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Gazdanov, le notti e i giorni di un anomalo émigré - Alfabeta2.

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A L FA B E TA O P P U R E A C Q U I S TA
Gazdanov, le notti e i giorni di un O N - L I N E S C O N TAT O

anomalo émigré

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I S C R I V I T I O R I N N O VA
L’ I S C R I Z I O N E
A L L’A S S O C I A Z I O N E A L FA B E TA 2

Valentina Parisi

Nelle pagine semidimenticate della letteratura russa


dell’emigrazione non è difficile imbattersi in
personaggi talora memorabili che, con i loro destini
inevitabilmente stravolti dal compiersi della
Rivoluzione, sembrano incarnare lo sradicamento
geografico ed esistenziale di più generazioni, nonché il
proprio malinconico precipitare ai margini delle
società occidentali che li hanno, almeno C O L L E G AT I A L C A N T I E R E
nominalmente, accolti. Basti pensare agli aristocratici
decaduti descritti con caustica ironia da Vladimir
Nabokov nelle opere degli anni Venti e Trenta, o alla
maschera del dandy, precettore malgré soi di stolidi
adolescenti berlinesi, da lui assunta quando ancora
scriveva in russo sotto lo pseudonimo di Sirin.

Meno frequenti sono i casi in cui la proiezione


fantastica di un emigré-outsider si rivela in grado di
alimentare e, al tempo stesso, di ribaltare
drasticamente uno dei simboli essenziali della cultura
d’arrivo, teoricamente estranea. Se poi la figura in
A L M A N A C C O 2 0 1 8 A L FA B E TA 2
questione è quella del flâneur baudeleriano, di cui
s’impadronì Walter Benjamin per tramutarlo nel
Passagen-Werk in uno dei miti fondativi (e delle
categorie abusate) della modernità, ben si comprende
l’originalità di Gajto Gazdanov e del suo Strade di
notte, tradotto da Claudia Zonghetti per Zandonai nel
2011 e riproposto l’anno scorso da Fazi. In questo
romanzo ampiamente autobiografico, pubblicato nel
1941 a Parigi e ispirato alla sua decennale esperienza di
tassista notturno, l’autore si cala nelle vesti di un vero
e proprio anti-flâneur che oppone allo spassionato
passeggio borghese del duo Baudelaire-Benjamin il
moto meccanizzato e alienante di un intellettuale
déraciné, sviato dal destino su traiettorie non sue.
alfadomeniche
A decidere dei suoi spostamenti non è infatti precedenti
l’inesausta inquietudine, la deriva felicemente casuale Alfadomenica # 3 –
che spinge il flâneur a esplorare la città, bensì l’arbitrio settembre 2018
dei suoi passeggeri – non più le tartarughe che
Baudelaire si riprometteva di portare al guinzaglio, Viviamo davvero in
un'epoca liquida e digitale,
bensì una monotona fauna composta da prostitute,
come amiamo e sentiamo
magnaccia, clienti e alcolizzati. Perseguitato da un
ripetere di continuo? No, e
“desiderio mai pago di comprendere le vite degli altri”,
ce lo ricorda
l’io narrante, un russo anomalo che non regge l’alcol e
opportunamente Fabrizio
al tavolo verde si annoia a morte, si aggira Tonello nell'intervento di
ossessivamente alla scoperta di quello strano mondo apertura dell'Alfadomenica
che è Parigi dopo il tramonto: “…all’epoca ne avevo di oggi, [...]
un’idea piuttosto approssimativa e, vista di notte, la
città mi impressionava; era come la scenografia di uno
spettacolo gigantesco e quasi muto: le lunghe linee dei Alfadomenica #2 –
lampioni sui viali che si perdevano all’orizzonte, i loro settembre 2018
riverberi morti sulla superficie immota del canale
Con un intervento di Giorgio
Saint-Martin, il brusio impercettibile delle chiome dei
Mascitelli che invita a
castagni, le faville azzurre sui binari del métro quando considerare molto
usciva in superficie...” criticamente la tesi, oggi
ripetuta da più parti,
Inutile però attendersi da Gazdanov descrizioni secondo la quale i (cattivi)
compiacenti che tradiscano una benché minima comportamenti elettorali
fascinazione nei confronti dei bassifondi di Pigalle o italiani sono legati alla[...]
delle donne “perdute” di Montmartre. Nella percezione
del suo alter ego, un trentenne senza nome che la
Rivoluzione ha scaraventato nella capitale francese via Alfadomenica # 1 –
Costantinopoli, le “strade di notte” sono solo il settembre 2018
palcoscenico su cui si rivela in tutta la sua disperazione Che le vacanze sono finite
una “bassezza umana infinita e desolante” – “neanche per Alfabeta, i lettori lo
una guerra civile avrebbe retto il confronto con quella hanno già capito da qualche
che, in fondo, era un’esistenza pacifica”, osserva giorno, trovando online, sui
l’autore che in patria era stato testimone oculare della nostri canali social o nelle
lotta antibolscevica e delle sue atrocità, essendosi caselle email le recensioni

arruolato a nemmeno sedici anni nell’esercito del cinematografiche che


Mariuccia C[...]
“barone nero” Vrangel’. Come il Dostoevskij di Note
invernali su impressioni estive, che nel 1862 si perde
attonito a Londra nel quartiere a luci rosse di
Reality 4.0 / 4
Haymarket, anche Gazdanov è consapevole delle radici
economiche dello sfruttamento e della degradazione; 4 ritratti / intervista ad
pure mette alla berlina la capacità degli europei di artisti che fanno della
trasformare tutto in merce e, insieme, in “rispettabile” propria opera azioni di
sovversione della realtà
lavoro, ma in confronto al suo illustre conterraneo è
Manuela Gandini Se la
infinitamente meno moralistico e, al contempo, più
falsificazione del reale è lo
cinicamente disilluso. La Rivoluzione c’è già stata e
sport più praticato al
non ha cambiato granché nei rapporti di potere – quel
mondo (a livello sia is[...]
che resta è solo la libertà di scegliere come essere
sfruttati.
Reality 3.0 / 3
Seguendo l’esempio di Picasso che, appena tre anni
4 ritratti / intervista ad
prima nella versione definitiva di Guernica, aveva
artisti che fanno della
spento il sole, sostituendo alla luce dell’astro quella
propria opera azioni di
artificiale di una lampadina, anche Gazdanov scambia
sovversione della realtà
il giorno con la notte, per ritirarsi in un mondo di
Manuela Gandini Se la
tenebra dove a sfavillare è soltanto il riflesso dei falsificazione del reale è lo
lampioni sull’asfalto bagnato dei boulevard. Il labirinto sport più praticato al
delle arterie urbane è preferibile al chiuso della mondo (a livello sia is[...]
fabbrica-gabbia dove a essere contestati sono solo i
rapporti salariali e mai la natura dello sfruttamento in
quanto tale; al contempo il taxi si rivela per il
protagonista una scuola di misantropia: “Dopo qualche ARCHIVI

anno cominciai a guardare agli esemplari di quella


fauna notturna come a carogne umane ambulanti; Seleziona mese
prima avevo un’opinione migliore della gente e senza il
taxi avrei sicuramente conservato molte delle illusioni
che ora, invece, si sono dissolte per sempre”. E, a poco I S C R I V I T I A L L E N OT I Z I E DA
a poco, la deriva autodistruttiva che trascina via tutti i A L FA B E TA 2 E A L FA P I Ù

personaggi di cui diventa involontariamente Associazione Alfabeta userà i dati


personali forniti solo dietro convalida
confidente (il “filosofo” alcolizzato Platone, l’ex regina (doppio opt-in) allo scopo di inviarti
del demi-monde Raldi, la prostituta in via di contenuti editoriali del sito alfabeta2,
redenzione Suzanne, la bellissima ma glaciale Alice) informazioni sulle proprie iniziative
ed eventi.
finisce per impadronirsi anche di lui. Puoi revocare il consenso al
trattamento dei tuoi dati in ogni
momento facondo cic sul
Col trascorrere degli anni infatti il protagonista si collegamento unsubscribe-cancella
rende conto che è sempre più complicato passare dalla l'iscrizione in calce a ogni email che
ricevi da noi, o scrivendo a
notte al giorno, abbandonare la sua maschera
newsletter@alfabeta2.it. Tratteremo i
imperturbabile di tassista che parla alla perfezione tuoi dati a norma di legge. Per
l’argot per tornare al suo io vero e alla vita che, maggiori informazoni visita il nostro
sito web.
malgrado tutto, tenta di crearsi. Questo lento, ma
inesorabile scivolare in un’esistenza letargica intacca, Email Address*
com’è chiaro, anche la sua percezione della città: “Più il
tempo passava, più aumentava lo sforzo che dovevo
impormi per notare anche solo per un attimo la
bellezza di quegli incroci di linee luminose, o la Nome
prospettiva perfetta di un boulevard, o i rami e le foglie
verde scuro del Bois de Boulogne dietro la curva di un
viale nero che i fari delle macchine illuminavano
bruscamente e che poi sprofondava di nuovo nel buio. Cognome

Parigi sfioriva lenta sotto i miei occhi; stavo


diventando cieco, pareva, e il numero delle cose che
riuscivo a distinguere diminuiva pian piano, fino al
* = campo richiesto!
giorno in cui sarebbero scese le tenebre più nere”.

Se dunque il flâneur trasforma gli esterni urbani in Iscriviti

interni (secondo la nota definizione di Benjamin: “La


cancellati da questa lista
città si schiude davanti a lui come un paesaggio, lo
circonda come una stanza”), l’anti-flâneur sradicato di
Gazdanov si sdoppia schizofrenicamente, relegando B LO G R O L L
quel poco che resta intatto della sua interiorità al
chiuso di spazi privati, innanzitutto l’appartamento di 451
Passy dove, sprofondato in una comoda poltrona, resta
ad ascoltare per ore e ore “una voce di donna di cui Agoravox Cultura
non avrei mai scordato una sola inflessione”. Fuori, al Biagio Cepollaro
volante del taxi, invece, non rimane che una massa
umana confusa, resa ancora più indistinta dalla Colossale

velocità, “ultima droga di chi è solo”.


DeA donne e altri

Caustico e sfuggente come il suo alter ego, Gazdanov è DeriveApprodi


tuttora vittima di una ricezione non esattamente felice,
Descrizione del mondo
complici anche i suoi interventi critici alquanto
sferzanti nei confronti dei colleghi letterati doppiozero
dell’emigrazione. Che, a loro volta, lo ricambiavano
Effimera
con una riluttanza pressoché dimostrativa a
riconoscerne l’evidente talento. Spiazzante all’epoca EuroNomade
appariva infatti il suo stile distaccato, iperletterario,
Fata Morgana WEB
infittito da continui riferimenti ipertestuali, ma anche
le atmosfere rarefatte delle sue esili trame, ordite Fondazione Basso
invariabilmente intorno ai temi del disorientamento,
Fondazione Luigi Micheletti
dell’insoddisfazione e della nostalgia. Motivi troppo
personali rispetto alla concezione allora diffusa di una gamm
letteratura émigré che si pensava innanzitutto come
baluardo contro il bolscevismo. Definito con formule a il lavoro culturale

effetto “un Nabokov senza Lolita” e “un Proust russo al Jacobin Magazine
volante di un taxi”, l’autore nato a San Pietroburgo nel
1903 e scomparso a Monaco di Baviera nel 1971 è ora L'indice dei libri del mese
oggetto di un recupero almeno parziale grazie a Fazi
le monde diplomatique
che nel 2016 aveva già pubblicato nella resa di
Manuela Diez il racconto lungo Ritrovarsi a Parigi – Le parole e le cose
in precedenza era stata la casa editrice Voland a
Lettera internazionale
proporre Il fantasma di Alexander Wolf e Il ritorno
del Budda, entrambi tradotti da Fernanda Lepre. A Monteverdelegge
restituire finalmente al lettore italiano Gazdanov in
Mudima
tutta la sua originalità giunge ora anche il bel libro di
Michela Venditti Il volo sospeso di Gajto Gazdanov, Nazione Indiana
appena uscito da Mimesis. Frutto di approfondite e
Quintadicopertina
documentate ricerche, il volume ripercorre la
traiettoria esistenziale e creativa dello scrittore, RAI Pagina 3
illuminando con finezza le tante sfaccettature che ne
caratterizzano la figura: massone e ateo, volontario Renato Barilli

dell’Armata bianca e combattente della Resistenza Voci globali


francese, clochard per un anno e studente alla Sorbona
per quattro, cantore della notte tenacemente
aggrappato al miraggio di un’alba. AMMINISTRAZIONE
Michela Venditti Accedi

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Alfagola / Biblioteca Lafcadio Hearn,


colturale di gastronomia esperimento con il
del dopolavoro Giappone

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