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quaderni tecnici Poroton®

dettagli costruttivi: 1
ponti termici
INDICE

Ponti termici: aspetti normativi,


modalità di calcolo
e dettagli costruttivi

Parte 1 – Ponti termici verticali 2

Parte 2 – Nodo parete – solaio 14

Parte 3 – Nodo parete – copertura 22

Parte 4 – Attacco parete – fondazione 31

Consorzio POROTON® Italia


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Ponti termici: aspetti normativi,
modalità di calcolo
e dettagli costruttivi
Parte 1 – Ponti termici verticali

I ponti termici stanno assumendo sempre maggio-


re importanza nelle valutazioni energetiche. Le
nuove UNI TS 11300:2014 prevedono inoltre una
modifica sostanziale nella metodologia di valuta-
zione dei ponti termici, in quanto impongono che
essi vengano valutati con calcoli analitici o con
atlanti conformi alla UNI EN ISO 14683, non per-
mettendo più l’utilizzo di valori tabellati.
Inizia con questa Parte la presentazione di alcuni
risultati, ottenuti dalle numerose analisi numeriche
svolte dal Consorzio POROTON® Italia, sulle princi-
pali tipologie di ponti termici, al fine di fornire agli
utilizzatori di murature POROTON® i dati richiesti
per una corretta progettazione energetica dell’in-
volucro.

1. Premessa
I Il progetto dell’involucro edilizio risulta
avere un’importanza crescente e non
può prescindere da un’attenta valuta-
zione dei ponti termici.
L’esigenza di ridurre i consumi energe-
tici degli edifici, che da diversi anni si
sta progressivamente accentuando, sta

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portando all’adozione di involucri edili- 1) l’incidenza delle relative dispersio- zioni reali, allo scopo di ridurre sensi-
zi con livelli di isolamento sempre più ni sul fabbisogno globale di ener- bilmente l’errore nella valutazione dei
spinti. gia; ponti termici. Basti pensare che con
Nell’ambito della progettazione ener- 2) l’aumento del rischio di fenomeni calcoli numerici l’errore è dell’ordine
getica, l’impatto della Direttiva di muffa e condensa. del ±5%, con calcoli manuali, cataloghi
2010/31/CE (recepita dalla Legge od abachi dei ponti termici del ±20%,
90/2013) si tradurrà nell’imposizione Riguardo il punto 1), questo chiarisce per arrivare ad errori fino al 50% nel
di vincoli ancora più restrittivi, al fine perché la revisione delle UNI TS 11300 caso di valori tabellati.
di conseguire l’obiettivo dell’edificio ad abbia modificato in modo sostanziale Riguardo il punto 2), non a caso i
energia “quasi zero”, spingendo in l’approccio al calcolo dei ponti termici, decreti attuativi della Legge 90/2013,
diversi casi ad un vero e proprio “ipe- imponendo di fatto l’obbligo di deter- di ormai imminente emanazione,
risolamento” dell’involucro. minare la trasmittanza lineica attraver- introdurranno, con riferimento alla UNI
Tuttavia, un incremento così spinto so calcoli numerici con metodi agli ele- EN ISO 13788:2013, la progettazione
dell’isolamento termico comporta una menti finiti, secondo la UNI EN ISO per evitare la crescita di muffe e danni
significativa accentuazione degli effet- 10211, o con abachi conformi alla UNI connessi all’umidità ed imporranno
ti del ponte termico che si possono tra- EN ISO 14683, eliminando la possibili- anche la verifica dell’assenza della
sformare in problematiche e criticità di tà di ricorrere a valori tabellati o tabel- condensa interstiziale, mentre il
difficile soluzione a posteriori. I princi- lari, peraltro nella maggior parte dei vigente D.P.R. 59/2009 prevede solo la
pali effetti da tenere sotto controllo casi assai approssimativi e limitati a verifica dell’assenza della condensa
sono in particolare: casistiche spesso diverse dalle condi- superficiale, aspetto profondamente

Cosa si intende per ponte termico

Il ponte termico è dovuto ad una discontinuità nella struttura edilizia, che può essere di tipo geometrico (per esempio un angolo) e/o di
tipo strutturale, cioè dovuta a variazioni dei materiali (ad esempio la presenza di un pilastro).
Un ponte termico si verifica generalmente laddove si ha
una giunzione tra componenti strutturali dell’edificio
zona di influenza del ponte termico
(ponte termico geometrico) o dove la struttura stessa
cambia composizione (ponte termico strutturale).
Queste discontinuità modificano l’andamento del flusso di
calore creando vie di fuga preferenziali del calore che
incrementano le dispersioni termiche dovute alla norma-
le trasmissione del calore che viene generalmente valu-
tata in regime stazionario.
c) ponte termico Il parametro termofisico che caratterizza un ponte termi-
dovuto a discontinuità co bidimensionale (nodo) è la trasmittanza termica linei-
ca ψ (W/mK), che indica il flusso termico che, in regime
geometrica

stazionario, attraversa il nodo per una differenza di tem-


peratura tra interno ed esterno di 1 K. Questo valore, mol-
tiplicato per la lunghezza del ponte termico consente di
valutare l’entità dell’extraflusso legato al ponte termico
b) ponte termico rispetto alla parete omogenea.
dovuto a discontinuità
dei materiali Per una corretta valutazione della trasmittanza termica
lineica è necessario ricorrere a metodi di calcolo nume-
rico con analisi agli elementi finiti. Gli atlanti dei ponti ter-
a) elemento indefinito mici costituiscono uno strumento in genere rapido ma
isoterme parallele alle poco flessibile, bastano piccole differenze del nodo
superfici dell’elemento
costruttivo reale rispetto a quello di riferimento per deter-
minare un errore non valutabile che, in edifici con elevati
I ponti termici sono causati da discontinuità geometriche e/o da livelli di isolamento termico, può avere incidenza non tra-
discontinuità dei materiali. scurabile.

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diverso dal rischio muffa, e consente la - attacco parete in muratura portan- anche il parametro L2D (coefficiente di
presenza di condensa interstiziale nei te-copertura inclinata (PT7) accoppiamento termico) che rappre-
limiti della quantità rievaporabile. - attacco parete in muratura su fon- senta in pratica la dispersione termica
L’analisi dei ponti termici diventa allo- dazione aerata (PT8) complessiva del nodo, che è influenza-
ra necessaria non solo per valutare ta non solo dal ponte termico ma
correttamente le prestazioni energeti- Le diverse tipologie di ponte termico anche dalla trasmittanza termica della
che dell’edificio, applicare corretta- sono state analizzate tramite calcoli parete, e che risulta quindi un para-
mente la normativa e rispettare le pre- numerici con metodi agli elementi metro fondamentale da considerare
scrizioni di legge, ma soprattutto al finiti, utilizzando un software dedicato, per la scelta della soluzione di parete
fine di garantire il mantenimento nel “Mold Simulator Pro Ver. 2” ottimale.
tempo delle condizioni di benessere, (http://www.dartwin.it/it/prodot- Le analisi numeriche hanno consentito,
comfort e salubrità degli ambienti. to/moldpro/) che consente di svolge- inoltre, di calcolare la temperatura
Partendo da questi presupposti il Con- re le analisi di qualsiasi tipologia di superficiale interna in corrispondenza
sorzio POROTON® Italia ha deciso di ponte termico in conformità alla UNI del ponte termico, dato necessario alla
svolgere una estesa campagna di ana- EN ISO 10211 e di eseguire verifiche determinazione del parametro fRSi, fat-
lisi numeriche per una valutazione inerenti il rischio di muffa e condensa tore di temperatura in corrispondenza
sistematica e parametrica delle princi- secondo la UNI EN ISO 13788, tenendo della superficie interna, che fornisce
pali tipologie di ponte termico che sotto controllo e opportunamente un indice di riferimento importante
interessano le soluzioni in muratura valutando tutti gli effetti del ponte ter- nella valutazione del rischio di forma-
POROTON®, così da poter fornire ai tec- mico introdotti in “Premessa”. zione di muffa e condensa superficiale
nici ed utilizzatori delle soluzioni Le analisi sulle suddette tipologie di in corrispondenza dei ponti termici.
costruttive proposte dal Consorzio ponte termico sono state svolte al Questa valutazione, essendo influen-
tutte le informazioni utili sia per la cor- variare della conducibilità della mura- zata dalle condizioni climatiche del
retta progettazione energetica, sia per tura POROTON® considerata, dello luogo, è stata svolta ipotizzando, per
evitare il rischio di muffe e condensa a spessore della muratura e dello spes- ciascuna soluzione analizzata, il suo
tutela del benessere e comfort abitati- sore del rivestimento a cappotto ester- impiego nella pertinente zona climati-
vo che le soluzioni POROTON® possono no, al fine di determinare la trasmit- ca (zona B, C, D, E) in funzione della
garantire. tanza termica lineica ψ del ponte ter- trasmittanza termica U prevista per la
mico di molteplici configurazioni e suddetta zona dal D.Lgs. 192, D.Lgs.
2. Analisi numeriche varianti, valutando nel contempo 311 e D.P.R. 59/2009.
dei principali tipi di ponte
termico

Le analisi numeriche sono state svolte


sulle più ricorrenti tipologie di ponte
termico che coinvolgono pareti, mura-
ture ed orizzontamenti (solai e coper-
ture), di seguito riportate:
- parete con pilastro in c.a. (PT1)
- angolo parete di tamponatura con
pilastro in c.a. (PT2)
- angolo parete in muratura portan-
te (PT3)
- attacco parete di tamponatura-
solaio (PT4)
- attacco parete in muratura portan-
te-solaio (PT5)
- attacco parete di tamponatura-
copertura inclinata (PT6)

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3. Dettagli costruttivi Fig. 1 – Dettaglio
dei ponti termici verticali costruttivo del ponte
termico dovuto alla
In questa Parte vengono presi in presenza di un pilastro
in c.a. nella parete
esame i ponti termici “verticali”,
(PT1).
intendendo con questo termine riferir-
si a quei ponti termici che hanno
estensione lineare in verticale, in
quanto vengono indotti dalla presenza
di pilastri in c.a. e dagli angoli perime-
trali.
Nello specifico si tratta del PT1, ponte
Fig. 2 – Dettaglio
termico “di materiale” che è dovuto costruttivo del ponte
alla presenza del pilastro in c.a. nella termico dovuto alla
parete [fig. 1], del PT2, ponte termico presenza di un pilastro
sia “geometrico“ che “di materiale”, d’angolo in c.a. (PT2).
dovuto alla presenza del pilastro in c.a.
in corrispondenza dell’angolo perime-
trale dell’involucro [fig. 2], e del PT3,
ponte termico “geometrico“, dovuto
all’angolo perimetrale dell’involucro
[fig. 3].
Si rimanda alle Parti successive per la
trattazione dei rimanenti ponti termi-
ci sopracitati.
Con riferimento agli schemi adottati
Fig. 3 – Dettaglio
per le analisi dei ponti termici esami- costruttivo del ponte
nati [figg. 1, 2, 3], la tab. 1 riporta le termico dell’angolo in
caratteristiche fisico-geometriche muratura portante
delle stratigrafie e dei materiali consi- (PT3)
derati. Tutti i parametri fisici sui mate-
riali sono stati ricavati dalle più aggior-
nate normative di riferimento disponi-
bili(6)(7)(8).
I ponti termici allo studio sono stati
analizzati e confrontati applicando

Tab. 1 – Materiali con-


Conducibilità Calore Resistenza alla
Spessore Densità siderati nei ponti termi-
µ (adim)
ID Materiali termica specifico diffusione vapore
(cm) (kg/m³) ci “verticali” analizzati
(W/mK) [J/kgK]
e loro principali carat-
1 Intonaco esterno 1,0 1500 0,53 1000 15
teristiche termo-igro-
2 Isolante EPS – XPS 0÷8 20 0,036 1450 60 metriche.

3 Muratura POROTON® 30 ÷ 42 650 ÷ 850 0,08 ÷ 0,23 1000 10


4 Intonaco interno 1,5 1500 0,53 1000 15
5 Calcestruzzo armato 30x30 2400 2,00 1000 80
6 Legno mineralizzato 5 ÷ 12 400 0,070 1810 5

5
Analisi e verifica del rischio muffa e condensa superficiale

L’incremento dell’isolamento termico dell’involucro edilizio ha anche accentuato le problematiche inerenti la formazione di condensa super-
ficiale e muffa. Senza entrare troppo nel dettaglio dei meccanismi che regolano questi fenomeni, che sono piuttosto complessi e merite-
rebbero una specifica trattazione, le norme attuali prevedono di eseguire alcune verifiche sostanzialmente basate sulla temperatura super-
ficiale e l’umidità interna degli ambienti.
La norma UNI EN ISO 13788(3) prevede in sostanza di controllare:
- se la temperatura della superficie interna degli ambienti si abbassa localmente, anche solo per poco tempo, al di sotto del punto di
rugiada corrispondente alla percentuale di umidità relativa interna, avviene in questi punti la condensazione dell’umidità con deposito
di acqua sulla superficie;
- se la temperatura della superficie interna degli ambienti resta localmente, per un certo periodo di tempo, ad un livello tale da porta-
re l’umidità relativa dell’aria interna in prossimità della parete a valori uguali o superiori all’80%, si creano condizioni favorevoli alla for-
mazione di muffe.

La norma prevede quindi di verificare il rischio di condensa super-


ficiale ed il rischio di formazione di muffa come conseguenza del
verificarsi e/o del permanere di determinate condizioni di tempe-
ratura superficiale negli ambienti. È opportuno sapere che, nella
realtà, la temperatura non è il fattore preponderante nel determi-
nare il fenomeno della muffa, ma intervengono in modo determi-
nante l’umidità e la disponibilità di sostanze “nutrienti”, legate
alle caratteristiche dei materiali ed alle loro capacità di adsorbi-
mento del vapore, cioè alla capacità di regolare l’andamento del-
l’umidità interna. Da questo punto di vista il laterizio presenta otti-
me qualità.
L’esecuzione delle verifiche del rischio muffa e condensa previste
dalla normativa porta a definire il fattore di temperatura superfi-
ciale interna fRSi, definito dalla seguente relazione:

fRSi = (θsi – θe) / (θi – θe)

da confrontare con il fattore di temperatura superficiale interna di


progetto fRSi,min, definito da:

fRSi,min = (θsi,min – θe) / (θi – θe)

in cui si è la temperatura della superficie interna, θe è la tempe-


ratura dell’aria esterna, θi è la temperatura operativa dell’aria
interna e θsi,min è la temperatura minima accettabile.
Il parametro fRSi va calcolato sia per le condizioni che la norma
indica per il rischio di condensa superficiale che per quelle indica-
te per il rischio di formazione di muffa.
In pratica, quanto più la temperatura superficiale interna risulta
vicina alla temperatura dell’aria ambiente interna, tanto minore
sarà il rischio di avere condizioni favorevoli alla formazione di con-
densa e muffe, cioè fRsi tenderà a valori prossimi ad 1. È evidente che questo tipo di verifica è significativa in corrispondenza dei ponti ter-
mici, che rappresentano i punti maggiormente critici. Quando si ottengono valori di fRsi superiori ai valori di fRSi,min la verifica risulta sod-
disfatta.
Poiché il risultato è influenzato dalla zona climatica, in quanto entra in gioco anche la temperatura esterna, essa è stata svolta nelle ana-
lisi qui presentate considerando località di riferimento ubicate in diverse zone climatiche nazionali in relazione alla trasmittanza termica U
della soluzione oggetto di analisi.
In altri termini, non ha alcun senso svolgere una verifica sul rischio di muffa e condensa su soluzioni aventi valori di trasmittanza non ade-
guati alla zona climatica, cioè dove queste non sono di per sé applicabili, o dove se ne sconsiglia l’impiego, a causa dell’insufficiente livel-
lo di isolamento termico fornito in relazione alle condizioni climatiche.

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diverse soluzioni realizzabili con mura- pilastro in c.a. è un ponte termico sia nendo invariata la dimensione del
tura POROTON® monostrato, di tampo- “geometrico” che “di materiale” (PT2) pilastro, secondo quanto indicato nel
natura e portante, avente spessori si ridimensiona sostanzialmente, ridu- par. 3. che descrive i dettagli costrutti-
variabili da 30 a 42 cm, mantenendo cendosi ad un semplice ponte termico vi analizzati.
invariata la dimensione del pilastro, “geometrico” (PT3). Dalle analisi svolte è emerso che solu-
assunta pari a 30x30 cm. zioni “equivalenti” in termini di tra-
Si è ipotizzata la finitura interna della 4. Risultati e smittanza termica U e di spessore
parete con intonaco interno di spesso- considerazioni complessivo delle pareti considerate,
re 1,5 cm, mentre esternamente si conducono agli stessi risultati in termi-
sono considerate diverse soluzioni, Si espongono di seguito, per ciascuno ni di coefficiente di accoppiamento ter-
mantenendo in ogni caso la stessa dei ponti termici in esame, alcuni risul- mico L2D, che rappresenta in pratica il
finitura esterna costituita da intonaco tati significativi delle analisi svolte, sia flusso termico complessivo scambiato
esterno di spessore 1 cm, variando il con riferimento alla correzione dei nel nodo, sia utilizzando una muratura
rivestimento a cappotto in EPS tra 0 ed ponti termici, sia con riferimento alle di tamponamento POROTON® con
8 cm di spessore, considerando dun- verifiche di muffa e condensa, con le applicazione di un rivestimento a cap-
que anche il caso di assenza di cap- opportune considerazioni. potto, sia optando per una muratura di
potto. Si precisa che per tutte le stratigrafie tamponamento con blocchi POROTON®
Per spessori della muratura di tampo- considerate non sussiste mai, in alcuna termicamente più performanti senza
natura maggiori di quello del pilastro zona climatica, il problema di forma- cappotto.
si è prevista l’applicazione su di esso di zione di condensa interstiziale. Lo stesso vale anche per la verifica a
un materiale isolante (pannello in Riguardo la verifica del rischio muffa e muffa e condensa: come detto, i fatto-
legno mineralizzato) per livellare lo condensa, in relazione alla trasmittan- ri fRsi sono riferiti in questo caso, in
spessore [figg. 1 e 2], materiale che si za termica delle soluzioni qui presen- relazione alla trasmittanza termica U
è assunto essere EPS nel caso di assen- tate (tutte caratterizzate da U < 0,34 dei pacchetti murari considerati, alla
za di cappotto. W/m²K), essa è stata sempre svolta zona climatica E (località Milano), e
In relazione all’impatto che i ponti ter- con riferimento ai dati climatici di risultano ampiamente superiori ai
mici possono avere sul risparmio ener- Milano (zona climatica E)(9). valori limite richiesti, precedentemen-
getico ed il comfort abitativo, risulta Le condizioni di umidità interne per la te riportati.
evidente come dal punto di vista inge- verifica del rischio muffa sono riferite Quanto osservato è immediatamente
gneristico sia importante individuare, ad edifici ad uso abitativo senza venti- leggibile dagli esempi specifici riporta-
quantificare e correggere le zone afflit- lazione meccanica controllata. I valori ti in tab. 2 e in tab. 3, che mettono a
te da ponti termici già a partire dalle minimi del fattore fRsi da soddisfare in confronto soluzioni “equivalenti” in
fasi progettuali di un edificio, cercando queste condizioni, calcolati secondo la termini di trasmittanza e spessore
anche di evitarne per quanto possibile UNI EN ISO 13788, sono i seguenti: complessivo.
la presenza. - rischio condensa superficiale: Nella tab. 4 si espongono altre due
Risulta in tal senso interessante con- fRsi,min = 0,630 stratigrafie che risulta interessante
frontare, per le suddette casistiche, la - rischio muffa: confrontare con le analoghe stratigra-
soluzione con telaio in c.a. e muratura fRsi,min = 0,678 fie precedentemente introdotte. In
di tamponamento con la soluzione in particolare la stratigrafia PT1-E, corri-
muratura portante senza pilastri, per 4.1. Parete con pilastro in c.a. (PT1) sponde alla PT1-A, con la sola differen-
comprendere quale sia l’incidenza za che la conducibilità termica equiva-
reale dei ponti termici in queste confi- La parete rettilinea in muratura con lente della parete (λeq) è stata miglio-
gurazioni ed il vantaggio che si può pilastro in c.a. [fig. 1] è una soluzione rata, passando dallo 0,18 W/mK di
avere nel limitarne la presenza. usualmente riscontrabile in edifici PT1-A, allo 0,13 W/mK di PT1-E,
È immediato rilevare che, utilizzando costruiti con struttura intelaiata in cal- miglioramento che si ottiene sempli-
una struttura in muratura portante il cestruzzo armato. Sono state analizza- cemente adottando un blocco o per
ponte termico PT1 viene eliminato te e confrontate le diverse soluzioni meglio dire, un sistema di muratura
completamente, mentre il ponte ter- realizzabili con muratura POROTON® POROTON® termicamente più perfor-
mico d’angolo, che in presenza del monostrato di tamponatura, mante- mante.

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Tab. 2 – Confronto tra
PT1-A PT1-B le stratigrafie PT1-A e
PT1-B.
sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK sp. 38 cm, λeq=0.13 W/mK
Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m²K) 0,306 U (W/m²K) 0,318


ψ (W/mK) 0,086 ψ (W/mK) 0,120
L2D (W/mK) 1,307 L2D (W/mK) 1,393
fRsi (adim.) 0,852 fRsi (adim.) 0,828

Tab. 3 – Confronto tra


PT1-C PT1-D le stratigrafie PT1-C e
PT1-D.

sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp.42 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m²K) 0,290 U (W/m²K) 0,290


ψ (W/mK) 0,047 ψ (W/mK) 0,087
L2D (W/mK) 1,221 L2D (W/mK) 1,237
fRsi (adim.) 0,877 fRsi (adim.) 0,857

Tab. 4 – Stratigrafie
PT1-E PT1-F PT1-E e PT1-F.

sp. 35 cm, λeq=0.13 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm

U (W/m²K) 0,249 U (W/m²K) 0,261


ψ (W/mK) 0,105 ψ (W/mK) 0,060
L2D (W/mK) 1,099 L2D (W/mK) 1,104
fRsi (adim.) 0,855 fRsi (adim.) 0,877

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Si osserva che a parità di stratigrafia, il 4.2. Angolo parete di tamponatura leggibili dai parametri termici restituiti
semplice miglioramento della qualità con pilastro in c.a. (PT2) dalle analisi svolte e riportati negli
della muratura, conduce ad una consi- esempi specifici di tab. 5 e tab. 6, che
stente riduzioni del flusso di calore Uno dei ponti termici più diffusi e che mettono a confronto soluzioni “equi-
(leggibile nella riduzione di U e L2D) e richiede particolare attenzione è rap- valenti” in termini di trasmittanza e
con una sostanziale analogia di inci- presentato dall’angolo perimetrale con spessore complessivo.
denza del ponte termico in termini di pilastro in c.a. [fig. 2]. In analogia al Nella tab. 7 si espongono altre due
trasmittanza termica lineica ψ e di fat- caso precedente, sono state analizzate stratigrafie che risulta interessante
tore di temperatura superficiale inter- e confrontate le diverse soluzioni rea- confrontare con le analoghe stratigra-
na fRSi. Ciò è confermato anche dalla lizzabili con muratura POROTON® fie precedentemente introdotte. PT2-E,
PT1-F che corrisponde alla PT1-C, con monostrato di tamponatura mante- corrisponde alla PT2-A, con la sola dif-
la sola differenza che la λeq è stata nendo invariata la dimensione del ferenza che la conducibilità termica
migliorata, passando dallo 0,23 W/mK pilastro, secondo quanto indicato nel equivalente della parete (λeq) è stata
di PT1-C, allo 0,18 W/mK di PT1-F. par. 3. che descrive i dettagli costrutti- migliorata, passando dallo 0,18 W/mK
La scelta complessivamente migliore è vi analizzati. di PT2-A, allo 0,13 W/mK di PT2-E.
dunque quella di privilegiare la qualità È opportuno precisare che, in questo Analogamente PT2-F corrisponde alla
termica del blocco, e quindi della caso, possono essere calcolati due PT2-C, con la sola differenza che la λeq
muratura POROTON®, utilizzando spes- valori della trasmittanza termica linei- è stata migliorata, passando dallo 0,23
sori adeguati che portano ad ottenere ca ψ del ponte termico, uno riferito W/mK di PT2-C, allo 0,18 W/mK di
inoltre una serie di vantaggi aggiuntivi alle dimensioni esterne (ψe) ed uno PT2-F.
in termini di inerzia termica ed isola- riferito alle dimensioni interne del Così come visto per il ponte termico
mento acustico dell’involucro. nodo (ψi). del pilastro in linea (PT1), anche nel
È opportuno evidenziare, infine, che Se la superficie disperdente verrà cal- caso di ponte termico con pilastro
una soluzione ancora migliore consiste colata con riferimento alle dimensioni d’angolo che stiamo discutendo,
nell’utilizzare, ove possibile, una strut- interne si utilizzerà ψi, se invece la impiegare una muratura termicamen-
tura in muratura portante eliminando superficie disperdente sarà calcolata te più performante, a parità degli altri
di fatto completamente questo tipo di considerando le dimensioni esterne si parametri della stratigrafia conduce ad
ponte termico. utilizzerà ψe. una riduzione del flusso di calore (leg-
L’importanza di disporre di dati deri- Le considerazioni che discendono dalle gibile nella riduzione di U e L2D) e con
vanti da analisi numeriche dei ponti analisi svolte sul ponte termico PT2, una sostanziale uguaglianza di inci-
termici risulta evidente se si considera sono sostanzialmente analoghe a denza del ponte termico in termini di
il confronto con valori reperibili da quelle del ponte termico PT1. trasmittanza termica lineica ψ e di fat-
tabelle o da abachi conformi alla UNI A parità di trasmittanza termica U e di tore di temperatura superficiale fRSi.
EN ISO 14683. Infatti, i dati riportati in spessore complessivo delle pareti Come nel caso precedente (PT1), la
Appendice A della norma UNI EN ISO infatti, si conferma parimenti prestan- scelta complessivamente migliore è
14683, peraltro non più utilizzabili in te la scelta di una muratura di tampo- quella di privilegiare la qualità termica
base alle indicazioni della UNI TS namento con blocchi POROTON® termi- del blocco, e quindi della muratura
11300-1:2014, addirittura non con- camente più performanti senza cap- POROTON®, utilizzando spessori ade-
templano le casistiche sopra esposte, potto rispetto ad una muratura di tam- guati che portano ad ottenere inoltre
che pure rappresentano condizioni che ponamento con blocchi meno perfor- elevata inerzia termica ed isolamento
ricorrono frequentemente nella realtà. manti e rivestimento a cappotto; l’in- acustico dell’involucro.
Anche l’abaco dei ponti termici del cremento di spessore della muratura La soluzione ottimale sarebbe comun-
CENED (Regione Lombardia)(11) è piut- conduce ad un’adeguata correzione del que quella di utilizzare, ove possibile,
tosto approssimativo a riguardo, in ponte termico analogamente alle solu- una struttura in muratura portante eli-
quanto ritiene addirittura trascurabile zioni con cappotto e consente di realiz- minando in tal modo la presenza dei
l’effetto di ponte termico nei casi PT1- zare un involucro con maggiore inerzia pilastri d’angolo, che permette di ridur-
A, PT1-C, PT1-E e PT1-F (considerando termica e migliori prestazioni di isola- re drasticamente l’incidenza di questo
quindi ψ=0) e non contempla neppure mento acustico. ponte termico, come viene evidenzia-
i casi PT1-B e PT1-D. Tali osservazioni sono direttamente to nel paragrafo successivo.

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Tab. 5 – Confronto tra
PT2-A PT2-B le stratigrafie PT2-A e
PT2-B.
sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK sp. 38 cm, λeq=0.13 W/mK
Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m²K) 0,306 U (W/m²K) 0,318


ψi (W/mK) 0,155 ψi (W/mK) 0,137
ψe (W/mK) -0,084 ψe (W/mK) -0,112
L2D (W/mK) 1,284 L2D (W/mK) 1,314
fRsi (adim.) 0,721 fRsi (adim.) 0,701

Tab. 6 – Confronto tra


PT2-C PT2-D le stratigrafie PT2-C e
PT2-D.
sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 42 cm, λeq=0.13 W/mK
Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m²K) 0,290 U (W/m²K) 0,290


ψi (W/mK) 0,145 ψi (W/mK) 0,115
ψe (W/mK) -0,096 ψe (W/mK) -0,134
L2D (W/mK) 1,230 L2D (W/mK) 1,188
fRsi (adim.) 0,757 fRsi (adim.) 0,735

Tab. 7 – Stratigrafie
PT2-E PT2-F PT2-E e PT2-F.

sp. 35 cm, λeq=0.13 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm

U (W/m²K) 0,249 U (W/m²K) 0,261


ψi (W/mK) 0,147 ψi (W/mK) 0,139
ψe (W/mK) -0,047 ψe (W/mK) -0,075
L2D (W/mK) 1,067 L2D (W/mK) 1,105
fRsi (adim.) 0,721 fRsi (adim.) 0,753

10
Tab. 8 – Confronto tra
PT3-C PT3-F le soluzioni PT3-C e
PT3-F.
sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK
Muratura portante POROTON® Muratura portante POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm

U (W/m²K) 0,290 U (W/m²K) 0,261


ψi (W/mK) 0,097 ψi (W/mK) 0,081
ψe (W/mK) -0,143 ψe (W/mK) -0,133
L2D (W/mK) 1,183 L2D (W/mK) 1,047
fRsi (adim.) 0,837 fRsi (adim.) 0,852

Si segnala, infine, che anche questa 4.3. Angolo parete in muratura (L2D più basso), riducendo nel contem-
tipologia di ponte termico non è con- portante (PT3) po il rischio di muffa e condensa (fRsi
templata in Appendice A della norma più elevato). Ciò è facilmente rilevabi-
UNI EN ISO 14683 (per quanto essa Nel caso si realizzi una struttura in le nel confronto riportato in tab. 8.
non risulti attualmente più utilizzabi- muratura portante, oltre ad eliminare In questo caso, ciò che risulta più inte-
le), mentre l’abaco dei ponti termici la presenza dei ponti termici dovuti al ressante osservare sta nel raffronto tra
del CENED (Regione Lombardia)(11) for- pilastro in linea (PT1), si può ridurre questa soluzione (PT3) e l’angolo con
nisce una relazione per la stima della notevolmente l’incidenza dei ponti ter- pilastro in c.a. (PT2); confrontando
trasmittanza termica lineica (ψi o ψe) mici dovuti agli angoli perimetrali. infatti il ponte termico PT3-C con l’ana-
per casistiche solo similari a quelle Anche per questa casistica sono state logo PT2-C, caratterizzati dalla stessa
analizzate. analizzate e confrontate le diverse muratura POROTON® sia come presta-
Non viene infatti contemplato il caso soluzioni realizzabili con muratura por- zione termica λeq che come spessore e
del pilastro che rientra rispetto al filo tante POROTON® monostrato secondo dallo stesso spessore del cappotto iso-
esterno della tamponatura, pertanto quanto indicato nel par. 3. che descri- lante esterno, emergono le migliori
l’uso delle relazioni disponibili porta ad ve i dettagli costruttivi analizzati. Nel prestazioni del nodo senza pilastro,
ottenere valori alquanto approssimati: caso di muratura portante, l’esigenza leggibili dalla riduzione del flusso glo-
nel caso del ponte termico PT2-C, uti- di impiegare in zone sismiche, per esi- bale e della trasmittanza termica linei-
lizzando la formula del caso più “simi- genze strutturali, blocchi con percen- ca, essendo minori L2D e ψi, e dall’au-
le” (ASP.005) sarebbe necessario un tuale di foratura non superiore al 45% mento del fattore di temperatura fRSi
adattamento della stessa alla configu- pone un limite anche alle caratteristi- che aumentando ci allontana ulterior-
razione specifica che porterebbe a sti- che termiche della muratura, pertanto mente dal rischio muffa e condensa
mare una trasmittanza termica lineica in molti casi per raggiungere le presta- superficiale.
che differisce in senso peggiorativo di zioni richieste si ricorre all’applicazione Le stesse considerazioni sono confer-
circa il 20% rispetto a quella ottenuta di un rivestimento a cappotto. mate comparando PT3-F e PT2-F, e
dall’analisi numerica del caso esami- Come era logico attendersi, le analisi sono generalmente estendibili a tutte
nato nella presente Parte, a conferma mostrano come a parità di stratigrafia le soluzioni analizzate.
dell’importanza di disporre di risultati e di spessore della parete, l’impiego di In fig. 4 si riporta infine un grafico che
derivanti da analisi numeriche dei una muratura in blocchi POROTON® ter- rappresenta la percentuale media di
ponti termici per valutare corretta- micamente più performante permetta riduzione della trasmittanza termica
mente le dispersioni dell’involucro di ridurre l’incidenza del ponte termico lineica ψi del ponte termico PT3 rispet-
edilizio. e di incrementare l’isolamento termico to al ponte termico PT2 per diversi

11
spessori della muratura, con e senza smittanze termiche lineiche stimabili ca, al fine di riuscire a soddisfare in
rivestimento a cappotto. risultano: ψe = -0,128 W/mK (da ana- modo equilibrato le diverse esigenze
Riguardo il confronto con dati tabellari, lisi numerica -0,143 W/mK) e ψi = prestazionali.
l’Appendice A della norma UNI EN ISO 0,103 W/mK (da analisi numerica In questo contesto anche i ponti termi-
14683 (per quanto non più utilizzabi- 0,097 W/mK), valori quindi abbastan- ci, computati in modo spesso approssi-
le) fornisce per l’angolo in muratura za vicini a quelli calcolati. mativo, dovranno essere riconsiderati,
continua, sia nella configurazione con La limitazione dell’applicabilità delle come peraltro imposto dalle recenti
rivestimento esterno a cappotto che relazioni rende tuttavia indispensabile, norme in materia di risparmio energe-
senza, valori che risultano in generale nella maggior parte dei casi inerenti tico, in quanto in involucri con isola-
cautelativi (cioè peggiorativi) rispetto edifici di nuova costruzione, disporre mento termico sempre maggiore la
a quelli rilevati con le analisi numeri- anche in questo caso di dati derivanti loro incidenza può risultare significati-
che. dal’analisi numerica per un computo va. Nella maggior parte dei casi riferi-
L’abaco dei ponti termici del CENED corretto dei ponti termici, senza menti tabellari ed abachi, anche se
(Regione Lombardia)(11) fornisce speci- dimenticare che solo tramite l’analisi accurati, non riescono a fornire dati per
fiche relazioni sia per l’angolo in mura- numerica è possibile svolgere una le soluzioni costruttive attualmente
tura continua senza cappotto valutazione accurata del rischio di for- adottate e l’unica soluzione è disporre
(ASP.011) che per l’angolo in muratura mazione di muffa e condensa. di informazioni derivanti da analisi
continua con cappotto esterno numeriche. Lo stesso dicasi per le veri-
(ASP.008). Tuttavia, il campo di impie- 5. Conclusioni fiche al rischio di formazione di muffa
go di queste formule è limitato a e condensa, che richiedono la determi-
murature aventi una conducibilità ter- La spinta al risparmio energetico ed nazione della temperatura superficiale
mica equivalente 0,23 ≤ λeq ≤ 0,81 alla realizzazione di edifici a basso interna per una valutazione accurata.
W/mK. In pratica esse non risultano consumo impone l’adozione di soluzio- Con riferimento ai ponti termici verti-
applicabili alla maggior parte delle ni d’involucro ed impiantistiche sem- cali trattati nella presente Parte, le
murature moderne in blocchi ad eleva- pre più performanti. analisi svolte evidenziano che, in pre-
te prestazioni termiche, che presenta- Per perseguire questo obiettivo diven- senza di pilastri in c.a., questi devono
no λeq frequentemente minore di 0,23 tano fondamentali tutte le scelte pro- essere sempre opportunamente pro-
W/mK. Nel caso del PT3-A, che si pone gettuali che coinvolgono i tecnici della tetti esternamente con un adeguato
al limite inferiore del range di applica- filiera, dallo strutturista al termotecni- spessore di materiale isolante, che non
bilità delle suddette relazioni, le tra- co, dall’impiantista al tecnico in acusti- necessariamente è rappresentato dal

Fig. 4 – Diminuzione %
della trasmittanza ter-
mica lineica ψi tra
ponte termico con pila-
stro d’angolo (PT2) e
ponte termico dell’an-
golo in muratura conti-
nua (PT3).

12
rivestimento a cappotto. Per le tampo- superficiale. Infine, l’adozione di strut- analisi numeriche svolta dal Consorzio
nature, in particolare, esso può essere ture in muratura portante in luogo del POROTON® Italia per caratterizzare le
validamente sostituito dall’impiego di telaio in c.a. tamponato, ove compati- principali tipologie di ponte termico
murature in blocchi ad elevate presta- bile con le caratteristiche progettuali che coinvolgono le soluzioni in mura-
zioni termiche di grande spessore. In dell’opera, è da preferire dato che per- tura POROTON® permette dunque di
generale, a parità di stratigrafia e mette di eliminare i ponti termici fornire al tecnico dati precisi ed atten-
spessore, è opportuno utilizzare bloc- dovuti ai pilastri in linea (PT1) e con- dibili per la scelta di soluzioni di invo-
chi POROTON® con qualità termiche duce ad una riduzione significativa lucro termicamente prestanti e nello
migliori che permettono di ridurre le dell’incidenza dei ponti termici d’ango- stesso tempo in grado di soddisfare i
dispersioni complessive dell’involucro lo (PT2 e PT3), riducendone la disper- requisiti igrometrici, strutturali ed acu-
garantendo una adeguata correzione sione e allontanando ulteriormente il stici richiesti dalle norme, e si aggiun-
dei ponti termici e riducendo il rischio rischio di formazione di muffa e con- ge ai servizi di assistenza tecnica che il
di formazione di muffa e condensa densa superficiale. La campagna di Consorzio può offrire.

Bibliografia

(1) UNI EN ISO 14683:2008 “Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferi-
mento”
(2) UNI EN ISO 10211:2008 “Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati”
(3) UNI EN ISO 13788:2013 “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per
evitare l'umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo”
(4) UNI/TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edifi-
cio per la climatizzazione estiva ed invernale”
(5) UNI/TS 11300-2:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei ren-
dimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edi-
fici non residenziali”
(6) UNI EN ISO 10456:2008 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la
determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”
(7) UNI EN 1745:2012 “Muratura e prodotti per muratura - Metodi per determinare le proprietà termiche”
(8) UNI EN ISO 6946:2008 “Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo”
(9) UNI 10349-1:2016 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici - Parte 1”
(10) D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192, “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia” e s.m.i.
(11) CENED – Regione Lombardia “Abaco dei ponti termici”, http://www.cened.it/documenti_tecnici

13
Ponti termici: aspetti normativi,
modalità di calcolo
e dettagli costruttivi
Parte 2 – Nodo Parete-Solaio

Prosegue in questa Parte la trattazione della


tematica dei ponti termici, iniziata nella
Parte 1, nella quale sono stati analizzati
i ponti termici di pilastri ed angoli.
Si presenta in questa Parte un’altra casi-
stica molto ricorrente, che riguarda la connessione
tra parete e solaio, con riferimento alle analisi
numeriche svolte dal Consorzio POROTON® Italia
per fornire agli utilizzatori di murature POROTON® i
dati richiesti per una corretta progettazione ener-
getica dell’involucro.

1. Premessa 2) aumento del rischio di fenomeni di

LLa tendenza in atto di incrementare


l’isolamento termico degli edifici, arri-
vando in alcuni casi ad un vero e pro-
muffa e condensa;

con il rischio di compromettere anche


il benessere ed il comfort abitativo
prio “iperisolamento”, accentua gli interno.
effetti dei ponti termici che si manife- Si rimanda alla Parte 1 per quanto at-
stano in termini di: tiene considerazioni e riferimenti nor-
1) maggiore incidenza delle relative mativi più precisi che impongono a
dispersioni sul fabbisogno globale tecnici e progettisti di analizzare con
di energia; accuratezza i dettagli dei ponti termici.

14
Partendo da questi presupposti, tenen- finiti, utilizzando un software dedicato, zioni sono in generale diverse se si
do conto che solo con analisi numeri- “Mold Simulator Pro Ver. 2” tratta di una muratura di tamponatura
che è possibile svolgere le valutazioni (http://www.dartwin.it/it/prodot- (PT4) piuttosto che di una muratura
richieste dalle norme e progettare cor- to/moldpro/) che consente di svolge- portante (PT5).
rettamente i particolari costruttivi dei re le analisi di qualsiasi tipologia di L’incidenza dell’elemento in c.a. cam-
nodi, il Consorzio POROTON® Italia ha ponte termico in conformità alla UNI bia in quanto nel caso di strutture a
deciso di svolgere una estesa campa- EN ISO 10211(2) e di eseguire verifiche travi e pilastri in c.a. la dimensione
gna di analisi numeriche per una valu- inerenti il rischio di muffa e condensa delle travi è in generale maggiore
tazione sistematica e parametrica secondo la UNI EN ISO 13788(3). rispetto a quella dei cordoli presenti
delle principali tipologie di ponte ter- Nella Parte 1 sono state descritte le nel caso di strutture in muratura por-
mico che interessano le soluzioni in modalità di calcolo adottate e le condi- tante. Si tratta in ogni caso di ponti ter-
muratura POROTON®, così da poter for- zioni al contorno assunte nello svolgi- mici sia “geometrici“ che “di materia-
nire ai tecnici ed utilizzatori delle solu- mento delle analisi numeriche, e sono le”, dovuti alla presenza dell’elemento
zioni costruttive proposte dal Consorzio stati presentati e discussi alcuni risul- in c.a. ed alla variazione di geometria
tutte le informazioni utili sia per la cor- tati sui ponti termici verticali (PT1), indotta dall’innesto del solaio.
retta progettazione energetica, sia per (PT2), (PT3). Con riferimento agli schemi adottati
evitare il rischio di muffe e condensa a Nella presente Parte si procederà con per le analisi dei ponti termici esami-
tutela del benessere, comfort abitativo l’esposizione di risultati e considera- nati [figg. 1, 2], la tab. 1 riporta le
e salubrità, che le soluzioni POROTON® zioni sui ponti termici orizzontali, a caratteristiche fisico-geometriche
possono garantire. partire dai ponti termici relativi all'at- delle stratigrafie e dei materiali consi-
tacco parete-solaio (PT4) e (PT5). derati. Tutti i parametri fisici sui mate-
2. Analisi numeriche Si rimanda alle successive Parti del riali sono stati ricavati dalle più aggior-
dei principali tipi di ponte presente Quaderno Tecnico per la trat- nate normative di riferimento disponi-
termico tazione delle altre casistiche di ponte bili(4)(5)(6)(7). Per il solaio, esso è stato
termico precedentemente elencate. considerato in laterocemento di spes-
Le analisi numeriche sono state svolte sore 20+4 cm. Per il sottofondo in cls
sulle più ricorrenti tipologie di ponte 3. Dettagli costruttivi alleggerito per il passaggio degli
termico che coinvolgono pareti, mura- dei nodi “Parete-Solaio” impianti e per la guaina anticalpestio
ture ed orizzontamenti (solai e coper- si è fatto riferimento a schede tecniche
ture), di seguito riportate: Quando ci si riferisce alla connessione di specifici materiali in commercio di
- parete con pilastro in c.a. (PT1) tra parete verticale e solaio le condi- corrente impiego, così come per il pac-
- angolo parete di tamponatura con
pilastro in c.a. (PT2)
- angolo parete in muratura portan- Fig. 1 – Dettaglio
costruttivo del ponte
te (PT3)
termico dovuto alla
- attacco parete di tamponatura-
connessione tra solaio
solaio (PT4) con trave in c.a. e
- attacco parete in muratura portan- tamponatura esterna
te-solaio (PT5) (PT4).
- attacco parete di tamponatura-
copertura inclinata (PT6)
- attacco parete in muratura portan-
te-copertura inclinata (PT7)
- attacco parete in muratura su fon-
dazione aerata (PT8)

Le diverse tipologie di ponte termico


sono state analizzate tramite calcoli
numerici con metodi agli elementi

15
chetto dell’impianto radiante e per il Fig. 2 – Dettaglio
pavimento. costruttivo del ponte
termico dovuto alla
I ponti termici allo studio sono stati
connessione tra solaio
analizzati e confrontati applicando
con cordolo in c.a. e
diverse soluzioni realizzabili con mura- muratura portante
tura POROTON® monostrato, di tampo- esterna (PT5).
natura e portante, avente spessori
variabili da 30 a 42 cm. Per le soluzio-
ni con telaio in c.a. e muratura di tam-
ponatura si è mantenuta invariata la
dimensione della trave, assunta di lar-
ghezza pari a 30 cm ed altezza di 40
cm; nel caso di struttura in muratura
portante si è considerata invece la pre-
senza di un cordolo in c.a. conforme ai
requisiti geometrici stabiliti dal D.M.
14/01/2008 (NTC 2008)(8), quindi di
altezza pari all’altezza del solaio (24
cm) e larghezza pari a quella della parete con intonaco interno di spesso- finitura esterna costituita da intonaco
muratura portante considerata con un re 1,5 cm, mentre esternamente si esterno di spessore 1 cm, variando il
arretramento di 6 cm dal filo esterno. sono considerate diverse soluzioni, rivestimento a cappotto in EPS tra 0 ed
Si è ipotizzata la finitura interna della mantenendo in ogni caso la stessa 8 cm di spessore, considerando dun-

Conducibilità Calore Resistenza alla Tab. 1 – Materiali con-


Spessore Densità
(J/kgK) vapore µ (adim)
ID Materiali termica specifico diffusione siderati nei ponti termi-
(cm) (kg/m3)
(W/mK) ci (PT4) e (PT5) e loro
principali caratteristi-
1 Intonaco esterno 1,0 1500 0,53 1000 15 che termo-igrometri-
che.
2 Isolante EPS – XPS 0÷8 20 0,036 1450 60

3 Muratura POROTON® 30 ÷ 42 650 ÷ 850 0,08 ÷ 0,23 1000 10

4 Intonaco interno 1,5 1500 0,53 1000 15

5a Trave in c.a. (H40 cm) 30 2400 2,00 1000 80

Cordolo in c.a.
5b 24 ÷ 36 2400 2,00 1000 80
(H24 cm)

6 Legno mineralizzato 5 ÷ 12 400 0,07 1810 5

7 Solaio laterocemento 20 + 4 1150 0,74 1000 40

Sottofondo in cls
8 6 600 0,15 1000 20
alleggerito

9 Guaina anticalpestio 0,8 40 0,04 1000 2000

Isolante XPS per


10 2 20 0,036 1450 60
impianto radiante
Massetto impianto
11 5 2200 1,65 1000 70
radiante

12 Piastrelle in ceramica 2 2300 1,30 840 ∞

16
que anche il caso di assenza di cap- e condensa, con le opportune conside- 4.1. Attacco parete di tamponatura -
potto. Per spessori della muratura di razioni. Si precisa che per tutte le stra- solaio (PT4)
tamponatura maggiori di quello della tigrafie considerate non sussiste mai,
trave si è prevista l’applicazione su di in alcuna zona climatica, il problema di Si tratta di una casistica molto diffusa
essa di un materiale isolante (pannel- formazione di condensa interstiziale. in edifici costruiti con struttura intela-
lo in legno mineralizzato) per livellare Riguardo la verifica del rischio muffa e iata in calcestruzzo armato. Sono state
lo spessore [fig. 1], materiale che si è condensa, in relazione alla trasmittan- analizzate e confrontate le diverse
assunto essere EPS nel caso di assenza za termica delle soluzioni qui presen- soluzioni realizzabili con muratura
di cappotto. In modo analogo si è ope- tate (tutte caratterizzate da U < 0,34 POROTON® monostrato di tamponatu-
rato per l’arretramento di 6 cm del cor- W/m2K), essa è stata sempre svolta ra, mantenendo invariata la dimensio-
dolo rispetto al filo esterno della mura- con riferimento ai dati climatici di ne della trave, secondo quanto indica-
tura nel caso di struttura in muratura Milano (zona climatica E)(9). Le condi- to nel par. 3. che descrive i dettagli
portante [fig. 2]. zioni di umidità interne per la verifica costruttivi analizzati [fig. 1].
del rischio muffa sono riferite ad edifi- È opportuno ricordare innanzitutto che
4. Risultati e ci ad uso abitativo senza ventilazione possono essere calcolati due valori
considerazioni meccanica controllata. I valori minimi della trasmittanza termica lineica ψ
del fattore fRsi da soddisfare in queste del ponte termico, uno riferito alle
Si espongono di seguito, per i ponti condizioni, calcolati secondo la UNI EN dimensioni esterne (ψe) ed uno riferi-
termici in esame, alcuni risultati signi- ISO 13788, sono i seguenti: to alle dimensioni interne del nodo
ficativi delle analisi svolte, sia con rife- - rischio condensa superficiale: (ψi). Se la superficie disperdente verrà
rimento alla correzione dei ponti ter- fRsi,min = 0,630 calcolata con riferimento alle dimen-
mici in termini di flusso termico, sia - rischio muffa: sioni interne si utilizzerà ψi, se invece
con riferimento alle verifiche di muffa fRsi,min = 0,678 la superficie disperdente sarà calcolata

PT4-A PT4-B
Tab. 2 – Confronto tra

sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK sp. 38 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON® le stratigrafie PT4-A e
PT4-B.
con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m2K) 0,306 U (W/m2K) 0,318


ψi (W/mK) 0,209 ψi (W/mK) 0,240
ψe (W/mK) 0,088 ψe (W/mK) 0,114
L2D (W/mK) 1,235 L2D (W/mK) 1,310
fRsi (adim.) 0,844 fRsi (adim.) 0,826

17
Tab. 3 – Confronto tra
PT4-C PT4-D
le stratigrafie PT4-C e
PT4-D.
sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 42 cm, λeq=0.13 W/mK
Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm senza rivestimento a cappotto

U (W/m2K) 0,290 U (W/m2K) 0,290


ψi (W/mK) 0,162 ψi (W/mK) 0,182
ψe (W/mK) 0,046 ψe (W/mK) 0,067
L2D (W/mK) 1,148 L2D (W/mK) 1,156
fRsi (adim.) 0,870 fRsi (adim.) 0,856

considerando le dimensioni esterne si riori ai valori limite richiesti, preceden- della muratura, conduce ad una consi-
utilizzerà ψe. temente riportati. stente riduzione del flusso di calore
Dalle analisi svolte è emerso che solu- Quanto osservato è immediatamente (leggibile nella riduzione di U e L2D) e
zioni “equivalenti” in termini di tra- leggibile dagli esempi specifici riporta- con una sostanziale analogia di inci-
smittanza termica U e di spessore ti in tab. 2 e in tab. 3, che mettono a denza del ponte termico in termini di
complessivo delle pareti considerate, confronto soluzioni “equivalenti” in trasmittanza termica lineica ψ e di fat-
conducono agli stessi risultati in termi- termini di trasmittanza e spessore tore di temperatura superficiale inter-
ni di coefficiente di accoppiamento ter- complessivo. na fRSi. Ciò è confermato anche dalla
mico L2D, che rappresenta in pratica il Nella tab. 4 si espongono altre due PT4-F che corrisponde alla PT4-C, con
flusso termico complessivo scambiato stratigrafie che risulta interessante la sola differenza che la λeq è stata
nel nodo, sia utilizzando una muratura confrontare con quelle analoghe pre- migliorata, passando dallo 0,23 W/mK
di tamponamento POROTON® con cedentemente considerate. In partico- di PT4-C, allo 0,18 W/mK di PT4-F.
applicazione di un rivestimento a cap- lare la stratigrafia PT4-E, corrisponde La scelta complessivamente migliore è
potto, sia optando per una muratura di alla PT4-A, con la sola differenza che la dunque quella di privilegiare la qualità
tamponamento con blocchi POROTON® conducibilità termica equivalente della termica del blocco, e quindi della
termicamente più performanti senza parete (λeq) è stata migliorata, pas- muratura POROTON®, utilizzando spes-
cappotto. sando dallo 0,18 W/mK di PT4-A, allo sori adeguati che portano ad ottenere
Lo stesso vale anche per la verifica a 0,13 W/mK di PT4-E, miglioramento inoltre una serie di vantaggi aggiuntivi
muffa e condensa: come detto, i fatto- che si ottiene semplicemente adottan- in termini di inerzia termica ed isola-
ri fRsi sono riferiti in questo caso, in do un blocco, o per meglio dire, un mento acustico dell’involucro.
relazione alla trasmittanza termica U sistema di muratura POROTON® termi- L’importanza di disporre di dati deri-
dei pacchetti murari considerati, alla camente più performante. vanti da analisi numeriche dei ponti
zona climatica E (località Milano), e Si osserva che a parità di stratigrafia, il termici risulta in tutta la sua evidenza
risultano sempre ampiamente supe- semplice miglioramento della qualità se si considera il confronto con valori

18
Tab. 4 – Stratigrafie
PT4-E PT4-F
PT4-E e PT4-F.

sp. 35 cm, λeq=0.13 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm

U (W/m2K) 0,249 U (W/m2K) 0,261


ψi (W/mK) 0,212 ψi (W/mK) 0,166
ψe (W/mK) 0,113 ψe (W/mK) 0,062
L2D (W/mK) 1,048 L2D (W/mK) 1,043
fRsi (adim.) 0,848 fRsi (adim.) 0,871

reperibili da tabelle o da abachi con- scopici errori di valutazione e dunque dell’abaco è limitato a murature
formi alla UNI EN ISO 14683. Infatti, i si giustifica il disposto normativo di aventi una conducibilità termica
dati riportati in Appendice A della abolire la possibilità di utilizzo di que- equivalente 0,23 ≤ λeq ≤ 0,81
norma UNI EN ISO 14683, peraltro non ste indicazioni tabellari troppo appros- W/mK. In pratica esse non risulta-
più utilizzabili in base alle indicazioni simative. no applicabili alla maggior parte
della UNI TS 11300-1:2014, non con- Anche l’abaco dei ponti termici del delle murature moderne in blocchi
templano le casistiche sopra esposte, CENED (Regione Lombardia)(12) fornisce ad elevate prestazioni termiche,
che pure rappresentano condizioni che relazioni per la stima della trasmittan- che presentano λeq frequentemen-
ricorrono frequentemente nella realtà. za termica lineica (ψi o ψe) per casisti- te minore di 0,23 W/mK.
L’unico schema assimilabile riguarda il che solo similari a quelle analizzate. Le
caso della trave a filo muratura con principali problematiche in tal senso Tra i casi precedentemente presentati,
rivestimento a cappotto esterno (di sono: quindi, l’unico per il quale sarebbe
spessore non precisato – cfr. caso IF1 di - non viene previsto il caso della possibile utilizzare l’abaco del CENED è
tab. A.2. della UNI EN ISO 14683), nel trave che rientra rispetto al filo il PT4-C, che si pone al limite inferiore
qual caso si considera praticamente esterno della tamponatura; del range di applicabilità delle suddet-
nullo l’effetto del ponte termico (ψe = - la trave viene considerata “in spes- te relazioni (essendo λeq = 0,23
0), mentre l’analisi numerica in tali sore”, soluzione progettuale tipica- W/mK). Utilizzando le formule del
condizioni (non riportata negli esempi mente utilizzata in passato ma non caso più “simile” (SOL.005), le trasmit-
esposti) restituirebbe valori di ψe più compatibile con le disposizioni tanze termiche lineiche stimabili risul-
variabili da 0,06 W/mK a 0,21 W/mK delle attuali norme tecniche per le tano: ψe = 0,058 W/mK (da analisi
in relazione allo spessore del rivesti- costruzioni (D.M. 14/01/2008) che numerica 0,046 W/mK) e ψi = 0,135
mento a cappotto considerato. Questo impongono requisiti geometrici W/mK (da analisi numerica 0,162
evidenzia perché progettando con rife- diversi per le travi in c.a.; W/mK), valori quindi sufficientemente
rimento a tali dati si rischiano macro- - il campo di impiego delle formule vicini a quelli calcolati. La limitazione

19
dell’applicabilità delle relazioni rende alle travi in c.a. di una struttura intela- e di incrementare l’isolamento termico
tuttavia indispensabile, nella maggior iata [fig. 2]. (L2D più basso), riducendo nel contem-
parte dei casi inerenti edifici di nuova In analogia al caso precedente, sono po il rischio di muffa e condensa (fRsi
costruzione, disporre di dati derivanti state analizzate e confrontate le diver- più elevato). Ciò è facilmente rilevabi-
dall’analisi numerica per un computo se soluzioni realizzabili con muratura le nel confronto riportato in tab. 5.
corretto dei ponti termici. portante POROTON® monostrato Risulta inoltre interessante verificare
È importante inoltre ricordare che nes- secondo quanto indicato nel par. 3. che come, a parità di stratigrafia della
sun abaco fornisce una qualche indica- descrive i dettagli costruttivi analizzati. parete considerata, la struttura in
zione relativa al rischio muffa e con- Nel caso di muratura portante, l’esi- muratura portante comporti una ridu-
densa, la cui valutazione è possibile genza di impiegare in zone sismiche, zione dell’incidenza del ponte termico
solo tramite lo studio del ponte termi- per esigenze strutturali, blocchi con della connessione parete-solaio, in
co tramite analisi numerica. percentuale di foratura non superiore virtù della ridotta dimensione del cor-
al 45% pone un limite anche alle dolo in c.a. rispetto alla trave in c.a..
4.2. Attacco parete in muratura por- caratteristiche termiche della muratu- Tali osservazioni sono direttamente
tante-solaio (PT5) ra, pertanto in molti casi per raggiun- evidenziate dai parametri termici resti-
gere le prestazioni richieste si ricorre tuiti dalle analisi svolte, semplicemen-
Si tratta di un nodo simile a quello pre- all’applicazione di un rivestimento a te confrontando il ponte termico PT5-C
cedentemente esaminato ma con una cappotto. con l’analogo PT4-C, caratterizzati dalla
differenza non trascurabile in termini Come era logico attendersi, le analisi stessa muratura POROTON® sia come
di dettaglio costruttivo, dovuta al fatto mostrano come a parità di stratigrafia prestazione termica λeq che come
che, quando si realizzano strutture in e di spessore della parete, l’impiego di spessore e dallo stesso spessore del
muratura portante la connessione tra una muratura in blocchi POROTON® ter- cappotto isolante esterno; emergono
solai e pareti è ottenuta con cordoli in micamente più performante permetta le migliori prestazioni del nodo della
c.a. di dimensioni assai minori rispetto di ridurre l’incidenza del ponte termico soluzione in muratura portante, leggi-

Tab. 5 – Confronto tra


PT5-C PT5-F
le soluzioni PT5-C e
PT5-F.
sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK
Muratura portante POROTON® Muratura portante POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm

U (W/m2K) 0,290 U (W/m2K) 0,261


ψi (W/mK) 0,143 ψi (W/mK) 0,141
ψe (W/mK) 0,026 ψe (W/mK) 0,037
L2D (W/mK) 1,129 L2D (W/mK) 1,018
fRsi (adim.) 0,885 fRsi (adim.) 0,887

20
bili dalla riduzione del flusso globale e di disporre sempre di dati derivanti loro incidenza può risultare significati-
della trasmittanza termica lineica, dall’analisi numerica per un computo va.
essendo minori L2D, ψi e ψe, e dall’in- corretto dei ponti termici. Le analisi svolte sul ponte termico del
cremento del fattore di temperatura nodo muratura-solaio confermano
fRSi che aumentando ci allontana ulte- 5. Conclusioni quanto già emerso con le analoghe
riormente dal rischio muffa e conden- analisi dei ponti termici verticali pre-
sa superficiale. La spinta al risparmio energetico ed sentate nella Parte 1, sia per quanto
Le stesse considerazioni sono confer- alla realizzazione di edifici a basso riguarda la carenza delle casistiche
mate comparando PT5-F e PT4-F, e consumo impone l’adozione di soluzio- contenute negli “abachi” e quindi l’im-
sono generalmente estendibili a tutte ni d’involucro ed impiantistiche sem- possibilità di stimare con sufficiente
le soluzioni analizzate. pre più performanti. Per perseguire precisione l’incidenza dei ponti termici
Riguardo il confronto con dati tabellari, questo obiettivo diventano fondamen- in molte situazioni reali in mancanza
l’Appendice A della norma UNI EN ISO tali tutte le scelte progettuali che coin- di specifiche analisi numeriche, sia per
14683 (per quanto non più utilizzabi- volgono i tecnici della filiera, dallo quanto riguarda la scelta delle caratte-
le) non contempla diversificazioni in strutturista al termotecnico, dall’im- ristiche prestazionali delle murature,
relazione alla dimensione dell’elemen- piantista al tecnico in acustica, al fine siano esse di tamponatura o portanti,
to in c.a. presente nel nodo. Lo stesso di riuscire a soddisfare in modo equili- che vede premiate le soluzioni con
avviene nell’abaco dei ponti termici brato le diverse esigenze prestaziona- blocchi POROTON® aventi qualità ter-
del CENED (Regione Lombardia)(12). li. miche migliori, che permettono di
Quindi l’uso degli abachi non consente In questo contesto anche i ponti termi- ridurre le dispersioni complessive del-
di diversificare le prestazioni termiche ci, computati in modo spesso approssi- l’involucro garantendo un’adeguata
dei nodi PT4 e PT5 che in tal senso ver- mativo, dovranno essere riconsiderati, correzione dei ponti termici e riducen-
rebbero equiparati in termini di inci- come peraltro imposto dalle recenti do il rischio di formazione di muffa e
denza del ponte termico benché que- norme in materia di risparmio energe- condensa superficiale.
sto non corrisponda alla realtà. tico, in quanto in involucri con isola-
Di nuovo emerge quindi l’importanza mento termico sempre maggiore la

RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia l’ing. Giuliano Belfiore per la collaborazione prestata per la realizzazione della presente Parte.

Bibliografia

(1) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 1 – Ponti termici verticali”, Mura-
ture Oggi n. 117 (1/2015)
(2) UNI EN ISO 10211:2008 “Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati”
(3) UNI EN ISO 13788:2013 “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per
evitare l'umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo”
(4) UNI EN ISO 10456:2008 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la
determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”
(5) UNI EN 1745:2012 “Muratura e prodotti per muratura - Metodi per determinare le proprietà termiche”
(6) UNI EN ISO 6946:2008 “Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo”
(7) UNI 10355:1994 “Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo”
(8) D.M. 14/01/2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”
(9) UNI 10349-1:2016 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici - Parte 1”
(10) UNI EN ISO 14683:2008 “Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferi-
mento”
(11) UNI/TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edifi-
cio per la climatizzazione estiva ed invernale”
(12) CENED – Regione Lombardia “Abaco dei ponti termici”, http://www.cened.it/documenti_tecnici

21
Ponti termici: aspetti normativi,
modalità di calcolo
e dettagli costruttivi
Parte 3 – Nodo Parete-Copertura

Prosegue la trattazione della tematica dei ponti


termici parzialmente già esaminata nelle
Parti 1 e 2.
Dopo le casistiche analizzate in precedenza,
si presenta in questa Parte il particolare della
connessione tra parete e copertura inclinata,
facendo riferimento alle analisi numeriche svolte
dal Consorzio POROTON® Italia per fornire agli uti-
lizzatori di murature POROTON® i dati richiesti per
una corretta progettazione energetica dell’involu-
cro.

1. Premessa do conto che solo con analisi numeri-

LLe motivazioni che impongono a tecni-


ci e progettisti di analizzare con accu-
ratezza i dettagli dei ponti termici sono
che è possibile svolgere le valutazioni
richieste dalle norme e progettare cor-
rettamente i particolari costruttivi dei
nodi, il Consorzio POROTON® Italia ha
state oggetto di ampia trattazione deciso di svolgere una estesa campa-
nelle Parti precedenti, dove si sono gna di analisi numeriche per una valu-
evidenziati anche gli obblighi nor- tazione sistematica e parametrica
mativi che disciplinano attualmente delle principali tipologie di ponte ter-
la materia. mico che interessano le soluzioni in
Partendo da questi presupposti, tenen- muratura POROTON®, così da poter for-

22
nire ai tecnici ed utilizzatori delle solu- - attacco parete di tamponatura- Nella presente Parte si procederà con
zioni costruttive proposte dal Consorzio copertura inclinata (PT6) l’esposizione di risultati e considerazioni
tutte le informazioni utili sia per la cor- - attacco parete in muratura portan- sui ponti termici del nodo parete-coper-
retta progettazione energetica, sia per te-copertura inclinata (PT7) tura (PT6, PT7).
evitare il rischio di muffe e condensa a - attacco parete in muratura su fon-
tutela del benessere, comfort abitativo dazione aerata (PT8) 3. Dettagli costruttivi dei
e salubrità, che le soluzioni POROTON® nodi “Parete-Copertura”
possono garantire. Le diverse tipologie di ponte termico
sono state analizzate tramite calcoli Il dettaglio costruttivo “parete-coper-
2. Analisi numeriche dei numerici con metodi agli elementi tura” è stato sviluppato considerando
principali tipi di ponte finiti, utilizzando un software dedicato, una classica copertura inclinata venti-
termico “Mold Simulator Pro Ver. 2” lata in legno, mantenendo anche in
(http://www.dartwin.it/it/prodotto/ questo caso, analogamente a quanto
Le analisi numeriche sono state svolte moldpro/) che consente di svolgere le fatto per la connessione tra parete ver-
sulle più ricorrenti tipologie di ponte analisi di qualsiasi tipologia di ponte ticale e solaio, la differenziazione tra
termico che coinvolgono pareti, mura- termico in conformità alla UNI EN ISO muratura di tamponatura (PT6) e
ture ed orizzontamenti (solai e coper- 10211 (3) e di eseguire verifiche inerenti il muratura portante (PT7).
ture), di seguito riportate: rischio di muffa e condensa secondo la L’incidenza dell’elemento in c.a. cam-
- parete con pilastro in c.a. (PT1) UNI EN ISO 13788 (4). Nella Parte1 sono bia in quanto nel caso di strutture a
- angolo parete di tamponatura con state descritte le modalità di calcolo travi e pilastri in c.a. la dimensione
pilastro in c.a. (PT2) adottate e le condizioni al contorno delle travi è in generale maggiore
- angolo parete in muratura portan- assunte nello svolgimento delle analisi rispetto a quella dei cordoli presenti
te (PT3) numeriche, e sono stati presentati e nel caso di strutture in muratura por-
- attacco parete di tamponatura- discussi alcuni risultati sui ponti termici tante. Si tratta in ogni caso di ponti ter-
solaio (PT4) verticali (PT1), (PT2), (PT3).Nella Parte2 mici sia “geometrici“ che “di materia-
- attacco parete in muratura portan- sono stati presentati e discussi i risultati le”, dovuti alla presenza dell’elemento
te-solaio (PT5) inerenti il nodo parete-solaio (PT4, PT5). in c.a. ed alla variazione di geometria

Fig. 1 – Dettaglio
costruttivo del ponte
termico dovuto alla
connessione tra coper-
tura inclinata in legno
con trave in c.a. e tam-
ponatura esterna
(PT6).

23
Fig. 2 – Dettaglio
costruttivo del ponte
termico dovuto alla
connessione tra coper-
tura inclinata in legno
con cordolo in c.a. e
muratura portante
esterna (PT7).

Conducibilità Calore Tab. 1 – Materiali con-


Spessore Densità Resistenza alla

vapore µ (adim)
ID Materiali termica specifico diffusione siderati nei ponti termi-
(cm) (kg/m³) ci (PT6) e (PT7) e loro
(W/mK) (J/kgK)
principali caratteristi-
1 Intonaco esterno 1,0 1500 0,53 1000 15 che termo-igrometri-
che.
2 Isolante EPS – XPS 0÷8 20 0,036 1450 60

3 Muratura POROTON® 30 ÷ 42 650 ÷ 850 0,08 ÷ 0,23 1000 10

4 Intonaco interno 1,5 1500 0,53 1000 15

5a Trave in c.a. (H40 cm) 30 2400 2,00 1000 80


Cordolo in c.a.
5b 24 ÷ 36 2400 2,00 1000 80
(H24 cm)
6 Legno mineralizzato 5 ÷ 12 400 0,07 1810 5

13 Travi in legno d’abete H20 450 0,12 1600 50


Assito in legno
14 2 450 0,12 1600 50
d’abete
15 Barriera al vapore 0,4 900 0,20 1000 100000
Isolante EPS – XPS
16 4 ÷ 20 20 0,036 1450 60
(copertura)
Guaina
17 0,4 1050 0,20 1000 20000
impermeabilizz.
Manto di copertura in coppi su struttura a listelli lignei per ventilazione
18
(porzione non considerata nell’analisi FEM del ponte termico)

24
indotta dall’appoggio della copertura. tilazione. dimensione della trave, assunta di lar-
Con riferimento agli schemi adottati Lo spessore dello strato isolante dispo- ghezza pari a 30 cm ed altezza di 40
per le analisi dei ponti termici esami- sto sulla copertura è stato calibrato in cm; nel caso di struttura in muratura
nati [figg. 1, 2], la tab. 1 riporta le funzione della trasmittanza della pare- portante si è considerata invece la pre-
caratteristiche fisico-geometriche te, in modo da mantenere un’opportu- senza di un cordolo in c.a. conforme ai
delle stratigrafie e dei materiali consi- na proporzionalità del livello di isola- requisiti indicati nelle NTC 2008(8),
derati. Tutti i parametri fisici sui mate- mento dei due sistemi di chiusura, dunque si è considerato un cordolo di
riali sono stati ricavati dalle più aggior- considerando per la copertura una tra- altezza 24 cm e larghezza pari a quel-
nate normative di riferimento disponi- smittanza termica di circa il 25% infe- la della muratura portante considerata
bili (5)(6)(7). Per la copertura si è ipotiz- riore a quella della parete verticale, con un arretramento di 6 cm dal filo
zata una struttura con travatura in come tipicamente è richiesto dalle esterno. Si è ipotizzata la finitura inter-
legno di abete di altezza 20 cm ed normative e come effettivamente na della parete con intonaco di spesso-
assito, in tavole di legno della medesi- viene fatto nella realtà, compatibil- re 1,5 cm, mentre esternamente si
ma essenza, di spessore 2 cm. mente con gli spessori dei pannelli iso- sono considerate diverse soluzioni,
All’estradosso sono stati posizionati lanti disponibili in commercio. mantenendo in ogni caso la stessa
nell’ordine una barriera al vapore, uno I ponti termici allo studio sono stati finitura esterna costituita da intonaco
strato di materiale isolante costituito analizzati e confrontati applicando esterno di spessore 1 cm, variando il
da EPS ed una membrana impermea- diverse soluzioni realizzabili con mura- rivestimento a cappotto in EPS tra 0 ed
bilizzante. tura POROTON® monostrato, di tampo- 8 cm di spessore, considerando dun-
La copertura è protetta esternamente natura e portante, avente spessori que anche il caso di assenza di cap-
da un manto di coppi fissati su listelli variabili da 30 a 42 cm. Per le soluzio- potto. Per spessori della muratura di
di supporto a loro volta fissati sui listel- ni con telaio in c.a. e muratura di tam- tamponatura maggiori di quello della
li per la creazione della camera di ven- ponatura si è mantenuta invariata la trave si è prevista l’applicazione su di

Tab. 2 – Confronto tra


PT6-A PT6-B
le stratigrafie PT6-A e

sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK sp. 38 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON® PT6-B.

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm senza rivestimento a cappotto


(Copertura: Ucopertura = 0,23 W/m²K; (Copertura: Ucopertura = 0,23 W/m²K;
sp. isolante = 8 cm) sp. isolante = 8 cm)

U (W/m²K) 0,306 U (W/m²K) 0,318


ψi (W/mK) 0,164 ψi (W/mK) 0,170
ψe (W/mK) 0,032 ψe (W/mK) 0,037
L2D (W/mK) 1,128 L2D (W/mK) 1,158
fRsi (adim.) 0,845 fRsi (adim.) 0,839

25
Tab. 3 – Confronto tra
PT6-C PT6-D
le stratigrafie PT6-C e

sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp.42 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON® PT6-D.

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm senza rivestimento a cappotto


(Copertura: Ucopertura = 0,20 W/m²K; (Copertura: Ucopertura = 0,20 W/m²K;
sp. isolante = 10 cm) sp.isolante = 10 cm)

U (W/m²K) 0,290 U (W/m²K) 0,290


ψi (W/mK) 0,124 ψi (W/mK) 0,124
ψe (W/mK) -0,004 ψe (W/mK) -0,004
L2D (W/mK) 1,020 L2D (W/mK) 1,014
fRsi (adim.) 0,865 fRsi (adim.) 0,864

essa di un materiale isolante (pannel- Riguardo la verifica del rischio muffa e iata in calcestruzzo armato. Sono state
lo in legno mineralizzato) per livellare condensa, in relazione alla trasmittan- analizzate e confrontate le diverse
lo spessore [fig. 1], materiale che si è za termica delle soluzioni qui presen- soluzioni realizzabili con muratura
assunto essere EPS nel caso di assenza tate (tutte caratterizzate da U < 0,34 POROTON® monostrato di tamponatu-
di cappotto. In modo analogo si è ope- W/m²K), essa è stata sempre svolta ra, mantenendo invariata la dimensio-
rato per l’arretramento di 6 cm del cor- con riferimento ai dati climatici di ne della trave, secondo quanto indica-
dolo rispetto al filo esterno della mura- Milano (zona climatica E)(9). Le condi- to nel par. 3. che descrive i dettagli
tura nel caso di struttura in muratura zioni di umidità interne per la verifica costruttivi analizzati [fig. 1].
portante [fig. 2]. del rischio muffa sono riferite ad edifi- È opportuno ricordare innanzitutto che
ci ad uso abitativo senza ventilazione possono essere calcolati due valori
4. Risultati e considerazioni meccanica controllata. I valori minimi della trasmittanza termica lineica ψ
del fattore fRsi da soddisfare in queste del ponte termico, uno riferito alle
Si espongono di seguito, per i ponti condizioni, calcolati secondo la UNI EN dimensioni esterne (ψe) ed uno riferi-
termici in esame, alcuni risultati signi- ISO 13788(4), sono i seguenti: to alle dimensioni interne del nodo
ficativi delle analisi svolte, sia con rife- - rischio condensa superficiale: (ψi). Se la superficie disperdente verrà
rimento alla correzione dei ponti ter- fRsi,min = 0,630 calcolata con riferimento alle dimen-
mici in termini di flusso termico, sia - rischio muffa: sioni interne si utilizzerà ψi, se invece
con riferimento alle verifiche di muffa fRsi,min = 0,678 la superficie disperdente sarà calcolata
e condensa, con le opportune conside- considerando le dimensioni esterne si
razioni. 4.1. Attacco parete di tamponatura- utilizzerà ψe.
Si precisa che per tutte le stratigrafie copertura inclinata (PT6) Dalle analisi svolte è emerso che solu-
considerate non sussiste mai, in alcuna zioni “equivalenti” in termini di tra-
zona climatica, il problema di forma- Si tratta di una casistica molto diffusa smittanza termica U e di spessore
zione di condensa interstiziale. in edifici costruiti con struttura intela- complessivo delle pareti considerate,

26
Tab. 4 – Stratigrafie
PT6-E PT6-F
PT6-E e PT6-F.27

sp. 35 cm, λeq=0.13 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura di tamponatura POROTON® Muratura di tamponatura POROTON®

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm


(Copertura: Ucopertura = 0,18 W/m²K; (Copertura: Ucopertura = 0,20 W/m²K;
sp. isolante = 12 cm) sp.isolante = 10 cm)

U (W/m²K) 0,249 U (W/m²K) 0,261


ψi (W/mK) 0,181 ψi (W/mK) 0,140
ψe (W/mK) 0,067 ψe (W/mK) 0,019
L2D (W/mK) 0,958 L2D (W/mK) 0,978
fRsi (adim.) 0,851 fRsi (adim.) 0,865

conducono agli stessi risultati in termi- confronto soluzioni “equivalenti” in za termica lineica ψ e di fattore di
ni di coefficiente di accoppiamento ter- termini di trasmittanza e spessore temperatura superficiale interna fRsi.
mico L2D, che rappresenta in pratica il complessivo. Ciò è confermato anche dal confronto
flusso termico complessivo scambiato Nella tab. 4 si espongono altre due tra la PT6-F e PT6-C che differiscono
nel nodo, sia utilizzando una muratura stratigrafie che risulta interessante solo per il fatto che la λeq è stata
di tamponamento POROTON® con confrontare con quelle analoghe pre- migliorata passando dallo 0,23 W/mK
applicazione di un rivestimento a cap- cedentemente considerate. In partico- di PT6-C, allo 0,18 W/mK di PT6-F.
potto (PT6-A, PT6-C), sia optando per lare la stratigrafia PT6-E, corrisponde La scelta complessivamente migliore è
una muratura di tamponamento con alla PT6-A, con la sola differenza che la dunque quella di privilegiare la qualità
blocchi POROTON® termicamente più conducibilità termica equivalente della termica del blocco, e quindi della
performanti senza cappotto (PT6-B, parete (λeq) è stata migliorata, pas- muratura POROTON®, utilizzando spes-
PT6-D). sando dallo 0,18 W/mK di PT6-A, allo sori adeguati che portano ad ottenere
Lo stesso vale anche per la verifica a 0,13 W/mK di PT6-E, miglioramento inoltre una serie di vantaggi aggiuntivi
muffa e condensa: come detto, i fatto- che si ottiene semplicemente adottan- in termini di inerzia termica ed isola-
ri fRsi sono riferiti in questo caso, in do un blocco, o per meglio dire, un mento acustico dell’involucro.
relazione alla trasmittanza termica U sistema di muratura POROTON® termi- L’importanza di disporre di dati deri-
dei pacchetti murari considerati, alla camente più performante. Si osserva vanti da analisi numeriche dei ponti
zona climatica E (località Milano), e in tal caso che, a parità di stratigrafia, termici risulta in tutta la sua evidenza
risultano sempre ampiamente supe- il semplice miglioramento della quali- se si considera il confronto con valori
riori ai valori limite richiesti, preceden- tà della muratura conduce ad una ridu- reperibili da tabelle o da abachi con-
temente riportati. zione del flusso di calore (leggibile formi alla UNI EN ISO 14683. Infatti, i
Quanto osservato è immediatamente nella riduzione di U e L2D) con una dati riportati in Appendice A della
leggibile dagli esempi specifici riporta- sostanziale analogia di incidenza del norma UNI EN ISO 14683, peraltro non
ti in tab. 2 e in tab. 3, che mettono a ponte termico in termini di trasmittan- più utilizzabili in base alle indicazioni

27
della UNI TS 11300-1:2014, non con- do si realizzano strutture in muratura l’impiego di una muratura in blocchi
templano le casistiche sopra esposte, portante la connessione tra solaio di POROTON® termicamente più perfor-
che pure rappresentano condizioni che copertura e pareti è ottenuta con cor- manti sia preferibile rispetto ad una
ricorrono frequentemente nella realtà, doli in c.a. di altezza inferiore rispetto muratura in blocchi termicamente
né vi sono schemi in alcun modo assi- alle travi in c.a. di una struttura intela- meno performanti permettendo di
milabili ai casi considerati. Neppure iata [fig. 2]. In analogia al caso prece- ridurre il flusso termico complessivo
l’abaco dei ponti termici del CENED dente, sono state analizzate e confron- del ponte termico (L2D più basso), gra-
(Regione Lombardia)(12) contempla tate le diverse soluzioni realizzabili con zie alla riduzione della trasmittanza
casistiche similari a quelle qui analiz- muratura portante POROTON® mono- termica della parete, mantenendo in
zate. strato secondo quanto indicato nel par. sostanza invariati gli altri parametri
È importante inoltre ricordare che nes- 3. che descrive i dettagli costruttivi caratterizzanti il dettaglio costruttivo
sun abaco fornisce una qualche indica- analizzati. analizzato. Ciò è facilmente rilevabile
zione relativa al rischio muffa e con- Nel caso di muratura portante, l’esi- nel confronto riportato in tab. 5.
densa, la cui valutazione è possibile genza di impiegare in zone sismiche, Risulta inoltre interessante verificare
solo tramite lo studio del ponte termi- per esigenze strutturali, blocchi con come, a parità di stratigrafia della
co tramite analisi numerica. percentuale di foratura non superiore parete considerata, la struttura in
al 45% pone un limite anche alle muratura portante comporti una ridu-
4.2. Attacco parete in muratura- caratteristiche termiche della muratu- zione dell’incidenza del ponte termico
portante copertura inclinata (PT7) ra, pertanto in molti casi per raggiun- della connessione parete-copertura
gere le prestazioni richieste si ricorre inclinata, in virtù della ridotta dimen-
Si tratta di un nodo simile a quello pre- all’applicazione di un rivestimento a sione del cordolo in c.a. rispetto alla
cedentemente esaminato ma con una cappotto. trave in c.a..
differenza in termini di dettaglio Le analisi mostrano come a parità di Tali osservazioni sono direttamente
costruttivo, dovuta al fatto che, quan- stratigrafia e di spessore della parete, evidenziate dai parametri termici resti-

Tab. 5 – Confronto tra


PT7-C PT7-F
le soluzioni PT7-C e

sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura portante POROTON® Muratura portante POROTON® PT7-F.28

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm


(Copertura: Ucopertura = 0,20 W/m²K; (Copertura: Ucopertura = 0,20 W/m²K;
sp.isolante = 10 cm) sp.isolante = 10 cm)

U (W/m²K) 0,290 U (W/m²K) 0,261


ψi (W/mK) 0,103 ψi (W/mK) 0,114
ψe (W/mK) -0,025 ψe (W/mK) -0,007
L2D (W/mK) 0,999 L2D (W/mK) 0,952
fRsi (adim.) 0,855 fRsi (adim.) 0,855

28
tuiti dalle analisi svolte, semplicemen- Riguardo il confronto con dati tabellari, Parti 1 e 2; per la casistica qui esami-
te confrontando il ponte termico PT7-C anche nel caso in oggetto non è possibi- nata si rileva inoltre, in modo ancor
con l’analogo PT6-C, caratterizzati dalla le ritrovare alcun riferimento similare né più evidente che nei casi precedenti,
stessa muratura POROTON® sia come nell’Appendice A della norma UNI EN ISO la totale mancanza di dati di riferi-
prestazione termica λeq che come 14683 (per quanto non più utilizzabile) mento in abachi conformi.
spessore, e dallo stesso spessore del né nell’abaco dei ponti termici del CENED Le analisi numeriche confermano che
cappotto isolante esterno; emergono (Regione Lombardia)(12). è sempre preferibile utilizzare muratu-
le migliori prestazioni del nodo della re, siano esse di tamponatura o por-
soluzione in muratura portante, leggi- 5. Conclusioni tanti, realizzate con blocchi POROTON®
bili dalla riduzione del flusso globale e aventi qualità termiche migliori, che
della trasmittanza termica lineica. Le analisi svolte sul ponte termico del permettono di ridurre le dispersioni
Le stesse considerazioni sono confer- nodo muratura-copertura inclinata complessive dell’involucro garantendo
mate comparando PT7-F e PT6-F, e confermano nella sostanza quanto già un’adeguata correzione dei ponti ter-
sono generalmente estendibili a tutte emerso con le analisi di altre tipologie mici e riducendo il rischio di formazio-
le soluzioni analizzate. di ponti termici presentate nelle ne di muffa e condensa superficiale.

RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia l’ing. Giuliano Belfiore per la collaborazione prestata per la realizzazione della presente Parte.30

Bibliografia

(1) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 1 – Ponti termici verticali”, Mura-
ture Oggi n. 117 (1/2015)
(2) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 2 – Nodo parete-solaio”, Muratu-
re Oggi n. 118 (2/2015)
(3) UNI EN ISO 10211:2008 “Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati”
(4) UNI EN ISO 13788:2013 “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per
evitare l'umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo”
(5) UNI EN ISO 10456:2008 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la
determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”
(6) UNI EN 1745:2012 “Muratura e prodotti per muratura - Metodi per determinare le proprietà termiche”
(7) UNI EN ISO 6946:2008 “Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo”
(8) D.M. 14/01/2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”
(9) UNI 10349-1:2016 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici - Parte 1”
(10) UNI EN ISO 14683:2008 “Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferi-
mento”
(11) UNI/TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edifi-
cio per la climatizzazione estiva ed invernale”
(12) CENED – Regione Lombardia “Abaco dei ponti termici”, http://www.cened.it/documenti_tecnici

29
Ponti termici: aspetti normativi,
modalità di calcolo
e dettagli costruttivi
Parte 4 - Attacco Parete-Fondazione

Si conclude con questa Parte la trattazione della


tematica dei ponti termici, già esaminata per i det-
tagli costruttivi più ricorrenti nella Parte 1, nella
Parte 2 e nella Parte 3. Si completano le
casistiche analizzate in precedenza presentando in
questa Parte il particolare della connessione tra
parete esterna in muratura e fondazione, facendo
riferimento alle analisi numeriche svolte dal Con-
sorzio POROTON® Italia per fornire agli utilizzatori di
murature POROTON® i dati richiesti per una corretta
progettazione energetica dell’involucro.

1. Premessa che è possibile svolgere le valutazioni


richieste dalle norme e progettare cor-
Le motivazioni che impongono a tecni- rettamente i particolari costruttivi dei

Lci e progettisti di analizzare con accu-


ratezza i dettagli dei ponti termici sono
state oggetto di ampia trattazione
nodi, il Consorzio POROTON® Italia ha
deciso di svolgere una estesa campa-
gna di analisi numeriche per una valu-
nelle Parti precedenti (cfr. Parte 1), tazione sistematica e parametrica
dove si sono evidenziati anche gli delle principali tipologie di ponte ter-
obblighi normativi che disciplinano mico che interessano le soluzioni in
attualmente la materia. muratura POROTON®, così da poter for-
Partendo da questi presupposti, tenen- nire ai tecnici ed utilizzatori delle solu-
do conto che solo con analisi numeri- zioni costruttive proposte dal Consorzio

31
tutte le informazioni utili sia per la corretta progettazione energetica, sia per evi- considerazioni sui ponti termici del
tare il rischio di muffe e condensa a tutela del benessere, comfort abitativo e salu- nodo parete-copertura (PT6, PT7).
brità, che le soluzioni POROTON® possono garantire. Con questa Parte si concluderà la
trattazione presentando uno dei ponti
2. Analisi numeriche dei principali tipi di ponte termico termici più significativi, quello dell’at-
tacco tra parete in muratura e fonda-
Le analisi numeriche sono state svolte sulle più ricorrenti tipologie di ponte termi- zione (PT8).
co che coinvolgono pareti, murature ed orizzontamenti (solai e coperture), di segui-
to riportate: 3. Dettaglio costruttivo
• parete con pilastro in c.a. (PT1) del nodo “Parete-Fonda-
• angolo parete di tamponatura con pilastro in c.a. (PT2) zione”
• angolo parete in muratura portante (PT3)
• attacco parete di tamponatura-solaio (PT4) Il dettaglio costruttivo “parete-fonda-
• attacco parete in muratura portante-solaio (PT5) zione” è stato sviluppato considerando
• attacco parete di tamponatura-copertura inclinata (PT6) una fondazione a trave rovescia e sola-
• attacco parete in muratura portante-copertura inclinata (PT7) io contro terra con vespaio debolmen-
• attacco parete in muratura su fondazione aerata (PT8) te aerato.
Diversamente da quanto accadeva per
Le diverse tipologie di ponte termico sono state analizzate tramite calcoli numerici i ponti termici precedentemente esa-
con metodi agli elementi finiti, utilizzando un software dedicato, “Mold Simulator minati, in questo caso le condizioni
Pro Ver. 2” (http://www.dartwin.it/it/prodotto/moldpro/) che consente di svol- sono sostanzialmente analoghe sia
gere le analisi di qualsiasi tipologia di ponte termico in conformità alla UNI EN ISO che si tratti di muratura portante, sia
10211(4) e di eseguire verifiche inerenti il rischio di muffa e condensa secondo la che si tratti di muratura di tamponatu-
UNI EN ISO 13788(5). ra, potendosi ritenere non significati-
Nella Parte 1 sono state descritte le modalità di calcolo adottate e le condizioni vamente diverse le caratteristiche del-
al contorno assunte nello svolgimento delle analisi numeriche, e sono stati l’elemento di fondazione in c.a. sotto-
presentati e discussi alcuni risultati sui ponti termici verticali (PT1), (PT2), (PT3). stante.
Nella Parte 2 sono stati presentati e discussi i risultati inerenti il nodo parete- Si tratta in ogni caso di un ponte ter-
solaio (PT4, PT5), mentre nella Parte 3 sono state analogamente esposte le mico piuttosto complesso, sia “geome-

Fig. 1 - Dettaglio costruttivo del ponte ter-


mico dell’attacco parete-fondazione con
vespaio aerato su terreno (PT8).

32
Tab. 1 - Materiali consi-
Resistenza
Conducibilità Calore derati nel ponte termi-
vapore µ
Spessore Densità alla diffusione
ID Materiali termica specifico co (PT8) e loro princi-
(cm) (kg/m3)
(W/mK) (J/kgK) pali caratteristiche
(adim)
termo-igrometriche.
1 Intonaco esterno 1,0 1500 0,53 1000 15
2 Isolante EPS - XPS 0÷8 20 0,036 1450 60
3 Muratura POROTON® 30 ÷ 42 650 ÷ 850 0,08 ÷ 0,23 1000 10
4 Intonaco interno 1,5 1500 0,53 1000 15
Fondazione
5 a trave rovescia 30 ÷ 42 2400 2,00 1000 80
in c.a. (H 75 cm)
6 Legno mineralizzato 2 400 0,07 1810 5
Sottofondo
8 12 600 0,15 1000 20
in cls alleggerito
9 Guaina anticalpestio 0,8 40 0,04 1000 2000
Isolante XPS per
10 2 20 0,036 1450 60
impianto radiante
Massetto impianto
11 5 2200 1,65 1000 70
radiante
12 Piastrelle in ceramica 2 2300 1,30 840 ∞
19 Terreno - 2000 2,00 1000 200
Magrone
20 10 2000 1,35 1000 80
sottofondazione
21 Vespaio aerato 30 - - - -
22 Cappa in c.a. 5 2400 2,00 1000 80
Isolante XPS
23 4 ÷ 15 30 0,036 1450 60
(solaio controterra)
Guaina impermeabilizzante
24
(non considerata nell’analisi FEM del ponte termico)

trico” che “di materiale”, dovuto alla in XPS. Lo spessore dello strato isolan- stata dedicata anche alla correzione
presenza della struttura in c.a. nella te qui disposto è stato calibrato in fun- del ponte acustico, prevedendo la
quale si va ad innestare da un lato il zione della trasmittanza della parete, disgiunzione del massetto rispetto alla
solaio contro terra e, superiormente, la in modo da ottenere valori di trasmit- muratura con l’applicazione di un pan-
muratura (portante o di tamponatura) tanza termica U confrontabili tra pare- nello in legno mineralizzato lungo il
esterna [fig. 1]. te in muratura e solaio di pavimento, e perimetro di contatto e la presenza di
Con riferimento allo schema adottato comunque non superiori a 0,32 una guaina anticalpestio. È opportuno
per le analisi del ponte termico esami- W/m2K per quest’ultimo, come nor- sottolineare che questi dettagli, oltre a
nato [fig. 1], la tab. 1 indica le caratte- malmente richiesto dalle normative e soddisfare i requisiti acustici, svolgono
ristiche fisico-geometriche dei mate- come effettivamente avviene nella una importante funzione anche nel
riali considerati. Tutti i parametri fisici realtà. migliorare il comportamento termo-
dei materiali sono stati ricavati dalle Sopra lo strato isolante sono infine igrometrico del nodo.
più aggiornate normative di riferimen- disposti un massetto in calcestruzzo Per quanto attiene il terreno, esso è
to disponibili(6)(7)(8). alleggerito di spessore 12 cm su cui è stato ipotizzato di sabbia o ghiaia,
Il solaio su vespaio aerato è costituito installato l’impianto di riscaldamento quindi con caratteristiche intermedie
da una cappa in c.a. di spessore 5 cm radiante e la pavimentazione in pia- rispetto a quanto indicato nella UNI EN
disposta sul vespaio, al di sopra della strelle ceramiche. Nella definizione del ISO 13370:2008(9).
quale è presente l’isolamento termico dettaglio costruttivo, particolare cura è I ponti termici allo studio sono stati

33
“Taglio termico” alla base della muratura - Considerazioni
Nella definizione del dettaglio del nodo parete-fondazione si parla frequentemente di disporre un “taglio termico” alla base della muratu-
ra in laterizio per ridurre la trasmittanza termica verticale e quindi isolare meglio il ponte termico. Nell’ambito delle analisi svolte si è volu-
to approfondire questo aspetto, al fine di rispondere in modo puntuale alle seguenti domande:
1) che tipo di “taglio termico” si può prevedere?
2) è necessario prevedere un “taglio termico” alla base della muratura?
3) che miglioramento si ottiene rispetto al caso senza “taglio termico”?

1) L’aspetto principale da considerare riguarda il tipo di “taglio termico” da prevedere, in tal senso bisogna innanzitutto distinguere se si
tratta di muratura portante o di tamponatura.
Nel primo caso (muratura portante) si raccomanda di NON interporre elementi isolanti, quali vetro cellulare o blocchi in calcestruzzo
cellulare autoclavato, tra fondazione e primo corso di blocchi in laterizio. Detti elementi, infatti, hanno una resistenza a compressione
molto bassa rispetto ai blocchi in laterizio per muratura portante e questo comprometterebbe il funzionamento strutturale della mura-
tura.
Nel secondo caso (tamponatura), è opportuno ricordare che anche gli elementi non strutturali, quali le tamponature, sono chiamati ad
avere una certa stabilità nei confronti di azioni fuori piano.
In estrema sintesi, in presenza di azioni sismiche si può innescare, nelle tamponature di un certo spessore, un meccanismo resisten-
te “ad arco” che presuppone tuttavia una adeguata resistenza a compressione degli elementi costituenti la muratura.
Quindi anche nel caso di tamponature l’interposizione di elementi isolanti con bassa resistenza a compressione può pregiudicare il com-
portamento strutturale.
Pertanto, sia nel caso di murature portanti che di tamponatura, la soluzione migliore da adottare, laddove si ritenga opportuno o neces-
sario inserire un “taglio termico” alla base, è quella di procedere al riempimento dei fori del primo corso di blocchi al di sopra della
fondazione con materiale isolante sfuso (per es. perlite o vermiculite) [fig. 2]. Si tratta di un’operazione molto semplice da attuare in
cantiere ed efficace nel ridurre significativamente la trasmittanza termica verticale, migliorando la correzione del ponte termico senza
alterare in alcun modo il comportamento strutturale della muratura, sia essa portante o di tamponatura. La validità di questa soluzio-
ne, oltre che comprovata dalle analisi numeriche dei ponti termici qui riportate, è stata adottata ufficialmente anche negli attuali pro-
tocolli tecnici di CasaClima(15).

Fig. 2 - Taglio termico alla base


mediante riempimento con perlite dei
fori del primo corso di blocchi in lateri-
zio.

2) Riguardo all’esigenza di prevedere la presenza di un “taglio termico”, le analisi svolte dimostrano che in tutti i casi il dettaglio analiz-
zato è risultato adeguato senza “taglio termico” rispetto alle verifiche richieste dalla normativa, non sussistendo mai il rischio di for-
mazione di muffa, con valori di fRsi sempre ampiamente superiori ai limiti minimi richiesti per la zona climatica considerata (cfr. Parte
1). Come si evince infatti dalle tabb. 2, 3, 4 i valori di fRsi sono sempre superiori a 0,800, che dunque rispettano ampiamente i valo-
ri minimi da garantire per evitare consenza superficiale e muffa, che abbiamo visto essere rispettivamente 0,630 e 0,678. L'utilizzo
del “taglio termico” non è quindi un requisito essenziale.
3) Infine, per quanto riguarda i miglioramenti indotti dalla presenza del “taglio termico”, si è riscontrato che esso permette di ottimizza-
re ulteriormente le prestazioni del ponte termico rendendole conformi, nei casi analizzati, ai requisiti richiesti per edifici CasaClima Clas-
se Gold(15) (temperatura superficiale minima d’angolo dei nodi Tsi ≥ 17,0°C).

34
PT8-A PT8-B Tab. 2 - Confronto tra
le stratigrafie PT8-A e

sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK sp. 38 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura POROTON® Muratura POROTON® PT8-B.

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm senza rivestimento a cappotto


(Solaio su terreno: sp. isolante = 5 cm) (Solaio su terreno: sp. isolante = 4 cm)

Tsi Tsi

Taglio termico base NO SI Taglio termico base NO SI


2 2
U (W/m K) 0,306 0,306 U (W/m K) 0,318 0,318
ψ (W/mK) -0,049 -0,074 ψ (W/mK) -0,017 -0,042
L2D (W/mK) 1,402 1,377 L2D (W/mK) 1,502 1,477
fRsi (adim.) 0,813 0,842 fRsi (adim.) 0,811 0,840
Tsi (°C) 16,6 17,1 Tsi (°C) 16,5 17,1

analizzati e confrontati applicando 4. Risultati e considerazioni


diverse soluzioni realizzabili con mura-
tura POROTON® monostrato, di tampo- Si espongono di seguito, per i ponti termici in esame, alcuni risultati significativi
natura e portante, avente spessori delle analisi svolte, sia con riferimento alla correzione dei ponti termici in termini
variabili da 30 a 42 cm, adattando la di flusso termico, sia con riferimento alle verifiche di muffa e condensa, con le
larghezza dell’appoggio in fondazione opportune considerazioni.
allo spessore della muratura sopra- Si precisa che per tutte le stratigrafie considerate non sussiste mai, in alcuna zona
stante, condizione più gravosa per climatica, il problema di formazione di condensa interstiziale.
quanto riguarda il ponte termico. Riguardo la verifica del rischio muffa e condensa, in relazione alla trasmittanza ter-
Si è ipotizzata la finitura interna della mica delle soluzioni qui presentate (tutte caratterizzate da U < 0,34 W/m2K), essa
parete con intonaco di spessore 1,5 è stata sempre svolta con riferimento ai dati climatici di Milano (zona climatica
cm, mentre esternamente si sono con- E)(10). Le condizioni di umidità interne per la verifica del rischio muffa sono riferite
siderate diverse soluzioni, mantenen- ad edifici ad uso abitativo senza ventilazione meccanica controllata. I valori minimi
do in ogni caso la stessa finitura ester- del fattore fRsi da soddisfare in queste condizioni, calcolati secondo la UNI EN ISO
na costituita da intonaco esterno di 13788, sono i seguenti:
spessore 1 cm, variando il rivestimen- rischio condensa superficiale: fRsi,min = 0,630
to a cappotto in EPS tra 0 ed 8 cm di rischio muffa: fRsi,min = 0,678
spessore, considerando dunque anche
il caso di assenza di cappotto. 4.1. Attacco parete esterna - fondazione (PT8)
Il cappotto, ove presente, si è conside- Nel caso in esame, al fine di valutare il ponte termico del nodo parete-fondazione,
rato continuo a proseguire fino alla si è proceduto al calcolo del valore della trasmittanza termica lineica ψ del ponte
base dell’appoggio della muratura in termico, valore univoco riferito convenzionalmente alle dimensioni esterne del det-
fondazione [fig. 1]. taglio analizzato verso il terreno.

35
PT8-C PT8-D Tab. 3 - Confronto tra
le stratigrafie PT8-C e

sp. 35 cm, λeq=0.23 W/mK sp. 42 cm, λeq=0.13 W/mK


Muratura POROTON® Muratura POROTON® PT8-D.

con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm senza rivestimento a cappotto


(Solaio su terreno: sp. isolante = 5 cm) (Solaio su terreno: sp. isolante = 5 cm)

Tsi Tsi

Taglio termico base NO SI Taglio termico base NO SI


2 2
U (W/m K) 0,290 0,290 U (W/m K) 0,290 0,290
ψ (W/mK) -0,042 -0,069 ψ (W/mK) -0,023 -0,049
L2D (W/mK) 1,390 1,363 L2D (W/mK) 1,404 1,378
fRsi (adim.) 0,808 0,840 fRsi (adim.) 0,817 0,846
Tsi (°C) 16,5 17,1 Tsi (°C) 16,6 17,2

Si riporta inoltre anche il valore della realtà, sia in assenza che in presenza dei pacchetti murari considerati, alla
temperatura superficiale interna mini- di “taglio termico”. I risultati ottenuti zona climatica E (località Milano), e
ma del nodo (Tsi) rilevata ai fini della sono quindi riferiti alle condizioni più risultano sempre ampiamente supe-
verifica del rischio muffa, parametro sfavorevoli ipotizzabili per il nodo in riori ai valori limite richiesti, preceden-
significativo per giudicare l’adeguatez- questione. temente riportati, escludendo quindi
za della soluzione adottata. Dalle analisi svolte è emerso che solu- qualsiasi problematica in tal senso
Al fine di valutare l’effetto della pre- zioni “equivalenti” in termini di tra- anche senza la presenza di un “taglio
senza di un “taglio termico” alla base smittanza termica U e di spessore termico” alla base.
della muratura e l’eventuale esigenza complessivo delle pareti considerate, A parità di trasmittanza della soluzione
di prevederlo, le analisi sono state conducono a risultati comparabili in di parete scelta, risulta complessiva-
svolte ipotizzando sia l’assenza di un termini di coefficiente di accoppia- mente trascurabile l’incidenza della
“taglio termico” che la sua presenza. A mento termico L2D, che rappresenta in presenza del rivestimento a cappotto
riguardo si rimanda allo specifico pratica il flusso termico complessivo esterno e del suo spessore; questo è
approfondimento riportato nella pre- scambiato nel nodo, sia utilizzando dovuto anche agli accorgimenti adot-
sente Parte. una muratura POROTON® con applica- tati nella realizzazione del dettaglio
Il software utilizzato per le analisi ha zione di un rivestimento a cappotto, costruttivo per quanto riguarda la con-
consentito infatti di considerare anche sia optando per una muratura con nessione con il pavimento, che per-
l’anisotropia della parete in muratura, blocchi POROTON® termicamente più mette di ottenere la correzione del
prevedendo valori di conducibilità ter- performanti senza cappotto. ponte termico con soluzioni in muratu-
mica della stessa diversi in direzione Lo stesso vale anche per la verifica a ra ad elevate prestazioni termiche
orizzontale ed in direzione verticale, muffa e condensa: come detto, i fatto- senza ricorrere necessariamente a
calcolando quindi l’andamento termico ri fRsi sono riferiti in questo caso, in rivestimenti esterni a cappotto.
in modo assolutamente aderente alla relazione alla trasmittanza termica U Quanto osservato è immediatamente

36
PT8-E PT8-F Tab. 4 - Confronto tra
le stratigrafie PT8-E e

sp. 35 cm, λeq=0.13 W/mK sp. 35 cm, λeq=0.18 W/mK


Muratura POROTON® Muratura POROTON® PT8-F.

con rivestimento a cappotto di sp. 4 cm con rivestimento a cappotto di sp. 6 cm


(Solaio su terreno: sp. isolante = 8 cm) (Solaio su terreno: sp. isolante = 6 cm)

Tsi Tsi

Taglio termico base NO SI Taglio termico base NO SI


2 2
U (W/m K) 0,249 0,249 U (W/m K) 0,261 0,261
ψ (W/mK) -0,034 -0,056 ψ (W/mK) -0,036 -0,065
L2D (W/mK) 1,192 1,170 L2D (W/mK) 1,292 1,263
fRsi (adim.) 0,833 0,859 fRsi (adim.) 0,821 0,850
Tsi (°C) 16,9 17,4 Tsi (°C) 16,7 17,3

leggibile dagli esempi specifici riporta- vi è alcuna differenza nella correzione 0,13 W/mK di PT8-E, miglioramento
ti in tab. 2 e in tab. 3, che mettono a del ponte termico analizzato riconduci- che si ottiene semplicemente adottan-
confronto soluzioni “equivalenti” in bile all’adozione di due soluzioni con- do un blocco, o per meglio dire, un
termini di trasmittanza e spessore cettualmente diverse e di spessore sistema di muratura POROTON® termi-
complessivo. Il confronto tra la strati- equivalente (una con muratura termi- camente più performante.
grafia PT8A e PT8B [tab. 2] evidenzia camente meno performante e rivesti- Si osserva che a parità di stratigrafia, il
che non vi sono sostanziali differenze mento a cappotto, l’altra con muratura semplice miglioramento della qualità
nella correzione del ponte termico termicamente più performante senza della muratura, conduce ad una consi-
analizzato dovute all’adozione di due rivestimento a cappotto). stente riduzione del flusso di calore
soluzioni concettualmente diverse La soluzione senza cappotto è inoltre (leggibile nella riduzione di U e L2D) e
(una con muratura termicamente migliorativa per quanto riguarda il fat- con una trascurabile differenza di inci-
meno performante e rivestimento a tore di temperatura superficiale (fRsi denza del ponte termico in termini di
cappotto, l’altra con muratura termica- più alto, quindi minore rischio di trasmittanza termica lineica ψ ma con
mente più performante senza rivesti- muffa). un miglioramento del fattore di tem-
mento a cappotto). Nella tab. 4 si espongono altre due peratura superficiale interna fRsi, leggi-
La modesta differenza riscontrabile nel stratigrafie che risulta interessante bile anche nell’incremento della tem-
flusso termico complessivamente confrontare con quelle analoghe pre- peratura superficiale interna minima
scambiato dal nodo (L2D) è dovuta cedentemente considerate. In partico- del nodo Tsi.
esclusivamente alla leggera differenza lare la stratigrafia PT8-E, corrisponde Ciò è confermato anche dalla PT8-F
di trasmittanza termica delle due solu- alla PT8-A, con la sola differenza che la che corrisponde alla PT8-C, con la sola
zioni a confronto. conducibilità termica equivalente della differenza che la λeq è stata migliora-
Il confronto tra la stratigrafia PT8C e parete (λeq) è stata migliorata, pas- ta, passando dallo 0,23 W/mK di PT8-
PT8D [tab. 3] conferma infatti che non sando dallo 0,18 W/mK di PT8-A, allo C, allo 0,18 W/mK di PT8-F.

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Come già era percepibile nelle analisi L’abaco dei ponti termici del CENED è sempre preferibile utilizzare muratu-
di altre tipologie di ponte termico, nel (Regione Lombardia)(13) non tratta in re, siano esse di tamponatura o por-
caso in esame emerge in modo ancor alcun modo il ponte termico del nodo tanti, realizzate con blocchi POROTON®
più evidente che la scelta complessiva- con la fondazione e non risulta di fatto aventi qualità termiche migliori, che
mente migliore è quella di privilegiare reperibile neppure in altri abachi alcu- permettono di ridurre le dispersioni
la qualità termica del blocco, e quindi na casistica similare al caso in esame. complessive dell’involucro garantendo
della muratura POROTON®, utilizzando È importante inoltre ricordare che nes- un’adeguata correzione dei ponti ter-
spessori adeguati che portano ad otte- sun abaco fornirebbe, in ogni caso, una mici e riducendo il rischio di formazio-
nere, inoltre, una serie di vantaggi qualche indicazione relativa al rischio ne di muffa e condensa superficiale.
aggiuntivi in termini di inerzia termica muffa e condensa, la cui valutazione è Nel caso specifico del nodo parete-fon-
ed isolamento acustico dell’involucro. possibile solo tramite lo studio del dazione, si evidenzia che non è neces-
L’importanza di disporre di dati deri- ponte termico tramite analisi numeri- sario adottare un “taglio termico” alla
vanti da analisi numeriche dei ponti ca. base e che, laddove si intenda preve-
termici risulta, per il caso in esame, derlo, esso può essere realizzato sem-
ancora più tangibile se si cerca di fare 5. Conclusioni plicemente ed efficacemente riem-
un confronto con valori reperibili da piendo i fori del primo corso di blocchi
tabelle o da abachi conformi alla UNI Le analisi svolte sul ponte termico del con materiale isolante sfuso (per es.
EN ISO 14683. Infatti, i dati riportati in nodo parete-fondazione confermano perlite, vermiculite), in modo da non
Appendice A della norma UNI EN ISO in modo ancor più evidente ciò che era alterare il comportamento strutturale
14683(11), peraltro non più utilizzabili già emerso con le analisi di altre tipo- della muratura, sia essa portante o di
in base alle indicazioni della UNI TS logie di ponti termici presentate i nelle tamponatura.
11300-1:2014(12), contemplano casisti- Parti 1, 2 e 3.
che diverse da quelle qui esposte e Per la casistica qui esaminata si rileva RINGRAZIAMENTI
lontane dalla normale pratica realizza- inoltre la totale mancanza di dati di Si ringrazia l’ing. Giuliano Belfiore per la
tiva, fornendo quindi indicazioni del riferimento in abachi conformi. collaborazione prestata per la realizza-
tutto inattendibili. Le analisi numeriche confermano che zione della presente Parte.

Bibliografia
(1) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 1 - Ponti termici verticali”, Mura-
ture Oggi n. 117 (1/2015)
(2) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 2 - Nodo parete-solaio”, Muratu-
re Oggi n. 118 (2/2015)
(3) Bari L., Mosele F. “Ponti termici: aspetti normativi, modalità di calcolo e dettagli costruttivi. Parte 3 - Nodo parete-copertura”, Mura-
ture Oggi n. 119 (3/2015)
(4) UNI EN ISO 10211:2008 “Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati”
(5) UNI EN ISO 13788:2013 “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per
evitare l’umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo”
(6) UNI EN ISO 10456:2008 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la
determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”
(7) UNI EN 1745:2012 “Muratura e prodotti per muratura - Metodi per determinare le proprietà termiche”
(8) UNI EN ISO 6946:2008 “Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo”
(9) UNI EN ISO 13370:2008 “Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno - Metodi di calcolo”
(10) UNI 10349-1:2016 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici - Parte 1”
(11) UNI EN ISO 14683:2008 “Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferi-
mento”
(12) UNI/TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edifi-
cio per la climatizzazione estiva ed invernale”
(13) CENED - Regione Lombardia “Abaco dei ponti termici”, http://www.cened.it/documenti_tecnici
(14) Mosele F., Bari L. “Comportamento e verifica dei tamponamenti soggetti ad azioni sismiche”, Murature Oggi n. 109 (2/2011)
(15) Agenzia per l’Energia Alto Adige - CasaClima: “Direttiva Tecnica - Nuovi Edifici”, Luglio 2015 e “Catalogo CasaClima”, Luglio 2015

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