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BACKGROUNDS

Siete cresciuti a Elfgrund e in qualche modo lo avete fatto insieme. In un villaggio come il vostro si finisce
per superare le diversità razziali e così, nonostante le diffidenze delle vostre famiglie, la piazza del mercato
vi ha uniti, le scorribande nella foresta hanno fatto si che vi conosceste, le avventure quotidiane vi hanno
insegnato a fidarvi gli uni degli altri. Eravate gli scapestrati ragazzini di Elfgrund, sempre a caccia di guai con
i prepotenti, sempre in giro a inseguire una storia da taverna sulle vecchie rovine. Ciascuno di voi ha il suo
passato e il suo presente. Ma quegli anni, li avete vissuti insieme

BJORN
Figlio di un allevatore venuto dal freddo Nord. Nato a
Elfgrund con il mito delle sue inospitali terre d’origine.
Sempre pronto a raccontare storie dei rudi e
coraggiosi eroi delle isole tempestose o delle terre
ghiacciate di Norklad. Pur non avendola mai viste era
innamorato della sua patria e con gli amici si vantava
di volerla raggiungere un giorno, per diventare un
capitano di nave, un grande guerriero, il fondatore di
un nuovo potente clan di combattenti. Aiutava suo
padre con il gregge, poi scappava nel bosco con gli
altri a tirare con l’arco e inseguire le ombre di qualche
avventura. Fino al giorno della partenza. All’età di 15
anni decise di inseguire il suo sogno. Con il fratello
maggiore Tharlin ha raggiunto Falgrath, la capitale del
Nord e ha servito Mandark Mano di Ghiaccio fino a
guadagnare la sua terra, sulla costa. La carriera di un
guerriero al servizio del grande capoclan gli si offriva
come una strada maestra in primavera. Quando ad una festa conobbe Helise, la donna che gli fece
cambiare idea su quale fosse il futuro che sognava. Se è sposato, ha avuto quattro figli e si è
dedicato all’allevamento, servendo nelle scorrerie dei capoclan solo quando espressamente
richiamato dall’onore. Una vita tranquilla e piena di gioia. Fino al giorno dell’assalto. Orchi
misteriosi in cerca di qualche strano artefatto avevano fatto irruzione nel suo villaggio, per poi
dare alle fiamme tutti i dintorni. Bjorn ha raggiunto le mura per difendere la propria gente. Ma si è
accorto con sgomento che anche i dintorni della sua casa avevano iniziato a bruciare. Tornato sul
posto ha trovato i corpi dei suoi cari straziati dalla violenza degli assalitori, e la casa distrutta. Da
allora serve come esploratore, vive da cacciatore in una capanna nella foresta e si imbarca in ogni
missione che lo porti a confrontarsi con gli orchi, in cerca delle misteriose effigi del clan che causò
la morte del suo sogno. Questa sera sta tornando a Elfgrund, e si accorge che è l’unico posto che
riesce ancora a chiamare casa.
LIRYEN
Crescere in una faglia di alti elfi che vive fra gli
umani non è facile. Un tempo Elfgrund era
territorio elfico. Ci sono antiche e misteriose
rovine nel bosco a ricordare secoli passati di
storia di un misterioso luogo dove ai figli del
bosco veniva insegnato il Canto Primordiale, la
magia del suono. Quella che ha assoggettato i
draghi. La scomparsa di questo sacro luogo
magico non ha impedito a Elfgrund di dare i
natali ad una delle più famose ammaliatrici
umane dei passati cento anni: Feanor di
Granwald. Molti dicono che il suo innato
talento fosse dovuto alle vibrazioni magiche
persistenti attorno ad Elfgrund. Così la famiglia
di Liryen, e in particolare suo padre Krilion, ha
deciso di stabilirsi qui. In una terra ormai
dominata dagli umani. Krilion era uno storico. Studioso delle antiche civiltà elfiche della zona
Meloriana che aveva deciso di dedicare un centinaio di anni allo studio delle rovine vicine ad
Elfgrund, stabilendosi lì con il suo unico figlio. Quando Liryen cominciò a manifestare il suo talento
per la magia sonora, Krilion prese a sostenere che suo figlio fosse predestinato a grandi cose, in
base a certe sue teorie riguardanti il luogo di potere che stava studiando. Lyrien è cresciuto così,
con l’obbligo di essere il migliore, quello speciale. Pur non capendo il peso che doveva portare
aveva bisogno di fuggire ogni tanto. Un bisogno così forte da fargli fare amicizia con l’ultima delle
compagnie che suo padre avrebbe voluto vedergli frequentare. Umani e addirittura un elfo dei
boschi. Così le avventure spezzavano interminabili ore di studio, pesanti sermoni che avrebbero
dovuto ispirarlo alla grandezza e la lunga pratica delle basi della magia sonora. Venne il giorno di
partire per i boschi sacri. Lì avrebbe ricevuto la formazione nell’arte a cui era predestinato. E
sarebbe riuscito a scappare per un po’ da suo padre. Gli alberi frondosi e le sale eleganti delle
accademie magiche lo hanno ospitato. Liryen ha imparato e potenziato il suo talento. Sempre
accompagnato dalla convinzione di essere speciale ha affrontato le prove segrete, ha affrontato un
drago e si è guadagnato un posto al servizio del Bardo della Luna, Gilanthias Raunril. Anche lui
crede nel grande destino che attende Liryen e lo tratta con rispetto e tenerezza. Così non è stato
difficile strappargli il consenso a raggiungere Elfgrund quando è giunta la richiesta di aiuto. Il
prescelto può mescolarsi con la vecchia gente del villaggio? Difficile a dirsi, ma quella sensazione di
libertà non l’aveva più provata fino ad oggi, quando il suo cavallo si è fermato sulla cima della
Collina Sussurrante permettendogli di ammirare di nuovo le semplici linee del suo paese,
ammantato dalla pioggia.
NYR
Un elfo dei boschi deve imparare a
sopravvivere. E’ questo che Hali, il fratello
maggiore di Nyr, gli aveva detto il giorno
della morte dei loro genitori. Avventurieri in
cerca di antiche reliquie, al servizio di grandi
imperi e alla ricerca costante del pretesto per
una nuova spedizione in luoghi di mistero e
pericolo. Il padre e la madre di Nyr avevano
da sempre viaggiato molto. Hali si occupava
del fratello durante la loro assenza, nel
villaggio silvano di Dalamas arrampicato fra
gli alberi giganti del continente perduto di
Gadrilyan, fino a quando tornavano carichi di
storie e strani artefatti e si riposavano per
alcuni mesi. Venne il giorno in cui un messo
di Aman si presentò alla loro porta e
consegnò il messaggio che nessuno figlio
vorrebbe ricevere. Erano morti
coraggiosamente, in un luogo che non poteva essere rivelato. I due fratelli ebbero un indennizzo
economico e lo zio di Nyr per un po’ si prese cura di loro. Il tempo necessario a dilapidare i soldi
dei genitori in alcol e dadi. Ci fu la notte in cui Hali incrociò la spada con lo zio Benris. La notte in
cui Nyr capì perché in tanti temevano il loro tutore, che era stato un ottimo spadaccino e vide il
fratello rischiare la vita per far valere il diritto a ricevere i pochi soldi rimasti nella loro eredità. La
notte in cui prese per la prima volta il coltello e lo usò contro un suo simile. La notte in cui lo zio
Benris morì. Hali e Nyr dovettero fuggire, lontano, oltre il mare. Elfgrund li accolse quasi per caso.
C’era bisogno di un guardaboschi e Hali era un arciere eccellente. Nyr imparò a dimenticare, a
seppellire il passato. E conobbe gli altri. Le uniche persone di cui si fidasse davvero. Bjorn lo
spilungone, Liryan il saputello, Karylion il comico. Con quest’ultimo crebbe un legame particolare
dopo l’incidente che lo aveva coinvolto nella foresta. Erano i due orfani di Elfgrund. Come fratello
del guardaboschi era rispettato, nonostante la loro razza girovaga e senza radici sia vista con
sospetto in tutta Meloria. Sviluppò una spiccata capacità nel capire le persone e le loro relazioni.
Fin quando non sentì di dover partire in cerca di fortuna. Lui e Karylion furono i primi della
compagnia ad andare. Non c’era molto che li trattenesse in effetti. Viaggiarono alla volta della
città delle città. Se dovevano rischiare la fortuna, lo avrebbero fatto in grande. E fu lì che la Mano
Bianca lo trovò. Nyr era già un assassino e queste cose si percepiscono. Ci voleva solo qualcuno
che gli mostrasse la verità. Trovò una scusa per usare le sue doti. Ci si aggrappò con forza e
divenne un infiltrato, un cercatore, un sicario. La leggenda vuole che la Mano Bianca prenda
questo nome da un libro segreto contenente le antiche tecniche necessarie per far cadere un
impero con l’impiego di soli cinque uomini. Vero o no, da quel momento Nyr iniziò a viaggiare in
molti regni diversi. E alcuni di essi caddero per davvero. La Mano Bianca non lascia facilmente
girovagare i suoi adepti. Ma il messaggio ricevuto da Nyr era già stato intercettato dai Guardiani
della Mano e dal Sacro Sigillo. Così Nyr è partito in missione di ricerca. Anche se adesso, davanti
alla porta del villaggio che gli ha dato rifugio negli anni della sua adolescenza, nel suo cuore c’è più
che la determinazione a portare a termine il volere della Mano.

KARYLION
Karylion era l’unico figlio di Urian ed Estella,
rispettati mercanti di lana. Agiati e ben inseriti
nella vita del villaggio. Un bambino amato che
sognava di godersi gli averi di famiglia e guidare
un giorno le guardie di Elfgrund, il suo paese
natale. Nessuno lo avrebbe mai separato dalle
foreste misteriose, dalle antiche rovine, dalle
colline umide dove le greggi potevano trovare
l’erba più nutriente e verde. Nessuno gli
avrebbe impedito di invecchiare insieme ai suoi
tre amici sgangherati con cui si divertiva a
scherzare, raccontare storie comiche e tendere
agguati nel bosco. Si arrabbiava quando quel
perdigiorno di Nyr parlava di avventurarsi in
terre lontane o Bjorn il lungo sognava di
tornare al Freddo Nord. Dove potevano stare
meglio che a Elfgrund? Lo pensava davvero.
Fino al giorno dell’incidente. Era andato nel
bosco con i suoi genitori per raccogliere funghi.
Lo facevano ogni anno, era come un rito di
famiglia. Di quello che accadde nessuno sa
nulla. Nessuno. Neppure Karylion. La sua memoria si ferma al mattino e riprende in una radura, al
tramonto. Lui seduto sull’erba, completamente inondato di sangue vicino al corpo dei suoi
genitori, morti. Dilaniati da enormi artigli e completamente sfigurati. La terra smossa tutto intorno
e le rocce scagliate a decine di metri di distanza. Nessuno seppe dare una spiegazione convincente
per quello che era successo. Un demone, un drago impazzito, giganti. Ma non c’erano tracce nella
foresta, nessuno aveva visto una creatura così abominevole avvicinarsi dal cielo o sulla terra.
Karylion, misteriosamente sopravvissuto, non riuscì a parlare per più di un mese. Furono i suoi
amici a salvarlo dall’apatia, un mattino. Lo portarono alle antiche rovine e lo picchiarono fino a
costringerlo a reagire. Fu una lotta violenta, liberatoria. Alla fine, coperto di lividi, pianse. Da quel
giorno riprese a vivere … ma non fu più Kar il comico. Era diventato come Nyr, un orfano. Arabelia,
la zia materna, lo prese a casa e lo accudì con amore. Ma non c’era niente che riuscisse a
consolarlo. Elfgrund presto divenne una prigione. E quando Nyr disse di voler andare ad Aman per
tentare la fortuna, Kar si alzò senza dire una parola, fece i bagagli e sellò il cavallo. Nella città delle
città si divisero e lui si arruolò nell’esercito. Presto tutti si accorsero che lottava senza paura, che
nulla lo poteva fermare e un giorno fu convocato nelle stanze del suo capitano che gli presentò
Lord Tyrellius alto ufficiale del Sacro Sigillo. Naturalmente conosceva bene l’ordine sacro. Un
conclave di soldati nato per tutelare il concilio di Aman dal potere dei Maghi e poi divenuto la
punta acuminata della Lancia della Repubblica. Fu addestrato dai guerrieri migliori e ispirato dai
sacerdoti più santi. Ne uscì da cavaliere. E scelse le insegne dei Vendicatori. Fu allora che incontrò
di nuovo Nyr, divenuto agente della Mano Bianca. E ora, insieme, stanno tornando a Elfgrund.
Alcuni settimane prima uno strano messaggio gli è stato recapitato. Un messaggio che sembra
coincidere con misteriose informazioni in possesso della Mano Bianca. Il Sacro Sigillo lo ha
mandato come segno del proprio braccio armato. Rivedere il suo paese gli fa male al cuore.
Eppure avanza … perché da quel giorno nella foresta non può fare altro.

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