, dopo, mi chiedo
come devo comportarmi per essere all’altezza
prio valore come persona, anche se è consapevole di non
dell’opinione che ha di me.
essere perfetto. Quest’individuo ha delle buone probabi-
Terapeuta: Quindi ha la sensazione di essere piuttosto
lità di realizzare il proprio potenziale positivo. sensibile alle opinioni che gli altri hanno di lei.
Purtroppo, alcuni bambini sono indotti ripetutamente Paziente: Sì, ma sono cose che non dovrebbero preoc-
a considerarsi non degni di una considerazione positiva cuparmi.
e acquisiscono, perciò, delle condizioni di valore, ossia Terapeuta: Sa che queste cose non dovrebbero scon-
dei criteri secondo i quali si è amati e accettati solo se ci volgerla, ma la preoccupano ugualmente.
si conforma a certe regole. Per conservare una conside- Paziente: Ma solo alcune cose. La maggior parte delle
razione positiva di sé, queste persone devono guardare a cose mi preoccupano perché sono vere. Quelle che le
se stesse in modo estremamente selettivo, negando o di- ho detto, lo sono. Ma ci sono molte cose che non
storcendo i pensieri e le azioni che non sono conformi sono vere. […] Sembra che in me le cose si accumuli-
alle loro condizioni di valore; per tale ragione acquisi- no, si accumulino… È come se le cose si stessero af-
scono una visione distorta di se stessi e delle loro espe- follando e che stiano per esplodere.
rienze. Non sanno cosa sentono davvero, di cosa hanno Terapeuta: Sente che si tratta di una specie di oppres-
davvero bisogno o quali valori od obiettivi sarebbero si- sione, unita a una certa frustrazione e che le cose
gnificativi per loro; di conseguenza è inevitabile che sor- siano proprio incontrollabili.
gano dei problemi nel funzionamento della psiche. Paziente: In qualche modo sì, ma alcune cose sembra-
no proprio illogiche. Temo di non essere molto chiaro
Rogers avrebbe forse considerato Philip come un uo-
su queste cose, ma la sensazione è proprio questa.
mo che si è smarrito perché, invece di lottare per realiz-
Terapeuta: Non si preoccupi. Lei dice solo quello che
zare il proprio potenziale umano, passa da un lavoro
pensa.
all’altro e da una relazione all’altra. In ogni interazione, (Snyder, 1947, pp. 2-24)
si autogiustifica cercando di interpretare i fatti in modo
Un’atmosfera simile dovrebbe consentire ai pazienti individui sono incoraggiati a esprimere le emozioni in
di sentirsi accettati dai loro terapeuti, per essere in grado maniera totale. Molti danno sfogo alla rabbia, urlano, ti-
poi di guardare se stessi con onestà e accettazione. I rano calci o battono i pugni. Attraverso questa esperienza
clienti iniziano a riflettere su emozioni, pensieri e com- possono giungere a «fare propri» (accettare) quei senti-
portamenti per liberarsi da incertezze e dubbi che osta- menti che in precedenza li avevano fatti sentire a disagio.
colano l’autorealizzazione. Perls ha sviluppato anche una serie di regole per aiu-
La terapia centrata sul cliente non ha trovato grandi tare i clienti a osservarsi più da vicino. In alcune versioni
conferme nella ricerca (Sharf, 2008). Soltanto alcuni della terapia gestaltica, ad esempio, si può chiedere ai
studi hanno dimostrato che i partecipanti trattati con clienti di esprimersi in prima persona invece che alla ter-
questa terapia stanno meglio rispetto ai partecipanti del za persona. Devono perciò dire «Ho paura» invece di
gruppo di controllo; molti altri studi non sono riusciti al «La situazione fa paura». Un’altra regola spesso usata
contrario a riscontrare un tale miglioramento. Cionono- richiede ai pazienti di vivere «qui e ora». Perciò essi
stante, la terapia di Rogers ha esercitato un’influenza hanno i propri bisogni ora, nascondono i loro bisogni ora
positiva sulla pratica clinica (Raskin et al., 2008); infatti e devono rendersene conto ora.
è stata una delle prime importanti alternative alla terapia L’1% circa degli psicologi clinici negli Stati Uniti e
psicodinamica e ha contribuito ad aprire l’ambito clinico non solo si descrivono come terapeuti gestaltici (Procha-
a nuovi approcci. Rogers ha concorso inoltre a creare le ska, Norcross, 2007). Poiché essi ritengono che le espe-
condizioni perché gli psicologi esercitassero la psicote- rienze soggettive e l’autoconsapevolezza non possano
rapia, che in precedenza era stata considerata ambito essere valutate in modo oggettivo, i sostenitori della te-
esclusivo degli psichiatri. Il suo impegno nella ricerca rapia gestaltica non hanno svolto spesso studi controllati
clinica ha fatto sì che il trattamento fosse studiato in mo- su questo approccio (Yontef, Jacobs, 2008; Strümpfel,
do sistematico. Circa l’1% degli psicologi clinici attuali 2006, 2004).
negli Stati Uniti, il 2% degli operatori sociali e il 4%
degli esperti di counseling affermano di utilizzare l’ap- TRA LE RIGHE
proccio centrato sul cliente (Prochaska, Norcross, 2007). Sconfiggere la malinconia al ritmo del blues
I terapeuti della Gestalt spesso insegnano ai pazienti a
2.5.2 Teoria e terapia della Gestalt esprimere i sentimenti nella loro interezza colpendo
La terapia della Gestalt, un altro approccio di tipo dei cuscini, gridando, dando calci o battendo sugli og-
umanistico, fu sviluppato negli anni Cinquanta da un getti. Come altre tecniche di questo tipo, la terapia
clinico molto carismatico, Frederick (Fritz) Perls (1893- con il tamburo incoraggia i pazienti a battere su un
1970). I terapeuti della Gestalt, come i terapeuti centrati tamburo per aiutarla a liberarsi di ricordi traumatici,
sul cliente, insegnano ai pazienti come sviluppare la cambiare le proprie convinzioni erronee e sentirsi più
considerazione e l’accettazione di sé (Yontef, Jacobs, liberi.
2008); ma, a differenza dei terapeuti centrati sul cliente,
spesso cercano di realizzare questo fine facendo leva
sulla sfida e perfino sulla frustrazione dei pazienti. Alcu- 2.5.3 Visioni e interventi di tipo
ne delle tecniche preferite da Perls erano la frustrazione spirituale
abile, i giochi di ruolo e regole ed esercizi svariati. Per la maggior parte del XX secolo, gli psicologi clinici
hanno considerato la religione come un fattore negativo,
Terapia della Gestalt: terapia umanistica sviluppata o al massimo neutro, nella salute mentale (Blanch, 2007;
da Fritz Perls in cui i clinici stimolano attivamente i Richards, Bergin, 2005, 2000). Agli inizi del secolo,
clienti alla considerazione e all’accettazione di sé usan- Freud, ad esempio, sosteneva che il credo religioso face-
do alcune tecniche (gioco di ruolo ed esercizi di auto- va parte dei meccanismi di difesa «generati dal bisogno
scoperta). dell’uomo di rendere tollerabile la sua impotenza»
(1961, p. 23). Tale visione negativa della religione sem-
Nella tecnica della frustrazione abile, i terapeuti della bra ora giunta alla fine. Negli ultimi dieci anni sono stati
Gestalt si rifiutano di rispondere alle aspettative o alle pubblicati molti articoli e libri che collegano i temi spiri-
richieste dei loro clienti. Questo uso della frustrazione tuali alla cura clinica, e i codici etici di psicologi, psi-
mira ad aiutare le persone a comprendere quanto spesso chiatri e counselor sono giunti ad affermare che la reli-
cerchino di manipolare gli altri per soddisfare i loro biso- gione è un tipo di diversità che i professionisti della salu-
gni. Nella tecnica del gioco di ruolo, i terapeuti insegna- te mentale devono rispettare (Richards, Bergin, 2005,
no ai pazienti a recitare ruoli diversi, ad esempio a una 2004). Gli studiosi hanno compreso che la spiritualità
persona si può dire di far finta di essere un’altra persona, può, in effetti, costituire un beneficio psicologico per
un oggetto, un sé alternativo oppure una parte del corpo. certi individui. Alcuni studi hanno esaminato soprattutto
Il gioco di ruolo può diventare coinvolgente poiché gli la salute mentale di quei credenti che considerano Dio
come pazienti con malattie psicologiche, gli umanisti e ha dei valori culturali. Questi fattori operano costante-
gli esistenzialisti li considerano semplicemente come mente su Philip, determinano regole e aspettative che lo
persone che devono ancora esprimere il loro potenziale. guidano o esercitano pressioni su di lui e lo aiutano a
Al contempo, l’attenzione umanistico-esistenziale sui modellare i suoi comportamenti, a elaborare pensieri ed
temi astratti della realizzazione dell’individuo genera un emozioni.
problema importante dal punto di vista scientifico: su Secondo il modello socioculturale, il comportamento
questi argomenti è difficile svolgere delle ricerche. In anormale viene compreso meglio alla luce dei numerosi
effetti, con la rilevante eccezione di Rogers che cercò di fattori che influenzano un individuo. Quali sono le nor-
analizzare i suoi metodi clinici con precisione, gli uma- me della cultura e della società in cui vive? Quali ruoli
nisti e gli esistenzialisti hanno tradizionalmente rifiutato svolge nell’ambiente sociale? A quale tipo di struttura
l’uso della ricerca empirica. La posizione contraria alla familiare appartiene e in quale ambiente culturale è inse-
ricerca sta ora iniziando a cambiare. Gli studiosi di rito? E in che modo lo considerano e reagiscono gli altri
orientamento umanistico ed esistenziale hanno condotto nei suoi confronti? Il modello socioculturale è costituito
una serie di studi recenti con gruppi di controllo e analisi da due prospettive importanti: la prospettiva sociofami-
statistiche adeguati, e hanno scoperto che le loro terapie liare e la prospettiva multiculturale.
possono risultare di aiuto in molti casi (Schneider, 2008;
Strümpfel, 2006). Questo recente interesse rivolto alla 2.6.1 Come spiegano il funzionamento
ricerca dovrebbe condurre ad approfondimenti impor- anormale i teorici sociofamiliari?
tanti sui vantaggi di questo modello negli anni a venire. I sostenitori della prospettiva sociofamiliare affermano
che i teorici clinici si dovrebbero concentrare sui nume-
Sintesi rosi fattori che operano direttamente sull’esistenza
Il modello umanistico esistenziale dell’individuo, ossia le relazioni familiari, le interazioni
Il modello umanistico esistenziale si concentra su temi sociali e gli eventi della comunità. Essi ritengono che
specificamente umani come l’autoconsapevolezza, i tali forze aiutino a spiegare sia il comportamento anor-
valori, il significato e la scelta. male sia quello normale. In particolare, si concentrano
Gli umanisti ritengono che le persone siano portate ad sull’analisi di tre tipi di fattori: etichette e ruoli sociali,
autorealizzarsi e, se questo impulso viene ostacolato, reti sociali e struttura e comunicazione nella famiglia.
può manifestarsi un comportamento anormale. Tra i
terapeuti di orientamento umanistico, i terapeuti cen- Etichette e ruoli sociali: il problema del labelling e la
trati sul cliente cercano di creare un clima accogliente profezia che si autoavvera
in cui le persone possano considerare se stesse in ma- Il funzionamento anormale può essere influenzato in
niera onesta e accettarsi, trovando così la strada per modo rilevante dalle etichette e dai ruoli assegnati agli
l’autorealizzazione. I terapeuti della Gestalt usano in- individui con problemi psicologici (Link, Phelan, 2006;
vece tecniche più attive per favorire lo sviluppo della Link et al., 2004, 2001). Le persone che non rispettano le
consapevolezza e l’accettazione dei propri bisogni. Di norme della società in cui vivono vengono definite de-
recente, l’attenzione degli studiosi e dei clinici si è vianti e, in molti casi, «malati di mente». La diagnosi,
rivolta al ruolo della religione, considerata un fattore come in una sorta di profezia che si autoavvera, spinge
rilevante nella salute mentale e nella psicoterapia. l’individuo a identificarsi con la patologia, a mettere in
Secondo gli esistenzialisti, un comportamento anor- atto comportamenti tali da rinforzare l’immagine malata
male deriva dall’evitare le proprie responsabilità. I di sé e ad accettare un ruolo sociale ai margini. L’eti-
terapeuti esistenziali incoraggiano le persone ad ac- chetta diagnostica finisce perciò per apparire adeguata.
cettare la responsabilità della propria vita, a ricono- Un noto studio del ricercatore clinico David Rosen-
scere la libertà di scegliere un percorso diverso e a han (1973) conferma questa posizione. Per lo studio, ot-
decidere di conferire alla propria vita un maggiore si- to persone sane si presentarono in diversi ospedali psi-
gnificato. chiatrici lamentandosi di aver sentito delle voci che di-
cevano «vuoto», «cavo» e «tonfo». Soltanto sulla base
di questa affermazione, ognuno dei soggetti veniva defi-
2.6 nito schizofrenico e sottoposto a ricovero. In effetti, gli
IL MODELLO SOCIOCULTURALE: «pseudopazienti», dopo l’emissione della diagnosi, non
PROSPETTIVE SOCIOFAMILIARI riuscirono a convincere gli altri che stavano bene. Il loro
E MULTICULTURALI ricovero è durato da 7 a 52 giorni, anche se si sono com-
portati in modo normale dopo il ricovero. Inoltre, la dia-
Philip è anche un essere sociale e culturale: è circonda- gnosi continuava a influenzare il modo in cui il persona-
to da persone e istituzioni, appartiene a una famiglia e a le li vedeva e si comportava con loro. Ad esempio, uno
un gruppo culturale, intrattiene delle relazioni sociali e pseudopaziente che passeggiava nel corridoio per passa-
re il tempo, nella cartella clinica era descritto come «ner- parole, il gioco relazionale familiare non è mai tale per
voso». Nel complesso, gli pseudopazienti giunsero a cui il comportamento di una persona possa dirsi causato,
sentirsi impotenti, invisibili e annoiati. in modo lineare, dal comportamento di un’altra. Ciascu-
na descrizione infatti risente del punto di vista dal quale
Reti sociali e aiuto viene effettuata.
Le reti sociali in cui operano le persone, comprese le Allo stesso modo, la disfunzionalità di una famiglia
loro relazioni sociali e professionali, interessano i teori- può essere descritta da diversi punti di vista. Ad esem-
ci sociofamiliari. Qual è il loro livello di comunicazio- pio, se guardo alla permeabilità/rigidità dei confini tro-
ne con gli altri? Quale tipo di segnali inviano o ricevo- verò alcune famiglie caratterizzate da una struttura invi-
no dagli altri? Gli studiosi hanno spesso scoperto dei schiata: ogni membro si sente costantemente, fortemen-
nessi tra le carenze nelle reti sociali e il funzionamento te coinvolto in attività, pensieri e sentimenti di tutti gli
di una persona (Yen et al., 2007; Paykel, 2006, 2003). altri: i bambini appartenenti a famiglie di questo tipo po-
Hanno notato, ad esempio, che le persone che vivono tranno avere molte difficoltà nel diventare indipendenti
isolate e non hanno aiuti sociali o relazioni affettive di nella propria vita (Minuchin, 1974; Santisteban et al.,
alcun tipo sono più inclini alla depressione quando so- 2001). Altre famiglie mostrano invece uno svincolo ca-
no stressate e rimangono depresse più a lungo di coloro ratterizzato da limiti molto rigidi tra i membri: i bambini
che possono contare sull’aiuto di un coniuge o di amici cresciuti in queste famiglie possono avere dei problemi a
affettuosi. inserirsi in un gruppo o nel dare o ricevere aiuto (Corey,
2008, 2004).
Struttura familiare e comunicazione La rabbia e il comportamento personale impulsivo di
Una delle reti sociali più importanti per un individuo è la Philip potrebbero essere visti come il risultato di una
famiglia. Secondo la teoria dei sistemi familiari, la fa- struttura familiare disturbata. Secondo i teorici dei siste-
miglia è un sistema di parti interagenti, legate fra loro in mi familiari, i vari membri della famiglia (madre, padre,
modo coerente, in base a regole che sono specifiche di Philip e il fratello Arnold) hanno assunto un comporta-
ciascuna famiglia (Goldenberg, Goldenberg, 2008). I te- mento che sembrerebbe volto a conservare inalterato il
orici dei sistemi familiari ritengono che i modelli struttu- comportamento di Philip. I teorici della famiglia potreb-
rali e comunicativi di alcune famiglie spingano concre- bero essere particolarmente interessati al conflitto tra la
tamente ciascun membro a comportarsi in un modo che madre e il padre di Philip e allo squilibrio tra i ruoli pa-
appare disfunzionale, ma che è utile a ridurre le tensioni rentali, e potrebbero perciò considerare il comporta-
interne e concorre a mantenere l’omeostasi familiare mento di Philip sia come una reazione sia come uno sti-
(Jackson, 1957). molo per il comportamento dei genitori. Con Philip che
recita il ruolo di un bambino maleducato o del capro
Teoria dei sistemi familiari: teoria secondo la quale espiatorio, i suoi genitori potrebbero avere poco biso-
la famiglia è un sistema di parti interagenti, le cui inte- gno o poco tempo per mettere in discussione la propria
razioni seguono modelli costanti e regole non espresse. relazione.
I terapeuti sistemici cercherebbero un’ipotetica spie-
Il concetto di omeostasi si riferisce alla tendenza del- gazione del comportamento di Philip nell’analisi delle
le famiglie di mantenere una configurazione stabile tra i interazioni familiari, ponendo attenzione alle relazioni
propri membri. I meccanismi che mantengono l’omeo- almeno triadiche (che coinvolgono almeno tre membri
stasi operano secondo regole che condizionano o «stabi- della famiaglia) e non dimenticando la trigenerazionalità
liscono» l’ampiezza entro la quale il sistema può sop- (interessandosi ad almeno tre generazioni). Cerchereb-
portare un cambiamento senza sbilanciasi; se una regola bero inoltre di far luce sulla natura delle relazioni di Phi-
viene trasgredita e il cambiamento è rilevante, allora si lip e della sua famiglia nucleare con la famiglia allarga-
attiva il meccanismo omeostatico della famiglia, con il ta, e si chiederebbero quali sono i significati prevalenti
compito di riportare il sistema familiare all’equilibrio secondo i quali Philip e la sua famiglia riescono a dare
precedente. Alcune di queste regole familiari si traman- senso a loro stessi, agli altri significativi e al mondo.
dano da molte generazioni e possono avere la funzione
di «copioni», di «miti familiari» (Ferreira, 1966). 2.6.2 Trattamenti sociofamiliari
Secondo questa teoria, un funzionamento individuale La prospettiva sociofamiliare ha favorito il moltiplicarsi
anormale può essere legato a un sistema familiare di- di approcci alla cura, come la terapia di gruppo, la tera-
sfunzionale. Lo scambio di informazioni che unisce i pia familiare, la terapia di coppia, e il trattamento di
membri di una famiglia, per essere compreso, suggerisce comunità. I terapeuti di qualunque orientamento posso-
l’adozione di una causalità circolare: una parte del si- no praticare con i pazienti questi diversi tipi di terapia,
stema crea modificazioni in un’altra parte, che a sua vol- applicando le tecniche e i principi dei loro modelli di ri-
ta retroagisce sulla prima, e così via, all’infinito. In altre ferimento.
Approfondimento
sta (Mueller et al., 2007). Secondo le stime, esistono at- miglia a cambiare il proprio comportamento, rendendolo
tualmente tra i 500.000 e i 3 milioni di questi gruppi più adattivo (Goldenberg, Goldenberg, 2008; Bowen
soltanto negli Stati Uniti, frequentati ogni anno dal 3 o 1960). La famiglia era considerata come l’unità che se-
4% della popolazione. gue la terapia, a prescindere dalla presenza di eventuali
diagnosi individuali. La presenza di tutti i membri nella
Terapia familiare stanza della terapia era indispensabile per dare al tera-
La terapia della famiglia è nata negli anni Cinquanta, peuta la possibilità di cogliere dal vivo le interazioni
in America, come movimento pluricentrico, con diverse comportamentali problematiche. Il riferimento teorico
origini e diversi sviluppi, qualche volta connesi tra loro alla base di questa modalità operativa è il behaviourismo.
ma più spesso indipendenti. Una possibile definizione è Negli anni Ottanta parte delle terapie sistemiche si
la seguente: «terapia della famiglia è l’insieme di tutti i apre ai contributi del costruttivismo e del costruzionismo
modelli di intervento che in qualche modo si pongono sociale. La famiglia è intesa come composizione di indi-
come obiettivo (sia pure seguendo teorie, prassi e tecni- vidui, ciascuno dei quali occupa una posizione specifica
che diverse) la cura (nel duplice senso di «curare» e all’interno del suo nucleo familiare e ha suoi scopi, cre-
«prendersi cura») di famiglie piuttosto che di individui, denze, emozioni, sentimenti, che sono diversi da quelli
lavorando sule loro interazioni emotive e cognitive (Ber- degli altri familiari. Il terapeuta può lavorare non solo
trando, Toffanetti, 2000, p. 3). con la famiglia nella sua interezza, ma anche con alcuni
sottosistemi familiari: la coppia genitoriale, la fratria o il
Terapia familiare: tipo di terapia in cui un terapeuta soggetto singolo. La terapia sistemica diventa così anche
incontra tutti i membri di una famiglia e li aiuta a cam- una terapia individuale e l’interesse si allarga dalla comu-
biare attraverso metodi terapeutici. nicazione, intesa anche come comportamento manifesto,
alla conversazione, che non può prescindere dalla seman-
Ai suoi esordi, la terapia familiare era connotata tica (Castiglioni, Corradini, 2003; Ugazio, 1998).
dall’incontro tra l’équipe terapeutica e tutti i membri di Nel Caso 2.3 riportiamo un’interazione tipica tra i
una famiglia nucleare convivente. Il percorso terapeutico membri di una famiglia e una terapeuta.
aveva lo scopo di identificare i comportamenti e le inte- I terapeuti della famiglia possono seguire uno dei
razioni problematiche e di aiutare i componenti della fa- principali modelli teorici, ma sono sempre più numerosi
CASO 2.3
T
ommy sedeva imperturbabile su una sedia e fissava rono sul padre. «Sì, me ne ha date un bel po’, e non avevo
la finestra. Aveva 14 anni ed era un po’ piccolo per fatto niente!».
la sua età. […] Sissy ne aveva undici. Era seduta sul «Ma Thomas, non è vero.» La madre aveva un’espressione
divano tra la madre e il padre, sorridente. Di fronte a loro di rimprovero sul viso. «Se ti fossi comportato un po’ me-
sedeva la dottoressa Fargo, la terapeuta familiare. glio, non te le avrebbe date. Dottoressa, non posso dire di
La dottoressa disse: «Potreste essere un po’ più precisi sui essere favorevole alle botte, ma capisco che talvolta può
cambiamenti che avete notato in Tommy e quando si sono essere irritante per Bob.»
verificati?». «Non immagini quanto sia irritante per me, tesoro». Bob
La madre rispose per prima. «Ecco, mi sembra che risalga- sembrava turbato. «Devi lavorare tutto il giorno in ufficio
no a due anni fa. Tommy ha iniziato a fare a botte a scuo- e poi, quando torni a casa, ritrovarti ad affrontare tutto
la. Quando gli parlavamo a casa, diceva che non era affar questo. Certe volte non vorrei neppure tornare a casa.»
nostro. È diventato lunatico e disobbediente. Non faceva Ginny gli rivolse uno sguardo duro. «Pensi che le cose a
mai niente delle cose che gli dicevamo. Ha iniziato a esse- casa siano facili tutto il giorno? Mi aspetterei da te un po’
re cattivo con sua sorella e l’ha perfino picchiata». di aiuto. Tu pensi che tutto quello che devi fare è guada-
«E riguardo alle scazzottate a scuola?» chiese la dottores- gnare dei soldi e che spetti a me fare tutto il resto. Bene,
sa. non intendo continuare a farlo più». […]
Alla domanda rispose subito il padre. «Ginny era più preoc- La madre iniziò a piangere. «Non so più cosa fare. La si-
cupata di me per quello che avveniva. Anch’io quando an- tuazione sembra disperata. Perché in questa famiglia le
davo a scuola facevo a botte spesso e penso che sia norma- persone non riescono a essere più gentili? Non penso di
le. […] Ma rispettavo molto i miei genitori, soprattutto mio chiedere molto, no?»
padre. E quando non lo facevo, mi dava un ceffone». La dottoressa […] lanciò una rapida occhiata a ogni mem-
«Ha mai dovuto picchiare Tommy?» Chiese la dottoressa bro della famiglia, sicura di incontrare lo sguardo di ognu-
con calma. no di loro. «Sembra che qui ci sia molto da fare. […] Pen-
«Sì, un paio di volte, ma mi è sembrato che le cose non so che dovremo comprendere una serie di cose per capire
siano andate meglio.» quello che sta accadendo» (Sheras, Worchel, 1979, pp.
All’improvviso Tommy si fece attento, i suoi occhi si fissa- 108-110).
coloro che adottano i principi della teoria dei sistemi fa- (Baucom et al., 2009, 2006, 2000). Si fa in genere ricor-
miliari. Oggi il 3% di tutti gli psicologi clinici, il 13% so a una terapia di coppia anche quando i problemi psi-
degli operatori sociali e l’1% degli psichiatri si defini- cologici di un bambino sono riconducibili ai problemi
scono principalmente terapeuti dei sistemi familiari della relazione tra i genitori.
(Prochaska, Norcross, 2007). Sebbene un certo livello di conflitto esista in qualun-
Le diverse terapie familiari si dimostrano spesso effi- que relazione a lungo termine, nella nostra società molti
caci, sebbene la ricerca non abbia ancora chiarito quanto sono gli adulti che vivono conflitti di coppia alquanto
(Goldenberg, Goldenberg, 2008). Alcuni studi hanno gravi. La percentuale di divorzi in Canada, Stati Uniti ed
scoperto che il 65% degli individui trattati con gli ap- Europa è ora vicina al 50% dei matrimoni (Marshall,
procci familiari ha un miglioramento, mentre altri studi Brown, 2008). Per molte coppie conviventi non sposate
suggeriscono percentuali meno alte di successo. Nessun sembra che le difficoltà siano le stesse (Harway, 2005).
tipo di terapia familiare si è rivelato più efficace rispetto La terapia di coppia, come la terapia familiare e la
alle altre (Alexander et al., 2002). terapia di gruppo, può seguire i principi di uno qualun-
que degli orientamenti terapeutici più importanti. La te-
TRA LE RIGHE rapia comportamentale della coppia, ad esempio, utiliz-
Cena familiare virtuale za molte tecniche della prospettiva comportamentista
Molti teorici dei sistemi sono preoccupati che con l’al-
(Shadish, Baldwin, 2005; Gurman, 2003). I terapeuti
lontanamento geografico dei membri di una famiglia, aiutano i coniugi a riconoscere e a modificare i compor-
le dinamiche familiari chiave si perdano. Per aiutare a tamenti problematici insegnando generalmente delle
mantenere le interazioni familiari importanti, due ricer- competenze specifiche di soluzione dei problemi e di
catori hanno sviluppato «La cena familiare virtuale», comunicazione. Una versione socioculturale più ampia,
uno strumento per la videoconferenza che permette ai chiamata terapia integrativa di coppia, aiuta inoltre i
membri di una famiglia di condividere i pasti e altre partner ad accettare i comportamenti che non è possibile
esperienze anche se vivono lontani. cambiare e a credere, ciononostante, nella relazione
(Christensen et al., 2006). Ai partner si chiede di consi-
derare questi comportamenti come dovuti all’esistenza
Terapia di coppia di differenze fondamentali tra loro.
La coppia è un organismo complesso, un sistema diadico Le coppie che si sottopongono a questa terapia sem-
con livelli di funzionamento suoi propri, diversi da quel- brano mostrare un miglioramento più marcato nella rela-
li degli individui che la compongono. Nella terapia di zione rispetto alle coppie con problemi simili che non
coppia, o terapia coniugale, il terapeuta lavora con due cercano aiuto (Fraser, Solovey, 2007), ma nessuna for-
persone che intrattengono una relazione duratura e che si ma di terapia di coppia può essere considerata superiore
presentano in terapia sostenuti dalla stessa richiesta. rispetto a un’altra (Snyder et al., 2006; Harway 2005).
Spesso tale richiesta è connessa al bisogno di entrambi i Sebbene due terzi delle coppie trattate vivano un miglio-
partners di definire più stabilmente l’identità di coppia ramento nella vita di coppia alla fine della terapia, meno
(Monguzzi, 2010). della metà delle persone trattate vive una relazione «pri-
va di tensioni» o «felice». Inoltre, in un terzo delle cop-
Terapia di coppia: tipo di terapia in cui il terapeuta pie curate con successo si è assistito a un ripresentarsi
lavora con due persone che intrattengono una relazio- dei problemi entro due anni dalla fine della terapia.
ne duratura. Viene definita anche terapia coniugale.
Cura della salute mentale di comunità: tipo di trat- Il trattamento di comunità
tamento che pone l’accento sulla cura della comunità. I programmi per la cura della salute mentale di comu-
nità permettono ai pazienti, soprattutto a quelli con dif-
Nell’incontro con una coppia di pazienti che richiede ficoltà psicologiche gravi, di rimanere nel proprio am-
una psicoterapia congiunta, ossia un intervento clinico biente sociofamiliare nel periodo del trattamento. Nel
rivolto alle problematiche della relazione, di fondamen- 1963, il presidente John Kennedy invocava un «nuovo
tale importanza appare la domanda circa le ragioni che approccio coraggioso» alla cura dei disturbi mentali, un
spingono le due persone, tra le quali esiste un legame approccio rivolto alla comunità che avrebbe aiutato la
affettivo e una storia comune, a formulare una richiesta maggior parte delle persone con problemi psicologici a
di aiuto in termini di coppia. ricevere dei servizi da agenzie vicine più che da strutture
Spesso si tratta di moglie e marito, ma la coppia non o istituzioni lontane. Subito dopo il Congresso approvò
deve essere costituita necessariamente da persone sposa- la «Legge sulla salute mentale di comunità», promuo-
te e neppure conviventi. Come la terapia familiare, la vendo il movimento per la salute mentale di comunità
terapia di coppia spesso si concentra sulla struttura e sui negli Stati Uniti. Una serie di altri paesi hanno incorag-
modelli di comunicazione messi in atto nelle relazioni giato la nascita di movimenti simili.
Un principio fondamentale del trattamento di comu- 2009, 2007, 2004). La visione multiculturale odierna è
nità è la prevenzione. In questo caso sono i clinici stessi diversa dalle prospettive culturali del passato, meno illu-
a recarsi dai pazienti, anziché aspettare che siano i mala- minate; infatti l’appartenenza a una minoranza razziale,
ti a chiedere di essere curati. Dagli studi si deduce che etnica e di altro tipo non implica in nessun modo il fatto
questi sforzi sono stati spesso coronati da successo (Ha- che si sia considerati inferiori o culturalmente svantag-
ge et al., 2007). Gli operatori di comunità attuano tre tipi giati in rapporto alla maggioranza della popolazione
di prevenzione che definiscono primaria, secondaria e (Sue, Sue, 2003). Al contrario, secondo questo modello
terziaria. il comportamento di un individuo, normale o anormale,
La prevenzione primaria riguarda gli sforzi per mi- viene compreso meglio se esaminato alla luce di quel
gliorare i comportamenti e le politiche della comunità particolare contesto culturale dell’individuo: dai valori
con il fine di prevenire i disturbi psicologici nel com- di quella cultura alle pressioni esterne particolari affron-
plesso. Gli operatori di comunità possono, ad esempio, tate dai membri della cultura.
consultarsi con una commissione scolastica locale oppu- Negli Stati Uniti i gruppi sui quali si è concentrata
re condurre dei workshop pubblici sulla riduzione dello l’attenzione degli studiosi multiculturali sono non sol-
stress (Bloom, 2008). tanto i gruppi minoritari etnici e razziali (afroamericani,
La prevenzione secondaria consiste nell’identificare ispanoamericani, nativi americani e asiatico-americani),
e trattare i disturbi psicologici nelle fasi iniziali, prima ma anche di altro tipo (persone economicamente disa-
che diventino seri. Gli operatori di comunità possono giate, omosessuali e donne, sebbene le donne non costi-
collaborare con insegnanti, sacerdoti o poliziotti per aiu- tuiscano tecnicamente un gruppo minoritario). Ognuno
tarli a riconoscere i primi segni della disfunzione psico- di questi gruppi è soggetto a particolari pressioni nella
logica e a insegnare loro in che modo aiutare le persone società americana che possono contribuire alla sensazio-
a trovare una cura (Ervin et al., 2007). ne di stress e, talvolta, al funzionamento anormale. I ri-
Il fine della prevenzione terziaria è fornire una cura cercatori hanno scoperto che, ad esempio, l’anormalità
efficace non appena si rende necessaria in modo che di- psicologica, soprattutto di tipo grave, è molto più comu-
sturbi moderati o gravi non diventino problemi cronici. ne tra le persone a basso reddito rispetto alle persone più
Oggi le agenzie di comunità negli Stati Uniti offrono la benestanti (Byrne et al., 2004; Draine et al., 2002). Forse
cura terziaria in modo efficace a milioni di persone con i problemi connessi alla povertà spiegano questa relazio-
problemi psicologici modesti; ma, come abbiamo già ne. Naturalmente questi vari gruppi in parte si sovrap-
detto nel Capitolo 1, spesso non riescono a fornire i ser- pongono, poiché, ad esempio, anche molti membri dei
vizi necessari a centinaia di migliaia di persone affette gruppi minoritari vivono in povertà. Il tasso più elevato
da disturbi gravi. Una delle ragioni di questo fallimento di criminalità, di disoccupazione, sovraffollamento abi-
è la mancanza di finanziamenti, un tema che sarà affron- tativo o di senzatetto, l’accesso insufficiente alle cure
tato nei prossimi capitoli (Weisman, 2004). mediche e le opportunità di formazione limitate vissute
in genere dai poveri possono creare uno stress maggiore
TRA LE RIGHE in molti membri di questi gruppi minoritari.
Prevenzione secondaria in azione Gli studiosi multiculturali hanno inoltre rilevato che
I professionisti della salute mentale di comunità talvol-
il pregiudizio e la discriminazione affrontati da molti
ta collaborano con la polizia e con altri funzionari pub- gruppi minoritari possono contribuire a certe forme di
blici, insegnando loro come affrontare i bisogni psico- funzionamento anormale (Carter, 2007; Nelson, 2006).
logici delle persone sottoposte a uno stress elevato. Ad esempio, nella società occidentale la percentuale di
donne affette da ansia e disturbi depressivi è almeno
doppia rispetto a quella maschile (McSweeney, 2004).
Analogamente, tra gli afroamericani è insolitamente
2.6.3 Come spiegano il funzionamento molto alta la percentuale di disturbi d’ansia (Blazer et
anormale i teorici multiculturali? al., 1991). Gli ispanoamericani hanno in genere una
Con cultura si intende l’insieme di valori, atteggiamenti, maggiore vulnerabilità ai disturbi connessi allo stress
convinzioni, storia e comportamenti condivisi da un post-traumatico rispetto a persone appartenenti ad altri
gruppo di persone e trasmessi da una generazione a gruppi etnici (Koch, Haring, 2008). E i nativi americani
un’altra (Matsumoto, 2007, 2001). mostrano delle percentuali eccezionalmente alte di alco-
In una prospettiva multiculturale, o culturalmente lismo e suicidio (Beals et al., 2005). Sebbene molti fatto-
diversa (Jackson, 2006), gli psicologi cercano di com- ri possano combinarsi per produrre queste differenze, un
prendere in che modo la cultura, la razza, l’etnia, il gene- pregiudizio razziale e sessuale e i problemi che pone,
re e fattori simili influenzino il comportamento e il pen- possono contribuire a modelli anormali di tensione, infe-
siero, e in che modo le persone di culture, razze e generi licità, bassa autostima e fuga (Carter, 2007; Nelson,
diversi siano psicologicamente diverse (Alegria et al., 2006).
Sistema Consape-
Obiettivo Mutamen- Comporta-
Intervento Pensiero Auto-rea- Vita familiare o volezza e
della to psicolo- menti
biologico adattativo lizzazione autentica sociale ef- benessere
terapia gico ampio funzionali
ficace culturale
ma, acquisiscano cioè un senso del valore personale giudizio e la discriminazione sono le cause principali
che è stato spesso intaccato da un’infinità di messaggi dell’ansia e della depressione, perché solo alcune delle
negativi persone che li subiscono soffrono di disturbi psicologi-
ci? Vi sono ancora altri fattori essenziali per l’insorgere
2.6.5 Valutare il modello socioculturale dei disordini?
Le prospettive sociofamiliare e multiculturale hanno da- Dati questi limiti, la maggior parte dei clinici conside-
to un notevole contributo alla comprensione e alla cura ra le spiegazioni sociofamiliari e multiculturali come
del funzionamento anormale. Oggi, la maggior parte dei operanti congiuntamente con le spiegazioni biologiche o
clinici prende in considerazione gli aspetti familiari, cul- psicologiche, e concordano sul fatto che i fattori familiari,
turali, sociali e della comunità, fattori che fino a 35 anni sociali e culturali possano creare un clima favorevole allo
fa venivano trascurati. Oggi inoltre si è più consapevoli sviluppo di certi disturbi. Essi ritengono, tuttavia, che an-
dell’impatto dei ruoli clinici e sociali. Infine, le modalità che le condizioni biologiche o psicologiche, o entrambe,
di cura offerte dal modello socioculturale talvolta conse- debbano essere presenti per lo sviluppo dei disturbi.
guono buoni risultati laddove gli approcci tradizionali
hanno fallito. Sintesi
Il modello socioculturale
TRA LE RIGHE Il modello socioculturale si rivolge all’esterno, alle
Hanno detto forze sociali e culturali che influenzano i membri di
«Aiuto! Sono prigioniero dell’ereditarietà e dell’am- una società. Una delle prospettive di questo modello,
biente» Dennis Allen. la prospettiva sociofamiliare, individua tre tipi di fat-
tori nelle sue spiegazioni del funzionamento anormale:
Al contempo, il modello socioculturale pone alcuni etichette e ruoli sociali, reti sociali e di aiuto, e sistema
problemi. Per prima cosa, le scoperte della ricerca socio- familiare. I clinici che utilizzano l’approccio sociofa-
culturale sono difficili da interpretare. Infatti, la ricerca miliare possono praticare una terapia di gruppo, fami-
può rivelare una relazione tra certi fattori familiari o cul- liare o di coppia o un trattamento di comunità.
turali e un particolare disturbo, ma non riesce a stabilire La prospettiva multiculturale, un’altra prospettiva del
se ne siano davvero la causa. Gli studi mostrano un rap- modello socioculturale, afferma che il comportamen-
porto tra conflitti familiari e schizofrenia, ad esempio, to di un individuo, normale o anormale, viene com-
ma questa scoperta non significa necessariamente che preso meglio se esaminato alla luce del suo contesto
una disfunzione familiare causi la schizofrenia. È ugual- culturale specifico, di cui fanno parte i valori di quel-
mente possibile che il funzionamento familiare sia alte- la cultura e le pressioni speciali esterne subite dai
rato da conflitti e tensioni creati da un comportamento membri che ne fanno parte. Gli operatori di questa
psicotico di un membro della famiglia. prospettiva possono utilizzare le terapie culturalmen-
Un altro limite del modello socioculturale è la sua te sensibili, approcci che cercano di analizzare i pro-
incapacità di prevedere l’anormalità in individui specifi- blemi particolari che i membri dei gruppi culturali
ci. Se, ad esempio, alcune condizioni sociali come il pre- minoritari si trovano ad affrontare.
Parole chiave
Autorealizzazione, p. 50 Processo secondario, p. 34
Censura, p. 34 Prospettiva multiculturale, p. 60
Condizionamento classico, p. 46 Psicochirurgia, p. 31
Condizionamento operante, p. 45 Pulsione, p. 34
Condizionamento, p. 45 Rimozione, p. 33
Cura della salute mentale di comunità, p. 58 Sinapsi, p. 27
Desensibilizzazione sistematica, p. 47 Teoria dei sistemi familiari, p. 55
Farmaci psicotropi, p. 30 Terapia centrata sul cliente, p. 51
Gene, p. 29 Terapia cognitiva, p. 48
Gruppo di auto-aiuto, p. 56 Terapia della Gestalt, p. 52
Modellamento, p. 45 Terapia di coppia, p. 58
Modello, p. 26 Terapia di gruppo, p. 56
Neurone, p. 27 Terapia elettroconvulsiva (TEC), p. 31
Neurotrasmettitore, p. 27 Terapia esistenziale, p. 53
Ormone, p. 28 Terapia familiare, p. 57
Principio di costanza, p. 33 Terapie culturalmente sensibili, p. 60
Principio di realtà, p. 34 Terapie sensibili al genere, p. 60
Processo primario, p. 34
Domande di riepilogo
1. Quali sono le regioni principali del cervello e come vengono trasmessi i messaggi a livello cerebrale? Descrivete i
trattamenti biologici per i disturbi psicologici.
2. Quali sono i principi chiave e in cosa si differenziano in modo sostanziale il modello psicodinamico, comportamen-
tista, cognitivo e umanistico-esistenziale?
3. Su quali forme di condizionamento si fondano i comportamentisti nelle loro spiegazioni e nei trattamenti dei com-
portamenti anormali?
4. Quali tipi di disfunzione cognitiva possono causare un comportamento anormale?
5. In che modo le etichette sociali le reti sociali i fattori familiari e culturali sono connessi con il funzionamento psico-
logico?
VALUTAZIONE CLINICA
E DIAGNOSI
A
ngela aveva 22 anni, viveva con sua madre e lavo- stabilire le cause e il probabile andamento della sua di-
rava come segretaria in una grande compagnia di sfunzione attuale, nonché a suggerire quale tipo di stra-
assicurazioni. Aveva già attraversato alcuni periodi tegie potrebbero aiutarla. Il trattamento potrebbe quindi
di «malinconia», ma in questo momento era particolar- essere adeguato precisamente alle necessità di Angela e
mente abbattuta. Era gravemente depressa e aveva fre- al suo particolare modello di funzionamento anomalo.
quenti crisi di pianto, che negli ultimi due mesi erano Nei Capitoli 1 e 2 abbiamo visto in che modo i ricercatori
state particolarmente forti. Angela trovava difficoltà nel nell’ambito della psicologia clinica sviluppano una com-
concentrarsi sul suo lavoro, faceva fatica ad addormen- prensione generale del funzionamento anormale. Gli spe-
tarsi la notte e aveva scarso appetito. […] La depressione cialisti clinici applicano queste informazioni generali al
era iniziata due mesi prima, dopo che si era lasciata con loro lavoro, ma il loro obiettivo principale, quando si tro-
il fidanzato Jerry (Leon, 1984, p. 109). vano di fronte a un nuovo paziente, è raccogliere su que-
sti informazioni idiografiche o individuali (Bornstein,
La sensazione di profondo scoraggiamento ha portato 2007). Per aiutare le persone a superare i loro problemi, i
Angela a fissare un appuntamento con un terapeuta pres- clinici devono comprenderle appieno e assieme alle loro
so un centro locale di counseling psicologico. Per prima particolari difficoltà. Allo scopo di raccogliere queste in-
cosa, lo specialista ha raccolto il maggior numero di in- formazioni, i clinici utilizzano le procedure di valutazione
formazioni possibile su Angela e il suo disturbo. Chi è e diagnosi. Solo dopo sono in grado di proporre un trat-
questa persona, che tipo di vita conduce, quali sono esat- tamento.
tamente i suoi sintomi? Le risposte possono aiutare a
un uomo descrive ad esempio la propria tristezza per la tribuisce particolare attenzione agli argomenti conside-
recente perdita della madre con espressione allegra, il rati più importanti (Wright, Truax, 2008). Gli intervista-
clinico può sospettare che in effetti nell’uomo ci siano tori psicodinamici cercano di sapere quali siano i bisogni
emozioni in conflitto riguardo a questo evento. della persona che hanno di fronte, cosa ricorda delle
esperienze passate e come siano i suoi rapporti con gli
Condurre il colloquio altri. Gli intervistatori di orientamento comportamentale
Spesso il colloquio è il primo contatto fra paziente e cli- mirano a ottenere informazioni sugli stimoli che deter-
nico. I clinici ne fanno uso per raccogliere informazioni minano certe reazioni e sulle loro conseguenze. Gli in-
dettagliate sui problemi e sulle emozioni di quella perso- tervistatori cognitivi cercano di scoprire le convinzioni
na, sul suo stile di vita, i rapporti personali e altri ele- le interpretazioni che influenzano la persona. I clinici
menti della sua storia. Possono anche porre domande su umanisti fanno domande sull’autovalutazione del pa-
cosa si aspetta il paziente dalla terapia e sulle motivazio- ziente, sull’idea che il soggetto ha di sé e sui suoi valori.
ni che l’hanno spinto a chiederla. Il clinico che ha lavo- Gli psicologi biologici cercano di individuare sintomi di
rato con Angela (Caso 3.1) ha iniziato con un colloquio disfunzioni biochimiche o cerebrali. Gli psicologi socio-
individuale. culturali, infine, pongono domande riguardo all’ambien-
te familiare, sociale e culturale del soggetto.
TRA LE RIGHE I colloqui possono essere inoltre non strutturati o
Individuare la depressione strutturati (O’Brien, Tabaczynski, 2007; Rabinowitz et
al., 2007). In un colloquio non strutturato il clinico pone
I medici di famiglia individuano meno di un terzo di domande aperte, magari un semplice «Perché non mi
tutti i casi di depressione clinica riscontrati tra i loro dice qualcosa di lei?» L’assenza di struttura consente
pazienti. La maggior parte dei casi non identificati so-
all’intervistatore di seguire degli indizi e di addentrarsi
no comunque casi lievi (Coyne, Calarco, 1995).
in temi significativi che non potevano essere previsti pri-
ma del colloquio.
Oltre a raccogliere dati fondamentali sulla storia pas- In un colloquio strutturato vengono poste domande
sata della persona, chi conduce un colloquio clinico at- già preparate. Talora si utilizza un modello di colloquio
CASO 3.1
A
l primo colloquio Angela si è presentata ben vestita. Angela descrive sua madre come una donna «votata alla
Era graziosa, ma aveva gli occhi gonfi e cerchiati di sofferenza», che diceva sempre di essersi sacrificata per la
scuro. Ha risposto alle domande e alle altre infor- felicità delle figlie e di aver ricevuto in cambio solo dolore
mazioni riguardo alla sua storia personale parlando lenta- e infelicità. […] Quando Angela e [sua sorella] iniziarono a
mente e in tono monotono, in modo alquanto distaccato. uscire con i ragazzi, la madre prese a fare commenti sgra-
Sedeva rigida sulla sua sedia. […] devoli sui ragazzi stessi e sugli uomini in generale. […]
La paziente ha affermato che il periodo immediatamente Angela ha detto di essere sempre stata tendenzialmente
precedente alla fine della relazione con il fidanzato era depressa. Al liceo, se prendeva un voto più basso di quan-
stato di estrema agitazione emotiva. Non era sicura di vo- to si attendeva, la sua reazione iniziale era di collera, se-
lere veramente sposare Jerry e lui aveva iniziato a preten- guita da depressione. Iniziò a pensare di non essere ab-
dere da lei una decisione, in un senso o nell’altro. La madre bastanza intelligente per prendere buoni voti e si incolpa-
di Angela non stimava particolarmente Jerry e si compor- va di non studiare abbastanza. Angela si faceva prendere
tava in modo freddo e distante quando lui veniva a trova- dallo sconforto anche se aveva una discussione con sua
re la figlia. Angela si sentiva in trappola e incerta sulla madre o se aveva la sensazione di essere sfruttata al lavo-
decisione da prendere riguardo al suo futuro. Dopo diver- ro. […]
se discussioni con Jerry riguardo al matrimonio, lui le disse L’intensità e la durata del [cambiamento di umore] prova-
di avere capito che lei non si sarebbe mai decisa e che te dopo la rottura con Jerry furono molto più accentuate.
quindi la loro storia sarebbe finita lì. Non era certa di sapere perché fosse tanto depressa, ma
Angela ha affermato di avere avuto un’infanzia molto in- cominciò a sentire la pesantezza dello sforzo per uscire e
felice. Suo padre non c’era quasi mai e quando era a casa andare al lavoro. Divenne difficile per lei parlare con gli
litigava costantemente con sua madre. […] altri. Angela aveva difficoltà di concentrazione e iniziò a
Angela ricorda di essersi sentita molto in colpa quando il dimenticare le cose da fare. […]
padre se ne andò di casa. […] Ha detto di sentirsi in qual- Preferiva restare a letto anziché trovarsi in compagnia di
che modo responsabile del fatto che suo padre avesse la- altre persone e piangeva spesso quando era da sola (Leon,
sciato la famiglia e che questa idea le tornava in mente 1984, pp. 110-115).
ogni volta che pensava a lui. […]
pubblicato, ossia una serie di domande standard valide fre di depressione, ad esempio, ha una visione pessimi-
per tutti i tipi di colloquio. Molti colloqui strutturati stica di sé stesso e può dire di essere un pessimo lavora-
comprendono un esame dello stato mentale, una serie tore o un genitore inadeguato, quando non è affatto così.
di domande e osservazioni che valutano in modo siste- Anche gli esaminatori possono compiere errori di
matico la consapevolezza del paziente, l’orientamento giudizio che alterano le informazioni raccolte. Può capi-
rispetto a tempo e spazio, la soglia di attenzione, la me- tare che tendano a basarsi troppo sulla prima impressio-
moria, il giudizio e il discernimento, il contenuto e i pro- ne e a dare troppo peso alle informazioni negative su un
cessi di pensiero, l’umore e l’aspetto esteriore (Palmer et dato soggetto (Wu, Shi, 2005). I pregiudizi dell’intervi-
al., 2007). Un modello strutturato consente all’esamina- statore riguardo a sesso, razza, età e aspetto possono in-
tore di inserire lo stesso tipo di temi importanti in tutti i fluenzare a loro volta le sue interpretazioni di ciò che
suoi colloqui, nonché di confrontare le risposte di indivi- dice il soggetto (Ungar et al., 2006).
dui diversi. I colloqui, in particolare quelli non strutturati, posso-
no mancare inoltre di affidabilità (Wood et al., 2002). Le
TRA LE RIGHE persone rispondono in modo diverso a intervistatori di-
Colloquio rivelatore versi; ad esempio forniscono meno informazioni a una
Nella Seconda guerra mondiale le reclute americane
persona algida rispetto a un esaminatore cordiale e capa-
venivano sottoposte a un rapido colloquio e a qualche ce di empatia (Quas et al., 2007). Anche in questo caso,
test per stabilire se erano adatte al servizio militare. razza, sesso, età e aspetto dell’intervistatore possono in-
Quando al famoso (e spiritoso) pianista Oscar Levant fluenzare le risposte del soggetto (Springman et al.,
fu chiesto se si ritenesse capace di uccidere, si dice che 2006).
dopo una breve pausa di riflessione avesse risposto: Poiché intervistatori diversi possono ottenere risposte
«Non ne sono sicuro se si tratta di estranei, ma nel ca- diverse e trarre conclusioni diverse, anche ponendo le
so di amici e parenti, decisamente sì» (Bahrick, 1996). stesse domande alla stessa persona, alcuni ricercatori ri-
tengono che il colloquio non sia uno strumento valido di
Sebbene i colloqui clinici siano per lo più costituiti valutazione clinica. Come vedremo, tuttavia, anche gli
sia da parti non strutturate che strutturate, sono molti i altri due tipi di metodica di valutazione clinica presenta-
professionisti che prediligono un tipo rispetto all’altro. I no dei limiti notevoli.
colloqui non strutturati in genere sono preferiti dagli psi-
cologi comportamentali e cognitivi, per i quali è neces-
sario identificare comportamenti, atteggiamenti o pro- 3.2
cessi cognitivi che possono essere alla base di un com- TEST CLINICI
portamento anormale (Hersen, 2004).
I test sono strumenti per la raccolta di informazioni su
Esame dello stato mentale: batteria di domande e di alcuni aspetti del funzionamento psicologico di una per-
osservazioni all’interno di un colloquio tese a rivelare il sona, dai quali è possibile desumere informazioni più
grado e la natura del funzionamento anormale di una generali su quella persona (Gregory, 2004). Da un punto
persona. di vista superficiale può sembrare facile mettere a punto
Test: sistema di raccolta di informazioni su alcuni un test efficace. Riviste e siti web presentano ogni mese
aspetti del funzionamento psicologico di una persona, nuovi test intesi a farci conoscere meglio la nostra perso-
dalle quali è possibile inferire altre informazioni riguar- nalità oltre che le relazioni, la vita sessuale, la reazione
do a essa. allo stress o la capacità di riuscita nella vita. Essi posso-
Test proiettivo: test costituito da materiale ambiguo, no sembrare convincenti, ma mancano per lo più di affi-
soggetto all’interpretazione e alla risposta della perso- dabilità, validità e standardizzazione, ossia non danno
na. informazioni coerenti e precise e neppure svelano come
ci collochiamo rispetto agli altri.
sere alla base di un funzionamento anormale (Tuber et le si affermarono tra i test proiettivi più ampiamente usa-
al., 2008; Hojnoski et al., 2006). I test proiettivi più dif- ti nel XX secolo.
fusi sono il test di Rorschach, il Test di appercezione Gli psicologi somministrano il «Rorschach», come
tematica, i test di completamento delle frasi e i test basa- viene comunemente chiamato, presentando una tavola
ti sui disegni. alla volta e chiedendo ai soggetti cosa vedono, a cosa
assomigliano le macchie d’inchiostro o cosa viene loro
Test di Rorschach in mente guardandole. Negli anni immediatamente suc-
Nel 1911 Hermann Rorschach, psichiatra svizzero, con- cessivi alla sua diffusione, gli esaminatori che sommini-
dusse una serie di esperimenti usando delle macchie di stravano il test prestavano particolare attenzione ai temi
inchiostro nella sua attività clinica. Produsse migliaia di e alle immagini riportati alla mente dalle macchie (Wei-
macchie lasciando cadere gocce d’inchiostro su fogli di ner, Greene, 2008). Oggi si osserva anche il tipo di rea-
carta e poi ripiegandoli in due per creare immagini sim- zione: l’immagine viene vista come un unicum o nei
metriche, ma del tutto casuali, come quella illustrata nella dettagli specifici? Il soggetto si concentra sulle macchie
Figura 3.1. Rorschach verificò che tutti vedevano imma- nere o sugli spazi bianchi tra di esse?
gini nelle macchie e che tali immagini sembravano corri-
spondere in maniera significativa alla condizione psicolo- Test di appercezione tematica
gica dell’osservatore. Le persone con diagnosi di schizo- Il Test di appercezione tematica (TAT) è un test proietti-
frenia, ad esempio, tendevano a vedere immagini diverse vo figurativo (Tuber et al., 2008; Morgan, Murray,
da quelle descritte da chi era affetto da depressione. 1935). Ai soggetti sottoposti al test vengono mostrate 30
tavole costituite da disegni e fotografie (più una bianca)
TRA LE RIGHE e viene loro chiesto di elaborare un racconto drammatico
Incredibile ma vero su ciascuna tavola. Essi devono raccontare cosa sta acca-
Per una strana coincidenza, i compagni di scuola di dendo nell’immagine, cosa ha condotto a quella situa-
Hermann Rorschach gli avevano dato il soprannome zione, ciò che provano e pensano i personaggi e quale
Klex, una storpiatura del termine tedesco Klecks, ossia sarà l’epilogo.
«macchia d’inchiostro» (Schwartz, 1993). I clinici che utilizzano il TAT ritengono che ci si
identifichi sempre con uno dei personaggi di ciascuna
Rorschach selezionò in particolare dieci immagini tavola. Si ritiene altresì che i racconti elaborati riflettano
che pubblicò nel 1921, corredandole di istruzioni per circostanze, bisogni ed emozioni propri degli individui.
l’uso nella valutazione clinica. Questa serie di dieci ta- Ad esempio, in questo racconto una paziente sembra ri-
vole fu chiamata Test psicodinamico delle macchie di velare i propri sentimenti riguardo all’immagine TAT
Rorschach. L’autore morì a distanza di otto mesi, a soli illustrata nella Figura 3.2, una delle poche che possono
37 anni, ma il suo lavoro fu ripreso da altri e le sue tavo- essere pubblicate nei libri di testo.
Figura 3.1 Macchie di inchiostro simili a quelle usate nel test di Rorschach. Cosa vedete?
Approfondimento
RORSCHACH
Le dieci tavole hanno un ordine di presentazione preciso e La localizzazione (o modalità di apprensione o modo di com-
precostituito; sono disposte rispetto a un asse centrale, con prensione) indica la parte della tavola che viene interpretata
un aspetto simmetrico. dal soggetto (ad esempio. il tutto, parti piccole, parti bianche
Alcune sono più compatte e danno un’idea di unitarietà, ecc.).
altre presentano una configurazione bilaterale maggiormen- La determinante è il cuore valutativo del test poiché rappre-
te marcata (II, III e VII). senta il fattore determinante che ha fatto sì che fosse data
Alcune sono monocromatiche, compare solo il colore grigio- quella risposta (ad esempio la forma, il colore, il movimento
nero (I, IV, V, VI, VII); altre sono bicromatiche, compare anche ecc.).
il colore rosso (II, III); le ultime tre sono policromatiche, cioè In particolare rappresentano i due diversi modi di funziona-
caratterizzate dalla presenza di più colori (VIII, IX, X). mento mentale: la percezione sensoriale dei fattori presenti
Ogni singola tavola permette un certo tipo di inferenza; tut- nello stimolo (ad esempio la forma o il colore) oppure l’ap-
te hanno un potere evocatorio o un carattere connotativo porto proiettivo del soggetto (ad esempio il movimento).
specifico, cioè possono rimandare a costellazioni psicologi- Il contenuto. Esistono diverse categorie di contenuto in cui
che specifiche. sono raggruppate le risposte (ad esempio le risposte umane,
La presentazione delle tavole evocherà delle risposte e la animali, anatomiche, geografiche, sessuali, sangue, archi-
produzione di immagini (engrammi). tettura ecc.).
Ogni risposta Rorschach dovrà quindi essere classificata e La banalità della risposta. Viene considerata banale una ri-
ordinata essenzialmente attraverso quattro elementi, di cui sposta data con un’alta frequenza in una popolazione nor-
tre fondamentali e uno accessorio: male.
Si ricorda che il Rorschach è un test che può essere letto
a. Localizzazione attraverso diversi metodi di lettura (Scuola Europea, tra cui
b. Determinante la Scuola Francese; il Comprehensive System di Exner ecc.)
c. Contenuto e attraverso diversi approcci teorici (empirico-normativo, di
d. Banalità del contenuto (accessorio) Tipo Psicoanalitico ecc.).
Figura 3.2 Questo è un disegno come quelli usati per il TAT. Test basati sul disegno
Partendo dal presupposto che i test grafici, essendo di
natura proiettiva e di orientamento prevalentemente idio-
grafico, rappresentano «una via di accesso privilegiata
alla conoscenza dell’inconscio» (Widlocher, 1965, p.
118) e − proprio per questi motivi − un prezioso strumen-
to di indagine sulla personalità di un soggetto, gli psico-
logi chiedono spesso ai pazienti di produrre un disegno e
successivamente di commentarlo. La richiesta che solita-
mente viene fatta ai pazienti è di disegnare delle figure
umane, una famiglia, un albero, oppure ancora una casa.
La valutazione di questi disegni si basa su un’analisi
di livello grafico (come ad esempio la pressione del trat-
to sul foglio, le cancellature, gli annerimenti o le om-
breggiature), di livello formale (quali ad esempio il tem-
po di esecuzione, la collocazione del disegno sul foglio,
le dimensioni degli elementi raffigurati), di livello con-
tenutistico (dimensione che prende in considerazione
l’analisi sia dei dettagli che compongono il disegno sia
del significato simbolico che essi veicolano, come pure i
commenti che l’autore verbalizza mentre esegue la rap-
presentazione grafica) (Castellazzi, 2010).
Sebbene i test grafici si siano rivelati strumenti utili
per acquisire informazioni sul mondo affettivo e cogniti-
vo sia di adulti che di bambini, è pur vero che i disegni Nei seguenti box si riportano i test grafici più utiliz-
vengono più comunemente impiegati per valutare il fun- zati.
zionamento psichico in età evolutiva.
Approfondimento
Approfondimento
Approfondimento
IL DISEGNO DELL’ALBERO
Il test grafico dell’Albero di Koch (1949) rappresenta uno data ai soggetti è disegna un albero da frutto come meglio
strumento di elevato valore simbolico ed espressivo che con- puoi su un foglio bianco», a cui segue un’inchiesta dello
sente, assieme ad altri ausili psicodiagnostici, di giungere psicologo. La valutazione finale del disegno si baserà infine
alla conoscenza della personalità nel suo insieme. Per le ra- sull’analisi delle diverse caratteristiche del disegno (le misu-
dici che affondano nel suolo, per la sua verticalità, per i suoi re del disegno, la sua collocazione sul foglio, l’inclinazione
rami che si innalzano verso il cielo e la sua ciclica rigenera- dell’albero, i rapporti fra le parti, la sequenza dei dettagli e
zione, l’albero è il simbolo della vita in continua evoluzione, la presenza di eventuali dettagli cosiddetti addizionali ecc.)
il simbolo «principe» dei legami che si stabiliscono tra terra e, solo successivamente, sulla visione globale del disegno, a
e cielo e, per analogia, simboleggia l’essere umano con le cui vanno comunque associati diversi elementi tra cui l’età
proprie peculiari capacità percettive, intellettive, affettive e del soggetto, le sue associazioni e possibilmente la cono-
relazionali (Nguyên Kim-Chi, 1989). La consegna che viene scenza del suo ambiente.
Approfondimento
Quali sono i vantaggi dei test proiettivi? agli psicologi psicodinamici; ma soprattutto, i test si so-
Fino agli anni Cinquanta del Novecento, i test proiettivi no dimostrati non così affidabili né dotati di validità
erano molto utilizzati per valutare la personalità. In tem- (Wood et al., 2002).
pi più recenti, tuttavia, psicologi e ricercatori se ne ser- In alcuni studi sull’affidabilità, clinici diversi tende-
vono per lo più allo scopo di ricavarne conoscenze ulte- vano a valutare il test proiettivo di una stessa persona in
riori (Huprich, 2006). Tra le ragioni di questo cambia- modo alquanto diverso. Analogamente, in altri studi sul-
mento, vi è il fatto che i professionisti che adottano i la validità, in cui i clinici cercano di descrivere la perso-
modelli più recenti hanno meno bisogno di test rispetto nalità e i sentimenti di un paziente sulla base delle rispo-
ste ai test proiettivi, le loro conclusioni spesso non si 3.2.2 Inventari di personalità
accordano con quanto riferisce il soggetto su di sé, con Un metodo alternativo per raccogliere informazioni su-
la visione dello psicoterapeuta o con il quadro ricavato gli individui è chiedere loro di autovalutarsi. Un inven-
da una anamnesi accurata (Bornstein, 2007). tario di personalità pone ai soggetti un’ampia gamma
Un ulteriore problema legato alla validità è che i test di domande sui loro comportamenti, credenze e senti-
proiettivi presentano a volte un pregiudizio nei confronti menti. In un tipico inventario di personalità i soggetti
di gruppi etnici di minoranza (Costantino et al., 2007) indicano se si trovano d’accordo con ciascuna di una
(cfr. Tabella 3.1). Ad esempio, se da una parte si presu- lunga lista di affermazioni. I clinici infine usano le rispo-
me che le persone si identifichino con i personaggi delle
tavole del TAT mentre raccontano la loro storia, le tavo- Inventario di personalità: test messo a punto per
le stesse non presentano mai membri dei gruppi minori- misurare caratteristiche generali di personalità e costi-
tari. Per ovviare a questo problema, sono stati messi a tuito da affermazioni su comportamenti, credenze e
punto altri test TAT con personaggi dai tratti afroameri- sentimenti che le persone giudicano rappresentativi o
cani o ispanici (Costantino et al., 2007). non rappresentativi di sé.
La cultura di provenienza può essere diversa dalla cultura Può interpretare come patologiche delle reazioni legate
dominante del Paese ospite alla cultura di provenienza
Può aver lasciato il suo Paese per sfuggire alla guerra Può sottovalutare la vulnerabilità del soggetto allo stress
o a un regime oppressivo post-traumatico
Lo stile di vita (salute e occupazione) può essere inferiore Può sottovalutare il senso di perdita e frustrazione del
rispetto allo stile di vita nel Paese di origine soggetto
Può respingere o diffidare dei membri della cultura domi- Può sentirsi distante dal soggetto o può interpretare la
nante, compreso l’esaminatore diffidenza del soggetto come patologia
Può non conoscere la cultura del gruppo etnico di mino- Le differenze culturali possono essere patologizzate o i
ranza o avere pregiudizi sintomi sottovalutati
Può comunicare in modo non verbale il proprio disagio
Può essere teso e ansioso
nei confronti del soggetto del gruppo minoritario
Fonti: Dana, 2005, 2000; Westermeyer, 2004, 2001, 1993; López, Guarnaccia, 2005, 2000; Kirmayer, 2003, 2002, 2001; Sue,
Sue, 2003; Tsai et al., 2001; Thakker, Ward, 1998.
ste per trarre conclusioni sulla personalità e sul funzio- alcuni item non rispecchiavano più le condizioni di vita,
namento psicologico. le modalità espressive, i valori socioculturali che aveva-
I questionari di personalità sono composti da un nu- no caratterizzato l’ambiente sociale entro cui il questio-
mero più o meno elevato di domande, formulate il più nario era stato originariamente sviluppato. Particolar-
chiaramente possibile, delle quali il soggetto si vale per mente urgente apparve la necessità di elaborare una
descrivere la propria personalità, rispondendo di solito nuova taratura. Il campione normativo del MMPI origi-
semplicemente «sì» o «no». I risultati così ottenuti sono nario, appropriato all’epoca in cui esso venne pubblica-
facilmente valutabili e non sono influenzati dalla perso- to, fu reclutato negli anni Trenta ed era costituito quasi
nalità dell’esaminatore. Tali strumenti consentono di esclusivamente da Caucasici del Minnesota, facenti par-
giungere abbastanza rapidamente a una prima diagnosi te della classe operaia rurale, con una scolarità media di
individuale, integrando efficacemente le competenze otto anni. Quando il MMPI iniziò ad essere usato in un
cliniche occorrenti per svolgere in maniera valida collo- ampia varietà di setting e di ambiti socio-culturali, ri-
qui e osservazioni del comportamento. sultò anche evidente che le sue norme non potevano
Queste considerazioni non sono state e non sono sem- considerarsi sufficientemente rappresentative dei vari
pre condivise: Starke R. Hathaway, nella sua premessa a contesti all’interno dei quali il questionario era applica-
An MMPI Handbook (Dahlstrom et al., 1960), ricorda to per la rilevazione della personalità e per fini psico-
quanto fu difficile, agli inizi degli anni Quaranta, trovare diagnostici.
un editore disposto a pubblicare il Minnesota Multipha- Dopo un intenso lavoro, che portò a riformulare mol-
sic Personality Inventory (MMPI), per molti aspetti pro- ti item e a introdurne altri, è stata presentata la nuova
getto innovativo sotto il profilo concettuale e operativo. versione denominata MMPI-2 (Butcher et al., 1989),
Il gruppo di lavoro che si era costituito attorno al pro- composta da 567 item. Tra l’altro, è stata leggermente
gramma di sviluppo del MMPI era ben articolato e ricco variata la composizione delle diverse scale e sono state
di esperienze diverse (Dahlstrom, Dahlstrom, 1980). previste nuove scale di controllo. Venne sviluppato un
Hathaway e McKinley (1942) avevano riunito psichiatri, nuovo metodo per calcolare i punteggi standardizzati, in
neurologi, psicologi, assistenti sociali. Senza contare modo che il valore di scala clinicamente significativo
che McKinley era personalmente interessato alla neuro- corrispondesse a un «Punto T» pari o superiore a 65. Fu-
chirurgia e alla neurofisiologia e che l’ingegnere elettro- rono pure predisposte due nuove scale di incoerenza del-
tecnico Hathaway era non soltanto un esperto laboratori- le risposte, una nuova scala per identificare le risposte
sta, ma anche un esperto in psicofisiologia, in neuroana- infrequenti nella seconda parte del protocollo e, infine,
tomia e statistica metodologica. nuove scale di contenuto che andarono a rimpiazzare
In questo capitolo sono presentati gli elementi essen- quelle del MMPI. Questi miglioramenti furono apportati
ziali per comprendere l’evoluzione, il significato, le po- con il preciso intento di mantenere un’elevata corrispon-
tenzialità e le modalità di utilizzazione di uno dei più denza con la versione precedente, in modo da assicurare
noti strumenti psicodiagnostici, il Minnesota Multipha- la possibilità di valersi, anche per il MMPI-2, del grande
sic Personality Inventory (MMPI), divenuto in seguito numero di ricerche basate sull’applicazione del MMPI.
MMPI-2 e che è stato recentemente ristrutturato, assu- Di conseguenza, senza apportare cambiamenti, le Scale
mendo la denominazione di MMPI-2-RF (Restructured Cliniche vennero trasferite dal MMPI al MMPI-2, al fine
Form). Non mancherà un accenno alla struttura del MM- di mantenere una sostanziale continuità tra le due versio-
PI-A, la versione del MMPI costruita appositamente per ni. Nella Scheda 3.1 sono riportate le denominazioni
soggetti dai 14 ai 18 anni. Una particolare attenzione abbreviate e per esteso delle varie scale, il loro significa-
sarà comunque dedicata alla nuova versione MMPI-2- to clinico e un item illustrativo.
RF: dopo una breve descrizione dei motivi che hanno Anche il MMPI-2 dispone di numerose scale supple-
portato al suo sviluppo, saranno illustrati i principali mentari, costruite appositamente (come le scale di Di-
aspetti innovativi e la sua articolazione. sturbo Post-Traumatico da Stress [PK e PS] o di Ammis-
Oltre alle considerazioni conclusive sull’impiego di sione di Tossicodipendenza [AAS]), oppure rielaborate
procedure computerizzate nella formulazione della dia- nell’ambito del processo di ristandardizzazione. Tali in-
gnosi, sono affrontate le questioni relative alla traduzio- dicatori – talvolta anche denominati scale addizionali o
ne e standardizzazione della versione italiana, nonché scale speciali – hanno un’applicazione più specifica e
alla validazione italiana delle scale nuove e rinnovate. circoscritta delle scale cliniche e possono essere usati
Infine, sono indicate varie fonti di documentazione e una per aumentare il potere psicodiagnostico del MMPI-2.
bibliografia essenziale per approfondimenti. Un’innovazione di particolare interesse, per la psico-
logia clinica e la psicosomatica, è stata la messa a punto
Dal MMPI al MMPI-2 di nuove scale, denominate «di contenuto». Ad esempio,
Dai primi anni Ottanta del secolo scorso, apparve ne- la TRT (Negative Treatment Indicators) consente di
cessario procedere a una revisione del MMPI, in quanto identificare individui che possiedono atteggiamenti ne-
1. Hs – Ipocondria: gli item, a contenuto palese, riguardano un’ampia gamma di disturbi somatici, in gran parte non
riconducibili a sintomatologie specifiche, ma piuttosto a una preoccupazione generale per il proprio corpo e la pro-
pria salute fisica. Esempio: «Ho il sonno agitato e disturbato» (Vero).
2. D – Depressione: è una misura di depressione sintomatica, i cui item sono in relazione a sensazioni di estremo pes-
simismo, basso tono dell’umore, perdita di interesse per la vita, scoraggiamento, bassa autostima. Esempio: «A
volte mi sento proprio inutile» (Vero).
3. Hy – Isteria: misura del disturbo di conversione, i cui item descrivono un’ampia serie di sensazioni, relative a disturbi
somatici, negazione di problemi psicologici, mancanza di ansia sociale. Esempio: «Molto spesso mi sembra di avere
un nodo alla gola» (Vero).
4. Pd – Deviazione Psicopatica: gli item descrivono un quadro psicopatologico caratterizzato da mancanza di controllo
emotivo, antisocialità e disinteresse per le regole, aggressività, incapacità di stabilire rapporti interpersonali. Esempio:
«Mai ho avuto guai con la legge» (Falso).
5. Mf – Mascolinità-Femminilità: non è considerata scala clinica in senso stretto; gli item riguardano reazioni emotive,
interessi, atteggiamenti che di solito differenziano uomini e donne. Entro certi limiti concerne orientamenti omoe-
rotici. Esempio: «Mi piacciono le poesie» (Vero).
6. Pa – Paranoia: gli item riguardano ipersensibilità nei rapporti interpersonali, sospettosità, idee di riferimento o di
persecuzione. Esempio: «Qualcuno ce l’ha con me» (Vero).
7. Pt – Psicastenia: gli item fanno riferimento a ossessività-compulsività, fobie, comportamenti caratterizzati da senti-
menti di colpa e incapacità decisionale. Nel complesso, la scala concerne stati d’ansia generalizzati, atteggiamento
autocritico, autocontrollo. Esempio: «Quasi ogni giorno capita qualcosa che mi spaventa» (Vero).
8. Sc – Schizofrenia: concerne un’ampia gamma di convinzioni, idee, percezioni bizzarre e insolite; gli item riguardano
anche episodi di delirio e di allucinazione. Esempio: «Odo strane cose quando sono solo» (Vero).
9. Ma – Ipomania: concerne aspetti comportamentali e caratteristiche psicologiche connesse con disturbi maniaco-
depressivi; gli item fanno riferimento a ipereccitabilità emotiva, ambizione eccessiva, fuga di idee, iperattività moto-
ria. Esempio: «Mai ho fatto qualcosa di pericoloso per il gusto di farlo» (Falso).
0. Si – Introversione sociale: gli item riguardano timidezza, disagio sociale, scarsa socievolezza, tendenza all’isolamen-
to e all’introversione, sentimenti di inferiorità. Come la scala Mf, anche la Si tecnicamente non è considerata scala
clinica in senso stretto. Esempio: «Sono una persona molto socievole» (Falso).
gativi verso varie forme di interventi terapeutici, che non proccio volto a rilevare se in un protocollo si sia risposto
credono di essere capiti dagli altri e che risultano poco a item, ritenuti «critici» o «patognomonici», in modo
disposti ad affrontare difficoltà e a modificare la propria tale da far ipotizzare condizioni psicopatologiche quali
vita. La TPA (Type A) può individuare persone competi- ansietà acuta, confusione mentale, oppure propositi di
tive, iperattive, facilmente irritabili e impazienti: quei suicidio. Vari autori (Grayson, 1951; Caldwell, 1969;
soggetti, cioè, che secondo varie ricerche, risultano a ri- Koss, Butcher, Hoffman, 1976) hanno proposto liste di
schio di coronaropatie. La WRK (Work Interference) ri- item critici di varia lunghezza e concernenti aree psico-
leva atteggiamenti e comportamenti che possono con- patologiche diverse. L’elenco di item critici Koss-
durre a disadattamenti lavorativi: insicurezza, difficoltà Butcher è stato aggiornato (Butcher, Graham, Williams,
di concentrazione, ossessività, tensione, difficoltà nel Ben-Porath, 1990) e, assieme a quello Lachar-Wrobel
prendere decisioni. (Lachar, Wrobel, 1979), risulta frequentemente impie-
Per il calcolo di queste scale, come per le scale sup- gato. Koss e Butcher hanno identificato sei gruppi di
plementari, è necessario compilare interamente il que- item critici indicativi di Stato d’Ansia acuta (esempio:
stionario, in quanto quasi sempre parte degli item neces- Non credo di essere più nervoso degli altri – Falso), Ide-
sari si trova dopo i primi 370 item del MMPI-2. Nella azione Depressiva Suicidarla (esempio: A volte mi sen-
Scheda 3.2 sono riportate le denominazioni abbreviate e to proprio inutile – Vero), Minaccia di Aggressione
per esteso delle varie scale e il loro significato clinico. (esempio: Mi viene spesso detto che sono una testa calda
Un ulteriore approccio, tradizionalmente impiegato – Vero), Stress Situazionale da Alcoolismo (esempio:
per l’analisi di contenuto degli item, è dato dalla consi- Ho fatto uso eccessivo di bevande alcooliche – Vero),
derazione di quei singoli item, o costellazioni di essi, ri- Confusione Mentale (esempio: Ho avuto esperienze
tenuti indicativi di specifici stati psicopatologici. È l’ap- molto strane e insolite – Vero), Idee Persecutorie (esem-
ANX (Ansia): sintomi generali di ansia, che comprendono tensione, problemi somatici, disturbi del sonno, preoccu-
pazioni, scarsa concentrazione, difficoltà nel prendere decisioni. Le persone con alti punteggi sembrano consa-
pevoli del loro disagio e lo ammettono senza difficoltà.
FRS (Paure): la persona manifesta molte paure specifiche, quali, ad esempio, sangue, sporcizia, altezza, uscire di
casa, danaro, animali come serpenti o topi, temporali e disastri naturali, il buio, lo stare al chiuso.
OBS (Ossessività): grande difficoltà nel prendere decisioni, tendenza a rimuginare sulle cose, eccessiva preoccupa-
zione, difficoltà ad accettare cambiamenti; possono essere presenti comportamenti compulsivi, come contare
o collezionare cose senza importanza.
DEP (Depressione): sentimenti di malinconia, incertezza sul futuro, indifferenza per la propria vita. Le persone con
alto punteggio sono infelici, piangono facilmente, si sentono disperate e vuote; possono riferire pensieri di
suicidio, credere di avere commesso peccati imperdonabili, non considerano gli altri come fonte di aiuto.
HEA (Preoccupazioni per la salute): preoccupazione per la propria salute e presenza di molteplici sintomi fisici, riguar-
danti apparati diversi, quali sintomi gastrointestinali, problemi di tipo neurologico, problemi sensoriali, sintomi
cardiovascolari, dolore, difficoltà respiratorie ecc.
BIZ (Ideazione Bizzarra): contenuti connessi a processi di pensiero di tipo psicotico; allucinazioni uditive, visive o
olfattive, presenza di pensieri strani e peculiari; è possibile che persone con alti punteggi riferiscano ideazione
paranoide (come la convinzione che si stia complottando contro di loro, o che qualcuno stia tentando di avve-
lenarli).
ANG (Rabbia): problemi connessi con il controllo della rabbia; irritabilità, insofferenza, impulsività, desiderio di impre-
care o di rompere oggetti. Le persone con alti punteggi possono perdere il controllo di sé e riferiscono di aver
aggredito fisicamente persone e cose.
CYN (Cinismo): misura convinzioni ciniche e tendenza alla misantropia, sospetto che le azioni degli altri nascondano
scopi negativi, diffidenza verso gli altri; atteggiamenti negativi verso persone vicine, come colleghi di lavoro,
familiari e amici.
ASP (Comportamenti antisociali): misura tendenze antisociali di personalità; atteggiamenti misantropici, probabili
problemi di comportamento durante gli anni di scuola, abitudini antisociali, problemi con la legge; le persone
con alti punteggi, anche se non hanno una condotta esplicitamente trasgressiva, ritengono legittimi compor-
tamenti ai margini della legalità.
TPA (Tipo A): descrive persone ipermotivate, rapide nei movimenti, sono centrate sul lavoro, impazienti, irritabili e
infastidite. Non amano aspettare o essere interrotte, ritengono che non ci sia mai abbastanza tempo per svol-
gere le attività, possono essere prepotenti nelle relazioni interpersonali.
LSE (Bassa autostima): autopercezione negativa; bassa stima e sfiducia in sé, vasta gamma di atteggiamenti nega-
tivi verso se stessi (poco attraenti, goffi e maldestri, inutili e di peso per gli altri ecc.).
SOD (Disagio sociale): Le persone con alto punteggio preferiscono stare da sole, si sentono inadeguate e imbarazza-
te quando sono tra la gente, si percepiscono timide e non amano le situazioni di gruppo.
FAM (Problemi familiari): presenza di seri contrasti nei rapporti familiari; la famiglia è descritta priva di amore, litigio-
sa, spiacevole; sono possibili sentimenti di odio tra i membri della famiglia.
WRK (Difficoltà sul lavoro): indicativa di comportamenti o atteggiamenti che possono contribuire a prestazioni lavo-
rative scadenti e a difficoltà nel perseguimento degli obiettivi; il quadro può essere caratterizzato da scarsa fi-
ducia in sé, difficoltà di concentrazione, ossessività, tensione, difficoltà nel prendere decisioni, come pure da
mancanza di supporto familiare, dubbi nella scelta della carriera, atteggiamenti negativi verso i colleghi.
TRT (Indicatori di difficoltà di trattamento): connessa con atteggiamenti negativi verso il cambiamento e l’accetta-
zione di aiuto da parte degli altri; sfiducia nei medici e in trattamenti riguardanti la salute mentale. Le persone
con punteggio elevato credono che nessuno possa capirle o aiutarle, è probabile che non vogliano cambiare
niente nella loro vita, o che sentano impossibile tale cambiamento, e preferiscono arrendersi piuttosto che af-
frontare crisi o difficoltà.
pio: Non ho nemici che vogliano veramente farmi del dimostrata e, per questa ragione, è stata sostituita dalla
male – Falso). scala Problemi di Condotta (A-con), che condivide con
Sebbene l’ampio impiego del MMPI-2, anche nella essa solo 7 item e ne include 16 completamente nuovi.
realtà italiana, in diversi ambiti applicativi, indichi una Similmente, la scala del MMPI-2 Problemi Familiari si
sua diffusa accettazione da parte degli specialisti, non sovrappone alla scala Problemi Familiari-Adolescenti
sono mancati negli anni studi che ne abbiano messo in del MMPI-A per soli 15 item su 35. Infine, nell’intento
luce gli aspetti suscettibili di ulteriori approfondimenti e di accorciare lo strumento, una scala di contenuto, la
miglioramenti. Tra i principali contributi in questo senso scala Paure, è stata eliminata dal MMPI-A. Cambia-
si ricordano la pubblicazione di una nuova edizione del menti di questo tipo si sono poi tradotti in lievi modifi-
manuale del test (Butcher et al., 2001) –disponibile an- che nel nome delle scale del MMPI-A («- Adolescenti»
che in una elaborazione italiana a cura di Sirigatti e Ste- segue il nome della scala e l’abbreviazione «A-» prece-
fanile (2011) – la messa a punto, per le scale di contenu- de la sigla della scala scritta in caratteri minuscoli).
to, di cluster di item che funzionano in modo simile alle
Harris-Lingoes per le Scale Cliniche (Ben-Porath, Sher- Il MMPI oggi è RF
wood, 1993); lo sviluppo delle Personality Psychopa- Le Scale Cliniche Ristrutturate (Scale Rc), comparse nel
thology Five (PSY-5), un set di scale volte a misurare le panorama scientifico già nel 2003 (Tellegen et al., 2003)
principali dimensioni della personalità patologica (Har- e negli Stati Uniti già disponibili per il MMPI-2, rappre-
kness, McNulty, Ben-Porath, 1995). Ancora, in anni più sentano il nucleo centrale sul quale si basa la nuova ver-
recenti, per il MMPI-2 sono state introdotte norme non- sione del MMPI. Rispetto alle precedenti Scale Cliniche
gendered (Ben-Porath, Forbey, 2003). presentano alcuni vantaggi: in particolare, la dimensione
presumibilmente responsabile della elevata intercorrela-
Il MMPI-A zione tra alcune scale è stata isolata e, nel MMPI-2-RF,
Sulla base dell’ampio apprezzamento ricevuto da MMPI costituisce, come vedremo, una nuova misura che ha
e MMPI-2 e alla luce della carenza di strumenti psico- preso il nome di «Demoralizzazione». Tale scala rileva
diagnostici attendibili per gli adolescenti è stato messo a il distress emotivo e il senso di infelicità generale che
punto il MMPI-A, una versione del MMPI costruita per accompagnano e caratterizzano la maggior parte degli
soggetti dai 14 ai 18 anni (Butcher, Williams, 1992). Ta- individui affetti da disturbi mentali, permettendo di dif-
le questionario costituisce la prima revisione del MMPI ferenziare questi ultimi dalla popolazione generale. Le
originale rivolta alla valutazione psicologica degli ado- Scale Cliniche del MMPI-2-RF – «depurate», quindi,
lescenti. Mantiene una continuità con lo strumento origi- della componente responsabile di buona parte della loro
nario, rappresentata dalle scale cliniche di base, ma pre- varianza comune – sono caratterizzate da quegli item
senta anche uno stretto collegamento con il MMPI-2, per che meglio rappresentano le loro caratteristiche peculia-
quanto attiene, particolarmente, alle scale di controllo e ri. Oltre alle nove Scale Rc, il MMPI-2-RF include dieci
di contenuto. Anche le norme del MMPI-A, come quelle scale di validità, una versione empiricamente rivista del-
del MMPI-2, sono basate sulla trasformazione in punti T le cinque Scale PSY-5 (Harkness, McNulty, 2006) e
uniformi sviluppata da Tellegen (1988); questa procedu- ventotto nuove scale: la denominazione estesa e abbre-
ra assicura l’equivalenza dei valori percentili tra le due viata delle varie scale, nonché il loro significato psicopa-
forme rendendo, quindi, possibile confrontare il MMPI- tologico e clinico sono sintetizzate nelle finestre che se-
A e il MMPI-2 di uno stesso soggetto. D’altro canto, al- guono.
tri aspetti del MMPI-A rappresentano vere e proprie in- Come si può notare nella Scheda 3.3, delle Scale di
novazioni sviluppate appositamente per questo strumen- Validità, viene offerta una versione rivista dei sette indi-
to. Il pool di item della forma iniziale – denominata TX catori del MMPI-2 e due nuove scale. La prima, che rile-
– è stato portato a 478 item, includendo nuovi item mag- va l’infrequenza (Fs – Infrequent Somatic Responses), è
giormente adatti alla misurazione della psicopatologia stata sviluppata per valutare la tendenza a riportare la-
negli adolescenti. Alcune scale di contenuto del MM- mentele somatiche, insolite nelle popolazioni di pazienti
PI-2 sono state modificate per il MMPI-A e tre scale di con effettivi problemi fisici. La seconda, che considera
contenuto sono state create specificatamente per l’appli- le lamentele mnestiche esagerate (RBS – Response Bias
cazione dello strumento ad adolescenti: Alienazione (A- Scale), indica una possibile esagerazione, che si manife-
aln), Basse Aspirazioni (A-las) e Problemi Scolastici sta come una combinazione di risposte atipiche, associa-
(A-sch). Queste nuove scale forniscono informazioni sui ta con lamentele poco attendibili riguardanti disfunzioni
problemi considerati maggiormente tipici degli adole- della memoria (Scheda 3.4).
scenti. Alcuni costrutti, nel MMPI-A, hanno inoltre ri- Le tre «Scale Sovraordinate», come si vede nella
chiesto una sostanziale modifica: la scala ASP, ad esem- Scheda 3.5, forniscono una valutazione dimensionale
pio, pur essendo una misura attendibile per gli adole- della psicopatologia e rappresentano, nella loro novità,
scenti, ha ottenuto solo limitata validità empiricamente un raccordo con costrutti già noti: possono considerarsi,
VRIN-r Variable Response Inconsistency Incoerenza nelle Risposte – Stile di risposta casuale
TRIN-r True Response Inconsistency Incoerenza nelle Risposte «Vero» – Stile di risposta indiscriminato
RBS Response Bias Scale Scala di distorsione delle risposte – Lamentele mnestiche esagerate
L-r Uncommon Virtues Virtù Rare – Attività e qualità morali raramente riportate
THD Thought Dysfunction Disfunzione del Pensiero – Problemi legati al pensiero disturbato
infatti, rappresentazioni dimensionali dei tre codici tipo dall’aumentata capacità discriminante, sia dalla più pre-
di base del MMPI-2 (2-7/7-2, 6-8/8-6 e 49/94). cisa identificazione del contenuto.
Le Scale RC sono state messe a punto per risolvere il Le ventitré «Scale dei Problemi Specifici» (Scheda
problema dell’eterogeneità e facilitare l’acquisizione di 3.6) sono state sviluppate al fine di identificare le diffi-
informazioni clinicamente significative. Ogni scala mi- coltà legate alla internalizzazione/esternalizzazione e
sura separatamente una delle dimensioni che è stata alle lamentele somatiche; a queste si aggiungono due
identificata come la componente principale di una o più scale che misurano gli interessi estetico-letterari e mec-
Scale Cliniche. Durante tutto il processo di elaborazione canico-fisici del testando.
le analisi sono state condotte e replicate con ampi cam- Infine, le scale PSY-5 (Scheda 3.7) forniscono una
pioni clinici, al fine di ridurre la probabilità che risultati prospettiva temperamentale delle dimensioni principali
casuali potessero influenzare la revisione. In seguito ad della personalità patologica, stabilendo un rapporto tra il
ampi studi di validazione, le nove Scale RC sono state MMPI-2-RF e il modello di personalità a cinque fattori.
aggiunte al MMPI-2. Tellegen et al. (2003) raccomanda- Per una descrizione più dettagliata delle caratteristiche e
rono di usare tali scale come supporto all’interpretazione delle prospettive di impiego dello strumento, oltre alla
del profilo delle Scale Cliniche, traendo vantaggio sia consultazione dei manuali originari, è possibile riferirsi
RC1 Somatic Complaints Lamentele Somatiche – Lamentele diffuse relative alla salute fisica
RC2 Low Positive Emotions Bassa Emotività Positiva – Scarsa responsività emozionale positiva
RC7 Dysfunctional Negative Emotions Emozioni Negative Disfunzionali – Ansia, rabbia e irritabilità disadattive
a una esposizione preliminare a cura di Sirigatti e Casale Butcher, Pancheri, 1976; Butcher et al., 2003; Mostico-
(2011), o valersi delle pubblicazioni concernenti l’adat- ni, Chiari, 1979; Pancheri et al., 1996).
tamento italiano (Ben-Porath, Tellegen, 2008/2011; Siri- Coerentemente con la storia del questionario, subito
gatti, Faravelli, in press) disponibili, appunto, dal primo dopo la pubblicazione delle Scale Rc prima e del MMPI-
semestre del 2012. 2-RF poi, la ricerca è continuata, iniziando a mettere in
luce tanto i vantaggi quanto gli aspetti critici di questa
Note conclusive elaborata ristrutturazione. La letteratura relativa all’effi-
Similmente a quanto avvenuto in molti altri Paesi cienza dello strumento nei diversi setting applicativi è
(Butcher, Pancheri, 1976; Butcher, 1996), anche in Italia già oggi piuttosto ricca. Complessivamente, le Scale Rc
è stato provveduto all’adattamento del MMPI, prima, e appaiono diagnosticamente promettenti, risultano in gra-
del MMPI-2, successivamente. L’iniziale traduzione in do di raggiungere una coerenza interna comparabile o
italiano del MMPI fu completata nel 1948 da G. C. Re- superiore a quella delle Scale Cliniche tradizionali e ma-
da. Tale versione fu principalmente impiegata nell’am- nifestano un certo miglioramento nella validità discrimi-
bito di un progetto di ricerca concernente la valutazione nante e convergente (Simms et al., 2005; Wolf et al.,
psicodiagnostica di un gruppo di pazienti psichiatrici. In 2008; Thomas, Locke, 2010).
un secondo tempo, Nencini e Banissoni nel 1957 com- L’interesse mostrato per le nuove misure non è di-
pletarono la traduzione ufficiale e l’adattamento del sgiunto da critiche, supportate da alcune evidenze empi-
MMPI, predisponendo la versione che è stata usata in riche: l’efficienza diagnostica sarebbe secondo alcuni
tutta Italia fino alla metà degli anni Novanta. L’adatta- attenuata (Greene et al., 2009), o non superiore in modo
mento curato da Nencini e Banissoni, distribuito dalle apprezzabile (Osberg et al., 2008). Più concordi i risulta-
Organizzazioni Speciali di Firenze, era l’unico disponi- ti relativi alle Scale di Validità: la Scala Frequenza-Psi-
bile e autorizzato dall’editore americano. Il MMPI è sta- copatologia, ad esempio, si è dimostrata ampiamente
to ampiamente usato nei vari settori di applicazione del- capace di discriminare pazienti psichiatrici da soggetti
la psicologia, divenendo anche nel nostro Paese uno dei istruiti alla simulazione in contesti sperimentali (Sel-
più accreditati strumenti psicodiagnostici negli ambiti lbom, Bagby, 2010); le due Scale di Validità specifica-
della ricerca e delle applicazioni cliniche, lavorative, fo- mente designate per la rilevazione di esagerazione, F-r e
rensi, transculturali (cfr., ad esempio, Butcher, 2011; Fp-r, sembrano individuare efficacemente la simulazio-
Scheda 3.7 MMPI-2-RF – Scale PSY-5 (The Personality Psychopathology Five Scales).
Personality Psychopathology
Acronimo Scale PSY-5 (The Personality Psychopathology Five Scales)
Five (PSY-5) Scales
ne (Sellbom et al., 2010); risulta più che accettabile an- elaborazioni rapide ed economiche, attendibilità dei ri-
che la validità convergente e discriminante delle Scale sultati. Ma, come ricordato anche di recente da Graham
Problemi Specifici e di Interesse (Forbey et al., 2010). (2006), pure gli svantaggi non sono trascurabili; tra que-
Alcune applicazioni di una versione preliminare dello sti possono spiccare la genericità del referto, una inge-
strumento sono già avvenute nel nostro Paese, a partire nua e ingiustificata fiducia nell’informatica, le limitate
dal 2008, con risultati promettenti per quel che concerne verifiche circa l’equivalenza della versione carta-matita
l’identificazione di disagi psicologici negli studenti uni- di un test con la sua presentazione mediante un compu-
versitari (Sirigatti et al., 2011) o di disturbi legati a con- ter, la possibilità di un’applicazione di prove cliniche da
dizioni fisiche di particolare gravità (A. Granieri, 2008). parte di persone non qualificate professionalmente. Dai
Alcune indagini specificamente rivolte a saggiare le pro- primi timidi tentativi volti al calcolo dei punteggi di un
prietà psicometriche e psicodiagnostiche dello strumen- test, si è giunti a realizzazioni ben più complesse che
to sono concluse (Sirigatti, Faravelli, in press) e altre preludono, in un futuro non lontano, alla presentazione
sono in corso di svolgimento presso varie sedi universi- dei test in linguaggio naturale, al monitoraggio di mani-
tarie e cliniche italiane. festazioni psicofisiologiche, all’analisi di comportamen-
Affinché l’impiego del MMPI-2, del MMPI-A e del ti verbali, allo svolgimento di interviste, alla classifica-
MMPI-2-RF – quali tecniche di misura e di obiettivazio- zione nosologica. Occorre, comunque, ribadire che la
ne della sofferenza e del disagio psicologici – manifesti valutazione assistita da computer può manifestare tutta
la sua utilità, è importante valutare oculatamente il con- la sua utilità, allorché si riesca a liberarsi effettivamente
tributo che possono offrire in funzione dei problemi dia- delle false sicurezze che procedimenti basati su elabora-
gnostici da affrontare. Inoltre, è indispensabile un’appli- zioni quantitative e automatizzate inducono.
cazione scrupolosa dei test secondo quanto indicato dai Può essere utile, infine, menzionare che Finn (1996)
manuali di utilizzazione, nel quadro di una stretta ade- – sulla base delle osservazioni effettuate nella pratica
sione ai principi deontologici che guidano l’attività cli- clinica e di precedenti esperienze e indagini (Finn, Ton-
nica. Anche con dati raccolti seguendo con cura questi sager, 1992) – ha elaborato un tipo di approccio all’as-
criteri, sarà possibile formulare mere ipotesi diagnosti- sessment psicologico – denominato «assessment tera-
che, le quali dovranno, in ogni caso, ricevere conferma peutico» – nel quale la restituzione della valutazione
da altri accertamenti, secondo un approccio multidimen- rappresenta l’elemento centrale del processo. Definito
sionale alla diagnosi. come una procedura in cui il fine del clinico va oltre la
Un tale atteggiamento di cautela sembra parimenti semplice raccolta di informazioni che serviranno alla
opportuno nei confronti di quegli sviluppi dell’informa- comprensione e al trattamento del paziente, l’asses-
tica che hanno inciso profondamente anche sulle proce- sment terapeutico ha l’intento di aiutare il paziente in
dure di valutazione in psicologica clinica. Sussistono modo più diretto rispetto a quanto accade nell’asses-
pochi dubbi circa i notevoli vantaggi assicurati dall’im- sment tradizionale (Finn, 2007/2009): se quest’ultimo
piego di procedure computerizzate. A tal riguardo non nega né trascura i benefici della restituzione, l’as-
Butcher (1987) è convincente: obiettività interpretativa, sessment terapeutico ne fa il suo obiettivo principale.
Item Inventario
0 – Non penso mai di togliermi la vita
1 – A volte penso di uccidermi, ma non lo farei mai
Idee suicide
2 – Vorrei uccidermi
3 – Mi ucciderei se potessi
0 – Riesco a lavorare quasi altrettanto bene che nel passato
1 – Devo sforzarmi di più per cominciare a fare qualcosa
Inibizioni riguardo al lavoro
2 – Devo sforzarmi molto per fare qualunque cosa
3 – Non riesco a lavorare per niente
0 – Non ho notato di recente alcun cambiamento riguardo al mio interesse per il sesso
1 – Ho meno interesse di una volta per il sesso
Perdita della libido
2 – In questo periodo ho molto meno interesse per il sesso
3 – Ho perso completamente interesse per il sesso
Approfondimento
tramite RMF sono molto più chiare rispetto a quelle ri- sono a volte in grado di rilevare piccole anomalie cere-
cavate con la PET, la risonanza magnetica funzionale ha brali.
trovato un enorme applicazione tra gli studiosi dell’atti- I neurologi hanno pertanto messo a punto alcuni test
vità cerebrale sin da quando è stata inventata, nel 1990. neuropsicologici, meno diretti ma talora più sensibili,
Sebbene ampiamente utilizzate, queste tecniche non che misurano la performance cognitiva, percettiva e mo-
Approfondimento
WAIS-R
Questo test di intelligenza, molto diffuso, è composto da 11 Comprensione. Valuta il grado di padronanza dell’in-
prove (6 verbali e 5 di performance), che valutano diverse dividuo sull’ambiente sociale, la capacità di analizzare
aree del funzionamento cognitivo: concettualmente una situazione concreta (capacità sot-
tesa alla funzione di giudizio).
Informazione (prima prova verbale). Valuta le capaci-
Associazione di simboli a numeri (o simboli numeri-
tà generali del soggetto (background culturale e appren-
ci). Valuta la coordinazione visuo-motoria e in particolare
dimento remoto) e l’estensione delle sue conoscenze, la
l’apprendimento di tipo imitativo di materiale nuovo. È
curiosità intellettuale, l’adattamento all’ambiente sociale
una buona stima della capacità del soggetto di passare
e la memoria a lungo termine.
da un pattern cognitivo a un altro.
Completamento di figure. Valuta la capacità di diffe-
Analogie. Valuta la formazione dei concetti verbali, il
renziare i dettagli essenziali da quelli non essenziali, alla
grado in cui il soggetto ha assimilato somiglianze e dif-
base della formazione dei concetti (in questo caso visivi).
ferenze tra oggetti e la sua capacità di categorizzarli.
Memoria di cifre. Valuta l’attenzione, la memoria udi-
tiva a breve termine e indirettamente la capacità di non
L’analisi della WAIS-R prevede la considerazione di alcuni
distrarsi e di mantenere la concentrazione, la flessibilità elementi essenziali, fra cui: il Quoziente Intellettivo Totale
(o la rigidità) del soggetto di fronte alla richiesta di cam- (QIT), il QI verbale (QIV) e quello di performance (QIP) e
biamento di strategia i memorizzazione. l’analisi della discrepanza.
Riordinamento (o organizzazione) di storie figurate. Il concetto di QI è stato formulato per la prima volta da Stern
Valuta la capacità di anticipare e pianificare le conseguen- nel 1914. Tale QI veniva però calcolato attraverso il rappor-
ze di atti e di situazioni sociali, la capacità di selezionare, to tra Età Mentale/Età cronologia X 100 e pertanto non
organizzare e attribuire enfasi appropriata a fatti e rela- permetteva di effettuare confronti tra livelli diversi di età. Per
zioni; la capacità di comprendere i nessi causa-effetto. questo motivo Wechsler ha successivamente introdotto il
Vocabolario. Valuta il background culturale, l’appren- concetto di QI di deviazione. Tale QI si basa sul presupposto
dimento remoto, la curiosità intellettuale e la memoria che l’intelligenza sia distribuita normalmente in una popo-
a lungo termine. Fornisce inoltre informazioni sulle ca- lazione. Ha media di 100 e deviazione standard di 15 per
pacità linguistiche, sia espressive sia ricettive, e di ver- ogni gruppo di età così da rendere costante la variabilità dei
balizzazione. QI da una classe di età all’altra e da permettere il confronto
Disegno con i cubi. Valuta la capacità di astrazione, di tra la prestazione di un soggetto e quella dei soggetti della
analisi e di sintesi delle relazioni spaziali e la coordina- stessa età.
zione visuo-motoria. Oltre il QI totale occorre prendere in considerazioni anche il
Ragionamento aritmetico. Valuta la concentrazione. QI verbale e quello di performance (con le relative conside-
razioni sull’eventuale discrepanza fra i due).
Dà informazioni sul background culturale e l’appren-
Nello specifico il QI verbale riflette la capacità di compren-
dimento remoto, sulla memoria di lavoro, sul pensiero
sione e apprendimento, la fluidità verbale e la possibilità di
astratto e sulla capacità di ragionamento su base nu-
utilizzare il background culturale ed educativo; il QI di per-
merica e sulla velocità di manipolazione dei concetti nu-
formance offre invece un’indicazione dell’integrità e dell’ef-
merici, il ragionamento logico, la capacità di astrazione ficienza dell’organizzazione percettiva, dell’abilità di elabo-
e di analisi. razione del materiale visivo e della possibilità di utilizzare
Ricostruzione di oggetti (o di figure). Valuta la capaci- immagini visive nel pensiero.
tà di anticipazione delle relazioni tra le parti, la possibilità La differenza tra il QI verbale e quello di performance, defi-
di beneficiare del feedback sensomotorio e la coordina- nita discrepanza, permette di descrivere il tipo d’intelligenza
zione visivo-motoria (insieme a Disegno con i cubi e ad in relazione all’età, alla cultura e all’attività professionale.
Associazione di simboli a numeri), in particolare l’appren- Sono da ritenere significative solo le differenze uguali o su-
dimento di tipo produttivo. periori ai 10 punti.
toria durante certe azioni e interpretano le esecuzioni re anche un’elevata validità: nei bambini, i punteggi di
anormali come indicazione di problemi cerebrali di fon- QI spesso rispecchiano i loro risultati scolastici, ad
do (Axelrod, Wall, 2007). Il danno cerebrale può in- esempio.
fluenzare soprattutto la percezione visiva e il riconosci- I test di intelligenza hanno comunque anche alcuni
mento di oggetti, la memoria, la coordinazione visuo- limiti essenziali. Certi fattori che nulla hanno a che fare
motoria; pertanto i test neuropsicologici si concentrano con l’intelligenza, come la bassa motivazione o l’ansia
soprattutto su queste aree. elevata, possono fortemente influenzare la performance
Il famoso Bender Gestalt, un test visuo-motorio, è nei test (Gregory, 2004). Inoltre, i test intellettivi posso-
costituito da nove schede, su ciascuna delle quali è ripro- no contenere dei pregiudizi culturali nel linguaggio usa-
dotto un semplice disegno geometrico. I pazienti osser- to, o contenere delle prove che favoriscono chi appartie-
vano un disegno alla volta e lo copiano su un foglio di ne a un determinato ambiente sociale piuttosto che a un
carta. In seguito provano a riprodurre i disegni basandosi altro (D. Y. Ford, 2008; Edwards, Oakland, 2006). Ana-
sulla memoria. Errori di precisione molto evidenti dopo logamente, i membri di certe minoranze possono avere
i 12 anni sono ritenuti il riflesso di un problema cerebra- scarsa esperienza con questo tipo di prove o possono tro-
le. I clinici utilizzano spesso una batteria, o una serie, di varsi a disagio di fronte a esaminatori appartenenti al
test neuropsicologici, ciascuno finalizzato a indagare gruppo etnico dominante. In ogni caso, i loro risultati nel
uno specifico insieme di abilità (Reitan, Wolfson, 1996). test ne possono risentire.
CASO 3.2
D
i rado Angela riceveva rinforzo per i suoi risultati suoi genitori, Angela ha tratto un’idea generale delle sue
scolastici positivi, mentre la madre era solita rimar- aspettative riguardo al tipo di comportamento che alla fine
care in modo negativo quelli che secondo lei erano avrebbero avuto anche lei e Jerry. […]
risultati scadenti, sia a scuola che a casa. La signora diceva Le insicurezze di Angela si sono intensificate quando è
continuamente alla figlia che era un’incapace e l’accusava stata privata della sua principale fonte di gratificazione, la
di essere la causa di qualsiasi inconveniente accadesse a sua relazione con Jerry. Sebbene fosse sopraffatta da dub-
lei. […] Quando il padre lasciò la famiglia, la prima reazio- bi riguardo all’ipotesi di sposarsi, dal rapporto con Jerry
ne di Angela fu di ritenersi responsabile in qualche modo. aveva tratto molta gioia e soddisfazione. Aveva condiviso
Dal comportamento passato di sua madre, Angela aveva con lui, e con nessun altro, ogni sentimento che fosse riu-
imparato ad aspettarsi di essere criticata per qualcosa. scita a esprimere. Angela ha stabilito che se Jerry aveva
All’epoca della rottura tra Angela e il fidanzato, lei non posto fine alla loro relazione, questa era la prova di quan-
incolpò Jerry per il suo comportamento, ma interpretò to lei non fosse degna dell’interesse di un’altra persona.
l’evento come dovuto esclusivamente a lei. Ne derivò un Riteneva che molto probabilmente la sua infelicità presen-
livello di autostima ancora più basso. te non sarebbe diminuita in futuro e per questo biasimava
Il tipo di rapporto coniugale che Angela vide modellizzato sé stessa. La sua depressione attuale deriva da tutto questo
dal padre e dalla madre è rimasto il suo concetto di vita (Leon, 1984, pp. 123-125).
coniugale. Dalle sue osservazioni dei difficili rapporti tra i
insieme di sintomi è detto sindrome) e seguono un parti- e le sue caratteristiche cliniche essenziali. Il repertorio
colare decorso, i clinici concordano sul fatto che tali sin- descrive inoltre caratteristiche che si trovano spesso, an-
tomi danno luogo a uno specifico disturbo mentale. Se che se non sempre, collegate al disturbo. Il sistema di
nei soggetti si osserva questo particolare modello di sin- classificazione è corredato inoltre da informazioni te-
tomi, i clinici li assegnano a quella categoria diagnostica. stuali (ossia informazioni di base) come i risultati delle
Un elenco di categorie, o di disturbi, con le descrizioni ricerche; tendenze legate all’età, alla cultura o al genere;
dei sintomi e le indicazioni per assegnare gli individui e per ciascun disturbo elencato, la prevalenza, il rischio,
alle varie categorie è detto sistema di classificazione. il decorso, le complicazioni, i fattori predisponenti e i
modelli familiari.
Sindrome: insieme di sintomi che in genere si presen- Il DSM-IV-TR richiede ai clinici di valutare la condi-
tano contemporaneamente. zione del soggetto su cinque assi separati, o campi di
Sistema di classificazione: elenco di disturbi, descri- informazioni, nell’elaborazione della diagnosi. Prima di
zioni dei sintomi e indicazioni per effettuare diagnosi tutto è necessario decidere se il soggetto mostra uno o
corrette. più dei disturbi elencati sull’Asse I, un dettagliato elenco
di sindromi cliniche che tipicamente causano problemi
Nel 1883 Emil Kraepelin compilò il primo sistema mentali significativi. Tra i disturbi elencati su questo as-
moderno di classificazione del comportamento anormale se diagnosticati più di frequente ci sono i disturbi d’an-
(cfr. Capitolo 1). Le sue categorie sono alla base del Ma- sia e dell’umore, problemi che tratteremo in seguito.
nuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
(DSM), il sistema di classificazione redatto attualmente Disturbi d’ansia. Le persone affette da disturbi d’ansia
dalla American Psychiatric Association (APA, 2000). Il possono provare una sensazione diffusa di ansia e preoc-
DSM è il sistema di classificazione più ampiamente usa- cupazione (disturbo d’ansia generalizzato), un’ansia
to negli Stati Uniti, mentre in numerosi altri Paesi si uti- focalizzata su una situazione o un oggetto specifico (fo-
lizza il sistema ICD, o Classificazione statistica delle bie), periodi di panico (disturbo da panico), pensieri cir-
malattie, redatto a cura dell’Organizzazione mondiale colari o comportamenti ripetitivi, o entrambi (disturbo
della sanità. Il DSM ha subito numerosi cambiamenti nel ossessivo-compulsivo) o reazioni di ansia persistente do-
corso del tempo. L’edizione attualmente in vigore, il po eventi insoliti e traumatici (disturbo acuto da stress e
DSM-IV Text Revision (DSM-IV-TR), presenta una se- disturbo post traumatico da stress).
rie di modifiche nella classificazione introdotte nel 1994
(all’epoca del DSM-IV) e nel 2000 (quando divenne Disturbi dell’umore. Coloro che sono affetti da disturbi
DSM-IV-TR). dell’umore si sentono eccessivamente tristi o euforici
per lunghi periodi di tempo. Di questo tipo è il disturbo
3.2.2 DSM-IV-TR depressivo maggiore e i disturbi bipolari (in cui a episo-
Il DSM-IV-TR riporta circa 400 disturbi mentali. Cia- di di mania si alternano episodi di depressione).
scuna voce descrive i criteri per diagnosticare il disturbo Il passo successivo per i clinici è decidere se il sog-
Approfondimento
DSM-5: LE NOVITÀ
L’esistenza di alcuni punti controversi nel DSM-IV-TR ha in- 4. l’eliminazione della categoria «disturbo post-traumatico
dotto gli autori a lavorare a una nuova edizione del DSM. In da stress» dall’attuale raggruppamento dei disturbi d’an-
realtà la task force del gruppo autoriale e diversi altri gruppi sia, spostandola nel raggruppamento detto «disturbi
di lavoro sono all’opera sul DSM-5 dal 2006, con l’obiettivo collegati a trauma e stress».
di mettere a punto un manuale che risulti più affidabile e 5. la suddivisione della categoria del DSM-IV «ipocondria»
più valido e in cui sia stato affrontato il problema delle ca- in due nuove categorie separate, «disturbo d’ansia da
tegorie dimensionali e discrete. Gli autori e i gruppi di lavo- malattia» e «disturbo da sintomo somatico complesso».
ro si sono concentrati inoltre su una corposa revisione della 6. l’inserimento di una nuova categoria, «disturbo misto di
letteratura esistente e sulla supervisione degli studi sul cam- ansia/depressione».
po, allo scopo di realizzare un DSM che comprenda le idee 7. l’inserimento di una nuova categoria, «disturbo di rego-
più recenti, i risultati della ricerca e gli elementi dell’atten- lazione distruttivo dell’umore» e il rafforzamento dei
zione clinica. La prima versione del DSM-5 è stata pubblica- criteri diagnostici per il «disturbo bipolare infantile».
ta online nel 2010, con l’invito a ricercatori clinici e medici 8. l’inserimento della nuova categoria «autolesionismo non
a comunicare suggerimenti e critiche. Dato il vastissimo ba- suicidario».
cino di utenza di Internet, la risposta da parte della comu- 9. l’inserimento della nuova categoria «disturbo da alimen-
nità clinica è stata considerevole, ben al di là di quanto fos- tazione compulsiva».
se mai stato osservato nelle edizioni precedenti del DSM. 10. l’aggiunta del nuovo raggruppamento «disturbi da uso
Considerata inoltre la diversità degli orientamenti attuali in di sostanze e da dipendenza», che comprende non sol-
campo clinico, tale risposta è stata quanto mai variegata e tanto i disturbi correlati all’assunzione di sostanze, ma
non sono mancate le critiche da parte di numerosi ambien- anche una dipendenza non correlata a esse, il «disturbo
ti medici. Così, nel 2011 la American Psychiatric Association da gioco d’azzardo».
ha pubblicato una prima revisione del nuovo sistema di clas- 11. l’aggiunta della nuova categoria «disforia di genere» che
sificazione. A tale prima stesura dovevano seguire, secondo sostituisce la categoria del DSM-IV detta «disturbo
i piani, (1) un nuovo feedback da parte dei professionisti dell’identità di genere».
della salute mentale, (2) il completamento degli studi appro- 12. l’eliminazione delle sottocategorie della schizofrenia pre-
fonditi sul campo per il DSM, previsto per la fine del 2011, senti nel DSM-IV «paranoide, disorganizzata, catatonica,
(3) la pubblicazione di una seconda revisione nei primi mesi indifferenziata e residua».
del 2012, (4) una serie finale di suggerimenti da parte dei 13. è stata inserita una nuova categoria, quella di «sindrome
professionisti della salute mentale intorno alla metà del psicotica attenuata», che identifica una forma lieve di
2012, (5) la pubblicazione della versione definitiva del DSM- psicosi, spesso predittiva di una futura schizofrenia.
5 nel 2013. 14. è stata modificata la definizione di «disturbo della per-
Sebbene l’iter editoriale sia ancora lungo, dopo la pubblica- sonalità» e si è fatto in modo che i clinici utilizzino un
zione nel 2011 della prima versione del DSM-5, è chiaro che tipo di approccio alla diagnosi che faccia riferimento a
numerose proposte saranno accolte nella versione definitiva. caratteristiche categoriali e dimensionali. Rimangono
I principali cambiamenti presenti nella stesura del 2011 del nell’elenco soltanto 6 disturbi della personalità (dei 10
DSM-5 sono i seguenti: attuali): antisociale, evitante, borderline, narcisistico,
ossessivo-compulsivo e schizotipico.
15. la categoria del DSM-IV detta «demenza di tipo Alzhei-
1. l’aggiunta di una nuova categoria, «disturbi dello spettro mer» è stata suddivisa in due nuove categorie separate,
autistico (ASD)», che riprende, mutandole, alcune cate- «disturbo neurocognitivo lieve associato alla malattia di
gorie del DSM-IV come «autismo» e «sindrome di Asper- Alzheimer» e «disturbo neurocognitivo grave associato
ger». alla malattia di Alzheimer».
2. l’eliminazione della categoria «disturbo ossessivo-com-
pulsivo» dall’attuale raggruppamento dei disturbi d’ansia Come abbiamo già detto, queste proposte di cambiamento
e il suo inserimento in un raggruppamento detto «di- non hanno trovato un consenso unanime, ed è probabile
sturbo ossessivo-compulsivo e disturbi collegati». che diverse non compariranno nella versione definitiva del
3. l’inserimento di disturbi come «disturbo da accumulo», DSM-5, per lo meno non nella formulazione elaborata nel
«disturbo di dimorfismo corporeo», «disturbo da trico- 2011. Inoltre potrebbero essere apportate modifiche ad al-
tillomania» e «disturbo da dermotillomania» nel rag- cune altre categorie del DSM-IV-TR o qualcuna potrebbe
gruppamento detto «disturbo ossessivo-compulsivo e essere eliminata dal DSM-5, lasciando il posto a nuove ca-
disturbi collegati». tegorie.
getto mostra uno dei disturbi elencati sull’Asse II, che Asse IV: problema collegato all’ambiente sociale (rottu-
raccoglie disturbi stabili spesso sottovalutati in presenza ra del fidanzamento)
di disturbi concomitanti dell’Asse I. Dell’Asse II fanno Asse V: VFG = 55 (attuale)
parte solo due gruppi di disturbi, il ritardo mentale e i
disturbi di personalità. Anche queste condizioni verran- TRA LE RIGHE
no trattate nei capitoli successivi. Hanno detto
«Diventai pazzo, con lunghi periodi di orribile lucidi-
Ritardo mentale. Le persone affette da questo disturbo tà». Edgar Allan Poe
mostrano un funzionamento intellettivo significativa-
mente inferiore alla media e notevoli limitazioni del fun- «Riesco a calcolare il moto dei corpi celesti, ma non la
zionamento adattivo, con esordio precedente ai 18 anni pazzia delle persone». Isaac Newton
di età. «La follia: un adeguamento perfettamente razionale a
un mondo folle». R. D. Laing
Disturbi di personalità. Le persone affette da questi di- «La distanza tra pazzia e genio è misurata soltanto dal
sturbi mostrano un modello maladattivo molto rigido successo». James Bond in Il domani non muore mai
dell’esperienza interiore e del comportamento esteriore
persistente da diversi anni. Le persone affette da distur-
bo di personalità antisociale, ad esempio, trascurano e 3.3.3 Il DSM-IV-TR è un sistema di
violano sistematicamente i diritti degli altri. Chi invece classificazione efficace?
è affetto da disturbo di personalità dipendente è conti- Un sistema di classificazione, come un metodo di valu-
nuamente dipendente dagli altri, ai quali è molto attac- tazione, viene giudicato in base alla sua affidabilità e
cato, obbediente e molto spaventato dall’idea della se- validità. In questo caso affidabilità significa che è proba-
parazione. bile che diversi clinici concordino sulla diagnosi quando
Sebbene la diagnosi venga effettuata in genere in ba- usano il sistema per diagnosticare lo stesso paziente. Le
se ai sintomi descritti sull’Asse I oppure sull’Asse II, si prime versioni del DSM erano solo moderatamente affi-
possono effettuare diagnosi con disturbi di entrambi gli dabili (A. Spiegel, 2005; Malik, Beutler, 2002). Nei pri-
assi. Ad Angela è stato diagnosticato immediatamente mi anni Sessanta, ad esempio, quattro clinici esaminaro-
un disturbo depressivo maggiore sull’Asse I (disturbo no tramite colloquio 153 pazienti, basandosi sul DSM-I,
dell’umore). Supponiamo però che il clinico abbia veri- la prima edizione del DSM (Beck et al., 1962): si trova-
ficato in Angela anche una storia di comportamento di- rono in accordo solo sul 54% delle diagnosi.
pendente. In questo caso le potrebbe essere diagnostica- Il DSM-IV-TR sembra essere più affidabile rispetto
to sull’Asse II un disturbo di personalità dipendente. ai primi DSM (Keenan et al., 2007; Lyneham et al.,
Gli assi restanti del DSM-IV-TR guidano il diagno- 2007). Gli autori effettuarono una revisione minuziosa
stico nel riferimento di altri fattori. L’Asse III compren- della ricerca per identificare quali categorie dei primi
de informazioni sulle condizioni mediche generali acute. DSM erano troppo vaghe e inaffidabili. In seguito elabo-
L’Asse IV considera informazioni su particolari proble- rarono una serie di nuovi criteri diagnostici e di catego-
mi psicosociali o ambientali che la persona si trova ad rie e condussero prove sul campo per verificare che in
affrontare, come possono essere i problemi scolastici o effetti i criteri e le categorie di nuova introduzione fosse-
di alloggio. L’Asse V, infine, richiede al diagnostico di ro affidabili. La ricerca indica che anche il DSM-IV-TR
effettuare una valutazione globale del funzionamento presenta alcuni problemi di affidabilità (K. J. Black,
(VGF), ossia di valutare il funzionamento complessivo 2005; Beutler, Malik, 2002). Molti clinici, ad esempio,
della persona, psicosociale, sociale e occupazionale. hanno difficoltà a distinguere fra i vari tipi di disturbo
Se ad esempio Angela soffrisse di diabete, il clinico d’ansia. La sintomatologia di un dato soggetto può esse-
potrebbe inserire questa informazione tra quelle dell’As- re ricondotta a un disturbo d’ansia generalizzato da un
se III. La recente rottura tra Angela e il suo fidanzato clinico, ad agorafobia (paura di uscire di casa) da un al-
verrebbe annotata sull’Asse IV. E, poiché al momento tro e a fobia sociale (paura delle situazioni sociali) da un
della diagnosi Angela appariva alquanto disfunzionale, terzo.
la sua VGF sarebbe di circa 55 sull’Asse V, indicando La validità di un sistema di classificazione corrispon-
un grado moderato di disfunzione. La diagnosi completa de all’accuratezza delle informazioni fornite dalle sua
per Angela sarebbe dunque: categorie diagnostiche. Le categorie sono molto utili ai
clinici quando, ad esempio, dimostrano la validità pre-
dittiva, ossia quando sono d’aiuto per prevedere sintomi
Asse I: disturbo depressivo maggiore o eventi futuri.
Asse II: disturbo di personalità dipendente Un sintomo comune del disturbo depressivo mag-
Asse III: diabete giore è l’insonnia o la sonnolenza eccessiva. Quando i
Approfondimento
clinici diagnosticano ad Angela un disturbo depressivo se al momento non ne ha. Inoltre si aspettano che ri-
maggiore, essi presumono che un po’ di tempo dopo sponda a trattamenti che si sono rivelati efficaci in altri
avrebbe presentato qualche problema del sonno, anche casi di depressione. Più spesso sono veritiere queste
previsioni, maggiore è la validità predittiva di una ca- nalità ci saranno dei cambiamenti nella nuova edizione
tegoria. (Regier et al., 2009), come vedremo nei Capitoli 4 e 13. Il
Gli autori del DSM-IV-TR hanno cercato di garantire nuovo sistema di classificazione non sarà pubblicato, co-
la validità della loro nuova versione del DSM attraverso munque, prima del 2012 o forse dopo (Garber, 2008).
una revisione accurata e conducendo diversi studi sul
campo. Ne è risultato che i suoi criteri e categorie sem- 3.3.4 Diagnosi ed etichette possono
brano avere maggiore validità rispetto alle prime versio- essere dannose?
ni del repertorio (Reeb, 2000). Eppure, anche in questo Anche con dati di valutazione attendibili e categorie di
caso alcuni teorici clinici sostengono che nel DSM-IV- classificazione valide e affidabili, i clinici possono giun-
TR ci sono certi criteri e categorie basati su ricerche in- gere a conclusioni erronee (Rohrer, 2005). Come tutti gli
sufficienti, mentre altri riflettono pregiudizi razziali o di esseri umani, sono elaboratori di informazioni difettosi.
genere (Löwe et al., 2008; Vieta, Phillips, 2007). Gli studi mostrano che sono fortemente influenzati dalle
Oltre alle critiche sull’affidabilità e validità di certe prime informazioni raccolte all’inizio del processo di
categorie, sono sempre di più i teorici clinici convinti valutazione (Dawes et al., 2002; Meehl, 1996, 1960).
che vi siano due problemi fondamentali a indebolire Talvolta attribuiscono troppa importanza ad alcune fonti
l’edizione attuale del DSM (Widiger, 2007). Il primo è di informazioni, come ciò che un genitore riferisce su
l’assunto di fondo del DSM-IV-TR, ossia che i disturbi suo figlio, e troppo poca ad altre, come il punto di vista
clinici siano qualitativamente diversi dal comportamen- del bambino stesso (McCoy, 1976). Inoltre, il loro giudi-
to normale: probabilmente l’assunto non è corretto. Ad zio può essere falsato da numerosi pregiudizi: di genere,
esempio, può accadere che il senso di abbattimento che età, razza e condizione socioeconomica, per nominarne
chiunque prova di tanto in tanto sia diverso dalla depres- solo alcuni (Vasquez, 2007). Considerati i limiti degli
sione solo per intensità. Se certi disturbi psicologici dif- strumenti di valutazione, degli esaminatori e dei sistemi
feriscono dal comportamento normale per intensità e di classificazione, non meraviglia che talora vengano
non per tipo, molti dei criteri e categorie attuali possono scoperti errori sconvolgenti nelle diagnosi, particolar-
essere definiti come minimo fuorvianti. mente negli ospedali (Caetano, Babor, 2007).
Una critica affine s’incentra sull’uso nel DSM-IV-TR Al di là della potenziale diagnosi errata, l’atto stesso
delle categorie diagnostiche discrete, ossia con ciascuna di classificare le persone può portare a risultati non volu-
categoria di patologia distinta da tutte le altre. Alcuni ti. Come abbiamo spiegato nel Capitolo 2, ad esempio,
esperti ritengono che alcune di queste categorie siano in molti studiosi di orientamento socio-familiare ritengono
realtà il riflesso di variazioni di una singola dimensione che le etichette diagnostiche possano diventare profezie
fondamentale del funzionamento e non di patologie di- che si autorealizzano. Quando una persona ha una dia-
stinte. Prendiamo ad esempio la dimensione dell’emozio- gnosi di malattia mentale, cambia la visione che ne hanno
nalità negativa: forse questa dimensione andrebbe usata gli altri e la loro reazione nei suoi confronti. Se gli altri si
per descrivere modelli anormali. In una persona l’emo- aspettano che si comporti da malato mentale, il soggetto
zionalità negativa estrema e maladattiva può assumere le può iniziare a considerarsi veramente tale e a comportarsi
sembianze di un’ansia elevata; in un’altra può presentar- di conseguenza. Inoltre nella nostra società l’anormalità
si sotto forma di depressione. In breve, anziché distin- psicologica viene fortemente stigmatizzata (Spagnolo et
guere tra due disturbi diversi, tra un disturbo d’ansia e un al., 2008; Corrigan, 2007). Chi ha una diagnosi di malat-
disturbo depressivo, potrebbe essere utile se nel reperto- tia mentale può avere difficoltà a trovare lavoro, specie
rio ciascun modello fosse riportato come variazione della una posizione di responsabilità, o ad avere relazioni so-
dimensione fondamentale, l’emozionalità negativa. A ciali normali. Una volta che l’etichetta è stata applicata
sostegno di questa teoria dimensionale, nella prassi si può resistere per diverso tempo.
sono riscontrati spesso livelli di ansia elevati tra le perso- A causa di questi problemi, alcuni clinici preferireb-
ne clinicamente depresse ed elevati livelli di depressione bero fare a meno delle diagnosi; altri non sono d’accor-
tra le persone clinicamente ansiose. Se questa teoria di- do. Essi ritengono che si debba semplicemente lavorare
mensionale è corretta, ancora una volta si può dire che il per aumentare le conoscenze sui disturbi psicologici e
DSM-IV-TR è fuorviante per i clinici quando chiede loro migliorare le tecniche diagnostiche; per loro, la classifi-
di determinare se il soggetto che hanno di fronte manife- cazione e la diagnosi sono essenziali per comprendere e
sta un disturbo d’ansia oppure un disturbo dell’umore. curare le persone con problemi.
Considerate le varie critiche, vi sono pochi dubbi sul
fatto che il DSM-V, la prossima edizione del DSM, vedrà Sintesi
alcuni cambiamenti fondamentali. Il gruppo di lavoro del Diagnosi
DSM-V è già all’opera e sta considerando attivamente Dopo avere raccolto informazioni dalla valutazione, i
una serie di argomenti e risultati della ricerca; vi sono for- clinici stabiliscono un quadro clinico e decidono per
ti indicazioni sul fatto che per i disturbi d’ansia e di perso- una diagnosi, che viene elaborata in base a un sistema
di classificazione. Negli Stati Uniti, il sistema più dif- numerosi teorici clinici. Anche basandosi su dati di
fuso è il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi valutazione attendibili e categorie di classificazione
mentali (DSM). Nella versione più recente del manua- affidabili e valide, i clinici non giungono sempre alla
le, il DSM-IV-TR, sono descritti circa 400 disturbi e conclusione corretta. Inoltre, i pregiudizi legati alle
sono compresi cinque assi. L’affidabilità e la validità definizioni possono essere dannosi per le persone che
di questa edizione sono oggetto di critica da parte di ricevono determinate diagnosi.
Parole chiave
Affidabilità, p. 64 Standardizzazione, p. 64
Comprensione idiografica, p. 63 Tecniche di neuroimaging, p. 81
Diagnosi, p. 83 Test di intelligenza, p. 83
Esame dello stato mentale, p. 66 Test neuropsicologico, p. 83
Inventari reattivi, p. 80 Test proiettivo, p. 66
Inventario di personalità, p. 71 Test psicofisiologico, p. 80
Metodica neurologica, p. 81 Test, p. 66
Quoziente intellettivo, p. 83 Validità, p. 64
Sindrome, p. 84 Valutazione, p. 63
Sistema di classificazione, p. 84
Domande di riepilogo
1. Quale forma di affidabilità e validità dovrebbero avere gli strumenti di valutazione clinica?
2. Quali sono i punti di forza e i punti deboli dei colloqui strutturati e non strutturati?
3. Quali sono i punti di forza e i punti deboli dei test proiettivi, degli inventari di personalità e di altri tipi di test clinici?
4. In che modo i clinici stabiliscono se un problema psicologico è legato a un danno cerebrale?
5. Qual è lo scopo delle diagnosi cliniche?
6. Descrivete il DSM-IV-TR. Quali problemi possono presentarsi nell’uso dei sistemi di classificazione e del processo
della diagnosi clinica?
DISTURBI D’ANSIA
B
ob, 22 anni, di professione falegname, è stato in- corrugata. Allora mi limito ad andare a casa, accendo
viato ai servizi psichiatrici esterni di un ospedale la TV o leggo le notizie sportive sul giornale, ma non
locale. […] Durante il colloquio iniziale Bob era visi- riesco a concentrami neanche su questo.
bilmente a disagio. Appariva teso, preoccupato e spaven- Bob ha aggiunto di avere smesso di giocare a softball,
tato. Stava seduto sul bordo della sedia, batteva ritmica- perché lo trovava stancante e non riusciva a concentrarsi.
mente un piede e giocherellava con una matita sulla Nelle ultime due settimane si è assentato più volte dal
scrivania dello psichiatra. Sospirava spesso, inspirava a lavoro perché era «troppo nervoso» (Spitzer et al., 1983,
fondo tra una frase e l’altra, di tanto in tanto espirava pp. 11-12).
sonoramente, cambiando spesso posizione mentre cerca-
va di parlare della sua storia: Non è necessario essere agitati come Bob per sentirsi an-
Bob: Sto passando un mese orribile. Mi sembra di non siosi e preoccupati. Provate a ripensare a una volta in cui
riuscire a fare niente. Non capisco da dove vengo o vi siete trovati a respirare rapidamente, i muscoli tesi e il
dove sto andando. Temo di stare diventando pazzo, o cuore che vi batteva forte, con un improvviso senso di
qualcosa del genere. terrore. Forse è stato quella volta che stavate per uscire di
Medico: Cosa glielo fa pensare? strada con l’auto, sbandando sotto la pioggia? Oppure
Bob: Non riesco a concentrarmi. Il mio capo mi dice di quando il professore ha annunciato una verifica a sorpre-
fare una cosa e io comincio a farla, ma appena dopo sa? O forse quando la persona di cui eravate innamorati
aver iniziato, già non so più che cosa sto facendo. Mi è uscita con qualcun altro, o quando il vostro capo ha
gira la testa, il cuore mi batte a mille e tutto mi sembra commentato che il vostro rendimento sul lavoro sarebbe
abbagliante oppure lontanissimo, cose così. È incredi- dovuto migliorare? Ogni volta che ci si trova di fronte a
bile. quella che appare una grave minaccia al nostro benesse-
Medico: A cosa pensa quando si sente in quel mondo? re, si può reagire con uno stato di allarme immediato, la
Bob: Penso solo «Oh Gesù, il cuore mi batte fortissimo, paura (Garrett, 2009). A volte si riesce a identificare la
mi gira la testa, le orecchie mi ronzano. Sto per morire, causa precisa della paura, pur continuando a sentirsi tesi
oppure sto diventando pazzo. e nervosi, come se ci aspettasse che stia per accadere
Medico: E poi che cosa succede? qualcosa di spiacevole. La vaga sensazione di trovarsi in
Bob: Beh, dura solo pochi secondi, intendo quella sensa- pericolo è detta in genere ansia, e ha le stesse caratteri-
zione fortissima. Poi ritorno con i piedi per terra, ma stiche (stesso aumento della frequenza respiratoria, ten-
allora comincio a pensare tutto il tempo a cosa mi sta sione muscolare, traspirazione ecc.) della paura.
succedendo, oppure sto lì a controllarmi il polso per In linea generale, l’ansia è un’attivazione emozionale che
sentire se mi sono calmato, o a tastarmi le mani per ha la funzione di preservare la sopravvivenza psico-fisica
capire se sto sudando. dell’individuo, essa rappresenta infatti la naturale risposta
Medico: Le altre persone si accorgono di quello che le sta alla percezione di un pericolo o di una minaccia. Occorre
capitando? ricordare che di per sé l’ansia rappresenta una condizione
Bob: In realtà non ci penso. Ultimamente non esco più fisiologica e psicologica non anormale, una risposta adat-
con gli amici. Ad esempio se loro dicono «Fermiamoci tiva legata alla paura che precede un’azione difensiva
a bere una birra» o qualcosa del genere dopo il lavoro, (attacco o fuga), essa ha lo scopo di preservare l’incolu-
io trovo sempre qualche scusa, tipo che ho qualcosa da mità dell’individuo, mettendolo in guardia rispetto a si-
fare a casa o un problema alla macchina che devo si- tuazioni che possono essere considerate pericolose, for-
stemare. E anche se sto con loro, in realtà non sono lì nendo così la possibilità alla persona di reagire e struttu-
con la testa, me ne sto lì seduto e continuo a preoccu- rare risposte agli stimoli ambientali. Tuttavia, laddove
parmi. La mia amica Pat dice che ho sempre la fronte l’ansia diventa particolarmente intensa e persistente, può
esitare in modalità relazionali e condotte disadattive che Le persone con disturbo d’ansia generalizzato si sentono
limitano fortemente il funzionamento psichico e sociale costantemente preoccupate e ansiose per cause generi-
del soggetto. che. Chi soffre di fobie ha una paura persistente e irrazio-
Sebbene l’esperienza quotidiana di ansia e paura non sia nale di specifici oggetti, attività o situazioni. Coloro che
piacevole, si rivela spesso utile: prepara infatti a reagire soffrono di disturbo di panico hanno ricorrenti attacchi di
(«combatti o scappa») di fronte a un pericolo incomben- terrore. Chi è affetto da disturbo ossessivo-compulsivo si
te. Può farci rallentare alla guida durante un temporale, sente sopraffatto da pensieri ricorrenti che provocano
indurci a stare al passo con i compiti assegnati, spingerci ansia o dall’urgenza a compiere azioni ripetitive per ridur-
a trattare con maggiore sensibilità le persone che incon- re la tensione. Infine, le persone con disturbo acuto e
triamo e impegnarci di più sul lavoro. Accade però che post-traumatico da stress sono tormentate da paure e
certe persone soffrano di ansia e paura in modo talmente sintomi affini anche a distanza di molto tempo da un
invalidante da non riuscire a condurre una vita normale evento traumatico (combattimento militare, stupro, tor-
(Koury, Rapaport, 2007). Il loro malessere è troppo forte tura). Il disturbo d’ansia è associato quasi sempre a un
o frequente, è pressoché permanente o insorge con ec- altro disturbo (si veda la Figura 4.1). Bob, per esempio,
cessiva facilità. Si dice allora che queste persone hanno prova la sensazione di eccessiva preoccupazione tipica del
un disturbo d’ansia o un tipo di disturbo affine. disturbo d’ansia generalizzato e i ripetuti attacchi di ter-
I disturbi d’ansia sono tra i problemi mentali più diffusi rore che caratterizzano il disturbo di panico.
negli Stati Uniti. Ogni anno, circa il 18% della popolazio- In questo capitolo approfondiremo il disturbo d’ansia ge-
ne adulta soffre di qualcuno dei sei disturbi d’ansia ripor- neralizzato, le fobie, il disturbo di panico e il disturbo
tati dal DSM-IV-TR, mentre quasi il 29% dell’intera popo- ossessivo-compulsivo. I disturbi acuti e post-traumatici da
lazione sviluppa uno di questi disturbi in qualche fase stress, che fanno parte anch’essi dei disturbi d’ansia, ver-
della vita (Kessler et al., 2009, 2005). Di questi individui, ranno trattati nel capitolo seguente, dove saranno consi-
all’incirca solo un quinto cerca aiuto (P. S. Wang et al., derati gli effetti dello stress particolarmente intenso o
2005). continuato sul nostro funzionamento psicologico e fisico.
Tabella 4.1 Disturbo d’ansia generalizzato. Dagli studi al riguardo è emerso che le persone che vivo-
no in un ambiente a rischio sono realmente più predispo-
DSM Checklist
ste a sviluppare sensazioni generiche di tensione, ansia,
Ansia eccessiva o continuata e preoccupazione per affaticabilità e problemi del sonno associati a questo di-
un periodo di almeno sei mesi, riguardo a numerose sturbo (Andrews, Wilding, 2004).
situazioni o attività.
Prendiamo ad esempio uno studio classico condotto
Difficoltà a controllare la preoccupazione. sull’impatto psicologico dell’incidente avvenuto nel
Almeno tre dei sintomi seguenti: irrequietezza – fa- marzo del 1979 sulle persone che vivevano nei pressi
cile affaticabilità – irritabilità – tensione muscolare dell’impianto nucleare di Three Mile Island, dopo l’inci-
– disturbi del sonno. dente avvenuto nel marzo del 1979 (Baum et al., 2004;
Significativo disagio, problema invalidante. Wroble, Baum, 2002). Nei mesi successivi all’incidente,
le madri dei bambini in età prescolare manifestarono di-
Tratto da APA, 2000.
sturbi d’ansia o depressivi in misura cinque volte mag-
giore rispetto alle madri che abitavano altrove. Il numero
di casi diminuì nel corso dell’anno successivo, ma le
al., 2010; Kessler et al., 2005). In totale, quasi il 6% di madri di Three Mile Island avevano ancora alti livelli di
tutta la popolazione manifesta sintomi d’ansia generaliz- ansia o depressione un anno dopo. Analogamente, uno
zata in qualche momento della vita. Il disturbo può so- studio più recente ha rilevato che nei mesi e anni succes-
praggiungere a qualunque età, ma in genere compare per sivi all’uragano Katrina, del 2005, il tasso di disturbo
la prima volta nell’infanzia o nell’adolescenza. Le donne d’ansia generalizzato e di altri disturbi d’ansia era il
sono colpite dal disturbo in misura doppia rispetto agli doppio tra i residenti dell’area sopravvissuti al disastro
uomini. Circa un quarto delle persone con disturbo d’an- rispetto alle persone non colpite dall’evento che viveva-
sia generalizzato sono attualmente in terapia (Burijon, no altrove (Galea et al., 2007).
2007; P. S. Wang et al., 2005). La povertà è tra le forme più intense di stress sociale.
Per spiegare l’origine di questo disturbo sono stati Le persone prive di mezzi finanziari vivono tendenzial-
citati numerosi fattori. Noi abbiamo scelto di esaminare mente in zone degradate con criminalità diffusa, hanno
in questo volume le prospettive e i trattamenti attuali in minori opportunità di formazione e di lavoro e in gene-
base ai modelli socioculturale, psicodinamico, umanisti- rale sono esposte a un maggiore rischio di avere proble-
co, cognitivo e biologico. Sulla prospettiva comporta- mi di salute (López, Guarnaccia, 2008, 2005, 2000). Co-
mentale torneremo quando passeremo a esaminare le me nelle previsioni dei teorici socioculturali, queste per-
fobie, in questo stesso capitolo, dato che quel modello sone hanno inoltre una maggiore incidenza di disturbo
approccia il disturbo d’ansia generalizzato e le fobie in d’ansia generalizzato. Negli Stati Uniti il tasso di inci-
maniera praticamente identica. denza tra le persone a basso reddito è doppio rispetto a
quello riscontrato tra le persone più benestanti (Kessler
4.1.1 Prospettiva socioculturale: et al., 2005; Blazer et al., 1991). Si può anzi affermare
fattori sociali e multiculturali che il tasso di incidenza del disturbo d’ansia generaliz-
Secondo la psicologia socioculturale, il disturbo d’ansia zato aumenta parallelamente al diminuire dei salari (si
generalizzato si presenta più facilmente nelle persone veda Tabella 4.2).
che vivono in condizioni sociali di continuo pericolo. Poiché negli Stati Uniti l’appartenenza razziale è
Tabella 4.2 Uno sguardo alla cultura: disturbi d’ansia. Prevalenza dei disturbi d’ansia (rispetto al tasso nella popolazione totale).
Fonte: Hopko et al., 2008; Nazarian, Craske, 2008; Schultz et al., 2008; Kessler et al., 2005; López, Guarnaccia, 2005, 2000;
Glazer et al., 2004.
strettamente connessa al reddito e alle opportunità di la- cuni sviluppano il disturbo e altri no. Una risposta è stata
voro, non sorprende che risulti talora legata anche alla tentata dalle scuole di pensiero psicodinamica, umanisti-
prevalenza del disturbo d’ansia generalizzato (Blazer et co-esistenziale, cognitiva e biologica, che hanno propo-
al., 1991). Ogni anno, circa il 6% di tutti gli afroamerica- sto i relativi trattamenti.
ni soffre di questo disturbo, rispetto al 3,1% degli ameri-
cani bianchi. Le donne afroamericane, forse il gruppo TRA LE RIGHE
più stressato del Paese dal punto di vista sociale, presen- L’insicurezza negli adulti
tano il tasso d’incidenza più elevato, il 6,6%.
Ai bambini è concesso stringere copertine o orsac-
chiotti per sentirsi più sicuri. Anche molti adulti ricorro-
TRA LE RIGHE
no a un oggetto preferito quando vogliono rilassarsi:
Il ruolo della società una donna adulta su cinque e un uomo su venti am-
Le persone che vivono in ambienti pericolosi hanno li- mettono di dormire regolarmente con un pupazzo di
velli di ansia elevati e presentano un tasso di disturbo peluche (B. Kanner, 1995).
d’ansia generalizzato superiore rispetto a coloro che
risiedono in altri tipi di ambiente.
4.1.2 Prospettiva psicodinamica
Negli studi di tipo multiculturale non è stato riscon- A livello etimologico la parola «ansia» deriva dal termi-
trato un aumento nel tasso di disturbo d’ansia generaliz- ne tedesco Angst che rimanda da un lato al comune ter-
zato tra gli americani di origine ispanica. Tuttavia, han- mine ansia, dall’altro a quello di angoscia, di matrice più
no rilevato che molti ispanici, sia negli Stati Uniti sia in squisitamente psicoanalitica.
America latina, soffrono di nervios («nervi»), un distur- Secondo la prospettiva freudiana l’ansia, o meglio
bo su base culturale che presenta forti somiglianze con il l’angoscia, può essere consideratatanto come una mani-
disturbo d’ansia generalizzato (López, Guarnaccia, festazione sintomatica di un conflitto nevrotico quanto
2005, 2000; APA, 2000). come un segnale adattivo volto ad allontanare dalla co-
scienza la consapevolezza di tale conflitto.Nel pensiero
TRA LE RIGHE freudiano esistono, cioè, due differenti teorie sull’ango-
Stress moderno e antiansia: i prodotti più utilizzati scia: la prima ne dà una visione di tipo meccanicistico
poiché connette l’ansia alla trasformazione di un quanti-
Palline antistress
Candele rilassanti tativo psichico di libido non adeguatamente scaricata in
Musica con suoni della natura/New Age sintomi fisici; la seconda attribuisce all’angoscia una
Screen saver con scene della natura funzione di segnale di situazioni traumatiche e di peri-
Maschere facciali e oculari colo.
Campane a vento Inizialmente per Freud (1894) la mancata scarica pul-
Girandole sionale della libido comportava un aumento dell’intensi-
Sveglie con suoni della natura tà dell’eccitazione sessuale e la trasformazione della li-
Komboloi (rosario scacciapensieri) bido in uno stato di tensione fisica caratterizzato da pre-
Aromaterapia cisi sintomi fisici quali sudorazione, dispnea, vertigini,
Integratori a base di erbe aumento del ritmo respiratorio e del battito cardiaco. Ta-
Massaggi le quadro clinico, denominato dall’autore nevrosi d’an-
Attività fisica goscia, rappresenta una risposta patologica dell’organi-
Yoga/meditazione smo, - una nevrosi attuale non riconducibile a conflitti
infantili - all’intenso quantitativo di energia libidica non
Le persone affette da nervios manifestano un grande scaricata. In altre parole, questa sintomatologia fisica
disagio emotivo, sintomi somatici (mal di testa e mal di sarebbe la manifestazione corporea di un’eccessiva pre-
stomaco), dei cosiddetti dolori cerebrali (nervosismo e senza di libido che, a causa di un’insufficiente elabora-
scarsa concentrazione), sintomi di irritabilità, tendenza zione psichica, non riesce a legarsi a nessun contenuto
al pianto e tremori. rappresentativo, ma trova invece una sua espressione nel
Sebbene la povertà e diversi tipi di pressione sociale e corpo.
culturale possano contribuire a creare un clima che favo- Successivamente, Freud (1925) integra la spiegazio-
risce lo sviluppo di un disturbo d’ansia generalizzato, le ne economica dell’angoscia spostando il focus della sua
variabili socioculturali non sono i soli fattori implicati. attenzione dall’eziologia alla funzione che essa assolve
Dopotutto, la maggior parte di coloro che vivono in am- nella vita psichica del soggetto. L’angoscia rappresenta
bienti disagiati o pericolosi non sviluppa affatto disturbi una normale reazione dell’organismo a uno stato di peri-
d’ansia. Anche se i fattori socioculturali hanno un ruolo colo, laddove il soggetto è esposto a un numero eccessi-
importante, la teoria deve ancora spiegare come mai al- vo di stimoli interni o esterni, essa si sviluppa in maniera
automatica. In tale ottica, l’angoscia trova la sua sede vissuti di solitudine. A tal proposito Otto Rank (1924)
nell’Io che, a causa del deficitario funzionamento dei afferma che tale tipologia di angoscia è legata in modo
meccanismi difensivi, non riesce a padroneggiare l’in- specifico al trauma della nascita,continuamente rivissuto
tensità delle sollecitazioni a cui è esposto e produce attraverso le successive esperienze di separazione: si
un’angoscia automatica. Al fine di impedire l’insorgere pensi per esempio allo svezzamento o alla separazione
di tale risposta, l’organismo attiva un segnale d’ango- dalla persona amata. Secondo l’autore, tutte le nevrosi
scia che riproduce in maniera attenuata una reazione derivano dal trauma della nascita, in rapporto al quale ha
d’angoscia vissuta in precedenza e informa il soggetto origine e si spiega l’angoscia di separazione. Similmente
della presenza di un pericolo mobilitando i meccanismi Michael Balint (1965) afferma che esiste un’angoscia
di difesa. Di fronte a una situazione di pericolo incom- primaria, che derivadall’investimento libidico del bam-
bente il soggetto può, quindi, rispondere in due diversi bino sulla madre, l’assenza di quest’ultima comporta la
modi: uno più «inopportuno» e nevrotico che implica trasformazione della libido in angoscia. Dello stesso av-
l’attivazione di una risposta di angoscia e uno maggior- viso sono autori come Winnicott (1952, 1961) e più re-
mente adattivo teso a «segnalare e prevenire una tale si- centemente Bowlby (1973) che sottolineano il legame
tuazione» (Freud, 1925, p. 283). Nel modello freudiano, tra assenza delle cure materne, separazione, o minaccia
quindi, si può affermare che l’angoscia sia un affetto di separazione dalla madre, e la successiva comparsa nel
dell’Io, un sintomo sovradeterminato originatoda un bambino di profondi vissuti angosciosi.
conflittoinconscio rimosso. Essa è intimamente connes-
sa alle valutazioni che l’Io fa di un imminente pericolo e Terapie psicodinamiche
finalizzata a evitare pericoli e dispiaceri maggiori Le tecniche utilizzate daiterapeuti di orientamento psi-
nell’ottica del Principio di Piacere. codinamico per trattare i problemi psicologici sono: le
Un ulteriore contributo allo studio dell’angoscia deri- associazioni libere, le dinamiche transferali e contro-
va dal pensiero kleiniano, che si declina maggiormente transferali che si attuano in seduta, l’analisi delle resi-
sul versante psicotico. Secondo l’autrice (1935) due so- stenze e l’interpretazione dei sogni. I terapeuti di forma-
no le principali forme di angoscia: l’angoscia persecuto- zione freudiana utilizzano questi metodi per aiutare i
ria e l’angoscia depressiva, ciascuna attivata da uno pazienti a riconoscere gli impulsi dell’Es e a interagire
specifico nucleo (contenuto) e caratterizzata da peculia- con essi nella direzione di un incremento del Principio di
rimodalità difensive (Hinshelwood, 1989). La prima, Realtà. Altri terapeuti, in particolare coloro che fanno
caratteristica della posizione schizo-paranoide, si riferi- riferimento alla teoria delle relazioni oggettuali, invece
sce alla paura che gli oggetti persecutori invadano il li usano per aiutare i pazienti ansiosi a identificare le
bambino e alle minacce che egli percepisce come in- qualità dei propri oggetti interni per bonificare eventuali
combenti; in questo senso essa attiene prevalentemente influenze patologiche che essi continuano a esercitare
all’annientamento dell’Io (M. Klein, 1948). La seconda, anche nell’età adulta (Lucas, 2006).
ha a che fare con la paura che gli oggetti buoni, sia inter- L’efficacia dei trattamenti psicodinamici del disturbo
ni sia esterni, vengano distrutti; in questo senso essa at- d’ansia generalizzato appare controversa (Goisman et
tiene prevalentemente agli impulsi distruttivi e alla pul- al., 1999), tuttavia la terapia psicodinamica breve (cfr.
sione di Morte indirizzata verso gli oggetti d’amore in- Capitolo 2) si è rivelata utile per ridurre notevolmente i
terni ed esterni. livelli di ansia, la preoccupazione e le difficoltà sociali
nei pazienti con questo disturbo (Crits-Christoph et al.,
TRA LE RIGHE 2004).
Angosce psicotiche e angosce nevrotiche
4.1.3 Prospettiva umanistica
Si ricorda che le angosce psicotiche sono basate sul Secondo gli studiosi di orientamento umanistico, il di-
meccanismo della scissione, dell’oggetto (oggetto sturbo d’ansia generalizzato, come altri disturbi psicolo-
buono e oggetto cattivo) e dell’Io (frammentazione), gici, si produce quando le persone non vedono più sé
diretta contro l’istinto di Morte. Le angosce nevrotiche stesse in modo obiettivo, accettandosi per quello che so-
trattate da Freud, al contrario, si basato sul meccani- no. Negando ripetutamente quelli che sono in realtà i
smo della rimozione diretta contro gli istinti libidici. propri pensieri, emozioni e comportamenti, queste per-
sone diventano estremamente ansiose e incapaci di met-
Con l’evolvere del pensiero psicoanalitico, maggior- tere a frutto le proprie capacità in quanto esseri umani.
mente orientato alla matrice bi-personale e relazionale La visione umanistica della causa di questo disturbo è
della strutturazione psichica, si è posto l’accento sull’im- molto ben illustrata dal pensiero di Carl Rogers. Come
portanza dell’angoscia di separazione. Quest’ultima abbiamo visto nel Capitolo 2, Rogers riteneva che i bam-
èintimamente legata alla paura di perdere l’oggetto ama- bini che non ricevono una considerazione positiva in-
to e il suo amore, di separarsi da esso e ai conseguenti condizionata da parte degli altri possono diventare iper-
critici nei confronti di sé stessi e porsi degli standard sia generalizzato e su altre forme di comportamento pa-
molto severi ai quali adeguarsi, definiti da Rogers condi- tologico. Neppure altre teorie umanistiche e i relativi
zioni di valore. Essi cercano di adeguarsi a questi stan- trattamenti hanno trovato grandi conferme nella ricerca.
dard distorcendo e negando continuamente i propri pen-
sieri ed esperienze reali. Nonostante gli sforzi, tuttavia, 4.1.4 Prospettiva cognitiva
continuano a giudicarsi in modo severo e ciò provoca in Gli psicologi di orientamento cognitivo sostengono che i
loro molta ansia. Questa immensa apprensione apre la problemi psicologici sono spesso causati da un modo di
strada a un disturbo d’ansia generalizzato o a qualche pensare disfunzionale. Posto che l’eccessiva preoccupa-
altra forma di disfunzione psicologica. zione (un sintomo cognitivo) è una caratteristica essen-
Gli operatori che adottano l’approccio terapeutico di ziale del disturbo d’ansia generalizzato (si veda la Figu-
Rogers, la terapia centrata sul paziente, fanno in modo ra 4.2), non sorprende che i teorici cognitivi abbiano
di mostrare una considerazione positiva incondizionata approfondito particolarmente le cause e le modalità di
verso questi soggetti e una profonda comprensione em- trattamento di questo particolare disturbo (Ritter et al.,
patica nei loro confronti. I terapeuti confidano che un’at- 2010; Holaway et al., 2006).
mosfera di comprensione e di sincera accettazione possa
aiutare i pazienti a sentirsi abbastanza sicuri da ricono- Presupposti maladattivi
scere quali sono i loro veri bisogni, pensieri ed emozio- Un tempo, i teorici cognitivi ipotizzavano che il disturbo
ni. Quando le persone acquisiscono l’obiettività e sono d’ansia generalizzato fosse causato fondamentalmente
finalmente oneste e a proprio agio con sé stesse, l’ansia da presupposti maladattivi,una nozione tuttora molto
e gli altri sintomi si attenueranno. Nel brano che segue diffusa. Albert Ellis sosteneva ad esempio che molte
(Caso 4.1), Rogers descrive i progressi di una paziente persone sono guidate da convinzioni irrazionali che le
con disturbo d’ansia e altri sintomi collegati. portano ad agire e a reagire in maniera inadeguata (Ellis,
2008, 2002, 1962). Ellis definiva tali convinzioni cre-
Terapia centrata sul paziente: terapia umanistica denze irrazionali di fondo e affermava che coloro che
sviluppata da Carl Rogers, nella qualeil rapporto del soffrono di disturbo d’ansia generalizzato condividono
terapeuta con il paziente è fondato su accettazione,
in generale le seguenti idee:
empatia e autenticità.
«L’essere umano adulto ha estremo bisogno di essere
Credenze irrazionali di fondo: convinzioni erronee e amato o approvato da praticamente ogni altra persona
fuori luogo nutrite, secondo Albert Ellis, da persone significativa all’interno della sua comunità».
con diversi problemi psicologici.
CASO 4.1
La terapia consisteva nel mettere alla prova sé stessa, in
tutti i suoi aspetti, in una relazione protetta. […] Si spe-
rimentava in quanto capace di interezza, […] un sé sol-
lecito nei confronti degli altri. A questo seguì […] il ren- 18%
si preoccupa per 9%
dersi conto che il terapeuta s’interessava a lei, che dav- 10-60 minuti si preoccupa
vero a lui importava l’effetto della terapia, che veramen-
11% per 2 ore o più
te l’apprezzava. […] Si rese gradualmente conto del si preoccupa
fatto che […] non vi era nulla di fondamentalmente sba- per 1-2 ore
gliato in lei, ma che era invece una persona positiva e
solida (C. R. Rogers, 1954, pp. 261-264).
Adattato da Tallis et al., 1994.
«È orribile e catastrofico quando le cose non vanno riormente del fatto che sembrano sempre preoccuparsi di
come uno vorrebbe tanto che andassero». qualcosa (hanno cioè delle meta-preoccupazioni) (si ve-
«Se c’è qualcosa di pericoloso o spaventoso, o po- da la Tabella 4.3). L’effetto netto di tutta questa preoc-
trebbe esserci, è necessario essere terribilmente preoccu- cupazione è il disturbo d’ansia generalizzato.
pati e occorre continuare a soffermarsi sull’eventualità Questa spiegazione ha trovato notevoli conferme nel-
che questo accada». la ricerca. Gli studi indicano, per esempio, che gli indivi-
«Se ci si vuole considerare delle persone degne, oc- dui i quali in genere nutrono convinzioni sia positive che
corre essere assolutamente competenti, adeguati e di negative riguardo al fatto di essere preoccupati tendono
successo sotto ogni possibile punto di vista» (Ellis, più di altri a sviluppare un disturbo d’ansia generalizzato
1962). (Khawaja, Chapman, 2007; Wells, 2005) e che la meta-
Quando le persone che hanno queste convinzioni si preoccupazione continua sia un potente indizio di insor-
trovano a fronteggiare un evento stressante, come un genza del disturbo (Wells, Carter, 1999).
esame o un appuntamento al buio, tendono a interpretar-
lo come una minaccia, ad avere reazioni eccessive e a TRA LE RIGHE
provare paura. Continuando ad applicare sempre più Deliziose paure
queste convinzioni agli eventi, possono cominciare a
Molte persone adorano la sensazione della paura pur-
sviluppare un disturbo d’ansia generalizzato (Warren,
ché si manifesti in situazioni controllate, come quella
1997).
provata guardando in piena sicurezza la tensione cre-
Analogamente, il teorico cognitivo Aaron Beck ipo- scente nella fortunatissima serie di film The Grudge 1,
tizzava che le persone con disturbo d’ansia generalizzato 2 e 3. Questi film, remake americani del film giappone-
nutrono costantemente convinzioni inespresse del tipo se Ju-on, hanno realizzato oltre 200 milioni di dollari di
«Di una situazione, o di una persona, non c’è da fidarsi incassi in tutto il mondo.
finché non è sicuro che ci si possa fidare», oppure «È
sempre meglio pensare al peggio», che implicano l’esi- Secondo un’altra spiegazione recente per il disturbo
stenza di un pericolo imminente (Beck, Weishaar, 2008; d’ansia generalizzato, la teoria dell’intolleranza all’in-
Beck et al., 1985). Sin dai tempi delle prime ipotesi di certezza, alcuni individui sono convinti che qualunque
Ellis e Beck, la ricerca ha più volte confermato che le possibilità che un evento negativo possa verificarsi, an-
persone con disturbo d’ansia generalizzato nutrono real- che se minima, significa che quell’evento probabilmente
mente convinzioni maladattive, in particolare riguardo accadrà. Data tale intolleranza all’incertezza, queste per-
alla pericolosità del mondo circostante (Riskind, Wil- sone tendono a preoccuparsi oltremodo e sono inoltre
liams, 2005). più portate a sviluppare un disturbo d’ansia generalizza-
to (Dugas et al., 2004). Provate a pensare a quando do-
Spiegazioni cognitive recenti vete incontrare qualcuno che vi piace e come vi sentite
Negli ultimi anni sono emerse tre nuove spiegazioni per prima di inviare un SMS a questa persona, o di chiamar-
il disturbo d’ansia generalizzato, dette anche spiegazioni la per la prima volta; o a come vi sentite nell’attesa che
cognitive di terza generazione (Ritter et al., 2010). sia quella persona a contattarvi per la prima volta. L’an-
Ognuna di esse si fonda sull’opera di Ellis e Beck e sia che provate in quelle occasioni, quel senso di incer-
sull’importanza attribuita al senso di pericolo. tezza, a momenti intollerabile, è in base a questa teoria
Secondo la teoria metacognitiva, sviluppata dal ricer-
catore Adrian Wells (2009, 2005), le persone con distur-
bo d’ansia generalizzato nutrono implicitamente convin-
zioni positive e negative allo stesso tempo sulla preoccu- Tabella 4.3 Preoccuparsi di preoccuparsi: item per il questio-
pazione. Dal punto di vista positivo, sono convinte che nario sulla meta-preoccupazione.
preoccuparsi sia un modo utile di valutare e fronteggiare
le minacce che si presentano nella vita. Ecco quindi che Sto diventando pazzo per la preoccupazione.
cercano e analizzano ogni possibile segnale di pericolo, Sarò sempre più preoccupato e non starò più bene.
e perciò si preoccupano costantemente.
Mi ammalerò per la preoccupazione.
Allo stesso tempo, sostiene Wells, le persone con di-
sturbo d’ansia generalizzato hanno anche convinzioni Non è normale il mio essere sempre preoccupato.
negative sulla preoccupazione, e proprio questi atteggia- La mia mente non riesce a gestire la preoccupazione.
menti negativi aprono la via al disturbo. Poiché la socie-
Nella vita vengo danneggiato a causa della preoccu-
tà insegna loro che preoccuparsi è negativo, queste per- pazione.
sone giungono a credere che il fatto di essere in costante
Il mio fisico non riesce a gestire la preoccupazione.
apprensione sia dannoso (sia fisicamente che mental-
mente) e incontrollabile. Ecco che si preoccupano ulte- Fonte: Wells, 2005.
Approfondimento
ciò che sentono costantemente le persone con un distur- generalizzato, la teoria dell’evitamento, sviluppata dal
bo d’ansia generalizzato. ricercatore Thomas Borkovec, secondo il quale chi sof-
In base a questa teoria, le persone con disturbo d’an- fre di questo disturbo manifesta uno stato di attivazione
sia generalizzato continuano a preoccuparsi nello sforzo fisica maggiore rispetto alle altre persone (battito cardia-
di trovare soluzioni «adeguate» per i loro problemi e per co accelerato, maggiore traspirazione e frequenza respi-
fare sì che le situazioni in cui si trovano a vivere siano ratoria); la preoccupazione avrebbe effettivamente lo
prive di incertezze. Tuttavia, non potendo mai essere scopo di ridurre lo stato di attivazione, forse perché di-
davvero sicure che una certa soluzione sia quella corret- strae i soggetti dalle sensazioni fisiche spiacevoli. In
ta, restano sempre alle prese con livelli di incertezza in- breve, la teoria dell’evitamento sostiene che le persone
tollerabili, che scatenano nuove preoccupazioni e nuovi che soffrono di disturbo d’ansia generalizzato sono in
tentativi di trovare soluzioni adeguate. Come nel caso uno stato di preoccupazione costante per ridurre o elimi-
della teoria della preoccupazione meta-cognitiva, anche nare le sensazioni sgradevoli dell’attivazione a livello
questa ipotesi trova conferma nella ricerca. Dagli studi è fisico. Quando per esempio sono a disagio in una situa-
emerso che ad esempio le persone con disturbo d’ansia zione di lavoro o in una relazione sociale, scelgono im-
generalizzato hanno livelli di intolleranza all’incertezza plicitamente di intellettualizzare (ossia di preoccuparsi
maggiori rispetto alle persone con livelli normali di an- per) l’idea di perdere il lavoro o l’amicizia, anziché do-
sia (Dugas et al., 2009, 2005, 2002). ver restare in uno stato di intensa attivazione negativa.
C’è poi una terza spiegazione per il disturbo d’ansia La preoccupazione avrebbe quindi una funzione di co-
come semplici attività della mente. Accettando i propri legame di parentela (un gemello identico, per esempio),
pensieri anziché cercare di eliminarli, il paziente dovreb- maggiore è la probabilità che anche l’altra persona abbia
be imparare a esserne meno turbato e influenzato. La lo stesso disturbo (APA, 2000).
terapia basata sulla pratica della consapevolezza è stata
applicata inoltre a una discreta gamma di altri problemi Spiegazioni biologiche: inattività del GABA
psicologici (depressione, disturbo post-traumatico da Negli ultimi decenni alcune importanti scoperte della
stress, disturbi di personalità e abuso di sostanze) con ricerca sull’encefalo hanno evidenziato piuttosto chiara-
risultati spesso incoraggianti (Blackledge et al., 2009; mente che il disturbo d’ansia generalizzato è legato a
S. C. Hayes et al., 2004). fattori biologici. Una delle prime scoperte in questo sen-
so risale agli anni Cinquanta dello scorso secolo, quando
TRA LE RIGHE i ricercatori accertarono che le benzodiazepine, la fami-
I thriller campioni di incassi degli anni Duemila glia di farmaci a cui appartengono l’alprazolam (Xa-
The Grudge
nax), il lorazepam (Tavor) e il diazepam (Valium), alle-
viano la sensazione d’ansia. All’inizio nessuno capiva
Saw 2 – La soluzione dell’enigma perché le benzodiazepine avessero questo effetto. Col
The Others tempo, invece, l’applicazione delle tecniche radioattive
The Mummy Returns – La mummia – Il ritorno
ha consentito ai ricercatori di identificare i punti esatti
dell’encefalo sui quali agiscono questi farmaci (Mohler,
Jurassic Park III Okada, 1977): sembra che alcuni neuroni possiedano re-
Signs cettori per le benzodiazepine, proprio come una serratu-
The Ring
ra riceve una chiave.
Poco dopo si è scoperto che i recettori per le benzo-
Alien vs. Predator diazepine ricevono normalmente acido gamma-amino-
The Texas ChainsawMassacre – Non aprite quella porta butirrico (GABA), un neurotrasmettitore rilasciato da
Freddy vs. Jason neuroni cerebrali. Come abbiamo visto nel Capitolo 2, i
neurotrasmettitori sono sostanze chimiche che trasporta-
no messaggi da un neurone all’altro. Il GABA trasporta
messaggi inibitori: quando viene ricevuto da un recetto-
4.1.5 Prospettiva biologica re, blocca l’attività di rilascio del neurone.
I circuiti neuronali coinvolti nell’attivazione ansiosa so-
no da imputarsi all’amigdala e all’ippocampo (Rosen, Studio del pedigree familiare: tipo di ricerca in cui
Schulkin, 1998). L’amigdala è coinvolta nel funziona- gli studiosi stabiliscono quanti e quali familiari di una
mento emotivo in entrata, l’ipotalamo è coinvolto nella persona con un disturbo psicologico hanno lo stesso
risposta comportamentale che avviene in base alla valu- problema.
tazione emotiva dello stimolo. L’attivazione ansiosa ab- Benzodiazepine: il gruppo più comune di farmaci an-
braccia quindi due aspetti fondamentali: il vissuto sog- siolitici, tra cui il Valium e lo Xanax.
gettivo (aspetto psicologico) e l’attivazione corporea GABA: acido gamma-aminobutirrico, un neurotra-
(aspetto fisiologico). smettitore il cui malfunzionamento è stato collegato al
I teorici di orientamento biologico ritengono che il disturbo d’ansia generalizzato.
disturbo d’ansia generalizzato sia causato soprattutto da
fattori biologici. Questa teoria è stata suffragata per anni Sulla base di queste scoperte, i ricercatori di orienta-
dagli studi del pedigree familiare, attraverso il quale i mento biologico hanno infine ricostruito diversi scenari
ricercatori scoprono quanti e quali familiari di una per- possibili per il manifestarsi delle reazioni di paura. Per
sona affetta da disturbo d’ansia hanno lo stesso disturbo. uno di questi si è partiti dalla nozione che nelle normali
Se le tendenze biologiche al disturbo d’ansia generaliz- reazioni di paura, i neuroni chiave si attivano più rapida-
zato sono ereditarie, chi ha legami biologici dovrebbe mente in tutto il cervello, causando quindi l’attivazione
avere probabilità simili di sviluppare tale problema. In di altri neuroni e producendo così uno stato generale di
effetti, dagli studi condotti al riguardo è emerso che i eccitabilità a livello cerebrale e fisico. La traspirazione,
parenti biologici di persone con disturbo d’ansia genera- la frequenza respiratoria e la tensione muscolare aumen-
lizzato hanno maggiori probabilità rispetto ai non paren- tano. Tale stato viene percepito come paura o ansia. La
ti di avere anch’essi lo stesso disturbo (Wetherell et al., continua attività dei neuroni innesca alla fine un sistema
2006; Hettema et al., 2005, 2003). Circa il 15% dei pa- di feedback, ossia attività cerebrale e fisica che riducono
renti di chi è affetto dal disturbo ne soffre a sua volta, in il livello di eccitabilità. Alcuni neuroni presenti in diver-
misura molto superiore rispetto al tasso di prevalenza se aree cerebrali rilasciano il neurotrasmettitore GABA,
riscontrato nella popolazione in generale. Più è stretto il il quale si lega ai recettori specifici su altri neuroni e tra-
smette a questi un messaggio inibitorio che impedisce la Tabella 4.4 Farmaci ansiolitici.
generazione di nuovi impulsi. Lo stato di eccitabilità
cessa e la percezione di paura o ansia si attenua (Ator, NOME GENERICO NOME COMMERCIALE
2005; E. Costa, 1985, 1983). Benzodiazepine
Alcuni ricercatori hanno concluso che un malfunzio-
namento in questo sistema di feedback può fare sì che la Alprazolam Xanax
paura o l’ansia non vengano controllate (Roy-Byrne, Clorazepato Transene
2005). Quando infatti essi hanno ridotto in alcune cavie Clordiazepossido Librium
la capacità del GABA di legarsi ai recettori specifici,
Clonazepam Rivotril
hanno scoperto che gli animali reagivano con un aumen-
to dell’ansia (E. Costa, 1985; Mohler et al., 1981). In Diazepam Valium
base a questa scoperta si è avanzata l’ipotesi che le per- Estazolam Esilgan
sone con disturbo d’ansia generalizzato potrebbero ave-
Alazepam Paxipam
re un continuo problema nel sistema di feedback dell’an-
sia, forse perché hanno pochi recettori GABA, o forse i Lorazepam Tavor
loro recettori GABA non catturano abbastanza rapida- Midazolam Ipnovel
mente il neurotrasmettitore.
Oxazepam Serpax
Questa spiegazione ha tuttora molti sostenitori, ma
presenta altresì alcuni limiti. Per prima cosa, secondo le Prazepam Prazene
scoperte più recenti della biologia, anche altri neurotra- Temazepam Restoril
smettitori possono avere un ruolo importante nell’ansia
Altri
e nel disturbo d’ansia generalizzato, agendo da soli o in
sinergia con il GABA (Garrett, 2009; Burijon, 2007). Buspirone Buspar
Secondo, i teorici di orientamento biologico hanno il Propranololo Inderal
problema di stabilire una relazione causale. Le reazioni
Atenololo Tenormin
anomale del GABA nelle persone ansiose potrebbero
essere il risultato e non la causa del loro disturbo. Si è
ipotizzato che l’ansia persistente per molto tempo possa
condurre a un peggioramento nei meccanismi di ricezio- anche a questi e quindi la sua capacità di inibire l’attiva-
ne del GABA. zione neuronale e di ridurre l’ansia (Dawson et al.,
2005).
Trattamenti biologici
Il trattamento biologico principale per il disturbo d’ansia Farmaci sedativo-ipnotici: farmaci che agiscono co-
generalizzato è la terapia farmacologica (si veda la Ta- me tranquillanti a basse dosi e come sonniferi a dosi
bella 4.4). Altri interventi di tipo biologico sono il trai- più alte.
ning autogeno e il biofeedback.
Gli studi indicano che le benzodiazepine spesso dan-
Terapia farmacologica antiansia. Alla fine degli anni no un sollievo temporaneo alle persone che soffrono di
Cinquanta le benzodiazepine venivano definite farmaci disturbo d’ansia generalizzato (Burijon, 2007). I clinici
sedativo-ipnotici, in grado di agire come tranquillanti a oggi però conoscono anche la potenziale pericolosità di
basse dosi e come sonniferi a dosi più alte. Questi nuovi questi farmaci. Prima di tutto, quando la terapia viene
ansiolitici sembravano dare minore assuefazione rispetto interrotta spesso i livelli di ansia ritornano al punto di
ai principi attivi usati in passato, come i barbiturici, e partenza. Secondo, oggi è noto che le persone che assu-
provocare minore affaticamento (Meyer, Quenzer, mono benzodiazepine ad alte dosi per un lungo periodo
2005). Iniziò così la loro rapida ascesa e fortuna, sia tra i di tempo possono sviluppare una dipendenza fisica dai
medici che tra i pazienti. farmaci. Terzo, questi farmaci hanno numerosi effetti
Solo a distanza di anni gli studiosi hanno compreso collaterali spiacevoli come sonnolenza, mancanza di co-
fino in fondo le ragioni dell’efficacia delle benzodiaze- ordinazione, perdita di memoria, depressione e compor-
pine. Come abbiamo detto più sopra, i ricercatori hanno tamento aggressivo. Infine, tali farmaci reagiscono ne-
individuato alcune regioni del cervello i cui neuroni pos- gativamente con alcuni altri farmaci o sostanze come
siedono recettori per le benzodiazepine e hanno scoperto l’alcol.
che questi stessi recettori ricevono normalmente il neu- Negli ultimi decenni sono stati introdotti altri tipi di
rotrasmettitore GABA. Sembra che quando le benzodia- farmaci per il trattamento del disturbo d’ansia generaliz-
zepine si legano a questi recettori, in particolare i recet- zato (Julien, 2008). Si è scoperto, in particolare, che nu-
tori GABA-A, aumenti la capacità del GABA di legarsi merosi farmaci antidepressivi, utilizzati per migliorare
l’umore delle persone depresse, in molti casi sono utili sulla fronte, dove viene captata la debole attività elettri-
anche per l’ansia. Oggi infatti diversi clinici tendono a ca che si accompagna alla tensione muscolare.
prescrivere antidepressivi per trattare anche il disturbo Il dispositivo converte quindi potenziali elettrici pro-
d’ansia generalizzato, più delle benzodiazepine che po- venienti dai muscoli in immagini, come linee su uno
tenziano l’attività del GABA (Burijon, 2007; Liebowitz schermo, o in un suono che cambia di tonalità quando
et al., 2005). rileva cambiamenti nella tensione muscolare. Il paziente
può quindi «vedere» o «sentire» quando i muscoli sono
Training autogeno. Una tecnica biologica non chimica in tensione. Attraverso prove ed errori ripetuti, i soggetti
comunemente usata per il trattamento del disturbo d’an- acquistano la capacità di allentare volontariamente la
sia generalizzato è il training autogeno. La nozione che tensione muscolare e, in teoria, di ridurre la tensione e
sta alla base di questo approccio è che il rilassamento l’ansia nelle situazioni stressanti della vita quotidiana.
fisico conduca a uno stato di rilassamento psicologico. Secondo le ricerche, nella maggioranza dei casi il
In una versione di questa tecnica, sotto la guida del tera- biofeedback EMG, come il training autogeno, ha solo un
peuta ilpaziente impara a identificare diversi gruppi mu- modesto effetto sul livello di ansia di una persona
scolari, a metterli in tensione, a rilassarli e alla fine a ri- (Brambrink, 2004). Come vedremo nel capitolo seguen-
lassare l’intero corpo. Con l’esercizio assiduo e conti- te, il biofeedback si è dimostrato più utile in abbinamen-
nuato nel tempo, si riesce a indurre volontariamente uno to ad altre terapie per alcuni problemi medici, come le
stato di profondo rilassamento muscolare, riducendo il cefalee e il mal di schiena (Astin, 2004; Engel et al.,
livello di ansia. 2004).
confronti di sé stesse. Per il trattamento di queste per- Tabella 4.5 Fobia specifica.
sone mise a punto la terapia centrata sul paziente.
DSM Checklist
I teorici di orientamento cognitivo ritengono che il
disturbo d’ansia generalizzato sia causato da convin- aura intensa e persistente di un oggetto o situazio-
P
zioni maladattive che portano le persone a considera- ne specifici, eccessiva e irragionevole, che perdura
da almeno sei mesi.
re pericolose la maggior parte delle situazioni che si
trovano ad affrontare nella vita. Molti teorici cognitivi nsia immediata prodotta in genere dalla vicinanza
A
sostengono inoltre che le convinzioni implicite sull’ef- dell’oggetto.
fetto e il valore della preoccupazione favoriscano ul- onsapevolezza che la propria paura è eccessiva o
C
teriormente questo disturbo. La terapia cognitiva aiu- irrazionale.
ta il paziente a modificare questi pensieri e a trovare Evitamento della situazione temuta.
modalità di coping più efficaci nelle situazioni stres-
Angoscia o problemi significativi.
santi.
Secondo i teorici di orientamento biologico, il distur- Tratto da APA, 2000.
bo d’ansia generalizzato deriva da una bassa attività
del neurotrasmettitore GABA. Delle normali terapie
biologiche fanno parte i farmaci ansiolitici, in parti-
colare le benzodiazepine, e alcuni farmaci antidepres- pratica sempre, associata agli attacchi di panico, attac-
sivi. In molti casi si ricorre anche al training autogeno chi di terrore imprevedibili, torneremo su questa fobia
e al biofeedback. specifica più avanti, nel corso della disamina dei distur-
bi da panico.
mericani e gli ispanoamericani riferiscono di avere fobie Tabella 4.6 Fobia sociale.
specifiche in percentuale del 50% superiore rispetto agli
DSM Checklist
americani bianchi, anche a parità di fattori economici,
livello culturale ed età all’interno dei vari gruppi (Hopko aura intensa e persistente di situazioni sociali o di
P
et al., 2008; Breslau et al., 2006). È degno di nota, tutta- fare qualcosa in pubblico, in cui l’individuo è espo-
sto a un possibile giudizio da parte degli altri o si
via, che questi tassi superiori si applicano solo a persone trova di fronte a estranei, che perdura da almeno
di origine africana o ispanica nate negli Stati Uniti, non sei mesi. Paura di poter agire in modo imbarazzante
a coloro che sono emigrati successivamente negli Stati o umiliante.
Uniti (Hopko et al., 2008). nsia prodotta in genere dall’esposizione a situa-
A
L’impatto di una fobia specifica sulla vita di una per- zioni sociali.
sona dipende da ciò che scatena la paura (Scher et al.,
onsapevolezza che la propria paura è eccessiva o
C
2006). Coloro che temono i cani, gli insetti o l’acqua irrazionale.
continueranno a incontrare gli oggetti che temono, dun-
Evitamento della situazione temuta.
que i loro sforzi per evitarli devono essere molto elabo-
rati e possono limitare fortemente le loro attività. Una Angoscia o problemi significativi.
persona che abita in città e ha paura dei serpenti avrà una Tratto da APA, 2000.
vita molto più facile. La stragrande maggioranza di chi
soffre di una fobia specifica non si rivolge al medico, ma
si limita a cercare di evitare l’oggetto che scatena la pau-
ra (Roth, Fonagy, 2005). in maniera meno adeguata di quanto facciano normal-
mente.
4.2.2 Fobie sociali
Molte persone sono preoccupate all’idea di interagire Fobia sociale: paura intensa e persistente di situazioni
con gli altri, di parlare o di esibirsi di fronte a loro. Sono sociali in cui si è esposti a un possibile giudizio da parte
molti i cantanti e attori professionisti, da Barbra Strei- degli altri e si teme di agire in modo tale da essere im-
sand a Laurence Olivier, che hanno descritto la sensazio- barazzati.
ne d’ansia che li coglie prima di salire sul palcoscenico.
I timori sociali di questo tipo sono spiacevoli e fastidio- Una fobia sociale può interferire fortemente con la
si, ma in genere chi sa di averne riesce a funzionare ade- vita di chi ne è affetto (Koury, Rapaport, 2007). Una
guatamente, alcuni anche molto bene. persona che non riesce a interagire con gli altri o a parla-
re in pubblico può avere grandi difficoltà anche nell’af-
TRA LE RIGHE frontare responsabilità importanti. Chi non riesce a man-
Cinema e fobie giare in pubblico tende a rifiutare gli inviti a cena e altre
Il numero 23 (Number 23)
occasioni di incontro sociale. Poiché la maggioranza di
chi soffre di questa fobia tiene ben nascoste le proprie
Pipistrelli (Batmanbegins)
paure, la riluttanza sociale di queste persone viene spes-
Serpenti (I predatori dell’arca perduta)
so interpretata come snobismo, mancanza di interesse od
Malattie (Hannah e le sue sorelle) ostilità.
Il mondo esterno (Copycat: omicidi in serie) Le indagini rivelano che il 7,1% della popolazione
Situazioni sociali (Io e Annie) degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali (in proporzio-
Viaggiare in aereo (Rain Man – L’uomo della pioggia) ne di circa tre donne ogni due uomini) soffre ogni anno
Altezza (La donna che visse due volte) di fobia sociale (si veda la Tabella 4.7). Circa il 12%
Il colore rosso (Marnie) sviluppa questo problema in qualche periodo della vita
Gli spazi chiusi (Omicidio a luci rosse) (Ruscio et al., 2008). Spesso le fobie hanno inizio nella
Ragni (Aracnofobia) seconda infanzia o nell’adolescenza e possono persistere
nell’età adulta (APA, 2000).
Le persone che soffrono di fobia sociale, invece, pro- In numerosi studi sull’ansia sociale si sono riscontrati
vano una paura persistente e irrazionale delle situazioni punteggi più alti per gli afroamericani e gli asiatici-ame-
in cui sono esposte a un possibile giudizio da parte degli ricani rispetto agli americani bianchi (Schultz et al.,
altri e temono di essere messe in imbarazzo (si veda la 2008, 2006; Okazaki et al., 2002; APA, 2000). Inoltre,
Tabella 4.6). Si distingue tra fobia sociale circoscritta, in alcuni paesi asiatici (Giappone, Corea) sembra essere
come la paura di parlare o scrivere di fronte agli altri, particolarmente diffuso un disturbo su base culturale
oppure generalizzata, ossia la paura generica di fare o detto taijnkyofusho. Tradizionalmente definito come la
dire qualcosa di sbagliato o imbarazzante. In entrambe paura di mettere a disagio altre persone, molti clinici og-
le forme, le persone hanno la sensazione di comportarsi gi sospettano che chi ne soffre tema soprattutto di essere
Percentuale
Rapporto Età di Prevalenza
Prevalenza a di soggetti
femmine- insorgenza tra familiari
un anno attualmente in
maschi tipica stretti
terapia clinica
Disturbo d’ansia
3,0% 2:1 0-20 anni Elevata 25,5%
generalizzato
Fobie specifiche 8,7% 2:1 Variabile Elevata 19,0%
Fobia sociale 7,1% 3:2 10-20 anni Elevata 24,7%
Disturbo di panico 2,8% 5:2 15-35 anni Elevata 34,7%
Disturbo ossessivo-
1,0% 1:1 4-25 anni Elevata 41,3%
compulsivo
Fonte: Ruscio et al., 2007; Kessler et al., 2005, 1999, 1994; Wang et al., 2005; Regier et al., 1993.
valutato in modo negativo dagli altri, riconducendolo due massi. Più cercava di liberarsi, più restava incastra-
così a una caratteristica essenziale della fobia sociale. ta. Nessuno la sentì urlare e fu assalita dal terrore. Nel
linguaggio dei comportamentisti, l’essere intrappolata
4.2.3 Da cosa sono causate le fobie? suscitava una reazione di paura.
Tutti i modelli offrono spiegazioni per le fobie. L’espe-
rienza pratica tende a suffragare le spiegazioni compor- Essere intrappolata Reazione di paura
tamentali. I comportamentisti ritengono che le persone
con fobie apprendano inizialmente a temere determinati Mentre si dibatteva per liberarsi, la bambina sentì il
oggetti, situazioni o eventi attraverso un condiziona- rumore di una cascata nei pressi delle rocce. Nella sua
mento (Wolfe, 2005). Una volta acquisita la paura, l’in- mente, lo scroscio dell’acqua corrente si collegò alla sua
dividuo evita l’oggetto o la situazione temuti, facendo sì angosciosa battaglia con le rocce, e sviluppò così anche
che la paura diventi sempre più interiorizzata. la paura dell’acqua corrente.
Una reazione di paura può essere acquisita anche tra- La teoria comportamentale secondo la quale le paure
mite modellamento, ossia attraverso l’osservazione e possono essere acquisite tramite modellamento è stata
l’imitazione (Bandura, Rosenthal, 1966). Un individuo confermata dalla ricerca. Gli psicologi Albert Bandura e
può osservare che gli altri sono spaventati da determina- Theodore Rosenthal (1966), per esempio, chiesero ai
ti oggetti o eventi e sviluppano una paura analoga. Pen- partecipanti alla loro ricerca di osservare una persona
siamo a un ragazzino la cui madre abbia il terrore delle che sembrava essere colpita da una scossa elettrica ogni
malattie, dei medici e degli ospedali. Se lei esprime so- volta che suonava un segnale acustico. Questi era in re-
vente le sue paure, anche il figlio potrà sviluppare la altà un complice dei ricercatori che fingeva di essere un
paura delle malattie, dei medici e degli ospedali. soggetto dell’esperimento e iniziava a manifestare dolo-
I comportamentisti ipotizzano inoltre che le specifi- re facendo smorfie e gemiti ogni volta che sentiva il se-
che paure apprese si trasformino in disturbo d’ansia ge- gnale acustico. Dopo che i partecipanti, del tutto ignari
neralizzato quando una persona ne ha acquisite diverse. di questo, ebbero osservato più episodi di questo tipo,
Si presume che questa evoluzione avvenga tramite una provavano anch’essi tensione e paura ogni volta che sen-
generalizzazione dello stimolo: le reazioni a uno stimo- tivano il segnale.
lo vengono suscitate anche da stimoli simili. La paura Le spiegazioni comportamentali delle fobie sono
dell’acqua corrente acquisita dalla bambina sulle rocce messe in discussione anche da altri studi (Ressler, Davis,
avrebbe potuto estendersi a stimoli analoghi, come il lat- 2003). Diverse indagini condotte in laboratorio su bam-
te versato in un bicchiere o persino una musica efferve- bini e adulti non sono riuscite a condizionare le reazioni
scente. Probabilmente la persona vive una serie di eventi di paura. Inoltre, sebbene la maggior parte dei case study
angosciosi, ciascuno di essi produce uno o più stimoli riconducano le fobie a episodi di condizionamento clas-
temuti e le reazioni a ciascuno di questi stimoli si esten- sico o di modellamento, in un buon numero di essi ciò
de ad altri stimoli. Questa persona può allora accumulare non avviene. Dunque, sembra che una fobia possa essere
diverse paure e sviluppare col tempo un disturbo d’ansia acquisita attraverso il condizionamento classico o il mo-
generalizzato. dellamento, ma i ricercatori non hanno confermato che il
disturbo venga normalmente acquisito in questo modo.
Qual è il giudizio della ricerca sulle spiegazioni
comportamentali? Una spiegazione comportamentale-evoluzionista
Da alcuni studi di laboratorio è emerso che gli animali e Certe fobie sono molto più comuni di altre. Le reazioni
gli esseri umani possono realmente imparare a temere fobiche nei confronti degli animali, dell’altezza e del
determinati oggetti tramite il condizionamento classico buio sono più diffuse delle reazioni fobiche alla carne,
(N. E. Miller, 1948; Mowrer, 1947, 1939). In uno studio all’erba e alle case. Gli studiosi spesso spiegano queste
divenuto famoso gli psicologi John B. Watson e Rosalie differenze con l’ipotesi che la specie umana sia più incli-
Rayner (1920) descrissero come avevano insegnato a un ne a sviluppare alcune paure (Scher et al., 2006; Selig-
bambino di undici mesi, di nome Albert, a temere i topi man, 1971). Si parla allora di predisposizione in quanto
bianchi. Per settimane ad Albert fu consentito di giocare gli esseri umani sono teoricamente «predisposti» ad ac-
con un topo bianco da laboratorio, cosa che sembrava quisire certe fobie e non altre. Un valido esempio è il
piacergli molto. Una volta in cui Albert stava allungando Caso 4.4.
una mano verso il topo, lo sperimentatore fece un forte In una serie di studi sulla predisposizione, lo psicolo-
rumore che spaventò il bambino, colpendo una sbarra go Arne Ohman e colleghi hanno condizionato diversi
d’acciaio alle sue spalle con un martello. Successiva- tipi di paure nei partecipanti (Lundqvist, Ohman, 2005;
mente, ogni volta che Albert cercava di toccare il topo,
lo sperimentatore faceva quel rumore. Albert acquisì
quindi la paura e la reazione di evitamento nei confronti CASO 4.4
del topo. Una bambina di quattro anni stava giocando al parco.
Convinta di avere visto un serpente, è corsa alla macchi-
TRA LE RIGHE na dei genitori e ci è saltata dentro, sbattendo forte la
Scimmia vede, scimmia fa? portiera per chiuderla e, purtroppo, chiudendosi una
mano tra il montante e la portiera stessa. In seguito al
Una mamma scimpanzé interagisce con il figlio e mo-
doloroso incidente, la bambina è andata più volte dal
della dei comportamenti che lui possa imitare. Sebbe-
medico. Prima poteva essere forse spaventata dai ser-
ne gli umani possano acquisire fobie sia attraverso il
penti, ma non era fobica. Dopo l’incidente si è invece
condizionamento classico che il modellamento, la ri-
instaurata una fobia, non nei confronti delle automobi-
cerca indica che gli scimpanzé acquisiscono più facil-
li o delle portiere, ma dei serpenti. La fobia dei serpenti
mente tali paure (o altri tipi di comportamenti e reazio-
perdurava ancora nel’età adulta, quando si è rivolta a
ni) attraverso il modellamento.
me per un consulto e una terapia (Marks, 1977, p. 192).
Approfondimento
te sono le tecniche comportamentali, soprattutto nel caso persona che ha il terrore delle altezze, per esempio, può
di fobie specifiche. Gli studi hanno dimostrato che tali salire su una sedia o su una scala a pioli. Oppure il con-
tecniche sono molto più efficaci e si dimostrano migliori fronto può essere immaginario, un processo detto desen-
di altri approcci nella maggior parte dei confronti diretti. sibilizzazione immaginaria; in questo caso la persona
Esamineremo per prime le tecniche comportamentali. immagina l’evento ansiogeno mentre il terapeuta lo de-
scrive. Il paziente percorre via via l’intera lista, abbinan-
Trattamenti per le fobie specifiche do il proprio stato di rilassamento a ciascun elemento
Le fobie specifiche sono state tra i primi disturbi d’ansia ansiogeno.
a essere trattati con successo nella pratica clinica. Gli
approcci comportamentali più usati sono la desensibiliz- TRA LE RIGHE
zazione, l’esposizione e il modeling o modellamento. Le paure delle persone famose
Nel loro insieme, si parla di trattamento di esposizione
Napoleone Bonaparte Gatti
perché gli individui che soffrono di fobie vengono espo-
Johnny Depp Clown, ragni, fantasmi
sti agli oggetti o alle situazioni temute.
Justin Timberlake Serpenti
TRA LE RIGHE Elisabetta I Rose
Recuperare il tempo perduto Billy Bob Thornton Mobili antichi
Edgar Allan Poe Spazi chiusi
Oggi molti parchi offrono programmi comportamenta-
Harry Houdini Spazi chiusi
li per coloro che hanno il terrore delle montagne russe
e delle attrazioni di nuovo tipo. Alla fine del «tratta- Adolf Hitler Spazi chiusi
mento» alcuni riescono a salire sulle montagne russe e Nicole Kidman Farfalle
a divertirsi molto, altri invece possono approfittare solo Howard Hughes Germi
della relativa tranquillità della ruota panoramica. Madonna Tuoni
John Madden Viaggi in aereo
I soggetti trattati per mezzo della desensibilizzazione Whoopi Goldberg Viaggi in aereo
sistematica, tecnica sviluppata da Joseph Wolpe (1997, Aretha Franklin Viaggi in aereo
1987, 1969), imparano a rilassarsi gradualmente ogni
Christina Ricci Piante d’appartamento
volta che sono messi di fronte agli oggetti o alle situazio-
Cher Viaggi in aereo
ni di cui hanno terrore. I terapeuti che utilizzano queste
tecniche iniziano con un training di rilassamento, in cui (Szegedy-Maszak, 2005)
i soggetti imparano a rilassare profondamente i muscoli
con la volontà. I terapeuti guidano inoltre i soggetti nella Poiché il primo elemento della lista è solo leggermen-
creazione di una gerarchia delle paure, un elenco di og- te ansiogeno, in genere dopo pochissimo tempo la perso-
getti o situazioni temute, dalle più lievi a quelle estrema- na riesce a essere completamente rilassata in sua presen-
mente angosciose. za. Sono necessarie diverse sedute per risalire la gerar-
chia delle paure, fino ad arrivare a superare quella che
Trattamenti di esposizione: trattamenti comporta- per loro è fonte di terrore.
mentali che prevedono l’esposizione del soggetto fobi- Un altro trattamento comportamentale per le fobie
co all’oggetto o alla situazione temuti. specifiche è l’immersione, o flooding. I terapeuti che la
Desensibilizzazione sistematica: trattamento com- applicano ritengono che il soggetto fobico cessi di teme-
portamentale che impiega tecniche di rilassamento e re le cose che gli fanno paura dopo ripetute esposizioni a
una gerarchia di elementi ansiogeni per guidare il sog- esse e dopo essersi convinte che in realtà sono abbastan-
getto fobico a reagire con calma di fronte agli oggetti za innocue. I soggetti sono costretti ad affrontare oggetti
o alle situazioni temuti. o situazioni ansiogene senza prima essersi sottoposti a
Flooding: anche immersione, indica un trattamento tecniche di rilassamento e senza alcuna gradualità. La
delle fobie in cui il soggetto viene esposto ripetuta- procedura di immersione, come la desensibilizzazione,
mente e senza gradualità all’oggetto temuto, per fargli può avvenire in vivo o essere immaginaria.
capire che esso è in realtà innocuo. Quando il terapeuta guida il soggetto a immaginare
oggetti o situazioni ansiogene, spesso esagera la sua de-
I soggetti imparano quindi ad associare il rilassamen- scrizione, in modo che il soggetto provi un intenso stato
to con gli oggetti o le situazioni temute. Quando il pa- di allarme emotivo. Riportiamo il caso di una donna con
ziente è completamente rilassato, il terapeuta lo pone di la fobia dei serpenti, in cui il terapeuta la conduce a im-
fronte all’evento che si trova nel punto più basso della maginare tra le altre la scena descritta nel Caso 4.5.
sua gerarchia. Questo può avvenire con un confronto re- Nel modeling, o modellamento, è il terapeuta a con-
ale, un processo detto desensibilizzazione in vivo. Una frontarsi con l’oggetto o la situazione ansiogena mentre
gna di fronte al gruppo e servire il tè agli altri membri per aiutare le persone a migliorare le proprie abilità so-
del gruppo (Emmelkamp, 1982). ciali. In genere essi modellano i comportamenti sociali
Anche le terapie cognitive sono ampiamente usate appropriati per i loro pazienti e li incoraggiano a provare
per il trattamento dell’ansia sociale, spesso in abbina- a metterli in pratica. I soggetti avviano quindi un gioco
mento alle tecniche comportamentali (Rosenberg et al., di ruolo con il terapeuta, provando il nuovo comporta-
2010; McEvoy, 2007). Nel dialogo riportato di seguito mento finché non lo hanno acquisito. Nel corso del pro-
(Caso 4.6), Albert Ellis utilizza la terapia razionale- cesso, il terapeuta fornisce un feedback costante e rinfor-
emotiva con un uomo che teme di essere ignorato e re- za (loda) il soggetto quando ha eseguito l’esercizio nel
spinto se prende la parola durante un incontro con amici. modo giusto.
La discussione era avvenuta dopo che l’uomo si era
esercitato in autonomia a identificare le proprie aspetta- TRA LE RIGHE
tive sociali negative e a sforzarsi di dire la prima cosa Playlist ansiogena
che gli passasse per la mente nelle situazioni sociali, an-
che se poteva sembrargli stupido. Molte persone, nell’era della musica digitale, oggi si
scambiano in rete elenchi di brani e non è quindi sor-
Addestramento alle abilità sociali: approccio tera- prendente che gli psicologi abbiano osservato una cer-
peutico che insegna ad acquisire o a migliorare le pro- ta diffusione dell’«ansia da playlist», ossia un’intensa
prie abilità sociali e la comunicazione assertiva attra- preoccupazione riguardo all’immagine che viene con-
verso il gioco di ruolo e la messa in pratica di compor- vogliata dalla musica resa disponibile agli altri. Si tratta
tamenti desiderabili. di un problema ormai comune tra gli studenti universi-
tari e i colleghi di ufficio. In uno studio, un ragazzo ha
rivelato «Ho appena esaminato la mia playlist e mi so-
Dagli studi condotti al riguardo è emerso che la tera- no detto “Chissà che razza di immagine sto dando di
pia razionale-emotiva e altri approcci cognitivi sono re- me”. L’ho analizzata a fondo per vedere se c’erano
almente efficaci nel ridurre l’ansia sociale (Rosenberg et brani che non volevo che gli altri sapessero che ho»
al., 2010; Hollon et al., 2006). I benefici in genere persi- (CHI Conference, 2005).
stono per anni. D’altra parte, le ricerche indicano inoltre
che se la terapia cognitiva si rivela spesso utile nel ridur- Spesso il rinforzo da parte di persone con difficoltà
re l’ansia sociale, non è altrettanto efficace nell’aiutare sociali analoghe è più efficace del solo rinforzo del tera-
le persone ad acquisire le abilità necessarie per affronta- peuta. Nei gruppi di addestramento alle abilità sociali e
re le situazioni sociali temute. In questo caso è necessa- nei gruppi di addestramento alla comunicazione asserti-
rio anche un insegnamento delle abilità sociali. va i membri provano e mettono in pratica i nuovi com-
portamenti sociali con gli altri membri del gruppo. Il
Come possono essere migliorate le abilità sociali? gruppo può inoltre fornire una guida su ciò che è consi-
Nell’addestramento alle abilità sociali il terapeuta usa derato socialmente appropriato. La ricerca indica che
una combinazione di diverse tecniche comportamentali l’addestramento alle abilità sociali, sia nella forma indi-
CASO 4.6
Dopo due settimane di questo esercizio, il paziente si pre- «Sì, proprio quello.»
sentò alla seduta di terapia successiva e disse: «Ho fatto «Quello è stato ancora peggio. Molto più difficile di quan-
quello che lei mi ha detto di fare. […] Ogni volta, come ha to pensassi. Però ce l’ho fatta.»
detto lei, che mi sono ritrovato a isolarmi dalle persone, mi «E com’è andata?»
sono detto: “Ora, anche se non riesci a trovarle, devono «Oh, per niente male. Ho parlato più volte; più di quanto
esserci delle frasi da dire. Quali sono?”. E le ho finalmente avessi mai fatto prima. Alcuni ne sono stati molto sorpresi.
trovate. E ce n’erano anche tante! Tutte sembravano espri- Anche Phyllis è stata molto sorpresa. Però ho parlato.» […]
mere la stessa cosa.» «E come si è sentito dopo che è riuscito a esprimersi?»
«Che cosa?» «Benissimo! Non ricordo quand’è che mi sono sentito co-
«Che io, beh, sarei stato comunque emarginato. […] Se sì l’ultima volta. Mi sono sentito, beh, semplicemente in-
avessi parlato, sarei stato emarginato. E se questo fosse credibile … bello, cioè, era veramente qualcosa che valeva
successo sarebbe stato per me orribile. E non c’era ragione la pena provare! Ma è stato così difficile. Pensavo di non
perché io, mmm, facessi, mmm, quel genere di cosa, e farcela. Durante la settimana mi sono dovuto sforzare un
dovessi essere respinto in quella maniera orribile.» […] altro paio di volte. Ma l’ho fatto. E ne sono stato felice!»
«Ha eseguito la seconda parte dell’esercizio assegnato?» (Ellis, 1962, pp. 202-203)
«Sforzarmi di parlare e di esprimermi?»
Tabella 4.8 Disturbo di panico. Quali sono i fattori biologici alla base del disturbo di
panico?
DSM Checklist
Per comprendere la base biologica del disturbo di pani-
Attacchi di panico ricorrenti e inaspettati. co, i ricercatori hanno utilizzato una procedura retrospet-
n mese o più di uno dei seguenti sintomi dopo
U tiva, a partire dalla comprensione del meccanismo
almeno un attacco: d’azione degli antidepressivi che sembravano avere
reoccupazione persistente di avere un altro at-
P
un’azione calmante. Essi sapevano che questi particolari
tacco di panico. farmaci operano a livello cerebrale soprattutto modifi-
Preoccupazioni di possibili implicazioni o conse- cando l’attività della noradrenalina (o norepinefrina),
guenze degli attacchi di panico. uno tra i tanti neurotrasmettitori che trasportano messag-
Significativo cambiamento di comportamento cor- gi tra i neuroni. Dato che i farmaci erano utili nell’elimi-
relato agli attacchi. nare gli attacchi di panico, gli studiosi iniziarono a so-
Tratto da APA, 2000.
spettare che il disturbo di panico potesse essere causato
da un’attività anomala della noradrenalina.
Numerosi studi hanno provato che l’attività della no-
radrenalina è effettivamente irregolare nelle persone che
ristretta e non riescono a conservare a lungo un posto di soffrono di attacchi di panico. Per esempio, il locus ce-
lavoro. ruleus (o punto blu) è un’area del cervello ricca di neu-
Fino a non molto tempo fa, i clinici non sapevano ri- roni che utilizzano noradrenalina. Quando nella scimmia
conoscere il nesso esistente tra l’agorafobia e gli attacchi l’area viene sottoposta a elettrostimolazione, l’animale
di panico. Oggi si sa invece che gli attacchi di panico, o ha una reazione di tipo panico; si ipotizza quindi che le
perlomeno certi sintomi affini, in generale aprono la reazioni di panico possano essere collegate a cambia-
strada all’agorafobia: dopo che si sono verificati uno o menti nell’attività della noradrenalina a livello di locus
più attacchi imprevedibili, alcuni soggetti temono di ceruleus (Redmond, 1981, 1979, 1977). In una serie di
avere altri attacchi in luoghi pubblici, dove sarebbe dif- ricerche analoghe gli studiosi sono riusciti a produrre
ficile trovare aiuto o allontanarsi. attacchi di panico nell’uomo iniettando ai soggetti so-
Non tutti coloro che sono affetti da disturbo di panico stanze note per influenzare l’attività della noradrenalina
sviluppano l’agorafobia, ma molti sì. Il DSM-IV-TR di- (Bourin et al., 1995; Charney et al., 1990, 1987).
stingue fra disturbo di panico senza agorafobia e distur-
bo di panico con agorafobia. Circa il 2,8% di tutta la Noradrenalina (o norepinefrina): neurotrasmettito-
popolazione degli Stati Uniti soffre ogni anno dell’uno o re la cui attività anomala è collegata al disturbo di pa-
dell’altro tipo; quasi il 5% manifesta uno dei due distur- nico e alla depressione.
bi in qualche momento della vita (Kessler et al., 2009, Locus ceruleus: piccola area cerebrale che sembra es-
2006, 2005). Entrambi i tipi di disturbo di panico tendo- sere attiva nella regolazione delle emozioni. Molti dei
no a manifestarsi nella tarda adolescenza o all’inizio suoi neuroni utilizzano noradrenalina.
dell’età adulta e colpiscono le donne in misura perlome- Amigdala: piccola struttura cerebrale a forma di man-
no doppia rispetto agli uomini (APA, 2000). La preva- dorla che elabora le informazioni emotive.
lenza del disturbo di panico negli Stati Uniti è simile in
tutti i gruppi culturali e razziali. Le percentuali sono so- Gli studi stabilirono quindi un collegamento tra nora-
vrapponibili in tutte le culture del mondo, anche se in drenalina e locus ceruleus per gli attacchi di panico. Al-
contesti specifici ci sono differenze tra un paese e l’altro tre ricerche più recenti indicano tuttavia che l’origine
(Nazarian, Craske, 2008). Le ricerche indicano che negli degli attacchi di panico va ricondotta probabilmente a
Stati Uniti circa il 35% dei soggetti con disturbo di pani- qualcosa di più complesso di un singolo neurotrasmetti-
co è attualmente in terapia (P. S. Wang et al., 2005). tore in una limitata area cerebrale. Si è visto, per esem-
pio, che le reazioni emotive di diverso tipo sono collega-
4.3.1 Prospettiva biologica te a circuiti cerebrali, ossia reti di strutture cerebrali che
Negli anni Sessanta i clinici fecero una scoperta sorpren- lavorano in sinergia, stimolando ognuna la reazione
dente: per il disturbo di panico i risultati migliori si ave- dell’altra e producendo un particolare tipo di reazione
vano con alcuni farmaci antidepressivi, utilizzati per ri- emotiva. Il circuito che produce le reazioni di panico
durre i sintomi della depressione, anziché con la mag- comprende aree cerebrali come l’amigdala, il nucleo
gior parte dei benzodiazepinici, i farmaci usati nel tratta- ventromediale dell’ipotalamo, la sostanza grigia centra-
mento del disturbo d’ansia generalizzato (D. F. Klein, le e il locus ceruleus (Ninan, Dunlop, 2005) (si veda la
1964; Klein, Fink, 1962). Da questa osservazione si è Figura 4.3). Quando una persona si trova di fronte a un
giunti alle prime spiegazioni biologiche e ai trattamenti oggetto o a una situazione che la terrorizza, si ha un’atti-
adeguati del disturbo di panico. vazione dell’amigdala, una piccola struttura a forma di
mandorla che elabora le informazioni emotive. L’amig- anomalie nell’attività della noradrenalina, del funziona-
dala stimola a sua volta le altre aree del circuito, attivan- mento del locus ceruleus e di altri elementi del circuito
do una reazione temporanea di «allarme e fuga» (au- cerebrale del panico? Una possibilità è quella di una pre-
mento di frequenza cardiaca, sudorazione, pressione disposizione ereditaria a sviluppare tali anomalie (Buri-
sanguigna e così via) molto simile a una reazione di pa- jon, 2007; Torgersen, 1990, 1983); pertanto, se è impli-
nico (Gray, McNaughton, 1996). Oggi la maggior parte cato un fattore genetico, i consanguinei stretti dovrebbe-
dei ricercatori ritiene che questo circuito cerebrale (com- ro presentare un tasso di disturbo di panico superiore a
presi i neurotrasmettitori attivi in tutto il circuito) abbia quello dei parenti lontani. Gli studi confermano infatti
probabilmente un funzionamento improprio nelle perso- che tra i gemelli identici (gemelli che hanno uguale pa-
ne che soffrono di disturbo di panico (Burijon, 2007; trimonio genetico), se uno dei due soffre di disturbo di
Bailey et al., 2003). panico, ne soffre anche l’altro circa nel 31% dei casi
È importante notare che il circuito cerebrale respon- (Tsuang et al., 2004). Tra i gemelli fraterni (che hanno in
sabile delle reazioni di panico sembra essere diverso da comune solo alcuni geni), se un gemello soffre di distur-
quello responsabile delle reazioni d’ansia (reazioni più bo di panico, l’altro presenta lo stesso disturbo solo
sfumate, continuative e dominate dalla preoccupazione nell’11% dei casi (Kendler et al., 1995, 1993).
rispetto alle reazioni di panico) (si veda la Figura 4.4). Il
circuito cerebrale dell’ansia, che funziona impropria- Terapie farmacologiche
mente nelle persone con disturbo d’ansia generalizzato, Come abbiamo accennato più sopra, nel 1962 i ricerca-
comprende l’amigdala, la corteccia prefrontale e la cor- tori hanno scoperto che alcuni antidepressivi sono in
teccia cingolata anteriore (McClure et al., 2007). grado di prevenire gli attacchi di panico o di ridurne la
Alcune delle aree cerebrali e dei neurotrasmettitori frequenza. Dall’epoca di questo imprevisto risultato, nu-
nei due circuiti sono ovviamente in comune (in particola- merosi studi condotti in tutto il mondo hanno conferma-
re l’amigdala, che sembra essere centrale in entrambi i to l’osservazione iniziale (Julien, 2008; Burijon, 2007).
circuiti), ma la scoperta che il circuito cerebrale del pani- Sembra che tutti gli antidepressivi che ristabiliscono
co e dell’ansia sono diversi ha ulteriormente confermato l’attività adeguata della noradrenalina nel locus ceruleus
l’ipotesi degli studiosi, ossia che il disturbo di panico è e in altre aree cerebrali siano in grado di contribuire a
biologicamente diverso dal disturbo d’ansia generalizza- prevenire o a ridurre i sintomi di panico (Pollack, 2005;
to e, peraltro, da ogni altro tipo di disturbo d’ansia. Redmond, 1985). Tali farmaci apportano perlomeno un
Perché alcune persone potrebbero presentare delle miglioramento nell’80% dei pazienti con disturbo di pa-
Figura 4.3 Origini biologiche del panico. Il circuito cere- Figura 4.4 Origini biologiche dell’ansia. Il circuito cerebra-
brale che produce le reazioni di panico comprende l’amigdala, le collegato alle reazioni d’ansia sembra essere distinto dal cir-
il nucleo ventromediale dell’ipotalamo, la sostanza grigia cen- cuito che produce le reazioni di panico. I due circuiti hanno in
trale e il locus ceruleus. comune l’amigdala, ma il circuito d’ansia comprende anche la
corteccia prefrontale e la corteccia cingolata anteriore.
nico, stato che perdura fino a che continua l’assunzione è che i soggetti che tendono ad andare nel panico prova-
del farmaco (McNally, 2001). Negli ultimi anni il princi- no in genere, anche se non volontariamente, sensazioni
pio attivo alprazolam (Xanax) e altri potenti farmaci fisiche più frequenti o più intense rispetto alla maggio-
benzodiazepinici si sono dimostrati efficaci nel tratta- ranza delle persone (Nardi et al., 2001). In effetti, le sen-
mento del disturbo di panico (Julien, 2005; Pollack, sazioni che più spesso vengono male interpretate nel di-
2005). Sembra che le benzodiazepine agiscano indiret- sturbo di panico sembrano essere l’aumento di anidride
tamente sul disturbo, influenzando l’attività della nora- carbonica nel sangue, le alterazioni della pressione san-
drenalina a livello cerebrale. I clinici hanno scoperto guigna e l’aumento della frequenza cardiaca, tutte mani-
inoltre che gli stessi antidepressivi e i benzodiazepinici festazioni fisiche che in parte sono controllate dal locus
sono d’aiuto nei casi di disturbo di panico con agorafo- ceruleus e da altre aree del circuito cerebrale del panico.
bia (Clum, Febbraro, 2001). Quali che siano le cause precise di tali interpretazioni
erronee, la ricerca indica che i soggetti che tendono a
4.3.2 Prospettiva cognitiva provare panico hanno un’elevata sensibilità all’ansia:
I teorici di orientamento cognitivo riconoscono che i fat- essi sono cioè concentrati sulle proprie sensazioni fisi-
tori biologici sono solo una delle cause degli attacchi di che per buona parte del tempo, sono incapaci di valutarle
panico. Nella loro visione, le vere reazioni di panico av- in modo logico e le interpretano come potenzialmente
vengono esclusivamente nelle persone che fraintendono dannose (Wilson, Hayward, 2005). Uno studio ha rileva-
gli eventi fisiologici che si verificano a livello fisico. I to che le persone con elevata sensibilità all’ansia (deter-
trattamenti di tipo cognitivo mirano quindi a correggere minata attraverso un’apposita indagine) avevano una
questi fraintendimenti. probabilità quintupla rispetto agli altri di sviluppare un
disturbo di panico (Maller, Reiss, 1992). Da altri studi è
La spiegazione cognitiva: fraintendere le sensazioni emerso che gli individui con disturbo di panico in genere
fisiche hanno una sensibilità all’ansia maggiore rispetto agli al-
I teorici cognitivisti ritengono che le persone che tendo- tri (Dattilio, 2001; McNally, 2001).
no a farsi prendere dal panico potrebbero essere ipersen-
sibili nei confronti di alcune sensazioni fisiche; quando Challenge test biologico: procedura utilizzata per
provano tali sensazioni all’improvviso le interpretano produrre il panico nei partecipanti alla ricerca o nei pa-
erroneamente come segnali di una catastrofe medica zienti sottoponendoli a intense attività fisiche o facen-
(Casey et al., 2004). Anziché attribuire la causa probabi- do loro eseguire qualche altra attività potenzialmente
in grado di indurre il panico, in presenza del ricercato-
le di tali sensazioni a «qualcosa che ho mangiato» o a
re o del terapeuta.
«una discussione con il mio capo», le persone inclini al
panico sono sempre più angosciate e temono di perdere Sensibilità all’ansia: tendenza a fissarsi sulle sensa-
il controllo, la catastrofe, non riescono a vedere le cose zioni fisiche, a valutarle in modo illogico e a interpre-
con obiettività e precipitano rapidamente nel panico. Per tarle negativamente.
esempio, molte persone con disturbo di panico sembrano
respirare rapidamente ma in modo superficiale, ossia Terapia cognitiva
vanno in iperventilazione nelle situazioni di stress. La I terapeuti cognitivisti provano a correggere le interpre-
respirazione anomala li porta a pensare di essere in peri- tazioni erronee delle sensazioni fisiche di chi tende a
colo di soffocare e vanno nel panico (Dratcu, 2000). Ta- provare panico (McCabe, Antony, 2005). Il primo passo
li soggetti sono quindi portati a pensare che queste e al- è quello di informare i pazienti sulla natura generale de-
tre sensazioni «pericolose» possano ripresentarsi in gli attacchi di panico, sulle cause reali delle sensazioni
qualsiasi momento e sono quindi costantemente in allar- fisiche e sulla tendenza a fraintendere tali sensazioni.
me riguardo a futuri attacchi di panico. Nella fase successiva, ai pazienti viene insegnato ad ap-
Nei challenge test biologici i ricercatori producono plicare sistemi di interpretazione più precisi durante le
un’iperventilazione o altre sensazioni biologiche tramite situazioni stressanti, bloccando così all’inizio la sequen-
la somministrazione di farmaci o dando istruzioni ai par- za del panico. I terapeuti possono inoltre insegnare ai
tecipanti di respirare, fare attività fisica o semplicemente pazienti ad affrontare l’ansia, ad esempio attraverso tec-
di pensare in certo modo. Non sorprende che i parteci- niche di rilassamento e di respirazione, e a distrarsi
panti con disturbo di panico provino durante questi test dall’ascolto delle sensazioni, magari avviando una con-
maggiore angoscia dei partecipanti che non hanno que- versazione con qualcuno.
sto disturbo, in particolare quando pensano che le sensa- I terapeuti cognitivisti possono utilizzare challenge
zioni fisiche che provano siano pericolose o al di là del test biologici per indurre le sensazioni di panico, in mo-
loro controllo (Masdrakis, Papakostas, 2004). do che i pazienti possano applicare le abilità appena ac-
Perché alcune persone tendono a dare interpretazioni quisite sotto la supervisione attenta dell’esperto (Meuret
erronee delle proprie sensazioni fisiche? Una possibilità et al., 2005). Alle persone in cui l’attacco di panico vie-
Approfondimento
ne innescato in genere da un aumento della frequenza gnitivi di questo tipo si dimostrano utili anche nel caso
cardiaca si può dire per esempio di saltellare sul posto di persone in cui il disturbo di panico è associato ad ago-
per diversi minuti o di salire rapidamente le scale. Esse rafobia. Per alcuni soggetti che presentano anche agora-
possono quindi esercitarsi a interpretare correttamente le fobia, la terapia prevede tecniche di esposizione oltre al
sensazioni che ne derivano, senza fissarsi su di esse. programma di trattamento cognitivo, un abbinamento
La ricerca conferma l’utilità del trattamento cogniti- che si è rivelato molto efficace. La terapia cognitiva si è
vo nelle persone con disturbo di panico (Marchand et al., dimostrata utile almeno quanto i farmaci antidepressivi
2009; Otto, Deveney, 2005). Dai risultati di diversi studi o l’alprazolam nel trattamento del disturbo di panico e
internazionali è emerso che l’85% dei partecipanti che talvolta anche di più (McCabe, Antony, 2005). Tenuto
hanno ricevuto questo tipo di trattamento non ha più conto dell’efficacia sia del trattamento cognitivo che di
avuto crisi di panico per due anni o più, rispetto al 13% quello farmacologico, molti clinici adottano una combi-
dei partecipanti del gruppo di controllo. I trattamenti co- nazione di entrambi (Julien, 2008; Baskin, 2007). Non è
tuttavia ancora chiaro se questa strategia sia più efficace sione e migliorare la prova. Molte persone trovano con-
della sola terapia cognitiva. forto nel ripetere rituali religiosi o culturali, come tocca-
re una mezuzah per un ebreo, spruzzare acqua benedetta
Sintesi per un cattolico o passarsi tra le dita i grani di un rosario
Disturbo di panico in diverse culture.
Gli attacchi di panico sono brevi accessi periodici di
paura incontrollata che si manifestano all’improvviso. Ossessione: pensiero o idea, impulso o immagine
Chi soffre di disturbo di panico ha attacchi ripetuti e persistente che si ripresenta costantemente in modo
improvvisi e senza ragione apparente. Quando il di- intrusivo e provoca ansia.
sturbo di panico è associato ad agorafobia, viene de- Compulsione: comportamento ripetitivo e rigido o
finito disturbo di panico con agorafobia. atto mentale che una persona si sente obbligata a
Alcuni teorici di orientamento biologico ritengono che mettere in pratica allo scopo di prevenire o ridurre
alla base del disturbo di panico vi sia un’attività ano- l’ansia.
mala del neurotrasmettitore noradrenalina nel locus Disturbo ossessivo-compulsivo: disturbo in cui una
ceruleus, una struttura cerebrale. Altri pensano che nel persona ha pensieri ricorrenti e indesiderati, prova la
disturbo siano implicati altri neurotrasmettitori e strut- necessità di eseguire azioni rigide e ripetitive, o presen-
ture del circuito cerebrale del panico. ta entrambi gli aspetti.
I terapeuti a indirizzo biologico utilizzano alcuni far-
maci antidepressivi o potenti benzodiazepinici per il Secondo il DSM-IV-TR, si ha una diagnosi di distur-
trattamento del disturbo di panico. bo ossessivo-compulsivo quando ossessioni o compul-
Secondo i teorici cognitivisti, le persone che tendono sioni diventano eccessive o irrazionali, causano ango-
a provare panico sono ipersensibili nei confronti delle scia e malessere, assorbono gran parte del tempo o inter-
proprie sensazioni fisiche e le fraintendono facilmen- feriscono con le funzioni quotidiane (si veda la Tabella
te, ritenendole sintomi di un grave problema medico. 4.9). Il disturbo viene classificato tra i disturbi d’ansia
Queste persone hanno un’elevata sensibilità all’ansia perché le ossessioni causano molta tensione, mentre le
e manifestano molta tensione anche durante i challen- compulsioni hanno lo scopo di prevenire o attenuare
ge test biologici. Nella terapia cognitiva, i pazienti l’ansia. Inoltre la tensione aumenta se la persona cerca di
apprendono come interpretare con maggiore precisio- resistere alle proprie ossessioni o compulsioni.
ne le proprie sensazioni fisiche eaffrontare meglio
l’ansia. TRA LE RIGHE
Lo show non può continuare
Il 12 settembre 2007, l’eclettico duo garage-rock Whi-
4.4
te Stripes fu costretto ad annunciare ai suoi numerosi
DISTURBO OSSESSIVO- fan che doveva cancellare le date restanti del tour
COMPULSIVO americano, poiché la batterista Meg White «soffriva di
ansia acuta e […] non era in quel momento in grado di
Le ossessioni sono pensieri o idee, impulsi o immagini viaggiare.»
persistenti che sembrano invadere la coscienza di una
persona. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi Una donna affetta da questo disturbo osservava: «Non
e rigidi o atti mentali che alcune persone sentono di do- riesco ad andare a dormire se non sono sicura che tutto in
vere eseguire allo scopo di prevenire o ridurre l’ansia. casa sia al suo posto, in modo che quando mi alzo al mat-
Come indica la Figura 4.5 alla pagina seguente, quasi tino la casa sia perfettamente organizzata. Lavoro come
tutti hanno piccole ossessioni o compulsioni. Può capita- una pazza per sistemare tutto prima di andare a letto, ma
re di non riuscire a pensare ad altro quando si deve pre-
sentare un lavoro o sostenere un esame, o di continuare a
chiedersi se ci si è dimenticati di spegnere il gas o chiu-
Tabella 4.9 Disturbo ossessivo-compulsivo.
dere a chiave la porta. Qualcuno si sente meglio se evita
di calpestare le commessure tra le lastre dei marciapiedi, DSM Checklist
se cambia percorso quando incontra un gatto nero o di-
Ossessioni o compulsioni ricorrenti.
spone le sue cose nell’armadio in un certo ordine.
Le piccole ossessioni e compulsioni possono anzi ri- iconoscimento passato o presente che le ossessioni
R
o compulsioni sono eccessive o irrazionali.
velarsi alquanto utili nella vita. I piccoli rituali hanno
una funzione calmante nei periodi di stress. Lo studente isagio marcato o menomazione significativa per
D
che canticchia mentalmente una melodia o tamburella le più di un’ora al giorno.
dita durante un esame scritto può scaricare così la ten- Tratto da APA, 2000.
Figura 4.5 Cara routine. La maggior parte delle persone trova confortante seguire delle routine fisse nell’esecuzione delle attivi-
tà quotidiane e, infatti, il 40% delle persone si irrita quando c’è un cambiamento nella routine.
quando mi alzo al mattino mi vengono in mente migliaia 4.4.1 Quali sono le caratteristiche delle
di cose che avrei dovuto fare. […] Non riesco a sopporta- ossessioni e delle compulsioni?
re l’idea di sapere che dovevo fare qualche cosa e non I pensieri ossessivi vengono percepiti come invadenti ed
l’ho fatta» (McNeil, 1967, pp. 26-28). estranei. Il tentativo di ignorare o resistere a questi pen-
sieri può provocare ansia ancora maggiore e i pensieri
TRA LE RIGHE tendono a ritornare con maggiore insistenza. Come la
Comportamenti ripetitivi donna di cui abbiamo riportato le osservazioni più sopra,
Si dice che Beethoven avesse l’abitudine d’immergere le persone che soffrono di ossessioni sono abbastanza
la testa nell’acqua fredda prima di accingersi a com- consapevoli di avere pensieri irrazionali.
porre musica. Le ossessioni assumono spesso la forma di desideri
ossessivi (ad esempio si desidera ripetutamente la morte
Secondo le indagini, quasi la metà degli adulti ritorna
del coniuge), impulsi (stimolo ripetuto di urlare oscenità
indietro dopo essere uscita di casa per controllare di
avere spento il gas o la luce.
al lavoro o in chiesa), idee (convinzione che vi siano
germi ovunque) o dubbi (preoccupazione di avere preso
Più della metà di tutte le persone che usano una sve- o di stare per prendere la decisione sbagliata). Nel Caso
glia la controlla più volte per verificare di averla impo- 4.7 riportato nella pagina seguente, un clinico descrive
stata in modo giusto. uno studente universitario ventenne tormentato da dubbi
(Kanner, 1995) ossessivi.
Alcuni temi fondamentali sono ricorrenti nei pensieri
Tra l’1 e il 2% della popolazione degli Stati Uniti e di della maggior parte di coloro che soffrono di pensieri
altri Paesi del mondo soffre ogni anno di disturbo osses- ossessivi (Abramowitz et al., 2008). Il tema più comune
sivo-compulsivo (Björgvinsson, Hart, 2008; Wetherell sembra essere l’idea della sporcizia o della contamina-
et al., 2006). Non meno del 3% sviluppa il disturbo in zione (Tolin, Meunier, 2008). Altri temi ricorrenti sono
qualche periodo della vita. Il disturbo colpisce nella stes- la violenza o l’aggressione, l’ordine, la religione e la
sa percentuale donne e uomini e persone di diverse razze sessualità. La prevalenza di tali temi può variare da una
e gruppi etnici. L’insorgenza ha inizio nella prima età cultura all’altra. Le ossessioni religiose, per esempio,
adulta e il disturbo persiste in genere per molti anni, an- sembrano essere più comuni nei Paesi o nelle culture
che se i sintomi e la loro gravità possono variare nel tem- dove vigono codici morali rigorosi e forti valori religiosi
po (Angst et al., 2004). Si ritiene che più del 40% delle (Björgvinsson, Hart, 2008).
persone con disturbo ossessivo-compulsivo cerchi un Le compulsioni presentano diversi punti in comune
trattamento (Kessler et al., 1999, 1994). con le ossessioni. Per esempio, sebbene i comporta-
ne di queste, nelle nevrosi ossessive si assiste a una pre- 1913). Al fine di difendersi da essa l’Io regredisce a un
ponderanza delle componenti anali, non è presente il precedente livello di sviluppo sado-anale e il Super-Io
fallimento della repressione né il ritorno del materiale diventa particolarmente severo producendo intense for-
rimosso. mazioni reattive che a livello conscio si esprimono sotto
Nello specifico, secondo Freud le nevrosi ossessive forma di pietà e pulizia (Freud, 1925). Così, per esem-
solitamente mostrano i loro primi sintomi nel secondo pio, nel famoso caso clinico dell’Uomo dei Topi Freud
periodo dell’infanzia (6-8 anni), esse rappresentano la (1909) interpreta l’intensa ossessione del paziente che
regressione a un’organizzazione psichica pre-edipica l’amato padre, morto da anni, potesse essere vittima di
dominata da componenti istintuali di matrice anale e sa- un’atroce tortura militare in cui i topi vengono indotti a
dica. La loro eziologia sarebbe da ricercarsi in fattori farsi strada nell’ano di un criminale, come una formazio-
costituzionali che ne predisporrebbero un successivo ne reattiva di un inconscio desiderio sadico nei confronti
sviluppo (Freud, 1913; A. Freud, 1966). Sarebbero pro- del genitore. Secondo l’autore, infatti, il paziente da pic-
prio tali fattori, infatti, a determinare l’intensità delle colo si era comportato alla stregua di un topo mordendo
tendenze sadico-anali e della scelta dei meccanismi di qualcuno, probabilmente la sua governante, e a seguito
difesa, scelta che successivamente definisce il quadro di ciò era stato duramente punito dal padre. La severa
sintomatologico. punizione, però, aveva comportato la nascita di un pro-
Ai fattori costituzionali si aggiungono fattori educa- fondo vissuto d’odio nei confronti del padre, vissuto che
zionali restrittivi intimamente connessi ai bisogni eva- il paziente aveva represso. L’ostilità nei confronti
cuativi del bambino. Durante il toilet training i genitori dell’oggetto d’amore (il genitore) aveva poi a sua volta
del soggetto ossessivo-compulsivo sarebbero stati geni- generato un inconscio desiderio che il padre potesse es-
tori eccessivamente controllanti e avrebbero sollecitato sere oggetto della penetrazione anale da parte di ratti
il bambino con richieste eccessive in relazione alla sue mordaci, desiderio che attraverso il meccanismo difensi-
età anagrafica. Il bambino, identificato con figure geni- vo della formazione reattiva era stato trasformato a livel-
toriali che si aspettavano che fosse più maturo di quanto lo conscio in timore ossessivo.
in realtà non potesse essere a causa della sua tenera età, Nell’architettura psichica di tali soggetti, infatti, è
interiorizza così un Super-Io sadico, a partire dai primi centrale la paura che i loro impulsi aggressivi possano
conflitti diadici relativi all’igiene, sviluppa un carattere sfuggire al loro controllo (Fisher, Greenberg, 1977; Sal-
anale caratterizzato da un’estrema ricerca dell’ordine, zman, 1980; D. Shapiro, 1965). Come afferma Speziale-
avarizia e ostinazione (Freud, 1908). Bagliacca (2010) la mente dell’ossessivo-compulsivo è
Riprendendo le concettualizzazioni di Freud, Karl una mente sfinterica, asfittica, che anestetizza il materia-
Abraham (1921) ipotizza che i tratti anali del carattere si le attraverso un controllo ossessivo dell’aggressività.
formino laddove i genitori facciano al bambino richieste L’Io di tali pazienti è un Io assediato, sotto scacco, inca-
troppo precoci di pulizia in relazione al momento della pace di effettuare qualsiasi tipo di scelta e di uscire dalla
defecazione. A seguito di ciò, secondo l’autore, si for- fortezza all’interno della quale si rifugiato poiché privo
merebbe nel bambino un conflitto tra l’attitudine conscia di quella naturale fiducia di base che si costruisce a par-
a sottomettersi alle richieste genitoriali e un inconscio tire dalla qualità delle relazioni primarie. Un Io impoten-
desiderio di rivolta. Tale ambivalenza ben si estrinseca te, che nutre una profonda vergogna che nasce dalla pau-
nella sintomatologia ossessivo-compulsivo che «se da ra di non essere compreso e dal profondo senso di inade-
un lato rappresenta le torture inflitte da un Super-Io par- guatezza che lo pervade (Rapoport, 1989; Mingone,
ticolarmente sadico, dall’altro contiene anche un tentati- 1999).
vo di ribellione contro queste accuse» (Speziale-Ba- Concludendo, potremmo affermare che all’interno di
gliacca, 2010, pp. 175-176). una cornice psicodinamica il disturbo ossessivo-compul-
In tale ottica, i pensieri ossessivi e le azioni compulsi- sivo può essere letto come il tentativo del soggetto di
ve tipiche di questa tipologia di soggetti rappresentano il controllare i profondi vissuti aggressivi che popolano il
tentativo di annullare retroattivamente gli impulsi legati suo mondo interno. Attraverso la formazione reattiva, lo
all’aggressività, all’avidità e alla sporcizia. Tali impulsi spostamento e l’annullamento il soggetto cerca così di
sono inaccettabili per il Super-Io severo e punitivo del difendersi dalle forti cariche di sadismo e dal senso di
paziente, ciò comporta da un lato l’attivazione di una colpa persecutoria che lo abitano.
costellazione difensiva volta a contrastarli (isolamento Una donna che continua a immaginare sua madre fe-
dell’affetto, spostamento, razionalizzazione, formazione rita e sanguinante, per esempio, può scacciare questo
reattiva), dall’altro intense angosce esensi di colpa per- pensiero con ripetuti controlli sulla sicurezza della casa.
secutori. Secondo la teoria psicodinamica, nel disturbo osses-
Oltre all’erotismo anale, per comprendere la forma- sivo-compulsivo sono particolarmente attivi tre mecca-
zione dei sintomi delle nevrosi ossessive, è centrale il nismi di difesa dell’Io: isolamento, annullamento e for-
ruolo assolto dall’aggressività (Freud, 1909; Jones, mazione reattiva. Le persone che ricorrono al meccani-
Approfondimento
smo di isolamento semplicemente disconoscono i pen- desideri del tutto opposti agli impulsi ritenuti inaccetta-
sieri indesiderati, che percepiscono come interferenze bili. Ad esempio, alcuni possono manifestare nella vita
estranee. Coloro che applicano il meccanismo di annul- quotidiana una gentilezza compulsiva e una grande dedi-
lamento mettono in atto comportamenti intesi a cancel- zione nei confronti degli altri allo scopo di contrastare
lare gli impulsi indesiderabili. Le persone che si lavano gli impulsi aggressivi.
continuamente le mani, per esempio, stanno forse annul- Sigmund Freud riconduceva il disturbo ossessivo-
lando simbolicamente i loro impulsi dell’Es, ritenuti compulsivo alla fase anale dello sviluppo (intorno ai due
inaccettabili. Le persone che sviluppano una formazio- anni). Egli ipotizzava che in questa fase alcuni bambini
ne reattiva assumono comportamenti che esprimono provassero intensa rabbia e vergogna in seguito a espe-
rienze negative nel controllo delle funzioni sfinteriche. cambiato la situazione, e dunque continuano a eseguire
Altri teorici di orientamento psicodinamico sostengono quella stessa azione in situazioni analoghe. L’atto divie-
invece che tali reazioni di rabbia infantile abbiano origi- ne così un metodo di prima scelta per evitare o ridurre
ne nel senso di insicurezza (Erikson, 1950; Sullivan, l’ansia (Frost, Steketee, 2001).
1953; Horney, 1937). In ogni caso, questi bambini pro-
vano continuamente la necessità di esprimere gli impulsi Isolamento: meccanismo difensivo dell’Io in cui le
forti e aggressivi dell’Es, sapendo allo stesso tempo che persone si isolano inconsciamente e disconoscono i
dovrebbero cercare di contenere e controllare tali impul- pensieri indesiderabili e non voluti, interpretandoli co-
si. Se il conflitto tra Es e Io perdura nel tempo, può sfo- me interferenze estranee.
ciare infine in un disturbo ossessivo-compulsivo. Annullamento: meccanismo di difesa dell’Io in cui le
Nell’insieme, la ricerca non ha dato piena conferma del- persone cancellano inconsciamente desideri o atti rite-
la spiegazione psicodinamica (Fitz, 1990). nuti inaccettabili mettendo in atto comportamenti dal
significato opposto.
TRA LE RIGHE Formazione reattiva: meccanismo di difesa dell’Io in
Origini delle superstizioni cui le persone sopprimono desideri ritenuti inaccetta-
bili assumendo comportamenti che esprimono deside-
Evitare di passare sotto una scala a pioli: antico Egitto
ri opposti.
(3000 a.C.)
Toccare legno: Nord America (2000 a.C.) Esposizione e prevenzione della risposta: tratta-
Zampa di coniglio come portafortuna: Europa occiden- mento comportamentale per il disturbo ossessivo-
tale (epoca precedente al 600 a.C.) compulsivo che espone il soggetto a pensieri o situa-
zioni ansiogeni e successivamente gli impedisce di
Spezzare una forcella di volatile: Italia (epoca prece-
mettere in atto gli atti compulsivi a cui è abituato. È
dente al 400 a.C.)
detto anche esposizione e prevenzione del rituale.
Incrociare le dita: Europa occidentale (epoca preceden-
te al 100 a.C.)
Stanley Rachman, noto scienziato clinico, ha dimo-
Evitare gli specchi rotti: antica Roma (I secolo)
strato nei suoi studi che in effetti le compulsioni sono
Appendere un ferro di cavallo a protezione della casa:
seguite da una riduzione dell’ansia. In un esperimento,
antica Grecia (IV secolo)
per esempio, dodici soggetti che manifestavano la com-
Evitare i gatti neri: Inghilterra (Medio Evo)
pulsione a lavarsi continuamente le mani furono messi a
(Panati, 1987) contatto con oggetti che consideravano contaminati
(Hodgson, Rachman, 1972). I rituali messi in atto dai
Nel trattamento di pazienti con disturbo ossessivo- soggetti sembravano in effetti ridurre l’ansia, confer-
compulsivo, i terapeuti di indirizzo psicodinamico cer- mando così l’ipotesi comportamentista.
cano di fare sì che il soggetto scopra e superi il conflitto
interiore e il tipo di difesa, utilizzando le consuete tecni- TRA LE RIGHE
che di associazione libera e interpretazione del terapeu- Rotolarsi nel fango
ta. Dalla ricerca sono giunte tuttavia scarse conferme ri-
La tecnica dell’esposizione e prevenzione della risposta
guardo all’utilità di un approccio psicodinamico tradi-
prevede che le persone con compulsioni alla pulizia
zionale (Bram, Björgvinsson, 2004). Così, attualmente possano ad esempio fare del giardinaggio e poi resiste-
alcuni terapeuti psicodinamici preferiscono trattare que- re alla tentazione di lavarsi le mani o fare la doccia.
sti pazienti con terapie a breve termine che, come abbia- Magari non si spingeranno a partecipare a una lotta
mo visto nel Capitolo 2, sono più dirette e orientate nel fango per divertimento, ma l’idea dovrebbe essere
all’azione rispetto alle tecniche classiche. chiara.
costretti a mettere in atto. Poiché essi trovano molte dif- Allo stesso tempo, la ricerca ha evidenziato alcuni li-
ficoltà a resistere a tali comportamenti, i terapeuti posso- miti nell’esposizione e prevenzione della risposta. Solo
no mostrare loro come fare. in pochi soggetti, tra quelli che hanno ricevuto il tratta-
Attualmente la tecnica dell’esposizione e prevenzio- mento, si ha la scomparsa di tutti i sintomi e circa un
ne della risposta è molto utilizzata sia come terapia indi- quarto di essi non mostra alcun miglioramento (Foa et
viduale che di gruppo. Alcuni terapeuti propongono an- al., 2005; Frost, Steketee, 2001). Inoltre si tratta di un
che delle procedure di auto-aiuto da svolgere a casa approccio poco utile nel caso di coloro che hanno osses-
(Foa et al., 2005): vengono cioè assegnati ai soggetti dei sioni, ma non compulsioni (Hohagen et al., 1998).
compiti di esposizione e prevenzione della risposta, co-
me quelli riportati di seguito nel caso di una donna con 4.4.4 Prospettiva cognitiva
compulsione alla pulizia: Per i teorici di orientamento cognitivo la spiegazione
del disturbo ossessivo-compulsivo inizia dal concetto
1. Vietato passare il panno sul pavimento del bagno per che tutti hanno pensieri ripetitivi, indesiderati e intrusi-
una settimana. Quindi, puliscilo in tre minuti con un vi. Per esemipo, a chiunque può accadere di pensare di
panno qualsiasi. Usa lo stesso panno anche per altre fare male agli altri o di essere contaminato da microbi,
faccende, senza lavarlo. ma la maggior parte delle persone scaccia o ignora age-
2. Procurati un pullover di lana morbida e pelosa e in- volmente questi pensieri (Baer, 2001). Le persone af-
dossalo per una settimana. Quando ti spogli per la fette dal disturbo, in genere danno la colpa a se stesse se
notte, non eliminare i pallini di lana. Non pulire la hanno questi pensieri e si aspettano che accada qualco-
casa per tutta la settimana. sa di terribile (Shafran, 2005; Salkovskis, 1999, 1985).
3. Tutta la famiglia deve stare in casa con le scarpe. Non Per evitare conseguenze negative cercano di neutraliz-
pulire la casa per una settimana. zare i pensieri, ossia pensano o si comportano in modo
4. Lascia cadere un biscotto sul pavimento non pulito, da sistemare le cose o modificarle (Salkovskis et al.,
raccoglilo da terra e mangialo. 2003).
5. Lascia lenzuola e coperte sul pavimento, poi rifai il Come atto di neutralizzazione i soggetti possono ad
letto. Non cambiare le lenzuola per una settimana. esempio chiedere rassicurazioni particolari agli altri,
(Emmelkamp, 1982, pp. 299-300) pensare deliberatamente solo a cose «positive», lavarsi
le mani o controllare ogni possibile fonte di pericolo.
Alla fine la donna riuscì a stabilire una routine ragio- Quando uno sforzo di questo tipo apporta un tempora-
nevole per la pulizia personale e della casa. neo miglioramento dello stato d’ansia, viene rinforzato e
Tra il 55 e l’85% dei soggetti con disturbo ossessivo- verrà probabilmente ripetuto. Alla fine il pensiero o atto
compulsivo sono migliorati notevolmente con la tecnica di neutralizzazione viene utilizzato così spesso che di-
di esposizione e prevenzione della risposta, migliora- viene, per definizione, un’ossessione o una compulsio-
menti spesso anche a lungo termine (McKay, Taylor, ne. Allo stesso tempo, il soggetto si convince sempre più
Abramowitz, 2010; Abramowitz et al., 2008). L’effica- della pericolosità dei pensieri intrusivi e spiacevoli.
cia dell’approccio suggerisce che chi soffre di questo Quando la paura di tali pensieri aumenta, questi iniziano
disturbo è un po’ come il superstizioso di una vecchia a presentarsi sempre più di frequente e diventano a loro
barzelletta, che continua a schioccare le dita per tenere volta ossessivi.
lontani gli elefanti. Quando qualcuno gli dice «Ma qui A sostegno di questa spiegazione, gli studi hanno ri-
non ci sono elefanti», l’uomo replica «Vedi? Funzio- levato che le persone con disturbo ossessivo-compulsivo
na!». Uno studio conclude: «A posteriori, si nota che il hanno pensieri intrusivi più spesso degli altri, ricorrono
soggetto con il disturbo [ossessivo-compulsivo] conti- a strategie di neutralizzazione più elaborate e constatano
nua a schioccare le dita, e se non smette di farlo (preven- una diminuzione dell’ansia dopo l’uso di tali tecniche
zione della risposta) e allo stesso tempo non si guarda (Shafran, 2005; Salkovskis et al., 2003).
attorno (esposizione), non imparerà niente di utile sugli Tutti quanti hanno talora pensieri indesiderati, ma so-
elefanti» (Berk, Efran, 1983, p. 546). lo alcuni sviluppano un disturbo ossessivo-compulsivo.
Per prima cosa dovremmo chiederci come mai queste
TRA LE RIGHE persone trovano angosciosi dei pensieri normali. I ricer-
Una battaglia persa catori hanno scoperto che questa popolazione tende (1) a
essere maggiormente depressa rispetto al resto della po-
Coloro che cercano di evitare ogni genere di contami-
nazione e di liberare se stessi e il mondo circostante da
polazione (Hong et al., 2004), (2) ad avere standard di
tutti germi combattono una battaglia persa in parten- condotta e di morale eccezionalmente elevati (Rachman,
za. Mentre parla, ognuno di noi emette 300 microsco- 1993), (3) a ritenere che i propri pensieri intrusivi equi-
piche goccioline di saliva al minuto, circa 2,5 a parola. valgano ad azioni e siano in grado di causare danni
(Steketee et al., 2003) e (4) a ritenere in generale di do-
vere per forza riuscire a controllare tutti i propri pensieri vi, la clomipramina e la fluoxetina (Anafranil e Prozac),
e azioni (Coles et al., 2005). in realtà, riducono anche i sintomi di tipo ossessivo e
I terapeuti di orientamento cognitivo guidano i pa- compulsivo (Stein, Fineberg, 2007).
zienti a concentrarsi sui processi cognitivi implicati nel Poiché questi particolari farmaci aumentano l’attività
disturbo ossessivo-compulsivo che li affligge. Essi dap- della serotonina, alcuni studiosi hanno concluso che il
prima spiegano loro che l’interpretazione erronea dei disturbo potrebbe essere causato proprio da una bassa
pensieri indesiderati, un eccessivo senso di responsabili- attività di tale neurotrasmettitore. Infatti, nel caso di di-
tà e gli atti di neutralizzazione contribuiscono in realtà a sturbo ossessivo-compulsivo si dimostrano utili solo i
produrre e a mantenere costanti i sintomi nel tempo. Poi farmaci antidepressivi che aumentano tale attività, men-
guidano i pazienti nell’identificare, analizzare e modifi- tre gli antidepressivi che agiscono per lo più su altri neu-
care le proprie percezioni distorte. In apparenza, le tec- rotrasmettitori non hanno in genere alcun effetto su que-
niche cognitive di questo tipo si rivelano spesso utili a sto disturbo (Jenike, 1992). Eppure, altri studi recenti
ridurre il numero e l’impatto di ossessioni e compulsioni indicano che altri neurotrasmettitori, in particolare il
(Rufer et al., 2005; Eddy et al., 2004). glutamato, il GABA e la dopamina hanno anch’essi un
ruolo importante nello sviluppo del disturbo ossessivo-
TRA LE RIGHE compulsivo (Lambert, Kinsley, 2005).
Amore e ossessione
Neutralizzazione: tentativo di eliminare pensieri in-
Un gruppo di ricercatori ha scoperto che l’attività della desiderati pensando e comportandosi in modo da si-
serotonina nei soggetti che hanno affermato di essersi stemare le cose interiormente per contrastare i pensie-
recentemente innamorati era bassa quanto quella dei ri inaccettabili.
soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo. (Marazziti
et al., 1999; Asimov, 1997). Serotonina: neurotrasmettitore la cui attività anoma-
la è connessa a depressione, disturbo ossessivo-com-
L’approccio comportamentale (esposizione e preven- pulsivo e disturbi dell’alimentazione.
zione della risposta) e l’approccio cognitivo si sono di- Corteccia orbitofrontale: regione cerebrale in cui
mostrati entrambi efficaci per il trattamento di soggetti hanno origine gli impulsi connessi con l’escrezione, la
con disturbo ossessivo-compulsivo, ma la ricerca indica sessualità, la violenza e altre attività primitive.
che una combinazione dei due approcci spesso è più ef- Nuclei caudati: strutture cerebrali che hanno sede
ficace rispetto a uno solo dei due interventi (McKay et nella regione detta dei gangli basali, attiva nella con-
al., 2010; Foa et al., 2005). Con il trattamento cognitivo- versione delle informazioni sensoriali in pensieri e azio-
comportamentale i pazienti apprendono per prima cosa a ni.
considerare i pensieri ossessivi come eventi imprecisi e
non cognizioni valide e pericolose delle quali sono re- Un’altra linea di ricerca ha collegato il disturbo os-
sponsabili e riguardo alle quali devono agire. Quando sessivo-compulsivo a un funzionamento anomalo in re-
affinano la capacità di identificare e riconoscere i pen- gioni specifiche del cervello, in particolare la corteccia
sieri per quello che sono, si sentono meno obbligati ad orbitofrontale (appena sopra gli occhi) e i nuclei cau-
agire, sono più disposti a sottoporsi alla durezza dati (strutture poste nella regione cerebrale detta gangli
dell’esposizione e prevenzione della risposta e in gene- basali). Queste regioni fanno parte di un circuito cere-
rale è più facile che traggano beneficio dalla tecnica brale deputato alla conversione di informazioni senso-
comportamentale. riali in pensieri e azioni (Stein, Fineberg, 2007). Il cir-
cuito ha inizio nella corteccia orbitofrontale, in cui han-
4.4.5 Prospettiva biologica no origine gli impulsi sessuali, violenti e altri impulsi di
Negli ultimi anni le linee di ricerca hanno evidenziato tipo primitivo. Tali impulsi si spostano poi ai nuclei
che i fattori biologici hanno un ruolo essenziale nel di- caudati, i quali agiscono da filtro inviando solo gli im-
sturbo ossessivo-compulsivo e sono stati parallelamente pulsi più potenti al talamo, la tappa successiva del cir-
messi a punto alcuni promettenti trattamenti biologici. cuito (si veda la Figura 4.6). Se gli impulsi raggiungo-
Da questa prospettiva è emerso (1) una ridotta attività no il talamo, la persona è stimolata a pensare ulterior-
del neurotrasmettitore serotonina e (2) un funzionamen- mente e forse ad agire. Molti studiosi oggi ritengono
to anomalo in alcune importanti aree cerebrali. che in alcune persone la corteccia orbitofrontale o i nu-
Come abbiamo visto più sopra, la serotonina, come clei caudati siano iperattivi e si verifichi una costante
il GABA e la noradrenalina, è una sostanza chimica che eruzione di pensieri indesiderati e di azioni (Lambert,
trasporta messaggi a livello cerebrale tra un neurone e Kinsley, 2005). Negli ultimi anni sono state identificate
l’altro. Il primo indizio sul ruolo potenzialmente causale altre componenti di questo circuito cerebrale, tra cui la
che esso assolve nel disturbo ossessivo-compulsivo, è corteccia cingolata e, ancora una volta, l’amigdala
venuto dalla constatazione che due farmaci antidepressi- (Stein, Fineberg, 2007). Non è escluso che anche queste
regioni abbiano un ruolo essenziale nel disturbo osses- È possibile stabilire un nesso tra la spiegazione del
sivo-compulsivo. disturbo basata sulla serotonina e quella del circuito ce-
rebrale. È noto che la serotonina, assieme ai neurotra-
TRA LE RIGHE smettitori glutamato, GABA e dopamina, ha un ruolo
Usare con parsimonia importante nell’attività della corteccia orbitofrontale,
dei nuclei caudati e di altre aree del circuito cerebrale,
Nei primi anni del Novecento, le aziende farmaceuti-
che non erano tenute a dimostrare l’efficacia e la non
pertanto l’attività anomala di uno o più neurotrasmetti-
pericolosità dei loro prodotti. Il Brain Salt, ad esempio, tori può contribuire al funzionamento scorretto del cir-
una medicina brevettata contro l’ansia e le difficoltà cuito.
connesse, prometteva di curare esaurimento nervoso,
TRA LE RIGHE
mal di testa, indigestione, palpitazioni cardiache e in-
sonnia. Sogni infantili
Gli studi indicano che i neonati che appaiono in gene-
A sostegno della teoria del circuito cerebrale, i clinici rale ansiosi o «problematici» tendono più degli altri ad
osservano da anni che i sintomi ossessivo-compulsivi avere incubi durante l’infanzia (Simard et al., 2008).
possono manifestarsi o scomparire dopo che la corteccia
orbitofrontale, i nuclei caudati o altre aree del circuito
subiscono un danno a causa di incidenti o malattie (Co- Da quando i ricercatori hanno scoperto per la prima
etzer, 2004). Studi condotti mediante neuroimmagini volta che certi farmaci antidepressivi sono utili nel ridur-
cerebrali indicano che i nuclei caudati e la corteccia or- re ossessioni e compulsioni, l’uso di questi farmaci è
bitofrontale di soggetti partecipanti alla ricerca con di- entrato nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsi-
sturbo ossessivo-compulsivo sono più attivi che nei sog- vo (Julien, 2008). Oggi si sa che gli antidepressivi non
getti del gruppo di controllo (Chamberlain et al., 2005; aumentano soltanto l’attività della serotonina nel cervel-
Baxter et al., 2001, 1990). lo, ma contribuiscono anche a normalizzare l’attività
della corteccia orbitofrontale e dei nuclei caudati (Stein,
Fineberg, 2007; Baxter et al., 2000, 1992). Gli studi in-
Figura 4.6 Biologia del disturbo ossessivo-compulsivo. dicano che la clomipramina (Anafranil), la fluoxetina
Le strutture cerebrali per le quali si è stabilito un collegamento (Prozac), la fluvoxamina (Fevarin) e altri antidepressivi
con il disturbo ossessivo-compulsivo comprendono la corteccia apportano miglioramenti nel 50-80% dei soggetti con
orbitofrontale, il nucleo caudato, il talamo, l’amigdala e la cor- disturbo ossessivo-compulsivo (Bareggi et al., 2004). In
teccia cingolata. Tali strutture possono essere iperattive nelle
persone affette da questo disturbo.
genere ossessioni e compulsioni non scompaiono del
tutto, ma in media sono pressoché dimezzate nel giro di
otto settimane di trattamento (DeVeaugh-Geiss et al.,
Corteccia Nucleo caudato 1992). Le persone trattate solo con farmaci tendono tut-
cingolata
tavia ad avere delle recidive quando sospendono la tera-
pia. Per questo motivo, sempre più persone con disturbo
ossessivo-compulsivo oggi vengono trattate con una
combinazione di terapie comportamentali, cognitive e
farmacologiche. Secondo le ricerche, in questo modo si
ottiene una percentuale maggiore di riduzione dei sinto-
mi, i pazienti si sentono meglio e i miglioramenti posso-
no persistere per diversi anni (Kordon et al., 2005; Rufer
et al., 2005).
Com’è ovvio, il quadro terapeutico per il disturbo
ossessivo-compulsivo ha fatto grandi progressi negli ul-
timi quindici anni e in realtà oggi il disturbo può essere
trattato con diversi tipi di terapie, anche in combinazione
tra loro. Infatti, almeno due studi indicano che gli ap-
procci di tipo comportamentale, cognitivo e biologico
Corteccia Talamo possono avere in ultima analisi lo stesso effetto sul cer-
orbitofrontale vello. In questi studi, sia i soggetti che rispondevano a
trattamenti di tipo comportamentale, sia coloro che ri-
Amigdala
spondevano ai farmaci antidepressivi hanno mostrato
una significativa riduzione dell’attività dei nuclei cauda-
ti (Stein, Fineberg, 2007; Baxter et al., 2000, 1992).
Parole chiave
Domande di riepilogo
1. Quali sono i principi di fondo delle spiegazioni socioculturale, psicodinamica, umanistica, cognitiva e biologica del
disturbo d’ansia generalizzato?
2. Qual è l’efficacia dimostrata dai trattamenti per il disturbo d’ansia generalizzato?
3. Definite e fate un confronto fra i tre tipi di fobia.
4. Come spiegano le fobie i comportamentisti? Quali prove esistono per queste spiegazioni?
5. Descrivete le tre tecniche comportamentali di esposizione utilizzate per il trattamento delle fobie specifiche.
6. Quali sono i due componenti di una fobia sociale, e in che modo viene trattato ognuno di essi?
7. Come spiegano il disturbo di panico i teorici di orientamento biologico e cognitivo? Quali sono i principali tratta-
menti biologici e cognitivi per questo disturbo?
8. Descrivete diversi tipi di ossessioni e compulsioni.
9. Quali fattori sono ritenuti importanti nel disturbo ossessivo-compulsivo dai teorici di orientamento psicodinamico,
comportamentale, cognitivo e biologico?
10. Descrivete e confrontate l’efficacia della tecnica di esposizione e di prevenzione della risposta e della terapia con
antidepressivi nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.
DISTURBI DA STRESS
I
l caporale maggiore Latrell Robinson, 25 anni, celibe e di anedonia, a sentirsi estraniato dagli altri e a temere di
afroamericano, era un riservista attivato della Guardia avere un futuro breve. È stato quindi inviato a consulto
Nazionale [di servizio nella guerra in Iraq]. Latrell Robin- psichiatrico presso il CSH. […]
son era stato un ottimo studente universitario e un eccel- Dopo due mesi di riabilitazione non riuscita per le ferite
lente atleta, cresciuto nei quartieri popolari con una ma- riportate e un peggioramento dei sintomi depressivi e
dre non sposata. […] d’ansia, è stato trasferito a […] un centro medico militare
Dopo avere iniziato come addetto ai trasporti, è stato [negli Stati Uniti]. […] È stato sottoposto a controlli per i
richiamato in servizio attivo e ha seguito un nuovo corso sintomi psichiatrici e inviato a un centro esterno per la
di addestramento nella polizia militare, per essere dislo- valutazione e la gestione dei disturbi. I sintomi corrispon-
cato con la sua unità in Iraq. Gli piaceva l’attività intensa devano ai criteri del DSM-IV per il disturbo post-trauma-
della sua unità diintervento e nel giro di breve tempo era tico da stress e gli è stata offerta una terapia farmacolo-
diventato un leader informale per gli altri, per lo stile gica, una terapia di supporto e una terapia di gruppo. […]
aggressivo e la fiducia in sé stesso dimostrati. Si era tro- Era incerto se prendere dei giorni di congedo o di licenza
vato in combattimento più volte mentre faceva da scorta per convalescenza da passare a casa, temendo di essere
armata ai convogli e come addetto alla sicurezza e in «diverso, nervoso o aggressivo» nei confronti dei familia-
diverse occasioni era stato sotto il fuoco incrociato di ar- ri o della fidanzata. Dopo tre mesi presso il centro di ser-
mi di piccolo calibro; aveva assistito all’uccisione e al fe- vizi militari, è stato [sospeso dal servizio] e inviato all’ospe-
rimento di numerosi civili e soldati iracheni, sentendosi dale locale per veterani, dove è stato preso in carico per
qualche volta impotente quando era obbligato a un ag- proseguire il trattamento.
giramento o a un’azione elusiva. Iniziò a sviluppare una National Center for PTSD, 2008
crescente sfiducia nei confronti dell’ambiente[in Iraq] in
seguito all’apparente peggioramento della situazione Sottoposti all’orrore del combattimento, spesso i soldati
«nelle strade». Ha cominciato ad avere la sensazione di manifestano forti sintomi di ansia e depressione, oltre che
trovarsi spesso inutilmente in pericolo assieme ai suoi problemi fisici. Per molti, inoltre, come nel caso di Latrell,
commilitoni. le reazioni a uno stress straordinario perdurano molto
[Nel 2003], durante una missione di routine, in qualità di tempo dopo l’esperienza vissuta.
autista dell’HUMVEE in testa al convoglio, il suo veicolo Ma non sono solo i soldati in guerra a essere colpiti dallo
fu colpito da uno IED, un ordigno esplosivo improvvisato, stress, e non è necessario che lo stress arrivi al livello del
causando una pioggia di schegge che lo ferirono al collo, trauma da combattimento per avere un profondo effetto
a un braccio e a una gamba. Un altro uomo a bordo del sul funzionamento psicologico e fisico. Lo stress si presen-
veicolo rimase ferito ancora più gravemente. […] Fu tra- ta in molteplici forme e dimensioni e tutti ne siamo forte-
sferito al CSH, Combat Support Hospital, per essere cura- mente colpiti.
to e tornò in servizio […] dopo parecchi giorni, ancora con Tutti proviamo un certo livello di stress ogni volta che ci
le stampelle e con un dolore cronico al collo a causa di troviamo di fronte a richieste o eventi che richiedono un
una scheggia penetrata nei tessuti. Ha cominciato a pro- cambiamento. Lo stato di stress ha due componenti: uno
vare ostilità e rancore nei confronti del suo comando e dei stressor, o fattore di stress, l’evento che crea l’esigenza di
medici che lo trattenevano [in Iraq] nonostante non fosse cambiamento, e una risposta allo stress, ossia le reazioni
in grado di svolgere efficacemente il suo lavoro. Ha inizia- individuali alle varie richieste. I fattori di stress della vita
to a sviluppare insonnia, ipervigilanza e reazioni di allar- possono essere le normali seccature quotidiane, come il
me. Faceva di frequente sogni dell’evento scatenante, e traffico nell’ora di punta; gli eventi fondamentali, come
aveva pensieri intrusivi ossessivi e flashback dell’attacco. la laurea o il matrimonio; problemi cronici, come la pover-
Si isolava sempre di più dagli amici e ha iniziato a soffrire tà o la cattiva salute; gli eventi traumatici, come gli inci-
denti gravi, le aggressioni, gli uragani o il combattimento dotto sono spesso al centro di disturbi psicologici. Le per-
militare. La risposta a tali fattori è influenzata da come sone che sperimentano numerosi eventi stressanti sono
vengonogiudicati sia gli eventi siala nostra capacità di re- particolarmente vulnerabili all’insorgenza dei disturbi
agire in maniera efficace (Russo, Tartaro, 2008; Lazarus, d’ansia che abbiamo esaminato nel Capitolo 4. Analoga-
Folkman, 1984). Coloro che avvertono di avere la capaci- mente, l’aumento dello stress è collegato all’insorgere di
tà e le risorse per reagire hanno più probabilità di affron- depressione, schizofrenia, disfunzioni sessuali e altri pro-
tare i fattori di stress nel modo giusto e di rispondere blemi psicologici.
adeguatamente. Inoltre lo stress ha un ruolo ancora più evidente in alcuni
Quando un fattore di stress si trasforma in una minaccia, disturbi psicologici e fisici. In tali disturbi, le caratteristiche
la reazione naturale è di allarme e di paura, come abbia- dello stress si fanno gravi e debilitanti, persistono per un
mo visto nel Capitolo 4. Come ricorderete, la paura è in lungo periodo di tempo e possono rendere impossibile
realtà un insieme di reazioni fisiche, emotive e cognitive. una vita normale. I maggiori disturbi da stress psicologico
Le manifestazioni fisiche comprendono un’aumentata sono il disturbo acuto da stress e il disturbo post-trauma-
traspirazione, respirazione accelerata, tensione muscolare tico da stress (DSPT). Il DSM-IV-TR elenca tecnicamente
e accelerazione del battito cardiaco. Impallidire, avere la questi modelli tra i disturbi d’ansia, ma come vedremo le
pelle d’oca e senso di nausea sono altre reazioni fisiche. loro caratteristiche si estendono ben oltre questi. I distur-
Le risposte emotive alle minacce estreme sono il senso di bi da stress fisico sono chiamati in genere disturbi psico-
orrore, il terrore fino al panico, mentre dal punto di vista fisiologici, problemi attualmente riportati dal DSM-IV-TR
cognitivo la paura può interferire con la capacità di con- nel gruppo fattori psicologici che interessano la condizio-
centrazione e distorcere la visione del mondo. Si può esa- ne medica. Di questi disturbi da stress, sia psicologici che
gerare la gravità effettiva della minaccia o ricordare fatti fisici, ci occuperemo nel presente capitolo. Prima di pas-
ed eventi in modo erroneo. sare a esaminarli, è necessario comprendere in che modo
Le reazioni da stress e la sensazione di paura da esse pro- cervello e corpo reagiscono allo stress.
Figura 5.1 Il sistema nervoso autonomo (SNA). Quando la parte simpatica del SNA è attivata, vengono stimolati alcuni organi
e inibiti altri. Ne risulta uno stato di allarme generale. Viceversa, l’attivazione delle fibre parasimpatiche produce un effetto calman-
te generale.
Occhi
• Pupilla contratta e lacrimazione normale
* Pupilla dilatata, lacrimazione inibita
Bocca
• Aumentata secrezione di saliva
* Diminuita secrezione di saliva
Cuore
Ghiandole sudoripare
• Il battito cardiaco rallenta
• Inibite, palmi asciutti
* Il battito cardiaco aumenta
* Traspirazione, palmi sudati
Peli
Polmoni • Nessuna pilo erezione
• Costrizione dei bronchi, * Erezione dei peli
respirazione rilassata
* Broncodilatazione per una maggiore
introduzione di ossigeno
Fegato
• Rilascio di bile per la digestione
* Rilascio di zuccheri in circolo
per una rapida energia
Cute
• Vasodilatazione e aumento
dell’irrorazione sanguigna Stomaco e intestino
* Vasocostrizione, cute fredda e sudata • Maggiore mobilità intestinale
* Digestione rallentata, il sangue
viene deviato ai muscoli
• Parasimpatico
* Simpatico
rene. Sotto stimolo, la parte midollare secerne adrenali- sistema nervoso parasimpatico, contribuisce a riporta-
na (epinefrina) e noradrenalina (norepinefrina). Abbia- re il battito cardiaco e altri processi fisiologici alla nor-
mo già visto che si tratta di importanti neurotrasmettitori malità. Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico la-
che agiscono sul cervello. Quando sono secreti dalla par- vorano assieme per controllare le reazioni di allarme e
te midollare del surrene, invece, agiscono come ormoni paura.
che raggiungono attraverso il flusso sanguigno vari or-
gani e muscoli, producendo un ulteriore senso di allarme Sistema nervoso parasimpatico: fibre nervose del
e di paura. sistema nervoso autonomo che rallentano il funziona-
Quando la percezione del pericolo è passata, un se- mento degli organi dopo lo stimolo e riportano altri
condo gruppo di fibre del sistema nervoso autonomo, il processi fisiologici alla normalità.
Figura 5.2 Il sistema endocrino: l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (IIS). Quando viene percepito un fattore di stress, l’ipotala-
mo stimola l’ipofisi a secernere l’ormone adrenocorticotropo, o ACTH, che a sua volta stimola la corteccia surrenale. Questa libera
ormoni dello stress, i corticosteroidi, che agiscono su altri organi per innescare l’allarme e le reazioni di paura.
Ghiandole surrenali
(secernono ormoni
steriodei, cortisolo
e androgeni che attivano
il corpo in condizioni
stressanti, regolano l’equilibrio
salino e influenzano
le funzioni sessuali)
Pancreas
(rilascia insulina e glucagone
per regolare il metabolismo
degli zuccheri, acidi grassi
e aminoacidi nel sangue Testicoli
Ovaie e il senso di fame) (secernono testosterone,
(secernono estrogeni e progesterone, che influisce sullo sviluppo
che influiscono sullo sviluppo e sulle funzioni
e le funzioni sessuali femminili) sessuali maschili)
nascita appaiono differenze nell’ansia di tratto (Leonar- dente aereo) sarebbero sicuramente traumatiche per
do, Hen, 2006; Kagan, 2003). chiunque (Burijon, 2007).
Vi sono differenze individuali anche nella percezione Con un esordio dei sintomi entro quattro settimane
delle situazioni minacciose (Fisher et al., 2004). A qual- dall’evento traumatico e una durata degli stessi inferiore
cuno può fare paura attraversare un bosco, mentre altri a un mese, il DSM-IV-TR assegna una diagnosi di di-
possono trovarlo rilassante. I viaggi aerei possono terro- sturbo acuto da stress (APA, 2000). Se i sintomi per-
rizzare qualcuno e risultare noiosi per altri. Tali varia- durano oltre un mese, la diagnosi è di disturbo post-
zioni sono dette differenze nell’ansia di stato, relativa traumatico da stress (DSPT). In questo caso, l’esordio
alle diverse situazioni. può verificarsi subito dopo l’evento traumatico o anche
a distanza di mesi o anni.
Sintesi
Il paragrafo offre una sintesi delle risposte dell’orga- Disturbo acuto da stress: disturbo d’ansia in cui la
nismo a seguito del contatto con uno stimolo stresso- paura e i relativi sintomi iniziano subito dopo un even-
geno. I sistemi implicati sono il sistema nervoso au- to traumatico e durano meno di un mese.
tonomo e il sistema endocrino; le vie principali attra- Disturbo post-traumatico da stress (DSPT): distur-
verso cui i due sistemi producono nell’individuo il bo d’ansia in cui la paura e i relativi sintomi persistono
senso di allarme e le reazioni di paura sono l’asse del a distanza di molto tempo dall’evento traumatico.
sistema nervoso autonomo e l’asse ipotalamo-ipofisi-
surrene. Quando la percezione della paura e dell’agen- Secondo gli studi, quasi l’80% di tutti i casi di distur-
te stressogeno è passata, viene attivato il sistema ner- bo acuto da stress evolvono in disturbo post-traumatico
voso parasimpatico. da stress (Burijon, 2007; Bryant et al., 2005). Prendiamo
nuovamente Latrell, il militare in Iraq il cui caso abbia-
mo presentato in apertura di capitolo. Ricorderete che
5.2 Latrell era sopraffatto da ansia, insonnia, preoccupazio-
DISTURBI DA STRESS ne, collera, depressione, irritabilità, pensieri ossessivi,
PSICOLOGICO: DISTURBO flashback e sensazione di estraniamento sociale a distan-
DA STRESS ACUTO E POST- za di pochi giorni dall’attacco al suo convoglio, facendo
TRAUMATICO pensare a una diagnosi di disturbo acuto da stress. Con il
peggiorare dei sintomi, che perdurarono oltre un mese,
Quando ci troviamo sul serio in situazioni stressanti, na- anche dopo diverso tempo dal suo ritorno negli Stati
turalmente non pensiamo «Ecco il mio sistema nervoso Uniti, la diagnosi divenne di DSPT. A parte le differenze
autonomo che si attiva» oppure «Mi pare che stia per tra esordio e durata, i sintomi del disturbo acuto da stress
partire la reazione fight-or-flight». Percepiamo sempli- e del DSPT sono pressoché identici.
cemente una sensazione di allarme psicologico e tensio- Rivivere l’evento traumatico. Chi soffre del disturbo
ne fisica, oltre a un crescente timore. Se la situazione può essere tormentato da pensieri ricorrenti, ricordi, so-
stressante è veramente straordinaria e insolitamente pe- gni o incubi in cui rivive continuamente l’evento (Clark,
ricolosa, possiamo avere una sensazione temporanea di 2005). Alcuni rivivono nella mente l’evento in modo
livelli di tensione, ansia e depressione molto superiori a talmente vivido (flashback) da essere portati a pensare
quanto possiamo mai avere provato prima. Nella mag- che stia effettivamente accadendo di nuovo.
gior parte delle persone tali reazioni cessano non appena Evitamento. Vengono generalmente evitate le attività
si esaurisce il pericolo. che riportano alla mente l’evento traumatico e si cerca di
In altre, invece, i sintomi di ansia e depressione, ma evitare pensieri, sentimenti o conversazioni collegati
anche altri tipi di sintomi, persistono anche dopo che è all’evento (Marx, Sloan, 2005).
passato molto tempo dal cessare della situazione scate- Ridotta reattività generale. La persona prova un sen-
nante. Queste persone potrebbero soffrire di disturbo so di distacco ed estraneità nei confronti degli altri o per-
acuto da stress o di disturbo post-traumatico da stress, de interesse per quelle attività che un tempo trovava pia-
modelli che si presentano come reazione a un evento cevoli. Alcuni hanno sintomi di dissociazione o estrania-
psicologicamente traumatico. In genere l’evento implica mento psicologico (Marx, Sloan, 2005): si sentono con-
un atto di violenza o un danno fisico reale, o la minaccia fusi, hanno problemi a ricordare le cose o provano un
dello stesso, inflitto alla persona stessa o a un familiare o senso di irrealtà (hanno cioè la sensazione che l’ambien-
amico. Diversamente dai disturbi d’ansia esaminati nel te circostante sia irreale o strano).
Capitolo 4, generalmente causati da situazioni che la Aumentata attivazione fisiologica, ansia e senso di col-
maggior parte delle persone non troverebbe minacciose, pa. Può essere presente una sensazione di ipervigilanza, la
le situazioni che provocano disturbi acuti o post- trau- persona si spaventa facilmente, ha difficoltà di concentra-
matici da stress (combattimento, stupro, terremoto, inci- zione e di addormentamento (N. Breslau et al., 2005). Può
ti, inondazioni, uragani, incendi, incidenti aerei e gravi della sua vita (Ahrens et al., 2008). I dati suggeriscono
incidenti automobilistici (si veda la Tabella 5.2). In re- inoltre che le vittime di stupro sono quasi sempre giova-
altà, poiché si verificano con maggiore frequenza, i trau- ni: il 29% ha meno di undici anni, il 32% ha un’età com-
mi civili sono alla base di disturbi da stress in misura presa tra 11 e 17 anni, il 29% è tra i 18 e i 29 anni. Circa
dieci volte maggiore rispetto ai traumi da combattimento il 70% delle vittime subisce violenza ad opera di cono-
(Bremner, 2002). Alcuni studi hanno rilevato che circa il scenti o familiari (Ahrens et al., 2008).
40% delle vittime di gravi incidenti d’auto (adulti o
bambini) tende a sviluppare un DSPT entro un anno TRA LE RIGHE
dall’incidente (Hickling, Blanchard, 2007). Nascondere il DSPT
Solo il 23% dei soldati americani che ha sviluppato un
Vittimizzazione e disturbo da stress disturbo acuto o post-traumatico da stress nei teatri di
Chi è stato vittima di abusi e violenze manifesta di fre- guerra in Iraq e Afghanistan si è rivolto ai servizi di sa-
quente una sintomatologia latente di disturbo da stress. lute mentale al momento dell’esordio dei sintomi. Le
Secondo le ricerche, più di un terzo di tutte le vittime di ragioni principali per cui questi soldati non hanno cer-
aggressione fisica o sessuale sviluppa il disturbo post- cato alcun supporto erano il timore di una stigmatizza-
traumatico da stress (Burijon, 2007). Analogamente, cir- zione e di potenziali danni alla carriera militare (Lei-
ca la metà delle persone esposte direttamente ad atti di bowitz, 2007, Hoge et al., 2004).
terrorismo o alla tortura tende a sviluppare questo distur-
bo (Basoglu et al., 2001). I tassi di stupro variano in base alle razze considera-
te. Nel 2004, il 46% delle vittime di stupro negli Stati
Violenza sessuale. Nella società attuale, una forma dif- Uniti erano americane bianche, il 27% afroamericane e
fusa di vittimizzazione è la violenza sessuale. Un rap- il 19% ispanoamericane (Ahrens et al., 2008; Tjaden,
porto sessuale o altro atto sessuale esercitato su una per- Thoennes, 2000). Questi tassi sono in netto contrasto
sona non consenziente, o il rapporto con una persona con la distribuzione generale della popolazione, in base
minorenne viene definito stupro. alla quale la popolazione è per il 75% di americani
bianchi, per il 12% afroamericani e il 13% di ispanoa-
Stupro: rapporto sessuale o altro atto sessuale impo- mericani.
sto con la forza a una persona non consenziente, o L’impatto psicologico della violenza sessuale sulle
rapporto sessuale con una persona minorenne. vittime è immediato e può persistere a lungo (Russo,
Tartaro, 2008; Koss, 2005, 1993). Le vittime general-
Secondo le ricerche, negli Stati Uniti più di 300.000 mente sono fortemente scioccate nella settimana succes-
persone ogni anno sono vittime di stupro o di tentata siva alla violenza. Lo stress continua a salire nelle suc-
violenza sessuale (Ahrens et al., 2008). Gli stupratori cessive tre settimane, si mantiene a un livello picco per
sono per lo più uomini e le vittime sono in maggioranza un altro mese circa, e poi inizia un miglioramento. Se-
donne. Circa 1 donna su 6 subisce violenza nel corso condo uno studio, il 94% delle vittime di stupro rientra-
CASO 5.2
Mary è un’infermiera divorziata di 33 anni, inviata dalla tesse tornare, ha fatto applicare serrature supplementari
sua responsabile alla Clinica delle vittime presso l’Ospeda- sia alla porta che alle finestre. Era talmente sconvolta e
le psichiatrico di Bedford per una consulenza. Mary aveva aveva tale difficoltà a concentrarsi che decise di non esse-
subito violenza sessuale due mesi prima. Lo stupratore è re ancora in grado di riprendere il lavoro. Quando tornò al
entrato in casa sua mentre lei stava dormendo, si è sve- lavoro, dopo diverse settimane, era ancora chiaramente
gliata quando lui le era già sopra. Era armato di coltello e sconvolta ed è stata quindi la sua responsabile a consigliar-
ha minacciato di uccidere sia lei che sua figlia (che dormi- le di richiedere una consulenza specialistica.
va nella stanza a fianco) se non si fosse sottoposta alle sue Durante il colloquio clinico Mary ha risposto in modo co-
richieste. L’ha obbligata a spogliarsi e l’ha ripetutamente erente e ha parlato con molta razionalità, anche se sotto-
stuprata per via vaginale per un’ora. Quindi ha minacciato voce. Ha riferito di avere pensieri ricorrenti e disturbanti
di ritornare per usare violenza anche a sua figlia se lei sulla violenza subita, al punto di non riuscire a concentrar-
avesse parlato con qualcuno o avesse denunciato il fatto si e di trovare difficoltà nelle faccende quotidiane, come
alla polizia. preparare i pasti per sé e per sua figlia. Aveva l’impressio-
Quando l’uomo andò via, lei ha chiamato il suo fidanzato, ne di non essere in grado di lavorare in modo efficiente,
che è arrivato subito. Lui l’ha incoraggiata a contattare il aveva paura di uscire di casa, di rispondere al telefono e
servizio anticrimini sessuali della polizia, attualmente inca- aveva scarso interesse a contattare amici e familiari.
ricato di svolgere le indagini. Quindi l’ha accompagnata al […] [Mary] usava lo stesso tono di voce sia per parlare
Pronto Soccorso per la visita medica e la raccolta di prove della violenza che di argomenti di minore impatto emotivo,
da consegnare alla polizia (tracce di liquido seminale, cam- come la sua storia lavorativa. Si spaventava facilmente per
pioni di peli pubici, graffi). Le sono stati somministrati an- un rumore improvviso. Inoltre non riusciva a prendere son-
tibiotici come profilassi contro le malattie veneree. Mary no perché era tormentata dal pensiero dell’aggressione.
infine è tornata a casa con un’amica, che ha passato con Non aveva appetito e quando si sforzava di mangiare ve-
lei il resto della notte. niva colta dalla nausea. Mary era disgustata dall’idea del
Per alcune settimane Mary ha continuato ad avere paura sesso e ha affermato di non avere intenzione di avere rap-
di restare in casa da sola e ha chiesto a una sua amica di porti sessuali per molto tempo, sebbene fosse disposta a
rimanere da lei. Era angosciata dai continui pensieri su farsi abbracciare e consolare dal suo fidanzato (Spitzer et
quello che le era accaduto e dalla preoccupazione che po- al., 1983, pp. 20-21).
tesse accadere di nuovo. Per paura che lo stupratore po-
ciare la fiducia tra i vari membri della famiglia, molte sone rimaste traumatizzate per avere solo guardato le
vittime sviluppano anche altri sintomi e disturbi (Die- immagini del disastro alla televisione nel corso di quella
trich, 2007; Woods, 2005). drammatica giornata. Risultati analoghi emergono dagli
studi compiuti su atti di terrorismo successivi della stes-
TRA LE RIGHE sa matrice, come la bomba del 2004 sul treno dei pendo-
Stupro: le cifre nel mondo lari a Madrid e nella metropolitana e autobus di Londra
nel 2005 (Chacón, Vecina, 2007).
Gli Stati Uniti hanno il tasso di stupri più alto di tutte le
nazioni industrializzate: è 4 volte superiore rispetto a Tortura. Con tortura si intende l’uso di «strategie bru-
quello della Germania, 12 volte superiore a quello
tali, degradanti e disorientanti allo scopo di ridurre le
dell’Inghilterra e 20 volte superiore a quello del Giap-
vittime a uno stato di completa impotenza» (Okawa,
pone (Rozee, 2005).
Hauss, 2007). Spesso viene utilizzata su ordine di un go-
verno o di un’altra autorità per forzare le persone a dare
informazioni o confessare (Gerrity et al., 2001). Se sia
Terrorismo. Le vittime di atti terroristici o coloro che una cosa morale torturare prigionieri che sono conside-
vivono sotto la minaccia di tali atti spesso manifestano rati persone sospette nella «guerra al terrorismo» è una
sintomi da stress post-traumatico (La Greca, Silverman, questione assai dibattuta negli ultimi anni (Okawa,
2009; Galea et al., 2007). Purtroppo si tratta di una fonte Hauss, 2007; Danner, 2004).
di stress traumatico in aumento nella società attuale. Po-
chi potranno dimenticare gli eventi dell’11 settembre Tortura: uso di strategie brutali, degradanti e diso-
2001, quando un gruppo di terroristi prese in ostaggio rientanti per ridurre le vittime a uno stato di completa
alcuni aerei per dirottarli,abbattendo completamente le impotenza.
torri gemelle del World Trade Center di New York e di-
struggendo in parte la sede del Pentagono a Washington, È difficile ottenere cifre precise sulla quantità di per-
con un bilancio finale di migliaia di vittime, anche tra i sone che vengono sottoposte a tortura in tutto il mondo,
soccorritori, e altre migliaia di persone che furono co- perché ovviamente non sono numeri che i governi co-
strette a correre disperatamente, strisciare e persino sca- municano volentieri (Basoglu et al., 2001). Si stima, tut-
vare con le mani per trovare la via della salvezza. Uno tavia, che tra il 5 e il 35% dei 15 milioni di rifugiati in
dei tanti lasciti di questo evento agghiacciante è l’effetto tutto il mondo abbia sofferto almeno un episodio di tor-
psicologico latente, in particolare le reazioni da stress tura e che più di 400.000 sopravvissuti alla tortura in di-
grave, che ha avuto sulle persone direttamente coinvolte, verse regioni del mondo vivano oggi negli Stati Uniti
sui loro familiari e anche sulle decine di migliaia di per- (ORR, 2006; Baker, 1992). Naturalmente i numeri non
Approfondimento
comprendono le diverse migliaia di vittime che sono ri- ra, delle vittime di stupro, dei sopravvissuti ai campi di
maste nei rispettivi Paesi anche dopo essere state sotto- concentramento e ad altre gravi situazioni di stress (Bu-
poste a tortura. rijon, 2007; Delahanty et al., 2005).
Gente di ogni ceto sociale viene sottoposta a tortura Gli studi sull’encefalo hanno rivelato che una volta
in tutto il mondo, dai sospetti terroristi agli studenti atti- che si è instaurato un disturbo da stress, gli individui col-
visti politici, fino ai membri di diversi gruppi di mino- piti percepiscono un ulteriore stato di allarme biochimi-
ranza religiosa, etnica e culturale. Le tecniche utilizzate co, e tale continua sollecitazione può col tempo danneg-
possono comprendere la tortura fisica (le persone ven- giare certe aree del cervello (Carlson, 2008; Mirzaei et
gono picchiate in vario modo, sottoposte a waterboar- al., 2005). In particolare vengono colpite due aree cere-
ding, ossia tenute in una posizione con i piedi rialzati ri- brali, l’ippocampo e l’amigdala. Di norma l’ippocampo
spetto alla testa, legate a una tavola, con il volto coperto è implicato nei processi della memoria e nella regolazio-
da un pezzo di tessuto: in queste condizioni, viene fatta ne degli ormoni dello stress. Chiaramente un ippocampo
scorrere acqua su bocca e naso per dare la sensazione di disfunzionale può avere un ruolo nella produzione di ri-
essere sul punto di affogare; oppure ancora torturate con cordi intrusivi e lo stato di allarme costante che si ritro-
scosse elettriche), la tortura psicologica (minacce di vano nel disturbo post-traumatico da stress (Bremner et
morte, false esecuzioni, abuso verbale, umiliazione), al., 2004). In modo analogo, come abbiamo osservato
tortura sessuale (stupro, atti di violenza sui genitali, nel Capitolo 4, l’amigdala entra nel controllo dell’ansia
umiliazione sessuale) e tortura tramite deprivazione (del e di altre reazioni emotive. Assieme all’ippocampo, è
sonno, sociale, nutrizionale, medica o dell’igiene). attiva inoltre nella produzione delle componenti emotive
Le vittime di tortura spesso escono da queste prove della memoria. Ecco quindi che un’amigdala disfunzio-
riportando danni a vari livelli, da cicatrici e fratture fino nale può essere implicata nella produzione dei sintomi
a problemi neurologici e dolore cronico. Molti teorici emotivi ripetuti e degli intensi ricordi emotivi provati da
ritengono però che gli effetti psicologici latenti della tor- chi ha un disturbo post-traumatico da stress (Protopope-
tura siano ancora più problematici (Okawa, Hauss, 2007; scu et al., 2005). In breve, lo stato di allarme prodotto da
Basoglu et al., 2001). Sembra che fra il 30 e il 50% delle eventi traumatici eccezionali può portare al disturbo da
vittime di tortura manifesti un disturbo post-traumatico stress in alcune persone, e il disturbo da stress può pro-
da stress (Basoglu et al., 2001). Anche in coloro che non vocare ulteriori alterazioni cerebrali, fissando ancora di
sviluppano un disturbo conclamato, sono comuni sinto- più il disturbo.
mi più sfumati come incubi, flashback, ricordi repressi,
spersonalizzazione, difficoltà di concentrazione, attacchi TRA LE RIGHE
di collera, tristezza e pensieri suicidi (Okawa, Hauss, Disturbo di adattamento
2007; Okawa et al., 2003; Ortiz, 2001).
In un punto intermedio tra il coping efficace e i disturbi
5.2.2 Perché si sviluppa un disturbo da da stress si colloca una categoria diagnostica detta di-
sturbo di adattamento.
stress psicologico?
Sebbene il disturbo di adattamento non presenti i livel-
È naturale che un trauma eccezionale possa causare un
li estremi di malessere che caratterizzano i disturbi da
disturbo da stress. L’evento stressante, di per sé, non è stress, esso provoca un notevole disagio e interferisce
sufficiente a spiegare del tutto ciò che accade. Chiunque in modo significativo con il funzionamento quotidiano
sperimenti un trauma grave ne rimarrà certamente colpi- della persona.
to in qualche modo, ma solo alcune persone sviluppano La diagnosi riguarda fino al 30% di tutti i pazienti in
un disturbo da stress (Koch, Haring, 2008). Per com- trattamento ambulatoriale. Esso riguarda un numero
prendere meglio come si instaurano questi disturbi, gli di richieste di risarcimento tramite assicurazione sani-
studiosi hanno osservato i processi biologici dei super- taria [negli Stati Uniti] superiore rispetto a qualsiasi al-
stiti, le loro personalità, le esperienze nell’infanzia, il tro disturbo psicologico, forse perché tale diagnosi è
sistema di supporto sociale, il retroterra culturale e la meno stigmatizzante di molte altre categorie.
gravità dei rispettivi traumi.
Può anche accadere che il disturbo post-traumatico
Fattori biologici e genetici da stress porti alla trasmissione di anomalie biochimiche
Dagli studi è emerso che gli eventi traumatici provocano nei figli delle persone con questo disturbo. Un gruppo di
alterazioni fisiche nel cervello e nell’organismo che pos- ricercatori ha studiato il livello di cortisolo nelle donne
sono causare gravi reazioni da stress e, in alcuni casi, che all’epoca degli attacchi terroristici dell’11 settembre
veri e propri disturbi da stress. Ad esempio è stata ri- 2001 erano in stato di gravidanza e avevano sviluppato
scontrata un’attività anomala dell’ormone cortisolo e un DSPT (Yehuda, Bierer, 2007). Queste donne non pre-
dell’ormone/neurotrasmettitore noradrenalina nell’uri- sentavano soltanto livelli di cortisolo superiori alla me-
na, nel sangue e nella saliva dei soldati sui teatri di guer- dia, ma questi erano presenti anche nei loro bambini,
nati successivamente all’attacco; questo fa pensare che i ro che hanno avuto familiari con disturbi psicologici;
bambini abbiano ereditato una predisposizione a svilup- coloro che da bambini hanno subito aggressioni, abusi,
pare lo stesso problema. hanno vissuto un evento catastrofico o avevano meno di
dieci anni all’epoca della separazione o del divorzio dei
TRA LE RIGHE genitori (Koch, Haring, 2008; Koopman et al., 2004).
Allenarsi alla resilienza
Supporto sociale
Sapendo che una personalità «forte», con capacità di
adattamento, è d’aiuto nell’evitare di sviluppare un di-
Le persone che non hanno una rete di supporto sociale e
sturbo da stress, oggi esistono molti corsi dedicati familiare solida tendono più di altre a sviluppare un di-
all’allenamento alla resilienza. sturbo da stress in seguito a un evento traumatico (Cha-
ruvastra, Cloitre, 2008; Ozer, 2005). Le vittime di vio-
Molti studiosi ritengono che gli individui che mostra- lenza sessuale che si sentono amate, accudite, apprezza-
no reazioni biochimiche allo stress particolarmente forti te e accettate da amici e familiari recuperano più facil-
abbiano più probabilità di sviluppare disturbi da stress mente. Lo stesso si può dire delle persone trattate con
(Carlson, 2008; Burijon, 2007). Ma perché alcune perso- dignità e rispetto dal sistema di giustizia penale (Mur-
ne sarebbero più soggette di altre a tali reazioni biologi- phy, 2001). Viceversa, dagli studi clinici condotti in me-
che? È possibile, per prima cosa, che tale tendenza sia rito è emerso che uno scarso supporto sociale contribui-
ereditaria, come indicano gli studi madre-figlio a cui ab- sce allo sviluppo di disturbi post-traumatici da stress in
biamo accennato più sopra. Ciò sembra trovare confer- alcuni veterani di guerra (Charuvastra, Cloitre, 2008).
ma negli studi condotti su migliaia di gemelli impegnati
in missioni di guerra: se un gemello sviluppa sintomi da TRA LE RIGHE
stress in seguito a un combattimento, un gemello identi- Genere e disturbo post-traumatico da stress
co ha più probabilità rispetto a un gemello fraterno di
Molti studiosi ritengono che il tasso di disturbo post-
sviluppare lo stesso problema (Koenen et al., 2003; True traumatico da stress, più diffuso tra le donne, sia colle-
et al., 1993). gato al tipo di traumi violenti, ossia aggressioni inter-
personali come lo stupro o l’abuso sessuale (Russo,
Personalità Tartaro, 2008; Olff et al., 2007).
Alcuni studi indicano che certe personalità, atteggia-
menti e stili nell’affrontare i problemi hanno una mag-
giore tendenza a sviluppare disturbi da stress (Burijon, Fattori multiculturali
2007; Chung et al., 2005). Nel periodo successivo I ricercatori clinici sono sempre più convinti che negli
all’uragano Hugo, nel 1989, i bambini che erano stati Stati Uniti il tasso di disturbo post-traumatico da stress
particolarmente ansiosi prima dell’uragano tendevano a variabile presenti delle differenze tra un gruppo etnico e
manifestare reazioni da stress gravi in misura maggiore l’altro. Sembra, in particolare, che gli ispanoamericani
rispetto ad altri coetanei (Hardin et al., 2002). La ricerca abbiano una vulnerabilità maggiore rispetto a tutti gli
ha rilevato inoltre che coloro i quali ritengono in genere altri gruppi culturali (Koch, Haring, 2008; Galea et al.,
di non essere in grado di controllare gli eventi negativi 2006). Alcuni dati al riguardo: (1) Gli studi sui veterani
della vita, dopo una violenza sessuale o un altro tipo di della guerra del Vietnam e in Iraq hanno riscontrato un
aggressione violenta tendono a sviluppare disturbi da tasso maggiore di disturbo post-traumatico da stress tra i
stress più gravi rispetto a coloro che pensano di avere veterani ispanoamericani che tra i veterani americani
maggiore controllo sulla propria vita (Taylor, 2006; bianchi e afroamericani (RAND Corporation, 2008;
Bremner, 2002). Analogamente, coloro che in generale Kulka et al., 1990). (2) Nelle indagini sugli agenti di po-
trovano difficoltà nell’individuare qualcosa di positivo lizia, gli agenti ispanoamericani presentano in genere
nelle situazioni spiacevoli hanno meno capacità di adat- sintomi da stress riferiti al proprio lavoro più gravi ri-
tamento rispetto alle persone dotate di resilienza e che in spetto ai colleghi non ispanici (Pole et al., 2001). (3) Dai
generale riescono a trovare qualcosa di utile anche negli dati sulle vittime degli uragani è emerso che gli ispanoa-
eventi negativi (Bonanno, 2004). mericani tendono ad avere un tasso di DSPT significati-
vamente maggiore rispetto alle vittime di altri gruppi
Esperienze infantili etnici (Perilla et al., 2002). (4) Le indagini condotte sugli
La ricerca ha rilevato che alcune esperienze avute abitanti di New York nei mesi successivi agli attacchi
nell’infanzia sembrano favorire il rischio a sviluppare in terroristici dell’11 settembre 2001 hanno rilevato che il
età adulta disturbi acuti e post-traumatici da stress. Chi 14% degli abitanti ispanoamericani ha sviluppato un
ha avuto un’infanzia caratterizzata dalla povertà sembra DSPT, rispetto al 9% degli afroamericani e al 7% degli
abbia una maggiore tendenza a sviluppare tali disturbi in americani bianchi (Galea et al., 2002).
presenza di traumi in età adulta. Lo stesso accade a colo- Ma perché gli ispanoamericani sarebbero più vulne-
rabili al disturbo post-traumatico da stress rispetto ad rare con maggiore distacco le esperienze dolorose e tor-
altri gruppi razziali o etnici? Sono state avanzate diverse nare a un modo di vivere costruttivo (Taylor, 2010;
ipotesi al riguardo. La prima spiegazione è che, come Ehlers et al., 2005). I programmi d’aiuto per i veterani di
parte del loro sistema di credenze culturali, gli ispanoa- guerra con DSPT sono utili per capire come si può af-
mericani tendono a considerare gli eventi traumatici co- frontare tale problema.
me qualcosa di inevitabile e immodificabile, una rispo-
sta di coping che può favorire il rischio di disturbo post- Trattamento per i veterani di guerra di
traumatico da stress (Perilla et al., 2002). Una seconda combattimento
ipotesi suggerisce che l’importanza attribuita nella loro Esistono diverse tecniche terapeutiche utilizzate per ri-
cultura ai rapporti sociali e al sostegno sociale può com- durre i sintomi da stress post-traumatico: terapia farma-
portare un rischio particolare per le vittime ispanoameri- cologica, tecniche di esposizione comportamentale, in-
cane quando eventi traumatici le privano, temporanea- sight terapeutico, terapia familiare e terapia di gruppo.
mente o per sempre, di rapporti importanti e di reti di Generalmente si utilizzano approcci combinati, in quan-
sostegno sociale. Infatti, uno studio condotto oltre to nessuno di essi, preso singolarmente, è in grado di ri-
vent’anni fa ha rivelato che tra i veterani ispanoamerica- durre significativamente tutti i sintomi (De Angelis,
ni della Guerra del Vietnam con disturbi da stress, i più 2008; Munsey, 2008).
gravi erano quelli con rapporti sociofamiliari difficili.
(Escobar et al., 1983). TRA LE RIGHE
Tsunami: una ricaduta socioculturale
Gravità del trauma Dal 2004 c’è stato un calo dell’afflusso turistico nel
È piuttosto intuitivo che la gravità e la natura degli even- Sud-Est asiatico, soprattutto a causa dei timori sul veri-
ti traumatici contribuiscono a determinare se verrà svi- ficarsi di un altro tsunami. Tuttavia, molti villeggianti
luppato un disturbo da stress. Certi eventi possono an- asiatici si tengono lontani dalle spiagge per una ragio-
nullare anche un’infanzia rassicurante, un atteggiamento ne diversa: secondo una superstizione cinese, se i ca-
positivo e una rete valida di rapporti sociali (Tramontin, daveri non vengono recuperati e seppelliti degnamen-
Halpern, 2007). In uno studio sono stati esaminati 253 te, il loro spirito può vagare per il mondo senza posa e
ex prigionieri durante la Guerra del Vietnam cinque anni addirittura trascinare gli esseri viventi nel regno delle
dopo il loro rilascio. Circa il 23% rientrava nei criteri anime, il limbo spirituale (Foreman, 2005).
della diagnosi clinica, pur essendo tutte persone ben
adattate prima della prigionia (Ursano et al., 1981). Per controllare la tensione che molti veterani provano
In generale, più è grave il trauma e più l’esposizione vengono impiegati farmaci antiansia. Inoltre, i farmaci
a esso è diretta, maggiore è la probabilità di sviluppare antidepressivi possono ridurre la frequenza di incubi,
un disturbo da stress (Burijon, 2007). In particolare, la attacchi di panico, flashback e senso di depressione
mutilazione e le gravi ferite fisiche sembrano aumentare (Koch, Haring, 2008; Davidson et al., 2005).
il rischio di reazioni da stress, come pure essere testimo-
Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i
ni del ferimento o dell’uccisione di altre persone (Koren
movimenti oculari (EMDR): terapia di esposizione
et al., 2005; Ursano et al., 2003).
comportamentale in cui il soggetto compie movimenti
oculari ritmici (saccadici) laterali mentre nella sua men-
5.2.3 Come viene trattato dal punto te vengono riversate immagini di oggetti e situazioni
di vista clinico un disturbo da stress che normalmente cerca di evitare.
psicologico?
Il trattamento può essere molto importante per coloro Anche le tecniche di esposizione comportamentale
che sono stati colpiti da un evento traumatico (Taylor, aiutano a ridurre sintomi specifici e hanno spesso porta-
2010; De Angelis, 2008). In totale, circa la metà di tutti i to a un miglioramento nell’adattamento generale (Koch,
casi di disturbo post-traumatico da stress migliora entro Haring, 2008). Alcuni studi indicano infatti che la tera-
sei mesi (Asnis et al., 2004). Nei casi restanti i disturbi pia di esposizione è l’intervento più utile per le persone
possono perdurare per anni e, in realtà, più di un terzo con disturbi da stress (Wiederhold, Wiederhold, 2005).
dei soggetti con DSPT non risponde al trattamento an- Questa scoperta ha indotto molti teorici clinici ad affer-
che dopo molti anni (Burijon, 2007). mare che qualche tipo di esposizione dovrebbe sempre
Le procedure di trattamento attuali per i superstiti che entrare a far parte del quadro terapeutico. In un caso,
presentano disturbi psicologici dipendono dal tipo di l’esposizione intensa o flooding, abbinata al training di
trauma. Si è trattato di combattimento, atto di terrori- rilassamento, è servita a liberare un ex militare trentu-
smo, molestia sessuale o incidente grave? Tutti i pro- nenne da flashback e incubi che lo riempivano di terrore
grammi hanno comunque degli obiettivi comuni: aiutare (Fairbank, Keane, 1982). Il terapeuta ha isolato assieme
le persone a mettere fine alle reazioni di stress, conside- al veterano alcune scene di combattimento che il sogget-
to rivedeva di continuo nella mente. Quindi l’ha aiutato ziente compie movimenti laterali e ritmici degli occhi
a immaginare nei minimi particolari una di queste scene, mentre nella sua mente vengono riversate immagini di
incoraggiandolo a soffermarsi sull’immagine fino a che oggetti e situazioni che normalmente cerca di evitare.
smetteva di provare ansia. Dopo ciascuno di questi eser- Dai case study e dagli studi controllati è emerso che si
cizi di esposizione intensa, il terapeuta chiedeva al vete- tratta di una terapia che può rivelarsi utile per le persone
rano di passare a un’immagine positiva e lo guidava at- con disturbo post-traumatico da stress (Luber, 2009).
traverso alcuni esercizi di rilassamento. Molti teorici sostengono che sia la caratteristica di espo-
Un tipo particolare di terapia di esposizione ampia- sizione dell’EMDR e non i movimenti oculari a spiegar-
mente usato è la desensibilizzazione e rielaborazione ne il successo se applicato a questo disturbo (Lamprecht
attraverso i movimenti oculari (EMDR), in cui il pa- et al., 2004).
Approfondimento
se occasioni, come la strage nel 1999 della scuola di Co- ro di essi esprime preoccupazione sul fatto che il
lumbine, in Colorado, in cui morirono 23 persone nel counseling di crisi possa involontariamente «suggerire»
corso di una sparatoria, l’attacco terroristico alle Torri i problemi alle vittime, contribuendo così a produrre in
Gemelle del World Trade Center nel 2001, lo tsunami primo luogo disturbi da stress (McNally, 2004; McClel-
del 2004 nel Sud-Est asiatico e le inondazioni causate land, 1998).
dall’uragano Katrina nel 2005 (APA, 2008, 2005). Il clima clinico attuale continua a essere favorevole al
Nelle mobilitazioni su larga scala di questo tipo, sono counseling di crisi; resta il fatto che i dubbi sollevati al
gli psicologi a bussare alla porta dei rifugi per andare a riguardo meritano un’attenta considerazione. Anche in
cercare le vittime. Anche se il servizio di supporto è ri- questo caso va sempre ricordata l’importanza della ricer-
volte a persone di tutti i livelli socioeconomici, si ritiene ca scrupolosa nel campo della psicopatologia.
che coloro che vivono in stato di povertà abbiano parti-
colare necessità di questi interventi a livello di comunità. TRA LE RIGHE
Anche i volontari del soccorso psicologico, inoltre, pos- «Quello poteva essere Sammy»
sono essere sopraffatti dai traumi in cui sono immersi Le persone che lavorano nella gestione delle salme del-
professionalmente (Carll, 2007). le vittime hanno più probabilità di sviluppare un distur-
bo da stress se si identificano con esse: «Poteva essere
Il debriefing psicologico è efficace? un mio familiare» (Ursano et al., 1999).
Vi sono molte opinioni favorevoli al riguardo, sia nella
ricerca che nelle testimonianze personali sui programmi
di mobilitazione rapida (Watson, Shalev, 2005; Mitchell,
2003). Tuttavia, numerosi studi hanno messo in dubbio
l’efficacia di questo tipo di interventi (Pender, Prichard,
2009; Tramontin, Halpern, 2007). Sintesi
Uno studio condotto nei primi anni Novanta è stato Lo stress e i disturbi da stress post-traumatico
tra i primi a sollevare dei dubbi riguardo ai programmi Quando ci si trova di fronte a un fattore di stress o che
di intervento psicologico in caso di disastri (Bisson, De- percepiamo come una minaccia, spesso si ha una rea-
ahl, 1994). Alcuni counselor di crisi avevano condotto zione allo stress costituita da senso di allarme e di
delle sessioni di debriefing per 62 soldati inglesi che paura. Le caratteristiche dell’allarme e della paura
durante la Guerra del Golfo si erano occupati delle ge- vengono attivate dall’ipotalamo, un’area cerebrale che
stione e dell’identificazione delle salme di militari ucci- controlla il sistema nervoso autonomo e il sistema en-
si in azione. Nonostante gli interventi di debriefing, la docrino. Vi sono due assi principali attraverso i quali
metà di essi manifestava sintomi da stress post-trauma- i due sistemi producono allarme e paura: l’asse del
tico ancora a distanza di nove mesi, quando fu sottopo- sistema nervoso simpatico e l’asse ipotalamo-ipofisi-
sta a colloquio. surrene.
In uno studio controllato condotto alcuni anni dopo Le persone con disturbo acuto o post-traumatico da
su ustionati gravi ospedalizzati, i ricercatori separarono stress reagiscono con ansia e sintomi correlati dopoun
le vittime in due gruppi (Bisson et al., 1997). Un primo evento traumatico e lo rivivono di continuo nella men-
gruppo fu sottoposto a sessioni di debriefing individuali te, aumentando ancora di più allarme, ansia e senso di
a distanza di pochi giorni dall’incidente, mentre il secon- colpa. I sintomi del disturbo acuto da stress iniziano
do gruppo (di controllo) di ustionati non fu sottoposto poco dopo il trauma e hanno una durata che non su-
all’intervento psicologico. Tre mesi dopo gli studiosi ve- pera i trenta giorni, mentre l’esordio del disturbo post-
rificarono che sia i pazienti sottoposti a debriefing che i traumatico da stress può avvenire in qualsiasi momen-
pazienti del gruppo di controllo presentavano tassi ugua- to, anche a distanza di anni dal trauma, e i sintomi
li di disturbo post-traumatico da stress. Inoltre, a distan- possono perdurare per mesi o anni.
za di tredici mesi, il tasso di disturbo post-traumatico da Nel tentativo di spiegare perché alcune persone svi-
stress era effettivamente maggiore tra le vittime che ave- luppano un disturbo da stress psicologico, i ricercato-
vano fatto il debriefing (26%) rispetto alle vittime del ri hanno identificato fattori biologici, personalità,
gruppo di controllo (9%). esperienze nell’infanzia, supporto sociale, fattori mul-
Risultati analoghi sono emersi da numerosi altri studi ticulturali e la gravità dell’evento traumatico. I distur-
incentrati su vari tipi di disastro (Van Emmerik et al., bi possono essere trattati con tecniche di esposizione
2002). Ovviamente tali studi avanzano seri dubbi comportamentale, insight terapeutico, terapia familia-
sull’efficacia del debriefing psicologico. Alcuni clinici re e terapia di gruppo. La terapia psicologica di emer-
ritengono che i programmi di intervento immediato pos- genza a rapida mobilitazione, che spesso segue i prin-
sano fare sì che le vittime indugino eccessivamente su- cipi del debriefing psicologico, viene spesso condotta
gli eventi traumatici che hanno vissuto. Un certo nume- in seguito a disastri su ampia scala.
Come abbiamo visto, lo stress può avere una notevole Presenza di una condizione medica generale.
influenza sul funzionamento psicologico della persona F attori psicologici che influenzano in senso negativo
(si veda la Figura 5.3). Può avere inoltre un forte im- la condizione medica generale in una delle moda-
patto sul funzionamento fisico e in alcuni casi può con- lità seguenti:
durre allo sviluppo di vere e proprie patologie. L’idea Influenza sul decorso della condizione medica
che lo stress e i fattori psicosociali correlati possano generale.
causare malattie fisiche ha radici profonde, anche se ha Interferenza con il trattamento della condizione
trovato pochi sostenitori prima del XX secolo. L’ipotesi medica generale.
cominciò a essere confermata circa ottant’anni fa, quan- Rappresentazione di ulteriori rischi per la salute.
do i clinici identificarono per la prima volta un gruppo Reazioni fisiologiche correlate allo stress che pre-
di malattie fisiche che sembravano essere il risultato di cipitano o esacerbano la condizione medica ge-
nerale.
una interazione di fattori biologici, psicologici e socio-
culturali (Dunbar, 1948; Bott, 1928). Le prime edizioni Tratto da APA, 2000.
del DSM etichettavano queste malattie come disturbi
psicofisiologici o psicosomatici, mentre nel DSM-IV-
TR sono diventati fattori psicologici che influenzano
una condizione medica (si veda la Tabella 5.3). Nel pressione o rinforzo. Questo tipo di problemi saranno
presente capitolo useremo un termine più familiare, oggetto di analisi nel capitolo successivo.
«psicofisiologico».
5.3.1 Disturbi psicofisiologici
Disturbi psicofisiologici: patologie risultanti dall’in- tradizionali
terazione di fattori psicosociali e organici. Sono detti Prima degli anni Settanta, i clinici ritenevano che esi-
anche disturbi psicosomatici. stesse solo un limitato numero di malattie psicofisiologi-
che. Il disturbo più noto e più comune erano ulcera,
È importante comprendere che i disturbi psicofisiolo- asma, insonnia, cefalea cronica, ipertensione e cardiopa-
gici comportano realmente un danno fisico. Essi sono tia coronarica. Studi recenti hanno invece dimostrato che
diversi dalle malattie fisiche «apparenti» (disturbi fittizi molte altre patologie, comprese le infezioni batteriche e
o disturbi somatoformi), sono cioè disturbi causati inte- virali, possono essere causate da un’interazione di fattori
ramente da fattori psicologici come bisogni nascosti, re- psicosociali e fisici. Osserviamo prima i disturbi psicofi-
Figura 5.3 Cosa fanno le persone per ridurre lo stress? In base a un’indagine su vasta scala, la maggior parte guarda la tele-
visione, legge o ascolta musica.
Mangia 37%
Autolesionismo 1%
siologici tradizionali, per presentare poi quelli che sono seguita da (2) una vasodilatazione degli stessi vasi, con
stati considerati tali più di recente. una rapida ripresa dell’irrorazione sanguigna e la stimo-
Le ulcere sono lesioni profonde che si formano nella lazione di numerose terminazioni neuronali che provo-
parete dello stomaco o del duodeno, che provocano bru- cano dolore. Negli Stati Uniti, circa 23 milioni di perso-
ciore e dolore di stomaco, vomito occasionale e sangui- ne soffrono di emicrania.
namento della parete gastrica. Secondo le ricerche, le cefalee croniche sono causate
Si tratta di un disturbo molto diffuso: negli Stati Uni- da un’interazione di fattori di stress, come pressioni am-
ti venti milioni di persone ne hanno sofferto in un perio- bientali o sensazioni generiche di impotenza, rabbia, an-
do della vita ed è responsabile di oltre 6000 decessi l’an- sia o depressione, e di fattori fisiologici, come un’attivi-
no. L’ulcera è causata spesso da un’interazione di fattori tà anomala del neurotrasmettitore serotonina, problemi
di stress, come la pressione ambientale o intensi senti- vascolari o debolezza muscolare (Engel, 2009; Andra-
menti di rabbia o ansia, e di fattori fisiologici, come il sik, Walch, 2003).
batterio Helicobacterpylori (Carr, 2001).
L’asma provoca il restringimento periodico delle vie Ulcera: lesione che si forma nella parete della stoma-
respiratorie (trachea e bronchi), rendendo difficoltoso il co o del duodeno.
passaggio dall’aria tra bocca-naso e polmoni. I sintomi Asma: malattia respiratoria caratterizzata da un re-
associati sono respiro difficoltoso e sibilante, tosse e un stringimento della trachea e dei bronchi, che provoca
angoscioso senso di soffocamento. Negli Stati Uniti so- difficoltà di respirazione, respiro affannoso, tosse e
no venti milioni le persone che soffrono di asma, il dop- senso di soffocamento.
pio rispetto a venticinque anni fa (AAAAI, 2005). Nella Insonnia: difficoltà di addormentamento o a restare
maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno avu- addormentati.
to il primo attacco da bambini o nella preadolescenza
Cefalea muscolo-tensiva: mal di testa causato da
(Melamed et al., 2001). Il 70% di tutti i casi pare essere
una contrattura muscolare dei muscoli cranici.
causato da un’interazione di fattori di stress, come pres-
sione ambientale o ansia, e fattori fisiologici, come aller- Emicrania: mal di testa forte e invalidante che colpi-
gie a sostanze specifiche, un sistema nervoso simpatico sce solo una metà della testa, preceduto spesso da
lento nell’azione o un apparato respiratorio problemati- sintomi che annunciano l’attacco e accompagnato
talvolta da senso di vertigine, nausea o vomito.
co (NCHS, 2005; Melamed et al., 2001).
L’insonnia, ossia la difficoltà di addormentamento o Ipertensione: pressione sanguigna costantemente
a mantenere la qualità del sonno, affligge il 35% della elevata.
popolazione ogni anno (Taylor, 2006). Molti possono Cardiopatia coronarica: affezione cardiaca causata
attraversare periodi di insonnia temporanei, che durano da un blocco nelle arterie coronarie.
solo alcune notti, mentre un alto numero di persone sof-
fre di insonnia per mesi o anni, con la sensazione di es- L’ipertensione è uno stato cronico di pressione alta
sere quasi costantemente sveglie. Gli insonni cronici si del sangue: in pratica, il sangue pompato dal cuore nelle
sentono stanchi e assonnati durante il giorno e possono arterie produce una pressione eccessiva contro le pareti
avere difficoltà di funzionamento. Il loro problema po- arteriose. L’ipertensione dà scarsi sintomi, ma interferi-
trebbe essere causato da una combinazione di fattori psi- sce con il funzionamento corretto dell’intero sistema
cosociali, come elevati livelli di ansia o depressione, e di cardiovascolare, aumentando fortemente la probabilità
fattori fisiologici, come un sistema di attivazione iperat- di essere colpiti da ictus, cardiopatie e problemi renali.
tivo o alcune malattie (Thase, 2005; VandeCreek, 2005). Si ritiene che negli Stati Uniti gli ipertesi siano 65 milio-
Le cefalee croniche sono dolori della testa e del collo ni, 14.000 dei quali ogni anno muoiono direttamente per
frequenti e intensi, non causati da altri problemi fisici. I questa causa; milioni di altri muoiono a causa delle pato-
tipi principali sono due: la cefalea muscolo-tensiva, ca- logie provocate dall’ipertensione (Kalb, 2004; Kluger,
ratterizzata da dolore nella parte posteriore o frontale 2004). Circa il 10% di tutti i casi sono provocati dalle
della testa, causata dalla contrattura dei muscoli cranici, sole anomalie fisiologiche; il resto dei casi è colpito da
che restringono così il lume dei vasi sanguigni. Circa 40 ipertensione essenziale (Sperry, 2009), una combinazio-
milioni di americani soffrono di questo tipo di cefalea. ne di fattori psicosociali e fisiologici. Tra i fattori psico-
Le emicranie sono invece dolori estremamente intensi, sociali principali dell’ipertensione essenziale si annove-
spesso quasi paralizzanti, che colpiscono solo un lato rano stress costante, pericolo ambientale e sensazione
della testa e sono talora accompagnate da senso di verti- generica di rabbia o depressione. I fattori fisiologici
gine, nausea o vomito. Secondo alcune teorie mediche, comprendono obesità, fumo, scarsa funzionalità renale e
le emicranie si sviluppano in due fasi: (1) si ha dapprima una percentuale insolitamente alta della proteina colla-
una vasocostrizione a livello cerebrale, con una riduzio- gene nei vasi sanguigni (Taylor, 2006; Kluger, 2004).
ne dell’irrorazione sanguigna in alcune aree del cervello, La cardiopatia coronarica è causata da un blocco
delle arterie coronarie, i vasi sanguigni che circondano so autonomo favoriscano l’insorgere di disturbi psicofi-
il cuore e hanno la funzione di trasportare ossigeno al siologici (Hugdahl, 1995).
muscolo cardiaco. Il termine indica in realtà diversi
problemi, compreso il blocco delle coronarie e l’infarto TRA LE RIGHE
miocardico (un «attacco di cuore»). Circa 14 milioni di Il killer silenzioso
persone negli Stati Uniti soffrono di qualche forma di
L’ipertensione arteriosa, un disturbo psicofisiologico
cardiopatia coronarica (AHA, 2005). Negli Stati Uniti è che dà scarsi sintomi, è responsabile della morte di mi-
la principale causa di morte tra gli uomini oltre i 35 an- gliaia di persone ogni anno. Per questo motivo i pro-
ni e delle donne oltre i 40 ed è responsabile di quasi un fessionisti della salute eseguono controlli preventivi
milione di morti ogni anno, circa il 40% di tutte le mor- anche nei luoghi di lavoro e in altri tipi di comunità.
ti della nazione (Travis, Meltzer, 2008; AHA, 2005,
2003). La maggioranza di tutti i casi di cardiopatia co- Se il SNA è iperreattivo, per esempio, può esserci una
ronarica sono collegati a un’interazione di fattori psico- reazione eccessiva in presenza di situazioni che per la
sociali, come lo stress lavorativo e livelli elevati di rab- maggioranza delle persone sono moderatamente stres-
bia o depressione, e fattori fisiologici, come alti livelli santi, portando nel tempo a un danno a livello di certi
di colesterolo, obesità, ipertensione, fumo e mancanza organi e provocando disturbi psicofisiologici (Boyce et
di attività fisica (Travis, Meltzer, 2008; Wang et al., al., 1995). Altri problemi biologici più specifici possono
2004). contribuire a creare disturbi psicofisiologici. Una perso-
Nel corso degli anni i clinici hanno identificato nu- na con un sistema gastrointestinale problematico, per
merose variabili che possono in linea generale favorire esempio, può essere un candidato di prima scelta per
lo sviluppo di disturbi psicofisiologici (si veda la Figura l’ulcera gastrica, mentre chi ha problemi a livello di si-
5.4). Non deve sorprendere che molte di queste variabili stema respiratorio sarà più soggetto a soffrire di asma.
siano le stesse che favoriscono l’insorgere di disturbi da In modo analogo, le persone possono avere sempre
stress psicologico, i disturbi da stress acuto e post-trau- uno stesso tipo di reazioni biologiche che aumentano le
matico. Tali variabili possono essere suddivise tra fattori loro probabilità di contrarre disturbi psicofisiologici. Al-
biologici, psicologici e socioculturali. cuni individui traspirano copiosamente in reazione a si-
tuazioni di stress, ad altri viene mal di stomaco, ad altri
Fattori biologici ancora sale la pressione (Fahrenberg et al., 1995). Se-
Abbiamo visto più sopra che una delle maniere in cui il condo le ricerche, per esempio, alcuni individui sono
cervello può attivare gli organi interni è attraverso il si- particolarmente soggetti ad avere picchi di ipertensione
stema nervoso autonomo (SNA), la rete di fibre nervose temporanei in situazioni di stress (Gianaros et al., 2005):
che collega il sistema nervoso centrale agli organi inter- potrebbe significare che sono inclini a essere ipertesi.
ni. Si ritiene che dei problemi a livello di sistema nervo- A conferma di queste nozioni, un team di cardiologi
Figura 5.4 Cardiopatia coronarica e stress. Il 17 gennaio 1994 la città di Los Angeles fu colpita da un fortissimo terremoto.
Quel giorno morirono d’infarto 24 residenti con patologie cardiovascolari, cinque volte di più rispetto al totale consueto (Leor et al.,
1996). Il dato evidenzia il ruolo essenziale dello stress e di altre variabili psicosociali nella cardiopatia coronarica.
Numero di morti per cause cardiache
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Gennaio 1994
dei Johns Hopkins MedicalInsitutes ha presentato qual- cessivi hanno indicato che il funzionamento del Tipo A
che anno fa una interessante relazione su 19 pazienti che è legato a un’analoga incidenza di patologie cardiache
manifestavano sintomi di attacco miocardico acuto nelle donne (Haynes et al., 1980).
(Wittstein et al., 2005). In realtà, nessuno di loro presen-
tava danni ai tessuti cardiaci né blocchi a livello di arte- TRA LE RIGHE
rie coronarie, ossia nessuno era stato colpito da infarto Qual è la serata migliore per svagarsi?
del miocardio, mentre tutti avevano avuto di recente
Lunedì - La serata più comune per l’attività fisica (sport,
un’esperienza molto stressante e in tutti si riscontrava un palestra)
SNA e un’attività ormonale eccezionalmente reattivi.
Martedì - La serata più scelta per incontrare altre per-
Sebbene l’attività cerebrale e organica non avesse causa-
sone
to effettivamente un infarto durante il ricovero in ospe-
dale, alcuni cardiologi ritenevano che un serie di episodi Venerdì - La serata preferita per stare a casa e guarda-
ripetuti potesse realmente concorrere a provocare una re la TV
cardiopatia coronarica in futuro (Akashi et al., 2004). Sabato - La serata preferita per uscire a cena e/o anda-
re al cinema
Fattori psicologici Domenica - La serata scelta dai più per sbrigare la cor-
Secondo molti studiosi vi sono determinati bisogni, at- rispondenza (Fetto, 2001).
teggiamenti, emozioni e stili di coping che possono cau-
sare in alcuni un’iperreattività ai fattori di stress, aumen- Da studi più recenti è emerso che il nesso tra stile di
tando così la probabilità di andare incontro a disturbi personalità di Tipo A e problemi cardiaci potrebbe non
psicofisiologici (Chung et al., 2005). I ricercatori hanno essere così evidente come suggerivano i primi studi. Essi
scoperto, per esempio, che i maschi con stile di coping indicano comunque che diverse caratteristiche tipiche
repressivo (difficoltà a esprimere disagio, collera o osti- dello stile di Tipo A, in particolare l’ostilità e il senso di
lità) tendono ad avere picchi di ipertensione particolar- urgenza possono effettivamente essere fortemente con-
mente alti e tachicardia quando sono sotto stress (Pauls, nesse alle affezioni cardiache (Myrtek, 2007; Taylor,
Stemmler, 2003). 2006).
Un altro stile di personalità che tende a favorire i di-
sturbi psicofisiologici è lo stile di personalità di tipo A, Fattori socioculturali: la prospettiva multiculturale
un concetto introdotto da due cardiologi, Meyer Fried- Condizioni sociali svantaggiate possono costituire una
man e Raymond Rosenman (1959). Le persone con que- base per i disturbi psicofisiologici. Tali condizioni pro-
sto stile di personalità possono essere definite in genera- ducono uno stress continuato che attiva e interagisce con
le colleriche, ciniche, tese, competitive e ambiziose. Il i fattori biologici e di personalità esaminati più sopra.
loro modo di interagire con il mondo, secondo Friedman Tra le condizioni sociali più negative vi è per esempio la
e Rosenman, produce uno stress continuo ed è spesso povertà. Numerosi studi hanno ripetutamente conferma-
all’origine di una cardiopatia coronarica. Coloro che to che le persone relativamente benestanti hanno meno
hanno uno stile di personalità di tipo B, invece, sono disturbi psicofisiologici e un migliore stato di salute ri-
ritenuti più rilassati, meno aggressivi, meno preoccupati spetto ai meno abbienti (Matsumoto, Juang, 2008; Adler
del tempo e quindi meno soggetti a problemi cardiova- et al., 1994). Una ragione evidente di questa correlazio-
scolari. ne sta nel fatto che negli ambienti sociali più poveri vi è
un maggiore tasso di criminalità, disoccupazione, so-
Stile di personalità di Tipo A: modello di personalità vraffollamento e altri fattori di stress negativo rispetto a
caratterizzato da ostilità, cinismo, tensione costante, quanto si può trovare tra le persone più benestanti. Inol-
impazienza, competitività e ambizione. tre nel primo caso l’assistenza medica è più carente.
Stile di personalità di Tipo B: modello di personalità Le ricerche hanno rivelato altresì che l’appartenenza
in cui le persone sono più rilassate, meno aggressive e a gruppi etnici e culturali di minoranza aumenta il ri-
meno preoccupate del tempo. schio di sviluppare disturbi psicofisiologici e altri pro-
blemi di salute (Travis, Meltzer, 2008). Ancora una vol-
Il nesso tra lo stile di personalità di tipo A e la cardio- ta, il fattore economico può essere importante. Molte
patia coronarica è stato dimostrato da diversi studi. In persone appartenenti a gruppi minoritari vivono in con-
una ricerca molto nota, che ha coinvolto oltre 3000 per- dizioni di povertà e caratterizzati da tassi elevati di cri-
sone, Friedman e Rosenman (1974) hanno suddiviso tut- minalità e disoccupazione, nonché da un’assistenza me-
ti gli uomini in buona salute fra i 40 e i 60 anni in cate- dica carente che spesso determinano un cattivo stato di
gorie di Tipo A e di Tipo B e li hanno monitorati per i salute. Dai dati del censimento risulta, per esempio, che
successivi otto anni. Tra gli uomini di Tipo A, più della il 70% di tutti coloro che non hanno un’assicurazione
metà ha sviluppato una patologia coronarica. Studi suc- sanitaria sono americani ispanici, africani o asiatici
(U.S. Census Bureau, 2006). Inoltre, all’interno di questi immaginare di fare da guida in una visita a un campus
gruppi minoritari le donne sono particolarmente svan- universitario. Durante il primo scenario, le partecipanti
taggiate dal punto di vista dell’assistenza sanitaria. Le afroamericane avevano picchi ipertensivi molto superio-
donne ispanoamericane, per esempio, sono quelle che ri rispetto alle partecipanti bianche. Sulla base di questi
hanno minore accesso alle cure mediche negli Stati Uni- risultati, gli sperimentatori conclusero che la percezione
ti (Travis, Meltzer, 2008). Effettivamente, quasi la metà di pregiudizi razziali produce un maggiore stress psico-
delle donne ispanoamericane che vivono in condizioni logico per le afroamericane, favorendo così l’ipertensio-
di povertà non hanno un’assicurazione sanitaria (Travis, ne, altri disturbi psicofisiologici e condizioni di salute
Meltzer, 2008; Pamuk et al., 1998). meno buone in generale.
Utilizzando la Social Adjustment Rating Scale o sca- degli eventi più stressanti della vita la morte del coniuge,
le di valutazione analoghe, da allora si è iniziato a colle- gli afroamericani ritengono più stressante rispetto ai
gare stress di varia natura a una vasta gamma di patolo- bianchi una grave malattia o un incidente personale, un
gie fisiche, dalla gengivite necrotizzante ulcerativa e alle notevole cambiamento nelle responsabilità sul lavoro o
infezioni delle alte vie respiratorie fino al cancro (S. Co- un cambiamento considerevole delle condizioni di vita.
hen, 2005; Taylor, 2004). In generale, la quantità di Altri studi hanno evidenziato come ci siano differenze
stress nella vita è direttamente proporzionale alla proba- anche tra uomini e donne nelle reazioni di fronte ad alcu-
bilità di ammalarsi (si veda la Figura 5.5). I ricercatori ni cambiamenti di vita (Miller, Rahe, 1997).
hanno rilevato inoltre una corrispondenza fra stress trau- Infine, per gli studenti i fattori di stress sono diversi
matico e morte. I vedovi e le vedove, per esempio, han- da quelli elencati nella Social Adjusting Rating Scale.
no un maggiore rischio di morte nel periodo immediata- Anziché avere problemi matrimoniali, trovarsi ad af-
mente successivo alla perdita del coniuge (Rees, Lutkin, frontare un licenziamento o un colloquio di lavoro, uno
1967; Young et al., 1963). studente universitario avrà invece problemi di conviven-
Un difetto della Social Adjustment Rating Scale di za con altri studenti, sarà bocciato a un esame e cercherà
Holmes e Rahe è quello di non considerare le reazioni di essere ammesso a un corso di specializzazione post
particolari allo stress della vita di popolazioni specifi- laurea. Quando i ricercatori hanno messo a punto scale
che. Per esempio, nel mettere a punto la scala di valuta- speciali per misurare gli eventi della vita in questa popo-
zione, i ricercatori hanno reclutato prevalentemente lazione con maggiore accuratezza (si veda ancora la Ta-
americani bianchi, con una scarsa presenza di afroameri- bella 5.4 alla pagina seguente), hanno in effetti riscon-
cani. trato i collegamenti che si aspettavano tra eventi stres-
Ma poiché le loro esperienze di vita presentano at- santi e malattia (Crandall et al., 1992).
tualmente differenze fondamentali, non sarebbe possibi-
le che afroamericani e americani bianchi siano diversi Psiconeuroimmunologia
anche nelle loro reazioni allo stress in occasione dei vari In che modo un evento stressante può tradursi in un’in-
eventi della vita? Secondo uno studio, è veramente così fezione virale o batterica? Un ambito specifico, la psico-
(Komaroff et al., 1989, 1986). Sebbene sia gli afroame- neuroimmunologia, cerca di dare una risposta a questa
ricani che i bianchi pongano al primo posto nella scala domanda individuando i legami fra stress psicosociale,
sistema immunitario e stato di salute.
Il sistema immunitario è un insieme di attività e cel-
lule che hanno il compito di identificare e distruggere
Figura 5.5 Stress e raffreddore comune. In un importante
studio, alcuni individui sani furono messi in quarantena dopo la
antigeni (invasori estranei, come batteri, virus, funghi e
somministrazione di gocce nasali contenenti virus del raffred- parassiti) e cellule cancerose. Fra le cellule più impor-
dore comune (S. Cohen et al., 1991). I partecipanti che aveva- tanti di questo sistema vi sono miliardi di linfociti, cellu-
no attraversato di recente un periodo di forte stress avevano le bianche del sangue che circolano nel sistema linfatico
molte più probabilità di prendere il raffreddore rispetto ai par- e nel flusso sanguigno. Quando sono stimolati dagli an-
tecipanti che nella vita avevano meno fattori di stress.
tigeni, i linfociti entrano in azione per contrastare gli in-
vasori.
50
Psiconeuroimmunologia: studio dei collegamenti fra
45 stress, sistema immunitario e malattia.
Soggetti con il raffreddore (%)
Tabella 5.4 Gli eventi più stressanti della vita. strugge le cellule degli organi già infettate da virus, con-
tribuendo così a fermare la diffusione di un’infezione
Adulti: Social Adjustment Studenti: Undergraduate virale. Un terzo gruppo, i linfociti B, produce gli anticor-
Rating Scale* Stress Questionnaire+ pi, molecole proteiche che riconoscono e si legano agli
1. Morte (familiare o antigeni, li rende riconoscibili per la distruzione e impe-
1. Morte del coniuge
amico) disce loro di causare l’infezione.
2. Avere sostenuto molti Oggi gli studiosi ritengono che lo stress possa interfe-
2. D
ivorzio rire con l’attività dei linfociti, riducendola e aumentando
esami
3. Settimana degli esami
così la vulnerabilità della persona alle infezioni virali e
3. S eparazione batteriche (Lutgendorf et al., 2005). In uno studio dive-
finali
nuto famoso, il ricercatore Roger Bartrop (1977) del
4. S entenza di carcera- 4. Fare domanda a scuola
zione di specializzazione Nuovo Galles del Sud, in Australia, ha studiato con il
suo gruppo di lavoro il sistema immunitario di 26 perso-
5. M
orte di un familiare 5. E ssere vittima di un ne che avevano perso il coniuge otto settimane prima,
stretto crimine
confrontandolo con quello di 26 partecipanti non vedovi
6. G
rave malattia o inci- 6. Esercizi in tutte le mate- del gruppo di controllo. Dai prelievi di sangue emerse
dente personale rie per lo stesso giorno
che l’attività dei linfociti era molto più lenta nei vedovi
7. M
atrimonio 7. Rottura con il partner che nel gruppo di controllo. Altri studi hanno messo in
8. Scoperta del tradimen- evidenza un funzionamento rallentato del sistema immu-
8. L icenziamento nitario nelle persone esposte a stress a lungo termine.
to da parte del partner
9. R
iconciliazione coniu- 9. Scadenze e consegne
Per esempio, è stato riscontrato un funzionamento caren-
gale da rispettare te del sistema immunitario nelle persone che si trovano a
dovere accudire un familiare con malattia di Alzheimer
10. Furto di un oggetto
10. P
ensionamento
di proprietà
(Vitaliano et al., 2005; Kiecolt-Glaser et al., 1996).
Tutti questi studi sembrano raccontare una storia par-
11. M
alattia di un fami- 11. P rospettiva di una ticolare. Nei periodi in cui individui in buona salute si
liare stretto settimana difficile
trovavano ad affrontare livelli insolitamente alti di
12. Presentarsi imprepa- stress, continuavano a essere apparentemente sani, ma le
12. G
ravidanza
rato a un esame esperienze stressanti ne rallentavano il sistema immuni-
13. P
roblemi sessuali
13. Perdita di un oggetto tario tanto da renderli vulnerabili alle malattie. Se lo
(specie il portafogli) stress influenza negativamente la capacità di neutraliz-
14. N
uova persona in fa- 14. Morte di un animale zare la malattia, non meraviglia che i ricercatori abbiano
miglia domestico ripetutamente rilevato un nesso tra stress della vita e ma-
15. E sito di un esame lattie di vario tipo. Ma perché e quando lo stress interfe-
15. D
ifficoltà finanziarie risce con il sistema immunitario? Vi sono diversi fattori
peggiore del previsto
16. C
ambiamento nella 16. Presentarsi a un col-
che intervengono sulla capacità dello stress di rallentare
situazione finanziaria loquio il sistema immunitario, e sono l’attività biochimica, i
cambiamenti comportamentali, lo stile di personalità e
17. M
orte di un caro ami- 17. Dover presentare un
co progetto o relazione il grado di supporto sociale.
18. C
ambiamento delle 18. Esito negativo di un Attività biochimica. Sembra che un’eccessiva attività
condizioni di lavoro esame
del neurotrasmettitore noradrenalina abbia un ruolo nel
19. A
umento di conflitti rallentare il sistema immunitario. Va ricordato che lo
19. Divorzio dei genitori
con il partner
stress porta a una maggiore attività del sistema nervoso
20. G
rosso debito (ipote- 20. D ipendere da altre simpatico, compreso un aumentato rilascio di noradre-
ca, mutuo) persone nalina a livello cerebrale e corporeo. Secondo le ricer-
21. P
reclusione ad accen- 21. Conflitti con altri stu- che, se lo stress si prolunga nel tempo, la noradrenalina
dere ipoteca o mutuo denti conviventi alla fine si sposta sui recettori di alcuni linfociti e comu-
22. C
ambiamento delle nica un messaggio inibitorio per bloccarne l’attività, ral-
22. Auto/bici rotta, gom-
responsabilità sul la- lentando il funzionamento immunitario (Carlson, 2008;
ma a terra ecc.
voro Lekander, 2002).
* La scala completa è costituita da 43item; In maniera analoga, i corticosteroidi (cortisolo e altri
Fonte: Holmes e Rahe, 1967. cosiddetti ormoni dello stress) contribuiscono a loro vol-
+ La scala completa è costituita da 83 item; ta a rallentare il buon funzionamento del sistema immu-
Fonte: Crandall et al., 1992. nitario. Ricorderete che quando ci si trova sotto stress, le
ghiandole surrenali rilasciano corticosteroidi. Come nel proprie emozioni, in particolare la rabbia, tendono a re-
caso della noradrenalina, se lo stress si prolunga nel tem- cuperare meno facilmente rispetto a coloro che sanno
po, gli ormoni dello stress si spostano alla fine sui recet- esprimere le emozioni. Altri studi, tuttavia, non hanno
tori che si trovano su alcuni linfociti e comunicano riscontrato alcun legame fra personalità ed esito della
anch’essi un messaggio inibitorio n grado di rallentarne malattia oncologica (Urcuyo et al., 2005; Garssen, Go-
l’attività (Bauer, 2005; Bellinger et al., 1994). odkin, 1999).
Studi recenti hanno inoltre indicato che i corticoste-
roidi agiscono anche nello stimolare un aumento nella Supporto sociale. Infine, coloro che non hanno una rete
produzione di citochine, proteine che si legano a recetto- di supporto sociale e si sentono soli sembrano avere un
ri specifici in tutto il corpo. A livelli di stress moderato, funzionamento del sistema immunitario meno efficiente
le citochine, un elemento importante del sistema immu- di fronte a situazioni di stress rispetto a coloro che non si
nitario, contribuiscono a combattere le infezioni. Ma se sentono soli (Curtis et al., 2004; Cohen, 2002). In uno
lo stress si prolunga e vengono rilasciati sempre più cor- studio pionieristico, ad alcuni studenti di medicina fu
ticosteroidi, la produzione continua e la diffusione di ci- somministrata la Loneliness Scale UCLA, la Scala della
tochine provoca un’infiammazione cronica in tutto il solitudine, e divisi quindi in gruppi di solitudine «eleva-
corpo, arrivando a causare cardiopatie, ictus e altre pato- ta» o «bassa» (Kiecolt-Glaser et al., 1984). Nel gruppo
logie (Travis, Meltzer, 2008; Suarez, 2004). degli studenti con alto grado di solitudine la risposta dei
linfociti nel periodo degli esami finali era minore.
Cambiamenti comportamentali. Lo stress può mettere Altri studi hanno rilevato come il supporto sociale e
in atto una serie di cambiamenti comportamentali in gra- l’affiliazione possano effettivamente aiutare a protegge-
do di influenzare indirettamente il sistema immunitario. re dallo stress o contribuire a recuperare dopo una malat-
Sotto stress, alcuni possono diventare ansiosi o depressi tia o un intervento chirurgico (Matsumoto, Juang, 2008;
o sviluppare un disturbo d’ansia o dell’umore. Ne risulta Taylor, 2006). Analogamente, da alcuni studi è risultato
una peggiore qualità del sonno, cattiva alimentazione, che nei pazienti con alcune forme di cancro che hanno
mancanza di attività fisica, aumentato consumo di alcol una rete di supporto sociale nella vita personale o rice-
o di sigarette, tutti comportamenti che notoriamente ral- vono una terapia di sostegno spesso il sistema immunita-
lentano il sistema immunitario (Irwin, Cole, 2005). rio funziona meglio e dunque hanno una percentuale di
guarigione superiore rispetto ai pazienti che non hanno
Stile di personalità. Secondo le ricerche, coloro che tale rete di supporto (Taylor, 2006; Spiegel, Fawzy,
tendono a reagire allo stress con ottimismo, coping co- 2002).
struttivo e capacità di adattamento, ossia quel tipo di
persone che accolgono le sfide e sono pronte a prendere 5.3.3 Trattamenti psicologici per
il controllo di tutto ciò che la vita mette loro davanti, disturbi fisici
hanno un sistema immunitario che funziona meglio e Con la scoperta che lo stress e i fattori psicosociali con-
sono più preparate a sconfiggere la malattia (Taylor, nessi possono favorire i disturbi somatici, i clinici hanno
2006, 2004). Da alcuni studi è emerso che le persone con applicato sempre più il trattamento psicologico ai pro-
personalità «robuste» e adattabili conservano la buona blemi medici. Tecniche di rilassamento, biofeedback,
salute anche a fronte di eventi stressanti, mentre coloro meditazione, ipnosi, interventi cognitivi, insight tera-
che hanno personalità più labili sembrano essere più vul- peutico e gruppi di supporto sono tipi di trattamento noti
nerabili alle malattie (Bonanno, 2004; Ouellette, DiPla- e collaudati. L’ambito terapeutico che abbina trattamen-
cido, 2001). Uno studio in particolare ha indicato che gli ti psicologici e fisici per curare o prevenire problemi di
uomini che si sentono tendenzialmente depressi hanno tipo medico è conosciuto come medicina comporta-
un tasso di morte superiore alla media per cardiopatie e mentale.
altre cause (Everson et al., 1996). Nello stesso solco, un
cospicuo gruppo di ricerche suggerisce che le persone Medicina comportamentale: disciplina medica che
dotate di senso di spiritualità tendono ad avere una salu- abbina interventi psicologici e fisici per curare o preve-
te migliore rispetto a coloro che non ne hanno, e alcuni nire problemi di tipo medico.
studi hanno riscontrato un nesso tra spiritualità e buon
funzionamento del sistema immunitario (Thoresen,
Plante, 2005; Lutgendorf et al., 2004). Tecniche di rilassamento
In un ambito affine, alcuni studiosi hanno rilevato un Come abbiamo visto nel Capitolo 4, alle persone si può
legame tra alcune caratteristiche di personalità e guari- insegnare a rilassare i muscoli volontariamente, una pro-
gione dal cancro (Hjerl et al., 2003). Essi hanno scoperto cedura che serve talora a ridurre la sensazione di ansia.
che le persone ammalate di certi tipi di cancro con uno Dati gli effetti positivi del rilassamento sull’ansia e sul
stile di coping rassegnato e con difficoltà a esprimere le sistema nervoso, i clinici ritengono che le tecniche di
rilassamento siano in grado di prevenire o curare alcune coscienza leggermente alterato e ignorando temporanea-
patologie mediche correlate allo stress. mente tutti i fattori di stress esterni. Nell’approccio più
Le tecniche di rilassamento, spesso in abbinamento semplice, la persona si mette in un posto tranquillo, as-
con farmaci, vengono usate ampiamente nella cura sume una posizione comoda, emette o pensa a una for-
dell’ipertensione (Stetter, Kupper, 2002). L’approccio si mula o a un suono particolare (il mantra) per focalizzare
è rivelato utile anche nella cura di cefalee, insonnia, l’attenzione e si allontana con la mente da tutti i pensieri
asma, diabete, dolore post-chirurgico, alcune patologie e le preoccupazioni esterne (Dass, Levine, 2002). Coloro
vascolari e degli effetti secondari e indesiderabili di al- che fanno regolarmente meditazione riferiscono di sen-
cune terapie anticancro (Devineni, Blanchard, 2005; tirsi più pacificati, concentrati e creativi. La meditazione
Carmichael, 2004). è stata utilizzata per la gestione del dolore e per il tratta-
mento di ipertensione, problemi cardiaci, asma, malattie
Biofeedback dermatologiche, diabete, insonnia e persino nel caso di
Nel Capitolo 4 abbiamo visto anche che i pazienti che si infezioni virali (Stein, 2003; Andresen, 2000).
sottopongono a tecniche di biofeedback sono collegati Una forma di meditazione che è stata applicata in par-
ad apparecchiature che ne registrano continuamente l’at- ticolare nel caso di pazienti che soffrono di dolore croni-
tività fisica involontaria. Queste informazioni consento- co è la meditazione consapevole (Carey, 2008 may 27;
no loro di riacquistare gradualmente il controllo su quel- Kabat-Zinn, 2005). In questo caso la persona è attenta
le attività. Tale procedura, che si è rivelata in parte utile alle emozioni, ai pensieri e alle sensazioni che passano
nel trattamento dei disturbi d’ansia, viene applicata an- nella sua mente durante la meditazione, ma lo fa con di-
che nel caso di una vasta gamma di disturbi fisici. stacco e obiettività e soprattutto in modo non giudicante.
Questo essere attenti, ma evitando di esprimere giudizi,
TRA LE RIGHE a sensazioni e pensieri, compresa la sensazione di dolo-
Rischio chirurgico re, fa sì che chi medita sia meno portato a etichettare, a
fissarsi o a reagire negativamente a essi.
Coloro che provano molta ansia e paura prima di un
intervento chirurgico tendono ad avere più dolore e
TRA LE RIGHE
maggiori complicanze nel periodo post intervento e
restano ricoverati più a lungo (Kiecolt-Glaser et al., Il genere e il cuore
1998). Secondo le ricerche, le donne ricoverate per infarto
hanno una probabilità di morire del 50% superiore ri-
In uno studio classico, il biofeedbackelettromiografi- spetto agli uomini ospedalizzati per lo stesso motivo
co (EMG) veniva utilizzato per il trattamento di 16 pa- (Travis, Meltzer, 2008; Travis, 2005).
zienti che provavano dolore al volto, dovuto in parte alla
tensione dei muscoli della mascella (Dohrmann, Laskin,
1978). In tale procedura, ai muscoli del paziente vengono Ipnosi
applicati degli elettrodi in modo da rilevare le contrazioni Come abbiamo visto nel Capitolo 1, coloro che si sotto-
muscolari e convertirle in un segnale acustico da fare pongono all’ipnosi sono guidati da un ipnotista in uno
sentire al soggetto. Cambiamenti nella tonalità e nel vo- stato simile al sonno in cui diventano più suggestionabi-
lume del suono indicano cambiamenti nella tensione mu- li e quindi possono essere indotti ad agire in modi parti-
scolare. Dopo avere più volte «ascoltato» il biofeedback colari, a provare sensazioni insolite, a ricordare eventi
EMG, i 16 pazienti dello studio avevano imparato a rilas- apparentemente dimenticati o a dimenticare eventi riaf-
sare i muscoli della mascella volontariamente e riferirono fiorati alla memoria. Alcuni esperti riescono a indurre lo
successivamente una riduzione del dolore facciale. stato ipnotico su sé stessi (autoipnosi). L’ipnosi oggi
Il feedback EMG è stato utilizzato con successo anche viene utilizzata attualmente come ausilio nella psicotera-
nel trattamento delle cefalee e di disabilità muscolari cau- pia e nel trattamento di numerose affezioni fisiche (She-
sate da ictus o incidenti. Altre forme ancora di biofeed- nefelt, 2003).
back si sono rivelate utili nel trattamento dei disturbi del L’ipnosi si rivela particolarmente utile nel controllo
ritmo cardiaco, asma, emicranie, ipertensione, balbuzie e del dolore (Kiecolt-Glaser et al., 1998). Un case study
dolore (Martin, 2002; Moss, 2002; Gatchel, 2001). descrive un paziente che si è sottoposto a un intervento di
chirurgia odontoiatrica in stato di suggestione ipnotica:
Meditazione dopo avere indotto lo stato ipnotico, il dentista ha sugge-
Sebbene la meditazione venga praticata sin dai tempi rito al paziente che egli si trovava in un ambiente piacevo-
antichi, solo di recente i professionisti della salute occi- le e rilassante, in cui ascoltava un amico che gli descrive-
dentali ne hanno scoperto l’efficacia nel trattamento del va come nel suo caso l’intervento chirurgico sotto ipnosi
dolore fisico. Nella meditazione ci si concentra su sé fosse andato nel migliore dei modi. Il dentista ha quindi
stessi e la propria interiorità, raggiungendo uno stato di iniziato l’intervento della durata di 25 minuti, portandolo
a termine con successo (Gheorghiu, Orleanu, 1982). Seb- confronti della loro malattia come parte integrante del
bene solo poche persone siano in grado di sottoporsi a un trattamento (Kyrios, 2009; Devineni, Blanchard, 2005).
intervento chirurgico con la sola anestesia ipnotica, l’ip- Per esempio, una procedura detta training di autoistru-
nosi abbinata a un’anestesia chimica sembra possa rive- zione si è rivelata utile per aiutare alcuni pazienti ad af-
larsi utile in numerosi casi (Fredericks, 2001). Oltre che frontare il dolore cronico (Allison, Friedman, 2004; Mei-
nel controllo del dolore, l’uso dell’ipnosi si è rivelato utile chenbaum, 1997, 1993, 1977, 1975). Nel training di au-
nel coadiuvare il trattamento di malattie dermatologiche, toistruzione i terapeuti insegnano alle persone a identifi-
asma, insonnia, ipertensione, verruche e altre forme infet- care e infine a liberarsi dei pensieri negativi che conti-
tive (Modlin, 2002; Hornyak, Green, 2000). nuano a emergere durante gli episodi di dolore (le cosid-
dette autoaffermazioni negative, del tipo «Oh no, non ri-
Interventi cognitivi uscirò a sopportare il dolore») e a sostituirli con autoaf-
Alle persone con patologie fisiche si è talora insegnato ad fermazioni di coping (come «Quando arriva il dolore,
assumere nuovi atteggiamenti o risposte cognitive nei fermati; continua a concentrarti su quello che devi fare»).
Approfondimento
Insight terapeutico e gruppi di supporto È evidente dunque che il quadro terapeutico per la
Se ansia, depressione, rabbia e altro hanno un ruolo nella malattia fisica sta attraversando una fase di forte cam-
causa di malattie organiche, la terapia volta a ridurre biamento. Se da una parte la terapia medica continua a
queste emozioni negative dovrebbe curare anche le ma- essere preponderante, oggi i medici stanno percorrendo
lattie. I medici potrebbero perciò raccomandare l’insight una rotta assai diversa da quella dei loro predecessori.
terapeutico, gruppi di supporto o entrambi per aiutare i
pazienti a superare i problemi fisici di salute (Antoni, Sintesi
2005). In base alle ricerche, analizzare le preoccupazioni Disturbi fisici da stress
del passato e del presente può realmente migliorare lo Nei disturbi psicofisiologici i fattori psicosociali e fi-
stato di salute di una persona, come pure può essere siologici interagiscono nel provocare un problema fi-
d’aiuto nel funzionamento psicologico (Leibowitz, sico. Le variabili collegate a questi disturbi sono fat-
2007; Smyth, Pennebaker, 2001). In uno studio, alcuni tori biologici, come difetti del sistema nervoso auto-
pazienti malati d’asma e di artrite che avevano semplice- nomo; fattori psicologici, come bisogni particolari,
mente messo su carta i propri pensieri e le emozioni per atteggiamenti e stili di personalità; fattori sociocultu-
pochi giorni avevano manifestato un miglioramento du- rali, come condizioni sociali negative e pressioni cul-
raturo nelle loro condizioni di salute. La scrittura, in turali.
questo senso, si è rivelata benefica anche per pazienti Per anni i ricercatori clinici hanno ritenuto di origine
con infezione da HIV (Petrie et al., 2004). Inoltre, come psicofisiologica solo un numero limitato di malattie
abbiamo visto, dopo il cancro e alcune altre patologie il fisiche, come ulcere, asma e cardiopatia coronarica.
recupero è talora favorito dalla partecipazione a gruppi Di recente sono stati identificati però molti altri di-
di supporto (Antoni, 2005; Spiegel, Fawzy, 2002). sturbi psicofisiologici. Esiste attualmente un ambito
di studi detto psiconeuroimmunologia, che collega nu-
TRA LE RIGHE merose patologie allo stress e al funzionamento del
Il sistema immunitario all’opera sistema immunitario. Lo stress può infatti rallentare i
Le virtù della risata Dopo aver guardato un filmato
linfociti e altre attività del sistema immunitario, inter-
comico, i partecipanti alla ricerca che avevano riso ma- ferendo così con la capacità dell’organismo di proteg-
nifestavano un minore stress e un miglioramento gersi dalle malattie. Tra i fattori che sembrano agire
nell’attività delle cellule natural killer (Bennett, 1998). sul funzionamento del sistema immunitario, l’attività
della noradrenalina e dei corticosteroidi,i cambiamen-
Stress coniugale Durante e dopo le liti coniugali, le
ti comportamentali, lo stile di personalità e la rete di
donne in genere rilasciano più ormoni dello stress ri-
supporto sociale.
spetto agli uomini e hanno quindi un sistema immuni-
La medicina comportamentale abbina interventi di ti-
tario meno attivo e funzionale (Kiecolt-Glaser et al.,
1996). po psicologico e medico per trattare o prevenire pro-
blemi fisici. Il trattamento di numerose affezioni me-
diche comprende oggi sempre più spesso anche ap-
Combinazione di approcci procci psicologici, come tecniche di rilassamento,
Da alcuni studi è emerso che i vari interventi psicologici biofeedback, meditazione, ipnosi, tecniche cognitive,
diretti al trattamento di problemi fisici tendono ad avere insight terapeutico e gruppi di supporto.
un’efficacia pressoché simile (Devineni, Blanchard,
2005). Le tecniche di rilassamento e di biofeedback, per
esempio, sono ugualmente efficaci (e più efficaci di un
placebo) nel trattamento di ipertensione, cefalee e asma. 5.4
Gli interventi psicologici sono, in effetti, spesso di gran- I CAMBIAMENTI PROPOSTI
de aiuto in combinazione tra loro e con terapie mediche NEL DSM-5
(Suinn, 2001). In uno studio, alcuni pazienti affetti da
ulcera gastrica sono stati trattati con tecniche di rilassa- Nel 2011, la task force del DSM-5 ha proposto una serie
mento, autoistruzione e assertività abbinate alla terapia di cambiamenti relativi ai disturbi analizzati in questo
farmacologica; tutti si erano mostrati meno ansiosi, più a capitolo. Come visto nel Capitolo 4, la task force auto-
proprio agio, con sintomi meno evidenti e avevano esiti riale ha suggerito di inserire il disturbo acuto da stress e
a lungo termine migliori rispetto ai pazienti trattati solo il disturbo post-traumatico da stress in un nuovo gruppo
con i farmaci (Brooks, Richardson, 1980). Gli interventi «Disturbi correlati a traumi e fattori di stress». Questo
combinati si sono mostrati utili anche nel modificare i cambiamento porrebbe l’accento sul fatto che il fattore
modelli di personalità di Tipo A e nel ridurre il rischio di essenziale di questi disturbi è l’insorgenza del disturbo a
coronaropatia tra i soggetti di Tipo A (Williams, 2001; seguito del verificarsi di un evento traumatico, e chiari-
Cohen et al., 1997). rebbe inoltre che in questi disturbi l’ansia è solo uno dei
molti sintomi rilevanti, tra i quali citiamo la depressione evento puramente «spiacevole.» Questo chiarimento è
e il distacco, ricordi intrusivi, sogni spiacevoli ed episo- stato stimolato dalla preoccupazione crescente nell’am-
di dissociativi come i flashback. Del nuovo gruppo «Di- bito clinico che il PTSD venga diagnosticato troppo fre-
sturbi correlati a traumi e fattori di stress», oltre ai due quentemente. Infine, la task force del DSM-5 ha sugge-
disturbi da stress farebbero parte altri problemi correlati rito di inserire i disturbi psicofisiologici in un nuovo
allo stress, come il disturbo dell’adattamento e un nuovo gruppo i «Disturbi da sintomi somatici.» Mentre nel
disturbo: il disturbo post-traumatico da stress nei bambi- DSM-IV-TR i disturbi psicofisiologici sono inclusi in un
ni in età prescolare. Quest’ultima categoria è stata pro- proprio gruppo separato, nel nuovo gruppo «Disturbi da
posta perché alcuni dei sintomi post-traumatici presenti sintomi somatici», i disturbi psicofisiologici (che conti-
nei bambini molto piccoli (per esempio, comportamento nuerebbero a essere chiamati fattori psicologici che in-
disorganizzato e scoppi di rabbia eccessivi) non si mani- fluenzano la condizione medica) sarebbero associati a
festano nella maggior parte dei casi di PTSD fra gli adul- molti altri disturbi caratterizzati anche da sintomi fisici
ti. La task force ha suggerito anche alcuni cambiamenti evidenti, come il disturbo di conversione e l’ipocondria.
nei criteri diagnostici per il disturbo acuto e post-trau- Questi disturbi, i cui sintomi non comportano i danni o il
matico da stress. La proposta di maggior rilievo è distin- deterioramento di tipo fisico presenti nei disturbi psico-
guere in modo più netto un evento «traumatico» da un fisiologici, saranno oggetto del prossimo capitolo.
Parole chiave
Antigene, p. 149 Ipertensione, p. 145
Asma, p. 145 Linfociti, p. 149
Asse ipotalamo-ipofisi-surrene, p. 132 Psiconeuroimmunologia, p. 149
Cardiopatia coronarica, p. 145 Rap group, p. 142
Cefalea muscolo-tensiva, p. 145 Sistema endocrino, p. 130
Corticosteroidi, p. 132 Sistema immunitario, p. 149
Debriefing psicologico, p. 142 Sistema nervoso autonomo, p. 130
Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i Sistema nervoso parasimpatico, p.131
movimenti oculari (EMDR), p. 140 Sistema nervoso simpatico, p.130
Disturbi psicofisiologici, p. 144 Stile di personalità di tipo A, p. 147
Disturbo acuto da stress, p. 133 Stile di personalità di tipo B, p. 147
Disturbo post-traumatico da stress (DSPT), p. 133 Stupro, p. 135
Emicrania, p. 145 Tortura, p. 137
Insonnia, p. 145 Ulcera, p. 145
Domande di riepilogo
DISTURBI SOMATOFORMI
E DISSOCIATIVI
Q
uel sabato Brian era uscito in barca a vela con la svolti non risultava nessuna anomalia: non vi erano frattu-
moglie Helen. Il mare era mosso, ma certamente re alle ossa, né danni alla spina dorsale, proprio nulla.
non pericoloso. Occupati a godersi quella giorna- Niente che potesse spiegare quella grave menomazione.
ta, non si accorsero che il cielo diventava sempre più scu- Dal giorno successivo, le gambe sempre più deboli sem-
ro, il vento stava rinforzando e cominciava a diventare brarono come colpite da una sorta di paralisi. I medici,
difficile governare la barca. Ormai da alcune ore in barca, non riuscendo a identificare la natura del male, decisero
erano alquanto lontani dalla costa quando scoppiò uno di ridurre le sue attività al minimo: non gli permisero di
spaventoso temporale. parlare a lungo con la polizia; qualcun altro fu incaricato
di informare i genitori di Helen della sua morte e, con suo
Il temporale si trasformò in un attimo in tempesta. Brian grande rammarico, non gli fu permesso neppure di par-
perse il controllo della barca per il vento forte e le onde tecipare al funerale di Helen.
alte. Poiché non avevano ancora indossato il giubbotto di
salvataggio, cercarono di farlo, ma la barca si rovesciò La sua situazione si fece sempre più inspiegabile nei gior-
prima che ci fossero riusciti. Brian, che nuotava meglio, ni e nelle settimane successivi. Mentre le sue gambe era-
fu in grado di tornare indietro e raggiungere la barca no ancora come paralizzate, Brian si isolò sempre di più,
rovesciata; vi si aggrappò e vi si tenne stretto con tutte le vedeva soltanto qualche amico e qualche familiare, senza
forze, invece Helen non riuscì a nuotare contro i flutti fino riuscire a occuparsi dei molti spiacevoli compiti connessi
alla barca. Davanti allo sguardo inorridito e incredulo di alla morte di Helen. Non se la sentiva di tornare al lavoro
Brian, scomparve alla vista. né di ricominciare a vivere la sua vita abituale. Fin dall’ini-
zio, la paralisi lo aveva sprofondato nei propri pensieri e
Dopo un po’, la tempesta si attenuò. Brian riuscì a rad- reso insensibile alle emozioni, incapace di guardare indie-
drizzare la barca e a tornare a riva. Si portò in salvo, ma tro così come di andare avanti.
le conseguenze intime di quella tempesta erano appena
iniziate. I giorni successivi furono pieni di dolore e di altro Nei due capitoli precedenti abbiamo analizzato le conse-
orrore: il corpo della moglie ritrovato dalla guardia costie- guenze negative dello stress e dell’ansia sul funzionamen-
ra[…] le conversazioni con gli amici […] il senso di colpa to psicologico. In realtà, l’ansia è il fattore principale di
[…] il dolore […] e tutto il resto. alcuni disturbi (Disturbo d’Ansia, Fobie, Disturbo di Panico
e Disturbo Ossessivo-Compulsivo), e lo stress può causare
Oltre a tutto questo profondo sconforto, quell’incidente reazioni durature nel Disturbo Acuto da Stress, nel distur-
causò a Brian una grave menomazione fisica che gli ren- bo post-traumatico da stress e nei disturbi psicofisiologici.
deva difficile la deambulazione. Si accorse di questo gra- Allo stress e all’ansia sono connessi due altri tipi di distur-
ve problema nel riportare indietro la barca fino alla spiag- bi: i Disturbi Somatoformi e i disturbi dissociativi. I distur-
gia, immediatamente dopo l’incidente. Sceso a terra, bi somatoformi sono caratterizzati da sintomi apparente-
cercò di correre alla ricerca di aiuto, ma riusciva appena a mente fisici, ma la cui vera natura è di tipo psicologico. A
muovere le gambe. Giunto al vicino ristorante sulla spiag- differenza dei disturbi psicofisiologici in cui i fattori psico-
gia, fu costretto ad arrancare. Due clienti lo fecero sedere sociali interagiscono con problemi autenticamente fisici, i
su una sedia e dopo che ebbe raccontato l’accaduto e che disturbi somatoformi sono disturbi psicologici che si ma-
furono allertati i soccorsi, fu accompagnato all’ospedale. nifestano come problemi fisici. Similmente, i disturbi dis-
sociativi, caratterizzati da perdita di memoria e da muta-
Inizialmente, Brian e anche i medici dell’ospedale pensa- mento di identità, sono causati pressoché interamente da
rono che il suo problema fosse causato da qualche lesione fattori psicosociali più che da fattori fisici.
riportata in seguito all’incidente. Tuttavia dai vari esami I Disturbi Somatoformi e Dissociativi hanno molte carat-
teristiche in comune: possono, per esempio, insorgere in dissociativi (R. J. Brown et al., 2007). Per tali ragioni i te-
seguito a un grave stress e sono stati visti tradizionalmen- orici e i clinici spesso spiegano e trattano i due gruppi di
te come una via di fuga da esso. Inoltre molti individui disturbi nello stesso modo.
sono affetti sia da disturbi somatoformi sia da disturbi
Tabella 6.1 Disturbi. piuttosto rari, infatti si calcola che ne risultano colpite al
massimo 5 persone su 1000.
DSM Checklist
Disturbo di conversione TRA LE RIGHE
no o più sintomi o deficit fisici riguardanti le fun-
U Scampare a un pericolo
zioni motorie volontarie o sensitive che suggerisco-
no una condizione neurologica o un’altra condizio- Purtroppo, per alcune persone il fatto di essere scam-
ne medica generale. pate a un pericolo in cui hanno rischiato di perdere la
vita, ad esempio un incidente in barca, uno scontro
Fattori psicologici che si considerano collegati al sin- violento, un’alluvione o un tornado, segna l’inizio e
tomo o al deficit.
non la fine di un trauma. Durante o subito dopo even-
Sintomo o deficit non prodotto o simulato inten- ti stressanti possono manifestarsi disturbi somatoformi
zionalmente. (soprattutto i disturbi di conversione) e disturbi disso-
Sintomo o deficit non compiutamente spiegabile ciativi.
con una condizione medica generale o una sostanza.
Malessere o menomazione significativa.
Disturbo di somatizzazione
Disturbo di somatizzazione Sheila aveva finito per confondere gli specialisti con
Lamentele fisiche ricorrenti, che iniziano prima dei la serie infinita dei suoi sintomi, come si evince dal
trent’anni, si manifestano per alcuni anni e condu- Caso 6.2.
cono a un’esigenza di trattamento o a una signifi-
cativa menomazione.
Disturbo di somatizzazione: disturbo somatoforme
L amentele fisiche nel corso di un lungo periodo di caratterizzato da lamentele fisiche molteplici e ricor-
tempo che includono i seguenti sintomi: renti senza una base organica. Conosciuto anche co-
uattro diversi tipi di sintomi dolorosi.
Q me sindrome di Briquet.
Due sintomi gastrointestinali.
Un sintomo sessuale. Sheila, come le altre persone affette da disturbo di
Un sintomo neurologico. somatizzazione, manifestava problemi fisici diversi e
ricorrenti non basati su una causa fisica significativa (si
Lamentele fisiche non pienamente spiegabili da una veda di nuovo la Tabella 6.1). Questo modello isterico,
condizione medica generale conosciuta o un farma-
co, oppure risultanti eccessive rispetto a quanto ci si descritto la prima volta da Pierre Briquet nel 1859, è co-
aspetterebbe da una certa condizione. nosciuto anche come sindrome di Briquet. Tale distur-
bo viene diagnosticato a persone che presentano una se-
Sintomi non prodotti o simulati intenzionalmente.
rie di sintomi, tra i quali molti sintomi algici (ad esempio
Disturbo algico associato con fattori psicologici mal di testa e male al torace), sintomi gastrointestinali
Dolore notevole come problema predominante. (come nausea e diarrea), sintomi sessuali (disfunzione
Fattori psicologici che si ritiene svolgano un ruolo si-
gnificativo sull’esordio, sul grado di gravità, nell’esa-
cerbazione o nel mantenimento del dolore.
Sintomo o deficit non intenzionalmente prodotto CASO 6.2
o simulato. Sheila riferiva di avere un dolore all’addome da quando
Disagio o menomazione significativi. aveva 17 anni, perciò fu effettuato un intervento chirur-
gico esplorativo che non condusse a una diagnosi spe-
Tratto da APA, 2000. cifica. Aveva avuto varie gravidanze, sempre con una
forte nausea, vomito e dolori addominali; alla fine le fu
praticata un’isterectomia per «utero retroverso». All’età
di 40 anni, ha cominciato a soffrire di vertigini e perdita
di sensi e da ultimo le fu detto che poteva trattarsi di
ne ne soffrono in percentuale almeno doppia rispetto ai sclerosi multipla o di un tumore cerebrale. Continuò a
maschi (Abbey, 2005; APA, 2000). I disturbi in genere restare a letto per lunghi periodi di tempo, affetta da
si manifestano all’improvviso, nei periodi di stress estre- debolezza, vista sfocata e difficoltà a urinare. A 43 anni,
mo, e durano diverse settimane. Da alcune ricerche ri- a causa dei problemi di gonfiore e per l’intolleranza a
sulta che le persone affette da questo disturbo tendono a una serie di cibi, pensò di avere un’ernia iatale. Fu co-
essere in genere suggestionabili; molte, per esempio, so- stretta ad altri ricoveri per accertamenti neurologici,
no estremamente sensibili alle pratiche ipnotiche (Roe- ipertensivi e renali, senza mai ricevere una diagnosi de-
finitiva (Spitzer et al., 1981, pp. 185, 260).
lofs et al., 2002). I disturbi di conversione sarebbero
erettile e problemi mestruali) e sintomi neurologici (ad essere piuttosto diffuso (Creed, 2009). Il disturbo può
esempio diplopia o paralisi) (APA, 2000). Chi soffre di iniziare a qualunque età e sembra che le donne abbiano
disturbo di somatizzazione consulta diversi medici spe- una maggiore probabilità di risultarne affette (APA,
rando di trarne beneficio, descrive spesso i tanti sintomi 2000). Spesso insorge dopo un incidente o durante una
in termini drammatici ed esagerati e, nella maggior parte malattia che ha causato un dolore reale, che poi continua
dei casi, possono essere presenti sintomi ansiosi o umore a persistere. Riportiamo il caso di Laura, una donna di
depresso (Creed, 2009; Fink et al., 2004; APA, 2000). 36 anni che parla di dolori non riconducibili alla sua ma-
lattia tubercolare, la sarcoidosi (Caso 6.3).
TRA LE RIGHE
Disturbi isterici vs problemi medici
Diagnosi confuse
Poiché i disturbi somatoformi di tipo isterico sono molto
Per molti problemi medici con sintomi vaghi o confusi simili a problemi fisici «autentici», i medici talvolta si
(iperparatiroidismo, sclerosi multipla, lupus e sindrome fondano sulle incongruenze rilevate nella descrizione
da stanchezza cronica) spesso vengono emesse dia- dei sintomi del paziente per riuscire a distinguere gli uni
gnosi errate di disturbi somatoformi di tipo isterico. In dagli altri (K. A. Phillips et al., 2008; Kirmayer, Looper,
passato, il colpo di frusta veniva regolarmente diagno- 2007). I sintomi di un disturbo isterico possono, per
sticato come isteria (Ferrari, 2006; Nemecek, 1996; esempio, presentare delle incoerenze rispetto alle cono-
Merskey, 1986). scenze che possediamo sul funzionamento del sistema
nervoso (APA, 2000). Ad esempio, in un sintomo di
Negli Stati Uniti, ogni anno una percentuale compre- conversione chiamato anestesia a guanto la perdita di
sa tra lo 0,2 e il 2,0% della popolazione femminile soffre sensibilità inizia dal polso e si estende in modo uniforme
del disturbo di somatizzazione, rispetto allo 0,2% dei fino alla punta delle dita; mentre un danno neurologico
maschi (North, 2005; APA, 2000). Il disturbo spesso reale di rado è così violento o diffuso in modo tanto uni-
colpisce le famiglie, ne soffre fino al 20% delle parenti forme.
strette di donne affette da questo disturbo. In genere si Anche gli effetti di un disturbo isterico sul fisico pos-
manifesta tra l’adolescenza e la prima età adulta. sono risultare diversi da quelli del problema medico cor-
Un disturbo di somatizzazione dura più a lungo di un rispondente. Per esempio, se una paralisi, o paraplegia,
disturbo di conversione, in genere permane per molti colpisce gli arti inferiori, è causata da un danno al midol-
anni (Yutzy, 2007), i sintomi possono essere fluttuanti lo spinale, e i muscoli delle gambe possono atrofizzarsi,
nel tempo, ma di rado scompaiono completamente senza perdere vigore, in assenza di una qualche terapia fisica.
una cura (Abbey, 2005). Negli Stati Uniti, ogni anno, i Se la paralisi è causata invece da un disturbo di conver-
due terzi degli individui con questo disturbo vengono sione, non si ha atrofia muscolare, probabilmente perché
curati per presunti problemi fisici da un medico o da uno
specialista della salute mentale (Regier et al., 1993).
i muscoli vengono esercitati senza che il malato ne sia ruolo stesso. In questo caso i medici si pronunceranno
cosciente. Analogamente, le persone che hanno un di- diagnosticando al paziente un disturbo fittizio.
sturbo di conversione sotto forma di cecità, hanno meno
incidenti delle persone che hanno una cecità fisica: ciò Disturbo algico associato con fattori psicologici:
indica che possono in qualche modo vedere anche se disturbo somatoforme caratterizzato da dolore, con
non ne sono consapevoli. fattori psicologici che svolgono un ruolo centrale
sull’esordio, sul grado di gravità o nel mantenimento
Disturbi isterici vs disturbi fittizi del dolore.
I disturbi somatoformi di tipo isterico presentano delle Disturbo fittizio: malattia senza cause fisiche identifi-
differenze rispetto ai sintomi fisici prodotti o simulati in cabili in cui si ritiene che il paziente stia intenzional-
modo intenzionale. Un paziente può, per esempio, darsi mente producendo o simulando i sintomi per assume-
malato, ossia simulare una malattia in modo intenziona- re il ruolo di malato.
le per raggiungere qualche tipo di vantaggio, ad esempio
ricevere un indennizzo economico (Phillips et al., 2008). Le persone affette da un disturbo fittizio spesso esa-
Oppure un paziente può intenzionalmente produrre o si- gerano i loro sintomi per dare l’impressione che si tratti
mulare sintomi fisici perché desidera essere malato, os- di una malattia vera (K. A. Phillips et al., 2008). Molti
sia la motivazione di assumere il ruolo di malato è il assumono farmaci di nascosto o si iniettano medicine
Approfondimento
re a causa di sudore, alito, genitali o retto (Phillips, Cast- seriamente angosciate da qualche particolare afferente al
le, 2002). Riportiamo un caso tipico, quello descritto nel loro fisico. Coloro che soffrono di questo disturbo pos-
Caso 6.4. sono limitare in modo esagerato il contatto con gli altri,
Nella nostra società è piuttosto diffusa la preoccupa- essere incapaci di guardare gli altri negli occhi o darsi
zione per il proprio aspetto fisico (si veda la Figura 6.1), molto da fare per nascondere i propri «difetti», ad esem-
per esempio molti adolescenti e giovani si affliggono per pio indossano sempre gli occhiali da sole per nascondere
l’acne; tuttavia le persone affette dal disturbo di dismor- la presunta forma irregolare dei propri occhi (K. A. Phil-
fismo corporeo non si limitano a preoccuparsi, ma sono lips, 2005). Circa la metà delle persone con questo di-
sturbo ricorre a interventi di chirurgia estetica o a cure
dermatologiche, in seguito alle quali spesso la situazione
non migliora affatto (McKay et al., 2008). Uno studio ha
rivelato che il 30% dei partecipanti affetti da disturbo di
CASO 6.4
dismorfismo corporeo si chiudeva in casa e il 17% aveva
Una donna di 35 anni era angosciata da 16 anni all’idea
tentato il suicidio (K. A. Phillips et al., 1993).
che il suo sudore avesse un odore insopportabile. La sua
paura era iniziata appena prima del matrimonio, quando
La maggior parte dei casi di disturbo di dismorfismo
una sua amica che dormiva con lei, le disse che una corporeo ha inizio nell’adolescenza. Spesso, tuttavia,
persona al lavoro emanava un afrore disgustoso. La don- passano molti anni prima che i soggetti parlino delle loro
na pensò che quella frase si riferisse a lei. Temendo di preoccupazioni (McKay et al., 2008). Negli Stati Uniti,
emanare un cattivo odore, da 5 anni non usciva se non le persone affette da questo disturbo, tra le quali vi sono
in compagnia del marito o della madre. Non parlava con molti studenti universitari, raggiunge il 5% (Ovsiew,
i vicini da 3 anni poiché credeva di averli sentiti discute- 2006; M. C. Miller, 2005). Le relazioni cliniche indica-
re di lei con alcuni loro amici. Evitava di andare al cine- no che è ugualmente diffuso nei due sessi (APA, 2000).
ma, a ballare, nei negozi, nei bar o in casa di amici […]
Proibiva al marito di invitare i suoi amici a casa e gli 6.1.3 Quali sono le cause dei disturbi
chiedeva continuamente di rassicurarla sul suo odore […] somatoformi?
Era il marito che le comprava capi di abbigliamento, poi- I disturbi somatoformi da preoccupazione vengono spiega-
ché lei aveva paura di provarsi qualcosa in presenza dei ti in modo simile ai disturbi d’ansia (Bouman, 2008; No-
commessi. Aveva l’abitudine di usare quantità esagerate yes et al., 2008, 2003; Noyes 2001). I comportamentisti,
di deodorante, si lavava continuamente e si cambiava per esempio, ritengono che le paure presenti nell’ipocon-
completamente prima di uscire di casa fino a quattro
dria e nel disturbo di dismorfismo corporeo siano acquisite
volte al giorno (Marks, 1987, p. 371).
attraverso il condizionamento classico o il modellamento
Figura 6.1 «Specchio, specchio delle mie brame…». Le persone affette da disturbo di dismorfismo corporeo non sono le sole
a preoccuparsi del proprio aspetto. Dalle ricerche risulta che nella nostra società le persone sono così preoccupate per il proprio
aspetto che molte pensano e cercano incessantemente di cambiarlo.
Fonte: Noonan, 2003; Kimball, 1993; Poretz, Sinrod, 1991; Weiss, 1991; Simmon, 1990.
Approfondimento
(Marshall et al., 2007). I teorici cognitivi avanzano l’ipote- tomi isterici. Freud era infatti tra i pochi medici che
si che le persone affette da questi disturbi siano molto sen- all’epoca prendesse sul serio quei sintomi, considerando
sibili ai segnali fisici e li avvertano come una minaccia, le pazienti come affette da vere e proprie malattie. Dopo
tanto da giungere a fraintenderli (P. G. Williams, 2004). aver studiato l’ipnosi a Parigi, Freud si interessò al lavo-
ro del medico Josef Breuer (1842-1925), che aveva uti-
TRA LE RIGHE lizzato questo metodo, conseguendo buoni risultati, per
Cure drastiche curare una paziente di nome Anna O., affetta da sordità
isterica, disorganizzazione del linguaggio e paralisi. I
Il 15% delle persone che si sottopongono a interventi
di chirurgia estetica potrebbero risultare affette da
critici si sono chiesti se i problemi di Anna O. fossero
disturbo di dismorfismo corporeo. veramente di tipo isterico e se il trattamento di Breuer
l’avesse aiutata tanto quanto lui affermava (Ellenberger,
Viceversa, i disturbi somatoformi di tipo isterico (di 1972). Basandosi su questo caso e su altri casi simili,
conversione, di somatizzazione e algici) sono considerati Freud (1894) giunse alla conclusione che i disturbi iste-
in gran parte diversi e necessitano di particolari spiega- rici rappresentassero una conversione di conflitti intrap-
zioni. Gli antichi Greci pensavano che i disturbi isterici sichici inconsci in sintomi fisici.
colpissero soltanto le donne: si riteneva che l’utero di una Constatando che la maggior parte dei pazienti con
donna insoddisfatta sessualmente si spostasse nel corpo disturbi isterici erano donne, Freud spiegò i disturbi iste-
per essere appagato, producendo un sintomo fisico rici fondandosi sui bisogni e sui desideri insoddisfatti
nell’organo in cui si fermava. Ippocrate affermava infatti delle bambine durante la fase fallica (dai 3 ai 5 anni). In
che il matrimonio era la migliore cura per questo tipo di quel periodo, secondo Freud, tutte le bambine sviluppa-
disturbo. Le spiegazioni più autorevoli per i disturbi so- no il complesso di Elettra: ogni bambina prova delle
matoformi di tipo isterico sono attualmente basate sul pulsioni di natura sessuale per il padre e al contempo si
modello psicodinamico, comportamentista, cognitivo e rende conto che deve competere con la madre per otte-
multiculturale. Nessuna, però, ha ricevuto una particolare nere il suo amore. Tuttavia, consapevole della posizione
conferma dalla ricerca, e tali disturbi sono ancora scarsa- più potente della madre e dei tabù culturali, la bambina
mente compresi (Kirmayer, Looper, 2007; Yutzy, 2007). finisce col reprimere le sue pulsioni sessuali e rifiuta
quei primi desideri libidinali nei confronti del padre.
La visione psicodinamica Freud pensava che se i genitori di una bambina reagi-
La teoria psicoanalitica freudiana, come abbiamo visto scono in modo esagerato alle sue pulsioni sessuali, per
nel Capitolo 1, prese il via dai tentativi di spiegare i sin- esempio con punizioni eccessivamente dure, per esem-
pio, il conflitto di Elettra rimarrà irrisolto e la bambina di conversione del braccio, impedendo così ai suoi senti-
potrebbevivere in età adulta in modo ansioso la sfera menti di rabbia di affiorare alla coscienza. Gli individui
della sessualità. Qualunque tipo di evento scateni i desi- conseguono un guadagno secondario quando i sintomi
deri sessuali, potrebbe vivere un bisogno inconscio di isterici permettono loro di evitare anche attività sgradite
nasconderli a se stessa e agli altri. Secondo Freud alcune o di ricevere attestazioni di simpatia da altri. Quando,
donne nascondono i loro desideri sessuali convertendoli per esempio, una paralisi di conversione consente a un
inconsciamente in sintomi fisici. soldato di sottrarsi al dovere di combattere oppure la ce-
cità di conversione impedisce la rottura di una relazione,
TRA LE RIGHE opera il guadagno secondario. Ricordiamo a questo pro-
Padri in attesa posito il caso di Brian che aveva perso la moglie per l’in-
I padri in attesa vivono talvolta una «gravidanza simpa-
cidente in barca: la paralisi di conversione sembrava
tetica» mostrando sintomi che riproducono i muta- aiutarlo a evitare i tanti compiti dolorosi successivi
menti fisici della propria compagna incinta (ad esem- all’incidente, dal comunicare l’accaduto ai parenti della
pio, aumento di peso, nausea, desiderio di cibi partico- moglie al partecipare al funerale o ritornare al lavoro.
lari, problemi di insonnia e mal di schiena). In alcune
specie di scimmia si verifica lo stesso fenomeno. TRA LE RIGHE
Complesso di Elettra: conseguenze possibili
La maggior parte dei teorici psicodinamici attuali non Freud sosteneva che un disturbo isterico può insorgere
concorda con la spiegazione freudiana dei disturbi isteri- laddove i genitori reagiscono in modo esagerato alle
ci, soprattutto con la tesi che quei disturbi possano sem- prime manifestazioni di natura libidica di una bambina
pre essere ricondotti a un conflitto di Elettra irrisolto per il padre. La repressione sessuale, con le pulsioni
(Verhaeghe et al., 2007; Hess, 1995), anche se continua- sessuali convertite in disturbi fisici, continua nell’età
no a pensare che alla base di quei disturbi vi siano dei adulta.
conflitti inconsci risalenti all’infanzia che scatenano an-
goscia, convertita in sintomi fisici «più tollerabili» (R. J.
Brown et al., 2005). La visione comportamentista
Per i teorici comportamentisti, i sintomi fisici dei disturbi
TRA LE RIGHE isterici rappresentano una ricompensa per i malati (si ve-
da la Tabella 6.3), ad esempio i sintomi possono sottrarre
Hanno detto
gli individui a una relazione spiacevole o attirare l’atten-
Un cuore allegro è una buona medicina, mentre zione di altre persone (Whitehead et al., 1994). In risposta
un’anima sofferente secca le ossa (Proverbi, 17:22). a queste ricompense, i malati imparano a manifestare i
sintomi in modo sempre più evidente. I comportamentisti
Secondo i teorici psicodinamici due meccanismi agi- sostengono, inoltre, che le persone che hanno familiarità
scono nei disturbi somatoformi di tipo isterico: il guada- con la malattia, ne adotteranno più prontamente i sintomi
gno primario e il guadagno secondario (van Egmond, fisici (Garralda, 1996). In effetti, attraverso le ricerche si
2003). Gli individui conseguono un guadagno primario è scoperto che molti malati sviluppano i sintomi isterici
quando i loro sintomi isterici mantengono i conflitti inti- dopo che essi stessi, parenti o amici, hanno avuto dei pro-
mi fuori dalla coscienza: per esempio durante una di- blemi medici simili (Marshall et al., 2007). È evidente
scussione, un uomo che ha delle paure inconsce che l’attenzione dei comportamentisti sulla ricompensa
sull’espressione della rabbia può sviluppare una paralisi richiama l’idea psicodinamica del guadagno secondario.
La visione comportamentista dei disturbi isterici, al 1998, 1992) e le persone di cultura ispanica, anche negli
pari della spiegazione psicodinamica, ha ricevuto scarsa Stati Uniti, mostrano più sintomi somatici di fronte allo
conferma dalla ricerca. Anche le descrizioni dei casi cli- stress rispetto ad altri gruppi etnici.
nici confermano solo saltuariamente questa posizione e Anche il disturbo post-traumatico da stress, come ab-
molto spesso il dolore e il turbamento connessi ai distur- biamo visto nel Capitolo 5, risulta più diffuso tra gli
bi sembrano superare qualunque ricompensa arrecata dai ispanoamericani rispetto agli altri gruppi etnici negli
sintomi. Stati Uniti. È interessante rilevare, tuttavia, che in base
alle ricerche, questa tendenza esiste solo tra gli ispanoa-
La visione cognitiva mericani nati negli Stati Uniti o che hanno vissuto negli
I disturbi isterici sarebbero, secondo alcuni teorici co- Stati Uniti per un buon numero di anni (Escobar, 2004,
gnitivi, forme di comunicazione che forniscono i mezzi 1998), mentre gli immigrati latini appena giunti mostra-
per esprimere emozioni che altrimenti sarebbe difficile no una percentuale più bassa di disturbo post-traumatico
comunicare (L. Mitchell, 2004). Come i teorici psicodi- da stress rispetto agli altri individui dell’intero paese. È
namici, i cognitivi ritengono che le emozioni dei pazien- possibile che gli immigrati appena giunti, non ancora
ti con disturbi isterici vengano convertite in sintomi fisi- influenzati dal pregiudizio occidentale contro la soma-
ci; sostengono, però, che il fine della conversione non tizzazione, reagiscano agli eventi traumatici con sintomi
sarebbe quello di proteggere dall’ansia, ma trasformare somatici abituali e che quei sintomi aiutino a prevenire
sintomi gravi (rabbia, paura, depressione, senso di colpa, l’insorgere di un disturbo post-traumatico da stress con-
gelosia) in un «linguaggio del corpo» familiare e rassi- clamato.
curante per il paziente (K. B. Koh et al., 2005). Da queste scoperte di tipo multiculturale possiamo
Secondo questa visione, le persone che considerano apprendere non che le reazioni somatiche allo stress so-
particolarmente difficile riconoscere o esprimere le loro no più evolute a quelle psicologiche o viceversa, ma
emozioni sono predisposte ai disturbi isterici, come lo piuttosto, una volta ancora, che le reazioni ai vari fattori
sono quelle che «conoscono» il linguaggio dei sintomi di stress sono spesso influenzate dalla cultura di apparte-
fisici attraverso un’esperienza in prima persona di pro- nenza. Se si trascurasse questo aspetto, si rischierebbe di
blemi fisici reali. Poiché i bambini sono meno capaci di attribuire delle etichette errate o emettere delle diagnosi
esprimere le loro emozioni a parole, è particolarmente affrettate.
probabile che utilizzino i sintomi fisici come strumento
di comunicazione (Dhossche et al., 2002). La visione TRA LE RIGHE
cognitiva, al pari di altre spiegazioni, non è stata ancora Sindrome dell’arto fantasma
ampiamente verificata o supportata dalla ricerca.
Durante un’escursione nello Utah, Aron Ralston fu co-
stretto ad amputarsi da solo un braccio rimasto blocca-
La visione multiculturale to sotto un macigno. Le persone che hanno perso un
I clinici spesso usano il termine somatizzazione per desi- arto spesso continuano a sentire il dolore e altre sensa-
gnare lo sviluppo di vari sintomi somatici in risposta al zioni nell’arto di cui sono privi. Inizialmente, si riteneva
dolore psichico, l’elemento chiave dei disturbi somato- che questo dolore «fantasma» fosse dovuto a un di-
formi di tipo isterico. La somatizzazione di qualunque sturbo somatoforme algico, ma i neuroscienziati han-
tipo è oggetto di riprovazione nei paesi occidentali (So, no poi scoperto che, anche dopo l’amputazione, le
2008; Escobar, 2004) e alcuni teorici pensano che questa aree cerebrali deputate a scatenare le sensazioni
posizione rifletta un pregiudizio dei clinici occidentali, nell’arto restano intatte e possono talvolta produrre
secondo i quali i sintomi somatici sarebbero una modali- l’illusione dell’arto ormai mancante.
tà inferiore di gestire le emozioni (Moldavsky, 2004;
Fábrega, 1990).
In realtà, la trasformazione di disagio personale in Un ruolo possibile per la biologia
sintomi somatici è la regola in molte culture non occi- Sebbene si ritenga che i disturbi somatoformi di tipo
dentali (Draguns, 2006; Kleinman, 1987) in cui la soma- isterico derivino, per definizione, in gran parte da fattori
tizzazione è considerata una reazione adeguata e meno psicologici e socioculturali, non bisognerebbe trascurare
stigmatizzante, sia dalla società sia dai medici, ai fattori l’impatto dei processi biologici (Ovsiew, 2006). Per ren-
stressanti della vita. dersene conto, occorre riflettere su ciò che hanno appre-
Dagli studi è emersa l’esistenza di percentuali molto so i ricercatori sui placebo e sull’effetto placebo.
alte di somatizzazione in contesti medici non occidentali Per secoli, i medici hanno constatato che i pazienti
nel mondo intero, inclusi quelli di Cina, Giappone e Pa- affetti da molti tipi di malattie, dal mal di mare all’angi-
esi arabi (Matsumoto, Juang, 2008). Gli individui nei na, spesso trovano sollievo assumendo dei placebo, so-
paesi latini sembrano manifestare il maggior numero di stanze prive di un effetto medico conosciuto (Price et al.,
sintomi somatici (Escobar, 2004, 1995; Escobar et al., 2008; Brody, 2000). Alcuni studi hanno sollevato degli
CASO 6.6
Quel sabato Brian era uscito in barca a vela con la moglie ziate. I giorni successivi furono pieni di dolore e di altro
Helen. Il mare era mosso, ma certamente non pericoloso. orrore: la guardia costiera ritrovò il corpo della moglie […]
Occupati a godersi quella giornata, non si accorsero che il le conversazioni con le autorità […] le notizie ai genitori di
cielo diventava sempre più scuro, il vento stava rinforzan- Helen… le conversazioni con gli amici […] il senso di colpa
do e cominciava a diventare difficile governare la barca. […] il dolore […] e tutto il resto. Il mercoledì, quattro gior-
Ormai da alcune ore in barca, erano alquanto lontani dal- ni dopo il fatale pomeriggio, Brian si riprese e partecipò ai
la costa quando scoppiò uno spaventoso temporale. funerali e alla sepoltura di Helen. Fu il giorno più lungo e
più difficile della sua vita. La maggior parte del tempo si
Il temporale si trasformò in un attimo in tempesta. Brian sentiva come se fosse in uno stato di trance.
perse il controllo della barca per il vento forte e le onde
alte. Poiché non avevano ancora indossato il giubbotto di Il giovedì mattina, appena sveglio, Brian capì che qualcosa
salvataggio, cercarono di farlo, ma la barca si rovesciò pri- in lui non andava. Per quanto ci provasse, non riusciva a
ma che ci fossero riusciti. Brian, che nuotava meglio, fu in ricordarsi cosa era accaduto i giorni precedenti. Si ricorda-
grado di tornare indietro e raggiungere la barca rovesciata; va l’incidente, la morte di Helen e la chiamata della Guar-
vi si aggrappò e vi si tenne stretto con tutte le forze, inve- dia costiera dopo il ritrovamento del suo corpo. Ma prati-
ce Helen non riuscì a nuotare contro i flutti fino alla barca. camente tutto il resto era scomparso, a cominciare dal
Davanti allo sguardo inorridito e incredulo di Brian, scom- funerale. All’inizio aveva perfino pensato che fosse dome-
parve alla vista. nica e che le spiegazioni a familiari e amici e il funerale
dovessero ancora avere luogo. Ma il giornale, il libro delle
Dopo un po’, la tempesta si attenuò. Brian riuscì a rove- condoglianze e una conversazione telefonica con il fratel-
sciare la barca e a ritornare a riva. Si portò in salvo, ma le lo lo convinsero subito che aveva completamente dimen-
conseguenze intime di quella tempesta erano appena ini- ticato gli ultimi quattro giorni della sua vita.
da fattori fisici (si veda la Tabella 6.4). Spesso un episo- coscritta, da cui era affetto Brian, è il tipo più comune di
dio di amnesia è scatenato direttamente da uno specifico amnesia dissociativa e comporta la perdita di tutta la me-
evento traumatico (McLeod et al., 2004). moria degli eventi che hanno avuto luogo in un certo
L’amnesia dissociativa può essere circoscritta, selet- periodo di tempo, in cui si è già verificato un evento gra-
tiva, generalizzata o continuativa. Ogni tipo di amnesia vemente disturbante. Ritorniamo a Brian. Il giorno suc-
può essere scatenato da un’esperienza traumatica, come cessivo al funerale si svegliò e non riusciva a ricordare
quella di Brian, ma ognuno rappresenta anche un tipo nessuno degli eventi dei difficili giorni precedenti, a ini-
particolare di alterazione della memoria. L’amnesia cir- ziare dalla tragedia della barca. Ricordava ogni cosa ac-
caduta prima, incluso l’incidente, e ricordava anche ogni
cosa dal mattino successivo ai funerali in poi, ma i giorni
Tabella 6.4 Disturbi dissociativi. intermedi rimanevano un vuoto assoluto. Durante il pe-
riodo dimenticato, l’episodio amnesico, le persone affet-
DSM Checklist
te da questo disturbo possono apparire confuse, in certi
Amnesia dissociativa casi vagano senza meta e sembrano non essere consape-
na o più manifestazioni di incapacità a ricordare
U voli dei loro problemi di memoria. Nella seconda versio-
informazioni personali importanti, in genere di na- ne dell’incidente, il giorno dei funerali di Helen, Brian si
tura traumatica o stressante, che sono troppo estese sentiva come se fosse in uno stato di trance.
per essere riconducibili a una normale tendenza a Le persone affette da amnesia selettiva, la seconda
dimenticare.
forma più diffusa di amnesia dissociativa, ricordano al-
Disagio o menomazione significativi. cuni, ma non tutti gli eventi accaduti in un certo periodo
Fuga dissociativa di tempo. Se Brian avesse sofferto di amnesia selettiva,
si sarebbe potuto ricordare di certe conversazioni con gli
llontanamento improvviso e inatteso da casa o dal
A
amici, ma forse non del funerale.
luogo abituale di lavoro associato all’incapacità di
ricordare il proprio passato. In certi casi, la perdita di memoria riguarda un perio-
do passato e molto precedente al periodo del trauma.
onfusione sulla propria identità o assunzione di
C
una nuova identità.
Brian si sarebbe potuto alzare dopo il funerale e scoprire
che, oltre ad aver dimenticato i fatti dei pochi giorni pre-
Disagio o menomazione significativi. cedenti, non si ricordava neppure ciò che era accaduto in
Tratto da APA, 2000. tutti gli anni passati. Questo sarebbe un caso di amnesia
Approfondimento
generalizzata. In casi estremi, Brian potrebbe addirittura Nelle forme di amnesia dissociativa discusse finora,
non ricordarsi chi è e avere difficoltà nel riconoscere pa- il periodo che viene colpito dall’amnesia ha una fine,
renti e amici. mentre nell’amnesia continuativa il dimenticare perdura
fino al periodo presente. Brian potrebbe dimenticare le
TRA LE RIGHE esperienze nuove e quelle in corso, come anche ciò che
Ricordi d’infanzia era accaduto prima e durante la tragedia. Il dimenticare
continuo di questo tipo è in realtà piuttosto raro nei casi
I nostri ricordi d’infanzia, secondo gli esperti, possono
essere influenzati da reminiscenze dei familiari, dai no- di amnesia dissociativa ma non, come vedremo nel Ca-
stri sogni, da immagini viste alla televisione, nei film o pitolo 15, nei casi di amnesia di origine organica.
nelle fotografie e dall’immagine che abbiamo di noi Tutte queste forme di amnesia dissociativa sono simili
stessi. in quanto l’amnesia interferisce soprattutto con i ricordi
di tipo personale, mentre la memoria di informazioni
Approfondimento
CASO 6.8
Eric, 29 anni, stordito e pieno di lividi per le percosse, è L’emergere di quella nuova personalità che chiedeva, con
stato ritrovato mentre vagava vicino a un centro commer- insolenza, di essere chiamato Mark, era il primo indizio per
ciale di Daytona Beach il 9 febbraio […]. Sei settimane Graham, e gli diceva che aveva a che fare con un disturbo
dopo fu condotto al Centro di Risorse Umane di Daytona emotivo raro e serio: la personalità multipla […].
Beach e lì iniziò a parlare con i medici con due voci diverse: Altre manifestazioni di Eric emersero nelle settimane suc-
quella dal timbro infantile di «Eric da piccolo», un bambino cessive: Dwight, silenzioso e di mezza età; Jeffrey, con
confuso e spaventato, e quella dal tono equilibrato di «Eric cecità di tipo isterico e muto; Michael, macho e arrogante,
maturo» che raccontò una storia di paure e di maltratta- Tian civettuolo, considerato da Eric una puttana; Phillip,
menti quando era un minore. Secondo «Eric maturo», un avvocato polemico. «Phillip si informava sempre sui
dopo la morte dei suoi genitori, dei tedeschi immigrati, il diritti di Eric» dice Graham. «Era un individuo detestabile.
padre adottivo, un uomo violento, insieme alla sua donna Phillip era un vero scocciatore».
lo prese dalla South Carolina e lo portò in un covo di spac- Sotto lo sguardo esterrefatto di Graham, Eric dispiegò una
ciatori di droga in una palude della Florida. Eric raccontò dopo l’altra 27 personalità diverse, incluse tre donne […]
di essere stato violentato da diversi membri della banda e Dal punto di vista dell’età, andavano da un feto a un vec-
di aver assistito all’omicidio di due uomini per mano del chio individuo sordido che cercava di convincere Eric a
padre adottivo. combattere come mercenario ad Haiti. In una seduta, rife-
Un giorno, a fine marzo, un counselor si allarmò nel vedere risce Graham, Eric cambiò nove personalità in un’ora.
il viso di Eric storcersi in una smorfia violenta. Eric emise un «Sentivo che stavo perdendo il controllo della seduta»,
ringhio sinistro e sputò una serie di oscenità. «Mi ha fatto dice lo psicologo con nove anni di esperienza clinica. «Al-
pensare alle scene de L’Esorcista», disse Malcolm Graham, cune personalità non parlavano con me e alcune riusciva-
lo psicologo che si occupa del caso al centro. «È la cosa più no a comprendere a fondo il mio comportamento come
impressionante che io abbia mai visto in un paziente». quello di Eric» («Time», 25 ottobre 1982, p. 70).
Il passaggio da una personalità secondaria a un’altra, cosciente delle altre: possono ascoltare reciprocamente
chiamato slittamento, è in genere improvviso e può rive- le voci e anche parlare l’una dell’altra, alcune possono
larsi radicale (APA, 2000). Eric, per esempio, storceva il apparire in armonia, mentre altre essere in conflitto.
viso, grugniva e urlava oscenità mentre cambiavano le In una relazione di amnesia a senso unico, infine, il
personalità. Lo slittamento è in genere scatenato da un modello di relazione più comune, alcune personalità se-
evento stressante, ma i clinici stessi possono causare il condarie sono consapevoli delle altre, ma la consapevo-
cambiamento con la suggestione ipnotica (APA, 2000). lezza non è reciproca (Huntjens et al., 2005). Quelle
I primi casi di disturbo dissociativo dell’identità atte- consapevoli, chiamate personalità co-consce, sono delle
stati risalgono ad almeno tre secoli fa (Rieber, 2002). «osservatrici silenziose», consapevoli delle azioni e dei
Molti clinici considerano il disturbo raro, ma alcune re- pensieri della altre subpersonalità, anche se non interagi-
lazioni cliniche ipotizzano che potrebbe essere molto più scono con loro. Talvolta, mentre è presente un’altra per-
comune di quanto si riteneva in passato (Sar et al., 2007; sonalità secondaria, la personalità co-conscia si rende
APA, 2000). La maggior parte dei casi vengono diagno- nota attraverso mezzi indiretti, ad esempio allucinazioni
sticati nei primi anni dell’adolescenza o nella prima età sonore (una voce che dà ordini) o la «scrittura automati-
adulta, ma molto più spesso i sintomi iniziano nell’in- ca» (la personalità presente può ritrovarsi a scrivere del-
fanzia dopo episodi di abuso (spesso di tipo sessuale), le parole sulle quali non esercita alcun controllo).
forse anche prima dei cinque anni (Maldonado, Spiegel, Un tempo i clinici ritenevano un tempo che la mag-
2007; Roe-Sepowitz et al., 2007). Le donne vengono gior parte dei casi di disturbo dell’identità implicasse la
colpite dal disturbo in misura perlomeno tripla rispetto presenza di due o tre personalità secondarie, ma dagli
agli uomini (APA, 2000). studi attuali è emerso che il loro numero medio è molto
più alto, in media 15 per le donne e 8 per i maschi (APA,
In che modo interagiscono le personalità 2000). In molti casi sono presenti 100 o più personalità
secondarie? secondarie che spesso emergono in gruppi di due o tre
Il modo in cui le personalità secondarie si rapportano per volta.
l’una all’altra o si ricordano una dell’altra varia a secon- Nel caso di Eve White, resa famosa dal libro e dal
da dei casi. In genere vi sono tre tipi di relazioni. Nelle film La donna dai tre volti, la donna aveva tre personali-
relazioni di amnesia reciproca le personalità non sono tà secondarie: Eve White, Eve Black e Jane (Thigpen,
coscienti l’una dell’altra (Ellenberger, 1970), mentre nei Cleckley, 1957). Eve White, la personalità primaria, era
modelli di consapevolezza reciproca, ognuna di esse è silenziosa e seria; Eve Black era spensierata e maliziosa
cefalogramma (Putnam, 1984). L’attività cerebrale pro- molti test diagnostici (Cardena, 2008). Nonostante que-
dotta in reazione a uno stimolo specifico (ad esempio sti mutamenti, molti clinici continuano a interrogarsi
l’accendersi di una luce) è in genere unico e coerente. sulla legittimità di questa designazione (Lalonde et al.,
Tuttavia, quando un test del potenziale evocato veniva 2002, 2001).
somministrato a quattro personalità secondarie di cia-
scuna delle dieci persone con il Disturbo Dissociativo 6.2.4 Disturbo di depersonalizzazione
dell’Identità, i risultati erano stupefacenti. Il modello di Il Disturbo di Depersonalizzazione viene classificato nel
attività cerebrale di ogni personalità secondaria era par- DSM-IV-TR tra i Disturbi Dissociativi. L’ICD-10 inve-
ticolare, mostrando così il tipo di variazione di solito ri- ce prevede una singola categoria per i soggetti che pre-
scontrata in persone completamente diverse. sentano depersonalizzazione o derealizzazione: la Sin-
drome di Depersonalizzazione-Derealizzazione.
Quanto è comune il Disturbo Dissociativo
dell’Identità? Caratteristiche diagnostiche
Il Disturbo Dissociativo dell’Identità, come abbiamo vi- Il Disturbo di Depersonalizzazione è caratterizzato da
sto, in passato veniva in genere considerato raro. Alcuni persistenti o ricorrenti episodi di depersonalizzazione
ricercatori sostengono perfino che molti o tutti i casi sia- che si manifestano con un senso di distacco dal proprio
no iatrogeni, ossia intenzionalmente prodotti dai medici corpo o dai propri processi mentali. I soggetti con Di-
(Loewenstein 2007; Piper, Merskey, 2005, 2004), pen- sturbo di Depersonalizzazione possono presentare diffi-
sano perciò che siano i terapeuti a causare questo distur- coltà nella descrizione dei sintomi, che prevedono una
bo, implicando vagamente l’esistenza di altre personali- sensazione di estraneità rispetto a se stessi come se si
tà durante la terapia o chiedendo esplicitamente a un osservassero dall’esterno oppure come se si sentissero
paziente di produrre personalità diverse mentre è in uno dentro un sogno o un film. La sensazione è quella di
stato ipnotico. Essi ritengono, inoltre, che un terapeuta un’anestesia sensoriale, in cui risulta che il corpo sia in-
che vada alla ricerca di personalità multiple, possa rin- torpidito oppure privo di vita o ancora che alcune parti di
forzare questi modelli mostrando un maggiore interesse esso siano scollegate tra di loro. Queste esperienze sono
quando un paziente manifesta sintomi dissociativi. accompagnate da vissuti emotivi sgradevoli come ansia,
Queste ipotesi sembrano essere confermate dal fatto panico e senso di vuoto. Il soggetto può riferire di sentir-
che molti casi di disturbo dissociativo dell’identità si im- si come un pupazzo, distaccato, strano, non coinvolto
pongono inizialmente all’attenzione mentre la persona è nella propria esistenza, estraneo a se stesso. L’esperien-
già in cura per un problema meno grave. Tuttavia questo za di derealizzazione, che si riferisce specificatamente
non accade in tutti i casi: molti si rivolgono a uno psi- alla sensazione di estraneità rispetto al proprio ambiente,
chiatra perché hanno notato dei vuoti di memoria o per- fa parte del Disturbo di Depersonalizzazione e l’ambien-
ché parenti o amici hanno constatato la presenza di varie te viene descritto come se fosse piatto, distante, confuso,
personalità secondarie (Putnam, 2000, 1988, 1985). dai colori indifferenziati, estraneo alla propria esperien-
Il numero di persone a cui è stato diagnosticato il za e privo di connotazione emotiva.
disturbo dissociativo dell’identità è in crescita (Sar et Si tratta di un disturbo che prevede che l’esame di
al., 2007; Casey, 2001). Sebbene questo disturbo sia realtà si mantenga integro, per esempio si conserva una
poco diffuso, solo negli Stati Uniti e in Canada sono certa consapevolezza riguardo al fatto che l’estraneità
stati diagnosticati migliaia di casi. Due fattori potrebbe- provata rimanga nel dominio delle sensazioni.
ro spiegare questo aumento. Primo, un crescente nume- Nonostante il mantenimento dell’esame di realtà, tale
ro di clinici attualmente pensa che il disturbo esista e esperienza provoca un disagio rilevante interferendo con
desidera diagnosticarlo (Merenda, 2008; Lalonde et al., il funzionamento sociale e lavorativo. Dal momento che
2002, 2001). Secondo, le procedure diagnostiche tendo- i sintomi di depersonalizzazione sono comuni, perché
no a essere più precise oggi rispetto al passato. Per la tale diagnosi possa essere effettuata, è necessario che
maggior parte del XX secolo, la schizofrenia era tra le essi siano particolarmente gravi e conducano ad un’ef-
diagnosi più comuni in ambito clinico. Venivano defini- fettiva menomazione del funzionamento sociale.
ti schizofrenici, spesso in modo errato, un’ampia serie È difficile che la depersonalizzazione si presenti co-
di modelli di comportamento insoliti, forse anche il di- me disturbo puro dato che i suoi sintomi possono essere
sturbo dissociativo dell’identità (Turkington, Harris, presenti in altre patologie come la Schizofrenia, il Di-
2009, 2001). Seguendo i criteri più rigorosi delle edi- sturbo Dissociativo dell’Identità, la Depressione e il Di-
zioni recenti del DSM, i clinici sono ora più precisi nel sturbo d’Ansia. Quindi perché sia effettuata una diagno-
diagnosticare la schizofrenia e ciò consente di indivi- si di Disturbo di Depersonalizzazione è necessario che
duare più casi di disturbo dissociativo dell’identità non si manifesti congiuntamente con un altro disturbo
(Welburn et al., 2003). Inoltre, per aiutare a individuare mentale (per esempio Schizofrenia, Disturbo di Panico,
il disturbo dissociativo dell’identità sono stati ideati Disturbo Acuto di Stress o un altro Disturbo Dissociati-
vo). Inoltre per effettuare la diagnosi l’alterazione non 6.2.5 Come vengono spiegati dai
deve essere dovuta agli effetti diretti di una sostanza o di teorici i disturbi dissociativi?
una condizione medica generale. Per spiegare i disturbi dissociativi sono state proposte nu-
Ai fini diagnostici è necessario considerare anche la merose teorie. Sulle spiegazioni del passato, ad esempio
componente culturale, in quanto esperienze di deperso- quelle dei teorici psicodinamici e comportamentali, non
nalizzazione e derealizzazione possono essere indotte da sono state svolte molte ricerche (Merenda, 2008). Nuovi
pratiche di meditazione e trance presenti in molte reli- punti di vista, che associano principi cognitivi, comporta-
gioni e culture. mentali e biologici mettendo in luce alcuni fattori quali
I dati demografici relativi al Disturbo di Depersona- apprendimento stato-dipendente e autoipnosi, hanno tut-
lizzazione indicano che episodi isolati e occasionali di tavia suscitato l’interesse degli scienziati clinici.
depersonalizzazione sono sperimentati almeno dal 50%
della popolazione generale e che questi si manifestano in La visione psicodinamica
prevalenza nelle donne, in soggetti al di sotto dei 40 anni Sebbene il termine dissociazione rimandi a un’epistemo-
e in coloro che hanno vissuto situazioni che comportano logia psichiatrica di matrice janetiana (1889), in un’otti-
pericolo di morte: in questi casi si sviluppa quando i ca più squisitamente psicoanalitica esso viene spesso
soggetti sono esposti al trauma e spesso le storie di trau- sostituito con termini quali rimozione e scissione. Il pri-
mi sono associate a questo disturbo. mo a tentare di trovare una spiegazione agli stati alterati
Il decorso solitamente è cronico e può variare rispetto di coscienza, come l’amnesia e la fuga, fu Freud che
all’intensità con cui si presentano gli episodi. La durata adottò il termine rimozione per riferirsi a quella opera-
di detti episodi può variare notevolmente: da molto bre- zione psichica con cui l’individuo tenta di respingere
ve (secondi) a persistente (anni). nell’inconscio alcune rappresentazioni (ricordi, immagi-
ni, pensieri) legate a una pulsione. Occorre ricordare pe-
Diagnosi differenziale rò che pur essendo escluso dalla coscienza, questo mate-
È necessario differenziare il Disturbo di Depersonalizza- riale rimane attivo a livello inconscio e riemerge a livel-
zione dai sintomi che si possono manifestare in seguito a lo fenomenologico sotto forma di sintomo fisico (La-
una condizione medica specifica (per esempio epilessia planche, Pontalis, 1967).
del lobo temporale). Ferenczi (1932), allievo di Freud, parla invece di
Nel caso in cui la depersonalizzazione sia provocata scissione, collegandola al trauma. Secondo l’autore, in
dagli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per esem- seguito ad un’esperienza traumatica, una parte del ricor-
pio una droga o un medicinale), essa viene distinta dal do viene scissa e relegata nell’inconscio poiché poten-
Disturbo di Depersonalizzazione. zialmente annichilente e disgregante. Tale funzionamen-
Anche l’Intossicazione Acuta o l’Astinenza da alcool to psichico rappresenta, dunque, una difesa contro l’an-
e da svariate altre sostanze può causare la depersonaliz- goscia e il dolore esperiti, tesa a garantire la sopravvi-
zazione. I sintomi di un Disturbo di Depersonalizzazione venza psichica del soggetto. In tale ottica, al fine di pre-
preesistente possono essere aggravati dall’uso di sostan- servare l’oggetto buono la scissione opera dividendo
ze. È dunque necessaria una storia longitudinale l’oggetto in buono e cattivo, mentre contemporanea-
dell’Abuso di Sostanze e dei correlati sintomi di deper- mente si assiste a un diniego della realtà esterna.
sonalizzazione perché possa essere effettuata una corret- Kohut (1971) esplicita un’importante distinzione tra
ta diagnosi di Disturbo di Depersonalizzazione in sog- scissione orizzontale e verticale. La prima corrisponde
getti che presentano esperienze di depersonalizzazione al meccanismo della rimozione e implica il trasferimen-
indotte da alcool o altre sostanze. to dei contenuti psichici traumatici nell’inconscio. Si
Qualora i sintomi si presentassero solamente durante assiste quindi a una divisione orizzontale dell’Io in due
un Attacco di Panico, parte di un quadro di Disturbo di livelli: a un livello superiore il contenuto è ancora ac-
Panico, di Fobia Sociale o Specifica, o di Disturbo Post- cessibile alla coscienza, mentre tutto ciò che non lo può
traumatico o Acuto da Stress, il Disturbo di Depersona- essere viene spostato a quello inferiore. La seconda,
lizzazione non dovrebbe essere diagnosticato separata- invece, è riconducibile alla dissociazione, l’Io si separa
mente. verticalmente creando così stati di coscienza paralleli in
Il Disturbo di Depersonalizzazione si differenzia dalla cui sono relegati contenuti differenti e antitetici. In que-
Schizofrenia in quanto l’esame di realtà rimane intatto. sto caso si presentano momenti in cui un aspetto scisso
Per quanto la sensazione di intorpidimento associata può essere escluso dalla coscienza, ma a differenza del-
all’esperienza di depersonalizzazione ricordi la depres- la rimozione esso resta comunque accessibile (Kluft,
sione, essa si manifesta anche quando il soggetto non è 1991).
depresso, ed è connessa ad altri sintomi di depersonaliz- La dissociazione, al pari dell’ansia, riveste un valo-
zazione, come ad esempio la sensazione di distacco da re adattivo laddove, in condizioni di estremo arousal
se stessi. emozionale, l’Io relega le rappresentazioni traumatiche
in «sacche mnestiche» isolate dalla coscienza, al fine Philip Bromberg (1998, 2001a, 2003), studioso di tali
di preservare la propria integrità. Qualora diventi una fenomeni, allontanandosi dalla concezione classica della
modalità persistente e coattivamente riproposta dal mente caratterizzata da tre istanze (Conscio, Preconscio,
soggetto, essa assume una dimensione disadattiva e pa- Inconscio), propone un modello relazionale dell’apparato
tologica. psichico organizzato in stati del Sé molteplici e disconti-
Essa si manifesta in condizioni traumatiche in cui ap- nui. In questo modello il principale meccanismo di difesa
pare «la via di fuga quando non c’è via di fuga» (Pu- non è la rimozione, bensì la dissociazione, in continua dia-
tnam, 2001, p. 79), capace di contrastare l’emergere di lettica con i processi associativi. Secondo l’autore, essa è
emozioni traumatiche intollerabili. In tali condizioni es- da considerarsi patologica quando, in seguito a un trauma,
sa opera come una funzione «anti-riflessiva» che impe- assume una struttura rigida che non permette la fluida in-
disce al soggetto di mentalizzare gli stati affettivi dolo- terconnessione degli stati molteplici del Sé minacciando
rosi (Fonagy, 2001). in questo modo la singola esperienza di identità.
Concludendo, potremmo affermare che la dissociazio-
Funzione riflessiva: si intende la capacità di riconos- ne è caratterizzata dalla non integrazione di alcuni aspetti
cere e comprendere l’esperienza psicologica propria e di memoria, percezione, identità e coscienza. Essa si atti-
degli altri. Lo sviluppo di tale capacità, permette al va come difesa a fronte di un’esperienza traumatica: in
bambino di dare un senso e rendere prevedibile il com- queste situazioni, in cui il soggetto sperimenta un senso di
portamento altrui, di interpretarlo e mettere in atto impotenza e di perdita del controllo sul proprio corpo, la
delle risposte adattive. dissociazione permette di mantenere un illusorio control-
lo. Essa permette alla vittima di allontanarsi e distaccarsi
D. Spiegel (1990) ci ricorda come la rimozione sia dall’evento traumatico e dal suo contenuto affettivo e con-
indotta da desideri conflittuali e proibiti, mentre la disso- temporaneamente posticipa il momento di elaborazione di
ciazione sarebbe attivata da eventi esterni di matrice quanto accaduto non permettendo che il ricordo venga
traumatica e comporta una frammentazione del Sé. integrato nella narrazione autobiografica del soggetto.
Dissociazione e scissione si manifestano per difen-
dersi da determinati contenuti affettivi spiacevoli, en- TRA LE RIGHE
trambe prevedono la «compartimentalizzazione» di al- Reale oppure no?
cuni contenuti mentali, e la disgregazione di alcune fun-
Talvolta alcuni individui si dichiarano affetti dal distur-
zioni dell’Io, in modo da permettere il mantenimento di bo di dissociazione per non subire le conseguenze di
un senso coeso di Sé. Tali funzioni sono riconducibili a azioni condannabili o occultare atti illegali. Nel 2007
due differenti ordini: le funzioni superiori – ideazione, John Darwin, ex insegnante, si recò in una stazione di
memoria, affettività, comunicazione – e le funzioni ele- polizia e disse di non ricordarsi nulla di ciò che era av-
mentari – vigilanza, attenzione, percezione, orientamen- venuto dopo la sua scomparsa, cinque anni prima,
to – della coscienza (Pancheri, Biondi, 1996). mentre andava in canoa lungo le coste dell’Inghilterra.
Secondo Kernberg (1975) la differenza tra scissione e Ma da un’indagine risultò che la sua scomparsa era un
dissociazione risiede nel fatto che nella prima a essere caso evidente di frode assicurativa. Subito dopo la
indeboliti sono il controllo degli impulsi e la capacità di scomparsa, Darwin fu dichiarato morto e insieme alla
tollerare l’ansia e la frustrazione, mentre nella seconda moglie percepì il denaro dell’assicurazione, pagò i de-
la memoria e la coscienza. biti e si trasferì a Panama.
Van der Kolk (1997) individua tre differenti tipologie
di dissociazione, ordinate gerarchicamente in base al li- La posizione psicodinamica riceve conferma preva-
vello di persistenza: lentemente da storie di casi che riferiscono di esperienze
di violenza vissute durante l’infanzia come maltratta-
– dissociazione primaria: contenuti non elaborabili menti, ferite, bruciature di sigarette, essere chiusi in ba-
vengono immagazzinati in aree somato-sensorali sen- gno, stupro e violenze verbali ripetute. Eppure, alcuni
za essere integrati nella narrativa del soggetto, essi se soggetti con disturbo dissociativo dell’identità non sem-
stimolati ritornano alla coscienza sotto forma di brano aver avuto esperienze di abuso nella loro storia
flash-back e pensieri intrusivi; personale (Bliss, 1980). Inoltre, l’abuso infantile sembra
– dissociazione secondaria: l’Io osservante si separa essere molto più comune del disturbo dissociativo
dall’Io che vive l’esperienza generando nel soggetto dell’identità. Perché solo una piccola percentuale dei
la sensazione di guardare dall’esterno il proprio cor- bambini abusati svilupperebbe questo disturbo?
po che sta vivendo l’esperienza traumatica;
– dissociazione terziaria: rappresenta la manifestazio- La visione comportamentista
ne più drammatica e implica la scissione in personali- I comportamentisti considerano la dissociazione una ri-
tà distinte. sposta appresa attraverso il condizionamento operante
Approfondimento
ravano le cose mentre erano sotto l’effetto di certi far- to stato di arousal in cui il ricordo è stato inizialmente
maci (Rezayof et al., 2008; Overton, 1966, 1964). Suc- acquisito. Quando questi individui sono calmi, per
cessivamente la ricerca con partecipanti umani ha dimo- esempio, possono dimenticare ciò che è accaduto nei
strato, successivamente, che l’apprendimento stato-di- momenti stressanti, permettendo così l’insorgere
pendente può essere associato anche a stati di umore: per dell’amnesia o della fuga dissociativa. Analogamente,
esempio le cose apprese mentre si è felici vengono ricor- nel disturbo dissociativo dell’identità, livelli diversi di
date meglio quando i partecipanti sono di nuovo felici arousal possono produrre gruppi di ricordi, pensieri e
così come se si apprende quando si è tristi, le cose si ri- competenze del tutto diversi e quindi personalità secon-
cordano meglio quando si è tristi (de l’Etoile, 2002; Bo- darie differenti (Dorahy, Huntjens, 2007; Putnam,
wer, 1981) (si veda la Figura 6.2). 1992). Questo potrebbe spiegare perché gli slittamenti di
Quali elementi causano l’apprendimento stato-dipen- personalità nel disturbo dissociativo dell’identità tendo-
dente? È possibile che i livelli di arousal esercitino no a essere improvvisi e connessi allo stress.
un’azione importante nell’apprendimento e nel ricordo.
In altre parole, un livello particolare di arousal compor- Autoipnosi
terà una serie di ricordi relativi a eventi, pensieri e com- Le persone in stato ipnotico, come abbiamo visto nel
petenze legati ad esso, quando una situazione produce Capitolo 1, entrano in uno stato simile al sonno che le
quel particolare livello di arousal, è più probabile che la rende estremamente suggestionabili. Mentre sono in
persona esperisca dei ricordi connessi ad esso. questa condizione possono comportarsi, percepire e pen-
Sebbene sia possibile ricordare meglio certi eventi in sare in modi che abitualmente sembrerebbero impossibi-
determinati stati di arousal, la maggior parte delle perso- li. Potrebbero, per esempio, diventare temporaneamente
ne può ricordare eventi in una varietà di stati. In coloro cieche, sorde o insensibili al dolore. L’ipnosi può aiutare
che sono predisposti a sviluppare disturbi dissociativi, i a ricordare fatti accaduti e dimenticati da anni, un effetto
collegamenti stato-memoria potrebbero essere insolita- sfruttato da molti psicoterapeuti, ma può anche aiutare a
mente rigidi e stretti: probabilmente ciascuno dei loro dimenticare fatti, eventi e perfino la propria identità per-
pensieri, ricordi e competenze è collegato esclusivamen- sonale, un effetto chiamato amnesia ipnotica.
te a uno particolare stato di arousal tanto che essi ricor-
dano un dato evento solo quando vivono quel determina- TRA LE RIGHE
Sybil e il grande impatto sulla clinica
Prima della pubblicazione di Sybil, nel 1973, erano sta-
Figura 6.2 Apprendimento stato-dipendente. In uno stu- ti resi pubblici solo 100 casi del disturbo da personalità
dio furono fatte imparare ai partecipanti una serie di parole multipla. Da allora, si stima che siano stati diagnostica-
durante uno stato di felicità indotto con l’ipnosi, in una verifica
successiva si è scoperto che i partecipanti ricordavano meglio le
ti 40.000 casi del disturbo (Acocella, 1999; Miller e
parole quando erano felici rispetto a quando erano tristi. Vice- Kantrowitz, 1999).
versa, i partecipanti che avevano appreso le parole quando era- Una visione diversa
no tristi, le ricordavano meglio quando nel corso del test erano
tristi rispetto a quando erano felici. Molti colleghi che hanno lavorato a stretto contatto
con l’autore di Sybil e con la sua psichiatra affermano
che Sybil era estremamente sensibile all’ipnosi, molto
90
suggestionabile e pronta a compiacere la terapeuta, e
Percentuale parole ricordate
consciamente o inconsciamente, si autoipnotizzano per study più che da studi controllati (Maldonado, Spiegel,
dimenticare esperienze spaventose accadute in periodi 2003). I terapeuti psicodinamici guidano i pazienti con
della loro vita. Se l’amnesia autoindotta coinvolge tutti i questi disturbi a indagare il loro inconscio nel tentativo
ricordi del passato e dell’identità di un individuo, quella di riportare alla coscienza le esperienze traumatiche dis-
persona può essere soggetta a una fuga dissociativa. sociate ed escluse dalla loro consapevolezza (Bartholo-
mew, 2000; Loewenstein, 1991). La terapia di matrice
TRA LE RIGHE psicodinamica sembra essere la più adatta per questo ti-
Incontri ravvicinati di un falso tipo? po di disturbi: essa permette ai pazienti di recuperare
esperienze traumatiche potenzialmente disgreganti e,
Nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), giun-
gono sulla Terra degli alieni dallo spazio. Per molte
pertanto, difensivamente escluse dalla coscienza.
persone sono una semplice invenzione, ma circa tre Un altro trattamento molto utilizzato per l’amnesia e
milioni di americani ritengono di aver realmente incon- la fuga dissociativa è la terapia ipnotica o ipnoterapia
trato gli alieni. Molti teorici clinici pensano che si tratti (si veda la Tabella 6.7). Da questa prospettiva i pazienti
solo di falsi ricordi e che queste memorie siano spesso sotto ipnosi vengono guidati a ricordare eventi dimenti-
materiali «recuperati» grazie all’ipnosi o ad altre tecni- cati (Degun-Mather, 2002). Data la possibilità che l’am-
che inaffidabili di recupero della memoria (Warner, nesia e la fuga dissociativa possano essere ognuna una
2004). forma di autoipnosi, l’ipnoterapia può rivelarsi uno stru-
mento particolarmente utile, essa viene utilizzata sia da
L’autoipnosi può essere utilizzata anche per spiegare sola sia in combinazione con altri approcci.
il disturbo dissociativo dell’identità. Sulla base di nume-
rosi studi, alcuni teorici pensano che questo disturbo in- Autoipnosi: processo in cui ci si autoipnotizza, talvol-
sorga spesso tra i 4 e i 6 anni, una fase in cui i bambini ta allo scopo di dimenticare eventi spiacevoli.
sono generalmente molto suggestionabili e si prestano Terapia ipnotica: trattamento in cui un paziente si
perciò particolarmente a essere ipnotizzati (Kluft, 2001, sottopone all’ipnosi e viene poi guidato a ricordare
1987; Bliss, 1985, 1980). Questi teorici sostengono che eventi dimenticati o a svolgere altre attività terapeuti-
alcuni bambini vittime di abusi o di altre esperienze ter- che. È detta anche ipnoterapia.
ribili tentino di sfuggire a una realtà minacciosa attraver-
so l’autoipnosi, separandosi mentalmente dal loro corpo Talvolta sono utilizzate le iniezioni endovenose di
e realizzando il desiderio di diventare una o più persone barbiturici come il sodio amobarbital (Amytal) o sodio
diverse. Un paziente affetto dal disturbo di personalità pentobarbital (Pentothal) per aiutare i soggetti che sof-
multipla ha affermato: «Ero spesso in uno stato di trance
[quando ero bambino]. C’era un piccolo spazio in cui
potevo sedermi, chiudere gli occhi e lasciarmi trasporta-
re dall’immaginazione, finivo per sentirmi molto rilassa- Tabella 6.7 Ipnosi: miti da sfatare.
to, fin quasi all’ipnosi» (Bliss, 1980, p. 1392).
Mito Realtà
6.2.6 Come vengono curati i disturbi
L’ipnosi si fonda sul fatto L’immaginazione vivida
dissociativi? di avere una buona im- non predispone all’ip-
Talvolta le persone affette da amnesia e fuga dissociati- maginazione. nosi.
va, come abbiamo detto, guariscono spontaneamente, in
L’ipnosi non causa più di-
altri casi invece i loro problemi di memoria perdurano e L’ipnosi è pericolosa.
sagio di una lezione.
richiedono una cura. Le persone con disturbo dissociati-
L’ipnosi ha qualcosa in I soggetti ipnotizzati so-
vo dell’identità in genere necessitano di cure per riap- comune con lo stato di no completamente sve-
propriarsi dei ricordi perduti e sviluppare una personali- sonno. gli.
tà integra. I trattamenti per l’amnesia e la fuga dissocia-
Le persone ipnotizzate Le persone ipnotizzate
tiva tendono a essere più efficaci rispetto a quelli del di- perdono il controllo di sono perfettamente in
sturbo dissociativo dell’identità, forse perché si tratta di se stesse. grado di dire no.
disturbi meno complessi.
Le persone ricordano con
L’ipnosi può aiutare a
maggiore precisione sot-
In che modo i terapeuti aiutano le persone con creare falsi ricordi.
to ipnosi.
amnesia e fuga dissociativa?
Le persone ipnotizzate
I trattamenti principali per l’amnesia e la fuga dissociati- Le persone ipnotizzate
possono essere spinte a
va sono la terapia psicodinamica, la terapia ipnotica e la seguono interamente i
compiere azioni immo-
loro valori abituali.
terapia farmacologica, nonostante l’efficacia di questi rali.
interventi venga comprovata prevalentemente dai case Fonte: Nash, 2006, 2005, 2004, 2001.
frono di amnesia e fuga dissociativa a recuperare i loro (Krakauer, 2001; Allen, 1993). Alcuni terapeuti presen-
ricordi. Anche se questi farmaci sono spesso definiti «sie- tano ogni personalità secondaria a un’altra sotto ipnosi,
ro della verità», l’elemento chiave della loro efficacia è la mentre altri invitano i pazienti a guardare le altre perso-
capacità di calmare e liberare le persone dalle inibizioni nalità su un videoregistratore (Ross, Gahan, 1988; Sa-
aiutandole a ricordare gli eventi ansiogeni e traumatici kheim et al., 1988). Molti terapeuti hanno scoperto, inol-
(Fraser, 1993; Kluft, 1988). Questi farmaci non sempre tre, che la terapia di gruppo aiuta a far capire ai pazienti
funzionano se utilizzati da soli, perciò è consigliabile la natura del loro disturbo (Fine, Madden, 2000). Anche
combinarli con altri tipi di approcci (Spiegel, 1994). la terapia familiare può essere utilizzata per aiutare a in-
formare il coniuge e i figli sul problema e a raccogliere
Quale terapia per le persone affette da disturbo informazioni utili sul paziente (Kluft, 2001, 2000).
dissociativo dell’identità?
Le persone affette dal disturbo dissociativo dell’identità, Recuperare i ricordi. Per aiutare i pazienti a recuperare
a differenza dei soggetti di amnesia e fuga dissociativa, le parti mancanti del loro passato, i terapeuti utilizzano
non migliorano senza una cura (Maldonado, Spiegel, molti degli approcci applicati ad altri disturbi dissociati-
2003; D. Spiegel, 1994). La terapia per questo disturbo è vi, ad esempio la terapia psicodinamica, l’ipnoterapia e
complessa e difficile, proprio come il disturbo. I tera- la cura farmacologica (Kluft, 2001, 1991, 1985). Queste
peuti in genere cercano di aiutare i pazienti a (1) essere tecniche richiedono molto tempo con i pazienti affetti
consapevoli interamente della natura del loro disturbo, dal disturbo dissociativo dell’identità, in quanto alcune
(2) recuperare i vuoti di memoria e (3) integrare le personalità secondarie possono continuare a negare le
subpersonalità in una sola personalità funzionale (North esperienze che le altre ricordano (Lyon, 1992). Una del-
e Yutzy, 2005; Kihlström, 2001). le personalità secondarie può perfino assumere un ruolo
«protettivo» per impedire alla personalità primaria di
TRA LE RIGHE affrontare le sofferenze che il ricordo di esperienze trau-
Perdita di memoria: film recenti su questo tema matiche può comportare.
Changeling (2008)
Integrare le personalità secondarie. L’obiettivo finale
The Bourne (serie di film) (2007, 2004, 2002) della terapia è fondere le diverse personalità secondarie
The Number 23 (2007) in una sola identità integrata. Il processo di integrazione
Nome in codice: Cleaner (2007) è continuo e avviene nel corso della terapia finché i pa-
Perfect Stranger (2007) zienti non si riappropriano di tutti i loro comportamenti,
emozioni, sensazioni e conoscenze. L’unione finale del-
Premonition (2007)
le diverse personalità secondarie viene definita fusione.
Superman Returns (2006) Molti pazienti non credono nell’obiettivo finale della
A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare (2006) cura, inoltre le loro personalità secondarie potrebbero
Flight Plan – Mistero in volo (2005) considerare l’integrazione come una specie di morte
Se mi lasci, ti cancello (2004) (Kluft, 2001, 1999, 1991). Per favorire la fusione delle
personalità secondarie vengono utilizzati diversi approc-
The Manchurian Candidate (2004, 1962)
ci, quali la terapia psicodinamica, la terapia supportiva,
50 volte il primo bacio (2005) quella cognitiva e farmacologica (Goldman, 1995;
The Forgotten (2004) Fichtner et al., 1990).
Alla ricerca di Nemo (2003)
Mulholland Drive (2001) Fusione: processo di unione di due o più subpersona-
lità nel disturbo da personalità multipla.
Vanilla Sky (2001)
Memento (2000) Una volta che le personalità secondarie sono integra-
Betty Love (2000) te, si richiede in genere una terapia di mantenimento af-
finché la personalità resti integra e per promuovere lo
sviluppo di risorse psichiche in grado di contrastare
Essere consapevoli del disturbo. Dopo aver diagnosti- eventuali dissociazioni successive in futuri momenti
cato il disturbo dissociativo dell’identità, i terapeuti in stressanti. Nelle relazioni cliniche, alcuni terapeuti rile-
genere tentano di stabilire un legame con la personalità vano un’elevata percentuale di successi (Rothschild,
primaria e con ognuna delle varie personalità secondarie 2009; Coons, Bowman, 2001), mentre altri constatano
(Kluft, 1999, 1992). Una volta stabiliti tali legami, i tera- che i pazienti continuano a resistere a un’integrazione
peuti cercano di informare i pazienti e di aiutarli a essere totale. Alcuni terapeuti hanno perfino messo in discus-
pienamente consapevoli della natura del loro disturbo sione la necessità di una integrazione completa.
Sintesi 6.3
Disturbi dissociativi I CAMBIAMENTI PROPOSTI
I disturbi dissociativi causano importanti alterazioni NEL DSM-5
nella memoria e nell’identità la cui eziologia non è
riconducibile a problemi fisici evidenti. L’amnesia dis- Nel 2011, la task force del DSM-5 ha proposto molti
sociativa determina l’improvvisa incapacità di ricor- cambiamenti di ampia portata relativi ai disturbi analiz-
dare informazioni personali o eventi di vita passati. Le zati in questo capitolo, in particolare ai disturbi somato-
persone affette da fuga dissociativa non solo dimenti- formi. Primo, ha suggerito che tre disturbi somatoformi
cano la propria identità, ma lasciano anche il luogo in (disturbo di somatizzazione, disturbo algico associato a
cui abitano, si spostano altrove e possono crearsi una fattori psicologici e alcuni tipi di ipocondria) possano es-
nuova identità. Il disturbo dissociativo dell’identità sere considerati un nuovo e unico disturbo, il disturbo da
(disturbo da personalità multipla) è caratterizzato dal- sintomi somatici complessi. Il fondamento di questa pro-
la presenza di due o più personalità secondarie distin- posta è che i tre disturbi del DSM-IV-TR hanno in comu-
te. Negli ultimi anni è aumentato il numero delle per- ne due aspetti chiave: i sintomi somatici e le rilevanti di-
sone affette da disturbo dissociativo dell’identità. storsioni cognitive, ad esempio la preoccupazione esage-
Secondo la prospettiva psicodinamica i disturbi disso- rata e persistente sulla gravità di quei sintomi. La task
ciativi sono intimamente connessi all’esperienza trau- force ha proposto, inoltre, un nuovo disturbo, il disturbo
matica e hanno quindi una valenza difensiva. Attraver- da sintomi somatici semplici per i casi meno gravi rispet-
so la rimozione e la scissione il soggetto riesce a man- to al disturbo da sintomi somatici complessi. Questa cate-
tenere l’illusione di un controllo psicologico allonta- goria include quei casi che comportano meno sintomi
nando dalla consapevolezza il contenuto affettivo somatici, meno distorsioni cognitive o una durata inferio-
traumatico, poiché potenzialmente disgregante. re rispetto alla precedente categoria. Inoltre ha suggerito
La natura dei disturbi dissociativi non è ancora del un nuovo disturbo, l’ipocondria senza sintomi somatici,
tutto chiara. Tra i processi citati per spiegarli vi sono per i casi di ipocondria in cui i sintomi somatici sono lie-
una forte rimozione, il condizionamento operante, vi anche se il livello di ansia dell’individuo e la preoccu-
l’apprendimento stato-dipendente e l’autoipnosi. I due pazione riguardante tali sintomi è esagerata. Oltre a que-
ultimi fenomeni, soprattutto, hanno sollecitato l’inte- sti cambiamenti, la task force ha proposto di non tenere
resse degli scienziati clinici. più in considerazione il concetto presente nel DSM-IV in
Le persone affette da amnesia e fuga dissociativa pos- base al quale i sintomi somatici presenti in questi diversi
sono guarire spontaneamente o richiedere una disturbi debbano essere «non giustificati da una condi-
terapia,mentre per il disturbo dissociativo dell’identi- zione medica.» Ha spiegato che attualmente le diagnosi,
tà è necessario in genere un trattamento terapeutico a come abbiamo visto all’inizio di questo capitolo, non
lungo termine. Gli approcci usati solitamente per aiu- sempre sono affidabili perché questo principio possa es-
tare i soggetti affetti da amnesia e fuga dissociativa sere considerato un aspetto essenziale della definizione
sono la terapia psicodinamica, la terapia ipnotica as- della sindrome. In alcuni casi, per esempio, una diagnosi
sociata al sodio amorbital o al sodio pentobarbital. di disturbo da sintomi somatici complessi potrebbe risul-
Similmente nel trattamento del disturbo dissociativo tare non corretta se pronunciata unicamente sulla base
dell’identità vengono utilizzati gli stessi approcci e dei sintomi somatici «non giustificati da una condizione
con la terapia si mira ad aiutare i pazienti a prendere medica». In effetti, in alcuni casi, i sintomi somatici po-
consapevolezza della gravità del disturbo, a recupera- trebbero perfino essere connessi a una condizione medica
re i vuoti di memoria e a integrare le diverse persona- nota, ma i livelli di disagio soggettivo, ansia e preoccupa-
lità secondarie in una sola personalità funzionale. zione per la malattia risultare sproporzionati rispetto alle
gravità di quella condizione medica. La task force del
DSM-5 ha inoltre suggerito che il gruppo del DSM-IV-
TR «Disturbi somatoformi» sia sostituito da un nuovo
gruppo «Disturbi da sintomi somatici.» Ognuno dei di-
sturbi presenti in questo gruppo sarebbe caratterizzato
principalmente da sintomi somatici. Perciò, le nuove ca-
TRA LE RIGHE tegorie disturbo da sintomi somatici complessi, disturbo
Hanno detto da sintomi somatici semplici e l’ipocondria senza sintomi
«Il passato non è mai morto, non è neppure passato» somatici farebbero tutte parte di questo gruppo, come il
William Faulkner disturbo di conversione. Inoltre, anche i disturbi psicofi-
siologici (ossia i fattori psicologici che influenzano la
«Molti confondono le fantasie con i ricordi» Josh Bil-
condizione medica) analizzati nel capitolo precedente,
lings
farebbero parte di questo gruppo. Invece il disturbo di
dismorfismo corporeo farebbe parte dei «disturbi ossessi- proposto dalla task force del DSM-5 è l’inserimento della
vo-compulsivi e correlati», poiché nella maggior parte fuga dissociativa nella categoria dell’amnesia dissociati-
dei casi di questo disturbo non sono presenti reali sintomi va. Ossia, l’allontanamento da un luogo e l’assunzione di
somatici. Rispetto ai cambiamenti proposti per i disturbi una nuova identità da parte di un individuo durante un
somatoformi, quelli proposti per i disturbi dissociativi episodio di amnesia sarebbero considerati semplicemente
sono relativamente pochi. Il cambiamento più importante come una forma più grave di amnesia dissociativa.
Parole chiave
Amnesia dissociativa, p. 169 Disturbo somatoforme di tipo isterico, p. 158
Apprendimento stato-dipendente, p. 179 Disturbo somatoforme, p. 158
Autoipnosi, p. 181 Fuga dissociativa, p. 172
Disturbi dissociativi, p. 169 Funzione riflessiva, p. 178
Disturbi somatoformi da preoccupazione, p. 162 Fusione, p. 182
Disturbo algico associato con fattori psicologici, Ipocondria, p. 162
p. 161 Memoria, p. 169
Disturbo di conversione, p. 158 Personalità secondaria, p. 173
Disturbo di dismorfismo corporeo, p. 162 Placebo, p. 167
Disturbo di somatizzazione, p. 159 Sindrome di Münchhausen per procura, p. 162
Disturbo dissociativo dell’identità, p. 173 Sindrome di Münchhausen, p. 162
Disturbo fittizio, p. 161 Terapia ipnotica, p. 181
Domande di riepilogo
1. Quali sono i sintomi di ciascun disturbo somatoforme di tipo isterico? In che modo i medici distinguono i disturbi
isterici dai problemi «essenzialmente» medici?
2. Quali sono le differenze tra un disturbo somatoforme e un disturbo fittizio?
3. Elencate le caratteristiche fondamentali di ogni disturbo somatoforme da preoccupazione.
4. Quali sono le spiegazioni e le cure principali per i disturbi somatoformi? Tali cure sono confermate dalla ricerca?
5. Elencate e descrivete i diversi disturbi dissociativi.
6. Quali sono i quattro tipi di amnesia dissociativa?
7. Quali sono i diversi tipi di relazione che le subpersonalità possono avere nei disturbi dissociativi dell’identità?
8. Descrivete la spiegazione comportamentista, quella dell’apprendimento stato-dipendente e dell’autoipnosi dei di-
sturbi dissociativi. In che modo ognuna di esse trova conferma nella ricerca?
9. Quali approcci sono stati utilizzati per trattare l’amnesia dissociativa e la fuga dissociativa?
10. Quali sono le caratteristiche fondamentali della cura del disturbo dissociativo dell’identità? Il trattamento si dimostra
efficace?
DISTURBI DI PERSONALITÀ
D
urante un colloquio per un posto da editor, Frede- mana, al massimo pochi mesi, e diventava freddo e indif-
rick affermò: «Quello che sto per dire potrà sem- ferente, se non meschino. Spesso iniziava una nuova re-
brare presuntuoso, ma sono una persona estrema- lazione mentre era ancora impegnato. Le rotture con
mente dotata. Sono sicuro che potrò fare grandi cose in queste donne (di solito dolorose, a volte drammatiche)
questo lavoro e che grazie al mio aiuto il giornale in breve non gli provocavano tristezza o rimorso, se non di rado,
diventerà un punto di riferimento del giornalismo in que- e in genere non pensava praticamente mai alle sue ex.
sta città». Il comitato rimase impressionato dalle sue pa- Non faceva che pensare a se stesso.
role. Frederick aveva certamente delle ottime credenziali,
ma ciò che li aveva colpiti di più erano la fiducia in se Ognuno di noi ha una personalità, un modello unico e
stesso e l’audacia dimostrate. costante di esperienza interiore e di comportamento este-
Un anno dopo, numerosi membri del comitato descrive- riore. Noi tutti tendiamo a reagire in modi prevedibili e
vano Frederick in modo assai diverso: arrogante, egocen- coerenti. Queste caratteristiche coerenti nel tempo, dette
trico, freddo, egomaniaco, una persona impossibile. Si era anche tratti di personalità, possono essere il risultato di
dimostrato un valido editor (anche se non eccellente), ma caratteristiche innate, reazioni apprese o una combinazio-
i suoi buoni risultati non erano controbilanciati dalla sua ne di entrambe. Eppure, la personalità è anche flessibile.
personalità difficile. I colleghi, sia nelle posizioni più ele- Si impara dall’esperienza; nell’interazione con l’ambiente,
vate che in quelle più basse della gerarchia, si erano stan- si mettono alla prova diverse risposte per capire quali so-
cati delle sue manipolazioni, delle sue scenate, del suo no le più efficaci. Questa flessibilità in genere manca a
rifiuto costante di assumersi le responsabilità, delle conti- coloro che hanno un disturbo di personalità, definito
nue vanterie e dei suoi progetti megalomani. Ancora una come un modello molto rigido di esperienza interiore e di
volta, Frederick aveva abusato della disponibilità altrui. comportamento esteriore. Tale modello è osservabile nel-
In realtà era una persona di grande fascino e sapeva come la maggior parte delle interazioni di un individuo, persiste
fare sentire importanti gli altri, quando gli faceva comodo. negli anni ed è molto diverso dalle esperienze e dai com-
Riusciva così ad avere sempre la sua corte di amici e am- portamenti attesi in genere (si veda la Tabella 13.1). Fre-
miratori. Ma in realtà tutti erano solo di passaggio, in derick sembra avere un disturbo di questo tipo. Per la
auge solo fino a quando Frederick non si stancava di loro maggior parte della sua vita il suo funzionamento è stato
o si sentiva tradito dalla loro mancanza di entusiasmo per dominato da narcisismo, mania di grandezza, accessi di
una delle sue interpretazioni egoriferite o dei suoi grandi collera e insensibilità eccessivi. I tratti rigidi di un individuo
progetti. Oppure, fino a quando non erano essi stessi a con disturbi di personalità sono spesso alla base di soffe-
non poterne più di lui. renza psicologica personale e di difficoltà sociali e lavora-
Per quanto intelligente e di successo, Frederick si sentiva tive. I disturbi possono essere causa di sofferenza anche
sempre in diritto di ricevere più di quanto gli veniva dato: per gli altri, come dimostrano l’agitazione e il turbamento
voti più alti a scuola, maggiori riconoscimenti sul lavoro, dei collaboratori e delle fidanzate di Frederick.
maggiori attenzioni dalle fidanzate. Se veniva anche solo I disturbi di personalità si manifestano in genere durante
leggermente criticato reagiva infuriandosi e si convinceva l’adolescenza o la prima età adulta, sebbene alcuni pos-
che la persona che lo criticava fosse invidiosa della supe-
riorità della sua intelligenza, delle sue capacità o del suo
Disturbo di personalità: modello molto rigido
aspetto. A prima vista, Frederick sembrava avere un’in-
dell’esperienza interiore e del comportamento este-
tensa vita sociale. In genere aveva sempre una profonda
riore, che devia marcatamente rispetto alle aspetta-
e significativa relazione sentimentale, in cui poteva sem-
tive della cultura dell’individuo e conduce a un di-
brare dolce, attento e devoto alla fidanzata del momento.
sfunzionamento.
Ma si stancava delle sue partner nel giro di qualche setti-
sano iniziare anche nell’infanzia (Kernberg, Wiener, 2004); zato da un comportamento bizzarro, comprende i disturbi
sono tra i disturbi psicologici più difficili da trattare. Spes- di personalità paranoide, schizoide e schizotipico. Il secon-
so chi ne è affetto non ne è assolutamente consapevole do gruppo è caratterizzato da un comportamento dram-
e non riesce a ricondurre le proprie difficoltà al proprio matico e comprende i disturbi di personalità antisociale,
modo inflessibile di pensare e di comportarsi. Si calcola borderline, istrionico e narcisistico. Il terzo gruppo, contras-
che tra il 9 e il 13% di tutti gli adulti possa essere affetto segnato da un elevato livello di ansia, comprende i disturbi
da un disturbo di personalità (O’Connor, 2008; Lenzen- di personalità evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.
weger et al., 2007). I disturbi di personalità elencati nel DSM-IV-TR si sovrap-
Come abbiamo visto nel Capitolo 3, il DSM-IV-TR distin- pongono a tal punto che può risultare difficile distinguer-
gue tra disturbi dell’Asse II, disturbi duraturi con esordio li (si veda la Figura 13.1). In realtà, talvolta, al momento
precedente all’età adulta e che continuano nella vita adul- della diagnosi si riscontrano più problemi di personalità in
ta, e disturbi dell’Asse I, disturbi di tipo acuto che iniziano uno stesso soggetto (Skodol, 2009). Inoltre, spesso tra i
spesso con un cambiamento visibile nel comportamento clinici c’è disaccordo sulla diagnosi di individui con un
consueto della persona e che sono, in molti casi, di dura- disturbo di personalità conforme al DSM-IV-TR, una situa-
ta limitata. I disturbi di personalità fanno parte dell’Asse zione che ha sollevato diversi dubbi riguardo alla validità
II; si tratta di modelli non caratterizzati in genere da cam- delle attuali categorie del DSM (Fowler et al., 2007). In-
biamenti di intensità o da periodi di remissione. fatti, come vedremo più avanti, si assiste a un crescente
Spesso chi è affetto da un disturbo di personalità manife- movimento in ambito clinico che chiede l’eliminazione
sta anche un disturbo acuto (Asse I), in un rapporto detto delle categorie attuali per adottare invece un sistema di
comorbilità (Fowler et al., 2007). Si ipotizza che i disturbi classificazione diverso dei disturbi di personalità. Prima di
di personalità possano predisporre a sviluppare certi di- considerare l’approccio alternativo, tuttavia, esaminiamo
sturbi dell’Asse I. Per esempio, le persone con disturbo le dieci categorie attuali del DSM-IV-TR.
evitante della personalità, le quali temono ed evitano i Prima di presentare tutti i disturbi del DSM-IV-TR occorre
contatti interpersonali, possono tendere a sviluppare una chiarire che la diagnosi di tali disturbi può facilmente es-
fobia sociale. Inoltre, certi disturbi dell’Asse I potrebbero sere esagerata. Possiamo infatti cogliere aspetti di noi
favorire l’insorgere di un disturbo di personalità; o ancora, stessi o di nostri amici e conoscenti nelle descrizioni di
certi fattori biologici possono creare una predisposizione questi disturbi e potremmo essere portati a concludere di
a entrambi (Patrick, 2007). Quale che sia la ragione di avere noi stessi, o di attribuire ai nostri amici, un disturbo
questo nesso, la ricerca indica che la presenza di un di- di personalità. Nella stragrande maggioranza dei casi si
sturbo di personalità complica le possibilità di guarigione tratta di interpretazioni scorrette. Tutti noi manifestiamo
da problemi psicologici (Skodol et al., 2005). dei tratti di personalità: solo eccezionalmente essi diven-
Il DSM-IV-TR identifica dieci disturbi di personalità, suddi- tano così rigidi, maladattivi e stressanti da poter essere
visi in tre gruppi (APA, 2000). Il primo gruppo, caratteriz- considerati disturbi.
Figura 13.1 Le caratteristiche principali e importanti dei 10 disturbi di personalità secondo il DSM-IV-TR. I sintomi dei
vari disturbi spesso si sovrappongono in maniera significativa, complicando la diagnosi o portando a diagnosi diverse per un dato
paziente.
Schizotipico
Dipendente
compulsivo
Narcisistico
Antisociale
Borderline
Ossessivo-
Paranoide
Schizoide
Istrionica
Evitante
Caratteristiche
2000). Dal momento che sono convinti che tutti voglia- (si veda la Figura 13.2). In ogni cosa trovano significati
no far loro del male o danneggiarli, evitano qualunque «nascosti», in genere tesi a sminuirle o minacciarle. In
tipo di relazione intima. Possono invece avere eccessiva uno studio che richiedeva ai partecipanti di interpretare
fiducia nelle proprie idee e capacità, come bene esempli- dei ruoli, i soggetti paranoici avevano una maggiore ten-
fica il caso di Amaya (Caso 13.1). denza, rispetto ai partecipanti del gruppo di controllo, a
vedere intenzioni ostili nelle azioni degli altri. Inoltre
TRA LE RIGHE sceglievano più spesso la collera come reazione adegua-
ta nell’interpretazione del loro ruolo (Turkat et al.,
Hanno detto
1990).
«Nel sospetto si tende più facilmente a sbagliare che Le persone con disturbo paranoide tendono rapida-
ad avere ragione […]. Il sospetto è sempre nemico del- mente a mettere in dubbio la lealtà o l’onestà dei cono-
la felicità» Hosea Ballou, teologo. scenti e restano in generale fredde e distanti. È il caso
«Meglio essere ingannati qualche volta che eterna- della donna che evita di fidarsi di qualcuno, per paura di
mente sospettosi» B.C. Forbes, giornalista e scrittore esserne ferita, o del marito che continua senza motivo a
scozzese. mettere in dubbio la fedeltà della moglie. Sebbene inap-
propriati e senza alcun fondamento, non si tratta di so-
Le persone come Amaya, sempre sulla difensiva, spetti deliranti; le idee non sono tanto bizzarre o così
guardinghe e pronte a vedere minacce ovunque, si aspet- profondamente radicate da alienare chiaramente l’indi-
tano continuamente di essere vittima di qualche inganno viduo dalla realtà (Bernstein, Useda, 2007).
Chi soffre di questo disturbo è ipercritico nei con-
fronti dei difetti e delle debolezze altrui, soprattutto in
CASO 13.1
C
redeva, senza motivo,che i vicini la tormentasse- Figura 13.2 Diffidenza: nei confronti di chi? Sebbene la
ro permettendo ai loro figli di fare rumore davan- sospettosità e la sfiducia siano caratteristiche del disturbo para-
ti alla porta del suo appartamento. Anziché chie- noide di personalità, anche chi non è affetto da questo distur-
dere ai vicini maggiore riguardo, smise di rivolgere loro bo è diffidente in modo sorprendente. In un’indagine a vasto
la parola e iniziò una campagna di incessante ritorsione: raggio, la maggioranza degli intervistati ha rivelato di non fidar-
li «guardava male», li spingeva in malo modo nei corri- si degli avvocati, dei politici e dei giornalisti.
doi, sbatteva le porte e si comportava con maleducazio-
ne con chi veniva in visita da loro. Dopo oltre un anno,
quando i vicini finalmente le chiesero il motivo del suo Avvocati 68%
detestabile comportamento, ella li accusò di tormentar- Politici 63%
la di proposito. «Tutti sanno che queste porte sono di
carta velina» disse «e che io sento tutto quello che suc- Giornalisti 58%
cede nei corridoi. E voi lo fate apposta!». Nulla di quello
Conduttori dei
che le dicevano i vicini riusciva a convincerla del contra- 51%
telegiornali
rio. Nonostante i loro effettivi sforzi di non fare rumore
davanti a casa sua, lei continuò a comportarsi in modo Banchieri 34%
maleducato e aggressivo. Commercialisti 28%
Professioni
ambito lavorativo. Queste persone sono tuttavia incapaci Trattamenti del disturbo paranoide di personalità
di riconoscere i propri errori ed estremamente sensibili In generale chi ha un disturbo paranoide di personalità
alle critiche. Spesso accusano gli altri per ciò che non va non si considera «malato» e ben pochi cercano di farsi
nella propria vita e tendono a portare rancore. Si calcola aiutare di propria iniziativa (O’Connor, 2008). Inoltre,
che tra lo 0,5 e il 3% degli adulti sia affetto da questo tra coloro che sono in trattamento molti pensano che il
disturbo, con una lieve predominanza tra gli uomini paziente abbia un ruolo inferiore e sono diffidenti e ri-
(O’Connor, 2008; Mattia, Zimmerman, 2001). belli nei confronti del terapeuta (Bender, 2005). Non
sorprende, pertanto, che la terapia per questo e altri di-
Ipotesi esplicative del disturbo paranoide di sturbi di personalità abbia effetti limitati e proceda mol-
personalità to lentamente (Piper, Joyce, 2001).
Le ipotesi eziologiche del disturbo paranoide di persona- I terapeuti delle relazioni oggettuali, per i quali il cen-
lità che sono state avanzate, come quelle di altri disturbi tro di interesse d’elezione è costituito dalle relazioni tra
di personalità, non hanno ricevuto al momento sufficien- gli individui, cercano di guardare oltre la rabbia del pa-
ti conferme dalla ricerca scientifica (Bernstein, Useda, ziente e applicano tecniche psicodinamiche per affronta-
2007). re il suo profondo desiderio di avere relazioni soddisfa-
La prospettiva psicodinamica considera la personalità centi (Salvatore et al., 2005). Nei casi di disturbo para-
paranoide come contraddistinta da una tendenza a pro- noide della personalità sono stati provati anche approcci
iettare sull’altro affetti, impulsi e pensieri di qualità ne- di tipo cognitivo-comportamentale. Dal punto di vista
gativa (ostilità, odio, vergogna, invidia, disprezzo, di- comportamentale, il terapeuta insegna all’individuo tec-
sgusto, paura) che il soggetto sperimenta come intollera- niche antiansia e a migliorare le proprie capacità di risol-
bili e pertanto vengono negati. Il soggetto paranoico nu- vere problemi interpersonali. Dal punto di vista cogniti-
tre una profonda paura di essere danneggiato dagli altri e vo, il terapeuta guida il paziente a interpretare in modo
per questo motivo tende a controllare difensivamente le più realistico le parole e le azioni degli altri e a tenere in
relazione interpersonali attraverso il diniego e la proie- maggiore considerazione il punto di vista altrui (Farmer,
zione. Questi soggetti spendono, inoltre, molte energie Nelson-Gray, 2005; Leahy et al., 2005). La terapia far-
per osservare e controllare il contesto circostante alla ri- macologica non sembra invece molto efficace in questi
cerca di situazioni e persone per lui potenzialmente osti- casi (Agronin, 2006).
li e minacciose.
Solitamente a livello clinico si riscontra nell’infanzia 13.1.2 Disturbo schizoide di
dell’adulto paranoico la presenza di genitori autoritari e personalità
umilianti, che con la loro condotta hanno esposto il bam- Gli individui con disturbo schizoide di personalità evi-
bino a ripetute esperienze di sopraffazione. McWilliams tano sistematicamente le relazioni sociali, manifestano
(1994) sottolinea che la presenza di «un’angoscia non distacco e hanno una gamma limitata di espressioni
affrontabile» in una delle figure genitoriali concorre alla emotive (APA, 2000). Come nel caso del disturbo para-
strutturazione di questa tipologia di personalità. Il geni- noide, questi soggetti non hanno legami di amicizia o
tore, incapace di contenere l’intensa angoscia che lo per- affettivi con gli altri. La ragione per cui evitano il contat-
vade, offre al bambino un modello di diniego e proiezio- to sociale, tuttavia, non ha nulla a che fare con le sensa-
ne, che amplifica la rabbia e la confusione rispetto al zioni paranoidi di diffidenza o sospettosità; essi preferi-
proprio sentire. La mancata conferma genitoriale alle scono veramente la solitudine. Prendiamo il caso di Roy
reazioni emotive del bambino porta quest’ultimo a speri- (Caso 13.2).
mentare vissuti di rabbia, paura, vergogna, risentimento
e desiderio di vendetta. Disturbo schizoide di personalità: disturbo di per-
I teorici cognitivi ipotizzano che le persone con di- sonalità caratterizzato da una modalità pervasiva di
sturbo paranoide di personalità tendano ad avere generi- distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di
che convinzioni del tipo «la gente è cattiva» e «la gente espressioni emotive.
ti attacca se gliene dai la possibilità» (Beck et al., 2004,
2001). Le persone come Roy, definite spesso «solitarie»,
I teorici di orientamento biologico ritengono che tale non fanno alcuno sforzo per avviare o mantenere
disturbo abbia un’eziologia genetica (Bernstein, Useda, un’amicizia, hanno scarso interesse per i rapporti sessua-
2007; Jang, Vernon, 2001). Evidenze a sostegno di tale li e sembrano indifferenti anche nei confronti della loro
ipotesi derivano principalmente da studi condotti su cop- famiglia. Cercano lavori dove non sia richiesto il contat-
pie gemellari (Kendler et al., 1987), tuttavia occorre sot- to con gli altri. Se necessario, possono anche avere qual-
tolineare che le somiglianze riscontrate tra i gemelli po- che interazione nell’ambiente di lavoro, ma preferiscono
trebbero anche essere il risultato di esperienze ambienta- comunque stare da sole. Molti vivono da soli. Non sor-
li comuni. prende che tendano a essere poco specializzati e molto
R
oy era un apprezzato tecnico che si occupava di lati dall’altro, sino a ritirarsi nel pensiero fantastico con
progettazione e manutenzione degli acquedotti di una notevole riduzione delle relazioni sociali.
una grande città; il suo lavoro implicava una no- Secondo una prospettiva psicoanalitica, le difficoltà
tevole lungimiranza e capacità di giudizio autonomo, ma
della persona schizoide appaiono riconducibili a una
scarsa attività di sorveglianza di altre persone. In gene-
problematica di livello orale. Melanie Klein (1946) ri-
rale veniva considerato un collaboratore nella media, ma
competente e affidabile. Non gli veniva richiesto di ave-
conduce i meccanismi schizoidi alla posizione schizo-
re molti contatti con altre persone e la maggior parte dei paranoide tipica della prima infanzia. In detto periodo il
colleghi lo riteneva timido e scontroso, mentre per altri mondo esterno è percepito come ricco di minacce di di-
era freddo e distante. struzione e annientamento e il bambino reagisce attivan-
I problemi riguardavano principalmente il rapporto con do come difesa il ritiro nel mondo interiore dell’immagi-
sua moglie. Si erano rivolti a un terapeuta della coppia nazione, per tenere a distanza gli altri. Nei soggetti schi-
in quanto, nelle parole della moglie, «non è disposto a zoidi detto ritiro conduce a sviluppare un’attenzione
prendere parte alle attività della famiglia, non si interes- privilegiata al proprio mondo interiore piuttosto che alla
sa dei figli, non è affettuoso e non ha alcun interesse per realtà esterna e alle relazioni interpersonali, pur conti-
il sesso». nuando a nutrire desideri e fantasie di intimità. Si tratta,
Il quadro di indifferenza sociale, affettività appiattita e infatti, di persone che sviluppano una forte ambivalenza
isolamento sociale che caratterizzava in gran parte il rispetto all’attaccamento: desiderano intimità, ma sento-
comportamento di Roy non riguardava coloro con i qua- no la costante minaccia d’essere inglobati dagli altri; ri-
li non erano implicate relazioni profonde o intime; tali cercano la solitudine e la distanza per difendere la pro-
caratteristiche erano tuttavia amplificate all’interno del- pria sicurezza e separatezza, ma contemporaneamente
la sua famiglia (Millon, 1969, p. 224).
lamentano e soffrono di tale condizione di isolamento.
Nel maggior numero dei casi coloro che sviluppano
tale disturbo di personalità non hanno sperimentato una
mediocri nella resa lavorativa. Se si sposano, la loro as- regolazione affettiva funzionale da parte delle figure geni-
senza di interesse per i rapporti intimi può creare proble- toriali. Secondo Winnicott (1965) il ritiro in una modalità
mi coniugali o familiari, come nel caso di Roy. schizoide può essere facilitato dalla presenza di genitori
Gli individui con disturbo schizoide della personalità intrusivi. Altri autori (Searles, 1965; Laing, 1965; Lidz,
sono concentrati essenzialmente su se stessi e sono in- Fleck, 1965; Singer, Wynne, 1965; Bateson et al., 1956)
sensibili sia alle lodi che alle critiche. Raramente espri- sottolineano come lo sviluppo di dinamiche schizoidi pos-
mono emozioni, neppure gioia o collera. Sembrano non sa essere favorito parimenti dalla presenza di comunica-
avere alcun bisogno di attenzione o accettazione; in ge- zioni contraddittorie e ambigue, in quanto il bambino sa-
nerale sono considerati freddi, privi di senso dell’umori- rebbe portato al ritiro per proteggere il Sé da livelli troppo
smo, spenti; di norma riescono a farsi ignorare, come alti di confusione e rabbia. Tratti schizoidi possono anche
desiderano. Tale disturbo, si calcola, è presente in una presentarsi in persone che sono cresciute nella solitudine e
percentuale della popolazione inferiore all’1% (Mittal et nell’abbandono; a tal proposito gli studi di Masud Khan
al., 2007). Vi è una lieve predominanza negli uomini, i (1963, 1974) riconducono la genesi di tale struttura di per-
quali possono anche essere maggiormente limitati dal sonalità alla combinazione di «traumi cumulativi», dovuti
disturbo (APA, 2000). a carenze e fallimenti materni nell’assicurare al bambino
una protezione realistica, e «onnipotenza simbiotica», ri-
TRA LE RIGHE conducibile a un’eccessiva identificazione con la madre.
Persone diffidenti Dal punto di vista cognitivo, le persone con disturbo
schizoide di personalità manifestano una tendenza a pro-
Secondo le indagini, negli Stati Uniti le persone in ge-
durre pensieri vaghi e vacui e una difficoltà nel leggere
nere più diffidenti sono coloro che nell’infanzia si sono
l’ambiente circostante al fine di ricavarne percezioni ac-
sentite ripetere continuamente dai genitori di non dare
confidenza agli sconosciuti. Esse risultano essere so-
curate. Non essendo in grado di comprendere le sfuma-
cialmente isolate e riferiscono di non essere religiose ture emotive negli altri, essi non riescono a mentalizzare
(Pew Research Center, 1997). le proprie emozioni e risultano rallentati nello sviluppo
del linguaggio e delle abilità motorie, indipendentemen-
te dal livello di intelligenza (Wolff, 2000, 1991).
Ipotesi esplicative del disturbo schizoide di
personalità Trattamenti del disturbo schizoide di personalità
In un’ottica psicodinamica i soggetti con una struttura di L’isolamento sociale fa sì che la maggior parte delle per-
personalità schizoide risultano essere particolarmente sone con questo disturbo non pensi affatto di intrapren-
H
l’alcolismo (Mittal et al., 2007). Questi pazienti tendono arold era il quarto di sette figli […]. «Duckie»,
a restare emotivamente distanti dal terapeuta, sembrano questo il soprannome di Harold, era sempre sta-
indifferenti alla terapia e nel migliore dei casi i progressi to un ragazzino isolato, spaventato e «stupido».
Il nomignolo «Duckie» era riferito alla sua particolare
sono limitati (Millon, 1999).
andatura; gli altri lo usavano come termine dispregiativo,
TRA LE RIGHE per ridicolizzarlo. Harold non giocava quasi mai con i
fratelli o con altri bambini; veniva preso in giro senza
Un cavaliere sempre più oscuro pietà per l’andatura e la sua paura dei bulli. Era diventa-
Negli anni Ottanta, il disegnatore e scrittore Frank Miller to il capro espiatorio del quartiere e si faceva intimidire
aveva rivoluzionato la personalità di Batman, presentan- anche dall’occhiata più innocua e benevola […].
dolo come un essere solitario, incapace di stabilire rela- La famiglia di Harold rimase sorpresa quando il bambino
zioni stabili. Alcuni osservatori clinici hanno notato che si rivelò un bravo scolaro; i problemi iniziarono alle me-
la versione attuale di Batman nel Cavaliere oscuro ha le die. All’età di 14 anni circa, i suoi risultati scolastici co-
caratteristiche del disturbo schizoide di personalità. minciarono a essere gravemente insufficienti, non vole-
va andare a scuola e si lamentava per una serie di dolo-
La terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata ri fisici vaghi e indistinti. A 15 anni si era completamen-
In qualche caso efficace, in quanto aiuta le persone con te isolato, non andava più a scuola e restava a casa,
questo disturbo a essere più positive e a stabilire intera- nella stanza nel seminterrato che divideva con due fra-
zioni sociali più soddisfacenti (Farmer, Nelson-Gray, telli minori. In famiglia cominciarono a parlare di lui co-
2005; Beck et al., 2004). Dal punto di vista cognitivo, le me di uno «toccato». Pensava a «cose senza senso sulla
tecniche prevedono di presentare ai pazienti liste di religione»; cominciò a disegnare «cose strane» e a par-
lare da solo. A 16 anni, una volta scappò di casa urlando
emozioni sulle quali riflettere; oppure si può chiedere
«Sono andato, sono andato, sono andato […]», dicendo
loro di scrivere e ricordare delle esperienze piacevoli. In
che il suo «corpo era andato in cielo» e che era dovuto
senso comportamentale, a volte i terapeuti hanno avuto
correre fuori per riprenderlo; stranamente, questo epi-
buoni risultati insegnando ai pazienti le abilità sociali, sodio era avvenuto poco dopo che il padre era stato
con l’uso dell’interpretazione dei ruoli, di tecniche di condannato in seguito a un processo, e tale condanna
esposizione ed esercizi a casa. La terapia di gruppo sem- andava scontata in un ospedale psichiatrico statale. A
bra utile quando costituisce un ambiente sicuro per il 17 anni Harold rimaneva immerso tutto il giorno nei
contatto sociale, sebbene le persone con questo disturbo propri pensieri, spesso parlava a voce alta con parole
tendano a fare resistenza all’invito a partecipare attiva- senza senso; si rifiutava di sedersi a tavola con la famiglia
mente (Piper, Joyce, 2001). Come per il disturbo para- durante i pasti (Millon, 1969, pp. 347-348).
noide di personalità, la terapia con i farmaci non è molto
efficace (Koenigsberg et al., 2002).
Come nel caso di Harold, pensieri e comportamenti
TRA LE RIGHE delle persone con disturbo schizotipico di personalità
Un’opinione diffusa possono essere significativamente disturbati. Tra i sinto-
mi possono essere presenti idee di riferimento (la con-
Non è detto che le persone convinte di avere poteri
extrasensoriali soffrano di disturbo schizotipico di per- vinzione che eventi esterni abbiano un significato che le
sonalità. In realtà, secondo un’indagine a vasto raggio, riguarda direttamente) e illusioni corporee, come la per-
la metà della popolazione crede nelle percezioni extra- cezione di una «forza» o presenza esterna. Spesso i sog-
sensoriali (Kanner, 1995). getti con disturbo schizotipico pensano di avere poteri
speciali, capacità extrasensoriali, poteri magici sugli al-
tri. Tra le eccentricità tipiche del disturbo schizotipico,
Disturbo schizotipico di personalità sistemare di continuo le confezioni per allineare le eti-
Il disturbo schizotipico di personalità è caratterizzato chette, mettere a posto gli armadi, indossare abiti trasan-
da numerosi problemi interpersonali, accentuati da un dati o male assortiti. Le emozioni possono essere inap-
estremo disagio nelle relazioni strette, da modalità di propriate, appiattite o troppo serie.
pensiero e di percezione molto strane e da eccentricità
del comportamento (APA, 2000). Le persone con questo Disturbo schizotipico di personalità: disturbo di
disturbo sono in ansia quando si trovano in mezzo agli personalità caratterizzato da estremo disagio nelle re-
altri; per questo motivo tendono a isolarsi e ad avere po- lazioni strette, da strane forme di pensiero e percezio-
chissimi amici. Molti si sentono profondamente soli. Si ne e da eccentricità nel comportamento.
tratta di un disturbo più grave del disturbo schizoide e
paranoide, come esemplifica il Caso 13.3 di Harold. Le persone con disturbo schizotipico di personalità
spesso hanno ridotte capacità di attenzione e presentano schizo-paranoide (Klein, 1935) e, dunque, alla prevalen-
difficoltà di concentrazione. La loro conversazione per- za di angosce persecutorie e di impulsi aggressivi. L’uti-
tanto è tipicamente vaga, spesso inframmezzata da asso- lizzo delle difese primitive, quali scissione e proiezione,
ciazioni labili (O’Connor, 2008). Tendono a vivere alla riconduce alla mancata integrazione dell’oggetto. Bion
deriva e in modo improduttivo (Skodol et al., 2002). In (1967) individua in questi pazienti la presenza di oggetti
genere scelgono di fare lavori di scarsa responsabilità, bizzarri, originati dalla frammentazione di oggetti cattivi
nei quali non devono impegnarsi troppo e non è richiesta scissi e proiettati all’esterno. Quando gli oggetti bizzarri
l’interazione con altre persone. Si calcola che tra il 2 e il sono reintroiettati dal soggetto, egli sperimenta vissuti di
4% di tutta la popolazione, con una leggera maggioranza depersonalizzazione e vuoto affettivo. Secondo Bowlby
di maschi, possa avere un disturbo schizotipico di perso- (1988), più recentemente, l’origine del disturbo schizoti-
nalità (Bollini, Walker, 2007; Mattia, Zimmermann, pico andrebbe ricercata in un ambiente di crescita depri-
2001). vato e in una situazione di frustrazione affettiva che con-
durrebbe a una disorganizzazione nel sistema dell’attac-
TRA LE RIGHE camento.
Nutrimento e personalità Data la somiglianza dei sintomi del disturbo schizoti-
pico di personalità con quelli della schizofrenia, attual-
Nell’era vittoriana, molti genitori inglesi ritenevano che
i neonati assorbissero la personalità e la rettitudine mente i ricercatori ipotizzano che nei due disturbi siano
morale con il latte della madre. Perciò, quando una implicati fattori cognitivi simili (Lahti et al., 2009) come
mamma non poteva allattare, era importante trovare la capacità di attenzione e la memoria a breve termine,
una nutrice di buon carattere (Asimov, 1997). che possono essere una concausa sia del disturbo schizo-
tipico di personalità sia della schizofrenia (Bollini, Wal-
ker, 2007). Inoltre, i ricercatori ritengono che questo di-
Ipotesi esplicative del disturbo schizotipico sturbo di personalità sia associato ad alcune dimensioni
Gli studi a orientamento psicodinamico (Kendler et al., biologiche che sono altresì implicate nella schizofrenia,
1981, 1995; Kety et al., 1971; Rosenthal et al., 1971) come per esempio l’attività eccessiva del sistema dopa-
considerano il disturbo schizotipico di personalità una minergico, la dilatazione dei ventricoli cerebrali, la ridu-
patologia per certi versi accostabile allo spettro schizo- zione dei lobi temporali e della sostanza grigia (Coccaro,
frenico, anche se meno grave. I pazienti schizotipici pre- Siever, 2009; Bollini, Walker, 2007).
sentano un esame di realtà maggiormente conservato ri-
spetto agli schizofrenici, alcuni disturbi del pensiero e Trattamenti del disturbo schizotipico di personalità
difficoltà relazionali. Come sottolineano Giberti e Rossi Come per i disturbi di personalità paranoide e schizoide,
(2009) troviamo lungo il medesimo continuum sia il di- nel caso del disturbo schizotipico il trattamento è diffici-
sturbo schizoide di personalità sia quello schizotipico: in le. La maggior parte dei terapeuti concorda sulla neces-
entrambi i casi, infatti, i pazienti presentano un certo sità di aiutare questi pazienti a «riconnettersi» con il re-
grado di inibizione affettiva e distacco sociale. sto del mondo e a riconoscere i limiti del loro pensiero e
dei loro poteri. La terapia mira quindi a cercare di stabi-
TRA LE RIGHE lire limiti chiari (ad esempio viene pretesa la puntualità)
Quando il disturbo di personalità esplode e ad aiutare i pazienti a riconoscere dove finiscono le
loro idee e iniziano quelle del terapeuta (Stone, 1989).
Seung-Hui Cho, studente al Virginia Tech Institute, de-
scrisse in un video farneticante tutti gli affronti subiti
TRA LE RIGHE
nella vita e il suo desiderio di vendetta. Dopo avere
spedito il DVD alla NBC, il 16 aprile 2007 si è recato nel Hanno detto
campus dove viveva e ha compiuto una strage, ucci- «Quale solitudine è più solitaria della diffidenza?» Ge-
dendo 32 persone, ferendone altre 25 e suicidandosi orge Eliot, scrittrice inglese.
alla fine. Il suo disturbo? Secondo gli osservatori psi-
chiatri, manifestava una combinazione di caratteristi- «Non dobbiamo fidarci gli uni degli altri. È la nostra
che di disturbi di personalità diversi, antisociale, bor- sola difesa contro il tradimento» Tennessee Williams,
derline, paranoide, schizoide, schizotipico e narcisisti- drammaturgo statunitense.
co, oltre a un odio e una furia sconfinati, estremo
straniamento sociale, profonda diffidenza, pensieri Tra gli altri obiettivi della terapia, incrementare i con-
strani, comportamento aggressivo e arrogante, di- tatti sociali positivi, alleviare la solitudine, ridurre la so-
sprezzo per gli altri e indifferenza per i limiti sociali. vrastimolazione e aiutare gli individui ad acquisire mag-
giore consapevolezza delle proprie sensazioni (Sperry,
La prospettiva psicodinamica fa risalire la genesi di 2003; Piper, Joyce, 2001).
tali disturbi a una fissazione patologica alla posizione La terapia cognitivo-comportamentale abbina i due
tipi di tecniche allo scopo di favorire un funzionamento te diffidenti e sospettose. Gli individui con disturbo
più efficace nelle persone con disturbo schizotipico di schizoide di personalità evitano sistematicamente le
personalità. Con gli interventi cognitivi, i terapeuti inse- relazioni sociali e manifestano scarse espressioni emo-
gnano ai pazienti come valutare in modo obiettivo i pen- tive. Gli individui con disturbo schizotipico di perso-
sieri o le percezioni strani e a ignorare quelli inappro- nalità mostrano un quadro pervasivo di problemi in-
priati (Leahy et al., 2005; Beck et al., 2004). I terapeuti terpersonali, caratterizzati da un estremo disagio nel-
possono prendere nota delle predizioni magiche o biz- le relazioni strette, forme molto bizzarre del pensiero
zarre, per esempio, e in seguito dimostrarne l’infonda- e del comportamento ed eccentricità nel comporta-
tezza. Quando i pazienti parlano e iniziano a divagare, i mento stesso. Tutti e tre i tipi di disturbo sono in ge-
terapeuti possono chiedere loro di riassumere ciò che nere resistenti al trattamento; i progressi ottenuti ten-
stanno cercando di dire. Inoltre, alcuni metodi compor- dono a essere, nel migliore dei casi, modesti.
tamentali specifici, come lezioni di eloquio, addestra-
mento alle abilità sociali e consigli su come vestirsi e
comportarsi, si sono dimostrati utili in qualche caso per 13.2
aiutare i pazienti a mescolarsi agli altri ed essere più a DISTURBI DI PERSONALITÀ
loro agio con le persone (Farmer, Nelson-Gray, 2005). «DRAMMATICA»
TRA LE RIGHE Il gruppo dei disturbi di personalità «drammatica» com-
Diagnosi mista prende il disturbo di personalità antisociale, borderline,
istrionico e narcisistico. Il comportamento delle persone
Il boss mafioso Tony Soprano, nella serie televisiva I
con questi disturbi è talmente drammatico, emotivo o
Soprano, manifesta diversi sintomi del disturbo antiso-
imprevedibile da impedire loro di avere relazioni vera-
ciale di personalità, come la persistente inosservanza e
violazione dei diritti degli altri, la tendenza a mentire
mente solide e soddisfacenti.
costantemente, l’assenza di rimorso dopo avere ingan- Questi disturbi di personalità vengono diagnosticati
nato, rapinato o ucciso. Una lettura psichiatrica del più facilmente rispetto agli altri. Tuttavia, solo il distur-
personaggio indica però che egli possiede anche diver- bo antisociale e borderline sono stati studiati a fondo,
se qualità non caratteristiche del disturbo, come l’at- anche per il fatto che sono causa di problemi per gli altri.
taccamento sincero ai figli e agli amici, gli accessi di Le cause di questo gruppo di disturbi, come quelle del
ansia e la capacità di seguire e trarre beneficio da una gruppo dei disturbi di personalità bizzarra, non sono sta-
terapia a lungo termine. te ancora comprese. I trattamenti vanno dall’inefficace
al moderatamente efficace.
A volte le persone con disturbo schizotipico di perso-
nalità vengono trattate con farmaci antipsicotici, sulla 13.2.1 Disturbo antisociale
base delle somiglianze del disturbo con la schizofrenia di personalità
(Bollini, Walker, 2007). A basse dosi, tali farmaci pos- I soggetti con disturbo antisociale di personalità, detti
sono essere efficaci, perché in genere riducono alcuni anche «psicopatici» o «sociopatici», presentano un qua-
problemi del pensiero (Markovitz, 2004, 2001; Koenig- dro pervasivo di inosservanza e violazione dei diritti de-
sberg et al., 2003, 2002). gli altri (APA, 2000). Assieme ai disturbi correlati a so-
stanze, si tratta del disturbo collegato più strettamente al
Sintesi comportamento criminale negli adulti. La maggior parte
Disturbi di personalità «bizzarra» delle persone con disturbo antisociale di personalità ha
Un disturbo di personalità è un modello rigido di espe- manifestato aspetti di condotta disturbata prima dei 15
rienza interiore e di comportamento esteriore. Si trat- anni, come marinare la scuola, scappare di casa, essere
ta di modelli ad ampio spettro e di lunga durata, si crudeli verso gli animali o altre persone, distruggere la
discostano notevolmente da ciò che ci si aspetta nor- proprietà altrui.
malmente dalle persone, e causano un significativo
disagio o compromissione del funzionamento. Le spie- Disturbo antisociale di personalità: disturbo della
gazioni teoriche dei disturbi di personalità non hanno personalità caratterizzato da un quadro pervasivo di
trovato solide conferme nella ricerca. Il DSM-IV-TR inosservanza e violazione dei diritti degli altri.
distingue tra dieci disturbi di personalità, suddivisi in
tre gruppi. Robert Hare (1993), autorevole studioso del disturbo
I disturbi di personalità del primo gruppo sono carat- antisociale di personalità, ricorda un suo incontro pro-
terizzati da comportamenti bizzarri o eccentrici ricon- fessionale con un detenuto di nome Ray, nel Caso 13.4.
ducibili alla schizofrenia sull’Asse I. Le persone con Come Ray, i soggetti con disturbo antisociale di per-
disturbo paranoide di personalità sono profondamen- sonalità mentono di continuo (Patrick, 2007). Molti non
CASO 13.4
A
ll’inizio degli anni Sessanta fui assunto come unico to in cui sarebbe stato scarcerato, se solo avesse avuto
psicologo nel penitenziario della British Columbia modo di imparare poi avrebbe potuto avere la sua attività
[…]. Avevo preso possesso del mio ufficio da non una volta fuori. […] Mi sentivo ancora responsabile per
più di un’ora quando arrivò il mio primo «paziente». Era avergli organizzato il primo trasferimento, ma alla fine mi
un trentenne alto, magro, con i capelli scuri. Attorno a lui prese per sfinimento.
l’aria sembrava elettrica e mi guardò negli occhi in modo Subito dopo decisi di lasciare il lavoro in carcere per con-
estremamente diretto e intenso, tanto che mi chiesi se tinuare i miei studi di dottorato in psicologia, e circa un
avessi mai guardato qualcuno negli occhi prima di allora. mese prima Ray riuscì quasi a convincermi a chiedere a mio
Lui non abbassava lo sguardo, non distoglieva gli occhi padre, costruttore di coperture per tetti, se poteva offrirgli
neppure per un momento, come fa la maggior parte delle un lavoro e consentirgli così di chiedere la libertà condizio-
persone per attenuare l’aggressività. nale.
Saltando in pieno le presentazioni, il detenuto (che chia- Ray aveva una straordinaria capacità di manipolare non
merò Ray) esordì dicendo «Ehi, dottore, come va? Senta, solo me, ma chiunque. Era in grado di parlare e di mentire
io ho un problema. Ho bisogno del suo aiuto. Vorrei dav- in modo talmente facile e diretto da riuscire a volte a spiaz-
vero parlare con lei di questa cosa». zare anche i secondini più esperti e cinici. Quando lo in-
Ansioso di iniziare la mia attività di psicoterapeuta, gli chie- contrai la prima volta, aveva alle spalle una lunga serie di
si di parlarmene. Per tutta risposta, lui estrasse di tasca un reati (e altrettanti ne avrebbe compiuti in seguito, come si
coltello e me l’agitò in faccia, sorridendo per tutto il tempo scoprì dopo); aveva trascorso in carcere circa la metà della
e senza staccare gli occhi dai miei. sua vita adulta e commesso diversi crimini violenti. […]
Quando ebbe capito che non avrei suonato l’allarme, mi Mentiva di continuo, automaticamente, praticamente su
spiegò che non aveva intenzione di usare il coltello su di tutto, e non era minimamente turbato quando rilevavo
me, ma su un altro detenuto che stava facendo delle avan- qualcosa nella sua documentazione che contraddiceva una
ces al suo «protetto», termine del gergo carcerario che delle sue bugie. Si limitava a cambiare discorso e a pren-
indica il soggetto passivo di una coppia omosessuale. Non dere un’altra direzione. Mi convinsi decisamente che non
mi fu subito chiaro perché mi stesse dicendo questo, ma sarebbe stato un candidato adatto per la ditta di mio padre
mi stava probabilmente mettendo alla prova, per cercare e respinsi la sua richiesta, cosa che lui prese malissimo.
di capire che tipo di dipendente del carcere fossi. […] Prima di lasciare la prigione per i miei studi universitari,
Da quel primo incontro, Ray fece di tutto per rendere un approfittai della possibilità che avevano i dipendenti di far
inferno la mia permanenza di otto mesi in quel carcere. Le riparare la macchina nell’autofficina interna, dove Ray con-
sue continue pretese, richieste di attenzione, di tempo, e tinuava a lavorare grazie a me (anche se lui non l’avrebbe
i suoi tentativi di costringermi a fare delle cose per lui era- mai ammesso). La macchina fu riverniciata alla perfezione
no incessanti. Una volta mi convinse che avrebbe potuto e il motore e la trasmissione furono revisionati.
essere un bravo cuoco […] e io appoggiai la sua richiesta Con tutte le nostre cose imballate e caricate sul tetto
di trasferimento dall’officina (dove si era fabbricato il col- dell’auto, e nostro figlio nella sua culla sul sedile posterio-
tello). Non considerai però che la cucina era una riserva di re, mia moglie e io partimmo per l’Ontario. I primi proble-
zucchero, patate, frutta e altri ingredienti dai quali poteva mi si presentarono subito dopo Vancouver, quando il mo-
ricavare alcol. Diversi mesi dopo il suo trasferimento (come tore cominciò a fare le bizze. Il meccanico dal quale mi
ho già detto, appoggiato da me), ci fu una potente esplo- fermai scoprì dei cuscinetti a sfera nel carburatore; mi mo-
sione sotto le assi del pavimento, direttamente sotto la strò anche dove un elemento del radiatore era stato chia-
scrivania del direttore. Quando il trambusto si placò, sco- ramente manomesso. Questi problemi furono sistemati
primmo un elaborato sistema di distillazione al piano di abbastanza facilmente, ma poi se ne presentò un altro
sotto. Qualcosa non aveva funzionato a dovere e uno dei molto più serio, mentre stavamo percorrendo una lunga
contenitori era esploso. Non era insolito trovare una distil- discesa. Sentivo che il pedale del freno andava a finecorsa
leria in un carcere di massima sicurezza, ma la spudoratez- senza agire e poi smise semplicemente di funzionare; sta-
za di arrivare a piazzarne una sotto la scrivania del diretto- vamo andando senza freni su una strada in discesa. Per
re colpì molte persone. Quando si scoprì che era Ray la fortuna riuscimmo a raggiungere una stazione di servizio,
mente dietro l’operazione clandestina, fu messo in isola- dove scoprimmo che il circuito dei freni era stato tagliato
mento per qualche tempo. in modo da provocare una perdita continua di liquido.
Una volta uscito dall’isolamento, si presentò nel mio ufficio Forse era solo una coincidenza che Ray stesse lavorando
come se nulla fosse accaduto e chiese di essere trasferito nell’autofficina quando vi lasciai la mia macchina, ma non
di nuovo dalle cucine all’autofficina; sentiva veramente di ho dubbi che il «telegrafo» del carcere gli avesse detto chi
esservi portato, aveva necessità di prepararsi per il momen- era il proprietario del mezzo (Hare, 1993).
riescono a conservare un posto di lavoro; tendono ad as- li, che meritano per questo di essere raggirati, derubati o
sentarsi di frequente e ad abbandonare il lavoro. Sono maltrattati fisicamente (si veda la Tabella 13.2).
irresponsabili dal punto di vista economico, spesso con- Secondo le indagini, negli Stati Uniti almeno il 3,5%
traggono debiti e non li pagano. Tendono a essere impul- della popolazione può rientrare nei criteri del disturbo
sivi e agiscono senza pensare alle conseguenze (Blair et antisociale di personalità (O’Connor, 2008; Mattia, Zim-
al., 2005). Di conseguenza possono essere irritabili, ag- mermann, 2001). Il disturbo ha una predominanza qua-
gressivi e violenti con gli altri. Molti si trasferiscono di drupla tra gli uomini rispetto alle donne (Patrick, 2007).
continuo. Poiché spesso i soggetti sociopatici vengono arrestati
L’avventatezza è un’altra caratteristica comune: le in seguito a qualche crimine, i ricercatori si rivolgono al-
persone sociopatiche hanno scarsa considerazione per la le prigioni per cercare persone con sintomi antisociali
sicurezza propria e degli altri, anche dei propri figli. So- (Blair et al., 2005; Hare, 2003). In realtà, si calcola che
no egocentrici e hanno difficoltà a portare avanti relazio- circa il 30% dei detenuti rientri nei criteri diagnostici per
ni strette. In genere sviluppano un’abilità particolare nel questo disturbo (O’Connor, 2008). Tra i detenuti maschi
trarre profitto o piacere personale a spese degli altri. Poi- delle prigioni urbane, il modello sociopatico è stato colle-
ché raramente causano dolore o danni a se stessi, i clinici gato ad altri arresti passati per crimini violenti (De Mat-
dicono in genere che mancano di coscienza morale teo et al., 2005). Spesso il comportamento criminale de-
(Kantor, 2006). Considerano le proprie vittime dei debo- clina dopo i 40 anni; in certi casi invece le attività crimi-
nali continuano per tutta la vita (Hurt, Oltmanns, 2002).
Gli studi e le osservazioni cliniche indicano inoltre
Tabella 13.2 Crimini dettati dall’odio negli Stati Uniti, 2006.
nei soggetti sociopatici tassi di alcolismo e di altri di-
sturbi correlati a sostanze maggiori che nel resto della
Numero di popolazione (Patrick, 2007). L’intossicazione e l’abuso
Gruppo bersaglio
incidenti riportati
di sostanze potrebbero contribuire a scatenare il disturbo
Gruppo etnico/razziale antisociale di personalità allentando i freni inibitori in
Bianchi 890 questi soggetti; diversamente, il disturbo di personalità
stesso renderebbe in qualche modo i soggetti più inclini
Afroamericani 2640
all’abuso di sostanze. O ancora, il disturbo di personalità
Nativi americani 60 e l’abuso di sostanze potrebbero avere la stessa causa,
Ispanici 576 come il bisogno radicato di vivere in modo rischioso. È
Asiatici americani 181
interessante notare che i consumatori di sostanze socio-
patici citano spesso l’aspetto ricreativo di droghe e alcol
Totale gruppi etnico/razziali 4984 come la ragione che li ha spinti a iniziare e, poi, conti-
Gruppo religioso nuare a usarli (Mirin, Weiss, 1991).
Ebrei 967
Ipotesi esplicative del disturbo antisociale
Cattolici 76 All’interno della prospettiva psicodinamica si possono
Protestanti 59 utilizzare i termini «sociopatico», «antisociale» e «psi-
Islamici 156
copatico» come sinonimi: gli individui che presentano
questo disturbo sono caratterizzati da un’intensa aggres-
Altri gruppi religiosi 204 sività, discontrollo degli impulsi e costante ricerca di
Totale gruppi religiosi 1462 stimoli e di sensazioni per loro necessarie poiché presen-
Gruppo orientamento sessuale
tano una soglia di eccitamento più alta della media e,
dunque, necessitano di esperienze più intense e improv-
Omosessuali 1148 vise per sentirsi vivi (McWilliams, 1994). Essi presenta-
Eterosessuali 26 no importanti difficoltà a mentalizzare e pertanto tendo-
Bisessuali 21 no all’agito, in particolare quando provano forti angosce
ed emozioni particolarmente intense, quali rabbia ed eu-
Totale gruppi orientamento foria di tipo maniacale (Greenwald, 1974).
1195
sessuale
Le difese che caratterizzano specificamente questi in-
Gruppo con disabilità dividui sono il controllo onnipotente, l’identificazione
Disabili fisici 17 proiettiva, la dissociazione e l’acting out.
L’assenza di una risposta emotiva profonda porta
Disabili mentali 62
questi soggetti a essere incapaci di apprendere dalla pro-
Totale gruppi con disabilità 79 pria esperienza e di riporre fiducia negli altri. L’altro,
Fonte: Infoplease, 2006; FBI, Uniform Crime Reports, 2004. infatti, viene considerato solo ed esclusivamente in mo-
do strumentale con il fine di raggiungere i propri obietti- Figura 13.3 Quali sono le culture più antisociali? In uno
vi e di dimostrare la propria superiorità. studio interculturale che coinvolgeva adolescenti, ai partecipan-
ti veniva chiesto di scrivere dei racconti in cui descrivevano le
L’infanzia dei pazienti antisociali è significativamen- reazioni di personaggi immaginari di fronte a diversi tipi di con-
te connotata da caos e insicurezza: l’ambiente di crescita flitto. Circa un terzo dei soggetti neozelandesi, australiani, nor-
è spesso disorganizzato, instabile o, nei casi più gravi, dirlandesi e americani hanno descritto reazioni violente.
traumatizzante. Questi soggetti sono stati privati di con-
ferme, protezione e coerenza affettiva, indispensabili per
sviluppare la fiducia negli altri, tanto che emozioni e Nuova Zelanda
38,7%
sentimenti sono prevalentemente vissuti come segni di Australia
debolezza e quindi disconosciuti. Sicuramente all’origi- 37,8%
ne di tale incapacità vi è un’inadeguatezza del caregiver Irlanda del Nord 32,6%
nel contenere emotivamente il figlio e nell’aiutarlo
nell’espressione verbale delle proprie emozioni. L’am- Stati Uniti 30,2%
biente di crescita non ha stimolato il bambino e non ha Giappone 29,0%
dato importanza al linguaggio, all’espressione emotiva e
Paese
affettiva e ai suoi bisogni di riconoscimento. Come sug- Inghilterra 28,7%
geriscono Kernberg (1984) e Meloy (1988) è fallita la
possibilità di interiorizzare un oggetto buono e di svilup- Canada 27,2%
pare un attaccamento sicuro. Francia 24,2%
Secondo molti teorici comportamentisti, i sintomi an-
tisociali possono essere appresi tramite il modellamento Messico 19,9%
o l’imitazione (Gaynor, Baird, 2007) (si veda la Figura
13.3). A riprova si può riscontrare una maggiore preva- Svezia 19,3%
lenza di disturbo sociopatico fra i genitori di soggetti Corea 18,6%
antisociali (Paris, 2001). Altri comportamentisti ipotiz-
zano che alcuni genitori possano insegnare involontaria- Percentuale con descrizioni di violenza
mente un comportamento antisociale al proprio figlio
gratificandolo ogni volta che si comporta in modo ag- Fonte: adattato da Archer e McDaniel, 1995.
gressivo (Kazdin, 2005).
TRA LE RIGHE
rispetto ad altre persone (Blair et al., 2005) e reagiscono
L’odio è un disturbo psicologico?
spesso alle situazioni di allarme o alle aspettative stres-
Gli psichiatri si trovano costantemente di fronte a pro- santi con una ridotta attivazione cerebrale e corporea
blemi di razzismo estremo, omofobia e altre forme di (Gaynor, Baird, 2007).
pregiudizio, comuni soprattutto tra pazienti con distur- Forse, a causa della loro bassa capacità di attivazione,
bo di personalità paranoide, antisociale e d’altro tipo. questi soggetti tendono facilmente a ignorare le situazio-
In ambito clinico è attivo un movimento, attualmente
ni emotive o minacciose e non ne sono quindi toccati in
piuttosto limitato, perché l’odio estremo sia classificato
alcun modo.
tra i disturbi (Vedantam, 2005).
TRA LE RIGHE
Da alcuni studi è emerso che anche i fattori biologici
hanno un ruolo importante nell’eziologia del disturbo Lasciarsi andare
antisociale di personalità. In questi soggetti si evidenzie- Esprimere la rabbia: solo il 23% degli adulti afferma di
rebbe una ridotta attività del sistema serotoninergico ri- esprimere apertamente la collera (Kanner, 2005,
spetto ad altri individui (Patrick, 2007). 1998). Circa il 39% dice di reprimere o contenere la
Altri studi indicano che negli individui con questo propria rabbia e il 23% si allontana per cercare di cal-
disturbo vi sarebbe un malfunzionamento a livello dei marsi.
lobi frontali (Morgan, Lilienfield, 2000). Tra le funzioni Il mito dello sfogo: contrariamente all’idea che «lascia-
di quest’area cerebrale vi sono, infatti, la pianificazione re uscire la rabbia» la riduca, in uno studio i parteci-
e l’esecuzione di strategie comportamentali adeguate e panti si comportavano in modo molto più aggressivo
la possibilità di sperimentare sentimenti quali la com- dopo avere colpito un punching ball rispetto ai parteci-
passione e l’empatia (Lambert, Kinsley, 2005), tutti panti che prima rimanevano seduti in un posto tran-
aspetti compromessi nei soggetti sociopatici. quillo per un po’ di tempo (Bushman et al., 1999).
Secondo un ulteriore filone di ricerca, gli individui
con questo disturbo provano un livello inferiore di ansia Si potrebbe affermare che, a causa di questa particolari-
Approfondimento
tà, le persone sociopatiche tendono più delle altre a correre un giudice; oppure il disturbo viene scoperto da un tera-
dei rischi e a cercare emozioni forti; esse, cioè, potrebbero peuta quando un soggetto è in cura per un altro tipo di
essere attratte dalle attività antisociali proprio perché esse problema psicologico (Agronin, 2006).
soddisfano un bisogno biologico di fondo di ottenere in Alcuni terapeuti cognitivi cercano di guidare i pa-
qualche modo eccitazione e attivazione. A sostegno di zienti sociopatici a riflettere su temi morali e sui diritti
questa teoria, come abbiamo visto più sopra, spesso il di- degli altri (Davidson, 2009; Leahy et al., 2005). In modo
sturbo antisociale di personalità si accompagna a un com- analogo, diversi ospedali e carceri hanno provato a crea-
portamento di ricerca di sensazioni (Patrick, 2007). re comunità terapeutiche per persone sociopatiche, ossia
un ambiente strutturato dove possano imparare il signifi-
Trattamenti del disturbo antisociale di personalità cato della responsabilità nei confronti degli altri (Harris,
In genere non esistono trattamenti efficaci per il disturbo Rice, 2006; Piper, Joyce, 2001). Alcuni individui sem-
antisociale di personalità (Hilarski, 2007). Tra gli osta- brano trarre giovamento da questi approcci, ma nella
coli principali vi è la carenza di coscienza dei soggetti e maggioranza dei casi ciò non avviene. Negli ultimi anni
del desiderio di cambiare (Kantor, 2006). Nella maggior si è tentata anche la terapia con farmaci psicotropi, in
parte dei casi, coloro che seguono una terapia vi sono particolare con antipsicotici atipici, per il trattamento del
stati obbligati da un datore di lavoro, dalla scuola o da disturbo antisociale di personalità. Secondo alcune pub-
CASO 13.5
E
llen, 35 anni, single, dirigente di una compagnia di 100.000 dollari con alcune banche locali. Da altre doman-
assicurazioni, si presentò al pronto soccorso psichia- de venne fuori che da sempre aveva difficoltà nella gestio-
trico di un policlinico universitario riferendo sintomi ne del denaro e a 27 anni era stata costretta a dichiarare
di depressione e il pensiero di lanciarsi con la macchina da bancarotta. Dai 30 ai 33 anni aveva usato le carte di cre-
uno strapiombo. Ellen, una donna spigliata e sofisticata, dito del suo capo per pagarsi delle «maratone di shopping
leggermente sovrappeso, appariva molto angosciata. Rife- compulsivo» settimanali, e così aveva accumulato il debito
rì un periodo di sei mesi di disforia persistente e mancanza di 150.000 dollari. […] Disse che spendere soldi alleviava
di energia e di gioia di vivere. Con la sensazione di essere certe sensazioni croniche di solitudine, isolamento e infe-
«fatta di piombo», ultimamente la signora Farber aveva licità. Poiché il sollievo era solo temporaneo, dopo soli
trascorso a letto 15 o 20 ore al giorno. Aveva inoltre epi- pochi giorni acquistava d’impulso gioielli e orologi costosi
sodi quotidiani di abbuffate compulsive, in cui ingeriva o più paia dello stesso modello di scarpe […].
«tutto ciò che riusciva a trovare», come intere torte al cioc- Oltre a queste sensazioni di solitudine che l’accompagna-
colato e pacchi di biscotti. Tali comportamenti andavano vano da tutta la vita, Ellen descrisse un’incertezza cronica
avanti sin dagli anni dell’adolescenza, ma ultimamente su ciò che voleva fare nella vita e di chi voleva essere ami-
avvenivano sempre più spesso, tanto che negli ultimi mesi ca. Aveva molte relazioni di amicizia brevi e intense sia con
era aumentata di cinque chili. In passato aveva avuto più uomini che con donne, ma a causa del suo carattere im-
volte variazioni di peso, avendo fatto diverse diete […]. pulsivo c’erano frequenti discussioni, durante le quali arri-
Attribuiva i propri sintomi alle sue difficoltà finanziarie. vava persino alle mani. Pur avendo sempre pensato alla
Ellen era stata licenziata due settimane prima del suo arri- sua infanzia come a un periodo felice e spensierato, quan-
vo al pronto soccorso. Secondo lei era accaduto perché do subentrò la depressione cominciò a ricordare [di essere
«doveva qualche piccola somma di denaro». Quando le fu stata maltrattata, verbalmente e fisicamente, dalla madre]
chiesto di essere più precisa, disse di avere un debito di (Spitzer et al., 1994, pp. 395-397).
150.000 dollari con il suo ex datore di lavoro e di altri
strazione dall’angoscia, causando in loro una reazione ma la tengono comunque in piedi (Bender et al., 2001).
nei confronti di un «sovraccarico emotivo» (Stanley, In effetti, le persone con questo disturbo hanno costante-
Brodsky, 2005). Cicatrici e ferite possono fornire inoltre mente paura di un imminente abbandono e spesso fanno
una sorta di documentazione o prova concreta della sof- di tutto per evitare separazioni, reali o immaginarie, dal-
ferenza emotiva (Plante, 2006; Paris, 2005). Infine, co- le persone con cui hanno rapporti (Sherry, Whilde,
me Ellen, molte persone affette da questo disturbo cerca- 2008). Talora arrivano a provocarsi ferite o a compiere
no di farsi del male per gestire la sensazione cronica di altre azioni di autolesionismo per impedire al partner di
vuoto, noia profonda e confusione di identità. andarsene.
Le persone con disturbo borderline di personalità
TRA LE RIGHE hanno in genere variazioni improvvise e drammatiche
Qual è l’origine della parola «borderline»? della propria identità. Un senso di sé instabile può essere
causa di rapidi cambiamenti per quanto riguarda obietti-
Il termine «borderline» fu introdotto nel 1938 dallo
psicanalista Adolph Stern per descrivere dei pazienti vi, aspirazioni, amicizie e persino orientamento sessuale
con sintomatologia più grave rispetto ai «nevrotici», (Skodol, 2005). Talora possono non avere alcun senso di
però non ancora psicotica (Stern, 1938). Da allora il sé e in conseguenza di ciò si produce il senso di vuoto
termine si è evoluto fino ad acquisire il significato at- descritto più sopra (Linehan et al., 2001).
tuale. Si calcola che tra l’1 e il 2,5% della popolazione ge-
nerale soffra di disturbo borderline di personalità (Sher-
Sono comuni anche le minacce di suicidio e le azioni ry, Whilde, 2008; Arntz, 2005). Quasi il 75% degli indi-
suicidarie. Secondo gli studi, circa il 75% dei soggetti vidui a cui viene diagnosticato il disturbo è di sesso fem-
con disturbo borderline di personalità tenta il suicidio minile. Il decorso del disturbo è variabile. Nel modello
almeno una volta nella vita; circa il 10% riesce a toglier- più comune, l’instabilità e il rischio di suicidio hanno un
si la vita (Sherry, Wilde, 2008; Soloff et al., 2005). Ac- picco nella prima età adulta, per poi diminuire gradual-
cade spesso che le persone affette dal disturbo borderli- mente nel corso degli anni (Hurt, Oltmanns, 2002; APA,
ne di personalità vengano prese in carico per il tratta- 2000). Considerate le modalità di relazione caotiche e
mento proprio attraverso il pronto soccorso in seguito a instabili caratteristiche di questo disturbo di personalità,
un tentativo di suicidio (Lambert, 2003). non sorprende che esso tenda a interferire con le presta-
Le persone con disturbo borderline di personalità zioni lavorative in misura maggiore rispetto alla mag-
hanno spesso relazioni intense, molto conflittuali, in cui gior parte dei disturbi di personalità (Zanarini et al.,
i loro sentimenti non sono sempre ricambiati dall’altra 2005).
persona.
Ipotesi esplicative del disturbo borderline di
TRA LE RIGHE personalità
Rabbia e motori A partire dagli anni Cinquanta del Novecento numerose
sono state le critiche alla tradizionale dicotomia nevro-
15% Percentuale di automobilisti che impreca e urla a
si-psicosi e un numero sempre maggiore di specialisti
causa di altri conducenti
ha messo in evidenza la presenza di una sintomatologia
7% Automobilisti che «mostrano il dito medio» al limite tra i due quadri clinici. Sono stati descritti sce-
quando sono innervositi da altri conducenti nari particolarmente caotici, caratterizzati da profonda
7% Automobilisti che agitano il pugno quando sono instabilità e imprevedibilità, ma privi di allucinazioni e
innervositi da altri conducenti deliri, tipici delle psicosi (Kernberg, 1975, 1976; Ma-
sterson, 1976; Stone, 1986). Fu nel 1980 che il termine
14% Automobilisti che hanno urlato contro o hanno
avuto una discussione con un altro conducente
«borderline» venne inserito ufficialmente nella terza
nell’ultimo anno edizione del DSM per denotare uno specifico disturbo
di personalità.
2% Automobilisti che sono venuti alle mani con un In un’ottica psicoanalitica possiamo affermare che il
altro conducente
paziente borderline sperimenta una profonda ambivalen-
(OFWW, 2004; Herman, 1999; Kanner, 1995) za nella relazione interpersonale: egli coglie il profondo
bisogno dell’altro, ma al tempo stesso ha paura di fon-
I soggetti borderline possono giungere a idealizzare dersi con esso, sino a perdere la propria identità (Ker-
le qualità e le capacità di un’altra persona dopo averla nberg, 1975). Tale difficoltà sembrerebbe originarsi nel-
conosciuta appena. Tendono inoltre a superare i confini la relazione con un caregiver incapace di incoraggiare il
appropriati della relazione (Skodol et al., 2002) e ad ar- bambino nell’esplorazione dell’ambiente, con una con-
rabbiarsi oltremisura quando le loro aspettative non tro- seguente progressiva separazione, e di fornire il necessa-
vano risposta; in genere però non rompono la relazione, rio supporto nella fase di riavvicinamento.
Approfondimento
Tali soggetti sono caratterizzati da debolezza struttu- identificare e controllare i propri livelli di reattività ed
rale dell’Io, operazioni difensive primitive, conseguenti emozione) e sociali (ambiente primario in cui l’affettivi-
relazioni oggettuali problematiche e difficoltà a modula- tà del bambino viene ignorata, denegata o punita).
re gli affetti e a controllare gli impulsi; essi sperimenta- Infine, alcuni teorici della prospettiva socioculturale
no un cronico sentimento soggettivo di vuoto legato alla ipotizzano che i casi di disturbo borderline di personalità
mancanza di un concetto stabile e integrato di sé e degli siano più frequenti nelle culture sottoposte a rapidi cam-
altri. La percezione della continuità temporale risulta biamenti. Quando una cultura perde stabilità, affermano,
frammentata, portando questi pazienti a vivere in un inevitabilmente si producono nei membri problemi di
«adesso» che non può stabilire connessioni di senso con identità, senso di vuoto, elevati livelli di ansia e vissuti
il passato e il futuro (Freilone, 2005). Essi, inoltre, pur abbandonici (Paris, 1991). Le unità famigliari tendono a
mantenendo prevalentemente intatto l’esame di realtà, disgregarsi e le persone sentono compromesso il senso
tendono a regredire a un funzionamento di tipo psicotico di appartenenza.
in concomitanza con il loro esperire affetti particolar-
mente intensi. TRA LE RIGHE
Hanno detto
TRA LE RIGHE
«La collera è una breve follia» Orazio, Epistole, 20 a.C.
Gestire la rabbia
Le donne ricorrono al cibo per calmarsi quando sono
arrabbiate 2,5 volte più degli uomini. Trattamenti del disturbo borderline di personalità
Secondo le indagini, gli uomini ricorrono al sesso per La psicoterapia si è dimostrata di qualche utilità per le
calmarsi quando sono arrabbiati 3 volte più delle donne. persone con disturbo borderline di personalità (Sperry,
Le donne hanno il 56% di probabilità più degli uomini 2003). Tuttavia, per un terapeuta è molto difficile otte-
di urlare quando sono arrabbiate. nere un equilibrio tra l’empatia nei confronti della di-
pendenza e della rabbia del paziente e la necessità di
Gli uomini hanno il 35% di probabilità più delle donne
mettere in discussione il suo modo di pensare (Sherry,
di «ribollire in silenzio» quando sono arrabbiati.
Whilde, 2008). L’atteggiamento interpersonale forte-
(Zoellner, 2000) mente instabile dei pazienti borderline può rendere diffi-
cile per l’operatore stabilire un rapporto di lavoro pro-
La principale modalità di difesa assunta dai pazienti duttivo con loro (Bender, Oldham, 2005). Inoltre, i pa-
borderline è la scissione, riscontrabile anche durante zienti possono non rispettare i limiti del rapporto pazien-
l’attivazione di altre difese quali l’idealizzazione primi- te/terapeuta, ad esempio, chiamando il numero riservato
tiva, l’onnipotenza e la svalutazione, che conducono il alle emergenze per parlare di questioni non urgenti (Gu-
soggetto a percepire gli altri come totalmente «buoni» o theil, 2009, 2005).
totalmente «cattivi». La percezione che questi pazienti Negli ultimi vent’anni, numerosi studi hanno dimo-
hanno degli altri è, quindi, polarizzata su due estremi e strato l’efficacia di un trattamento integrativo per il di-
questo porta loro a oscillare tra idealizzazione e svaluta- sturbo borderline di personalità, la terapia dialettico-
zione. comportamentale (TDC), tanto che oggi è considerata il
Alcune caratteristiche del disturbo borderline di per- trattamento di prima scelta in molti ambiti clinici (Line-
sonalità sono state, inoltre, collegate a fattori biologici. I han, Dexter-Mazza, 2008; Linehan et al., 2006, 2002,
soggetti maggiormente compromessi, ossia coloro che 2001). La TDC deriva in gran parte dal modello di tratta-
sono più aggressivi nei confronti di se stessi e degli altri, mento cognitivo-comportamentale e prevede quindi
sembrano avere una ridotta attività della serotonina molte delle stesse tecniche cognitive e comportamentali
(Norra et al., 2003). In accordo con le ipotesi biologiche, che vengono applicate nel caso di altri disturbi: esercizi
è stato riscontrato nei consanguinei di primo grado una a casa, psicoeducazione, insegnamento di abilità sociali,
probabilità cinque volte maggiore rispetto alla popola- modellamento terapeutico, determinazione chiara degli
zione generale di avere lo stesso disturbo di personalità obiettivi, valutazione collaborativa tra paziente e tera-
(Bradley et al., 2007; Torgersen, 2000, 1984; Kendler et peuta del modo di pensare del paziente (Sherry, Whilde,
al., 1991). 2008). Inoltre la TDC si rifà molto agli approcci psicodi-
Attualmente ha acquisito pregnanza la spiegazione namici umanistici e contemporanei, ponendo la stessa
del disturbo borderline di personalità proposta all’inter- relazione paziente-terapeuta al centro delle interazioni
no della prospettiva biopsicosociale (Linehan, Dexter- terapeutiche; si verifica costantemente che i confini tera-
Mazza, 2008; Linehan, 1993, 1987). In base a questa te- peutici appropriati vengano rispettati e, allo stesso tem-
oria, il disturbo deriva da una combinazione di fattori po, si comunica accettazione al paziente. In realtà i tera-
biologici (disfunzioni cerebrali), psicologici (difficoltà a peuti TDC si immedesimano normalmente con i pazien-
ti borderline e con il tumulto emotivo che esperiscono, drammatico può complicare notevolmente la vita, come
identificano nuclei di verità nelle lamentele o nelle pre- si nota nel Caso 13.6 di Hilde.
tese dei pazienti ed esaminano per loro modi alternativi
di rispondere a bisogni reali. Spesso alla TDC viene ab- Disturbo istrionico di personalità: disturbo di per-
binata la partecipazione del paziente a gruppi per l’ap- sonalità caratterizzato da un’emotività eccessiva e da
prendimento delle abilità sociali, dove possono mettere un comportamento di ricerca di attenzione. Un tempo
in pratica nuovi modi di relazionarsi con altre persone in era detto disturbo isterico di personalità.
un ambiente protetto e ricevere allo stesso tempo soste-
gno dagli altri membri del gruppo. Le persone con disturbo istrionico di personalità sono
La TDC ha ricevuto numerose conferme dalla ricer- sempre «in scena», usano gesti teatrali, manierismi e lin-
ca, più di ogni altra forma di trattamento per il disturbo guaggio altisonante per parlare anche di eventi comuni e
borderline di personalità (Linehan, Dexter-Mazza, 2008; quotidiani. Cambiano continuamente allo scopo di attira-
Linehan et al., 2006, 2002, 2001). Molti pazienti che si re l’attenzione e fare colpo, e in questa ricerca non modi-
sono sottoposti a questo tipo di trattamento riescono a ficano solo le caratteristiche superficiali, sempre all’ulti-
migliorare la propria capacità di tollerare lo stress, svi- ma moda, ma anche le proprie opinioni e convinzioni. In
luppano nuove e più appropriate abilità sociali e reagi- realtà il loro eloquio è povero di dettagli e di sostanza, e
scono in maniera più efficace alle situazioni della vita. sembrano non avere chiaro il proprio senso di sé.
Gli atti autolesivi diminuiscono in modo significativo, L’approvazione e la lode sono essenziali per questi
come pure la tendenza al suicidio, molto più che negli individui, per i quali è essenziale avere un pubblico che
individui borderline sottoposti ad altri tipi di trattamen- assista ai loro stati emotivi eccessivi. Vanitosi, egoisti,
to. Infine, i pazienti che seguono questa terapia hanno esigenti e incapaci di ricercare la gratificazione a lungo,
più probabilità degli altri di continuarla e di riferire suc- essi reagiscono in modo drammatico a qualsiasi evento,
cessivamente meno rabbia, maggiore gratificazione so- anche piccolo, che impedisca la loro ricerca di attenzio-
ciale, migliore prestazione lavorativa e riduzione ne. A volte arrivano a tentare il suicidio allo scopo di
dell’abuso di sostanze. manipolare gli altri (Lambert, 2003; APA, 2000).
Infine, i farmaci antidepressivi, antibipolari, ansioliti- Le persone con disturbo istrionico possono attirare
ci e antipsicotici si sono dimostrati utili nel calmare gli l’attenzione con descrizioni drammatiche di sintomi fisi-
accessi emotivi e aggressivi in alcuni casi di disturbo ci o della loro stanchezza. Possono inoltre comportarsi
borderline di personalità (Agronin, 2006; Gruettert, in modo provocante o seduttivo per cercare di ottenere i
Friege, 2005). Tuttavia, considerati i numerosi tentativi propri scopi attraverso la seduzione sessuale. È molto
di suicidio da parte degli individui con questo disturbo, frequente in questi individui l’ossessione dell’aspetto
l’uso dei farmaci nell’ambito di un trattamento ambula- fisico e di come vengono visti dagli altri, e spesso indos-
toriale è controverso. Oggi molti professionisti della sa- sano vestiti e colori particolari e sgargianti. Considerano
lute mentale ritengono che la terapia con farmaci psico- le proprie relazioni sociali più profonde di quanto siano
tropi per il disturbo borderline di personalità dovrebbe in realtà, ritenendosi amici intimi di persone che li con-
essere considerata un’aggiunta alla psicoterapia; in ef- siderano dei semplici conoscenti. Spesso allacciano rela-
fetti, molti pazienti sembrano trarre beneficio da una zioni sentimentali con persone magari belle e affasci-
combinazione di psicoterapia e farmacoterapia (Soloff, nanti, che però le trattano male.
2005; Livesley, 2000). Si riteneva un tempo che questo disturbo fosse più
comune nelle donne che negli uomini, tanto che a lungo
13.2.3 Disturbo istrionico nella pratica clinica si è parlato di «moglie isterica» (An-
di personalità derson et al., 2001). La ricerca ha indicato invece un pre-
Le persone con disturbo istrionico di personalità, un giudizio di natura sessuale nelle diagnosi del passato
tempo detto disturbo isterico di personalità, sono estre- (Fowler et al., 2007). Nel valutare i case study di perso-
mamente emotive (vengono definite in genere «emotiva- ne che presentano tratti misti di personalità istrionica e
mente cariche») e cercano di continuo di essere al centro antisociale, in diversi studi i clinici hanno emesso la dia-
dell’attenzione (APA, 2000). Il loro umore esagerato e gnosi di disturbo istrionico di personalità più spesso per
CASO 13.6
H
ilde è una casalinga di 42 anni con […] diversi pro- Hilde era cresciuta come la preziosa figlia unica di una
blemi, ossia mal di testa, depressione lieve e diffi- famiglia benestante. Il padre aveva un’attività commercia-
coltà coniugali. […] Hilde, ancora una bella donna, le bene avviata. La madre aveva un’intensa vita sociale e
ovviamente dedicava buona parte del suo tempo a curare prendeva parte a qualunque evento venisse organizzato in
il proprio aspetto fisico. Nel colloquio iniziale con lo psi- città. Non le restava molto tempo da dedicare a Hilde,
chiatra era collaborativa, anche se a volte divagava e do- però la esibiva con piacere all’ammirazione degli ospiti
veva essere sollecitata a ritornare sul tema. Mentre parlava quando organizzava delle feste. Hilde aveva molti talenti
si capiva che in realtà non aveva riflettuto adeguatamente innati. […] Era ovviamente molto ammirata per la bellezza
sui problemi e che stava solo snocciolando informazioni, e sapeva come metterla in risalto al meglio. […] Quando
come avrebbe potuto fare un computer. Durante il collo- dava una festa, sua madre ci teneva che restasse alzata per
quio manifestava una notevole [emozione], anche se spes- ricevere gli ospiti. […] Inoltre Hilde aveva scoperto molto
so eccessiva rispetto all’argomento in discussione in quel presto che, se si comportava male, bastava chiedere «scu-
momento. Le piaceva molto fare lunghe descrizioni stori- sa» con una vocina dolce a suo padre per evitare di essere
che del suo passato […]. In effetti, molte delle sue descri- punita.
zioni sembravano avere in particolare lo scopo di impres- Divenuta adolescente, Hilde si era fatta una vasta cerchia
sionare il terapeuta, anziché quello di inquadrare i suoi di amici, anche se è interessante notare che non riusciva a
problemi. […] conservare le amicizie a lungo. […] I ragazzi le giravano
Descrivendo le difficoltà attuali, tendeva costantemente ad attorno come le api sui fiori. […]
attribuire la responsabilità a qualche altra persona o situa- Ai tempi della scuola superiore era diventata cheerleader
zione anziché a se stessa. Affermava che il marito le mo- e organizzatrice di feste danzanti e raduni di classe. […]
strava indifferenza. […] Questa situazione, assieme al Hilde ricordava gli anni della scuola, tra gli 11 e 17 anni,
«grande stress», venivano considerate le cause di mal di come «i più felici della mia vita», un’affermazione proba-
testa e depressione. Alla richiesta di fornire maggiori det- bilmente veritiera.
tagli, non è riuscita a parlare del rapporto col marito in Gli anni dell’università non furono belli come i precedenti.
maniera approfondita. […] Usciva con molti ragazzi. […] Quando si concedeva
Da un colloquio parallelo con il marito è emerso che lui «si [sessualmente], lo faceva per vedere com’era e non perché
era semplicemente stancato di cercare di capirla». Ha am- lo desiderasse veramente. […]
messo di essere stato particolarmente attratto, all’inizio, Finita l’università, trovò lavoro come commessa in un ne-
dalla sua posizione sociale, dalla sua «vivacità» e dalla sua gozio di abbigliamento femminile. […] Una delle pazienti
bellezza. Con il passare degli anni si era reso conto che fece in modo di presentarla a suo figlio Steve, un giovane
quella vivacità non era l’entusiasmo e la gioia di vivere di avvocato assunto in uno degli studi più prestigiosi della
una personalità integrata, ma semplicemente un’estrover- zona. […] Cominciarono a uscire quasi tutte le sere. […]
sione e un cronico essere «sopra le righe», spesso fuori Erano innamoratissimi e si sposarono cinque mesi dopo il
luogo. Anche la bellezza stava sfiorendo e lei dedicava una loro primo incontro. […] Nel corso degli anni, tuttavia,
quantità di tempo e di denaro esagerate al tentativo di l’idillio che li aveva portati al matrimonio era finito (Meyer,
tenersi in forma. […] [Il marito] si era […] stancato del suo 2005).
modo di fare puerile e superficiale. […]
le donne che per gli uomini (Blagov et al., 2007; Ford, In Studi sull’isteria, Freud (1894) postula quale sua fun-
Widiger, 1989). In base alle statistiche più recenti, tra il zione fondamentale quella di difesa contro rappresenta-
2 e il 3% degli adulti ha questo disturbo di personalità, zioni e contenuti che potrebbero attivare reazioni affetti-
con una distribuzione simile tra maschi e femmine ve spiacevoli nel soggetto. Oggi consideriamo la dimen-
(O’Connor, 2008; Mattia, Zimmerman, 2001). sione isterica come un tratto della personalità proprio non
solo del versante nevrotico, ma anche di quello borderline
Ipotesi esplicative del disturbo istrionico di e psicotico. Le principali modalità difensive adottate da
personalità questi individui sono, oltre alla rimozione, la sessualizza-
Freud (1894) considerava l’isteria di conversione una zione e la regressione. Si tratta di pazienti che tendono a
malattia psichica con eziologia specifica, caratterizzata rimuovere taluni impulsi libidici, in quanto vissuti come
da un conflitto intrapsichico espresso attraverso diversi troppo pericolosi e per questo inaccettabili: il desiderio di
sintomi somatici parossistici (crisi emozionale con teatra- intimità e amore resta così inappagato. Essi, inoltre, ten-
lismo) o durevoli (paralisi isteriche, anestesie). Ciò che dono ad agire comportamenti seduttivi e sessualizzati,
maggiormente contraddistingue l’isteria è la presenza di pur non essendone consapevoli. Laddove questi pazienti
specifici meccanismi di identificazione e di difesa (in par- si sentano insicuri o temano il rifiuto, possono mettere in
ticolare la rimozione) e l’emergere del conflitto edipico. atto condotte infantili con l’obiettivo di evitare il disagio.
I pazienti che presentano tale struttura di personalità re i sintomi depressivi presenti in alcuni pazienti (Gros-
nell’infanzia non si sono mai sentiti completamente ri- sman, 2004).
conosciuti o hanno sofferto per la preferenza, da parte di
almeno uno dei genitori, per fratelli o sorelle. Può trat- Disturbo narcisistico di personalità: disturbo di per-
tarsi, nel caso delle donne, di pazienti che si sentono ri- sonalità caratterizzato da un quadro pervasivo di gran-
fiutate per il proprio sesso, ma che al contempo percepi- diosità, necessità di ammirazione e mancanza di em-
scono che la sessualità ha un certo potere sugli uomini patia.
(Celani, 1976; Chodoff, 1978, 1982).
Le condotte seduttive hanno, per queste persone, una
valenza difensiva a carattere narcisistico, poiché permet- 13.2.4 Disturbo narcisistico di
tono loro di rafforzare una bassa autostima. La dramma- personalità
ticità e la teatralità tipiche di questo disturbo possono La caratteristica principale delle persone con distur-
essere lette come un tentativo di sentirsi ascoltati, rico- bo narcisistico di personalità è un’idea grandiosa di sé,
nosciuti e rispettati. il forte desiderio di essere ammirate e la mancanza di
Le letture cognitive evidenziano la mancanza di soli- empatia nei confronti degli altri (APA, 2000). Convinte
dità e l’estrema suggestionabilità tipiche delle persone del proprio grande successo, potere o bellezza, si aspet-
con disturbo istrionico di personalità. Da questa prospet- tano la costante attenzione e ammirazione degli altri.
tiva i soggetti istrionici appaiono poco interessati a co- Frederick, il cui caso abbiamo già presentato in apertura
noscere il mondo esterno, poiché eccessivamente con-
centrati su se stessi e sul proprio mondo interno. Per al-
cuni teorici cognitivi, essi ritengono di non essere in CASO 13.7
S
grado di badare a se stessi e cercano costantemente altre
teven si è presentato in studio dietro insistenza di
persone che possano rispondere alle loro necessità (Beck sua moglie, che aveva richiesto una consulenza
et al., 2004). matrimoniale. Secondo lei Steve era «egoista, in-
Infine, i teorici di orientamento socioculturale e mul- sensibile e preoccupato solo del suo lavoro». Tutto in
ticulturale affermano che il disturbo istrionico derivi in casa doveva «ruotare intorno a lui, alle sue esigenze, ai
parte da norme e aspettative culturali. suoi umori e desideri, e a quelli di nessun altro». Non
collaborava al bilancio domestico, se non con un reddi-
Trattamenti del disturbo istrionico di personalità to molto misero. Evitava tutte le responsabilità «norma-
Le persone con disturbo istrionico di personalità tendo- li» e continuava a «lasciarle tutto il carico della casa»; da
no a cercare un aiuto di loro iniziativa più spesso di parte sua, lei era «stufa marcia di essere sempre quella
quanto non facciano coloro che hanno diversi altri di- che cucina e lava i piatti, stanca di fargli da mamma e
sturbi di personalità (Tyrer et al., 2003). Tuttavia lavora- da domestica a tempo pieno».
re con loro può essere molto difficile, a causa delle pre- La moglie di Steven pensava comunque che lui fosse
tese, delle scenate e del comportamento seduttivo carat- fondamentalmente «una persona buona e gentile, mol-
teristici di questi soggetti (Gutheil, 2009, 2005). Un altro to intelligente e di grande talento». Ma questo non ba-
problema è che questi individui possono fare finta di stava. Lei voleva un marito, qualcuno con cui condivide-
re la vita. Steve, viceversa, secondo lei voleva «una ma-
avere avuto importanti cambiamenti e benefici durante il
dre, non una moglie»; non voleva «crescere, non sapeva
trattamento unicamente per lusingare il terapeuta. Per
come dare affetto, ma solo prendere quando ne aveva
evitare questi problemi, il terapeuta deve rimanere obiet-
voglia, niente di più e niente di meno».
tivo e mantenersi rigorosamente entro i confini profes- Steve si presentava come un giovane uomo affabile,
sionali (Blagov et al., 2007). compiaciuto di sé, vagamente altezzoso. Lavorava come
L’obiettivo dei terapeuti cognitivi è quello di cercare artista commerciale, ma viveva per le serate e i fine set-
di aiutare le persone con disturbo istrionico a cambiare timana, quando poteva dedicarsi veramente alla sua
la propria convinzione di non riuscire a stare in piedi da pittura. Affermava di dover dedicare tutte le sue energie
sole, a sviluppare modi di pensare migliori e più precisi e ogni momento libero alla «soddisfazione personale»,
e a risolvere i problemi. Sono state sperimentate anche la per potersi esprimere nel proprio lavoro creativo. […]
terapia psicodinamica e diverse terapie di gruppo (Gab- I suoi rapporti con i colleghi e i conoscenti erano distesi
bard, 2009). In tutti questi approcci, lo scopo ultimo dei e soddisfacenti, ma ammise che la maggior parte delle
terapeuti è aiutare i pazienti a riconoscere la propria ec- persone lo considerava un po’ «egoista, freddo e snob».
cessiva dipendenza, trovare soddisfazione interiore e Riconosceva di non sapere come condividere con gli al-
diventare più indipendenti (Beck et al., 2004). Alcuni tri i propri pensieri e sentimenti, di essere interessato
rapporti relativi a casi clinici suggeriscono che ognuno molto più a se stesso che agli altri e che da sempre
di questi approcci può rivelarsi utile. La farmacoterapia «preferiva il piacere» della propria compagnia a quella
sembra scarsamente efficace, se non allo scopo di ridur- di chiunque altro (Millon, 1969, pp. 261-262).
di capitolo, era una persona di questo tipo. Così è anche mo a postulare il concetto di «narcisismo primario», ri-
Steven, artista trentenne, sposato, con un bambino, di ferendosi all’investimento libidico che il bambino effet-
cui leggiamo le vicende nel Caso 13.7. tua su se stesso prima che sugli altri. Studi successivi
(Sullivan, 1953; Erikson, 1950,1968; Winnicott, 1960;
TRA LE RIGHE Jacobson, 1964; Reich, 1960; Spitz, 1965; Bowlby,
Hanno detto 1969, 1973; Kohut, 1971) hanno affrontato il tema del
«Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vi-
narcisismo ricollegandolo a dimensioni come sicurezza
ta» Oscar Wilde, Un marito ideale (1895). e identità di base, regolazione dell’autostima, attacca-
mento e separazione, arresto evolutivo e deficit. In parti-
Le persone con disturbo narcisistico di personalità si colare, i teorici delle relazioni oggettuali (Horney, 1939;
vantano dei propri successi e talenti, si aspettano di esse- Fairbairn, 1952; Balint, 1960), allontanandosi dalla con-
re ritenuti superiori dagli altri e spesso appaiono arro- cezione freudiana, intesero il narcisismo patologico co-
ganti. Sono molto esigenti nella scelta delle amicizie e me compensazione legata a mancanze e delusioni preco-
delle frequentazioni, nella convinzione che i loro proble- ci sperimentate all’interno delle relazioni primarie. Que-
mi siano unici e che possano essere compresi solo da ste prospettive mettono in luce relazioni significative tra
persone «speciali» e di alto livello. Spesso sono affasci- differenti manifestazioni di disagio psichico e problema-
nanti e all’inizio riescono a fare buona impressione; ep- tiche riconducibili all’identità e all’autostima. Le perso-
pure, di rado riescono a conservare relazioni a lungo ne che presentano una struttura di personalità narcisisti-
termine (Shapiro, Bernadett-Shapiro, 2006). ca, pur mettendo in atto comportamenti compensatori
Gli individui con disturbo narcisistico di personalità, differenti, condividono senso di inadeguatezza, invidia,
come Steven, di rado sono interessati ai sentimenti degli vergogna, debolezza e inferiorità, che si collegano alla
altri. Molti si servono delle altre persone per raggiungere paura di essere giudicati cattivi o indegni. Si tratta, quin-
i propri scopi, a volte anche per invidia; allo stesso tem- di, di soggetti che invidiano l’altro perché lo reputano
po sono convinti di essere invidiati da tutti (O’Connor, più forte e capace e tentano di distruggerlo ricorrendo a
2008). Nonostante l’autostima ipertrofica, in alcuni casi giudizi sprezzanti. Le difese maggiormente utilizzate so-
possono reagire alle critiche o alla frustrazione con ac- no l’idealizzazione, la svalutazione e un estremo perfe-
cessi di collera o eccessiva umiliazione (Levy et al., zionismo che si accompagna a un atteggiamento ipercri-
2007). Altre reazioni possono essere una fredda indiffe- tico verso se stessi o gli altri.
renza o un estremo pessimismo venato di depressione; a Kohut (1971) definisce i soggetti narcisisti come do-
periodi di entusiasmo si alternano fasi di abbattimento minati da un «Sé grandioso», frutto della percezione di
(Bogart et al., 2004). superiorità che popola il loro mondo interiore e che può
essere percepita relativamente al proprio Sé o proiettata
sugli altri. Rispetto alla struttura di personalità narcisi-
TRA LE RIGHE
stica Kernberg (1975) riflette sugli stati opposti dell’Io:
Qual è la differenza tra egoista ed egotista? tali soggetti, infatti, se da un lato presentano definizioni
Un egoista è una persona interessata principalmente al di sé grandiose (totalmente buono), dall’altro possono
conseguimento dei propri fini. Un egotista ha un senso sperimentare sentimenti di vuoto (totalmente cattivo). Il
esagerato del proprio valore, ma pur essendo vanaglo- narcisista necessita dei cosiddetti «oggetti-sé», persone
rioso non è necessariamente un egoista incentrato so- in grado di incrementare la sua autostima e il suo senso
lo su di sé. di identità attraverso conferma, ammirazione e approva-
zione. Le componenti aggressive e minacciose delle fi-
Il disturbo narcisistico di personalità si manifesta cir- gure genitoriali determinano il costituirsi di un Super-Io
ca nell’1% degli adulti, il 75% dei quali uomini (Levy et non integrato, persecutorio, primitivo e severo, contro il
al., 2007; Mattia, Zimmerman, 2001). Comportamenti e quale viene eretto un Sé grandioso e patologico (Freilo-
pensieri di tipo narcisistico sono frequenti e normali ne- ne, 2005).
gli adolescenti e non indicano in genere che l’individuo Tale configurazione di personalità appare alimentata
andrà incontro a un disturbo narcisistico di personalità da esperienze infantili in cui il bambino è stato «usato»
da adulto (APA, 2000). come estensione narcisistica dalle figure genitoriali
(Miller, 1975). Si tratta, dunque, di persone che hanno a
Ipotesi esplicative del disturbo narcisistico di loro volta incarnato la funzione di oggetto-sé per i propri
personalità caregivers.
In un’ottica psicodinamica i soggetti che presentano una Molti teorici cognitivo-comportamentali ipotizzano
struttura di personalità narcisistica tendono a ricercare che il disturbo narcisistico di personalità possa manife-
all’esterno conferme del proprio valore in grado di in- starsi quando gli individui vengono trattati troppo ablati-
crementare la propria autostima. Freud (1914) fu il pri- vamente nella prima infanzia. Alcuni individui acquisi-
Approfondimento
scono un atteggiamento di superiorità quando genitori per traguardi modesti o inesistenti (Sperry, 2003; Imbe-
«adoranti e colmi di ammirazione» insegnano loro a si, 2000).
«sopravvalutare il proprio valore», gratificandoli anche Infine, molti teorici di orientamento socioculturale
13.3
Trattamenti del disturbo narcisistico di personalità DISTURBI DI PERSONALITÀ
Tra i disturbi di personalità, il disturbo narcisistico è uno «ANSIOSA»
dei più difficili da trattare, perché i pazienti non riescono
a riconoscere la debolezza, a comprendere l’effetto del Del gruppo di disturbi di personalità «ansiosa» fanno
proprio comportamento sugli altri o ad accettare com- parte il disturbo di personalità evitante, dipendente e
menti e critiche degli altri (Levy et al., 2007). I pazienti ossessivo-compulsivo, tutti caratterizzati da un compor-
che si rivolgono a un terapeuta lo fanno di solito a causa tamento ansioso e timoroso. Come nella maggior parte
di un problema collegato, in genere di depressione (Piper, dei disturbi di personalità, le varie spiegazioni al riguar-
Joyce, 2001). Una volta in terapia, gli individui possono do non hanno trovato chiare conferme nella ricerca. Allo
cercare di manipolare il terapeuta perché sostenga il loro stesso tempo, i trattamenti per questi disturbi sembrano
senso di superiorità. Alcuni sembrano proiettare l’atteg- avere un’efficacia scarsa o limitata, ma comunque supe-
giamento di superiorità sul terapeuta e sviluppare un sen- riore rispetto agli altri disturbi di personalità (Simon,
timento di odio-amore nei suoi confronti (Shapiro, 2004). 2009).
J
ames aveva fatto il contabile per nove anni, avendo rischi o provano nuove attività. In genere non hanno
cominciato subito dopo il diploma di scuola superio- amici intimi o ne hanno pochissimi, e si sentono spesso
re. Si definiva timido, timoroso e riservato sin dall’in- soli e depressi. Alcuni si creano nella fantasia un mondo
fanzia. […]
sostitutivo immaginario (Millon, 1990).
James veniva definito dal suo supervisore come un gio-
Il disturbo evitante di personalità è simile alla fobia
vane solitario e un po’ strano, che svolgeva le proprie
mansioni con tranquillità ed efficienza. Avevano notato
sociale (cfr. Capitolo 4), e molto spesso chi ha uno di
comunque che mangiava sempre solo nella mensa azien- questi disturbi manifesta anche l’altro (Ralevski et al.,
dale e non partecipava mai alla pausa caffè o alle chiac- 2005). Le somiglianze includono il timore di essere umi-
chiere in ufficio. […] liati e la scarsa fiducia in se stessi. Secondo alcuni teori-
Riguardo alla vita sociale, James non era mai uscito con ci vi è una differenza essenziale tra i due disturbi: nella
nessuno né era andato a qualche festa in cinque anni. fobia sociale gli individui temono in particolare le situa-
[…] Attualmente passava la maggior parte del suo tem- zioni sociali, mentre nel disturbo di personalità tendono
po libero a leggere, guardare la TV, fantasticare o a si- a temere le relazioni sociali.
stemare qualcosa in casa. Una percentuale di adulti compresa tra l’1 e il 2%
James era molto a disagio quando in ufficio arrivava soffre di disturbo evitante di personalità, uomini e donne
qualche nuovo collaboratore. Nel suo ufficio lavoravano in eguale misura (O’Connor, 2008; Mattia, Zimmer-
una quarantina di persone fisse e per gli avvicendamen- mann, 2001). Spesso bambini e adolescenti sono timi-
ti venivano sostituite quattro o cinque persone ogni an- dissimi ed evitano di trovarsi con altre persone, ma que-
no. […] Negli ultimi mesi, in ufficio si era formato un sto in genere fa parte del normale sviluppo.
piccolo gruppo. James desiderava molto fare parte di
questo «gruppo interno», ma aveva paura di farsi avan-
Ipotesi esplicative del disturbo evitante di personalità
ti in quanto «non aveva nulla da offrire» e temeva di
In un’ottica psicodinamica coloro che presentano una
essere respinto. Dopo qualche tempo, assieme ad altri
struttura di personalità evitante vivono una situazione
due o tre colleghi, divenne il bersaglio di battute e deri-
sione da parte dei leader del gruppetto. Dopo poche
emotiva contraddistinta da una forte ansia anticipatoria
settimane di queste «prese in giro» cominciò a non pre- che porta loro all’isolamento e all’emarginazione. Si
sentarsi al lavoro, ad accumulare ritardi nella sua conta- tratta di soggetti con un basso livello di autostima, che
bilità, si scoprì incerto su ciò che stava facendo e a fare temono le situazioni che possono esporre a rifiuto, umi-
una quantità esagerata di errori (Millon, 1969, pp. 231- liazione, imbarazzo, vergogna e ansia. Nel tentativo di
232). inibire la propria aggressività essi si pongono in una
condizione di inferiorità rispetto agli altri: con le parole
di Giberti e Rossi (2009) «l’insieme dei sentimenti di
vergogna, che si rivelano nel loro atteggiamento di tipo
di essere criticati, disapprovati o respinti. Nelle situazio- fobico-evitante, è interpretabile dal punto di vista psico-
ni sociali questi individui sono timidi, temono di dire analitico come formazione reattiva (difesa dal desiderio
cose stupide o di trovarsi in imbarazzo perché arrossi- di esibizione) e come derivato dall’angoscia legata alla
scono o manifestano nervosismo. Anche nelle relazioni ferita narcisistica prodotta dalla consapevolezza dell’im-
intime si esprimono con molta cautela, temendo di esse- possibilità di raggiungere l’Io ideale» (p. 221).
re umiliati o messi in ridicolo. Pur desiderando le interazioni sociali, questi soggetti
temono a tal punto di essere giudicati da vivere in uno
TRA LE RIGHE stato di costante apprensione sino a evitare qualsiasi tipo
Sensazioni di timidezza di coinvolgimento affettivo e sociale.
I teorici cognitivi pongono l’accento sulla paura
48% Percentuale di persone negli Stati Uniti che si
considerano in qualche misura timide dell’individuo di essere giudicato dagli altri, una preoc-
cupazione che può avere le sue radici in un’infanzia do-
62% Percentuale di persone che tutti i giorni prova- ve il minore è stato ripetutamente criticato e respinto.
no la sensazione di essere timide Coloro che hanno avuto esperienze infantili di questo
64% Percentuale di persone timide convinte che la tipo tendono, da adulti, ad aspettarsi di essere respinti, a
propria timidezza sia provocata da fattori ester- interpretare in modo distorto le reazioni degli altri per
ni sui quali non hanno alcun controllo, come dare ragione di tali aspettative, a non considerare le os-
esperienze avute da bambini in famiglia servazioni positive e a temere, in generale, il coinvolgi-
(Carducci, 2000) mento sociale, aprendo così la strada al disturbo evitante
di personalità (Beck et al., 2004, 2001). In numerosi stu-
Questi individui si ritengono non attraenti o inferiori di, ai partecipanti con questo disturbo è stato chiesto di
ricordare la propria infanzia e le loro descrizioni hanno aiutare i pazienti a riconoscere e a risolvere i conflitti
confermato sia la teoria psicodinamica sia quella cogni- inconsci che potrebbero essere operanti (Gabbard, 2009;
tiva (Herbert, 2007; Grilo, Masheb, 2002). Sperry, 2003). La terapia cognitiva mira a modificare le
Infine, per i teorici comportamentali le persone con convinzioni e i pensieri angoscianti e a migliorare l’im-
questo disturbo di personalità non riescono in genere a magine che l’individuo ha di sé (Leahy et al., 2005;
sviluppare le normali competenze sociali, una carenza Beck et al., 2004). Nella terapia comportamentale si for-
che contribuisce a mantenere in essere il disturbo. A so- nisce un addestramento alle abilità sociali, nonché tratta-
stegno di questa ipotesi, da diversi studi è emersa effetti- menti di esposizione che richiedono ai soggetti evitanti
vamente una carenza di abilità sociali negli individui di incrementare i propri contatti sociali (Herbert, 2007;
con disturbo evitante di personalità (Herbert, 2007). Per Farmer, Nelson-Gray, 2005). I vari tipi di terapia di
la maggior parte dei comportamentisti, tuttavia, tale ca- gruppo, specie quelle che seguono i principi cognitivi e
renza si sviluppa proprio perché è l’individuo a evitare comportamentali, presentano l’ulteriore vantaggio di
costantemente le situazioni sociali. fornire ai partecipanti l’occasione di fare pratica nelle
interazioni con gli altri (Herbert et al., 2005; Piper, Joy-
Trattamenti del disturbo evitante di personalità ce, 2001). I farmaci antiansia e antidepressivi possono
Gli individui con disturbo evitante di personalità arriva- essere di qualche utilità nel ridurre l’ansia sociale nelle
no in terapia nella speranza di trovare accettazione e af- persone con disturbo evitante (Herbert, 2007; Fava et al.,
fetto. Tuttavia portare avanti il trattamento può essere 2002).
molto difficile, in quanto molti di essi cominciano dopo
poco a saltare le sedute. Spesso non hanno fiducia nella Disturbo dipendente di personalità: disturbo di
sincerità del terapeuta e iniziano a temere di essere re- personalità caratterizzato da un modello di attacca-
spinti. Pertanto, come nel caso di altri disturbi di perso- mento e dipendenza, timore della separazione e co-
nalità, tra i principali obiettivi del terapeuta vi è la neces- stante bisogno di essere accuditi.
sità di guadagnarsi la fiducia del soggetto (Sadock, Sa-
dock, 2007).
Oltre a cercare di istituire un rapporto di fiducia, il 13.3.2 Disturbo dipendente di
terapeuta tende a trattare la persona con disturbo evitan- personalità
te di personalità un po’ allo stesso modo in cui tratta il Le persone con disturbo dipendente di personalità
paziente con fobia sociale o altri disturbi d’ansia (Svart- hanno un bisogno persistente ed eccessivo di essere ac-
berg et al., 2004). Tali approcci non si sono dimostrati cudite (APA, 2000). Esse sono pertanto sottomesse e
molto efficaci (Porcerelli et al., 2007; Crits-Christoph, obbedienti, temono la separazione da un genitore, dal
Barber, 2002). La terapia psicodinamica ha lo scopo di coniuge o da altri familiari stretti. Si appoggiano talmen-
CASO 13.9
M
atthew è uno scapolo di 34 anni che vive con la Matthew fa un lavoro dequalificato rispetto alla sua for-
madre e lavora come ragioniere. Si è rivolto al mazione e al suo talento. Ha rifiutato più volte una pro-
terapeuta in quanto è molto abbattuto dopo mozione perché non voleva prendersi la responsabilità di
avere appena rotto con la sua fidanzata. Sua madre aveva gestire altre persone o di prendere decisioni e iniziative
manifestato disapprovazione all’idea del matrimonio tra i personali. Lavora per lo stesso capo da dieci anni, va d’ac-
due, verosimilmente a causa della religione diversa della cordo con lui, che lo stima e lo considera un lavoratore
ragazza. Matthew si è sentito intrappolato e obbligato a affidabile e riservato. Ha due amici che frequenta da quan-
scegliere tra sua madre e la fidanzata, e poiché «il sangue do erano bambini. Pranza con uno di essi ogni giorno fe-
non è acqua» aveva deciso di non andare contro i deside- riale e si sente perso quando l’amico salta un giorno perché
ri della madre. Eppure è arrabbiato con se stesso e con lei, è malato.
crede che non gli permetterà mai di sposarsi e che sia Matthew […] aveva forti ansie da separazione da bambino;
troppo possessiva nei suoi confronti. È sua madre a «por- non riusciva ad addormentarsi senza la mamma, aveva un
tare i pantaloni» in casa ed è in effetti una donna molto certo rifiuto della scuola e provava un’insopportabile no-
dominante, abituata a ottenere che gli altri facciano quel- stalgia di casa le poche volte che andava a dormire a casa
lo che vuole lei. Matthew teme di mettersi contro sua ma- di altri. Da bambino veniva preso in giro dai coetanei per-
dre per paura che lei gli volti le spalle e di essere costretto ché era molto insicuro, e spesso gli davano del bamboccio.
poi a badare a se stesso. […] I suoi sentimenti oscillano tra Era sempre vissuto in famiglia, a parte un anno di univer-
il risentimento e un atteggiamento del tipo: «la mamma sità, che abbandonò per la troppa nostalgia (Spitzer et al.,
ha più esperienza e sa meglio di me cosa devo fare». Ha 1994, pp. 179-180).
la sensazione di non saper valutare la propria situazione.
te agli altri da non riuscire a prendere da soli la minima nile (Anderson et al., 2001), ma da alcune ricerche è
decisione. Quello di Matthew è un caso tipico, come si emerso che è presente negli uomini in eguale misura
vede nel Caso 13.9. (APA, 2000).
Trattamenti del disturbo dipendente di personalità so un addestramento all’assertività, perché gli individui
Una volta in terapia, le persone con disturbo dipendente possano esprimere meglio i propri desideri all’interno
di personalità trasferiscono in genere tutta la responsabi- delle relazioni (Farmer, Nelson-Gray, 2005). In senso
lità del loro miglioramento al terapeuta (Gutheil, 2009, cognitivo, il terapeuta aiuta il paziente a mettere in di-
2005). Quindi, la terapia ha tra gli obiettivi principali scussione l’idea di inadeguatezza e incapacità (Beck et
quello di fare sì che i pazienti si assumano la responsabi- al., 2004; Freeman, 2002). Quando il disturbo di perso-
lità di se stessi. Poiché i sintomi dei pazienti possono nalità è associato a depressione, la terapia con farmaci
essere esacerbati dal comportamento dominante di un antidepressivi si è dimostrata efficace (Fava et al., 2002).
coniuge o di un genitore, alcuni clinici propongono an- Infine, come nel disturbo evitante di personalità, la
che un percorso di terapia di coppia o familiare, o una terapia di gruppo può essere utile perché fornisce al pa-
terapia specifica per queste persone (Links et al., 2004; ziente l’opportunità di essere accolto e sostenuto da per-
Nichols, 2004). sone come lui (Perry, 2005; Sperry, 2003). Inoltre, i
membri del gruppo possono servire reciprocamente da
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: di- modello mentre si esercitano a esprimere ciò che sento-
sturbo di personalità caratterizzato da una preoccupa- no e a risolvere problemi.
zione eccessiva per l’ordine, il perfezionismo e il con-
trollo, tanto da comportare una perdita di flessibilità, 13.3.3 Disturbo ossessivo-compulsivo
apertura ed efficienza. di personalità
Le persone con disturbo ossessivo-compulsivo di per-
Nel caso del disturbo dipendente di personalità, il sonalità sono talmente preoccupate dell’ordine, della
trattamento ha comunque un’efficacia modesta. La tera- perfezione e del controllo da perdere ogni traccia di fles-
pia psicodinamica per questo modello è simile alla tera- sibilità, apertura ed efficienza. La loro produttività è li-
pia per la depressione e si focalizza sul tema della perdi- mitata proprio dall’ansia di dover fare tutto nel modo
ta, reale o immaginaria (Gabbard, 2009, 2001; Sperry, «giusto», come nel Caso 13.10 in cui viene presentata la
2003). La terapia cognitivo-comportamentale riunisce vicenda di Wayne.
interventi sia comportamentali che cognitivi per aiutare i Wayne è talmente concentrato sulle regole e sull’or-
pazienti ad acquisire un maggiore controllo sulla propria dine e nel fare le cose nel modo giusto da non riuscire a
vita. In senso comportamentale, la terapia prevede spes- vedere il problema nel suo contesto. Messi di fronte a un
CASO 13.10
A
Wayne è stato consigliato di rivolgersi a un terapeu- che gli veniva chiesto di accettare; anzi, disse ripetutamen-
ta dopo diversi mesi di notti relativamente insonni te di avere «completa fiducia» nella «razionalità della loro
e una crescente immobilità e indecisione sul lavoro. decisione». Eppure, quando si era trovato faccia a faccia
Al primo colloquio ha raccontato di sentirsi estremamente con queste persone, era stato in estrema soggezione, tre-
insicuro e in colpa, e di provare ansia e tensione diffusa da mava e balbettava.
diverso tempo. Sin dall’inizio della terapia è stato accerta- Wayne era il secondo di due fratelli, nato tre anni dopo il
to che questi sintomi lo accompagnavano da tutta la vita; primogenito. Il padre era uno stimato ingegnere, la madre
in questo momento si erano semplicemente accentuati una professoressa di scuola superiore. Erano due genitori
rispetto al passato. «efficienti, precisi e rigorosi». La vita in famiglia era «pia-
A fare precipitare la situazione era stato un cambiamento nificata in tutti i particolari», con «elenchi quotidiani e
annunciato e imminente nella sua situazione professiona- settimanali di cose da fare», le «vacanze decise e prenota-
le. Nell’università dove lavorava era cambiata la gestione te con un anno o due di anticipo». In apparenza, nulla era
amministrativa e gli avevano chiesto di rinunciare al lavoro lasciato al caso […]. Wayne aveva deciso di essere il «bra-
di preside per tornare alle mansioni di normale insegna- vo figlio». Non potendo competere con suo fratello dal
mento. All’inizio Wayne parlò più volte del suo timore di punto di vista fisico, intellettivo o sociale, divenne un
affrontare nuovamente una platea di studenti, si chiedeva «esempio di virtù». Essendo puntiglioso, scrupoloso, me-
se sarebbe stato capace di organizzare i materiali per le todico e ordinato, non doveva contrapporsi ai genitori
lezioni e dubitava che sarebbe riuscito a mantenere la di- perfezionisti e riusciva qualche volta a ottenere un tratta-
sciplina in aula e allo stesso tempo l’interesse negli studen- mento privilegiato. Seguiva i loro consigli e le loro indica-
ti. Era talmente preoccupato per tali questioni da non riu- zioni alla lettera ed esitava a prendere qualsiasi decisione
scire a concentrarsi e a portare avanti le sue responsabilità senza prima avere la loro approvazione. Ricordava di ave-
del momento. re litigato con il fratello prima dei sei o sette anni, ma da
In nessuna occasione Wayne aveva espresso risentimento quella volta aveva «represso la collera e non aveva mai più
verso la nuova amministrazione e per la «retrocessione» dato problemi ai genitori» (Millon, 1969, pp. 278-279).
incarico, gli individui con disturbo ossessivo-compulsi- pulsivo di personalità e il disturbo ossessivo-compulsivo
vo di personalità si preoccupano a tal punto dell’orga- (disturbo d’ansia) siano strettamente connessi. Effettiva-
nizzazione e dei particolari da perdere di vista lo scopo mente i due disturbi hanno diverse caratteristiche in co-
dell’attività. A causa di ciò sono spesso in ritardo con il mune. Inoltre, per molti individui che soffrono di uno
lavoro (alcuni sembrano incapaci di portare a termine dei disturbi si possono applicare i criteri diagnostici an-
qualsiasi incarico) e possono trascurare le amicizie e le che dell’altro (Albert et al., 2004). Tuttavia occorre no-
attività che non siano legate al lavoro. tare che le persone affette dal disturbo di personalità
tendono a soffrire piuttosto di disturbo depressivo mag-
TRA LE RIGHE giore, disturbo d’ansia generalizzato o disturbo correlato
Dipendenza da Internet a sostanze che non di disturbo d’ansia ossessivo-com-
pulsivo (Pinto et al., 2008). In realtà, dalla ricerca non è
Nel gergo clinico è entrata la nuova espressione «di- emerso un nesso specifico tra disturbo ossessivo-com-
pendenza da Internet» per designare lo stato di quelle pulsivo di personalità e l’omonimo disturbo d’ansia
persone in cui l’uso eccessivo del computer e la dipen-
(Nydegger, Paludi, 2006).
denza dalla Rete interferisce pesantemente con la vita
quotidiana. Tale quadro, che è stato legato al disturbo TRA LE RIGHE
dipendente di personalità, alla dipendenza da sostanze
e al disturbo ossessivo-compulsivo, comporta una Una differenza essenziale
quantità di tempo abnorme passata a navigare in Rete, Gli individui con disturbo d’ansia ossessivo-compulsivo
sui social network, inviare e-mail e messaggi in tempo in generale non desiderano né gradiscono i propri sin-
reale, leggere blog, fare acquisti, giocare d’azzardo, tomi; nel disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
visitare siti porno. Si calcola che almeno l’1% della po- le persone spesso accettano i propri sintomi e difficil-
polazione adulta sia dipendente da Internet (Block, mente intendono resistere ai propri impulsi (Zohar, Pa-
2008; Young, 2007, 2005). to, 1991).
sessivi tendono a svalutare la vita emozionale e predili- a procrastinare e la preoccupazione cronica. In base
gere l’attività cognitiva: i sentimenti sono associati a all’esperienza di numerosi clinici, i soggetti con disturbo
debolezza, perdita di controllo, disorganizzazione e ossessivo-compulsivo di personalità, come nel caso del
sporcizia. Le persone compulsive, invece, si difendono disturbo d’ansia ossessivo-compulsivo, rispondono bene
da pulsioni, affetti e desideri attraverso specifiche azio- ai SSRI, i farmaci che potenziano l’attività della seroto-
ni, stereotipate e ripetute, che assumono una valenza nina; tale risultato non è stato però ancora confermato
espiatoria e protettiva. dalla ricerca (Pinto et al., 2008).
13.5.2 Approcci dimensionali nalità sono ritenute forme anomale importanti, che meri-
alternativi tano di essere meglio comprese e trattate.
Sebbene molti teorici clinici concordino attualmente sul
fatto che un approccio dimensionale rifletterebbe una TRA LE RIGHE
patologia della personalità in modo più accurato rispetto Hanno detto
all’approccio per categorie del DSM-IV-TR, non tutti «Noi continuiamo a modellare la nostra personalità
ritengono che il modello dei «big five» sia l’approccio per tutta la vita. Se fossimo già perfetti, dovremmo
dimensionale più utile e centrato (Fowler et al., 2007). morire» Albert Camus.
Per alcuni gli aggettivi che descrivono i tratti di persona-
lità nel modello dei cinque fattori sono troppo pochi, al-
tri sostengono che le valutazioni implicate da uno scarno
elenco di aggettivi non siano in grado di definire la com- Sintesi
plessità dei problemi degli individui con disturbi della Esistono modi migliori per classificare i disturbi di
personalità. personalità?
Attualmente sono frequenti gli errori nella diagnosi
TRA LE RIGHE dei disturbi di personalità in base ai criteri del DSM-
Cartoni disfunzionali IV-TR, un’indicazione dei reali problemi di validità e
affidabilità delle categorie. Considerata quindi l’inef-
Con il progresso della tecnologia utilizzata nel film
d’animazione, anche i problemi di personalità dei per-
ficacia dell’approccio per categorie del DSM-IV-TR,
sonaggi si sono evoluti. I personaggi problematici del oggi molti teorici ritengono che i disturbi di persona-
passato erano definiti in genere da un singolo tratto lità dovrebbero essere descritti e classificati in base a
negativo di personalità, come per esempio il nano un approccio dimensionale, come il modello dei cin-
Brontolo in Biancaneve e i sette nani. I personaggi at- que fattori o «big five».
tuali presentano più tratti problematici di personalità.
Per esempio, secondo alcuni critici i ragazzini di South
Park (soprattutto Cartman) presenterebbero una scon-
trosità permanente; scarso rispetto dell’autorità, irrive- 13.6
renza ed egoismo; scarsa considerazione dei sentimen- I CAMBIAMENTI PROPOSTI
ti degli altri; generica mancanza di coscienza e la ten- NEL DSM-5
denza a cacciarsi nei guai.
La task force del DSM-5, in risposta ai problemi, alle
Sono stati quindi proposti altri modelli dimensionali critiche e ai suggerimenti di cui si è già parlato, soprat-
in alternativa. Uno di essi, messo a punto dai ricercatori tutto alla richiesta crescente di una prospettiva più di-
Jonathan Shedler e Drew Westen nel 2004, identifica 12 mensionale e meno categoriale dei disturbi di personali-
fattori principali anziché 5; tali 12 fattori sono costituiti tà, ha proposto un quadro ibrido per diagnosticare questi
in totale da 200 affermazioni descrittive del tipo: «Il sog- disturbi. Nel quadro sono conservate molte delle catego-
getto suscita simpatia negli altri», «Tende a farsi coin- rie dei disturbi di personalità ma, al contempo, si impone
volgere in lotte di potere», o «Le emozioni del soggetto ai clinici di valutare la gravità dei disturbi. Inoltre, il
tendono a cambiare in modo repentino ed eccessivo». In quadro consente ai clinici di diagnosticare altri modelli
base a questo modello, è possibile descrivere il disturbo di personalità più idiosincratici come disturbi di perso-
di personalità di un individuo valutando ciascuna delle nalità se gli individui hanno problemi connessi ai tratti
200 affermazioni su una scala da 0 a 7. Secondo i ricer- che alterano gravemente il loro funzionamento. In base
catori, le descrizioni che ne risultano rilevano la com- alla proposta del DSM-5, vi sono due diverse strade at-
plessità del disfunzionamento della personalità e, allo traverso le quali agli individui può essere diagnosticato
stesso tempo, forniscono punteggi numerici che potreb- un disturbo di personalità. Innanzitutto, la strada consue-
bero essere utilizzati per studiare ulteriormente questo ta. La task force ha proposto di conservare sei delle cate-
tipo di disturbi (Westen, Muderrisoglu, 2006). gorie dei disturbi di personalità: schizotipico, antisocia-
Non è ancora certo dove porteranno i modelli dimen- le, borderline, narcisistico, evitante e ossessivo-compul-
sionali proposti sulle patologie della personalità, anche sivo, e di eliminare il disturbo paranoide, schizoide,
se è abbastanza diffusa la convinzione che il DSM-V, istrionico e dipendente, in gran parte perché, come ab-
l’edizione attualmente in preparazione del nuovo ma- biamo già precisato, le loro caratteristiche si sovrappon-
nuale diagnostico, utilizzerà uno di questi modelli al po- gono ampiamente alle caratteristiche di una o più cate-
sto dell’attuale suddivisione in categorie (Widiger, gorie conservate. In base alla proposta della task force, a
2007). Come minimo, il dibattito attuale indica una volta un soggetto il cui modello di sintomi rientra in una delle
di più che oggi in ambito clinico le disfunzioni di perso- sei categorie conservate deve essere diagnosticato il di-
sturbo di personalità (per esempio, disturbo borderline di di abuso di sostanze e molti comportamenti criminali,
personalità). Però, come parte della diagnosi, i clinici mostra comportamenti insoliti e strani, come far finta di
devono valutare il funzionamento personale (quanto ri- poter controllare gli altri con la mente, una propensione
sultano compromessi il senso di identità e l’autodetermi- al sospetto e a evitare le interazioni sociali, ed esplode in
nazione dell’individuo?) e il funzionamento interperso- attacchi di collera quando viene provocato. Secondo la
nale (quanto risulta compromessa la sua capacità di em- proposta del DSM-5, questa persona soddisfa i criteri del
patia e intimità?). L’inclusione di queste valutazioni do- DSM-5 per il disturbo di personalità tratto specifico
vrebbe consentire ai clinici di distinguere i casi di distur- (PDTS). In questo caso, gli aspetti problematici della
bo di personalità che comportano una maggiore meno- personalità (impulsività, convinzioni ed esperienze inso-
mazione da quelli in cui la menomazione è minore. La lite, diffidenza, tendenza a evitare gli altri, ostilità) sa-
task force ha proposto anche una nuova strada attraverso rebbero ulteriormente specificati dal clinico e considera-
la quale si possono compiere diagnosi di disturbo di per- ti oggetto di attenzione clinica (APA, 2011). La proposta
sonalità. Se gli individui non rientrano in una delle sei del DSM-5 relativa ai disturbi di personalità ha determi-
categorie appena ricordate, ma presentano ciononostante nato una confusione nella comunità clinica. I clinici fa-
tratti che compromettono significativamente il funziona- vorevoli a un sistema di classificazione dimensionale
mento, può essere diagnosticato loro il disturbo di perso- per questi disturbi si rifiutano di conservare tante cate-
nalità tratto specifico (PDTS). Nell’emettere la diagnosi, gorie del DSM-IV-TR, altri clinici ritengono che i cam-
i clinici identificano ed elencano i tratti problematici e biamenti proposti concedano troppa libertà d’azione e
giudicano la gravità della menomazione per il funziona- siano poco strutturati permettendo così ai clinici di dia-
mento personale e interpersonale. Circa 30 tratti possono gnosticare il disturbo di personalità a una serie enorme
essere presi in considerazione per emettere una diagnosi di modelli di personalità; mentre diversi altri clinici sono
di PDTS, ad esempio l’invadenza, la disonestà, la gran- preoccupati che le proposte del DSM-5 risultino eccessi-
diosità, la ricerca di attenzione, l’insensibilità e l’ostilità. vamente complicate. Perciò, resta da vedere se queste
Riferiamo un caso citato dalla task force del DSM-5. Il proposte faranno parte del DSM-5 e, qualora fossero in-
paziente, un maschio adulto di venti anni con una storia cluse nel nuovo DSM, come saranno applicate.
Riflessioni critiche
1. È molto diffusa l’abitudine, da parte di persone non esperte, di diagnosticare superficialmente problemi mentali in
se stesse, nei familiari o nei conoscenti, e tra i preferiti vi sono i disturbi di personalità. Quale potrebbe essere il
motivo di tanto interesse in questi particolari disturbi da parte degli «psicologi dilettanti»?
2. Per alcuni osservatori, i disturbi di personalità sarebbero poco più che descrizioni di stili personali, che non andreb-
bero considerati disturbi psicologici. Argomentate pro e contro questa posizione.
3. Quale potrebbe essere la differenza tra la sospettosità o l’egoismo «normali» e «patologici»?
4. Perché spesso chi imbroglia (un adulatore, un falsario d’arte, un ladro di gioielli) è oggetto di ammirazione nelle
persone ?
5. Quali caratteristiche della società occidentale negli ultimi decenni (per esempio filosofie pedagogiche, campagne
pubblicitarie, eroi dello sport, libri di successo, programmi televisivi e film) possono avere contribuito all’aumento
nella popolazione del comportamento narcisistico?
Parole chiave
Disturbo antisociale di personalità, p. 377 Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, p.
Disturbo borderline di personalità, p. 382 395
Disturbo di personalità, p. 369 Disturbo paranoide di personalità, p. 371
Disturbo dipendente di personalità, p. 393 Disturbo passivo-aggressivo di personalità, p. 399
Disturbo evitante di personalità, p. 391 Disturbo schizoide di personalità, p. 373
Disturbo istrionico di personalità, p. 386 Disturbo schizotipico di personalità, p. 375
Disturbo narcisistico di personalità, p. 388
Domande di riepilogo
1. Cos’è un disturbo di personalità e perché tali disturbi sono elencati sull’Asse II nel DSM-IV-TR?
2. Descrivete i problemi causati nelle relazioni sociali da ognuno dei disturbi di personalità.
3. Quali sono i tre disturbi di personalità «bizzarra» e i relativi sintomi?
4. Quali sono le spiegazioni e i trattamenti individuati per il disturbo di personalità paranoide, schizoide e schizotipico?
5. Quali sono i disturbi di personalità «drammatica» e i relativi sintomi?
6. Quali sono le spiegazioni teoriche del disturbo antisociale e del disturbo borderline di personalità? Quali sono i
trattamenti principali per questi disturbi? Si possono definire efficaci?
7. Quali sono le spiegazioni e i trattamenti principali per il disturbo di personalità istrionico e narcisistico? La ricerca ha
dato conferme significative di tali spiegazioni e trattamenti?
8. Quale gruppo del DSM-IV-TR comprende i disturbi di personalità evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo?
Quali sono le spiegazioni e i trattamenti principali per questi disturbi e fino a che punto sono stati confermati dalla
ricerca?
9. Quali sono i tipi di problemi in cui si sono imbattuti i clinici nella diagnosi dei disturbi? Quali sono le cause di questi
problemi?
10. Descrivete due approcci dimensionali proposti per identificare e definire i disturbi di personalità.
DISTURBI DELL’INFANZIA
E DELL’ADOLESCENZA
B
illy, un bambino […] di sette anni, è arrivato in cli- seduto non riesce a stare tranquillo poiché continua a
nica psichiatrica accompagnato dalla madre perché disturbare i compagni. Eddie, a causa della sua impulsivi-
«è infelice e dice continuamente di stare male». […] tà e del comportamento irrequieto, non ha praticamente
Secondo la madre, Billy non è mai stato un bambino alle- amici e non gioca mai con gli altri bambini. Dopo la scuo-
gro e non ha mai voluto giocare con i coetanei. Da quan- la, gioca con il suo cane o gira in bici da solo.
do ha iniziato la scuola materna si è sempre lamentato di La mamma di Eddie dice che è sempre stato iperattivo, sin
avere mal di pancia, mal di testa e diversi altri malesseri da quando era molto piccolo. A tre anni, Eddie si sveglia-
fisici. […] va tutte le mattine alle 4.30 e andava al piano di sotto da
Billy non aveva manifestato problemi né in prima né in solo, senza sorveglianza degli adulti. Talvolta «demoliva»
seconda elementare; in terza invece «ha difficoltà a ese- la cucina o il soggiorno, altre volte usciva di casa da solo.
guire i compiti assegnati, impiega molto tempo a elabo- Una volta, a quattro anni, lo trovarono al mattino presto
rare le consegne e pensa spesso di dover rifare tutto dac- che camminava da solo su un marciapiede affollato. For-
capo perché tutto sia perfetto. A causa dei suoi frequen- tunatamente un passante lo bloccò prima che attraver-
ti problemi psicosomatici, è difficile farlo alzare al mattino sasse la strada.
per andare a scuola, ma se gli viene permesso di restare Dopo essere stato rifiutato da una scuola materna a cau-
a casa, si preoccupa di rimanere indietro con le lezioni. sa della sua iperattività e impulsività, Eddie iniziò a fre-
Quando invece va a scuola, spesso non riesce a eseguire quentarne un’altra ed ebbe un anno molto difficile. In
gli esercizi, e questo lo fa sentire scoraggiato riguardo prima e seconda elementare seguì un programma com-
alla sua situazione». […] portamentale specifico, e in terza passò infine a frequen-
Le sue ansie hanno travalicato l’ambito scolastico e spes- tare una classe normale, ma con un servizio di sostegno
so è morbosamente attaccato ai suoi genitori e vuole scolastico per il suo comportamento (Spitzer et al., 1994).
sempre sapere dove sono. Ha paura che possa succedere
loro qualcosa se arrivano a casa più tardi del solito, oppu- Billy ed Eddie sono bambini che manifestano disturbi psi-
re se vanno da qualche parte senza di lui. […] cologici. Tali problemi danneggiano seriamente i legami
La mamma di Billy ammette che non è mai stato un bam- familiari dei ragazzi, il rendimento scolastico e i loro rap-
bino molto allegro, ma ha la sensazione che negli ultimi porti sociali, ma in modo diverso e per ragioni particolari
sei mesi sia stato particolarmente depresso. Spesso in ca- per ciascun disturbo. Billy, al quale potrebbe essere diagno-
sa sta fermo senza fare niente, dicendo di essere troppo sticato un disturbo depressivo maggiore, è un bambino
stanco per fare qualunque cosa. Non gli interessa giocare, che lotta con la tristezza, l’ansia e il perfezionismo, e ma-
né si diverte a farlo. Ha scarso appetito. Ha difficoltà ad nifesta sintomi fisici come mal di pancia e di mal di testa.
addormentarsi la sera, spesso si sveglia nel cuore della I problemi principali di Eddie, invece, sono l’incapacità di
notte o all’alba. Tre settimane fa ha detto per la prima concentrarsi, l’iperattività e l’impulsività, caratteristiche del
volta di voler morire. […] (Spitzer et al., 1994). disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).
È importante sottolineare che un funzionamento patolo-
Lo scorso anno Eddie, un bambino di nove anni, è stato gico può verificarsi in qualsiasi momento della vita. Tutta-
sospeso due volte per comportamento iperattivo e impul- via, certi modelli di anomalia emergono con maggiore
sivo. Pochi giorni fa si è arrampicato sulle lampade a so- probabilità in particolari periodi: per esempio, durante
spensione dell’aula e poi non sapeva più scendere, pro- l’infanzia o durante la terza età.
vocando grande trambusto a scuola. Gli insegnanti si la- In questo capitolo esamineremo i disturbi che hanno ori-
mentano del fatto che gli altri bambini non riescono a gine nell’infanzia o nella prima adolescenza. Nel capitolo
concentrarsi quando Eddie è presente, perché gira di con- successivo parleremo, invece, dei disturbi più comuni nel-
tinuo per la classe e non sta mai fermo. Anche quando è la popolazione anziana.
A
ni statistiche rilevano che i bambini e gli adolescenti che ll’inizio diceva di avere mal di pancia e in seguito
manifestano un disturbo d’ansia si attesta tra il 10 e il cominciò a preoccuparsi di non riuscire a respira-
21% (Baldwin, Dadds, 2008). Certi disturbi d’ansia in- re. Diceva di essere troppo nervosa per stare a
scuola e chiedeva che sua madre venisse a prenderla per
fantili sono simili ai loro corrispettivi adulti. Quando i
portarla a casa. […] Il counselor disse che la stessa cosa
bambini hanno delle fobie specifiche, per esempio, in
si era verificata il giorno successivo, e che Carrie era
genere queste si manifestano e operano esattamente co-
tornata a casa. Da allora non era più tornata a scuola.
me le fobie dell’adulto. In realtà, diverse fobie infantili […]
non trattate si protraggono fino all’età adulta. Più spes- Al momento del colloquio iniziale la madre disse di ave-
so, tuttavia, i disturbi d’ansia infantili assumono caratte- re la sensazione che Carrie fosse troppo agitata per an-
ristiche alquanto diverse da quelle dei disturbi omologhi dare a scuola. Affermò di avere provato più volte a in-
dell’adulto. coraggiare la figlia ad andarci, ma che la bambina appa-
riva spaventata e forse malata, e che non l’aveva forza-
TRA LE RIGHE ta. […] Quando le chiedemmo se Carrie andasse da
qualche parte da sola, la madre disse che alla bambina
Le paure più comuni dei bambini
non piaceva e in genere facevano tutto sempre assieme.
Non riuscire a respirare La madre osservò che Carrie la voleva vicina tutto il tem-
Essere investiti da un’automobile o da un camion po e che si agitava ogni volta che si separavano (Sch-
wartz, Johnson, 1985, p. 188).
Cadere da altezze elevate
Essere infettati o ammalarsi gravemente
Paura dei bombardamenti o delle invasioni
dal counselor scolastico quando a scuola si accorsero
Essere bruciati dal fuoco che diventava estremamente ansiosa, senza alcuna ra-
Perdersi in un posto sconosciuto gione evidente.
Paura che entrino i ladri in casa
TRA LE RIGHE
Paura del buio
Aiutare la madre per aiutare il figlio
Paura di trovarsi in situazioni imbarazzanti
In uno studio su 151 madri in trattamento per depres-
Paura dei bulli sione, un terzo migliorò fino a non avere più sintomi di
Paura dei cani depressione dopo tre mesi. Si scoprì che i figli delle
donne che avevano risposto alla cura, anche non aven-
(Oesterreich, 2003; Neal et al., 1993) do ricevuto alcun trattamento particolare, a loro volta
stavano meglio psicologicamente (Boodman, 2006).
Come si presenta un disturbo d’ansia in un bambino
piccolo? In genere è caratterizzato da sintomi comporta- I bambini come Carrie fanno molta fatica ad allonta-
mentali e somatici anziché cognitivi: possono assumere narsi dalla famiglia; spesso si rifiutano di andare a casa
la forma di un attaccamento eccessivo, difficoltà del son- di amici, di andare a fare commissioni, di frequentare un
no, malesseri gastrici (Kendall, Pimentel, 2003). L’ansia campo estivo o la scuola. Molti non riescono neppure a
tende a focalizzarsi su oggetti ed eventi specifici, talora stare da soli in una stanza e stanno letteralmente attacca-
immaginari, come i mostri o i temporali, e non su preoc- ti ai genitori nei vari locali della casa. Alcuni hanno crisi
cupazioni generali riguardo a quale posto si occupa nel di collera, piangono o implorano i genitori per impedire
mondo. Molto spesso è scatenata da eventi e situazioni loro di lasciarli soli. I bambini possono temere di perder-
presenti. Il disturbo d’ansia di separazione, molto comu- si se vengono separati dai genitori, oppure che i genitori
ne nei bambini, ha proprio queste caratteristiche. si ammalino o che siano vittime di qualche incidente.
Finché restano con i genitori e non temono di esserne
14.2.1 Disturbo d’ansia di separazione separati, possono avere un comportamento abbastanza
Il disturbo d’ansia di separazione si verifica nell’età normale, ma al primo accenno di allontanamento si sca-
infantile, inizia nei primi anni di vita e si manifesta nel tena la drammatica sequenza dei sintomi.
4% di tutti i bambini (Van Dyke et al., 2009; Shear et al.,
2006). I soggetti con questo problema provano ansia Disturbo d’ansia di separazione: disturbo infantile
estrema, talora panico, ogni volta che si allontanano da caratterizzato da ansia eccessiva, talora panico, ogni
casa o da un genitore. Carrie, la bambina di 9 anni del volta che il bambino viene allontanato da casa o da un
Caso 14.1, è stata inviata a un centro di salute mentale genitore.
Approfondimento
Come nel caso di Carrie, il disturbo d’ansia di separa- non ricevono alcun trattamento (Baldwin, Dadds, 2008).
zione può evolvere in fobia o rifiuto della scuola, un In generale per i bambini si utilizza la terapia psicodina-
problema comune in cui i bambini hanno paura di anda- mica, comportamentale, cognitiva, cognitivo-comporta-
re a scuola e rimangono spesso a casa per lunghi periodi mentale, familiare e di gruppo, individualmente o in
di tempo (Heyne et al., 2002). In molti casi la fobia della combinazione, con una discreta efficacia (Baldwin,
scuola, tuttavia, ha cause diverse dall’ansia di separazio- Dadds, 2008). Sono trattamenti simili a quelli usati per il
ne, come timori sociali o scolastici, depressione e paura disturbo d’ansia nell’adulto (si veda il Capitolo 4), ma
di determinati oggetti o di persone collegate alla scuola. sono ovviamente specifici per le abilità cognitive infan-
tili, per la loro situazione individuale ed esercitano un
14.2.2 Trattamenti dei disturbi d’ansia controllo limitato sulla vita del bambino o della bambi-
infantile na. Inoltre la terapia per il trattamento dei bambini an-
Nonostante la grande diffusione dei disturbi d’ansia siosi può prevedere interventi psicopedagogici. Talvolta
dell’infanzia e dell’adolescenza, molti bambini ansiosi si ricorre anche ai farmaci, soprattutto ansiolitici e anti-
depressivi, magari in abbinamento alla psicoterapia. La giore. In realtà, circa il 15% degli adolescenti soffre al-
terapia farmacologica per i bambini sembra essere effi- meno una volta di depressione fra i 13 e 19 anni (Avene-
cace, ma la ricerca su questo tema è piuttosto recente e voli et al., 2008; Curry, Becker, 2008). Inoltre, i clinici
non vi sono molti dati al riguardo (Walkup et al., 2008). ritengono oggi che molti bambini e adolescenti siano
affetti da disturbo bipolare.
Ludoterapia: approccio per il trattamento dei disturbi
infantili che ha lo scopo di aiutare i bambini a esprime- 14.3.1 Disturbo depressivo maggiore
re i conflitti interiori e le emozioni attraverso il disegno, Analogamente a quanto accade nei disturbi d’ansia, i
il gioco con gli oggetti e l’invenzione di storie. bambini piccoli non possiedono alcune delle abilità co-
gnitive (come il senso reale del futuro, per esempio) che
Poiché i bambini in genere hanno difficoltà a interpre- contribuiscono a causare la depressione clinica (Hankin
tare le proprie sensazioni e motivazioni, la terapia psico- et al., 2008). Tuttavia, in presenza di situazioni della vita
dinamica utilizza la terapia del gioco (ludoterapia) co- o predisposizioni biologiche significative, anche nei
me parte del trattamento psicologico (Snow et al., 2009). bambini molto piccoli possono manifestarsi cambiamen-
In questo approccio i bambini utilizzano giocattoli, dise- ti d’umore e una persistente tendenza alla tristezza
gnano e inventano storie; così facendo essi rivelano i (Cummings, Fristad, 2008; Nantel-Vivier, Pihl, 2008).
conflitti presenti nella loro vita e i propri sentimenti al La depressione nel bambino può essere scatenata da
riguardo. Il terapeuta introduce in seguito altri giochi e eventi negativi (in particolare dalle perdite), importanti
usa la fantasia per aiutare i bambini a elaborare il conflit- cambiamenti, rifiuto o continui maltrattamenti (Abela,
to e a trasformare le proprie emozioni e comportamenti. Hankin, 2008) e si manifesta per lo più con sintomi fisi-
Inoltre, poiché i bambini spesso sono soggetti eccellenti ci, come mal di testa, mal di stomaco, irritabilità e disin-
per l’ipnosi, alcuni terapeuti fanno uso dell’ipnoterapia teresse per giochi e giocattoli (Hankin et al., 2008;
per aiutare i piccoli pazienti a superare le loro paure. Weiss, Garber, 2003).
La depressione clinica diventa molto più diffusa tra
TRA LE RIGHE gli adolescenti. Nel migliore dei casi l’adolescenza può
Separazione e depressione essere definita un periodo difficile e confuso, caratteriz-
zato da angoscia, cambiamenti ormonali e fisici, umore
Sulla base dei dati della ricerca, secondo i quali una altalenante e relazioni complesse. In alcuni casi questi
prolungata separazione dalla famiglia è spesso causa aspetti «normali» dell’adolescenza si trasformano in de-
di depressione nei bambini, destano preoccupazione le
pressione clinica. Infatti, come abbiamo visto nel Capi-
migliaia di bambini con uno o due genitori militari, ri-
tolo 8, i pensieri di suicidio e i tentativi di togliersi la
masti da soli durante la guerra in Iraq e in Afghanistan.
vita sono particolarmente comuni tra gli adolescenti
(1 adolescente su 6 pensa al suicidio ogni anno) e la de-
Sintesi pressione è la causa principale sia dei pensieri che dei
Disturbi d’ansia infantile tentativi suicidari (Spirito, Esposito-Smythers, 2008).
Nell’infanzia e nell’adolescenza non sono rari i pro- A 16 anni di età le ragazze depresse sono il doppio
blemi emotivi e comportamentali, ma negli Stati Uni- dei maschi (Hankin et al., 2008). Secondo alcuni, questa
ti almeno un quinto di tutti i bambini e adolescenti differenza di genere è dovuta alla crescente e diffusa in-
soffre di un disturbo psicologico diagnosticabile. soddisfazione femminile per il proprio aspetto fisico.
Bambini e adolescenti soffrono in particolare di di- Mentre i ragazzi in genere non sono infastiditi dall’au-
sturbi d’ansia. Di questo gruppo fanno parte sia distur- mento di massa muscolare e dagli altri cambiamenti fisi-
bi analoghi a quelli dell’adulto, sia modelli tipici ci che accompagnano la pubertà, spesso le ragazze dete-
dell’infanzia come il disturbo d’ansia di separazione, stano la nuova distribuzione del grasso corporeo e l’au-
caratterizzato da ansia eccessiva e talora panico ogni mento di peso che si verifica proprio a iniziare dalla pu-
volta che un bambino viene allontanato da un genito- bertà. Cresciute in una società che propone la magrezza
re. Il disturbo d’ansia infantile viene trattato in diver- estrema come ideale estetico femminile, molte adole-
si modi, compresa la terapia del gioco. scenti finiscono per sentirsi imprigionate nel proprio
corpo, hanno una bassa autostima ed entrano in depres-
sione (Stice et al., 2000). Molte sviluppano disturbi
14.3 dell’alimentazione, come abbiamo visto nel Capitolo 9.
DISTURBI DELL’UMORE INFANTILI Per anni si è creduto che la depressione dei bambini e
degli adolescenti rispondesse bene ai medesimi tratta-
Come Billy, il cui caso abbiamo presentato in apertura menti in uso per la depressione degli adulti (ad esempio
del capitolo, circa il 2% dei bambini e il 9% degli adole- la terapia cognitivo-comportamentale e i farmaci antide-
scenti soffrono attualmente di disturbo depressivo mag- pressivi) e, in effetti, molti studi hanno confermato l’ef-
ficacia di tali approcci (Fombonne, Zinck, 2008; Reine- nata età, genere, razza o retroterra culturale possono non
cke, Ginsburg, 2008). Alcuni eventi recenti hanno tutta- funzionare o risultare problematici per altri gruppi di in-
via messo in dubbio l’opportunità di utilizzare con bam- dividui.
bini e ragazzi gli approcci impiegati con gli adulti.
Il National Institute of Mental Health ha finanziato 14.3.2 Disturbo bipolare
pochi anni fa uno studio, durato sei anni, il noto Treat- Per decenni il sapere clinico convenzionale ha sostenuto
ments for Adolescents with Depression Study (TADS), il che il disturbo bipolare è esclusivamente un disturbo
quale metteva a confronto l’efficacia della terapia cogni- dell’umore dell’adulto, con età minima di esordio nella
tivo-comportamentale, della terapia con antidepressivi, tarda adolescenza. Intorno alla metà degli anni Novanta
della combinazione di terapia cognitivo-comportamen- c’è stato invece un dietro-front e oggi molti esperti riten-
tale e farmacologica, e della terapia con placebo nella gono che il disturbo bipolare possa insorgere anche in
depressione dell’adolescente (Curry, Becker, 2008; età infantile. Un’analisi sulle tendenze diagnostiche na-
TADS, 2007, 2004). Da questo autorevole studio sono zionali tra il 1994 e il 2003 ha rilevato che negli Stati
emersi tre dati sorprendenti. Il primo è che nel tratta- Uniti il numero di bambini (spesso molto piccoli) e di
mento della depressione dell’adolescente né la terapia adolescenti a cui viene diagnosticato il disturbo bipolare
cognitivo-comportamentale da sola, né gli antidepressivi e che vengono curati per questo tipo di problema è au-
da soli hanno avuto la stessa efficacia rispetto alla com- mentato di 40 volte: dai 25 casi diagnosticati nel 1994 su
binazione di terapia cognitivo-comportamentale e far- 100.000 individui ai 1000 casi su 100.000 individui nel
macologica. Secondo, per i ragazzi depressi gli antide- 2003 (Carey, 2007; Moreno et al., 2007).
pressivi da soli tendevano a essere molto più efficaci ri- Si può definire accurata questa tendenza diagnostica?
spetto alla sola terapia cognitivo-comportamentale. Ter- In un’indagine nazionale su adulti con disturbo bipolare,
zo, la terapia cognitivo-comportamentale da sola aveva un terzo degli interpellati affermarono che i loro sintomi
un’efficacia di poco superiore alla terapia con placebo. erano iniziati effettivamente prima dei 15 anni; il distur-
Molti ricercatori pensano che alcune particolarità della bo bipolare nei bambini e negli adolescenti potrebbe
popolazione di soggetti dello studio TADS possano es- quindi essere sempre esistito in queste fasce d’età, ma è
sere alla base degli scarsi risultati della terapia cogniti- stato ignorato sia in sede diagnostica che terapeutica
vo-comportamentale. Altri teorici clinici ritengono inve- (Hirschfeld et al., 2003). Viceversa, alcuni teorici clinici
ce che lo studio TADS sia una pietra miliare nella ricer- ritengono che la diagnosi del disturbo bipolare sia appli-
ca e che effettivamente molti adolescenti depressi ri- cata con troppa superficialità nel caso di bambini e ado-
spondano meno bene degli adulti alla terapia cognitivo- lescenti (Carey, 2007; Moreno et al., 2007). L’etichetta
comportamentale. sarebbe quindi divenuta un «termine generico» da appli-
Un ulteriore sviluppo degli ultimi anni è stata la sco- care praticamente a tutti i bambini irascibili e aggressivi.
perta della potenziale pericolosità degli antidepressivi
per i bambini e gli adolescenti depressi (Kutcher, TRA LE RIGHE
Gardner, 2008). Come abbiamo visto nel Capitolo 8, la Hanno detto
FDA (Food and Drug Administration) americana ha sta-
«Oggi i bambini sono dei tiranni. Rispondono male ai
bilito nel 2004, sulla base di numerosi studi scientifici, genitori, si ingozzano di cibo e tiranneggiano gli inse-
che i farmaci possono indurre un aumento reale, anche se gnanti» Socrate, 425 a. C.
piccolo, del rischio di comportamento suicidario in alcu-
ni bambini e ragazzi, specie nei primi mesi di trattamen- L’esito di questa discussione è importante soprattutto
to. Da allora sulle confezioni dei farmaci è riportato un perché oltre agli attuali cambiamenti nelle diagnosi ha
«riquadro nero» simile a quello stampato sui pacchetti di avuto luogo un aumento del numero di bambini a cui
sigarette, con l’avvertenza «aumenta il rischio di pensieri vengono somministrati farmaci da adulti per il disturbo
e comportamenti suicidari nei bambini». Da allora si so- bipolare (Moreno et al., 2007; Olfman, 2007). Circa nel-
no susseguite le discussioni sull’opportunità dell’avver- la metà dei casi, i bambini in trattamento per il disturbo
tenza della FDA, e alcuni osservatori hanno notato che il bipolare ricevono un farmaco antipsicotico; un terzo ri-
rischio generale di suicidio può in realtà essere minore ceve un antibipolare o un farmaco stabilizzatore
per la stragrande maggioranza dei bambini trattati con dell’umore; a molti altri vengono prescritti antidepressi-
farmaci (Kutcher, Gardner, 2008; Henderson, 2005). vi o stimolanti e moltissimi prendono una combinazione
Mentre continua il vaglio delle scoperte dello studio di più farmaci. Circa il 40% dei bambini in trattamento
TADS e si cercano risposte ai dubbi sulla sicurezza degli per il disturbo bipolare segue una psicoterapia, in parti-
antidepressivi, questi due recenti sviluppi servono a evi- colare terapia familiare e cognitivo-comportamentale
denziare una volta di più l’importanza della ricerca, spe- (Cummings, Fristad, 2008; Carey, 2007). Questi aspetti
cie nel campo del trattamento. Dobbiamo ricordare che i devono chiaramente essere approfonditi e studiati ulte-
trattamenti che funzionano per individui di una determi- riormente.
La maggior parte dei bambini infrange delle regole o si Disturbo oppositivo-provocatorio: disturbo dell’in-
comporta male di tanto in tanto. Se però l’atteggiamento fanzia in cui il bambino si oppone polemicamente agli
normale è estremamente ostile e provocatorio, può esse- adulti, perde la calma, usa un linguaggio volgare, ma-
re presente un disturbo oppositivo-provocatorio o un di- nifesta intensa rabbia e risentimento.
sturbo della condotta. I bambini con disturbo oppositi- Disturbo della condotta: disturbo dell’infanzia in cui
vo-provocatorio sono spesso ostili (polemizzano conti- il bambino viola ripetutamente i diritti degli altri, ha un
nuamente con i genitori, perdono la calma, hanno un at- comportamento aggressivo e può arrivare a distrugge-
teggiamento collerico e rancoroso) e disubbidienti re la proprietà altrui, rubare o scappare da casa.
(ignorano le regole e le richieste degli adulti) e manife-
stano comportamenti negativi (molestando altre persone L’esordio del disturbo della condotta si colloca tra i 7
e accusando gli altri dei propri errori e problemi). Questa e i 15 anni di età (APA, 2000). Potrebbe esserne affetto
diagnosi può riguardare circa il 10% dei bambini (Mc- tra l’1 e il 10% dei bambini, tre quarti dei quali maschi
Mahon, Kotler, 2008). Questo disturbo riguarda più i (Nock et al., 2006; Hibbs, Jensen, 2005).
maschi che le femmine prima della pubertà, mentre I bambini con disturbo di condotta lieve spesso mi-
nell’adolescenza colpisce in eguale misura ragazzi e ra- gliorano con il tempo, mentre i casi gravi possono persi-
gazze. stere nell’età adulta ed evolvere in disturbo antisociale
CASO 14.2
D
al colloquio è emerso che Derek si era cacciato in Derek aveva commentato: «Non sono stato io, perché do-
guai seri ultimamente, ed era stato arrestato per vrebbe importarmi?». Lo psicologo decise di interrogare
furto in un negozio quattro settimane prima. Derek ulteriormente Derek per sapere se avesse compiuto altri
era stato fermato assieme a un altro ragazzo quando, in- reati in passato. Scoprì una serie non indifferente di azioni
sieme a una decina di altri ragazzi, erano entrati in un illegali. Dieci mesi prima, Derek era stato arrestato per at-
minimarket e avevano razziato tutto quello che potevano, ti vandalici (finestre rotte, macchine danneggiate) compiu-
per poi fuggire su alcune auto. Questa azione faceva se- ti nell’edificio scolastico e nel parcheggio. Fu messo in li-
guito ad altre bravate simili, compiute in un negozio di CD bertà vigilata per sei mesi, essendo incensurato. Derek
musicali e in uno di abbigliamento. Derek dava la colpa però si vantava di aver compiuto altri reati per i quali non
della sua cattura agli altri, che secondo lui l’avevano lascia- era stato scoperto, tra cui numerosi tentativi di furto nei
to indietro mentre si attardava fuori dal negozio. Era stato negozi, uso intensivo di marijuana nei fine settimana, scor-
accusato tuttavia solo di furto nei negozi, dato che la po- ribande su auto rubate, marinare sistematicamente la scuo-
lizia gli aveva trovato addosso tre barrette di cioccolato, la. […] Dall’inizio dell’anno scolastico, Derek aveva perso
un sacchetto di patatine e nient’altro. Derek non era af- 23 giorni di lezione (il 50%). […] Inoltre, Derek ammise di
fatto pentito dell’azione compiuta, né si mostrava preoc- aver tentato di entrare negli appartamenti dei vicini e di
cupato per la commessa del negozio, rimasta ferita quan- avere iniziato molto presto ad avere rapporti sessuali. […]
do uno dei ragazzi l’aveva spinta contro una vetrina. Quan- Solo di rado, durante il colloquio, Derek divagava dal rac-
do gli fu detto che la commessa era ferita, per esempio, conto delle sue bravate (Kearney, 1999, pp. 104-105).
DSM Checklist
DSM-5: le novità
na modalità di comportamento ripetitiva e persi-
U
stente in cui i diritti fondamentali degli altri o le iene proposto di suddividere gli attuali 8 sintomi
V
principali norme o regole societarie appropriate del disturbo oppositivo provocatorio in 3 raggrup-
per l’età vengono violati si presenta con almeno tre pamenti: umore rabbioso/irritabile; comportamen-
dei seguenti comportamenti avvenuti nei 12 mesi to oppositivo/provocatorio e comportamento ven-
precedenti (e almeno uno negli ultimi sei mesi): dicativo. Ci sono state anche proposte di modifica
relativa alla durata dei sintomi ed alla età di com-
spesso fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli parsa del quadro patologico (prima dei 5 anni deve
altri presentarsi quasi ogni giorno per 6 mesi) dopo i 5
spesso dà inizio a colluttazioni fisiche anni basta un giorno alla settimana per lo meno per
ha usato un’arma che può causare seri danni fisici 6 mesi. Ci si potrebbe domandare se questi criteri
ad altri non tendano a patologizzare fin troppi bambini.
è stato fisicamente crudele con le persone Sono stati proposti cambiamenti nella definizione
è stato fisicamente crudele con gli animali degli elementi che vengono ingeriti. Tutto somma-
ha rubato affrontando la vittima to tali modifiche appaiono molto marginali.
ha forzato qualcuno ad attività sessuali
ha deliberatamente appiccato il fuoco
ha deliberatamente distrutto proprietà altrui
è penetrato in un edificio, un domicilio o una au-
tomobile altrui comportamenti aggressivi e offensivi ma non provocato-
spesso mente per ottenere vantaggi o favori o ri, come l’abitudine a mentire; 3) un modello distruttivo
per evitare obblighi latente, in cui i soggetti compiono di nascosto azioni di-
ha rubato articoli di valore senza affrontare la
vittima
struttive, come violare la proprietà altrui, entrare in edi-
spesso trascorre fuori la notte nonostante le proi- fici e case con scasso, appiccare il fuoco; 4) un modello
bizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni non distruttivo latente, in cui vengono compiute clande-
di età stinamente azioni non aggressive, come marinare ripetu-
è fuggito da casa di notte almeno due volte men-
tre viveva con i genitori
tamente la scuola (McMahon, Frick, 2005). I vari mo-
marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 delli potrebbero avere cause diverse.
anni di età.
TRA LE RIGHE
L ’anomalia del comportamento causa compromis-
sione clinicamente significativa del funzionamento. La differenza di genere si assottiglia
Tratto da APA, 2000. Attualmente, su tre adolescenti arrestati per reati vio-
lenti, una è una ragazza (Scelfo, 2005).
Approfondimento
scita avvenuto all’interno di una comunità violenta (Hib- rischio i bambini con genitori antisociali, collerici, o con
bs, Jensen, 2005). Nella maggioranza dei casi, tuttavia, il disturbi correlati all’uso di sostanze, dell’umore o schi-
disturbo della condotta è stato collegato a rapporti pro- zofrenici (Julien, 2008).
blematici con i genitori, modelli genitoriali inadeguati,
conflitti tra i genitori e ostilità familiare diffusa (Phares, 14.4.2 Come viene trattato il disturbo
2008, 2003). I bambini che vengono abbandonati dai ge- della condotta?
nitori, oppure rifiutati, maltrattati, o la cui famiglia non è Poiché i comportamenti aggressivi tendono a consoli-
presente costantemente e in modo adeguato, sembrano darsi con l’età, i trattamenti per il disturbo della condotta
essere maggiormente a rischio di presentare il disturbo sono generalmente più efficaci nei ragazzi sotto i 13 an-
della condotta. Analogamente, sembrano essere più a ni (Hibbs, Jensen, 2005). Negli ultimi anni sono stati
messi in atto diversi tipi di interventi, dagli approcci so- ghi sembrano rafforzare il comportamento delinquenzia-
cioculturali a quelli incentrati sul bambino. Come vedre- le anziché aiutare il reinserimento nella società dei gio-
mo, diversi di questi approcci hanno un’efficacia da mo- vani criminali (si veda la Figura 14.1).
desta a moderata, ma è chiaro che nessuno di essi, da
solo, può rappresentare la risposta a questo problema Trattamenti centrati sul bambino
tanto complesso. Attualmente i clinici tendono a utiliz- Negli ultimi anni si è avuto un discreto successo con i
zare combinazioni di più approcci in un programma di trattamenti psicoterapeutici, soprattutto con gli interven-
trattamento ad ampio raggio. ti di tipo psicodinamico (Marans, 2000) e di tipo cogni-
tivo-comportamentale (Kazdin, 2007, 2003, 2002).
Trattamenti socioculturali Le terapie a orientamento psicodinamico si focalizza-
Data l’importanza dei fattori collegati alla famiglia nel no sia sulle problematiche emotive che hanno condotto i
disturbo della condotta, i terapeuti intervengo spesso soggetti ai deficit funzionali di autocontrollo dell’Io e
sull’intera famiglia. Con i bambini molto piccoli, per della propria coscienza, sia sull’utilizzo di meccanismi di
esempio, è molto usata la terapia di interazione genito- difesa inadeguati (come ad esempio avviene nell’identi-
ri-figlio (Querido, Eyberg, 2005), in cui i terapeuti inse- ficazione con l’aggressore quando il minore, dopo essere
gnano ai genitori a lavorare in senso positivo con il pro- stato esposto a situazioni traumatizzanti e violente, imita
prio figlio, a fissare dei limiti appropriati, ad agire con – nel tentativo di difendersi dai sentimenti di impotenza
coerenza, a essere giusti nelle decisioni sulla disciplina e vissuti – i comportamenti aggressivi che ha visto).
ad avere delle aspettative più adeguate riguardo al figlio. Le terapie a orientamento cognitivo-comportamenta-
Anche al bambino vengono insegnate competenze socia- le si centrano principalmente sul disturbo della condotta.
li migliori. Uno di questi trattamenti, definito formazione alle com-
Quando il bambino è in età scolare si può utilizzare petenze di problem solving, prevede una combinazione
un intervento familiare detto Parent Management Trai- di apprendimento, esercizi pratici, giochi di ruolo e gra-
ning (PMT) o formazione alla competenza genitoriale. tificazioni sistematiche allo scopo di insegnare ai ragaz-
In questo approccio, i genitori (1) vengono istruiti a zi un pensiero costruttivo e comportamenti sociali posi-
comportarsi in modo più efficace con il figlio e (2) geni- tivi; nel corso della terapia, i clinici giocano assieme ai
tori e figli vengono trattati assieme nell’ambito di una ragazzi, risolvono problemi con loro e li aiutano a mette-
terapia familiare orientata al comportamento (McMa- re in pratica le lezioni e le capacità apprese nel gioco e
hon, Kotler, 2008; Kazdin, 2007, 2005). Generalmente nelle situazioni di vita vissuta. Un altro utile approccio
famiglia e terapeuta identificano alcuni comportamenti centrato sul bambino è l’Anger Coping and Coping Po-
da modificare. Successivamente, con l’aiuto dello psico- wer Program, un programma per la gestione e il control-
dramma, di manuali ed esercizi a casa, i genitori impara- lo della rabbia ove i bambini con disturbo della condotta
no come identificare problemi di comportamento, smet- vengono inseriti in gruppi per imparare a gestire la pro-
tere di gratificare comportamenti indesiderati e premiare pria rabbia in maniera efficace, risolvere problemi, co-
invece in modo coerente i comportamenti corretti (Ken- struirsi abilità sociali, stabilire obiettivi e controllare la
dall, 2000). Come gli interventi familiari con i bambini pressione dei propri pari (Boxer, Frick, 2008).
in età prescolare, la formazione alla competenza genito-
riale si è dimostrata spesso efficace (McMahon, Kotler,
2008). Figura 14.1 Criminalità giovanile. Sebbene gli adolescenti
Altri approcci socioculturali, come il trattamento re- costituiscano solo il 14% della popolazione totale, essi com-
sidenziale in comunità e programmi che coinvolgono la mettono circa il 30% di tutti i crimini violenti e il 34% di tutti
scuola hanno determinato qualche miglioramento (Bo- gli omicidi. Gli adolescenti sono inoltre le vittime nel 33% dei
casi di tutti i crimini violenti.
xer, Frick, 2008; Henggeler, Lee, 2003). Uno di questi
approcci è rappresentato dall’affidamento terapeutico,
ove ragazzi e ragazze che delinquono con disturbo della Popolazione totale 14%
condotta vengono trasferiti dal Tribunale per i Minoren-
ni presso una famiglia affidataria sul territorio. In questo Colpevoli di crimini violenti 30%
periodo sia i ragazzi che la famiglia affidataria, così co-
me i genitori biologici seguono appositi corsi e interven- Omicidi 34%
ti terapeutici, seguiti da ulteriori trattamenti per i ragazzi
e i genitori biologici dopo il periodo trascorso in affido. Vittime di crimini violenti 33%
Diversamente da questi interventi socioculturali, Adolescenza e crimine
l’istituzionalizzazione nei cosiddetti centri di rieduca-
zione minorile non si è dimostrata molto efficace (Heil- Fonte: adattato da National Crime Victimization Survey, 2006,
brun et al., 2005; Tate et al., 1995). In realtà questi luo- 1997, 1996, 1993; Levesque, 2002.
CASO 14.3
L
a madre di Steven non riesce a ricordare un periodo tormento, e così anche quella delle insegnanti. Steven non
in cui suo figlio non fosse impegnato a fare qualcosa sembra essere capace di eseguire le consegne assegnate e
o non avesse combinato qualche guaio. Da piccolo di seguire delle istruzioni. Preferisce parlare con un altro
era incredibilmente attivo, tanto che aveva quasi sfasciato bambino o girare per l’aula, ovviamente senza il permesso
il suo lettino. Tutte le viti e i bulloni si allentavano e dove- della maestra. Quando è seduto e la maestra lo osserva
vano essere periodicamente serrati di nuovo. Steven anda- per controllare se sta lavorando, il corpo di Steven è in
va di continuo in tutti i posti proibiti, come l’armadietto continuo movimento. Magari batte la matita sul banco,
delle medicine o sotto il lavello della cucina. Una volta era giocherella nervosamente con qualche oggetto, oppure
stato portato al pronto soccorso dopo aver bevuto del de- guarda fuori della finestra e sogna a occhi aperti. Steven
tersivo liquido. In realtà Steven era molto maldestro e ave- detesta andare a scuola e ha pochi amici stabili; in realtà,
va continui incidenti, più del fratello maggiore e della so- le regole e le esigenze della scuola sembrano per lui sfide
rellina. […] Era sempre molto rapido nei suoi movimenti. impossibili. Gli effetti di questo straniamento cominciano
La madre ricorda che era passato dalla fase in cui andava a notarsi nel rendimento scolastico e nell’atteggiamento
a gattoni al correre senza quasi la fase intermedia del cam- di Steven. È rimasto indietro e ha reali difficoltà ad assimi-
minare. lare concetti nuovi; non ascolta più le indicazioni della
I problemi seri iniziarono quando Steven andò alla scuola maestra e ha cominciato a risponderle male (Gelfand, Jen-
materna. Sin dal primo giorno la sua vita era diventata un son, Drew, 1982, p. 256).
DSM Checklist
S ei (o più) dei seguenti sintomi di disattenzione oppure di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6
mesi con una intensità che provoca disadattamento e che non corrisponde al livello di sviluppo:
Sintomi di disattenzione
spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione
spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione
spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente, spesso non segue le istruzioni e non porta a ter-
mine i compiti assegnati, spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività
spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto
spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività
spesso è facilmente distratto da stimoli estranei
spesso è sbadato nelle attività quotidiane.
Sintomi di iperattività-impulsività
spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia
spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto
spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo
spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo
è spesso «sotto pressione» o agisce come se fosse «motorizzato»
spesso parla troppo
spesso «spara» le risposte prima che le domande siano state completate
spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno
spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.
Alcuni dei sintomi erano presenti prima dei 7 anni di età.
Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presente in due o più contesti.
eve esservi una evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, o la-
D
vorativo.
DSM-5: le novità
ADDH oppure ADHD ovvero disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Invece di richiedere l’insorgenza dei
primi sintomi prima dei 7 anni, la nuova formulazione richiede l’insorgenza prima dei 12 anni, sono infatti stati
notati casi a insorgenza più tardiva. Sempre all’interno di ADDH è prevista l’inclusione di una sottocategoria ca-
ratterizzata da particolare disattenzione o da particolare impulsività. Tali categorie richiedono un numero minore
di sintomi per essere identificate. In presenza di soggetti adolescenti è possibile la diagnosi anche con un numero
di sintomi inferiore, il rischio è quello di ampliare a dismisura il numero già molto alto di diagnosi di disturbo da
deficit di attenzione /iperattività. L’ADDH è ora diagnosticato 3 volte più frequentemente che nel passato. Secon-
do i nuovi criteri probabilmente il 10% dei ragazzi risponderebbero ai criteri diagnostici per ADDH. L’esplosione
di trattamenti farmacologici ha certamente seguito questa esplosione diagnostica.
Circa il 5% degli scolari manifesta l’ADHD, e nel sintomi, è importante ottenere testimonianze dai genitori
90% dei casi sono maschi (Hoza, Kaiser, Hurt, 2008; e dagli insegnanti. A fini diagnostici sono utili anche i
Rapport et al., 2008). Il disturbo persiste normalmente colloqui individuali, le scale di valutazione e i test psico-
per tutta l’infanzia. Spesso durante l’adolescenza i sinto- logici. Purtroppo gli studi indicano che per molti bambi-
mi si attenuano, ma tra il 35 e il 60% dei soggetti presenta ni la diagnosi di ADHD viene fatta dal pediatra o dal
poi il disturboanche in età adulta (Julien, 2008; Kessler et medico di famiglia anziché da professionisti della salute
al., 2006, 2005). Negli adulti, comunque, iperattività e mentale, e che solo un terzo o metà delle diagnosi sono
irrequietezza non sono in genere molto pronunciate. basate su test psicologici o relativi al livello scolastico
Non è semplice diagnosticare il disturbo da deficit di (Hoagwood et al., 2000).
attenzione/iperattività (Rapport et al., 2008). L’ideale
sarebbe poter osservare il comportamento del bambino 14.5.1 Quali sono le cause dell’ADHD?
in ambienti diversi (scuola, casa, tra amici) perché i sin- Oggi si ritiene che l’ADHD sia causato dall’interazione
tomi di iperattività e disattenzione,per rispondere ai cri- di diversi fattori ed è ovviamente difficile separare le
teri del DSM-IV-TR, devono essere presenti in contesti cause ambientali di crescita da quelle biologico-geneti-
diversi. Inoltre, poiché i bambini con questo disturbo che. Alcuni ricercatori hanno riscontrato i sintomi
spesso non riescono a descrivere con precisione i propri dell’ADHD nei bambini quando i genitori non riescono
a svolgere un’adeguata funzione genitoriale, compro- in età prescolare (Zito et al., 2000). Il 10-12% dei ragaz-
mettendo così lo sviluppo delle abilità di auto-regolazio- zini maschi americani assume Ritalin o altri farmaci sti-
ne emotiva e comportamentale dei loro figli (Silverman, molanti per l’ADHD, e il numero delle bambine in trat-
Ragusa, 1992). In molti casi sono stati identificati fattori tamento è in aumento. Di recente le autorità statunitensi
biologici, soprattutto un’attività anomala del neurotra- hanno anche approvato un farmaco non stimolante che
smettitore dopamina, e anomalie nelle regioni frontale e inibisce selettivamente la ricaptazione della noradrenali-
striatale del cervello (Julien, 2008; Teicher et al., 2008). na, noto come Strattera. Nell’insieme, tuttavia, oggi i
Il disturbo è stato collegato inoltre a livelli elevati di farmaci stimolanti costituiscono ancora il trattamento
stress emotivo e a disfunzionalità familiare (Barkley, più comune per l’ADHD (Hoza et al., 2008).
2006, 2004, 2002; Rapport et al., 2008).
TRA LE RIGHE
TRA LE RIGHE Bambini e adulti
ADHD e scuola Dal 2000, l’uso di farmaci stimolanti per il trattamento
Oltre il 90% dei bambini con ADHD non ha un buon dei bambini con ADHD è aumentato del 57%.
rendimento scolastico. Hanno voti mediamente più- Sempre dal 2000, l’uso di farmaci stimolanti per il trat-
bassi e più insufficienze rispetto agli altri. tamento di adulti con ADHD è aumentato del 98%.
Gli studenti con ADHD hanno più probabilità degli altri Circa 3,5 milioni di bambini e 1,5 milioni di adulti sono
di essere puniti, sospesi o espulsi da scuola. attualmente in terapia con farmaci per i problemi
Tra il 23 e il 32% dei ragazzi con ADHD non riescono a dell’attenzione.
terminare le scuole superiori.
(Tyre, 2005)
Il 22% dei ragazzi con ADHD frequenta l’università.
(Rapport et al., 2008) L’aspetto positivo è che il Ritalin e gli altri farmaci
stimolanti sono molto utili per i bambini e gli adulti con
Gli esperti socioculturali hanno notato inoltre che i ADHD. Inoltre, si tratta di prodotti relativamente sicuri
sintomi dell’ADHD e la relativa diagnosi possono a loro nella maggioranza dei casi, seppur con alcune notevoli
volta creare problemi sociali e generare ulteriori sinto- eccezioni (Rapport et al., 2008). E sono appunto tali no-
mi: i bambini diagnosticati come «iperattivi» tendono tevoli eccezioni a rappresentare l’aspetto negativo, poi-
infatti a essere considerati in modo particolarmente ne- ché esse destano la preoccupazione di molti clinici, co-
gativo dai loro pari e dai genitori, e loro stessi si consi- me pure i possibili effetti collaterali di un uso prolungato
derano negativamente (Rapport et al., 2008). del farmaco. Altri specialisti mettono in dubbio i risulta-
ti favorevoli degli studi su questi prodotti (la maggior
14.5.2 Come viene trattato il disturbo
da deficit di attenzione/iperattività?
Sul trattamento più efficace per l’ADHD vi è attualmen-
te un forte disaccordo (DuPaul, Barkley, 2008; Hoza et Figura 14.2 Uso del Ritalin. L’uso del Ritalin è in continua
al., 2008). Gli approcci applicati più comunemente sono ascesa dall’inizio degli anni Ottanta, quando i ricercatori ne
scoprirono l’efficacia nel trattamento dell’ADHD.
la terapia farmacologica e la terapia comportamentale o
una combinazione delle due.
(grammi ogni 10.000 persone)
dell’ADHD.
1000
Attualmente sono milioni i bambini e gli adulti con 800
ADHD che vengono trattati con il metilfenidato (nome 600
commerciale Ritalin) o con altri farmaci stimolanti.
Quando la ricerca ha confermato che il farmaco ha un 400
effetto calmante sui bambini con ADHD e può aiutarli a 200
rimanere concentrati, risolvere compiti complessi, anda-
0
re meglio a scuola e controllare l’aggressività, l’uso del 1981 1985 1990 1995 2000
Ritalin è aumentato in maniera esponenziale: secondo Anno
alcune stime, dal 1990 il suo utilizzo è almeno triplicato
(Anderson, 2007; Barkley, 2006, 2004, 2002) (si veda la Fonte: adattato da Drug Enforcement Administration, 2002,
Figura 14.2). Tale aumento si estende anche ai bambini 2000, 1996.
parte dei quali condotti su bambini americani bianchi) e ricani con lo stesso disturbo, ma che, a differenza dei
si chiedono se siano applicabili anche nel caso dei bam- primi, possono contare soltanto sull’assistenza dellaMe-
bini dei gruppi minoritari (Biederman et al., 2005, dicaid, il programma federale sanitario degli Stati Uniti
2004). Inoltre non mancano coloro che sostengono che il per gli individui a basso reddito (Lipkin et al., 2005).
Ritalin venga prescritto con troppa disinvoltura anche ai Secondo alcuni teorici clinici, il pregiudizio e lo stere-
bambini che non soffrono affatto di ADHD (Rapport et otipo sociale possono essere tra i fattori selettivi nella dia-
al., 2008). gnosi e nel trattamento. Essi sostengono che la nostra so-
Per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è cietà considera un problema medico i sintomi dell’ADHD
stata ampiamente utilizzata anche la terapia comporta- quando sono presenti nei bambini bianchi, mentre diven-
mentale. I genitori e gli insegnanti imparano a gratificare tano indicatori di genitori assenti, basso QI, uso di sostan-
l’attenzione e l’autocontrollo nei bambini, spesso utiliz- ze o violenza quando vengono riscontrati nei bambini
zando il metodo del rinforzo a premi (o a gettoni). Il trat- afroamericani e ispanoamericani (Kendall, Hatton, 2002).
tamento tramite condizionamento operante si è mostrato Tale nozione è confermata dalla scoperta che, a parità di
utile in numerosi casi, specie se combinato con la terapia sintomi, gli insegnanti tendono più facilmente a indivi-
farmacologica (Rapport et al., 2008; Barkley, 2006, duare l’ADHD in un bambino bianco ipercinetico e ad
2004, 2002). L’abbinamento di farmaci e terapia com- attribuire ad altri tipi di difficoltà i sintomi di un bambino
portamentale è positivo anche perché, secondo la ricer- afroamericano o ispanico (Raymond, 1997; Samuel et al.,
ca, i bambini che ricevono entrambi i trattamenti richie- 1997). Inoltre i genitori americani bianchi tendono più
dono dosaggi più bassi di farmaci e sono, quindi, meno facilmente dei loro omologhi afroamericani o ispanici a
soggetti agli effetti indesiderati (Hoza et al., 2008). pensare che i loro figli siano affetti da ADHD o a cercare
un consulto o un trattamento per questo disturbo (Stevens
14.5.3 Fattori multiculturali e ADHD et al., 2005; Kendall, Hatton, 2002).
Nei vari capitoli di questo libro abbiamo più volte sotto-
lineato che la razza spesso potrebbe influenzare la dia- TRA LE RIGHE
gnosi e il trattamento di diversi disturbi psicologici. Lo Intervento comportamentale
stesso si può dire anche nel caso dell’ADHD.
I programmi di istruzione e di trattamento rivolti ai
Numerosi studi indicano che i bambini afroamericani bambini con ADHD utilizzano principi comportamen-
e ispanici con seri problemi di disattenzione e di iperatti- tali che spiegano chiaramente quali sono i comporta-
vità hanno meno probabilità rispetto ai coetanei bianchi menti desiderati, usano gratificazioni e rinforzano si-
di essere sottoposti a una visita specialistica per ADHD, stematicamente il comportamento del bambino quan-
ricevere una diagnosi di effettivo disturbo e di essere do è appropriato.
sottoposti al relativo trattamento (Bussing et al., 2005,
2003, 1998). Inoltre, fra coloro che ricevono effettiva- Quale che sia la ragione di fondo (condizioni di svan-
mente una diagnosi di ADHD e una terapia, i bambini taggio economico, pregiudizio sociale, stereotipo razzia-
delle minoranze razziali hanno meno probabilità rispetto le o altri fattori) appare chiaro che i bambini appartenen-
ai bambini bianchi di essere trattati sia con stimolanti ti alle minoranze razziali hanno meno probabilità di rice-
che con una combinazione di farmaci e terapia compor- vere una diagnosi di ADHD e il relativo trattamento. Se
tamentale (Stevens et al., 2005). Infine, tra i bambini da una parte molti clinici sostengono, a ragione, che
trattati con stimolanti per l’ADHD, è meno probabile l’ADHD viene spesso diagnosticato e trattato con troppa
che ai bambini delle minoranze razziali vengano pre- superficialità, dall’altra è importante anche riconoscere
scritti i promettenti (e costosi) farmaci stimolanti a lento che lo stesso disturbo in bambini di certi segmenti della
rilascio usciti negli ultimi anni (Cooper, 2004). società può in realtà essere sottovalutato e non trattato
Questi differenti percorsi terapeutici nei bambini di adeguatamente.
razze diverse sono in parte legate a fattori economici.
Gli studi hanno confermato più volte che i bambini delle
classi disagiate più difficilmente ricevono una diagnosi 14.6
di ADHD e un trattamento efficace rispetto ai coetanei DISTURBI DELL’EVACUAZIONE
bianchi, e che le famiglie delle minoranze razziali hanno
in media redditi più bassi e assicurazioni sanitarie più I bambini con disturbi dell’evacuazione urinano o defe-
carenti rispetto alle famiglie bianche. Un’ulteriore di- cano ripetutamente in luoghi inappropriati, a letto o sul
scriminazione terapeutica pare infatti essere legata al ti- pavimento, oppure negli abiti. Sono disturbi che si pre-
po assicurazione sanitariastipulata: da uno studio è sentano quando i bambini hanno già raggiunto un’età
emerso che i bambini afroamericani con ADHD, ma con nella quale dovrebbero ormai essere capaci di controlla-
assicurazioni private, ricevono dosaggi superiori e far- re le proprie funzioni sfinteriche e i loro sintomi non so-
maci stimolanti più efficaci rispetto ai bambini afroame- no causati da una condizione patologica.
Approfondimento
ABUSO INFANTILE
Il ricordo più vivido che ho di mia madre è che mi picchiava altre sostanze, frequenti problemi con la legge (arresti) du-
sempre. Mi picchiava con le sue scarpe a tacco alto, con la rante l’adolescenza e l’età adulta, maggiore rischio di diven-
cintura di mio padre, con lo schiacciapatate. Avevo otto tare individui violenti e criminali, tasso di disoccupazione e
anni quando mi ridusse le gambe così male, completamen- tasso di suicidio superiori alle media (Faust et al., 2008; Har-
te blu e nere per i lividi, che arrivai a dirle che sarei andata kness, Lumley, 2008; Widom, 2001). Infine, circa un terzo
dalla polizia. Lei rispose: «Vai pure, così ti metteranno nella delle vittime di abusi diventerà a sua volta un genitore vio-
cella più buia di tutte». Perciò rinunciai. Quando a tredici lento, negligente o inadeguato (Heyman, Slep, 2002).
anni cominciò a spuntarmi il seno, mi picchiò sul petto fino Due forme particolari di abuso infantile sono state studiate
a farmi perdere i sensi. Poi mi abbracciava e mi chiedeva in modo approfondito: la violenza psicologica e l’abuso ses-
scusa. […] La maggior parte dei bambini ha l’incubo di es- suale. La violenza psicologica può assumere la forma di ri-
sere allontanato dai propri genitori. Io invece mi sedevo fiuto profondo, disciplina eccessiva, l’abitudine a colpevoliz-
sotto il portico di casa nostra e mugolavo piano, sperando zare o a disprezzare il figlio, l’isolamento e il rifiuto di forni-
di andare lontano, lontanissimo da casa, per trovare un’altra re aiuto a un bambino con problemi psicologici (Faust et al.,
madre («Time», 5 settembre 1983, p. 20). 2008). L’abuso sessuale infantile, ossia la strumentalizzazio-
ne di un bambino per la gratificazione del proprio desiderio
Un problema che affligge moltissimi bambini e che ha un sessuale da parte di un adulto, può verificarsi sia in famiglia
impatto enorme sul loro sviluppo psicologico è quello degli che al di fuori di essa (Faust et al., 2008; McCaghy et al.,
abusi infantili, l’uso non accidentale di una eccessiva violen- 2006). Secondo le indagini, almeno il 13% delle donne so-
za fisica o psicologica da parte di un adulto su un bambino, no state costrette da bambine ad avere contatti sessuali con
spesso con l’intenzione di fargli male, se non di sopprimerlo. un maschio adulto, in molti casi con il padre o il patrigno
Almeno il 5% e forse fino al 26% dei bambini americani (Phares, 2008, 2003; Hill, 2003). Almeno il 4% degli uomi-
sono oggetto di maltrattamenti fisici ogni anno (Phares, ni hanno subito abusi sessuali nell’infanzia (Romano, DeLu-
2008). Secondo le indagini, un bambino su dieci è vittima ca, 2001). L’abuso sessuale sui bambini è diffuso in modo
di violenza grave: si va dai calci ai morsi, dalle botte fino trasversale in tutte le classi socioeconomiche e in tutti i grup-
alle minacce con coltelli o armi da fuoco. In realtà, alcuni pi etnici e razziali (McCaghy et al., 2006).
osservatori ritengono che la violenza fisica e l’incuria siano Nel caso di abusi sessuali sui minori sono state messe in
le principali cause di morte tra i bambini. atto diverse strategie, come i gruppi che si richiamano ai
In generale, maschi e femmine sono vittima di maltratta- Genitori anonimi, per aiutare i genitori a comprendere me-
menti più o meno in uguale misura (Humphrey, 2006). Tut- glio il proprio comportamento, informare sulle alternative
tavia, i bambini sono più a rischio sotto i 12 anni, mentre all’abuso e insegnare competenze genitoriali più adeguate
per le ragazzine il rischio aumenta dopo i 12 anni (Azar et e funzionali (Tolan et al., 2006; Wolfe et al., 1988). Esistono
al., 1998). Sebbene la violenza sui bambini sia trasversale in poi altri trattamenti per aiutare i genitori a gestire in modo
tutte le classi socioeconomiche, sembra più frequente nelle efficace lo stress che spesso è alla base del comportamento
fasce meno abbienti (Mammen, 2002). di abuso, come disoccupazione, conflitti di coppia e depres-
Gli autori della violenza sono per lo più i genitori stessi del sione. Inoltre i programmi di prevenzione, spesso sotto for-
bambino (Faust et al., 2008; Humphrey, 2006). I ricercatori ma di visite a domicilio e informazione ai genitori, si sono
clinici hanno rilevato che spesso i genitori violenti hanno dimostrati promettenti (Wekerle et al., 2007).
scarso controllo degli impulsi, bassa autostima e scarse ca- Infine, la ricerca indica che le necessità psicologiche delle
pacità genitoriali (Tolan et al., 2006; Mammenet al., 2002). giovani vittime vanno affrontate il prima possibile (Gray et
Molti sono stati a loro volta vittime di violenza da piccoli e al., 2000; Roesler, McKenzie, 1994). Medici e insegnanti
hanno avuto modelli genitoriali carenti (McCaghy et al., hanno messo a punto programmi di individuazione con
2006). In alcuni casi sono stressati a causa di disaccordi nel- l’obiettivo di (1) informare tutti i bambini sugli abusi infan-
la coppia o per problemi conseguenti alla disoccupazione tili,(2) insegnare loro come evitare o sottrarsi alle situazioni
(Faust et al., 2008). di abuso, (3) incoraggiare i bambini a confidarsi con un adul-
Gli studi indicano che le vittime di abusi infantili possono to se subiscono abusi e (4) tranquillizzarli sul fatto che non
soffrire effetti psicologici sia immediati che a lungo termine. sono colpevoli degli abusi che subiscono (Godenzi, DePuy,
I bambini che hanno subito maltrattamenti, per esempio, 2001; Finkelhor et al., 1995). Tali programmi sembrano au-
hanno maggiori problemi di rendimento e di comportamen- mentare la probabilità che i bambini riferiscano ad altri gli
to scolastico. Tra gli effetti a lungo termine si riscontrano la eventuali abusi subiti e sembrano essere correlati alla mino-
mancanza di accettazione sociale, un maggior numero di re tendenza ad autocolpevolizzarsi e all’aumento del senso
problemi medici e psicologici, frequente abuso di alcol e di di autoefficacia (Goodman-Brown et al., 2003).
Sebbene le differenti patologie presentino alcune so- autismo, infatti, si verifica nei maschi. Occorre sottoli-
miglianze, vi sono anche differenze significative nel gra- neare che sebbene originariamente si è focalizzata l’at-
do di compromissione sociale dei soggetti colpiti e tenzione sul binomio autismo-infanzia, esso in realtà
nell’età di esordio. Data la bassa prevalenza del disturbo permane anche in età adulta. In effetti, circa il 90% dei
di Rett e del disturbo disintegrativo dell’infanzia, in que- bambini affetti da questo disturbo, resta gravemente
sto capitolo esamineremo solo il disturbo autistico e il compromesso anche nell’età adulta, presentando enormi
disturbo di Asperger. difficoltà nel conservare il posto di lavoro, nell’eseguire
attività casalinghe e, in generale, nel vivere in modo au-
Disturbo autistico tonomo (Benaron, 2009). Inoltre, anche gli adulti che
Nel Caso 14.4 presentiamo il caso di Mark, che presenta presentano forme lievi di autismo (soggetti ad alto fun-
un tipico quadro di autismo. zionamento) hanno generalmente interessi e attività li-
mitate e problemi a manifestare comunicare le proprie
TRA LE RIGHE emozioni (Baron-Cohen, Wheelwright, 2003).
Hanno detto
Disturbo autistico (autismo): disturbo pervasivo del-
«Non vi sono due persone autistiche uguali. La forma lo sviluppo caratterizzato da un’estrema compromis-
precisa di espressione del disturbo è diversa in ogni sione dell’interazione sociale, scarsa capacità di comu-
singolo caso» Oliver Sacks, 2000. nicazione e comportamento altamente ripetitivo e rigi-
do.
Mark era affetto da disturbo autistico o autismo, un
quadro clinico patologico, originariamente identificato In questo disturbo è centrale la compromissione
dallo psichiatra americano Leo Kanner già nel 1943. I dell’interazione sociale, che si manifesta sotto forma di
bambini con questo disturbo presentano un’estrema un estremo distacco affettivo, mancanza di interesse ver-
compromissione dell’interazione sociale, accompagnata so l’altro, assenza di empatia e incapacità di condividere
da difficoltà di comunicazione e comportamenti ripetiti- l’attenzione sulle cose con le altre persone. I bambini
vi e rigidi (si veda la Tabella 14.6). L’insorgenza della autistici, al pari di Mark, non cercano il contatto con i
sintomatologia è assai precoce: i sintomi, infatti, compa- genitori, ma anzi inarcano la schiena quando vengono
iono entro i 3 anni di vita. Sebbene solo dieci anni fa tenuti in braccio e sembrano non riconoscere né prestare
l’autismo sembrava colpire circa 1 su 2000 bambini attenzione alle persone che li circondano.
(APA, 2000), negli ultimi anni si è rilevato un costante Nell’autismo i problemi di linguaggio e di comunica-
aumento nel numero di casi diagnosticati. Oggi, infatti, zione possono assumere forme diverse, anche se oltre la
si stima cheil tasso d’incidenza si aggiri su 1 bambino metà dei soggetti autistici non sviluppa alcuna abilità di
ogni 600 e, secondo alcuni, esso è addirittura 1 su 160 linguaggio (Gillis, Romanczyk, 2007).
(Teicher et al., 2008; Fombonne, 2003). Coloro che riescono, invece, a sviluppare alcune
Generalmente l’autismo colpisce maggiormente gli competenze comunicative, parlano in modo molto parti-
individui di sesso maschile: circa l’80% di tutti i casi di colare. Tali soggetti presentano, infatti, numerosi pro-
CASO 14.4
R
ipensando al passato [Susan, la mamma di Mark,] pire quando gli si parlava. Non rispondeva neppure al suo
ricorda delle cose che allora le sembrarono strane. nome. Mark passava il tempo a esaminare gli oggetti di
Per esempio, ricorda che […] Mark non sembrava casa, che teneva di fronte a sé agitandoli o girandoli. I
essere felice di essere preso in braccio quando lei si avvici- genitori erano preoccupati perché il bambino faceva mo-
nava e non alzava le braccia. Inoltre, nonostante il bambi- vimenti strani e bizzarri: saltava, agitava le braccia, scuo-
no fosse molto attaccato al succhiotto (protestava se non teva mani e dita e faceva tantissime smorfie, specie quan-
lo trovava), non aveva grande interesse per i giocattoli. In do era agitato; inoltre era, secondo Robert [il papà di
realtà, Mark sembrava non essere interessato a niente. Mark], molto rigido. Mark allineava gli oggetti in fila e
Raramente indicava gli oggetti e non sembrava prestare strillava se venivano spostati. Pretendeva di tenere gli og-
attenzione ai suoni. […] Mark passava buona parte del getti sempre in un certo modo e si agitava se la madre,
tempo a picchiare ripetitivamente sui tavoli, apparente- Susan, provava a cambiare disposizione ai mobili del sog-
mente perso nel suo mondo. giorno. […]
Compiuti i due anni, il suo comportamento iniziò a preoc- A partire dai cinque anni, Mark iniziò gradualmente a mi-
cupare i genitori. […] Dicevano che Mark «guardava attra- gliorare. […] Nelle sue frasi, il pronome era talvolta ancora
verso» le persone o oltre, di rado presentava uno sguardo sbagliato e rispondeva in tono interrogativo anziché affer-
diretto. Sapeva dire qualche parola, ma non sembrava ca- mativo, tuttavia il senso era chiaro (Wing, 1976).
DSM Checklist
Un totale di 6 o più voci dal seguente gruppo di sintomi:
A. compromissione qualitativa dell’interazione sociale, manifestata con almeno 2 dei sintomi seguenti:
marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l’espressione
mimica, le posture corporee, e i gesti che regolano l’interazione sociale
incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo
mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone
mancanza di reciprocità sociale o emotiva.
B. compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno 1 dei sintomi seguenti:
ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato
in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conver-
sazione con altri
uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale.
C. modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1
dei sintomi seguenti:
dedizione assorbente a uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali
sottomissione del tutto rigida a inutili abitudini o rituali specifici
manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o le dita)
persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti.
itardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età: intera-
R
zione sociale, linguaggio o gioco simbolico o di immaginazione.
DSM-5: le novità
Autismo
È fortemente probabile il raggruppamento delle patologie definite «disturbi pervasivi dello sviluppo» che attual-
mente sono suddivise in autismo, sindrome di Asperger, sindrome di Rett, disturbo disintegrativo della infanzia e
disturbo pervasivo dello sviluppo NAS (non altrimenti specificato). Tali patologie potranno essere raggruppate in
un’unica categoria definita disturbi dello spettro autistico. La proposta abolizione della sindrome di Asperger che
entrerebbe a far parte dei disturbi dello spettro autistico (ASD) sta tuttavia suscitando forti opposizioni.
La diagnosi di autismo e di sindromi correlate sta diventando sempre più frequente. In una recente ricerca in Co-
rea i casi di autismo e patologie correlate sono circa il 3% dei casi osservati, mentre generalmente ci si attende di
trovare un autistico ogni 2000 persone. La discrepanza rispetto a dati precedentemente disponibili non consente
di capire se tali patologie stanno andando realmente incontro a una diffusione progressivamente maggiore, o se
si tratta di frequenti casi di sovradiagnosi.
blemi di linguaggio: ecolalia, ossia la ripetizione esatta, paiono restii a imitare l’altro (Kasari et al., 2006). In
anche a distanza di giorni (ecolalia ritardata), di frasi generale, questi soggetti sono molto sensibili ai minimi
pronunciate dagli altri, ripetute con la medesima infles- cambiamenti, questi generano in loro una forte ansia
sione, ma senza alcun segno di comprensione; inversio- poiché contribuiscono a destrutturare le routine quoti-
ne pronominale, o confusione tra pronomi, ad esempio diane ormai consolidate, capaci di donare a tali soggetti
utilizzando «tu» anziché «io». Nel caso clinico di Mark, un senso di sicurezza. Nell’esempio di prima, Mark met-
quando questi aveva fame diceva infatti «Vuoi la ce- teva in fila gli oggetti e urlava se questi venivano sposta-
na?». Inoltre, questi bambini possono manifestare pro- ti. Similmente, altri bambini autistici possono andare in
blemi nel nominare gli oggetti e la tendenza a usare un collera o fare scenate se un genitore cambia gli occhiali,
linguaggio astratto o, ancora, la propensione a utilizzare se una sedia viene spostata o se si modifica una parola
un tono e un’inflessione non consona al contesto della nel testo di una canzone. Tali reazioni di fronte ai cambi-
frase e a non comprendere il discorso. menti, anche a quelli di minima entità, possono assume-
L’autismo è inoltre caratterizzato dal gioco di imma- re un’intensità non giustificata e sono state definite per-
ginazione limitato e da un comportamento rigido e mol- severanza della ripetitività (Kanner, 1943). Inoltre, al-
to ripetitivo. I bambini con questo disturbo spesso non cuni bambini autistici sviluppano un intenso attacca-
sono capaci di giocare in modo variato e spontaneo. Di- mento a oggetti particolari: coperchi di plastica, elastici,
versamente dai coetanei, essi tendono a sviluppare for- bottoni, acqua, talvolta arrivano a collezionare tali og-
me ludiche solitarie, in cui non includono gli altri, e ap- getti, a giocare costantemente con essi e a portarli ovun-
que vadano. Altri, sono affascinati dal movimento e pos- l’impaccio motorio: tali soggetti, infatti, appaiono spes-
sono osservare per ore oggetti rotanti, come per esempio so goffie in difficoltà a causa del loro compromesso fun-
i ventilatori. zionamento sociale (ASA, 2006).
Un’altra caratteristica tipica del disturbo autistico so- Tale quadro clinico è caratterizzato, quindi, dallo
no i movimenti stereotipati. Mark, per esempio, era soli- stesso tipo di deficit sociali, interessi bizzarri e compor-
to saltare, agitare le braccia, torcersi le mani, schioccare tamenti ristretti e ripetitivi presenti nell’autismo ma, a
le dita, dondolare, ruotare su se stesso e fare smorfie. differenza di quest’ultimo, manifesta anche capacità in-
Tutti questi agiti rientrano nei cosiddetti comportamenti tellettive, adattive e di linguaggio generalmente normali
autostimolanti, ovvero movimenti corporei ripetitivi in (Siegel, Ficcaglia, 2006).
grado di arrecare al soggetto piacere. Oltre a queste for-
me di stereotipia comprtamentale, talvolta possono esse- Disturbo di Asperger (sindrome di Asperger): di-
re presenti comportamenti autolesivi, come sbattere ri- sturbo pervasivo dello sviluppo caratterizzato, come
petutamente la testa contro il muro o lanciarvisi con tut- l’autismo, da una profonda compromissione dell’inte-
to il corpo, tirarsi i capelli o mordersi diverse parti del razione sociale, in cui però permane un livello relativa-
corpo. mente alto di funzionamento cognitivo e di abilità di
Questi sintomi suggeriscono un modello di reazione linguaggio.
agli stimoli molto disturbato e contraddittorio. A volte i Teoria della mente: capacità di attribuire stati men-
soggetti autistici sembrano iperstimolati da immagini e tali a se stesso e agli altri e di prevedere il comporta-
suoni e cercano apparentemente di bloccarli; altri appa- mento sulla base di tali stati.
iono, invece, ipostimolati e manifestano comportamenti
autostimolanti a matrice consolatoria. Possono, per La ricerca clinica indica che possono esistere diversi
esempio, non reagire a un rumore forte e girarsi di scatto sottotipi del disturbo di Asperger. Un gruppo di ricerca-
quando sentono versare una bibita in un bicchiere. Op- tori ha individuato tre di questi sottotipi: rule boy, logic
pure, ancora, possono non accorgersi di essere sul bordo boy ed emotion boy (Sohn, Grayson, 2005). I rule boy
di un luogo alto e pericoloso o notare immediatamente sono soggetti Asperger che necessitano di regole per la
quando un oggetto viene spostato nella loro stanza. loro vita, estremamente ostinati nel seguirle, possono
diventare aggressivi quando esse non sono definite chia-
Disturbo di Asperger ramente. I logic boy sono individui interessati soprattut-
Originariamente individuata dal medico viennese Hans to alle ragioni sottostanti alle regole, poiché queste ulti-
Asperger (1944), tale sindrome si caratterizza per un me da sole non sono sufficienti.
buon funzionamento intellettivo e per l’assenza di ritar- Essi vogliono sapere come funziona il mondo, spesso
do nel linguaggio. Essa si presenta solitamente sotto for- mettono in dubbio la logica del ragionamento altrui e
ma di ecolalia, ripetizione stereotipata di frasi in modo possono spiegare degli eventi secondo ragioni proprie.
non contestuale, tendenza a monopolizzare il discorso e Sono però generalmente poco disposti ad accettare even-
a coinvolgere l’altro in una conversazione spesso unila- ti illogici e spesso diventano fortemente analitici. Gli
terale e focalizzata solo su argomenti collegati con l’in- emotion boy, infine, tendono a farsi guidare dalle emo-
teresse prevalente del soggetto con Asperger. zioni e pertanto tendono a reagire più frequentemente
Il buon funzionamento cognitivo e la presenza del con scenate e scoppi di collera rispetto ai soggetti con gli
linguaggio rende questi bambini difficilmente individua- altri due sottotipi di Asperger. Con loro le regole o il ra-
bili dagli screening fatti nei primi anni di vita. Le pecu- gionamento sono inefficaci e, spesso, manifestano le lo-
liarità del linguaggio, la ripetitività e i contenuti spesso ro emozioni in modo aperto ed esagerato.
bizzarri e ossessivi che caratterizzano tale quadro clini- A livello epidemiologico, si stima che circa 1 persona
co, diventano però via via più evidenti con l’incedere su 250 soffra di disturbo di Asperger, anche in questo
dell’età, per questi motivi la diagnosi viene generalmen- caso, come nell’autismo, i maschi sono maggiormente
te fatta più tardi e attraverso l’invio a clinici esperti colpiti: circa l’80% dei casi riguarda, infatti, la popola-
(Howlin, 2000). zione maschile (CADDRE, 2004). Appare di fondamen-
Come per gli altri disturbi dello spettro autistico, è tale importanza una diagnosi precoce del disturbo di
spesso assente il gioco simbolico e si osserva la presenza Asperger, in modo tale da poter orientare i diversi per-
di rituali e di interessi ristretti, accanto a una rigidità e corsi terapeutici e da offrire al bambino maggiori possi-
ripetitività comportamentale. Similmente all’autismo, bilità di raggiungere un buon rendimento scolastico e di
tale quadro clinico appare caratterizzato da una deficita- vivere in modo autonomo. Sebbene i soggetti con il di-
ria interazione sociale e da scarso interesse per i coeta- sturbo di Asperger debbano far fronte a diverse proble-
nei, laddove esso sia presente si evidenziano inoltre mo- matiche, spesso riescono a progredire negli studi e arri-
dalità relazionali inadeguate. Un aspetto che general- vare alle scuole superiori. Molti, inoltre, riescono a svol-
mente caratterizza i soggetti con Sindrome di Asperger è gere un lavoro, soprattutto se questo comporta l’atten-
zione ai particolari e una limitata interazione sociale tali stati (Hale, Tager-Flusberg, 2005; Frith, 2000). Il
(ASA, 2005). mancato sviluppo di questa capacità sembrerebbe spie-
gare le gravi difficoltà che i bambini con autismo incon-
Quali sono le cause dei disturbi pervasivi dello trano nel gioco di finzione e nel linguaggio. La compro-
sviluppo? missione di questa capacità, infatti, da un lato inficia la
L’autismo è stato molto più studiato rispetto al disturbo possibilità di «far finta» e dall’altro, implica una com-
di Asperger o agli altri disturbi pervasivi dello sviluppo. prensione letteraledel linguaggio. In tale ottica, l’ingan-
In questa sezione esamineremo solo le cause dell’auti- no, l’ironia, il sarcasmo, l’adulazione e le metafore sono
smo, tenendo comunque presente che possono esserci difficilmente comprensibili dai soggetti autistici che pre-
differenze sostanziali tra queste e le cause degli altri di- sentano interpretazione letterale del contenuto dei mes-
sturbi pervasivi dello sviluppo. saggi veicolati.
Le teorie avanzate per spiegare l’autismo sono molte- Solitamente, i bambini di età compresa fra i 3 e i 5
plici. Le cause socioculturali sono state probabilmente anni sono in grado di tenere in considerazione il punto di
sopravvalutate, tanto che all’inizio portarono gli studiosi vista di un’altra persona e di utilizzarlo per capire cosa
in una direzione sbagliata. Ulteriori studi condotti in am- farà quella persona. Pensiamo, ad esempio, di osservare
bito sia psicologico sia biologico hanno postulato l’ipo- Jessica mentre mette una biglia in un contenitore e poi di
tesi che le cause primarie dell’autismo siano da ricercar- vedere Frank spostare la biglia in un’altra stanza mentre
si nella presenza di deficit cognitivi e di anomalie cere- Jessica dorme. Sappiamo che più tardi Jessica andrà a
brali. Attualmente, queste spiegazioni eziologiche sono cercare per prima cosa nel contenitore dove lei stessa ha
largamente condivise all’interno della comunità scienti- riposto la biglia, perché non è consapevole del fatto che
fica e rappresentano l’orientamento principale fra i teori- è stata spostata da Frank. Un bambino normodotato di-
ci clinici. rebbe correttamente la stessa cosa perché in grado di-
considerare il punto di vista di Jessica, mentre, al contra-
Cause socioculturali. All’inizio si pensava che l’auti- rio, una persona autistica non in grado di farlo, tendereb-
smo fosse il risultato di un ambiente familiare disfunzio- be a rispondere che Jessica andrà a cercare la biglia
nale e di rapporti sociali altamente stressogeni. Quando nell’altra stanza dove l’ha spostata Frank.
identificò il disturbo per la prima volta, Kanner (1943, Gli studi hanno evidenziato che le persone autistiche
1954) affermò che particolari caratteristiche di persona- presentano questa sorta di «cecità mentale», una rigidità
lità dei genitori potessero creare un clima sfavorevole cognitiva presente anche in altri tipi di distubi (Jones,
allo sviluppo psichico del bambino, contribuendo così a Jordan, 2008). Questa comprometterebbe la possibilità
produrre la patologia in esso. Kanner parlava di genitori di prendere parte al gioco immaginario («facciamo finta
molto intelligenti dal punto di vista cognitivo, ma emoti- che…»), di utilizzare il linguaggio in modi che includa-
vamente inaccessibili, incapaci di esprimere la loro af- no il punto di vista degli altri e di sviluppare relazioni
fettività e di condividerla con il loro bambino. Inizial- sociali. Alcuni teorici ritengono che il deficit cognitivo
mente, tali affermazioni ebbero un impatto enorme, sia tipico di questi soggetti abbia in realtà un’eziologia bio-
pubblico sia sull’autostima dei genitori stessi, sebbene logica.
dalla ricerca non giunsero conferme a sostegno di tale
ipotesi (Jones, Jordan, 2008). Cause biologiche. Per anni i ricercatori hanno tentato di
Alcuni teorici clinici hanno ipotizzato che un elevato determinare quali anomalie biologiche possano causare i
grado di stress sociale e ambientale sia un fattore impli- deficit nella teoria della mente e le altre caratteristiche
cato nell’autismo, ma anche in questo caso dalla ricerca dell’autismo. Sebbene non sia stata ancora avanzata una
non sono arrivate conferme in merito. Negli studi com- spiegazione biologica dettagliata, sono stati individuati
parativi tra bambini autistici e bambini senza disturbo alcuni indizi promettenti (Teicher et al., 2008; Rodier,
non sono state riscontrate differenze nei tassi di morte 2000). Per prima cosa, dalla valutazione dei familiari dei
dei genitori, divorzio, separazione, problemi finanziari o soggetti autistici emerge costantemente l’ipotesi di un
stimoli ambientali (Cox et al., 1975). fattore genetico del disturbo. La prevalenza dell’autismo
tra i fratelli dei familiari, per esempio, arriva al 6-8%
Cause psicologiche. Secondo alcuni teorici, le persone (Teicher et al., 2008; Gillis, Romanczyk, 2007), un tasso
autistiche hanno un disturbo percettivo o cognitivo di molto superiore a quello della popolazione generale.
fondo che rende impossibili la comunicazione e le inte- Inoltre, la prevalenza di autismo tra i gemelli identici
razioni normali. Una spiegazione autorevole sostiene arriva al 60%. Infine, circa nel 10% dei casi sono state
che i soggetti con questo disturbo, siano essi bambini o scoperte alcune anomalie dei cromosomi (Sudhalter et
aduti, non riescono a sviluppare una teoria della mente, al., 1990).
ossia la capacità di attribuire stati mentali a se stessi e Alcuni studi hanno inoltre collegato l’autismo a pro-
agli altri e di prevedere il comportamento sulla base di blemi prenatali o a complicazioni durante il parto (Tei-
Approfondimento
cher, 2008; Rodier, 2000). Le probabilità di sviluppare il Sulla base di queste scoperte, molti ricercatori riten-
disturbo risultano maggiori se, durante la gravidanza, la gono che l’autismo abbia molteplici cause biologiche
madre ha contratto la rosolia, è stata esposta a sostanze (Cook, 2006; Mueller, Courchesne, 2000). È possibile
chimiche tossiche o ha avuto complicazioni durante il che tutti i fattori biologici rilevanti (genetici, prenatali,
parto. relativi al parto e postnatali) concorrano a determinare
La ricerca ha individuato, inoltre, specifiche anoma- un problema a livello cerebrale, un «percorso comune
lie biologiche che potrebbero avere un ruolo nell’auti- finale», come difetti della neurotrasmissione che causa-
smo. In particolare, si ipotizzano anomalie del cervellet- no problemi cognitivi e altre caratteristiche del disturbo.
to (Teicher et al., 2008; Pierce, Courchesne, 2002,
2001). Dalle scansioni cerebrali e dalle autopsie emerge TRA LE RIGHE
nei soggetti autistici uno sviluppo anomalo di questa Intuito speciale
area cerebrale. Com’è noto tale area riveste la funzione
Temple Grandin, docente di scienze animali all’univer-
di coordinare i movimenti del corpo, ma oggi gli scien- sità del Colorado, è tra le persone autistiche più famo-
ziati sospettano che possa avere un ruolo anche nel con- se al mondo. Applicando il suo punto di vista persona-
trollo della capacità di spostare rapidamente l’attenzio- le e le sue particolari capacità di visualizzazione, la
ne. Da questa prospettiva, si ipotizza che lo sviluppo Grandin è riuscita a intuire e prevedere le sensazioni
anomalo del cervelletto determini una notevole difficol- del bestiame da reddito e ha progettato attrezzature e
tà nel mantenere l’attenzione focalizzata, nel decifrare allevamenti di bovini meno stressanti per gli animali. La
indizi verbali e facciali e nel comprendere le informazio- Grandin sostiene che i savant autistici e gli animali
ni sociali, tutte caratteristiche ascrivibili all’autistismo. hanno molti aspetti in comune dal punto di vista co-
gnitivo.
Cervelletto: area del cervello che coordina i movi-
menti del corpo e che riveste un ruolo nel controllo Come vengono trattati i disturbi pervasivi dello
della capacità di spostare rapidamente l’attenzione. sviluppo da clinici ed educatori?
Sebbene non esista nessun trattamento in grado di guarire
Altre ricerche hanno riscontrato in molti bambini au- completamente il quadro clinico autistico, le persone au-
tistici un maggior volume cerebrale e della sostanza tistiche che si sono sottoposte a trattamento psicoterapeu-
bianca (Wicker, 2008), oltre ad anomalie strutturali che tico sono riuscite a sviluppare modalità adattive più fun-
riguardano il sistema limbico, i nuclei del tronco encefa- zionali. In particolare, sono risultate particolarmente effi-
lico e l’amigdala (Gillis, Romanczyk, 2007). In molti caci la terapia comportamentale e psicodinamica, l’ad-
autistici si rileva, inoltre, un’attività ridotta nei lobi tem- destramento alla comunicazione, la formazione dei geni-
porali e frontali del cervello nel momento della produ- tori (parent training) e l’integrazione nella comunità.
zione linguistica e motoria (Escalante et al., 2003). Anche la terapia psicofarmacologica (farmaci psico-
tropi e alcune vitamine) in associazione con altri approc- bambini normali non risentono di effetti negativi nella
ci si è dimostrati utile (Teicher et al., 2008; Volkmar, loro particolare attività.
2001). Come si evince dai vari programmi disponibili, le te-
rapie per l’autismo, e in particolare quelle comporta-
Terapia comportamentale. Gli approcci comporta- mentali, tendono a essere più efficaci se iniziate il più
mentali sono utilizzati da oltre 35 anni nel trattamento precocemente possibile (Campbell et al., 2008; Palmer,
dell’autismo, con l’obiettivo di insegnare agli autistici 2003). I bambini autistici molto piccoli spesso iniziano
dei comportamenti appropriati. Le metodologie mag- con le terapie domiciliari, ma già a tre anni è auspicabile
giormente utilizzate prevedono l’addestramento alla co- che frequentino programmi specifici fuori casa. Negli
municazione, alle abilità sociali, al corretto comporta- USA una legge federale considera l’autismo uno dei die-
mento in classe e alle abilità di auto-aiuto, riducendo al- ci disturbi per i quali i distretti scolastici hanno l’obbligo
lo stesso tempo i comportamenti negativi e disfunzionali di fornire programmi di sostegno specifici e gratuiti dal-
(Bock et al., 2009). I terapeuti comportamentali utilizza- la nascita ai 22 anni. I servizi vengono solitamente ero-
no normalmente il modellamento e il condizionamento gati dalle agenzie scolastiche, sanitarie o dai servizi so-
operante. Nel modellamento viene mostrato un compor- ciali fino al compimento del terzo anno; successivamen-
tamento gratificante e la persona autistica viene guidata te a tale età è il dipartimento dell’istruzione di ciascuno
a imitarlo. Nel condizionamento operante tali comporta- stato a stabilire quali servizi verranno offerti ai bambini
menti vengono rinforzati: essi vengono dapprima scom- autistici (NRC, 2001).
posti in sequenze di comportamenti più facilmente ap- Visti i recenti aumenti nella prevalenza dell’autismo
presi, in seguito l’apprendimento di ognuno di essi viene negli Stati Uniti, molti distretti scolastici stanno cercan-
premiato (Campbell et al., 2008; Lovaas, 2003, 1987). do di fornire istruzione e programmi specifici per bam-
In uno studio a lungo termine sono stati messi a con- bini autistici in classi speciali, allestite nelle strutture
fronto i progressi di due gruppi di bambini autistici distrettuali stesse. Nella maggior parte dei casi, tuttavia,
(Campbell et al., 2008; McEachin et al., 1993; Lovaas, i distretti non sono attrezzati per rispondere al meglio
1987), il primo sottoposto a un trattamento comporta- alle esigenze complesse degli studenti autistici. I bambi-
mentale intensivo, il secondo senza alcun tipo di tratta- ni più fortunati vengono inviati dai distretti in scuole
mento. Il trattamento ha avuto inizio all’età di tre anni e speciali, in cui è previsto l’abbinamento di istruzione e
si è protratto fino ai sette anni. A sette anni, il gruppo terapia: in queste scuole insegnanti appositamente for-
sottoposto a trattamento aveva fatto più progressi a scuo- mati aiutano i bambini a migliorare le loro capacità lin-
la e aveva ottenuto punteggi più elevati nei test d’intelli- guistiche e l’interazione con il mondo esterno.
genza rispetto ai coetanei del gruppo di controllo. Molti I ragazzi autistici ad alto funzionamento passano al-
bambini andavano regolarmente a scuola, in classi nor- meno una parte della giornata nelle classi normali della
mali. I progressi sono continuati fino all’adolescenza. scuola di appartenenza (Smith et al., 2002).
I bambini con disturbo di Asperger, invece, sembrano
TRA LE RIGHE avere bisogni educativi e terapeutici meno complessi ri-
Hanno detto spetto agli autistici. Una volta che è stato diagnosticato il
«L’autismo è […] geneticamente letale [per i ricercato-
disturbo, in molti casi questi bambini vengono inseriti in
ri]. Ciò significa che le persone che ne sono affette di programmi appositi (nella propria scuola di appartenen-
solito non hanno figli. Se il disturbo non viene eredita- za o in scuole speciali) in cui viene fornita una combina-
to, è difficile studiarne la componente genetica» Mar- zione di istruzione e di terapia cognitivo-comportamen-
win Schwalb, genetista molecolare, 1999. tale adattata ai loro particolari problemi. Uno di questi
programmi, la terapia cognitiva per l’integrazione so-
Un programma comportamentale recente che si è di- ciale, prevede di insegnare ai bambini una maggiore
mostrato molto efficace è il LEAP, o Learning Experien- flessibilità riguardo alle regole sociali, alla risoluzione di
ces an Alternative Program, specificamente studiato per problemi e alle scelte di comportamento (Sohn, Gray-
i bambini autistici in età prescolare (Kohler, Strain, son, 2005).
Goldstein, 2005). Il programma prevede l’integrazione L’insegnante lavora con gruppi di studenti affetti dal
di quattro bambini autistici in una classe di dieci bambi- disturbo di Asperger, riconoscendone pensieri ed emo-
ni normali. Questi ultimi imparano a servirsi del model- zioni, insegnando loro come affrontare i cambiamenti e
lamento e del condizionamento operante allo scopo di aiutandoli a sviluppare nuove abilità sociali e relaziona-
insegnare ai bambini autistici abilità sociali, di comuni- li. Il docente, inoltre, fa in modo che le abilità di nuova
cazione e di gioco. Si è constatato che in questo modo il acquisizione vengano applicate in tutti gli ambiti della
funzionamento cognitivo dei piccoli autistici migliora vita del soggetto, utilizzando tecniche come il teatro, il
notevolmente, così come le loro interazioni sociali con il gioco di ruolo e l’immaginazione visiva in sessioni di
gruppo dei pari e il comportamento ludico. Inoltre, i gruppo.
Approfondimento
PSICOANALISI E NEUROSCIENZE
L’autismo, o meglio i disturbi riconducibili allo spettro auti- «fortezza vuota», eretta difensivamente dal bambino sia
stico, appaiono di difficile comprensione per un duplice contro un mondo esterno carente e mortifero sia contro un
motivo. Innanzitutto, perché essi si situano al crocevia di mondo interno abitato da angosce catastrofiche, a «debo-
molteplici discipline, quali psicoanalisi, psichiatria e neuro- lezza piena» (Barale, Ucelli di Nemi, 2006). In altre parole, i
scienze. In secondo luogo, perché lo sviluppo delle attuali fenomeni dello spettro autistico sono da intendersi come
neuroscienze e delle tecniche di diagnosi funzionale e neu- peculiari modalità di essere-nel-mondo che si strutturano a
roimaging ha comportato un vero e proprio mutamento di partire da un’originaria difficoltà neurobiologica nella costi-
prospettiva. tuzione e integrazione degli stimoli di natura sociale. Essa
Una lettura attenta di tali fenomeni, e più in generale delle determina nel soggetto autistico, sia esso bambino sia esso
diverse forme in cui si declina la sofferenza psichica, non può adulto, una visione della realtà confusiva e indifferenziata e
prescindere dall’assumere un vertice osservativo intersog- l’attivazione di specifiche modalità organizzatrici dell’espe-
gettivo e dall’analisi dell’affettività, pur senza tralasciare i rienza che svolgono una funzione vicariante (ritualismi, ste-
recenti contributi apportati dalla neurobiologia cerebrale reotipie, routine più o meno elaborate). È importante sotto-
(Granieri, 2011). Nello specifico, questi ultimi hanno deter- lineare che non si tratta di un semplice funzionamento di-
minato, da un lato, l’abbandono della tradizionale visione fettuale, bensì di uno sviluppo ritardato e atipico (Williams
psicogenetica secondo cui l’autismo era una fissazione/re- et al., 2004; Charman, Howlin, 2003; Smith, Bryson, 1994;
gressione a una «normale fase autistica» dello sviluppo do- Rogers, 1999) che non comporta un’assenza dei legami af-
vuta a una sostanziale inadeguatezza dell’ambiente prima- fettivi, quanto piuttosto una sua tragica atipicità. In tale
rio, incapace di mitigare le angosce catastrofiche che popo- ottica, il riconoscimento e la comunicazione delle emozioni
lavano il mondo interno del bambino (Mahler, 1975). Dall’al- non sono semplicemente assenti nell’autismo, ma seguono
tro, hanno evidenziato come l’eziologia di tale disturbo sia invece vie diverse, peculiari e tortuose (Barale et al., 2009).
in realtà da ricercarsi in una vulnerabilità biologica sottostan- Centrale è nel soggetto autistico la ricerca di sensazioni:
te, intimamente connessa alle precoci esperienze con l’altro. l’altro viene concepito come un mero mezzo in grado di
I recenti contributi della neurofisiologia dell’intersoggettivi- fornire i vissuti enterocettivi che l’autistico anela (Tustin,
tà hanno, infatti, evidenziato come alla base della deficitaria 1981, 1983, 1988). Da questa prospettiva, i deficit riscon-
capacità di imitazione e sintonizzazione intersoggettiva che trabili nelle dimensioni affettive ed emozionali, così come la
caratterizza l’autismo siano presenti una difficoltà nel rico- strutturazione di modalità relazionali strumentali prive del
noscere e «decifrare» gli stimoli sociali, le espressioni mimi- riconoscimento empatico degli stati affettivi dell’altro che
che e gli aspetti prosodici della comunicazione (Hobson, caratterizzano l’autismo, appare volta esclusivamente alla
Ouston, Lee, 1988; Hobson, 2011). ricerca di sensazioni corporee enteroccetive e non dell’og-
La lettura dell’autismo passò, così, progressivamente da getto (Di Chiara, 1990, 2008).
Oltre a questi programmi di formazione, i genitori dei genitori anziani con figli autistici a basso funzionamen-
bambini autistici oggi dispongono di un numero sempre to, che hanno bisogno di un supporto costante.
maggiore di terapie individuali e di gruppi di supporto
volti a insegnar loro a gestire i bisogni e le difficili emo- 14.7.2 Ritardo mentale
zioni connesse alla disabilità di un figlio (Hastings, 2008). Ed Murphy, di 26 anni, spiega cosa significhi essere di-
Esistono, inoltre, numerose associazioni di genitori e di chiarati ritardati mentali nel Caso 14.5.
gruppi dove trovare sostegno emotivo e aiuto pratico.
C
per l’autismo, basati sull’attività a scuola e a casa, hanno os’è il ritardo mentale? È difficile da spiegare.
l’obiettivo di insegnare fin da subito ai bambini l’auto- Credo che voglia dire avere problemi a pensare.
aiuto e l’autogestione, oltre a capacità di vita autonoma, Certe persone credono di riuscire a capire con
sociali e lavorative, in modo da favorire l’integrazione una sola occhiata se una persona è ritardata. Chi pensa
nella comunità. Inoltre, attualmente, sono disponibili questo non lascia alla gente il beneficio del dubbio. Si
numerose residenze protette e laboratori protetti per giudica una persona dall’aspetto o da come parla o dai
adolescenti e giovani adulti autistici. Questi e altri pro- risultati dei suoi test, ma in realtà non si può mai sapere
grammi analoghi aiutano l’inserimento di questi soggetti cosa c’è davvero dentro quella persona (Bogdan, Taylor,
1976, p. 51).
nella comunità e costituiscono una sicurezza in più per i
Per buona parte della sua vita Ed era stato giudicato veda il Capitolo 3). I test sono costituiti da numerose
ritardato ed era vissuto in istituto. Diventato adulto, i domande e prove che si basano su diversi aspetti dell’in-
medici scoprirono che le capacità intellettive di Ed erano telligenza, come conoscenza, ragionamento e capacità di
in realtà superiori rispetto a quanto pensassero. Nel frat- giudizio. Si ritiene che il punteggio generale di un indi-
tempo, tuttavia, lui aveva vissuto l’infanzia e l’adole- viduo, o quoziente intellettivo (QI) indichi la capacità
scenza da ritardato, e le sue affermazioni rivelano il tipo intellettiva generale.
di difficoltà che si trovano ad affrontare le persone con Da molte parti viene messa in discussione la validità
questo disturbo. dei test del QI: ci si chiede se misurino effettivamente
ciò che dovrebbero misurare. La correlazione tra QI e
TRA LE RIGHE rendimento scolastico è piuttosto alta, circa .50, ossia
molti bambini con QI basso non vanno bene a scuola,
Hanno detto
come si può immaginare, mentre molti di coloro che
«I test d’intelligenza sono stati inventati per fare previ- hanno un QI elevato hanno risultati migliori (Sternberg
sioni sulle prestazioni scolastiche delle persone, niente et al., 2001). Allo stesso tempo, tale correlazione sugge-
di più. Se volessimo qualcosa che possa prevedere il risce che non si tratta di un rapporto perfetto: infatti, il
successo nella vita, dovremmo inventare un test com- rendimento scolastico di un bambino in particolare è
pletamente diverso» Robert Zajonc, psicologo, 1984. spesso inferiore o superiore rispetto a quanto parrebbe
indicare il suo QI. Inoltre non è stata adeguatamente va-
La definizione «ritardo mentale» è stata applicata a lutata l’accuratezza dei test del QI nella misurazione
una popolazione alquanto eterogenea, dai bambini rico- dell’intelligenza estremamente bassa, pertanto risulta
verati in istituto che si dondolano avanti e indietro per difficile valutare correttamente persone con grave ritar-
ore, ai giovani che lavorano dopo essere stati assunti nel- do mentale (Bebko, Weiss, 2006).
le categorie speciali, fino a uomini e donne che manten-
gono la propria famiglia facendo lavori semplici e non Ritardo mentale: disturbo caratterizzato da un fun-
impegnativi. Negli ultimi anni, la definizione meno stig- zionamento intellettivo e da un comportamento adat-
matizzante disabilità intellettiva o psichica è divenuta tivo molto al di sotto della media.
sinonimo di ritardo mentale in molti ambiti clinici. Fino Quoziente intellettivo (QI): punteggio ottenuto tra-
a 3 persone su 100 rientrano nei criteri diagnostici del mite test dell’intelligenza, che in teoria rappresenta la
disturbo (Brown et al., 2008; APA, 2000). Circa i tre capacità intellettiva generale di un individuo.
quinti sono maschi e nella stragrande maggioranza dei
casi sono considerati lievemente ritardati. I test di intelligenza presentano poi dei pregiudizi di
tipo socioculturale, come abbiamo visto nel Capitolo 3
TRA LE RIGHE (Gopaul-McNicol, Armour-Thomas, 2002). I bambini
Il programma Head Start cresciuti in famiglie di classe socioeconomica media e
alta tendono a essere avvantaggiati nei test, poiché sono
Gli studi indicano che il punteggio del QI e il rendimen- regolarmente esposti al tipo di linguaggio e di pensiero
to scolastico dei bambini delle categorie svantaggiate valutati dai test. Questi raramente misurano il «buon
possono migliorare, se l’ambiente in cui vivono viene
senso» necessario alla sopravvivenza delle persone che
arricchito di stimoli sin dalla più tenera età.
vivono in zone povere e ad alto tasso di criminalità, un
genere di know-how che richiede certamente delle capa-
Secondo il DSM-IV-TR, si può parlare di ritardo cità intellettive. Così, negli Stati Uniti i membri delle
mentale quando si ha un funzionamento intellettivo molto minoranze culturali e le persone per le quali l’inglese è
inferiore alla media, accompagnato da significative limi- la seconda lingua, per esempio, appaiono spesso svan-
tazioni del comportamento adattivo (APA, 2000). Quindi, taggiati in questi test.
oltre ad avere un QI basso (con un punteggio di 70 o infe-
riore), un individuo con ritardo mentale deve avere gravi TRA LE RIGHE
difficoltà in aree diverse: comunicazione, vita in famiglia, Un intervento malriuscito
autodeterminazione, lavoro o sicurezza (APA, 2000). I
Una delle sorelle del presidente John F. Kennedy, Rose-
sintomi inoltre devono manifestarsi prima dei 18 anni. mary, era affetta da lieve ritardo mentale. Negli anni
Sebbene questi criteri del DSM-IV-TR possano sembrare Quaranta, a 23 anni, le fu praticata una lobotomia che
semplici e chiari, la loro applicazione non è facile. la ridusse in stato vegetativo (Weil, 2005).
Approfondimento
alcune persone possono essere dichiarate affette da ritar- normali attività sia a casa che fuori. Sembra quindi che
do mentale anche a causa di difetti intrinseci dei test, la diagnosi di ritardo mentale sia più appropriata nel ca-
differenze culturali, disagio per la situazione o pregiudi- so di Jeffrey che in quello di Brian.
zio dell’esaminatore. Per valutare il comportamento adattivo sono state
ideate numerose scale. Ancora una volta, tuttavia, alcune
La valutazione del funzionamento adattivo persone hanno nella vita un funzionamento migliore di
Il diagnosta non può limitarsi unicamente a un punteg- quanto indicato dalle scale, mentre altre non raggiungo-
gio limite di QI pari a 70 per determinare se un individuo no un livello adeguato. Pertanto, per una diagnosi accu-
è affetto da ritardo mentale. Alcune persone, pur con QI rata del ritardo mentale, sarebbe opportuno osservare il
basso, sono comunque in grado di vivere autonomamen- funzionamento di ciascun individuo nel proprio ambien-
te e di avere un funzionamento adeguato, mentre per al- te quotidiano e prendere in considerazione sia il contesto
tre non è così. I casi di Brian e Jeffrey (Caso 14.6) illu- in cui egli vive che gli standard della comunità di appar-
strano la gamma di capacità adattive. tenenza. Anche in questo caso i giudizi potrebbero esse-
Brian sembra bene adattato al suo ambiente extrasco- re soggettivi, in quanto il clinico osservatore può non
lastico. I limiti di Jeffrey invece sono diffusi; oltre ad avere familiarità con gli standard di una particolare cul-
avere un QI basso, Jeffrey ha problemi ad affrontare le tura o comunità.
B
rian proviene da una famiglia a basso reddito. Il migliorare con l’età; terminata la scuola, alcuni vengono
suo funzionamento è sempre stato adeguato, sia dichiarati normali e riescono a vivere nella comunità
in casa che nella comunità. Si veste e mangia da senza particolari problemi (Sturmey, 2008). In generale
solo e bada a se stesso ogni giorno, fino a quando sua
svolgono lavori generici o poco specializzati.
madre non torna a casa dal lavoro. Gioca con i suoi
amici. A scuola, invece, Brian si rifiuta di partecipare e di TRA LE RIGHE
fare i compiti assegnati. In classe appare apatico, a volte
perso. Inviato dall’insegnante presso lo psicologo scola- Comunicare con gli animali
stico, ha ottenuto un punteggio di QI pari a 60. All’Acquario nazionale de L’Avana, Cuba, il contatto
diretto e regolare con delfini, tartarughe marine e fo-
Jeffrey proviene da una famiglia benestante. Ha raggiun- che ha aiutato molti bambini autistici e altri con ritardo
to in ritardo le tappe dello sviluppo, come stare seduto, mentale a diventare più indipendenti, spontanei e so-
alzarsi in piedi e dire le prime parole. Nei primi anni di cievoli.
vita ha iniziato uno speciale programma di stimolazione,
e a casa è stato sempre seguito e curato con attenzione. La ricerca ha collegato il ritardo mentale lieve soprat-
Eppure Jeffrey ha ancora difficoltà a vestirsi da solo e tutto a cause socioculturali e psicologiche, in particolare
non può essere lasciato senza sorveglianza in giardino, ad ambienti poveri e privi di stimoli, a interazioni inade-
perché potrebbe farsi del male o allontanarsi da casa. A guate genitori/figlio e a esperienze di apprendimento
scuola ha molti e gravi problemi. L’insegnante deve pro- insufficienti nei primi anni di vita (Sturmey, 2008;
cedere molto lentamente e seguirlo molto da vicino. A Stromme, Magnus, 2000). Tali rapporti sono stati osser-
6 anni Jeffrey aveva un QI di 60. vati nel corso di studi che mettevano a confronto am-
bienti svantaggiati e non (si veda la Figura 14.3). Alcu-
ni programmi di comunità prevedono l’invio di operato-
Quali sono le caratteristiche del ritardo mentale? ri domiciliari presso bambini con bassi punteggi di QI
La caratteristica più evidente del ritardo mentale è la per rendere più stimolante il loro ambiente, e spesso con
lentezza a imparare (Sturmey, 2008; Hodapp, Dykens, questi interventi il funzionamento dei bambini è miglio-
2003). Altre aree problematiche sono la capacità di at- rato. Se portati avanti per più tempo, i programmi di
tenzione, la memoria a breve termine, l’organizzazione e questo tipo sono utili anche per il rendimento scolastico
il linguaggio. Gli individui con ritardo mentale che sono e per la vita nell’età adulta (Sparling et al., 2005; Ra-
istituzionalizzati tendono più degli altri a presentare mey, Ramey, 2004, 1992).
questi limiti. Tali difficoltà potrebbero essere esacerbate
da un ambiente privo di stimoli e dall’interazione mini- Ritardo lieve: livello di ritardo mentale con QI com-
ma con il personale vigente in molti istituti. preso tra 50 e 70, in cui gli individui traggono benefi-
Il DSM-IV-TR descrive quattro livelli di ritardo men- cio dall’istruzione e da adulti sono in grado di provve-
tale: lieve (QI 50-70), moderato (QI 35-49), grave (QI dere a se stessi.
20-34) e gravissimo (QI inferiore a 20). L’Associazione Ritardo moderato: livello di ritardo mentale (QI com-
americana per il ritardo mentale (1992) preferisce invece preso fra 35 e 50) che consente ai soggetti di badare a
distinguere i vari tipi di ritardo mentale in base al livello se stessi e di avere una formazione professionale.
di sostegno richiesto dall’individuo: intermittente, limi-
Ritardo grave: livello di ritardo mentale (QI compreso
tato, esteso e massimo. fra 20 e 34) per il quale i soggetti richiedono una su-
pervisione attenta e possono imparare a eseguire lavo-
Ritardo mentale lieve ri semplici in ambienti strutturati e protetti.
Nella categoria del ritardo mentale lieve (QI 50-70) ri-
Ritardo gravissimo: livello di ritardo mentale (QI infe-
cade una percentuale compresa tra l’80 e l’85% di tutti
riore a 20) per il quale i soggetti hanno bisogno di
gli individui con ritardo mentale (Leonard, Wen, 2002;
strutture specializzate con assistenza e sorveglianza
APA, 2000). Sono definiti anche «ritardati educabili»
continue.
perché sono in grado di frequentare la scuola e di mante-
nersi da adulti. Il ritardo mentale lieve non viene identi- Sindrome di Down: forma di ritardo mentale causato
ficato in genere fino a quando i bambini non iniziano ad da un’anomalia del cromosoma 21.
andare a scuola. Gli individui tipicamente sviluppano
capacità comunicative, sociali e di gioco, ma possono Sebbene le cause principali del ritardo mentale lieve
avere bisogno di appoggio e di assistenza quando si tro- sembrino essere fattori socioculturali e psicologici, po-
vano in situazioni di stress, un limite che diviene sempre trebbero essere implicati anche alcuni fattori biologici.
più evidente quando l’impegno scolastico e sociale au- Gli studi suggeriscono, per esempio, che l’uso di alcol in
Figura 14.3 Ritardo mentale e classe socioeconomica. Il possono fruire di una formazione professionale e sono in
ritardo mentale lieve ha una maggiore prevalenza nelle classi grado di svolgere dei lavori generici o semispecializzati,
socioeconomiche più basse rispetto alle classi più abbienti. Vi-
ceversa, altre forme di ritardo mentale sono uniformemente anche sotto una supervisione. La maggior parte di questi
distribuite in tutte le classi. individui ha un funzionamento adeguato nella comunità,
se possono contare su un appoggio e una sorveglianza
26 costanti (Bebko, Weiss, 2006; APA, 2000).
QI 60-69 Circa il 3-4% delle persone con ritardo mentale ha un
24 ritardo grave (QI 20-34). In genere questi soggetti ma-
Numero di casi ogni 1000
dico inglese che la identificò per primo. Meno di 1 ogni ti sull’intelligenza e sullo sviluppo sono generalmente
1000 nati presenta la sindrome di Down, ma questa per- causati dall’appaiamento di due geni recessivi difettosi,
centuale aumenta di molto quando la madre ha più di 35 uno di ciascun genitore. Mentre un solo gene non avreb-
anni. Oggi per le donne gravide oltre i 30-35 anni è di be alcun influsso se fosse appaiato a un gene normale,
routine l’amniocentesi (esame del liquido amniotico nel l’appaiamento con un altro gene difettoso determina gra-
quale è immerso il feto) entro il quarto mese di gravidan- vi problemi per il bambino.
za per identificare la sindrome di Down e altre anomalie Il disturbo metabolico più comune nel ritardo menta-
cromosomiche. le è la fenilchetonuria (PKU), che colpisce 1 bambino su
Gli individui con la sindrome di Down hanno dei trat- 14.000. Alla nascita i bambini con PKU appaiono nor-
ti somatici caratteristici come testa piccola, faccia piatta, mali, ma il loro organismo non è in grado di trasformare
occhi allungati, zigomi alti e talvolta la lingua sporgente, l’aminoacido fenilalanina. La sostanza si accumula e
che impedisce loro di pronunciare le parole con chiarez- viene convertita in sostanze tossiche, causando ritardo
za. Spesso sono molto affettuosi con i familiari e per lo grave e diversi altri sintomi. Oggi è possibile effettuare
più hanno la stessa gamma di caratteristiche di persona- una diagnosi precoce della PKU in tutti i neonati e far
lità della popolazione in generale (Carr, 1994). seguire loro una dieta speciale prima dei tre mesi di età,
La sindrome di Down può essere causata da diversi che assicura lo sviluppo di un’intelligenza normale.
tipi di anomalie cromosomiche (Teicher et al., 2008). Il I bambini con la malattia di Tay-Sachs, un altro di-
tipo più comune (94% dei casi) è la trisomia 21, in cui sturbo metabolico causato dall’appaiamento di geni re-
l’individuo mostra tre cromosomi 21 anziché due (con il cessivi, perdono gradualmente il funzionamento menta-
cromosoma 21 soprannumerario in tutte le cellule le, la vista e l’abilità motoria entro i due-quattro anni e
dell’individuo). Nella maggior parte degli individui con alla fine muoiono. Una persona su trenta, tra gli ebrei
sindrome di Down il QI è compreso fra 35 e 55 (AAMR, ashkenaziti di origine europea, è portatrice del gene re-
2005). Spesso c’è un invecchiamento precoce e molti cessivo responsabile della malattia; pertanto, 1 coppia
hanno delle manifestazioni tipo Alzheimer intorno ai ebrea su 900 è a rischio di avere un figlio con la malattia
quarant’anni (Bebko, Weiss, 2006; Lawlor et al., 2001). di Tay-Sachs.
Gli studi indicano che la sindrome di Down e la demen-
za precoce spesso si verificano assieme, in quanto i geni Cause prenatali e legate al parto. Durante lo sviluppo
che la producono sono situati vicini sul cromosoma 21 del feto, alcuni problemi fisici della madre potrebbero
(Selkoe, 1991). rivelarsi pericolosi per la salute del nascituro (Bebko,
La sindrome dell’X fragile è la seconda causa cromo- Weiss, 2006; Neisser et al., 1996). Quando manca iodio
somica più comune del ritardo mentale. I bambini nati nella dieta di una donna gravida, per esempio, il bambi-
con un cromosoma X fragile (ossia un cromosoma X no può essere colpito da cretinismo, caratterizzato da
con un’anomalia genetica che lo predispone alla rottura anomalie della tiroide, ritardo di sviluppo, ritardo men-
e all’instabilità) presentano in genere un grado di disfun- tale e nanismo. Oggi il disturbo è raro, perché il sale in
zione intellettiva da lieve a moderata, compromissione commercio molto spesso è iodato. Inoltre, ai neonati con
del linguaggio e talora problemi comportamentali (Tei- questo disturbo vengono subito somministrati estratti ti-
cher et al., 2008; Eliez, Feinstein, 2001). Questi indivi- roidei per favorire uno sviluppo normale.
dui sono generalmente timidi e ansiosi (AAMR, 2005). Anche altri problemi prenatali possono causare ritar-
do mentale. Come abbiamo visto nel Capitolo 10, se la
TRA LE RIGHE madre ha assunto alcol in modo eccessivo in gravidanza
Sul cromosoma X può partorire un figlio con sindrome alcolico fetale, un
Il cromosoma 23, la cui anomalia causa la sindrome
insieme di gravi problemi tra cui uno scarso funziona-
dell’X fragile, è il cromosoma umano più piccolo. mento intellettivo. In realtà il livello massimo di alcol
consentito in gravidanza non è stato determinato dalla
Il cromosoma 23 determina il sesso dell’individuo ed è ricerca. Inoltre, alcune malattie contratte dalla madre in
quindi definito cromosoma sessuale. gravidanza, come la rosolia e la sifilide, per esempio,
Nei maschi la ventitreesima coppia di cromosomi è co- possono causare problemi nel nascituro, compreso il ri-
stituita da un cromosoma X e da un cromosoma Y. tardo mentale.
Nelle femmine la ventitreesima coppia di cromosomi è Anche le complicazioni al momento del parto posso-
costituita da due cromosomi X. no determinare ritardo mentale. Una prolungata assenza
di ossigeno (anossia) durante il travaglio o il parto può
causare danni al cervello e ritardo nel neonato. Infine,
Cause metaboliche. Nelle persone affette da disturbi anche se la nascita prematura non comporta necessaria-
metabolici la degradazione o la produzione di sostanze mente problemi a lungo termine per i bambini, la ricerca
chimiche è problematica. I disturbi metabolici con effet- ha rivelato che un peso alla nascita inferiore a 1,5 kg può
a volte essere collegata a un ritardo mentale (Neisser et Nel corso degli anni Sessanta e Settanta si è sviluppa-
al., 1996). ta una maggiore consapevolezza riguardo a queste tristi
condizioni e, nell’ambito del movimento di deistituzio-
Sindrome alcolico fetale: insieme di problemi del nalizzazione (cfr. Capitolo 12), si iniziò a fare in modo
bambino, tra cui scarso funzionamento intellettivo, che molti individui con ritardo mentale venissero dimes-
basso peso alla nascita, anomalie delle mani e del volto si da questi istituti (Beyer, 1991). In molti casi, queste
che derivano da una eccessiva assunzione di alcol da azioni avvennero senza una preparazione o una supervi-
parte della madre in gravidanza.
sione adeguata. Come gli schizofrenici dimessi dai cen-
State school (USA): istituzione pubblica per persone tri di cura, anche le persone con ritardo mentale furono
con ritardo mentale. reinserite nel loro territorio, ma in molti casi questo ten-
Normalizzazione: principio secondo il quale istituzio- tativo fallì e i malati dovettero essere nuovamente inter-
ni e strutture di comunità dovrebbero esporre le perso- nati.
ne con ritardo mentale a condizioni di vita e a oppor-
tunità simili a quelle esistenti per il resto della società. TRA LE RIGHE
Cambio di residenza
91.562 I bambini e gli adolescenti con ritardo mentale
Problemi dell’infanzia. Dopo la nascita, soprattutto fi- internati in grandi istituzioni statali nel 1964.
no ai sei anni, alcuni eventi e incidenti possono influire
sul funzionamento intellettivo e causare in certi casi ri- 1641 I bambini e gli adolescenti con ritardo mentale
tardo mentale. Particolarmente a rischio sono le intossi- che vivono attualmente in grandi istituzioni statali.
cazioni, i gravi traumi alla testa per incidenti o maltratta- (Breedlove et al., 2005)
menti, l’eccessiva esposizione ai raggi X e l’uso eccessi-
vo di certe sostanze (Evans, 2006). Per esempio, un Da allora le riforme in merito hanno condotto alla
grave avvelenamento da piombo, tramite l’assunzione di creazione di piccole istituzioni e vari tipi di residenze-
vernici a base di piombo o l’inalazione di gas di scarico protette (case famiglia, centri di reinserimento sociale,
delle automobili in quantità elevata, come pure le intos- sezioni staccate di grandi istituzioni, abitazioni indipen-
sicazioni da mercurio, radiazioni, nitriti e pesticidi, pos- denti) in cui si insegna l’autosufficienza, si dedica più
sono provocare ritardo mentale nei bambini. Alcune in- tempo alla cura del singolo paziente e si forniscono ser-
fezioni, inoltre, come la meningite e l’encefalite, posso- vizi educativi e assistenza sanitaria. Molte di queste si-
no portare a ritardo mentale se non vengono diagnostica- tuazioni seguono i principi della normalizzazione av-
te e curate tempestivamente (MFA, 2008; Baroff, Olley, viati da Svezia e Danimarca per prime; esse cercano di
1999). ricreare situazioni di vita simili a quelle vigenti nel resto
della società, routine flessibili e normali esperienze for-
Interventi per gli individui con ritardo mentale mative, comprese le opportunità per l’autodeterminazio-
La qualità della vita delle persone affette da ritardo men- ne, l’appagamento sessuale e la libertà economica (Ho-
tale dipende in gran parte da fattori socioculturali: dove dapp, Dykens, 2003).
vivono, con chi, come vengono educati, le opportunità di Attualmente la stragrande maggioranza dei bambini
crescita presenti nell’ambiente domestico e nella comu- con ritardo mentale vive in famiglia anziché in istituto.
nità. I programmi di intervento per questi individui cer- Quando diventano adulti e i loro genitori invecchiano,
cano di fornire residenze gradevoli e stimolanti, un’istru- tuttavia, la famiglia può non essere più in grado di forni-
zione adeguata, opportunità sociali ed economiche. Allo re il tipo di assistenza e le opportunità di cui ha bisogno
stesso tempo,con tali programmi si intende migliorare l’individuo. Una casa protetta diventa in alcuni casi
l’immagine di sé e aumentare per quanto possibile l’au- un’alternativa adeguata. La maggior parte delle persone
tostima delle persone con ritardo mentale. Quando que- adulte con ritardo mentale, e praticamente quasi tutte
sti bisogni fondamentali sono soddisfatti, in alcuni casi quelle affette da ritardo lieve, oggi vive in famiglia o in
possono essere utili anche dei trattamenti psicologici o una casa protetta (Sturmey, 2008).
biologici.
Qual è il programma educativo migliore? Poiché l’in-
Qual è il tipo di residenza migliore? Fino ad alcuni tervento tempestivo sembra promettente, i programmi
decenni fa, negli USA i bambini con ritardo mentale ve- educativi per gli individui con ritardo mentale dovreb-
nivano inviati dalle famiglie in istituti pubblici, le cosid- bero iniziare nei primi anni di vita. Ovviamente l’istru-
dette state school, il prima possibile. Questi luoghi, sor- zione adeguata dipende dal grado di ritardo del soggetto
ta di sovraffollati riformatori per disabili psichici, forni- (Bebko, Weiss, 2006; Patton et al., 2000). Vi è, tuttora,
vano un’assistenza di base, ma i bambini erano comun- un animato dibattito riguardante se sia più appropriato
que trascurati, spesso maltrattati, e isolati dalla società. l’inserimento dei bambini in età scolare in classi norma-
li o speciali (Hardman et al., 2002). L’istruzione spe- Come possono essere aumentate le opportunità di
ciale prevede classi composte solo da bambini con ritar- crescita personale, sociale e lavorativa? Le persone
do mentale, che seguono un programma apposito. Vice- hanno bisogno di sentirsi capaci e competenti per essere
versa, il mainstreaming o inclusione è l’inserimento in grado di progredire nella vita. Coloro che manifestano
dei disabili psichici in classi regolari di scolari non ritar- un ritardo mentale hanno più probabilità di sentirsi me-
dati. Nessuno dei due approcci si è però dimostrato net- glio se la loro comunità di appartenenza consente loro di
tamente superiore all’altro (Bebko, Weiss, 2006); pro- crescere e di fare delle scelte autonome. Ancora una vol-
babilmente l’inclusione è migliore per alcune aree ta i paesi leader in questo campo sono la Danimarca e la
dell’apprendimento e per certi bambini, mentre in altri Svezia, dove ha avuto origine il movimento di normaliz-
casi sono più consigliabili le scuole speciali (Cummins, zazione e dove sono stati creati club giovanili in cui le
Lau, 2003). persone con ritardo mentale sono stimolate ad assumersi
La preparazione dell’insegnante è un altro fattore dei rischi e a funzionare in modo autonomo (Flynn, Le-
che può fare propendere per la decisione di inserire un may, 1999; Perske, 1972). Special Olympics, il pro-
bambino con problemi in una scuola speciale o normale. gramma di allenamento per persone con disabilità intel-
Molti insegnanti affermano di non sentirsi preparati a lettiva, incoraggia i partecipanti a porsi degli obiettivi
gestire bambini con ritardo mentale, sia dal punto di vi- reali, a prendere parte alla vita della propria comunità e
sta dell’istruzione che del sostegno, specie quando vi a interagire socialmente con gli altri (Weiss et al., 2003).
sono anche altri problemi (Scheuermann et al., 2003).
Negli appositi corsi per gli insegnanti si affrontano pro- Istruzione speciale: approccio educativo per bambini
prio questi temi (Campbell et al., 2003). con ritardo mentale che prevede classi separate e
Gli insegnanti specializzati che lavorano con alunni un’istruzione mirata e specifica.
con ritardo mentale utilizzano in molti casi i principi del Mainstreaming: inserimento di bambini con ritardo
condizionamento operante per migliorarne l’autonomia mentale in classi scolastiche regolari. Detto anche in-
e la comunicazione, nonché le abilità sociali e scolasti- clusione.
che (Sturmey, 2008; Ardoin et al., 2004). Gli obiettivi di Laboratorio protetto: luogo di lavoro protetto e con
apprendimento vengono suddivisi in piccoli blocchi e si supervisione costante, che fornisce opportunità e for-
dà un rinforzo positivo ogni volta che viene acquisita mazione professionale a un ritmo e a un livello ade-
un’abilità. guati a persone con disabilità psichiche diverse.
chica. Contrariamente a quanto si crede, queste unioni stramento alla comunicazione, il trattamento e l’istru-
sono spesso felici e durature. Inoltre, sebbene alcuni di- zione dei genitori e l’integrazione nella comunità.
sabili psichici non siano sempre in grado di allevare dei Le persone con ritardo mentale presentano un’intelli-
figli, molti se la cavano bene, sia da soli che con l’assi- genza e una capacità adattiva significativamente al di
stenza di servizi di comunità o con l’aiuto di altri (Stur- sotto della media. Si calcola che circa 3 persone su
mey, 2008). 100 abbiano una forma di ritardo mentale. Il ritardo
Per concludere, gli adulti con ritardo mentale, di lieve, il livello più comune di ritardo mentale, è stato
qualsiasi grado, hanno bisogno della gratificazione per- ricondotto principalmente a fattori ambientali come la
sonale ed economica che deriva dall’avere un’occupa- mancanza di stimoli, interazioni inadeguate genitori-
zione (Kiernan, 2000). Molti lavorano in laboratori figlio ed esperienze di apprendimento insufficienti nei
protetti, luoghi di lavoro dove possono ricevere una for- primi anni di vita. Il ritardo mentale moderato, grave
mazione a un ritmo e a un livello adeguati alle loro capa- e gravissimo sono, invece, causati da fattori biologici,
cità. Dopo un periodo di formazione più o meno lungo, sebbene anche la famiglia e l’ambiente sociale abbia-
molte persone con ritardo lieve o moderato sono in gra- no un ruolo essenziale. Le cause biologiche principa-
do di svolgere anche lavori regolari (Moore, Flowers, li sono anomalie cromosomiche, disturbi metabolici,
Taylor, 2000). problemi prenatali, complicazioni al momento del par-
to, malattie e traumi nell’infanzia.
TRA LE RIGHE Gli attuali programmi di intervento rivolti persone con
Hanno detto disabilità psichica attribuiscono molta importanza al
fatto di risiedere in un luogo gradevole e stimolante,
«È un inganno affermare che i giovani siano felici, un
inganno realizzato ad opera di coloro che non lo sono
come potrebbe essere la casa di famiglia o un piccolo
più» W. Somerset Maugham, Schiavo d’amore, 1915. istituto, o ancora una casa protetta dove vengano ap-
plicati i principi della normalizzazione. Altri interven-
Sebbene negli ultimi trent’anni vi sia stato un netto ti importanti prevedono un’istruzione adeguata, tera-
miglioramento nella qualità dei programmi di formazio- pia per i problemi psicologici concomitanti e program-
ne per i disabili psichici, a tutt’oggi ve ne sono troppo mi di istruzione per la socializzazione, il sesso, il ma-
pochi. Di conseguenza la maggior parte di questi indivi- trimonio, l’essere genitori e la formazione professio-
dui non riceve una formazione adeguata, né dal punto di nale. Tuttora in ambito educativo si discute se sia
vista dell’istruzione né professionale. Sono necessari al- meglio per i disabili psichici frequentare scuole spe-
tri programmi perché più persone con problemi di ritar- ciali oppure essere inseriti in classi di studenti normo-
do possano sviluppare le proprie potenzialità, sia come dotati.
lavoratori che come esseri umani.
Sintesi
Disturbi solitamente diagnosticati per la prima vol- 14.8
ta nell’infanzia I CAMBIAMENTI PROPOSTI
I disturbi pervasivi dello sviluppo e il ritardo mentale NEL DSM-5
sono problemi che emergono molto presto e perdura-
no in genere per tutta la vita. Le persone con disturbo Nel 2011, la task force del DSM-5 ha suggerito una serie
autistico, il disturbo pervasivo dello sviluppo maggior- di cambiamenti importanti relativi ai disturbi analizzati
mente studiato, appaiono estremamente isolate dagli in questo capitolo. Primo, ha proposto l’eliminazione
altri, mostrano scarse capacità di comunicazione e si dell’intero gruppo «Disturbi solitamente diagnosticati
comportano in modo rigido e ripetitivo. Il disturbo di per la prima volta nell’infanzia, nella fanciullezza o
Asperger, anch’esso un disturbo pervasivo dello svi- nell’adolescenza.» Infatti, anche se molti disturbi hanno
luppo, è caratterizzato da una profonda compromis- inizio, naturalmente, nei primi anni di vita, la task force
sione sociale e, parallelamente, da livelli relativamen- ha concluso che i gruppi dovrebbero essere fondati sui
te elevati di funzionamento cognitivo e di capacità di sintomi e non sul periodo della loro manifestazione. Per
linguaggio. tale ragione ha proposto che tutte le categorie dei distur-
Le spiegazioni prevalenti per l’autismo individuano bi dell’infanzia e dell’adolescenza siano incluse in altri
tra i fattori causali i deficit cognitivi, come il non es- gruppi, alcuni nuovi e altri già presenti nel DSM-IV-TR.
sere in grado di sviluppare una teoria della mente, e Uno dei nuovi gruppi proposti è «Disturbi dello sviluppo
anomalie biologiche, come uno sviluppo anormale del neurologico», ossia i disturbi che comportano delle
cervelletto. Non esistono trattamenti in grado di tra- anormalità nella crescita e nello sviluppo del cervello.
sformare del tutto il modello autistico, ma molto si Basandosi sull’analisi delle ricerche svolte, la task force
può fare con i trattamenti comportamentali, l’adde- ha proposto di includere in questo gruppo il ritardo men-
tale, l’autismo, l’ADHD e i disturbi dell’apprendimento, alto funzionamento, mentre altri fossero modelli non
della comunicazione e della coordinazione. La task force connessi a un funzionamento di tipo autistico. Secondo
ha suggerito, inoltre, che anche la designazione «ritardo il DSM-5, ai primi individui sarebbe diagnosticato il di-
mentale», al fine di risultare più adeguata ai cambiamen- sturbo dello spettro autistico, mentre agli altri dei distur-
ti già avvenuti in altri ambiti o istituzioni, cambiasse in bi appartenenti a categorie diverse, ad esempio quello
«disturbo dello sviluppo intellettivo». Nel settore della appena proposto, il disturbo dell’interazione sociale. La
formazione, per esempio, attualmente si usa il termine task force ha suggerito che gli altri disturbi dell’infanzia
«disabilità intellettiva» e il principale gruppo di soste- e dell’adolescenza facciano parte di gruppi diversi. Ha
gno per le persone affette da tale disturbo, l’American consigliato, per esempio, di inserire il disturbo d’ansia di
Association of Mental Retardation (AAMR), ha di re- separazione nei «Disturbi d’ansia», il disturbo oppositi-
cente cambiato il proprio nome in American Association vo provocatorio e il disturbo della condotta in un nuovo
of Intellectual and Developmental Disabilities. Inoltre, gruppo «Disturbi da controllo degli impulsi distruttivi e
nel gruppo «Disturbi dello sviluppo neurologico», la ta- disturbi della condotta»; e l’enuresi e l’encopresi nel
sk force del DSM-5 ha consigliato di far convergere il gruppo «Disturbi della Evacuazione.» Infine, ha propo-
disturbo autistico, la sindrome di Asperger e il disturbo sto l’aggiunta di molte categorie nuove. Una, il disturbo
disintegrativo dell’infanzia associati in una sola catego- dirompente di disregolazione dell’umore, presenta un
ria, nei «disturbi dello spettro autistico». I criteri di que- modello con attacchi di collera ricorrenti ed emozioni
sta nuova categoria sono simili a quelli della categoria negative persistenti che si manifesta prima dei dieci an-
del disturbo autistico elencati nel DSM-IV-TR: la pre- ni. A questa categoria potrebbero appartenere la maggior
senza di deficit significativi nella comunicazione e parte dei bambini e adolescenti ai quali è stato diagnosti-
nell’interazione sociale, e modelli limitati e ripetitivi di cato il disturbo bipolare negli ultimi anni. Un’altra cate-
funzionamento. Fondendo queste tre categorie in una goria nuova, le ferite autoinflitte non-suicidarie, presen-
sola, la task force ha proposto, in realtà, l’eliminazione ta un modello di danni causati intenzionalmente al pro-
della categoria della sindrome di Asperger poiché era prio corpo, ad esempio ferite o lesioni. Questo modello
convinta che molti dei casi già diagnosticati come sin- può manifestarsi in persone di età diversa, ma è partico-
drome di Asperger fossero in realtà casi di autismo ad larmente frequente tra gli adolescenti.
Riflessioni critiche
1. Sebbene i ragazzi con disturbi psicologici siano più delle ragazze, nell’età adulta il rapporto si inverte e le donne con
problemi mentali sono più degli uomini. Come si potrebbe spiegare questa inversione?
2. I videogiochi violenti potrebbero avere un ruolo nell’indurre il disturbo oppositivo provocatorio, il disturbo della
condotta o altri problemi dell’infanzia e dell’adolescenza?
3. Quali effetti psicologici potrebbe avere il bullismo sulle vittime? Perché tanti individui riescono a superare il trauma
di essere stati vittima di bullismo e altri no?
4. Il tasso generale di arresti ripetuti di adolescenti inviati a centri di detenzione giovanile o di formazione è stato sti-
mato vicino all’80%. In che modo i centri stessi possono contribuire alle recidive?
5. Quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi delle scuole speciali e dell’inserimento in classi normali per i sogget-
ti con disabilità psichiche?
Parole chiave
Cervelletto, p. 424 Metilfenidato (Ritalin), p. 415
Disturbo autistico, p. 420 Normalizzazione, p. 433
Disturbo d’ansia di separazione, p. 405 Quoziente intellettivo (QI), p. 428
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività Ritardo grave, p. 430
(ADHD), p. 413 Ritardo gravissimo, p. 430
Disturbo della condotta, p. 409 Ritardo lieve, p. 430
Disturbo di Asperger, p. 422 Ritardo mentale, p. 428
Disturbo oppositivo provocatorio, p. 409 Ritardo moderato, p. 430
Encopresi, p. 419 Sindrome alcolico fetale, p. 433
Enuresi, p. 418 Sindrome di Down, p. 430
Istruzione speciale, p. 434 Sistema di comunicazione aumentativa, p. 426
Laboratorio protetto, p. 434 State school, p. 433
Ludoterapia, p. 407 Teoria della mente, p. 422
Mainstreaming o inclusione, p. 434
Domande di riepilogo
1. Quali sono i tassi di prevalenza e la distribuzione maschi/femmine dei vari disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza?
2. Quali sono i diversi tipi di ansia e di disturbi dell’umore del bambino e dell’adolescente? Quali sono attualmente le
spiegazioni più autorevoli e i trattamenti più usati per questi disturbi?
3. Descrivete il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta. Quali fattori contribuiscono a causare i
disturbi della condotta e come vengono trattati questi disturbi?
4. Quali sono i sintomi del disturbo da deficit di attenzione/iperattività? Quali sono i trattamenti attuali per questo
disturbo? Qual è la loro efficacia?
5. Cosa sono l’enuresi e l’encopresi? Come vengono trattati questi problemi?
6. Quali sono i sintomi del disturbo autistico e del disturbo di Asperger?
7. Quali sono le possibili cause dell’autismo? Quali sono gli obiettivi generali del trattamento dell’autismo e quali sono
gli interventi che si sono dimostrati più utili per i soggetti con questo disturbo?
8. Descrivete i diversi livelli del ritardo mentale.
9. Quali sono le cause del ritardo mentale lieve? Quali le cause del ritardo mentale moderato, grave e gravissimo?
10. Quale tipo di residenza, di programmi educativi, di trattamenti e di programmi di comunità sono utili per gli indivi-
dui con disabilità psichiche?
DISTURBI DELL’INVECCHIAMENTO
E COGNITIVI
H
arry aveva 58 anni e stava benissimo, almeno così […]. Fu la moglie a doversi progressivamente occupare di
sembrava […] Lavorava nell’impianto comunale farlo alzare, lavare e vestire ogni mattina. […]
per il trattamento delle acque reflue di un piccolo Le condizioni di Harry continuarono a peggiorare lenta-
centro e fu proprio al lavoro che si manifestarono i primi mente. Quando sua moglie era impegnata a scuola, la
segni della sua malattia mentale. Mentre stava cercando figlia stava con lui per alcuni giorni e i vicini offrivano il
di risolvere una piccola emergenza, si confuse sul corretto loro aiuto. Saltuariamente riusciva ad allontanarsi di casa
ordine nel quale dovevano essere spinte le leve che con- e vagava. In quelle occasioni salutava tutti quelli che in-
trollavano il deflusso delle acque e, per tale ragione, mi- contrava, sia i vecchi amici sia le persone che non cono-
gliaia di litri di liquami furono scaricati in un fiume. Poiché sceva con «Ciao, tutto bene». Di queste poche parole
Harry era un lavoratore scrupoloso ed efficiente, il suo consisteva la sua conversazione, anche se poteva ripetere
errore sembrò inizialmente inspiegabile, ma si finì per at- «bene, bene, bene» tante, tantissime volte. […] Dopo che
tribuirlo a un’influenza e si lasciò perdere. lasciò la caffettiera a sciogliersi sul fornello elettrico, sua
Molte settimane dopo, Harry tornò a casa con una teglia moglie, alla ricerca disperata di aiuto, lo accompagnò da
da forno che la moglie gli aveva detto di comprare, ma si un altro dottore per un’ennesima visita. Di nuovo risultò
era dimenticato di aver portato a casa una teglia identica che Harry stava bene. [Tuttavia] il dottore prescrisse una
due giorni prima. Quella stessa settimana, due sere dopo TAC [e alla fine concluse] che Harry era affetto dalla «ma-
andò a prendere la figlia al ristorante dove lavorava, forse lattia di Pick-Alzheimer», le cui cause erano sconosciute,
si era dimenticato che la figlia aveva cambiato i turni e che e che non vi era una cura efficace. […]
allora lavorava di giorno. Un mese dopo si mise a discu- Poiché Harry era un veterano di guerra […] poté essere
tere, cosa per lui alquanto insolita, con un dipendente ricoverato in un ospedale regionale per veterani a circa
della compagnia telefonica perché stava cercando di pa- 600 chilometri da casa […]. Cinque anni dopo l’incidente
gare una bolletta che aveva già pagato tre giorni prima. nel luogo di lavoro, [la moglie], disperata, accettò [questo]
[…] ricovero con riconoscenza. […]
Passarono alcuni mesi e la moglie di Harry era sempre più Nell’ospedale gli infermieri si occupavano di mettere Har-
incerta sul da farsi. Si rendeva conto che le sue condizio- ry a sedere su una sedia ogni giorno e si assicuravano che,
ni peggioravano, ma lei non riusciva ad aiutarlo; inoltre, aiutato dai volontari, mangiasse abbastanza. Tuttavia per-
Harry era sempre più risentito e talvolta si mostrava diffi- se peso e si indebolì. Piangeva quando sua moglie lo an-
dente nei confronti dei suoi tentativi. Continuava a insi- dava a trovare, ma non parlava e non manifestava con
stere di non avere nulla e che era lei a volerlo tenere co- nessun altro segno di riconoscerla. Un anno dopo, non
stantemente sotto controllo. […] Certe volte si arrabbiava, piangeva più. Per la moglie vederlo in quello stato era
delle piccoli esplosioni d’ira senza una causa evidente. […] insopportabile. Aveva appena compiuto sessantacinque
Ciò che risultava più difficile per la moglie era il fatto che anni quando, un giorno, un pezzo di pane gli andò di
Harry ridicesse sempre le stesse cose: raccontava spesso traverso, si ammalò di polmonite e questa malattia finì per
le storie del passato e certe volte ripeteva frasi singole e condurlo alla morte (Heston, 1992, pp. 87-90).
alcuni frammenti di dialoghi avuti di recente. Queste fra-
si erano decontestualizzate e gli argomenti non avevano Harry era affetto da una forma della malattia di Alzheimer,
alcun legame con la situazione. […] un disturbo che ormai quasi tutti conoscono. Questa pa-
A due anni dall’incidente all’impianto delle acque, Harry tologia, come è già accaduto in passato per altre malattie,
era un uomo del tutto diverso. La maggior parte del tem- sembra destinata a suscitare una paura generalizzata poi-
po sembrava preoccupato, di solito sul volto aveva un ché la diagnosi è terribile ed equivale a una condanna a
sorriso assente e quelle poche cose che diceva erano così morte. In passato erano tali le diagnosi di cancro, poi di
vaghe che non si riusciva a comprenderne il significato AIDS, ma nel trattamento di queste malattie la medicina
ha compiuto passi avanti notevoli e le persone che ne te dall’anziano come un evento traumatico di complessa
soffrono possono, oggi, nutrire delle speranze in possibi- elaborazione.
li miglioramenti. La malattia di Alzheimer, invece, è tutto- Il fatto che il moderno pensiero scientifico abbia raggiun-
ra incurabile e per lo più non esistono trattamenti, sebbe- to una visione condivisa che supera la necessità di stabili-
ne, come vedremo, i ricercatori stiano ora facendo enormi re un primato tra corpo e psiche non può che facilitare
progressi nella comprensione della sua natura e nel cer- una sua applicazione anche nelle realtà che hanno in ca-
care di bloccarne o almeno rallentarne la progressione. rico l’anziano divenuto fragile. Come dimostrano le osser-
La malattia di Alzheimer risulta particolarmente spaven- vazioni di numerosi casi clinici, l’intreccio tra biologia,
tosa non solo perché causa una morte fisica certa, ma genetica, rapporti familiari, sentimenti e affetti è comples-
anche perché determina, come nel caso di Harry, una len- so, ma onnipresente (Granieri, 2011). Lo spazio relazio-
ta morte psicologica: una demenza progressiva ossia il nale, così come quello della cura, non può essere abitato
deterioramento della propria memoria e delle facoltà co- unicamente dalle patologie, dai risultati ottenuti nei test,
gnitive ad essa correlate. Tra le numerose cause della de- dalle diverse condizioni cliniche e di vita concreta perché
menza, la malattia di Alzheimer è quella più comune. genererebbe profonda solitudine nella persona. Per mez-
Sebbene la demenza sia attualmente il problema psicolo- zo della ricerca e della clinica, tanto medica che psicolo-
gico maggiormente riscontrato nella popolazione anziana, gica, il binomio corpo-mente inteso in senso funzionale
essa non è affatto la sola. Il soggetto anziano, infatti, è può ampliare le conoscenze e quindi le ricadute nella te-
spesso portatore di patologie cronico-degenerative, sia rapia ed eventualmente nei farmaci da usare; tutto questo
che viva nella sua casa sia che risieda in una struttura, e senza mortificare nell’anziano il desiderio di significare,
richiede da parte dei caregivers o dal personale sociosa- insieme a una persona competente, ciò che gli sta acca-
nitario una specifica capacità di prendersi cura e di legit- dendo in termini di «deficit», per comprendere se ha an-
timare i suoi bisogni psicologici, siano essi di natura sani- cora un senso la speranza, pur sempre viva, di poter an-
taria o di tipo assistenziale. cora bastare a se stesso.
L’invecchiamento biologico, come è noto, comporta la per- Diversi autori afferenti al pensiero psicoanalitico, per
dita di strutture e funzioni dell’organismo. In questa ottica, esempio Bleger (1967), hanno sottolineato come i tempi
la «normalità» dell’anziano consiste in una minore riserva siano maturi per pensare in termini di patologia da deficit
funzionale e una maggiore fragilità rispetto al giovane. e hanno tratteggiato stati mentali propri di questa sinto-
Essa predispone, il più delle volte, all’insorgenza della ma- matologia poco simbolizzati, ineffabili e non esprimibili
lattia cronica e alla temuta compromissione dell’autono- con le parole che solitamente descrivono e portano in
mia. Diverse sono le patologie di questa fase della vita che campo gli affetti: difficili da maneggiare clinicamente,
procurano invalidità di varia entità e che necessitano di quindi, se non a fronte di una profonda formazione anche
specifiche forme di riabilitazione e dell’apprendimento di corporea dello psicologo clinico. Diverse sono le discipline
un nuovo stile di vita da parte della persona. psicologiche che, insieme a quelle neurologiche, hanno
Corpo e mente nascono, crescono e invecchiano in paral- consentito progressi enormi in questo ambito.
lelo, sino alla perdita dell’autosufficienza nei casi più gra- Si è ormai concordi sul fatto che l’anziano, paziente fra-
vi, con una reciproca influenza per certi versi conscia per gile affetto da pluripatologia, richiede un intervento per-
altri inconscia. sonalizzato. È la fragilità stessa a predisporre l’insorgenza
Il corpo, dal suo canto, ha un linguaggio fatto di appara- della malattia cronica che finisce per compromettere l’au-
ti, organi, cellule e funzioni biochimiche che spesso ri- tonomia del soggetto, e la cura non può certo prefigger-
sponde a postulati che i medici riescono a decifrare. È si lo scopo di guarire, quanto quello di mantenere o ripri-
ormai noto e condiviso scientificamente, però, che il cor- stinare l’autonomia dell’individuo; ma la parsimonia tera-
po elabora gli eventi e i risvolti emozionali ad essi con- peutica non giustifica l’astensionismo terapeutico nell’an-
giunti attraverso la modificazione della sua biologia in un ziano. La riabilitazione nella terza età persegue il raggiun-
movimento congiunto con la mente, tanto nello stato che gimento della migliore funzione residua auspicabile e
viene definito «salute», quanto in quello chiamato «ma- monitorizza la riorganizzazione possibile della vita dell’an-
lattia». La mente, peraltro, ha regole e codici propri, pro- ziano colpito da disabilità nel rispetto delle limitazioni
duce atti psichici quali la proiezione, l’introiezione, l’iden- motorie e cognitive sopraggiunte. Indispensabile a qual-
tificazione, che traduce in condotte familiari a psicologi, siasi approccio riabilitativo è l’accettazione da parte delle
psichiatri ecc. persone intorno a lui della sua diversità in modo da con-
Di fronte alla difficoltà e al dolore di sopravvivere agli dividere i bisogni primari di riconoscimento, accettazione
aspetti critici e ai conseguenti cambiamenti che le diverse e comprensione.
fragilità impongono nella vita dell’anziano, il corpo e la Solo se i diversi livelli della sofferenza dell’anziano posso-
mente invecchiati, spesso malati, reclamano insieme la no incontrare nella realtà istituzionale una rete di profes-
medesima attenzione, la stessa partecipazione affettiva sionisti formati, in grado di accogliere e curare i diversi
nell’ascolto di ciò che accade (Borgogno, 2004; Granieri, aspetti collegati alla paura di perdere l’autosufficienza e
2009). Tali fragilità e le trasformazioni che esse compor- di morire, i protocolli di cura incrementeranno la qualità
tano (psichiche, corporee e interpersonali) vengono vissu- di vita e degli interventi sulla persona avanti negli anni.
Figura 15.1 Ascesa progressiva. La percentuale di persone Ma gli stress non sempre determinano problemi psi-
di 65 anni e oltre negli Stati Uniti è aumentata di 11 volte nel cologici (Edelstein et al., 2008; Cherry et al., 2007); in-
corso del Novecento e si calcola che nel 2030 la percentuale di fatti, se alcune persone sviluppano delle difficoltà
persone anziane raggiungerà il 20% della popolazione.
nell’affrontare gli stress dell’età avanzata, altre trasfor-
mano i cambiamenti connessi all’incedere dell’età in
20 opportunità di apprendimento e crescita (Aldwin et al.,
64.925.000
(proiezione) 2006). Gli studi indicano che il 50% degli anziani po-
18 trebbero essere aiutati dai servizi di salute mentale, ma
meno del 20% può usufruirne. La psicogeriatria è l’am-
bito della psicologia che studia il benessere psicologico
16
delle persone anziane e si è sviluppata quasi interamente
negli ultimi 30 anni e attualmente meno del 4% di tutti
14 clinici lavora principalmente con le persone di età avan-
Percentuale della popolazione
me nel caso di Harry, sono molto spesso connesse all’in- depressione è quasi identica a quella dei giovani adulti,
vecchiamento, ma possono talvolta insorgere anche in perfino più bassa secondo certi studi. Tuttavia, tra le per-
individui più giovani. Le persone di età avanzata che sone anziane che vivono nelle case di riposo, aumenta
manifestano uno di questi problemi, spesso ne presenta- notevolmente (Carlson, Snowden, 2007).
no anche altri. Per esempio, molti pazienti affetti da de- Da molti studi è emerso che la depressione accresce
menza soffrono anche di depressione e ansia (Apostolo- le possibilità che un soggetto anziano sviluppi problemi
va, Cummings, 2008). medici gravi (Edelstein et al., 2008; Alexopoulos, 2005).
Per esempio, le persone anziane ipertese e depresse han-
no circa il triplo delle probabilità di essere colpite da ic-
15.2 tus rispetto agli anziani non depressi con gli stessi pro-
DEPRESSIONE IN ETÀ AVANZATA blemi. Parimenti, negli anziani depressi il recupero da
infarto, rottura del bacino, polmonite e altre infezioni o
La depressione è uno degli aspetti più ricorrenti negli malattie è più lento e più compromesso. Perciò non stu-
anziani. Essa presenta caratteristiche simili ai quadri de- pisce che tra gli anziani l’aumento della depressione cli-
pressivi riscontrabili nei soggetti più giovani, quali la nica sia connesso all’aumento del tasso di mortalità (Ho-
presenza di una profonda tristezza, vissuto di vuoto, bas- lwerda et al., 2007).
sa autostima, senso di colpa, pessimismo, alterazioni del Tra le persone in età avanzata, come abbiamo visto
ciclo sonno-veglia e dell’appetito. Questo disturbo è par- nel Capitolo 8, il suicidio è molto più frequente che tra
ticolarmente comune tra coloro che hanno vissuto un quelle più giovani e in questa fascia di età è spesso con-
trauma recente, come la perdita del coniuge o di un ami- nesso alla depressione (Vannoy et al., 2007). Tra i casi
co intimo, o l’insorgere di una malattia fisica grave di suicidi in Italia in un caso su 3 è un over 65 a togliersi
(Edelstein et al., 2008; Etaugh, 2008). la vita. La percentuale, secondo dati ISTAT, è pratica-
Complessivamente il 20% delle persone soffre di de- mente stabile negli anni. Il tasso complessivo dei suicidi
pressione in qualche momento dell’età avanzata (Knight negli Stati Uniti è di 12 persone su 100.000, mentre tra
et al., 2006; Blazer, 2002) e le donne ne soffrono in mi- gli anziani è di 19 persone su 100.000. In particolare,
sura maggiore. La percentuale degli anziani affetti da nella fascia di età 80-85 anni è di 27 persone su 100.000
e tra gli americani bianchi maschi con più di 85 anni è di
65 persone su 100.000 (NCHS, 2006; CDC, 2001).
Gli individui più anziani, al pari dei più giovani adul-
ti, possono essere aiutati dalla terapia cognitivo-compor-
tamentale, della terapia interpersonale di matrice psico-
CASO 15.1 dinamica, dai farmaci antidepressivi o da una combina-
A
veva 83 anni [Oscar], era sposato ed era affetto zione di questi approcci (Knight et al., 2006; Alexopou-
da disturbo depressivo maggiore […] Disse che los, 2005). Si è constatato che con le terapie, sia indivi-
un anno, un anno e mezzo prima di iniziare la duali sia di gruppo, più della metà dei pazienti depressi
cura, era morto suo fratello e nei mesi successivi erano migliora. Al contempo, risulta talora difficile utilizzare
morti due suoi amici d’infanzia. In seguito a queste per- gli antidepressivi in modo efficace e non dannoso, poi-
dite, Oscar […] era diventato sempre più pessimista. Con
ché nell’età avanzata il fisico reagisce ai farmaci in mo-
riluttanza, ammise «Ho perfino pensato di porre fine
do diverso (Rubin, 2005; Sadavoy, 2004). Inoltre, tra gli
alla mia vita…»
anziani, l’uso degli antidepressivi può causare con mag-
Nel corso […] della cura [Oscar] parlò della sua relazione
con il fratello. Raccontò di quanto fosse rimasto scon-
giore probabilità danni cognitivi (Edelstein et al., 2008).
volto nell’assistere al suo deterioramento fisico a causa
di una lunga malattia. Descrisse la scena nel letto di TRA LE RIGHE
morte del fratello e l’attimo «in cui spirò». Si sentì in
Genere e indice di mortalità
colpa per non aver potuto assicurargli il tipo di servizio
funebre che suo fratello avrebbe desiderato. […] Suc- In Italia i vedovi e le vedove che hanno più di sessanta-
cessivamente, nel corso della terapia, riesaminò anche i cinque anni di età sono 3.636.915.
diversi aspetti della sua relazione con i suoi due amici 3,8 milioni di vedove in Italia
scomparsi. Si mostrò triste per la fine di un lungo perio-
do dell’esistenza passato insieme […] La sua vita consi- 0,7 milioni di uomini vedovi in Italia
steva delle visite a casa del fratello e delle gite con i suoi 11,1 milioni di vedove negli Stati Uniti
amici […] [Mentre] sua moglie lo aveva spinto a frequen-
2,6 milioni di vedovi negli Stati Uniti
tare altri amici e le loro famiglie, per lui era diventato
sempre più difficile farlo perché era sempre più depres- (Istituto nazionale di statistica (ISTAT) 2010; Etaugh,
so (Hinrichsen, 1999, p. 433). 2008; U.S. Census Bureau, 2005)
Approfondimento
disturbo diventano frequenti e causano un così grande di- ricordo. Gli episodi si verificano nel primo terzo del sonno
sagio da richiedere una cura. Gli incubi aumentano nei pe- notturno. Se vengono svegliate durante l’episodio sonnam-
riodi di stress. bulico restano confusi per un po’ di tempo, e se non si in-
Le persone affette dal disturbo da terrore nel sonno si sve- terviene, alla fine tornano a letto. I sonnambuli di solito rie-
gliano improvvisamente nel primo terzo del periodo princi- scono a evitare gli ostacoli, possono salire le scale e svolge-
pale del sonno notturno in uno stato di notevole agitazione, re attività complesse in uno stato apparentemente privo di
spesso anche gridando. Sono in uno stato di panico, spesso emozioni. Durante tali episodi, possono anche verificarsi
sono disorientate e hanno la tachicardia. I terrori notturni degli incidenti, ad esempio, in certi casi, si può inciampare,
appaiono più frequentemente nei bambini e scompaiono battere contro un mobile o perfino cadere da una finestra.
durante l’adolescenza. Fino al 5% di bambini può essere affetto da questo disturbo
Le persone con il disturbo da sonnambulismo, in genere e il 40% ha episodi occasionali di sonnambulismo (Wickwi-
bambini, si alzano dal letto e si mettono a vagare, senza re et al., 2008; APA, 2000). Di solito, il sonnambulismo
essere coscienti di quello che fanno e senza conservarne il scompare entro i 15 anni.
ci su ricetta e il 40% di farmaci senza prescrizione medi- anziane rispetto a quelle giovani e con l’età in molti schi-
ca. In realtà, agli anziani sono prescritti il doppio dei far- zofrenici i sintomi si attenuano (Meeks, Jeste, 2008). Nel-
maci rispetto ai più giovani, e l’individuo medio anziano le persone che hanno sofferto per 30 anni o di più di schi-
prende quattro farmaci prescritti e due farmaci senza ri- zofrenia può avere luogo un miglioramento, come dimo-
cetta medica (Edelstein et al., 2008; Wilder-Smith, 2005), stra il caso del matematico John Nash, che ricevette il
perciò il rischio di confondere i farmaci o la posologia è Premio Nobel nel 1994 e la cui vita viene narrata nel libro
alto (Cooper et al., 2005). Per cercare di aiutarli ad af- A Beautiful Mind, da cui è stato tratto il film omonimo.
frontare questo problema, i medici e i farmacisti spesso Un altro tipo di disturbo psicotico tra gli anziani è il
cercano di semplificare le cure, informare i pazienti più disturbo delirante, in cui gli individui sviluppano delle
anziani sulle prescrizioni, chiarire le istruzioni e insegna- convinzioni false, ma non bizzarre. Questo disturbo è
re loro a stare attenti agli effetti collaterali (Rubin, 2005). raro nella maggior parte dei gruppi di età (circa 3 casi
D’altronde, ai medici stessi deve essere in parte attribuita ogni 100.000 persone), con una prevalenza superiore
la responsabilità di un uso errato dei farmaci prescritti, sia nella popolazione anziana (Chae, Kang, 2006). Gli an-
per la prescrizione di troppi farmaci a pazienti anziani sia ziani con disturbo delirante possono sviluppare la con-
per il loro abbinamento poco meditato (Spinewine et al., vinzione profonda di essere perseguitati: ritengono infat-
2005; Wilder-Smith, 2005). ti che gli altri, spesso membri della famiglia, medici o
Un altro problema connesso ai farmaci, apparente- amici, cospirino contro di loro, li ingannino, li spiino
mente in crescita, è il cattivo uso nelle case di cura di oppure li calunnino. Spinti da queste idee, possono di-
farmaci molto forti. La ricerca suggerisce che ad almeno ventare molto irritabili, collerici, apparire depressi o per-
il 30% dei residenti in case di cura negli Stati Uniti ven- fino intraprendere azioni legali. Non è chiaro perché il
gono somministrati farmaci antipsicotici, nonostante il disturbo aumenti tra le persone anziane, ma alcuni clini-
fatto che molti individui non siano affatto psicotici (La- ci suggeriscono che l’incremento sia connesso a proble-
gnado, 2007). Sembra che questi farmaci, forti e in alcu- mi di udito, isolamento sociale, stress crescente o mag-
ni casi pericolosi, siano spesso somministrati per calma- giori difficoltà economiche vissute da molti di loro.
re e riuscire a tenere a bada i pazienti.
Sintesi
Disturbi dell’età avanzata
15.5 I problemi degli anziani sono spesso connessi a perdi-
DISTURBI PSICOTICI IN ETÀ te affettive e ad altri stress e cambiamenti che si ac-
AVANZATA compagnano all’invecchiamento. Metà degli anziani
trarrebbe beneficio dai servizi di salute mentale, però
La percentuale di persone anziane con sintomi psicotici meno del 20% può usufruirne. In questa fascia di età,
è più alta rispetto a quella riscontrata nei più giovani uno dei problemi mentali più diffuso è la depressione,
(Broadway, Mintzer, 2007). Tra gli anziani questi sinto- ma gli anziani possono soffrire anche di disturbi d’an-
mi sono in genere causati da problemi medici come il sia. Una percentuale annua tra il 4% e il 6% ha pro-
delirium e la demenza (che saranno affrontati nella pros- blemi connessi all’alcol e molti altri fanno un cattivo
sima sezione), ma possono anche essere dovuti alla uso dei farmaci prescritti. Inoltre, alcuni anziani sono
schizofrenia o al disturbo delirante. affetti da disturbi psicotici come la schizofrenia o il
In realtà, la schizofrenia è meno comune nelle persone disturbo delirante.
CASO 15.2
I
l 25 novembre 1901 una […] donna priva di una storia medico pronunciò il suo nome per intero, Signora Auguste
personale o familiare di malattia mentale fu fatta rico- D______, e le chiese di scriverlo, la paziente scrisse appena
verare dal marito in un ospedale psichiatrico di Franco- «Signora» e poi ebbe bisogno che il medico ripetesse il
forte, in Germania, costretto a prendere tale decisione a resto.
causa delle manie e dei vuoti di memoria di cui soffriva da Il medico ripeté nuovamente il nome. La paziente scrisse
alcuni mesi. Auguste D. aveva avuto inizialmente delle «Augu» e di nuovo si fermò.
esplosioni di rabbia, seguite da una serie di problemi di Quando Alzheimer la stimolò per la terza volta, riuscì a scri-
memoria. Diventò sempre più incapace di trovare le cose vere per intero il suo nome e l’iniziale «D» prima di rinun-
in casa e cominciò a compiere errori mai fatti in cucina. ciare definitivamente dicendo al medico «Mi sono persa».
Quando arrivò allo Städtische Irrenanstalt, l’ospedale di La sua condizione non migliorava. Era evidente che non vi
Francoforte per i malati di mente e gli epilettici, la sua era nulla che qualcuno in quell’ospedale o in un altro po-
condizione era grave e bizzarra. Il medico responsabile, il tesse fare per la signora D. se non garantire la sua incolu-
dirigente Alois Alzheimer, iniziò la sua scheda con questi mità e assicurarle delle condizioni di vita e igieniche il più
appunti… possibile confortevoli per il resto dei suoi giorni. Nel corso
È seduta sul letto con un’espressione indifesa. dei quattro anni e mezzo successivi, la signora D. divenne
«Come si chiama?» sempre più disorientata, delirante e incoerente. Spesso
«Auguste». appariva anche ostile.
«Il cognome?» «I suoi gesti mostravano una completa impotenza», anno-
«Auguste». tò Alzheimer successivamente in un trattato. «Aveva un
«Qual è il cognome di suo marito?» disorientamento spazio-temporale. Di tanto in tanto affer-
«Auguste, penso». mava di non capire nulla, di sentirsi confusa e completa-
«Da quanto tempo è qui?» mente persa. […] Spesso urlava per ore e ore con una
(Sembra che stia cercando di ricordarselo). voce spaventosa.»
«Tre settimane». Nel novembre 1904, tre anni e mezzo dopo essere stata
Era il secondo giorno di ricovero. Il dottor Alzheimer, un colpita dalla malattia, Auguste D. era allettata, incontinen-
neuropatologo e clinico di trentasette anni, […] osservava te e per lo più immobile. […] Degli appunti risalenti all’ot-
nella sua nuova paziente un notevole insieme di sintomi: tobre 1905 indicano che era costantemente raggomitola-
grave disorientamento, capacità di comprensione ridotta, ta in posizione fetale, con le ginocchia sul petto, mormo-
afasia (difficoltà nel parlare), paranoia, allucinazioni, e tali rava, ma era incapace di parlare, e per mangiare doveva
difficoltà nella memoria a breve termine che, quando il essere imboccata (Shenk, 2001, pp. 12-14).
zheimer possano vivere anche per 20 anni, il periodo tra può essere diagnosticata con certezza solo dopo la morte
la manifestazione della malattia e la morte ha una durata (Julien, 2008; APA, 2000), quando i mutamenti nella
in genere di 8-10 anni (Julien, 2008; Soukup, 2006). So- struttura cerebrale, ossia l’eccesso di agglomerati
litamente inizia con lievi problemi di memoria, cali di neurofibrillari e di placche senili possono essere
attenzione e difficoltà nel linguaggio e nella comunica- sottoposti a un esame microscopico. Gli agglomerati
zione (Apostolova, Cummings, 2008). Con il progredire neurofibrillari, de���������������������������������������
positi proteici intercellulari dell’ip-
dei sintomi, l’ammalato ha difficoltà nel portare a termi- pocampo e di certe altre aree cerebrali, si sviluppano con
ne compiti complessi o ricordare impegni importanti e, l’invecchiamento (si veda la Figura 15.3), ma nei mala-
alla fine, è incapace anche di svolgere compiti semplici, ti di Alzheimer il loro numero è particolarmente alto. Le
non possiede più i ricordi lontani nel tempo e anche la placche senili sono depositi sferici di una piccola
sua personalità spesso cambia in maniera molto evidente molecola, detta proteina beta-amiloide, che si forma ne-
(per esempio, un uomo può diventare insolitamente ag- gli spazi intercellulari nell’ippocampo, nella corteccia
gressivo). cerebrale e in certe altre aree cerebrali, come anche in
È possibile che i malati di Alzheimer neghino inizial- alcuni vasi sanguigni delle aree limitrofe. La formazione
mente il problema, ma presto diventano ansiosi e depres- delle placche è un processo connesso all’invecchiamen-
si per la loro condizione mentale, e appaiono in molti to, ma anche queste nei malati di Alzheimer sono in
casi anche estremamente agitati. Nel Caso 15.3 riportia- quantità eccessiva (Selkoe, 2002, 2000, 1992). Non è
mo la descrizione che compie una donna della Virginia ancora chiaro se il numero elevato di agglomerati e di
della sua perdita progressiva di memoria con l’avanzare placche contribuisca a causare la malattia di Alzheimer
della malattia. oppure sia una conseguenza di altri processi degenerativi
Con l’accentuarsi dei sintomi della demenza, gli am- che si verificano nel cervello delle persone affette da
malati di Alzheimer sono sempre meno consapevoli dei questo disturbo (Meyer-Luehmann et al., 2008;
loro deficit. Nelle fasi estreme del disturbo si isolano O’Connor et al., 2008).
dagli altri, sono sempre più confusi su tempo e spazio,
vagano e mostrano di possedere una capacità limitatissi- Agglomerati neurofibrillari: depositi proteici inter-
ma di giudizio. Alla fine diventano del tutto dipendenti cellulari che si formano con l’invecchiamento. Nei ma-
da altre persone. Possono perdere quasi completamente lati di Alzheimer questi agglomerati sono presenti in
ogni tipo di conoscenza acquisita e non riconoscere nep- numero elevato.
pure il viso delle persone più care. Diventano sempre più Placche senili: depositi sferici della beta-amiloide che
inquieti la notte e si addormentano spesso durante il si formano negli spazi intercellulari del cervello e in cer-
giorno (Edelstein et al., 2008; Tractenberg et al., 2005). ti vasi sanguigni con l’invecchiamento. Le persone con
Nelle ultime fasi del disturbo, gli ammalati richiedono l’Alzheimer hanno un numero elevato di queste plac-
assistenza costante. che.
Le vittime dell’Alzheimer in genere conservano uno
stato di salute abbastanza buono fino alle fasi finali della
malattia. Con il peggioramento della loro salute mentale, Quali sono le cause genetiche della malattia di Al-
però, essi diventano meno attivi e passano molto tempo zheimer? La malattia di Alzheimer sembra avere spesso
seduti o distesi a letto (Apostolova, Cummings, 2008); una base genetica (Geldmacher, 2009). Dei geni partico-
di conseguenza, sono più esposti ad alcune patologie, lari, secondo alcuni studi, sono responsabili della produ-
come la polmonite, che li può condurre alla morte. Ogni zione di certe proteine (proteina precursore della beta
anno negli Stati Uniti muoiono 71.000 persone a causa amiloide (beta-APP), presenilina e interleuchina-1).
della malattia di Alzheimer che è, perciò, la settima cau- Molti teorici ritengono che alcune famiglie trasmettano
sa di morte del paese (CDC, 2008). mutazioni, ossia forme anomale, di quei geni facendo
Nella maggior parte dei casi, la malattia di Alzheimer aumentare la probabilità della formazione di placche e
agglomerati e lo sviluppo della malattia di Alzheimer
(Jia et al., 2005; Doran, Larner, 2004; Farlow et al.,
2001). Studi genetici hanno connesso certi tipi di malat-
CASO 15.3 tia di Alzheimer anche a difetti dei cromosomi 1, 14, 19
S
pessissimo vago alla ricerca di qualcosa che ritengo e 21 (Apostolova, Cummings, 2008).
importante, ma poi, dopo un po’, dimentico cosa
stavo cercando […]. Una volta che quel pensiero Quali sono le cause strutturali e biochimiche della
scompare, non mi ricordo più nulla e non posso fare malattia di Alzheimer? Per comprendere la malattia di
niente altro se non vagare per cercare di immaginare Alzheimer, anche se vi sono fattori predisponenti geneti-
cos’era quella cosa tanto importante (Shenk, 2001, p. ci o di altro tipo, è necessario conoscere le anomalie ce-
43).
rebrali che la scatenano. Ossia, quali anomalie nella
Figura 15.3 Invecchiamento del cervello. Nell’età avanzata il cervello subisce dei cambiamenti che influenzano le funzioni co-
gnitive come la memoria, l’apprendimento e, in qualche misura, il ragionamento. Questi stessi cambiamenti nel cervello si verificano,
ma in modo più accentuato, nei malati di Alzheimer.
Approfondimento
La chirurgia cerebrale può creare problemi di memoria più all’amigdala e all’ippocampo. In quegli anni l’importanza di
specifici. Il caso più famoso di perdita di memoria causata da queste aree cerebrali nella formazione dei ricordi non era
un intervento chirurgico è stato quello di un uomo chiamato nota. A partire dal giorno dell’intervento, H.M. soffrì di una
H.M. dai ricercatori (Kensinger et al., 2001). Nel 1953, H.M., grave amnesia anterograda. Per il resto della sua vita, circa
affetto da epilessia, subì un intervento chirurgico in cui fu- cinquanta anni, fu incapace di riconoscere o ricordare tutte
rono rimossi parzialmente i suoi lobi temporali insieme le persone che incontrò dopo l’intervento.
provoca un’aggregazione della proteina beta-amiloide cognitivo può continuare a essere normale nelle aree del
simile alle placche presenti nel cervello dei malati di Al- cervello che non sono state colpite dall’ictus, mentre nei
zheimer (Turkington, Harris, 2009, 2001). malati di Alzheimer i deficit cognitivi sono molto ampi.
Un’ulteriore spiegazione avanza l’ipotesi che il piom- La demenza vascolare causa una percentuale di casi di de-
bo, uno dei metalli responsabili dell’inquinamento menza che oscilla dal 10 al 30% (Sadock, Sadock, 2007;
dell’ambiente, possa contribuire allo sviluppo della ma- Corey-Bloom, 2004). Alcuni individui sono affetti sia dal-
lattia di Alzheimer (Ritter, 2008). Il piombo è stato eli- la malattia di Alzheimer sia dalla demenza vascolare.
minato dai prodotti petroliferi tra il 1976 e il 1991 deter-
minando una diminuzione dell’80% dei livelli di piombo Demenza vascolare: demenza causata da un inci-
nel sangue; tuttavia coloro che oggi sono in età avanzata, dente cerebrovascolare o ictus che limita il flusso san-
sono stati esposti ad alti livelli di piombo negli anni Ses- guigno in certe aree del cervello. Detta anche demen-
santa e Settanta, respirando costantemente i gas di scari- za multi-infarto.
co delle automobili: questa esposizione può aver dan- Depressione mascherata: è caratterizzata dai tradi-
neggiato o distrutto molti neuroni. Numerosi studi sug- zionali sintomi cognitivi e affettivi sono sostituiti da
geriscono che l’assorbimento di piombo e di altri inqui- sintomi somatici che «mascherano» appunto la caduta
nanti risalente a periodi passati può ripercuotersi succes- del tono dell’umore. In tale ottica, il dolore cronico in
sivamente sul funzionamento cognitivo degli individui diverse parti del corpo, la presenza di disturbi gastro-
(Ritter, 2008; Schwartz, Stewart, 2007). enterici o genitourinari tipicamente riscontrate negli
Infine, per spiegare la malattia di Alzheimer sono sta- anziani, possono essere letti come epifenomeni di an-
te formulate altre due ipotesi. Una è la teoria autoimmune. gosce inelaborate.
Molti ricercatori, basandosi su certe irregolarità presenti
nel sistema immunitario dei malati di Alzheimer, hanno La malattia di Pick, un disturbo raro che colpisce i
ipotizzato che i cambiamenti nelle cellule cerebrali che lobi frontali e temporali, presenta un quadro clinico si-
invecchiano possano scatenare una risposta autoimmune mile alla malattia di Alzheimer ed è possibile distinguer-
(ossia, un attacco errato del sistema immunitario contro la da quest’ultima solo con un’autopsia. La malattia di
se stesso) (Zipp, Aktas, 2006). L’altra spiegazione è la Creutzfeldt-Jakob, un’altra causa della demenza, produ-
teoria virale. Poiché la malattia di Alzheimer somiglia ce, tra gli altri sintomi, degli spasmi muscolari. Questa
alla malattia di Creutzfeldt-Jakob, un’altra forma di de- malattia, come abbiamo già detto, è causata da un virus
menza scatenata da un virus ad azione lenta, alcuni ricer- ad azione lenta che può rimanere per anni nel corpo in
catori propongono che un virus simile potrebbe causare uno stato di latenza prima dello sviluppo della malattia
la malattia di Alzheimer (Doty, 2008; Prusiner, 1991), che, una volta conclamata, ha un decorso rapido. La
anche se un virus di questo tipo non è stato trovato nel malattia di Huntington è un disturbo ereditario progres-
cervello delle vittime dell’Alzheimer. sivo che causa un’alterazione nel corso del tempo della
memoria, insieme a un mutamento di personalità e di
Altre forme di demenza umore. Le vittime della malattia di Huntington hanno
La demenza può essere causata anche da numerosi altri anche problemi motori (contrazioni e spasmi dolorosi).
disturbi (Apostolova, Cummings, 2008). La demenza va- La malattia di Parkinson, un disturbo neurologico a de-
scolare, conosciuta anche come demenza multi-infarto, corso progressivo lento caratterizzato da tremori, rigidi-
può far seguito a un incidente cerebrovascolare, o ictus, tà e problemi di equilibrio, può causare demenza soprat-
durante il quale si interrompe il flusso sanguigno in aree tutto nelle persone anziane o nello stadio avanzato della
specifiche del cervello con conseguente danno di queste malattia. Infine, i casi di demenza possono essere causa-
aree. In molti casi, il paziente non si accorge neppure ti anche da disturbi infettivi virali o batterici (come
dell’ictus. La demenza vascolare, come la malattia di Al- l’HIV e l’AIDS, la meningite e la sifilide), da disturbi
zheimer, è progressiva, ma i suoi sintomi iniziano all’im- convulsivi, dall’abuso di droghe o da agenti inquinanti
provviso e non gradualmente. Inoltre, il funzionamento come mercurio e monossido di carbonio.
Approfondimento
Individuare e prevenire la demenza Julien, 2008). Inoltre, molti gruppi di ricerca stanno ora
La maggior parte dei casi di malattia di Alzheimer, come cercando di sviluppare degli strumenti in grado di iden-
abbiamo già visto, può essere diagnosticata con certezza tificare le persone che potrebbero con maggiore probabi-
assoluta solo dopo la morte, con un’autopsia. Tuttavia, lità sviluppare la demenza. Una linea promettente di la-
la scansione cerebrale, rivelando le anomalie cerebrali, voro giunge dagli studi svolti sul cervello da Lisa Mo-
viene attualmente usata come uno strumento per indivi- sconi e dai suoi colleghi (Mosconi et al., 2008; de Leon
duarla e spesso fornisce agli specialisti una maggiore et al., 2007). Usando un tipo particolare di scansione
sicurezza nella diagnosi (Apostolova, Cummings, 2008; PET, questo gruppo di ricerca ha esaminato l’attività in
certe parti dell’ippocampo in decine di anziani parteci- dalla FDA (Food and Drug Administration). Nel 2007,
panti alla ricerca e ha poi condotto degli studi di follow- la FDA ha approvato anche un cerotto per la sommini-
up di questi individui anche per 24 anni. (L’ippocampo strazione transdermica di uno di questi farmaci, la
svolge un ruolo centrale nella memoria a lungo termine.) rivastigmina, (Hitti, 2007). I clinici pensano che questi
Alla fine, il 43% dei partecipanti allo studio mostrava farmaci possano essere utili soprattutto per i pazienti
dei deficit cognitivi di media entità (demenza di gravità nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer o per quelli
media) o la malattia di Alzheimer conclamata. I ricerca- con deficit cognitivi medi. Anche la vitamina E, da assu-
tori hanno scoperto che gli individui che svilupparono mersi sia da sola sia in combinazione con uno di questi
questi deficit cognitivi avevano mostrato un’attività più farmaci, sembra contribuire a rallentare il declino cogni-
bassa dell’ippocampo nella loro PET iniziale rispetto ai tivo delle persone con demenza di media gravità (Sano,
partecipanti che non avevano problemi di questo tipo. 2003). Su diversi altri possibili trattamenti farmacologi-
Dall’analisi delle PET particolari, effettuate alcuni anni ci si stanno attualmente conducendo delle ricerche.
prima dell’insorgere dei sintomi, era possibile prevedere I farmaci di cui abbiamo parlato sono prescritti dopo
i deficit cognitivi medi con una precisione pari al 71% e che una persona ha sviluppato un deficit cognitivo me-
la malattia di Alzheimer con una precisione dell’83%. dio o la malattia di Alzheimer. Molti gruppi di ricerca
Come vedremo tra poco, gli interventi più efficaci per stanno ora cercando di rendere i soggetti immuni alla
la malattia di Alzheimer e per altri tipi di demenza sono malattia (Bussière et al., 2004). In una linea simile, nu-
quelli volti a prevenire quei problemi o almeno quelli merosi studi suggeriscono che alcune sostanze possono
praticati all’insorgere del disturbo. È chiaro, allora, che è aiutare a prevenire o a ritardarne l’insorgere. Per esem-
necessario possedere degli strumenti per identificare i pio, una serie di ricerche ha indicato che le donne che
disturbi il prima possibile, preferibilmente anni prima hanno preso dopo la menopausa per anni estrogeni, gli
del manifestarsi dei sintomi. E questo è ciò che rende i ormoni sessuali femminili, hanno il 50% di probabilità
progressi della ricerca nell’individuazione e nella dia- in meno di ammalarsi di Alzheimer (Kawas et al., 1997);
gnosi così interessanti. altre ricerche sembrano indicare che l’uso di farmaci
antinfiammatori non-steroidei come l’ibuprofene e il
TRA LE RIGHE naprossene (principi attivi presenti in Moment, Antalgil,
Centro per il benessere cognitivo Cibalgina, Naprorex, Aleve e in altri antidolorifici) pos-
sa contribuire a ridurre il rischio della malattia di Al-
Numerosi programmi di comunità con attività rivolte
ad anziani prevedono oggi la creazione di centri per la zheimer, sebbene le scoperte della ricerca su questa pos-
salute cognitiva, in cui gli utenti si servono del compu- sibilità siano contraddittorie (Julien, 2008).
ter per esercitarsi con programmi per la memoria e co-
TRA LE RIGHE
gnitivi. I clinici sperano che la «calistenica cognitiva» di
questo tipo aiuti a prevenire o ad arrestare certi sinto- Più stimoli per un cervello più sano
mi dell’invecchiamento. I ricercatori hanno scoperto la presenza di meno plac-
che e agglomerati nel cervello di topi di laboratorio che
vivono in un ambiente stimolante, ad esempio con gio-
Quali trattamenti vengono praticati per curare la cattolini da addentare, ruote girevoli e tunnel, rispetto
demenza? a quelli che vivono in un ambiente meno stimolante
I trattamenti per i problemi cognitivi causati dalla malat- (Lazarov et al., 2005).
tia di Alzheimer e dalla maggior parte delle altre forme
di demenza si sono rivelati nel migliore dei casi di aiuto In alcuni casi, con i malati di Alzheimer sono stati
modesto. Un approccio diffuso è l’uso di farmaci che utilizzati trattamenti cognitivi con qualche successo
agiscono sull’acetilcolina e il glutammato, i neurotra- temporaneo (Sadock, Sadock, 2007; Knight et al., 2006).
smettitori che svolgono un importante ruolo nella me- In Giappone, per esempio, molti malati frequentano re-
moria. Tra questi farmaci vi sono la tacrina (nome com- golarmente delle lezioni durante le quali svolgono calco-
merciale Cognex), il donepezil (Aricept), la rivastigmina li semplici e leggono ad alta voce componimenti e ro-
(Exelon), la galantamina (Reminyl) e la memantina manzi. I sostenitori di questo approccio affermano che
(Namenda). In alcuni malati di Alzheimer che assumono questo esercizio mentale aiuta a riattivare quelle aree del
questi farmaci si sono rilevati miglioramenti lievi nella cervello connesse alla memoria, al ragionamento e al
memoria a breve termine e nella capacità di ragionare, giudizio. Tale convinzione sembra confermata da alcune
come anche nell’uso del linguaggio e nella loro capacità ricerche secondo le quali le attività cognitive possono
di coping quando sono sotto pressione (Apostolova, davvero aiutare a prevenire o a ritardare l’insorgere di
Cummings, 2008; Julien, 2008). Sebbene questi farmaci deficit cognitivi medi o la malattia di Alzheimer in certi
arrechino benefici ridotti e comportino talvolta un alto individui (Meyers, 2008). Da uno studio svolto su 700
rischio di possibili effetti dannosi, sono stati approvati ottantenni è emerso che i partecipanti alla ricerca che
Approfondimento
avevano svolto attività cognitive per un periodo di cin- terapeuti comportamentali usano una combinazione di
que anni (per esempio scrivere lettere, leggere libri o esercizi di gioco di ruolo, modellamento e pratica per
giornali, assistere a concerti o a rappresentazioni teatra- insegnare ai membri della famiglia come e quando ap-
li) sviluppavano con minore probabilità l’Alzheimer ri- plicare il rinforzo per creare dei comportamenti più posi-
spetto ai partecipanti inattivi (Wilson et al., 2007). tivi.
Con i malati di Alzheimer sono stati utilizzati anche Assistere i malati di demenza può comportare un im-
interventi comportamentali, ma con modesto successo. pegno notevole per i parenti prossimi (Sadock, Sadock,
Gli approcci si concentrano in genere sul mutare le abi- 2007; Cummings, 2005), i quali si occupano di quasi il
tudini quotidiane dei malati che risultano stressanti per 90% di tutte le persone affette da demenza (Alzheimer’s
la famiglia, ad esempio vagare la notte, perdere il con- Association, 2007; Kantrowitz, Springen, 2007) (si veda
trollo della vescica, esigere un’attenzione costante e ave- la Figura 15.4). È difficile prendersi cura di qualcuno
re una cura personale inadeguata (Knight et al., 2006). I che progressivamente diventa più smarrito, indifeso e
Figura 15.4 Il familiare di cui ci si prende cura. Le persone menza, nei quali vengono forniti programmi e attività di
che prestano la propria assistenza alla propria madre sono il trattamento durante il giorno ai pazienti ambulatoriali
36%, alla propria suocera l’11% e ai nonni il 16%.
che tornano a casa la sera. Sono state realizzate inoltre
molte strutture residenziali con assistenza in cui i malati
Altro parente 10% Non parente di demenza vivono in appartamenti accoglienti, ricevo-
13% no il controllo necessario e prendono parte ad attività
Coniuge 6% che arrecano più gioia e stimoli alle loro vite. Gli studi
indicano che queste strutture spesso aiutano a rallentare
il declino cognitivo dei residenti e accrescono la loro
Padre 8% gioia di vivere.
TRA LE RIGHE
Madre
36% Rapporti sociali
Suocera
11% Consapevoli che le persone anziane continuano ad
avere bisogno di rapporti e di stimoli sociali, molte case
di riposo hanno creato dei programmi di visita rivolti a
Nonno/a 16% studenti. L’espressione interessata sul viso dei residenti
mentre discutono con gli studenti è ben diversa dai
Fonte: adattato da Kantrowitz e Springen, 2007; Alzheimer’s volti persi e assenti che spesso caratterizzano gli anzia-
Association, 2007. ni ricoverati in case di riposo e di cura prive di stimoli.
ca, cognitiva e comportamentale con un successo li- lungo termine, un’espressione generica che si può riferi-
mitato. Affrontare i bisogni di coloro che si occupano re variamente ai servizi offerti fuori della famiglia in ap-
dell’assistenza è ora considerato un elemento impor- partamenti con supervisione parziale, in un complesso
tante del trattamento. Inoltre, sono in aumento gli ap- abitativo per anziani in cui risiedono persone con pro-
procci socioculturali come le strutture di cura diurne. blemi di salute medi o in case di riposo in cui le cure
mediche e l’assistenza sono disponibili costantemente.
La qualità della cura in queste residenze varia ampia-
15.7 mente.
PROBLEMI RIGUARDANTI Nel 2006, in Italia, oltre il 19% della popolazione an-
LA SALUTE MENTALE DELLE ziana risiedeva costantemente in case di riposo o struttu-
PERSONE ANZIANE re socio-assistenziali (ISTAT, 2010). Questo dato fa
pensare che molti adulti di età avanzata possano vivere
Il progredire dello studio e del trattamento delle persone con il timore di essere «mandati via». Hanno paura di
anziane pone oggi i clinici di fronte a tre punti nodali doversi trasferire, perdere l’indipendenza e vivere in una
preoccupanti: i problemi affrontati dagli anziani apparte- sorta di ospedale. Molti hanno inoltre il problema del
nenti a gruppi razziali ed etnici minoritari, l’inadegua- costo della degenza in tali strutture (Papastavrou et al.,
tezza dell’assistenza a lungo termine e il bisogno di un 2007) poiché l’assistenza costante è dispendiosa e le ret-
approccio alla cura medica volto al mantenimento della te delle case di cura aumentano costantemente. La pre-
salute in un mondo che invecchia (Gallagher-Thompson, occupazione per problemi di questo tipo potrebbe rive-
Thompson, 1995). larsi molto dannosa per la salute mentale degli anziani e
Primo, la discriminazione razziale ed etnica (si veda causare depressione e ansia, come anche conflitti fami-
il Capitolo 2) è un problema che molti negli Stati Uniti liari.
subiscono da tempo, soprattutto gli anziani (Utsey et al., Infine, i medici ritengono che la generazione attuale
2002). Essere anziano e membro di un gruppo minorita- di giovani adulti dovrebbe assumere un approccio volto
rio viene considerato una sorta di «rischio doppio» da a salvaguardare la salute o a promuovere il benessere
molti osservatori. Le donne anziane di gruppi minoritari nel corso del processo di invecchiamento (Meyers,
corrono talvolta il cosiddetto «rischio triplo» visto che 2008; Aldwin et al., 2006). In altre parole, sono racco-
molte più donne vivono sole, sono vedove e povere. La mandati comportamenti volti a mantenere la salute men-
razza, l’etnia e il genere dei pazienti più anziani devono tale e fisica quali: evitare il fumo, fare pasti equilibrati e
essere presi in considerazione dai clinici quando tentano sani, svolgere regolarmente attività fisica, conservare
di diagnosticare e curare i loro problemi di salute menta- relazioni sociali positive e avvalersi di programmi per la
le (Knight et al., 2006; Sadavoy et al., 2004). gestione dello stress e per la salute mentale (Cherry et
Alcuni anziani dei gruppi minoritari devono affronta- al., 2007; Peterson, 2006). Vi è una crescente convinzio-
re barriere linguistiche che ostacolano la cura della salu- ne che gli adulti di età avanzata si adattino più rapida-
te fisica e mentale. Altri possono avere convinzioni cul- mente ai mutamenti e agli eventi negativi se la loro salu-
turali che impediscono loro di usufruire di alcuni servizi. te fisica e psicologica è buona.
Inoltre, molti membri dei gruppi minoritari non hanno
fiducia nelle istituzioni dell’etnia dominante o non cono- 15.7.1 Prospettiva psicodinamica
scono i servizi di salute fisica e mentale che sono sensi- Come si è detto, l’invecchiamento rappresenta un pro-
bili alla loro cultura e ai loro bisogni particolari (Ayalon, cesso che influenza ogni persona fin dalla nascita, un
Huyck, 2001). Di conseguenza, è comune per i membri processo dinamico, universale e inevitabile, che com-
anziani di gruppi razziali ed etnici minoritari affidarsi in porta nel soggetto profonde modificazioni biologiche,
gran parte a familiari o ad amici per i rimedi e la cura cognitive, affettive e relazionali. Spesso si è soliti inter-
della salute. pretare tale fase della vita secondo una prospettiva cen-
Oggi, tra il 10 e il 20% di persone anziane vive con i trata sui deficit, siano essi, mnestici, cognitivi di deam-
figli o altri parenti, di solito per i crescenti problemi di bulazione o relazionali. Tuttavia tale lettura non tiene
salute (Etaugh, 2008). Negli Stati Uniti, questo tipo di conto appieno della compente psicologica del soggetto
sistemazione abitativa è più comune per le persone an- anziano, limitandosi a vedere tale periodo come un de-
ziane appartenenti a gruppi etnici minoritari che per gli clino inesorabile che finisce con la morte.
americani bianchi anziani. La probabilità di vivere con i Nella prospettiva psicoanalitica, al contrario, occorre
figli è più alta tra gli asiatici americani anziani, meno prestare particolare attenzione agli aspetti inconsci che
alta tra gli afroamericani e gli ispanoamericani, e lo è caratterizzano tutte le fasi dell’esistenza umana e, quin-
ancora meno tra gli americani bianchi (Etaugh, 2008; di, anche l’invecchiamento. Spesso l’anziano non è in
Armstrong, 2001). grado di concepire in maniera evolutiva l’avanzare
Secondo, molti anziani hanno bisogno di assistenza a dell’età e le conseguenti modificazioni psicofisiche che
Approfondimento
esso comporta. In tali situazioni si assiste a un progressi- Sé come incapace, inferiore e debole, non in grado di
vo disinvestimento emotivo rispetto al futuro e a una affrontare né la realtà esterna né i pericoli provenienti
graduale riduzione della capacità di agency. Ciò finisce dal suo stesso corpo, che vengono vissuti in modo mi-
col far sì che l’anziano si releghi in una posizione di pas- naccioso (Bleichmar, 1986). In altre parole, la perdita di
sività e di fissità, sviluppando vissuti depressivi che pos- funzioni investite narcisisticamente causa nell’anziano
sono assumere diverse forme. lo sviluppo di una sintomatologia ansioso-depressiva
In particolare, l’avvicinarsi della morte genera nel che spesso si accompagna a una posizione di passività
soggetto anziano intensi vissuti mortiferi, che si manife- nei confronti dell’incedere del tempo.
stano sotto forma di depressione dell’umore, sentimenti Le Gouès (1975) afferma che i quadri depressivi che
di impotenza, di vuoto e di rabbia. Nello specifico, il caratterizzano la vecchiaia possono assumere tre diffe-
vissuto di impotenza appare intimamente connesso renti tipologie di espressione: depressione per la perdita
all’impossibilità di «ricalibrare» il desiderio in relazione dell’oggetto esterno, depressione per la ferita narcisisti-
alle reali risorse egoiche (capacità cognitive, affettive, ca e depressione per la disarmonia relazionale. A pre-
espressive e strumentali) e, di conseguenza, alla sua scindere dalla forma in cui la depressione si manifesta
mancata realizzazione. Similmente, i vissuti di rabbia nell’anziano, appare qui importante ricordare che l’ac-
per la propria condizione, appaiono derivare dallo scarto cettazione emotivo-affettiva determina il grado di fun-
esistente tra ciò che si è stati e che inevitabilmente non si zionamento cognitivo, influenzando così le performan-
può più essere. ce dei soggetti. In altre parole, i quadri depressivi posso-
Nella terza età, la genesi di tali vissuti è intimamente no apparire in forme diverse, talvolta «mascherate», si
collegata alla realtà esterna, una realtà spesso traumati- pensi per esempio a quei pazienti affetti da pseudode-
ca, che il soggetto fatica ad accettare ed elaborare: si menza.
pensi per esempio alle malattie gravi e invalidanti, al
dolore fisico, alla morte del coniuge o di persone care o Pseudodemenza:quadro clinico caratterizzato da un
ancora alle situazioni di abbandono e/o di dipendenza deterioramento cognitivo che in realtà sottende una
dall’altro. depressione sotto-soglia o non diagnosticata. Esso dif-
Occorre ricordare che vi sono casi in cui l’affetto de- ferisce dalla demenza per: insorgenza improvvisa, pro-
pressivo lascia il posto all’ansia. A tal proposito Bleich- gressione rapida, consapevolezza dei deficit, disturbi
mar afferma che tale vissuto «deriva dalla sensazione della memoria, enfasi della disabilità, comportamento
incongruo alla gravità del deficit, risposte «globali»
che ha il soggetto di sentirsi in pericolo in seguito alla
(per esempio «non so»), assenza di variazioni nottur-
perdita di un oggetto sentito fino ad allora come protet-
ne, umore depresso, frequenti sintomi vegetativi, pre-
tore, o in seguito alla perdita di fiducia nella sua capacità cedenti psichiatrici, rischio di suicidio (Trabucchi,
di affrontare diversi tipi di minacce» (Bleichmar, 1997, 1998).
p. 42). In tale ottica, le preoccupazioni ipocondriache e
le ansietà circa il proprio futuro, tipiche del soggetto an- Per far fronte a tali vissuti i soggetti anziani possono
ziano, derivano dal vissuto di impotenza che finisce con ricorrere a due differenti modalità: alcuni negano onni-
l’invadere la sfera affettiva e le rappresentazioni menta- potentemente le angosce mortifere e i vissuti di rabbia e
li. Ecco allora che si struttura una rappresentazione del vergogna narcisistica che popolano il loro mondo inter-
no; altri, invece, regrediscono in una posizione di dipen- Potremmo quindi concludere dicendo che l’obiettivo
denza, in cui instaurano fantasie salvifiche nei confronti di colui che invecchia è dunque mantenere un senso di
delle persone che si prendono cura di loro, siano esse il integrità e coesione del Sé; in questo modo il «divenire
coniuge, i figli o il personale paramedico. vecchi» permetterà al soggetto di includere anche aspetti
I primi, tenderanno allora a protrarre le abitudini e gli positivi di questa fase dell’esistenza. Per poter invec-
stili di vita anche durante la vecchiaia, incapaci di elabo- chiare serenamente occorre allora conservare in se stessi
rare l’entrata in una nuova fase della loro esistenza e, di ciascuna delle età della propria vita – ancoraggio sano a
conseguenza, l’uscita dai ruoli consueti e familiari, si una dimensione profonda del Sé – e integrarle tra loro,
pensi per esempio al procrastinare l’uscita dal mondo ovvero prendere coscienza del tempo che passa e delle
lavorativo e, quindi, dal ruolo lavorativo che ci connota trasformazioni che condizionano il corpo e la mente, e
e identifica per molti anni della nostra vita. capire che il bruco deve sparire affinché la farfalla possa
prendere il volo (Quinodoz, 2009).
TRA LE RIGHE
Durata diversa della vita Sintesi
Problemi riguardanti la salute mentale delle per-
78 anni: durata media della vita umana
sone anziane
200 anni: durata della vita di alcuni molluschi Nello studiare e trattare i problemi dell’età avanzata,
150 anni: durata della vita di alcune tartarughe giganti i clinici si sono occupati di tre problemi: le difficoltà
90 anni: durata della vita dell’orca marina
dei membri anziani di gruppi minoritari razziali ed
etnici, le inadeguatezze dell’assistenza a lungo termi-
50 anni: durata della vita dei pipistrelli ne e la necessità di salvaguardare la salute da parte dei
13 anni: durata della vita dei canarini giovani adulti.
2 anni: durata della vita dei topi
24 giorni: durata della vita dei vermi
17 giorni: durata della vita delle mosche 15.8
I CAMBIAMENTI PROPOSTI
Nei secondi, invece, la fantasia della morte imminen- NEL DSM-5
te comporta la destrutturazione di alcune funzioni psi-
chiche e il passaggio a un funzionamento più arcaico in Nel 2011, la task force del DSM-5 ha proposto di inseri-
cui l’Es, con le sue pulsioni e la sua atemporalità, s’im- re i disturbi cognitivi analizzati in questo capitolo in un
pone violentemente nello psichismo del soggetto. In gruppo definito «Disturbi neurocognitivi». Questa desi-
questi casi, si assiste alla necessità del soggetto di in- gnazione rende evidente che alcuni tipi di disfunzione
staurare un profondo legame psico-corporeo con un og- cerebrale sono sempre presenti in questi disturbi e cau-
getto prescelto, un legame teso a ri-creare l’ultima diade sano dei deficit cognitivi. La task force ha suggerito solo
(de M’Uzan, 2005). È evidente qui il rimando al legame cambiamenti minimi per la categoria del delirium, ma ha
che il bambino instaura con la madre, di cui l’oggetto espresso due proposte chiave per le categorie caratteriz-
rappresenta il sostituto simbolico. zate dai sintomi di demenza. Primo, ha suggerito di eli-
Queste due modalità, però, appaiono modalità disfun- minare proprio il termine «demenza» poiché, secondo la
zionali, che non permettono all’anziano di compensare i task force, questo termine ha assunto un significato stig-
ruoli perduti acquisendone di nuovi, di sviluppare la cul- matizzante e umiliante nella nostra società. Perciò, oltre
tura, la curiosità per il sapere e gli interessi durevoli, ad aver proposto di sostituire il termine «ritardo menta-
nuove reti amicali e uno scambio intergenerazionale le» a causa della connotazione sempre più negativa, ha
connotato affettivamente, elementi questi che possono suggerito per la stessa ragione di sostituire «demenza»
essere letti come specifiche condotte di resilienza che con «disturbo neurocognitivo maggiore». Di conseguen-
l’anziano attiva al fine di contrastare in modo efficace e za, secondo questa proposta, la categoria nota nel DSM-
adattivo le rappresentazioni di paura, inutilità e rabbia IV-TR come demenza tipo Alzheimer sarebbe designata
che l’età che avanza genera (Ardern et al., 1998). nel DSM-5 «disturbo neurocognitivo maggiore associa-
to alla malattia di Alzheimer». Similmente, la categoria
Resilienza: rappresenta un processo attraverso il qua- del DSM-IV-TR della demenza vascolare diventerà nel
le un soggetto colpito da un evento traumatico può DSM-5 il «disturbo neurocognitivo maggiore associato
mettere in atto, proprio a partire da questo, la capacità alla malattia vascolare». La seconda proposta più impor-
di scoprire e intraprendere nuovi atteggiamenti e com- tante della task force è stata l’aggiunta di una nuova ca-
portamenti, trasformando, laddove ciò sia possibile, gli tegoria al DSM-5, il disturbo neurocognitivo lieve. In
ostacoli in potenzialità. questo capitolo è stato utilizzato il «decadimento cogni-
tivo lieve» per descrivere i sintomi lievi tipo demenza, mento cognitivo. Talvolta, un intervento precoce può
quelli che potrebbero rivelare una fase iniziale della ma- contribuire a rallentare un decadimento cognitivo ulte-
lattia di Alzheimer o di un altro disturbo cognitivo. La riore, mentre, come avete visto, gli interventi tardivi nel-
task force ha concluso che questo tipo di sintomi della la malattia di Alzheimer e in altri disturbi neurocognitivi
fase iniziale dovrebbero essere considerati un disturbo tendono a rivelarsi in genere di poco aiuto. Coerente-
diverso per due ragioni. Primo, le persone con questi mente con la designazione di disturbi neurocognitivi
sintomi hanno spesso bisogni clinici sostanziali, ma pos- maggiori, i vari disturbi lievi sarebbero designati distur-
sono ancora rimanere indipendenti. Secondo, l’esistenza bo neurocognitivo lieve associato alla malattia di Al-
di una categoria distinta può meglio incoraggiare gli in- zheimer, disturbo neurocognitivo lieve associato alla
dividui a cercare aiuto nella fase iniziale del deteriora- malattia vascolare e così via.
Riflessioni critiche
1. L’invecchiamento conduce necessariamente alla depressione e ad altri problemi psicologici? Quali tipi di comporta-
menti, preparazione e attività possono aiutare un individuo ad affrontare l’età avanzata con tranquillità, se non con
uno stato d’animo positivo?
2. Quali cambiamenti nella pratica clinica, nella formazione dei pazienti o nelle interazioni familiari potrebbero oppor-
si al problema sempre più diffuso tra gli anziani del cattivo uso dei farmaci prescritti?
3. Gli sviluppi attuali della ricerca suggeriscono che si potrebbe riuscire a identificare le vittime della malattia di Alzhei-
mer molti anni prima che la memoria cominci a mostrare danni evidenti. Sarebbe meglio sapere o ignorare di poter
sviluppare una malattia devastante per cui attualmente non esiste una cura?
4. Le persone che si occupano dell’assistenza dei propri familiari spesso si sentono ansiose, depresse e scoraggiate.
Tali stati d’animo possono essere avvertiti dagli individui anziani, anche da quelli affetti da demenza? In che modo
potrebbe avvenire e quale impatto potrebbe avere?
Parole chiave
Agglomerati neurofibrillari, p. 448 Malattia di Alzheimer, p. 447
Delirium, p. 447 Placche senili, p. 448
Demenza vascolare, p. 451 Pseudodemenza, p. 457
Demenza, p. 447 Psicogeriatria, p. 441
Depressione mascherata, p. 451 Resilienza, p. 458
Domande di riepilogo
1. Cos’è la geropsicologia? Quale tipo di pressioni e di mutamenti particolari devono affrontare gli anziani?
2. Quanto è comune la depressione tra gli anziani? Quali sono le cause possibili di questo disturbo nelle persone in età
avanzata e come viene trattato?
3. Qual è la prevalenza dei disturbi d’ansia tra gli anziani? In che modo i teorici spiegano l’insorgere di questi disturbi
nelle persone anziane e come vengono curati dai clinici?
4. Descrivete e spiegate i tipi di abuso di sostanze riscontrati talvolta negli anziani.
5. Quali tipi di disturbi psicotici possono colpire gli anziani?
6. Cos’è il delirium e in cosa differisce dalla demenza?
7. Quanto è comune la demenza tra gli anziani? Quali sono le malattie e i problemi che possono causare la demenza?
8. Descrivete gli aspetti clinici e il decorso della malattia di Alzheimer. Quali sono le possibili cause?
9. La malattia di Alzheimer può essere prevista? Quali tipi di interventi vengono praticati in questo caso e in altre forme
di demenza?
10. Quali sono i problemi relativi all’invecchiamento che più generano preoccupazione tra i clinici?
Abbuffata: episodio di ingestione incontrollata di una Alcolisti Anonimi (AA): organizzazione di auto-aiuto che
quantità spropositata di cibo. fornisce assistenza e guida alle persone con problemi di
Abuso di sostanze: comportamento che consiste nel ri- abuso o dipendenza da alcol.
corso eccessivo e regolare a una droga e influenza negati- Allucinazione: percezione visiva, uditiva o di altro tipo in
vamente le relazioni sociali, le prestazioni lavorative e con il assenza di stimoli esterni.
quale il soggetto mette in pericolo se stesso o gli altri. Allucinogeno: sostanza che induce gravi alterazioni e am-
Addestramento alla masturbazione: un approccio della plificazioni della percezione sensoriale, oltre a illusioni e al-
terapia sessuale che insegna alle donne con disturbo lucinazioni. È detto anche droga psichedelica.
dell’eccitazione o dell’orgasmo femminile in che modo ma- Alogia: sintomo della schizofrenia consistente nell’impove-
sturbarsi efficacemente per raggiungere l’orgasmo durante rimento dell’eloquio o del suo contenuto. È detto anche
l’attività sessuale. eloquio impoverito.
Addestramento alle abilità sociali: approccio terapeuti- Amenorrea: assenza del ciclo mestruale.
co che insegna ad acquisire o a migliorare le proprie abilità Amfetamina: sostanza stimolante prodotta in laboratorio.
sociali e la comunicazione assertiva attraverso il gioco di Amigdala: piccola struttura cerebrale a forma di mandorla
ruolo e la messa in pratica di comportamenti desiderabili. che elabora le informazioni emotive.
Addestramento comportamentale all’autocontrollo: Amnesia dissociativa: disturbo caratterizzato dall’incapa-
approccio cognitivo-comportamentale per il trattamento cità di ricordare eventi e informazioni personali importanti.
dell’alcolismo in cui si insegna ai soggetti a tenere sotto Analisi retrospettiva: autopsia psicologica in cui i clinici e
controllo le proprie abitudini nel bere e ad applicare strate- i ricercatori mettono insieme le informazioni riguardanti il
gie di coping in situazioni che in genere stimolano il deside- passato della vittima del suicidio.
rio di bere. Annullamento: meccanismo di difesa dell’Io in cui le per-
Addestramento per la prevenzione delle ricadute: ap- sone cancellano inconsciamente desideri o atti ritenuti inac-
proccio per il trattamento dell’alcolismo simile al preceden- cettabili mettendo in atto comportamenti dal significato
te, che richiede ai soggetti di individuare le situazioni a ri- opposto.
schio e di pianificare i propri comportamenti. Anoressia nervosa: disturbo caratterizzato dalla ricerca di
Affettività appiattita: sintomo della schizofrenia consi- un’estrema magrezza e di un’estrema perdita di peso.
stente nella significativa assenza di espressione delle emo- Ansia: reazione psicologica ed emotiva del sistema nervoso
zioni. centrale in presenza di una vaga sensazione di minaccia o di
Affettività inappropriata: manifestazione di emozioni pericolo.
inadeguate alla situazione; è un sintomo della schizofrenia. Ansia da prestazione: timore di non riuscire a realizzare
Affidabilità: misura della coerenza dei risultati di un test o una prestazione perfetta e conseguente tensione durante i
di una ricerca. rapporti sessuali.
Agglomerati neurofibrillari: depositi proteici intercellula- Antigene: sostanza estranea che si introduce nell’organi-
ri che si formano con l’invecchiamento. Nei malati di Al- smo, come un batterio o un virus.
zheimer questi agglomerati sono presenti in numero eleva- Apprendimento stato-dipendente: apprendimento con-
to. nesso alle condizioni in cui esso è avvenuto, in questo mo-
Agorafobia: disturbo d’ansia in cui una persona ha paura do i contenuti appresi si ricordano meglio quando si è nel
di trovarsi in luoghi o situazioni in cui potrebbe essere diffi- medesimo stato in cui sono stati originariamente appresi.
cile (o imbarazzante) allontanarsi o non essere disponibile Approccio costruttivista: approccio teorico fondato sulla
aiuto se dovessero presentarsi dei sintomi correlati a un at- comprensione della struttura e della dinamica del sistema di
tacco di panico o tipo panico. significati soggettivi dell’altro. Nell’ambito della matrice
Alcol: bevanda contenente alcol etilico, come birra, vini, li- epistemologica costruttivista, viene messa in discussione la
quori e superalcolici. possibilità di una conoscenza «oggettiva», in quanto sapere
totale che rappresenti in modo fedele un ordine esterno Centro di gratificazione: circuito cerebrale ricco di dopa-
indipendente dall’osservatore; la stessa osservazione diretta mina, che produce sensazioni di piacere quando è attivato.
dei fenomeni non è più considerata fonte privilegiata di Centro di salute mentale di comunità: struttura pubbli-
conoscenza obiettiva. ca in cui vengono forniti farmaci, psicoterapia e pronto soc-
Approccio epistemologico: l’epistemologia è quell’attivi- corso a persone con problemi psicologici e dove vengono
tà speculativa che tende a scoprire e indicare i criteri per coordinati i trattamenti all’interno della comunità.
distinguere le proposizioni scientifiche da quelle non scien- Centro di trattamento residenziale: luogo in cui gli ex
tifiche; l’epistemologia mira all’esplicitazione consapevole e tossicodipendenti vivono, lavorano e socializzano in un am-
sistematica del metodo e delle condizioni di validità delle biente dove non circola droga mentre si sottopongono a
asserzioni scientifiche. trattamenti di disintossicazione. È detto anche comunità
Asma: malattia respiratoria caratterizzata da un restringi- terapeutica.
mento della trachea e dei bronchi, che provoca difficoltà di Centro diurno: struttura che offre un programma di trat-
respirazione, respiro affannoso, tosse e senso di soffoca- tamento di tipo ospedaliero solo durante la giornata. Detto
mento. anche day hospital.
Asse ipotalamo-ipofisi-surrene (IIS): sistema per mezzo Cercatore di morte: persona che in modo evidente cerca
del quale l’encefalo e gli organi producono allarme e paura. di porre fine alla propria vita con il suicidio.
Associazioni labili: un disturbo comune del pensiero nella Cervelletto: area del cervello che coordina i movimenti del
schizofrenia caratterizzato da rapidi cambiamenti da un ar- corpo e che riveste un ruolo nel controllo della capacità di
gomento di conversazione a un altro. È detto anche dera- spostare rapidamente l’attenzione.
gliamento. Challenge test biologico: procedura utilizzata per pro-
Astinenza: reazioni spiacevoli e talora pericolose che pos- durre il panico nei partecipanti alla ricerca o nei pazienti
sono verificarsi quando l’utilizzo cronico di una droga viene sottoponendoli a intense attività fisiche o facendo loro ese-
interrotto o ne viene ridotta l’assunzione. guire qualche altra attività potenzialmente in grado di in-
Attacchi di panico: brevi accessi periodici di panico che si durre il panico, in presenza del ricercatore o del terapeuta.
verificano all’improvviso, raggiungono un picco nell’arco di Cocaina: sostanza stimolante ricavata dalle foglie di coca
pochi minuti e gradualmente passano. che dà dipendenza. È la sostanza stimolante naturale più
Autoipnosi: processo in cui ci si autoipnotizza, talvolta allo potente che si conosca.
scopo di dimenticare eventi spiacevoli. Comprensione idiografica: comprensione del comporta-
Autorealizzazione: concetto della psicologia umanistica mento di un individuo.
che designa un processo tramite il quale l’individuo è porta- Compulsione: comportamento ripetitivo e rigido o atto
to a sviluppare le proprie potenzialità per raggiungere l’ap- mentale che una persona si sente obbligata a mettere in
pagamento e la crescita personale. pratica allo scopo di prevenire o ridurre l’ansia.
Barbiturici: farmaci sedativo-ipnotici, ansiolitici e sonniferi, Condizionamento: processo che si verifica con l’associa-
che danno assuefazione. zione di uno stimolo incondizionato (naturale) a uno condi-
Base libera (cocaina base): tecnica di assunzione della zionato (artificiale) in un organismo; lo stimolo condiziona-
cocaina in cui l’alcaloide della cocaina pura viene chimica- to induce naturalmente una risposta della cui prossimità lo
mente separato dalla sostanza raffinata, vaporizzato trami- stimolo incondizionato (arbitrario) si avvale. La scoperta
te il calore di una fiamma e inalato con una pipa. empirica del condizionamento è attribuita al fisiologo russo
Benzodiazepine: gli ansiolitici oggi più diffusi, come Va- Ivan Pavlov che, studiando il fenomeno della secrezione psi-
lium e Xanax. chica nelle reazioni dei cani alla presentazione di cibo, vi si
Biofeedback: tecnica in cui a un soggetto vengono date imbatté casualmente. Egli notò che gli animali salivavano
informazioni sulle reazioni psicologiche nel momento in cui appena entrava nella stanza, associando la sua presenza
si verificano, in modo che impari a controllare volontaria- (stimolo condizionato) al cibo (stimolo incondizionato, poi-
mente le proprie reazioni. ché naturalmente il cibo provoca salivazione). L’esperimen-
Bulimia Nervosa: disturbo caratterizzato da frequenti ab- to fu verificato da Pavlov utilizzando come stimolo condi-
buffate seguite dal vomito autoindotto o da altri comporta- zionato il suono di un campanello.
menti compensatori estremi per evitare di aumentare di Condizionamento classico: processo di apprendimento
peso. È detta anche sindrome binge-purge o con crisi buli- che ha luogo attraverso l’associazione temporale di due
miche/condotte di compensazione. eventi che si verificano ripetutamente l’uno dopo l’altro e
Cardiopatia coronarica: affezione cardiaca causata da un che, fondendosi nella mente di una persona, producono la
blocco nelle arterie coronarie. stessa risposta.
Catatonia: sintomatologia psicomotoria estrema associata Condizionamento operante: processo di apprendimento
ad alcune forme di schizofrenia, come stupor catatonico, in cui un comportamento che produce effetti soddisfacenti
rigidità o tendenza alla postura fissa. ha maggiori probabilità di essere ripetuto.
Cefalea muscolo-tensiva: mal di testa causato da una Corteccia orbitofrontale: regione cerebrale in cui hanno
contrattura muscolare dei muscoli cranici. origine gli impulsi connessi con l’escrezione, la sessualità, la
Censura: è il meccanismo psichico che agisce per proteg- violenza e altre attività primitive.
gere la coscienza affinché i desideri, minacciosi, non diven- Corticosteroidi: ormoni come il cortisolo, prodotti dalle
tino consapevoli per il soggetto. ghiandole surrenali nei momenti di stress.
Crack: forma molto potente di cocaina a base libera pronta proprio stile di vita viene organizzato esclusivamente attor-
da fumare. no a una droga, verso la può essere sviluppata tolleranza,
Credenze irrazionali di fondo: convinzioni erronee e fuo- con sintomi di astinenza quando si smette di assumerla. È
ri luogo nutrite, secondo Albert Ellis, da persone con diversi detta anche assuefazione.
problemi psicologici. Discinesia tardiva: effetti extrapiramidali che compaiono
Criterio di scientificità: conoscenza di carattere generale in alcuni pazienti dopo l’uso continuato di farmaci antipsi-
su un determinato fenomeno attraverso il reperimento del- cotici convenzionali.
le leggi causali e della loro verifica empirica. Disfunzione sessuale: disturbo caratterizzato da incapaci-
Cura della salute mentale di comunità: tipo di tratta- tà costante di avere un funzionamento normale in certe
mento che pone l’accento sulla cura della comunità. aree del ciclo di risposta sessuale.
Debriefing psicologico: forma di intervento in situazioni Disintossicazione: astinenza sistematica e sotto controllo
di crisi, diretto ad aiutare le vittime ad esprimere le proprie medico dall’assunzione di una sostanza.
emozioni e reazioni nei confronti di un evento traumatico. Dispareunia: disturbo caratterizzato da dolore genitale as-
Detto anche CISD, o criticalincident stress debriefing. sociato al rapporto sessuale.
Deistituzionalizzazione: dimissione di un elevato numero Disperazione: convinzione pessimistica secondo la quale
di pazienti ricoverati da molti anni in strutture psichiatriche le proprie condizioni, i problemi o l’umore di quel momento
e indirizzati ai programmi di trattamento sul territorio. non cambieranno mai.
Delirio: convinzione strana ed erronea a cui si crede ferma- Disturbi dissociativi: disturbi caratterizzati da importanti
mente, nonostante l’evidenza del contrario. alterazioni nella memoria, senza cause fisiche evidenti.
Delirium: alterazione di coscienza che si sviluppa in un bre- Disturbi psicofisiologici: patologie risultanti dall’intera-
ve periodo di tempo e che causa grandi problemi nella con- zione di fattori psicosociali e organici. Sono detti anche di-
centrazione, nel focalizzare l’attenzione e nell’avere un flus- sturbi psicosomatici.
so coerente di pensiero. Disturbi somatoformi da preoccupazione: disturbi in
Delirium tremens (DT): grave reazione dovuta all’astinen- cui le persone travisano e reagiscono in modo eccessivo a
za che colpisce alcuni alcolisti. È caratterizzato da confusio- sintomi o ad anomalie dell’aspetto fisico trascurabili.
ne, scarsa lucidità, allucinazioni visive terrificanti. È detto Disturbi somatoformi di tipo isterico: disturbi che cau-
anche delirium da astinenza alcolica. sano mutamenti reali nel funzionamento fisico.
Demenza: sindrome caratterizzata da problemi gravi di Disturbo acuto da stress: disturbo d’ansia in cui la paura
memoria e di almeno un’altra funzione cognitiva. e i relativi sintomi iniziano subito dopo un evento traumati-
Demenza vascolare: demenza causata da un incidente co e durano meno di un mese.
cerebrovascolare o ictus che limita il flusso sanguigno in Disturbo algico associato con fattori psicologici: distur-
certe aree del cervello. Detta anche demenza multi-infarto. bo somatoforme caratterizzato da dolore, con fattori psico-
Depressione: condizione di umore triste e deflesso carat- logici che svolgono un ruolo centrale sull’esordio, sul grado
terizzata da mancanza di energia, bassa autostima, senso di di gravità o nel mantenimento del dolore.
colpa e/o sintomi correlati. Disturbo antisociale di personalità: disturbo della perso-
Depressione mascherata: è caratterizzata dai tradizionali nalità caratterizzato da un quadro pervasivo di inosservanza
sintomi cognitivi e affettivi sono sostituiti da sintomi soma- e violazione dei diritti degli altri.
tici che «mascherano» appunto la caduta del tono Disturbo autistico (autismo): disturbo pervasivo dello svi-
dell’umore. In tale ottica, il dolore cronico in diverse parti luppo caratterizzato da un’estrema compromissione dell’in-
del corpo, la presenza di disturbi gastroenterici o genitouri- terazione sociale, scarsa capacità di comunicazione e com-
nari tipicamente riscontrate negli anziani, possono essere portamento altamente ripetitivo e rigido.
letti come epifenomeni di angosce inelaborate. Disturbo bipolare: disturbo caratterizzato da un’alternan-
Depressione unipolare: depressione senza manifestazioni za o da periodi misti di mania e depressione.
maniacali. Disturbo bipolare I: tipo di disturbo bipolare caratterizzato
Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i mo- da alternanza di episodi maniacali e di depressione maggiore.
vimenti oculari (EMDR): terapia di esposizione comporta- Disturbo bipolare II: tipo di disturbo bipolare caratterizza-
mentale in cui il soggetto compie movimenti oculari ritmici to da alternanza di episodi ipomaniacali e di depressione
(saccadici) laterali mentre nella sua mente vengono riversa- maggiore.
te immagini di oggetti e situazioni che normalmente cerca Disturbo borderline di personalità: disturbo di persona-
di evitare. lità caratterizzato da instabilità pervasiva nelle relazioni in-
Desensibilizzazione sistematica: trattamento comporta- terpersonali, nell’immagine di sé e nell’umore, e da com-
mentale che impiega tecniche di rilassamento e una gerar- portamento impulsivo.
chia di elementi ansiogeni per guidare il soggetto fobico a Disturbo d’ansia di separazione: disturbo infantile carat-
reagire con calma di fronte agli oggetti o alle situazioni te- terizzato da ansia eccessiva, talora panico, ogni volta che il
muti. bambino viene allontanato da casa o da un genitore.
Diagnosi: identificazione di un disturbo particolare attra- Disturbo d’ansia generalizzato: disturbo caratterizzato
verso i problemi di una persona. da sensazioni persistenti ed eccessive di ansia e preoccupa-
Dipendenza da sostanze: comportamento nel quale il zione riguardo a numerose situazioni e attività.
Disturbo da avversione sessuale: disturbo caratterizzato ratterizzato da lamentele fisiche molteplici e ricorrenti sen-
da avversione ed evitamento del contatto sessuale genitale. za una base organica. Conosciuto anche come sindrome di
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): Briquet.
disturbo caratterizzato da persistente disattenzione e/o da Disturbo dipendente di personalità: disturbo di perso-
comportamento iperattivo e impulsivo. nalità caratterizzato da un modello di attaccamento e di-
Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo: disturbo ca- pendenza, timore della separazione e costante bisogno di
ratterizzato da assenza del desiderio di attività sessuale e, essere accuditi.
quindi, da un limitato livello di attività sessuale. Disturbo dissociativo dell’identità: disturbo in cui una
Disturbo da poliabuso di sostanze: comportamento ma- persona sviluppa due o più personalità diverse. È detto an-
ladattivo di lunga durata basato sull’abuso o sulla dipen- che disturbo da personalità multipla.
denza da una combinazione di più sostanze. Disturbo distimico: disturbo dell’umore simile al disturbo
Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile: disfun- depressivo maggiore, ma di durata maggiore e meno inva-
zione della donna caratterizzata da un’incapacità persisten- lidante.
te di raggiungere l’eccitazione sessuale e un’adeguata lu- Disturbo evitante di personalità: disturbo di personalità
brificazione e tumescenza dei genitali durante l’attività caratterizzato da disagio e inibizione nelle situazioni sociali,
sessuale. da sensazione di costante inadeguatezza e da un’estrema
Disturbo dell’identità di genere: disturbo in cui una per- sensibilità alle critiche.
sona si sente costantemente a disagio nei confronti del pro- Disturbo fittizio: malattia senza cause fisiche identificabili
prio sesso biologico e desidera intensamente appartenere al in cui si ritiene che il paziente stia intenzionalmente produ-
sesso opposto. cendo o simulando i sintomi per assumere il ruolo di mala-
Disturbo dell’orgasmo femminile: disfunzione in cui una to.
donna raggiunge l’orgasmo di rado oppure con ricorrente e Disturbo formale del pensiero: anomalia nella produzio-
notevole ritardo. ne e nell’organizzazione del pensiero.
Disturbo dell’orgasmo maschile: disfunzione maschile Disturbo istrionico di personalità: disturbo di personali-
caratterizzata dall’incapacità ricorrente o da un lungo ritar- tà caratterizzato da un’emotività eccessiva e da un compor-
do nel raggiungere l’orgasmo dopo una fase di normale tamento di ricerca di attenzione. Un tempo era detto di-
eccitazione sessuale. sturbo isterico di personalità.
Disturbo della condotta: disturbo dell’infanzia in cui il Disturbo maschile dell’erezione: disfunzione caratteriz-
bambino viola ripetutamente i diritti degli altri, ha un com- zata dall’incapacità persistente da parte di un uomo di rag-
portamento aggressivo e può arrivare a distruggere la pro- giungere o mantenere l’erezione nel corso dell’attività ses-
prietà altrui, rubare o scappare da casa. suale.
Disturbo depressivo maggiore: depressione grave, inva- Disturbo narcisistico di personalità: disturbo di persona-
lidante e non causata da fattori come farmaci o una condi- lità caratterizzato da un quadro pervasivo di grandiosità,
zione medica generale. necessità di ammirazione e mancanza di empatia.
Disturbo di Asperger (sindrome di Asperger): disturbo Disturbo oppositivo-provocatorio: disturbo dell’infanzia
pervasivo dello sviluppo caratterizzato, come l’autismo, da in cui il bambino si oppone polemicamente agli adulti, per-
una profonda compromissione dell’interazione sociale, in de la calma, usa un linguaggio volgare, manifesta intensa
cui però permane un livello relativamente alto di funziona- rabbia e risentimento.
mento cognitivo e di abilità di linguaggio. Disturbo ossessivo-compulsivo: disturbo in cui una per-
Disturbo di conversione: disturbo somatoforme in cui un sona ha pensieri ricorrenti e indesiderati, prova la necessità
bisogno o un conflitto intrapsichico o interpersonale viene di eseguire azioni rigide e ripetitive, o presenta entrambi gli
convertito in sintomi fisici gravi che interessano la funzione aspetti.
motoria volontaria e/o sensitiva. Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: disturbo
Disturbo di dismorfismo corporeo: disturbo caratteriz- di personalità caratterizzato da una preoccupazione ecces-
zato da preoccupazione eccessiva per qualche difetto nel siva per l’ordine, il perfezionismo e il controllo, tanto da
proprio aspetto fisico. È detto anche dismorfofobia. comportare una perdita di flessibilità, apertura ed efficien-
Disturbo di panico: disturbo d’ansia caratterizzato da at- za.
tacchi di panico ricorrenti e imprevedibili. Disturbo paranoide di personalità: disturbo di persona-
Disturbo di personalità: modello molto rigido dell’espe- lità caratterizzato da una fondamentale diffidenza e sospet-
rienza interiore e del comportamento esteriore, che devia tosità nei confronti degli altri.
marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’in- Disturbo post-traumatico da stress (DSPT): disturbo
dividuo e conduce a un disfunzionamento. d’ansia in cui la paura e i relativi sintomi persistono a distan-
Disturbo di personalità passivo-aggressiva: un partico- za di molto tempo dall’evento traumatico.
lare disturbo di personalità ora incluso nel DSM come «di- Disturbo schizoide di personalità: disturbo di personali-
sturbo di personalità non altrimenti specificato» o NAS, ca- tà caratterizzato da una modalità pervasiva di distacco dalle
ratterizzato da un quadro pervasivo di atteggiamenti nega- relazioni sociali e una gamma ristretta di espressioni emoti-
tivi e resistenza alle richieste degli altri. ve.
Disturbo di somatizzazione: disturbo somatoforme ca- Disturbo schizotipico di personalità: disturbo di perso-
nalità caratterizzato da estremo disagio nelle relazioni stret- Euforia: stato o episodio di euforia con attività frenetica,
te, da strane forme di pensiero e percezione e da eccentri- illimitata fiducia nelle proprie capacità, a volte con idee di
cità nel comportamento. grandezza.
Disturbo somatoforme: malattia o problema fisico spie- Falsificabilità: per Popper le ipotesi scientifiche sono con-
gabile attraverso cause psicologiche, i cui sintomi non sono trollabili dall’esperienza, nel senso che è possibile elaborare
intenzionali e non sono controllati dal paziente. test per controllarne la falsità. In altri termini l’unico ele-
Disturbi somatoformi di tipo isterico: disturbi che cau- mento che raccomanda un’ipotesi scientifica è la sua resi-
sano mutamenti reali nel funzionamento fisico. stenza ai vari tentativi di falsificarla. È questo che dà carat-
Dualismo cartesiano: secondo Cartesio la realtà è divisa tere empirico alle teorie scientifiche e non l’assunzione del-
in due sostanze, res cogitans e res extensa. Con res cogi- la validità di procedimenti induttivi che cerchino di giustifi-
tans si intende la realtà psichica a cui Cartesio attribuisce le care il passaggio da esempi particolari a una legge genera-
seguenti qualità: inestensione, libertà e consapevolezza. La le.
res extensa rappresenta invece la realtà fisica, che è estesa, Farmaci antipsicotici: farmaci che aiutano a correggere
limitata e inconsapevole. un’attività di pensiero confusa o distorta.
Effetti extrapiramidali: movimenti involontari e indeside- Farmaci antipsicotici atipici: gruppo di farmaci antipsico-
rati, come tremori incontrollabili, smorfie, contorsioni ed tici relativamente nuovi, con un’azione biologica diversa da
estrema irrequietezza, causati talora dai farmaci antipsicoti- quella degli antipsicotici tradizionali.
ci convenzionali. Farmaci neurolettici: farmaci antipsicotici convenzionali,
Effetto sinergico: in farmacologia viene così definito un così definiti per la loro capacità di produrre effetti collatera-
incremento degli effetti che si verificano quando più di una li simili ai sintomi dei disturbi neurologici.
sostanza agisce nell’organismo nello stesso momento. Farmaci psicotropi: medicinali che agiscono principalmen-
Eiaculazione precoce: disfunzione caratterizzata da orga- te sul cervello e riducono molti sintomi delle disfunzioni
smo ed eiaculazione prima o subito dopo la penetrazione e cerebrali. Si dice sostanza psicotropa 1) una sostanza chimi-
prima che il soggetto lo desideri. Detta anche eiaculazione ca farmacologicamente attiva; 2) una sostanza dotata di
prematura. azione psicotropa, ovvero capace di alterare l’attività men-
Elettromiografia (EMG): dispositivo che produce un feed- tale; 2) una sostanza in grado di indurre, in diverso grado,
back sul livello di tensione muscolare a livello fisico. fenomeni di tolleranza, assuefazione e dipendenza attiva.
Emicrania: mal di testa forte e invalidante che colpisce solo Farmaco sedativo-ipnotico: farmaco che usato a dosi
una metà della testa, preceduto spesso da sintomi che an- basse riduce l’ansia e a dosi più alte è un sonnifero. Detto
nunciano l’attacco e accompagnato talvolta da senso di anche ansiolitico.
vertigine, nausea o vomito. Fase del desiderio: fase del ciclo di risposta sessuale con-
Emotività espressa: livello generale di critica, disapprova- sistente nel desiderio di praticare attività sessuale, fantasie
zione e ostilità espressa in una famiglia. Le persone in remis- sessuali e attrazione sessuale per altre persone.
sione dalla schizofrenia hanno un alto rischio di ricaduta se Fase dell’eccitazione: fase del ciclo di risposta sessuale
nelle loro famiglie il livello di emotività espressa è elevato. caratterizzata da modificazioni nella zona pelvica, eccitazio-
Encopresi: disturbo infantile caratterizzato dall’eliminazio- ne fisica generale e aumento del battito cardiaco, della ten-
ne di feci in luoghi inappropriati e/o negli indumenti. sione muscolare, della pressione sanguigna e della frequen-
Endorfine: neurotrasmettitori dotati di proprietà analgesi- za della respirazione.
che e calmanti, in grado di ridurre la tensione emotiva. Ven- Fase dell’orgasmo: fase del ciclo di risposta sessuale du-
gono così chiamate le sostanze simili agli oppiacei prodotte rante la quale il piacere sessuale di un individuo e la tensio-
dal cervello. ne sessuale raggiungono l’apice mentre i muscoli della re-
Enuresi: disturbo dell’infanzia caratterizzato dalla perdita gione pelvica si contraggono ritmicamente.
di urina nel letto o negli abiti. Fenotiazine: gruppo di farmaci antistaminici, tra i primi
Eroina: sostanza derivata dall’oppio, che induce elevata farmaci antipsicotici efficaci.
dipendenza. Feticismo: parafilia consistente in impulsi, fantasie e com-
Esame dello stato mentale: batteria di domande e di os- portamenti sessuali ricorrenti e intensi che comportano
servazioni all’interno di un colloquio tese a rivelare il grado l’uso di oggetti inanimati ed escludono spesso qualunque
e la natura del funzionamento anormale di una persona. altro stimolo.
Esibizionismo: parafilia in cui una persona ha impulsi o Feticismo da travestimento: parafilia consistente in im-
fantasie ricorrenti, sessualmente eccitanti, di mostrare i pro- pulsi, fantasie e comportamenti sessuali ripetuti e intensi
pri genitali ad altre persone e può agire spinta da questi che comportano l’indossare i vestiti del sesso opposto. Co-
impulsi. nosciuto anche come travestitismo o cross-dressing.
Esposizione e prevenzione della risposta: trattamento Flooding: anche immersione, indica un trattamento delle
comportamentale per il disturbo ossessivo-compulsivo che fobie in cui il soggetto viene esposto ripetutamente e senza
espone il soggetto a pensieri o situazioni ansiogeni e suc- gradualità all’oggetto temuto, per fargli capire che esso è in
cessivamente gli impedisce di mettere in atto gli atti com- realtà innocuo.
pulsivi a cui è abituato. È detto anche esposizione e preven- Fobia: paura persistente e irrazionaledi un oggetto, di
zione del rituale. un’attività o di una situazione particolare.
Fobia sociale: paura intensa e persistente di situazioni so- Inibitore MAO: farmaco antidepressivo che blocca l’azio-
ciali in cui si è esposti a un possibile giudizio da parte degli ne dell’enzima monoaminossidasi.
altri e si teme di agire in modo tale da essere imbarazzati. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
Fobia specifica: paura intensa e persistente di un oggetto (SSRI): gruppo di farmaci antidepressivi di seconda genera-
o di una situazione specifica (diversa dall’agorafobia e dalla zione che aumentano specificamente l’attività della seroto-
fobia sociale). nina, senza influsso su altri neurotrasmettitori.
Formazione reattiva: meccanismo di difesa dell’Io in cui Iniziatore di morte: persona che tenta il suicidio con la
le persone sopprimono desideri ritenuti inaccettabili assu- convinzione che il processo di morte sia già in corso e che
mendo comportamenti che esprimono desideri opposti. stia soltanto accelerandolo.
Frenologia: dottrina dell’Ottocento e da tempo abbando- Insonnia: difficoltà di addormentamento o a restare ad-
nata secondo la quale vi sarebbe una correlazione tra carat- dormentati.
teristiche psichiche e forma del cranio. Intervento chirurgico per cambiare sesso: operazione
Frotteurismo: parafilia consistente in impulsi, fantasie o chirurgica che cambia gli organi sessuali di un individuo e,
comportamenti sessuali ricorrenti e intensi di toccare o sfre- di conseguenza, l’identità sessuale. Detto anche intervento
garsi contro una persona ignara. chirurgico per la riassegnazione del sesso.
Fuga dissociativa: disturbo in cui una persona si allontana Intervento in caso di crisi: approccio terapeutico che ten-
dalla propria residenza abituale e può assumere una nuova ta di aiutare le persone in crisi psicologica a considerare la
identità, dimenticando il suo passato. propria situazione in modo più attento, prendere decisioni
Funzionalismo: è un indirizzo di ricerca che interpreta i migliori, comportarsi in modo più costruttivo e superare la
fenomeni psichici non come elementi disgiunti fra loro ma crisi.
come funzioni mediante le quali l’organismo si adatta Introspezionismo: metodo che utilizza un certo tipo di
all’ambiente sociale e fisico. indagine, nella quale si chiede al soggetto di riferire verbal-
Funzione riflessiva: si intende la capacità di riconoscere e mente circa gli eventi (contenuti e/o processi) che si sono
comprendere l’esperienza psicologica propria e degli altri. svolti nella sua mente durante l’esecuzione di un dato com-
Lo sviluppo di tale capacità, permette al bambino di dare un pito.
senso e rendere prevedibile il comportamento altrui, di in- Inventari reattivi: tipi di test messi a punto per misurare le
terpretarlo e mettere in atto delle risposte adattive. reazioni di un soggetto riguardanti un’area specifica di fun-
Fusione: processo di unione di due o più subpersonalità zionamento, come l’affettività, le abilità sociali e i processi
nel disturbo da personalità multipla. cognitivi.
GABA: acido gamma-aminobutirrico, un neurotrasmettito- Inventario di personalità: test messo a punto per misurare
re il cui malfunzionamento è stato collegato al disturbo caratteristiche generali di personalità e costituito da afferma-
d’ansia generalizzato. zioni su comportamenti, credenze e sentimenti che le perso-
Gene: è l’unità ereditaria fondamentale degli organismi vi- ne giudicano rappresentativi o non rappresentativi di sé.
venti. Concretamente, essa corrisponde a una sequenza di Ipertensione: pressione sanguigna costantemente elevata.
acidi nucleici (DNA o, più raramente, di RNA) composta da Ipocondria: disturbo in cui le persone si convincono che
regioni trascritte e regioni regolatorie. La somma delle se- manifestazioni fisiologiche normali siano sintomi di una
quenze geniche codificanti (ovvero gli esoni, anche se esi- malattia grave.
stono esoni non codificanti), insieme a quelle non codifi- Ipotalamo: struttura cerebrale che controlla numerose
canti (introni), è detta genoma. funzioni somatiche, comprese la fame e il desiderio di man-
Generalizzazione dello stimolo: fenomeno in cui le rea- giare.
zioni a un determinato stimolo vengono prodotte anche da Ipotesi dopaminergica: teoria secondo la quale la schizo-
altri stimoli simili. frenia è il risultato di una eccessiva attività del neurotra-
Gestore di casi psichiatrici: terapeuta di comunità che smettitore dopamina.
offre una gamma completa di servizi rivolti a pazienti schi- Isolamento: meccanismo difensivo dell’Io in cui le persone
zofrenici o affetti da altre psicopatologie, come consulenza si isolano inconsciamente e disconoscono i pensieri indesi-
terapeutica, somministrazione di terapie, assistenza e difesa derabili e non voluti, interpretandoli come interferenze
dei diritti dei pazienti. estranee.
Gruppo di auto aiuto: gruppo costituito da persone con Istruzione speciale: approccio educativo per bambini con
problemi simili che si aiutano e si sorreggono reciproca- ritardo mentale che prevede classi separate e un’istruzione
mente senza la guida diretta di un clinico. Chiamato anche mirata e specifica.
gruppo di aiuto reciproco. Laboratorio protetto: luogo di lavoro protetto e con su-
Holding: termine introdotto da Winnicott per definire la pervisione costante, che fornisce opportunità e formazione
capacità della madre di fungere da contenitore delle ango- professionale a un ritmo e a un livello adeguati a persone
sce del bambino. con disabilità psichiche diverse.
Ignoratore di morte: persona che tenta il suicidio senza Linfociti: globuli bianchi, cellule del sangue che circolano
aver piena coscienza del carattere definitivo della morte. nel sistema linfatico e nel flusso sanguigno, con la funzione
Impotenza appresa: percezione, basata sulle esperienze di aiutare l’organismo a identificare e distruggere antigeni e
passate, di non avere il controllo sui rinforzi nella propria vita. cellule cancerose.
Litio: elemento metallico che si trova in natura come sale Normalizzazione: principio secondo il quale istituzioni e
minerale ed è un trattamento efficace dei Disturbi Bipolari. strutture di comunità dovrebbero esporre le persone con
Locus ceruleus: piccola area cerebrale che sembra essere ritardo mentale a condizioni di vita e a opportunità simili a
attiva nella regolazione delle emozioni. Molti dei suoi neu- quelle esistenti per il resto della società.
roni utilizzano noradrenalina. Nuclei caudati: strutture cerebrali che hanno sede nella
LSD (dietilamide dell’acido lisergico): sostanza allucino- regione detta dei gangli basali, attiva nella conversione del-
gena ricavata dagli alcaloidi dell’ergot. le informazioni sensoriali in pensieri e azioni.
Ludoterapia: approccio per il trattamento dei disturbi in- Oggetto scientifico: secondo la recente epistemologia è
fantili che ha lo scopo di aiutare i bambini a esprimere i un’entità astratta poiché prodotto delle manipolazioni stru-
conflitti interiori e le emozioni attraverso il disegno, il gioco mentali, fascio di relazioni che si sceglie di indagare dopo
con gli oggetti e l’invenzione di storie. aver stabilito i criteri di protocollarità; l’oggetto è dunque
Mainstreaming: inserimento di bambini con ritardo men- un costrutto, un’entità teorica direttamente sperimentabile
tale in classi scolastiche regolari. Detto anche inclusione. attraverso una rete di nessi logici, esplicita e ispezionabile,
Malattia di Alzheimer: forma più diffusa di demenza che che consenta in qualunque momento e a chiunque di co-
insorge di solito dopo i 65 anni. glierne in modo oggettivo l’articolazione e la consequenzia-
Marijuana: sostanza derivata da germogli, foglie e fiori lità.
della canapa, Cannabis sativa. Oppiacei: oppio e qualsiasi sostanza da esso derivata, co-
Masochismo sessuale: parafilia caratterizzata da impulsi, me morfina, eroina e codeina.
fantasie e comportamenti sessuali ricorrenti e intensi che Oppio: sostanza ricavata dalla linfa lattiginosa del papave-
comportano l’essere umiliati, percossi, legati o subire altri ro da oppio.
tipi di sofferenza. Ormoni: è un messaggero chimico che trasmette segnali
Memoria: capacità di ricordare eventi e nozioni apprese in da una cellula (o un gruppo di cellule) a un’altra cellula (o
passato. altro gruppo di cellule). Tale sostanza è prodotta da un or-
Metamfetamina: potenza sostanza amfetaminica molto ganismo con il compito di modularne il metabolismo e/o
diffusa negli ultimi anni, tanto da essere causa di gravi pro- l’attività di tessuti e organi dell’organismo stesso.
blemi di salute e di ordine pubblico. Ospedali statali: negli Stati Uniti, ospedali psichiatrici pub-
Metilfenidato: farmaco stimolante meglio noto con il no- blici gestiti dai singoli stati.
me commerciale Ritalin, usato per il trattamento dell’ADHD. Osservazione: è una pratica comune utilizzata per cono-
Metodica neurologica: tecnica che misura direttamente scere la realtà che ci circonda, è il tentativo di acquisire co-
la struttura o l’attività cerebrale. noscenze, in maniera più o meno precisa, più o meno siste-
Modellamento: processo di apprendimento in cui una matica. La persona che osserva assume un ruolo di notevole
persona osserva e quindi imita gli altri. Indica anche un ap- importanza: l’osservatore è in qualche modo la persona che
proccio terapeutico basato sullo stesso principio. «seleziona» i dati dell’osservazione.
Modello: l’insieme di concezioni teoriche che aiutano gli Ossessione: pensiero o idea, impulso o immagine persi-
scienziati a spiegare e a interpretare le osservazioni. È chia- stente che si ripresenta costantemente in modo intrusivo e
mato anche paradigma. provoca ansia.
Modello familiare invischiato: sistema familiare in cui i Parafilie: disturbi caratterizzati da impulsi, fantasie o com-
membri sono eccessivamente coinvolti nelle vite di tutti gli portamenti sessuali ricorrenti e intensi che riguardano og-
altri e troppo preoccupati del loro benessere. getti inanimati, bambini, adulti non consenzienti o espe-
Morfina: sostanza derivata dall’oppio particolarmente effi- rienze di sofferenza e umiliazione.
cace nel ridurre il dolore; induce elevata dipendenza. Parasuicidio: tentativo di suicidio fallito.
Morte subintenzionale: morte in cui la vittima svolge un Paura: reazione psicologica ed emotiva del sistema nervoso
ruolo indiretto, nascosto, parziale o inconscio. centrale in presenza di una seria minaccia al proprio benes-
Neurone: l’unità cellulare che costituisce il tessuto nervoso, sere.
il quale concorre alla formazione, insieme al tessuto della Pedofilia: parafilia in cui una persona ha impulsi e fantasie
nevroglia e al tessuto vascolare, del sistema nervoso. Grazie sessuali ripetuti e intensi di guardare, toccare o avere rap-
alle sue peculiari proprietà fisiologiche e chimiche è in gra- porti sessuali con bambini prepuberi, e può attuare questi
do di ricevere, integrare e trasmettere impulsi nervosi, non- impulsi o fantasie.
ché di produrre sostanze denominate neurosecreti. Pensieri automatici: flusso costante di pensieri negativi e
Neurotrasmettitore: è la sostanza chimica rilasciata da un sgradevoli che contribuiscono a causare o a mantenere de-
neurone nello spazio sinaptico e captata dai recettori sui pressione, ansia o altri disturbi psicologici.
dendriti dei neuroni prossimi. Pensiero dicotomico: atteggiamento consistente nel con-
Neutralizzazione: tentativo di eliminare pensieri indeside- siderare i problemi e le soluzioni in termini rigidi di o/oppu-
rati pensando e comportandosi in modo da sistemare le re.
cose interiormente per contrastare i pensieri inaccettabili. Personalità secondaria: due o più personalità diverse pre-
Noradrenalina (o norepinefrina): neurotrasmettitore la senti nelle persone affette dal disturbo dissociativo
cui attività anomala è collegata al disturbo di panico e alla dell’identità. Sono dette anche personalità alternative.
depressione. Placche senili: depositi sferici della beta-amiloide che si
formano negli spazi intercellulari del cervello e in certi vasi deficit, risposte «globali» (per esempio «non so»), assenza
sanguigni con l’invecchiamento. Le persone con l’Alzhei- di variazioni notturne, umore depresso, frequenti sintomi
mer hanno un numero elevato di queste placche. vegetativi, precedenti psichiatrici, rischio di suicidio (Trabuc-
Placebo: farmaco fittizio considerato vero dal paziente. chi, 1998).
Predisposizione: tendenza a sviluppare determinate pau- Psicochirurgia: chirurgia cerebrale per disturbi mentali,
re. detta anche neurochirurgia.
Principio di costanza: l’apparato psichico tende a mante- Psicogeriatria: ambito della psicologia che studia il benes-
nere al livello più basso possibile l’eccitazione. sere psicologico delle persone di età avanzata.
Principio di realtà: regola i processi secondari che sono Psiconeuroimmunologia: studio dei collegamenti fra
modificazioni dei processi primari. Con le parole di Freud: stress, sistema immunitario e malattia.
«[con il processo secondario] non è più stato rappresentato Psicosi: condizione in cui una persona perde il contatto con
quanto era piacevole ma ciò che è reale anche se doveva la realtà in maniera essenziale.
risultare spiacevole» (Freud, 1911, p. 454). Psicoterapia interpersonale (IPT): trattamento della de-
Processo primario: è la caratteristica del sistema Inconscio pressione unipolare basata sull’ipotesi che identificare e
ed è rappresentato dal libero fluire dell’energia psichica da modificare i problemi interpersonali aiuti a guarire dalla de-
una rappresentazione all’altra: ne consegue la tendenza pressione.
all’immediata gratificazione. Di questo principio sono carat- Pulsione: è un concetto limite tra lo psichico e il somatico
teristici il fenomeno della «condensazione» ovvero ed è da intendersi come il rappresentante psichico degli
dell’unione di diverse rappresentazioni in una sola e dello stimoli che traggono origine dall’interno del corpo e per-
«spostamento» ovvero del meccanismo in base al quale i vengono alla psiche: una misura delle operazioni che sono
sentimenti legati ad una rappresentazione psichica vengo- richieste alla sfera psichica in forza della connessione con
no spostati su un’altra emotivamente neutra per il sogget- quella corporea (Freud, 1915), In altre parole, è l’eccitazio-
to. ne di tipo somatico che promuove i processi psichici, pre-
Processo secondario: è un modo di funzionamento mendo sull’individuo e spingendolo a sviluppare quei com-
dell’apparato psichico che caratterizza il sistema Preconscio portamenti che permettono una scarica della tensione pro-
e Conscio; prevede un differimento della scarica psichica vocata dalla spinta pulsionale. Freud usò il termine «Trieb»,
con differimento della gratificazione. L’energia è controlla- che nel linguaggio corrente tedesco ha molteplici e generici
ta e il suo fluire non è libero. significati, ipotizzando che le tendenze (trieb, appunto) ri-
Programma di mantenimento con metadone: metodo scontrate nel comportamento umano fossero originate da
di trattamento della dipendenza da eroina che prevede la cariche di energia biologica di origine somatica. La pulsione
somministrazione legale di dosi di metadone, una sostanza avrebbe pertanto, in comune con gli istinti, un’origine bio-
sintetica sostituiva, sotto stretto controllo medico. logica. Le pulsioni si svilupperebbero in maniera plastica,
Programma di prevenzione del suicidio: programma con un’economia idonea a dare soddisfazione e a scaricare
che tenta di identificare le persone a rischio di suicidio e di la carica di energia somatica. Il concetto fu definito da
offrire loro un intervento in caso di crisi. Freud stesso come «psicobiologico».
Programma di rinforzo a premi: programma comporta- Quoziente di intelligenza (QI): punteggio complessivo
mentale in cui un comportamento adeguato viene sistema- ottenuto tramite un test di intelligenza.
ticamente rinforzato con l’attribuzione di gettoni che pos- Quoziente intellettivo (QI): punteggio ottenuto tramite
sono essere scambiati con beni o servizi. test dell’intelligenza, che in teoria rappresenta la capacità
Prospettiva di rischio multifattoriale: questa teoria intellettiva generale di un individuo.
identifica diversi tipi di fattori di rischio che si ritiene agisca- Rap group: gruppo che si riunisce per parlare dei problemi
no in combinazione nel causare un disturbo. Più sono i fat- dei diversi membri e quelli individuali in un’atmosfera di
tori presenti, maggiore è il rischio di sviluppare il disturbo. aiuto e sostegno reciproco.
Prospettiva multiculturale: visione secondo la quale ogni Residenza assistita: residenza per persone affette da schi-
cultura possiede un insieme di valori e di convinzioni, ma zofrenia o altri gravi psicopatologie, spesso gestita da para-
subisce anche pressioni esterne particolari che aiutano a professionisti. Detta anche residenza protetta o terapeutica.
spiegare il comportamento dei suoi membri. Chiamata an- Resilienza: rappresenta un processo attraverso il quale un
che prospettiva culturalmente diversa. soggetto colpito da un evento traumatico può mettere in
Protocollo: nella filosofia neopositivista costituisce la regi- atto, proprio a partire da questo, la capacità di scoprire e
strazione di un dato dell’esperienza immediata in un’enun- intraprendere nuovi atteggiamenti e comportamenti, tra-
ciazione elementare, quest’ultima detta proposizione pro- sformando, laddove ciò sia possibile, gli ostacoli in poten-
tocollare. zialità.
Pseudodemenza:quadro clinico caratterizzato da un dete- Rêverie: secondo Bion processo attraverso il quale la ma-
rioramento cognitivo che in realtà sottende una depressio- dre elabora e trasforma le proiezioni del suo bambino, tra le
ne sotto-soglia o non diagnosticata. Esso differisce dalla quali angoscia e terrore, e gliele restituisce bonificate dal
demenza per: insorgenza improvvisa, progressione rapida, pensiero e dall’affetto.
consapevolezza dei deficit, disturbi della memoria, enfasi Rimozione: è tra i principali concetti della psicoanalisi. In
della disabilità, comportamento incongruo alla gravità del senso generale si può dire che la rimozione è un’operazione
psichica che respinge (rimuove) nell’inconscio una rappre- una eccessiva assunzione di alcol da parte della madre in
sentazione legata a una pulsione. gravidanza.
Riorientamento orgasmico: procedimento per trattare Sindrome da carenza di gratificazioni: condizione che si
certe parafilie che insegna ai clienti a rispondere a fonti di presume sia presente in alcuni individui, in cui il centro di
stimolo sessuale nuove e più adeguate. gratificazione non viene prontamente attivato dai normali
Ritardo grave: livello di ritardo mentale (QI compreso fra eventi della vita.
20 e 34) per il quale i soggetti richiedono una supervisione Sindrome di Down: forma di ritardo mentale causato da
attenta e possono imparare a eseguire lavori semplici in un’anomalia del cromosoma 21.
ambienti strutturati e protetti. Sindrome di Korsakoff: disturbo correlato all’uso di alcol,
Ritardo gravissimo: livello di ritardo mentale (QI inferiore caratterizzato da estrema confusione e problemi di memo-
a 20) per il quale i soggetti hanno bisogno di strutture spe- ria.
cializzate con assistenza e sorveglianza continue. Sindrome di Münchhausen: forma estrema e cronica di
Ritardo lieve: livello di ritardo mentale con QI compreso un disturbo fittizio.
tra 50 e 70, in cui gli individui traggono beneficio dall’istru- Sindrome di Münchhausen per procura: disturbo fittizio
zione e da adulti sono in grado di provvedere a se stessi. nel quale i genitori inducono o procurano malattie ai propri
Ritardo mentale: disturbo caratterizzato da un funziona- figli. Noto anche come disturbo fittizio per procura.
mento intellettivo e da un comportamento adattivo molto Sintomi negativi: sintomi di schizofrenia che sembrano
al di sotto della media. deficit del pensiero, delle emozioni o del comportamento
Ritardo moderato: livello di ritardo mentale (QI compreso normali.
fra 35 e 50) che consente ai soggetti di badare a se stessi e Sintomi positivi: sintomi di schizofrenia che appaiono co-
di avere una formazione professionale. me eccessi o aggiunte bizzarre a pensieri, emozioni o com-
Ruolo dello spettatore: stato psicologico che alcune per- portamenti peraltro normali.
sone vivono durante il sesso, concentrandosi sulla perfor- Sistema: insieme di elementi coordinati tra loro in una uni-
mance sessuale a un livello tale che il rapporto e il piacere tà funzionale.
ne risultano ridotti. Sistema di classificazione: elenco di disturbi, descrizioni
Sadismo sessuale: parafilia caratterizzata da impulsi, fan- dei sintomi e indicazioni per effettuare diagnosi corrette.
tasie o comportamenti sessuali ripetuti e intensi che impli- Sistema di comunicazione aumentativa: metodo per
cano l’infliggere sofferenza alle altre persone. migliorare le capacità di comunicazione dei soggetti con
Saturazione masturbatoria: trattamento comportamen- disturbo autistico, ritardo mentale o paralisi cerebrale che
tale in cui un cliente si masturba per un periodo di tempo prevede il ricorso a immagini, simboli, lettere o parole su un
molto lungo ricorrendo a fantasie specifiche e dettagliate apposito tabellone o su un computer.
su un oggetto parafilico. Con questa cura si intende gene- Sistema endocrino: sistema di ghiandole localizzate in
rare una sensazione di noia che a sua volta dovrebbe trasfe- tutto il corpo che contribuisce al controllo di attività impor-
rirsi all’oggetto. tanti come la crescita e l’attività sessuale.
Schizofrenia: disturbo psicotico in cui il funzionamento Sistema immunitario: sistema di attività e di cellule che
personale, sociale e occupazionale si deteriora a causa di identificano e distruggono antigeni e cellule cancerose.
percezioni strane, emozioni insolite e anomalie motorie. Sistema nervoso autonomo (SNA): insieme di fibre ner-
Secondi messaggeri: cambiamenti chimici che avvengono vose che collegano il sistema nervoso centrale a tutti gli altri
all’interno di un neurone subito dopo la ricezione di un organi.
messaggio tramite neurotrasmettitore e subito prima della Sistema nervoso parasimpatico: fibre nervose del siste-
risposta. ma nervoso autonomo che rallentano il funzionamento de-
Sensibilità all’ansia: tendenza a fissarsi sulle sensazioni gli organi dopo lo stimolo e riportano altri processi fisiologi-
fisiche, a valutarle in modo illogico e a interpretarle negati- ci alla normalità.
vamente. Sistema nervoso simpatico: fibre nervose del sistema
Serotonina: neurotrasmettitore la cui attività anomala è nervoso autonomo che fanno accelerare il battito cardiaco
connessa a depressione, disturbo ossessivo-compulsivo e e producono altri cambiamenti percepiti come allarme e
disturbi dell’alimentazione. paura.
Set point ponderale: peso che ciascun individuo è predi- Sostanze antagoniste: sostanze che bloccano o modifica-
sposto a mantenere, controllato in parte dall’ipotalamo. no gli effetti di una droga che induce dipendenza.
Sfidatore di morte: persona con pensieri ambivalenti ri- Sostanze cannabinoidi: sostanze ricavate dalle varietà
guardo al desiderio di morire perfino nell’atto di suicidio. della canapa Cannabis sativa. Provocano effetti allo stesso
Sinapsi: è il punto di contatto tra la terminazione nervosa tempo allucinogeni, depressivi e stimolanti.
di un neurone e il dendrite di un altro. Standardizzazione: processo nel quale viene sommini-
Sindrome: insieme di sintomi che in genere si presentano strato un test a un ampio campione di persone; i risultati
contemporaneamente. servono poi da standard o norma rispetto alla quale misura-
Sindrome alcolico fetale: insieme di problemi del bambi- re il punteggio individuale di altre persone.
no, tra cui scarso funzionamento intellettivo, basso peso State school (USA): istituzione pubblica per persone con
alla nascita, anomalie delle mani e del volto che derivano da ritardo mentale.
Stile di personalità di Tipo A: modello di personalità ca- contra tutti i membri di una famiglia e li aiuta a cambiare
ratterizzato da ostilità, cinismo, tensione costante, impa- attraverso metodi terapeutici.
zienza, competitività e ambizione. Terapia ipnotica: trattamento in cui un paziente si sotto-
Stile di personalità di Tipo B: modello di personalità in pone all’ipnosi e viene poi guidato a ricordare eventi di-
cui le persone sono più rilassate, meno aggressive e meno menticati o a svolgere altre attività terapeutiche. È detta
preoccupate del tempo. anche ipnoterapia.
Studio del pedigree familiare: tipo di ricerca in cui gli Terapia post-dimissioni: programma di trattamento di
studiosi stabiliscono quanti e quali familiari di una persona comunità successivo a un ricovero in ospedale.
con un disturbo psicologico hanno lo stesso problema. Terapia razionale-emotiva: terapia cognitiva elaborata
Stupro: rapporto sessuale o altro atto sessuale imposto da Albert Ellis per aiutare i pazienti a identificare e a modi-
con la forza a una persona non consenziente, o rapporto ficare le convinzioni e i pensieri irrazionali che contribuisco-
sessuale con una persona minorenne. no a provocare i loro disturbi psicologici.
Suicidio: morte che si causa a se stessi intenzionalmente, Terapie culturalmente sensibili: approcci che cercano di
direttamente e consciamente. analizzare i problemi specifici affrontati dai membri dei
Tecniche di neuroimaging: metodiche neurologiche che gruppi minoritari.
forniscono immagini della struttura o dell’attività cerebrale, Terapie sensibili al genere: approcci che affrontano le
come TAC, PET e i due tipi di risonanza magnetica; dette problematiche specifiche dell’essere donna nella società oc-
anche tecniche di scansione cerebrale. cidentale. Chiamate anche terapie femministe.
Teoria dei sistemi familiari: teoria secondo la quale la Test: sistema di raccolta di informazioni su alcuni aspetti
famiglia è un sistema di parti interagenti, le cui interazioni del funzionamento psicologico di una persona, dalle quali è
seguono modelli costanti e regole non espresse. possibile inferire altre informazioni riguardo a essa.
Teoria della mente: capacità di attribuire stati mentali a se Test di intelligenza: test ideato per misurare l’abilità intel-
stesso e agli altri e di prevedere il comportamento sulla ba- lettiva di una persona.
se di tali stati. Test neuropsicologico: test che rileva l’esistenza di pro-
Terapia avversiva: trattamento in cui vengono ripetuta- blemi cerebrali attraverso la misurazione delle capacità co-
mente abbinati stimoli spiacevoli alla messa in atto di com- gnitive, percettive e motorie di una persona.
portamenti che si vogliono eliminare, come l’assunzione di Test proiettivo: test costituito da materiale ambiguo, sog-
una sostanza. getto all’interpretazione e alla risposta della persona.
Terapia centrata sul paziente: terapia umanistica svilup- Test psicofisiologico: test che misura le reazioni fisiche
pata da Carl Rogers, nella qualeil rapporto del terapeuta (come il battito cardiaco e la tensione muscolare) come
con il paziente è fondato su accettazione, empatia e auten- possibili indizi di problemi psicologici.
ticità. Tetraidrocannabinolo (THC): il principale principio attivo
Terapia cognitiva: terapia sviluppata da Aaron Beck orien- delle sostanze cannabinoidi.
tata a far acquisire al paziente una consapevolezza dei pro- Tolleranza: adattamento del cervello e del fisico all’uso re-
pri processi di pensiero erronei e a modificarli. golare di determinate droghe, di modo che sono necessarie
Terapia della Gestalt: terapia umanistica sviluppata da dosi sempre maggiori per ottenere prima lo stesso effetto.
Fritz Perls in cui i clinici stimolano attivamente i clienti alla Tortura: uso di strategie brutali, degradanti e disorientanti
considerazione e all’accettazione di sé usando alcune tecni- per ridurre le vittime a uno stato di completa impotenza.
che (gioco di ruolo ed esercizi di autoscoperta). Training autogeno: procedura terapeutica che insegna ai
Terapia di comunità: approccio umanistico per il tratta- soggetti a rilassarsi volontariamente, in modo da riuscire a
mento istituzionale, basato sull’idea che le istituzioni possa- calmarsi in situazioni di stress.
no agevolare il recupero dei pazienti attraverso la creazione Trattamenti di esposizione: trattamenti comportamenta-
di un clima che favorisca il rispetto di sé, il comportamento li che prevedono l’esposizione del soggetto fobico all’og-
responsabile e un’attività significativa. getto o alla situazione temuti.
Terapia di coppia: tipo di terapia in cui il terapeuta lavora Triade cognitiva: le tre forme di pensiero negativo che
con due persone che intrattengono una relazione duratura. nella teoria di Aaron Beck portano a sentirsi depressi. La
Viene definita anche terapia coniugale. triade è costituita dalla visione negativa delle proprie espe-
Terapia di gruppo: tipo di terapia in cui un gruppo di per- rienze, di se stessi e del futuro.
sone con problemi simili incontra un terapeuta per affron- Triciclico: farmaco antidepressivo come l’imipramina, con
tare quei problemi. una struttura molecolare costituita da tre anelli.
Terapia elettroconvulsiva (TEC): tipo di trattamento bio- Tumescenza notturna del pene (TNP): erezione nel son-
logico usato soprattutto con pazienti depressi in cui vengo- no.
no provocate delle convulsioni quando una scarica elettrica Ulcera: lesione che si forma nella parete della stomaco o
passa attraverso gli elettrodi posti sulla fronte del paziente. del duodeno.
Terapia esistenziale: terapia che incoraggia i pazienti ad Vaginismo: condizione caratterizzata da spasmo involon-
accettare le responsabilità della propria vita, ad attribuire tario della muscolatura del terzo esterno della vagina, che
ad essa un maggiore significato e a credere nei suoi valori. ostacola la penetrazione.
Terapia familiare: tipo di terapia in cui un terapeuta in- Validità: accuratezza di un test o dei risultati di uno studio,
ossia la misura in cui quel test o studio effettivamente veri- Voyeurismo: parafilia in cui una persona ha desideri ses-
fica o dimostra ciò che afferma. suali ricorrenti e intensi di osservare, in segreto, persone
Valutazione: processo di raccolta e interpretazione di in- ignare mentre si svestono, o di spiare coppie mentre hanno
formazioni di rilievo su un paziente o un soggetto parteci- rapporti sessuali; può agire spinta da questi desideri.
pante a una ricerca.
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Abbott, M.J., 86 Alhamad, A., 258 Applewhite, M.H., 229
Abbugao, M., 332 Allan, S., 248 Apter, A., 233-4
Abdul, P., 265 Allen, C., 355 Araujo, L.M., 191
Abel, G.G., 325 Allen, D.F., 61, 182, 270, 278-9 Archer, D., 380
Abela, J.R.Z., 407 Allison, K.C., 153 Archibald, M.E., 366
Abela, J.R.Z., 202 Allman, G., 296 Ardoin, S.P., 434
Abercrombie, H.C., 192 Alloy, L.B., 202 Arias, E., 232
Abraham, K., 119, 266, 349-50 Al-Subaie, A., 258 Arieti, S., 197, 338
Abramowitz, J.S., 122, 117, 322 Althof, S.E., 310-11, 318-9 Armour-Thomas, E., 428
Abramowitz, S.I., 334 Alvarez, A., 351, 426 Armstrong, M.J., 456
Abramson, L.Y., 202 Alvarez, L., 141 Arnett, J.J., 255
Acocella, J.,180 Alzheimer, A. (malattia di), 85, 150, Arnow, B.A., 204
Acosta, M.C., 280, 282 218, 236, 440, 446-9, 451, 453-5, Arntz, A., 383
Adam, K.S., 230, 283 458-9 ASA (Autism Society of America),
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Ader, R., 32 an der Heiden, W., 342, 355 Ashton, A.K., 228, 306, 311, 317-9
Adkins, J., 236 Anderson, J., 274, 354, 386, 394, 415 Asimov, I., 33, 118, 123, 376
Adler, G., 147, 391 Andrasik, F., 145 Asmundson, G.J.G., 162, 167
Affatati, V., 333 Andreasen, N.C., 29, 333, 344, 444 Asnis, G.M., 140, 237
Agazzi, E., 9, 15-6 Andresen, J., 152 Asperger, H. (disturbo di), 85, 419-
Agras, W.S., 249 Andrews, B., 92 22, 425, 436
Agronin, M.E., 373, 381, 386 Anglin, D.M., 351 Asplund, R., 444
Ahrens, C.E., 135-6 Angst, J., 94, 117 Astin, J.A., 102
Airan, R.D., 192 Annunziato, R.A., 259 Atkinson, R., 21
Ajdacic, V., 224, 235 Anthony, J.C., 282 Ator, N.A., 101
Akaike, A., 449 Antoni, M.H., 154 Auvinen, P.E., 239
Akashi, Y.J., 147 Antony, M.M., 114-5 Avenevoli, S., 186, 407
Akhtar, S., 118, 398 APA, 84, 93-4, 100, 103-4, 112, 116, Axelrod, B.N., 83
Akins, C.K., 322, 328 133, 143-4, 159, 160, 162-3, 169- Ayalon, L., 456
Aktas, O., 451 70, 172-4, 188-90, 194, 197, 210- Aybek, S., 158
Alateen, 296 1, 244, 246-7, 249, 265, 270, 274, Ayd, F.J., 190
Alba, J., 265 277-9, 281-2, 286, 289-90, 304-5, Ayllon, T., 356
Albert, U., 396 308, 310-11, 314, 321-2, 324-8, Ayoub, C.C., 161
Alcantara, C., 235, 237 330, 337-8, 342, 358, 370-1, 373- Azar, B., 417, 431
Alcolisti Anonimi, 56, 269-70, 295-7, 75, 377, 381-2, 386, 388-9, 391,
443 393-4, 396, 401, 409-10, 414, 418- Baber, K., 240
Aldwin, C.M., 441, 443, 456 21, 428-31, 444-8 Babor, T.F., 88
Alegria, M., 59 Apfelbaum, B., 312 Bach, A.K., 305, 315-7, 320
Bach, P.A., 340, 347-8, 351, 361 Beals, J., 59, 273 Bierer, L.M., 138
Back, S.E., 271, 297 Beals, K.A., 259 Bigler, E.D., 450
Badaracco, J.G., 349 Bean, G., 240 Billings, J., 183
Badcock, J.C., 340 Beatrice di Nazaret, 246 Bills, C.B., 230
Baer, R.D., 122 Beautrais, A., 237 Binet, A., 83
Bagby, E., 77, 105 Bebbington, P., 342 Bini, L., 192
Baggot, M., 283 Bebko, J.M., 428, 431-34 Binik, Y.M., 314, 319
Bagliacca, R., 119, 197 Beck A.T., 48-50, 86, 97, 99, 161, Bion, W., 22, 38, 250, 350, 353, 376
Bahrick, H., 66 202-4, 208, 296, 359, 373, 375, Biondi, M., 77, 178
Bailey, D.S., 226, 325 377, 388, 391-5, 397 Birch, H.G., 431
Bailey, KG., 6, 113, 226, 325 Becker, A.E., 258 Birmingham, C. L., 249
Baird, S.C., 380 Becker, D.R., 363-4 Bisaga, A., 276
Baker, L., 257 Becker, J.V., 328 Bishop, F.M., 294-5
Bakker A., 333 Becker, S.J., 407-8 Bisson, J.I., 143
Baldessarini, R.J., 237 Beckham, V., 265 Björgvinsson, T., 117, 121
Baldwin, J.S., 404-6 Beckinsale, K., 265 Black, D.W., 333, 344, 381, 444
Baldwin, J.S., 58 Beckman, A.J., 443 Black, E., 80, 86, 174, 333, 344
Balint, M., 44, 95, 389 Beebe, D.K., 136 Black Sabbath, 227
Balle-Jensen, L., 255 Beethoven, L., 117 Blackledge, J.T., 100
Ballou, H., 372 Beidel, D.C., 404 Blackmore, E.R., 93, 346
Bancroft, J., 308, 312 Belkin, L., 236 Blackwell, A., 115
Bandura, A., 45, 47, 106, 109 Bell, J., 120 Blagov, P.S., 387-8
Banissoni, P., 77 Bellack A.S., 341 Blair, J., 379-80
Barale, F., 427 Bellinger, D.L., 151 Blair, K., 379
Barbato, A., 206 Belushi J., 288 Blair, R.J.R., 410
Barber, J.P., 393 Bemporad, J., 197 Blanch, A., 52
Barbie, 259, 267 Ben-Porath, Y.S., 73, 75, 77 Blanchard, R., 135, 137, 152-4, 327
Bareggi, S.R., 124 Benaron, L.D., 420 Blanchett, C., 323
Barkley, R.A., 415-6 Bender, D.S., 373, 383, 385 Blandino G., 40, 411
Barkley, C., 200 Bender, E., 235 Blatt, S.J., 196
Barlow, D.H., 305 Bender, R., 254 Blazer, D., 59, 93-4, 442-3
Barnes, A.,198, 351 Bender, W.S., 362, 366, 397 Bleger, J., 440
Baroff G. S., 433 Benedetti, F., 166 Bleichmar , H., 196, 289, 394, 457
Baron, M., 212 Benedict, S., 254 Bleuer, E., 349
Baron-Cohen, S., 420 Benezech M., 347 Bliss, E.L., 178, 181
Barrowclough, C., 352, 361-2, 365 Bennett, J., 6, 154 Block, J.J., 396
Barry, D., 280, 293 Bennett-Gates, D., 434 Blood, R.W., 228
Barrymore, D., 296 Benoit, C., 232 Bloom B.L., 355
Bart Simpson, 411 Bergeron, S., 314 Bloom, M., 59, 355
Bartholomew, K., 181 Bergin, A.E., 52 Blow, F.C., 351
Bartrop, R., 150 Bergler E., 315 Bluglass, K., 161
Bartz, J., 396-7 Bergman, A., 426 Blum K., 291-2
Baskin, K., 115 Berks, J., 443 Blume, A.W., 294
Basoglu, M., 135, 137-8 Berlin, F.S., 325 Blyler, C.R., 364
Basson, R., 304, 306-7, 317 Berman, A., 6, 226, 233 Bobcats,. C., 200
Bastiani, A.M., 245 Bernadett-Shapiro, S., 389 Bock S.J., 425
Bateman, J., 265 Bernal, G., 235 Bogart, L.M., 389
Bates, G.W., 203 Bernstein, D.P., 372-3, 394 Bogdan, R., 427
Bateson, G., 374 Berr, C., 446 Bogetto, F., 192
Batki, S.L., 278 Berrigan, D., 254 Bolena, A., 248
Batman, 375 Bertalanffy, L. von, 18 Bollini, A.M., 370, 376-7
Batur, S., 319 Bertrando, P., 57 Bonanno, G.A., 139, 151, 198
Baucom, D.H., 58 Beth Abraham Hospital, 452 Bonaparte, N., 108
Bauer, M.E., 151 Beumont, P., 249 Bond, C., 362, 390
Baum, A., 93 Beutler, L.E., 86 Bond, J., 86
Baxter, L.R., 124 Beyer, H.A., 433 Bonson, K.R., 283
Bazargan, M., 207-8 Biancaneve e i sette nani, 400 Boodman ,S.G., 405
Beach, S.R.H., 206 Biederman, J., 416 Booker, M.B., 354
Borgogno, F., 44, 251, 440 Brownell, K. D., 254, 267 Canals, J., 257
Boris, H.N., 250 Bruch H., 245, 251-2, 268 Cancrini, L., 289
Borkovec, T., 98-9 Brumberg J. J., 246, 260 Canetto, S.S., 443
Borneman, M.J., 63 Bruner, J., 50 Cannon, T., 348
Bornstein, R.A., 348 Bryant, R.A., 133, 262 Cantor, J.M., 326
Bornstein, R.F., 63, 71, 394 Bryarton, C., 304 Capote, T., 213
Borovoy, A., 259 Bryson, S., 427 Capuzzi, D., 233
Borowsky, I. L., 234 Buccino, G., 19 Cardena, E., 72, 176
Boscarino, J.A., 137 Buchanan, G.M., 6, 47 Carducci, B., 392
Bott, E., 144 Buchanan, J.A., 6, 47 Caretti, V., 251, 289
Boucher, J., 226 Buckley, P.F., 363 Carey, B., 152, 234
Bouman, T.K., 162-3, 167 Buckner, J.D., 60 Carey, D., 204, 408
Bourgeois, M., 347 Buhr, K., 97 Carll, E.K., 143
Bourin, M., 112 Buist, A., 188 Carlson, W.L., 138-9, 150, 190-2,
Bourne, A., 102, 172 Bureau of Justice Statistics, 296 195, 442
Bowen, M., 57 Burgess, A., 282, 328 Carlsson, M., 429
Bowlby, J., 49-50, 95, 196, 198, 289, Buri, C., 226 Carlsson, A., 31
376, 389 Burijon, B.N., 93, 101-2, 109, 113, Carmichael, M., 152
Bowman, D.H., 404 133, 135, 138-40, 142 Caro I., 253
Bowman, S.A., 254 Burkholder, A., 196 Caron J., 239
Boxer, P., 412-3 Burnette, M.M., 306 Carpenter, K., 243, 245, 342, 432,
Boyce, T., 146 Burns, R.C., 69 449
Boye, B., 352 Burry, A., 83 Carr, J.E., 145, 419
Boyles, S., 214 Burt, D.R., 347 Carrol, L., 340
Bradizza, C.M., 290 Busch, F.N., 198 Carroll, R., 292-4, 330-1, 333-4
Bradley, R., 385 Bushman, B.J., 380 Carten, A., 60, 208
Bradley ,S. J., 330-1 Bussière, T., 453 Carter, R.T., 59, 97
Brady, K.T., 271, 297 Bussing, R., 416 Cartesio, 11
Brainerd, C.J., 171 Butcher, J.N., 72-3, 75, 77, 79 Cartman, 400
Bram, T., 121 Butler, R.J., 418 Carville, S.E., 390
Brambrink, D.K., 102 Button, E.J., 252 Casale, S., 77, 79
Brandon, T.H., 281 Bydlowski, S., 252 Casey, D.E., 114, 176, 179, 337
Brashears, M., 200 Byrne, M., 59, 101, 134 Cash, T.F., 258
Braun, D.L., 259 Byron, G.G., 260 Casimir, G.J., 398
Breedlove, L., 433 Cassells, C., 238
Bremner, J.D.,135, 138-9, 169, 172, Cabaj, R.P., 297 Castellazzi, V., 68-9
187, 426 Caballero, B., 256 Castiglioni, M., 57
Brent, D.A., 232-4 Cachelin, F.M., 259 Castle, D.J., 163
Breslau, N., 104, 133 CADDRE (Center for Autism and Castrogiovanni, P., 230
Briquet, P., 159, 168 Developmental Disabilities Rese- Cat Power, 399
Broadway, J., 445 arch and Epidemiology), 422 Cauchon, D., 193
Brock, D.W., 236 Cadoret, R.J., 291 Causey, H.L., 296
Brodsky, B. S., 383 Caetano, R., 88 Cautela, J.R., 293
Brody, M., 166-7 Cahill, L., 171 Cave, N., 296
Bromberg, P., 178, 251-2 Cahn, W., 348 CDC (Centers for Disease Control
Bronisch, T., 231 Cain, D.J., 53 and Prevention), 223, 232, 275,
Brontolo, 400 Caldeiro, R.M., 294-5 306, 404, 448
Brook, D.W., 296 Caldera, Y., 261 Ceci, S.J., 171
Brooks, M.K., 154, 455 Caldwell, A.B., 73 Celani, D., 388
Brotchie, H.L., 207 Calev, A., 193 Ceniceros, S., 306
Brown, A.I., 172 Calvin e Hobbes, 411 Center, 188
Brown, A.S., 179, 348, 428 Camacho, E.B., 362 Cerel, J., 237
Brown, B., 6 Cameron, A., 309 Cerletti, U., 192
Brown, G.K., 428 Cameron, D.J., 446 Chacón, F., 137
Brown, G.R., 306 Campbell, J.M., 425, 434 Chae, B.J., 445
Brown, G.W., 205 Campbell, W.K., 391 Chalamat, M., 364
Brown, J.H., 226 Campbell, A., 6, 192 Chamberlain, S.R., 124
Brown, R.J., 158, 165 Camus, A., 400 Chaparro, S., 394
Chapman, A. L., 47, 97, 109, 198, Collins, C., 452 Crow, T.J., 343
200, 203, 340 Colom, F., 214 Crowther, J.H., 248
Charman, T., 427 Colomba da Rieti, 246 Cruikshank, M., 449
Charney, D.S., 112 Comas-Diaz, L., 60 Cuddeback, G.S., 365-66
Charuvastra, A., 139 Combs, D.R., 356-59 Cukan, A., 411
Chasseguet-Smirgel, J., 250, 322 Comer, R., 356 Culbert, K. M., 244-45
Chassin, L., 290 Conklin, C.Z., 382 Culp A. M., 232
Chatoor, I, 263 Connelly, B.S., 63 Cummings, C.J., 407-8
Chavira, D.A., 398 Connor, J.P., 413 Cummings, J.L., 442, 446, 448-9,
Chekki, C., 235 Connors, G.J., 296-97 451-4
Chen, T.-J., 31, 231, 285 Conrad, N., 233 Curlin, F.A., 236
Cheng, A.T.A., 234 Conus, P., 342 Currier, D., 231
Chentsova-Dutton, Y., 207 Conwell, 224 Curry, J.F., 407-8
Cher, 108, 257 Cook, C.E., 279 Curtis, R., 151
Cherry, K.E., 441, 449, 456 Cook, R.E., 424 Cuskelly, M., 434
Cheung, L., 228 Cooley, M., 386 Cutler, D.M, 221, 234
Chiari, G., 77 Coon, D., 344 Cutright, P., 222, 231
Chin, J.H., 449 Coons, P.M., 175, 182 Cutting, 196
Cho, S.-H., 376 Cooper, J. L., 416 Cuvelier, M., 365
Chochinov, H.M., 236 Cooper, J., 325, 445 Cypress Hill, 291
Chodoff, P., 388 Cooper, S., 384 Cytryn, L., 232
Christensen, A., 58, 363 Copeland, A.L., 295
Christoph, P., 95 Copley, J., 227 D’Amico, Y.C., 148
Christophersen, E.R., 418 Corbett, S.W., 255 D’Avanzo, V., 206
Chung, M.C., 139, 147 Corey, K.B., 55 d’Oignies, M., 246
Churchill, W., 187 Corey-Bloom J., 451 Dadds, M.R., 404-6
Ciano-Federoff, L.M., 168 Corkin, S., 451 Dahlstrom, G.W., 72
Clapton, E., 291 Corman, L., 69 Dahmer, J., 353
Clark, L.A., 133, 399 Cornblatt, B.A., 340 Dale, R.C., 6, 29
Clark, R., 115 Cornish, J.W., 292 Dana, R.H., 71
Clark, R.E., 118, 365 Corradini, A., 57 Daniel, J.H., 259
Clarke, J.C., 293 Corrigan, P.W., 88 Daniel, S.S., 429
Clary, G.L., 446 Corte, C., 207 Daniels, C.W., 81
Clay. R.A., 226 Costa, J.L., 101, 254 Danner, M., 137
Clayton, A.H., 311 Costa, P.T., 399 Darke, S., 225
Clayton, R.R., 297 Costantino, 71 Darwin, C., 12
Cleckley, H.M., 174 Coughlin, J.W., 265 Darwin, J., 178
Clifford, J.S., 56 Courchesne, E., 424 Dass, R., 152
Cloitre, M., 139 Couturier, J., 244, 249, 256 Dattilio, F.M., 114
Cloninger, C. F., 398 Covell, N.H., 358 Davidson, L., 140, 342, 353, 381
Clum, G.A., 114 Covington, M.A., 340 Davis, S., 106, 134, 318
Clyman, M., 232 Cox, A., 56, 419, 423 Dawes, R.M., 88
CNN, 135, 325 Coyne, 65, 200 DAWN (Drug Abuse Warning Net-
Cobain, K., 217, 221, 225, 228, 245 Cozier, 148 work), 282
Cocainomani Anonimi, 56, 296 Crandall, 149-50 Dawson, G.R., 101
Coccaro. E.F., 376 Crary, D., 329 De Angelis, 140, 142
Coetzer, B.R., 124 Craske, M.G., 93, 99, 112 De Leo, D., 239-40
Coga,. J.C., 258 Creed, F., 160 De Leon, G., 296-7
Cohen, C.I., 339 Creese, I., 347 De Leon, M.J., 452
Cohen, L., 154, 346 Creuzfeld, H.G., 451 De Leon, G., 296
Cohen, P., 109, 232 Creuzfeld-Jacob (malattia di), 451 De Matteo, D., 379
Cohen, R., 358 Crisp, M., 411 De Rick, A., 165
Cohen, S., 149, 151 Crits-Christoph, P., 95, 393 De Sousa, J.A., 295
Cohen-Kettenis, P.T., 331 Crocetti, G., 70 De Veaugh-Geiss, J., 124
Colburn, D., 225, 228 Cronkite, R.C., 205 De Wit, H., 291
Coldwell, C.M., 362, 366 Crosby, D., 225, 296 De Witte, J.J., 347
Cole, E., 151, 203, 259 Crossman, A.M., 390 DEA (Drug Enforcement Administra-
Coles, M.E., 6, 118, 123 Crow, S.J., 244, 248 tion), 415
Dea, D., 294 Drobes, D.J., 290 Etaugh, C., 441-3, 455-6
Decobert, S., 250 Dryden, W., 49 Evanescence, 291
Dedman, B., 404 Duarte-Velez, Y.M., 235 Evans, G.W., 433
Degun-Mather, M., 181 Dugas, M.J., 97-8 Evans, R., 203, 239-40
Delahanty, D.L., 138 Dunbar, F., 144 Everson, S.A., 151
Delisle, J.R., 233 Dunlop, B.W., 112 Exodus, 296
Delp, B., 228 DuPaul, G.J., 415 Eyberg, S.M., 412
DeLuca, N.L., 362-3, 366, 417 Dupont, C.M., 276 Eyler, L.T., 348
Demidenko, N., 206-7 Dupont, R.L., 276
Denoma, J.M., 60 Durkheim, E., 229-32 Fábrega, 29, 166
Depasquale, R., 199 Durkin, K.F., 325-6 Fahrenberg, J., 146
DePaulo, B.M., 390 Dwight-Johnson, M., 174, 207 Fairbairn, R., 38, 40, 44, 389
Deplanque, D., 286 Dykens, E.M., 430-1, 433 Fairbank, J.A., 140
Depp, J., 108 Dylan, B., 323 Fairburn, C.G., 245, 247-9, 252-3,
DePuy, J., 417 261-6
Derksen, J., 77 Eastman, G., 235 Fakhoury, W.K.H., 337
Dervic, K., 232 Echeverry, J.J., 282 Fallis, J., 141
Deveny, K., 115, 320 Eddy K. T., 123, 249 Fallon, B.A., 158
Devineni, T., 152-4 Edelman, G., 21 Faravelli, C., 77, 79
Dewey, J., 12 Edelstein, B.A., 441-2, 444-6, 448 Farberow, N., 227, 238, 240
Dexter-Mazza, E. T., 385-86 Edipo, 302-3 Farley, C., 288
Dhossche, D., 166 Edlinger, M., 359 Farlow, M.R., 448
Di Cesare, G., 289 Edwards, O.W., 83 Farmer, R.F., 47, 109, 198, 200, 203,
Diamond, L. M., 329 Efran, J.S., 122 373, 375, 377, 393, 395
Dickens, B. M., 236 Egan, M.W., 434 Farrell, C., 245
Dickerson, D., 297 Egas Moniz, de, A., 31, 354 Fatality Facts, 276
Dickerson, F. B., 356 Ehlers, A., 140 Faulkner, W., 183
Di Clemente, C.C., 293-5 Ehnvall, A., 230 Faust, J., 88, 417
Didion, J., 315 Eifert, G. H., 168, 244, 249, 252-4, Fava, M., 393, 395
Dietrich, A.M., 137 257, 263, 265 Fawcett J., 225, 234, 312
Dike, C.C., 390 Eigen, M., 251 Fawzy, F.I., 151, 154
Dillon, J., 360 Eisner, A., 328 FBI, 81, 379
Dimaggio, G., 49 Ekman, P., 390 FDA (Food and Drug Administra-
DiPlacido, J., 151 Eliez, S., 432 tion), 30, 195, 212, 234, 408-9
Dittman, M., 441 Eliot, G., 376 Febbraro, G.A.R., 114
Dixon ,W. J., 357 Eliot, T.S., 452 Federn, P., 349
Dobbs, D., 196 Elisabetta I, 108 Feigelman, W, 226
Dobson, V., 346 Elkin, T.D., 404 Feinstein, C., 432
Doctor, R., 323-5, 328, 333 Elkins, G., 168 Feldman, M.B., 161-248
Doherty, P., 296 Elliot, M.N., 404 Felix, A., 365
Dohrmann, R.J., 152 Elliot, S.L., 307, 309, 311, 318, 320 Fenichel, O., 229
Dolder, C.R., 359 Ellis, A., 48-50, 96-7, 99, 109-10, 446 Fenning, S., 263
Dole, V.P., 295 Ellman, L.M., 348 Ferenczi, 177, 196
Donnan, S., 228 El-Mallakh, R.S., 212-3 Fernquist, R.M., 230-1
Dorahy, M.J., 180 Emery, G., 97 Ferrari, P.F., 19, 160
Doran, M., 448 Eminem, 291, 296 Ferreira, A.J., 55
Dorsett, S., 175 Emmelkamp, P.M., 110, 122 Fetto, 147
Doty, R.L., 451 Engel, J., 102, 145 Ficcaglia, M., 422
Doweiko, H.E., 274-75, 280, 286 Epstein, R., 211, 313, 317 Fichter, M.M., 263
Down, L. (sindrome di), 430-2 Erickson, S.J., 259 Fichtner, C.G., 182
Downar, J., 343 Erikson, E.H., 121, 389 Field, S., 265
Downey, Jr.R., 296 Erlangsen, A., 235 Fields, J., 443
Dr. John, 296 Ervin, R.A., 59 Fields, W.C., 201
Draguns, J.G., 166 Escalante, P.R., 424 Fieve, R.R., 202, 209
Draine, J., 59 Eschweiler, G.W., 31 Figley, C.R., 134
Dratcu, L., 114 Escobar, J.I., 140, 166 Fine, C.G., 182, 283
Drevets, W.C., 191-2 Eser, A., 236 Fineberg, N.A., 123-4
Drew, C.J., 413, 434 Esposito-Smythers, C., 407 Finfgeld, D.L., 263
Fink, M., 112, 192 301-2, 320-1, 349, 387, 389, 396, Ghaderi, A., 245-6, 249, 261, 266
Fink, P., 160 418 Ghahramanlou-Holloway, M., 238
Finkelhor, D., 417 Frey, K. S., 411 Ghazizadeh, S., 319
Finn, S.E., 79 Frick, P.J., 410, 412-3 Gheorghiu, V.A., 153
Finnegan, L.P., 275, 297 Friedman, M., 6, 147, 153 Gianaros, P.J., 146
Finniss, D.G., 166 Friege, L., 386 Giangrasso, B., 79
Fiorito, M., 66 Friman, P.C., 418-9 Gibbons, M.M., 240
First, M., 443 Fristad, M.A., 407-8 Gibel, A., 337, 352, 362
Fischer, B.A., 342 Frith, U., 423 Giberti, F., 376, 392
Fishbain, D.A., 187 Frodl, T., 192 Gilbert, S.C., 50, 256, 257
Fisher, P.H., 6, 111, 119, 133, 396 Frohman, E.M., 318 Gilliam, F.G., 190
Fisher, C., 211 Fromm, E., 38 Gillilland, R., 310
Fitz, A., 121 Frosch, W.A., 285 Gillis, J.M., 420, 423-4, 426
Flavin, D.K., 225 Frost, R., 121-2 Gilmer, T.P., 357
Flaxenberg, G.M., 397 Fu, K., 227 Gilmore, L., 434
Fleck, D. E., 374 Fuller, R.L., 340 Ginsburg, G.S., 408
Fletcher, T.B., 418 Furr, J., 6 Giocatori Anonimi, 381
Flores, F., 173 Giovanni Paolo II, 211
Flores, J., 173 Gabbard, G.O., 31-2, 35, 37, 39-44, Giovenale, 235
Flowers, C.R., 435 229, 290, 388, 391, 393, 395 Gitlin, M.J., 194
Flynn, R.J., 434 Gaburri, E., 251 Giulio Cesare, 61
Foa, E.B., 122-3 Gadalla, T.M., 259 Gjerdingen, D.K., 188
Foley, K., 236 Gahan, P., 182 Glass, C.R., 80
Folkman, 130 Galanter, M., 291, 295-96 Glatt, S.J., 343-4
Folsom, D.P., 337, 344, 351, 365 Galea, S., 93, 137, 139, 441 Gleaves, D. H., 172, 260-2, 264
Fombonne, E., 408, 420 Gall, F. J., 11, 371 Glover, E., 321
Fonagy, P., 104, 178, 289 Gallagher, R., 199 Goddard, J., 115
Fonda, H., 252 Gallagher-Thompson, D., 443, 456 Godenzi, A., 417
Fonda, J., 252 Gallese, V., 19 Goisman, R.M., 95
Forbes, B.C., 372 Gamwell, L., 315 Gold, T., 265, 277
Forbey, J.D., 75, 79 Garb, H.N., 83 Goldberg T. E., 322, 339
Forcano, L., 249 Garber, K., 88, 407 Goldberg, W., 108
Ford, C.V., 162, 390 Gardner, D.M., 171, 234, 408 Golden, C. J., 429
Ford, D.Y., 83 Garlow, S.J., 280 Goldenberg, I., 55, 57-8
Ford, M.R., 387 Garner, D.M., 247, 256, 262, 458 Goldfield, G. S., 56, 260
Ford, T., 259 Garralda, M.E., 165 Goldiamond, I., 48
Foreman, W., 140 Garrett, B., 26, 91, 101, 193, 195 Goldman-Rakic, P. S., 182, 347
Foreyt, J.P., 256 Garrison, Z., 265 Goldstein, A., 291, 425
Fortune, S.A., 232 Garssen, B., 151 Goldsteing, 30
Foster, J.D., 391 Gatchel, R.J., 152 Goldston D., 222, 233, 235
Fountaine, E., 260 Gaugler, J.E., 455 Gone, J.P., 235, 237
Fowler, J.S., 279 Gay, P., 33 Goode, E., 254, 257
Fowler, K.A., 370, 386, 398, 400 Gaynor, S.T., 380 Goodkin, K., 151
Franklin, J., 288 Geary, J., 390 Goodman-Brown, T.B., 417
Franklin, A., 108 Gebhard, P. H., 328 Goodwin, R.D., 276
Fraser, G.A., 182 Gehring, D., 331 Gopaul-McNicol, S., 428
Fraser, J.S., 58 Gelder, M.G., 323 Gordon, K.H., 185, 187, 257
Fredericks, L.E., 153 Geldmacher, D.S., 446, 448 Gorman, B.S., 226
Freedman. N., 251 Gelernter, J., 291 Gormley. M., 327
Freeman. W., 354, 395 Gelfand, D.M., 413 Goscha. R.J., 363-4, 366
Freilone. F., 385, 389 Genchi, 188 Goshen. C. E., 355
Freking. K., 254 George, T. P., 7, 192, 254-6, 281, Goss, K., 248
Frese. F.J., III, 366 343-4, 348 Gosselin, J.T., 162
Freud J., 418 Geremia, G.M., 167 Gottesman, I.I., 344
Freud, A., 43 Germer, J., 256, 259 Gould, M.S., 228, 234
Freud, S., 13, 33-4, 37-41, 44-5, Gerrity, E., 137 Grady, D., 153
52, 94-5, 102, 118-20, 164-5, Gerstle, M., 259 Graff-Radford, N., 449
168, 177, 196, 229-30, 280, 289, Gever, J., 134 Graham, J.R., 72-3, 79, 174, 195
Grandin, T., 424 Halls, S.B., 258 Heiman, J.R., 303, 305, 307-8, 312-4,
Granieri, A., 21, 79, 250, 411, 427, Halmi, K., 243 316-7, 319
440 Halpern, J., 137, 140, 143, 285 Heimann, J. R., 251
Grateful Dead, 452 Ham, L.S., 290 Heimberg, R.G., 93, 96, 109
Gray, J., 113, 214, 417 Hammen, C.L., 189, 203 Heisel, M. J., 226, 337
Grayson, H.M., 73, 422, 425 Handel, R.W., 79 Helgeson, V.S., 249
Green, J., 160, 331 Händel, G.F., 211 Helmeke, K.B., 53
Greenacre, P., 303 Haney, M., 279, 282, 290-1 Hemingway, E., 185, 187, 217, 220-1,
Greenberg, J. R., 41, 97, 119, 396 Hankin, B.L., 407 240
Greene, R., 64, 67, 77, 172 Hansell, J., 6 Hemingway, M., 221
Greengard, P., 31 Hansen, T.E., 337 Hen, R., 133
Greening, L., 233 Hansjoerg, N., 6 Henderson, S., 408
Greenwald, H., 379 Hanson, J., 258 Hendin, H., 236
Greeven, A., 167 Hansson, L., 363 Hendrix, J., 245
Gregg, J.A., 141 Harding A., 139, 450 Henggeler, S.W., 412
Gregory, R.J., 6, 66, 83 Hardman, M.L., 434 Henn, F.A., 189, 202
Griffith, M., 296 Hare, R., 377-79 Hennig, C.W., 233
Griffiths, M., 381 Haring, 59, 134, 138-40 Henningson, S., 231
Grigg, J. R., 228 Harkavy, J.M., 237 Henrich, C., 264
Grilly, D.M., 273, 275-76, 281, 346 Harkness, K.L., 75, 417 Henry, P.E., 258
Grilo, C.M., 254, 257, 393 Harlow, H., 198 Hepp, U., 330-31
Grinfield, M.J., 365 Harris, G. T., 381 Herba C. M., 235
Grob, G.N., 355 Harris, G., 234 Herbeck, D. M., 358
Grof, P., 213 Harris, J.R., 176, 179, 451 Herbert, J.D., 393
Gross, D.R., 224, 233, 287 Harris Poll, 191, 236, 372 Herman, N.J., 383
Grossman, R., 388 Harrison, P.J., 344 Herning, R.I., 286
Grubin, D., 390 Hart, M., 452 Hersen, M., 66, 200
Gruettert, T., 386 Hartmann, U., 311-2, 318 Herzig, H., 244
Grunze, H., 213 Hartmann, H., 39 Herzog, D.B., 263, 266
Gruttadaro, D., 434 Harway, M., 58 Herzog, T., 261
Guarnaccia, P.J., 71, 93-4 Haseley, E.N., 77 Heslet, L., 136, 325
Guevremont, D.C., 357 Hasman, A., 281 Hess, W.R., 165, 354
Guidano, V.F., 49 Hastings, R.P., 427 Heston, L.L., 349
Gum, A.M., 443 Hatcher, A.P., 322-3, 327-8 Hetfield, J., 296
Gundlach, J., 227 Hatfield, E., 313 Hettema, J.M., 100
Gunter, M., 356 Hathaway, S.R., 72 Heyman, R. E., 417
Guntrip, 44 Hatton, D., 416 Heyne, D., 406
Gupta, S., A.S., 162 Hauss, R.B., 137-8 Hibbs, E.D., 409, 411
Gurman, A.S., 58 Hawkins, J.R., 168 Hickling, E.J., 135
Gurnack, A.M., 443 Hawkrigg, J.J., 111 Higgins, E.S., 192, 254-6, 290, 293,
Guth, L.J., 329 Hawton, K., 232, 239 343-4, 348
Gutheil, T.G., 385, 388, 395 Hayaki, J., 249 Higgins, S.T., 294
Guyitt, B.D., 118 Hayes, L.M., 99-100, 204, 224, 361 Higgins, E.S., 192
Haynes, S.G., 147 Hilbert, A., 254
H.V.N. (Hering Voices Network), Hayward, C., 114 Hildebrand, K.M., 295
360-1 HBIGDA (Harry Benjamin Interna- Hildebrandt, T., 260
Haber, P. S., 278 tional Gender Dysphoria Associa- Hill, A.J., 222, 257
Haberman, C., 252 tion), 331 Hill, J., 417
Hadjiyannakis, K., 189 Healy, B., 406 Hingson, R., 274
Hadley, J., 228 Heard-Davison, A.R., 307, 313-4, Hinshelwood, R.P., 40, 95
Hafner, H., 342, 355 318-9 Hiroeh, U., 365
Hage, S.M., 59 Heaven’s Gate, 229 Hirsch, J.K., 237
Hale, C.M., 423 Heavey, L., 424 Hirschfeld, R.M., 194, 408
Haliburn, J., 263 Hebert, L.E., 447 Hirshom, E., 455
Hall, C.W., 275 Hechler, T., 261 Hitler, A., 108
Hall, K., 307, 313-4, 316-7 Hecimovic, H., 190 Hitti, M., 291, 453
Hall, L., 247-48 Heiamnn, 44 Hjerl, K., 151
Halliwell, G., 265 Heilbrun, K., 412 Ho, T.P., 233
Hoagwood, K., 414 Hustey, F.M., 446 Johnson, V., 142, 208, 256, 304, 309,
Hobson, R.P., 427 Hutchison, K.E., 291 315, 318-20, 328, 354
Hodapp, R.M., 430-1, 433-4 Huyck, M.H., 456 Johnston, C.A., 254
Hodgson, R.J., 121 Hyde, J. S., 306, 309, 329 Johnston, J.M., 254
Hoffman, A., 284 Hyman, I.E., 171 Johnston, L.D., 270, 272-3, 279-81,
Hoffman, D., 6, 424 Hyman, P., 228 283, 285-6
Hoffman, K.B., 236 Hymowitz, N., 281 Joiner, T.E., 187, 200, 257
Hoffman, N., 73 Jones, G., 423
Hogan, R.A., 109 Iacoboni, M., 19 Jones, M., 119, 266, 321, 355
Hogarty, G.E., 362 Iacono, W.G., 6, 81 Jones, R., 245
Hohagen, F., 122 Ihle, W., 252 Joplin, J., 288
Hojnoski, R.L., 67 Imbasciati, A., 9-11, 33, 303 Jordan, R., 423
Holaway, R.M., 96, 109 Imbesi, L., 390 Jordan, M., 200
Holch, P., 171 Imrich, D., 325 Jorgensen, G., 333
Holinger, P.C., 234 Infoplease, 404 Joy, J., 287
Hollon, S.D., 110 Ingram, R.E., 49 Joyce, A. S., 373, 375-6, 381, 391,
Holm, S., 60, 281 Inouye, S. K., 446 393
Holmans, P., 29 Insel, T.R., 191-2 Juang, L., 147-8, 151, 166, 200, 207-
Holmes, T., 148-50 Iohan, M., 233 8, 222, 255, 258, 352
Holwerda, T.J., 442-3 Irvine, M., 262 Judas Priest, 227
Honberg, R., 364 Irwin, M., 151 Julien, M., 101, 109, 113-5, 124, 191,
Hong, J.P., 122 Isenberg, 56 193-5, 211, 213-4, 239, 284, 339,
Honts, C.R., 81 ISTAT, 456 347, 357, 359, 364, 411, 413-5,
Hopkins, J., 147 Ito, H., 363 446-8, 452
Hopko, D.R., 93, 104 Ivarsson, T., 237
Horley, J., 325 Iversen, L.L., 347 Kabakci, E., 319
Horney, K., 38, 49, 121, 389 Kabat-Zinn, J., 152
Hornyak, L.M., 153 Jablensky, A., 351-2 Kaemmer, B., 72
Horowitz, J.A., 188 Jackson, D.D., 55 Kafka, M.P., 320
Hou, C., 424 Jackson, M., 287 Kagan, J., 133
Houdini, H., 108 Jackson, Y., 59 Kaij, L., 291
Hough, R.L., 256 Jacob, A. M., 451 Kaiser, L., 360, 414
Houlihan, D., 47 Jacobs, J., 33, 52, 411 Kalb, C., 145, 455
Houston, W., 296 Jacobson, G., 238, 389 Kalodner, C.R., 265
Houts, A.C., 418 Jaffa, T., 248, 262-3 Kamas, M.M., 77
Howland, R.H., 234 James, C., 246 Kamat, D., 418
Howlin, P., 422-3, 427 James, L., 115, 172 Kaminer, Y., 381
Hoxter, S., 426 James, W., 12, 172, 391, 396 Kampman, K.M., 294
Hoyert, D.L., 220, 455 Jamison, K.R., 213 Kandall, S.R., 275, 297
Hoza, B., 414-16 Jang, K. L., 373 Kandel, E., 17, 31
Hrobjartsson, A., 167 Janicak, P.G., 362 Kane, J.M., 359
Huang, J. H., 239 Jannini, E., 310 Kang, B.J., 445
Huang, Y., 259 Janus, C.L., 306, 324, 327 Kanner, L., 94, 117, 375, 380, 383,
Hucker, S., 327-28 Janus, S.S., 306, 324, 327 391, 420-1, 423
Hudd, S., 252 Jefferson, D. J., 282 Kantor, M., 379
Huff, M.O., 212 Jefferson, L., 353 Kantrowitz, B., 175, 180, 454-5
Hugdahl, K., 146 Jelinek, E., 109 Kaplan, A.S., 253, 266
Hughes, H., 108 Jenike, M.A., 123 Kaplan, H.S., 304
Hughes, N., 221 Jensen, G.M., 221, 255, 409, 411 Kaplan, M.S., 322, 325, 327
Humphrey, J.A., 222, 229, 417 Jenson, W. R., 413 Kapur, S., 343
Humpry, D., 236 Jess, C., 443 Kasari, C., 421
Hundersmarck, S., 325-26 Jeste, D. V., 443, 454 Kasof, J., 191
Hungtington, G. (malattia di), 451 Jewell, T. C., 362 Kassel, J.D., 289, 293
Huntjens, R.J., 174, 180 Jia, J., 448 Katel, P., 161
Huprich, S.K., 70 John, E., 265 Kaufman, S.H., 69
Hurlbert, D.F., 304, 312, 318 Johns, A., 291 Kauth, M.R., 328-9
Hurt, E., 414 Johnson, J.J., 405 Kawas, C., 453
Hurt, S., 379, 383 Johnson, K., 265 Kaye, W.H., 253
Kaysen, S., 382 Klebler, H.D., 291, 294-5 Kuhn, R., 194
Kazdin, A.E., 380, 412 Kleiman, K., 188, 208 Kuhn, T.S., 26
Keane, T.M., 137, 140 Klein, C., 265 Kuipers, E., 342
Kearney, C.A., 409 Klein, M., 38, 40, 42-4, 95, 112, 197, Kulka, R.A., 139
Kearney-Cooke, A., 259 303, 321, 350, 353, 374, 376, 443 Kupper, S., 152
Kebede, L., 258 Kleinman, A., 166, 207 Kurtz, M.M., 341
Keel, P.K., 266 Klerman, G., 205 Kutcher, S., 234, 408
Keen, E., 53 Kline, N.S., 193 Kutchinsky, J., 360
Keenan, K., 86 Kluft, R.P., 177, 181-2 Kutscher, E.C., 357, 359
Keesey, R.E., 255 Kluger, J., 145, 148 Kyrios, M., 153
Keilp, J.G., 340 Klump, K.L., 244-5
Keith, S.J., 337, 339 Knight, B.G., 442-4, 453-6 La Barbera D., 251, 289
Kellerman, H., 83 Knudson, R.M., 244, 331 La Greca, A.M., 137
Kelly, K., 306 Koch, W.J., 59, 70, 134, 138-40 Laborit, H., 357
Kelly, M.P., 312 Kodak, 235 Lachar, D., 73
Kemp, C., 347 Koegel, L.K., 426 Ladouceur, R., 97
Kendall, P.C., 405, 412, 416 Koegel, R.L., 426 Lagomasino, I.T., 208
Kendler, K.S., 113, 186, 204, 253, Koenen, K.C., 139 Lahey, B.B., 410
373, 385 Koenig, H.G., 53 Lahti, J., 376
Kennedy, D.P., 424 Koh, K.B., 166 Laing, R. D., 86, 374
Kennedy, J., 58, 328 Koh, M., 172 Lalonde, J.K., 176
Kennedy, J.F., 428 Kohler, F.W., 425 Lamascola, T., 454
Kennedy, P., 328 Kohler, E., 19 Lambert, K., 26, 123, 192, 212, 214,
Kennedy, R., 428 Kohut, H., 177, 322, 389 337, 348, 380
Kensinger, E.A., 451 Kokish, R., 81 Lambert, M. T., 383, 386
Kernberg, O.F., 380, 383, 389 Kolodny, R., 324 Lamprecht, F., 141
Kernberg, P.F., 178, 370 Komaroff, A.L., 149 Lang, A.J., 102
Kerr, J.H., 246, 256, 259-60, 264, 414 Konrad, N., 224 Langevin, R., 328
Kessing, L.V., 189 Koob, G. F., 291 Langston, R.D., 6
Kessler, R. C., 92-3, 103, 105, 111-2, Koopman, C., 139 Långström, N., 323-24
117, 134, 186, 190, 207, 211, 224, Kopelowicz, A., 357, 359, 362 Lanning, K. V., 326
273, 381 Kordon, A., 124 Laplanche, J., 177, 197, 302
Kestemberg, E., 250 Koren, 140 Lara, M.A., 206
Kestemberg, J., 250 Kornegay, M., 7 Larner, A.J., 448
Kety, S.S., 344, 376 Kornmann, C.B., 141 Larsson, B., 237
Kevorkian, J., 236 Korsakoff, S. (sindrome di), 450 Lask, B., 262
Keys, A., 244, 249 Koss, M. P., 73, 135-6, 325 Laskin, D.M., 152
Khan, M., 288, 312, 374 Kosten, T. R., 279-80, 293, 295 Latner, J. D., 261-62, 264
Khandker, R.K., 194 Kösters, M., 56 Latzer, Y., 257
Khantzian, E.J., 289 Kotler, J. S., 409, 412 Lau, M.A., 186-7, 189-90, 202, 204,
Khawaja, N.G., 97 Koury, M.A., 92, 104 434
Kidman, N., 108 Kovacs, M., 232 Laumann E. O., 303-4, 306-8, 310-2,
Kiecolt-Glaser, J.K., 150-2, 154 Kposowa, A. J., 222, 231 314
Kiernan, W., 435 Kraepelin, E., 84, 349 Lavander, J., 251
Kiev, A., 394 Kraines, S.H., 186 Lawlor, B. A., 432
Kihlström, J.F., 182 Krakauer, S.Y., 182 Lawson, W. B., 194, 351
King, L., 346 Krantz, S., 203 Lazarov, O., 453
King, N. J., 404 Kranzler, H. R., 291 Lazarus, A.A., 130, 315
King, R. A., 230, 233 Krapohl, D.J., 81 Le Gouès, T., 457
King, T., 158 Kreek, M.J., 277, 290-1 le Grange, D., 262, 265
Kinsey, A., 320 Kring, A.M., 341 Leach, M.M., 222, 237
Kinsley, C.H., 337, 348, 380 Krippner, S., 134 Leahy, R.L., 102, 214, 373, 377, 381,
Kinsley, C.H., 26, 123, 192, 212, 214, Krishnan, K.R., 446 391, 393
337, 348 Krueger, R.G., 322, 325, 327 Leamon, M.H., 161
Kinzie, J., 208 Ksir, C., 271, 273, 275-7, 279-84, Leavitt, V. M., 339
Kirby, M., 329 286-8, 294-5, 297, 307, 431 Ledley, D.R., 109
Kirmayer, L.J., 71, 160, 164 Kubler, A., 280 Ledoux, S., 288
Kisker, G.W., 450 Kucharski, L.T., 79 Lee, M., 60, 79, 222, 245
Lee, T., 412, 427 Ling, W., 282 Maes, M., 326
Leenaars, A.A., 230, 233, 239-40 Link, B.G., 54, 351 Magnus, P., 430
Lehman. A.F., 364 Links, P.S., 395 Maguire, E.R., 227
Leiblum, S.R., 315-6, 320 Linz, D., 325 Mahler M., 426-7
Leibniz, G., 13, 37 Liotti, G., 50, 404 Maier, A. S., 265
Leichsenring, F., 198 Lipkin, P. H., 416 Maina, G., 192
Lejoyeux, M., 225 Lissau, I., 255 Malberg, J.E., 283
Lekander, M., 150 Litman, R.E., 227, 240 Malcolm, A.H., 236
Lemay, R.A., 434 Livesley, W.J., 386 Maldonado, J.R., 172, 174, 180, 182
Lemonick, M.D., 30 Llewellyn-Jones, D., 266 Maletzky, B.M., 321, 324, 328
Lentz R., 356 Lobban, F., 352, 361-62, 365 Malgady, R.G., 71
Lenzenweger, M.F., 370 Lock, J., 244, 249, 256 Malik, M.L., 86, 254
Lenzi, A., 310 Locke, B.Z., 77 Maller, R.G., 114
Leon, G.R., 63, 65, 84, 243 Loeb, K.L., 262, 265 Maltsberger, J.T., 226
Leonard, H., 430 Loeber, R., 410 Mammen, O.K., 417
Leonardo, E.D., 133 Loewenstein, R.J., 172, 176, 181 Mancia, M., 22
Leong, F.T.L., 237 Loewenthal, K., 53 Mandelkorn, P., 218
Leong, F.T.L., 222, 237 Loftus, E.F., 171 Mann, J.J., 231, 254, 390
Lepore, S.J., 148 Lofwall, M.R., 295 Manson, J. E., 254
Leshner, A. I., 364 Logan, T.K., 136 Marazziti, D., 123
Lester, D., 218, 225-6, 231, 239-40 Logue, A.W., 254 Marchand, A., 115
Levant, O., 66 Lohan, L., 296 Marchione, M., 450
Levens, S.M., 203 Looper, K.J., 160, 164 Margo, J.L., 256
Levesque, R.J.R., 412 Lopater, S., 311, 313 Maris, R.W., 218, 221-2, 225-6, 230-
Levi, F., 222 López, S.R., 71, 93-4 1, 235, 239
Levin, E., 6, 152, 245 LoPiccolo, J., 301, 304-5, 307, 309- Mark, T.L., 358, 364
Levitan, H.L., 244 10, 312-5, 317-9, 327 Markarian, M., 288
Levitan, H.L., 244 Lovaas, O. I., 425 Markovitz, P.J., 377, 382
Levounis, P., 288 Lovejoy, M., 258 Marks, I.M., 106, 163, 323
Levy, E., 363 Lovibond, P.F., 404 Marlatt, G.A., 290, 294
Levy, K.N., 389, 391 Lovin, L., 200 Marques, J.K., 327
Leweke, F.M., 348 Lowe, M.R., 199 Marquis, J.N., 47
Lewinsohn, P., 198-200 Löwe, B., 88 Marshall, J.J., 318
Lewis, J., 296 Lowenstein, F., 6 Marshall, M.A., 58, 164-5, 321-2,
Lewis, M., 390 Lozano, A.M., 192 324, 327
Lewis, O., 263 Lu, L., 200 Marshall, W.L., 328
Li, T.K., 212, 230 Luber, M., 141 Marston, W.M., 81
Liberto, J., 293 Luborsky, E.B., 32 Mart, E.G., 161
Libow, J.A., 161 Lucas, G., 95 Martin, A. R., 152, 254
Librera, L.A., 88 Ludwig, A.M., 213 Martinez, E., 361
Lichtenberg, J.D., 50 Lumley, M.N., 417, 434 Marx, B.P., 133
Lickey, M.E., 185, 187 Lundqvist, D., 106, 286 Masdrakis, V.G., 114
Lidz, T., 374 Lutgendorf, S.K., 150-1 Mashall, C., 399
Lieb, R., 231, 288 Lutkin, S.G., 149 Masheb, R.M., 393
Lieberman, J.A., 348 Lyman, B., 252 Mashour, G.A., 354
Liebowitz, M.R., 102 Lyneham, H.J., 86 Maslow, A.H., 50
Lifton, R.J., 142 Lyness, J.M., 190, 193 Mason, S.A., 175
Lightdale, H.A., 292 Lyon, 182 Masters, W., 304, 309, 315, 318-20
Lightstone, J., 252 Lyons, F., 295 Masterson, J.F., 383
Lil’ Kim, 291 Mather, M., 181
Lilienfeld, S.O., 380 M’Uzan, M. de, 458 Matson, J., 454
Limosin, F., 348 MacDonald, W.L., 233 Matsumoto, D., 59, 147-8, 151, 166,
Lincoln, A., 185-6 Machado, A., 264 200, 207-8, 222, 255, 258, 352
Lindau, S.T., 306 Mack, A. H., 287 Mattel, 267
Lindner, M., 6, 201 MacLaren, V.V., 81 Matthews, T., 115
Lindsay, D.S., 6, 171 Madden, J., 108, 182 Mattia, J.I., 373, 376, 379, 387, 389,
Linehan, M.M., 49, 383, 385-6 Madill, A., 171 392, 394, 396
Ling, F. W., 314 Madonna, 108 Maturana, H., 18
Maugh, T.H., 347 Mehl, E., 346 Mitchell, J.E., 247, 254, 265
Mauri, M.C., 194 Meichenbaum, D.H., 48, 153 Mitchell, K., 44, 115, 142, 161-2, 166
Mauriac, F., 45 Melamed, B.G., 145 Mittal, V.A., 371, 374-75
Maurice, W.L., 304-5, 307, 317 Melatone, F., 10 Mittendorfer-Rutz, E., 231
May, P.R.A., 357 Melfi, C.A., 194 Mittere, J.O., 344
Mayahara, K., 363 Melo, J.A., 290 Modlin, T., 153
Mayberg, H.S., 192, 195-6 Meloy, J.R., 380 Modrow, J., 352
Maybery, M.T., 340 Meltzer, D., 146-8, 151, 252, 254, Moene, F.C., 168
Mazure, C.M., 188 322, 426 Moldavsky, D., 166
McAnulty, R.D., 306, 325-6 Meltzoff, A., 18 Molière, 168
McCabe, R.E., 114-5 Melville, J., 103, 107 Moller, A.R., 333
McCaghy, C.H., 417 Mendelowitz, E., 51, 53 Mondo, X., 296
McCance-Katz, E.F., 295 Mendelson, J., 283 Monguzzi, F., 58
McCauley, H., 260 Mennin, D.S., 99 Moniz, E., 354
McClelland, S., 143 Merenda, R.R., 176-7 Monroe, S.M., 189
McClung, H.J., 419 Merikangas, K.R., 211 Monroe, M., 217, 227
McClure, E.B., 113 Merluzzi, T.V., 80 Monti, F., 188
McConaghy, N., 322 Merriam Webster, 340 Moore, C. L., 435
McCorkle, S., 228 Merskey, H., 158, 160, 176 Moorhead, D. J., 253
McCormick R., 443 Messer, S.B., 396 Moos, R.H., 205, 295, 297
McCoy, S.A., 88 Metsänen, M., 340 Moreno, C., 408
McCrae, R.R., 399 Metz, M.E., 313, 317 Morgan, A. B., 47, 67, 380
McDaniel, P., 380 Metzl, J.M., 325 Morokoff, P. J., 310
McDermott, B.M., 248, 262-3 Meuret, A.E., 114 Morris, J., 333
McDowell, I., 283 Meyer, I.H., 248 Morrison, A.P., 361, 398
McEachin, J.J., 425 Meyer, J.M., 363 Morrissette, A., 265
McEvoy, P.M., 109 Meyer, RG., 387 Morrissey, J.P., 365-6
McFarlane, T., 261 Meyer, V., 29, 101, 121 Mosconi, L., 452
McGarvey, A.L., 203 Meyerhoff, D.J., 273 Mosè, 185
McGhie, A., 340 Meyer-Luehmann M., 448 Moser, L. L., 362
McGinn, D., 199 Meyers, L., 441, 453, 456 Moskowitz, E.S., 56
McGlothlin, J.M., 238 MFA (Meningitis Foundation of Moss, D., 152
McGoldrick, M., 301 America), 433 Mosticoni, R., 77
McGowan, S., 345 Michael, J., 356 Mowrer, O. H., 106, 418
McGrath, M.L., 419 Michel, A., 334 Mowrer, W. M., 106, 418
McGuffin, P., 190 Miller, F., 375 Muderrisoglu, S., 400
McGuire, P. A., 340, 363-4 Miller, M.A., 149 Mueller, R.A., 57, 424
McIntosch, K., 208 Miller, M.C., 163, 168, 175, 180 Mueser, K. T., 341, 359
McKay, D., 117, 122-3, 162-3, 167, Miller, N.E., 106 Munchhausen, barone di, 162
296 Miller, S.G., 424 Munsey, C., 140
McKenna, K.E., 311 Miller, W. R., 201, 294, 389 Murphy, A.A., 88
McKenzie, N., 417 Milli Vanilli, 228 Murphy, E., 419
McKinley, 72 Millon, T., 374-75, 388, 392, 395 Murphy, G.E., 221
McKnew, D. H., 232 Mineka, S., 107 Murphy, S.M., 136
McLeod, H.J., 170 Mingone, P., 119 Murphy, W. D., 324
McMahon, F.J., 212, 409-10, 412 Minkowska, 70 Murphy, W.J., 139
McNally, R.J., 114, 142-3, 171 Minshew, N.J., 424 Murray, H.A., 67
McNaughton, N., 113 Mintz, J., 250 My Bloody Valentine, 399
McNeely, H.E., 354 Mintzer, J., 445 Mydans, S., 164
McNeil, E.B., 117 Minuchin, S., 55, 251, 257 Mylant, M. L., 275
McNulty, J.L., 75 Mio, J.S., 60 Myrick, H., 275, 292
McPherson, M., 200 Miret, M., 237 Myrtek, M., 147
McSweeney, S., 59, 207 Mirin, S. M., 379
McWilliams, N., 35, 37, 196, 373, Mirone, V., 311 Nabucodonosor, 185
379 Mirzaei, S., 138 Nace, E.P., 296
Mealy, M., 390 Mishara, B.L., 232 NAHIC (National Adolescent Health
Medda, P., 192 Mishara, B., 232 Information Center), 232, 235, 366
Meehl, P.E., 88 Mitchell, D., 379 Najman, J.M., 188
NAMI (National Alliance for the Nonacs, R.M., 346 Orbach, I., 233
Mentally Illness), 366 Norcross, J.C., 47, 49, 52-3, 56, 58, Orleanu, P., 153
Nantel-Vivier, A., 407 96, 198, 208 Ortiz, D., 138
Napolitano, M.A., 267 Nordhus, I. H., 443 Osberg, T.M., 77
Nardi, A.E., 114 Norra, C., 385 Osbourne, O., 227
Nash, J., 445 North, C.S., 160, 168, 182 Oslin, D.W., 295
Nathan, K.I., 278 Norton, A., 254 Osman, A., 80
National Institute on Mental Health, Notaro, P.C., 66 Osterweil, N., 347
408 Notorius, B.I.G., 245 Otto, M.W., 115
Nationale Association for Retarded Nowlin-Drummond, A., 356 Ouellette, S.C., 151
Citizens, 434 Noyes, R., 163 Ouston, J., 427
Nazarian, M., 93, 112 NRC (National Research Council), Overton, D., 179-80
NCASA (National Center on Addic- 425 Ovsiew, F., 163, 166
tion and Substance Abuse at Co- NSDUH (National Survey on Drug Owen-Howard, M., 293
lumbia University), 274 Use, Department of Health and Ozer, E.J., 139
NCH, 366 Human Services, Substance Abuse
Neal, A.M., 405 and Mental Health Services Admi- Page, I.J., 324
Neale, M.C., 341 nistration), 270-5, 277-84, 286, Pagnin, D., 31
Neckelmann, 188 288, 290, 293, 297 Painot, D., 254
Neeleman, J., 233 Nussbaum, R.L., 446 Palmer, L.A., 425
Neff, B., 323-25, 333 Nydegger, R.V., 188, 396 Palmer, B.W., 66
Neisser, U., 432-33 Nyswander, M., 295 Paludi, M., 396
Nejad, A.G., 347 Pamuk, E., 148
Nelson, T.F., 59, 274, 295 O’Brien, K.M., 245, 290, 294-6 Pancheri, P., 77, 178
Nelson-Gray, R.O., 373, 375, 377, O’Brien, P. , 65, 245, 290, 294-6 Papakostas, I.G., 114
393, 395 O’Connor, B.P., 211, 370, 373, 376, Papastavrou, E., 456
Nemecek, S., 160 379, 387, 389, 392, 398, 448 Paris, J., 380, 382-3, 385
Nemiah, J., 31 O’Hara, M.W., 188 Park, C.L., 441
Nencini, 77 O’Hare, T., 362, 364 Parker, M.G., 198, 207, 258, 443
Neto, J.A., 191 O’Neill, C.B., 7, 185, 245, 254 Parkinson, J. (morbo di), 358, 451
Nettles, C.D., 282 Oakland, T.D., 83 Pato, M.T., 396
Neumark-Sztainer, D.R., 263 Oesterreich. L., 405 Patrick, C.J., 370, 377, 379-80
Neumeister, A., 191 Offer. D., 234 Patton, J.R., 433
New, A. S., 231 OFWW (Obesity, Fitness & Wellness Paul, G., 356
Newell, R., 7 Week), 383 Pauls, 147
Newton, I., 86 Ogden. T.H., 43, 254, 350, 353 Paulson, D., 7, 134
Neziroglu, F., 167 Ohayon, M.M., 218, 444 Pavlov, I., 12-4, 46
Nezlek, J.B., 204 Ohman, A., 106-7 Paykel, E.S., 55, 189, 198
Nguyên Kim-Chi, 70 Okada, T., 100 Pearlman, E., 252
Ni, H., 358 Okawa, J.B., 137-8 Pender, D.A., 143
Nichols, M., 320 Okazaki, S., 104 Penn, D.L., 356
Nichols, W. C., 395 Oldham, J.M., 385, 398 Pennebaker, J.W., 154
Nield, L. S., 418 Olff, M., 139 Perceval, 340
Nielsen, G. H., 443 Olfman, S., 408 Perez, M., 257
Nietzsche, F., 37 Oliver, R.J., 104, 240 Perez-Alvare, M., 351
Nijinsky, V., 213 Olley, J.G., 433 Perfect, M.M., 168
Nikzad, M., 319 Olmsted M. P., 262, 266 Perilla, J.L., 139-40
Ninan, P.T., 112 Olsen, M., 265 Perkins, H.W., 295
NINDS (National Institute of Neuro- Olsson, S.E., 333 Perls, F.F., 52
logical Disorders and Stroke), 444 Oltmanns, T.F., 379, 383 Perry, J.C., 395
Nisa, Z., 258 OMS (Organizzazione Mondiale della Perry, M., 296
Nishina, A., 411 Sanità), 271, 351 Perske, R., 434
Nishino, S., 276 ONDCP (Office of National Drug Peters, R.H., 365-66
Nock, M.K., 409 Control Policy), 270 Peterson, C., 456
Noh, Y., 224, 231 Onen, F., 443 Petrie, K.J., 154
Nolen-Hoeksema, S., 203, 206-7 Onen, S.H., 443 Petry, N.M., 381
Nolita, 253 Oquendo, M.A., 222, 231-3 Pew Research Center for the People
Nomura, H., 352 Orazio, 385 and the Press, 374
Smith, B., 230 Stanley, B., 231, 383 Svrakic, D.M., 398
Smith, D.B., 360 Stasiewkz, P.R., 290 Swaab, D.F., 331
Smith, E., 228 Ste. Marie, D.M., 256 Swann, A.C., 213
Smith, I., 427 Steege, J.F., 314 Swayze, V.W., 354
Smith, T., 425 Steele, R.G., 404 Sweeney, J.A., 424
Smyth, J.M., 154 Stefanile, 75 Swendsen, J.D., 188
Snipes, J.B., 227 Steffen, K.J., 265 Szabo, M., 404
Snow, E., 357 Steichen-Asch, P., 259 Szegedy-Maszak, M., 381
Snow, M. S., 407 Stein, A., 123-4, 152
Snowden, M., 442 Steiner, H., 252 Tabaczynski, T., 65
Snyder, D.K., 58, 206 Steinhausen, H., 263, 266, 321 Tacon, A., 261
Snyder, W.V., 51 Steketee, G., 121-2 TADS (Treatment for Adolescents
So, J.K., 166 Stemmler, G., 147 with Depression Study Team,
Soban, C., 260 Stern, A., 383 U.S.), 408
Sobczak, S., 212 Stern, M., 285 Tafet, G.E., 99
Socrate, 408 Sternberg, R.J., 428 Tager-Flusberg, H., 423
Soderlund, G., 347 Stetter, F., 152 Tagliareni, L., 66
Sohn, A., 422, 425 Stevens, L.M., 416 Tamblyn, R., 443
Soliman, M., 363 Stevens, L.M., 188 Tamminga, C.A., 338, 343-44, 348
Soloff, P.H., 386 Stevenson, R.W.D., 307, 309, 311, Tarkan, L., 454
Solovey, A.D., 58 318, 320 Tarrier, N., 237, 351, 361
Solter, V., 337 Stewart, A., 257 Tartaro, J., 130, 134-5, 139, 206-7,
Somers, J.M., 271 Stewart, T.M., 246-9, 253, 259-60, 256-57
Somerset Maugham, W., 435 264-5 Tashkin, D.P., 286
Sommers-Flanagan, J., 64 Stewart, W.F., 451 Tatarelli, R., 226
Sontag, D., 141 Stice, E., 263, 407 Tate, D.C., 412
Soprano, T., 377 Stiles, T.C., 393 Taube-Schiff, M., 186-7, 189-90, 202,
Sorensen, J.L., 295 Stock, W.E., 312-3 204
Sori, C.F., 53 Stolberg, R.A., 186, 218, 221-2, 239- Tavistoc Institute, 426
Soukup, J.E., 448 40 Tay, W., 432
Spagnolo, A.B., 88 Stone, M.H., 376, 383 Taylor, D.J., 117, 162, 167, 444
Spalter, A.R., 256 Stone, T.H., 326 Taylor, D., 435
Sparling, J., 430 Stoner, S.A., 441 Taylor, G. M., 256
Spencer, D., 265 Strain, E.C., 295 Taylor, S., 122, 134, 139-40, 145,
Sperry, L., 145, 168, 376, 385, 390, Strain, P.S., 425 147, 149, 151, 427
393, 395 Streisand, B., 104 Tay-Sachs (malattia di), 432
Speziale-Bagliacca, R., 119, 197, 396 Strickland, B.R., 194, 203 Teicher, M.H., 415, 420, 423-5, 429,
Spiegel, A., 86, 151, 154, 172, 174, Striegel-Moore, R., 256 432
178, 180, 182 Strober, M., 253, 261, 263 Telch, C.F., 249
Spiegelman, J.S., 7 Stromme, P., 430 Ten Brinke, L., 390
Spiegler, M.D., 357 Strosahl, K.D., 203 Tenhula, W.N., 341
Spielberger, C.D., 132 Strothers, H.S., 194 ter Kuile, M.M., 319
Spirito, A., 407 Strümpfel, U., 52, 54 Teri, L., 200
Spiro, A., 441 Stuart, S., 168, 188, 205 Thase, M.E., 145, 191, 194
Spitz, R. A., 196, 389 Stuart, G., 228 Theodorou, S., 278
Spitzer R. L., 26, 91, 118, 136, 158-9, Studer, J.R., 240 Thetford, E.S., 186
201, 269, 305, 316, 323, 382, 393, Stunkard, A. J., 254, 256 Thigpen, C.H., 174
403 Sturmey, P., 430-1, 433-5 Thirsk, J., 228
Sprecher, S., 313 Suarez, E.C., 151 Thöma, H., 251
Springen, K., 454-55 Sudak, H., 221 Thomas, M.L., 66, 77
Springman, R.E., 66 Sudhalter, V., 423 Thomas, C., 115
Spurzheim, J.G., 11 Sue, D.W., 59-60, 71 Thompson, A. H., 294, 366, 443, 456
Squire, L.R., 424 Suhail, K., 258 Thompson, H.S., 224
Squire, L.R., 193 Suinn, R.M., 154 Thompson-Brenner, H., 265
Sramek, J.J., 194 Suitor, J.J., 455 Thoresen, C.E., 151
Stacciarini, J.M.R., 208 Sullivan, H.S, 18, 38, 121, 350, 389 Thorndike, E.L., 13
Stackm, S., 61, 222, 226-7 Suppes, T., 212-3 Thornton, B.B., 108
Stagnitti, M.N., 194 Svartberg, M., 393 Thorslund, M., 443
Timberlake, J., 108 Vail, D.A., 254, 257 Wasserman, D., 222, 233-4
Timko, C., 295, 297 Valbak, K., 265 Waters, F.A.V., 99, 340, 351
Tjaden, P., 135 Valenstein, E., 354 Watson, J., 13
Todd, R.D., 191 Valenti-Hein, D.C., 434 Watson, J.B., 106, 143
Toffanetti, D., 57 Van der Kolk, D., 178 Watson, T.S., 413, 429
Tolan, P., 417 Van Dyke, C. J., 405 Watt, T.T., 275
Tolin, D.F., 117 Van Egmond, J.J., 165 Watts, J., 354
Tomes, N., 315 Van Emmerik, A.A., 143 Weaver, M.F., 283, 284
Tondo, L., 237 Van Gogh, V., 339 Webster, R.E., 275
Tonigan, J. S., 296-97 Van Heeringen, K., 229 Wechsler, H., 274, 295
Tonsager, M.E., 79 Van Male, L.M., 313 Weddel, D., 426
Toomey, R., 79 Van Orden, K.A., 225, 232-33, 238- Weder, N.D., 342
Torgersen, S., 113, 385 40 Weil, M., 428
Toro, J., 259, 264 Van Rossen & Associates, 258 Weinberger, A.H., 281, 344
Torrey, E.F., 348, 362-6 VandeCreek, L., 145 Weiner, I.B., 6, 64, 67
Toscani, O., 253 Vanheule, S., 165 Weinstein, D.D., 381
Trabucchi, M., 457 Vannoy, S.D., 235, 442 Weishaar, M.E., 48-9, 97, 202
Tractenberg, R.E., 448 Vartanian, L.R., 253 Weisman, R.L., 59
Tramontin, M., 137, 140, 143 Vasiliadis, H.M., 186 Weiss, B., 407
Travis, C.B., 146-8, 151-2, 252, 254 Vasquez, M.J.T., 88 Weiss, J.A., 428, 431-4
Travolta, J., 323 Veale, D., 162 Weiss, R.D., 134, 163, 292, 379
Tribich, D., 396 Vecina, M.L., 137 Weissman, M., 190, 204, 205-6, 292
Triggs, W.J., 195 Vedantam, S., 380 Weisz, J.R., 404
Troiano, R.P., 254 Veglia, F., 50 Wek, A., 258
Truax, P., 65, 80 Veiga-Martinez, C., 361 Wekerle, C., 417
True, W., 139 Velvet Underground, 291 Welch, W.M., 142
Trzepacz, P.T., 446 Venditti, E., 254 Wells, A., 49, 97
Tsai, J.L., 71, 207 Vergani, C., 440 Welsh W., 72, 293
Tsuang, M.T., 113, 291 Verhaeghe, P., 165 Wen, X., 430
Tuber, S., 67 Vernon, P.A., 373 Wenzel, A., 238
Tulsky, J.A., 153 Verschuere, B., 80 Werth, J.L., 225-6, 236
Tuma, A.H., 137, 357 Vicious, S., 245 Wertheimer, A., 218234
Tupac Shakur, 245 Vieta, E., 88, 214 Westen, D., 382, 400
Turk, C.L., 99 Vilain, E., 331 Westermeyer, J., 297
Turkat, I.D., 372 Vincent, N.K., 245 Westheimer, R.K., 311, 313
Turkington, C., 176, 179, 451 Virginia Tech Institute, 376 Wetherell, J.L., 100, 117
Turnblad, E., 323 Vitaliano, P.P., 150 Wetterling, T., 446
Turner, S.M., 142, 203, 249, 404 Vladimir Luxuria, 330 Wetzel, R.D., 221
Turton, M.D., 255 Volkmar, F.R., 425 Weyandt. L.L., 348
Tustin, F., 426-27 Volkow, N.D., 291 Wheeler, B.W., 234
Twemlow, S.W., 411 Vollmayr, B., 189, 202 Wheelwright, S., 420
Twenge, J.M., 391 Vrij, A., 81, 390 Wherry, J.N., 66
Tyler, C., 254 Whiffen, V.E., 206-7
Tyre, P., 246, 261 Walch, S.E., 145 Whilde, M.R., 382-3, 385, 397-98
Tyrer, P., 388 Waldinger, M., 311-12, 318 Whisman, M.A., 203-4
Tyson, A.S., 134 Walker, C.E., 222, 370, 376-7, 419 White, E., 174
Walkup, J.T., 407 White, M., 116
U.S. Census Bureau, 441-42 Wall, T.L., 83, 273 Whitehead, W.E., 165
Ugazio, V., 57 Walsh, T., 344, 352 Whiten, A., 427
Ullman, M. T., 451 Walters, G.D., 291 Whitty, M.T., 390
Umiltà, C., 19 Wampold, B.E., 53 Wicker, B., 424
Ungar, W.J., 66 Wang, P.S., 60, 92-3, 105, 107, 112, Wickett, A., 236
Urcuyo, K.R., 151 134, 146, 179, 186, 193, 270, 364 Wickwire, E.M., 444-5
Ursano, R.J., 140, 143 Wang Ping, 164 Widiger, T.A., 88, 387, 398-400
Useda, J.D., 372-73 Ward, E.C., 60, 71, 208 Widlocher, D., 68
Utsey, S.O., 237, 456 Warren, R., 252 Widom, C.S., 417
Waschbusch, D.A., 410 Wiederhold, B.K., 140
Vahia, I.V., 339, 351-52 Wass H., 227 Wiederman, M.W., 312
Cromosoma/i, 28-9, 190, 212, 344, 423, 430-2, 448, 469 biologico, 192-6
cognitivo, 203-4
Deistituzionalizzazione, vedi Assistenza di comunità comportamentale, 200
Dejà vu, 179 multiculturale, 208-9
Delirium, IX, 441, 445-7, 455, 458-9, 463 psicodinamico, 198
Delirium tremens (DT), 274-5, 294, 299, 450, 463 sociofamiliare, 205-6
Demenza, IX, 85, 440-2, 445-59, 463, 467-8 Diagnosi, VI, 4, 54, 63, 71-2, 79, 83-9
forme di, 452 criterio di, vedi Criterio diagnostico
malattia di Alzheimer, 85, 150, 218, 236, 432, 439-40, DSM, 86
446-55, 458-9, 461, 467-8 DSM-IV, vedi DSM-IV-TR
precoce, 432 DSM-5, vedi DSM-5
prevenzione, 452-3 PDM (Psychodynamic Diagnostic Manual), 87
trattamenti, 453-5 Diniego, 21, 35, 43, 177, 197, 373
vascolare (o multi-infarto), 451-2, 463 Disabilità intellettiva, vedi Ritardo mentale
pseudodemenza, 187, 457, 459, 468 Disastri, 74, 93, 98, 134-5, 137, 142-3, 172, 187, 224
Dendriti, 27-8, 467, 469 Disadattamento, 49-50, 414
Depressione, 4, 26, 28-9, 48, 53, 55, 61, 63-7, 73-4, 80, 84- Disattenzione, 413-4, 416, 464
5, 87-8, 93, 100-1, 112, 123, 125, 129-30, 133-4, 136, Discriminazione, 59, 61, 77, 79, 207, 250-1, 254, 303, 331-
140, 145-6, 154-5, 166, 176-7, 185-213, 215-6, 218-9, 2, 366, 416
221, 224, 226-7, 229, 231-7, 245, 248-50, 252-3, 259-60, razziale, 148, 235, 257, 456
263, 266-7, 274, 279-81, 283-4, 290, 307, 309, 313, 316, Disforia di genere, 4-5, 85, 330-5
320, 330, 332, 346, 354, 358, 360, 367, 382, 387, 389, discriminazione, 332
391, 394-5, 417, 442-4, 455-6, 463-4, 467-70 femmina-a-maschio, 331
anaclitica, 196 maschio-a-femmina, 331-3
Bipolare, 213, 215 trattamenti, 333-4
DSM-5, 215 cure ormonali, 333
endogena, 189 intervento chirurgico per cambiare sesso, 333
farmaci contro la, 4, 30, 101-3, 109, 112-6, 123-5, 127, Disfunzione, 4, 29-30, 32,49, 51, 53, 55, 59-63, 65, 69, 75-
140, 167-8, 190-5, 209, 212-4, 216, 234, 253, 264-5, 7, 83, 86, 96, 212, 218, 339, 342, 347, 354, 362, 366-7,
267, 281, 308, 311, 317, 319, 322, 358, 360, 386, 393, 385, 399-400, 432, 458, 465
395, 407-8, 442-3, 466, 471 familiare, 351-3, 415, 423
in età avanzata, IX, 442, 445, 456, 459 Dismorfismo muscolare, vedi Anoressia nervosa inversa
inventario per la, 80 Disturbi amnestici, 450, 452
mascherata, 451, 459, 463 amnesia, VI, 175, 177, 184, 193, 315, 450-2
nell’infanzia e adolescenza, 404-9 a senso unico, 174
reattiva, 189 continuativa, 171
post partum, 188, 208, 346 dissociativa, 169-72, 180-4, 461
Depressione Unipolare, VI-VII, 185-209, 211, 214-6, 463, episodio, 170, 172
468 generalizzata, 171
disturbo depressivo maggiore, VII-VIII, 84, 86-7, 185, ipnotica, 180
189-90, 215-6, 253, 267, 353, 396, 403, 407-8, 442, reciproca, 174
463-4 selettiva, 170
disturbo distimico, 189-90, 215-6, 464 causati da trauma cerebrale o intervento chirurgico, 450
DSM-5, 215 sindrome di Korsakoff, 275, 299, 450, 469
episodio depressivo maggiore, 188-9, 210-1, 464 Disturbi correlati a sostanze,
modello, abuso di sostanze, 270-1, 274, 278, 288-93, 297-8
biologico, VII, 189-96 astinenza, 177, 270-1, 274-8, 280-2, 284, 286, 290-5,
cognitivo, 200-4 298-9, 462-3
comportamentale, 198-200 dipendenza da sostanze, 270-82, 285-6, 288-99, 327,
multiculturale, 363, 443, 461-5, 467-8, 470
legame col contesto etnografico, 207-8 ipotesi biologiche, 290-1
legame genere-depressione, 206-7 ipotesi cognitivo-comportamentali, 290
psicodinamico, 196-8 ipotesi psicodinamiche, 289
socioculturale, VII, 204-9 ipotesi socioculturali, 288
prospettiva multiculturale, 206-8 gioco d’azzardo patologico, 85, 271, 297-8, 381
prospettiva sociofamiliare, 204-5 sostanze,
sintomi, VI, 186-8 allucinogeni, 282-4
trattamento, cannabinoidi, 282-3, 285-7
in età avanzata, IX, 445, 459 da preoccupazione, VI, 162-3, 167-8, 184, 463
indotto da cocaina, 279 disturbo di dimorfismo corporeo (dismorfofobia), 162-
schizofrenia, vedi Schizofrenia 4, 167-8, 183-4, 464
Disturbi sessuali, VIII, 87, 301-30 ipocondria, 73, 85, 155, 158, 162-3, 167-8, 183-4, 354,
approccio psicodinamico, VIII, 301-3 466
dell’identità di genere, VIII, 85, 87, 301, 323-4, 330-6, di tipo isterico, VI, 158-62, 164-8, 184, 463
466 algico associato con fattori psicologici, 158-62, 164,
disfunzioni sessuali, VIII, 130, 136, 159, 301, 303-21, 166-8, 183-4, 463
329, 334-6, 463 di conversione, 73, 155, 158-61, 164-5, 167-9, 183-4,
disturbo ipersessuale (sexual addiction), 320 464
disturbi da dolore sessuale, VIII, 313-5, 336 di somatizzazione, 158-60, 164, 166-8, 183-4, 464
dispareunia, 313-5, 319, 334-5, 463 DSM-5, VI, 175, 183-4
vaginismo, 313-5, 319, 334-5, 471 fittizio, 144
terapie, 315-20 terapie, 167-8
disturbi del desiderio sessuale, VIII, 304-7, 309-10, Disturbi d’ansia, VI, 29, 84-8, 91-127, 130, 133-4, 151-2,
312-5, 317-8, 320, 334-5, 464 163, 167-8, 176, 199, 215, 235, 284, 364, 393, 396-7,
cause, 305-7 404-7, 436, 441, 443, 461, 463-6
da avversione sessuale, 304-5, 307, 313-4, 317-8, da panico, 111-6
335, 464 da separazione, 405-7, 418, 436-7, 464
ipoattivo, 304-5, 307, 309-10, 312-5, 317-8, 320, fobia, vedi Fobia
334-5, 464 generalizzato, VI, 4, 73, 92-103, 105-6,112-3, 396, 443,
terapie, 317-8, 320 464
disturbi dell’eccitazione sessuale, VIII, 307-10, 312-5, prospettiva e terapie biologiche, 100-3
319, 334-6, 461, 464 prospettiva e terapie cognitive, 96-100
cause, 309-10 prospettiva e terapie psicodinamiche, 94-5
tumescenza notturna del pene (TNP), 309, 335, 471 prospettiva sociale e multiculturale, 93-4
ansia da prestazione, 309, 311, 314-8, 335-6, 469 prospettiva umanistica, 95-6
ruolo da spettatore, 309-11, 314-5, 317, 335-6, 469 in età avanzata, IX, 443, 445, 459
disturbo maschile dell’erezione, 301, 308-11, 314-8, infantile, VIII, 404-7
320, 335-6, 364 ossessivo-compulsivo, vedi Disturbo ossessivo-compul-
femminile, 308-9, 312-5, 319, 334-6, 461, 464 sivo
disturbi dell’orgasmo, VIII, 308, 310 Disturbi del sonno, 74, 87, 92-3, 208, 245, 281, 405, 444
cause, 312-3 apnea nel sonno, 444
eiaculazione precoce (o prematura), 310-1, 314, da incubi, 444
318-9, 334-6, 465 dissonnia, 444
femminile, 312-3, 315, 319, 335-6, 461, 464 insonnia, vedi Insonnia
maschile (eiaculazione ritardata), 311-2, 314, 318, ipersonnia, 189, 444
334-6, 464 narcolessia, 444
trattamento, 315-20 parasonnia, 444
DSM-5, 334-5 ritmo circadiano del sonno, 444
parafilia, VIII, 294, 301, 320-30, 333-6, 465-9, 471 sonnambulismo, 445
approccio psicodinamico, 331-2 terrore nel sonno, 445
esibizionismo, VIII, 321, 324-6, 330, 334-5, 465 Disturbi dell’alimentazione, 4-5, 85, 87, 123, 207, 243-68
feticismo, VIII, 321-3, 330, 334-5, 466 Anoressia Nervosa (AN), 244-6, 260-3
feticismo di travestimento, VIII, 323-4, 330, 333, 335- Bulimia Nervosa (BN), 246-50
6, 466 Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED, Binge
frotteurismo, VIII, 321, 325-6, 330, 334-5, 466 Eating Disorder), 247, 250, 266-1
masochismo sessuale, VIII, 87, 327-8,330, 334-5, 467 DSM-5, 267-8
asfissia autoerotica, 327 fattori, 250-60
pedofilia (disturbo pedoebefilico), VIII, 321, 325-7, obesità, 145-6, 234, 244, 247, 253-5, 257, 260-1
329-30, 334-5, 468 set point ponderale, 255-6, 260, 268, 469
sadismo sessuale, VIII, 321, 326, 328, 330, 334-5, 469 trattamenti, 260-7
voyeurismo, VIII, 321, 324-6, 330, 334-5, 471 Disturbi dell’apprendimento, 429
Disturbi somatoformi, VI, 87, 144, 157-68, 183-4, 463-5 discalculia, 429
approccio cognitivo, 166 dislessia, 429
approccio comportamentista, 165-6 disturbi della comunicazione, 429
approccio multiculturale, 166 disturbo di sviluppo della coordinazione, 429
approccio psicodinamico, 164-5 Disturbi pervasivi dello sviluppo, IX, 419-27, 435
benzodiazepine, 100-3, 109, 112, 114, 116, 126, 275- Gestalt, Terapia umanistica della
8, 287, 291, 299, 443, 462 Ghiandole, 131-2
stimolanti, 408, 413, 415-6, 467 endocrine, 28, 130, 191, 469
metilfedinato, 415, 437, 467 surrenali, 28, 130, 132, 151, 191, 463
Fase/i,
del desiderio, 304-5, 314, 335-6, 465 Holding, 20, 23, 70, 466
dell’eccitazione, 307-8, 311, 314, 335, 465
dell’orgasmo, 300-1, 314, 335, 465 Iatrogenesi, 176
della schizofrenia, 342 Identificazione, 45, 49, 69, 196, 301, 322, 330, 349, 374,
dello sviluppo genetico delle pulsioni, V, 39 387, 394, 412, 440
REM, 309, 444 introiettiva, 322
Feticismo, VIII, 321-3, 330, 334-5, 466 primitiva, 35
di travestimento, (cross-dressing), VIII, 323-4, 330, 333- proiettiva, 35, 43, 69, 350, 353, 379
6, 466 Idiografica,
riorientamento orgasmico, 323-4, 327, 330, 335-6, 469 comprensione, 63, 89, 462
saturazione masturbatoria, 323-4, 327, 330, 335-6, 469 informazione, 63
Fight-or-flight (reazione), VI, 130-3 Immagini eidetiche, 179
Fobia, VI, 46-9, 73, 84, 87, 92-3, 103-11, 126-7, 157, 405, Impulsività, 74, 77, 232-3, 237, 381-2, 391, 401, 403, 414
463, 466, 471 Impulso/i, 35-6, 38-44, 95, 101, 116-21, 123, 125, 178, 195,
agorafobia, 86, 103, 111-2, 114-6, 125-6, 461, 466 214, 221, 226, 229, 249-50, 264-5, 289, 324-5, 334, 361,
della scuola, 406 370, 373, 376, 379, 381, 384-5, 387, 396, 411, 417, 436,
sociale, VI, 86, 93, 103-5, 107, 111, 125-7, 177, 370, 463, 465,467
392-3, 466 disturbi del controllo degli, 87, 271, 381
trattamento per le, 109-11 elettrico, 27-8, 81, 344-5, 347
addestramento alle abilità sociali, 110 generatore di, 195
specifica, VI, 93, 103-5, 111, 125-7, 177, 405, 466 nervoso, 27, 467
trattamento per le, 107-9 sessuale, 301-2, 304-7, 316-7, 320-3, 325-8, 330, 334,
di esposizione, 108 466-8
desensibilizzazione immaginaria, 108-9 Inconscio, 12-3, 17-9, 21-2, 26, 33-44, 60, 66, 68, 95, 119,
desensibilizzazione in vivo, 108-9 121, 164-5, 168, 177-9, 181, 196, 220, 250, 289, 303,
desensibilizzazione sistematica, 48, 108, 111, 126, 321, 349-50, 365, 393, 440, 456-7, 461, 467-9
463 Indipendenti Britannici, V, 43-5
immersione o flooding, 108, 111, 126, 140, 466 Infanzia, VIII, 29, 33, 39, 45, 51, 102, 104, 119, 138-40,
modeling, 108-9, 111 143, 158, 165, 171-2, 174, 178, 198, 230, 235, 250, 255,
Formazione reattiva, 36, 119-21, 125-6, 302, 392, 397, 466 267, 302, 321, 324-5, 327-8, 331, 333, 350, 370, 373-4,
Frenologia, 11, 23, 371, 466 380, 388-9, 392-3, 397, 404, 441
Frustrazione, 42-3, 52-3, 71, 168, 225, 232, 249, 303, 311, atteggiamenti maladattivi nell’, 202
325, 353, 376, 389 Infezioni virali, 28-9, 32, 144, 149-52, 161, 348
Funzionalismo, 12, 23, 466 Insonnia, 87, 124, 129, 133, 136, 144-5, 152-3, 155-6, 165,
Funzione/i, 4, 11-2, 17-8, 22, 27-8, 31, 35, 38-9, 80, 82, 91, 188-9, 245, 274, 286, 444, 466
94, 98, 102, 116, 121, 132, 146, 149, 158-9, 178, 194, Internet, 3-5, 85, 191, 316, 321, 325-6, 328, 335, 390-1,
250-1, 253, 255, 278, 284, 289, 291, 303, 321, 349-50, 404, 406, 411
380, 387, 389, 405, 415-6, 424, 426-7, 440, 446-7, 449, dipendenza da, 5, 271, 396, 406
452, 458, 463-4, 466-7 Introspezionismo, 12, 23, 466
anti-riflessiva, 178 Inventario,
elementare, 178 di personalità (MMPI), VI, 71-80, 89, 466
riflessiva, 178, 184, 466 di reazione, VI, 80, 89, 466
superiore, 178 affettivo, 80
cognitivo, 80
GABA (acido gamma-aminobutirrico), 100-3, 123-4, 126, delle abilità sociali, 80
272, 276, 278, 291, 466 per la depressione di Beck, 80
Gangli basali, 27, 123, 212, 467 Io, 34-5, 37-42, 45, 69-70, 95, 119, 121, 177-8, 197, 229-
Gene, 29, 62, 113, 190, 212, 253-5, 291, 344, 432, 448, 466 30, 250-1, 289, 322, 349-50, 392, 411-2, 426, 461, 466-7
forma mutata del, 29 funzioni adattive dell’, V, 39
recessivi, 432 Iperattività, 73, 197, 209, 211-2, 214, 275, 357, 403, 414,
recettore della dopamina 2 (D2), 291 416
Genetica, 4, 28-9, 32, 188, 190, 212, 290-1, 311, 331, 343, Ipertensione, 144-8, 152-6, 277, 281, 283, 311, 466
373, 440, 448 Ipnosi, 33, 151-4, 164, 171, 180-2, 407, 470
Ipnoterapia, vedi Terapia ipnotica MLT (memoria a lungo termine), 21, 82, 453
Ipocondria, 73, 85, 155, 158, 162-3, 167-8, 183-4, 354, 466 musicale, 179
Ipotalamo, 100, 130, 132, 143, 253-6, 260, 268, 331, 449, sotto anestesia, 179
466, 469 visiva, 179
laterale, 255 Meningite, 433, 451
nucleo ventromediale dell’, 112-3 Messaggi inibitori, 27, 100-1, 150-1, 272, 278
ventromediale, 255 Metodiche neurologiche, VI, 81-3, 89, 467, 470
Ippocampo, 20-2, 27, 100, 138, 191-2, 209, 348, 448-9, Elettroencefalogramma (EEG), 81
451, 453 tecniche di neuroimaging, 81, 89, 191-2, 209, 292, 348,
Isolamento, 36, 44, 73, 78, 119-21, 126, 205, 235, 289, 370, 353, 427, 470
374, 378, 382, 391-2, 396, 417, 426, 467 fMRI (imaging a risonanza magnetica funzionale), 19,
sociale, 186, 232-3, 341-3, 362, 370, 374, 445 81, 470
PET (tomografia a emissione di positroni), 21, 81-2, 191-2,
Libera associazione, 41, 45, 60, 102, 198, 302, 315 231, 340, 452-3, 470
Licantropia, 347 RM (imaging a risonanza magnetica), 81-2, 191, 470
Linfociti, 149-51, 154-6, 167, 467 TAC (tomografia assiale computerizzata), 81, 439, 470
Linkage genetica, 212 Metodo, 11-8, 33, 44, 71-2, 86, 102, 142, 164, 277, 280-1,
Lobo temporale, 21, 177, 347-8, 376, 424, 451 294-5, 297, 302, 323, 349-50, 354, 416, 418-9, 426, 462,
Lobotomia, 31, 354-5, 367, 428 466, 468-9
Locus ceruleus, 112-4, 116, 126, 449, 467 Modellamento, VII, 45-6, 48, 62, 106-8, 111, 126, 163,
222-4, 226-8, 280, 328, 380, 385, 425, 454, 467
Malattia, 26, 53-6, 104, 106, 124, 136, 144-5, 148-54, 156, Modello, 26, 62, 467
158, 160-2, 164-8, 183, 218, 220, 224, 226, 228, 233, biologico, V, 26-32
236, 245, 254, 275-6, 281, 286-7, 306-9, 311-2, 314-5, dei «big five», VIII, 76, 399-400
317, 330, 337, 341-2, 344, 347-50, 352-3, 357, 361-2, evolutivo, 20
432, 435, 441-4, 446, 450, 455, 457, 459, 462, 464-9 familiare invischiato, 257, 268, 467
cardiaca, 29, 281, 318 in parallelo, 21
Classificazione statistica delle (ICD), 84 in serie, 21
di Alzheimer, 85, 150, 218, 236, 432, 439-40, 446-55, psicoanalitico, 33
458-9, 461, 467-8 psicodinamico, V, 26, 32-45, 62
cause, 448-51 comportamentista, V, 26, 45-8, 62
trattamenti, 453-5 cognitivo, V, 26, 48-50, 62
di Creutzfeldt-Jakob, 451 socioculturale, V, 26, 54-61
di Huntington, 27, 451 teorico, 10-11, 13, 17
di Parkinson, 345-6, 358, 451 umanistico-esistenziale, V, 26, 50-4, 62
di Pick, 451
di Tay-Sachs, 432 Narcotici, vedi Sostanze, oppiacei
mentale, 31, 88, 199, 387, 439, 447 Neurochirurgia, vedi Psicochirurgia
psicofisiologiche, 144 Neurogenesi, 192
Mappare, 29 Neurone, 19, 22, 27-8, 31, 62, 81, 100-1, 112, 123, 130,
Mappatura, 4, 11 145, 191-2, 194-5, 209, 212, 214-5, 272, 276, 278-9, 284,
Meccanismi di difesa, V, 34-41, 43, 52, 69, 87, 95, 102, 344-5, 347, 449, 451, 467, 469
119, 121, 178, 196-7, 251, 302, 321, 349-50, 374, 376, assone del, 27, 212
379, 385, 387, 389, 391-2, 396, 412, 461, 466 mirror (o specchio), 19-20
maniacale, 197 Neuropeptidi, 32
«no entry», 251 Neuroscienze, 4, 17, 19-21, 23, 427, 454
primaria, 35, 37, 376 Neurotrasmettitore, 27-8, 62, 100-1, 103, 112-3, 116, 123-
secondaria, 36-7 4, 130-1, 138, 145, 150, 190-1, 193-5, 209, 211, 214,
Medicaid, 194, 416 231-2, 253, 272, 276-9, 281-4, 288, 291-2, 344-5, 347,
Medicina comportamentale, 32, 151, 154 357, 415, 424, 449, 453, 455, 465-7, 469
Memoria, 20-3, 27, 31, 41, 48, 66, 75, 82-3, 101, 138, 152, acetilcolina, 449, 453
157, 168-72, 176, 178-84, 187, 193, 272, 424, 443, 446, anandamide, 291
449, 453, 459, 467 dopamina, 123-4, 279-80, 282-3, 291-2, 298, 345-7, 352,
disturbi e problemi della, 78, 169-71, 183, 275, 280, 283, 357, 359, 366, 415, 462, 467
286, 339-40, 440, 446-51, 455, 457, 463, 468-9 glutammato, 124, 449, 453
falsa, 171 Neutralità, 41
MBT (memoria a breve termine), 21, 273, 376, 430, 447, Neutralizzazione, 122-3, 126, 467
453 Nevrosi, 41, 95, 118, 175, 302, 321, 383
aggiuntiva, 214-5 Schizofrenia, VIII, 29-30, 54, 61, 67, 73, 85, 89, 130, 176-
dinamica, 265 7, 192, 194, 196, 213, 218, 226, 292,328, 337-68, 370,
interpersonale (IPT), 47, 188, 205-6, 208, 216, 265, 442, 376-7, 411, 433-4, 445, 461-2, 465-6, 469
468 DSM-5, 343, 367-8
Pulsione, 22, 33-40, 44-5, 62, 66, 94-5, 118, 164-5, 177, fasi della, 342
230, 302, 321, 397, 458, 468-9 ipotesi, VIII, 343-53
fasi dello sviluppo genetico delle, VI, 39 biologica, VIII, 343-8
fallica, 39, 164, 302 anomalie biochimiche, 344-5
genitale, 39, 302-3 anomalie della struttura cerebrale, 347-8
orale, 39, 289, 302, 321 fattori genetici, 343-4
periodo di latenza, 39, 302 ipotesi dopaminergica, 345
pregenitale orale, 349 problemi virali, 348
sadico-anale, 39, 119-20, 302, 322, 396-7 cognitiva, 351
psicodinamica, 349-51
Quoziente intellettivo (QI), 82-3, 89, 428, 437, 468-9 socioculturale, VIII, 351-3
disfunzioni familiari, 351-3
Reazioni galvaniche cutanee (RGC), 80-1, 107, 341 etichettatura sociale, 352
Recettore, 27, 100-1, 150-1, 212, 214, 254-5, 272, 276-7, fattori multiculturali, 351-2
284, 295,311, 319, 345, 347, 359, 467 sintomi, VIII, 338-42
recettori D-2, 348, 357, 359 negativi, 339, 341
Regione cerebrale, 11, 27, 62, 101, 123-5, 371, 415, 450, affettività inadeguata e appiattita, 341, 345
463, 467 assenza di volizione, 341
Resilienza, 139, 458-9, 469 eloquio impoverito, 341, 345
Resistenza, 41, 45, 95, 198 isolamento sociale, 341
Rêverie, 22, 31, 469 positivi, 339-41
Rimozione, 21-2, 33-6, 38-9, 43, 62, 95, 177-8, 183, 302, affettività inappropriata, 341
349, 387, 469 delirio, 339, 345
Risposta, 12-3, 19, 28, 32, 35, 44-7, 49-50, 63-4, 66, 68, pensiero ed eloquio disorganizzato, 339-40
71-3, 75-6, 80-1, 94-5, 99-100, 105, 130, 151, 153, 158, percezioni amplificate e allucinazioni, 340-1, 345
165-6, 178, 191, 197, 214, 251, 271, 289, 301, 322, 338, psicomotori, 342
341, 350, 354, 369, 379, 457, 461, 467-9, 471 catatonia, 342, 345
adattiva, 91, 102, 178, 466 tipi di, 342-3
allo stress, 129, 133 trattamenti, VIII, 353-67
autoimmune, 451 approccio di comunità non istituzionale, 362-6
condizionata, 46, 105 farmaci antipsicotici, 353, 357-9
di coping, 140 psicoterapia, 359-62
esposizione e prevenzione della, 121-3, 125-7, 167-8, terapia istituzionale, 354-7
264, 465 Scissione, 35, 42-3, 95, 177-8, 183, 197, 250-1, 321, 349-
fight or flight, vedi «Fight or flight» 50, 353, 376, 385
fisiologica, 175-6 orizzontale, 177
immunitaria, 132 verticale, 177, 322
incondizionata, 46, 105 Secondi messaggeri, 214-6, 469
ruminativa, 203 Sensibilità, 216, 232-3, 311-2, 391, 464
sessuale, 301, 303-5, 307-8, 310-1, 313-4, 318, 336, 463, all’ansia, 114, 116, 126, 469
465 perdita di, 158, 160
Ritardo mentale, IX, 47, 83, 86, 275, 357, 404, 418-9, 426- Separazione, 86, 95, 139, 150, 196, 198, 204, 230, 244, 251,
37, 458, 467, 469-70 322, 383, 389, 393-4, 397, 407, 418, 423, 426, 464
caratteristiche, 430 Sequenziare, vedi mappare
cause, 431-3 Serotonina, 28, 123-6, 145, 190-1, 194-5, 209, 211-2, 214,
grave, 430-2, 435, 437, 469 216, 231-2, 253, 279-80, 282-3, 288, 311, 319, 322, 347,
gravissimo, 430-1, 435, 437, 469 359, 380, 385, 397, 404, 443, 466, 469
lieve, 428, 430-3, 435, 437, 469 Sinapsi, 21, 27-8, 62, 469
moderato, 430-2, 435, 437, 469 Sindrome, VI, 26, 83-5, 89, 160-1, 166, 171, 175-6, 186,
sindrome di Down, 430-2, 437, 469 188, 198, 215, 291, 346-7, 349, 351-2, 357-8, 362, 367,
trattamenti, 433-5 426, 431, 446-7, 455, 463, 469
Rituale, esposizione e prevenzione del, vedi Risposta, espo- alcolico fetale, 275, 299, 432-3, 437, 469
sizione e prevenzione della binge-purge, vedi Bulimia Nervosa
da carenza di gratificazioni, 292, 299, 469
dell’X fragile, 432 oppiacei (o narcotici), VII, 167, 271, 276-8, 287-8,
di Asperger, 85, 419-23, 425, 435-7, 464 291-2, 295, 299, 465, 467
di Briquet, 159, 168, 464 eroina, 225, 270, 276-9, 281, 285, 288, 290, 295,
di Down, 430-2, 437, 469 298-9, 307, 465, 467-8
di Korsakoff, 275, 299, 450, 469 abuso e dipendenza da, 277-8
di Münchhausen, 162, 184, 469 morfina, 276-8, 299, 467
per procura, 161-2, 184, 469 oppio, 276-7, 299, 467
di savant (o dell’idiota sapiente), 424 sintetici (metadone), 276, 278, 295-6, 299, 468
Sistema, 19, 21-3, 32, 34, 50, 55, 58, 60-1, 66, 100-1, 138, poliabuso di, 270, 287-8, 299, 464
145-6, 149, 227, 250-1, 257, 285, 298, 309, 350, 376, effetto sinergico, 287-8, 299, 465
380, 462, 467-8, 471 stimolanti, VII, 270, 277-83, 287-8, 299, 461-2
di classificazione, 84-6, 88-9, 370, 399, 401, 469 amfetamina, VII, 277, 279, 281-3, 285, 287-8, 290-2,
endocrino, 28, 32, 130, 132-3, 143, 155, 191, 328, 469 299, 337, 346-7, 461
immunitario, 32, 132, 148-51, 154-6, 275, 280, 451, 455, metamfetamina, 4, 282, 299, 467
468, 470 caffeina, 270, 279, 288
limbico, 20, 424 cocaina, VII, 270, 277, 279-82, 285, 287-8, 290-5,
nervoso, 27, 32, 81, 151, 160, 309, 452, 467 298-9, 307, 337, 462-3
autonomo (SNA), 130-1, 133, 143, 146, 154-5, 175, 470 a base libera, 281, 299, 462
centrale, 92, 130, 271-2, 277-9, 281-2, 287, 346, 461, abuso e dipendenza da, 280, 282, 338
468, 470 crack, 279-81, 285, 299, 463
parasimpatico, 131, 133, 155, 470 disturbo psicotico indotto da, 279
simpatico, 130-1, 143, 145, 150, 155, 311-2, 318, 470 nicotina, 270, 279-81, 291
Social Adjustment Rating Scale, 148-50
Sogno/i, 38, 41, 45, 95, 124, 133, 155, 171, 176, 179, 232, Standardizzazione, 64, 66, 72, 80, 89, 470
234, 244, 302, 309 Stile di personalità, 148, 151, 154, 156
Sostanze, di tipo A, 147, 154-5
abuso di, 49, 56, 78, 100, 134, 177, 226-8, 245-6, 249, di tipo B, 147, 154-5
260, 266, 270-1, 274, 278, 288-93, 297-8, 309, 317, Stimolazione cerebrale, 20, 112, 195-6
345, 363, 379, 382, 386, 401, 410, 417, 443, 451, 459 del nervo vago, 4, 195
allucinogeni, VII, 270, 282-6, 288, 299, 461, 467, 470 magnetica transcranica (TMS), 4, 195
LSD (dietilamide dell’acido lisergico), 270, 284, -5, profonda (DBS), 4, 195
288, 299, 337, 467 Stimolo, VI, 10, 13, 20, 22, 34-5, 38, 45-7, 49, 55, 65-6, 68,
allucinosi, 284 91, 94, 100, 105-7, 117-8, 130-1, 133, 167, 176, 186,
MDMA (ecstasy), 283-5, 298 210, 292, 297, 302, 305, 310, 320-3, 340-1, 350, 353,
astinenza da, 177, 270-1, 274-8, 280-2, 284, 286, 290-5, 374, 379, 381, 414, 422-3, 426-8, 430, 435, 452-3, 455,
298-9, 462-3 461, 466, 469-70
cannabis e cannabinoidi, VII, 270, 277, 282-3, 285-7, condizionato, 12, 46, 105, 290, 418, 462-3
299, 467, 470-1 generalizzazione dello, 106-7, 126, 466
marijuana, 270, 285-8, 291-2, 294, 299, 307, 311, 409, incondizionato, 12, 46, 105, 418, 462-3
467 Stress, VII, IX, 28, 35-6, 53, 59-60, 66, 71, 73, 78, 93-4,
abuso e dipendenza da, 285-6, 291, 293 102, 114, 116, 129-59, 166, 180, 188-9, 191, 204, 208,
legalizzazione a scopi medici, 287 221, 224-5, 227-8, 231-3, 237-41, 261, 263, 266-7, 297,
tetraidrocannabinolo (THC), 285, 288, 299, 471 307, 320, 324, 327, 342-3, 352, 386, 413, 415, 417-9,
depressive, VII, 270-8, 287 430, 441, 443, 445-6, 456, 463, 468, 471
alcol, VII, 64, 101, 137, 151, 169, 218-9, 221-2, 224-6, familiare, 352, 362
228, 233-5, 269-78, 285, 287-8, 290-9, 307-9, 311, sociale o ambientale, 423
315, 375, 379, 382, 384, 411, 417, 430, 432, 443, Studi del pedigree familiare, 100, 126, 190, 212, 231, 343,
445, 450, 461, 469 470
abuso di, 219, 227, 273-6, 291, 296, 298-9, 382, Stupro, 92, 133, 135-9, 155, 178, 274-5, 409, 470
417, 443, 461 droghe da, 315
binge drinking, 272, 274-5 Suicidio, VII, 4, 27, 53, 59, 73-4, 78, 80, 134, 138, 163,
cirrosi epatica, 275 186, 188-9, 197, 199, 207, 213, 217-41, 244, 249, 263,
confabulazione, 275, 450 274-5, 280, 330, 332, 334, 337, 346, 354, 382-4, 386,
sindrome alcolico fetale, 275, 299, 432-3, 437, 469 394, 407-8, 417, 436, 442, 457, 461-2, 466, 468-70
sindrome di Korsakoff, 275, 299, 450, 469 analisi retrospettiva, 221-2, 241, 461
dipendenza da, 274 connessione con l’età, 232-7
farmaci sedativi-ipnotici, VII, 101, 126, 275-8, 299, diritto al, 236
462, 465 fattori scatenanti, 224-8
142-3, 182, 200, 214, 228, 237, 265, 294, 296, 324, di completamento delle frasi, 67
355, 375, 388, 393, 395, 406, 425, 434, 442, 470 di Rorschach, 66-8
rap group, 142, 155, 469 psicofisiologico, VI, 80-1, 89, 471
gruppo di auto-aiuto, 56, 62, 122, 188, 203, 265, 293, Tortura, 4, 92, 119, 135, 137-8, 155, 328, 471
296-7, 324, 361, 367, 381, 425, 461, 466 fisica, 138
familiare, psicologica, 138
interazione genitori-figlio, 412 sessuale, 138
Parent Management Training (PMT), 412 tramite deprivazione, 138
psicoterapia interpersonale (IPT), 47, 188, 205-6, 208, Transessualismo, vedi Disforia di genere,
216, 265, 442, 468 Transfert, 41, 45, 349
struttura residenziale con assistenza, 363, 455 Triade cognitiva, 202-3, 208, 216, 471
state school, 433
umanistica, Ulcera, 144-6, 149, 154-6, 471
centrata sul cliente o paziente, 47, 50-2, 62, 96, 103,
126, 470 Validità, 11, 14, 49, 64, 68, 70-1, 75, 80, 83, 86, 88-9, 370,
della Gestalt, V, 13, 47, 52, 54, 62, 470 398, 400, 428, 462, 465, 471
frustrazione abile, 52 concorrente, 64
gioco di ruolo, 52, 110, 425, 454, 461, 470 di facciata, 64
esistenziale, V, 47, 53, 62, 470 predittiva, 64, 86, 88
Terrorismo, 4, 135, 137-40, 143, 155, 217, 404 scale di, 75-77, 79
Test clinico, VI, 12, 14,53, 63-4, 66-83, 89, 114, 176, 180, Valutazione, 30, 63, 68, 70-1, 75, 79-81, 83, 86, 88-9, 129,
187, 194, 414, 425, 427-9, 440, 461, 465-6, 469-71 148-9, 175, 198, 201, 225, 227, 240, 308, 316, 320, 385,
di intelligenza, VI, 82-3, 89, 425, 428,469-70 391, 400-1, 414, 423, 471
WAIS-R, 82 clinica, VI, 63-7, 89
neuropsicologico, VI, 81-3, 89, 470-1 del funzionamento adattivo, 429
Bender Gestalt, 83 emotiva, 100
proiettivo, VI, 66-71, 89, 471 globale del funzionamento (VGF), 86
basati sul disegno, 64, 66-70
di appercezione tematica, 67 Zinco, 449, 455