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RESPIRAZIONE: Il suono nel flauto nasce dal soffio, quindi dall'aria emessa quando respiriamo.

Quest'aria si tramuta in suono grazie all'azione delle labbra e sviluppando alcune abilità di
controllo del respiro che comprendono tutte le fasi della respirazione: L'abilità nel prendere
adeguatamente il respiro e L'abilità nell'emetterlo, dosando e sostenendo l'emissione del soffio
in rapporto con la forma e la direzione impressa dalle labbra.

RESPIRARE= azione involontaria; SOFFIARE: azione volontaria

LA RESPIRAZIONE: La normale respirazione avviene tramite i movimenti di espansione e


contrazione dei polmoni, indotti dall'attività del diaframma.

Il diaframma è un'ampia fascia muscolare che separa la cavità toracica (contenente cuore e
polmoni) dalla cavità addominale (contenente i visceri). Quando il diaframma si contrae, si
abbassa e si appiattisce portando i polmoni ad espandersi, i visceri vengono spinti verso il basso
mentre la parete addominale, rilassata, viene lasciata sporgere (il ventre si protende).

Diaframma e Addominali= muscoli "antagonisti"

Durante l'inspirazione il diaframma è attivo e i muscoli addominali passivi; nell'espirazione, in


stato di calma, sia il diaframma che gli addominali sono passivi tranne che in una respirazione più
intensa poichè questa volta gli addominali (attivi) spingono in dentro maggiomente e più
velocemente i visceri facendo risalire il diaframma più velocemente.

GABBIA TORACICA= Formata da 12 paia di coste, dieci paia fisse anteriormente allo sterno e
due paia inferiori "fluttuanti". I movimenti tipici della gabbia toracica che contribuiscono
all'espansione polmonare sono due: il sollevamento e l'allargamento. Il movimento svolto dalle
coste fisse, poichè molto limitate, è quello del sollevamento mentre quello delle coste
"fluttuantui" è quello di espansione laterale e quindi di allargamento.

LA TECNICA RESPIRATORIA CON IL FLAUTO

Il flauto è uno degli strumenti che richiede il maggior dispendio di aria, pr questo è necessario
per un flautista che la respirazione diventi un atto consapevole.

Uno degli esercizi consigliati per rendere consapevole la respirazione diaframmatica e toracica è
quello di distendersi supini e di gonfiare alternativamente e autonomamente, poi
contemporaneamente il ventre e il torace. In questo modo si cercherà di sviluppare
un'espansione intermedia sulla fascia costo addominale, il vero centro della respirazione
flautistica, sia per la grande capacità di espansione che di capienza.

Insipirazione= Deve iniziare gonfiando il basso ventre, salendo di seguito a dilatare la regione
costo-addominale giungendo in fine a espandere e sollevare anche il torace, il quale non si deve
sollevare completamente per evitare di contrarre e immobilizzare la zona addominale ma anche
delle spalle e del collo.

(L' inspirazione non deve mai essere esclusivamente toracica)

Espirazione= L'emissione dell'aria deve innanzitutto iniziare appena terminata l'inspirazione per
evitare l'irrigidimento della muscolatura e bloccare il meccanismo della respirazione.
L'espirazione comincia con il contrarsi dei muscoli addominali verso l'alto contemporaneamente
all'azione degli intercostali verso il basso. Questa opposizione spinge l'aria ad uscire. Quest'
ultima, giunta nella cavità orale, trova il passaggio "ostruito" prima dalla lingua poi dalle labbra
che regolano l'apertura del foro.

Per ottenere una fuoriuscita dell'aria lenta e costante è necessario creare una pressione interna
adeguata al suono da emettere.

L'ultima zona che rimane ancora espansa e va sgonfiata per ultima è la regione costo-
addominale, la quale fa richiudere la zona bassa della cassa toracica e fa rientrare gli addominali,
permettendo al diaframma di risalire completamente. E' bene però evitare il completo
svuotamento della zona costo addominale e riprende fiato prima che si svuoti del tutto.

IL SOSTEGNO

Una volta creata una pressione interna adeguata al suono da emettere e si ha una emissione stabile
e continua, si può dire che si sta dando "sostegno" al suono. (Pressione discontinua o
insifficiente--> suono non sostenuto)

Analogia: palloncini forato posto all'interno della zona costo-addominale->> si sgonfia sotto
l'azione degli addominali (sopra) e degli intercostali (sotto) con il foro che è quello
dell'imboccatura.

L'APPOGGIO

È la tecnica che controlla l'intensità della pressione interna quindi si può affermare che il sostegno
si realizza proprio tramite l'appoggio.

Per variare la pressione, l'esecutore preme con gli intercostali, verso il basso, sul palloncino d'aria
(come un peso che viene "appoggiato" sopra al palloncino). Nel contempo gli addominali
rispondono con una spinta contraria altrimenti non si avrebbe modo di variare la pressione.

Più pressione nel suono, richiede più appoggio verso il basso da parte dell'esecutore soprattutto
per suoni acuti o per effettuare un diminuendo.

Questo appoggio verso il basso aiuta l'esecutore nel massimo rilassamento della zona alta del
torace e del collo con efficaci conseguenze sul vibrato, sulla risonanza e sulla flessibilità del
suono.

COME E QUANDO RESPIRARE


Il momento e il modo più rapido per prendere fiato, come si è già detto è
quando la regione costo-addominale è solo parzialmente vuota evitando
l'eccessivo svuotamento polmonare che richiederebbe più fatica e più tempo
nel riorendere fiato. Per questo è bene organizzare i respiri all'interno del
brano evitando eccessivi svuotamenti e di conseguenza tensioni muscolari
non indifferenti.

I respiri durante l'esecuzione>> All'inizio dell'esecuzione il respiro va preso


sul levare del tempo del brano, se il tempo è rapido è consigliabile respirare
poco prima con il naso e poi prendere l'ultima dose di fiato con la bocca sul
levare. Mai prendere dfiato molto prima perché trattenerlo potrebbe bloccare
la respirazione.

I respiri successivi vengono presi sfruttando soprattutto le pause musicali,


ma il metodo ideale per dei buoni respiri è il fraseggio musicale. Individuare
quindi frasi o semifrasi è utile per la respirazione. Ad esempio la fine di una
grase permette un grande respiro mentre la fine di una semifrase ne concede
eventualmente uno medio.

È necessario imparare ad effettuare anche rapidi respiri tra piccole cellule


melodice ad esempio con un ampio salto melodico non legato, prima di una
sincope, dopo una nota lunga, tra note molto staccate ecc... Ovviamente tutto
in relazione con le consuetudini della pratica esecutiva.

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