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Nell’opera La battaglia di Cascina Michelangelo prende come spunto appunto la battaglia tra
Firenze e Pisa avvenuta a Cascina. Protagonista assoluto di questa rappresentazione è l’uomo,
infatti non riscontriamo più figure come quella del cavallo tipica delle rappresentazioni
guerresche ma l’uomo rappresentato non in modo statico ma in movimento, e in rotazione.
Tema dominante la ferocia e la paura dominata dal movimento.
MICHELANGELO- IL DAVID
Il David di Michelangelo si trova nella Galleria dell’accademia di Firenze. Fu commissionato
per Santa Maria del Fiore, per la rappresentazione sarà utilizzato un blocco di marmo di oltre
4 metri, infatti la statua presenta la maestosità di 432cm. Michelangelo sceglie di
rappresentare l’uomo pensoso nel momento precedente all’azione che corrispondente al
momento morale.
Il fanciullo volge la testa verso sinistra, in direzione del nemico, facendo lentamente scivolare
la sua fionda dalla spalla.
La grandezza Materiale corrisponde alla bellezza morale.
L’uomo nudo mostra qui la sua forza fisica esprimendo soprattutto il personaggio simbolo
della Repubblica di Firenze. L’uomo fiorentino capace di sconfiggere il nemico.
Attraverso l’espressione fisica si esprime la bellezza e la forza interiore, dominata dalle virtù
eroiche.
All’interno della volta di grande rilevanza è il dipinto della “creazione di Adamo”. Adamo è la
figura perfetta voluta da Dio. Dio si trova opposto rispetto a lui, sorretto dagli angeli anch’essi
avvolti da un’enorme mantello rosso, il quale rappresenta l’intelletto e la ragione infatti
sembra assumere la forma di un cervello.
Nel 1534 Michelangelo sarà richiamato di nuovo per dipingere la parte di fondo della
cappella, per Clemente VII De Medici, raffigurante il giudizio universale. Egli non utilizza più
una finta architettura e l’intera parete è un percorso dominato da un moto vorticoso intorno a
Cristo giudice. Tutte le figure ruotano attorno a Dio che con il braccio alzato separa i beati dai
dannati. Sulle due lunette in alto sono rappresentati angeli che arrecano i simboli della
passione (La croce e la colonna.)
Nei volti dei dannati si percepisce il terrore e la paura. Rappresenta anche il clima tormentato
di quegli anni.
Questa rappresentazione fu fortemente criticata da Biagio da Cesena per la presenza di
un’eccessiva nudità affermando l’opera essere troppo volgare. Così egli dette il volto di Biagio
a Minosse con le orecchie da asino e un serpente che gli morde i genitali.
Tutti i dannati vengono trainati verso il basso mentre dalla parte opposta gli angeli trainano i
beati verso il regno dei cieli.
Dopo la morte di Michelangelo venne chiamato Daniele da Volterra per ricoprire le nudità.
Nell’ultimo periodo della sua vita Michelangelo tornerà a rappresentare la pietà: Pietà Baldini
e Pietà Rondanini.
-Nella cupola di San Pietro verrà ripresa la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Ma
mentre quella era una cupola ogivale questa è emisferica e si innalza su un alto tamburo con
Finestre timpanate.