Uno strano biglietto tra le carte di un defunto porr� al professore criminologo un
interessante enigma che lo trasciner� in una avvincente indagine complessa e pericolosa. Iniziata come un gioco per superare la noia, questa indagine lo porter� a rischiare la propria vita, a scoprire una lunga serie di orrendi delitti consumati nell'arco di 28 anni e ad arrestarne l'insospettato autore
� Senza Tara, Brunello si sentiva disorientato, privo di iniziativa e svogliato. Lei era partita da un paio di giorni per l'Etiopia e lui era gi� impaziente di riabbracciarla. Il suo lavoro di archeologa l'aveva portata laggi�, nei pressi di Shira, per conto della Soprintendenza nell'ambito di una campagna di scavi in un sito praticamente inesplorato per portare alla luce i resti di una civilt� sub- sahariana. Sarebbe stata via sei o sette settimane e, quel ch'� peggio, le comunicazioni telefoniche sarebbero state piuttosto difficoltose e limitate soltanto all'ora di cena. Brunello era sempre stato appassionato di archeologia, ma ora sentiva gi� di detestare l'Etiopia, la sconosciuta citt� di Shira e qualsiasi civilt� che da quelle parti e in qualunque secolo avesse avuto la propria fioritura. Si era ritirato per qualche giorno l� a Poggio all'Orcia con il pretesto di informarsi dalla insostituibile Dalma sull'andamento dell'azienda e per parlare con l'enologo della condizione delle vigne in vista della vicinissima vendemmia, ma in realt� non riusciva a concentrarsi come avrebbe dovuto su queste faccende e si era reso conto che con il passare del tempo gli importava sempre meno degli affari e della campagna. Questa consapevolezza da un lato gli procurava dispiacere perch� gli sembrava di tradire suo padre che all'azienda aveva dedicato tutta la vita e ogni energia, ma non poteva fare niente per cambiare questa realt�. I suoi amori autentici erano Tara e la criminologia e per lui la massima espressione di appagamento poteva venire solo dal praticare la seconda a fianco della prima. Augusto era stato convocato al Csm e si trovava a Roma, da dove per� non sarebbe tornato che la settimana prossima, terminati i colloqui che aveva in mente di fare prima di decidere se accettare le nuove mansioni e la nuova sede che l'organo di autogoverno della magistratura stava per assegnargli ufficialmente. Insomma, in quel momento mancavano a Brunello le due persone che pi� riempivano e davano senso e valore alla sua vita, quindi provava come una sensazione di vuoto, quasi di abbandono, che si sforzava di sopportare sapendo che era comunque una situazione temporanea. La pi� felice di questa pausa di riposo di Brunello a Poggio all'Orcia era la tata Urietta, che soffriva sempre per l'assenza del suo cittino e che adesso era al settimo cielo perch� poteva di nuovo prendersi cura di lui e preparargli tutti i piatti di cui sapeva essere goloso. Ottobre era alle porte, la bella stagione ancora resisteva e le giornate erano calde e poco umide. Ma qualcosa nell'aria gli pareva che annunciasse il cambio di testimone con la nuova stagione che convenzionalmente era gi� iniziata da alcuni giorni. E guardando l'orizzonte verso la Val d'Orcia gli venne in mente Autunno, la splendida poesia di Cardarelli, e si sorprese a mormorarne lentamente i versi semplici e potenti che tanto amava. � 1.2 Luned� 1� ottobre, mattino. � Era una settimana che stava oziando alla fattoria e aiutava le ore della giornata a scorrere pi� velocemente con la lettura di alcuni libri che aveva dovuto acquistare a Siena, visto che a Montalcino quel vino di cui lui portava il nome aveva soppiantato ogni altra attivit� commerciale che non fosse legata a quello e quindi non esisteva pi� neanche una libreria. Tara diceva di stare bene ed era entusiasta del lavoro di scavo e di ricerca che la impegnava nel deserto etiopico insieme a diversi altri colleghi stranieri. Si sentivano quasi ogni sera, ma questo a Brunello non bastava e non vedeva l'ora che quella campagna di scavi terminasse. Augusto sarebbe tornato l'indomani da Roma e lui lo aveva invitato a venire a Poggio all'Orcia insieme a Barbara nel prossimo week end, ma l'amico aveva dovuto declinare a malincuore l'invito perch� il sabato avrebbe dovuto essere presente alla cena organizzata dai colleghi per festeggiare un magistrato suo amico che era stato promosso e che avrebbe lasciato la citt�. Cos� Brunello si era rassegnato a sprofondare nella lettura anche per tutta la settimana successiva, finch� Augusto non avesse potuto accettare il suo invito. E se questo non fosse accaduto, aveva deciso di andare lui a Firenze per trascorrere qualche giorno con lui e Barbara. Mentre stava sorseggiando in veranda la spremuta di arancia e pompelmo che gli aveva preparato Urietta, il suo cellulare squill�. Vide che la chiamata giungeva da un utente sconosciuto, ma decise di rispondere, contrariamente a quanto faceva di solito in quei casi, proprio perch� in quei giorni accettava di buon grado qualunque diversivo potesse distrarlo aiutandolo a riempire le giornate. Si sorprese assai scoprendo che l'interlocutore era un suo ex studente di cui si era ormai quasi dimenticato. Infatti dovette farsi ripetere il nome e impieg� qualche secondo a incasellarlo nei suoi ricordi accademici. Poi si scus� per la sua scarsa memoria e la conversazione fu cordiale e piacevole. �Quindi adesso come ti sei sistemato, Gabriele?� chiese Brunello. �Per adesso ho provato ad aprire un piccolo studio ad Arezzo. Ma faccio finta di essere molto impegnato� scherz� l'altro, �e sono in studio solo due pomeriggi a settimana, tanto i clienti sono molto scarsi� spieg� ridendo. �Lo immagino. Molta gente avrebbe tanto bisogno di un bravo psicologo. Ma non lo sa. E se lo sa non vuole ammetterlo� comment� Brunello. �E chi lo ammette il pi� delle volte non si pu� permettere di buttare soldi con uno strizzacervelli� scherz� il suo interlocutore usando una frase perfino abusata nei telefilm americani. Gabriele Badressi era stato suo allievo a Bologna. Uno studente brillante che, come gli aveva ricordato egli stesso, avrebbe voluto preparare la tesi con Brunello, il quale per� era stato costretto a rifiutare perch� gi� fin troppo impegnato a seguire altri studenti nella stessa fatica. �Quindi ti sei stabilito ad Arezzo?� chiese il criminologo. �No. Ci vado solo quando ho lo studio aperto oppure ho da sbrigare qualche commissione, poi torno qui nella mia propriet�, poco distante dal borgo di Colle Averno, poche centinaia di anime e un puntolino nelle colline aretine�. �Mmmm� un nome promettente� scherz� Brunello. �Perch� non ha sentito quello della fattoria che ho ereditato da mio zio: Poggio del Diavolo!� �Caspita! Potresti essere a buon diritto un personaggio dantesco, ragazzo mio�. �Gi�. E di questo passo potrei avere bisogno anch'io dello psicologo� stette allo scherzo Badressi. Dopo qualche altra divertita battuta dello stesso tenore, Brunello chiese: �Ma dimmi, a cosa devo il piacere di questa tua inattesa chiamata?� �Beh, professore, ho bisogno di un consiglio e penso che lei sia la persona pi� adatta a cui chiederlo, visto che � la persona di cui mi fido maggiormente per questo genere di cose. Cos� mi sono fatto dare il suo numero dalla segreteria dell'universit� e spero con questo di non avere compromesso qualcuno�� �Non temere, in segreteria ho lasciato detto che ci sono sempre per i miei studenti. Anche per gli ex. Non hai compromesso nessuno�. �Ne sono lieto, professore. So che lei � sempre molto disponibile, per questo ho approfittato della sua gentilezza e l'ho chiamata. Ecco, mi serviva un nome e un numero di telefono. Il nome di un buon detective a cui rivolgermi per una faccenda che inizia a preoccuparmi, oltre che a incuriosirmi fortemente. E so che nessuno meglio di lei pu� indicarmi un professionista che sia al contempo molto bravo e della massima fiducia�. �Certamente. Posso indicarti la persona a cui mi rivolgo io stesso quando mi trovo coinvolto in indagini complesse e ho bisogno di un valido aiuto. Ma posso sapere per quale motivo ne hai bisogno, oppure sono troppo indiscreto?� �Assolutamente no, professore. Indiscreto lei? Non lo dica neanche per scherzo. Certo che pu� sapere il motivo. E' presto detto. Qualcuno la settimana scorsa ha profanato la tomba di mio zio, morto un anno fa, nella cappella di famiglia qui alla fattoria. Hanno rotto la lapide e aperto la bara. Ma il corpo non lo hanno toccato. E' l�, intatto. E non hanno fatto altri danni�. Brunello rimase un po' a riflettere. Poi chiese: �E non hanno portato via nulla?� �Non c'era nulla da portare via. Lo zio era stato sepolto senza oggetti di valore addosso, tipo orologi, anelli o altro. L'unica cosa che aveva addosso era una catenina di scarso valore con la solita croce e un ciondolo. Niente di che�. �Quella � sparita?� �S�. Ma i profanatori devono esserci rimasti molto male. Lo zio era ricco e avranno immaginato che fosse stato sepolto come un faraone. Invece si sono dovuti accontentare di una catenina di pochi grammi e un paio di ciondoli�. �Tanto disturbo e tanti danni per cos� poco. Ben gli sta. Ma�� �Capisco cosa sta pensando, professore. Disturbare un investigatore per un reato del genere, banale anche se odioso, sembra esagerato. Ma c'� anche un altro fatto�. �Ti ascolto�. �L'altro ieri � stata profanata un'altra tomba. Stavolta a Bastia Umbra�. �Il solito profanatore che ha provato a rifarsi?� prov� a scherzare Brunello. �Pu� essere. Ma c'� una cosa che mi ha fatto pensare e che mi ha indotto a disturbarla�. �Sentiamo�. �La seconda tomba profanata � di un tale Dino Caleffi. Un viticoltore e produttore d'olio. Niente di strano, se non fosse per un fatto che mi ha incuriosito e insospettito. Magari sto prendendo una grossa cantonata, ma le coincidenze mi incuriosiscono sempre. Tra alcune carte nello studio dello zio ho trovato un foglietto con quattro nomi. E uno di quei nomi � Dino C.!� �Ecco� fece Brunello. �Questo � un elemento assai curioso che rende questa faccenda meritevole di seria riflessione e approfondimento. Due tombe profanate a distanza di pochi giorni, in luoghi diversi e distanti, appartenenti a due persone che sembra non si conoscessero, ma che invece� forse� Bisogner� capire, ovviamente, se si tratta di una semplice, curiosa coincidenza o di qualcosa di pi�. Cosa hanno rubato nell'altra tomba?� �Niente di valore. Stando alla stampa, neppure l� c'era qualcosa di prezioso da rubare, tranne forse i soliti gingilli: una catenina� e una fede nuziale, mi pare. Minuzie per qualsiasi ladro�. �Come era morto quel tipo?� �Il giornale diceva che era deceduto per uno shock anafilattico un paio di anni fa. Lo aveva punto un calabrone nelle sue vigne durante la vendemmia�. �Tuo zio cosa l'ha ucciso invece?� �Un infarto fulminante. C'� rimasto secco mentre lavorava a un progetto nel suo studio in fabbrica�. �Due morti del tutto naturali, dunque. Per� c'� quel particolare interessante�� �Se la conosco abbastanza, per un attimo ha pensato alla possibilit� di due omicidi, vero?� �Certo. L'omicidio � sempre la prima ipotesi da considerare. Immaginare sempre il peggio, sperando per� nel meglio. D'altronde la natura umana autorizza a pensare sempre male�. �La capisco. E sono d'accordo con lei, professore. Lei dunque non pensa che io sbagli a volerci vedere chiaro in questa faccenda? Dovrei forse lasciar perdere tutto, secondo lei? Cosa mi consiglia?� �La storia � curiosa e a mio parere merita un approfondimento. Non fosse altro che come caso di scuola. Specie se si ha tempo e voglia di speculare un po'. Quindi s�, ti consiglio senz'altro di rivolgerti a qualcuno che cerchi di vederci chiaro, in modo da spiegare codesti fatti togliendoti qualsiasi dubbio�. �Bene, professore. Immaginavo� o meglio speravo� che avrebbe approvato la mia idea. E a chi mi consiglia di rivolgermi? E potr� dirgli che la mia scelta l'ha suggerita lei? Le dico subito che la persona potr� alloggiare qui in fattoria e sar� mia ospite, avr� tutto ci� che le servir� e la massima libert� di movimento�. Brunello rimase in silenzio per qualche secondo, riflettendo. Dopo un po', temendo che si fosse interrotta la comunicazione, Badressi disse: �Professore� � ancora l�?� �S�, certo. Stavo riflettendo sul nome da consigliarti. E ho pensato� ecco, avresti nulla in contrario se mi occupassi io stesso del caso? Sai, � un periodo in cui sono molto libero e�� �Ma sta scherzando, professore? Lei mi prende in giro, vero? Non ci posso credere!� �No, sto parlando seriamente. Mi annoio qui a Montalcino. Non c'� niente di bello o di divertente da fare. In paese ci sono solo enoteche e bar, qualche turista mordi e fuggi�� �Non dica altro, professore. Sarei felicissimo se lei accettasse di venire qui mio graditissimo ospite. Non avrei mai neanche lontanamente sperato in una cosa del genere. Ancora non riesco a credere che lei lo abbia detto� Mamma mia, che onore�. �Non esagerare, Gabriele. Si tratta solo di un professore che fa visita a un suo ex studente per fargli un piccolo favore, dopotutto. Lo faccio volentieri, credimi. Quello che mi hai raccontato, e anche il luogo stesso, mi hanno molto incuriosito. E poi, ti dir� la verit�, una piccola indagine, per quanto marginale, � sempre preferibile alla noia e alla malinconia�. �Professore, io non so cosa dire. Sono incredulo e al settimo cielo. Quando avrebbe in mente di venire?� �Per me andrebbe bene anche domani. Se va bene per te, ovviamente�. �Per me pu� partire anche subito, se crede. Comunque domani andr� benissimo. Le camere degli ospiti sono libere e sempre pronte e noi tutti l'aspettiamo a braccia aperte�. �Noi tutti? Quanti siete l� in fattoria?� �Oh, nella casa padronale ci viviamo solo io e la mia compagna, quando c'�, e Ugo con sua figlia Alessandra. Lui � persona di massima fiducia, pensa a tutto ci� di cui c'� bisogno in fattoria e a coordinare l'opera delle collaboratrici domestiche e del personale dipendente. Ma la casa � grande e spaziosa, nessuno le dar� disturbo�. �Non dicevo per quello, era solo una curiosit�, tanto per sapere cosa aspettarmi. In verit� potrei alloggiare in un albergo del posto, per non dare disturbo�� �Non lo dica neanche per scherzo, professore. Mi offenderei. E poi per me � un onore averla ospite a casa mia e sono appunto che io che la ringrazio per questo�. �Sei troppo gentile, Gabriele. Allora ci vediamo domani sera? Diciamo nel tardo pomeriggio? Io partir� dopo pranzo, quindi non dovrebbero esserci problemi�. �Le servono indicazioni per raggiungerci?� �Non credo. Il mio Gps mi guida ovunque. Digiter� Colle Averno e sar� fatta. E poi in ogni caso ho il tuo numero telefonico, adesso�. �Certo, professore. Chiami in qualunque momento. Se avesse qualsiasi tipo di difficolt� posso venirle incontro o mandare qualcuno. Una volta arrivato in paese, poi, vedr� l'indicazione per Poggio del Diavolo. Sono appena tre chilometri, anche se non � una bella strada. In ogni caso, chiunque saprebbe indicarle dove andare, perch� basta proseguire e girare a destra all'unico bivio che trova dopo il paese�. �Bene. Allora se non c'� altro, ti saluto. A domani. Ti avvertir� quando sar� vicino a Colle Averno�. �Aspetter� la sua chiamata, professore. Buon viaggio e ancora grazie di cuore per il grande onore che mi sta facendo�. � 2.1 Strada Provinciale 23 dell'Infernaccio, marted� 2 ottobre, pomeriggio. � Quando il navigatore della sua inseparabile Z3 lo avvert� che aveva imboccato la strada provinciale 23 dell'Infernaccio per Frassineto e Rigutino, Brunello non pot� trattenere un sorriso. �In passato da queste parti� disse a voce alta �la credenza popolare deve avere partorito un bel po' di leggende sul diavolo e l'aldil�. Era partito da Montalcino pi� tardi del previsto e ora la luce cominciava gi� a calare. Pens� di avvertire il suo ospite del ritardo, cos� si ferm� e lo chiam�. Quello gli disse che per lui non c'era alcun problema, ma che gli dispiaceva se non avesse fatto in tempo ad arrivare per l'ora di cena ma che comunque avrebbe aspettato lui per mettersi a tavola. Inoltre l'ex allievo lo preg� di fare attenzione all'ultimo tratto di strada, che era sterrata e specialmente di notte era preferibile moderare l'andatura e usare prudenza, anche se si trattava di tre chilometri scarsi. Poi propose addirittura di andargli incontro aspettandolo in paese, se non addirittura davanti all'ingresso del Parco di Lignano-Rigutinelli, per fargli strada fino alla fattoria. Ma Brunello declin� ogni offerta, perch� non gli pareva un'impresa poi cos� eroica guidare con il Gps fino a una fattoria servita da una strada sterrata. Ne aveva percorse cos� tante con la sua fedele Z3 che accettando una simile proposta gli sarebbe sembrato di apparire un pavido incapace. Badressi non insist� oltre e lo salut� augurandogli buon viaggio. � 2.2 Strada comunale Monte Lignano. � Brunello aveva acceso i fari perch� la luce del giorno era calata notevolmente. Ormai da un paio di chilometri la strada si era inoltrata in mezzo a un bosco molto fitto e le chiome degli alberi impedivano ai fiochi raggi del sole calante di filtrare, ammantando la strada di una cupa, pesante penombra. Ormai mancavano pochi chilometri alla meta, ma la stretta strada adesso era diventata anche pi� tortuosa. Brunello procedeva piano, perch� non voleva correre il rischio di incidenti proprio ora che era quasi arrivato e soprattutto su quella strada polverosa in mezzo al nulla. Uscito dall'ennesima curva si trov� su un breve rettilineo. I fari lo illuminarono per tutta la sua lunghezza e ad un tratto Brunello ebbe un lieve sobbalzo e sollev� il piede dall'acceleratore. In fondo alla strada, prima che quella curvasse di nuovo, aveva visto qualcosa muoversi. Anzi, qualcuno. S�, ne era certo: qualcuno aveva frettolosamente attraversato la strada una cinquantina di metri pi� avanti. Avanz� ad andatura moderata puntando lo sguardo ora a destra ora a sinistra su entrambi i cigli della strada per vedere se ci fossero altre persone. Intanto, felice di avere da tempo installato l'hard top dell'auto al posto del tettuccio apribile di tessuto, azion� l'interruttore che bloccava la chiusura degli sportelli. Le precauzioni non sono mai troppe pens�. Specie in una zona buia e isolata come questa. Ma tu guarda dove abita questo benedetto Badressi! Prosegu� ancora per un po' senza incontrare nessuno e senza sorprese. Poi finalmente vide il cartello che annunciava il paese di Colle Averno e poco pi� avanti gli vennero incontro le sagome delle prime case. Qualche luce illuminava fiocamente alcune finestre, ma dietro di esse non si notava alcun movimento, n� giungevano rumori. La strada passava davanti a una breve fila di vecchie case di pietra, una diversa dall'altra come sono sempre quelle dei vecchi borghi dove l'edilizia moderna � arrivata solo con qualche piccolo intervento conservativo. Alcune gli parvero malmesse, altre contorte e come incastrate l'una nell'altra. Solo in un punto il borgo pareva aprirsi su uno spiazzo che doveva essere una piazza e che pareva l'unica via d'accesso a quel mucchietto di vecchie abitazioni. Fra tre chilometri sono arrivato pens� con sollievo. Speriamo che la fattoria di Gabriele non sia nelle condizioni delle case del paese. Ora comincio a capire perch� lo hanno battezzato con quel nome! � 2.3 Poggio del Diavolo, sera. � La vista della fattoria aveva fatto tornare il buonumore a Brunello, superando ogni sua pi� rosea aspettativa. La propriet� di Badressi era molto grande, su due piani e di imponente e piacevole struttura. E al suo interno era perfino migliore: ambienti molto spaziosi e dai soffitti alti. Una grande scala di legno a L portava dal vasto salone a pianoterra al piano superiore e terminava su una splendida balconata, anch'essa di legno, che faceva da corona al sottostante salone e sulla quale si aprivano le porte delle camere e di altre stanze. Le pareti erano tappezzate di quadri di varie dimensioni, stili ed et� che Brunello stim� essere tutti quanti di valore, mentre un'infinit� di oggetti d'argento, curiose suppellettili e oggetti etnici ornavano i preziosi mobili d'antiquariato che componevano l'arredamento di tutta la casa. Insomma, era un'abitazione molto accogliente e calda che possedeva un indiscutibile fascino. Una bella villa signorile d'altri tempi, pi� che una fattoria, giudic� Brunello. Peccato per quel nome cos� poco rassicurante. Ne chieder� l'origine a Gabriele. Il suo ospite lo aveva accolto con entusiasmo e con i riguardi che solitamente si riservano ai personaggi importanti. Lo aveva aspettato per la cena, ritardandone l'orario abituale di almeno un'ora. Dopo il delizioso e raffinato pasto, Badressi gli fece vedere la camera da letto che gli aveva riservato e gli fece fare il giro di tutta la casa, dalle cucine alla magnifica biblioteca, affinch� se ne facesse un'idea e iniziasse ad ambientarsi perch�, gli disse il suo ex allievo, sarebbe stato suo graditissimo ospite per tutto il tempo che avesse desiderato. Poi andarono in salotto per fare due chiacchiere centellinando qualche buon distillato tra i molti di cui era rifornito il bar del suo ospite. Brunello, grazie alla vastit� dell'offerta, fu lieto di trovare il suo drink preferito dopo cena: un Branca Menta servito con molto ghiaccio. Si accinse dunque a gustarlo con grande piacere. �La tua compagna non � qui in villa, a quanto mi par di capire� disse per iniziare una conversazione. �No, Flavia � a Roma per qualche giorno, ma venerd� o sabato torner�. Spero che lei possa conoscerla, professore. E' una psichiatra�. �Non voglio abusare della tua ospitalit�, Gabriele. Sono venuto perch� hai bisogno di capire cosa � accaduto alla tomba di tuo zio, per� non credo che ci vorr� molto per completare una discreta indagine su questo increscioso avvenimento�. �Ne sono certo, conoscendo le sue straordinarie qualit�. Ma spero che non vorr� scappare subito. Se si fermer� qualche giorno mi far� felice e ritengo che lei non si annoierebbe. Ci sono molte cose da fare e da vedere, qui e nei dintorni�. �Vedr� di non darmi subito alla fuga, allora. Ma ricorda che l'ospite�� �Oh, ma lei non � certo persona che si possa assimilare al pesce che dopo tre giorni inizia a emanare sentore di decomposizione! Anche dopo un mese, lei sarebbe benvenuto qui come il primo giorno!� �Mi hai convinto� disse Brunello pensando che tornare a casa qualche giorno prima non avrebbe risolto il problema della lontananza di Tara. �Rimarr� per conoscere la tua psichiatra. Ma toglimi una curiosit�: da dove viene il nome tanto infernale di questa che ti ostini a definire fattoria ma che a me sembra una splendida villa di signori di campagna d'altri tempi?� �La ringrazio. S�, in effetti � una bella casa. Il nome, come immaginer�, non gliel'ho certo trovato io. E neppure la buonanima di mio zio, che a sua volta l'aveva ereditata da suo padre. Io ho avuto la fortuna di ereditarla a mia volta perch� lo zio Fosco non aveva figli n� altri nipoti o parenti stretti. Il nome � sempre stato questo fin dalla sua costruzione, al tempo del nonno di zio Fosco, durante il Ventennio. Mi raccontava mio zio, quand'ero bambino e venivo qui in estate, che un tempo, intendo secoli fa, su questo stesso poggio su cui sorge la casa, un eremita, tale Anselmo da Arezzo che si era ritirato quass� in meditazione, incontr� il diavolo che si celava sotto le spoglie di una ragazza la quale gli disse di avere smarrito la strada. Il demonio, che voleva perdere l'eremita inducendolo a commettere peccato mortale e a lasciare la vita ascetica, lo provoc� per indurlo in tentazione e gli si offr� sessualmente. Ma l'eremita riconobbe il maligno nascosto sotto le belle forme della giovane e lo apostrof� con parole di fuoco, invitandolo a tornare nel profondo del suo inferno e a non sfidare l'ira del Signore. La leggenda vuole che il diavolo, furibondo per essere stato smascherato e sconfitto, riprendesse il suo mefistofelico aspetto e scomparisse bestemmiando in una nuvola di fumo e zolfo che venne rapidamente inghiottita da una fessura del suolo. Tutto qua! Questa � la ragione del nome della fattoria�. �Interessante. Ma fa impressione pensare che sia stata costruita proprio su una delle porte dell'inferno, non trovi?� scherz� Brunello prima di prendere un sorso del suo amaro. Badressi rise. �Gi�. Questo fatto dovrebbe almeno farci risparmiare un bel po' sul riscaldamento� disse alzando il bicchiere verso l'ospite e poi bevendo a sua volta. Poi aggiunse: �Anche il nome del paese, Colle Averno, credo che sia dovuto a questa stessa leggenda o a qualche altra dello stesso tipo�. �D'altronde� not� Brunello, �buona parte della vastissima toponomastica della nostra penisola nasce da storie e leggende simili. E' uno dei tanti aspetti affascinanti del nostro Paese. Comunque devo ammettere che fa una certa impressione arrivare di notte in un posto con questo nome e dover percorrere quella strada stretta e buia�. �Ha mille ragioni, professore. Purtroppo si tratta di una strada comunale per ampliare la quale non ci sono i soldi. E poi Colle Averno � solo una piccola frazione�. �A proposito, poco lontano da qui ho intravisto in lontananza qualcuno che attraversava la strada. Ma chi pu� andare in giro a quell'ora con il buio? E poi non c'erano viottoli o sentieri in quel punto, ma solo boscaglia. Eppure ho visto qualcuno, ne sono certo�. �Se ne � certo, non pu� essere stato che Scovolino� spieg� Badressi. �Di notte per i boschi ci va solo lui da queste parti�. �E chi sarebbe questo Scovolino, notturno frequentatore di boschi come le streghe?� �Scovolino � il soprannome. Il suo nome � Bastiano. Bastiano Mangiavacchi. Fa il taglialegna e la sua passione � la caccia. E il suo vero lavoro, quello che ama di pi� e che svolge a tempo pieno, � il bracconaggio. Vive in una vecchia casa ai margini del bosco, a met� strada tra qui e il paese. E' il vero signore di questi boschi, che conosce come le sue tasche. Il suo regno va dalla valle da dove � arrivato lei fino a qui e alle colline circostanti, dalla sede del Parco al Monte di Panda. Sicuramente quando lei lo ha visto stava andando a piazzare qualche trappola. O stava tornando dopo averlo fatto�. �Bene! Un piccolo feudatario, dunque. E' sempre molto interessante conoscere i personaggi locali, ma in questo caso l'inizio � particolarmente promettente�. �Infatti, la popolazione di questo borgo � quanto meno singolare. Dal punto di vista della mia professione e di quella di Flavia ci sarebbe molta materia di studio. Il luogo cos� isolato e generazioni trascorse in un ambiente agreste semplice e povero, lontano dai flussi invadenti della modernit� e dell'informazione, ha reso coloro che sono rimasti qua un gruppo particolare dal punto di vista sociologico�. �Me ne rendo conto. Mi far� piacere dare un'occhiata al borgo domani e prendere contatto con alcuni rappresentanti di questo gruppo�. �Dal suo punto di vista professionale e scientifico, senz'altro. Dal lato umano, invece, non li trover� tutti gradevoli, credo�. �Non ho dubbi. Piuttosto, perch� non mi racconti i particolari della violazione della tomba dello zio Fosco?� �Se le va di iniziare a lavorarci subito lo far� senz'altro. Pensavo che�� �Sono qua per questo, ricordi? Anche se mi ha fatto molto piacere rivederti�. �Bene. La cosa � presto detta. Otto giorni fa Ugo � venuto a chiamarmi prima del solito� come le ho accennato ieri al telefono, Ugo � il tuttofare della fattoria, il sorvegliante e supervisore del personale� � venuto a chiamarmi, dicevo, e tutto agitato mi ha informato che qualcuno aveva violato la cappella di famiglia e la tomba di mio zio. Sono andato di corsa a vedere e ho trovato cancello e ingresso della cappella aperti, la lapide spezzata, la bara sul pavimento della cappella, aperta, e il corpo dello zio sottosopra, con la parte superiore degli abiti un po' gualcita, come se fosse stato perquisito accuratamente�. �Quindi il profanatore cercava oggetti preziosi addosso alla salma� osserv� Brunello. �Evidentemente. Ma � rimasto scornato, perch� lo zio non portava neppure l'orologio, figuriamoci. Non aveva n� anelli n� bracciali, ma solo una catenina. Era l'unico oggetto prezioso, si pu� immaginare quanto, che da vivo portava sempre addosso. Cos� glielo avevamo lasciato�. �Immagino che avrete rimesso tutto a posto nella cappella�. �Certamente. A parte la lapide, che va sostituita e che abbiamo gi� ordinato a un laboratorio di marmi. Abbiamo avvertito i carabinieri, che hanno fatto un sopralluogo e stilato un verbale che � finito allegato alla mia denuncia contro ignoti. Poi abbiamo fatto sistemare il corpo e la bara dall'impresa funebre che aveva organizzato il funerale�. �Domattina posso dare un'occhiata alla cappella?� �E me lo chiede? Lei pu� fare tutto ci� che vuole senza neanche dover chiedere. Ha carta bianca e libert� di movimento assoluta, professore. E il personale ha gi� ricevuto il mio ordine esplicito di mettersi a sua completa disposizione e di soddisfare all'istante ogni sua richiesta�. �Caspita, Gabriele. Cos� mi fai sentire padrone di casa, anzich� ospite!� �Esatto!� scherz� lui. �Finch� lei star� qui, e spero il pi� a lungo possibile, potr� disporre a suo piacimento della propriet�. � 3.1 Poggio del Diavolo, mercoled� 3 ottobre, mattino. � Brunello aveva impiegato meno di mezz'ora per esaminare la cappella e i suoi dintorni in cerca di una traccia, di un particolare anche minuscolo che potesse portarlo a formulare un'ipotesi, a proporgli un indirizzo di indagine. Ma non aveva trovato niente del genere, come del resto si aspettava. Ad accompagnarlo nel suo giro d'ispezione c'erano Badressi e il suo tuttofare, Ugo. �A che ora avete scoperto il fatto?� �Verso le sette� rispose prontamente Ugo, un uomo di mezza et� con un cespuglio di riccioli grigi in testa. �Appena iniziato il giro della propriet�, come faccio ogni mattina�. �Ha notato orme o segni sul terreno diversi dai soliti?� �Niente di particolare, dottore�. �Professore� lo corresse prontamente Badressi. �Mi perdoni� disse l'uomo un po' intimorito. �Non si preoccupi. E non ci faccia caso. Non fa alcuna differenza� precis� Brunello sorridendogli. �Nemmeno i carabinieri hanno rilevato qualcosa di strano o di inconsueto che possa essere utile alle indagini?� �Niente di niente� rispose Badressi scuotendo il capo. Poi il sorvegliante torn� al suo lavoro, mentre gli altri due rientrarono in casa. Andarono insieme nella grande biblioteca e Brunello rimase colpito dalle migliaia di volumi, molti dei quali antichi e preziosi, che affollavano gli scaffali costruiti su misura su tutte e quattro le pareti. �La maggior parte sono tomi di carattere scientifico. Come sa, mio zio era un fisico diventato imprenditore. Ma venga di qua che andiamo nel mio studio. Studio che era di mio zio e che ho occupato io�. Anche lo studio era grande. Verso la parete di fondo si trovavano una grande scrivania di noce lavorato e una preziosa sedia in legno e pelle che doveva essere del diciannovesimo secolo. Davanti c'erano due poltrone di pelle marrone, anch'esse pi� o meno della stessa epoca. Il resto della stanza era occupato da scaffali pieni di libri, un piccolo leggio, un grazioso mobile bar con accanto un tavolinetto intarsiato e due sedie di fattura pi� moderna ma che ben si integravano in quell'ambiente. �I miei libri li ho sistemati qua� disse Badressi, �ma per il resto ho lasciato tutto quanto come stava. Si accomodi, le faccio vedere il biglietto di cui le dicevo e i ritagli di giornale che ho conservato sulle due profanazioni�. Apr� uno dei cassetti della scrivania e porse a Brunello un piccolo foglio. �Ecco qua. Questo � il biglietto con i quattro nomi. Era in uno dei cassetti della sua scrivania. E come vede c'� questo Dino C�. Il criminologo lo prese e lo lesse attentamente. Oltre al nome di Dino C. che era il primo, lesse quelli di Enrico M., Francesco G. e Giovanni G. A destra di ciascun nome c'era un piccolo segno X a penna. �Tuo zio sembra avere messo questi segni come se li avesse spuntati uno ad uno� osserv� Brunello. �Tu non hai idea di chi potrebbero essere gli altri tre?� �No. Non avevo idea neanche di quel Dino C. finch� non ho saputo della tomba violata di quel Caleffi e mi � venuto il sospetto che si trattasse della stessa persona. E questo fatto mi � parso molto strano�. �Singolare, direi� mormor� Brunello mentre la sua mente inseguiva un pensiero. �Bisognerebbe scoprire qualcosa di pi� su questo Caleffi e vedere se e quali rapporti ha avuto in passato con tuo zio. E magari questo aiuterebbe anche a scoprire chi sono le altre tre persone di questa lista. Tuo zio non ha lasciato carte, documenti o altro che ci possano aiutare?� �Di carte e documenti ne ha lasciati molti. Io li ho visionati tutti superficialmente, per verificare se vi fossero atti amministrativi o legali, contratti, polizze e cose di questo genere, che infatti ho trovato e messo in cassaforte. Ma il contenuto della cartellina l'ho letto molto attentamente e infatti l'ho separato dal resto. Invece il resto delle sue carte � tutto in quell'archivio� disse indicando a Brunello il mobile a sinistra della scrivania �e sono a sua completa disposizione. Ma naturalmente, se le servisse di vedere anche le altre che tengo in cassaforte non ha che da dirmelo, anche se posso assicurarle che non menzionano Caleffi o altri con quei nomi che sono nella lista�. �Ti ringrazio. Quindi se non hai nulla in contrario comincerei oggi stesso a ficcare il naso in quelle carte�. �Le ho detto che questa sar� casa sua finch� mi onorer� della sua presenza, quindi pu� muoversi come e dove crede. Tutto il personale � stato avvertito della sua presenza e che deve assecondare ogni sua richiesta senza battere ciglio. Questo studio lo consideri la sua base operativa e la biblioteca una sua appendice. Io stesso busser� prima di entrare d'ora in avanti�. �Sei fin troppo gentile e ospitale, Gabriele. Mi metti in imbarazzo�. �Nessun imbarazzo, professore. Lei non immagina quanto sia felice e onorato di averla qui. Dunque siamo intesi, le cedo idealmente le chiavi di casa e ora, se mi permette, vado con Ugo a sistemare alcune faccende che richiedono la mia attenzione. Potremo vederci a pranzo, se desidera pranzare con me in fattoria, poi nel pomeriggio andr� in studio ad Arezzo. Spero che ci vedremo per la cena, ovviamente se non decider� di consumarla altrove. In ogni caso ha il mio cellulare e la prego di chiamarmi in qualsiasi momento e per qualsiasi necessit�. �Avrei intenzione di fare un salto in paese per vedere com'� alla luce del sole. E per conoscere qualche indigeno. Non escludo di non essere presente a pranzo. Ti dispiace?� �Me ne guardo bene dall'interferire in qualsiasi modo nella sua indagine, professore. Buon lavoro!� � 3.2 Colle Averno. � Fu impossibile trovare un parcheggio regolare per la sua Z3. Il paese si snodava per circa cento metri su uno dei lati della strada comunale, che sull'altro aveva un piccolo fosso oltre il quale il terreno scendeva piuttosto ripido. Le case si concentravano tutte intorno a una piazzetta da cui si aprivano alcune stradine che si incuneavano tra altre vecchie e polverose case di pietra che parevano malsicure e ammuffite, in molti casi anche assetate di luce e calore. In quel punto il borgo diventava una macchia di pietra grigia e marrone che aveva sfrattato gli alberi e il verde, che tuttavia stavano sempre in agguato dopo l'ultima casa, pronti a riprendersi di nuovo tutto lo spazio che gli era stato sottratto se gli abitanti avessero mollato anche solo un po' le loro quotidiane attivit�. Il resto della popolazione del posto era sparpagliata in poche altre case e poderi disseminati nel raggio di un chilometro. Dove Brunello si era fermato c'era appunto l'unica piccola piazza del borgo. Lasci� l'auto sul ciglio interno della comunale, proprio dove questa iniziava ad allargarsi per dare vita a quello spazio, in modo da non ostacolare il passaggio delle rare automobili. Poi scese e si guard� intorno senza vedere anima viva. Entr� nella piccola piazza deserta e inizi� l'esame per cui era venuto fin l�. Avanz� verso il centro, dove si trovava un piccolissimo angolo di verde, con al centro alcune panchine di un marrone sbiadito disposte a quadrato e quella che un tempo era una fontanella e che ormai non zampillava pi� da chiss� quando. Guard� di nuovo tutto intorno e di nuovo non vide nessuno in giro. Poi, dietro una finestra al primo piano della seconda casa sulla destra not� una figura. Era una giovane donna che lo stava guardando da dietro i vetri, ma quando quella cap� che si era accorto di essere osservato si ritir� velocemente e spar� dalla sua vista. La finestra doveva essere una delle camere del piccolo esercizio commerciale il cui ingresso, con tanto di nome scolpito su una grossa mezzaluna lignea che lo sovrastava, si trovava proprio sotto a quella: Trattoria Da Amilcare Affittacamere. Brunello sorrise mentre si metteva seduto su una delle panchine. Il pensiero che qualcuno potesse venire fin l� e affittare una camera lo incuriosiva molto. Si chiese chi mai avrebbe potuto nutrire un simile desiderio o avere una tale necessit�. Guard� di nuovo verso la finestra, ma la giovane non ricomparve. A giudicare dalla desolazione del luogo non si sarebbe detto che il borgo potesse contare quasi mille anime. Forse, pens�, molte persone lavoravano fuori e altre vivevano in case isolate nella campagna. Di sicuro, gli abitanti presenti sembravano essersi rintanati nelle loro abitazioni e parevano molto restii a mostrarsi. Alle sue spalle una bancarella di legno chiusa non lasciava trapelare niente di cosa contenesse o a quali funzioni fosse adibita. Brunello, deciso a prendere qualche contatto con la popolazione locale, si alz� e sospir�. Sull'angolo sinistro della piazzetta not� un'insegna a semicerchio che sovrastava una vecchia porta marrone in legno e vetro. Prese lentamente ad attraversare il giardinetto in diagonale e si avvicin� finch� non riusc� a leggerla. In orizzontale si leggeva la scritta Libri nascosti, mentre un'altra parola la sovrastava seguendo la curva dell'arco: Biblieria. Quell'insegna singolare e curiosa lo fece sorridere e gli accese la fantasia invogliandolo a visitare il mondo che si celava dietro quelle tre curiose parole e a conoscere la persona che quel mondo gestiva. Punt� dritto verso quella che credeva fosse una libreria, ma che si rivel� fin dal primo sguardo qualcosa di pi� e di diverso. Gir� il pomello e spinse la traballante porta. Un campanello tintinn� e segnal� il suo ingresso. Richiuse la porta alle sue spalle e cerc� di abituare gli occhi alla penombra del negozio girando attorno lo sguardo nella ricerca del proprietario. Non vide nessuno. L'ambiente era piuttosto piccolo ma zeppo di libri e di svariati oggetti dalle pi� diverse forme e funzioni che sembravano sparpagliati a caso. I volumi erano sia negli scaffali alle pareti che stipati in piccoli mobili al centro della stanza. Ed anche per terra, in pile disordinate. Si sorprese a ridacchiare tra s� pensando che forse quello che stava vedendo poteva spiegare il significato dell'insegna: In questo casino deve essere una bella impresa trovare il libro che cerchi. Poi una voce rauca maschile ruppe il silenzio e lo fece sobbalzare: �Buongiorno�. Brunello non vide nessuno. Il proprietario doveva essere sul retro. �Buongiorno� rispose. �E' possibile dare un'occhiata?� �Ah! Lei deve essere il forestiero� disse la stessa voce. �Dia quante occhiate le pare. Guardare non costa niente�. �Grazie� fece Brunello sorpreso per l'inattesa accoglienza. Potenza del pettegolezzo! pens�. La mia presenza in questo buco di paese � stata gi� segnalata. Poi inizi� a muoversi con cautela tra le pile di volumi. E intanto cercava di leggere qualche titolo dei tomi pi� vecchi, trascinato da quell'amore per i libri che coltivava da sempre e dalla sua innata curiosit�. In quel buio negozio, carico di disordine e di polvere, oltre che di libri e oggetti vari, c'erano volumi che avrebbero meritato la sua attenzione e quella di ogni bibliofilo che si rispetti. Not�, senza un apparente ordine, opere letterarie dei pi� svariati generi e in almeno quattro lingue diverse, trattati di medicina, di botanica e di altre branche della scienza molti dei quali in latino, come i libri di preghiera che ogni tanto facevano capolino fra testi di matematica e di fisica, dizionari e vecchi manuali. All'occhio attento di Brunello non sfugg� che in mezzo a quelle pile di libri di ogni formato, colore e spessore e su quegli scaffali si affacciavano anche molti libri di arte, storia e diritto. E con grande piacere not� che non mancava un angolo riservato ai fumetti. Si avvicin� a un piccolo mobile sul quale erano in evidenza i tre tomi settecenteschi del Grozio di De jure belli ac pacis, che ben conosceva. Ne prese in mano il primo e lo sfogli�. Era l'edizione del 1719 ed era ottimamente conservato. Brunello pens� che quel buco di negozio si stava dimostrando molto pi� interessante di quello che si sarebbe detto a prima vista. Si spost� su un altro lato del negozio e allung� la mano verso il primo di alcuni libri appoggiati sul piano di marmo di un vecchio comodino. Constat� cos� che anche la poesia era almeno rappresentata in quel confuso campionario bibliografico. Il volumetto che si trov� in mano era infatti Canti Orfici del Campana. Assecondando una delle sue passioni giovanili che si era col tempo sopita ma non era mai del tutto scomparsa, Brunello punt� verso lo scaffale dei fumetti. Non erano moltissimi, ma vi erano rappresentati un gran numero di personaggi, da quelli pionieristici, come Cino e Franco, Mandrake e l'Ombra che cammina, ai classici della banda Disney, dai western famosi come Pecos Bill, Capitan Miki e Tex Willer a quelli di ispirazione storica come il divertentissimo Asterix, che lui giudicava uno dei pi� belli e intelligenti al mondo. Guard� quelle vecchie copertine con interesse e piacere e sfogli� delicatamente alcuni albi. Aveva in mano un Intrepido del 1953 quando alle sue spalle una voce chiese: �Le piacciono i fumetti?� Brunello quasi sobbalz�. Non aveva sentito arrivare il proprietario. Si volt� di scatto e si trov� davanti un signore anziano, ben vestito e dall'aspetto poco comune, ma che giudic� senz'altro gradevole. Era piuttosto basso e il suo viso rotondo e colorito era in buona parte coperto da una fitta e morbida barba bianca che faceva risaltare i suoi occhi azzurri come un cielo d'agosto. �Molto. A casa ne conservo ancora una discreta collezione� rispose con un sorriso rimettendo al suo posto il fumetto. �Bravo. I fumetti hanno avuto un ruolo importante nella formazione della mia generazione. E a quanto sento, forse anche della sua. Cosa � venuto a fare?� Brunello ebbe l'impressione che all'uomo non importasse affatto di vendere la merce che aveva in negozio. �Sono in visita a un amico. Ho fatto un salto in paese e la sua insegna mi ha incuriosito. E siccome mi piacciono i libri�� �Devo avvertirla, per�, che i libri non sono in vendita. O meglio, non tutti. E li vendo solo a chi decido io. Non mi interessa venderli, ma metterli nelle mani giuste. Un libro bisogna desiderarlo per leggerlo come merita e ascoltare ci� che ha da dirci. Non � un oggetto qualunque che si prende da uno scaffale e si porta a casa per metterlo in un altro. Se nel cliente non scopro un sincero desiderio di leggerlo e possederlo, niente libro. Decido caso per caso. Raramente mi capita anche di regalarli. Ma solo in casi eccezionali�. �Lei � davvero sorprendente, sa? Ma d'altronde si capisce subito che non � un libraio tout court. Lei � piuttosto un bibliofilo. E a quanto capisco piuttosto severo, innamorato di queste opere cartacee e con una filosofia che mi sento di condividere�. �Meglio cos�. Comunque deve sapere che a certe persone consento la consultazione dei miei testi, se ne hanno reale necessit�. Niente prestiti a casa, per�. �Questa scelta la condivido in pieno�. �E ora che ne pensa di tutta questa confusione?� chiese l'uomo. �Confusione? A dire il vero non ne vedo. Anzi, mi sembra che lei abbia scelto un buon ordine per gestire la sua libreria. Ha diviso le opere in due sezioni: Europa e resto del mondo. E in ogni sezione sta mettendo i libri in ordine alfabetico secondo l'autore. E deve ancora terminare il lavoro�. L'uomo lo guard� con una vaga luce di stupita ammirazione negli occhi. �Lei � un eccellente osservatore. Ma del resto dovevo aspettarmelo�. �Per quale motivo?� chiese Brunello sorpreso. �Perch� lei si trova tra Dostoevskij e Duchamp, caro professore. Ho letto il suo Profiling impossibile. Molto interessante e acuto�. Il criminologo si sent� al contempo lusingato e un po' imbarazzato. �Grazie� disse. �Lei � molto gentile�. �Invece no. Sono solo sincero. Non amo complimenti e smancerie�. �Mi perdoni, ma come fa a conoscere il mio nome?� �Ha visto in che posto viviamo? Qui ogni parola uscita di bocca trova mille orecchie pronte a captarla� spieg�. �E poi Ugo � mio amico� concluse con un mezzo sorriso il libraio svelando cos� l'arcano. �Capisco� assent� Brunello. �L'ho conosciuto giusto stamattina. Quindi sapr� anche perch� mi trovo qui, presumo�. L'uomo si rabbui�. Abbass� la testa e parve riflettere. �Brutto affare. Non la invidio�. �Lei cosa ne pensa?� azzard�. �Tutto il male possibile. Non si disturbano i morti�. �Conosceva il dottor Amoretti?� �L'ho visto nascere e crescere. Conoscevo anche i suoi genitori e i suoi nonni. Tutte ottime persone. Fosco era un tipo simpatico, uno scavezzacollo. Ragazzo intelligentissimo, nato per fare strada ed essere un leader�. Mentre diceva queste cose il libraio sembrava per� inseguire un altro pensiero. �Lui era diverso dai suoi coetanei� mormor�. �Aveva qualcosa dentro che lo rendeva inquieto�. �Mi fa piacere sentire che lo conosceva bene, signor�� �Giona� disse l'uomo. �Giona Raffo�. �Bene, signor Raffo. Ecco, vede� stavo pensando che se conosceva bene Amoretti forse potrebbe anche essere a conoscenza di qualche fatto� qualche avvenimento che potrebbe aiutarmi a inquadrare questo� questa profanazione�. �Io so solo che nessuno nella vita potr� mai fare tanto male da meritare di essere offeso dopo la morte. E Fosco meno di altri, per quanto esuberante e imprevedibile fosse�. �Eppure qualcuno ha violato il suo sepolcro. Pensa che cercassero oro e oggetti preziosi?� �Chi lo sa? Violare tombe � un sacrilegio che offende il cielo e la terra. Se qualcuno lo compie significa che non ha timor di Dio, che non conosce la piet� e si autoesclude dal consesso umano. E di sicuro ha gi� commesso o commetter� gravi crimini contro i propri simili. Quando un uomo varca questi confini significa che � marchiato dalla Bestia. E' un'anima nera!� �Non posso darle torto. E la ringrazio per la sua gentilezza. Ora vorrei continuare il mio giro, ma magari torner� a trovarla, se per lei non � un disturbo�. �Venga quando vuole, chi sa apprezzare i libri come lei non mi disturba di certo�. Brunello salut� lo strano e simpatico libraio e usc�. La piazza iniziava a essere inondata dal sole e solo l'angolo su cui si affacciava la libreria era in ombra. Una donna di mezz'et� con una grossa borsa della spesa gli pass� accanto e prosegu� per girare nel primo vicolo a destra. Non avendo ancora deciso dove dirigersi, scelse di verificare da dove fosse venuta quella signora. Forse aveva appena fatto acquisti e in quel caso avrebbe dovuto esserci un negozio sulla strada da cui era arrivata. Quindi Brunello gir� l'angolo a sinistra e si incammin� lungo quella via. Nei primi venti metri c'erano solo ingressi di abitazioni, poi la stradina confluiva perpendicolarmente in un'altra simile. Si ferm� e lanci� due rapide occhiate a destra e a sinistra. Vide un negozio. Doveva essere un alimentari, ma aveva qualcosa di insolito ed era vecchio, cupo e buio. La porta era di legno color marrone scuro, con la parte centrale a vetri suddivisa in quattro rettangoli da due assi perpendicolari. Ma non si riusciva a vedere niente di quanto ci fosse all'interno. In quel momento la porta si apr� e sulla soglia comparve una donna con un sacchetto di carta in mano. �Ciao Richetta� disse guardando verso l'interno. Si accorse di Brunello solo dopo avere richiuso la porta del negozio, ma si allontan� senza far mostra di averlo notato. Lui ripose il sorriso che aveva abbozzato per la circostanza, apr� la porta e stette qualche istante sulla soglia per assuefare gli occhi alla penombra. Poi entr�. �Buongiorno� disse prima di riuscire ad adattare la vista a quella penombra e senza vedere la destinataria del suo saluto. �Buongiorno a lei� disse una vocina stridula, quasi da bambina. Poi Brunello riusc� a mettere a fuoco l'intero ambiente e vide l'anziana proprietaria del negozio. Era piccola, magra e completamente vestita di nero, con un abito lungo fino alle caviglie e abbottonato dalla cintura al collo. Un abbigliamento decisamente di altri tempi pens� Brunello. E anche il negozio sembra essersi fossilizzato dagli anni Quaranta. �Mi chiedevo se aveste per caso della focaccia per un piccolo spuntino di met� mattinata�. �No, mio bel giovane sconosciuto, mi dispiace. Ma ho dei bei panini che le posso farcire con tante buone cose�. �Ad esempio?� si inform� Brunello sorridendo alla donna. �Dipende dai suoi gusti. Ho salame e prosciutto delle nostre parti, oppure dell'ottimo pecorino fatto da un pastore della zona. Se preferisce, posso riempirle il panino anche con delle acciughe sotto pesto o magari con tonno e capperi. Ma se desidera uno spuntino dolce, posso metterci una bella spalmata di Nutella�. Mentre rifletteva sulla scelta da fare, Brunello si guardava intorno con curiosit� e interesse. Anche gli scaffali del negozio erano molto datati e si disse che non si sarebbe meravigliato neanche un po' se la donna avesse venduto ancora la pasta sfusa, tenendola in cassetti a vetro e prendendola con le mani per posarla sulla bilancia come si faceva fino a tutti gli anni Cinquanta. Alla fine decise per un panino con del pecorino fresco. Ad un tratto la porta del negozio si apr� e sulla soglia si affacci� un tipo magro e allampanato, con i capelli in disordine e la barba di almeno tre giorni. �Ciao� disse rivolto alla donna e senza degnare di uno sguardo Brunello. �Hai bisogno di qualcosa?� �No, grazie. Per stamani sono a posto. Per� ricordati di portarmi quelle pere appena puoi� rispose lei. �Nel pomeriggio vado da Gosto a prenderle, sta' tranquilla. Ci vediamo pi� tardi� disse prima di scomparire e chiudersi la porta alle spalle. �Quello � Eusepio� spieg� la donna mentre tagliava il formaggio. �Un bravo ragazzo che si guadagna da vivere facendo lavoretti per chi capita. Lo conoscono tutti. Lo chiamano Tom, � il suo soprannome. Aiuta anche me qui in bottega, quasi tutti i giorni. Ma io l'annoio con queste chiacchiere, mi scusi� concluse la donna finendo di preparargli il panino e avvolgendolo in un foglio di sottile carta bianca. �Niente affatto. Conoscere luoghi e persone � uno dei miei principali interessi. E poi � la prima volta che metto piede nel vostro paese e devo ancora ambientarmi� fece Brunello prendendo il panino che lei gli porgeva. �E' qui di passaggio o per lavoro?� �Un po' tutte e due le cose� rispose Brunello con un sorriso. �Sono venuto per dare una mano a un amico, il dottor Badressi�. �Per caso � per quella brutta storia della tomba?� �In effetti s�. �Allora lei � uno di quei poliziotti� privati?� �No, niente del genere. Mi occupo di indagini, � vero, ma sono qui perch� Gabriele mi ha chiesto di aiutarlo a capire il motivo di quella profanazione�. �Ah!� esclam� la donna. �Allora buon lavoro. Anche se credo che ci sia poco da capire. Ladri di tombe, caro lei. Ladri di tombe come succedeva una volta� sentenzi� mentre Brunello le pagava il panino. Appena uscito, Brunello torn� lentamente sui suoi passi iniziando ad addentare il panino. Il formaggio era molto buono e fu lieto della sua scelta. Raggiunse la solita piazzetta e si guard� intorno. Sent� il bisogno di bere qualcosa per accompagnare il panino e si chiese se quella piccola trattoria fungesse anche da bar o da mescita di vino. Si incammin� lentamente in quella direzione e quando la raggiunse aveva quasi finito il panino. Quando spinse la porta per entrare, si ud� un forte scampanellio. Nella sala c'erano un alto bancone da bar molto datato e quattro tavolini di legno con il piano di marmo. Erano sistemati due per lato e ognuno di essi era munito di tre sedie e di una panca appoggiata alla parete, tutte quante di legno. Non c'era nessuno nella stanza, ma dopo pochi secondi spunt� fuori da dietro una tenda che nascondeva l'accesso a un'altra stanza, una bella ragazza dai capelli castani, alta e ben fatta. Un sorriso gentile le illumin� il volto. Brunello ricambi� il sorriso. Stim� che non doveva avere neanche vent'anni. �Mi perdoni� le disse, �avevo necessit� di bere qualcosa e non sapevo se qui� ma ora vedo che avete un bar in piena regola�� �Certo. Chieda pure. Cosa posso servirle?� chiese la giovane dirigendosi dietro il banco. Brunello era ammirato dalla bellezza dei suoi lineamenti e dalle curve morbide del suo corpo. Si disse che doveva essere la stessa persona che lo stava guardando poco prima da una delle finestre di quell'edificio. �Pensavo che se aveste un bicchiere di buon vino bianco sarebbe l'ideale per buttare gi� questo saporito panino�� �Abbiamo il nostro vino� quello che fa mio nonno. Lo vendiamo sfuso� se vuole provarlo� � un buon vino. Per� � fresco di cantina, non di frigo�. �Allora � perfetto� disse Brunello sorridendo di nuovo alla ragazza. �Glielo prendo� disse sparendo dietro una porticina a lato del bancone. Dopo circa mezzo minuto torn� con una bottiglia di vino bianco in mano. La stapp� e gli riemp� un calice. �Immagino che suo nonno sia Amilcare� disse Brunello dopo avere bevuto un sorso e fatto mostra di gradire il vino. �Il titolare della trattoria. Giusto?� �Esatto� rispose lei senza guardarlo. �Stamani � andato a Arezzo per sbrigare delle faccende� spieg� senza che ce ne fosse bisogno all'affascinante sconosciuto il cui sguardo la metteva in leggero imbarazzo. �Buono questo vino� disse per spazzare via il disagio di lei che aveva percepito. �Se si mangia altrettanto bene come si beve, credo che sieder� presto a uno dei vostri tavoli� aggiunse in tono garbato ma convinto. �Venga quando vuole. Siamo sempre aperti. La cucina � casalinga e genuina. Certo, nel menu non ci sono molti piatti�� �Meglio cos� le sorrise lui. �Poche cose ma ben fatte � la ricetta del successo in cucina. E poi i piatti semplici e poveri sono sempre i migliori, mi creda�. �Si fermer� molto qui in paese?� trov� il coraggio di chiedere la ragazza. �Non lo so ancora, ma direi almeno una settimana. Sono ospite del dottor Badressi�. �Ah! A Poggio del Diavolo� esclam� lei. �Brutto nome, ma splendida villa�. Intanto Brunello aveva terminato il suo panino, bevve l'ultimo sorso di vino e dopo aver pagato si conged� con un ampio sorriso e garantendo alla giovane che sarebbe tornato per gustare la loro cucina. Si diresse di nuovo verso il giardinetto e si sedette su una panchina a pensare. Tir� le somme della sua piccola escursione nel borgo e si disse soddisfatto del risultato. Aveva conosciuto in pochissimo tempo tre abitanti del paese, due dei quali classific� come personaggi promettenti, in quanto in grado, grazie alla loro et� e professione, di conoscere tutti i segreti del paese e quindi di riferirgli una grande quantit� di informazioni se fosse riuscito ad allacciare con loro un buon rapporto. Anche la ragazza avrebbe potuto essere preziosa per i suoi scopi, dato che gli era sembrata molto sveglia, gentile e disponibile. Decise che sarebbe tornato in quella trattoria per conoscerne il nonno, che doveva essere una potenziale miniera di informazioni. D'altronde, spiegare la violazione della tomba rendeva necessario innanzitutto capire se si trattava di un reato �casuale', oppure nascondeva una motivazione personale, come gli faceva fortemente sospettare la strana coincidenza della seconda violazione in danno della tomba di quel Dino Caleffi. Sempre che, ovviamente, si trattasse dello stesso Dino il cui nome era stato scritto su quell'appunto dallo zio di Gabriele. E se lo zio defunto nascondeva qualcosa che avrebbe potuto spiegare la violazione del suo sepolcro, avrebbe potuto essere assai utile ascoltare tutte le �voci' di quella piccola comunit�, dove ognuno sa tutto degli altri ma si tende a nascondere sotto il tappeto la �spazzatura' di casa. Brunello riflett� sul biglietto con quei quattro nomi. Si disse che sarebbe stato di grande aiuto sapere al pi� presto se altre violazioni pi� o meno recenti avessero interessato le tombe di persone che portassero uno o pi� di quei nomi: Enrico M., Francesco G. e Giovanni G. E in quello stesso istante decise che avrebbe chiesto aiuto a Emme, l'investigatore socio e discepolo del suo caro fratellino Effe, rimasto ucciso in Santa Croce la notte della cattura dei seguaci della Pataria. Prese il cellulare, trov� il numero e chiam�. Dopo cinque minuti trascorsi a parlare con lui, Brunello termin� la chiamata pi� sollevato e fiducioso: Emme avrebbe fatto una rapida e accurata ricerca per scoprire tutte le violazioni di tombe in cimiteri e cappelle private d'Italia denunciate negli ultimi tre anni, verificando se ce ne fossero in danno di qualcuno che portasse uno dei nomi suggeriti da lui. E Brunello sapeva bene quanto Emme fosse capace ed efficiente. Torn� a riflettere sul biglietto e si convinse che le quattro X, una accanto a ciascun nome, stessero a significare che i quattro personaggi avevano ricevuto ci� che Fosco desiderava ricevessero. Un avvertimento? Una minaccia? Una semplice informazione, forse preziosa? E i quattro erano amici di Fosco? Oppure rivali? O magari, anche se lo riteneva poco probabile, suoi complici in qualche traffico pi� o meno legale? Il primo passo per trovare delle risposte a quelle domande era sapere da Emme se quei signori avevano avuto violata la loro tomba e quindi apprendere se erano defunti come il Caleffi e lo stesso Fosco. Se invece erano ancora in vita occorreva al pi� presto rintracciarli per stabilire che tipo di rapporti avessero avuto con lo zio di Gabriele. Intanto nelle strade del paese adesso si vedeva ogni tanto passare qualche persona. Quasi tutte erano donne, casalinghe che � immagin� Brunello � rientravano dopo un acquisto in una bottega o qualche sapido pettegolezzo in casa di una comare. Ma il criminologo not� anche un paio di uomini di mezza et� che parevano avere premura, forse intenti in qualche attivit� lavorativa di cui non riusc� per� a capire la natura. Poi, visto che era venuta quasi l�ora di pranzo e che il suo stomaco, grazie al panino appena ricevuto, non era interessato a quell'appuntamento, decise di tornare con calma alla villa e di andare a ficcare il naso tra le carte del defunto Fosco Amoretti. � 4.1. Poggio del Diavolo, mercoled� 3 ottobre, tardo pomeriggio. � Brunello era in biblioteca intento a esaminare il contenuto di alcune cartelline. C'erano dentro numerosi fogli sparsi e diversi documenti raccolti dallo zio di Gabriele e messi insieme secondo l'affinit� degli argomenti che trattavano. Fosco Amoretti aveva allestito una cartellina praticamente per ogni attivit� quotidiana che comportasse il possesso di una dichiarazione, una ricevuta, una bolletta, un ordine o un atto qualsiasi. Ficcare il naso in tutte quelle carte in cerca di qualcosa che fosse ricollegabile alla violazione della sua tomba era un'impresa non facile, lunga e quasi sempre noiosa, fatta eccezione per le rare volte in cui un atto o un documento attiravano per qualche secondo la sua attenzione ridestando il suo affievolito interesse. Inoltre non era affatto detto che tutta quella ricerca portasse a qualche risultato utile. Teneva il foglietto con i quattro nomi davanti a s� sulla scrivania nel caso in cui da qualche documento saltasse fuori uno di quelli, ma non fu cos� fortunato. Quando pi� tardi interruppe la ricerca per l'ingresso di Gabriele che veniva a chiedergli a che ora gradiva cenare, non aveva infatti incontrato nessuno di quei nomi. A tavola dialog� piacevolmente con il padrone di casa, che volle conoscere le sue impressioni sul paese e sulla gente del posto, sapere chi aveva incontrato e cosa pensasse di loro. Brunello raccont� delle tre conoscenze che aveva fatto quel pomeriggio e disse che ne era rimasto bene impressionato. Soprattutto dal libraio Giona e dalla giovane della trattoria, che Badressi gli identific� come Adelina. Ma accenn� anche all'atmosfera cupa e allo strano silenzio che gravavano sul borgo. �Il paese � semideserto fino al tardo pomeriggio� disse Badressi per spiegare la scarsa vitalit� e rumorosit� �perch� la maggior parte degli abitanti � fuori per lavoro, chi in citt�, chi nei campi. E i pochi giovani, ovviamente, sono a scuola, o a lavoro anch'essi. Gli anziani invece vanno al massimo a fare una camminata per la campagna, ma perlopi� rimangono a casa. Per quanto riguarda una certa cupezza del luogo, per�, sono d'accordo con lei. Forse sar� per quelle viuzze, per quelle case di pietra scura che nessuno ha mai ammodernato�� �Senz'altro� lo interruppe con garbo Brunello. �Ma al di l� di questa condizione, che � comune a molti dei nostri borghi, ho percepito come� come un velo che nasconde la vera natura del paese, ecco! Non so spiegarlo neanche a me stesso, ma � come se nell'aria aleggiasse un senso di attesa� Come se vi fosse una sorta di tensione� qualcosa di impalpabile, ma che il nostro sesto senso vagamente riesce a percepire� concluse il criminologo ripensando alla sensazione che aveva provato camminando per le strade di Colle Averno ed entrando nei suoi negozi. Badressi lo ascoltava con attenzione annuendo lievemente con la testa. �Detta da lei� not�, �questa cosa � piuttosto inquietante. Se un criminologo della sua statura prova certe sensazioni a Colle Averno, non � facile reprimere un leggero brivido. Fa quasi temere che tra quelle mura possa annidarsi un pericolo. O comunque qualcosa di ostile�. �Non esageriamo� disse Brunello con un sorriso. �Mi dispiace di averti dato questa impressione. Ma te l'ho detto, ho provato una sensazione che non so spiegarmi. Niente di cos� drammatico, naturalmente, per� era come se tra quelle mura aleggiasse l'attesa di qualcosa� qualcosa rimasta in sospeso� di inconcluso, ecco! Ma smettiamola con questi discorsi. Parliamo di cose concrete, piuttosto, e lasciamo le sensazioni nella sfera che compete loro�. �Gi� fece Badressi. �Concretezza e logica. Ora riconosco il vero professor Dotti!� Ripresero a parlare dei paesani conosciuti da Brunello e questi ricord� di avere intravisto anche un certo Eusepio, detto Tom, alla bottega di Richetta. �Ah, certo. Il Tom!� fece Badressi. �Chi non lo conosce? E' il tuttofare del paese, un vero personaggio. E' un trovatello. Pensi che era stato abbandonato proprio qui davanti alla villa. I miei nonni se lo fecero affidare e lo crebbero. Poi, una volta adulto, Richetta gli offr� un tetto e un lavoro e se ne and� a vivere in una casetta adiacente a quella di lei. E'� come dire?... un po' tonto, ma � una brava persona e un gran lavoratore. Il suo passatempo � impagliare animali. Glieli passa Scovolino e lui li impaglia. Poi li regala, oppure qualche volta li vende. Lo conoscono tutti da queste parti�. Brunello prendeva nota mentalmente di queste informazioni. Poi le avrebbe trascritte e fissate sul suo moleskine, perch� voleva farsi un quadro il pi� completo possibile degli abitanti di Colle Averno. Infatti riteneva possibile che uno o pi� di essi potessero essere coinvolti nella vicenda delle tombe violate. �E quella Richetta?� chiese. �Su di lei c'� poco da dire. Una donna sfortunata, stando a quanto ne so. I suoi genitori morirono quando lei era una bambina e suo fratello un giovanotto, lasciando loro il negozio di alimentari. Da ragazza dovette andare per un lungo periodo ad assistere una vecchia zia ammalata. Morta quella, quando torn� riprese a gestire il negozio con il fratello e a mandare avanti la casa in cui vivevano, poi anche suo fratello mor�, per un'infezione credo, ed � sempre rimasta sola, senza mai sposarsi o accompagnarsi�. Mentre Brunello memorizzava tutto, Badressi continu�: �Eh, ma ne deve conoscere ancora molti di personaggi, sa?� �E' proprio ci� che ho in mente di fare. Anzi, se vuoi darmi una mano anticipandomi qualche futura conoscenza te ne sar� grato�. �Volentieri, professore. Non c'� che l'imbarazzo della scelta. Oltre ai quattro con cui ha gi� avuto contatti, tra i paesani degni di nota metterei in testa a tutti Malerba�. �E chi sarebbe?� chiese Brunello. �Sembra il nome della strega di una favola per bimbi�. �C'� andato pi� vicino di quanto immagina. Il suo vero nome � Grimilde, come la strega matrigna di Biancaneve!� �Andiamo bene� comment� scherzando il criminologo. �Ha ragione� rise Badressi. �Il nomignolo Malerba le � stato affibbiato da chiss� chi proprio perch� prepara pozioni con le erbe pi� strane�. �Pozioni magiche e filtri d'amore?� continu� lo scherzo Brunello. �Non proprio. Fa pozioni medicamentose, miscele d'erbe per tisane, decotti e impiastri vari per curare piccoli malanni. Ma credo che non siano pochi quelli che la credono capace di preparare filtri miracolosi per scacciare il malocchio, propiziarsi la fortuna o conquistare il cuore dell'amata. E la quantit� di ampolle e alambicchi che tiene in casa fanno pensare che sia il centro di un discreto commercio di pozioni pi� o meno magiche�. �Dunque non si fanno mancare niente a Colle Averno. Hanno persino la loro brava strega�. �Se torner� in paese e si recher� di nuovo nella trattoria, poi, � molto probabile che oltre a conoscere il proprietario Amilcare le capiti anche di incontrare Gigino, il garzone di bottega. Un personaggio che fa bene il paio con Tom�. �Infatti domani, dopo che avr� finito, spero, di esaminare le carte di tuo zio, ho proprio l'intenzione di tornarci e di fermarmi l� a mangiare qualcosa per pranzo�. �Allora faccia un altro giro per il paese ed entri nell'emporio di Cosimo. Oltre a conoscere un altro soggetto curioso, trover� una nuova miniera di informazioni, se � in vena di parlare�. �Terr� senz'altro a mente i tuoi suggerimenti, Gabriele�. �E poi, visto che il paese � molto piccolo e visitarlo a piedi � una passeggiata, faccia una visita anche da Ali Bab�, se lo trova aperto�. Brunello sorrise di nuovo. �E se invece lo trover� chiuso, immagino che baster� dire Apriti Sesamo�. Anche Badressi rise. �Comunque, almeno � sicuro che l� non trover� i quaranta ladroni. Al� Bab� � il nomignolo di Vasco, un bravissimo artigiano che fa oggetti e ornamenti da giardino. Quasi un artista, oserei dire. Fa cose molto pregevoli, sa?. Ma anche lui � un po' bislacco e strano, come molti da queste parti. Non � un tipo che parla molto, ma � ugualmente un soggetto interessante dal nostro punto di vista�. �Insomma, a quanto capisco il lavoro non mi mancher� andando in paese�. �No di certo. E l'elenco non sarebbe mica finito, sa? Abbiamo anche il maestro di musica misantropo che vive con la figlia zitella. Anche quello � un bel tipo. Ma da lui non ricaverebbe niente, perch� non parla con nessuno. C'� poi la vecchia prof in pensione che vive solo per i suoi gatti, i fratelli ciabattini e il barbiere Pietro che sono autentiche enciclopedie del pettegolezzo. E potrei continuare ancora�. �Allora domattina sar� meglio che mi dia da fare molto presto con quelle carte da esaminare� disse Brunello mentre la cameriera portava in tavola un grosso vassoio di frutta. � 4.2. Poggio del Diavolo, dopo cena. � Brunello, dopo un drink in salotto con Gabriele aveva deciso di lavorare ancora sulle carte di Amoretti prima di coricarsi. Era in biblioteca, intento nella sua ricerca da una ventina di minuti, quando apr� una cartellina rossa tenuta chiusa da un bottone a scatto. C'era dentro un solo foglio con un biglietto da visita spillato. �E questo cos'�?� disse ad alta voce. Prese il foglio e guard� meglio. Al centro campeggiava una figura geometrica, sopra e sotto sigle, nomi e numeri. La figura geometrica era un pentagono regolare inscritto in un cerchio, in cui erano stati tracciati anche i cinque raggi che congiungevano il centro con i vertici degli angoli interni del pentagono. In quel mentre il suo cellulare squill�. Era Emme. Il detective gli disse di avere scoperto quanto il reato di violazione di sepolture in Italia fosse molto raro. Negli ultimi tre anni, infatti s'erano verificati solo otto casi, cinque dei quali risolti con la scoperta e l'arresto o la denuncia di cinque diversi colpevoli. �E gli altri tre?� chiese Brunello con un pizzico di speranza. �In nessuno di loro� rispose Emme �la vittima aveva uno dei nomi che lei mi ha fornito, professore. Lo stesso dicasi per le altre cinque profanazioni�. �Grazie� disse con un breve sospiro che denunciava una punta di delusione. �Sei stato rapido ed efficientissimo come sempre. Per il momento devi solo cercare di scoprire chi sono queste persone e che rapporti hanno avuto con Amoretti. E' molto importante. E comunque non � affatto escluso che abbia presto altro lavoro per te, quindi tieniti pronto. La soluzione di questo piccolo mistero sembra infatti tutt'altro che semplice. In mano non ho quasi niente ed � tutto da capire e da scoprire. Ma ormai mi sono lasciato coinvolgere� anzi, diciamo che mi ci sono infilato da solo� e venirne a capo ora � per me un punto d'onore. Quindi, Emme, grazie e a presto�. �Non vedo l'ora, professore� rispose il giovane detective. Brunello si concentr� sul foglio che aveva scoperto. � HADES PENTA DIAMOND � 217 io 414 D 335 E 459 G 310 F � 46598 15=7+8 � In calce al foglio, poi, erano state riportate a matita, forse successivamente. anche le misure dei lati del pentagono, nonch� del raggio e del diametro della circonferenza. Si ferm� a riflettere su quella figura, cercando di immaginare cosa volesse rappresentare e per quale motivo Amoretti l'avesse disegnata e conservata. Pens� che, essendo un fisico e un imprenditore, lo scomparso forse aveva avuto un buon motivo per farlo, magari legato proprio al suo lavoro. Ma l'attenzione di Brunello era attirata principalmente da quei numeri e dalle lettere accanto a ciascuno di essi. Li studi� attentamente. Ai suoi occhi si trattava di un enigma affascinante, degno della mente di uno scienziato come Amoretti. E della sua. Il numero in basso, poi, poteva avere mille ragion d'essere. Addirittura avrebbe potuto anche essere il numero di un telefono senza prefisso. Mentre la semplice equivalenza finale avrebbe potuto significare un milione di cose. Le lettere, per�, corrispondevano alle iniziali dei nomi scritti sul foglietto in suo possesso, con la novit� che qui Fosco Amoretti si era aggiunto al gruppo. Quindi quei nomi dovevano essere importanti per lui, tanto da costruirci sopra quelle arcane sigle. Brunello si convinse che dovevano entrarci per forza con le violazioni delle tombe e che gli altri tre forse ancora in vita � Enrico, Francesco e Giovanni � cos� come quel Dino Caleffi, erano coinvolti nella storia delle profanazioni. E se invece erano morti anche loro, presto sarebbe toccato anche alle loro tombe. Dunque andavano identificati al pi� presto. E per farlo sarebbe stato utile decifrare quei numeri davanti ai loro nomi, pens� Brunello. In quel momento un lieve rumore dietro la porta dello studio interruppe il filo dei suoi pensieri. Sollev� lo sguardo dal foglio immaginando di veder entrare Gabriele, ma la porta non si apr� e il silenzio continu� a trionfare in tutta la casa. Brunello l'aveva volutamente lasciata accostata in segno di cortesia verso il padrone di casa, quindi poteva percepire eventuali rumori provenienti dall'altra stanza. E infatti un piccolo rumore c'era stato, ne era sicuro. Si alz�, and� verso la porta e la spalanc�. Non c'era nessuno. La villa sembrava deserta e tutto era silenzio. Brunello rimase un po' ad ascoltare, perplesso, poi riaccost� la porta e torn� alla scrivania. Forse in questa casa c'� qualcuno che vuole tenersi informato su ci� che sto facendo pens�. Scoprirlo non dovrebbe essere molto difficile, visto che in villa dovremmo essere solo cinque o sei persone. Domani chieder� a Gabriele. Poi si rimise al lavoro. Pi� guardava quel foglio, pi� tutta la faccenda gli pareva assurda e temeva che non sarebbe riuscito a venirne a capo. Quella sera, poi, non aveva neanche sentito Tara al telefono e quella privazione gli aveva mandato la luna di traverso. Si costrinse a non distrarsi e torn� a riflettere su quell'enigma. �Quella scritta, poi? Hades Penta Diamond! Cos'�? Un titolo per qualcosa? Il nome di questo pentagono? Tre parole, tre lingue! Latino, greco e inglese. Cosa vorr� significare, poi? I cinque diamanti dell'Ade? Deve essere per forza cos�. Non mi sembra che possano esserci altri significati. Dunque Amoretti ha fatto questo disegno geometrico e lo ha chiamato I cinque diamanti dell'Ade? Cio� dell'inferno?� Guard� a lungo la figura, poi comment�: �Beh, in effetti con un po' di fantasia in questo disegno ci si possono vedere proprio cinque diamanti stilizzati uniti per le punte. Il triangolo potrebbe essere il corpo del diamante e il segmento circolare che lo sovrasta la sua testa, anche se arrotondata. S�, deve essere cos�. I cinque diamanti dell'inferno! O forse dell'Averno? Di Colle Averno. Ma che diavolo significa?� A quel punto prese il biglietto da visita e lo lesse. C'era scritto: Vincenzo Magliacane orafo e gioielliere, seguito da un indirizzo di Arezzo e dal numero telefonico del negozio. Trascrisse immediatamente quei dati nel suo moleskine per chiamarlo l'indomani di buon'ora. �Hades Penta Diamond� borbott�. �Cinque diamanti. Cinque diamanti infernali. Anche le persone elencate qui con quei numeri a fianco sono cinque. Quindi i cinque diamanti potrebbero essere proprio loro. Oppure essere destinati a loro. Ma perch� aggiungervi l'aggettivo infernale? Forse perch� si ritengono tipi tanto astuti da definirsi diabolici? O perch� vuole riferirsi al paese?� Brunello pensava a voce alta anche perch�, se qualcuno lo stava spiando come riteneva possibile, voleva che quella persona sapesse dei progressi che lui stava facendo. Voleva stare al suo gioco, facendogli credere di essere riuscito nella sua missione di spia. �Ma perch� trovare un nome con tre parole in lingue diverse? Per semplice divertimento? Per dare pomposit� al nome del gruppo, ammesso che si riferisca a loro cinque? Oppure� oppure per necessit�? Forse perch� ogni singola parola aveva una sua ragion d'essere e un preciso significato per Amoretti?� Brunello stette per un buon minuto in silenzio, assorto nei suoi pensieri. Quando si riscosse, disse: �E quel numero finale, poi, chiss� cosa diavolo significa? Domani prover� a comporlo preceduto dal prefisso telefonico di queste parti. Vedremo se risponder� qualcuno e, soprattutto, chi risponder�. In caso negativo far� fare una ricerca a Emme. Ma ora forse � meglio che vada a letto e che ci torni sopra domattina dopo una buona dormita�. Chiuse la cartellina, se la mise sottobraccio, raccolse la penna e il moleskine e si avvi� verso la sua camera da letto. � 5.1. Poggio del Diavolo, gioved� 4 ottobre, mattina. � Badressi aveva spiegato a Brunello che, oltre a loro due, in villa ci vivevano Ugo con sua figlia Alessandra e altre due persone che lui aveva gi� avuto modo di conoscere: la governante Armida e sua figlia Loretta, che svolgeva varie mansioni casalinghe. Sei persone che, con l'arrivo di Flavia previsto per la sera seguente, sarebbero diventate sette. Brunello non gli disse nulla dell'episodio in biblioteca, anche perch� in fondo non gli attribuiva molta importanza. Piuttosto gli raccont� degli appunti trovati in una cartella dello zio e di come riteneva che vi fosse qualche legame tra quelli e le violazioni delle due tombe. Scoprirlo non sarebbe stato facile, ma ce l'avrebbe messa tutta. Poi salut� Badressi e part� con la sua Z3 in direzione di Colle Averno per fare conoscenza con qualcun altro dei suoi strampalati abitanti. Quando ebbe parcheggiato e raggiunto una delle panchine del piccolo giardino del paese, tir� fuori il moleskine e il cellulare, poi form� il numero del gioielliere di Arezzo che aveva copiato dal biglietto da visita trovato nella cartellina. �Buongiorno� disse Brunello alla donna che rispose alla sua chiamata. �Avrei bisogno di parlare con il signor Magliacane. E' possibile?� �Chi lo desidera?� �Il mio nome � Dotti. Professor Brunello Dotti�. �Glielo passo subito� disse la donna. Dopo qualche secondo una voce maschile disse: �Buongiorno. Sono Lorenzo Magliacane. A sua disposizione professore�. Brunello rimase un attimo perplesso. �Buongiorno. Mi perdoni, veramente io stavo cercando il signor Vincenzo. Avrei urgente bisogno di parlare con lui di una cosa importante�� �Io sono suo figlio. Purtroppo mi duole dirle che mio padre � mancato dieci anni fa. Ora siamo io e mia sorella i titolari della gioielleria. Possiamo esserle utili in qualche modo, professore?� �Oh, mi dispiace per la vostra perdita, signor Magliacane. Io non conoscevo vostro padre e ho trovato il numero della gioielleria su un biglietto da visita. Evidentemente molto datato, a quanto capisco adesso. Avevo bisogno di un'informazione da parte di suo padre. Non so se potr� fornirmela ugualmente lei�. �Mi dica. Se posso lo far� volentieri�. �Ecco, mi serviva sapere se suo padre aveva realizzato un lavoro� una specie di gioiello� un oggetto singolare a forma di pentagono, per conto del defunto Fosco Amoretti. Vede, sto svolgendo un'indagine sulla violazione della sua tomba per conto del nipote Gabriele Badressi, per questo mi permetto di farle una simile domanda�. �Capisco professore. So chi � lei, la sua fama la precede. Ma mi creda, non so risponderle. Non so niente di un gioiello o di altri oggetti realizzati da mio padre per il dottor Amoretti. Ma posso senz'altro dirle che con mio padre si conoscevano. Ricordo di averlo visto alcune volte qui in negozio e andare a parlare con lui nel suo studio sul retro. Ma non ho mai saputo, n� ho chiesto, di cosa parlassero. Se mio padre ha fatto qualche gioiello per lui, deve averlo fatto in gran segreto, perch� io e mia sorella non ne sappiamo niente, n� abbiamo trovato traccia di un lavoro per Amoretti tra le carte e gli appunti di nostro padre. Mi dispiace�. �Anche a me. Peccato. Mi avrebbe aiutato molto saperlo. Mi scusi, ha detto che suo padre � morto da dieci anni?� �A essere precisi da undici. E' deceduto nel Duemilasette�. �Grazie. Mi � utile per una ricostruzione temporale dei fatti. E, se posso chiederlo, di cosa � morto suo padre?� Il suo interlocutore titub� e rimase qualche secondo in silenzio. �Beh� ecco� mio padre non�� �Credo di avere capito, signor Magliacane. Mi dispiace essere costretto a farle riaffiorare questi tristi ricordi. Pu� dirmi gentilmente come?� �Impiccato�. �In casa?� �No. Nel suo capanno di caccia. Mio padre era un appassionato cacciatore. Fu un fulmine a ciel sereno per noi familiari, per gli amici e per tutti quelli che lo conoscevano, perch� amava la vita e non aveva uno straccio di motivo per togliersi la vita. Non abbiamo mai capito cosa lo abbia spinto a compiere un gesto simile�. �Capisco. Sono davvero desolato di averla costretta a ricordare questa tragedia. Le chiedo scusa e la ringrazio per la sua disponibilit�. Sappia che mi � stato comunque molto utile�. �Ne sono lieto, professor Dotti. Ma non ha motivo di scusarsi. Non poteva sapere. E poi sta solo facendo il suo lavoro. Un lavoro che conosciamo, ormai. In bocca al lupo per la sua nuova indagine�. �Che crepi! Di nuovo grazie e a risentirla�. Brunello chiuse il cellulare e riflett�. Dunque il gioielliere si � suicidato undici anni fa senza un motivo apparente. Quindi i contatti di Amoretti con lui devono per forza essere antecedenti al Duemilasette. Deve avergli commissionato un gioiello con quella forma e deve averlo fatto fare per s� e per gli altri quattro, cio� il gruppo che lui aveva battezzato Hades Penta Diamond. Il criminologo si alz� e si incammin� in direzione della Biblieria di Giona continuando a seguire il filo dei suoi pensieri. Il foglietto con i nomi spuntati significa che Amoretti ha compiuto qualche azione nei loro confronti. Forse ha scritto agli altri quattro e man mano che lo faceva ne spuntava i nomi. Ma se il gioiello era stato commissionato per loro cinque, allora i gioielli commissionati potrebbero anche essere stati cinque. E magari la spunta riguardava proprio la spedizione dei gioielli ai quattro soci. S�, in questo modo la cosa comincerebbe ad avere un senso! Pass� davanti al negozio di libri ma non entr�. Prosegu� lungo la stradina laterale, intenzionato a raggiungere la casa di Grimilde, la cui ubicazione gli era stata spiegata da Badressi. Un momento! Non cinque gioielli, ma uno! Uno solo, ma da dividere in cinque! Ma certo! Penta Diamond! Non c'era alcun bisogno di far fare cinque gioielli. Ne bastava uno scomponibile. Quel pentagono � composto giusto da cinque diamanti identici con il vertice in comune. Una figura facilmente divisibile in cinque parti uguali, se pensata con quello scopo. Quindi il gioiello doveva essere scomponibile! E Amoretti forse ne ha mandato una parte � un diamante! � a ciascuno degli altri quattro, mentre uno deve averlo tenuto per s�. Brunello sorrise soddisfatto per i piccoli progressi che stava facendo con i suoi ragionamenti. Non poteva essere assolutamente certo di avere ragione, ma era convinto di essere sulla strada giusta. Per� non credo che il diamante di Amoretti sia nella villa. Comunque chieder� a Gabriele per averne certezza. Un gioiello cos� si presta a essere indossato come ciondolo al polso, o ancor meglio al collo. Mi pare che Gabriele abbia parlato proprio di un ciondolo indossato solitamente da suo zio e lasciatogli addosso anche nella tomba. S�, credo proprio che quel piccolo gioiello sia passato di mano! E che ora ce l'abbia l'ignoto profanatore di tombe. Cos� come il ciondolo di quel Dino Caleffi, se anche lui se lo era portato nella bara. Ecco cosa cercava chi ha violato le due sepolture! E se � cos�, significa che quei �diamanti' erano molto preziosi per i membri dell'Hades Penta Diamond! Preziosi forse perch� nascondevano qualcosa! S�, credo che dietro di essi si celi un segreto. La cosa inizia a farsi interessante! � 5.2. Abitazione di Grimilde Lamantia, detta Malerba. � Si era presentato come amico e ospite del dottor Badressi di Poggio del Diavolo, che lei ben conosceva, e aveva chiesto alla donna se avesse qualcosa che potesse farlo rilassare nei momenti di tensione e di stress che il suo lavoro sovente comportava. E lei lo aveva invitato a entrare e fatto accomodare in un salottino in penombra. Ovviamente, quella di Brunello non era una reale necessit�, ma una scusa plausibile per poter essere accolto nella casa di Malerba, la strega del paese, e avere modo di conoscerla e di parlare con lei. L'anziana signora era vestita tutta di nero, con un'ampia e lunga gonna che le lasciava scoperte solo le scarpe, nere anch'esse. e una camicetta aderente e abbottonata fino al collo. Dimostrava forse pi� anni di quanti ne avesse in realt�. Dopo che lui ebbe gentilmente rifiutato, nell'ordine, un caff�, un bicchiere di idromele e un bicchierino di assenzio, la donna si sedette davanti a lui guardandolo intensamente. Brunello resse quello sguardo indagatore accennando un sorriso, poi le spieg�, su sua richiesta, quali fastidiosi sintomi solitamente accusava dopo un periodo di particolare stress. Lei lo ascolt� in silenzio, annuendo ripetutamente come se prendesse nota mentalmente delle sue parole. Poi, quando lui tacque, disse: �Le preparer� le erbe che fanno al caso suo, per� dovr� tornare domani a prenderle. Ma lei, se non mi sbaglio, � qui in cerca di ben altro. E vorrebbe trovarlo subito, dico bene?� �Lei ha un eccellente intuito� disse Brunello con stupito compiacimento. �E mi piace il suo modo diretto di dire ci� che pensa. Diretto e rapido, senza tanti giri di parole�. �Quello che ho in testa ho sulla lingua. Di solito parlo pochissimo, ma quando lo faccio dico sempre ci� che penso. E poi, appena � entrato in casa mia ho capito perch� era venuto�. �La sua perspicacia continua a stupirmi, signora Grimilde. Solitamente per chi non mi conosce non sono un libro aperto�. �Lasci perdere quel signora. Mi chiami solo Grimilde, anche se qui tutti mi chiamano Malerba. Vede, qui non viene mai nessuno di fuori. D'altronde una persona che non abbia una reale necessit� di raggiungere questo buco del diavolo, come lo chiamo io, se ne guarderebbe bene dal venirci. D'altronde cosa verrebbe a fare? A morire di noia? Cos�, quando l'ho vista entrare ho capito che era il forestiero di cui si parla. E siccome mi era giunto alle orecchie anche il suo nome, che � famoso pure qui da noi, capire cosa desiderasse da me e dagli altri del posto era cosa fin troppo facile�. �Ragionamento lineare e pieno di limpida logica, Grimilde. Lei per� adesso mi chiami Brunello, cos� mi sentir� pi� a mio agio�. �Come vuole, Brunello. E ora chieda pure. I miei alambicchi possono aspettare. Cos'� che vorrebbe sapere sulla gente di Colle Averno?� �Niente di particolare, in effetti. Mi piacerebbe conoscere i personaggi pi� significativi del paese, il loro carattere e i loro interessi, capire i rapporti che intrattengono. In linea generale, intendo. Ma mi sarebbe molto pi� di aiuto conoscere i peccati nascosti di Colle Averno, gli immancabili piccoli segreti che all'esterno non traspaiono ma che voi del posto certo conoscete. E se esistono rancori o motivi di odio� questioni in sospeso� Cose di questo genere, insomma�. �E' stato molto chiaro. D'altronde � quanto avevo immaginato che desiderasse: che le sollevassi il tappeto di casa nostra per vedere quanta polvere c'� sotto� disse la donna con un accenno di sorriso. �Le serve qualcuno che le apra e le legga il gazzettino del pettegolezzo. E io non ho problemi a farlo, perch� ovviamente le dir� solo ci� che in paese anche tutti gli altri sanno, anche se non lo racconterebbero a un estraneo. Le confidenze personali che ricevo dai miei clienti me le terr� per me�. �Non le chiederei mai di rivelarmi certe confidenze, mi creda. Mi baster� conoscere, appunto, le cose che in paese tutti sanno ma che io, essendo un estraneo, non riuscirei mai a sapere in altro modo. Insomma, tutto ci� che lei crede sia permesso raccontare�. �Ha gi� conosciuto qualcuno in paese?� �Beh, s�. Ho avuto il piacere di conoscere il signor Giona, proprietario della libreria�. anzi, della biblieria� poi la signora Richetta del negozio di alimentari e la nipote dell'affittacamere, Adelina�. �E adesso anche me� aggiunse la donna. �Gi�. E adesso anche la signora Grimilde detta Malerba�. �Come inizio non c'� male, ma altri personaggi degni di nota dovr� conoscere se vuole comprendere la gente di questo posto e aiutare il suo amico a trovare quel senza Dio che ha violato la cappella di famiglia e la tomba di suo zio�. �Sento che � bene informata sul motivo della mia presenza a Colle Averno� scherz� Brunello. �Informata? No, affatto. E' che ci vuole poco a capirlo. Profanano la tomba di Amoretti e poco dopo arriva un notissimo investigatore, ospite di suo nipote. Due pi� due spesso continua a fare quattro, caro mio�. �Ha ragione. E' fin troppo evidente. Ma non so cosa potr� davvero fare per scoprire il responsabile. Non sar� affatto facile�. �E pensa che conoscere gli abitanti di Colle Averno possa aiutarla?� �Credo di s�. Perch� in genere dove si compie un misfatto c'� sempre qualcuno che ha visto, o che sa, o che ha intuito qualcosa. Quando poi non vi si nasconda addirittura il colpevole�. �Lei crede che possa essere stato uno del posto?� �Ancora non ho alcuna idea in proposito, ma non posso certo escluderlo�. �Sa che le dico? Neanche io lo escluderei�. �Perch�? Ha forse qualche sospetto?� �Assolutamente no. Ma qui c'� gente che sarebbe anche capace di un simile gesto!� �E lei ovviamente non mi dir� a chi pensa�. �Certo che no. Queste sono idee mie, non fatti. Non spargo fango sulla gente�. �L'avevo capito perfettamente. Ma mi racconti quelle cose che tutti sanno e che io invece non conosco�. �Dunque, vediamo. Visto che ha conosciuto Adelina, le parler� di suo nonno Amilcare. E' un gentiluomo all'antica, vedovo da molti anni. Le � morta anni fa anche la sua unica figlia Domenica, la madre di Adelina, e quella nipote � la luce dei suoi occhi. E' proprietario della palazzina dove si trova la sua trattoria e di altre case qui in paese. Case che ha affittato a un prezzo molto onesto, devo dire. Insomma, ha anche la sua pensione di ufficiale dell'esercito e quindi non ha certo problemi finanziari. Una persona davvero perbene, con due soli nei a mio parere: le forti nostalgie fasciste e il disprezzo per lo Stato parassita che lo porta a studiare ogni sistema possibile per non pagare le tasse�. �Evasore per protesta, dunque�. �Ecco, ha capito benissimo�. �Le dispiace se mentre lei parla prendo qualche appunto?� disse Brunello tirando fuori moleskine e penna. �Prego. Faccia pure. Se poi andr� una volta a mangiare nella sua trattoria avr� modo di incontrarlo e di inquadrarlo lei stesso�. �Ho gi� messo in calendario per oggi un pranzo da Amilcare proprio a questo scopo�. �Le consiglio di andare a cena se vuole essere sicuro di trovarlo. La sera � sempre in trattoria, mentre a pranzo spesso � fuori per sbrigare le proprie faccende�. �Ah! Grazie. Allora passer� in trattoria ad accertarmi che ci sia prima di fermarmi a pranzo�. Poi, dopo una breve pausa, aggiunse: �L'amico Badressi mi ha parlato di un certo Gigino che lavora l� come garzone. Sa mica dirmi qualcosa su questo tipo?� �Di Gigino non c'� molto da raccontare� disse la donna evidentemente lieta di parlare con una persona importante e di esserle utile raccontandole i pettegolezzi raccolti nel corso degli anni. �E' uno scapolone che vive solo e� beh� � un po' ritardato� come si dice? Insomma, non � del tutto ritardato, ma nemmeno brilla per intelligenza, ecco�. �Un tonto. Pu� andare bene come definizione?� �Perfetto. Un tontolone di cinquant'anni senza arte n� parte che si � adattato a fare ogni tipo di lavoro umile per guadagnarsi il pane. Da molti anni, per�, ha un lavoro fisso nella trattoria. Fa il garzone di bottega quando serve e per il resto fa dei lavoretti di manutenzione o va in giro a fare commissioni di ogni genere per Amilcare. Lui si fida ciecamente perch� Gigino � onesto, ma non gli affida mai compiti di responsabilit� perch�, appunto, � un po' tonto�. �Vive qui in paese?� �S�, vive tutto solo in una casa ai margini del paese. Ci va una donna una volta ogni tanto a fare le pulizie e un paio di lavatrici, senn� sai in mezzo a quanta sporcizia vivrebbe. E poi, vabb�, ogni tanto ci fa un salto anche un'altra donna, ma per tutt'altre ragioni� concluse ammiccando. Brunello sorrise. �Si vede che ha ancora certi bollori�. �Infatti. Ma non � una storia d'amore. E' sesso a pagamento. Si tratta di una polacca di una quarantina d'anni che fa la badante a una vecchia signora benestante. Su richiesta di Gigino lo va a trovare a casa con la scusa di portargli qualche pietanza preparata da lei e lui le d� del denaro ogni volta. Piccole somme, certo, perch� di soldi da spendere ne ha pochi. Ma a lei fanno comodo anche quelli, perch� l'aiutano ad arrotondare il magro stipendio di badante. Cos� sono soddisfatti tutti e due: Gigino ottiene il suo piacere e lei si toglie qualche piccolo capriccio. D'altronde non sono sposati, quindi non fanno torto a nessuno. Qui in paese sappiamo tutti della tresca, ma fingiamo di non vedere. In questo modo loro due credono di riuscire a custodire il loro piccolo segreto di Pulcinella e vivono tranquilli, senza imbarazzi�. Brunello ascoltava attentamente e ogni tanto scriveva qualcosa sul moleskine. Aveva di nuovo valutato la possibilit� che la profanazione della tomba di Amoretti avrebbe potuto essere opera di un disperato del posto in cerca di qualche oggetto prezioso da rivendere, ma poi il pensiero dell'altra violazione in danno della tomba di quel Caleffi lo faceva tornare all'ipotesi dell'opera di uno stesso individuo che fosse collegato a quella figura geometrica con i cinque diamanti. E forse sarebbe stato utile scoprire quali e quanti uomini in paese si chiamassero con uno degli altri tre nomi del foglietto trovato tra le carte di Amoretti: Enrico, Francesco e Giovanni. �Il vero nome di questo Gigino?� chiese immaginando comunque la risposta. �Luigi� disse la donna. �Luigi Del Carretto, se pu� servirle�. �Temo di no. Era solo curiosit�. �Di Richetta cosa sa?� �Pochissimo o nulla. Ho scambiato con lei solo poche parole�. �Richetta non si � mai sposata. Ma ha avuto un paio di lunghi amori e anche qualche breve storia. Vive sola, ma Tom va spesso ad aiutarla anche in casa. Lei gli ha concesso di vivere in una casetta di sua propriet� e a lui non � parso il vero. A proposito, il nome di Tom � Eusepio Fregosi. E' un povero orfano che venne lasciato proprio davanti a Poggio del Diavolo. Il padre di Fosco, il dottor Baldassarre, lo volle prendere in affidamento e lo crebbe in casa sua. Poi un giorno, improvvisamente, Eusepio se ne and� a lavorare fuori. Ma dur� poco e quando torn� non and� alla villa. Allora Richetta gli propose di aiutarla a bottega e di andare a vivere in quella casetta vuota che lei possiede. E da quel momento � sempre rimasto l�. �L'ufficio informazioni di una pro loco le fa un baffo� scherz� Brunello sorridendole. Poi le chiese: �Gabriele mi ha parlato di un certo Cosimo che possiede un negozio�� �Ma certo, il buon Cosimo! Ha un negozio a un centinaio di metri da qui e vende di tutto. Qualsiasi cosa lei cerchi, � molto probabile che Cosimo ce l'abbia. E se non ce l'ha, gliela trova in un batter d'occhio�. �Lo ha definito buono. Che altro pu� dirmi di lui?� �Che � un brav'uomo che ha dedicato tutta la vita al lavoro e alla famiglia. Adora sua moglie Solidea, che per� lo ripaga con interi cesti di corna. Ma lui non lo sa, o piuttosto si rifiuta di saperlo perch� � troppo innamorato di lei�. �Hanno figli?� �Uno. Ubaldo. Si � sposato da poco e vive con la moglie a Perugia. Hanno un negozio di articoli da regalo, ma io lo chiamo gran bazar, e ci lavorano tutti e due�. �E dunque questa signora Solidea sarebbe� diciamo cos� un po' allegra?� Grimilde se ne usc� con una sonora risata. �Se con allegra intende quella roba l�, allora diciamo che Solidea � una che scoppia di gioia!� �Addirittura?� �Eh s�. Non � un mistero per nessuno, tranne forse che per suo marito, che ha messo le corna a Cosimo ogni volta che le � capitato un uomo sottomano. Non ci pensava due volte e non andava tanto per il sottile. Ora per� si � calmata perch� da qualche anno � l'amante di Bastiano. E Bastiano � gelosissimo. Se sospettasse un tradimento da parte di Solidea sarebbero guai grossi. Scoppierebbe un casino che la met� basta. Si figuri che � geloso perfino del marito!� �Situazione delicata e rischiosa, direi. �Questo Scovolino � davvero un soggetto singolare�. �Sento che lo conosce gi�. Sa il suo soprannome�. �Me lo ha rivelato Gabriele quando gli ho raccontato di avere visto qualcuno attraversare rapidamente la strada al buio davanti alla mia auto mentre stavo guidando verso Poggio del Diavolo�. �Per lui � una cosa normale. Va spesso nei boschi di notte per controllare le sue trappole. Ma capisco che vederlo spuntare improvvisamente dal buio in mezzo agli alberi non deve essere un'esperienza piacevole�. �Gi�. Pareva una divinit� silvana maligna. Sfuggente, silenziosa e niente affatto rassicurante� comment� Brunello. �Non � mica il solo a trovarlo inquietante, sa? La gente di qua ha tutta una certa soggezione di Scovolino. Lo assecondano tutti perch� lo temono. E' un tipo che � meglio avere per amico�. �E' prepotente? Violento?� �No, questo no. Non ha mai commesso violenze, se non sugli animali. Non risulta che abbia mai picchiato nessuno o partecipato a risse, ma � un tipo taciturno, non sorride quasi mai e pare sempre imbronciato. Incavolato con il mondo. Insomma non � uno che ti invoglia ad approfondirne la conoscenza. Incute un certo timore e una spontanea antipatia, per cui la gente lo saluta con rispetto ma se ne tiene alla larga il pi� possibile�. �Una fauna umana piuttosto interessante in questo paese. Ma ho incontrato gi� diverse persone gentilissime, simpatiche e socievoli. Anche lei, Grimilde, � tra queste. Perci� non capisco da dove mi venga questa strana sensazione di disagio camminando per il paese. Ma in verit� anche fuori, nei dintorni. E perfino alla villa�. La donna lo guard� intensamente, con gli occhi ridotti a due fessure. Gli sembr� che stesse per dire qualcosa. Poi invece sospir� e scosse la testa, come per cacciare indietro un pensiero. �Forse se restasse un po' di tempo tra noi lo capirebbe� disse alla fine. �O forse no. Forse non c'� niente da capire. Magari solo da scoprire�. Brunello la guard� sorpreso. Quella donna doveva sapere molte cose, ma non voleva o poteva aprirsi del tutto. Proprio come gli aveva detto all'inizio della loro chiacchierata. �Chiss� che non decida di fermarmi un po', visto che sembra esserci del lavoro per un investigatore�. �Se lo far�, si ricordi di non credere a tutto ci� che sentir�. E soprattutto sia molto cauto nel concedere fiducia�. �Vuole mettermi paura? Guardi che ci sta riuscendo� le disse Brunello in tono scherzoso. �Oh no, lei non ha affatto paura. Lei ci nuota come un pesce nell'acqua in simili situazioni. Per� potrebbe essere lei a mettere paura a chi ha qualcosa da nascondere. E questo potrebbe anche risultare pericoloso�. Lui cap� che la donna non gli avrebbe detto niente di pi� preciso e che non si sarebbe lasciata andare svelandogli anche solo una parte delle molte confidenze ricevute in anni di contatti con i suoi compaesani, perci� decise di allargare il discorso portandolo su altri personaggi che gli sarebbe stato utile conoscere. �Tra i paesani conosce mica qualcuno che porta il nome di Giovanni, Francesco o Enrico?� �Di persone che si chiamano Enrico qui in paese non mi pare che ci siano� rispose subito la donna. �Poi, dopo avere riflettuto per qualche secondo, aggiunse: �Di Giovanni e Francesco invece me ne vengono in mente tre o quattro. Ma perch� lo vuole sapere? Ha gi� dei sospetti precisi per caso?� �No, no. Magari. Il fatto � che questi nomi sono saltati fuori su un biglietto scritto dal dottor Amoretti e vorrei capire se si tratta di persone del posto oppure no�. �Se pu� aiutarla, i Giovanni che conosco sono tre. Uno � un contadino che vive in un podere a un paio di chilometri da qui, il secondo � un dipendente del Comune che fa lo stradino e il terzo un ragazzo di una quindicina d'anni. Non metterei nessuno dei due tra le persone caratteristiche e degne di nota che lei desidera conoscere�. Brunello annu�. �Giusto, Grimilde. E pure di Francesco ne conosce qualcuno?� �Me ne vengono in mente un paio. Uno � un anziano contadino che ormai si muove poco e male con l'aiuto di un bastone. Passa quasi tutti i pomeriggi da Amilcare a bere qualche bicchieretto di rosso. L'altro invece ha una quarantina d'anni, � un tipo simpatico e molto sveglio, impiegato di una mutua� una sigla complicata di cui non ricordo il nome� a Arezzo. Fa il pendolare, ha una moglie. un pezzo di pane di donna� e due figli piccoli�. Brunello prese nota di tutto, anche se l'espressione del suo viso sembrava denunciare che, per un motivo o per l'altro, quelle persone non gli sembravano interessanti dal punto di vista della sua indagine. Grimilde not� quelle espressioni e disse: �Le presenter� un'altra coppia di compaesani che qui da noi sono sicuramente dei personaggi: Adelmo e Cristina Giorgetti�. �Una coppia di coniugi?� �No, padre e figlia. Lui vedovo, lei zitella, vivono ancora insieme. Adelmo � un maestro di musica, suona il pianoforte, il violino e un paio di altri strumenti, ma � anche un compositore. Non so cosa componga esattamente, ma so che alcune sue cose sono state suonate in diverse chiese e in teatri. Alcuni pezzi, inni e marcette, li faceva suonare anche alla nostra banda comunale, di cui era il maestro dirigente, prima che la sciogliessero per mancanza di musicanti�. Brunello prese appunti sul moleskine e quando si ferm� lei riprese: �Ha la mania di collezionare vecchi spartiti musicali e libretti di opere. Lo fa da una vita� ha settant'anni suonati� e casa sua � piena di questa roba. A dire il vero non siamo molti ad avere visto la sua collezione, perch� lui e la figlia vivono isolati, escono poco e non frequentano amici. Insomma, Adelmo � un misantropo�. �Anche sua figlia � cos� oppure subisce lo stile di vita paterno?� No, no, poverina. Lei sarebbe molto pi� socievole, fa la sarta e per il suo lavoro incontra gente. E poi � lei che fa la spesa e tutte le commissioni, ma quel vecchio scorbutico e solitario le tarpa le ali e, in sostanza, anche lei fa una vita ritirata. Per� Brunello la guard� e con un mezzo sorriso disse: �Per� c'� un per�! Sentiamo di cosa si tratta�. Ammiccando, Grimilde spieg�: �Per� lei qualche relazione sociale la intrattiene. E come se la intrattiene!� �Credo di avere capito dove sta andando a parare� disse sorridendo apertamente. �Pi� che relazione sociale la chiamerei relazione sentimentale e sessuale. Credo che sia proprio innamorata, perch� la loro tresca� dico cos� perch� cercano inutilmente di tenerla nascosta, anche se a ignorarla forse � solo Adelmo� va avanti ormai da anni. E' l'amante di Vasco, l'unico del paese che si avvicini alla definizione di artista�. �Vasco! Questo nome me lo ha gi� fatto Gabriele. Si tratta per caso del Vasco decoratore di giardini che voi chiamate Al� Bab�?� Grimilde annu�: �Vedo che non � del tutto all'oscuro riguardo la strana fauna locale. S�, si tratta di Al� Bab�. Gli hanno affibbiato questo soprannome perch� si dice che abbia un antenato arabo. Ma io non ci credo. S�, forse ha dei tratti orientali nel viso, ma figuriamoci! E' un artigiano che fa oggetti da giardino. Per la verit� � molto bravo e fa delle belle cose, questo devo dirlo. Tanto che molti lo definiscono un artista. Credo che abbiano fatto anche una mostra su di lui e pi� volte � finito sui giornali. Ha molti clienti che vengono da fuori a ordinargli ogni sorta di oggetti, fioriere, fontane, ogni tanto anche statue di divinitŔ �Interessante. E dove ha il suo at�lier? Il laboratorio, intendo?� �Il laboratorio � a poco pi� di un centinaio di metri in linea d'aria da qui. Poi gli indico la strada, cos� se vuole andare a dare un'occhiata�� �Mi piacerebbe�. �Vasco non � un tipo molto espansivo e neanche un campione di buone maniere. E' un po' scorbutico e non ama avere curiosi tra i piedi. Ma credo che se gli spiega il motivo della sua visita non gliela rifiuter�. Magari si finga interessato al suo lavoro� finga di voler acquistare qualcosa�� �Credo che gli dir� la verit�, cio� che sono curioso di vedere le sue creazioni. Avr� pure nel laboratorio un oggetto appena terminato o a cui sta lavorando�. �Oh, nel suo laboratorio c'� sempre un gran casino. E' pieno di oggetti da finire� materiali� disegni� In quanto a quello la sua curiosit� sar� soddisfatta di certo�. �Bene. Mi piacerebbe anche incontrare il maestro Giorgetti e sua figlia, ma se sono riservati come lei dice non sar� facile, credo�. �Oh beh, magari � fortunato e quando va a trovare Vasco le capita di trovarci Cristina� disse la donna ammiccando. �E di quel negoziante� Cosimo� cosa mi dice?� �Guardi, Cosimo � una delle figure davvero caratteristiche del paese. E' una persona che sa praticamente tutto di tutti, parla tantissimo e sar� felice di sommergerla di chiacchiere. Lei deve solo chiedere, lui risponder�. Non aspetta altro. E' superfluo che le parli di lui, se si ferma nel suo emporio mezz'ora e non ci sono troppi clienti, quando uscir� lei sapr� la storia della sua vita e di buona parte della gente di qui�. Brunello rise. �Allora credo proprio che gli far� una visita prima di passare dal laboratorio di Vasco. A proposito, mi sa dire come fanno di cognome Vasco e Cosimo? � �Certo che glielo so dire. Cosimo Marri e Vasco Donnoli�. �Ha altri personaggi interessanti da presentarmi?� �Con quelli che vivono ancora qui in paese e che si possono definire un po' speciali direi che abbiamo finito. Ma ce ne sarebbero un paio davvero notevoli che hanno ancora una casa e del terreno qui, ma che ormai vivono e lavorano fuori. Non so se�� �Ma certo, Grimilde, mi dica anche di loro. Tutto pu� tornarmi utile per sciogliere questo enigma�. �Si tratta di zia e nipote, due tipi veramente fuori dal normale, sia per simpatia che per stranezza. Lei ha trascorso buona parte della sua vita qui e il nipote, orfano, � nato e cresciuto qua. Ma quando lei � rimasta vedova, una ventina d'anni fa, ha deciso di trasferire altrove il piccolo negozio e il laboratorio di ceramica che aveva in paese, cos� � finita con il nipote a Elce, una zona di Perugia. Ma come le ho detto, avendo conservato qui una casa, un fondo e un po' di terra che hanno dato in affitto a un contadino, tornano piuttosto spesso�. �E come si chiamano questi due simpatici personaggi?� chiese Brunello aprendo di nuovo il moleskine. �La zia si chiama Pia. Pia Dell'Alpe. Il nipote Sandrino. Per� lui di cognome fa Posani. Lei � una forza della natura, una donna che non ha paura di niente, che tiene testa a chiunque e con una lingua taglia e cuci. Se uno si mette a battibeccare con lei finisce sepolto sotto una montagna di parole che vanno dal nomignolo che ti affibbia l� per l�, alla derisione, all'insulto. Insulto, bisogna dire, sempre centrato e divertente. Pittoresco e ridicolo. Insomma, � divertente starla ad ascoltare anche se finisce quasi sempre sopra le righe. Ovviamente ti diverti se non sei tu l'oggetto delle sue battute. In caso contrario ti conviene abbandonare il campo, perch� lei ti zittisce e ti sommerge. E non c'� verso di fermarla. Qui in paese c'era solo una persona capace di tenerle testa: Lidio il Cassiere. Ma era una lotta che finiva sempre in parit�, senza che nessuno dei due cedesse. I loro coloriti battibecchi con insulti reciproci sono leggendari, piccoli capolavori di prosa popolare che facevano passare in secondo piano le offese. Roba da scriverci un bel libro che piacerebbe all'Accademia della Crusca�. Brunello era divertito da quella cosa. Scritti i nomi dei tre nuovi personaggi, chiese: �Fanno i ceramisti tutti e due? Zia e nipote, intendo�. �S�, Vendono le ceramiche che fanno a mano in laboratorio. Sono bravi nel loro lavoro e hanno buoni prezzi�. �Avete dei validi artigiani in questo paese, a quanto sento. Mi dica, ma perch� se ne sono andati se mantengono delle propriet� qui a Colle Averno?� �Questa � una bella domanda. Me la sono fatta anch'io, perch� Pia di spiegazioni vere non ne ha mai date. Ha detto che era per il lavoro. Qua non vendeva praticamente nulla, o pochissimo, e la merce doveva mandarla tutta fuori, in negozi che conosceva lei. Cos� avrebbe deciso di aprirne uno suo, con annesso laboratorio. Ma io dico che vendeva molti oggetti anche prima, nei negozi che riforniva, e che tribolava meno di adesso. No, io credo che abbia avuto anche altri motivi per andarsene, motivi che non ha detto. D'altronde non aveva mai nascosto che Colle Averno non le piaceva, che ci stava male. E Pia ha una sensibilit� tutta sua. Eccessiva, direi. Ha dentro qualcosa che � come se amplificasse le sue percezioni. Lei, per esempio, individua a colpo le persone per bene e i manigoldi, gli ingenui e i malintenzionati. Ed � cos� anche con le cose�. Brunello e Grimilde andarono avanti ancora un buon quarto d'ora a parlare piacevolmente, poi lui ringrazi� pi� volte la donna e si conged�. Si diresse verso il negozio di Cosimo, ma quando giunse davanti all'ingresso gett� uno sguardo all'interno e vide che c'erano molti clienti. Cos� decise che sarebbe stato meglio tornare in un altro momento e prosegu� nella direzione in cui sapeva trovarsi, in base alle spiegazioni ricevute da Grimilde, il laboratorio di Vasco, detto Al� Bab�. In un paio di minuti giunse a destinazione. Era impossibile sbagliarsi: fuori dal grosso portone verde scuro, le cui ante erano completamente spalancate, c'erano diversi oggetti che parevano di marmo o di gesso. Inoltre, su una delle ante aperte c'era appesa una grossa insegna rettangolare bianca, dello stesso materiale degli oggetti, con un nome scritto in stampatello nero � Vasco � sopra la parola Laboratorio. In quel momento ebbe come l'impressione di essere osservato e istintivamente si gir� quasi di scatto. Non vide nessuno che lo guardasse. A vista c'erano soltanto un anziano che stava allontanandosi camminando su lato opposto della strada, a una ventina di metri da lui, e una donna che sbatteva un tappeto a una finestra del secondo piano, a una cinquantina di metri buoni da l�. Eppure sentiva che qualcuno lo stava osservando. Era una sensazione quasi impercettibile ma spiacevole. Una sensazione che prima di allora aveva provato molte altre volte e che si era sempre rivelata un buon campanello di allarme, permettendogli di preparare una difesa e di evitare gravi rischi e pericoli. Nella penombra del laboratorio intravide una sagoma umana che si stava muovendo nella sua direzione e pens� che fosse il titolare o un suo collaboratore che, avendolo visto sulla soglia, si stesse avvicinando per chiedergli cosa desiderasse. Mentre pensava a qualcosa da dire per poter entrare a dare un'occhiata all'interno senza dover rivelare le sue vere intenzioni, il suo cellulare suon�. Era Augusto. Si allontan� lentamente di qualche passo dal laboratorio e rispose all'amico: �Ciao, magistrato rampante. Come ti va? Ti � per caso saltata la cena di sabato sera e vuoi dirmi che verrai con Barbara a Poggio all'Orcia?� �Non sono cos� fortunato, criminologo disoccupato. Volevo solo salutarti e sapere come stai. L'ultima volta che ti ho sentito mi sei sembrato un po' sottotono. L'ozio ti deprime, amico mio�. �Ma io non sto affatto oziando, n� sono disoccupato. Sei tu che ti trastulli in chiacchiere nei corridoi del potere per scalare la gerarchia giudiziaria, caro mio. Piuttosto, sai ancora niente del tuo futuro professionale?� �Ho avuto in via informale due o tre proposte e devo valutarle bene. Oppure, come credo pi� probabile, far� loro una mia controproposta. La decisione andr� presa presto. Ma tu, piuttosto, cosa stai combinando in mezzo alle tue vigne?� �Chi ha detto che sono tra le vigne?� �Hai appena detto che stai lavorando e visto che dovreste essere in piena vendemmia� pensavo�� Augusto si interruppe di colpo. Un improvviso pensiero lo aveva assalito. Disse, senza nascondere la gioia: �Non dirmi� non dirmi che la tua attuale occupazione riguarda�� Brunello, sorridendo per lo stupore dell'amico, lo incoraggi�: �Noto che la tua perspicacia � intatta, Piemme. E la cosa mi fa enormemente piacere�. �Spregevole traditore! Come ti sei permesso? Ti sei buttato in un'indagine e mi hai tenuto all'oscuro di tutto? Non ti serve pi� il mio supporto un tempo prezioso, criminologo presuntuoso?� finse di arrabbiarsi Augusto. �Certo che mi sarebbe utile, mio focoso amico. Ma eri tutto preso a tramare nei corridoi dei palazzi romani per scalare il potere e io cosa avrei dovuto fare? Disturbarti per una sciocchezza?� �Da quando in qua ti scomodi a investigare sulle sciocchezze? La lontananza di Tara ti ha ridotto cos� male?� �Da quando me lo ha chiesto un vecchio allievo dell'universit�. E comunque � vero: la partenza di Tara mi ha disturbato l'umore e messo in uno stato di tedio ansioso. E' per questo motivo che ho accettato di dargli una mano�. �Di cosa si tratta?� chiese l'amico senza nascondere la curiosit� che si era impossessata di lui. �Dove ti trovi? Sei a Montalcino?� �Quante domande! Risparmia il tuo ardore per la sala interrogatori. Non sono a Montalcino, ma in provincia di Arezzo. E l'indagine, in realt�, � una sciocchezza, un reato minore�. �Se ti sei scomodato ad andare fino a l� non credo che si tratti di una sciocchezza, Bidd�. Sputa il rospo, avanti! Dimmi tutto quanto�. �Certo che te lo dico, ma confermo che si tratta di un reato senza spargimento di sangue, Piemme. Niente di simile a quelli cui siamo abituati. Direi che si tratta piuttosto di un passatempo per non pensare troppo a Tara�. �Allora sentiamo in cosa consiste questo tuo passatempo�. �Bene. Te lo sei voluto tu. Qualcuno ha violato la tomba dello zio del mio ex allievo per cercare qualcosa che forse non c'era�. Poi, dopo una breve pausa, aggiunse: �O forse s�. �Ecco, vedi? Prima minimizzi, poi butti l� una parolina misteriosa, tiri fuori un dubbio� e questo significa che qualcosa non ti quadra o che stai fiutando una pista. Chiss� perch�, ma non sono affatto portato a credere che si tratti di cos� piccola cosa come vorresti farmi credere�. La loro conversazione and� avanti ancora per dieci minuti buoni. Quando termin�, Augusto conosceva quasi tutti i particolari di quel caso poco importante: i nomi e le coordinate della villa e del paese, insieme a quelli dei personaggi che popolavano i due luoghi e a un rapido cenno sulla pista che stava seguendo grazie al biglietto trovato tra le carte di Amoretti. Poi l'amico gli aveva chiesto di trovargli una camera da quelle parti a partire dal luned� successivo in quanto, a meno che Brunello non avesse nel frattempo risolto il caso, sarebbe venuto a dargli una mano. �Perch� � aveva detto testualmente ridendo prima di salutarlo � senza di me al tuo fianco e Tara sulle ginocchia non troveresti una pista neppure all'aeroporto di Fiumicino�. Con l'umore pi� sollevato, Brunello punt� verso la trattoria. Ad accoglierlo trov� di nuovo la giovane Adelina che gli assicur� che al suo amico avrebbe assegnato la stanza migliore che avevano. Apprese da lei anche che il signor Amilcare non sarebbe stato presente per il pranzo, cos� quando ebbe prenotato la camera per Augusto a partire dal luned� successivo, salut� e raggiunse la sua auto per tornare a Poggio del Diavolo. Era molto soddisfatto della lunga chiacchierata con Grimilde, ma gli era sopravvenuto l'urgente desiderio di cimentarsi pi� a fondo con il rompicapo lasciatogli dal defunto Amoretti sul quel foglietto. E per cercare di venirne a capo gli serviva la massima concentrazione, perci� doveva stare lontano da ogni distrazione e rinchiudersi nella biblioteca. Ingran� la marcia, dette un'occhiata allo specchietto retrovisore e scatt� in avanti, in direzione della villa. Per un istante, nell'immagine riflessa dallo specchietto, vide che una persona in piedi al limite della piazzetta stava guardando nella sua direzione. Era un uomo. E gli parve che fosse interessato proprio a lui. Sembrano tutti dei grandi curiosi in questo paese... Ma d'altronde non c'� niente con cui distrarsi e l'arrivo di un forestiero deve rappresentare per loro un diversivo molto interessante! � 5.2. Poggio del Diavolo, gioved� 4 ottobre, pomeriggio. � Quando Brunello era rientrato alla villa, Gabriele non c'era perch� si era recato a fare visita a un amico dal quale si sarebbe fermato a cena. Gli aveva lasciato un biglietto in cui si scusava per la sua assenza non prevista e che si sarebbero veduti senz'altro il mattino seguente se al suo ritorno non lo avesse trovato ancora alzato. Brunello fu quasi lieto di questa circostanza perch� in questo modo non avrebbe avuto distrazioni e avrebbe potuto concentrarsi sull'enigma lasciato da Amoretti. Cos� si era fatto preparare un piatto freddo in cucina e si era portato il vassoio, insieme a un bicchiere di vino, in biblioteca, rifiutando gentilmente l'aiuto della premurosa donna di servizio. Si era sistemato alla scrivania della libreria tirando fuori il moleskine con gli appunti, poi aveva preso la cartellina con le carte di Amoretti, l'aveva aperta, si era appoggiato allo schienale della poltroncina bevendo un piccolo sorso di vino, quindi si era messo in bocca un po' di pecorino. Poi, preso in mano il foglietto con gli strani numeri lasciati dal defunto, si era concentrato su di loro mentre masticava lentamente. Rivedendo il numero di cinque cifre che pareva quello di un telefono si era ricordato che doveva chiamare Emme. Lo aveva fatto e lo aveva incaricato di scoprire se in tutto il Paese esisteva un numero telefonico del genere, qualunque prefisso avesse. Ma mentre stava per salutare Emme, gli era venuto in mente di affidargli un altro compito importante, cio� fare una accurata ricerca, partendo dall'anno precedente e dalla provincia di Arezzo, poi andando indietro e allargandosi magari a tutta la Toscana se non fosse saltato fuori nulla, su fatti violenti, di sangue o meno, e comunque su ogni vicenda oscura, strana, inspiegata e ogni grave reato rimasto senza colpevole. Emme aveva preso diligentemente nota dei desideri di Brunello e aveva promesso di mettersi immediatamente al lavoro, mentre lui si era rimesso subito a lavorare di meningi. Aveva terminato il suo frugale pasto ormai da molti minuti, ma per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi da quel foglietto. Quei numeri gli stavano danzando nella testa mischiandosi tra loro in tutti i modi: formavano coppie, terne e quartine, si accostavano a gruppi, si incastravano ora con uno ora con l'altro, si mettevano in fila, poi sopra o sotto, mentre Brunello cercava di intravedere in quel puzzle in continuo movimento uno straccio di possibile significato. Si aiutava scrivendo ogni tanto delle combinazioni numeriche su un foglio preso da una risma vicino alla stampante del pc, ma non riusciva a trovare un senso qualsiasi a quei numeri. Le aveva pensate tutte. O almeno cos� credeva. La sua grande esperienza con gli enigmi e la criptografia lo avevano sempre supportato senza troppi problemi, ma fino a quel momento non era riuscito a intravedere un barlume in quel mistero. Ma non ho ancora finito di sparare tutte le mie cartucce si disse per darsi animo. Aveva fatto una vasta gamma di ipotesi per trovare una spiegazione. Aveva dapprima pensato che potessero essere codici personali assegnati da Amoretti ai suoi quattro amici. Ma a quale scopo? Per riconoscersi tra loro senza dire i propri nomi? O codici che rappresentavano avvertimento o minaccia? Perch� poi si tratter� davvero di amici? O piuttosto di avversari? Subito aveva escluso le targhe automobilistiche, perch� prima o dopo i numeri non c'erano lettere. E se si parlava invece delle vecchie targhe, tre cifre sarebbero state poche. Stesso discorso con le date, perch� solo un paio di quei numeri avrebbero potuto esserlo: 217 come 21 luglio, 310 come 3 ottobre. Anche come codici di accesso a strumenti informatici o password per siti web quei numeri non funzionavano: erano troppo brevi. Cos� come per essere numeri telefonici. A meno che non si pensi a numeri interni di uffici, aveva riflettuto prendendone nota sul moleskine. Poco probabile anche che si trattasse di numeri civici di abitazioni private oppure uffici o palazzi pubblici. Sarebbero tutti numeri altissimi, quasi sempre inesistenti in paesi e piccoli centri, ma comunque piuttosto insoliti anche nelle nostre medie e grandi citt�. Ma pur sempre possibili si era detto. Per� che lo siano tutti e cinque i numeri rende questa risposta assai poco probabile. Comunque non escludiamo neanche questa possibilit�. Il suo accurato esame delle risposte all'enigma non aveva dimenticato le misure. Lunghezze lineari? Superfici? Cubature? E neanche altre possibilit� legate alla fisica, come i numeri della tavola periodica degli elementi. Ecco un'altra cosa da verificare, anche se mi sembra troppo astrusa. Per quale motivo, e legato a quale attivit� o progetto, avrebbe dovuto ricordare, che so?, il cesio o il litio a un socio o nemico che fosse? Sempre che questi numeri corrispondano poi a qualcuno degli elementi esistenti nella tavola periodica. Il che � tutto da verificare. Articoli del codice penale o civile, forse? si era anche chiesto. Devo controllare. In questo caso potrebbero servire a ricordare a quei quattro qualcosa di brutto che hanno commesso in passato. Una specie di ricatto per un loro reato allo scopo di ricavarne un vantaggio o per tenerli buoni. Brunello arriv� a pensare che potessero essere numeri riferiti ad atti amministrativi, notarili o comunali o di altro ente pubblico o istituzionale. Addirittura del Parlamento. E con scetticismo annot� la cosa sul moleskine come compito da svolgere alla stregua di una estrema ratio in caso di mancata soluzione al problema. Poi le sue allenate meningi pensarono anche altro. Numeri che indicano qualcosa di pi� concreto? Di fisico, intendo? cominci� col chiedersi. Magari riferiti a dei luoghi? L'ipotesi lo allett�. In questo caso potrebbe trattarsi di altitudini, riflett� con una impercettibile smorfia di soddisfazione. Dovr� controllare attentamente le carte geografiche di questa provincia e della regione! A Brunello, innamorato degli enigmi, piaceva quasi sempre partire dalla parte pi� difficile della ricerca, volare alto, pensare complesso, accreditare di molta complessit� gli enigmi che si trovava a dover risolvere e cercare in essi stile e raffinatezza, anche se il pi� delle volte non ne avevano affatto. Cos� aveva lasciato le ipotesi pi� semplici e banali appositamente per ultime, quando, un po' deluso, era costretto a volare basso per trovare la soluzione. Che si tratti solo di semplici orari? si chiese. Questo � non solo possibile, ma addirittura probabile, visto che tutti e cinque i numeri sembrano indicare un'ora esatta: dalle 2 e 17 alle 4 e 59. Ma l'ora di cosa? Forse quella in cui loro cinque dovevano fare qualcosa di preciso a turno? Sembrava scettico, mentre prendeva nota sotto i precedenti appunti, nonostante potesse avere davanti agli occhi la possibile facile soluzione. Dunque� vediamo� siamo di fronte ad una fascia oraria ben precisa: un lasso di tempo di tre ore e quarantadue minuti, con tre orari intermedi: le 3,10, le 3,35 e le 4,14. Ma cosa significherebbero? Cinque orari cos� precisi possono solo voler dire che altrettanti interventi, chiss� di quale natura, andavano eseguiti in quell'esatto istante per riuscire a raggiungere un risultato prefissato. Insomma, potrebbero essere istruzioni orarie fornite a dei complici per riuscire in un'impresa comune. Ma se anche avesse avuto ragione non immaginava come sarebbe mai arrivato a capire di cosa si fosse trattato. Scosse la testa, piuttosto deluso. La semplicit� lo annoiava, non era nelle sue corde. Cos� pens� subito di uscirne per trovare nuova carica per quella ricerca che stava assumendo un aspetto vagamente frustrante. Si alz� e si avvicin� a uno scaffale della biblioteca, poi cominci� a far scorrere lentamente lo sguardo sui titoli che apparivano sui dorsi dei volumi bene allineati, spostandosi pian piano lungo il perimetro della stanza, sollevando e abbassando lo sguardo per leggerne il maggior numero possibile. Cercava ispirazione. Aveva sempre fatto molto affidamento sui libri. Pensava che nei libri si potesse trovare tutto ci� che serve nella vita. Bastava trovare quello giusto, certo. E i libri non lo avevano mai tradito. E poi, nella fornita biblioteca di un fisico contava che avrebbe trovato qualche suggerimento alla risposta matematica che cercava. Dopo un paio di minuti annu� con un sorriso. Aveva individuato alcuni tomi che avrebbero potuto fare al caso suo e sarebbe valsa la pena darci subito un'occhiata, quantomeno in cerca di un'ispirazione. C'erano infatti volumi dedicati a tavole matematiche e numeriche, a quadrati e radici, a numeri primi, tavole periodiche e delle potenze, formulari di geometria e altro ancora. Una vera manna. Tutti testi che conosceva, molti dei quali possedeva anche lui, e che comunque aveva gi� sfogliato molte volte. Ma dai quali non finiva mai di trarre ispirazione, suggerimenti e talvolta risposte. Stavolta, per�, la risposta non la trov� su quei testi cos� zeppi di numeri. Dopo una buona mezz'ora che li esaminava attentamente in cerca di un pur improbabile e azzardato accostamento tra i numeri del suo enigma e quei valori incasellati in formule e schemi, tavole e cornici, tir� un sospiro. Che per� non era di sollievo, ma di stanca delusione. Interruppe la ricerca per far riposare qualche minuto la mente. Poi chiuse il volume che aveva davanti e and� in cucina per farsi preparare un caff�. La solita gentile signora di prima si offr� di servirglielo in biblioteca, ma Brunello prefer� prenderlo l� in cucina, in piedi, prima di tornare di l� e rimettersi al lavoro. Si sedette di nuovo, prese in mano il solito foglietto e gli lanci� uno sguardo di sfida. Non ho ancora capito se il tuo creatore � stato troppo geniale oppure troppo elementare. Finora non mi � servito a niente volare alto, allora adesso prover� a volare rasoterra. Prese la penna e inizi� a tracciare numeri su un altro foglio preso dalla stampante. Forse si tratta di gruppi di tre numeri che ne nascondono un quarto da ricavare combinandoli tra loro? Ad esempio il 414 potrebbe dover diventare 4+1+4 = 9 oppure 4x1x4 = 16 o ancora 4x14 = 56 o infine 41x4 = 164. Brunello fece i calcoli per tutti e cinque i numeri e ne scrisse i risultati. Quando ebbe terminato si trov� davanti venti numeri divisi in cinque gruppi di quattro a seconda del segno usato per il calcolo di ciascuno. Ma in quel modo il problema non gli forn� alcuna ipotesi di soluzione, ma anzi si complic�, perch� Brunello ora si trovava con una quantit� maggiore di lavoro. Decise allora che dei quattro segni di calcolo fosse quello della moltiplicazione ad avere maggiore probabilit� di essere quello giusto, cos� raggrupp� i risultati di quelle operazioni e si trov� con cinque nuovi numeri: 14, 16, 45, 180 e 3. Neppure quelli, per�, sembravano avere un senso. Almeno non immediatamente individuabile. Cos� prov� altre strade. Se li leggo in verticale, cos� come sono sovrapposti, ottengo tre numeri di cinque cifre. Proviamo a scriverli. E sul foglio apparvero i numeri 24343, 11351 e 74590, ma scritti uno sull'altro anzich� di fianco. Tra loro non sembravano avere nessi evidenti o relazioni di qualche tipo, fatta eccezione per un vago rapporto di proporzionalit�, in quanto il primo era un valore che approssimativamente si poteva definire il doppio del secondo, mentre il terzo si presentava come il triplo abbondante del primo. Ma tutti e tre erano potenziali numeri di telefono, quindi da non scartare, bens� da verificare. Insomma, pi� Brunello faceva ipotesi, pi� vedeva le cose complicarsi anzich� diventare pi� semplici. Poi Brunello ebbe un lieve moto di stupore. Si era improvvisamente reso conto di essere stato sbadato e superficiale, distratto dalle difficolt� al punto da ignorare una semplice evidenza che invece avrebbe dovuto prendere in considerazione immediatamente. Quindici uguale sette pi� otto! Una operazioncina da prima elementare! si disse. Cosa ci fa l�? A cosa potrebbe servire se non a dirci come usare gli altri numeri? Ma certo! Deve essere questa la chiave di tutto l'enigma! Caro Brunello, forse Augusto ha ragione: senza di lui al tuo fianco e Tara fra le braccia ti si offusca la ragione e ti si appanna l'istinto. Vediamo dove ci porta questa piccola uguaglianza. Amoretti non era certo stupido e se ce l'ha messa deve avere un senso e, soprattutto, un'utilit�! Forza! Volle cominciare a ragionarci lentamente, dall'inizio, riflettendo bene per non scartare alcun possibile passaggio nel ragionamento e quindi alcuna possibilit� di interpretazione. Dunque, se quella � davvero la chiave devo capire come usarla. Devo trovare la toppa della serratura, poi trover� il modo giusto per inserirla. A ben vedere non dovrebbe neanche essere troppo difficile trovare la soluzione. Non sembra una chiave complicata. D'altronde, qualunque sia il significato di quelle cinque terne, se � vera la storia del gioiello divisibile in cinque parti che sono state inviate una ciascuna agli altri quattro soggetti, dal momento che le terne sono tutte diverse, potrebbe voler dire che esse hanno un significato comprensibile solo se vengono unite e lette in una determinata maniera. Mmmmm�. Solo che cinque elementi diversi si possono mettere in fila ottenendo un gran numero di sequenze. Poi come trovo quella giusta? Forse � questa la risposta da trovare nella chiave. Brunello trascorse i successivi venti minuti a scrivere numeri su dei fogli formato A4, a guardarli e valutarli in cerca di un barlume, di un'intuizione che non venne. Poi si ferm�. Pareva scoraggiato. Tanta fatica riflett�, poi magari non si riesce neppure a scoprire chi siano queste persone e finisce tutto nel nulla. Speriamo che Emme mi chiami presto con qualche buona notizia. Poi affond� di nuovo i pensieri in quella benedetta, piccola chiave. Quindici uguale sette pi� otto. Dunque� il quindici potrebbe riferirsi alle quindici cifre di cui sono composte complessivamente le cinque terne. Bene! Ma sette pi� otto? La somma � quindici, perci� il riferimento � sempre alle cifre delle� Ma certo! Bradipo ritardato mentale che non sono altro! La chiave potrebbe voler dire di mettere in fila le quindici cifre delle terne e poi dividere la sequenza in due segmenti rispettivamente di otto e sette cifre! Ma certo! Questa � una possibilit� molto verosimile. Devo provare subito. Scrisse in preda a una specie di frenesia, ma subito dopo si ferm�. Gi�, ma cos� sarebbe troppo semplice. Non mi convince. Amoretti deve avere stabilito anche una successione ben precisa con la sua chiave. Ma come pu� averlo fatto? Le terne non sono incolonnate n� in ordine crescente o decrescente di grandezza, n� sono tutte quante in ordine alfabetico secondo le lettere che hanno a fianco, anche mettendo al posto di �io' la A di Amoretti. Dunque in quale modo il nostro bravo defunto potrebbe avere indicato l'ordine giusto? Brunello lanci� un nuovo sguardo al foglietto che era all'origine di tutto l'enigma, poi guard� un attimo nel vuoto e i lineamenti del volto gli si allentarono in un'espressione che era un misto di appagamento per la soluzione improvvisamente intravista e di rassegnazione per la consapevolezza della sua attuale inadeguatezza in quella caccia all'enigma. Mamma mia! Mi faccio paura da solo! Devo avere un Alzheimer precoce galoppante. Sorrise a quel pensiero. Beh, ora non esageriamo. Forse � solo una �Tarite' galoppante, una specie di crisi di astinenza. Ma � certo che sto perdendo dei colpi se non mi accorgo subito di queste cose. Le chiavi devono essere due! L'altro numero, quello che ho detto a Emme di verificare, deve essere la seconda chiave! 4...6�5�9�8� Se l'equivalenza quindici uguale sette pi� otto suggerisce di formare due segmenti di sette e otto cifre, allora quest'altro numero deve senz'altro dire come disporre le terne, cio� l'ordine che dobbiamo dare loro. Mi sembra la cosa pi� ragionevole. E allora vediamo cosa possiamo fare. Si sistem� meglio sulla poltroncina e si accinse a studiare le terne e quel numero per capire come poter usare il secondo sulle prime. Ma saltava agli occhi che qualcosa non tornava in quel ragionamento. Le cinque cifre non potevano essere riferite alla successione delle terne per stabilirne la posizione ordinale: primo, secondo ecc. perch� solo il 4 e il 5 potevano soddisfare questa esigenza, mentre le altre cifre � 6, 9 e 8 � erano troppo alte. No, questo numero deve per forza riferirsi ad altro, non direttamente alle terne. Rimase un po' a pensare e si chiese in che modo c'entrassero le lettere a fianco di ciascuna terna. Sono sicuramente le iniziali dei nomi dei partner di questa faccenda� Possono aiutare a stabilire un ordine? Si dette una pacca sulla fronte. Ma certo, stupido che non sono altro, i nomi di battesimo! Scrisse sul foglio Amoretti, subito cancellandolo e scrivendo al suo posto Fosco. Poi aggiunse di seguito Dino, Enrico, Francesco e Giovanni, i quali, preceduti da Fosco, erano nomi rispettivamente di 4, 6, 5, 9 e 8 lettere. Ecco cosa significava quel numero! Mi sembra che adesso si possa procedere pens� finalmente soddisfatto. I nomi riescono a soddisfare i suggerimenti di queste cinque cifre. Vediamo� dunque� il quattro in testa suggerisce che per primo dovrebbe essere considerato Dino, l'unico nome di quattro lettere, comment� tra s� scrivendo 414 sul foglio. Poi pass� a Enrico, nome di sei lettere, quindi allo stesso Fosco, formato da cinque, a Francesco con nove e infine a Giovanni, di otto lettere. Quando ebbe finito, sul foglio si trov� quindici cifre in fila, che poi divise in due parti di 7 e di 8 cifre: � 4143352 17310459 � E adesso con cosa mi ritrovo? Con due numeri di sette e otto cifre da interpretare per scoprire a cosa servono. E due numeri cos� cosa mi dicono? Cosa suggeriscono? Di cosa avr� voluto avvertire i suoi soci o rivali con questi numeri? Se ha realizzato quel pentagono e ne ha davvero mandato le parti agli altri quattro con incisa una terna ciascuno, allora deve per forza essere un messaggio chiaro per loro. Oppure no, il messaggio potrebbe essere leggibile solo se si uniscono nella giusta maniera le terne. Un invito a riunirsi per decifrare il messaggio? Oppure un modo per conservare un segreto tenendone un pezzo ciascuno e senza che nessuno di loro, a parte Amoretti, ne conoscesse il significato finale? E per nascondere che cosa si potrebbe realizzare un artificio di questo tipo? Sembra una caccia al tesoro. Gi�, ma nelle cacce al tesoro qual � lo scopo? si chiese Brunello iniziando a lasciarsi andare a un'espressione soddisfatta. Trovare il virtuale tesoro, appunto. O per meglio dire, il luogo dove � nascosto il tesoro! �Ecco, appunto� disse finalmente a voce alta. �Il luogo! Questi numeri potrebbero indicare un luogo! D'altronde le coordinate geografiche sono composte da due numeri di lunghezza variabile da sei a nove cifre, lo sappiamo benissimo, quindi la cosa pi� ragionevole da pensare � che si tratti proprio di questo! Potrebbe trattarsi del luogo fissato per un appuntamento importante, addirittura vitale per loro. Oppure del luogo in cui � nascosto davvero un tesoro di qualche natura� refurtiva, proventi di qualche grave reato� S�, la cosa si sta facendo molto intrigante!� Prese il cellulare e prov� subito a inserire su Google Maps quei due numeri come fossero coordinate, suddividendoli a loro volta in gradi, primi e secondi. Ma i primi tentativi non dettero frutti e sembrava che non fossero riconoscibili come coordinate geografiche. Spostando di un posto i segni dei valori si trov� per due volte in territorio turco, non distante dai confini della Siria. Si appunt� il luogo per pura curiosit�, ma senza la minima convinzione. Non ci siamo! Ma dovrebbe essere la strada giusta. Fece altri aggiustamenti, ma niente da fare. Ci deve essere qualcosa che non va. Forse la successione delle terne non � quella giusta. Eppure quel numero sembra proprio indicarne l'ordine seguendo la lunghezza dei nomi propri dei destinatari delle terne stesse. Rimase perplesso a lungo. I suoi neuroni stavano girando al massimo, anche se capiva che avrebbe potuto fare di pi� e meglio di cos�. Colpa della lontananza di Tara? Sper� ardentemente che quella sera lei lo chiamasse, perch� aveva troppa voglia di sentire la sua voce, di ripeterle che l'amava tanto, di sentirsi rassicurare che lui le mancava. In quel preciso istante il suo cellulare suon�. Era Emme. L'efficientissimo Emme che chiamava per fargli rapporto sulla ricerca svolta a tempo di record. �Dimmi, mio prezioso appoggio� esord� Brunello. �Buon pomeriggio, professore. Ho i risultati che mi ha chiesto. Non sono molto incoraggianti, a quanto posso capire io, ma ovviamente questo lo decider� lei e io spero che la possano comunque aiutare�. �Speriamo di s�. �Ecco, partir� dal numero che mi ha dato. E', con prefissi ovviamente diversi, un numero telefonico in alcune province italiane. Li ho rilevati tutti quanti, ma�� �Non preoccuparti� disse Brunello decidendo comunque di sentire cosa avesse scoperto Emme. �Mandami l'elenco per posta elettronica, poi ci penser� io. Per quel numero potrei anche avere gi� trovato la soluzione. Vedremo� Dimmi le altre opzioni�. �Ovviamente ho trovato il numero da molte altre parti, con funzioni diversissime. Provo ad elencargliele, poi le invier� anche queste informazioni per e-mail. Inizier� dalle cose meno astruse e improbabili. Ecco� il numero 4 6 5 9 8 � quello di una sentenza della Cassazione penale, ma � anche un codice di classificazione industriale di un macchinario, addirittura la matricola di fabbrica di una scopa di saggina, il numero di iscrizione di un membro, peraltro deceduto, di un circolo di golf straniero, il numero di classificazione di una relazione su confini e strade del comune di Caldonazzo, in provincia di Trento, e una quantit� di altre sigle astruse e improbabili che portano perfino a Zanzibar e che mi pare difficile che possano entrarci qualcosa con il suo caso. Vuole comunque che continui?� �No, per carit�! Basta che mi mandi tutto il materiale. Avr� tutto il tempo per esaminarlo con calma, anche se sono convinto che tu abbia ragione sulla sua inutilit�. Dimmi piuttosto di quei quattro nomi. Sei riuscito a scoprire ci� che ci interessa?� �Ne dubitava, professore?� �Mai dubitato, Emme. Mi stavo solo chiedendo se ci eri riuscito in cos� poco tempo�. �Nel nostro lavoro la rapidit� � molto importante, come lei mi insegna�. Brunello sorrise. �Accuratezza e rapidit�, certo�. �Dunque, ecco qua. I nomi li ho trovati tutti e quattro in Toscana. Anzi, due di quei nomi sono doppi e uno addirittura triplo, cio� in Toscana ne ho trovati ben tre�. �Ma in provincia di Arezzo ne hai trovati?� �Come no? Ma non tutti, per�. Le fornisco subito i particolari. Comincer� da Dino Caleffi, quello morto di cui hanno violato la tomba. Lui era l'unico ed � deceduto. Quello era di Bastia Umbra, in provincia di Perugia, che confina con Arezzo, e dunque... In ogni caso il defunto � gi� implicato in questo caso come vittima, ergo non c'� altro da dire. Poi c'� il signor Guerra, Giovanni Guerra, che non se la passa niente male� vive in una villa ad Arezzo ed � proprietario di diversi alberghi tra quella citt�, Perugia e zone limitrofe� Ma se preferisce c'� un altro Giovanni Guerra a Citt� di Castello. Quindi ho trovato quell'Enrico. Anche di Enrico Montanari ne sono saltati fuori due: uno a Foligno, ingegnere che insegna in un liceo scientifico, e l'altro, impiegato, a Sinalunga, in provincia di Siena�. Brunello ascoltava con molto interesse. Emme prosegu�: �Infine c'e� o meglio ci sono i tre Francesco Gradassi. A Arezzo, Montepulciano e Castiglion Fiorentino, rispettivamente meccanico, commercialista e guardiano notturno. Per�, fino a questo momento non ho trovato alcun legame diretto con il defunto Amoretti�. �Se esiste sono certo che lo troverai, Emme. Bene, dunque abbiamo almeno due di queste persone che vivono a Arezzo, mentre le altre si trovano� o si trovavano� in Toscana. Inizier� puntando sugli aretini, poi mi allargher� agli altri. Tu continua�� �Dimenticavo di dirle, professore, che il Gradassi di Montepulciano � morto qualche mese fa in un incidente stradale�. �Ah! Quindi ne restano solo due con quel nome�. �S�, ma se fossi in lei comincerei a indagare proprio da quello morto. Si � trattato di un incidente poco chiaro, secondo me. Se vuole, cercher� di saperne di pi�. �Certo che voglio, ragazzo mio. Cerca di vederci chiaro, mentre io mi dedicher� agli altri due. Poi per� lavora a fondo anche sugli altri nomi. Mi servono degli agganci con Amoretti, dei punti di contatto. Mi servono quei legami tra loro che finora non sono saltati fuori. Devono esserci per forza�. �Ok professore. Per�, quando le parlavo di questo poco fa, ho detto di non avere trovato legami diretti con Amoretti�� Brunello quasi trasal�. �Cosa vuoi dire?� chiese con improvvisa aspettativa nella voce. �Che un legame indiretto comunque l'ho trovato!� �Un legame indiretto che li collega ad Amoretti? Tutti?� chiese Brunello senza nascondere la gioia ansiosa di sentire la risposta. �Tutti e quattro, professore. Un legame che in s� non dimostra niente, ma che rappresenta una pista che potrebbe portare ovunque!� �Avanti, ragazzo! Non tenermi ancora sulla graticola! Fammi felice!� �Ho scoperto che tutti e quattro � lo scomparso viticoltore Caleffi di Bastia Umbra, quel Guerra di Arezzo proprietario alberghiero, l'ingegner Montanari di Foligno e il defunto commercialista Gradassi di Montepulciano � hanno condiviso qualcosa nel corso della loro vita giovanile, sia tra loro che con Amoretti, essendo peraltro quasi coetanei, in quanto rientrano in una fascia di et� di due anni�� �Hai deciso di farmi soffrire ancora a lungo, Emme? Avanti! Di che si tratta?� �Tutti e cinque hanno frequentato la stessa Universit� nello stesso periodo!� Brunello era eccitato. �Quale?� �Quella di Perugia. Facolt� diverse, naturalmente, ma gli anni di iscrizione e di frequenza dei loro corsi si accavallano! Si sono iscritti alle rispettive facolt� dall'Ottantasette all'Ottantanove e ne sono usciti laureati, tutti tranne il Guerra, nel periodo tra il Novantadue e il Novantacinque. Insomma, per oltre due anni questi cinque signori hanno frequentato lo stesso ateneo, ergo�� �Ergo sei un grande, amico mio! Grazie, hai fatto un lavoro eccellente e rapidissimo�. �Effe credeva in me e mi ha insegnato tutto di questo mestiere, professore. Io cerco solo di essere degno della sua fiducia�. � 5.3. Poggio del Diavolo, gioved� 4 ottobre, dopo cena. � Brunello quella sera era soddisfatto e rilassato. In parte per i passi avanti compiuti nella spiegazione dell'enigma, ma soprattutto per essere riuscito a parlare a lungo con Tara. Lei era eccitata per le prospettive di studio che si stavano aprendo con quello scavo, ma lui aveva capito che dietro a quell'entusiasmo professionale nascondeva pi� desiderio di lui e nostalgia di casa di quanto volesse far apparire. Era tornato in biblioteca intenzionato a dare scacco matto all'enigma, o almeno a lavorarci fino al ritorno del padrone di casa, che lo aveva gentilmente chiamato per avvertirlo che il suo rientro in villa non sarebbe avvenuto prima delle 23,30. Cos� si sedette alla scrivania e prese i fogli su cui erano annotati i suoi precedenti tentativi per cercare la soluzione. Per circa una mezz'ora Brunello stette a rimuginare su quei numeri, scrivendoli e riscrivendoli sul foglio e finendo ogni volta per cancellarli non senza un certo disappunto. Poi si alz� per sgranchire le gambe e raddrizzare la schiena. Dalla finestra con le persiane aperte entrava un bel chiarore. Vi si avvicin� e guard� il cielo. Non vide stelle, ma una luna che non era molto lontana a diventare piena. Mancheranno quattro o cinque giorni al plenilunio pens�. Poi guard� verso il giardino che si apriva in tutta la sua ampiezza sotto di lui. E all'improvviso vide un'ombra muoversi lungo la siepe di viburno che delimitava il lato ovest, oltre la monumentale fontana. Brunello guard� meglio e segu� con interesse i movimenti dell'ombra. Si muoveva con passo rapido e sicuro e a tratti scompariva quasi del tutto sullo sfondo scuro del fogliame. Un'andatura non furtiva, dunque, ma di qualcuno che sapeva dove voleva andare e che voleva arrivarci in fretta. Ugo? si chiese. O qualcun altro dei dipendenti della villa? Ma gli pareva strano che a quell'ora stessero svolgendo qualcuna delle loro attivit� quotidiane. Si allontan� dalla finestra, spense la luce della scrivania per evitare di essere scorto dall'esterno e torn� subito al suo posto di osservazione. L'ombra sembrava senz'altro quella di un uomo. Un uomo giovane, a giudicare dal passo rapido e dai movimenti agili. A un certo punto fu chiaro che era diretto al capanno degli attrezzi, che si trovava una trentina di metri pi� in l�, completamente al buio. Infatti, appena lo sconosciuto lo ebbe raggiunto, ne apr� la porta senza difficolt� e spar� all'interno. Brunello era perplesso. Guard� l'orologio e memorizz� l'ora: le 22,28. Troppo presto perch� possa trattarsi di Gabriele. Poi rimase alcuni minuti al buio fissando il capanno nella speranza che lo sconosciuto fosse andato l� magari solo per prendere qualcosa e che ne sarebbe uscito quasi subito. Sperava, in questo caso, di riuscire a capire chi fosse. Ma si sbagliava. La luce del capanno non venne mai accesa, come invece era logico aspettarsi, e l'uomo sembrava intenzionato a rimanere dentro a lungo. Al buio. La situazione era strana. E tutt'altro che chiara. Brunello decise di lasciar perdere l'enigma del pentagono, come lo aveva battezzato, per svelare quel piccolo ma curioso mistero. In quella casa, a suo parere, iniziavano ad esserci movimenti strani e sospetti, con gente sconosciuta che si muoveva di nascosto. Questo fatto un po' lo inquietava, oltre a rappresentare una sfida piuttosto sfacciata alla sua persona, al suo ruolo in quel posto e alle sue capacit� investigative. Cos� si apprest� a rimanere di vedetta alla finestra fin quando l'ombra misteriosa non fosse tornata sui propri passi. Infatti presumeva che il capanno non avesse altri ingressi e non riusciva a immaginare una buona ragione per cui qualcuno dovesse trattenersi a lungo, a quell'ora, in un capanno di legno tra agli attrezzi da giardinaggio. Il suo orologio segnava le 23,27 quando l'ombra di prima sgusci� fuori dal capanno iniziando a percorrere la stessa strada all'inverso. Brunello, che prima non era riuscito a vedere da dove fosse arrivata, segu� i suoi passi svelti senza perderla di vista un istante, confidando che quando si fosse avvicinata alle mura della villa la luce che emanava da due delle finestre che si aprivano su quel lato gli avrebbe consentito, se non di riconoscere lo sconosciuto, almeno di vederlo abbastanza chiaramente da poterne fare una descrizione per individuarlo successivamente. Ma quando l'ombra giunse all'angolo della siepe di viburno, Brunello rest� con un palmo di naso. Invece di girare a destra e venire verso la villa, lo sconosciuto si chin� e spar� dentro la siepe senza pi� dare alcun segno della sua presenza. Superata la delusione, il criminologo cerc� di spiegare quel comportamento, arrivando alla conclusione che nella siepe dovesse esserci una specie di varco e che il misterioso visitatore del capanno, dopo averla superata, si fosse calato dal muro di cinta della propriet�, un paio di metri pi� in l�, separato dalla siepe da un viottolo erboso e fiorito. Scontento e perplesso, Brunello accese di nuovo la luce della biblioteca e si sedette alla scrivania. Domani mattina far� un sopralluogo in giardino! � 6.1. Poggio del Diavolo, luned� 8 ottobre, mattina. � Brunello aveva trascorso l'intero week end dedicando la maggior parte del tempo all'indagine, mentre il resto lo aveva piacevolmente trascorso con Gabriele e la sua compagna Flavia, che si era rivelata una giovane professionista preparata e ambiziosa, ma anche una donna di piacevole compagnia e di vivace intelligenza. E quando avevano saputo dell'arrivo del dottor Augusto Coltelli, inseparabile amico e compagno di indagini del professor Dotti, entrambi avevano subito insistito che il magistrato alloggiasse nella villa, in una camera che si trovava giusto accanto a quella del criminologo. Gabriele aveva poi appreso da Brunello i piccoli progressi da lui fatti e, soprattutto, quelli che si aspettava di fare grazie alle ricerche affidate a Emme e con l'aiuto dell'inseparabile Augusto. Non rifer�, invece, della sconosciuta presenza notturna nel capanno, n� degli strani movimenti nella casa per spiare le sue mosse. Dal sopralluogo in giardino non aveva ricavato alcun elemento utile, se non quello di trovare il punto del muro di cinta da cui molto probabilmente lo sconosciuto era salito e sceso dal giardino nella stradina sterrata sottostante, dove verosimilmente doveva avere lasciato la propria auto. Sul motivo di quella incursione notturna era buio fitto. Nelle giornate di venerd� e sabato Brunello si era recato nuovamente a Colle Averno per allargare le sue conoscenze della gente del posto. Era riuscito finalmente a conoscere di persona il signor Amilcare quando si era fermato a pranzo nella sua trattoria e lo aveva trovato una gradevole persona, un uomo pieno di buon senso ed estremamente gentile. Quel giorno c'era anche Gigino a dare una mano a Adelina, cos� aveva potuto farsi un'idea anche di quel personaggio. Poi aveva fatto visita al bazar del Marri e aveva potuto constatare che l'uomo corrispondeva fedelmente alla descrizione fisica e caratteriale che gli aveva fatto Grimilde. Brunello aveva presto finito per lasciarsi travolgere dalla parlantina del signor Cosimo e alla fine aveva dovuto declinare le proprie generalit� mentre si presentava a lui che gli tendeva la mano per suggellare la loro conoscenza. Anche la moglie Solidea, che era l� in negozio ad aiutare il marito a sistemare della merce, gli aveva dato l'impressione di essere quella donna spigliata e senza troppi pregiudizi che gli era stata dipinta. La visita al bazar con la scusa di acquistare delle pile gli aveva casualmente permesso di conoscere anche un robusto e simpatico giovanotto del posto, un certo Janos Carnisi che era l� per prendere accordi con Cosimo per partecipare insieme a un mercatino in programma ad Arezzo per il ponte di Halloween e Ognissanti. Si trattava di un tipo simpatico e molto spigliato, chiacchierone ed estroverso, che non ci aveva messo molto a occupare la scena con la sua parlantina vivace e la sua mimica divertente. Insomma, Brunello era soddisfatto di ci� che era riuscito a ottenere nel week end e ora che stava per arrivare Augusto avrebbe fatto con lui il punto della situazione e poi avrebbero affrontato e risolto insieme l'enigma e tutto quanto vi si nascondesse dietro. Qualunque cosa fosse. Ne era certo. Poco dopo le 10 salt� in macchina e si diresse alla stazione ferroviaria di Arezzo per ricevere a braccia aperte l'amico Augusto in arrivo con un treno da Firenze. � 6.2. Colle Averno, luned� 8 ottobre, pomeriggio. � Finalmente erano di nuovo insieme, come ai bei vecchi tempi. Erano entrambi eccitati per il fatto di trovarsi di nuovo in mezzo a un'indagine, anche se stavolta non c'erano di mezzo omicidi e serial killer psicopatici. Per� la semplice idea di indagare insieme, di affrontare un enigma, di scoprire i risvolti di una vicenda avvolta nel mistero li eccitava come bambini di fronte a un giocattolo nuovo. Gabriele e Flavia erano ad Arezzo e avrebbero conosciuto Augusto al loro rientro quella sera. I due amici avevano avuto a pranzo tutto il tempo per parlare delle loro faccende senza distrazioni di sorta e Brunello aveva potuto fornirgli ampie spiegazioni sul motivo che lo aveva condotto l�, su quanto aveva scoperto fino a quel momento e su ci� che ora erano stati chiamati a scoprire insieme. E aveva dipinto all'amico anche un quadro dettagliato e molto colorito della realt� paesana, descrivendogli bene i luoghi e, soprattutto, le personalit� dei soggetti che aveva avuto modo di conoscere direttamente e non. Poi Brunello lo aveva fatto salire in auto e si era diretto verso il paese per farglielo vedere e per completare, se possibile, il tour di conoscenze degli abitanti pi� interessanti che lui aveva iniziato giorni prima. Gli mancavano ancora da incontrare, ad esempio, il maestro di musica Giorgetti, sua figlia Cristina e l'artigiano-artista Al� Bab�. Ma avrebbe conosciuto volentieri quei due tipi che si erano trasferiti in provincia di Perugia � Pia e Sandrino, zia e nipote � ma che ancora venivano sovente nelle propriet� che conservavano a Colle Averno. Perch�, come spieg� all'amico, non poteva escludere che le due profanazioni di tombe potessero essere conseguenza di eventi accaduti diversi anni prima e nei quali fossero coinvolti uno o pi� personaggi del luogo. Anzi, Brunello riteneva piuttosto probabile una tale eventualit�. Quando ebbero parcheggiato e furono arrivati sulla piazzetta, Augusto lanci� uno sguardo tutto intorno e disse: �Abbiamo una miriade di piccoli paesi in Italia, ma questo � senz'altro uno dei pi� insignificanti che ho visto�. �Anche a me non piace� conferm� Brunello. �Ma ora seguimi. Vorrei andare in un laboratorio qui vicino sperando di riuscire finalmente a conoscere una persona�. �Prima dammi qualche minuto. Devo fare quella telefonata riguardo al posto che mi hanno offerto. Far� la mia controproposta, poi vedremo se la accetteranno�. Augusto si allontan� di qualche passo e parl� al cellulare per un po'. Poi chiuse la comunicazione e raggiunse l'amico dicendo allegramente: �Il dado � tratto!� Quindi si incamminarono a passo lento quando la voce di una donna cattur� l'attenzione di Brunello: �Forza, Sandrino, sbrigati acciderba a te!� Il criminologo si ferm� di colpo e si gir�. La voce veniva da un furgone bianco parcheggiato a una decina di metri e la proprietaria era un'anziana signora dai capelli grigi che stava seduta sul sedile accanto a quello del guidatore, che era vuoto. Teneva il braccio destro fuori del finestrino e con la mano stava invitando a raggiungerla un uomo che, dall'altra parte della piazza, stava avanzando lentamente con due pesanti valige. Brunello fece cenno all'amico di seguirlo e si avvicin� al furgone. Poi si chin� leggermente abbassando la testa all'altezza di quella della donna e disse: �Le chiedo scusa se la importuno signora, ma ho sentito il suo richiamo e mi sono detto che lei potrebbe essere la persona di cui mi ha parlato la signora Grimilde�. �Quella vecchia intrugliona di Grimilde le ha parlato di me? Allora deve averle detto peste e corna!� �Tutt'altro, mi creda. Almeno se lei � la signora Pia�. �Pia Dell'Alpe per servirla, bel giovanotto. E lei chi sarebbe? E perch� parla di me con quella fattucchiera pasticciona?� �Sono Brunello Dotti e questo� aggiunse indicando il magistrato, �� il mio amico Augusto Coltelli. Siamo ospiti del dottor Badressi, a Poggio del Diavolo, per condurre una piccola indagine. E parlando con la signora Grimilde mi aveva incuriosito il fatto che lei si era trasferita a Elce. Ma, pi� che per motivi di lavoro, sembra che se ne sia andata perch� non ama questo posto. Volevo chiederle, se posso permettermi, se questa spiegazione corrisponde al vero�. �Grimilde mi conosce bene, ma chiacchiera troppo per i miei gusti�. La donna era diventata pi� scontrosa adesso e sembrava quasi a disagio a parlare di quell'argomento. All'improvviso riprese: �Non ho mai nascosto che questo paese non mi piace pi� da tanti anni. E appena ho potuto me ne sono andata ben volentieri. E voi, bischeri, che ci siete venuti a fare? Magari abitate in un bel posto e siete venuti di vostra volont� in questo buco infernale? Siete fuori di testa, ve lo dico io. Tornatevene a casa vostra, date retta�. Appena la donna ebbe terminato la sua sparata, Brunello spieg�: �Cerchiamo solo di scoprire chi ha violato la tomba di Amoretti, l� a Poggio del Diavolo�. La donna parve rabbrividire. �Il male� disse. �E' stato il male�. �Appunto� attacc� Brunello. �Noi siamo qua�� �No! No! Lei non capisce! Qui c'� il male vero. Quello con la emme maiuscola. Date retta, lasciate perdere!� �Perch� dice cos�? Lei sa qualcosa in proposito per caso?� �Io non so un bel niente! E non voglio sapere! So solo che c'� il Male qui. Lo sento! Lo sento forte e questo mi basta! E poi sono affari miei, voi fate quel che vi pare. Io vendo tutto e non ci voglio neanche pi� tornare�. �Mi perdoni, signora� prosegu� Brunello con il tono pi� suadente che pot�, �comprendo la sua angoscia... ma potrebbe essere un po' pi� precisa? Dirmi cosa le procura questa sensazione? Potrebbe aiutarmi a capire dove si annida questo male e a stanarlo�� �Ma chi vi credete di essere voi due? Venite qui, belli belli, due figurini stranieri, e pretendete di conoscere il male e di estirparlo! Non � mica un ciuffo d'erba! E' nascosto qui da molto tempo e io certe notti lo sentivo scivolarmi addosso all'improvviso, gelarmi le ossa e farmi tremare dal freddo. Nessuno lo ha mai visto in faccia, nessuno sa da dove viene e dove si nasconde, ma io so che c'�! Quando arriva lo sento fin troppo bene e questo mi basta. Ma non posso aiutarvi. Anzi s�! E lo faccio con un consiglio: andatevene via da qui! Tornate alle vostre case e dimenticatevi di questo regno del Male!� Intanto l'uomo con le valigie era giunto a pochi metri da loro e disse: �Eccomi zia. Vedo che ha trovato da chiacchierare come al solito. Metto la roba dietro e ce ne andiamo�. �Sono loro che hanno voglia di chiacchierare, Sandrino. Io ho solo voglia di andarmene da questo buco�. �Buongiorno signori� disse l'uomo con un sorriso dopo aver posato a terra le valigie. �Vogliate scusare mia zia, ma lei non ama questo posto e se � costretta a venirci, come oggi, non vede l'ora di andarsene�. �La capisco� ammise Brunello. �Anche a me questo posto mette inquietudine�. �Lo vede?� se ne usc� la donna. �Anche lei che � appena arrivato sente che c'� qualcosa di malvagio in questo maledetto paese. Datemi retta: andatevene alla svelta. Forza Sandrino, torniamo a Elce�. Mentre la zia diceva queste parole, Sandrino salt� al posto di guida e prima di partire salut� i due forestieri dicendo: �Comunque fareste bene a darle retta. Lei in queste cose non sbaglia. Non so come, ma le percepisce. E' una sensitiva! Arrivederci signori�. La donna, dal finestrino, salut� a sua volta: �Arrivedervi, signori miei. Ma da un'altra parte, per�. I due amici salutarono a loro volta, poi si incamminarono verso il laboratorio di Al� Bab� commentando le parole della donna. �Forse � un po' svitata� disse Augusto. �Beh, magari esagera� comment� Brunello. �Ma questo paese mette a disagio anche me. Non mi piace. Lo so che sembra una cosa cretina a dirsi, ma � come se emettesse un fluido negativo�. �Sar� che oggi � una bella giornata e che sono di buonumore, ma ancora non mi sono accorto di fluidi o altre cose del genere�. In pochissimi minuti raggiunsero il laboratorio e videro che sulla porta c'erano due uomini che stavano parlando e ridendo. Quando li raggiunsero e si fermarono vicino all'ingresso, i due si voltarono a guardarli e uno di loro chiese con un sorriso: �Buonasera, cercavate qualcuno?� �Eravamo qui per dare un'occhiata, se � possibile� rispose Brunello, �ai lavori del signor Donnoli. Ce ne hanno parlato molto bene e�� �Prego. Sono io Donnoli. Vasco Donnoli, per servirvi� se ne usc� quello pi� giovane. �Certo che � possibile dare un'occhiata. Il poco che ho qui � a vostra disposizione. E di quello che non c'� pi� ho le foto. Accomodatevi pure� aggiunse facendo un gesto di invito con una mano e mettendo l'altra sulla spalla dell'amico per congedarsi da lui: �Ci sentiamo dopo, Lidio. Scusami�. A sentire quel nome, Brunello squadr� l'uomo per imprimersene bene in mente la figura, perch� doveva essere lo sfidante di Pia e gli sarebbe piaciuto molto incontrarlo di nuovo e fare due chiacchiere anche con lui. �Faccio un salto da Amilcare� disse quello prima di girarsi e allontanarsi. �Ci vediamo�. Vasco era un cinquantenne piccoletto, un tempo con i capelli molto scuri e ora un po' ingrigiti. Aveva un fisico asciutto e una buona muscolatura e sembrava un tipo ciarliero e spiritoso, contrariamente a quanto gli aveva detto Grimilde. �Qui mi chiamano tutti Al� Bab� esord� con un sorriso. �Voi siete di passaggio? Da dove venite?� Augusto non sapeva come voleva rispondere l'amico e lasci� parlare lui, aspettando di capire quale tattica adottasse nell'approccio con i paesani. �Io vengo da Montalcino� rispose Brunello. �Il mio amico da Firenze�. �Allora il professor Dotti � lei� disse a sorpresa Vasco guardando il criminologo dritto negli occhi con uno sguardo di ammirazione e porgendogli la mano che l'altro strinse. Brunello annu� sorridendo, lieto di avere scelto la linea della sincerit�, visto che in quel posto tutti sembravano sapere ormai tutto di lui. �E questo�� aggiunse Vasco, �non mi dica che questo � il suo amico magistrato�� �Invece glielo dico. Questo � proprio il dottor Augusto Coltelli� lo present� Brunello mentre anche loro due si stringevano la mano. �E' un grande onore avervi nella mia bottega. I due pi� famosi investigatori d'Italia nel mio laboratorio! Quasi non ci credo. Ma a questo punto non credo che siate qui per ammirare i miei modesti lavori, dico bene? Avrete ben altre cose per la testa�. �Invece siamo qui proprio per le sue opere, signor Donnoli. In paese siamo venuti per fare un piccolo favore al mio amico dottor Gradassi di Poggio del Diavolo e con l'occasione abbiamo voluto fare un salto qui da lei per ammirare le opere di cui tutti parlano cos� bene. Sa, a Montalcino ho un giardino molto grande e tanti altri spazi verdi che non mi dispiacerebbe adornare con qualche oggetto gradevole� che so� una fontanella� qualche bel sedile� una scultura... non saprei. Accetto suggerimenti�. �Lei mi confonde, professor Dotti. Io sono solo un modesto artigiano, anche se vengo considerato piuttosto bravo nel mio lavoro. Non pretendo di produrre oggetti artistici, ma mi ci impegno al massimo. Venga, le mostro la cosa a cui sto lavorando in questo momento: un busto di guerriero�. Vasco li condusse in una stanza adiacente e videro al centro di essa il busto marmoreo, dalla vita in su, di un giovane a petto nudo con un braccio alzato che impugnava un gladio. La scultura era assai ben fatta e i lineamenti del volto emanavano un indiscutibile fascino. Brunello pens� che quel Vasco era davvero bravo. �Vi piace?� chiese guardandoli speranzoso. �Molto� rispose Augusto per entrambi. �Lei � davvero in gamba�. �Questa � gi� venduta, naturalmente, ma se questo genere vi piace non ci sono problemi perch� ne far� sicuramente altre. Mi cimento anche in corpi femminili, ma molto di rado. Sono pi� difficili da realizzare secondo me. Comunque ecco qua altre cose che devo ancora ultimare, ma ho fatto anche sedili e panchine, vasi e fioriere, colonne e ornamenti di vario genere. Sapete, molte richieste per giardini vanno in quest'ultima direzione�. Dopo avere guidato i visitatori in un breve giro nel laboratorio per mostrare loro gli attrezzi e le tecniche di lavorazione, Donnoli prese da uno scaffale un grosso album lucido e lo porse a Brunello invitandolo a guardarne il contenuto, dove avrebbe trovato illustrati i principali lavori che aveva realizzato nel corso degli ultimi anni. Cos� i due amici, sfogliando l'album, ebbero modo di ammirare una lunga serie di sculture da giardino consistenti in enormi vasi, fioriere, panchine di varie forme, colonne con capitelli di diverso stile � dorico, ionico, corinzio � sedute rotonde, piccoli tavoli, lampioni e fontane di varia grandezza. Tra le tante creazioni che vi erano illustrate, Brunello trov� anche un Busto di poeta e un Busto di amazzone. Il criminologo si sofferm� a guardare con interesse alcune delle foto e not� come l'autore fosse stato accurato nei dettagli anatomici delle sculture: segno di una professionalit� che, se da sola non bastava a farlo definire un artista, sicuramente consentiva di definirlo un eccellente artigiano. �Davvero una produzione notevole, signor Vasco� concluse Brunello richiudendo l'album e porgendolo al suo proprietario. �Stavo pensando, visto che lei produce anche sculture maschili, che nel mio giardino potrei senz'altro installare un Bacco o un dio Pan che lei sarebbe certo in grado di realizzare�. �Ne possiamo parlare, professore. Certo ci vorr� del tempo, ma lo far� molto volentieri�. In quel momento qualcuno entr� di fretta nella stanza dicendo: �Vasco, accidenti ci sono�� Poi, vedendo che con lui c'erano due visitatori, si blocc� e disse: �Scusate signori. Credevo che Vasco fosse solo�. Il padrone di casa intervenne subito: �Salve Tom. Signori, questo � Eusepio, detto Tom, un amico che mi d� una mano in laboratorio�. Poi, rivolto a lui: �Aspettami pure di l� Tom, ti raggiunger� appena avr� finito con i signori�. �Io questo signore l'ho gi� visto� fece Brunello mentre l'ultimo arrivato, dopo avere salutato, usciva dalla stanza. �Nel negozietto di alimentari�� �Di Richetta� lo anticip� Donnoli. �Tom lavora principalmente per lei, infatti. E vive in una casetta che lei le ha affittato per due soldi�. �E' quello che avevo sentito� ammise Brunello. �Il paese � talmente piccolo che voi vi conoscete tutti e chi viene da fuori finisce per incontrare sempre le stesse persone� comment� scherzando. Poi stettero a parlare ancora per diversi minuti del lavoro e della produzione del Donnoli, chiedendogli particolari tecnici sulle sue sculture e facendosi lasciare un recapito telefonico per contattarlo non appena Brunello avesse deciso quali sculture mettere nel giardino. Poi lo ringraziarono calorosamente e uscirono di nuovo in strada mentre l'altro raggiungeva l'amico Tom. Poi Brunello si diresse subito verso la trattoria di Amilcare, con l'idea di fare un piccolo spuntino come merenda bevendoci sopra un buon bicchiere di vino, che era per� solo un pretesto per cercare di incrociare quel Lidio intravisto prima, riuscendo cos� a studiare anche quel soggetto un po' pi� da vicino e inquadrarlo meglio nel piccolo affresco paesano che andava realizzando. Ebbero fortuna. Un quarto d'ora pi� tardi erano seduti a uno dei tavoli del locale, sul quale troneggiava una scodella di acciughe sotto pesto accanto a un cestino di pane e a una bottiglia di rosso novello. E due tavoli pi� l� c'era proprio Lidio con due avventori che discutevano della vicina vendemmia, anch'essi davanti a una bottiglia di vino. Il loro uomo aveva una voce tonante e nella sala si sentiva benissimo ogni parola che diceva. Cos� Brunello e Augusto, mentre si deliziavano il palato con quella gustosissima merenda, poterono farsi un'idea molto precisa su quale tipo di persona fosse Lidio, constatandone la sagace ironia, lo spirito polemico, l'arguzia, l'eloquenza e anche la cultura che non mancava di sfoggiare nelle sue battute. Senza darlo a vedere, i due amici sorrisero spesso di quelle battute fulminanti e ascoltarlo fu un autentico spasso e un'esperienza perfino istruttiva. �Una delle merende pi� piacevoli e gustose che ricordi� disse Augusto. Poco dopo, quando i due avventori che erano con Lidio si alzarono per andarsene, Brunello lo fece invitare al loro tavolo dalla bella Adelina e, fatte le presentazioni, fecero portare un'altra bottiglia di vino. Quando tutti e tre se ne furono versato un po' nel proprio bicchiere, il criminologo confess�: �Ero curioso di conoscerla, signor Lidio, perch� mi ha parlato molto bene di lei la signora Grimilde�� �La fattucchiera pettegola� comment� l'uomo in tono allegro. Brunello annu� sorridendo e continu�: �E mi ha raccontato dei suoi epici duelli verbali con la signora Pia. La cosa mi ha divertito e incuriosito, come capir�, e avendo poco fa avuto l'occasione di conoscere la signora l� in piazza�� �Pia era in paese?� chiese con aria sbalordita il signor Lidio. �L'abbiamo conosciuta non pi� di un'ora e mezza fa. Era in un furgone in procinto di partire per Elce insieme a suo nipote�. �Brutta megera!� esclam� l'uomo senza per� alcun astio nella voce. �Poteva avvertirmi che sarebbe passata di qua. E' un mucchio di tempo che non la vedo�. �Le mancano i vostri proverbiali battibecchi?� �S�, � vero. Ma l'avrei salutata volentieri, quella vecchia ciabatta insolente. Aveva giurato che non avrebbe pi� messo piede a Colle Averno e non mi aspettavo questo blitz da parte sua�. �Sar� venuta a prendere qualcosa che le serviva. Abbiamo visto che il nipote ha caricato sul loro furgone due grosse valigie�. �Deve essere stato qualcosa di molto, molto importante, visto quanto detesta questo posto�. �Gi�, lo ha detto anche a noi. Ma secondo lei da dove viene tutta questa avversione per Colle Averno?� �Semplice. Ha paura. Anzi no, terrore. Ha terrore di questo paese. Dice che c'� il Male con la maiuscola. Che lei lo sentiva chiaramente durante certe notti. Io le dicevo sempre che era fuori di testa, che era una sua fisima. Ma lei insisteva. Non c'era niente che potesse convincerla del contrario�. �Si � mai chiesto� chiese Augusto �se per caso la signora Pia non avesse qualche� dote straordinaria? Se possedesse delle qualit� da sensitiva?� �Macch� sensitiva. Quella � mezza matta, altroch�! Lo so io cos'ha quella vecchia carampana. Le sue paure nascono tutte da l�: la menopausa!� I due amici si guardarono e sorrisero. �La sua testa� prosegu� Lidio �ha cominciato a inventarsi paure che la prendevano all'improvviso, anche a distanza di mesi. Sembrava terrorizzata da qualcosa che fosse vicino a lei. Ma qui in paese non c'era niente e non succedeva niente, era tutto tranquillo. Alla fine poi ho capito: era la menopausa! Ogni volta che un brutto fatto di cronaca colpiva la sua fantasia le prendeva questo terrore. Eh s�, ve lo dico io, � tutta una faccenda di testa dovuta alla menopausa, altro che sensitiva�. � 6.3. Poggio del Diavolo, luned� 8 ottobre, dopo cena. � Gabriele e la sua fidanzata Flavia si erano dimostrati felicissimi di avere conosciuto e di avere come ospite anche il famoso magistrato che faceva coppia con il professor Dotti. I quattro avevano parlato molto piacevolmente a tavola e Augusto aveva amabilmente risposto a un sacco di domande che la curiosit� dei due verso la sua persona e il suo rapporto con il criminologo aveva loro suggerito. Poi, dopo la lunga chiacchierata, i due amici si congedarono dai loro ospiti per ritirarsi in biblioteca dove intendevano dedicare le ultime energie della giornata al tentativo di dare una soluzione all'enigma dell'Hades Penta Diamond. Approfittando del fornitissimo bar dell'amico Gabriele, Brunello si era servito una dose di rum scuro invecchiato 30 anni e se lo era portato in biblioteca insieme ad alcuni quadretti di cioccolato fondente extra, mentre Augusto aveva optato per una grappa barricata di Cabernet e Pinot Nero. Quando ebbero davanti agli occhi i fogli con i precedenti calcoli e prove di Brunello, Augusto disse: �E' molto probabile, per non dire sicuro, che questi numeri nascondano delle coordinate geografiche. Non saprei che altro ricavare da queste cinque terzine. In quanti modi le hai disposte finora?� �In ogni modo che mi � venuto in mente. Le ho lasciate cos� come sono, le ho messe in ordine alfabetico secondo le lettere che hanno di fianco, poi in ordine crescente e decrescente e infine, e mi pareva potesse essere la soluzione giusta, seguendo l'ordine in cui mettere i nomi suggerito dal numero sottostante� concluse Brunello indicando quel 4 6 5 9 8. �Supponendo che le cifre di quel numero si riferiscano alla lunghezza dei nomi dei cinque amici: quattro Dino, sei Enrico e via di seguito�. �Anch'io credo che la soluzione giusta sia questa, altrimenti quel numero non sembra avere alcun senso, mentre invece sembra messo l� apposta per indicare la sequenza esatta�. �Bravo. Ragioniamo alla stessa maniera, ormai. Anch'io ho detto la stessa cosa, ma alla prova dei fatti le coordinate che saltano fuori indicano un luogo deserto della Turchia, non lontano dalla Siria�. �Allora c'� un errore di sicuro. Non credo che quei cinque signori abbiano nascosto qualcosa nella sabbia di un deserto turco. Ti dispiace se ci riprovo?� �No di certo. Sei qui in veste ufficiale di co-investigatore, quindi lavora e guadagnati la tua fetta di gloria�. �Con te, caro Bidd� comment� scherzando Augusto mentre ricopiava su un foglio bianco le terzine dell'enigma, �non si raccoglie che gloria o pallottole. Stavolta non sento odore della prima, ma almeno speriamo che non arrivino le seconde�. Mentre Augusto ordinava le terzine, Brunello apr� Google Maps sul suo portatile e quando gli apparve davanti la mappa fisica dell'Italia si tenne pronto a inserire le coordinate che sarebbero saltate fuori. Quando guard� cosa l'amico aveva scritto, vide una colonna di numeri e rimase sorpreso: 414 335 217 310 459 � �Mi aspettavo che le scrivessi di seguito in orizzontale, non�� Poi si dette una pacca sulla fronte. �Ma certo! Che stupido sono!� Augusto rimase sorpreso. �Che ti succede? Tu non le avevi scritte in colonna?� �Certo che no! Altrimenti non mi sarei dato dello stupido. Le ho scritte di seguito una dietro all'altra, senza riflettere, automaticamente. Se Amoretti le aveva messe in colonna doveva esserci un motivo. Ma io non l'ho capito!� �Non ci hai pensato, Bidd�. Immagino che volassi alto, che cercassi soluzioni pi� astruse come fai di solito. D'altronde sei tu il superesperto di enigmi di ogni tipo. E poi un momento di distrazione, di mancata concentrazione, capita a tutti. Sono cose normali, anche per i genietti come te. Meno male che poi c'� l'uomo comune come me�� lo prese in giro l'amico. �Hai proprio ragione, meno male che sei venuto tu a ricondurmi alla ragione. Grazie Piemme. Forza, ora scrivi in orizzontale i due numeri di sette e otto cifre che vengono fuori da codesto ordine in verticale e dettameli�. Augusto esegu� e ne venne fuori i numeri 4 3 2 3 4 1 3 e 1 1 5 4 5 7 0 9. Allora con frenesia Brunello digit� sull'apposita finestra in alto a sinistra di Google Maps le coordinate 43�23'41.3� N e 11�54'57.09� E. Poi schiacci� il tasto Enter. In un attimo l'Italia si ingigant� diventando una macchia verde sfocata e allo stesso tempo l'immagine si spost�, poi si ferm� focalizzandosi su una vasta area tutta verde. Era una zona completamente boscosa, attraversata da un paio di strade sterrate che avanzavano a zig zag e costellata da due o tre costruzioni. �Bingo!� quasi url� Brunello. �Niente deserto, stavolta. Questo � un bosco bello fitto, queste sono strade e queste sono case. Si vede perfino una piscina!� Augusto si piazz� alle spalle dell'amico per vedere di cosa si trattasse. Quella macchia di verde avrebbe potuto essere ovunque, in qualunque angolo del mondo civile. Cos� Brunello restrinse rapidamente l'immagine per poterla identificare e i confini del bosco si allargarono lasciando apparire strade, paesi e aree coltivate. E quando in alto a sinistra sulle schermo apparve una citt� su cui era scritto Arezzo i due amici si guardarono stupiti. Rimasero per qualche istante senza parole. Quel fatto poteva significare una cosa sola: che avevano risolto l'enigma! �Diavolo di un Piemme! Sei arrivato da poche ore e hai gi� trovato la soluzione! Guarda qua! Questi sono proprio i boschi a est del paese. Saranno a poco pi� di un chilometro in linea d'aria da qui!� �Il punto indicato dalle coordinate� comment� Augusto mettendo l'immagine in 3D e ruotandola di 90 gradi �� proprio in mezzo a questo fitto bosco che sta sulla cima di una collina�. �Un ottimo posto per nasconderci qualcosa� disse Brunello soddisfatto del loro risultato. �Cos� ottimo da doversi servire di coordinate geografiche per ritrovarlo�. �Gi�. I cinque amici� o nemici, chiss� devono avere nascosto qualcosa in quel posto, poi Amoretti deve aver preso le coordinate per essere certo di poterlo ritrovare pur nella fitta vegetazione�� �Sicuro. Ma il gioiello da dividere in cinque parti� chiese Augusto �a cosa gli � servito secondo te? E perch� ne avrebbe mandato una parte a ciascuno degli altri quattro?� �Questo comportamento mi fa pensare che gli altri non conoscessero il posto esatto dove hanno nascosto chiss� cosa e che Amoretti, il solo ad avere preso le coordinate, abbia scritto tre di quei numeri dietro ciascun frammento del gioiello e li abbia spediti agli altri, in modo che ciascuno di loro possedesse solo una parte delle coordinate�. �Come una mappa del tesoro divisa in cinque parti� comment� Augusto, �in modo che nessuno lo possa trovare senza l'intervento anche degli altri�. �Esatto. Cinque chiavi del tesoro che funzionano solo se sono tutte insieme e che si trovano in mano a cinque persone diverse�. �Ma Amoretti era l'eccezione, per�. Era l'unico, infatti, a possedere tutte le chiavi, quindi per accedere al tesoro non avrebbe avuto bisogno di nessuno. Allora perch� si � inventato tutta questa manovra sofisticata e costosa?� �Domanda sacrosanta, Piemme. Ci stavo pensando anche nei giorni scorsi. Ecco, forse non si tratta di un tesoro da disseppellire, ma di qualcosa che invece deve rimanere ben nascosta dov'�. Qualcosa che nessuno dei cinque vorrebbe veder saltare fuori e quindi, sottolineo di nuovo forse, Amoretti con il gioiello voleva ricordare agli altri che lui sapeva dov'era il nascondiglio mentre loro avrebbero potuto trovarlo solo avendo i numeri di tutti e cinque. Forse era un modo per tenerli sotto pressione� come a dire� attenti, ricordatevi che io posso far saltar fuori il nostro segreto quando voglio, voi invece senza di me non potete fare niente� insomma voleva tenerli al guinzaglio�. �Mi chiedo in cosa consista questo segreto. Cosa ci sia nascosto in quel bosco� domand� perplesso Augusto. �Amico mio, non ci resta che andare a vedere. E direi di farlo domani mattina di buon'ora�. �Sono d'accordo. Ma ci servono un mezzo di trasporto adeguato e magari anche qualcuno del posto che ci faccia da guida, non credi?� �Ovvio. Quindi andiamo subito ad avvertire Gabriele della nostra scoperta e chiediamogli se, come credo, pu� fornirci l'una e l'altra cosa�. Mentre stavano alzandosi per andare in salotto da Gabriele il cellulare di Brunello suon�. La chiamata veniva da Emme. �Ciao. Se chiami a quest'ora� disse il criminologo mettendo il cellulare in viva voce �significa che hai qualcosa di importante da dirmi�. �Buonasera professore. In effetti ho una notizia piuttosto importante. Come sospettavo e come le avevo accennato, l'incidente mortale a quel Gradassi di Montepulciano � stato provocato. I carabinieri che indagano ne sembrano convinti e in Procura sono riuscito a sapere che l'indagine � per omicidio e contro ignoti. Infatti al momento, pur avendo le prove materiali che l'auto del Gradassi � stata speronata e spedita fuori strada, non hanno ancora un sospettato. E dubito che lo avranno presto�. �Bravissimo. Allora, visto che tre dei cinque uomini coinvolti in questa faccenda sono morti � Amoretti di infarto, Caleffi per shock anafilattico e Gradassi per procurato incidente stradale � mi chiedo se per caso anche le prime due morti non siano state procurate. Poi ovviamente mi domando: chi ha mandato fuori strada Gradassi?� �Quelli ancora vivi chi sono?� chiese Augusto per farsi un quadro della situazione. �Montanari e Guerra� rispose Brunello mentre Emme seguiva la conversazione grazie al viva voce. �Cio� l'ingegnere di Foligno e il proprietario di alberghi di Arezzo�. �Che sono i primi sospettati, naturalmente� comment� Augusto. �Naturalmente� convenne Brunello. �Perci� la prima domanda �: perch� uno di loro dovrebbe fare fuori gli altri?� �Eliminando gli altri quattro, il quinto uomo sarebbe stato al sicuro e il segreto sarebbe rimasto nascosto� ipotizz� Augusto. La voce di Emme usc� dal cellulare appoggiato sulla scrivania: �Oppure si � scatenata una guerra di tutti contro tutti ed � cominciata con la morte di Amoretti, che sia stata naturale o per mano di qualcuno�. �Ipotesi buone entrambe� convenne Brunello �ma in tutti e due i casi la caccia ai cinque diamanti deve far parte dell'obiettivo dell'assassino perch� sarebbe troppo rischioso lasciarli in giro. E infatti ecco le due profanazioni di tombe per recuperarli�. �E se la tomba di Gradassi non l'ha ancora subita� aggiunse Emme �ci dobbiamo aspettare che avvenga presto. Oppure potrebbe significare che non ce n'� bisogno perch� l'assassino ha gi� recuperato il diamante�. �Concordo in pieno� disse Brunello. �Magari Gradassi lo portava sempre con s�. �Comunque sia� intervenne Augusto, �i due soggetti ancora vivi, a meno che non si siano messi d'accordo, non posseggono tutti i numeri delle coordinate, quindi non possono arrivare al luogo in cui � conservato il loro segreto�. �C'� una cosa che non capisco� incalz� Emme. �Ma questo segreto come fa a essere tale per queste persone se tutte loro sono coinvolte? Se lo hanno nascosto loro dovrebbero anche sapere�� �A meno che� lo interruppe il criminologo �a nasconderlo non sia stato il solo Amoretti, che poi si � segnato le coordinate per poterlo ritrovare. E ha fatto bene, perch� visto il luogo in cui si trova� scusami Emme, ma non ho ancora fatto in tempo a informarti che Augusto ha appena scoperto il nascondiglio� credo che sarebbe stato arduo ritrovarlo�. �Se la metti cos� ammise Augusto, �allora la faccenda quadra. Amoretti nasconde e memorizza il luogo, poi realizza il gioiello e con quello avverte gli altri che lui sa e che loro non possono far nulla senza di lui. Infine loro, o uno di loro, inizia a uccidere i complici per impossessarsi dei diamanti e arrivare cos� al luogo segreto�. �Giusto, Piemme. Ma ora lasciamo perdere per un momento la teoria e passiamo alla pratica. Dobbiamo organizzarci per andare domani su quella collina coperta da un fitto bosco. Ci servir� un mezzo appropriato, un accompagnatore che conosca bene la zona e degli attrezzi da scavo, suppongo. Inoltre dobbiamo avvertire subito Gabriele. Sar� felice di sapere che abbiamo ottenuto un primo importante risultato e potr� aiutarci a organizzare la nostra piccola spedizione nei boschi�. La voce di Emme si fece risentire: �Professore, non le ho ancora detto che circa un'ora fa le ho inviato una mail con tutto ci� che ho trovato sul web su grossi crimini insoluti avvenuti nell'Italia centrale dall'Ottanta fino a pochi anni fa e che potrebbero avere a che fare con la sua indagine�. �Nostra, Emme. E' la nostra indagine. Perch� ci sei dentro anche tu, ormai. Grazie, giovane Poirot. Ah, un'altra cosa: indaga su Montanari e Guerra e cerca di scoprire se hanno un alibi per i giorni in cui sono morti gli altri tre soci. Usa la tua consueta rapidit� e chiamami appena avrai una risposta. Grazie�. Chiusa la telefonata con Emme, i due amici si spostarono nel salotto, dove sapevano che avrebbero trovato Gabriele e Flavia, portandosi dietro i loro drink che non avevano ancora terminato. I due fidanzati abbandonarono le loro occupazioni � lui con il televisore, lei con il tablet � per prestare loro la massima attenzione, visto che Brunello era entrato dicendo che aveva un annuncio importante da fare. E quando la coppia fu informata della scoperta, Gabriele balz� in piedi esultante e volle fare subito un brindisi a quattro. �Quindi mio zio avrebbe nascosto qualcosa di prezioso nei boschi alle nostre spalle? Incredibile. Domani io e Flavia non potremo accompagnarvi, ma certo non avete bisogno del nostro aiuto per questa caccia al tesoro. Ma che diavolo pu� essere, mi chiedo. E soprattutto perch� tutto questo mistero e queste precauzioni?� Brunello non disse che ci� che era nascosto in quel bosco non doveva essere necessariamente qualcosa di prezioso, ma poteva invece essere qualcosa anche di molto brutto e senza alcun valore intrinseco. Si limit� a chiedere dove avrebbero potuto reperire rapidamente tutto l'occorrente per la spedizione dell'indomani e nel giro di dieci minuti l'efficiente Gabriele aveva risolto il problema: aveva telefonato a Ugo chiedendogli per cortesia che l'indomani si mettesse a disposizione dei suoi ospiti, insieme al proprio pick-up, e che vi caricasse tutti gli attrezzi occorrenti per affrontare una gita nei boschi e uno scavo. Ugo aveva preso nota della richiesta senza obiettare, ma con pronta disponibilit�, e aveva solo chiesto l'ora di partenza e la destinazione. �Qua vicino� aveva risposto Gabriele. �Dovrebbe essere proprio il bosco sul Monte di Panda, se ho capito bene. Dovresti tenerti pronto a partire� diciamo alle nove� aveva concluso guardando il segnale che gli aveva fatto Brunello mostrandogli nove dita delle mani. � 7.1. Poggio del Diavolo, marted� 9 ottobre, mattina. � Prima di partire, Brunello aveva letto di buon'ora la mail di Emme e si era concentrato sui crimini insoluti fino al Novantacinque, ovvero l'anno in cui anche l'ultimo del quintetto di Amoretti era uscito dall'universit�. Gli pareva che fosse il periodo pi� probabile in cui i cinque giovanotti avrebbero potuto compiere tutti insieme qualche impresa di cui doversi vergognare inducendoli a nasconderne il frutto. D'altronde fino a quel momento aveva lavorato su ipotesi e supposizioni, senza niente di concreto. E la scoperta delle coordinate di quel bosco vicino alla villa era per il momento l'unico elemento giunto a supportare una tesi che cominciava a promettere di assomigliare alla verit�. Ma ora in quella mail sperava di trovare almeno un altro indizio forte che portasse acqua al mulino di quella tesi. Tra i crimini insoluti elencati da Emme, Brunello e Augusto ne tennero in evidenza otto: 1) un grosso furto di oro lavorato ai danni di una ditta di Arezzo; 2) lo stupro di una giovane nelle campagne di Montevarchi a opera di un gruppo; 3) la rapina in autostrada a un rappresentante di diamanti e gioielli; 4) l'omicidio di un pensionato a Camucia a opera di un pirata della strada; 5) la scomparsa di una giovane turista inglese da una discoteca di Perugia; 6) lo scippo di una donna a Scandicci finito con la morte della vittima caduta a terra battendo la testa; 7) la scomparsa da casa di una sedicenne a Poggibonsi; 8) l'omicidio di una ricca vedova trovata nuda e strangolata con una calza di nylon nella camera da letto della sua villa nel Chianti. E fu proprio quest'ultimo crimine ad attirare maggiormente l'attenzione dei due amici e a scatenare la loro fantasia di criminologi. �Chiss� se in quel bosco troveremo sepolte le prove proprio di quel delitto� disse Brunello mentre il pick-up si muoveva. �Monte del Panda. Nome singolare� comment� Augusto. �Ma non credo sia dovuto alla presenza di quei simpatici animali�. �No, signore� conferm� Ugo che era alla guida. �Panda era il nomignolo del brigante che su quel colle aveva il suo nascondiglio. Se un giorno non lo avessero ucciso i gendarmi in uno scontro a fuoco, credo che non lo avrebbero mai preso. In quel bosco cos� fitto si perderebbe anche un cinghiale. Solo noi del paese che lo conosciamo come le nostre tasche riusciamo a entrarci e a uscire a piacimento senza perderci�. Raggiunsero in meno di cinque minuti il Parco di Lignano e da l� piegarono ad est verso Badicroce, lungo una stretta strada sterrata, e andarono avanti per circa un chilometro e mezzo, mentre Brunello con il suo portatile teneva d'occhio su Google Maps il posto che cercavano. Ugo aveva chiaro il punto del bosco che dovevano raggiungere e aveva individuato l'unica strada per arrivarci. Non rappresentava certo l'itinerario pi� breve considerando la distanza in linea d'aria, ma era il solo possibile per raggiungere il punto desiderato. �Ed � del tutto escluso� aveva detto �che potremo arrivarci con il pick-up. Dovremo abbandonarlo e farci un bel pezzo di strada a piedi. Ma mi pare che siate tutti e due in buona forma fisica, quindi ce la farete senza troppa fatica�. A un certo punto Ugo, dopo avere costeggiato il bosco arrampicandosi sul fianco della collina, si ferm� qualche secondo a una diramazione del sentiero e disse: �Di qua!� Poi gir� a sinistra e prosegu� molto lentamente all'interno del bosco, su quello che era poco pi� di un viottolo e dove il pick-up passava a malapena. Per�, appena percorsi 150 metri, Ugo ferm� il mezzo. �Da questo punto � impossibile proseguire con il pick-up� spieg�, �perch� se lo facessimo poi non ci sarebbe la possibilit� di fare dietrofront. E tornare a retromarcia sarebbe praticamente impossibile�. Brunello trov� sul monitor il punto in cui si trovavano in quel momento e misur� la distanza dal loro obiettivo: �In linea d'aria sono circa quattrocento metri, ma dubito che esista un viottolo che arrivi dritto alla nostra meta�. �Infatti, come pu� vedere sul suo schermo� intervenne Ugo indicando a Brunello una lievissima traccia nella vegetazione, �il sentiero � ed � un parolone chiamarlo cos� � fa sei curve larghe prima di arrivare dritto in quel piccolo spiazzo che ci interessa. Ecco� vede? Qua� qua� e qua� tre curve a sinistra e tre a destra�. Brunello annu�, Ugo prese gli attrezzi dal cassone del pick-up e tutti e tre si incamminarono lungo un viottolo che si faceva sempre pi� sconnesso e accidentato e che non avrebbe certo permesso il passaggio del loro mezzo. Ci passerebbe appena una moto da cross pens� Augusto. Ugo era davanti e camminava di buon passo, sempre attento che gli altri due non restassero troppo indietro. Ci misero una quindicina di minuti ad arrivare sul punto esatto indicato dalle coordinate. Si accorsero di essere al termine della loro camminata quando l'angusto sentiero tra la vegetazione termin� improvvisamente in un piccolo spiazzo erboso pianeggiante e senza alberi, dalla forma di un triangolo equilatero e ampio pi� o meno una sessantina di metri quadrati, calcol� mentalmente Brunello. E sul lato di fronte a loro c'era una enorme pietra rettangolare resa liscia da chiss� quanti secoli di pioggia. �Ecco� disse il criminologo dopo aver tirato fuori il portatile dal suo zainetto, �il posto � esattamente questo�. E strusciando pi� volte sul suolo il piede sinistro, indic� un punto a lato di quel grosso masso. �Quindi dobbiamo scavare in questo punto?� chiese Ugo ansioso di mettersi all'opera per dare una mano a svelare quel segreto di cui gli avevano parlato. Brunello stava esaminando attentamente la superficie di quel triangolo per vedere se vi fossero tracce di un precedente scavo o di qualunque altro segnale che facesse sospettare l'esistenza di un oggetto sepolto sotto terra. Poi disse: �S�. Comincerei dal punto esatto indicato dalle coordinate�. Si misero in tre a scavare con cautela, non sapendo cosa avrebbero potuto trovare, e in poco tempo avevano realizzato una buca piuttosto larga e profonda oltre una trentina di centimetri. A quel punto Augusto scroll� il capo dicendo: �Non credo che chi ha interrato qualcosa in questo posto cos� isolato sia andato pi� in profondit� di cos�. Non ne avrebbe avuto motivo e inoltre sarebbe stato inutilmente faticoso�. Sia Ugo che Brunello convennero con lui e si fermarono. Il criminologo si guard� intorno in cerca di un altro punto di scavo commentando: �Quando Amoretti o chi per lui ha sepolto qualcosa qui � stato molto bravo a prendere le coordinate, ma se lo ha fatto molti anni fa forse non aveva gli strumenti per essere preciso al centimetro, quindi dobbiamo provare in altri punti�. Dopo un'altra ora di lavoro e altre due grosse buche la stanchezza dei tre uomini cominci� a favorire la loro sfiducia in ci� che stavano facendo. Si guardarono muti, ma nelle loro espressioni si leggeva l'interrogativo che era nelle loro teste e che, per quanto riguardava Brunello e Augusto, metteva in dubbio anche il risultato della loro indagine e la spiegazione dell'enigma del pentagono. Ma i due amici decisero di non arrendersi ancora e Brunello, rimpiangendo l'impossibilit� di scattare al momento una foto aerea all'infrarosso o di usare un georadar che non aveva, cerc� di basarsi sull'attenta osservazione del suolo. E in un punto proprio accanto agli alberi che fungevano da perimetro not� una quasi impercettibile depressione del terreno. Un abbassamento di livello che poteva avere cento spiegazioni e che poteva quindi non entrarci affatto con la loro ricerca, ma che avrebbe potuto per� essere segno che l� era stato seppellito molto tempo prima qualcosa di organico o comunque di deperibile. Cos� decisero di compiere un ultimo tentativo in quel punto. Scavarono di nuovo con la stessa lena di prima e questa volta trovarono finalmente qualcosa. Fu Ugo a vedere per primo il piccolo oggetto polveroso e a bloccarsi incuriosito quando ormai la buca era profonda come le precedenti. Lo prese in mano, lo liber� dalla terra e lo mostr� orgoglioso agli altri. Brunello lo prese dalle sue mani e lo esamin� pieno di speranza. Era un piccolo braccialetto a maglia con una piccola piastra, certamente femminile. Aveva la chiusura spezzata. �Sembra d'oro� disse Augusto. �Forse allora c'� davvero un tesoro nascosto qua sotto� se ne usc� con allegria Ugo. �Non mi sembra un gioiello che possa far parte di un tesoro degno di questo nome� disse Augusto freddando il suo entusiasmo. �Gi� convenne Brunello. �Non sono nemmeno sicuro che sia d'oro a diciotto carati. Dal colore direi che si tratta di una lega pi� povera�. �Mmmm� Mi sembra che tiri al rossiccio� come l�oro americano� convenne l'amico. Brunello pul� meglio la piastra e not� che c'erano incise tre lettere: S U N. Nient'altro. �Che siano le iniziali della proprietaria?� chiese Augusto. �Probabile, anche se le lettere non sono puntate come si fa di solito con le iniziali� ammise Brunello. �Per� non mi viene in mente altra spiegazione, se si esclude la parola Sole in inglese. �Vediamo se saltano fuori altri gioielli� propose Ugo. Brunello infil� in tasca il braccialetto e tutti e tre si rimisero a scavare per ampliare e approfondire la buca. Ma dopo un altro quarto d'ora di lavoro e la profondit� dello scavo quasi raddoppiata, i tre si guardarono con aria delusa e rassegnata e decisero che in quel punto non doveva esserci nascosto nient'altro. �Eppure un bracciale d'oro sepolto in mezzo a questo fitto bosco isolato dal resto della civilt� sentenzi� Augusto, �deve pur significare qualcosa. Qualcuno dovr� pure avercelo messo. O almeno smarrito, no? Non � certo nato sotto terra come un tartufo o una patata!� �Certo che significa qualcosa� convenne Brunello mentre allungava una mano verso l'interno della loro buca e afferrava qualcosa. �Forse significa� aggiunse guardando un polveroso bottone scuro che teneva tra le dita �che qui era sepolto anche qualcos'altro. Forse�� ��qualcuno!� termin� la frase Augusto mentre Ugo guardava ora l'uno ora l'altro con espressione sbalordita. �O meglio, qualcuna!� � 7.2. Poggio del Diavolo, marted� 9 ottobre, primo pomeriggio. � �Bisogna capire cosa � accaduto su quella collina, Piemme. Intanto dobbiamo essere certissimi che il bracciale e il bottone siano collegati all'enigma che ci ha lasciato Amoretti. Se si � preso tanto disturbo per inviare quel messaggio a quattro complici, la faccenda deve essere grossa�. �Poco ma sicuro. Per� �Gi�. Per� abbiamo trovato solo un bracciale e un bottone� disse Brunello in tono deluso. �Ma questo ci dice che molto probabilmente deve esserci stato un corpo sepolto in quel punto. E probabilmente di donna. Altrimenti come ci sono finiti in un posto cos� un bracciale di probabile fattura americana e un bottone?� �S�. Un corpo. Un cadavere� disse il criminologo meditabondo. �Quindi stiamo parlando di una morte. E se cos� fosse non sarebbe stata di certo naturale�. �Un omicidio!� concluse il magistrato. �E questo spiegherebbe l'enigma ideato da Amoretti per comunicare con i complici della Hades Penta Diamond e la segretezza che ha usato�. In quel momento, dopo avere bussato, entr� in biblioteca la cameriera che portava due caff�. �Come lorsignori avevano chiesto� disse. Mentre la donna posava il vassoio sul tavolo, Brunello le chiese gentilmente se fosse nativa di quella zona e, ricevutane risposta positiva, aggiunse: �Questa collina qua vicino, questo Monte del Panda, � una zona frequentata? Che so� da cacciatori, escursionisti, campeggiatori?� �Abbastanza, direi� rispose con una punta di soggezione. �Sul Monte di Panda ci vanno parecchi cacciatori quando � aperta la caccia e un sacco di gente a cercare funghi, quando � la stagione giusta. Ma qualcuno ci va anche fuori stagione� aggiunse sottintendendo con uno sguardo eloquente delle attivit� fuorilegge. �Poi d'estate so che c'� anche chi ci va con la tenda, chi a passeggiare o a correre�. Ringraziarono la donna, che si conged�. Mentre stava per chiudere la porta della biblioteca alle sue spalle, Brunello, che era stato per lunghi istanti sovrappensiero, la chiam�: �Signora!� �Lei si affacci� alla porta e lui le chiese gentilmente: �Monte del Panda o Monte di Panda? Come si chiama esattamente quella collina?� �Monte di Panda, professore. Noi qui la chiamiamo cos�. �Grazie infinite, signora� la conged� il criminologo. Augusto lo guard� con sguardo interrogativo: �Perch� questa domanda? Cosa cambia quella preposizione?� �Cambia molto, amico mio. Anzi, moltissimo� disse con una smorfia di soddisfazione sul volto. �Posso sapere in che modo? Oppure ti va di fare il misterioso?� �Nessun mistero. La differenza tra quelle due preposizioni che fungono da complemento di specificazione � fondamentale perch� Monte del Panda � solo un nome curioso per una collina, mentre Monte di Panda � l'anagramma di Penta Diamond!� �Perbacco! Hai ragione� aggiunse dopo qualche secondo impiegato a verificare quell'affermazione. �Dovevo aspettarmi qualcosa del genere da te. Sei il solito arruffaparole! Con te a Scarabeo non ci giocherei mai. Comunque stavo pensando che dovremmo esaminare l'elenco dei crimini che ha inviato Emme alla luce�� ��del ritrovamento del braccialetto femminile con quella sigla� concluse Brunello sorridendo. �Comincio a credere che siamo telepatici o, peggio, che mi leggi nella mente�. �Si vede che lavoriamo insieme da troppo tempo�. �Vorresti smettere e farlo senza di me?� scherz� il criminologo. �Non ci penso nemmeno. Finirebbe tutto il divertimento�. �Bene. Allora concentriamoci, se sei d'accordo, sui pochi crimini che avevamo selezionato e che riguardano delle donne� disse aprendo il moleskine. �Erano quattro, se ricordo bene� fece il magistrato. �Cinque� lo corresse Brunello. �Ma un caso si tratta di una donna scippata a Scandicci, subito soccorsa e morta in ospedale. Quindi direi che non ci interessa e perci� restano quattro casi come hai detto tu�. �Mi sembra che un braccialetto di quel tipo sia roba da giovani. Tu che dici?� �Concordo. Quindi lasciamo da parte per adesso anche la vedova strangolata sul letto e interessiamoci ai restanti tre casi: la giovane stuprata, la scomparsa della turista dalla discoteca e quella della sedicenne da casa�. Mentre diceva queste parole, Brunello stava guardando sul suo portatile gli allegati della mail inviatagli da Emme. Erano foto di ritagli di giornali e articoli raccolti sul web. Poi, mentre ne leggeva uno, sul suo volto iniziarono a muoversi impercettibilmente tutti e diciotto i muscoli della mimica facciale, finch� fu chiaro ad Augusto, che lo stava guardando, che il suo amico si era dapprima interessato a qualcosa che aveva letto, poi mostrato piacevolmente sorpreso, infine visibilmente soddisfatto. Soddisfatto come lui immaginava che lo fosse un ghepardo quando ha appena azzannato al collo una gazzella di Thomson. Augusto lo conosceva bene e aspett� che lo mettesse al corrente di quello che gli era passato per la testa. Brunello alz� lo sguardo verso di lui. S�, il ghepardo ha iniziato a trascinare la preda verso un luogo sicuro pens�. E ora che la mia aspettativa � al culmine, mi mostrer� la preda! Brunello scrisse qualcosa su un foglio, lo sollev� e lo gir� verso l'amico dicendo: �Il giochetto si ripete. Guarda come si chiamava la ragazza scomparsa dalla discoteca e dimmi dove ci porta�. Augusto lesse le cinque lettere a stampatello e riflett� per un paio di secondi, poi esclam�: �Cazzo! Ora � completo! Quell'Amoretti doveva essere un tuo lontano parente�. � 7.3. Poggio del Diavolo, marted� 9 ottobre, dopo cena. � La cena era terminata e, come d'accordo, tutti e quattro passarono nel salotto grande e dopo essersi versati qualcosa da bere Brunello e Augusto si accinsero ad aggiornare il padrone di casa e la sua fidanzata su quanto avevano scoperto fino a quel momento. �Premetto� esord� il criminologo rivolto a Gabriele �che quello che sto per dirti non ti piacer�. Finora per� certe informazioni le abbiamo solo noi. Dipender� da cosa scopriremo d'ora in avanti se dovremo passare la faccenda nelle mani della magistratura e delle forze dell'ordine oppure no. Ma io credo che non vi siano alternative, perch�, come avrai capito, c'� senz'altro di mezzo un crimine. Ancora non ne abbiamo le prove, certo, ma gli indizi trovati sono pesanti�. Brunello fece una pausa per attendere che l'amico e la sua donna, che lo guardavano con grave preoccupazione, digerissero le sue parole e facessero le domande che di sicuro avevano sulla lingua. Infatti, quasi immediatamente, Badressi chiese quasi balbettando: �Ma� ma � sicuro? Un crimine? Che crimine? Cosa ha scoperto? E cosa c'entra mio zio?� �Santo cielo!� gli fece eco lei. �Ma come � possibile?� Brunello era serio e sul viso gli si leggeva il dispiacere di dover dare all'amico quella notizia. Ma doveva farlo ed essere sincero fino in fondo. Cos� continu�: �Il crimine che sta a monte di questa vicenda, venuta alla luce solo grazie alla violazione della tomba di tuo zio e all'avermi chiesto che me ne occupassi, � molto probabilmente� mi dispiace dirlo� un omicidio�. Badressi e la fidanzata sobbalzarono. �Omicidio?� chiesero quasi in coro. �Oddio!� continu� l'uomo ancora incredulo. �Come sarebbe un omicidio? Mio zio� mio zio avrebbe�� �Calmati e fammi finire� ordin� Brunello con un tono severo che non ammetteva alternative. �Comincer� dall'inizio e vi spiegher� tutto nell'ordine e con calma. Quando avr� finito saprete le stesse cose che sappiamo noi� disse accennando ad Augusto �e non vi resteranno molte domande da fare. Per� non interrompetemi mentre vi racconto come stanno le cose. Intesi?� Dopo che la coppia ebbe fatto cenno di s�, Brunello riprese: �Bene. Iniziamo dal foglietto trovato tra le carte di tuo zio. Studiando a lungo il disegno, i numeri e i nomi siamo riusciti a capirne il significato. Che � questo: Amoretti ha avvertito i quattro amici che ha avuto come complici in un crimine di cui poi parleremo, che l'oggetto del loro crimine era sepolto sul Monte di Panda, in un punto preciso di cui lui aveva le coordinate geografiche. Ma questo non lo ha detto ai complici: ha fatto realizzare a un orefice di Arezzo un gioiello a forma di pentagono dietro suo specifico disegno. Un gioiello scomponibile in cinque parti uguali che per la loro forma ricordavano vagamente dei diamanti. Su ogni parte era inciso un numero di tre cifre, poi ha inviato quattro parti agli altri e una l'ha tenuta per s�, istituendo in quel modo un particolarissimo club di cui loro cinque erano gli unici membri: l'Hades Penta Diamond. Allegato ai gioielli deve avere inviato un messaggio per spiegare ai complici che il luogo che celava il loro tragico segreto era conosciuto solo da lui, mentre loro avrebbero potuto trovarlo solo unendo le loro parti del gioiello, perch� nei numeri incisi c'era la soluzione del quesito. Era un avvertimento e un invito a mantenere il silenzio e se avessero cercato di parlarne con qualcuno o di confessare il crimine avrebbero dovuto unire i frammenti del gioiello per il ritrovamento del corpo. Ma anche cos�, aggiungo io, difficilmente sarebbero venuti a capo dell'enigma�. Brunello fece una pausa e parve sovrappensiero. Cos� Badressi prov� a rompere il silenzio per fare una domanda, ma il criminologo lo blocc� con un cenno e disse: �Ma credo che ci sia stato qualcos'altro a rendere Amoretti cos� tranquillo di non essere scoperto. Lui era persona molto intelligente, colta e di grande disponibilit� finanziaria. Sono perci� propenso a credere, per dare una spiegazione pi� convincente al suo comportamento, che quando avvenne il crimine lui e i suoi complici non si conoscessero e che sia stato il solo, dopo il seppellimento del corpo, a segnare le coordinate della sepoltura. Poi successivamente ha indagato per scoprire un po' alla volta l'identit� e gli indirizzi degli altri, infine ha recapitato loro quel messaggio di avvertimento. Il fatto di non conoscersi tra loro impediva agli altri quattro di incontrarsi, unire le loro parti del gioiello e, se mai fossero stati capaci di capire la soluzione di quell'enigma, trovare il nascondiglio. S�, deve essere andata per forza cos�. Brunello fece un'altra breve pausa. Anche Augusto lo ascoltava con interesse, gli altri due anche con sbalordimento. Nessuno os� interromperlo e lui riprese: �Prima di arrivare alle recenti profanazioni delle due tombe e ad alcuni precedenti avvenimenti molto sospetti, parliamo del crimine all'origine di tutto. Una sera del Novanta in una discoteca di Perugia deve essersi svolta una grande festa universitaria e tra i molti giovani frequentatori dovevano esserci anche tuo zio� disse guardando Gabriele �e gli altri suoi quattro futuri complici che, come ho detto, non si conoscevano, o si conoscevano solo di vista, perch� frequentavano facolt� diverse. Poi, e non posso certo conoscere i particolari, devono avere agganciato in qualche modo una ragazza, una turista americana e devono essere usciti� oppure l'hanno conosciuta fuori, questo non ha importanza� I cinque giovanotti devono averci fatto un pensierino� forse erano un po' sbronzi� o magari si erano fatti una canna� forse anche la ragazza era brilla o fatta� chiss� Fatto sta che i giovani l'hanno convinta ad andare con loro, se non hanno fatto di peggio portandola via contro la sua volont�. E qui dobbiamo lavorare di fantasia, ma non pi� di tanto, per immaginare cosa sia accaduto di notte in qualche posto deserto e fuori mano. Comunque sorvoliamo e diciamo che la ragazza alla fine, non si sa come, � morta. Incidente? Malore? Omicidio volontario? Non si sa, ma il risultato fu quello: la morte. Cos�, presi dal panico, convinti che nessuno li avesse visti� e probabilmente era vero� devono aver deciso di nasconderne il corpo. Tuo zio deve essersi assunto quel compito� o forse lo hanno fatto insieme in quel bosco di cui solo lui conosceva la strada e il nome� poi ha segnato le coordinate del punto esatto e� ognuno per la sua strada. Quello che � accaduto dopo lo abbiamo gi� visto: la ricerca dei complici, il gioiello eccetera. Ma per completare l'affresco dobbiamo inserirci altre morti. Quattro per l'esattezza: quella di tuo zio, di due suoi complici e quella di un gioielliere aretino che aveva realizzato il gioiello. Morti accidentali? Suicidi? Omicidi premeditati? A saperlo. Ma almeno di uno possiamo parlare sicuramente di omicidio. Quel Francesco Gradassi di Montepulciano, uno dei cinque, � morto s� in un incidente d'auto, ma procurato da un'altra auto che poi � sparita. Pirata della strada o omicidio volontario? Io propendo per la seconda ipotesi. Ma dubito molto anche che il gioielliere di Arezzo si sia suicidato nel capanno di caccia. Poi ci sono l'infarto di tuo zio e la puntura di calabrone che ha ammazzato il Caleffi. Magari sono eventi naturali, ma non mi sentirei di giurare neanche su quelli�. Badressi pareva senza parole. Poi riusc� a chiedere: �E le violazioni delle tombe? Perch�?� �Per lo stesso motivo dell'omicidio di Gradassi: recuperare la sua parte di gioiello. Mentre il gioielliere deve essere stato suicidato dopo avere tentato di fargli rivelare la composizione del gioiello e i numeri che vi erano scritti. Infatti all'assassino deve essergli andata male se poi � stato costretto a uccidere Gradassi e a violare due tombe�. �Quindi secondo lei� chiese inaspettatamente Flavia, �il responsabile sarebbe uno dei due complici ancora vivi?� �Beh, � quello che verrebbe appunto da pensare� rispose Augusto guardando l'amico che gli fece segno di andare avanti. �Per� c'� un fatto che ci lascia molto perplessi: il corpo della giovane, sepolto sicuramente nel posto esatto indicato da suo zio, visto che l� abbiamo trovato un bracciale femminile, adesso non c'� pi�! E non c'� neanche la minima traccia organica di decomposizione, quindi significa che deve esserci stato pochissimo. Allora perch� suo zio avrebbe fatto fare il gioiello e ne avrebbe inviato quattro parti ai complici? Non ne sarebbe stato motivo se fosse stato lui a trasferire il corpo, ergo significa che � stato qualcun altro e che lui non ne sapeva niente. Ma se suo zio era il solo a conoscere il luogo della sepoltura e non � stato lui a cambiarlo, allora chi ha preso il corpo appena sepolto?� �Sono sconvolto� borbott� Badressi. �E' una cosa inaudita. Lo zio coinvolto in un omicidio� un cadavere scomparso� Madonna santa e benedetta!� �Mi dispiace tanto, Gabriele. Ma i fatti che ti abbiamo esposto devono essere assai poco dissimili dal vero. Questo pi� o meno � quanto accaduto. Sulle responsabilit� di tuo zio il discorso � diverso. Potrebbe essersi trovato coinvolto suo malgrado in questa brutta faccenda senza avere fatto nulla di male e magari ha pensato di tutelarsi con quel complicato sistema�. �Ma il corpo chi lo avrebbe spostato, dunque?� chiese ancora Flavia. A risponderle fu di nuovo Augusto: �Ancora non lo sappiamo, ovviamente. Ma sappiamo che, escludendo i due complici ancora vivi, non pu� che essere stato qualcuno che sapeva. E se sapeva, pu� significare solo che ha visto! Qualcuno infatti deve avere visto cosa hanno fatto quei cinque quella notte e poco tempo dopo � roba di ore, non di giorni � ha trafugato il cadavere della ragazza, ricoprendo di terra la buca e lasciando l� inavvertitamente il braccialetto e un bottone dell'abito, che devono essere caduti dal corpo della vittima senza che lo sconosciuto se ne accorgesse�. �E chi altri poteva trovarsi in quel bosco a quell'ora di notte?� domand� Badressi. �Forse� azzard� Brunello �qualcuno che aveva notato i cinque giovani con la ragazza e li ha seguiti. Io propendo per questa spiegazione�. �E chi�?� �Secondo te chi segue di notte qualcuno in un bosco cos� fitto e difficile da raggiungere?� Badressi lo guard� un po' frastornato. Poi sembr� trovare una risposta plausibile: �Uno che lo conosce bene?� �Bravo! Uno che conosce questi boschi come le sue tasche. Qualcuno di Colle Averno! � �Incredibile! Mio zio forse � un rapitore assassino e qualcuno a Colle Averno trafuga cadaveri!� disse sgomento Badressi. �Ma che sta succedendo?� �Ma� ma perch� avrebbero rubato quel cadavere?� chiese timidamente Flavia. Stavolta le rispose Brunello: �Questa � una gran bella domanda! Perch�? Una risposta non l'abbiamo, ma certo chi lo ha portato via da l� deve avere avuto un ottimo motivo per farlo. E quale potrebbe essere questo motivo? La prima cosa che mi viene in mente � ricattare lo zio di Gabriele. Della serie: io ho la prova del tuo omicidio, tu mi paghi oppure faccio in modo che la polizia trovi il cadavere con l'indicazione del tuo nome. Ma questa spiegazione non mi convince, non solo perch� sarebbe stata una cosa molto complicata e pericolosa da mettere in pratica, ma soprattutto perch� in quel caso Amoretti non si sarebbe inventato il gioiello, l'enigma e tutto il resto. Non ce ne sarebbe stato bisogno e avrebbe agito piuttosto per parare il colpo del ricattatore e neutralizzarlo. E cos� torniamo alla domanda: perch� rubare il cadavere? Una domanda che ci dar� molto lavoro, credo. L'unica cosa certa finora � che chi spiava i cinque complici conosceva Amoretti e questa � un'altra prova che si tratta di uno del posto!� �Dunque, professore� intervenne Badressi �avrebbero rubato quel cadavere e poi non hanno ricattato mio zio. Ho capito bene?� �E' quello che penso, s� rispose Brunello. �Allora, se il motivo non � stato il ricatto, quale sarebbe stato? Forse chi ha sottratto subito il corpo � un necrofilo che ha colto al volo una buona occasione che gli � capitata?� �Io non credo. Ma non riesco neppure a darti una spiegazione alternativa. Devo attendere che un amico investigatore svolga delle verifiche che gli ho chiesto di fare, poi sapremo dirti qualcosa�. �Ma come avete raggiunto la certezza del luogo e dei protagonisti di questa orribile vicenda? Non c'� pericolo che possiate sbagliarvi?� chiese Badressi con un filo di speranza nella voce. �Se avevamo qualche dubbio � stato proprio tuo zio a togliercelo, Gabriele� gli rispose Brunello. �Mio zio buonanima? In che modo? Non capisco�. �Tuo zio era un uomo molto intelligente, abile con i numeri, le formule e a quanto pare anche con le parole. Quando ha dato un nome al loro gruppo di cinque persone ha scelto di racchiudere in quel nome tutto il succo della loro tragica impresa e lo ha chiamato, come sappiamo, Hades Penta Diamond�. �I cinque diamanti dell'Ade, come mi hai spiegato tu. D'altronde erano giovani esaltati e si credevano chiss� chi�. �S�, la traduzione letterale � quella. Ma guardiamola da un altro lato. Pensa a come si chiama il luogo della sepoltura�. �Monte di Panda� disse Badressi senza capire. �Metti questo nome accanto a Penta Diamond e cosa noti?� Badressi rimase a pensare diversi secondi senza capire cosa dovesse notare. Poi prese a ripetere lentamente prima un nome poi l'altro, di seguito, e dopo la terza volta si ferm� di colpo, guard� Brunello con aria interrogativa e incerta, poi chiese: �Sono anagrammi?� �Bravo! Sono anagrammi. E adesso guarda come si chiamava la ragazza scomparsa nel Novanta� disse mentre scriveva qualcosa su un foglio che poi gli mostr�. Sul foglio c'era scritto Emily Shade Trevor. Poi gli chiese: �Noti qualcosa di simile anche in questo nome?� Il nome mise in difficolt� Badressi che non riusc� a vederci niente di interessante. �La prima parte del nome del gruppo era Hades. Non ricordi?� Badressi parve svegliarsi all'improvviso e disse: �Shade! Hades � l'anagramma di Shade!� �Bene, Gabriele. Converrai dunque con me che questo significa che tuo zio con quel nome ha voluto ricordare ai suoi complici il nome della loro vittima e quello del luogo in cui l'avevano sepolta. E questo affinch�, grazie anche al gioiello con incisi i numeri che indicavano il punto esatto della sepoltura, non dimenticassero mai quello che avevano fatto e cosa rischiavano parlandone�. �Quindi capir� volle aggiungere Augusto �che quel nome rappresenta la denuncia di un omicidio e del conseguente occultamento di cadavere, con tanto di nome della vittima e del luogo dell'occultamento. Ed � anche una confessione da parte di suo zio, quantomeno come complice�. � 8.1. Poggio del Diavolo, mercoled� 10 ottobre, mattino. � Brunello rigirava il piccolo braccialetto d'oro tra le mani mentre stava facendo colazione insieme ad Augusto in biblioteca, dove la cameriera l'aveva servita su loro richiesta. Infatti il criminologo quando doveva riflettere a fondo amava stare in mezzo ai libri, perch� esserne circondato creava intorno a lui un'atmosfera che gli acutizzava la capacit� di ragionamento e gli stimolava la fantasia. �Questa incisione � SUN � sulla piastra del bracciale� disse a un tratto all'amico �non essendo il nome di quella povera ragazza e, ritengo, neppure quello della eventuale persona che potrebbe averglielo regalato, credo che possa significare quello che sembra, cio� Sole�. �Lo credo anch'io, anche perch� non sembrano esserci altre spiegazioni� convenne il magistrato. �La parola Sole sul braccialetto di una ragazza di nome Shade ci sta tutto, sia che l'abbia fatta incidere lei, sia che si tratti del regalo di un boy friend�. �Verissimo� ammise Augusto. �Visto che Shade significa ombra, chi glielo ha regalato le voleva dire che invece per lui era il Sole, era la sua luce. Romantico, per�. �Se � cos�, pensa come ci sar� rimasto quel poveraccio quando la sua Shade non � pi� tornata da lui�. �Gi�. E i genitori di lei? E tutti quelli che le volevano bene? Ci pensi? Venire in Italia per una vacanza studio e non tornare mai pi�? E addirittura non avere neppure il suo corpo da seppellire e una tomba su cui piangere?� Prima che Brunello potesse dire qualcosa, il suo cellulare suon�. Vide che si trattava di Emme, cos� inser� il viva voce prima di rispondere: �Buongiorno Emme. Lieto di sentirti�. �Buongiorno professore. La chiamo per quelle verifiche che mi aveva chiesto di fare al pi� presto�. �E tu mi hai preso in parola. Sei stato velocissimo. Come sempre, d'altronde. Dimmi cosa hai scoperto�. �E' presto detto: quei due signori non sono responsabili delle morti di Amoretti, Caleffi e Gradassi. Neppure se avessero agito in accordo tra loro, perch� in due casi erano impossibilitati entrambi a uccidere, visto che erano lontanissimi dai luoghi delle morti. Se vuole�� �No, Emme, grazie. Non ho bisogno dei particolari, mi basta che queste circostanze le abbia verificate tu. Quindi Guerra e Montanari non sono degli assassini. Buono a sapersi�. �A meno che� aggiunse Emme �non abbiano assoldato un killer. Ma a questo ci ha certamente gi� pensato lei�. �Infatti. E non credo proprio che lo abbiano fatto. Non sono tipi da assoldare killer. Grazie ancora, Emme. Tieniti pronto per altre investigazioni�. �Sempre pronto per lei, professore. E con enorme piacere�. Quando ebbe chiuso la comunicazione, Brunello disse: �Ora inizia la vera caccia, Piemme. Scartato il coinvolgimento dei complici nella morte del Gradassi e degli altri, diamo il via al nostro safari�. �Allora prevedi caccia grossa. Perch�?� �Perch� questo assassino � molto furbo, intelligente e feroce. E abilissimo�. �Il motivo di tale valutazione?� �Il fatto che sia riuscito a nascondersi per quasi trent'anni in un paesino di mille anime senza suscitare alcun sospetto!� �Hai ragione, Bidd�. In una comunit� cos� minuscola tutti dovrebbero sapere tutto di tutti. Ma il nostro uomo, dopo avere assistito a un crimine, � riuscito a far sparire un cadavere, forse a uccidere il Gradassi e il gioielliere e a profanare due tombe. E nessuno sospetta di lui. Tu hai parlato con molta gente e nessuno ha fatto trapelare sospetti di alcun genere�. �Proprio cos�. Ma credi a me, la cosa che pi� mi sorprende e mi d� da pensare non sono tanto gli omicidi, che sono avvenuti lontano da qui, ma la sottrazione del corpo della ragazza. Cosa ne ha fatto? Dove lo ha portato? Perch� nessuno ha visto o sospettato niente?� �E' stato davvero abile. Ma la mia domanda principale �: perch� lo ha preso?� �Codesta � la domanda pi� importante anche per me. Se avessimo la risposta troveremmo rapidamente il colpevole. Occorre chiedersi: cosa ci si pu� fare con quel cadavere se si esclude il ricatto per gli assassini, che non c'� stato?� �Le risposte le conosciamo. E sono tutte orribili�. �Gi�. Il cannibalismo. La necrofilia. Il collezionismo e il commercio di parti del corpo umano. La cronaca nera ci ha abituato a cose disumane, Piemme. Ma quale di questi motivi ci sar� a monte di tutto questo?� �Ma c'� un'altra domanda che pesa: cosa ha spinto questo soggetto ignoto a cercare di impossessarsi delle parti di quel gioiello? Perch� vuole toglierle di circolazione? Evidentemente teme qualcosa dall'enigma del pentagono ideato da Amoretti�. �Infatti � strano� comment� Brunello. �Una volta trafugato il cadavere della ragazza cosa gli importava se qualcuno avesse trovato il luogo della sepoltura come abbiamo fatto noi?� �Credo che tu abbia risposto poco fa a questa domanda: il tipo teme quel pentagono! Dobbiamo capire perch�. �Una cosa mi sembra ovvia: non vuole che qualcuno vada a ficcare il naso in quel posto, anche se il corpo non c'� pi�. Ma perch�? Cosa teme?� Brunello tacque per qualche istante, poi la sua faccia si illumin�. Proprio mentre Augusto sbottava dicendo: �Ma certo!� I due amici si guardarono, poi sorrisero per aver trovato la risposta nello stesso istante. �Lo dici tu o lo dico io?� chiese Augusto. �Dillo tu� fece l'amico. �Teme che qualche ficcanaso possa trovare quello che lui ha nascosto nel bosco!� �Proprio cos�, Piemme. Lass� deve esserci nascosta qualche altra cosa. E non pu� essere niente di buono�. �Dobbiamo tornare l�, Bidd�. �S�. E al pi� presto. Mi far� dare in prestito il pick-up, se non serve a Ugo e possiamo andare anche subito, se ti va�. �Certo che mi va�. �Allora muoviamoci. Magari facciamoci preparare un paio di panini e una bottiglia d'acqua in cucina, cos� possiamo stare nel bosco finch� non viene buio�. �Stare noi due da soli nel bosco con un assassino in giro mi fa apprezzare il mio porto d'armi� disse Augusto. �A chi lo dici. Io porter� la mia fedele Smith & Wesson. Tu hai portato un'arma?� �In camera ho la mia brava Beretta. Non me ne separo mai da un po' di tempo. Soprattutto se sono in giro a fare indagini con te�. � 8.2. Monte di Panda, mercoled� 10 ottobre, tarda mattinata. � Il sole era alto e lo spiazzo triangolare era in gran parte illuminato. I due amici posarono a terra gli attrezzi da scavo e la borsa con il cibo e l'acqua. Sembrava quasi che fossero l� per un pic-nic. Invece iniziarono a ispezionare minuziosamente il terreno in cerca di qualche segnale che indicasse che la terra era stata smossa o che potesse nascondere qualcosa. Impiegarono la prima mezz'ora in quella ricerca accurata, ma dovettero arrendersi all'evidenza che niente faceva sospettare che quell'area nascondesse qualcosa. Infatti non trovarono neppure stavolta punti del terreno in cui la vegetazione fosse assente o sviluppata in modo anomalo, come non trovarono altri segni che potessero far sospettare un pur piccolo scavo. �Qui, apparentemente, non c'� niente� disse Augusto rassegnato. �Ma se il nostro soggetto ignoto avesse il suo nascondiglio qui vicino?� chiese dopo una pausa. �Proviamo a dare un'occhiata in giro. Vediamo�� disse guardando il portatile su cui aveva aperto Google Maps. �Dunque, a circa duecento metri in linea d'aria in quella direzione c'� una casa... e tra l'altro dovremo scoprire chi ci abita� quindi cominciamo da questa parte� decise indicando l'est. In quel momento udirono una forte voce piuttosto vicina a loro: �Ugo, che ci fai quass�? Ho visto il tuo pick-up e mi sono fermato�. I due amici si guardarono stupiti, con l'espressione di chi non gradisce l'imprevisto. Udirono distintamente il rumore di passi e di vegetazione che si muoveva. Dopo pochi secondi il fruscio e i passi si fecero vicinissimi e alla fine apparve all'inizio del sentiero che terminava in quello spiazzo la figura di un uomo sui cinquant'anni, piuttosto robusto e di media statura. Aveva un'aria gioviale. Sul suo volto apparve un'espressione di sorpresa quando vide Brunello e Augusto, che non conosceva. �Buongiorno signori. Sapete dirmi dov'� Ugo?� I due amici si presentarono e spiegarono all'uomo che il suo amico Ugo aveva prestato loro il pick-up per quella piccola escursione nel bosco. L'altro allora si scus� per averli disturbati. Era confuso e mortificato, ma i due amici lo misero presto a proprio agio con la gentilezza e i sorrisi, ufficializzando la loro conoscenza con una stretta di mano. Cos�, prima che l'uomo tornasse indietro salutandoli con calore, avevano appreso che si chiamava Mauro Sassetti, che tutti lo conoscevano come Tempesta, che viveva a Colle Averno e che faceva il contadino, sia lavorando il proprio terreno che facendo lavori stagionali sui terreni di chi aveva bisogno di un aiuto. Appena il Sassetti si fu allontanato lungo il sentiero, Brunello e Augusto cercarono ciascuno un passaggio tra gli alberi per addentrarsi nel bosco nella direzione scelta. Rimanendo a un paio di metri l'uno dall'altro, si mossero molto lentamente scrutando ad ogni passo il terreno intorno ai loro piedi. Tenendo bene presente ci� che sapevano sui terreni in cui qualcuno ha scavato per seppellire materiale organico e non, i due amici valutavano ogni metro quadrato del suolo alla luce della loro esperienza. Augusto, che si era accovacciato per esaminare meglio un punto tra due lecci che gli pareva sospetto, disse: �Qua c'� una leggerissima depressione del suolo, ma non abbastanza lunga da far sospettare la sepoltura di un corpo umano�. Brunello lo raggiunse e osserv� il terreno. �Non � detto che il soggetto ignoto abbia sepolto il corpo trafugato per intero, Piemme. Dopo averlo usato per chiss� quali innominabili funzioni, potrebbe averlo sepolto a pezzi per rendere il lavoro pi� facile e pi� difficoltoso il ritrovamento. Quindi direi di provare a scavare�. Dopo dieci minuti buoni che lavoravano di buona lena fianco a fianco, posarono piccozza e pala e presero due palette per svuotare bene la buca che avevano fatto, prima di riprendere a scavare. Augusto vide in quel momento uno strano sassolino bianco spuntare dalla terra e si incurios�. Cos�, anzich� prendere la pala, impugn� un cacciavite e lentamente inizi� a togliere la terra intorno al sassolino. Brunello lo osservava e cap� che forse aveva trovato qualcosa. Si avvicin� per guardare meglio il sasso che l'amico cercava di tirare fuori scalzandolo e dopo pochi istanti trasal�: �Ma quello l 셔 �E' un osso!� complet� la frase Augusto guardandolo trionfante. �Sembra l�osso di un piede� aggiunse il criminologo iniziando anch'egli a togliere la terra intorno all'osso per poterlo tirare fuori senza danneggiarlo. Quando l'osso fu fuori dalla terra di un paio di centimetri, il magistrato annunci�: �E' la prima falange di un alluce!� Accanto iniziava a sbucarne un'altra pi� piccola. �Sono la prima e seconda falange distale di un piede umano. Se qui sotto non hanno sepolto un corpo, sicuramente ne hanno sepolto i piedi�. Dopo un'altra mezz'ora di lavoro che aveva fatto dimenticare il pranzo a tutti e due, avevano trovato e messo alla luce le ossa di due gambe intere, quasi certamente femminili, come giudicarono dalla loro grandezza. Il resto dello scheletro per� non c'era. Le ossa erano pulite, senza pi� traccia di carne. �Pensi che sia parte dello scheletro di quella ragazza?� chiese Augusto. �A giudicare dallo stato dei resti direi che sono molti anni che queste gambe sono state interrate. Quindi s�, penso che possano essere proprio le gambe di quella poveretta�. �Per� la faccenda sta diventando un bel rebus. Amoretti e soci avrebbero sepolto la ragazza in quello spiazzo, poi il soggetto ignoto l'avrebbe dissepolta, fatto i suoi comodi con il corpo, poi l'avrebbe segata a met� e sepolto le sue gambe qui, a una manciata di metri di distanza. Che senso ha?� �Proviamo a vederla cos�: i cinque seppelliscono la ragazza che hanno ucciso, il soggetto ignoto vede la scena, disseppellisce il corpo e lo porta via. Poi, un po' di tempo dopo, torna con il corpo che ha fatto a pezzi e seppellisce le varie parti qua intorno. Quindi in tempi recenti, sapendo non so come del pentagono spedito a pezzi da Amoretti ai complici e temendo che qualcuno potesse arrivare a scoprire questo luogo con il suo terribile segreto, si � messo a far fuori quei cinque, o chi era ancora in vita, e a profanare tombe per recuperare il pentagono�. �Scusa tanto, Bidd�, ma perch� avrebbe dovuto prendersi tanta pena e assumersi tanti rischi per recuperare il pentagono se la ragazza non l'aveva uccisa lui? Se qualcuno avesse scoperto tutto, la colpa sarebbe andata a quelli del Penta Diamond. Se a uccidere per mettere insieme il pentagono al fine di farlo sparire fosse stato invece uno dei complici, la cosa sarebbe finita l� e nessuno avrebbe neanche immaginato l'esistenza del soggetto ignoto. Non ti pare?� Brunello medit� qualche istante, poi disse: �In effetti hai ragione. La mia spiegazione non regge all'esame della logica. Ma allora perch� il soggetto ignoto si � preso tanto disturbo se� Porca miseria! Ma certo! Perch� questo � il suo cimitero privato!� Augusto sollev� le sopracciglia. �Pensi che gi� lo usasse lui per nascondere il frutto dei suoi crimini?� �Visto che parliamo di ventotto anni fa pu� anche darsi che abbia iniziato proprio allora. Quando ha assistito all'occultamento del cadavere gli pu� essere scattata la molla e avere deciso di dare libero sfogo alle sue pulsioni malate. E logicamente ha dovuto difendere questo posto da occhi indiscreti�. �A prescindere da quando ha iniziato, se questo � il suo cimitero personale il quadro va a posto�. �S�, ma ora che facciamo?� �Cosa intendi?� �Siamo qui con mezzo cadavere che abbiamo appena trovato. Ti pare una situazione normale, Piemme? In qualit� di magistrato, visto che questi sono resti umani nonch� corpo di reato, ricordi mica cosa dice il codice penale in questi casi?� �Spiritoso. Lo sai benissimo anche tu cosa dice il codice�. �Certo, per� se andiamo a denunciare tutto passeremo i prossimi giorni a rispondere alle domande di qualche tuo collega o di un ufficiale dei carabinieri e addio la nostra indagine. Si approprieranno di tutto, isoleranno questa zona, scaveranno per settimane e probabilmente non troveranno mai il colpevole. Senza contare che tutto nasce dal crimine commesso nel Novanta da quei cinque, quindi questo cold case all'italiana porterebbe una montagna di fastidi e dispiacere anche a Gabriele. Insomma tanto casino e tanti danni, ma nessun beneficio per nessuno. Nemmeno per la giustizia. Anzi�. �Stai proponendo di ricoprire queste ossa e andarcene da qui facendo finta di niente?� �Questa � solo la prima parte della mia proposta, Piemme. Dopodich� propongo di dare la caccia al soggetto ignoto fingendo di cercare solo un modesto profanatore di tombe. Intanto torneremo con molta cautela quass� per scavare qua e l� in cerca di altri resti. E se questo � davvero, come credo, il cimitero personale del soggetto ignoto vedrai che ne troveremo una collezione. Che ne dici?� �E se quello viene quass� e si accorge che abbiamo trovato queste ossa? O, peggio, ci trova qui?� �Non credo che venga qua molto spesso. Non avr� mica tutti i giorni corpi da seppellire, no? E poi noi saremo molto cauti�. �Lo capisci, vero, che rischieremmo grosso? E io pi� di te! Io ci rimetterei anche la carriera�. �Io so che sei Augusto Coltelli, pubblico ministero rampante, investigatore celebrato da tutti, famoso per i casi che hai risolto e in ascesa nella gerarchia della magistratura, dove hai coperture molto in alto. E che io sono Brunello Dotti, pi� o meno nelle tue stesse comode condizioni per gli stessi motivi. Credi davvero che non capirebbero e ci darebbero addosso per aver tardato a denunciare un reato commesso una vita fa, per quanto grave? E poi mi accollerei tutta la responsabilit� e ti salverei comunque il culo�. �Lo sai che non ti permetterei mai di farlo� brontol� Augusto. �Lo so� gli sorrise Brunello. �Forza, criminologo dei miei stivali. Allora mettiamoci al lavoro�. Dopo altre due ore e mezza di lavoro, stanchi e sudati, avevano scavato altre quattro buche, in due delle quali avevano trovato altre ossa. Ma non erano quelle mancanti al mezzo scheletro trovato prima, ma sicuramente di altre persone, forse donne. Ma Brunello ne era certo. In una avevano trovato un corpo senza braccia e testa, nell'altra un busto senza testa e con le gambe fin sotto al ginocchio. Iniziando a indagare su una tomba profanata per fare un favore a un ex allievo si era trovato nuovamente a dover fronteggiare un assassino seriale. �Sembra� disse all'amico �che in ogni sepoltura vi siano i resti di una vittima diversa. Se � cos� saremmo gi� a quota tre, ma chiss� perch� temo che ve ne siano nei paraggi molte altre. D'altronde, se ha iniziato nel Novanta, di tempo ne ha avuto tanto per fare questi scempi�. �Non riesco a capire cosa ne faccia delle parti di cadavere mancanti. Se prendesse solo teste, o mani, o piedi o gambe rientrerebbe nel profilo del maniaco collezionista. Ma cos� Non credo neanche che sia cannibalismo a giudicare dallo stato delle ossa�. �E neppure si tratta di un novello Frankenstein� scherz� Brunello, �visto le parti dei cadaveri che ha trattenuto per s�. Anch'io non capisco� Forse vende le parti mutilate a qualche clinica senza scrupoli� o ad altri maniaci come lui. Che ne dici? Ipotesi troppo azzardate?� �A questo punto, Bidd�, ogni ipotesi � buona, visto che non troviamo una spiegazione�. Dopo avere ricoperto accuratamente le buche e averle mimetizzate sapientemente con erba, foglie e rami secchi, Brunello disegn� su un foglio una mappa del posto, segnando l'esatta posizione delle buche, comprese le due in cui non c'era niente. Poi, soddisfatti del risultato, tornarono a Poggio del Diavolo. � 8.3. Poggio del Diavolo, mercoled� 10 ottobre, ora di cena. � Erano tutti e quattro ancora a tavola. Badressi e la fidanzata si stavano sbucciando una mela mentre i due amici piluccavano dell'uva. Brunello e Augusto avevano informato la coppia di tutte le novit� della giornata e sia l'uno che l'altra erano ancora scioccati dalla notizia del ritrovamento delle ossa. Il cimitero privato di un assassino seriale proprio dietro casa e in paese un criminale di tal fatta nascosto nell'ombra causavano in loro una forte inquietudine, mentre il fatto di non avvertire le autorit� della scoperta dei resti era motivo di disagio e di dubbio: da una parte far sapere subito al mondo che lo zio Fosco era coinvolto nella scomparsa e nella morte di una giovane americana insieme a dei compagni di universit�, dall'altra nascondere, anche se temporaneamente, la notizia di un avvenuto crimine e addirittura le prove di quello. �E pensare che l'avevo disturbata per una tomba violata!� disse Badressi a Brunello. �Meno male che poi � voluto venire di persona, professore, altrimenti dubito molto che tutto questo sarebbe venuto fuori�. �S�, ma ora cosa facciamo?� chiese all'ex allievo. �Io e Augusto abbiamo pensato di attendere ad avvertire le autorit�. Voi siete d'accordo?� Badressi e la fidanzata si guardarono negli occhi per capire cosa volesse fare l'altro, poi annuirono entrambi. �Ci rimettiamo al vostro giudizio, professore. Se voi pensate che sia meglio agire cos�, noi siamo con voi. Chi meglio di due esperti come voi sa cosa fare in una simile circostanza?� �Va bene. Allora teniamo nascosto ci� che sappiamo e intanto noi due proveremo a scoprire chi ha nascosto quelle ossa sul Monte di Panda�. Mentre si alzavano da tavola, Augusto chiese a Badressi: �Sa per caso chi abita in quella casa al margine del Monte di Panda?� �So che i proprietari� una famiglia del nord� milanesi, mi pare� si chiamano Giannotti. Hanno un paio di figlie grandi. Il padre dovrebbe essere un architetto� Ci vengono in estate� di solito un mese o due� Per il resto dell'anno la casa � vuota, che io sappia� forse verr� ogni tanto qualcuno di loro a dare un'occhiata e ad arieggiarla� penso io�� Poco dopo i due amici si ritirarono in biblioteca per preparare un piano d'azione. Come prima cosa Brunello telefon� a Emme e gli chiese di cercare nome ed et� di tutte le donne scomparse in Italia dal Novanta in avanti e in quali luoghi e date erano avvenute le scomparse. Inoltre gli chiese di trovare quante pi� notizie potesse su tale architetto Giannotti di Milano che aveva una propriet� in provincia di Arezzo. �Bisognerebbe poter sapere chi va in quella collina� disse Augusto, �ma ci vorrebbe del personale che non abbiamo�. �Non occorrerebbero molte persone per farlo� osserv� Brunello. �Per raggiungere quella collina c'� un'unica strada sterrata. E se devi trasportare pezzi di cadavere non ci vai certo a piedi. Quindi basterebbe tenere d'occhio quella strada per vedere chi va lass�. �Non sono d'accordo. Mi hai detto tu stesso che qua ci sono persone che frequentano spesso i boschi e non credo che sarebbe impossibile per uno di gamba buona e pratico del posto portare pezzi di cadavere in uno zaino passando magari per qualche sentiero che non conosciamo. E poi la strada che abbiamo usato noi continua e non sappiamo mica se ci sono altri accessi alla collina oltre il punto in cui l'abbiamo abbandonata�. Brunello rimase a pensare mentre apriva il portatile e puntava Google Maps sull'area del Monte di Panda. Appena la ebbe sullo schermo attiv� il massimo dello zoom e disse: �Vediamo bene la fotografia aerea della zona�. Dopo un primo rapido sguardo aggiunse: �Avevi visto giusto, Piemme. Vedi? Un chilometro pi� avanti, dopo Badicroce, c'� quest'altra sterrata che va su verso la collina. Il soggetto ignoto allungherebbe un po' la strada, ma poi farebbe a piedi meno strada di quella che abbiamo fatto noi�. �Giusto. Quindi gli accessi da tenere d'occhio sarebbero gi� due, come vedi�. �Hai ragione. Ma� cavolo! C'� di peggio. Guarda da questa parte� a est� c'� una sterrata che si inoltra nella collina e arriva a cento metri o poco pi� dal nostro spiazzo! E anche da nord sembra che esista un'altra strada che arriva fin l�. �Eh s�. Sembra che Monte di Panda sia ben servito. Ci manca solo un tram che passa da l� e siamo a posto. Per uno di queste parti deve essere uno scherzo raggiungere quel cimitero senza essere visto e seppellirci tutti i cadaveri che vuole�. �Pensare di poter sorvegliare un posto con tutte quelle vie di accesso mi sembra francamente una pia illusione� disse deluso Brunello. �E per di pi� il soggetto ignoto conosce il territorio come le sue tasche, mentre noi dobbiamo muoverci con Google Maps�. �Perci�, caro Piemme, dobbiamo andare a cercare questo criminale nella sua tana: Colle Averno!� �Quindi partiamo da una rosa di alcune centinaia di sospettati che dobbiamo sbrigarci a sfoltire, Bidd�. Tu nei giorni scorsi hai conosciuto molti degli abitanti. Cominciamo da quelli. Che ne dici?� �Per forza amico mio. Partiamo dalle persone note e procediamo per esclusione. Ma nella rosa dobbiamo mettere solo coloro che hanno almeno quarantacinque anni, visto che quella Shade � scomparsa nel Novanta. Quindi quell'assassino psicopatico vedrai che salter� fuori alla fine�. �Ma chi ci dice che non abbia un complice? Rapire e tenere prigioniera una persona giovane non � una cosa cos� semplice. Il nostro terreno di indagine non dovr� escludere neppure le coppie di amici e quelle di letto. Forza! Iniziamo a passare ai raggi X tutte le tue conoscenze�. Brunello tir� fuori il moleskine, prese una penna e cominci� a elencare uno sotto l'altro i nomi dei personaggi di Colle Averno con cui aveva avuto contatti. Quando ebbe finito disse: �Allora cominciamo da questo Bastiano Mangiavacchi alias Scovolino. E' la prima persona che ho intravisto venendo qua e vista la sua attivit� e dove vive direi che possiamo dargli la palma di maggior sospettato�. �Mi pare che sia lui il taglialegna che vive soprattutto di bracconaggio, vero? Quindi s�, mi pare che pochi possano dire di conoscere come lui i boschi qua attorno�. �Aggiungi che vive da solo in una casa ai margini del bosco ed ecco che diventa l�identikit perfetto del nostro soggetto ignoto� aggiunse Brunello mettendo tre grossi asterischi accanto al suo nome. Il secondo nome scritto da Brunello sul moleskine era Ugo Romagnoli. La cosa colse di sorpresa Augusto: �Sospetti di Ugo?� �No. Per� lascer� in questo elenco chiunque abbia avuto modo di compiere quelle atrocit� e non mi fornisca un buon motivo per escluderlo�. �Non posso darti torto. Ma speriamo di no, altrimenti saprebbe a che punto sono le nostre indagini e potrebbe far sparire le prove rimaste�. �Semmai temo che potrebbe diventare pericoloso e cercare di far sparire noi� scherz�, ma non troppo, Brunello. �Gli metto un asterisco perch� vivendo in questa villa ha avuto l'opportunit� di vedere e sapere cose che ad altri erano precluse. Questo gli avrebbe facilitato molto il compito�. �Il terzo chi �?� �Uno dei primi che ho conosciuto, Giona Raffo, il libraio. Ma il mio istinto mi dice che non c'entra niente. Anche il successivo, Amilcare Ricasoli, a meno che non abbia Gigino come complice, lo ritengo incapace di fare tutto da solo. Comunque gli metto un asterisco perch�, se aiutato, avrebbe tutto il tempo e i mezzi per compiere quei crimini�. �Poi vedo che hai messo proprio questo Gigino� disse Augusto che stava sbirciando il moleskine aperto sulla scrivania. �Codesto tipo mi sembra da tenere d'occhio�. �Infatti gli metto due asterischi, perch� trovo che se forse non ha l'intelligenza di condurre un gioco cos� difficile e pericoloso, certamente ha tutto ci� che serve per essere il complice del soggetto ignoto, chiunque egli sia. Si pu� muovere ovunque da queste parti senza destare sospetti nelle persone, ha molto tempo, vive da solo e mi sembra proprio un elemento nato per fare il gregario di qualcuno che lo guidi�. �Due asterischi li metterei anche a codesto Tom� sugger� Augusto. �A questo tipo ne mettiamo tre, Piemme. Perch�, vedi, ha tutto quanto ci� che serve per essere il sospettato numero uno per il ruolo di complice. E' amico del Mangiavacchi, che infatti gli porta animali da impagliare per coltivare il suo hobby, anch'egli vive da solo, ha molto tempo a disposizione e i suoi movimenti non destano sospetti, in quanto compie lavoretti e servizi per chiunque ne abbia necessit�. Inoltre dicono che sia un po' ritardato, quindi perfetto per obbedire agli ordini di qualcuno che gli dica cosa fare e come farlo. S�, credo che Tom e Scovolino siano la coppia perfetta per essere gli autori di questi crimini�. �Non posso darti torto, Bidd�. Ma vediamo intanto tutti gli altri che hai scritto�. �Qui abbiamo Cosimo. A indicarlo come possibile soggetto ignoto ci sono la sua et�, la sua capacit� di accattivarsi la simpatia e quindi allontanare i sospetti da s�, la sua grande capacit� di movimento grazie ai mercati e mercatini a cui partecipa. Io a Cosimo metterei un asterisco, mentre a sua moglie Solidea ne metterei un altro come possibile complice. Ma non, fai bene attenzione, di suo marito, ma piuttosto del suo amante: il signor tre asterischi Scovolino! Dimmi se sei d'accordo, Piemme. Oppure correggimi�. �Pienamente d'accordo. E di codesto Vasco sentiamo cosa mi dici. Ce lo vedi a rapire donne e a farle a pezzi?� �A dirtela tutta, non ci vedo nessuno a compiere simili atrocit� perch� non sono azioni da esseri umani, ma semmai da demoni. A Vasco detto Al� Bab� metterei un asterisco perch� anch'egli vive da solo ed ha comunque l'et�, il tempo necessario e i mezzi per interpretare il ruolo del nostro soggetto ignoto�. �Io gliene metterei due� sugger� Augusto, �perch� ha in pi� l'estro e l'investiva che caratterizza un artigiano-artista. Non sei d'accordo?� �Vada per due� concesse l'amico. �Poi abbiamo questo Sandrino Posani. Non abita pi� qui, ma conosce questo posto benissimo perch� ci ha passato moltissimi anni. Dunque nulla gli impedirebbe di compiere quei crimini altrove e poi venire qui a seppellire le sue vittime senza destare alcun sospetto perch� vi possiede ancora una casa e dei terreni. E pure lui, immagino, lavorando in proprio con la zia, ha certo tutto il tempo e i mezzi che servono�. �Propongo due asterischi anche per lui e per la zia, che potrebbe coprirlo e all'occorrenza aiutarlo�. �Ti dar� retta� fece Brunello aderendo alla richiesta dell'amico, �ma la signora Pia non ce la vedo proprio nel ruolo di complice di un siffatto assassino. Un ruolo in cui vedrei meglio Cristina Giorgetti, anche se non ho un valido motivo per dirlo in quanto non l'ho mai vista. La sartina, che � figlia di un maestro di musica misantropo, ha una sua vita segreta. E' l'amante di Vasco Al� Bab� quindi le darei due asterischi come a quello�. �Par condicio, certo. Poi chi hai in lista?� �Ho Lidio, detto il Cassiere. Ma di lui so solo che battibeccava con Pia e le teneva testa, quindi�� �Quindi niente asterischi, immagino. E poi?� �A seguire ho messo quel Mauro che ci ha raggiunto sul Monte di Panda. Mi sembra che nella lista dei sospetti ci stia benissimo: � del posto, lavora in campagna e conosce bene di sicuro tutta la zona, non desta sospetti muovendosi di qua e di l� e mi sembra che abbia anche l'et� giusta. Cosa ne pensi?� �Penso che � anche amico di Ugo e che si � mostrato curioso verso quello che facevamo. Forse � il caso che tu metta due asterischi a entrambi, Bidd�, perch� i due potrebbero essere complici e hanno tutto ci� che occorre per essere una coppia perfetta di assassini�. Brunello riflett� un momento. �Devo darti ragione, Piemme. Rappresentano una coppia ideale per ricoprire i ruoli del nostro soggetto ignoto e del suo complice�. �Vedo che con questi abbiamo finito� osserv� Augusto. �Non ancora� lo corresse Brunello scrivendo un altro nome sul moleskine. �Manca ancora lo sconosciuto architetto Giannotti. Questo signore possiede giusto una casa sul Monte di Panda, ha certamente i mezzi, il tempo e il luogo in cui nascondere le vittime e farle a pezzi. Anzi, direi che gode di maggiori comodit� rispetto agli altri sospettati, quindi�� �Quindi mettigli tre asterischi� lo anticip� l'amico. Brunello esegu�. Quando ebbe fatto, si ricord� di quel giovanotto conosciuto nel negozio di Cosimo. Non poteva certo essere il soggetto ignoto, vista l'et�, ma non poteva essere escluso dal ruolo di complice attuale. Quindi, d'accordo con l'amico, inser� anche Janos Carnisi. Subito dopo, Augusto ricopi� su un foglio il prospetto dei sospettati, accoppiando il presunto soggetto ignoto al presunto complice e mettendoli in ordine decrescente rispetto alla gravit� dei sospetti nei loro confronti: � Bastiano Mangiavacchi Scovolino *** � Eusepio Fregosi Tom *** � Solidea * arch. Giannotti *** Ugo Romagnoli ** � Mauro Sassetti Tempesta ** Pia Dell'Alpe ** � Sandrino Posani ** Vasco Donnoli Al� Bab� ** � Cristina Giorgetti ** Amilcare Ricasoli * � Luigi Del Carretto Gigino ** Cosimo Marri * Giona Raffo Lidio Galeani il Cassiere Janos Carnisi (complice) � Quando ebbe finito, Augusto disse: �La situazione l'abbiamo inquadrata, ma questi sono solo i personaggi pi� caratteristici del paese, come mi hai spiegato tu, e noi dobbiamo cercare anche in mezzo agli altri. Dunque ora stabiliamo come muoverci�. �Stavo pensando che abbiamo bisogno di una mano sul campo. Emme ci aiuta da lontano con le sue ricerche ma pensavo di chiedergli se il suo secondo pu� raggiungerci qua�. �Sarebbe davvero una gran cosa. Parli di Greg, vero?� �Proprio di lui. E' uno in gamba e potrebbe esserci di grande aiuto�. �Direi che la tua � un'ottima idea�. � 9.1. Poggio del Diavolo, gioved� 11 ottobre, tarda mattinata. � Greg era arrivato di gran carriera in auto da Firenze e gli avevano spiegato meglio tutta la faccenda, che conosceva solo per sommi capi grazie alle informazioni di Emme. Greg era un ragazzone di 28 anni alto e robusto, dall'aria sveglia ma pacifica, con i capelli di un castano chiaro tagliati corti. Aveva una faccia che ispirava fiducia e simpatia e si esprimeva in maniera efficace e sintetica. Era venuto sul fuoristrada 4x4 dell'agenzia investigativa, come gli aveva espressamente chiesto Brunello, e avrebbe alloggiato alla trattoria di Amilcare, dove i due amici la sera prima avevano chiesto a Emme di prenotare telefonicamente una camera per un numero indefinito di giorni. Infatti Brunello, che voleva usare Greg soprattutto per la sorveglianza delle strade di accesso al Monte di Panda, intendeva fare in modo che quel giovanotto appena arrivato in paese non avesse, agli occhi della gente del posto, niente a che fare con lui e Augusto. Volevano che si potesse muovere liberamente senza destare sospetti nel soggetto ignoto e nel suo complice, chiunque essi fossero. A tale scopo, quando Emme aveva prenotato la camera per Greg, su suggerimento di Brunello aveva spiegato che si trattava di un tecnico chiamato dal dottor Badressi per eseguire a Poggio del Diavolo alcuni lavori di elettronica, la cui natura non aveva per� precisato. Brunello volle che neppure Ugo conoscesse l'identit� di Greg e quello che era venuto a fare realmente a Poggio al Diavolo, cos� si inventarono che era un tecnico informatico chiamato per studiare un progetto di impianto per gestire dal pc e dal cellulare le funzioni degli elettrodomestici e dell'impianto elettrico della villa. Ovviamente Badressi e Flavia erano stati informati e avevano avallato queste false informazioni che sarebbero servite a facilitare le indagini. I tre si misero d'accordo sul fatto che Greg avrebbe pranzato da Amilcare e che alle 14,30 si sarebbero trovati davanti alla villa per andare a fare un giro insieme nei dintorni per mostrare al giovane investigatore la zona che sarebbe stato suo compito tenere sotto controllo e per studiare i punti migliori di visuale per piazzare le piccole telecamere wireless che si era portato dietro con tutta l'attrezzatura necessaria. � 9.2. Monte di Panda, gioved� 11 ottobre, ore 12,49. � L'uomo stava lavorando per sistemare nella maniera migliore il manufatto che aveva realizzato egli stesso con tanta cura, quando sent� un rumore di passi davanti a s�. Alz� lo sguardo e aspett� che qualcuno si materializzasse. Quando questo avvenne, disse con sorpresa: �Guarda chi si vede! E cosa ci fai qui a quest'ora? Ti sei portato il cestino del pranzo?� �Non sono qui per mangiare� disse avanzando lentamente con una smorfia che voleva essere un sorriso. �Allora una passeggiata tutto solo per schiarirti le idee?� �Neanche questo. Sono qui per te. E sono in compagnia�. �Per me?� chiese stupito. �Che ti serve? E chi c'� con te?� Poi, sentendo un fruscio alle spalle, si volt� di scatto per vedere chi fosse l'altra persona che gli aveva fatto quella visita inaspettata. Ma non riusc� a vederla, perch� appena gir� la testa qualcosa gli si abbatt� sulla fronte con grande violenza facendogli esplodere un grosso lampo di luce bianca nel cervello, seguito da buio e silenzio assoluti. La persona che aveva sferrato il colpo con una grossa radice di pino si pieg� verso di lui per accertarsi delle sue condizioni. �Mi sembra che respiri ancora� disse. �Allora fai in modo che smetta al pi� presto� ordin� l'altra persona. Quando ebbe eseguito e rimesso nello zaino il plaid che aveva usato per completare l'opera, spostarono insieme il corpo dell'uomo di qualche metro, lasciandolo in posizione prona con la fronte insanguinata appoggiata su una grossa radice di pino che sporgeva dal terreno. Quindi spostarono anche il manufatto a cui stava lavorando e sul quale l'uomo era caduto, rompendolo, e glielo misero accanto. Infine ne staccarono una parte mobile e gliela misero nella mano destra. Quando le due persone si ritennero soddisfatte della messa in scena, si scambiarono un cenno d'intesa e si allontanarono con molta circospezione in direzioni opposte. Quella che aveva colpito l'uomo port� via con s� la grossa radice di cui si era servita. � 9.3. Poggio del Diavolo, gioved� 11 ottobre, ore 14,33. � Avevano finito di mostrare a Greg sullo schermo del pc l'area che comprendeva sia il Monte di Panda che Colle Averno e Poggio del Diavolo. Era quella la zona che avrebbe dovuto tenere sotto controllo nei giorni successivi per vedere chi si spostava nella zona boscosa della collina, dove andava esattamente e a fare cosa. Poi tutti e tre salirono sul fuoristrada e partirono verso Badicroce, diretti allo spiazzo dove era stato sepolto, seppur per pochissimo tempo, il corpo della giovane Shade. Stavano inoltrandosi con il mezzo nella parte iniziale del sentiero che conduceva allo spiazzo, quando il cellulare di Brunello suon�. Era Emme, che gli comunic� di avere eseguito le ricerche che gli aveva chiesto di fare e che gli aveva inviato i risultati alla sua casella postale. Il criminologo lo elogi� come al solito per la velocit� e l'accuratezza con cui svolgeva gli incarichi che gli assegnava e subito dopo gliene affid� un altro: �Dovresti scoprire tutto ci� che puoi su quella Shade: perch� si trovava in Italia, dove abitava, chi frequentava e cose del genere. Lo so che non sar� facile e non so cosa sia possibile trovare dopo quasi trent'anni, ma se qualcuno pu� riuscirci quello sei tu�. �La ringrazio, professore� rispose compiaciuto Emme, �ma lei non ha bisogno di adularmi per ottenere il mio massimo impegno�. �Non � adulazione la mia, � semplice verit�. Mi aspetto di risentirti presto, allora. E grazie di nuovo�. � 9.4. Colle Averno, gioved� 11 ottobre, ore 16,48. � Avevano lasciato lo spiazzo in cima alla collina dove, nascosta e ben fissata su un ramo di un leccio, avevano nascosto la prima telecamera. Poi avevano concluso insieme a Greg il giro della collina lungo le sterrate che le giravano attorno e sulle quali il giovane aveva individuato i punti migliori per nascondere le altre quattro telecamere. Finito il lavoro, erano rientrati in villa e avevano provato insieme il collegamento con tutte e cinque e la qualit� delle immagini che esse inviavano al portatile di Greg. Quindi si erano separati con l'accordo di trovarsi in paese quando avesse fatto buio. Avrebbero fatto finta di incontrarsi per caso da Amilcare e di familiarizzare, poi avrebbero cenato insieme e parlato tranquillamente delle loro faccende. Adesso Brunello e Augusto, dopo avere camminato per un po' senza meta, stavano parlando in piedi nella piazzetta quando sopraggiunse una figura nota al criminologo. Era Grimilde. Brunello si mosse per andarle incontro e toccando un braccio all'amico per invitarlo a seguirlo. �Buonasera, Grimilde� le disse sorridendole. �Che piacere incontrarla�. �Piacere mio, professor Dotti. Sono stata da Richetta a comperare due cose e stavo rientrando�. Poi guard� l'uomo che era con lui e chiese stupita: �Non mi dica che quello � il�� �Proprio lui. Il mio amico magistrato Augusto Coltelli� disse. Poi i due si strinsero la mano mentre la donna si present� da sola anticipando Brunello: �Grimilde Lamantia per servirla, dottore�. Dopo qualche frase di convenevoli, la donna chiese: �Le sono state utili le mie poche informazioni, professore?� �Pi� di quanto possa immaginare, signora Grimilde. Anzi stavo giusto meditando di tornare a disturbarla per farle qualche altra domanda�. �Prego, mi chieda pure anche adesso� a meno che non�� �No, no, per me va bene anche qua, se non va di fretta e se per lei non � una seccatura�. �Ma le pare. E' un piacere per me. Chieda pure, professore�. �Siccome abbiamo avuto da poco l'occasione di conoscere un certo Mauro Sassetti�� �Ah! Tempesta!� �Esatto. Ci ha detto che quello � il suo soprannome. Ecco, siccome non me ne aveva parlato l'altra volta, mi chiedevo se anche lui � da considerare un personaggio locale e, soprattutto, che tipo sia�. �Oh, Mauro � un tipo pacifico e che sta allo scherzo, almeno in apparenza�. �Come sarebbe a dire?� si lasci� sfuggire Augusto. La donna fu lieta di spiegarsi: �Intendo dire che Mauro � buono e caro, non l'ho mai visto litigare seriamente con nessuno, ma sento che se si arrabbiasse veramente o se arrivasse a odiare davvero qualcuno potrebbe diventare una furia spaventosa. Non dovrei dire certe cose per�, perch� sono solo mie sensazioni, per� �Ma � proprio quello che sono venuto a chiederle: informazioni e sensazioni� intervenne Brunello. �Quindi parli in massima libert�, la prego�. �Va bene. Ma non c'� molto da aggiungere. Tempesta � un gran lavoratore, molto bravo ed esperto. E' robusto come avr� visto, e ha molta resistenza alla fatica. Lavora spesso per la Pia, di cui le ho parlato, come ricorder�, ma fa lavori agricoli per chiunque glielo chieda. A pagamento s'intende. A lui piace vivere all'aria aperta, in campagna, nei boschi. Gli basta non stare in casa ed � felice�. �Bene, bene� mormor� Brunello lanciando un'occhiata all'amico. �Continui pure�. �E' molto amico di Ugo, il Romagnoli intendo, che voi ormai conoscete bene, e vanno spesso in giro insieme. Credo che ogni tanto vadano anche a donne, ma questa � una mia supposizione badi bene, magari mi sbaglio�. �Non si preoccupi, anche se fosse vero non ci sarebbe niente di scandaloso: sono persone adulte. Quindi questo Mauro � scapolo?� �Macch�. E' sposato eccome. Con Luciana. Quella santa donna lo aiuta qualche volta nei lavori in campagna, ma per il resto fa la casalinga. Hanno una casetta in via del Poggiolo, uscendo dal paese da quella parte� spieg� la signora girando il busto e indicando una direzione dietro di lei. �Lei � una fonte preziosa di informazioni per me, cara signora, e le sono sinceramente grato. Per questo mi permetto di chiederle se le viene in mente qualche altro suo compaesano che� s�, insomma� che secondo lei sarebbe stato in grado�� �Di profanare la tomba del povero Amoretti, intende? Ma cos� lei mi chiede un giudizio sulla capacit� di delinquere dei miei compaesani, non trova?� �Non intendevo questo� si corresse Brunello con un sorriso. �Mi sono espresso male, � vero. Ecco, volevo dire se per caso non le viene in mente qualche altro personaggio� un po' speciale� caratteristico, ecco� che l'altra volta si � dimenticata di segnalarmi�. La donna accett� tacitamente di rispondere alla domanda cos� riformulata e rimase un po' a pensare. Poi disse: �Beh, i pi� caratteristici glieli ho gi� presentati� non � che ci siano molti altri degni di menzione� Mmmm� per�, pensandoci bene, qualche altro candidato ci sarebbe. Mi � venuto in mente il Muto. Non ci pensavo perch� non lo vedo quasi mai. Ha casa e bottega fuori Colle Averno. Si chiama Carlo Bonfigli e vive insieme a sua madre vedova. Fa il fabbro e vive di lavoretti per i contadini� ripara attrezzi, costruisce piccoli utensili� e poi ferra anche gli animali� insomma s�, possiamo considerarlo un personaggio del posto, � vero�. �Non � sposato?� le chiese Brunello. �No, poverino. Non ha mai trovato moglie. Forse non l'ha neppure mai cercata. Ormai ha una cinquantina d'anni�� �E la madre?� �Lei� non so quanti anni abbia di preciso� comunque senz'altro pi� di settanta. Ma meno di ottanta, direi. Si chiama Teresa. Faceva la bidella alle elementari, ma � in pensione da parecchi anni�. �Bene. Grazie di nuovo per la sua gentilezza e le sue informazioni signora Grimilde. Le ho fatto perdere del tempo e non voglio trattenerla oltre�� �Ma che dice, professore? Passare del tempo con due persone come voi � un piacere e un onore, mi creda. In questo posto non capita mai di incontrare persone importanti e della vostra cultura. E neppure bei giovanotti come voi, consentitemi di dire�. I due amici le sorrisero e le strinsero la mano, entrambi accennando un inchino con la testa. La donna riprese la sua strada, poi si ferm� di colpo e si gir� verso di loro dicendo: �Ah, professore, me ne sarebbe venuto in mente un altro. Lo vuole conoscere?� Brunello e Augusto la guardarono andando verso di lei e il primo disse: �Non aspetto altro, Grimilde. Mi dica�. �Ci sarebbero anche lo Zimbrone e suo nipote Pel di Carota. Sono due muratori che lavorano in proprio. Fanno lavori nelle case� tutto quello che pu� fare un muratore�. �Capisco. E sono sposati? Con chi vivono?� �Vivono da soli. Insieme. Hanno una villetta fuori dal paese. Se la sono costruita con le loro mani. Sono due scapoloni. Lo zio per� � un dongiovanni che ci prova con quante gli capitano a tiro� e anche con discreto successo� Il nipote invece � un timidone� non si vede mai con una ragazza�. �E come si chiamano questi due signori?� �Lo zio Alvaro Borghi. Il nipote invece si chiama Dante Mazzini� rispose la donna. Poi, mentre faceva un cenno di saluto ai due uomini, aggiunse con un sorriso: �Ma non ha preso niente da nessuno dei due!� � 9.5. Colle Averno, gioved� 11 ottobre, ore 19,49. � I due amici erano seduti da un quarto d'ora a uno dei tavoli della trattoria di Amilcare e stavano ancora parlando dell'indagine mentre aspettavano di veder entrare Greg, che avrebbero invitato a cenare al loro tavolo fingendo un incontro casuale. Brunello aveva subito provveduto ad allungare la lista dei sospettati che aveva stilato sul moleskine, che aveva aperto davanti a s� e che stava guardando mentre rimuginava alcuni pensieri. Quella coppia di muratori scapoli, zio e nipote, con una villetta isolata a loro disposizione, sia a Brunello che ad Augusto parvero dei buoni candidati su cui concentrarsi e perci� finirono in cima alla lista con tre asterischi ciascuno. Sugli altri due non videro elementi di particolare sospetto e decisero di collocarli per il momento verso il fondo, subito prima di Cosimo, con un asterisco a testa che li poneva comunque come persone da tenere d'occhio e sui cui alibi indagare. Quando Greg fu arrivato e la piccola finzione di trovarsi per caso fu consumata a beneficio dei proprietari e degli altri cinque avventori che si trovavano in sala in quel momento, i tre investigatori presero a parlare di ci� a cui erano interessati. �Prima di addentrarci nell'analisi della posizione di ciascun sospettato� chiese Augusto, �non sar� meglio chiedersi se non abbiamo lasciato fuori qualcuno che invece meriterebbe la nostra attenzione?� �Me lo sono chiesto tante volte� rispose Brunello, �e ogni volta mi dico che � possibile. Anzi, probabile. Ma non tra le persone che abbiamo avuto modo di conoscere o contattare anche superficialmente. Come abbiamo gi� detto, esclusi i due complici di Amoretti che sono ancora in vita, non restano che gli abitanti di questo posto i plausibili candidati al ruolo di soggetto ignoto. Anzi, di soggetti ignoti. E tutti quelli di cui abbiano raccolto informazioni sono praticamente nella nostra lista. Lista che ovviamente � soggetta ad essere allungata se posiamo gli occhi su altri personaggi con determinate caratteristiche�. �Bene. Volevo solo non perdere di vista questa prospettiva� disse Augusto. �Quindi adesso quanti soggetti abbiamo nella nostra lista?� Brunello li cont� e disse: �Undici. Ma realmente sospettabili sono otto. Sette dei quali insieme al relativo possibile complice�. �Quindi adesso come ci muoviamo?� �Semplice. Il qui presente Greg terr� d'occhio i movimenti attorno alla collina degli scheletri, Emme sta facendo le ricerche che gli abbiamo chiesto, noi lavoreremo sui risultati di quelle ricerche non appena arriveranno e intanto curioseremo in giro in cerca di non sappiamo cosa. Ma lo sapremo non appena la vedremo�. �Concentriamoci allora su chi avrebbe potuto trovarsi sulla collina quando i cinque universitari hanno presumibilmente stuprato e ucciso quella povera ragazza� invit� Augusto. �Qualcuno che deve avere riconosciuto Amoretti e che invece di denunciarlo o ricattarlo ha deciso di imitarlo sfruttando quel luogo che pare proprio perfetto per nascondervi cadaveri�. Mentre Greg ascoltava con attenzione quella conversazione, Brunello guard� il moleskine che teneva aperto sul tavolo e disse: �Chiunque si sia trovato l� a quell'ora della notte, di sicuro stava facendo a sua volta qualcosa di cui non andare fieri. Perci� pu� essere stato chiunque, ma a me sembra che il nostro Scovolino sia davvero il candidato pi� probabile, vista la usa grande familiarit� con quei boschi e il lavoro di bracconaggio che fa�. �Questo � vero, ma ci sono anche altri ugualmente probabili, perch� questi boschi rappresentano un terreno familiare per molta gente del posto, non solo per Scovolino che in pratica ci vive e ci lavora� osserv� l'amico. �Sono d'accordo, Piemme. Anche persone come lo Zimbrone e suo nipote, o come quell'architetto milanese che ha casa lass�, sono candidati perfetti. La nostra graduatoria� aggiunse indicando il moleskine �� puramente indicativa e senza alcun valore vincolante. Pure Ugo, Vasco e tutti gli altri posseggono i requisiti per essere il soggetto ignoto, perch� sono pratici del territorio. Dobbiamo sperare che Greg nelle prossime ore sorprenda uno di loro nel bosco di Monte di Panda, cos� noi avremo qualcosa su cui lavorare e gli faremo le pulci. Fino a quel momento possiamo solo tenere occhi e orecchie bene aperti�. �Ma ricorda che dobbiamo darci un termine, Bidd�. Non possiamo andare avanti molto a lungo. Intanto dovremo pur tornare alle nostre vite e ai nostri doveri, poi c'� la faccenda delle ossa, il cui ritrovamento va segnalato alle autorit�. �Lo so. Proviamo ad aspettare due o tre giorni. Se in questo lasso di tempo Greg non scopre niente di sospetto sulla collina e noi non troviamo nuovi elementi importanti, rimettiamo tutto nelle mani dei tuoi colleghi. In caso contrario cercheremo di arrivare da soli alla soluzione. Sei d'accordo?� �Mi sembra ragionevole�. � 10.1. Poggio del Diavolo, venerd� 12 ottobre, mattino. � Nella posta elettronica Brunello aveva trovato una mail di Emme. C'erano tutte le informazioni che era riuscito a trovare sull'architetto Silvano Giannotti di Milano e solo alcune sulla sfortunata Shade. Notizie pi� ampie sulla permanenza della ragazza in Italia, insieme all'elenco delle donne scomparse dal Novanta in poi, le avrebbe inviate con le prossime e-mail. Insieme ad Augusto aveva letto la posta e aveva appreso che il professionista andava nella villetta sul Monte di Panda solo durante alcuni week end in estate insieme alla famiglia. Un po' pi� spesso ci venivano le sue due figlie e la moglie senza di lui. E questo particolare bast� ai due amici per escluderlo dalla lista, senza stare a soffermarsi su tutte le altre informazioni che lo riguardavano e che parlavano dei lavori da lui realizzati, dei progetti a cui stava lavorando, dei buoni rapporti con i politici lombardi, delle cariche ricoperte e via discorrendo. Pi� interessante la seconda parte della mail che conteneva le prime informazioni sulla permanenza in Italia della giovane Shade nel Novanta. Rintracciando gli articoli giornalistici pubblicati all'epoca sulla vicenda e ricavandone nomi, fatti e movimenti noti della ragazza scomparsa, Emme aveva individuato alcune persone che erano entrate in contatto con lei per varie ragioni. La prima era una insegnante di lettere, una certa Maria Pia Vanvitelli di Arezzo, la donna che aveva affittato a Shade una camera del proprio appartamento per tutto il periodo della sua permanenza in Italia. Il secondo nome, fatto agli inquirenti proprio dalla Vanvitelli, era quello di un insegnante di educazione fisica, tale Mario Bindetti, che a suo dire aveva un debole per Shade e le aveva fatto delle avances che lei per� aveva respinto con decisione. Questo docente era originario proprio di Colle Averno, ma adesso era in pensione e viveva nel paesino di Lacugnano, vicino a Perugia. Il terzo e ultimo nome � ma Emme si riprometteva di fare altre ricerche e di inviargliene altri � era quello di una fioraia di Castiglion Fiorentino, una certa Paulina Zannon, che aveva fatto amicizia con Shade ed era uscita alcune volte con lei. Brunello annot� per prudenza, con un solo asterisco a fianco, il nome di Bindetti sul moleskine. Poi stette un po' in silenzio, sovrappensiero. �Cosa c'�?� gli chiese Augusto vedendolo pensoso. �Mi chiedo se riusciremo a venire a capo di questa brutta faccenda, Piemme. Pi� ci penso, pi� un misero fallimento mi sembra probabile. Noi puntiamo a ragion veduta sugli abitanti del paese, ma il soggetto ignoto potrebbe anche vivere in qualche paese limitrofo. O magari essere morto da tempo. Inoltre non abbiamo dati sufficienti per indagare con reale efficacia e non trattandosi di un'indagine ufficiale siamo molto limitati nei movimenti e non possiamo aprire tutte le porte che ci sarebbe utile aprire. Quindi dobbiamo solo sperare che l'assassino viva in questo buco di paese e che commetta al pi� presto un passo falso. E forse questo � davvero un po' troppo da chiedere alla fortuna. E' per tutto questo che sono molto perplesso e indeciso. Tu cosa ne pensi?� �Condivido codeste tue valutazioni, lo sai. E aggiungo anche un'osservazione di diversa natura. Il tuo allievo Badressi ti ha chiesto aiuto per scoprire chi ha profanato la tomba dello zio, giusto? E' vero che non siamo riusciti a dare un nome al profanatore, ma mi sembra che tu abbia fatto molto di pi�, risolvendo l'enigma del pentagono, scoprendo l'uccisione di Shade e trovando altre tombe che sono la prova di altri omicidi. Insomma, la profanazione della tomba � un minuscolo evento secondario in questa serie di omicidi e Badressi pu� ritenersi accontentato, visto che ha scoperto lo zio essere complice nella scomparsa di quella ragazza. Insomma, io nei suoi panni mi riterrei pi� che soddisfatto e lascerei che fossero la magistratura e le forze dell'ordine a occuparsi della faccenda svelandone ogni particolare, compreso chi ha profanato la tomba di Amoretti. Cosa, peraltro, che dovrebbe apparirgli ormai di scarso rilievo rispetto all'orrenda storia che c'� dietro�. �Mi trovi d'accordo, Piemme. Ma mi stai per caso dicendo che � venuta l'ora di tornare a casa?� �Non � esattamente ci� che pensavo, ma visto che hai tirato in ballo questa opzione ti dir� che se decidessi di tornarcene a casa non mi opporrei, ma�� �Ma?� �Ma in questo caso penserei che forse inizi ad accusare gli effetti anticipati della vecchiaia, perch� tu che abbandoni a met� un caso del genere sarebbe un evento mai accaduto prima d'ora�. �E allora non sia mai detto che noi abbandoniamo il campo. Dunque andiamo avanti, ma poniamoci un limite. Che ne dici di allungare a una settimana? Diciamo che se tra sette giorni siamo ancora a questo punto passiamo la palla ai tuoi colleghi aretini e ce ne torniamo a casa per il week end. Sei d'accordo?� �Io s�, ma non so se i miei colleghi ti lasceranno partire tranquillo dopo che gli avrai detto che hai scoperto che fine ha fatto quella Shade e che hai trovato delle ossa sul Monte di Panda. Forse, se conosco i miei polli, vorranno chiacchierare qualche buona oretta con noi, non credi?� �Bene! Allora ce ne torniamo a casa venerd� prossimo e glielo faremo sapere il luned� successivo!� �Sembra quasi che ti voglia liberare di questo caso, Bidd�. Cos'� che ti rende cos� distante? La lontananza di Tara?� �No, quella semmai mi rende nervoso e impaziente. E' questa atmosfera strana� cupa� che sento in paese, che mi mette a disagio. E' questo impalpabile senso di imminente tragedia che percepisco nell'aria a incuriosirmi e al tempo stesso a farmi sentire il desiderio di andare lontano da qui�. �Solo una sensazione o c'� qualche elemento preciso che ti ha messo in allarme?� �La sensazione c'� ed � forte. Ma me l'hanno acuita alcuni particolari vagamente inquietanti come, ad esempio, l'essere spiato da qualcuno mentre sono nella biblioteca della villa. O la vista di uno sconosciuto che di notte attraversa il giardino, si infila nella capanna degli attrezzi poi torna da dove � venuto. Oppure la netta sensazione di essere osservato di soppiatto mentre cammino per il paese. Insomma, non mi piace sentirmi oggetto di interesse da parte di sconosciuti. E non mi piace non avere il controllo della situazione, tu mi conosci�. Augusto sorrise. �Certo che ti conosco. Ma non mi avevi parlato di persone che ti spiano e che vanno in giro per il giardino di notte. Credo che allora sia il caso di tenere gli occhi bene aperti, Bidd�. �Ci puoi contare. Con l'arrivo di Greg siamo in tre a indagare, quindi saranno tre paia di occhi a rimanere bene aperti, insieme a quelli di cinque telecamere che funzionano anche al buio grazie agli infrarossi. E poi mi stavo chiedendo una cosa: se il soggetto ignoto, come noi riteniamo, � uno del posto, avr� scoperto che siamo andati a ficcare il naso sulla collina e che abbiamo scoperto le sue sepolture?� �Molto probabile� rispose sicuro Augusto. �In un buco di poche anime come questo cosa vuoi tenere segreto? Di sicuro avr� saputo che siamo andati a spasso per la collina e, se non lo ha gi� scoperto, sapr� molto presto che abbiamo portato alla luce quelle ossa. E' per questo che il lavoro di Greg � prezioso: pu� vedere chiunque raggiunga quella collina giorno e notte e riferircelo in tempo reale. Chiunque salir� fin lass� senza un motivo pi� che valido, ha buone possibilit� di essere il nostro soggetto ignoto che va a controllare le sepolture delle sue vittime�. �Sono d'accordo. E faremo bene a dare anche noi una mano a Greg�. �Certo. E sai come lo faremo? Ce ne andiamo sul Monte di Panda senza dare nell'occhio e ci mettiamo a cercare altre sepolture senza far troppo rumore. Se Greg ci avverte con un sms di qualche arrivo o se sentiamo sopraggiungere senza preavviso qualcuno che magari conosce altri passaggi nel bosco per arrivare lass�, allora ci nascondiamo e restiamo ad osservare cosa fa. Cosa ne dici? Mi pare un buon piano� concluse Augusto soddisfatto della sua proposta. �Ok, facciamo come dici. Per� diamoci anche un termine categorico, Piemme. Un termine a breve, perch� la situazione non � gestibile nel lungo termine�. �Facciamo una settimana, come detto prima?� �Perfetto! Venerd� prossimo dichiariamo chiusa la nostra indagine e sabato mattina partiamo per Firenze. Sei d'accordo?� �D'accordo� disse Augusto. Poi aggiunse con tono ilare: �Sempre che non riusciamo a chiuderla prima, naturalmente�. � 11.1. Poggio del Diavolo, luned� 15 ottobre, mattino. � Gli ultimi tre giorni erano trascorsi senza grosse novit�. Brunello era felice perch� aveva potuto parlare per due sere consecutive con Tara, che era s� eccitata per gli scavi che procedevano molto bene, ma anche infelice per la lunga separazione da lui. Augusto invece aveva tranquillizzato Barbara dicendole che il prossimo fine settimana sarebbe arrivato a Firenze con Brunello e che in un modo o nell'altro la loro indagine sarebbe stata archiviata. Le aveva promesso che sabato sera sarebbero andati a cena fuori tutti e tre insieme nel ristorante che lei stessa avrebbe dovuto scegliere. E la invit� addirittura a prenotare fin da quel momento il tavolo. Greg era stato sempre appiccicato al portatile tenendo d'occhio le cinque telecamere che quando catturavano un movimento appena superiore a uno stormir di foglie iniziavano a registrare le immagini inviandole anche al computer e avvertendo con un bip e un ronzio. Ma fino a quel momento nessun essere umano aveva violato l'area della collina del Monte di Panda. Emme aveva inviato la sera di domenica una mail che conteneva altri quattro nomi di persone che avevano conosciuto Shade durante la sua permanenza in Italia, ripromettendosi di inviare al pi� presto anche l'elenco completo delle donne scomparse in Italia dal Novanta in poi. Il primo nome era quello di un conducente di autobus, un certo Stelio Baracca, che aveva avuto modo di conoscerla e di parlare spesso con lei perch� la giovane andava spesso da Arezzo a Perugia con il bus di linea per recarsi all'universit�. Lei gli aveva fatto spesso piacevole compagnia chiacchierando con lui mentre guidava, inconsapevole del ben noto divieto di parlare al conducente. Il secondo nome era quello di un romano, un certo Sergio Del Corso, titolare di una societ� di sondaggi e statistiche, che aveva conosciuto Shade all'universit� e alla quale aveva ammesso di aver fatto la corte, senza per� essere riuscito a strapparle niente di pi� di una amichevole simpatia. I successivi nomi erano quelli di due donne: Cristina Siri e Daria Pepe. La prima era il capo del personale di una grossa azienda di import-export bolognese a cui Shade era stata presentata dal funzionario del consolato americano con cui questa Siri aveva a quel tempo una storia. Erano usciti pi� volte tutti e tre insieme, una volta anche con un conoscente di lui, un certo Idilio o Edilio, non ricordava bene il nome. Il funzionario non era interpellabile perch� rientrato in America ormai da molti anni. La seconda era presidente di una coop torinese che aveva fatto amicizia con Shade durante un convegno ad Arezzo e con la quale si era incontrata pi� volte, fino al momento della sua scomparsa. La presidente si era rivista con quella giovane, che una volta era anche andata a Torino invitata da lei, e aveva informato gli investigatori che una volta era stata a un concerto insieme a lei che era accompagnata da un distinto signore, forse di una cinquantina d'anni o poco meno, molto riservato e che stava sulle sue. Non ne ricordava il nome, ma ricordava che le era stato presentato come un grande esperto di musica operistica. Inoltre Emme informava con la sua mail che Shade, a detta di una sua amica americana che frequentava un corso universitario a Perugia con lei, la sera prima della sua scomparsa le aveva detto che sarebbe andata ad una festa in un locale di cui non sapeva neppure il nome e la localit�, ma che ci sarebbe andata insieme a due studentesse italiane che erano state invitate. La polizia non era riuscita a scoprire neppure in quale provincia si fosse tenuta quella festa, ma per la verit� sembrava che nessuno si fosse dato troppo da fare per venire a capo di quella scomparsa, forse pensando che la ragazza fosse sparita volontariamente per andare chiss� dove. Quella mattina Brunello e Augusto decisero di fare un'altra visita al Monte di Panda per cercare di individuare qualche altra sepoltura, sempre che ve ne fossero. Per la strada il criminologo rimuginava su un paio di cose che aveva letto la sera prima sulla mail di Emme. La prima era quel tizio che era uscito con Shade e quella Cristina Siri. Un certo Idilio o Edilio, si diceva. �E se invece si fosse chiamato Lidio?� se ne usc� improvvisamente Brunello. Augusto lo guard� incuriosito e interessato. �Intendi come il nostro Galeani? Il Cassiere?� Brunello annu�. �All'epoca non avrebbe avuto ancora quarant'anni. L'et� giusta, avendo il giusto fascino, per incantare una ragazza straniera in cerca di emozioni. Non trovi?� �Giustissimo. Ma la tua � destinata a rimanere una mera supposizione, temo. Non abbiamo modo di chiederlo al funzionario del consolato che lo conosceva, purtroppo�. �Lo so� ammise mestamente Brunello. �Ma accanto al nome di Lidio aggiunger� un paio di asterischi, perch� questa faccenda mi puzza un poco�. Poi, mentre lasciavano l'auto e proseguivano a piedi per lo stradello nel bosco, Brunello disse ancora: �E c'� anche un altro particolare che mi lascia perplesso. Anzi, che mi mette in sospetto�. �Scommettiamo che lo so?� lo interruppe Augusto. Brunello, che camminava davanti a lui, si ferm� e si gir� a guardarlo. �Sentiamo, vecchia volpe. Ti ascolto�. L'amico gli lanci� uno sguardo di sfida e disse: �Scommetto che stai pensando alla serata di quella Daria Pepe e della povera Shade a quel concerto a Torino, vero? E per l'esattezza a quel gentiluomo riservato e taciturno che stava con Shade! Mi sbaglio, forse?� Brunello sorrise. �Sei il miglior Watson che uno Sherlock possa augurarsi di avere al fianco, amico mio. Anche a te quel misterioso esperto di musica assomiglia molto al nostro maestro di musica in pensione, vero?� �S�, mi pare quasi il ritratto del Giorgetti, che Grimilde descrive austero, silenzioso e un po' misantropo. Certo per� che sarebbe bene conoscerlo e parlargli, non credi? Potrebbe aiutarci a capire meglio che tipo �. �Sono pienamente d'accordo. Ma non credo che sar� facile avvicinarlo. E tantomeno instaurare con quel tipo un rapporto che ci conduca a un dialogo soddisfacente. Comunque dobbiamo provarci� concluse Brunello voltandosi avanti e riprendendo a camminare lungo il sentiero. Quando a mezzogiorno decisero di rientrare, non avevano fatto nuove scoperte di ossa n� avevano visto o udito muoversi qualcuno nel bosco in cima alla collina. Delusi e scontenti ripresero la strada di casa. � 11.2. Poggio del Diavolo, luned� 15 ottobre, pomeriggio. � Greg si era precipitato da loro per avvertirli che qualcuno era entrato nell'area sorvegliata dalle loro telecamere portando con s� il portatile per mostrare loro le immagini dell'intruso che a lui era parso abbastanza sospetto, visto che era in compagnia di un cane e sembrava avere qualche arnese con s�. I due amici videro sullo schermo un uomo di circa quarant'anni che aveva con s� un cane lasciato libero di correre e di annusare ovunque e che aveva in mano un sacco che sembrava di iuta e un piccolo arnese. Ma Brunello dichiar� presto il cessato allarme, perch� individu� in quella persona un cercatore di tartufi. Infatti il cane era un pointer, proprio la razza pi� indicata per quel tipo di ricerca sugli Appennini e dintorni. Mentre l'arnese in mano all'uomo gli era sembrato proprio il classico vanghetto che usano i cercatori del prezioso tubero. Quindi Greg ricevette l'incarico di verificare quando, come e da dove quell'uomo avrebbe abbandonato la collina e di segnalare qualunque eventuale stranezza nel suo comportamento. Poi una nuova mail di Emme ruppe l'impasse e dette nuova linfa all'indagine. Conteneva non solo un elenco di nomi femminili, ma anche di articoli di giornale e fotografie. Era tutto il materiale che Emme era riuscito a trovare sulle donne che erano scomparse senza lasciare traccia su tutto il territorio nazionale dal Novanta all'anno precedente. Brunello e Augusto vi si gettarono a capofitto e iniziarono a stampare ogni foto e ogni file. Intanto uno leggeva sul pc quelli in lista di attesa, mentre l'altro leggeva quelli che di volta in volta uscivano dalla stampante laser. Le donne scomparse in ventotto anni erano state ventuno. Un numero alto per un Paese come il nostro pens� Brunello. Non avrei mai creduto che fossero cos� tante. E stiamo parlando solo di quelle scomparse! In media una donna ogni sedici mesi svanisce nel nulla! Poi ci sono i femminicidi, gli stupri, i rapimenti, le violenze. Mamma mia! Quando ebbero stampato tutto il materiale ricevuto, lo ordinarono e lo impilarono in ordine cronologico, poi si misero a studiarlo con attenzione, pagina per pagina, con il primo � Brunello � che passava il foglio appena letto all'amico seduto a fianco, come in una breve catena di montaggio. In questo modo le informazioni arrivavano ai due amici quasi in contemporanea e dopo la lettura di ciascun caso potevano commentare e scambiarsi giudizi e idee in tempo reale prima di passare a quello successivo. E sia l'uno che l'altro prendevano qualche appunto su un foglio ogni volta che lo ritenevano opportuno, riservandosi poi di confrontarsi su determinati aspetti o particolari delle sparizioni a lettura terminata. Terminarono quel lavoro in poco meno di due ore. Avevano letto tutti i servizi e gli articoli di giornale, guardato attentamente ogni foto e preso molti appunti ciascuno per proprio conto. Si guardarono sbalorditi da tanta abbondanza di materiale e soprattutto dal fatto che di ventuno donne in carne, ossa e sangue non fosse stata trovata mai pi� alcuna traccia, eccezion fatta per le poche ossa rinvenute da loro due sul Monte di Panda. �Sbalorditivo!� esclam� Augusto. �Ma ci pensi? Non una goccia di sangue, non un frammento di indumento, non un piccolo oggetto qualsiasi! Per ventuno volte! Come ha fatto il soggetto ignoto a cancellare cos� radicalmente ogni minima traccia di quelle poverette?� �Torniamo sempre l�: o � dedito al cannibalismo, le conserva in freezer e ne consuma le carni un po' alla volta, magari in compagnia del complice, oppure vuole realizzare un Frankenstein al femminile. A giudicare dal fatto che asporta parti dei corpi mentre altre le seppellisce, sembrerebbe questa l'ipotesi pi� ragionevole, per quanto pazzesca�. �Oppure� prosegu� Augusto, �� un feticista sui generis che colleziona varie parti anatomiche o, peggio, usa parti dei corpi per qualche scopo innominabile e poi le distrugge con il fuoco o con l'acido. Mentre quelle che non servono ai suoi scopi le seppellisce. Altre opzioni non mi vengono in mente�. �Se dovessi scommettere� conferm� Brunello, �punterei su una delle mie due ipotesi. E quella della signora Frankenstein mi convince di pi�, perch� un assassino dedito al cannibalismo non credo che seppellirebbe busti interi rinunciando a tutti gli organi interni. Insomma, non sarebbe in linea con quanto ci ha insegnato l'esperienza su questo genere di criminali. Perci� la spiegazione che pi� mi intriga � proprio un Frankenstein in gonnella�. �Ma quanti ne vorrebbe creare, secondo te? Con ventuno donne scomparse metterebbe su una batteria di Lady Frankenstein, non credi?� �Caro mio, mica � detto che le abbia prese tutte il nostro soggetto ignoto. Qualcuna di quelle poverette sar� pure stata vittima di qualche altro maniaco occasionale. O almeno voglio sperare che sia cos�. D'altronde nessuno possiede il monopolio in fatto di crimini�. �Hai ragione� convenne Augusto. �Allora dovremmo darci da fare per individuare quali di queste donne sono state vittime del nostro soggetto ignoto. Ma come possiamo riuscirci?� �Almeno per quelle di cui abbiamo ritrovato le ossa ci riuscir� la Scientifica quando avremo denunciato il ritrovamento ai tuoi colleghi. Noi dovremo basarci sulla modalit� dei rapimenti, sui luoghi in cui sono avvenuti e sulla tipologia delle vittime per cercare di individuare le sue vittime. Dovremo insomma tracciare un pur vago profilo del nostro soggetto ignoto, visto che tutti ne posseggono uno del tutto particolare�. Dopo un'ora buona che entrambi esaminavano tutte le circostanze, i modi e i luoghi delle varie sparizioni, ecco cosa aveva attirato la loro attenzione e colpito la loro fantasia. Innanzitutto solo in due casi c'erano stati testimoni, peraltro scarsamente attendibili, di un rapimento, le altre diciannove donne erano scomparse come un fil di fumo nel vento, senza lasciare la minima traccia dietro di s�. Fino a un certo punto se ne erano potute seguire le tracce, poi, da un certo momento in avanti, poof, sparite! Quindi avevano notato che quasi tutte le sparizioni erano avvenute in un'area che includeva cinque regioni: Liguria, Emilia e Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. Al di fuori di esse c'erano stati solo sette casi, tutti pi� a nord di Parma o pi� a sud di Roma, Sicilia compresa. E guardando la cartina d'Italia su Google Maps Brunello ebbe la conferma di ci� che pensava e cio� che Arezzo era quasi esattamente al centro di quest'area. Certamente era impossibile affermare con certezza quanti e quali casi fossero riconducibili al loro soggetto ignoto, ma Brunello si sentiva di scommettere che almeno una quindicina fossero stati opera del tizio che forse si nascondeva proprio tra la gente di Colle Averno. Quel terreno di caccia che si allargava a macchia d'olio attorno alla provincia di Arezzo sembrava l'ideale per uno psicopatico nato e cresciuto tra quei boschi, capace di mimetizzarsi rendendosi completamente invisibile in un ambiente cos� semplice e primitivo. Inoltre doveva essere bene organizzato per colpire sempre senza mai commettere un errore. Rapire una giovane, prelevarla nel suo ambiente, portarla via senza che nessuno se ne accorga e poi far perdere per sempre le sue tracce richiedeva strumenti, organizzazione, intelligenza, sangue freddo. E ripetere impunemente questa stessa impresa tante volte � indice di scrupolosa attenzione per i dettagli, determinazione e autodisciplina, pens� Brunello, sorprendendosi a provare una punta di ammirazione per quel criminale. Augusto sembr� leggergli nel pensiero: �Stai pensando che � molto in gamba, vero?� gli chiese con un cenno di sorriso sulle labbra. �Quando hai a che fare con qualche assassino pi� astuto degli altri gli concedi quasi la dignit� di un avversario sportivo. Sei fatto cos�, non c'� niente da fare�. �Non ci trovo nulla di male. E' pur sempre una sfida tra due intelligenze che si confrontano. Per me, ogni indagine � come una partita a scacchi con l'assassino di turno. Ognuno fa le sue mosse e vinca il migliore�. �Cio� tu!� Brunello sorrise. �Beh, finora � andata cos�. Mica ti dispiacer� per caso, visto che ci sei anche tu a muovere i pezzi con me sulla scacchiera?� �No di certo. Ma a me l'organizzazione di questo soggetto suscita semmai inquietudine. La sua�� Augusto non pot� finire la frase perch� Greg piomb� di nuovo nella stanza: �Professore, � accaduto qualcosa sulla collina. Il cercatore di tartufi � tornato indietro parlando animatamente al cellulare. Mi � parso molto agitato. Se lei � d'accordo, andrei subito l� per capire cosa succede�. Non solo Brunello dette l'immediato ok a Greg, ma sia lui che Augusto raccolsero rapidamente i fogli sparsi sulla scrivania e se ne andarono di gran carriera insieme a lui temendo che il suo cane, annusando e raspando, avesse portato alla luce alcune delle ossa da loro ricoperte. Con il fuoristrada puntarono dritti verso la postazione della telecamera che aveva avvistato il cercatore e quando raggiunsero la strada per Badicroce videro l'uomo in piedi accanto al suo motocarro Ape che stava ancora parlando al cellulare. Si fermarono pochi metri prima e scesero, mentre il cercatore fece con il capo un cenno di saluto al loro indirizzo. I tre attesero che finisse di parlare, poi lo salutarono e si presentarono. E siccome alcune frasi dette dall'uomo al telefono, contenenti pi� volte la parola morto, giustificavano senz'altro la loro curiosit�, gli chiesero cosa fosse accaduto di grave. �Ero con Prince in cerca di tartufi, quando lui� disse l'uomo ancora palesemente turbato e indicando il proprio cane, �lo ha trovato� ha trovato il corpo a terra sotto un grosso pino. Sono corso l� per prestare soccorso� credevo che fosse svenuto per una caduta� o un malore� invece� invece ho sentito l'odore tipico della putrefazione� Mi sono avvicinato e ho visto che gli animali lo avevano morso� insomma era uno spettacolo che non auguro a nessuno. Cos� ho chiamato subito il 118� ci penseranno loro ad avvertire la polizia o i carabinieri, immagino� Non so se in questi casi intervengono o no�. �Intervengono di sicuro� spieg� subito Augusto, �perch� quando si trova un cadavere bisogna prima di tutto accertare le cause della morte. Quindi probabilmente, vista la zona in cui ci troviamo, saranno i carabinieri a fare un sopralluogo� aggiunse guardando Brunello con aria preoccupata. �Ma si sa chi � il morto? Lei lo conosceva?� �Perdinci se lo conoscevo! Lo conoscevano tutti da queste parti. Ma proprio tutti. E' Scovolino! Il morto � Scovolino, santo Dio! Proprio lui! Il signore dei boschi � finito per morire proprio nei suoi boschi. Non poteva desiderare di meglio, anche se credo che avrebbe aspettato volentieri qualche altra decina d'anni prima di tirare le cuoia�. Brunello e Augusto si scambiarono uno sguardo d'intesa. �Bastiano, mi pare si chiamasse� se ne usc� con noncuranza il criminologo per tenere aperto il discorso. �Esatto� disse l'uomo. �Bastiano Mangiavacchi. Nessuno conosceva questi boschi meglio di lui. Poveretto� chiss� cosa gli � successo� era ancora giovane e nel pieno delle forze�� �Dove lo avete trovato?� chiese Augusto. �Lass�. A un paio di centinaia di metri in quella direzione� spieg� il cercatore indicando il nord. �Presentava qualche ferita o segni che possano far ipotizzare una causa di morte?� �Quando mi sono avvicinato ho visto subito che era Scovolino e mi sono avvicinato per cercare di aiutarlo, ma ho capito che era morto da un bel po', Aveva del sangue secco sulla fronte e quelle ferite da morsi un po' dappertutto�. �Sulla fronte� ripet� quasi sottovoce Brunello. �Quindi potrebbe essere inciampato e caduto in avanti� ipotizz� Augusto guardando l'amico taciturno. �Potrebbe avere battuto violentemente la fronte su un sasso ed essere deceduto a causa del forte colpo�. �No, non era un sasso� lo corresse il cercatore di tartufi. �Era con la testa appoggiata su una grossa radice di pino�. �Ed era in posizione prona?� chiese il magistrato. Poi vedendo che l'altro lo guardava con l'aria di non aver capito la domanda, aggiunse: �Intendo dire: era sdraiato a pancia sotto?� �S�, era a pancia in gi�. Vicino al corpo c'� ancora la trappola per uccelli rotta che stava sistemando quando � caduto. Povero Scovolino, che sfortuna!� � 12.1. Poggio del Diavolo, marted� 16 ottobre, mattino. � �Scovolino che scivola, batte la testa e ci rimane secco! Fatto piuttosto singolare in s�, figuriamoci poi se la vittima � uno come Scovolino, che nei boschi si muoveva meglio che in casa propria� rimugin� ad alta voce Brunello. �La cosa � sospetta� convenne Augusto, �come abbiamo gi� detto. Speriamo perci� di trovare una traccia che ci confermi la presenza di qualcuno nel bosco insieme a Scovolino. Ma ne dubito. Chiss� quanto hanno pesticciato intorno al corpo quelli dell'ambulanza. E se in terra ci fosse stato qualcosa lo avrebbero trovato e preso i carabinieri�. �Non credo che il soggetto ignoto abbia lasciato tracce di qualche genere. E' troppo furbo e abile�. �Dunque tu sei proprio certo che si tratti di omicidio?� �Dimmi, Piemme, non trovi oltremodo strano che non appena abbiamo iniziato a ficcare il naso su quella collina e trovato quelle ossa, il pi� esperto frequentatore della stessa sia improvvisamente morto per una banale caduta da escursionista della domenica? Io lo trovo cos� altamente improbabile da definirlo impossibile�. �Mmmm� difficile non essere d'accordo, in effetti�. �Credo che Scovolino abbia notato qualcosa di strano o di sospetto. O comunque il nostro soggetto ignoto doveva temere questa eventualit� e quindi temeva di essere in pericolo. Perci� avr� voluto assicurarsi il suo silenzio�. �Ora almeno la nostra lista dei sospettati � pi� breve. Purtroppo abbiamo dovuto cancellare proprio quello che ne stava in cima�. �Non mi preoccuperei pi� di tanto� lo tranquillizz� Brunello, �visto che ne abbiamo altri idonei per la pole position�. �Gi�. Abbiamo quello Zimbrone che � passato al comando della classifica� scherz� Augusto. �Ma anche Lidio il Cassiere ha scalato delle posizioni�. �Ma tra i nostri paesani finiti nella lista ce n'� uno che ha fatto un salto di qualit� in questo senso�. �Chi sarebbe?� �Ho notato che tra le scomparse pi� recenti c'� una ragazza perugina. Una che abitava in via Giovanni Verga. La cosa mi ha colpito perch� questo � il nome anche di un vecchio medico condotto, oggi scomparso, di Montalcino. Guardando la cartina su Google Maps per pura curiosit� sai cosa ho appreso?� �No, non lo so, ma non vedi l'ora di dirmelo. Sentiamo�. �Che quella via si trova in una zona di Perugia che si chiama� Elce! Ti dice niente questo nome?� �Ma certo! E' il luogo in cui vivono Sandrino e sua zia. Credevo che fosse un paese in provincia di Perugia, per�. �Anche io. Ma poi ho visto che � una frazione attaccata alla citt�. In pratica un grosso quartiere che ne fa parte. E dunque Sandrino avrebbe avuto la possibilit� di conoscere e studiare le abitudini di quella poveretta. Questo non prova niente, � ovvio, ma fa salire al nostro uomo un gradino nella graduatoria dei aspiranti killer�. �Insomma la terna dei migliori candidati al titolo sarebbe formata al momento dallo Zimbrone, da Sandrino e dal Cassiere. Giusto?� �Direi di s�. Anche se con questo non dobbiamo tralasciare gli altri�. �E quel Tom che ritenevamo possibile complice di Scovolino?� chiese Augusto. �Niente impedisce che sia complice del nostro soggetto ignoto. Qui si conoscono tutti e i possibili accoppiamenti killer-complice sono tanti�. �Invece i giorni che ci rimangono sono pochi, Bidd�. Non perdiamo tempo e andiamo a vedere il luogo dove � morto Scovolino�. � Quando furono sul posto, che trovarono facilmente grazie alle spiegazioni del cercatore di tartufi, notarono che non era stata lasciata alcuna segnalazione da parte dei carabinieri, segno che quelli non avevano avuto alcun dubbio che si fosse trattato di un banale incidente, una morte dovuta a una caduta. I due amici presero a ispezionare il terreno circostante con molta attenzione, muovendosi molto lentamente e scrutando il suolo stando chinati. Brunello tir� fuori da una tasca una piccola custodia in pelle che conteneva una lente circolare, quindi poggi� a terra un ginocchio per scrutare meglio qualcosa che aveva attirato la sua attenzione. Con le dita di una mano sembr� accarezzare il suolo, invece stava spostando lentamente foglie e terriccio come se sapesse cosa cercare. Poi tir� fuori il cellulare e scatt� alcune foto in quel punto del terreno. Quindi afferr� due aghi di pino e li osserv� molto da vicino con una smorfia di compiacimento. �Cosa hai trovato?� gli chiese Augusto incuriosito. �Sangue! O almeno credo. Dovremo accertarcene�. �Sangue? Se fosse cos� potrebbe essere la prova che hai indovinato anche stavolta�. Brunello, dopo avere avvolto delicatamente gli aghi raccolti in un fazzolettino di carta e averli messi in tasca, continu� a cercare tracce sul terreno e ripet� l'operazione di prima altre tre volte in altrettanti punti del terreno, scattando foto e raccogliendo altri aghi insieme a una foglia secca di leccio. Augusto, che stava esaminando con attenzione la grossa radice sulla quale Scovolino era stato trovato appoggiato con la fronte, disse: �Forse Greg, se ha portato con s� tutta la sua attrezzatura, avr� del luminol nel bagagliaio del fuoristrada�. �Se conosco Greg, � sicuro che ha portato con s� il kit completo che ha in dotazione dall'agenzia�. �Bene, allora tra poco sapremo se il corpo di Scovolino � stato trascinato. E quindi se � stato ucciso da qualcuno che poi lo ha appoggiato con la testa sulla radice di pino per far credere che sia morto accidentalmente cadendo e battendo la fronte su quella�. �Sono pronto a scommetterci� disse Brunello. �Mi dispiace, ma non scommetto con te su certe cose�. � E fece molto bene Augusto a non scommettere, perch� neanche un'ora pi� tardi, tornati alla villa e precipitatisi da Greg, ebbero modo di constatare che quest'ultimo non andava mai in giro senza i ferri del mestiere, e quindi senza luminol, e che quelle macchioline scure scoperte da Brunello sugli aghi di pino e sulla foglia di leccio erano decisamente di sangue umano. �A questo punto� disse Augusto, �ci basterebbe sapere chi � andato in quella maledetta collina negli ultimi quattro o cinque giorni e avremmo il nostro soggetto ignoto�. �Purtroppo, per�, Scovolino � stato ammazzato prima che Greg installasse le telecamere, altrimenti saremmo a posto. Certo che deve averlo ammazzato poco prima, perch� le telecamere le abbiamo messe l� luned� scorso, nel pomeriggio. Se l'omicidio fosse avvenuto molto prima, il corpo sarebbe stato in condizioni ben peggiori. Quindi basterebbe sapere chi � andato sul Monte di Panda� diciamo da marted� a gioved� mattina� per risolvere il nostro caso�. �Che scalogna! Sarebbe bastato chiamare Greg due o tre giorni prima e ora ce ne potremmo tornare a casa soddisfatti per avere risolto un grosso caso di cui nessuno sospettava neppure l'esistenza�. �Comunque� sentenzi� Brunello, �adesso so per certo che Scovolino � stato ammazzato dal nostro soggetto ignoto e questo significa una cosa sola: che ha paura di noi, teme che possiamo scoprire la sua lunga e impunita attivit� criminale e ha voluto eliminare chi certamente sapeva qualcosa che avrebbe potuto aiutarci. Ma non sa cosa abbiamo scoperto finora e non immagina che gli siamo arrivati vicino perch� stiamo cercando proprio nel suo pollaio�. �Abbiamo fatto benissimo a ricoprire per bene le ossa che abbiamo trovato lass� disse Augusto, �cos� il nostro soggetto ignoto si sente molto pi� al sicuro ed � pi� facile che faccia una mossa falsa�. �Sulle sue mosse false non ci conterei troppo. Molto meglio se facciamo noi le mosse giuste, Piemme�. Il magistrato guard� l'amico e chiese: �Ne hai in mente qualcuna delle tue?� �Purtroppo al momento non ne ho in mente nessuna. Ma dobbiamo farci venire qualche idea alla svelta, perch� venerd� far� svelto ad arrivare�. �Eh s�. A occhio e croce ci restano una sessantina di ore, tolte quelle da dedicare al sonno, per dare scacco matto a quel criminale. E francamente mi sembrano poche� Non vedo come�� �Perch� invece di stare li a piangerti addosso non fai girare le tue belle rotelline insieme alle mie?� �Per fare cosa?� �Ad esempio ripassare l'elenco dei nostri sospettati e ragionare sopra a ognuno di essi in cerca di un particolare, un'idea, un sospetto� qualunque cosa�. �Ma certo. Neuroni pronti e in fila per quattro� scherz� Augusto. �D'altronde, mio caro Piemme, quando scarseggiano gli indizi, bisogna battere la pista che abbiamo tentando di avanzare con le ipotesi. E le ipotesi si costruiscono affiancando alla logica la fantasia e l'immaginazione guidate dall'esperienza. Un investigatore senza immaginazione � meglio che cambi mestiere�. �Tu, mio caro, avresti dovuto insegnare psicologia investigativa anzich� criminologia. O magari tutte e due�. �Niente male come idea. Proporr� alla mia universit� di istituire una nuova cattedra� lo assecond� Brunello. �Intanto, per�, diamoci da fare� aggiunse tirando fuori il moleskine e aprendolo alla pagina dove aveva elencato i loro sospettati. �Da quale cominciamo?� chiese l'amico. �Procediamo nell'ordine in cui li abbiamo scritti, iniziando dai pi� sospetti. In testa abbiamo lo Zimbrone e suo nipote Pel di Carota. Di loro non sappiamo praticamente nulla. Sono in cima alla lista perch� hanno tutte le caratteristiche che servono al soggetto ignoto: lo zio ha l'et� giusta, lavorano in proprio, vivono in una casa isolata, si spostano spesso per lavoro�. �E posseggono di certo un mezzo idoneo al trasporto e tutta una serie di attrezzi utili a un killer di questo genere. E li adoperano ogni giorno per lavorare� aggiunse Augusto. �Per� non abbiamo niente di circostanziale per accostarli ai rapimenti e agli omicidi, ma solo vaghe supposizioni basate solo sul fatto che forse ne hanno avute tutte le possibilit�. E tra l'altro, per accertare questo, bisognerebbe indagare sul loro passato e verificare i loro alibi. Una cosa impossibile nel pochissimo tempo di cui disponiamo e con le limitazioni imposteci dal nostro ruolo non ufficiale! Quindi passiamo al secondo della lista�. �Sei stato tu a voler fare questo ripasso. Ma mi sembra che tu ne sia poco convinto o mi sbaglio?� �No, non ti sbagli. Ma continuiamo lo stesso, altrimenti tanto vale che denunciamo i nostri ritrovamenti ai carabinieri e ce ne torniamo a casa a farci i fatti nostri. Il secondo nome � quello di Ugo, che potrebbe fare coppia con l'amico Sassetti. Che ne pensi?� �Penso che anche loro avrebbero avuto, alibi da verificare a parte, l'et�, i mezzi e la capacit� operativa per portare a termine certe azioni. Ugo ha un pick-up, entrambi conoscono la zona come le loro tasche, sono uomini sani e robusti. Semmai mi pare che manchino di una base adatta per nascondere le donne rapite e i loro corpi, ma potrebbero pur sempre avere un posto� un capanno di caccia� una casupola anche malmessa� un dannato covo da qualche parte, qua nelle vicinanze, del quale ignoriamo l'esistenza�� �E in pi� not� Brunello �Ugo sarebbe stato sicuramente facilitato nel profanare la tomba di Amoretti, visto che vive qui e che la sorveglianza della villa fa parte dei suoi compiti�. �Senza contare che nessuno ha avuto migliori possibilit� di lui per sorvegliare Amoretti nel corso degli anni e carpirne eventuali segreti� aggiunse Augusto. �E anche per spiare il sottoscritto quando lavorava in biblioteca!� �Proprio cos�! E anche il misterioso individuo di cui mi hai parlato, che di notte � andato nel capanno, potrebbe essere proprio lui, non credi?� �Mmmm� Penso di no, perch� l'ombra che ho visto � poi scivolata via scavalcando il muro del giardino. Per� avrebbe potuto trattarsi del suo complice!� �Vero� ammise Augusto. �Comunque siamo alle solite: come possiamo sbloccare la situazione e uscire da questa incertezza? Servono almeno indizi concreti. E per trovarli, come hai detto prima, servirebbe tempo. Che non abbiamo�. Brunello sospir�. Poi chiese: �Di quel Sandrino cosa ne pensi? Ai tempi di Shade aveva circa quattordici anni e non ce lo vedo n� come killer n� come complice. Anche se avrebbe potuto entrare in quel ruolo pi� tardi. Ma il guaio � che non riesco a vedere sua zia nei panni del nostro soggetto ignoto. No, se Sandrino � il complice, allora il nostro killer deve essere qualcun altro�. �Perch� non quel Tempesta, ad esempio, visto che lo conosce da sempre e che fa ancora lavori agricoli per lui e la zia Pia?� �Giusto ragionamento. Dunque dovremo tenere presente Tempesta anche in veste di soggetto principale, non solo nel ruolo di complice come abbiamo fatto finora�. E cos� dicendo Brunello apport� una modifica all'elenco sul moleskine. �E di quel Vasco mezzo artigiano e mezzo artista cosa pensi?� chiese Augusto. �Lo ritieni capace di questi crimini?� �Non conosciamo la psiche di nessuno dei sospettati, quindi dobbiamo ritenerli tutti capacissimi di rapire, uccidere e sezionare donne. Semmai mi risulta difficile immaginare quella donna, la Giorgetti, nei panni della complice. Oddio, non � che certe donne non siano capaci di crimini spaventosi, ma certo sono casi molto pi� rari rispetto agli uomini. Per� non l'abbiamo mai neanche vista in faccia, quindi non abbiamo la pi� pallida idea di che tipo di persona sia�. �Comunque anche Vasco dispone di strumenti, tempo, forza fisica e un furgone da trasporto per rientrare nell'identikit del soggetto ignoto. Per� lui le donne le celebra con le sue opere e mi sembra che ne abbia ammirazione e rispetto. Non ce lo vedo a straziarne i corpi� non lo so� magari mi sbaglio� concluse Augusto. �Pure a me d� la stessa sensazione, se ti pu� confortare. E poi mi chiedo chi potrebbe essere eventualmente suo complice, se non quel Tom che abbiamo individuato come personaggio ideale in quel ruolo. Quindi stavo giusto pensando, visto che dobbiamo sfrondare la lista se vogliamo arrivare a una soluzione, di retrocedere Vasco togliendogli un asterisco e di toglierli entrambi alla Giorgetti. Li lascer� nell'elenco, certo, ma direi di concentrarci sugli altri, pur senza trascurare la coppia di amanti. Sei d'accordo?� Il magistrato annu�. �Quindi� prosegu� Brunello �direi di cercare di scoprire qualcosa di pi� sullo Zimbrone e suo nipote, su Ugo e il suo amico Tempesta. E su Sandrino, che potrebbe avere fatto da spalla allo stesso Tempesta. Come pure su quel Gigino che avevamo accoppiato al buon Amilcare, una persona che proprio non riesco a vedere nei panni del nostro soggetto ignoto. E ovviamente su Tom, un complice apparentemente buono per qualunque killer�. �Neanche gli altri sarebbero da trascurare� intendo il Muto, quel Bindetti, Lidio il Cassiere e Cosimo. Ma ovviamente dovremo lasciarli perdere e sfruttare il poco tempo rimasto per puntare su quelli che hai detto tu�. �Giusto! Perch� noi abbiamo un handicap al momento insormontabile che ci impedisce di progredire. Cio� ci manca un'informazione fondamentale: sapere quali di quelle ventuno sparizioni avvenute dal Novanta ad oggi sono attribuibili con esattezza al nostro soggetto ignoto. A parte quella di Shade, ovviamente. Se lo sapessimo, basterebbe verificare gli alibi dei nostri sospettati per escluderli dalla lista o per trovare finalmente il colpevole�. �Infatti � per questo� convenne Augusto �che noi dobbiamo inventarci qualcosa e smuovere le acque nella speranza che il soggetto ignoto si prenda paura e faccia una mossa sbagliata. Altrimenti ci arrendiamo, ce ne laviamo le mani e passiamo la palla all'autorit� costituita�. �Dici bene, Piemme. Anzi, parli come un manuale di criminologia. E mi sa proprio che finir� con codesta ultima opzione. A meno che tu non abbia un'utile idea su cosa fare. Come possiamo muovere, secondo te, le acque di questo putrido stagno?� Augusto rimase in silenzio a pensare. Non aveva una risposta a quella domanda. Poi disse: �Perch� le ore di indagine che ci restano non le passiamo a parlare con la gente del paese e ad osservare? Sarebbe un tentativo estremo di trovare qualche straccio di indizio su cui lavorare. Parliamo con chi capita, anche con i nostri sospettati, se ci riesce, e vediamo se ne viene fuori qualcosa. E sabato mattina togliamo le tende. Almeno ce ne andremo sconfitti ma con la coscienza a posto. Potremo dire di averci provato fino all'ultimo�. �S�, credo che sia la cosa migliore che ci resta da fare. Non ne ricaveremo nulla, suppongo, ma dobbiamo farlo. Per noi stessi, soprattutto�. �Bene� approv� Augusto. �Allora dopo pranzo andiamo in paese e ci restiamo fino a sera�� �Facciamo di meglio� propose Brunello. �Andiamoci subito. Pranziamo da Amilcare e sfruttiamo anche quel tempo per chiacchierare con chiunque troviamo l� o per strada. Che ne dici?� �Per me va benissimo�. �Ok. Avverto la signora che non restiamo a pranzo poi saltiamo in macchina�. � In trattoria avevano cercato di intrattenere il pi� possibile al loro tavolo la giovane nipote del proprietario. C'erano pochi avventori e quindi il poco lavoro le aveva consentito di prestare la richiesta attenzione ai due personaggi venuti da fuori. Iniziando a parlare dello sfortunato Scovolino e della brutta fine che aveva fatto, si erano informati anche sulle ultime faccende di alcuni paesani a cui erano interessati, dando per� l'impressione di avere solo voglia di fare due chiacchiere e di chiedere di quelle persone per pura cortesia. Cos� erano venuti a sapere che la sera precedente erano l� a cena Cosimo e il giovane Janos, mentre la signora Solidea era rimasta a casa perch� lievemente costipata. E un po' malignamente i due amici si scambiarono uno sguardo d'intesa che significava come entrambi spiegassero la vera ragione dell'assenza della donna, secondo loro scioccata e addolorata per l'improvvisa perdita dell'amante. Appresero poi una cosa interessante: che il signor Amilcare era andato a riposare perch� quella mattina era andato per funghi e si era stancato assai, anche se la sua fatica era stata premiata dal ritrovamento di circa quattro chili di fungi tra porcini, lecciaioli, pinaroli e chiodini. E alla loro domanda dove avesse trovato tutto quel ben di Dio, la bella e dolce Adelina rispose che il nonno, come faceva quasi sempre quando andava per funghi, si era fermato con la sua vecchia auto sul sentiero subito dopo Badicroce, poi a piedi, con canestro e bastone, aveva costeggiato il Monte di Panda sul lato che guarda al mare, per salire poi da nord fino alla vetta e tornare all'auto dopo avere attraversato tutta la collina. A quella notizia i due amici si guardarono negli occhi cercando di nascondere il loro stupore, chiedendosi come avesse potuto il buon Amilcare entrare e uscire dal Monte di Panda senza essere mai ripreso dalle cinque telecamere che Greg aveva installato lass�. Al che, Brunello chiese se il signor Amilcare avesse compiuto quel lungo giro tutto da solo, apprendendo cos� dalla nipote che lo aveva accompagnato Gigino come sempre, perch� il nonno, pur essendo ancora molto in gamba, non si fidava ad andare nei boschi o in campagna da solo. Non appena pot� farlo senza che nessuno fosse troppo vicino per sentire, Brunello chiam� Greg per chiedergli conferma di quel fatto e quello cadde dalle nuvole, perch� �nessuno�, disse sicuro del fatto suo, �� passato nel raggio delle camere dopo quel cercatore di tartufi con il suo cane�. �Non ne dubito�rispose Brunello. �Te l'ho chiesto giusto per scrupolo. Quindi la persona che � andata lass� a cercare funghi deve essere entrata e uscita da qualche parte dove la bassa macchia lo consente e non da uno stradello�. �Sicuramente� rispose Greg. �Grazie� disse un po' mestamente il criminologo chiudendo la conversazione. Poi, rivolto all'amico: �Mi sa tanto che con le telecamere abbiamo solo perso del tempo. Se si pu� entrare e uscire tranquillamente da quella collina senza passare da uno dei viottoli, allora anche il nostro soggetto ignoto pu� andare e venire sotto il nostro naso senza che ce ne accorgiamo�. �Dimentichi una cosa, Bidd�. E cio� che Amilcare e Gigino cercavano funghi e i porcini non si trovano battendo gli stradelli, ma stando chini o addirittura strisciando nella macchia. Quindi � ovvio che non siano passati davanti alle telecamere. Ma se il nostro soggetto ignoto ha bisogno di andare sulla collina, visto che non sospetta niente, user� certamente gli stradelli, non credi?� Brunello sembr� rincuorato dalle parole di buon senso di Augusto e annu� all'amico. � 12.2. Colle Averno, marted� 16 ottobre, pomeriggio. � Dopo pranzo gironzolarono per il piccolo paese, poi ne uscirono e si addentrarono per qualche centinaio di metri per dare un'occhiata alla campagna circostante. Si vedevano in qua e l� campi coltivati e piccole vigne, ma il paesaggio era principalmente boschivo: pini, lecci, querce e macchia mediterranea. �Di posti in cui seppellire corpi non ne mancano davvero� se ne usc� inaspettatamente Augusto. �No di certo� convenne Brunello guardandosi tutto intorno. �Vi si potrebbe far sparire migliaia di cadaveri e nessuno si accorgerebbe di nulla�. �A parte le piante, che avrebbero molto nutrimento extra� comment� un po' macabramente l'amico. In quel momento videro sopraggiungere un'auto lungo la stretta strada sterrata. Quando fu vicina si fermarono sul ciglio per lasciarla passare, pronti a prendersi una bella spolverata fuori programma. Ma l'auto rallent� sensibilmente, cessando di produrre polvere, e quando li raggiunse si ferm� del tutto. Il finestrino del guidatore si apr� e una voce che Brunello conosceva disse: �Salve professore. Cosa fa di bello qua in giro?� �Ben rivisto, signor Raffo. Stavo giusto pensando di venire a farle una visita in libreria oggi o domani�. L'altro occupante dell'auto si pieg� verso il conducente e si chin� leggermente per farsi scorgere, Poi disse: �Buon pomeriggio, signori�. Era Ugo. I due amici lo salutarono con una leggera sorpresa, poi Brunello chiese: �Voi, piuttosto, dove siete andati di bello?� Giona accenn� con la testa al sedile posteriore dove c'era un paniere con dei funghi. �Questo dovrebbe essere il periodo buono per i porcini, anche se � piovuto solo di notte. Ma come vede non ne abbiamo trovati un granch�. E s� che non siamo due novellini�. �Noi stavamo dando un'occhiata alla campagna. Non eravamo ancora mai usciti dal paese. C'� un mare di verde qua�. �Allora, se non desiderate un passaggio, buona passeggiata. Se verrete a trovarmi al negozio ne sar� molto felice�. �Verremo di certo, signor Giona. A presto. Anche a lei, Ugo�. L'auto ripart� piano, per non fare troppa polvere. Quando fu a una cinquantina di metri, Augusto disse: �Anche Giona e Ugo in giro per boschi. Chiss� se hanno battuto anche il Monte di Panda�. �Tra funghi e tartufi, amico mio, qui sembrano essere tutti quanti delle creature silvane�. �Dici che il nostro soggetto ignoto potrebbe essere uno gnomo o un folletto?� scherz� Augusto. �O magari Pan in persona� fu la risposta di Brunello. �Un'ipotesi di lavoro stuzzicante� rise il magistrato. �Magari il complice � un fauno. Forse otterremmo un miglior risultato se provassimo a indagare in questa direzione�. �Sprigioni ottimismo da tutti i pori, Piemme� ironizz� Brunello. �Che ti succede? Comunque, a proposito del complice, stavo pensando che nulla toglie che il nostro soggetto ignoto possa averlo arruolato di recente e che quindi possa essere anche molto pi� giovane di quanto abbiamo ipotizzato. Non credi?� �Certo. E' possibile, credo. D'altronde le cose sicure in questa indagine sono poche�. �Questo per� non fa che ampliare la rosa dei sospettati e rendere sempre pi� ingarbugliata questa indagine�. �Eppure di indagini ingarbugliate ne abbiamo risolte diverse, Bidd�. Non � questo il problema�� �Certo che no! E' il tempo il nostro vero problema. E' il non poter tardare troppo a denunciare alle autorit� la scoperta di quelle sepolture. Gi� siamo in difetto cos�, figuriamoci se aspettassimo ancora delle settimane. Sabato mattina faremo la nostra brava denuncia ai carabinieri e ce ne torneremo a casa. Infelici e scontenti�. �Su questo non ci piove. Ma prima di fasciarci la testa avevamo detto di mettere in moto accelerato tutti i nostri neuroni. Senti: noi faremo il nostro lavoro al meglio fino a venerd� sera, poi stop. Ma fino a quel momento non dobbiamo abbatterci ma lavorare facendo finta di avere davanti tutto il tempo che vogliamo�. �Una delle tante cose che mi piacciono di te � la tua sensata ragionevolezza. Impossibile non essere d'accordo con te, Piemme�. � Avevano ripreso il loro girovagare per il paese con l'intento di visitare negozi e incontrare un po' di persone e avevano iniziato andando a fare una visita a Cosimo. Come scusa Brunello aveva pensato di domandargli se per caso tenesse ancora quei fili di plastica colorata che si usavano una volta per fare gli scouby doo. Fili che l'uomo, con un sorriso di soddisfazione, tir� fuori in un balletto rovistando in una grossa scatola che teneva con altre sotto il bancone. Ne comperarono diversi metri bianco verde, per Brunello che voleva farci qualcosa con i colori di Montalcino, e viola per Augusto, che pensava a un bracciale in onore della sua amata Fiorentina. E parlando con Cosimo, o meglio ascoltandolo, visto che parlava quasi sempre lui, appresero che anch'egli era stato in cerca di funghi il giorno precedente, ma che non ne aveva trovati perch�, disse, qualcuno era passato da quei luoghi poco prima di lui e li aveva raccolti. Comunque si era consolato con il fatto che la lunga camminata mattutina gli aveva senz'altro giovato alla salute. Una volta fuori, i due amici non poterono fare a meno di notare quanto spesso e volentieri quella gente andasse per boschi e come il Monte di Panda fosse frequentato quasi quanto un bar dello sport. �Lass� ci va mezzo paese e le nostre cinque telecamere non riprendono niente� disse Augusto deluso. �Ci entrano tutti quanti strisciando nella macchia, lontano dagli stradelli. Assomigliano pi� a serpenti che a esseri umani. Chiss� chi altri � andato lass� ieri. Forse conveniva mettere le telecamere alle uscite del paese anzich� lass�. Almeno avremmo visto chi ne usciva e potuto capire quale direzione prendeva�. �Credo che tu abbia ragione� convenne Augusto. �Ma ormai � fatta. Speriamo che qualcuno venga ripreso entro venerd� e che non sia un altro fungaiolo, perch� ne ho abbastanza di loro�. Mentre si stavano dirigendo verso la libreria del signor Giona alle loro spalle una voce chiam� piano, quasi temesse di disturbare: �Signor� Dottor Dotti� mi scusi dottore�� I due amici si fermarono girando il capo all'indietro per vedere chi fosse a chiamare Brunello. Era un uomo alto e magro, piuttosto brutto e insignificante, ma che il criminologo, fisionomista com'era, riconobbe subito. �Mi scusi, dottore� si affrett� a dire quello. �Mi chiamo Eusepio�� �S�, la riconosco� lo anticip� lui. �Lei � quello che qui in paese tutti chiamano Tom, giusto?� �S� signore. Mi scusi se la fermo per strada cos� volevo dirle una cosa� l'avrei detta a Ugo perch� gliela riferisse, ma l'ho vista qua in giro e mi sono detto che potevo risparmiarmi un viaggio fino alla villa�� �Ha fatto benissimo, signor Eusepio. Questo � il mio amico dottor Coltelli. Parli pure liberamente�. L'uomo accenn� un inchino con la testa in segno di rispettoso saluto ad Augusto, poi si rivolse di nuovo a Brunello, le cui narici avevano nel frattempo rilevato un lieve ma inequivocabile odore di formalina: �Ecco, dottore� dato che dicono� s�, insomma che lei � qui per indagare su quella tomba profanata� quella dell'Amoretti, intendo� volevo riferirle una cosa che ho visto per puro caso e che potrebbe essere� come dire?�. �Collegata a quel fatto, intende?� �Ecco, s�. Collegata a quella faccenda della tomba. Siccome la cappella degli Amoretti � nel parco della villa, a caso ripensato mi � venuto in mente quel fatto e�� �Quale cosa ha visto, signor Eusepio?� �Un'ombra, dottore. Un'ombra. O meglio, una persona in carne e ossa. Ero fermo nei pressi della villa� era di sera tardi� qualche giorno fa� aspettavo una persona stando dentro la mia macchina e a un tratto ho visto� ho visto un'ombra che scavalcava il muro di cinta del giardino e scendeva lungo il muro aggrappandosi alle fessure� poi ha fatto un salto e si � infilato in una macchina�. Brunello aveva capito che Tom aveva assistito alla stessa scena che aveva visto anche lui, ma da tutt'altra postazione. Cos� gli chiese: �E ha visto chi era quella persona?� �Sinceramente no. L� per l� ho pensato a un ladro, ma con s� non aveva niente� e poi l'indomani non si � saputo di furti nella villa, cos� non ho dato troppo peso alla cosa�� �Peccato che non abbia visto chi fosse quella persona� disse con palese delusione Brunello con l'aria di voler congedare l'informatore. �Magari saperlo avrebbe potuto tornarmi utile�. �Per� io lo so chi era. Ho detto che non ho visto chi era, ma mica che non so chi era� precis� con sguardo furbesco e ammiccante Eusepio. �Bene� disse Brunello al quale, come ad Augusto, si era improvvisamente riacceso l'interesse per quella conversazione che sembrava terminata. �Allora ci dica chi � e come lo ha scoperto�. �E' stato facile, perch� se non ho potuto riconoscere lui, ho riconosciuto la macchina!� �E di chi era la macchina?� chiese Augusto quasi spazientito. �Era la macchina di�� disse lentamente Eusepio guardando quale effetto facesse la sua rivelazione sui due personaggi venuti da fuori, �di quel giovanotto che fa i mercati anche con Cosimo, quel Carnisi! E siccome non risulta a nessuno che la macchina gli sia mai stata rubata, quella sera doveva essere per forza lui a calarsi dal giardino della villa. Che ne pensate?� Brunello rimase un istante pensoso, poi annu� lievemente. �Bene!� disse. �Dunque questo Carnisi farebbe visite notturne nel giardino di Poggio del Diavolo. Buono a sapersi�. �Pensa che questa notizia vi sia utile, dottore?� chiese speranzoso Eusepio. �Io mi sono sentito in dovere di dirvelo. Poi vedrete voi se c'entra qualcosa con la faccenda della tomba�. �Certo, Eusepio. Lei mi � stato davvero utile. La ringraziamo molto per il suo scrupolo e la sua sollecitudine. Anche da parte del nostro gentile ospite, il dottor Badressi�. �Allora felice di esservi stato utile, dottore. Sempre a sua disposizione. Se dovesse avere bisogno di me, trovarmi � facilissimo. Sto nella casa di Richetta. Basta chiedere a chiunque qui in paese. Arrivederci a lorsignori�. �Cosa ne pensi di questa notizia?� chiese Augusto non appena Eusepio si fu allontanato. �Che dovremmo andare a dare un'occhiata a quel capanno degli attrezzi. Forse avrei gi� dovuto farlo, tanto per sgomberare il campo da sospetti che potrebbero distrarci dalla giusta pista, ma ritenevo che non c'entrasse con il nostro soggetto ignoto. Ora per�, visto che sappiamo che il misterioso visitatore notturno era uno che si trova nella nostra lista nera, sar� meglio verificare anche questa pista. Che ne dici di un blitz in quel capanno questa sera, Piemme?� Augusto lo guard� con sospetto. �Perch� di sera? Cosa ci impedisce di andarci a rovistare di giorno? Sarebbe anche pi� facile e pratico, no? Oppure pensi che il giovane Carnisi possa riprovarci e speri di beccarlo sul fatto?� Brunello lo guard� invece con lieve stupore. �Temi forse le tenebre? Non credo che il Carnisi torner� a fare visita al capanno, ma voglio semplicemente ripetere quello che lui ha fatto quella sera e voglio farlo alla stessa ora per calarmi meglio nel ruolo e cercare di capire cosa stesse facendo. Ricreare la stessa atmosfera di ombra e di mistero, insomma, mi aiuta a vedere la cosa con la giusta prospettiva�. �Gi�. Lo so come lavori, quindi dovevo immaginarlo. Allora forza, ci sar� da divertirsi stasera�. �Ma a Gabriele non diremo niente, altrimenti guasteremmo l'atmosfera. Voglio capire se quel capanno � chiuso a chiave oppure � accessibile a chiunque. E poi, ovviamente, voglio vedere cosa contiene�. �Senti, ma di quel Carnisi cosa pensi?� �Per adesso niente. Non voglio crearmi pregiudizi, ma certo va tenuto in considerazione tra i sospetti, anche perch�, come abbiamo detto, il complice del nostro soggetto ignoto potrebbe essere entrato in gioco in tempi pi� recenti ed essere un giovane come Carnisi�. �Certo che � davvero singolare� argoment� Augusto �che in quasi tre decenni di sparizioni misteriose di giovani donne nessuno abbia mai collegato tra loro qualcuna di quelle scomparse e abbia ipotizzato l'esistenza di un serial killer�. �Magari qualche investigatore lo ha fatto, ma evidentemente non deve avere trovato prove a sostegno di questa tesi e ha lasciato perdere. D'altronde non era una cosa semplice, perch� il soggetto ignoto � molto astuto e il fatto di non avere mai ritrovato i corpi delle donne non ha certo aiutato. Sembravano sparite nel nulla, quindi avr� fatto comodo pensare a fughe d'amore o per chiss� quali altri interessi anzich� dannarsi l'anima dietro a questi misteri�. �Chiss� che fine hanno fatto quelle poverette� disse Augusto con sincero dolore. �E cosa avr� fatto con le loro parti mancanti�. �Abbiamo detto cannibalismo o feticismo, ma vallo a sapere davvero. Bisognerebbe esaminare scientificamente quelle ossa per azzardare una risposta credibile. Ma chiss�, poi, se le vittime mancanti sono state fatte tutte quante a pezzi. Potrebbe anche saltare fuori qualche scheletro intero, chi lo sa?� �Quando avremo fatto la nostra brava denuncia dei ritrovamenti, questo posto verr� rivoltato come un calzino e il soggetto ignoto probabilmente se la rider�. �Che rida pure� fece Brunello. �Ma se per errore ha lasciato un indizio che possa condurre a lui, vedrai che gli passer� la voglia di ridere. E poi noi due non siamo ancora andati via, Piemme�. �Ammirevole ottimismo, Bidd� disse l'amico con un sorriso dubbioso. � Dieci minuti pi� tardi entrarono nella Biblieria di Giona, che li accolse con grande cordialit�. Augusto era stato avvertito da Brunello della stranezza del negozio, ma nonostante questo si stup� delle pile di libri che vide sul pavimento e non riusciva a trovare alcuna utilit� pratica in quella disposizione verticale e apparentemente incomprensibile dei volumi. Cerc� di dissimulare il proprio stupore, ma Giona gli disse: �Vedo che � sorpreso, dottor Coltelli. Non si preoccupi, la cosa non mi offende di certo. Come avr� visto anche dall'insegna, questa non � una comune rivendita di libri. Anzi, non � neppure una rivendita nel senso comune del termine�. Brunello non dette tempo all'amico di rispondere e disse: �Eravamo qua in giro e siamo venuti a farle quella visita che le abbiamo promesso�. �Ne sono lieto e onorato, professor Dotti. Vedervi gironzolare per il paese e la campagna come due turisti � uno spettacolo singolare e curioso, credetemi, per chi conosce le vostre identit� e il vostro valore. A una persona ignara potreste sembrare due perditempo, ma a me, per esempio, incutete rispetto e ammirazione. E mi fate anche sorgere un sacco di domande�. �Domande?� fece Brunello. �La ringraziamo, bont� sua, per il rispetto e l'ammirazione, ma quali domande le facciamo sorgere, se � lecito?� �Domande di banale curiosit�, intendiamoci. A vedervi camminare parlottando, o vagamente assorti o fintamente svagati, viene da chiedersi di cosa state parlando, quali scoperte avete fatto, cosa intendiate fare, quante cose avete capito in pochi giorni, voi due estranei, che noi che viviamo qui da una vita non siamo riusciti n� a vedere n� a capire�. �Ha ragione, Giona. Sono domande di normale curiosit�. Tranne l'ultima, pi� filosofica e in linea con il suo modo di pensare. Posso risponderle che ovviamente parliamo il pi� delle volte di argomenti inerenti all'indagine sulla tomba profanata, ma non di rado ci distraiamo con chiacchiere da bar o con qualche ricordo, visto che in comune ne abbiamo molti�. Giona annu� pi� volte. Poi chiese: �Posso offrirvi un t�, signori?� I due amici rifiutarono cortesemente l'offerta. Allora Giona torn� alla carica sorridendo: �La ringrazio per avere definito con quella eccessiva valutazione la mia ultima domanda. Evidentemente per� dovr� fargliene delle altre di quel tipo perch� lei risponde solo a quelle�. I due amici sorrisero ammirando l'acuta e intelligente dialettica dell'uomo. Augusto prov� a gettare con estremo garbo la palla in tribuna: �Deve scusarlo, signor Raffo. Il mio amico � molto sensibile alla filosofia. Anzi, � indubbiamente un filosofo egli stesso�. Brunello sent� che doveva intervenire: �Dialogare con lei non � un esercizio banale, Giona. Lei � molto bravo a impegnare il suo interlocutore. Quindi la sua curiosit� merita un piccolo premio. Quali scoperte abbiamo fatto? Niente di eclatante, direi. Ora, per�, sappiamo che a profanare la tomba � stato sicuramente qualcuno del posto, anche se fino a questo momento non ne conosciamo il nome. Inoltre abbiamo scoperto perch� lo ha fatto. Cercava qualcosa nella tomba. E l'ha trovata. Ma per motivi che certo lei capir�, non posso dirle cos'era�. Giona ascoltava molto attentamente. Augusto guardava l'amico domandandosi cosa avesse in mente di fare lasciandosi andare a quelle rivelazioni. Brunello continu�: �Cosa intendiamo fare? Intendiamo andare fino in fondo, cio� dare un nome al profanatore e farlo sbattere in prigione, mi sembra logico�. �Capisco� fece Giona. �Adesso dovrei trovare un'altra domanda filosofica per avere una giusta risposta. Ma non ne ho. Per� una piccola considerazione di natura pseudo-filosofica ce l'avrei, professor Dotti. E cio�: quando io vedo un personaggio del suo valore risiedere per molti giorni in questo minuscolo paese sperduto tra i boschi e poi vedo sopraggiungere a fargli compagnia il suo amico, personaggio altrettanto importante, ecco che mi riesce tremendamente difficile riuscire a spiegare questo incredibile e improbabilissimo evento con la necessit� di catturare un profanatore di tombe, un mariuolo per fermare il quale basterebbe una guardia notturna. Insomma, qui abbiamo scomodato una divisione di panzer tedeschi per dare la caccia a un topolino di campagna. Mi sbaglio, forse? O forse il topolino � piuttosto un grosso grizzly affamato?� I due amici cercarono di rimanere indifferenti e rintuzzarono la fuga in avanti di Giona fingendo bonaria comprensione e di essere quasi dispiaciuti di doverlo contraddire. Brunello spieg�: �A noi piacerebbe dare la caccia anche a un Tirex, signor Raffo, ma stavolta la preda � quella che �. Io sono venuto qua solo per fare un favore a un amico, mi creda, mentre il qui presente dottor Coltelli potr� confermarle che mi ha raggiunto per stare qualche giorno con me in questa oasi di verde per ritemprarsi dalle faticose manovre affrontate negli uffici giudiziari romani�. Augusto annu� guardando Giona e disse: �E' la verit�. Tornando da Roma ho saputo che era qui e siccome avevo diversi giorni di ferie ancora da smaltire�� A quel punto anche Giona annu�, sorridendo con aria accondiscendente. �Capisco� disse. �Cos� il caso ha voluto che i due investigatori pi� famosi e pi� capaci del Paese si ritrovassero a Colle Averno per dare la caccia nientepopodimenoch� a un pericolosissimo profanatore di sepolcri!� �Il caso � imprevedibile e capriccioso� lo assecond� ridendo Brunello. Prima che Giona potesse buttare l� un nuovo commento, la porta del negozio si apr� e sulla soglia comparve un signore anziano con soprabito e cappello. Tutti e tre gettarono lo sguardo sul nuovo arrivato e Giona disse: �Buon pomeriggio, caro maestro. Piacere di rivederti�. �Salve Giona� disse l'uomo con quello che sembr� pi� un mugugno che un saluto e dirigendosi subito verso un angolo del negozio lontano da loro. Il signor Raffo fece un cenno agli altri due per significare che l'uomo appena arrivato era fatto a suo modo, poi spieg� sottovoce: �E' il nostro maestro di musica. Adelmo Giorgetti, un tipo solitario e misantropo, almeno da quando � rimasto vedovo, moltissimi anni fa ormai�. Brunello e Augusto lo guardarono di nuovo mentre scrutava una pila di libri. �Conosciamo il suo nome� disse il primo. �Me ne aveva parlato la signora Grimilde. Ma non lo avevamo mai incontrato�. Intanto Augusto lo stava guardando di sottecchi e lo stava valutando, chiedendosi se avessero fatto bene a non includerlo ancora nella loro lista nera. E intanto cercava di immaginare chi potesse essere il complice di quell'uomo se fosse stato il loro soggetto ignoto. Brunello cap� cosa stava pensando l'amico e gli disse piano: �Non c'� tempo per allungare la lista. Dobbiamo invece accorciarla. E alla svelta�. �Rilassatevi, signori miei� intervenne inaspettatamente Giona con un sorrisetto ironico che lasciava intendere che aveva intercettato le loro intese. �Il maestro Giorgetti non ama i vivi, ma dovete sapere che rifugge ancor pi� i morti. Non sarebbe mai capace neanche di avvicinarsi a una tomba, figuriamoci di profanarla!� �Oh, ne sono pi� che convinto� ammise accomodante Brunello. �Ma visto che siete cos� netto nello stabilire chi non � stato� prov� a scherzare, �mica sapreste essere anche altrettanto propositivo da azzardare invece chi potrebbe essere stato? � �Bel tentativo, professor Dotti. Ma non riuscir� a coinvolgermi in un crucifige verso i miei compaesani. Tanto pi� che non ho la pi� pallida idea di chi possa aver fatto una cosa del genere�. Poi, dopo una sapiente pausa, aggiunse: �Forse, se sapessi davvero cosa state cercando e cosa bolle in pentola, qualche idea in proposito potrebbe anche venirmi�. E cos� dicendo punt� lo sguardo negli occhi prima dell'uno poi dell'altro per studiarne la reazione. I due amici si scambiarono una rapida occhiata che non sfugg� al libraio. Poi Brunello disse: �Non voglio offendere la sua intelligenza, signor Raffo. Quindi non negher� che dietro a quella profanazione ci sia qualcosa di pi� grosso, ma capir� certamente che non posso davvero dirle di cosa si tratti solo per indurla a svelarmi qualche segretuccio dei suoi compaesani o a fare illazioni su di loro. Comportamenti, tra l'altro, che ritengo non si confacciano alla sua persona�. �La ringrazio per la considerazione che ha di me� si compiacque quello accennando con il capo un inchino. �E capisco che non mi possiate mettere a parte dei risultati della vostra ricerca. A me in fondo basterebbe sapere se quanto avete scoperto a seguito della profanazione avvenuta a Poggio del Diavolo vi porta in direzioni esterne o vi conduce qui in paese. Come sembrerebbe, del resto�. �La sua � una semplice curiosit� intervenne a chiedere Augusto, �oppure il saperlo le servirebbe a verificare una sua� diciamo� teoria in materia?� �Oh, dottor Coltelli, mi creda, non ho alcuna teoria in nessuna materia, perch� non ho idea di cosa sia accaduto e di cosa abbiate scoperto. La mia � pura e semplice curiosit�, desiderio di legittima speculazione, mi creda�. Brunello guardava attentamente Giona per capire dalla sua espressione cosa celassero di non detto le sue parole. Inaspettatamente disse con estrema pacatezza: �Lei sa qualcosa, Giona. Sa qualcosa che non vuole dire. Forse perch� non comprende neppure lei la portata di quello che sa�. L'uomo rimase in silenzio a guardarlo. Il criminologo riprese: �E vorrebbe sapere ci� che abbiamo scoperto per capire ci� che sa ma che ancora non conosce. Dico bene?� Giona aspett� qualche secondo prima di rispondere. Poi mormor�: �Forse�. Poi guard� verso il maestro Giorgetti che sembrava ascoltare i loro discorsi, visto che le loro voci avevano raggiunto nel frattempo un tono normale ed erano udibili in tutto il negozio. Anche Brunello e Augusto si accorsero di questo particolare, cos� il primo prese una rapidissima decisione e disse: �Noi adesso avremmo alcune cose da fare, signor Raffo. Che ne dice se continuassimo la nostra conversazione a cena? Ci farebbe l'onore di essere nostro ospite? Ovviamente se non ha programmi diversi o non ha gi� preso altri impegni�. �Da Amilcare?� chiese semplicemente il libraio. �Alle otto� rispose Brunello facendo cenno all'amico che potevano andarsene. Una volta fuori si incamminarono molto lentamente, fermandosi ogni pochi passi per chiacchierare del loro argomento preferito. Non avevano ancora girato l'angolo della piazza che lanciando un ultimo sguardo verso la biblieria notarono che anche il silenzioso Giorgetti era uscito dal negozio e si stava incamminando, immaginarono verso casa, con il cellulare all'orecchio. Quando raggiunsero la trattoria di Amilcare, entrarono e notarono subito due avventori intenti a bere vino che non conoscevano. Ma dopo un'occhiata pi� approfondita i due segugi avevano gi� ipotizzato di chi potesse trattarsi. Gli abiti da lavoro, la loro et� apparente, l'argomento di cui parlavano con una terza persona seduta al tavolo vicino a loro, ma soprattutto il colore rossiccio dei capelli di quello pi� giovane fecero ritenere ai due amici che si trattasse dello Zimbrone e di suo nipote Pel di Carota che, terminato di lavorare, si stavano concedendo una pausa e un bicchiere di rosso in trattoria. Brunello, dopo avere avvertito Adelina che alle otto sarebbero venuti a cena in tre, decise di sedersi con Augusto vicino ai due muratori, cos� andarono ad occupare il tavolo che stava dal lato opposto rispetto a quello dell'altro avventore. Ordinarono due spritz e finsero di parlare dei fatti loro, ma in realt� avevano concentrato la loro attenzione nell'ascolto di quanto dicevano zio e nipote, che in quel momento stavano parlando della improvvisa morte di Scovolino, e nell'esame fisico delle loro persone. Ma dopo una decina di minuti i due muratori pagarono il vino che avevano bevuto, salutarono e se ne tornarono a casa, come dissero al loro interlocutore. E senza che Brunello e Augusto avessero tratto alcun beneficio dall'ascolto dei loro discorsi, a parte essersi fatta almeno un'idea di che tipi fossero i due parenti muratori. Cos�, attesi altri cinque o sei minuti, anche loro levarono le tende e uscirono dal locale per recarsi, come avevano nel frattempo deciso, di fare un salto veloce da Al� Bab� per dare un'altra occhiata al laboratorio con la scusa di farsi dare uno dei cataloghi delle sue sculture da giardino. Giunti al laboratorio di Vasco, entrarono salutando festosamente l'artigiano- artista, ma raffreddarono subito il loro entusiasmo appena si resero conto che quello era in compagnia di una signora. E capirono che forse non era una cliente occasionale, ma un'amica o comunque una conoscente, quando questi, prima di lasciarla per accogliere i nuovi venuti, le disse: �Scusa, Cristina. Torno subito�. I due amici si scusarono per averlo disturbato e mentre Vasco chiedeva il motivo della loro piacevole visita, Brunello rimuginava su quel nome di donna arrivando rapidamente a certe conclusioni. Cos� fu Augusto a spiegare al padrone di casa che erano l� per chiedere se fosse possibile avere un catalogo delle sue opere, in modo che Brunello potesse farsi un'idea di quali opere commissionargli per il suo giardino di Poggio all'Orcia. E mentre Vasco si dirigeva verso uno scaffale nell'altra stanza per prendere due cataloghi da offrire ai forestieri, il criminologo and� volutamente verso la donna con la scusa di guardare gli oggetti in lavorazione. Intanto, per�, la scrutava di sottecchi. Era una quarantenne piacevole e ben fatta, ma non bella, con una folta capigliatura castana e in abiti da casa piuttosto dimessi, come se fosse uscita in fretta senza avere il tempo di mettere indosso qualcosa di pi� adatto alla bisogna. Augusto sapeva quali pensieri andava elaborando il suo amico e sapeva di essere giunto alla sua stessa conclusione. Cio� che quella signora fosse Cristina Giorgetti, la figlia sarta del maestro Adelmo che avevano incontrato da Giona poco prima, nonch� amante segreta proprio di Al� Bab�. E che imbattersi in quei due separatamente, a distanza di cos� poco tempo e in due posti diversi, era davvero un evento che rasentava la singolarit�, visto quanto erano riservati e quanto poco erano soliti uscire di casa padre e figlia. Si volse verso Brunello e vide che lui stava giusto aspettando di incrociare il suo sguardo per indicargli la donna con un lieve cenno del capo. Augusto annu� impercettibilmente per dirgli che aveva compreso tutto quanto. Vasco torn� con due cataloghi e i due amici lo ringraziarono con calore. Brunello gli disse che quando fosse tornato a Montalcino, ma ancora non sapeva quando, gli avrebbe telefonato e fatto sapere quali opere aveva scelto per il giardino. Poi si conged� con una strizzatina d'occhio tipicamente maschile, facendo in modo che non venisse intercettata dalla signora, alle cure della quale, gli disse apertamente con un sorrisetto di complicit�, lo avrebbero immediatamente lasciato. Quando furono in strada Brunello chiese all'amico: �Cosa ne pensi?� �Della donna? Che appena suo padre esce di casa lei corre dal ganzo�. �Secondo te, suo padre sa della tresca?� �Io dico di no. Non hai visto quell'uomo? Sembra un ufficiale della prima guerra mondiale in pensione. Se immaginasse una cosa del genere andrebbe su tutte le furie. Per lui sarebbe un insopportabile disonore avere una figlia che si concede di nascosto a un uomo al di fuori di un matrimonio tradizionale�. �Credo che tu abbia pienamente ragione� convenne sorridendo Brunello mentre si incamminava a passo lento senza una meta precisa. Mentre attraversavano la strada notarono, all'angolo della traversa accanto alla loro, un'auto ferma e una persona che stava parlando con il conducente. Poi questi scese e videro che si trattava di Gigino. Prese dalle mani dell'altra persona una custodia nera per strumenti musicali, probabilmente un violino parve a Brunello, e la ripose sul sedile posteriore della sua auto. Poi salut� l'altro, che in quel momento si avvide dei due amici fermi all'angolo dell'altra strada che li stavano osservando e che si affrett� a mandar via Gigino e a incamminarsi, fingendo di non averli riconosciuti, fino a scomparire rapidamente dietro l'angolo. �Sembra che oggi siano tutti in giro per il paese a fare qualcosa� osserv� Augusto. �E che abbiano molta fretta, non trovi?� �Gi�. E' strano in un borgo cos�, dove il tempo sembra essersi fermato�. �E' colpa nostra�. �Colpa nostra?� si stup� Augusto. �In che senso? Se vanno di fretta?� �Li mettiamo in agitazione. Si sentono a disagio. Osservati. Giudicati. E non gli piace�. �Ma noi�� prov� a obiettare Augusto. �Ma noi non facciamo niente, lo so. Per� osserviamo, facciamo domande. E questo a loro non piace. Siamo due corpi estranei in un organismo ospite, non dimenticartelo. Per la maggior parte degli abitanti siamo due virus. Non letali certo, ma sicuramente non graditi. Due virus che vanno isolati, neutralizzati ed estromessi il prima possibile�. �Hai ragione. Certi gruppi sono impermeabili a ogni infiltrazione�. �E questo qua � uno di quelli. Forza. Torniamo da Amilcare e aspettiamo l'ora di cena, Non manca molto�. � Quella sera da Amilcare c'era del movimento. I tavoli erano quasi tutti occupati e alcune persone stavano consumando in piedi al bancone. Brunello non volle farsi sfuggire l'occasione di dare un nome a qualche volto nuovo, cos� si inform� dalla gentile Adelina chi fossero quei clienti. Appresero intanto da lei che tutto quel movimento e quel chiacchiericcio era dovuto in gran parte alla morte di Scovolino. Presto ci sarebbero stati i funerali e in paese c'erano anche vecchi amici arrivati da altre localit� della zona proprio per parteciparvi. E in ogni caso quella morte era ancora l'argomento del giorno in quanto era stata tanto inattesa quanto banale nella sua dinamica. Ma i due amici sondarono con garbo e gentilezza la giovane e vennero a sapere come prima cosa che il signore che stava parlando con suo nonno Amilcare al bancone era quel Bindetti il cui nome era saltato fuori nelle indagini sulla scomparsa di Shade, l'insegnante di educazione fisica ormai in pensione che viveva a Lacugnano. Era l�, seppero i due amici, perch� era venuto a trovare un cugino da cui si sarebbe fermato un paio di giorni, come faceva ogni tanto. Poi poterono dare finalmente un volto a quel Lidio Galeani che Brunello sospettava poter essere il tipo che una volta era uscito con Shade e con la sua amica Cristina Siri. Lo scrutarono a fondo mentre parlava in piedi con un giovanotto del posto in abiti da lavoro, cercando di farsi un'idea di che tipo di uomo fosse dai suoi modi di parlare e di gestire. Era senz'altro un tipo loquace e sicuro di s�. Indossava un completo grigio fumo e in bocca aveva mezzo sigaro toscano spento. Doveva essere uno a cui piaceva dominare sempre la scena mostrandosi culturalmente superiore al proprio interlocutore. Un tipo che teneva molto a piacere al prossimo, lo classific� Brunello, ma che risultava invece antipatico. Ordinarono intanto del vino e un po' di focaccia, tanto per mettere sotto i denti qualcosa mentre aspettavano Giona, che di l� a poco avrebbe dovuto fare ingresso nella trattoria. Intanto, dopo pochi minuti Bindetti salut� e usc� per andare a cena dal fratello, disse. Ma fu ben presto sostituito nel locale da un nuovo arrivo, una persona che Brunello e Augusto non conoscevano, ma dal cui abbigliamento, e soprattutto dal cui comportamento, fatto di comunicazione con gesti e non a parole, capirono trattarsi quasi certamente del fabbro Carlo, soprannominato appunto il Muto per via del suo handicap. Della loro supposizione chiesero poco dopo conferma a Adelina, che li inform� che l'uomo era venuto a prendere alcune porzioni di pietanze da asporto per cenare a casa con la madre che non stava troppo bene e non aveva potuto provvedere a cucinare. Il Muto, valut� Brunello, era un uomo molto robusto, assai pi� di quanto avrebbero potuto lasciar supporre la sua modesta statura e il suo aspetto pacifico e bonario. Il ricambio del locale continu� con l'uscita del Cassiere per recarsi a cena e con l'ingresso di Mauro Sassetti, detto Tempesta, venuto, come spieg� loro ancora una volta Adelina, per acquistare un fiasco di rosso. Preso il vino per cui era venuto, se ne and� via di corsa fingendo perfino di non avere notato i due forestieri seduti a uno dei tavoli. �Un bel viavai stasera� disse Augusto. Brunello guard� l'orologio e disse: �Il caro Giona sta tardando. Avrei giurato che era un tipo precisissimo e puntuale�. �Gli sar� capitato un piccolo contrattempo� un cliente all'ultimo minuto, magari�. �Ne dubito. Piuttosto qualche imprevisto con la vecchia serratura del negozio� scherz� Brunello. �Chiss� quanti anni avr�. Intanto i minuti passavano e Giona non si vedeva. Brunello si rammaric� di non essersi fatto lasciare un numero di cellulare. Cominciarono anche a pensare che ci avesse ripensato e che non gli andasse di stare a cena con loro, ma Giona non sembrava il tipo di fare questo genere di scortesie. Cos�, dopo che il ritardo aveva superato la mezz'ora, stabilirono che doveva essergli capitato un contrattempo importante che gli aveva impedito di venire non solo a cena, ma anche di fare un salto fin l� per avvertire. Insomma i due amici erano dispiaciuti, perch� una bella chiacchierata con Giona avrebbe fatto loro non solo molto piacere, ma sarebbe probabilmente stata anche utile alla loro indagine impantanata. Infatti Brunello si era fatto l'idea che il saggio e molto acuto Giona fosse a conoscenza di qualcosa che di per s� non aveva magari molta rilevanza, ma che alla luce delle cose che loro avevano scoperto poteva forse assumere tutt'altra valenza. Comunque scusarono Giona nella quasi certezza che quella doveva essere la spiegazione del suo mancato arrivo, rassegnandosi a rinviare all'indomani la loro utile chiacchierata. A un malore o a un incidente non vollero neppure pensarci. � Terminata la gustosa cenetta per la quale si erano affidati al buon Amilcare per la scelta dei piatti, i due amici tornarono rapidamente a Poggio del Diavolo per preparare la loro piccola spedizione notturna al capanno degli attrezzi. Quando furono pronti erano passate da poco le 22,30. Non parlarono a Gabriele delle loro intenzioni e finsero di voler andare nelle loro camere per prendere alcuni fogli e poi mettersi ad esaminare del materiale di indagine. Fecero garbatamente capire che non volevano essere disturbati e scomparvero in biblioteca portandosi dietro la torcia elettrica che era fra l'attrezzatura da lavoro di Greg. Poi, quando parve loro che nella casa fosse tutto calmo, uscirono senza far rumore e guadagnarono la porta che conduceva nel grande giardino, chiusa con un pesante peschio e due giri di chiave. La aprirono il pi� silenziosamente possibile e uscirono all'aperto accostando bene la porta alle loro spalle. �Ecco, � laggi� che si muoveva l'ombra quando dalla finestra della biblioteca mi sono accorto della sua presenza� disse Brunello indicando all'amico un punto della siepe che costeggiava il lato esterno del parco. �Camminava lentamente verso sinistra�. Raggiunsero quel punto percorrendo un intero lato di quell'ampia area a verde e si fermarono. �Era qui quando l'ho visto� disse Brunello guardando verso la finestra della biblioteca. �Quindi� aggiunse girandosi verso il muro di cinta della villa �deve essere salito da questo punto o poco pi� l� aggiunse avvicinandosi al parapetto. Si affacci� e guard� verso il buio prato sottostante, una decina di metri pi� in basso. La luce del quarto di luna crescente nel cielo parzialmente nuvoloso rischiarava appena la notte, lasciando a malapena intravedere lo stretto nastro stradale e l'adiacente prato in pendenza con gli alberi che lo punteggiavano. Un centinaio di metri pi� avanti si vedevano le fioche luci di un'abitazione. A un tratto Augusto se ne usc� con una domanda: �Scusa Bidd�, non ti pare un'auto quell'ombra vicino a quella grossa quercia?� �Mi sembra di s� rispose l'amico dopo aver guardato meglio. �Anzi, direi proprio di s�, anche se non ne sono assolutamente certo. Semmai diventerebbe quasi un'abitudine lasciare la macchina da queste parti. Sappiamo che lo hanno fatto la stessa sera sia lo sconosciuto visitatore che quel Tom che lo vide scendere dal muro. Chi potrebbe essere il misterioso parcheggiatore di turno stasera?� I due amici stettero per un po' a scrutare nel buio per cercare di stabilire con esattezza cosa fosse l'ombra che sembrava proprio quella di un'auto, ma alla fine dovettero desistere. Cos� continuarono a costeggiare la siepe e, girato l'angolo, proseguirono fino al capanno degli attrezzi. Con il passepartout di Brunello fu uno scherzo avere ragione del lucchetto che serrava la solida porta di legno. Una volta dentro videro che sul soffitto del capanno c'era una lampada, ma non l'accesero per evitare il rischio di essere visti dalla villa provocando un inutile allarme. Grazie alla luce della torcia e al cellulare di Augusto riuscirono per� a ispezionare il capanno e a vederne il contenuto: attrezzi ovunque, sia alle pareti che sul bancone da lavoro che occupava quasi un intero lato della struttura. Il capanno, calcol� Brunello, misurava circa sette metri per tre e mezzo ed era arredato, oltre che con un paio di mobiletti, una vetrina e uno stretto e basso tavolino, anche con un alto sgabello accostato al bancone, una sedia, un altro sgabello pi� piccolo e, appoggiato a una delle pareti laterali, un ampio vecchio divano un po' sdrucito. �Piuttosto singolare un divano in un capanno come questo, non trovi?� chiese Augusto. �Gi�. Evidentemente questo capanno, oltre che da lavoro, � anche da� riposo� ironizz� Brunello. Ad un tratto sentirono un rumore secco, lieve ma nitido, provenire dall'esterno. Spensero immediatamente sia torcia che cellulare e rimasero in ascolto. Non udirono nient'altro. Stettero immobili nel pi� assoluto silenzio ancora per molti secondi, ma non vi furono altri colpetti o scricchiolii. Dopo avere bisbigliato ad Augusto di rimanere fermo e in silenzio, Brunello si mosse molto lentamente e con ogni precauzione verso la porta del capanno, dove rimase ad origliare per captare eventuali altri rumori provenienti dall'esterno. Ma non ud� pi� nulla. Allora azzard� ad aprire molto lentamente uno spiraglio della porta e scrut� con molta attenzione la porzione di parco che poteva vedere. Era tutto calmo. Non c'erano ombre sospette o movimenti di alcun genere. Allora tir� fuori la testa per vedere anche ai lati del capanno e avere una visione dell'intero parco. Era tutto a posto. Allora Brunello rimise la testa dentro e riaccese la torcia, puntandola verso terra per limitare al massimo il chiarore visibile dall'esterno attraverso le piccole fessure della struttura di legno. Poi anche Augusto riaccese la torcia del suo cellulare e ripresero l'ispezione. �Per� un piccolo rumore c'� stato. Ne sono sicuro� disse piano il magistrato. �S�. Ma evidentemente � stato qualche piccolo abitante del parco che ha abitudini notturne� lo rassicur� Brunello. �Fuori non c'� traccia di anima viva in ogni direzione�. Dopo qualche minuto di osservazione e di ricerche arrivarono alla conclusione che nel capanno, a parte il divano, non c'era nulla di strano: solo tanti attrezzi da giardinaggio e strumenti degni di una officina meccanica e una falegnameria in formato mignon per un completo bricolage casalingo. Aprirono ogni cassetto e ogni sportello, rovistandovi e illuminandone il contenuto. Cercarono anche eventuali macchie scure di antica data che potessero far pensare a macchie di sangue ed esaminarono a fondo alcuni degli strumenti da taglio, annusando a fondo anche l'aria dell'ambiente, forti di un olfatto acuto e ben addestrato. E Augusto scatt� con il cellulare anche molte fotografie agli oggetti che man mano Brunello gli indicava e gli illuminava con la torcia. Poi si arresero. In quel capanno non c'era niente che potesse essere collegato al loro caso o che potesse aiutare la loro indagine. Uscirono e richiusero il lucchetto. La mezza luna crescente era ora libera dalle nubi e rischiarava meglio la notte. Nel parco era tutto immobile e silenzioso. Brunello scrut� l'amico e gli chiese: �A cosa stai pensando? Sento il rumore dei tuoi ingranaggi cerebrali. Ti spiace condividere?� �Non � nulla di importante, solo un pensiero che mi � venuto per accostamento di idee�. �Sentiamo queste idee. Abbiamo cos� bisogno di idee al punto in cui siamo�. �Guardando quel divano, che sembra fuori luogo l� dentro, ho pensato agli usi che se ne possono fare. Poi ho pensato all'incursione notturna dello sconosciuto in quel capanno. Mi sono detto che lo sconosciuto, se � arrivato qua scalando il muro di cinta, oltre che abile, probabilmente � giovane ed � davvero probabile che si sia trattato di quel Carnisi. Poi mi � venuto in mente che qui in villa ci vive anche una persona giovane: la figlia di Ugo!� �Ma certo! Hai fatto una semplice equazione: giovane maschio pi� giovane femmina, fratto divano! Ed ecco l'equazione dell'amore! Ed ecco spiegato l'arcano! Ma che stupido a non averci pensato subito!� �Beh, non � mica detto che sia proprio cos�. E' un'ipotesi�� �Ma certo che � cos�, Piemme. L� dentro non ci sono che attrezzi da lavoro e cosa vuoi che ci sia venuto a fare Carnisi quando qua in giro ci vive una bella ragazza? E poi il tempo trascorso nel capanno dove guarda caso c'� un ampio e comodo divano! Basta cos�! Mistero risolto. Ottimo lavoro, amico mio. Passiamo ad altro�. Mentre dicevano queste cose avevano ripreso a camminare nella direzione da cui erano venuti. Costeggiarono di nuovo la siepe camminando sul viottolo accanto al muro di cinta e intanto guardando verso il prato sottostante. Raggiunto l'altro angolo del parco, prima di tornare verso l'edificio della villa per rientrare e andare a letto, si affacciarono un'ultima volta per cercare di dare una forma all'ombra sotto la quercia. La luce adesso era migliore e Brunello disse: �S�. Quella � decisamente una macchina. Una macchina di colore scuro. Di chi sar�? Sarei proprio curioso di saperlo�. �Non � poi cos� difficile trovare la risposta a codesta domanda, Bidd�. Basta che ci prendiamo la briga di scendere e di andare fin l�. Prendiamo la targa e domattina con una semplice telefonata sapremo a chi � intestata l'auto�. �Questo lo so. E' solo che non ho molta voglia di andare fin laggi�. Comunque hai ragione, togliamoci questa curiosit� e speriamo che possa tornarci utile e che non sia un'altra perdita di tempo come la caccia all'incursore notturno�. Non aveva neanche finito di dire queste parole che ud� un improvviso e brevissimo sibilo all'orecchio destro. Come uno strano fruscio dell'aria che dur� un attimo. E per fortuna solo un attimo impieg� Brunello a capire l'origine di quel lievissimo rumore. Grid� �Gi�!� e con uno scatto si gett� all'indietro verso l'alta siepe, afferrando l'amico per un braccio e trascinandolo con s� nella caduta di schiena contro il fogliame. In quel momento si ud� un nuovo sibilo seguito da un fruscio nella siepe proprio sopra le loro teste mentre scivolavano con il corpo fino a terra finendo seduti. �Ci stanno sparando!� disse Brunello con il fiato corto e preda di una frustata di adrenalina. �Ci stanno sparando con il silenziatore!� Rialzandosi lentamente e stando bene attenti a non esporre il corpo oltre la copertura del muro, stettero qualche istante a riprendere fiato. Augusto era ancora frastornato e non aveva detto una parola. Era incredulo per la drammatica piega che avevano preso gli avvenimenti. Poi esclam�, quasi parlando a se stesso: �Vogliono ucciderci! Qualcuno vuole ucciderci! Non posso crederci!� �Sembra incredibile, ma � cos�. Ma siamo stati fortunati e siamo ancora tutti interi�. �Ma come� come hai fatto a�?� �Il primo proiettile mi � passato a un paio di centimetri dall'orecchio, Piemme. Avevano mirato alla mia testa, ma evidentemente non era ancora arrivata la mia ora. Il nostro soggetto ignoto sta iniziando a sentire il nostro fiato sul collo e sta diventando molto nervoso, a quanto pare. E il suo nervoso ha finito per farmi un favore�. �Un favore?� �Certo! Ci fidavamo molto della nostra esperienza e del nostro intuito, ma non avevamo alcuna certezza di essere sulla pista giusta. Ora invece sappiamo che siamo sulle tracce del soggetto ignoto, che lui � qua vicino e che ha molta paura di noi! Volevo mollare le indagini, adesso invece sono deciso a mandarlo dritto in galera e non me ne andr� finch� non lo avr� smascherato. Stasera il nostro uomo ha commesso un grosso errore� concluse avanzando accovacciato dietro il muro fino a raggiungerne l'angolo estremo. Da quel punto, dove la penombra era pi� fitta, prov� ad alzare lentamente la testa quanto bastava per poter guardare verso l'ombra sotto la quercia. Mentre cercava di localizzarla e metterla a fuoco, udirono il rumore di un motore e l'ombra si mosse bruscamente. Il soggetto ignoto se ne stava andando a luci spente sollevando un bel po' di polvere sulla strada sterrata mentre si allontanava a tutta velocit� verso il paese! �Cosa non darei per conoscere quella targa� disse Brunello con rabbiosa amarezza. � 13.1. Colle Averno, mercoled� 17 ottobre, mattino. � Quella notte avevano dormito male tutti e due. Poco e male. L'attentato alle loro vite della sera precedente li aveva scossi pi� di quanto Brunello e Augusto erano disposti ad ammettere anche con se stessi. Pure Greg, l'unico a cui avevano raccontato il fatto, era rimasto impressionato. Decisero di andare in paese presto per parlare con Giona e capire perch� aveva dato forfait la sera prima a cena e cos'era quello che avrebbe voluto raccontare loro. Forse si trattava solo di vaghi sospetti, ma Brunello era sicuro che valeva la pena conoscerli, perch� Giona era persona molto acuta e avrebbero potuto offrire loro lo spunto che cercavano per indirizzare l'indagine verso l'obiettivo giusto. Uscirono dalla villa tutti e tre insieme, perch� Greg intendeva andare a ispezionare le telecamere e a studiare se fosse possibile posizionarle diversamente per riprendere porzioni pi� ampie dei possibili punti di accesso al Monte di Panda. Ma come raggiunsero le auto parcheggiate davanti alla villa ebbero una brutta sorpresa: il pick-up di Greg aveva tutti e quattro gli pneumatici tagliati. Dopo un primo momento di sorpresa e rabbia, i tre pensarono a come rimediare il pi� velocemente possibile al grave vandalismo, che era stato certamente compiuto con l'intento di impedire a loro tre di percorrere agevolmente i terreni accidentati della collina. Trovarono Ugo e lo pregarono di cercare un gommista a cui rivolgersi per far montare degli pneumatici nuovi nel pi� breve tempo possibile, pagando anche l'urgenza e senza badare a spese. Cos� Greg rimase con Ugo ad aspettare l'arrivo del gommista che rimettesse a nuovo il pick-up, mentre i due amici si recarono in paese e andarono dritti al negozio di Giona. E l� ebbero un'altra brutta sorpresa. Molto pi� brutta della prima. Infatti un capannello di persone si stava agitando davanti all'ingresso della Biblieria, mentre il Muto con i suoi arnesi da fabbro era intento a far saltare la serratura della porta. Brunello chiese cosa stesse accadendo e due o tre dei presenti si affrettarono a spiegargli che Giona non era rientrato a casa ieri sera e siccome nessuno lo aveva visto c'era la possibilit� che fosse rimasto vittima di un malore all'interno del suo negozio. Un parente si era preso la responsabilit� di ordinare la forzatura della serratura per verificare se Giona si trovasse svenuto all'interno del negozio e prestargli urgente soccorso sperando che non fosse troppo tardivo. Augusto guard� Brunello e cap� che stavano pensando alla stessa cosa: se Giona si era sentito male all'interno del negozio la sera precedente come faceva la porta ad essere chiusa a chiave? Forse Giona si era chiuso dentro per qualche sconosciuto motivo e dopo si era sentito male? Questa spiegazione sembrava una forzatura, ma tutto era possibile. Mentre i due amici formulavano questi pensieri, il Muto riusc� a sfilare la serratura e spalanc� la porta affinch� il parente di Giona, seguito da alcuni compaesani, entrasse subito a vedere. Brunello si infil� subito dietro a quelli e Augusto gli rimase appiccicato. La situazione fu subito chiara e si rivel� ben peggiore di quella ipotizzata. Infatti non solo Giona era nel negozio, ma era steso a terra esanime ed era, come fu ben presto chiaro a tutti quanti, ormai morto. Tutti quanti provarono ad azzardare ipotesi sulla causa della inattesa morte del povero Giona, parlando chi di infarto, chi di un colpo, una caduta o un ictus. Ma Brunello temeva ben altro, cos� si fece largo nel cordone di persone che circondava il corpo, si chin� per esaminarlo meglio e not� subito che il grigio dei capelli sulla tempia sinistra era leggermente macchiato di scuro. Sembrava sangue. Doveva essere fuoriuscito, pens�, da una piccola lesione che gli sembrava di intravedere tra i capelli. Come se Giona fosse caduto, avesse battuto la tempia procurandosi una lieve escoriazione ma restando ucciso dal forte colpo ricevuto. Per� la versione che a Brunello sembr� pi� verosimile e in linea con il succedersi dei drammatici eventi fu che Giona, al momento della chiusura del negozio, avesse ricevuto la visita di qualcuno che poi lo aveva aggredito e colpito alla tempia. E certo, pens� furibondo, a fare questo � stata la stessa persona che dopo cena ha cercato di uccidere me e Augusto sparandoci! E da come la vedeva lui, Giona doveva aver perso i sensi per il colpo e poi essere stato soffocato mentre era svenuto. Per verificarlo esamin� pi� da vicino il collo del poveretto, senza per� notare tracce di strangolamento. Per cui pens� che il soffocamento di Giona, se come credeva c'era stato, era avvenuto tenendogli premuto a lungo qualcosa su bocca e naso. Teoria, questa, che solo un'autopsia avrebbe potuto provare o smentire, ma che soddisfaceva appieno il castello di ipotesi che il criminologo aveva fin l� edificato alla luce degli ultimi avvenimenti. Mentre gli altri curiosi commentavano l'accaduto aspettando che giungesse un'ambulanza e qualche rappresentante delle forze dell'ordine per gli accertamenti di rito, I due amici presero a girellare per il negozio e ad osservare ovunque in cerca di qualcosa di strano o fuoriposto che potesse indicare la presenza in negozio la sera precedente di qualcun altro oltre a Giona. Ovviamente non trovarono nulla, cos� uscirono dal negozio. Erano entrambi molto preoccupati per questa seconda improvvisa e molto sospetta morte. �Prima Scovolino, ora Giona� disse Augusto pensando ad alta voce. �E con noi dovevano essere quattro i morti a quest'ora. Il soggetto ignoto si � davvero scatenato�. �Te l'ho detto, amico mio. Ha paura. Ed � anche molto incazzato. Sente che potremmo scoprirlo da un momento all'altro e ci vuole morti. Cos� come ha voluto morti Scovolino e Giona, che evidentemente sapevano qualcosa che avrebbe potuto farci arrivare a lui. O almeno temeva che la sapessero�. �E poi non dimentichiamoci� rincar� Augusto �che il soggetto ignoto ha sicuramente un complice, quindi la minaccia � duplice. In altre parole in questo posto ci sono due persone a noi sconosciute che ci temono, ci controllano e vogliono farci la pelle! Una prospettiva che mi mette i brividi, sono sincero�. �E a me no? Mi credi incosciente? Ma allora troviamoli, questi due assassini. Il paese conta poche centinaia di anime e non dovrebbe essere poi cos� difficile�. �Se avessimo pi� tempo, magari ci riusciremmo. Siamo riusciti a venire a capo di casi molto pi� complicati. Ma stavolta non abbiamo il tempo che ci occorrerebbe�. �E neppure giubbotti antiproiettile� prov� a scherzare Brunello. �Forza, andiamo a scoprire chi in questo posto ha particolare simpatia per i fucili�. �Buona idea. Ma a chi chiediamo?� �Cominciamo dagli anziani. Dovrebbero saperne pi� degli altri. Andiamo da Amilcare. E' in fondo alla lista dei nostri sospettati, cos� forse non rischieremo di chiedere certe cose proprio a quello che ci ha sparato�. �Potremmo chiedere anche a Grimilde, non pensi?� � Amilcare non lo trovarono. Era fuori e sarebbe rientrato verso l'una. Cos� andarono dritti a casa di Grimilde. La donna fu sorpresa di vederli. Era molto affranta perch� aveva appena saputo della disgrazia capitata a Giona. Brunello non le disse dei suoi sospetti, ma quando lui le spieg� il motivo della loro visita cap� al volo che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa di importante. Qualcosa di brutto. �Penso di meritarmi un po' di sincerit� dopo tutte le informazioni che le ho dato, professor Dotti. Dunque non mi tratti da ingenua, la prego, e mi dica cosa � accaduto e cosa sta accadendo. Le assicuro che sar� muta come una tomba, ma non mi tenga all'oscuro�. �Le assicuro che non ho mai avuto intenzione di trattarla da ingenua, visto che lei � invece una persona molto perspicace. Quindi le dir� subito che l'iniziale indagine sulla tomba violata di Amoretti ha preso una piega diversa e pi� grave. Non mi chieda di pi� per il momento. Sappia per� che qualcuno non gradisce affatto la nostra presenza qui� e cos� dicendo indic� Augusto, �e teme che possiamo scoprire cose assai peggiori di quella profanazione. E per evitarlo non esiterebbe a eliminarci�. Grimilde lo guard� stupita e spaventata. �Intende� intende dire�� �Ucciderci! S�, non esiterebbe a ucciderci. Anzi, ci ha gi� provato e se siamo qui da lei � solo perch� abbiamo avuto fortuna. E' per questo che le ho chiesto se sa chi � particolarmente amante dei fucili�. �Mamma mia. Qualcuno qui in paese vuole uccidervi! Non ci posso credere. Ma come�? Quando�? Oh Madonna santissima!� �Si tranquillizzi, Grimilde. Siamo qua vivi e vegeti. E adesso stiamo in guardia, non tema. Dal momento che ci hanno sparato sicuramente con un fucile, le chiedevo�� �Ma qui in paese quasi ogni maschio adulto possiede un fucile. Anzi, pi� d'uno. Sono tutti cacciatori�. �Ma a noi� intervenne Augusto �ieri sera non hanno sparato con un normale fucile da caccia. Era certamente un fucile particolare� forse una carabina di precisione�. �Di precisione?� chiese la donna. �Intende uno di quei fucili che si usano nelle gare? Di quelli che si portano al poligono?� �Esatto, Grimilde� asser� speranzoso il magistrato credendo che Grimilde avesse una buona informazione per loro. �Un fucile un po' speciale che si usa al poligono e nelle gare agonistiche�. �E per sparare alla gente da lontano� aggiunse gelido Brunello. �Di fucili non mi intendo, signori miei. Certo, so che il povero Scovolino per esempio ne aveva molti in casa, ma lui non pu� entrarci in questa faccenda� Ah ecco, anche Amilcare � uno che ha la passione dei fucili. Ormai a caccia non va pi�, ma i fucili credo che li abbia ancora tutti. Quando li vidi io a casa sua li teneva in un grosso mobile a vetri� erano sette o otto, almeno� erano di varie forme e grandezze� con due canne, con una�� �Non ricorda qualcosa che assomigliasse a una carabina?� le chiese Brunello. �Con una canna sottile? Magari con un cannocchiale?� �Non� non saprei� pu� darsi, ma sinceramente non ho guardato bene� non ricordo�. �Non si preoccupi, Grimilde. Ci � stata utile anche cos�. E di altre persone sa qualcosa?� �Mi faccia pensare� Ah s�, ecco� Anche Lidio� il Cassiere, intendo, � un cacciatore accanito� uno che possiede diversi fucili. Io non li ho mai visti, ma lui se n'� sempre vantato�. �Bene, Grimilde. Grazie. Proveremo a sentire Amilcare su questo argomento. Lui ci sapr� dire certamente di pi� essendo un cacciatore di antica data�. �E poi, un momento� se ne usc� ancora la donna, �aspettate. C'� una persona che vi pu� aiutare molto pi� di me su queste faccende. E' il Muto� Non � solo fabbro, ma ripara anche fucili, � un armiere, anche se non lo fa proprio di mestiere, � uno che se ne intende parecchio e vanno tutti da lui quando hanno un problema con il fucile da caccia. Lui sicuramente sa chi ha molti fucili e di che tipo sono�. Brunello e Augusto si scambiarono uno sguardo d'intesa, soddisfatti. Ora avevano almeno una minima cosa su cui lavorare. Ringraziarono Grimilde e andarono in cerca del Muto. A bottega per� non c'era. L'uscio era spalancato ma la grande stanza semibuia era vuota. Una donna da una finestra chiese cosa volessero e poi li inform� che Carlo era andato a fare un lavoretto in una casa. Si fecero spiegare dove trovarlo e se ne andarono dopo avere ringraziato. Per strada Augusto chiese: �Quando lo troviamo cosa gli chiediamo esattamente? Dovremmo essere molto cauti, no? E' pur sempre anche lui tra i sospettati. Inoltre non sar� una passeggiata capirlo e farsi capire, visto che � sordomuto�. �Certo che dovremo essere cauti e in quanto a capirci vedrai che ce la caveremo. Semmai dobbiamo inventarci qualcosa per non fargli capire il vero motivo delle nostre domande�. �S�, ma cosa?� �Mmmm� non � facile inventare una scusa plausibile�. �Senti� propose alla fine Augusto dopo che erano rimasti entrambi un po' a pensare, �che ne dici se invece lo prendessimo di petto con una domanda secca e precisa, senza preoccuparci di nascondere l'accaduto. Potremmo vedere come reagisce e magari capire se ha la coscienza sporca o se nasconde comunque qualcosa. Siamo piuttosto abili in questo, no? Che ne pensi?� chiese alla fine guardando la reazione dell'amico. Brunello riflett� un momento, poi prese ad annuire lentamente. �Non mi sembra affatto una brutta idea la tua, Piemme. S�, credo che sia la cosa migliore. Sicuramente la meno complicata. E studieremo attentamente la sua reazione. Vada per la domanda diretta!� � La breve chiacchierata con il fabbro Carlo Bonfigli detto il Muto non fu semplicissima, a causa della disabilit� dell'interlocutore, ma neanche troppo complicata. Fu invece senz'altro utile, perch� intanto dedussero dalla sua reazione che l'uomo o era del tutto incolpevole oppure un attore da Oscar. E utili furono anche le precise informazioni che forn� senza alcun problema, come fosse perfettamente conscio che stava aiutando la giustizia e intendesse farlo fino in fondo. Da lui Brunello e Augusto seppero che in paese esistevano pi� di una carabina di precisione con tanto di cannocchiale sulla canna. Si trattava, aveva spiegato con molta professionalit� nonostante la difficolt� e la fatica con cui si esprimeva, che c'erano in giro una nuovissima Browning XBolt calibro 308 Winchester, comperata di recente da Cosimo, una carabina finlandese Sako e una da tiro marca Chiappa entrambe del povero Scovolino, che di recente aveva comperato anche una Sabatti. Ma a lui, si sapeva, servivano per la caccia di frodo: armi silenziose che fanno centro da lunghe distanze. Un'altra carabina ce l'aveva sicuramente Amilcare, se non l'aveva venduta ultimamente dopo avere smesso di andare a caccia. Si trattava di una vecchia Benelli, disse il Muto. Poi c'era anche il professor Bindetti, che tra i suoi fucili da caccia aveva anche una carabina Remington, mentre Pel di Carota l'anno precedente a Bastia Umbra aveva speso una cifra per acquistare una nuovissima Rigby inglese, un gioiellino. Lui non ne ricordava altre, disse, ma non escludeva che in qualche casa ci fossero altre carabine. Pi� vecchie, certo, ma non meno micidiali. Per quanto riguardava lui, aggiunse a fugare ogni sospetto da s�, visto che non si poteva permettere di pi�, possedeva solo due ottimi fucili da caccia: un Beretta calibro 12 sovrapposto e un Merkel SR1 per la caccia al cinghiale. Brunello aveva preso meticolosamente nota di tutto sul suo moleskine. �Abbiamo gi� cinque persone� no, quattro, perch� Scovolino non c'� pi� in possesso di un'arma che potrebbe essere quella con cui volevano ucciderci. Mica male, no?� �Davvero. Il paese � molto ben armato� comment� Augusto, �e la sua gente, vista la quantit� di vettovaglie chi ci sono nella campagna qua intorno, potrebbe tranquillamente sostenere un lungo assedio�. �Infatti temo che siano certamente di pi� le persone che hanno una carabina in casa. Magari non l'hanno mai portata dal Muto e quello non sa neppure che ce l'hanno. Se solo uno di quei due proiettili che ci hanno sparato contro si fosse conficcato da qualche parte e avessimo potuto recuperarlo, ora saremmo a cavallo. Cos�, invece, temo che non ci servir� a niente conoscere i nomi dei possessori di carabine di precisione�. Augusto gli rivolse uno sguardo con aria rassegnata. �Non facciamoci illusioni, Bidd�. Abbiamo ancora due giorni e mezzo per indagare, ma prendiamocela comoda e pensiamo piuttosto a cosa fare per sistemare la nostra posizione di fronte alla magistratura quando dovremo presentare la nostra brava denuncia del ritrovamento delle ossa. Sai benissimo anche tu che dovremo dare molte spiegazioni, quindi sar� una bella seccatura e una perdita di tempo�. �Hai perfettamente ragione, Piemme. I tuoi colleghi faranno un milione di domande. Sar� meglio anticipare a domani la nostra denuncia? Cosa ne dici? Cos� semmai spendiamo il venerd� nei colloqui con gli inquirenti e sabato ce ne torniamo a casa�. �Credo che codesta sia una saggia proposta. Se tardiamo a fare la denuncia finir� che ci chiamano luned� e cos�, per non sputtanarci il week end, dovremo tornare ad Arezzo. Direi proprio di chiamare la Procura domattina e di metterci subito a disposizione. In questo modo spendiamo il gioved� e il venerd� in queste lungagnate e ci liberiamo per sabato. Andata?� �Andata! Anche se quelli spari mi avevano fatto venire la voglia di restare per acciuffare quell'assassino credo che questa indagine non prometta soluzione con i pochissimi mezzi a nostra disposizione. Per arrivarne a capo c'� bisogno di scavi, esami di laboratorio, di autopsie su vecchi resti di corpi, esami di ossa, di verificare molti alibi e di tanti investigatori che vadano a ficcare il naso in molti posti. Solo in questo modo verranno fuori gli elementi che porteranno alla soluzione. Ma noi da soli non possiamo farlo, quindi tanto vale�� �Chiuderla qui!� concluse Augusto per lui. �Mi fa piacere sentirtelo dire. Cominciavo a sentirmi frustrato�. �Anche io. E poi il caso della tomba violata pu� dirsi risolto, no? Non sappiamo ancora chi lo ha fatto materialmente, � vero. Questo lo scopriranno quando troveranno il nostro soggetto ignoto. Ma sappiamo perch� � stata violata e sappiamo che dietro a tutto questo ci sono quasi trent'anni di rapimenti, omicidi e chiss� quali altre barbarie. Non male come risultato della nostra limitata indagine, direi�. �Infatti. Tu hai scoperchiato un pozzo di malvagit� e di reati abominevoli, il resto lascialo fare a chi � pagato per farlo. D'altronde, senza di te, Bidd�, nessuno avrebbe mai saputo niente di tutto questo�. �Senza di noi, Piemme. Senza di noi. Rammenta sempre che siamo un team�. Augusto sorrise e annu� leggermente, senza nascondere una vampata di orgoglio. Poi disse: �Allora deponiamo le armi e rompiamo le righe. Che ne dici di un aperitivo e un pranzetto da Amilcare?� �Mmmm� Allora mi sa che serva un'altra indagine�. �Cio�?� chiese Augusto stupito. �Per scoprire se ad attirarti l� � la cucina di Amilcare oppure� sua nipote�. � Mentre erano a tavola chiam� Greg per avvertire che il gommista era venuto da Arezzo con gli pneumatici richiesti e li aveva montati. Disse che avrebbe voluto pagare con la carta dell'agenzia, ma che Badressi lo aveva gentilmente impedito e ha voluto saldare il conto con un suo assegno. Brunello gli rispose che aveva fatto bene Badressi, perch� saldare il conto non era certo compito dell'agenzia, ma suo stesso. Comunque se la sarebbe vista lui con Gabriele e l'importante era che adesso il pick-up fosse a posto. Poi lo avvert� della loro decisione di piantare l� le indagini e di tornare sabato a casa dopo avere denunciato alla magistratura quanto avevano scoperto. Greg rimase sorpreso. Sapeva che il professor Dotti aveva sempre risolto i casi a cui aveva lavorato e questo suo improvviso e inatteso arrendersi lo aveva colpito. Naturalmente non disse una sola parola di commento, ma Brunello percep� la sua meravigliata perplessit� dai lunghi istanti di silenzio che seguirono il suo annuncio. Rimasero d'accordo che comunque Greg avrebbe continuato la vigilanza con le telecamere per tutta la giornata dell'indomani, poi venerd�, quando loro due sarebbero stati presumibilmente convocati per presentare la loro denuncia, poteva fare rientro a Firenze a qualunque ora. Alla fine si salutarono dandosi appuntamento a cena a Poggio del Diavolo. � 13.2. Poggio del Diavolo, mercoled� 17 ottobre, dopo cena. � Erano tutti e tre nella biblioteca: Greg sfogliava una rivista patinata seduto vicino al monitor del pc collegato alle telecamere, Brunello esaminava di nuovo le foto delle donne scomparse, Augusto stava leggendo un noto settimanale centellinando un amaro d'erbe. Guardando Greg il magistrato disse: �Credo che ormai tu possa anche spegnere quel pc, ragazzo mio. Va bene che le telecamere sono all'infrarosso, ma chi vuoi che vada di notte lass�? E poi domattina andiamo tutti insieme a ritirarle. Ormai � finita, rilassiamoci�. �Augusto ha ragione, Greg. Spegni pure e rilassati. Abbiamo chiuso. Non devi meravigliarti. Questa non � mica una nostra indagine. Quella per cui sono venuto qui, per pura cortesia tra l'altro, l'ho conclusa. L'altra consiste in una serie di reati e di reperti che abbiamo scoperto in seguito a quella e sui quali dovranno indagare le persone che sono preposte a farlo. Noi ci abbiamo provato, � vero, ma con i pochi mezzi che abbiamo e senza alcuna autorit� ufficiale non ci siamo riusciti. Era prevedibile. E domattina passiamo il testimone ai colleghi di Augusto�. Greg annu�, poi con un'alzata di spalle premette un tasto del pc e appena il monitor divenne buio chiuse il portatile. Poi tutti e tre ripresero in silenzio le precedenti rispettive attivit�. Augusto e Greg erano assorbiti dalla lettura di articoli che evidentemente giudicavano molto interessanti, perch� gli unici lievi rumori che a lunghi intervalli producevano erano quelli delle pagine da loro sfogliate. Brunello invece era completamente immerso nell'esame delle foto delle giovani donne scomparse come se volesse rubare qualcosa a ciascuna immagine, come se da quelle foto volesse capire che persone fossero, quali fossero le loro vite. Come se si aspettasse che loro gli parlassero. Augusto ad un tratto, quasi sorpreso da tutto quel silenzio, stacc� gli occhi dalla pagina della sua rivista e guard� l'amico per lunghi secondi. Poi sorrise. E' pi� forte di lui pens�. Ha l'investigazione nel sangue, nel Dna. Deve costargli davvero molto lasciare ad altri questa indagine! Aveva ripreso la lettura da un paio di minuti, quando con la coda dell'occhio Augusto percep� un repentino movimento alla sua sinistra. Era stato Brunello. Aveva alzato di scatto la testa ed era rimasto a guardare davanti a s�, nel vuoto. Cos� a sua volta lui stette a guardare l�amico per capire cosa lo avesse colpito. Sapeva per lunga esperienza che quando faceva cos� significava che un pensiero o un'immagine, o magari entrambi in rapida successione, lo avevano colpito e che i suoi neuroni avevano preso a ruotargli impazziti nella testa per scovare qualcosa che vi era nascosta e che doveva per forza saltare fuori, in quanto collegata a quel pensiero o a quell'immagine. Quando Brunello smise di fissare il vuoto e la sua mente torn� a Poggio del Diavolo, Augusto gli chiese: �Cosa c'�, Bidd�. A cosa stai pensando?� �Oh, una sciocchezza, Piemme. Sai quando vedi una cosa, anche una piccola cosa, e ti chiedi dove l'hai gi� vista? Era appunto una di quelle�. �Per� sei rimasto a pensarci a lungo. Parevi ansioso di scoprirla. Ti � riuscito, almeno?� �Macch�. Era un piccolo insignificante particolare su una di queste foto che mi ha ricordato di avere gi� visto lo stesso particolare. E io mi ero incaponito di ricordarmi dove e quando, figuriamoci�. �Posso sapere di quale particolare si tratta?� �Ma ti ho detto che � una sciocchezza da niente!� Poi, vedendo la faccia impassibile di Augusto, aggiunse: �Va bene, va bene� Ecco qua!� E sfil� un foglio su cui era stampata a colori una delle foto inviate a suo tempo da Emme. Alz� il foglio e gliela mostr�, mentre anche Greg si era interessato alla loro conversazione e si era girato a guardarlo. Poi Brunello indic� con un dito ad Augusto il particolare della foto che lo aveva fatto riflettere. Augusto guard� con attenzione, poi disse: �Quello l�? E' quello il particolare che ti ha colpito?� �Proprio questo. Non dirmi che non te lo avevo detto che era una sciocchezza. Siccome ricordo di averlo gi� visto ma non rammento dove, allora mi sono messo a pensare. Era solo curiosit�. Contento adesso?� �Contentissimo. Ma non capisco perch� ti abbia colpito una minuzia del genere. Cosa c'� di cos� strano? Sar� un semplice vezzo femminile. O magari un movimento casuale ripreso per puro caso dallo scatto del fotografo�. �Lo capisco benissimo, questo. Mi ha colpito semplicemente perch� vedendolo ha avuto un flash che mi ha ricordato di averne visto un altro uguale di recente. Sono ostinato, come sai�. �Certo, lo so. Dubbi e curiosit� devono sempre trovare una risposta nella tua testa. Ma d'altronde questa � una delle caratteristiche che fanno di te ci� che sei�. �Voglio sperare che sia un complimento� scherz� Brunello. Greg aveva visto il particolare indicato da Brunello e disse: �Credo che possano esserci tre spiegazioni, almeno secondo le mie conoscenze. Due le ha gi� elencate il dottor Coltelli. Infatti la pi� probabile � che si tratti proprio di un movimento involontario che pu� compiere chiunque. La seconda � quella di un piccolo vezzo innocente di chi vuole farsi passare da persona di nobile lignaggio. La terza � che si tratti di una patologia�. �Ma in questo caso direi che non c'entri la voglia di nobilt�. A quanto leggo, questa era una persona semplice e normale, ben istruita e con un buon lavoro in cui sembra anche che fosse molto brava�. �Che lavoro faceva?� chiese Greg. �Si occupava di pubbliche relazioni. Era pierre di una catena di locali della Romagna�. �Dunque � probabile che lavorasse molto con il cellulare� comment� Augusto inaspettatamente. �Ecco, vedi, adesso hai fatto venire a me un flash con codesta storia. Mi � venuto in mente un servizio giornalistico con tanto di foto che lessi mesi fa su una rivista medica. Parlava proprio di questa cosa. Ha detto bene Greg, pu� essere anche una patologia. Una patologia causata nientemeno che dallo smartphone. Nell'articolo si spiegava come l'uso continuo di quel dispositivo per molte ore al giorno portasse, anno dopo anno, a quello stesso risultato che ti ha colpito nella foto�. Brunello ascolt� con molto interesse le parole di entrambi, poi comment�: �Bene. Quindi quella persona aveva probabilmente questa strana patologia figlia dell'abuso della moderna tecnologia. Ma io non ho letto quell'articolo, Piemme, e dunque dove ho gi� visto un'immagine simile? Questo � il piccolo tarlo che mi rode�. �Non capisco perch� ti arrovelli cos� per una simile inezia. Pensi che sia importante per il caso che ormai abbiamo abbandonato? Che avrebbe potuto essere un particolare di qualche valore?� �Non lo so. Ma quando il mio cervello mi fa simili scherzi di solito � perch� vuole mettermi in allarme. E io non sottovaluto mai i suoi allarmi. E poi, chiss�. Magari s�, poteva tornare utile anche questo, visto che non avevamo in mano quasi niente. Ma se non mi viene in mente dove ho visto prima d'ora questa immagine non posso saperlo�. �Vedrai che quando meno te lo aspetti ti torner� in mente� disse Augusto rimettendosi a leggere. �Mmm� Forse. Di sicuro � qualcosa che non c'incastra niente con tutto questo, ma tu sai come funziona la mia testa: fin quando non trova una risposta lavora anche per conto suo�. �Beh, certo che se passi il tempo a guardare ancora quelle foto � ovvio che la tua testa continui a lavorare in quella direzione�. �Hai ragione� ammise Brunello posando sulla scrivania i fogli che aveva in mano. �E' meglio che legga qualcosa di pi� piacevole come sembra fare Greg� aggiunse guardando il giovane che stava evidentemente ammirando un'illustrazione della rivista che teneva aperta con entrambe le mani e allontanandola dagli occhi per vederla meglio. A quelle parole Greg si gir� verso Brunello e disse: �Oh, ero solo incuriosito da quest'opera di Botero che hanno messo esposta in piazza a Pietrasanta, in Versilia. Cercavo di capire cosa ci sia che alla gente piace cos� tanto da�� Greg non fin� la frase perch� a quel punto Brunello, dopo un'improvvisa apparente paralisi che lo aveva colpito per un paio di secondi, aveva afferrato i fogli che aveva appena posato ed era scattato come un fulmine dalla poltroncina su cui era comodamente seduto ed era uscito dalla stanza sotto lo sguardo sorpreso degli altri due. Ma lo stupore di Augusto fu brevissimo. Cap� subito cosa era successo. �Credo che gli sia tornato in mente dove ha visto quel particolare�. � Quando rientr� in biblioteca Brunello era come intontito. Il suo sguardo pareva puntato su orizzonti di un'altra dimensione e i suoi pensieri, a giudicare dalla piega delle labbra, dovevano essere oltremodo ripugnanti. Augusto non ricordava di averlo mai visto cos� disturbato da qualcosa che si era impadronita della sua mente. Qualcosa partorita dalla sua mente stessa. Come in trance, Brunello torn� a sedersi al suo posto e smarr� lo sguardo in un punto imprecisato del soffitto. Greg e Augusto lo guardavano in silenzio, aspettando che tornasse nel loro mondo e condividesse quei brutti pensieri con loro. Il criminologo stette a lungo immerso in quell'inferno che lo aveva assalito e non accennava ad andarsene. Stava cercando nella sua testa un modo per accettarlo e riprendere le briglie dei suoi pensieri. Lo sentirono mormorare frasi come Non � possibile� Non pu� essere� No� � assurdo� abominevole� E' troppo! Augusto iniziava a preoccuparsi e decise di intervenire per toglierlo da quel vortice di neri pensieri che lo aveva preso e dal quale lui e Greg erano tagliati fuori. Anche Greg appariva sorpreso e preoccupato dallo stato emotivo di Brunello. �Ehi, Bidd�! Ti spiace tornare tra noi e dirci cosa ti ha preso? Se non ti � di troppo disturbo�. Dopo qualche secondo Brunello borbott�: �Eh? Mmmm� Ah, s�. Cosa c'�?� �Sembravi finito in un universo parallelo, amico mio. Ora ti rendi conto di dove ti trovi? Chi siamo noi due e cosa ci facciamo qui tutti e tre?� �Oddio, scusami tanto Piemme. S�, certo che so cosa stiamo facendo qui. E' proprio per quello che� guarda qui� disse mostrando la cosa che teneva in mano. �Lo avevo in camera. Ricordi cos'�, no? Ebbene, ecco dove avevo visto quel vezzo, come lo avete chiamato voi. O meglio, come credo anch'io, quella strana patologia dello smartphone. Guarda con i tuoi occhi e dimmi cosa ti dice il dottor Watson che � in te�. Augusto prese la cosa che gli porgeva l'amico e guard� dove lui gli aveva indicato. Greg si alz� e si avvicin� al magistrato per vedere di cosa si trattasse. �Hai ragione. Siamo di fronte alla stessa patologia. O vezzo che sia. La posizione � identica, ma� ma non capisco cosa� perch� ti sei agitato cos� per questa�� disse con un certo sincero stupore Augusto, fermandosi poi di colpo, fulminato dallo stesso pensiero che poco prima era serpeggiato tra le sinapsi del suo amico. Ora erano Greg e Brunello a guardare la faccia sbalordita e disgustata del magistrato Brunello annuiva con la testa. Disse: �Vedo che hai pensato la mia stessa cosa, Piemme. Non � mostruoso? E' impossibile, vero? Dillo anche tu. Stiamo proprio andando fuori dai confini dell'umano!� Augusto era a bocca aperta, anche lui a disagio per il pensiero che lo aveva assalito per un attimo ma al quale si rifiutava di credere. Guard� l'amico, poi Greg. Il giovane, che aveva capito, chiese: �Voi pensate� pensate che quella foto dei ritagli e questa cosa qui�?� A rispondergli fu Brunello: �Gi�. Lo pensiamo� o meglio lo abbiamo pensato� ma non ci crediamo. Come si fa a crederci? E' una cosa fuori dal mondo, da ogni logica, da ogni bassezza umana. In una parola � impossibile!� �Ma � anche impossibile non pensarci� disse Augusto al quale era tornato il fiato. �Almeno per un attimo. Un buon investigatore non pu�, anche solo per un momento, non prendere in considerazione questa ipotesi, per quanto, come hai detto tu, abominevole e assurda. E ora che lo abbiamo fatto� che facciamo? La chiudiamo qua e pensiamo ad altro?� Greg li guardava entrambi disorientato. Non osava dire la sua in quel momento. Attendeva le loro parole. �No� disse Brunello secco. �No, non possiamo. Un'ipotesi, per quanto assurda e mostruosa, va verificata. Tanto se non lo facessi non riuscirei pi� a togliermela dalla mente e sarebbe peggio�. �Ma come facciamo? Cosa possiamo fare? Avevamo detto che la chiudevamo qui� Ci hai ripensato?� �No, certo. Voglio chiuderla subito, come abbiamo deciso. Ma prima intendo togliermi questo dubbio mostruoso. Dobbiamo trovare un sistema rapido ed efficace. Serve una risposta, Piemme. O questa idea � completamente campata in aria e allora amen, ci facciamo una risata e buona l�, oppure � un'orribile verit� e allora il nostro caso sar� mostruosamente risolto! Non sei d'accordo?� �Sono sempre d'accordo con te, mi pare. Solo che vorrei sapere se hai idea di come fare�. �No, ma dobbiamo farcela venire alla svelta�. �Scusate se mi intrometto� si fece timidamente avanti Greg, �ho capito il collegamento tra le due cose, ma� ma non riesco a capire tecnicamente come� come avrebbe potuto� insomma quelle due cose l� sarebbero la stessa cosa o�?� �Beh, s� e no� gli rispose Brunello. �Per come la immagino io, per�, s�. La stessa cosa, ma un po' pi� grande. Appena un po'�. �Semplice, grazie alla solita tecnica che usano in quel settore� intervenne Augusto. �Una tecnica vecchia di millenni, in fondo�. �Solita tecnica?� fece Brunello. �Se � come la immagino io, Piemme, questa tecnica � del tutto nuova. E inconcepibile. Spero solo di sbagliarmi�. Augusto lo guard�, poi apr� la bocca come un pesce quando viene tirato fuori dall'acqua, infine strabuzz� gli occhi: �Vuoi dire�? Vorresti dire che pensi� Tu credi che�?� Augusto non riusciva a completare la frase, tanto gli pareva mostruoso il concetto. �Non starci a pensare, adesso. Dobbiamo invece studiare qualcosa per scoprire se per caso stiamo delirando, oppure se siamo ancora quegli Sherlock che si sono meritati la loro fama�. Anche Greg aveva sgranato gli occhi. Lavorare insieme a quei due mostri sacri dell'investigazione lo eccitava e lo riempiva di orgoglio. Ma anche di senso di inadeguatezza. Pendeva dalle loro labbra e beveva avidamente le loro parole, assorbendo tutto ci� che c'era da apprendere stando al loro fianco. E ora non perdeva una sillaba n� una sola sfumatura del quadretto vivente dentro il quale aveva avuto la fortuna di trovarsi. Augusto cerc� di riaversi dalla sorpresa e dallo sgomento che quel pensiero gli aveva causato, poi prov� a far lavorare le meningi per spremervi un'idea per verificare quella terribile ipotesi che a lui pareva sinceramente inverosimile. Brunello not� la sua espressione tra lo sbalordimento e l'incredulit� e gli chiese: �Ventuno donne scomparse, Piemme. Ricordi? Noi cosa abbiamo trovato lass�? Pochi resti, no? Briciole! Dove sono finite, allora? Nessuno lo sa. Quindi tanto vale verificare la mia idea spaventosa�. �Sono d'accordo, Bidd�. Anche perch� le tue intuizioni si rivelano sempre azzeccate. Ma preparare una trappola per un soggetto ignoto cos� astuto � facile a dirsi, ma a farsi � tutta un'altra cosa. Cosa ci inventiamo cos� su due piedi?� �Dobbiamo farlo uscire allo scoperto� disse Brunello mentre stava pensando al come. �Inoltre pensavo�� aggiunse Augusto, �ma per realizzare un piano del genere, oltre alle conoscenze tecniche e scientifiche, servono attrezzature e materiali. Dove li terrebbe, secondo te? A quanto abbiamo potuto vedere�� �C'� di mezzo un complice, te lo sei scordato?� �Gi�. Ci sarebbe utile sapere su chi puntare�. �Io una mezza idea ce l'ho� disse Brunello sornione. �Anche tre quarti, direi. Vedremo se � giusta�. �Mi pareva! Ecco che ti sei gi� costruito tutto il castello. Mi fa piacere. Allora avrai certo per la testa anche un'eccellente idea per la trappola, immagino�. �No, quella ancora no. Troviamola insieme, forza!� �Dai Greg� incit� Augusto. �Metti in moto anche tu i tuoi neuroni. Tre teste pensano meglio di due�. Greg non aveva neppure idea di chi fosse la persona di cui Brunello sospettava e di fronte a quei due giganti si sentiva in soggezione e non ardiva neanche provare a suggerire qualcosa. Poi si fece coraggio e timidamente azzard�: �Ci vorrebbe un modo per farlo passare davanti alle nostre telecamere� Se andasse lass�, allora�� �Ma certo!� esclam� Augusto. �Se trovassimo il modo per costringerlo ad andare lass� dove sono le sepolture sarebbe fatta! Vedremmo che tipo di reazione ha e poi� zac!� �Dovremmo fare di meglio. Dovremmo mandarlo lass� proprio per verificare le sepolture. Se ci va � fatta. Sar� la prova che � lui. Se non abbocca, allora significa che mi sono sbagliato e che la mia immaginazione � troppo fervida�. �Bene. Resta solo da capire come fare per spedirlo di corsa lass� disse Augusto. �E senza insospettirlo minimamente�. �Se sapesse che alcune sepolture sono state scoperte credo che se ne guarderebbe dall'andare a vedere, proprio perch� temerebbe una trappola� ipotizz� Brunello. �Ma se venisse a sapere che qualcuno sta per andare a scavare proprio in cima alla collina, dove noi abbiamo trovato il bracciale di Shade? Lui non sa che � stato ritrovato� forse non sa neppure che esiste� e ignora che conosciamo il crimine commesso da Amoretti e soci. Crede che non ne sappiamo niente, tantomeno che sappiamo degli altri venti delitti. Quindi dovrebbe mettersi paura e potrebbe essere tentato di portare via i resti nel timore che esaminandoli si possa risalire a lui. Ipotesi poco probabile, certo, ma a volte la paura fa fare cose anche stupide�. �Credo che codesta sia un'ipotesi eccessivamente ottimistica, amico mio. Perch� dovrebbe rischiare di essere scoperto a ficcare il naso lass� quando basta che se ne stia tranquillo per non essere scoperto?� �La tua osservazione, amico mio, ha senso. Purtroppo. Quindi dovremo trovare un'esca molto pi� appetitosa. Qualcosa che lo obblighi a uscire dal buco in cui si � nascosto per ventotto anni!� �Beh, allora basta usare l'esca classica in questi casi� se ne usc� inaspettatamente Greg. I due amici si voltarono a guardarlo e lo fissarono. Il giovanotto si intimor�, pensando di avere detto qualcosa di sbagliato o, peggio, di essere intervenuto a sproposito. Assunse un aspetto da cane bastonato e stava per domandare scusa, quando Brunello disse: �Abbiamo capito cosa intendi, ragazzo mio. E hai perfettamente ragione. Ci hai battuto sul tempo. Emme ha avuto occhio a prenderti con s�, farai una grande carriera in questo settore�. A Greg torn� il colorito e sul suo volto comparve un timido sorriso. Pareva che volesse accertarsi che Brunello non stesse scherzando prima di abbandonarsi alla legittima soddisfazione e di mormorare: �Grazie�. �Greg ha ragione� disse il criminologo rivolto all'amico. �Se vogliamo ottenere il risultato che speriamo dobbiamo andarci gi� pesante e usare il ricatto�. �S�, credo che sia l'unica maniera per sperare che abbocchi e venga allo scoperto. Ma come orchestriamo il ricatto? Dovr� essere una cosa seria e credibile. Dovr� mettergli paura, altrimenti sar� solo tempo perso�. �Lui sa di Shade e dei suoi assassini, perch� di sicuro � partito tutto dalla scoperta di quel crimine. Lui aveva recuperato il corpo e noi forse sappiamo per farne cosa. Ora per� il soggetto non pi� ignoto non si aspetta di certo che altri sappiano di Shade e di dove sia finita, quindi se qualcuno dovesse farsi avanti facendogli chiaramente intendere che sa tutto, o almeno abbastanza, questo lo costringer� ad andare a vedere il gioco del suo imprevisto avversario. Non credi?� �Credo� credo di s� convenne Augusto. �Non facendolo rischierebbe di vedersi smascherato e di marcire in galera a vita, quindi sembra logico che possa fare di tutto per evitare una simile eventualit�. �Giusto� disse Greg. �Dovrebbe bastare un messaggio anonimo ben costruito� credibile�� �Bene. Allora prepariamolo. Poi penseremo a come recapitarglielo�. �Facciamo in fretta, per� studiamo bene cosa scrivere. Non possiamo permetterci errori. Non avremo un'altra occasione� raccomand� Augusto. �Giusto. Dunque valutiamo bene la situazione e facciamo un passo indietro� propose Brunello. �Anzi, molti passi indietro. Il nostro soggetto non pi� ignoto l'ha fatta franca per ventotto anni e si crede al sicuro per sempre, anche se la nostra presenza e la nostra indagine gli ha sicuramente messo un bel po' di apprensione. Comunque si crede pi� furbo e conta di sfangarla ancora, quindi, tutto sommato, � tranquillo e non si aspetta di certo un messaggio ricattatorio di qualcuno che conosce il suo segreto. E quando lo ricever� gli prender� un colpo, si infurier� e prover� paura. Quella vera�. �Siamo d'accordo� disse Augusto, �ma il messaggio�� �Un attimo, mio impaziente amico. Ho detto di fare molti passi indietro perch� bisogna immaginare come sono andate le cose nel Novanta per imbastire un plausibile, improvviso ricatto oggi. Vediamo i fatti, per quel po' di certo o di verosimile di cui siamo a conoscenza�. Brunello riflett� un momento, poi riprese: �Shade fu sequestrata e violentata da Amoretti e soci e il suo corpo, vuoi che sia morta accidentalmente o che sia stata uccisa di proposito, fu sepolto in fretta, ma suppongo anche con cura, sul Monte di Panda la notte stessa della morte della giovane. Il fisico Amoretti, dall'alto delle sue conoscenze scientifiche, prese abilmente le coordinate geografiche della sepoltura, per essere certo di poterla ritrovare in fretta in qualsiasi momento se se ne fosse presentata la necessit�. Ma credo che Amoretti non abbia poi mai avuto quella necessit� e che non abbia mai scoperto che il corpo di Shade non era pi�, fin dal giorno successivo, in quella fossa scavata sulla collina. E non c'era perch� qualcuno, che involontariamente aveva assistito alla violenza e alla sepoltura, appena andati via i cinque farabutti aveva disseppellito il corpo e lo aveva portato via per i suoi luridi fini. E dunque, mentre Amoretti studiava elegantemente il modo per tenere a bada i complici con l'enigma del pentagono, non sapeva che il loro crimine aveva ispirato un mostro latente e dato la stura a una serie di mostruosit� durate fino ad oggi. D'accordo fino a qui?� �Certo� disse Augusto. �E' la ricostruzione che abbiamo fatto�. �Bene. Allora adesso immaginiamo cos'altro potrebbe essere accaduto per giungere oggi a questa variabile del ricatto. Intanto: chi � che mi ricatta? Cosa sa questo ricattatore? E come fa a sapere le cose che dice di sapere? Sono queste le domande che affolleranno la testa del nostro killer. Domande che lo manderanno in bestia e che scateneranno una reazione imprevedibile. E potete scommetterci la pensione che se abboccher� al nostro ricatto verr� all'appuntamento con il preciso obiettivo di uccidere il suo ricattatore�. �Domande a cui dobbiamo prima rispondere noi in maniera plausibile se vogliamo che il nostro finto ricatto abbia successo� puntualizz� Augusto. �Appunto ci� che intendevo dire, Piemme. Disegniamo personaggi e trama, scriviamo il messaggio, lo consegniamo e aspettiamo la sua mossa. Per prima cosa: chi potrebbe essere il ricattatore? Sicuramente una persona di Colle Averno o dintorni, direi�. �Questo mi pare scontato�. �Ok. Allora la seconda domanda: cosa sa il ricattatore?� �Non � certo necessario che sappia tutto quanto� spieg� Augusto. �Non serve neppure che sappia molte cose sul conto del nostro soggetto. Basta che abbia la certezza, e naturalmente la prova, che � responsabile di almeno uno dei rapimenti e del conseguente omicidio della vittima�. �Quindi, per esempio, poteva essere qualcuno che a sua volta si trovava l� in giro quella notte per motivi suoi e che magari ha assistito al dissotterramento da parte del nostro soggetto, senza necessariamente sapere nulla della vera fine della povera Shade. Dopo averlo visto portare via un cadavere, niente di pi� probabile che abbia spiato le sue mosse e conosca la sua attivit� di assassino seriale. Oppure potrebbe avere visto e capito cosa stava facendo il nostro soggetto quando questi ha messo in atto uno dei tanti rapimenti con omicidio successivi� non cambia niente nella sostanza�. �Ma perch� avrebbe deciso solo ora di ricattarlo, anzich� farlo subito e ricavarci del denaro?� obiett� Augusto. �Perch� magari la cosa eccitava anche lui, chi lo sa? O forse perch� aveva paura e non voleva finirci in mezzo� Le motivazioni possono essere tante�. �E adesso questa paura gli sarebbe improvvisamente passata?� �Forse potrebbe averla vinta pensando che un bel gruzzolo facile gli farebbe comodo per la vecchiaia. Con gli anni cambiano tante cose�. �Ok, allora se abbiamo creato il nostro bravo ricattatore, non ci resta che scrivere il ricatto�. �Quella � la cosa pi� facile, pensiamo piuttosto a come recapitarglielo. Mica possiamo inviarglielo per posta� scherz� Brunello. �Veramente io sono preoccupato di cosa succeder� se il nostro uomo abbocca. Va bene che siamo in tre e armati, ma non vorrei finire morto per davvero stavolta� obiett� Augusto. �Ho pensato anche a questo aspetto della faccenda. Ecco cosa propongo di fare. Scriviamo il messaggio ricattatorio dandogli un appuntamento, poi uno di noi gli recapiter� il biglietto lasciandoglielo sotto la porta dopo essersi accertato che lui � in casa. Noi poi lo precederemo di qualche ora sul luogo dell'appuntamento, stando ben nascosti e pronti a entrare in azione. Ma anzich� in tre, avrei pensato di andarci in cinque, equipaggiati anche di manette per effettuare l'arresto e consegnarlo subito alla legge�. �In cinque?� si stup� Greg che fino a quel momento aveva ascoltato in religioso silenzio le considerazioni dei due amici. �Esatto, ragazzo mio. Se Emme � disponibile, vorrei pregarlo di raggiungerci al pi� presto domani e di portare con s� Riccardo. Cos� potremo controllare meglio il luogo dell'incontro e far fronte a eventuali inconvenienti o emergenze. Inoltre, credo che tu e Riccardo insieme bastereste per bloccare un toro infuriato, figuriamoci un killer di mezza et� per quanto disperato e disposto a tutto. E non dimentichiamoci che il nostro soggetto non pi� ignoto ha un complice e sono pronto a scommettere, visto che non � stupido, che lo user� per cercare di tendere una trappola al ricattatore. Cio� a noi. Comunque in cinque contro due dovremmo giocarcela bene. Quindi per adesso non si torna a casa, non si va dal magistrato, non si tolgono le telecamere e ci si prepara all'azione. Siete d'accordo?� �Non vedo l'ora� disse Greg felice come un bimbo. �Allora scriviamo il messaggio� esort� Augusto. �Poi decidiamo quando consegnarlo�. �Dobbiamo consegnarlo subito, amico mio. E' notte, in giro non c'� nessuno e domattina al massimo il nostro soggetto l'avr� gi� letto. Gli daremo diverse ore di tempo per digerirlo e preparare la sua mossa. E noi avremo tutto il tempo per preparare le nostre contromosse. Greg, prendi un foglio bianco, una penna biro e scrivi!� Greg scatt� felice. Si mun� di quanto chiesto da Brunello e si sedette dall'altro lato della scrivania impugnando la penna. �Sono pronto� disse. �Bene. Allora scrivi cos� vediamo� Ma scrivi in stampatello con caratteri ben chiari� Conosco il tuo segreto fin dall'inizio e sono sempre rimasto a guardare in silenzio� Fatto? Mmmm� poi direi di scrivere� Finora. Adesso che qualcun altro minaccia di scoprirlo mi chiedo quanto vale per te il fatto che io tenga ancora la bocca chiusa. Poi aggiungi: Ci vediamo alla vecchia casa di Shade alle 18. Ora lei non c'� pi�, come sai, ma credo che tu rammenti dove si trova. Vero? Non deludermi. Bene! Ora concludi con E porta con te un po' di soldi per mostrarmi la tua buona volont� La firma sar�: Un amico che ti conviene tenere buono�. �Mi sembra un buon messaggio� acconsent� Augusto. �Breve, semplice, perentorio. Ed esplicito�. �Lo piego e lo metto in una busta?� chiese Greg. �S�. Ecco qua� disse Brunello porgendogli una busta bianca rettangolare e anonima presa dal portacarte sulla scrivania dopo esserselo fatto rileggere tutto d'un fiato da Greg per vedere l'effetto che faceva. Quando il giovanotto ebbe finito, il criminologo aggiunse: �Allora, forza! Andiamo a consegnarlo�. Gli altri lo guardarono sorpresi. �Tutti e tre?� chiese Augusto. �Perch� no? Uscire di casa a quest'ora sembrer� meno strano se lo facciamo tutti insieme. La consegna della busta la far� Greg, ma lui non conosce bene il paese e non sa dove abita il nostro soggetto, quindi lo porteremo noi fin l�, ma rimarremo a distanza senza farci vedere e tantomeno riconoscere. Anche se credo che a quest'ora non ci sar� nessuno in giro. Al massimo qualcuno che sbircer� dalla finestra�. � Un quarto d'ora pi� tardi il fuoristrada di Greg venne lasciato sul ciglio della strada, una cinquantina di metri prima dell'ingresso del paese, in un punto in cui la penombra era pi� fitta, poi i tre si incamminarono lentamente e con circospezione, cercando di fare il minor rumore possibile. In giro, come si aspettavano, non c'era nessuno. L'unica luce e segnale di vita che si riusciva a vedere dalla piazzetta proveniva dalla trattoria di Amilcare. Loro attraversarono quello spazio aperto passando sul lato opposto e cercando di fare in fretta, poi piegarono a destra e imboccarono la stretta stradina che Brunello e Augusto conoscevano. La percorsero e sbucarono nella via in cui viveva il loro soggetto. Nell'abitazione si intravedeva una luce, quindi il loro uomo doveva essere in casa. I due amici si fermarono all'angolo rimanendo defilati, poi mostrarono a Greg quale era la porta sotto alla quale avrebbe dovuto lasciare la busta con il messaggio. Era tutto un silenzio. Dalle case non proveniva alcun rumore, ma solo qualche fioca luce filtrata dalle tende delle finestre. Cos� il giovanotto inizi� ad attraversare la strada quasi in punta di piedi per non fare rumore, mentre Brunello sorvegliava i suoi passi e Augusto faceva roteare la testa in ogni direzione per controllare eventuali attivit� di spionaggio dietro i vetri delle finestre. Quando Greg ebbe raggiunto la porta desiderata si volt� verso Brunello per ricevere conferma. Avutala con un gesto della mano, stava per piegarsi per mettere la busta sotto la porta quando si avvide che era dotata della fessura per la posta tipica delle vecchie case. Gesticolando comunic� quella novit� a Brunello e il criminologo acconsent� volentieri che lasciasse la busta nella cassetta per le lettere che si trovava sulla parete interna del portone d'ingresso. Appena l'ebbe fatta scivolare dentro, Greg torn� rapidamente sui suoi passi. I tre si allontanarono da l� in fretta e in silenzio come erano venuti, poi, appena ebbero raggiunto di nuovo la strada che costeggiava il paese, Brunello chiam� Emme. Saliti in auto, arriv� la risposta dell'amico, che si disse sorpreso di sentirlo a quell'ora e quindi chiese subito cosa fosse accaduto. Mentre Greg guidava per fare ritorno a Poggio del Diavolo, Brunello spieg� la situazione a Emme e gli chiese se poteva unirsi a loro. L'altro non esit� un istante: disse che l'agenzia poteva senz'altro rimanere in mano agli altri due assistenti perch� non vi erano necessit� particolari di lavoro, quindi lui e Riccardo sarebbero stati della partita. E assicur� che si sarebbero alzati prestissimo l'indomani per essere da loro nella prima mattinata. Quella sera, prima di andare a dormire, studiarono una bozza di piano d'azione che poi avrebbero definito meglio l'indomani insieme ai due che dovevano raggiungerli, quindi si dettero la buonanotte con una punta di eccitazione in corpo a causa dell'azione che li aspettava. Un'azione che rappresentava comunque un rischio tutt'altro che trascurabile. � 14.1. Poggio del Diavolo, gioved� 18 ottobre, mattina. � Greg aveva lasciato di buon'ora la stanza da Amilcare, salutando e ringraziando. Poi si era precipitato a Poggio del Diavolo per aspettare insieme agli altri due i rinforzi da Firenze. Brunello aveva informato Gabriele che quel giorno avrebbero probabilmente dato una svolta alle indagini e che comunque, a partire dall'indomani, la sua piccola missione e la sua permanenza alla villa avrebbero dovuto considerarsi concluse. Le previsioni del tempo annunciavano nuvole ma non pioggia, quindi nessun problema su quel fronte. Brunello fremeva d'impazienza e cercava di immaginare cosa stesse facendo e pensando il loro soggetto dopo avere letto il messaggio ricattatorio. Perch� Brunello dava per scontato che lo avesse letto, dato che giudicava naturale per chiunque guardare ogni giorno nella cassetta delle lettere. Per� il tarlo del dubbio non gli dava tregua. Continuavano ad assalirlo pensieri come: E se non ha visto la nostra busta? Se decidesse di non venire all'appuntamento? Ma ci� che lo facevano stare ancora peggio erano domande come: Se mi fossi sbagliato? Se fosse solo una tremenda coincidenza e lui non c'entrasse niente con i rapimenti e i delitti? Poi per� si diceva che no, era sicuramente come aveva intuito, che tutto concorreva a portare fino a lui, un soggetto psicopatico ma intelligente e lucido che era estremamente pericoloso, come infatti stava a dimostrare la sua quasi trentennale carriera impunita. Gi�, poi c'era anche un complice. Sicuro come il giorno segue sempre la notte. Ma chi? Chi ci dobbiamo aspettare che salti fuori dal nulla ad aiutare il nostro soggetto? Insomma, le domande che angustiavano Brunello erano numerose. Ma lui non dava a vederlo. Neppure ad Augusto aveva confessato i suoi dubbi. Ma anche lui � Brunello ci avrebbe scommesso � aveva le sue brave perplessit�, ma se le teneva per s� perch� aveva assoluta fiducia nell'amico criminologo. Finalmente arrivarono Emme e Riccardo a bordo dell'Audi dell'agenzia. Dopo i saluti li accolsero in villa e si recarono subito in biblioteca per far vedere loro la mappa del territorio su cui avrebbero dovuto lavorare e per buttare gi� un piano di massima dal punto di vista logistico, prima di verificarlo e attuarlo sul luogo fissato per l'appuntamento. I due nuovi arrivati furono messi al corrente di ogni aspetto dell'indagine fin l� svolta e venne fornita loro ogni pur minima informazione che potesse servire a svolgere il loro compito senza difficolt�. Poi decisero di partire con larghissimo anticipo e di andare a prendere posizione sul Monte di Panda. � Avevano deciso di accedere alla collina da un punto diverso da quello utilizzato fino allora, cos� oltrepassarono Badicroce, seguendo il sentiero per circa quattrocento metri, finch� questo ne incrociava un altro che portava nella direzione opposta, ma leggermente pi� a monte, fino a raggiungere il piede della collina sul lato di nordest e poi piegare a destra. Andarono ancora avanti per circa cinquecento metri, quindi si fermarono nei pressi di uno degli accessi alla cima e trovarono un punto molto riparato per nascondere il fuoristrada. Poi iniziarono a mettere in pratica il loro piano per il controllo dell'area e per prendere di sorpresa il soggetto quando e se questi fosse venuto all'appuntamento. Innanzitutto occorreva che non fossero loro ad essere colti di sorpresa, quindi disposero una sorveglianza non solo del luogo, ma anche di tutela reciproca. Sul fuoristrada ben mimetizzato fra tronchi e fogliame lasciarono Greg con il portatile che gestiva e teneva d'occhio le telecamere. Il giovane aveva il compito di avvertire con un breve sms ai cellulari degli altri quattro non appena il soggetto o altri estranei fossero entrati nell'area del Monte di Panda. Intanto Riccardo si prepar� a una ventina di metri una specie di cuccia in mezzo a dei cespugli che lo nascondevano alla vista, ma attraverso i quali poteva vedere la postazione di Greg e quest'ultimo controllare la sua. Se, nella peggiore delle ipotesi, uno dei due fosse stato avvistato e colto di sorpresa, l'altro avrebbe potuto correre in suo aiuto e dare l'allarme. Ma ovviamente lo scopo di quelle postazioni era proprio quello di prevenire un attacco di sorpresa, ciascuna fungendo da sentinella dell'altra. E naturalmente i due giovani investigatori, esperti nel combattimento corpo a corpo, erano entrambi armati di pistola e pugnale. Quando Greg e Riccardo ebbero preso possesso delle rispettive postazioni scatt� per loro la consegna del silenzio assoluto: non una parola, cellulari muti, comunicazioni solo per sms e se necessarie, eventuali chiamate in arrivo immediatamente respinte. La loro posizione consentiva di avere il controllo diretto sia uditivo che visivo di due dei cinque accessi naturali alla cima della collina. Brunello, Augusto ed Emme proseguirono a piedi per altri centocinquanta metri e raggiunsero il piccolo spiazzo dove si trovava la fossa di Shade. Una volta l� guardarono che ora si fosse fatta. Erano le 14,24. Erano in larghissimo anticipo. Quel giorno avevano previsto di non pranzare e proprio per quel motivo avevano fatto tutti quanti un'abbondante colazione. La speranza era di potersi rifare a cena, dopo avere brindato alla cattura del killer e alla chiusura del caso. Ma ora dovevano pensare a ben altro. Come avevano stabilito, si sarebbero disposti a triangolo, a breve distanza l'uno dall'altro, in modo che ognuno dei tre fosse direttamente visibile da uno degli altri due. Emme avrebbe preso posto sulla fossa che fu della povera Shade, fingendo di essere il ricattatore. Ovviamente avevano fatto in modo che il soggetto, una volta l�, non lo potesse riconoscere. Doveva infatti continuare a pensare che chi lo stava ricattando fosse uno della zona. Perci� Emme aveva indossato una felpa con cappuccio e un paio di occhiali con lenti scure. E all'occorrenza avrebbe alterato anche la voce, facendo in modo di non mostrare mai direttamente il viso al loro soggetto. E sarebbe stato l� in piedi, in piena vista, mentre Brunello e Augusto si sarebbero nascosti e sarebbero stati con i sensi in massima allerta. Il criminologo scelse per s� l'angolo sud di quello spiazzo, al quale si poteva arrivare percorrendo lo stradello proveniente da ovest. In quel modo poteva sia vedere bene Emme, a una quindicina di metri da lui, che tenere sotto controllo lo stradello di accesso e avere al contempo un'ottima visuale dell'altro accesso a nordest, nel caso in cui il soggetto avesse tagliato per il bosco sfuggendo cos� alla vista di Riccardo e Greg. Ovviamente, ogni accesso allo spiazzo era gi� sotto il controllo visivo delle cinque telecamere, ma i loro occhi avrebbero potuto guardare pi� lontano e accorgersi di eventuali movimenti prima di quelle. Senza contare che il loro udito, nel silenzio del bosco, sarebbe stato il migliore campanello di allarme se qualcuno si fosse avvicinato a loro, anche perch� era impossibile muoversi in quel bosco senza provocare neanche un fruscio. Per Augusto, invece, era stata scelta una posizione alle spalle di Emme, a una ventina di metri da lui. Era un punto molto caldo, perch� era quello in cui confluivano due degli stradelli di accesso che portavano direttamente allo spiazzo e in cui convergeva anche un passaggio da cercatori di funghi che poteva essere utilizzato per arrivare di nascosto alle spalle del ricattatore. Dunque sia Brunello che Augusto potevano vedere Emme ed essere visti da lui, mentre non potevano vedersi tra loro. La regola che ciascuno di loro era comunque sempre a vista di un altro era stata rispettata e nessuno poteva essere sorpreso e sopraffatto senza che almeno uno degli altri se ne accorgesse e desse l'allarme. Nel caso di loro tre, poi, neppure nella inverosimile eventualit� che il soggetto e il suo complice attaccassero contemporaneamente due di loro, il terzo si sarebbe accorto dell'attacco a uno degli altri due e avrebbe dato l'allarme. Diverso sarebbe stato se ad essere attaccati in simultanea fossero stati Greg e Riccardo, che non erano a vista di nessuno degli altri tre. Per questo avevano stabilito che ogni tre minuti, a turno, ciascuno dei due giovani avrebbe inviato un OK tramite sms a Brunello per dire che era tutto a posto, oppure lo avrebbe informato di eventuali novit�. Insomma, le precauzioni possibili per sorprendere il soggetto e non essere scoperti le avevano prese tutte e ora non restava che aspettare l'arrivo del killer, sperando che l'esca che gli avevano tirato lo inducesse ad abboccare all'amo. � Erano esattamente le 16,08 quando Riccardo ud� un leggero rumore provenire apparentemente da una ventina di metri alle sue spalle. Tese l'orecchio e sent� che qualcuno, oppure un animale, si stava muovendo e veniva nella sua direzione. Fece dei gesti ripetuti con un braccio verso Greg finch� quello non lo vide, poi a gesti gli fece capire che si stava avvicinando qualcuno. L'altro fu molto sorpreso, perch� le telecamere non avevano segnalato l'arrivo di nessuno, ma si mise in stato di allerta, pronto a entrare in azione se Brunello ne avesse dato l'ordine. Poi, per�, Riccardo cap� che il fruscio che aveva udito si stava ora allontanando, ma si affrett� a inviare un messaggio a Brunello: Arrivo da NE. Ora a 30 mt. Forse viene verso di voi. Il criminologo lo lesse e lo gir� a Emme e Augusto. Adesso tutti erano in allarme, anche se l'ora dell'appuntamento era lontana. Poteva trattarsi di una persona qualsiasi che era venuta l� per una delle tante ragioni per cui si pu� andare in un bosco come quello, oppure del soggetto non pi� ignoto, o del suo complice ancora ignoto, che erano venuti per effettuare un sopralluogo e ad accertarsi della veridicit� e della pericolosit� del ricatto che gli era stato inviato. Tutti e cinque stettero nel pi� assoluto silenzio per poter udire anche il pi� piccolo rumore provenire dal bosco. E in effetti dopo un buon minuto udirono un lieve fruscio e ci misero poco a capire che si stava avvicinando allo spiazzo. Emme e Brunello trattennero perfino il fiato nell'attesa di vedere apparire qualcuno sul margine dello spiazzo. Anche Augusto era in massima allerta, ma dalla sua postazione non poteva udire i passi del visitatore n� tantomeno vederlo quando si fosse affacciato sulla piccola radura. E non potendo vedere chi stava arrivando si sentiva tagliato fuori dall'azione e scalpitava impaziente. Ma tutto ad un tratto trasal�. Alle sue spalle aveva sentito un rumore di foglie calpestate! Qualcosa si muoveva poco pi� in basso, forse a una decina di metri o poco pi�. Allora stanno arrivando tutti e due! Vengono da due diverse direzioni per sorprendere il ricattatore! Augusto sped� immediatamente un sms a Brunello: Qualcuno in arrivo da W a una decina di metri. Poi ne fece seguire subito un altro: Ci siamo! Arrivano i killer! Rapidamente il criminologo diram� i due messaggi di Augusto a tutti gli altri. Riccardo e Greg si tennero pronti a scattare verso i compagni, come da programma, ma per farlo avrebbero dovuto attendere un sms da Brunello o, nella pi� drammatica e urgente delle ipotesi, un suo grido di richiamo. Augusto, temendo da un momento all'altro di trovarsi il killer di fronte, si appiatt� al massimo nel suo nascondiglio, impugn� la sua Beretta e attese trattenendo il fiato. Sent� l'adrenalina scorrergli nelle vene mentre lo sconosciuto si avvicinava sempre di pi� alla sua postazione. Poi, quando gi� poteva intravederlo tra il fogliame, quello, anzich� deviare verso di lui imboccando il passaggio pi� agevole sulla sinistra, tir� dritto. Cos� nel giro di mezzo minuto lo sent� allontanarsi passo dopo passo, per avvicinarsi per� al luogo in cui si trovava Brunello. Viene verso di te fu il messaggio che Augusto invi� in tutta fretta all'amico. Poi si tenne pronto a raggiungerlo in caso di bisogno. Anche il criminologo era in modalit� di massima allerta e in pugno teneva ben stretta la sua Smith & Wesson a canna corta. Emme, dal canto suo, avendo le spalle coperte da Augusto e Brunello posizionato alla sua destra, era ben attento a non perdere di vista l'ingresso alla radura che si trovava sulla sinistra, dal quale, stando all'allarme lanciato da Greg, sarebbe dovuto sopraggiungere lo sconosciuto che poteva essere il killer. A un tratto tutti e cinque rimasero sorpresi udendo una voce maschile che gridava: �Dove sei?� Proveniva proprio da dove avrebbe dovuto trovarsi lo sconosciuto, a non pi� di cinquanta metri dalla radura e al massimo un centinaio da Riccardo e Greg. �Sono in cima� url� in risposta una voce di donna. �Come � andata? Trovato qualcosa?� chiese ancora l'uomo. �Niente di niente. Tu?� �Idem. Lo dicevo che non avremmo trovato niente�. �Non � detto. E' ancora presto. Io scendo da qui verso sud fino allo stradello. Tu scendi da ovest verso Badicroce e ci troviamo alla macchina�. �D'accordo. Il primo che arriva aspetta. Occhi aperti, mi raccomando�. �Tranquillo. Se ce n'� anche solo uno solo non mi sfuggir�. Brunello e gli altri avevano ascoltato senza fiatare tutta questa conversazione gridata a distanza. Tutti e cinque si chiedevano chi fossero quei due. Dovevano continuare a restare in silenzio perch� mentre la donna si allontanava da Brunello, l'uomo si avvicinava a loro tre che controllavano la radura dell'appuntamento. Era una situazione strana e pericolosa. Non sapevano se i due sconosciuti fossero il killer con il complice oppure due persone che erano l� per cercare funghi. Cos� si rese obbligatoria la decisione di restare nascosti e in silenzio. Infatti, nel primo caso era evidente che si trovavano l� per un sopralluogo, come loro avevano previsto che avrebbero fatto, e che sarebbero tornati, certamente ancora in anticipo, per l'appuntamento. E sicuramente con intenzioni tutt'altro che pacifiche. Nel secondo caso era comunque consigliabile rimanere nascosti per non dover inventare scuse per giustificare la loro presenza e, soprattutto, per evitare che, incontrando magari il killer in arrivo, quei cercatori di funghi accennassero casualmente alla presenza di persone in cima alla collina. Sentirono i rumori dei passi dell'uomo che si avvicinava alla radura e Brunello e Emme, ben nascosti dietro due tronchi, si aspettavano di vederlo apparire dall'ingresso di nordest. Ma dopo due o tre minuti di snervante attesa, il criminologo sent� che la provenienza dei rumori prodotti dall'uomo si era spostata verso destra e che si avvicinava alle loro postazioni, ma mantenendo una distanza di diversi metri. Insomma, pareva che avesse deciso di non attraversare la radura, ma di passarle a qualche metro rimanendo dentro il bosco. Un comportamento normale, per un cercatore di funghi giudic� Brunello. Ma anche per un killer che cerca nel bosco una eventuale trappola vicino al luogo in cui gli hanno dato appuntamento riflett� deluso dall'incertezza che quella considerazione gli procurava. Poi lo sent� frusciare proprio alla sua destra, a circa venti-venticinque metri da lui, e continuare a muoversi, mentre il rumore che produceva camminando nel bosco diventava sempre meno percepibile, fino a scomparire del tutto. Analogo comportamento tennero Greg e Riccardo, avvertiti dell'avvicinarsi della donna alle loro postazioni da un sms di Brunello. Immobili ma vigili, attesero in assoluto silenzio il passaggio della sconosciuta, avvenuto per� a una distanza tale che permetteva appena di udirne il rumore. Improvvisamente piomb� di nuovo il silenzio nel bosco. Ognuno di loro riusciva a udire solo il rumore del proprio respiro. C'era un silenzio assordante. Anche gli uccelli tacevano. E persino gli insetti sembravano avere smesso di volare. Brunello guard� l'ora. Erano le 16,29. Augusto invi� un sms a Brunello: Sei riuscito a capire chi fossero? La risposta fu: No. La voce maschile mi pare di averla gi� sentita, ma non ricordo dove. Forse mi sbaglio. � Una quindicina di minuti pi� tardi i tre amici trasalirono all'unisono. Un distinto rumore tra la vegetazione ruppe il silenzio. Doveva essere a una trentina di metri dietro a Brunello, proprio nella direzione in cui si era allontanato l'uomo di poco prima. C'� qualcun altro in arrivo. Le nostre telecamere sono evidentemente inutili. Questa gente non ama battere i sentieri pens� Brunello. Ma non credo che si tratti dell'uomo di prima che sta tornando indietro valut� poi con una certa eccitazione Brunello. A meno che non sia� Rapidamente invi� un sms collettivo: Gente in arrivo! L'adrenalina torn� a scorrere nel corpo di tutti e cinque. Nervi tesi e bocche cucite. Il rumore di qualcuno che si muoveva nel bosco si fece pi� distinto. Poi sempre pi� vicino. All'improvviso udirono anche una voce: �Tu vai di l� e poi tira in su. Io passo di qua e ci ritroviamo alla Terrazza!� Ce ne sono altri due! pens� sorpreso Brunello. E forse� Un istante dopo ne ebbe conferma. Un'altra voce infatti rispose: �Va bene. Ci vediamo l�. Siamo quasi arrivati ormai�� �Lo so. Ma almeno cos� guardiamo bene tutto intorno e poi torniamo gi� spieg� la prima voce. Brunello era concentrato a riflettere. Quella voce era convinto di conoscerla, mentre la seconda gli risultava nuova. La prima voce era� la voce di� Ma s�, certo� ci sono! Invi� un sms ad Augusto dicendogli chi era uno dei due nuovi arrivati. Ma non si trattava del loro soggetto, quindi pensarono entrambi che potesse essere il complice, mentre l'altro poteva essere il loro killer. Per� questa spiegazione non convinceva Brunello. Sembrava che fosse lui a dare ordini e se � cos� l'altro non pu� essere il killer� Anche dalla voce non mi � sembrato affatto lui� Il criminologo era confuso. Gi� quattro persone erano salite in cima alla collina ma nessuna delle quattro era il loro soggetto. Cosa stava succedendo? Il messaggio ricattatorio non aveva funzionato? Eppure gli sembrava impossibile che il soggetto, leggendolo, potesse rimanere indifferente e non agire. Se era lui il killer delle donne scomparse � ragion� Brunello � non poteva lasciare in giro uno che conosceva il suo segreto e lo ricattava. Avrebbe dovuto fermarlo. E per fermarlo una volta per tutte c'era un solo modo: ucciderlo. E per ucciderlo occorreva andare all'appuntamento per scoprire di chi si trattava. Se invece, per pura ipotesi, non fosse stato lui il killer, avrebbe comunque dovuto andare l� ad affrontare uno sconosciuto che riteneva di conoscere su di lui un segreto che invece non esisteva affatto. Ma che stupido che sono! Un pensiero aveva improvvisamente attraversato la sua testa e lo aveva spiacevolmente sorpreso. Se la persona a cui ho inviato il messaggio non fosse il killer, non potrebbe venire all'appuntamento! Che stupido a non averci nemmeno pensato. Se non � il killer non pu� sapere niente di Shade e quindi non pu� capire neppure dove gli ho dato appuntamento. Ora Brunello cominciava a temere di avere fatto un buco nell'acqua e di avere fatto perdere un sacco di tempo a quattro bravi amici, sottoponendoli a un lungo e inutile appostamento. Cerc� di non dare spazio a questo pensiero e con un nuovo sms raccomand� agli altri massimo silenzio e di non farsi in alcun modo vedere quando si fossero avvicinati i due nuovi arrivati. E fu cos�. Quando i due uomini giunsero in cima, al livello di quella radura che evidentemente da quelle parti qualcuno doveva avere battezzato con il nome di Terrazza, vi passarono uno a destra e l'altro a sinistra. Per Brunello, Augusto ed Emme furono momenti di grande tensione durante i quali temettero di essere scoperti. Infatti uno dei due uomini, quello di cui il criminologo aveva riconosciuto la voce, per costeggiare la radura era passato tra Brunello e Augusto, a meno di dieci metri da entrambi. Inoltre aveva costretto Emme a sdraiarsi a terra e a rimanere schiacciato al suolo il pi� possibile trattenendo il fiato e sperando che l'uomo, che sentiva passare a pochi metri da lui, non lo scorgesse. Furono cinque minuti che sembrarono durare ore per i tre amici. Poi alla fine, quando i due si furono ricongiunti oltre alla radura, alla quale avevano girato tutto intorno, decisero che la loro escursione lass� era terminata. �Forza Gigino, torniamo a valle da dove siamo arrivati� disse quello che dava gli ordini. �Mi sono stufato Si torna a casa�. �Ma c'� ancora molta luce� obiett� l'altro. �Ti ho detto che mi sono stufato. Vuoi restare da solo e tornare a piedi?� �No, no. Vengo con te�. �Allora andiamo, dai. Mi sono ricordato che devo fare una cosa importante�. E i due tornarono indietro insieme. Per fortuna lo fecero passando dal lato della radura da cui era passato Gigino, cos� i tre amici nascosti non dovettero darsi ulteriore pensiero. Ora conoscevano i nomi di entrambi i due sopravvenuti: quello di cui Brunello aveva riconosciuto la voce era Tom, l'informatore che aveva rivelato loro di avere visto Carnisi calarsi di notte dal muro della villa; l'altro era appunto Gigino, il garzone di bottega di Amilcare. La domanda che Brunello e Augusto si erano fatti entrambi per conto loro era: cosa sono venuti a fare sul Monte di Panda? Erano anche loro in cerca di funghi come la coppia che li aveva preceduti? Oppure�? E se Brunello si fosse sbagliato, potevano essere loro il soggetto ignoto e il suo complice? Questo � escluso argoment� Brunello nella sua testa. Nessuno dei due ha le capacit� necessarie per fare ci� che ha fatto il nostro soggetto� Tantomeno quel Gigino� Il Tom � sicuramente un po' pi� sveglio, ma Gigino no� � escluso. Anche come complice non sarebbe all'altezza� no� In tutto questo, per�, c'� qualcosa che non mi quadra� Possibile che� che tutti vengano qua a cercar funghi e basta? Eppure, nei panni del soggetto ignoto io avrei cercato di conoscere bene per tempo il terreno dell'incontro� cercare eventuali trappole� Poi un'idea gli balen� improvvisa. Ma certo! Qualcuno non cercava funghi, cercava eventuali trappole! Il nostro soggetto non � venuto� non si � esposto! Per� ha mandato il complice� che deve essere venuto insieme a qualcun altro... per non dare nell'occhio� per spacciarsi da cercatore di funghi! Ovvio. Ora ho capito, s�. Resta da vedere quale dei quattro arrivati fin quass� � il complice del killer� Ma forse una mezza idea in proposito ce l'ho! � L'attesa iniziava a diventare snervante per tutti e cinque. Le loro membra si stavano intorpidendo a forza di stare fermi e la smania di muovere gli arti cresceva. L'orologio di Brunello segnava le 17,28. Mancava mezz'ora circa all'appuntamento e tutti fremevano di impazienza. Dopo tanto stare fermi e nascosti non vedevano l'ora di entrare in azione. Intanto, in un'auto che si muoveva sulla strada comunale di Monte Lignano, il guidatore stava dicendo alla persona che gli era seduta accanto: �Siamo sicuri di quello che hai visto, vero? Soprattutto siamo sicuri che fosse solo?� �Certo. Stai tranquillo. L'ho intravisto tra il fogliame della macchia bassa. Stava sdraiato per non farsi vedere, ma a me non � sfuggito. E lass� non c'era altra anima viva, ci puoi giurare�. �Ovviamente non sapresti dire l'et� o se � alto o basso� robusto o magro?� �No di certo. Mica l'ho visto in faccia. Aveva un paio di jeans, credo, e un maglione� o una felpa marrone� Forse una felpa, s�, perch� aveva la testa coperta da un cappuccio. E poi te l'ho detto: era sdraiato come un tappeto. Lui � il nostro uomo, te lo dico io, ma non voleva farsi vedere da me perch� non sapeva mica che siamo soci� Pensava che cercassi funghi. Comunque sono riuscito a vederlo abbastanza bene perch� strisciavo per terra come una vipera� concluse con orgoglio la persona che gli sedeva accanto. �Pagherei chiss� cosa per sapere come ha fatto a sapere di quella Shade. Mi pare impossibile, eppure� Meno male che quei ficcanaso amici del Badressi se ne vanno presto, a quanto ho saputo. Ci mancavano anche loro. Forse per� � un bene che tu non li abbia stesi a fucilate, perch� magari veniva fuori un putiferio e la situazione poteva mettersi peggio. Per� � strano� in tanti anni c'� andato tutto liscio e ora, proprio quando ci sono questi due tra i piedi, spunta questo stronzo che sa di Shade. E quel che � peggio � che sa anche di me, visto che la sua letterina l'ha mandata a me. E' come se quei due bellimbusti avessero mosso le acque. Come se avessero tirato un sasso nel nostro bello stagno e senza volerlo avessero spinto questo pezzo di merda a ricattarmi. Ma se il bastardo sapeva di me, forse � meglio cos�. Almeno ora noi sappiamo che lui sa, andiamo a vedere chi � e ce lo togliamo dai piedi una volta per tutte, come abbiamo fatto con Scovolino e quel vecchio gufo di Giona. Hai portato i ferri?� �Certo, stai tranquillo. Ne ho anche per te� rispose l'altra persona aprendo una vecchia e sudicia borsa di pelle morbida e mostrandone il contenuto: tre revolver, un pugnale con fodera di cuoio, un grosso coltello da caccia e un altro con la lama seghettata. Nella borsa c'era anche della corda e del nastro adesivo da pacchi. �Come vedi ho pensato a tutto� nel caso servisse legarlo per farci una bella chiacchierata� concluse ridacchiando. Intanto la loro auto aveva abbandonato la comunale e aveva imboccato la sterrata per Badicroce. � Brunello fremeva. Purtroppo il tentativo che insieme ad Augusto aveva deciso di fare per evitare quell'appuntamento pericoloso, che poi era il suo piano A, sembrava ormai fallito. Ci aveva pensato troppo tardi e non c'era stato tempo sufficiente per realizzarlo. Gli uomini di Emme rimasti a Firenze avevano avuto disposizioni precise: sapevano dove andare e cosa fare, sapevano di doverlo fare in fretta e di avvertire un istante dopo che lo avevano fatto, qualunque fosse stato l'esito. Inoltre sapevano che, se non fosse stato possibile farlo con tutti i crismi della legalit�, avrebbero dovuto portarlo a termine con mezzi non leciti, perch� comunque ad aggiustare le cose e a risarcire eventuali danni ci avrebbero pensato Brunello e Augusto. Ma fino a quel momento niente. Ora l'appuntamento con il killer, che nei piani di Brunello doveva essere il piano B, era questione di minuti. Il criminologo paventava sempre pi� che potesse accadere qualcosa di drammatico. L'ultima cosa che avrebbe voluto era che qualcuno dei suoi amici si facesse male. Mand� un sms a Emme, ma sapeva che era inutile: Ancora niente dai tuoi? No fu la risposta. Poi segu� subito un altro sms: Ma sono sul posto da qualche ora. Incrociamo le dita. � L'auto con le due persone a bordo arriv� ai piedi del Monte di Panda e si ferm� circa quattrocento metri prima di Badicroce. Il guidatore lasci� la macchina a lato del sentiero, su uno spiazzo senza erba, la chiuse e poi si incammin� su un sentiero in salita, seguito dall'altra persona che portava la borsa con le armi. �Ci aspetta una scarpinata di quasi un chilometro per raggiungere la Terrazza� disse. �Quindi sbrighiamoci, anche se a quel coglione far� bene rimanere un po' sulla graticola. Prima di eliminarlo, per�, dovremo essere sicuri che non abbia parlato con nessuno di questo appuntamento�. �Non preoccuparti. Qui abbiamo tutto quello che serve per farlo cantare come un usignolo. Hai visto come so usare bene il coltello anche in cucina, no?� �E so anche quanto ti piace�. �Vedrai che ci dir� tutto quello che vogliamo sapere, parola mia�. �Per farlo parlare, per�, dobbiamo prenderlo di sorpresa, quindi quando saremo vicini alla Terrazza ti nasconderai e starai l� ad ascoltare. Vedremo come si mette e ti dir� io quando intervenire�. �Puoi contarci�. � Brunello era ormai rassegnato a mettere in pratica il rischioso piano B, ma lo faceva sentire molto a disagio il pensiero che qualcosa potesse andare storto e la situazione degenerare fino a dover vedere scorrere del sangue. Soprattutto, ovviamente, se il sangue fosse stato il suo o dei suoi amici. Greg aveva appena inviato a tutti un sms che diceva: Due piccioni sul sentiero SO camera 2. Il killer e il complice stavano dunque entrando nella loro trappola. Poi, come se la dea bendata avesse voluto ascoltare i suoi desideri e lenire le sue ansie, il suo cellulare emise la quasi impercettibile vibrazione di un messaggio in arrivo da parte di Emme e il display si illumin�. Brunello premette sull'icona e lesse: Missione compiuta con successo! Il pulcino era nell'uovo! Guard� verso Emme e vide che gli faceva il segno del pollice alzato. Brunello credeva di esplodere di gioia. Il piano A aveva funzionato, avevano la prova che inchiodava il colpevole e ora non serviva pi� mettere in atto il rischioso piano B. Velocemente digit� un sms che invi� agli altri quattro: Subito via di qua in fretta e in silenzio! Raggiungiamo tutti Greg. Muovendosi in modo da fare il minor rumore possibile, Brunello ed Emme si portarono al centro della radura e aspettarono un minuto, il tempo che Augusto, anche lui raggiante, li raggiungesse. Poi tutti e tre insieme imboccarono il sentiero dalla parte opposta e rapidamente raggiunsero la postazione di Greg, che intanto era stato raggiunto da Riccardo e aveva liberato il fuoristrada da rami e frasche utilizzati per mimetizzarlo. Appena tutti e cinque furono saliti sul mezzo, Greg mise in moto e con il motore al minimo imbocc� il sentiero a nord-est, opposto a quello da cui stavano arrivando i loro piccioni. Mentre scendevano dalla collina a passo d'uomo e tra mille sobbalzi, Brunello chiese a Emme dettagli sull'operazione condotta dai suoi collaboratori su sua precisa richiesta. �L'uovo e il pulcino erano esattamente dove ha detto lei, professore. Dunque ci saranno da recuperare molte altre uova con i pulcini dentro�. �I tuoi hanno preso una piuma del pulcino?� �Sicuro. E' gi� in viaggio verso il laboratorio come lei aveva chiesto�. �Bene� disse Brunello molto soddisfatto di come si erano messe le cose. Poi rivolto a Augusto disse: �Domattina� anzi, meglio se ci provi stasera stessa� chiama la procura di Arezzo, ch� tanto sar� quella che dovr� coordinare le indagini su questo caso, spiega cosa sta accadendo e mettiti d'accordo con il collega che loro ti indicheranno su come intervenire per l'arresto di quei due criminali, sia per le nostre inevitabili deposizioni ufficiali. Domani vorrei vedere quei due in manette e sabato mantenere la nostra promessa a Barbara di portarla a cena fuori. Spero sarai d'accordo�. �Ci puoi contare, Bidd�. Credo che per avere le nostre deposizioni ufficiali potranno anche attendere fino a luned�. �Bene, ragazzi� disse poi il criminologo rivolto a tutti i presenti, �possiamo pure tornarcene a casa. Emme, Greg e Riccardo potreste pernottare da Amilcare, se non avete niente in contrario, cos� domani sarete con noi quando andremo ad acciuffare quei due assassini. Io e te, Piemme, torneremo alla villa per una bella doccia. Poi, se vi va, andiamo tutti a cena ad Arezzo. Conosco un ristorante in quella citt� dove staremo come dei del Walhalla�. L'offerta fu accolta da tutti con entusiasmo. Intanto il fuoristrada aveva raggiunto la fine del viottolo e ora stava percorrendo la sterrata che pi� avanti si immetteva nella comunale che conduceva a Colle Averno. � Le due persone arrivate in auto erano adesso in cima al Monte di Panda. �Vai di l� e nasconditi vicino al posto che sai� disse quello che era stato alla guida dell'auto prendendo una delle pistole nella borsa e mettendola in tasca. �Ma non troppo vicino. E cerca di non farti vedere e di non fare troppo casino. Io prover� a coprire i tuoi movimenti facendo pi� rumore del necessario�. �Vado. Stai tranquillo� rispose l'altra persona. Dopo un paio di minuti avevano raggiunto le rispettive posizioni: la persona che dava gli ordini allo scoperto sulla Terrazza, l'altra ben nascosta a una decina di metri dal punto in cui era stata sepolta la prima ragazza, Shade. Sullo spiazzo c'era solo l'uomo appena arrivato, del ricattatore nessuna traccia. �Come vedi sono venuto. Tu dove ti nascondi invece?� chiese ad alta voce. �Fatti vedere�. Nessuno rispose. Niente si mosse. Silenzio assoluto. Attese un lungo minuto, poi disse ancora: �Hai paura? Sei tu che mi hai invitato� Se hai paura di me, allora hai fatto male a scrivermi quel biglietto� Guarda che sono venuto a sentire cosa vuoi, come mi hai chiesto. E ti ho portato anche un po' di soldi. Non sono molti, ma non ho avuto il tempo di procurarmene di pi�. Pi� avanti te ne dar� altri. Forza! Voglio solo parlare� coraggio�. Di nuovo silenzio assoluto. Guard� l'orologio: erano le 18,04. L'uomo cominci� a innervosirsi. Non capiva perch� qualcuno aveva deciso di incontrarlo per ricattarlo e poi di non presentarsi all'appuntamento. Cosa significava? Voleva solo essere sicuro che fossi proprio io a sapere di Shade e quindi la persona giusta da ricattare? Se � cos�, allora deve essere nascosto da qualche parte, oppure ha spiato le mie mosse fin dal paese per vedere se sarei venuto quass� Forse ho sbagliato a venire� Attese un altro po', poi insist�: �Se vieni fuori, parliamo e ci mettiamo d'accordo� altrimenti sono costretto ad andarmene� Cosa ci faccio qui?� Anche queste parole caddero nel vuoto. L'uomo imprec� mentalmente. Prov� ad aspettare ancora un minuto, poi, non udendo neanche il pi� piccolo rumore, decise di andarsene. �Come vuoi. Me ne vado. Ti saluto, se sei l� da qualche parte�. Poi si mosse, raggiunse l'imboccatura del sentiero dal quale era arrivato e inizi� a scendere a valle. � 15.1. Poggio del Diavolo, venerd� 19 ottobre, mattina. � Augusto aveva parlato a lungo quella mattina con il collega di Arezzo che era di turno in Procura e gli aveva spiegato tutto quanto. Quello era rimasto frastornato da un racconto cos� lungo e complesso, ma alla fine si era detto concettualmente d'accordo al fermo dell'uomo anche senza avere ancora in mano le prove, ma non poteva emanare lui l'ordine di eseguirlo. Aveva le mani legate dalla procedura. Augusto aveva allora proposto di eseguire loro stessi l'arresto, cosa che la legge consentiva in determinate circostanze. Il sostituto procuratore aretino aveva risposto che facessero come meglio credevano, che lui non li avrebbe certo ostacolati, ma che era costretto a restare a guardare e a muoversi solo quando avesse avuto in mano gli elementi sufficienti per arrestare il soggetto. Tra i cinque amici c'era euforia. Avevano evitato il rischioso appuntamento sul Monte di Panda e oggi si apprestavano ad arrestare il soggetto non pi� ignoto con le loro mani per consegnarlo alla giustizia. Brunello, che aveva spiegato per sommi capi all'amico Gabriele cosa aveva scoperto e come intendeva concludere l'indagine, decise poi di chiedere consiglio sul modo migliore in cui agire in quella situazione al suo amico Tito Novi-Brivio, direttore dell'Uscas a Roma. Gli telefon� e quello lo ascolt� con grande interesse, rimproverandolo amichevolmente per non averlo interpellato prima, visto che si trattava di un serial killer. E aggiunse che, avendo il suo ufficio giurisdizione nazionale, avrebbe provveduto, se Brunello era d'accordo, a prendere subito il caso nelle sue mani, mentre lui, che nessuno aveva mai licenziato come consulente dell'Uscas, avrebbe sovrinteso insieme al dottor Coltelli all'operazione di arresto al quale sarebbero stati presenti, per prendere in consegna i due arrestati, sei uomini che avrebbe inviato immantinente da Roma con due auto di servizio. Brunello, che non sperava in tanta fortuna, gli spieg� dove si trovassero esattamente il paese e la villa e ringrazi� con calore l'amico Tito. Poi inform� gli altri della bella novit� e anch'essi ne furono entusiasti. In questo modo l'arresto sarebbe stato ufficiale e sacrosanto e loro non avrebbero rischiato noie in caso di sempre possibili irregolarit� nell'eseguirlo n� avrebbero dovuto perdere tempo prezioso per espletare le noiose formalit� burocratiche. �Sembra che sia arrivato il momento delle belle sorprese� disse soddisfatto Augusto. �Ieri quella di Emme del pulcino dentro l'uovo, ora questa di Tito che si fa carico degli oneri lasciandoci gli onori. Sembra che tutto fili pi� liscio dell'olio. Quando arriveranno i sei poliziotti da Roma?� �Credo che tra un paio d'ore li vedremo sgommare da queste parti� rispose Brunello. �Ho per� una domanda� aggiunse Augusto. �Conosciamo il soggetto, ok. Questa � la cosa pi� importante. Ma per il complice come faremo? Proviamo a far confessare il killer?� �A parte il fatto che da un po' ho cominciato a chiedermi chi fosse davvero il killer � se il soggetto, il complice o tutti e due � non ci sar� bisogno di nessuna confessione, perch� credo di sapere di chi si tratta. Anzi, ne sono sicuro�. �Bravo! E cosa aspettavi a dirmelo? Che finisse di scontare la pena? Non credo, perch� spero proprio che gli diano venti ergastoli. Fosse per me�� �Sei il solito permaloso esagerato. Certo che te lo avrei detto prima di andare ad ammanettarli tutti e due. Anzi, te lo dico subito, cos� la smetti di fare l'offeso�. E cos� dicendo gli si avvicin�, gli accost� la bocca all'orecchio e gli disse il nome del complice, guardandolo poi con fare divertito e chiedendogli: �Di' la verit�, non lo avevi pensato anche tu?� Augusto lo guard� tra lo stupito e l'offeso. Poi rispose: �No. Avevo pensato a quel nome come ad altri. Ma tu come fai ad esserne sicuro?� �Intanto era nella nostra lista dei sospettati. Poi fa anche attivit� che, se ci pensi bene, hanno grande affinit� con il pulcino trovato dentro l'uovo. Infine, ieri ho riconosciuto la sua voce sul Monte di Pasta. Il fatto che fosse l� non depone a suo favore e mi fa pensare che fingesse di andare per funghi in compagnia, ma che in realt� fosse venuto per scoprire se il ricattatore stesse aspettando nascosto il suo compare�. Augusto rimase un po' a pensare a cosa si riferisse l'amico parlando dell'attivit� del complice. Poi ricord� e disse: �Cavolo. Hai ragione. Non avevo collegato. Come al solito non ti sfugge mai niente. Sei il migliore!� �Troppo buono, Piemme. Ma ricorda: siamo i migliori. Insieme�. �Tu sei troppo buono, Bidd�. Vorr� dire che se sarai cos� buono ancora per un po' sar� io a farti un'altra bella sorpresa. Cos� sar� la terza in tre giorni. Che ne dici?� �Dico che le belle sorprese non sono mai troppe, anche se non riesco proprio a immaginare quale sar� la tua. Comunque nell'attesa far� il buono�. Augusto cambi� discorso: �E' un po' che non vedo Emme e Riccardo. Sai dove sono finiti?� �Li ho mandati io in paese�. �A fare cosa?� �A verificare che il nostro soggetto non sia uccel di bosco. E a cercar di capire come ha preso la nostra diserzione all'appuntamento di ieri. Sai, la cosa potrebbe anche averlo innervosito molto. Ma soprattutto volevo sapere chi c'� con lui. Se fosse insieme al soggetto complice e fossero intenti alle loro attivit� quotidiane sarebbe un buon segno per noi e avremmo un compito pi� semplice. E se li becchiamo insieme facciamo anche prima e pi� in fretta�. �Ancora non si sa niente di loro?� �No. Emme mi mander� un sms appena avr� accertato la situazione�. �Hai mandato loro due perch� in paese non li conosce ancora nessuno, vero?� �Gi�. Li hanno visti ieri sera solo i proprietari della trattoria. Se fossimo andati noi due o Greg non avrebbe funzionato. Si sarebbero insospettiti�. � All'ora di pranzo Emme e Riccardo, che avevano gi� avvertito Brunello con un messaggio, erano tornati a Poggio del Diavolo. La missione era stata compiuta e aveva dato il migliore dei risultati possibile: killer e complice erano in paese, il secondo era anche andato a trovare il primo e si era trattenuto da lui una buona mezz'ora. Dopo pranzo sarebbero tornati a Colle Averno in avanscoperta e appena soggetto e complice fossero stati insieme avrebbero avvertito Brunello e sarebbero andati tutti insieme ad arrestarli. Mentre erano a tavola arrivarono le due auto dell'Uscas con a bordo sei agenti in borghese, di cui una donna. Tre di loro e la donna sia Brunello che Augusto li conoscevano dal tempo della loro consulenza nell'indagine romana sugli omicidi ispirati ai quadri di Rembrandt e con due di essi avevano lavorato proprio fianco a fianco e avevano molta familiarit�. Loro avevano mangiato un boccone per strada, cos� attesero che gli altri terminassero e quindi ricevettero le istruzioni di Brunello. � Alle 15,02 Emme e Riccardo partirono per Colle Averno e dopo una decina di minuti sia Brunello, Augusto e Greg che i sei agenti erano a bordo delle rispettive auto, pronti a partire a un segnale del criminologo, che a sua volta attendeva un sms di Emme. Dovettero attendere una buona mezz'ora. Il messaggio arriv� al cellulare di Brunello alle 15,41. Diceva: Due topi nella tana. Brunello dette il segnale di partenza: il fuoristrada con loro tre in testa, le due Alfa dell'Uscas dietro. In pochissimi minuti raggiunsero Colle Averno. Parcheggiarono le auto sul ciglio della strada, poco distante dalla vettura di Emme e proprio davanti alla piazzetta. In sette scesero e si avviarono a piedi verso le prime case del paese, mentre due agenti restarono di guardia alle auto. Le poche persone che videro passare quel gruppetto si meravigliarono solo di vedere in paese tanti forestieri tutti in una volta. Qualcuno si chiese cosa ci facessero e dove andassero, ma appena passati si disinteressarono subito a loro. I sette camminavano senza fretta, alla spicciolata, parlando piano tra loro o guardandosi intorno. Brunello e Augusto camminavano a fianco precedendo gli altri di un paio di metri. Loro sapevano dove andare e tirarono dritti in quella direzione. Sembravano un gruppo di lavoro giunto l� per affari e nessuno avrebbe detto che si trattava di poliziotti e investigatori privati. Quando furono vicini all'edificio al quale erano interessati, videro venire loro incontro Emme e Riccardo che, dopo averli salutati e avere dato conferma che i due erano ancora dentro, Brunello chiese a Emme: �Hai visto per caso se la casa ha altre uscite, magari sul retro?� �Abbiamo ispezionato tutto il perimetro, professore, e gli unici altri posti da cui poter scappare da l� sono le finestre�. �Bene. Qualcuno dovr� restare fuori e tenere d'occhio quelle finestre. Stando per� pronto a intervenire se ce ne fosse bisogno. Quanti uomini servono per questo?� �Ne bastano due�. �Vuoi restare qui tu insieme a Greg o a Riccardo?� �Grazie, professore. Ma preferirei venire con lei dentro�. Brunello sorrise e disse: �Ok. Allora lasceremo qui Greg e Riccardo, mentre noi andremo dentro tutti insieme�. � Alle 16,03 la porta che a loro interessava si apr�. Tutti e sette si erano tenuti a distanza e defilati, cos� il padrone di casa che spalanc� bene il portone per far entrare luce e aria non li not�. Era il killer! Quando quello fu rientrato stettero un altro poco a guardare cosa succedeva e quando si resero conto che era tutto tranquillo e che dall'interno provenivano ogni tanto piccoli rumori di una normale attivit� quotidiana, a un cenno di Brunello si mossero in ordine sparso verso il portone aperto. Quando il criminologo ebbe raggiunto la soglia si ferm� e scrut� l'interno in penombra. Poi chiese: �C'� qualcuno? Si pu�?� I rumori all'interno cessarono all'istante e dall'ombra si materializz� la figura del killer che andava incontro a Brunello cercando di capire chi fosse la persona sulla soglia di casa sua. Quando lo riconobbe se ne usc� con un cordiale e festoso: �Ah, ma � lei, professore! Certo che si pu�. Venga pure. C'� anche il suo amico, vedo, il dottor Coltelli. Prego, entrate�. Ma mentre diceva queste parole cap� che con loro due c'erano anche altre persone. Vide che ce n'erano altri cinque con loro. Il suo volto si scur�, la sua espressione si fece cupa per un attimo. A Brunello parve di scorgervi un lampo di paura, come se avesse capito cosa stava accadendo e si sentisse braccato. Ma fu solo un attimo. L'uomo fu molto abile e rapido nel recuperare un'espressione gentile. Brunello, comunque, si affrett� a rassicurarlo: �Sono nostri colleghi che sono passati di qua a prenderci per andare tutti insieme a Firenze per una serie di iniziative di quella Universit�, cos� parlando � saltato fuori il discorso dei suoi eccellenti lavori e mi hanno chiesto di saperne qualcosa di pi�. Cos�, prima di partire, li ho portati qui. Ho fatto male?� Brunello si accorse che il killer, dopo le sue parole, si era rilassato e il sorriso che indossava adesso non era pi� tirato come prima. �Ha fatto benissimo, professore. Eccomi qua a vostra disposizione. Cosa desiderate sapere?� �Credo che prima di tutto volessero vedere, curiosare un po' qua dentro. Non hanno mai visitato un posto come questo, n� sanno nulla di questo tipo di produzione. Poi credo che vorranno anche loro un catalogo, se ne ha ancora�. �Ma certo che ne ho. Ne ho fatti fare un migliaio. Quanti ve ne servono? Siete� siete in sette�� �Oh, ne basteranno di meno. Noi l'abbiamo� spieg� indicando se stesso e Augusto, �Al signor qui accanto a me non serve� Se ne avesse quattro sarebbe perfetto, ma ci accontentiamo anche di meno�. �Quattro? Che ci vuole?� And� verso lo scaffale dove teneva i cataloghi, nell'altra stanza, lo apr�, ne prese quattro e torn� indietro porgendoli uno ciascuno ai quattro richiedenti che, recitando la loro parte, lo ringraziarono sorridendo. Uno degli agenti chiese: �E' possibile dare un'occhiata in giro? Potrebbe anche spiegarci qualcosa della sua tecnica?� Il killer fu disponibilissimo. Era cos� lieto, dopo lo spavento iniziale, che quella gente fosse l� solo per i suoi lavori, con possibilit� di nuovi guadagni per lui, che fu un campione di ospitalit�: �Prego, ci mancherebbe. Guardate pure dove volete e toccate ci� che volete, facendo solo attenzione a non sporcarvi. E chiedetemi pure spiegazioni. Per�, se vi interessa la mia tecnica, dovete sapere che tempo fa ho fatto una piccola pubblicazione spiegando tutti i procedimenti della lavorazione che ho ideato perfezionando antichi metodi. Ce l'ho qua anche quello. Se vi interessa ve ne prendo qualche copia�. Brunello si affrett� a rispondere. Voleva sapere dove fosse il complice, cos� disse: �Grazie. Lei � molto gentile. Come tutti in questo paese. Davvero. Vorrei ringraziarli uno per uno i suoi compaesani, se potessi. Ma almeno uno s�, lo voglio ringraziare di persona. Pensi che si � preso il disturbo e la responsabilit� di venirmi a riferire di avere visto una persona scendere di notte dal muro del giardino di Poggio del Diavolo. Veramente un comportamento encomiabile. In fondo per lui io ero uno sconosciuto�� �E chi sarebbe questo galantuomo?� chiese il killer. �Si chiama Eusepio� ma lo chiamano�� �Tom!� lo anticip� il killer. �Ma certo, il bravo vecchio Tom. E cos� vorrebbe ringraziarlo? Ma lo sa che lei � proprio fortunato? Si d� il caso che Tom sia un mio vecchio amico e che venga qui spesso a darmi una mano per fare certi lavoretti. In questo momento sa dov'�? Su di sopra a preparare una miscela che mi serve per il mio lavoro. Lui � bravo in queste cose. Glielo chiamo, se vuole�. �Ha ragione: sono proprio fortunato� gli sorrise Brunello. �Questa coincidenza mi fa risparmiare tempo prezioso. Grazie, se lei lo chiama lo ringrazier� molto volentieri prima di partire�. �La accontento subito� disse prima di raggiungere l'inizio della scalinata che portava al piano superiore e di gridare: �Tom, puoi scendere un momento? C'� una persona che vorrebbe salutarti�. Intanto Brunello aveva fatto un cenno ad Augusto ed Emme per dire loro di stare pronti. Poi, mentre il killer andava a prendere le copie del suo libretto nel solito scaffale, Brunello ripet� lo stesso cenno di intesa ai quattro agenti ricevendone cenni di assenso. Tom non rispose. Dopo qualche secondo il killer ripet� la chiamata ma anche stavolta non ricevette risposta. Brunello inizi� a preoccuparsi e cercava di studiare rapidamente piani di emergenza per far fronte a quella novit� che intralciava il suo piano. In quel momento il suo cellulare gli segnal� che era arrivato un sms. Lo lesse e si rasseren�. Poi fece altri cenni ai suoi compagni e sorrise al killer che tornava con tre copie di un libretto con la copertina marrone. Per scusarsi della mancata discesa di Tom disse in tono dispiaciuto: �Strano. Non so cosa dire. Tom sar� in bagno, forse�. �No!� disse improvvisamente una voce forte proveniente dall'ingresso. �E' qui con noi�. Tutti guardarono verso la porta e sulla soglia videro che era comparso Greg che teneva per un braccio Tom che aveva le mani dietro la schiena. All'altro fianco di Tom c'era Riccardo che lo teneva per l'altro braccio. Brunello sorrise a tutti e due. �Voleva andarsene senza salutarla, professore� disse Greg. �E' saltato in strada da una finestra�. Il killer era sbalordito e disorientato. La paura era tornata a solcargli il volto. Non sapeva cosa fare e la rabbia inizi� a montargli. �Cosa succede? Che fate? Perch� Tom�?� chiese guardando ora l'uno ora l'altro con occhi sbarrati e furibondi e lasciando cadere a terra i libretti che teneva in mano. Brunello lo guard� dritto negli occhi. Provava repulsione per quella orribile persona. Respir� profondamente, poi rispose alle sue domande mentre gli agenti dell'Uscas si mossero per portarsi ai fianchi e alle spalle del killer. Disse: �Succede che le sue turpi imprese finiscono qui, Al� Bab�. Che la portiamo dietro le sbarre, dove spero marcir� fino alla fine dei suoi giorni�. Poi, mentre quello lo guardava incredulo e furibondo, con un tono pi� ufficiale prosegu�: �Vasco Donnoli, la dichiaro in arresto per rapimento, violenza e omicidio volontario plurimi, per violazione e occultamento di cadavere, per gli omicidi di Bastiano Mangiavacchi detto Scovolino e di Giona Raffo. I qui presenti agenti� aggiunse mentre quelli lo afferravano e ammanettavano �la prenderanno in consegna e la condurranno in carcere insieme al suo complice�. �Vi sbagliate� grid�. �Ma� ma cosa fate? Noi non abbiamo fatto niente. State facendo un grosso sbaglio� protest� agitandosi e strattonando gli agenti che per� lo bloccarono senza troppi complimenti. �Errore?� disse Brunello guardandolo con disgusto. �Orrore, vorr� dire. Il suo! L'orrore di quelle ragazze che ha rapito, violentato, ucciso e mummificato, nascondendone i corpi o parti di essi dentro le sue mostruose statue da giardino. Questo � l'orrore che lei ha commesso per tutta la sua miserabile vita. Abbiamo tutte le prove che ci servono e lei finalmente ha concluso la sua mostruosa e fin troppo lunga carriera criminale�. Il killer comprese che il maledetto ficcanaso che aveva di fronte aveva scoperto tutto. O almeno quanto bastava per mettere subito fine alla sua carriera. In un attimo vide crollare il suo mondo segreto, popolato di giovani corpi da catturare per riplasmarli a suo piacimento, interi o a pezzi. Il suo mercato nero di statue umane era finito! Cess� ogni reazione, mentre l'amara consapevolezza della fine si faceva strada nella sua testa. Il suo bel gioco, incredibilmente, era stato scoperto. Non sapeva come avessero fatto, ma era cos�. Avrebbero rintracciato tutte le sculture che aveva realizzato e venduto di nascosto e dentro ci avrebbero trovato tutte le sue modelle. Sarebbe stato del tutto inutile negare, perch� i corpi all'interno delle sue statue non poteva averceli messi che lui. �Ti ha tradito la tua delirante vanit� gli disse Augusto. �Realizzavi di nascosto le statue e le vendevi bene, visto che erano molto ben fatte. Volevi che le tue statue fossero le pi� belle di tutte, le pi� realistiche, vero? Ma hai esagerato�. �Gi� si intromise Brunello. �Fare solo i calchi delle sue vittime avrebbe potuto magari consentirle di farla franca, per quanto esistesse il remoto rischio che guardando le statue qualcuno potesse notare una pericolosa somiglianza con qualcuna delle ragazze scomparse. Ma lei ha voluto andare oltre. Non ha perso tempo a distruggere i corpi delle tue vittime. No, lei ha fatto essiccare a Tom i loro corpi dopo averli usati per i calchi e poi li ha messi dentro quegli stessi calchi. Ne ha fatto il loro sarcofago. Insomma, ha voluto esagerare. Era tanto sicuro di s� da lasciare le prove dei suoi delitti dentro le statue. Beh, sa cosa le dico? E' stata un'ottima idea! Grazie per la fatica che ci ha risparmiato. Portatelo via, ragazzi, e non fatemelo pi� vedere�. � 16.1. Firenze, in casa di Augusto, sabato 20 ottobre, pomeriggio. � Finalmente i due amici erano di nuovo nel loro ambiente. Erano tornati a Firenze dopo avere salutato Badressi e la sua fidanzata, i quali avevano promesso di andare a far loro visita appena possibile, e soprattutto dopo avere ottenuto la possibilit� di rilasciare le loro necessarie deposizioni presso la Procura di Firenze, che poi le avrebbe trasmesse all'Uscas e, in copia, alla Procura aretina. Barbara li aveva accolti con grande calore e aveva voluto conoscere tutti i particolari di quel nuovo successo che la rendeva visibilmente orgogliosa di essere intima amica dell'uno e amata consort dell'altro. Erano quasi le 18 e stavano aspettando l'ora per uscire tutti e tre insieme e andare a cena nel ristorante scelto da Barbara e dove lei aveva prenotato un tavolo. Augusto aveva approfittato di quel buco temporale per fare un salto in Procura per parlare con un collega di una certa faccenda urgente e togliersi cos� un piccolo impiccio da cui per�, aveva detto, non poteva esimersi. Brunello e Barbara stavano chiacchierando in salotto e lei continuava a chiedere particolari e chiarimenti sul caso del Mummificatore, come lo chiamava ormai lei, anche se lui le aveva spiegato che non era corretto definirlo con quel termine. �Beh, ma adesso cambiamo discorso� disse a un certo momento lei. �Basta parlare di quel mostro. Pensiamo invece a qualcosa di bello. Pensiamo a qualcosa da combinare tutti insieme quando torner� Tara, per esempio. Che ne dici? Cosa potremmo organizzare per festeggiare il suo ritorno tra qualche settimana?� �Di sicuro non ci sar� bisogno dei fuochi d'artificio� disse Brunello, �perch� sar� io a scoppiare di gioia quel giorno. E quella esplosione sar� tale da lasciar passare inosservato qualsiasi spettacolo pirotecnico�. In quel mentre sentirono che la porta di ingresso si apriva e Augusto li avvert� che era rientrato. Infatti la sentirono richiudersi e dopo qualche secondo lui apparve sulla porta del salotto. �Eccomi qua� disse tutto soddisfatto. �Scusatemi. Impiccio tolto. Sono tutto vostro. Di che stavate parlando?� �Brunello mi stava dicendo che quando Tara torner� disse Barbara sorridendo �provveder� di persona allo spettacolo pirotecnico in suo onore esplodendo di gioia�. �Il solito esagerato. Ma forse lo fa per risparmiare sui fuochi d'artificio� comment� Augusto ridendo di cuore. Brunello stette allo scherzo e disse: �No, questo mai. Per Tara non bado mai a spese, lo sai. Ma certo quel giorno impazzir� di gioia. Non ne posso pi� di stare senza di lei. Ogni giorno che passa diventa pi� lungo, pi� pesante�. �Ti capisco� disse l'amico sedendosi sul divano accanto alla moglie e passandole un braccio attorno alle spalle. �E' dura stare lontano dalla persona che si ama. Si vorrebbe starle sempre vicino e quando non c'� concluse guardando Barbara negli occhi �ci sentiamo dimezzati. E' una brutta sensazione�. �Bruttissima� rincar� Brunello. �Per mitigare questa sensazione di vuoto la penso ogni momento del giorno che ho la testa libera da pensieri e mi metto a rivivere alcuni dei tanti bei momenti che ho passato con lei�. Barbara lo guard� con tenerezza e chiese: �A cosa pensi esattamente, se posso chiederlo?� �Certo che puoi. Lascio semplicemente che la mia mente scelga. Va bene qualsiasi momento trascorso con lei, perch� sono tutti bellissimi momenti. Quindi afferro il primo che viene in mente e lo rivivo a lungo, anche pi� volte, con lentezza e tanta dolcezza. E alla fine resto l� a contemplare il suo volto fino a quando qualcosa della vita reale non finisce per distrarmi�. �Che dolce� disse lei. �Rimani a contemplarla?� chiese Augusto. �Cosa intendi esattamente?� �Che rimango a guardare l'immagine di Tara che la memoria ha fissato nella mia mente. E visto che sono tutte immagini splendide, perch� lei � la ragazza pi� bella e pi� dolce del mondo, a pari merito con Barbara� aggiunse con un complice sorriso rivolto all'amica, �resto a guardarle finch� qualcosa o qualcuno non mi disturba. Che c'� di strano? Mi sembra la cosa migliore che un uomo fortunato come me, che ha la ventura di amarla e di esserne riamato, possa fare�. �Non posso che darti ragione, amico mio� si affrett� a rispondere Augusto. �Ma fammi capire: a quali immagini ti riferisci di solito? A dei vostri momenti intimi? Ad avvenimenti particolari? O a cos'altro?� �Qualsiasi momento va bene, te lo ripeto. Ma ci� che resto a contemplare alla fine � il suo volto, la sua espressione. Perch� ogni sua mimica facciale, ogni moto del suo animo, qualunque essi siano, riescono a suscitarmi emozioni diverse, sentimenti che mi portano infinito benessere� spieg� Brunello con enfasi sempre maggiore, ormai travolto dal pensiero del proprio amore. Augusto lo guardava con curiosit� e interesse. Barbara con affetto quasi commosso. Brunello not� i loro sguardi e ormai preda di quella atmosfera, spieg�: �S�, lei riesce a suscitare in me mille stati d'animo diversi, mille sensazioni, mille sentimenti. Tutti diversi. E tutti meravigliosi. A volte la guardo mentre � pensosa e i suoi lineamenti mi paiono bellissimi e delicati. Se magari la vedo allegra, allora mi si allarga il cuore di fronte alla fortuna di poterla amare. Se invece qualcosa la preoccupa, il suo volto allora mi suscita tenerezza infinita, mentre se � corrucciata questa tenerezza giunge perfino a commuovermi. Se poi � lei a commuoversi per qualcosa, io la guardo e non posso fare a meno di abbracciarla, stringerla e baciarla. Quando mi capita di vederla impegnata nel suo lavoro che tanto le piace, allora mi sento orgoglioso; se invece la colgo in un momento di distrazione cerco di indovinare i suoi pensieri per poter esserci sempre se ha bisogno di me. Quando mi guarda mi sento al centro dell'universo e se mi sorride il mio cuore accelera i battiti e la mia temperatura corporea sale di qualche linea. Insomma, qualunque cosa faccia, pensi o dica in mia presenza, mi procura un sentimento forte che � corollario dell'amore che provo per lei. Tara � il mio benessere, la mia felicit�, la mia stessa vita. Non so se potete capirmi�. Barbara e Augusto annuivano guardandolo con tenerezza, da quei grandi amici che erano. Lei parl� per tutti e due: �S�, noi ti capiamo e siamo orgogliosi di essere tuoi amici� disse stringendo la mano del marito. �Ma la cosa davvero importante � che ti capisca lei, la fortunata destinataria di un amore immenso come il tuo�. �Non credo che sarei mai capace di fare simili discorsi a Tara. Mi confonderei, mi impappinerei� insomma non ci riuscirei mai. E poi chiss� cosa penserebbe se mi lasciassi andare a tutte queste smancerie. Magari che sono appiccicoso e melenso�� �Io non credo� disse Augusto. �Ci scommetto una cena per quattro che invece apprezzerebbe molto le tue parole, la farebbero intenerire. Magari prova a dirglielo tu stesso e senti cosa ti risponde�. Brunello stette al gioco, anche se non aveva alcuna intenzione di fare quei discorsi a Tara: �Va bene, Piemme. Quando torna glielo dir� e staremo a vedere�. �Mi fa piacere che ti sia convinto. Allora accetti la scommessa?� �Accetto. Ma solo per farti contento� rispose Brunello sorridendo. �Io sono contento comunque. Comunque, alla fin fine, puoi benissimo anche non dirgliele codeste cose�. �Cos'�? Hai gi� cambiato idea? Cominci a temere che dovrai pagare una cena per quattro, eh?� chiese Brunello. �Non ti sapevo cos� tirchio�. �Ma figurati se mi spavento per una cena. Per questa, poi, no davvero, visto che l'ho gi� vinta!� �Sei molto sicuro di te, Piemme. Da dove ti viene tanta�?� Brunello si interruppe un momento per riflettere. Poi riprese il suo ragionamento: �Prima sostieni che potrei anche non dire quelle cose a Tara� poi salti fuori dicendo che la cena l'hai gi� vinta� Aspetta un momento� Non vorrai per caso dirmi�� Brunello si blocc� guardando a turno i due amici negli occhi. La bocca gli era rimasta lievemente aperta e il suo sguardo, dapprima sorpreso, poi interrogativo, divenne infine incredulo. E quando li vide sorridere entrambi e lanciare una rapida occhiata verso la porta alle sue spalle, cap�. Ma gli pareva cos� straordinario e stupefacente, in una parola impossibile, quello che credeva di avere capito, che ordin� al suo corpo di stare fermo, alla sua mente di ragionare, al suo cuore di calmarsi. E rimase immobile. Non voleva girarsi e guardare verso la porta nel timore di apparire stupido, dimostrando cos� di essere caduto in uno scherzo un po' crudele dei suoi due migliori amici. Augusto cap� e si vide costretto a spiegarsi meglio: �Ho detto che ormai avresti potuto anche non dire quelle cose a Tara, perch� lo hai gi� fatto. E a quanto vedo la scommessa l'ho vinta io�. �Ok, bravo. Bella interpretazione� prov� a dire Brunello per far cessare quello scherzo. Per� ti � andata male, non ci sono cascato. Volevi farmi credere che lei�� �Esatto. E non dirmi che per un attimo non ci hai creduto�. �Piantala buffone!� �Non ti sei girato verso la porta per paura che fosse uno scherzo, ma speravi tanto che fosse vero�. �Un po' crudele come scherzo volermi far credere che lei fosse qui, non trovi?� �Se fosse stato davvero uno scherzo, avresti ragione. Invece io trovo che sia piuttosto stupido, per non dire crudele, farla attendere ancora in piedi accanto alla porta�. Brunello sorrise paziente per quella sciocca e fanciullesca finzione e decise di sopportarlo senza dargli soddisfazione. �E' peggio di San Tommaso e duro come il sasso cicerch�no� disse Augusto con una classica espressione montalcinese appresa proprio dal suo amico. �Io ci rinuncio�. Brunello era ancora immobile sul divano di fronte a quello dei due amici, quando una voce alle sue spalle, che ben conosceva, disse: �Devo tornare in Etiopia per poter parlare con te, mio bel testone incredulo?� Brunello cap� in quel preciso istante che si pu� davvero morire di gioia. Il suo cuore ebbe un tuffo e parve scoppiargli, mentre una calda vampata di benessere si impadron� del suo corpo. Ma ci� non gli imped� di scattare in piedi con un colpo di reni e di lanciarsi come un fulmine oltre il divano tuffandosi tra le braccia di Tara per darle un bacio lunghissimo. Rimanendo abbracciati strettamente l� in piedi per un buon minuto, felici di stare l'uno tra le braccia dell'altra e di sentire il calore dei loro corpi. Poi finalmente si baciarono, a lungo, con passione, senza vergognarsi del loro cocente desiderio. �Te l'avevo detto che ti toccava pagare la cena stasera. Ma credo che tu sia felice di farlo� disse Augusto. �Sembra che lo scherzo che ti abbiamo fatto ti sia piaciuto. Poi a tavola ti racconteremo tutto�.