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La circolare di aggiornamento del mese di novembre 2018

NEWS FISCALI DEL MESE DI NOVEMBRE/ 2018

Indice di questo numero:

SCADENZARIO FISCALE ....................................................................................... 2


NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE .............................................................. 3
1. Fatturazione elettronica: per forfettari e minimi conservazione elettronica dei
documenti di acquisto ................................................................................................. 3
2. La Rottamazione Ter ............................................................................................ 4
3. Stralcio dei ruoli sino a 1.000,00 euro .................................................................... 5
4. Tempi diversi per la Comunicazione dati delle liquidazioni Iva e la Comunicazione
dei dati fatture ............................................................................................................. 7
RISPOSTE AI QUESITI ............................................................................................ 9
Ho avuto un brusco calo di fatturato nell’anno, come mi devo regolare per il versamento del 2°
acconto delle imposte Irpef e Irap?................................................................................................ 9

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La circolare di aggiornamento del mese di novembre 2018

SCADENZARIO FISCALE
VERSAMENTO MENSILE – IVA
Liquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese precedente e al
terzo trimestre 2018. Versamento telematico
RITENUTE SUI REDDITI DI LAVORO AUTONOMO, DIPENDENTE E SU
16 novembre 2018
PROVVIGIONI

Il versamento riguarda le ritenute sugli importi corrisposti il mese


precedente. Versamento telematico
VERSAMENTO – IRPEF E IRES- SALDO IVA 2017
Titolari di partita Iva: in base ai prospetti di rateazione: versamento
rata Irpef a titolo di primo acconto 2018 e saldo 2017. Soggetti Irap:
versamento rata a titolo di saldo 2017 e primo acconto 2018.
Versamento rata relativa al saldo Iva.

INTRASTAT
26 novembre 2018
Elenchi Intrastat relativi a ottobre 2018.

REGISTRAZIONE CONTRATTI DI LOCAZIONE

30 novembre 2018 Le parti contraenti devono provvedere: - alla registrazione dei nuovi
contratti di locazione di immobili con decorrenza inizio mese e al
pagamento della relativa imposta di registro, ove dovuta; al versamento
dell’imposta di registro, ove dovuta, anche per i rinnovi e le annualità
relative a contratti già in vigore con decorrenza inizio mese di
novembre.
Per la registrazione è necessario utilizzare il nuovo ‘modello RLI’.
Per il versamento dei relativi tributi è stato istituito il modello F24
Elide.

30 novembre 2018 VERSAMENTO ACCONTI IMPOSTE IRPEF E IRAP

Le persone fisiche devono effettuare il versamento del secondo o


unico acconto, dovuto per l’anno 2018, relativo alle imposte scaturenti
dal Modello Unico PF e, se dovuto, dal modello IRAP.

30 novembre 2018 LIQUIDAZIONI PERIODICHE IVA RELATIVE AL III


TRIMESTRE 2018

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I soggetti passivi IVA, non esonerati dall’effettuazione delle liquida-


zioni periodiche o dalla presentazione della dichiarazione IVA annuale,
devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
-i dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al trimestre luglio-
settembre 2018;
-in via telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato.
I contribuenti trimestrali presentano un unico modulo per ciascun
trimestre; quelli mensili, invece, presentano più moduli, uno per ogni
liquidazione mensile effettuata nel trimestre.

NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE

1. Fatturazione elettronica: per forfettari e minimi conservazione


elettronica dei documenti di acquisto

Minimi e forfetari sono esonerati dall’obbligo di emissione delle fatture in formato elettronico, ma sono
tenuti a conservare, in modalità elettronica, le fatture ricevute.
Tali soggetti possono reperire copia dei documenti in un’apposita area del sito dell’Agenzia delle
Entrate, e hanno comunque facoltà di indicare al cedente/prestatore un indirizzo di posta elettronica
certificata a cui il Sistema di Interscambio potrà recapitare le fatture.
In sostanza, considerato che fra gli obblighi dei minimi e dei forfetari vi sono anche quelli di
conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, e atteso che l’art. 39 del DPR 633/72
dispone che le fatture elettroniche siano “conservate in modalità elettronica”, ne discende che tali
soggetti abbiano l’obbligo di procedere alla conservazione elettronica dei documenti d’acquisto loro
inviati, che non possono essere gestiti in formato cartaceo.
Come a dire che solo la e-fattura può dirsi “legittima” ai fini fiscali e che anche tali soggetti dovranno,
se necessario, reperire l’originale del documento accedendo all’area loro riservata del portale
dell’Agenzia delle Entrate.
Seppure in linea con le disposizioni normative, le indicazioni rese note dall’Amministrazione finanziaria
confermano di fatto un adempimento, quello della conservazione delle fatture elettroniche da parte di
minimi e forfetari, che potrebbe apparire sproporzionato in relazione alla dimensione e alla struttura di
tali soggetti, oltre che alla stessa ratio sottesa alla decisione di esecuzione 16 aprile 2018 n. 593 del
Consiglio dell’Unione europea.
Un chiarimento di sicuro interesse ha riguardato, infine, le modalità di applicazione del “reverse charge”
interno da parte del cessionario/committente. In caso di inversione contabile, infatti, quest’ultimo è
tenuto a integrare la fattura ricevuta con l’aliquota e l’imposta dovuta, procedendo all’annotazione nei

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registri di cui agli artt. 23 e 25 del DPR 633/72. L’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità di
integrare il documento predisponendo un’autofattura, in formato elettronico, che verrà inviata al
Sistema di Interscambio e, se il soggetto ha aderito al servizio gratuito dell’Agenzia, potrà essere portata
automaticamente in conservazione.

2. La Rottamazione Ter

Tra i benefici che caratterizzano quella che è stata denominata la “rottamazione-ter”, assume particolare
rilievo l’estensione dell’arco temporale entro il quale il debitore può rateizzare gli importi dovuti, infatti
vengono previste fino a dieci rate da suddividersi in cinque anni.
La rottamazione dei ruoli riconosce ai debitori che vi aderiscono molteplici benefici, alcuni già previsti
nella precedente definizione quali lo stralcio delle sanzioni amministrative (in primis tributarie e
contributive) e degli interessi di mora, mentre restano dovuti quelli da ritardata iscrizione a ruolo,
irrogati unitamente agli avvisi di accertamento o come conseguenza delle liquidazioni automatiche della
dichiarazione, così come ogni altro interesse, tributario e non, disciplinato nei più vari testi normativi.
Inoltre, in caso di pagamento rateale, la norma prevede un interesse ridotto pari al 2% annuo applicato
a decorrere dal 1° agosto 2019, il quale si riduce allo 0,3% annuo (sempre a decorrere dal 1° agosto
2019), per i contribuenti che hanno aderito alle precedenti definizioni presentando la domanda entro il
15 maggio 2018 e hanno pagato, entro il 31 luglio 2018, le rate scadute al 31 dicembre 2016 relative a
pregressi piani di rateazione e i debitori che hanno presentato domanda per la rottamazione dei carichi
affidati nei primi nove mesi del 2017 e non hanno pagato le rate, a condizione che paghino entro il
7.12.2018, tutte le rate scadute a luglio, settembre, ottobre 2018.
Molteplici sono i benefici per i contribuenti che hanno in corso procedure esecutive.
Al riguardo, infatti, l’art. 3 comma 10 del DL 119/2018 ha previsto che è sufficiente la presentazione
della domanda per evitare che vengano iscritti fermi amministrativi o ipoteche, nonché per bloccare le
procedure esecutive avviate (salvo che vi sia già stato un incanto con esito positivo).
Rimangono comunque i fermi e le ipoteche ormai iscritti.
Inoltre, è sufficiente il pagamento della prima (o unica in caso di pagamento senza rateizzazione) rata
per ottenere l’estinzione delle procedure esecutive iniziate prima dell’adesione alla definizione, anche in
questo caso a condizione che l’immobile non sia già stato aggiudicato a seguito di un incanto con esito
positivo.
Relativamente alle procedure di pignoramento presso terzi, sembra ragionevole affermare che,
presentata la domanda, questa si blocchi.

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Tra le modalità di pagamento, figura espressamente anche la possibilità di utilizzare in compensazione


crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione
(mentre è inibita la compensazione con crediti disponibili ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97).
Altro aspetto che potrà ampliare la platea degli interessati è disciplinato dall’art. 3 comma 10 del DL
119/2018 laddove prevede, in modo espresso, che dal momento in cui si presenta la domanda di
definizione viene meno la qualifica di “non adempienti”.
Ciò ha importanti conseguenze, nell’ambito della procedura di erogazione di rimborsi di imposta ex art.
28-ter del DPR 602/73, in quanto in tal modo il contribuente potrà accedere ai rimborsi senza che
questo attivi la procedura della norma indicata, che contempla una proposta di compensazione tra
rimborso e ruolo.
Inoltre, rileva ai fini dell’art. 48-bis del DPR 602/73, poiché presentando la domanda si potranno
riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni (non opera il blocco), non
essendo il debitore considerato inadempiente.
Riteniamo, a livello interpretativo, come avvenuto per le pregresse rottamazioni, operante l’art. 54 del
DL 50/2017: una volta inviata la domanda, potrà essere rilasciato il DURC, così come i certificati di
regolarità fiscale, e non potranno essere sospesi i rimborsi.

3. Stralcio dei ruoli sino a 1.000,00 euro

Con l’art. 3 del DL 119/2018 è stato previsto l’annullamento automatico dei ruoli affidati agli agenti
della riscossione nel periodo compreso tra l’1.1.2000 e il 31.12.2010, di importo residuo fino a 1.000,00
euro.
Per il perfezionamento dell’annullamento:
- non è richiesta nessuna manifestazione di volontà da parte del beneficiario;
- l’agente della riscossione avrà tempo fino al 31.12.2018 per annullare i ruoli, ma gli effetti
dell’annullamento si producono dal 24.10.2018, data di entrata in vigore della norma.
Considerato che la norma si riferisce specificamente agli “agenti della riscossione”, si ritiene che
riguardi solo i debiti in carico all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) e a Riscossione Sicilia
SPA (considerato agente della riscossione dall’art. 3 del DL 203/2005). Sono quindi esclusi i debiti
riscossi in proprio dai vari enti creditori (esempio, dai Comuni) e quelli affidati ai concessionari locali
iscritti all’albo dell’art. 53 del DLgs. 446/97.
Ambito applicativo

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Rientrano nell’annullamento automatico i debiti risultanti dai carichi affidati agli agenti della
riscossione nel periodo 1.1.2000-31.12.2010, che risultino non pagati al 24.10.2018.
Siccome la norma fa riferimento all’affidamento del carico, non bisogna vagliare la data di notifica
della cartella di pagamento ma la data, antecedente, di consegna del ruolo, che non necessariamente
coincide con il giorno in cui questo è stato reso esecutivo.
L’importo del debito residuo al 24.10.2018 fino a 1.000,00 euro deve essere determinato in relazione al
singolo carico comprensivo di capitale, interessi da ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, determinato al
24.10.2018.
Con le eccezioni di cui si dirà, rientrano nell’annullamento automatico tutte le tipologie di debiti, anche
non di natura tributaria o contributiva.
La norma parla di debito residuo, quindi rientrano anche ruoli originariamente di importo maggiore se,
al 24.10.2018, si rispetta il limite di 1.000,00 euro (si pensi, ad esempio, ad una intervenuta autotutela, o
a sgravi derivanti da sentenze).
Nozione di singolo carico
Il limite di 1.000,00 euro deve essere determinato in relazione al singolo carico, dove per singolo
carico si intende la partita di ruolo, come somma delle voci per capitale (esempio, imposta, contributo o
altra entrata), sanzioni e interessi.
Ne consegue che ai fini dell’annullamento non sembra rilevare l’importo complessivo della cartella di
pagamento, ma, in caso di pluralità di carichi iscritti a ruolo, l’importo di ciascuno.
Rilevanza del pagamento
Se il debitore ha pagato entro il 23.10.2018 il debito relativo ad un ruolo che rientra nell’ambito
applicativo della norma, non avrà diritto al rimborso delle somme versate.
Ove, invece, il pagamento sia avvenuto dal 24.10.2018 in poi, avrà diritto al rimborso. In relazione a
ciò, si potranno verificare due situazioni:
-se il beneficiario ha altri debiti, gli importi pagati e non dovuti verranno imputati al pagamento degli
altri debiti;
-se il beneficiario non ha altri debiti avrà diritto al rimborso di tali importi. In tal caso, dovrebbe
ricevere una comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione con l’invito a ritirare il
rimborso allo sportello o a comunicare le coordinate bancarie per riceverlo tramite bonifico.
Esclusioni
Sono escluse dall’annullamento automatico:
- le somme dovute a seguito di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’art. 16 del regolamento del
Consiglio UE 13.7.2015 n. 1589;
- i crediti derivanti da pronunce della Corte dei Conti;

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- le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di


condanna;
- le risorse proprie tradizionali di cui all’articolo 2 paragrafo 1 lett. a) delle decisioni comunitarie
2007/436/CE e 2014/335/UE (tra cui i dazi della tariffa doganale comune);
- l’IVA riscossa all’importazione.

4. Tempi diversi per la Comunicazione dati delle liquidazioni Iva e la


Comunicazione dei dati fatture

Per i professionisti con partita Iva, in regime ordinario, il 30 novembre 2018, come evidenziato nello
scadenzario, è il termine ultimo per trasmettere la comunicazione dei dati delle liquidazioni
periodiche (art. 21-bis del DL 78/2010) relativa al terzo trimestre 2018.
Non sussiste, invece, alcun obbligo di effettuare, entro la suddetta data, la comunicazione dei dati delle
fatture (art. 21 del DL 78/2010) per il terzo trimestre.
L’art. 1-ter comma 2 del DL 148/2017 ha espressamente riconosciuto la possibilità di effettuare la
comunicazione, per l’anno 2018, con cadenza semestrale.
E’ stato ulteriormente esplicitato che è possibile inviare i dati relativi alle fatture del terzo trimestre
2018 entro il termine del 28 febbraio 2019, anche per coloro che abbiano trasmesso, sino a quel
momento, i dati con cadenza trimestrale (primo trimestre 2018 e secondo trimestre 2018).
Resta ferma la possibilità di trasmettere i dati delle fatture su base trimestrale (quindi, anche i dati
relativi al terzo trimestre 2018) laddove ciò risulti maggiormente favorevole per il soggetto passivo
(tanto emerge dalle motivazioni del provv. Agenzia delle Entrate n. 29190/2018 e dal comunicato
stampa del 5 febbraio 2018).
Per quanto concerne l’obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni, invece, vanno rammentati i
limitati casi di esonero previsti, sempreché le condizioni di esonero non vengano meno nel corso
dell’anno.
A titolo esemplificativo, si tratta dei contribuenti che si avvalgono del regime forfetario (art. 1 commi
54-89 della L. 190/2014) o del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile (art. 27 commi
1-2 del DL 98/2011) e dei soggetti passivi che hanno registrato nel periodo d’imposta
soltanto operazioni esenti IVA, in assenza di acquisti con applicazione del ‘reverse charge’ (ad
esempio, acquisti intracomunitari o ricezione di servizi “generici” resi da operatori non residenti in
Italia).
L’obbligo di invio della comunicazione non ricorre, inoltre, in mancanza di dati da indicare per il

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trimestre di riferimento nel quadro VP (FAQ Agenzia delle Entrate del 26 maggio 2017). Si pensi ai
soggetti passivi che non hanno effettuato nel periodo alcuna operazione attiva e passiva e che non
devono esporre nel quadro VP il credito IVA riportato dal trimestre precedente.
Per la predisposizione e il controllo del file da trasmettere in via telematica è possibile utilizzare gli
appositi software messi a disposizione, gratuitamente, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. In
alternativa, ci si può avvalere di un software di mercato purché conforme alle specifiche tecniche
approvate con il provv. Agenzia delle Entrate n. 62214/2018. Dopo aver firmato digitalmente il file con
uno dei sistemi ammessi (es. firma digitale) e aver eseguito eventualmente la procedura di controllo, si
può inviare il file all’Agenzia delle Entrate utilizzando uno dei canali previsti, fra i quali la funzione di
trasmissione disponibile nell’interfaccia web “Fatture e corrispettivi”.
L’invio tempestivo della comunicazione è comprovato dalla ricevuta di avvenuta trasmissione
telematica resa disponibile nel “cassetto fiscale” del soggetto passivo e nella sezione “Consultazione”
dell’area autenticata di “Fatture e Corrispettivi”.
Qualora siano trasmesse più comunicazioni riferite al medesimo periodo, le istruzioni precisano che
l’ultima sostituisce quelle precedenti. Tale modalità può essere utilizzata per correggere eventuali errori
od omissioni, anche dopo la scadenza per l’invio della comunicazione, ma prima della presentazione
della dichiarazione annuale IVA ove è previsto l’apposito quadro VH. In questo caso, è dovuta la
sanzione amministrativa da 500 a 2.000 euro ridotta alla metà se la regolarizzazione avviene entro 15
giorni dalla scadenza, ferma restando l’ulteriore riduzione spettante avvalendosi del ravvedimento
operoso.
In caso di scarto del file trasmesso entro il termine di legge, la comunicazione si considera comunque
tempestiva se ritrasmessa entro i 5 giorni successivi alla data indicata nella comunicazione che attesta il
motivo dello scarto.

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RISPOSTE AI QUESITI

Ho avuto un brusco calo In sede di versamento della seconda rata


di fatturato nell’anno, degli acconti d’imposta, può risultare frequente il
come mi devo regolare ricorso al metodo di calcolo c.d. “previsionale”,
per il versamento del 2° ossia facendo riferimento all’imposta che si presume
acconto delle imposte dovuta per l’anno in corso, al netto delle detrazioni,
Irpef e Irap? dei crediti d’imposta e delle ritenute subite.
Come ricordato da Assonime, resta possibile
adottare differenti metodologie di determinazione
dell’acconto per i diversi tributi (IRPEF, da un lato,
e IRAP, dall’altro). Così, ad esempio, è possibile
scegliere il metodo storico per l’IRPEF e quello
previsionale per l’IRAP (o viceversa).
Ugualmente, il metodo storico e quello previsionale
possono essere adoperati in maniera non uniforme,
nel senso che, per esempio:
- in sede di versamento della prima rata, può essere
adottato il metodo storico;
- in sede di versamento della seconda rata, può
essere adottato il metodo previsionale.
Al fine di non incorrere nelle previste sanzioni,
resta, ovviamente, ferma la necessità che i
versamenti in acconto risultino congrui rispetto ad
almeno uno dei suddetti parametri (storico o
previsionale).
Se si adopera il metodo previsionale, l’imposta che si
ritiene dovuta per il 2018 va calcolata tenendo conto
delle disposizioni applicabili nel medesimo anno,
considerando sia quelle vantaggiose per il
contribuente, sia quelle peggiorative.

Le informazioni riportate potrebbero subire delle modifiche a seguito di eventuali aggiornamenti normativi successivi alla
data della redazione della presente newsletter

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