PAESE :Italia DIFFUSIONE :(500000)

PAGINE :1,4 AUTORE :Valentina Melis

SUPERFICIE :17 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

8 ottobre 2018

FISCO E SOLIDARIETÀ

PERI PREMIATI
DEL 5 PERMILLE
LA TRASPARENZA
PUÒATTENDERE
PUÒATTENDERE
di Valentina Melis

L a riforma del cinque per

mille può attendere. Anche
sul fronte della trasparen-
za, con la pubblicazione online
dei rendiconti su come sono
state spese le somme incassate
da oltre mila beneficiari. Il
contributo costa alle casse dello
Stato quasi milioni all’an-
no ( milioni nel e
nel ). Il decreto che ha
riscritto le regole del cinque per
mille dell’Irpef (Dlgs /),
approvato con la riforma del
Terzo settore, è in vigore dal
luglio , ma sull’aumento
della «trasparenza», invocata
da tante disposizioni in materia
negli ultimi anni, non è stato
fatto alcun passo avanti rispet-
to al quadro pre-riforma.
—continua a pagina

FISCO E SOLIDARIETÀ

PERI PREMIATI DEL CINQUE PERMILLE

LA TRASPARENZAPUÒ ATTENDERE

di Valentina Melis
—Continua dalla prima pagina
L
e nuove regole prevedono
che gli enti beneficiari del
cinque per mille dell’Irpef
scrivano un rendiconto di
come hanno speso i fondi entro un
anno dall’incasso e lo trasmettano

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al ministero dal quale li hanno ri-
cevuti, accompagnato da una rela-
zione dalla quale risulti «in modo
chiaro, trasparente e dettagliato la
destinazione e l’utilizzo delle
somme percepite». Gli enti devono
poi pubblicare lo stesso rendicon-
to e l’importo ricevuto sul proprio
sito internet. Chi non lo fa, rischia
una sanzione del % del contri-
buto percepito.
Infine, ciascun ministero eroga-
tore del cinque per mille (il ministe-
ro del Lavoro per gli enti del “volon-
tariato”, il Miur per la ricerca scien-
tifica eil ministero della Salute per
la ricerca sanitaria) dovrebbe pub-
blicare online entro giorni dal
versamento, gli elenchi dei benefi-
ciari e il link al rendiconto pubblica-
to sul sito di ciascun beneficiario.
La riforma ha delineato cioè un
sistema di piena accessibilità delle
informazioni, con il quale il con-
tribuente, sia tramite il sito del-
l’organizzazione “premiata” con il
suo cinque per mille, sia tramite il
sito del ministero di riferimento,
potrebbe leggere con facilità come
e per quali iniziative sono state
spese le somme.
Ma queste nuove regole sono già
da applicare, o no?
Si sono poste questa domanda
le organizzazioni che, avendo in-
cassato nel il cinque per mille
dell’Irpef relativo al , que-
st’anno (cioè un anno dopo la rice-
zione) dovrebbero rendicontare
quegli importi.
Il sito internet del ministero del
Lavoro continua a richiamare le
vecchie disposizioni ele linee guida
sulla rendicontazione del cinque
per mille aggiornate al , senza
chiarimenti ufficiali o circolari de-
dicati al periodo transitorio.
Fonti dello stesso ministero, in-
terpellate dal Sole Ore, fanno sa-
pere di avere risposto informal-
mente agli enti interessati che, fino
all’emanazione di un ulteriore de-
creto, previsto dall’articolo del Dl-
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gs /, si considerano in vigore
le vecchie regole: cioè rendiconti da
redigere per tutti, ma da inviare ai
ministeri solo per chi ha incassato
più di mila euro, e nessun obbli-
go di pubblicazione su internet per
gli enti beneficiari.
Effettivamente il decreto di ri-
forma rinvia a un decreto del Presi-
dente del Consiglio dei ministri, che
sarebbe dovuto arrivare entro il
novembre ( giorni dopo
l’entrata in vigore del Dlgs di rifor-
ma), su proposta del ministro del-
l’Economia, e che a oggi non èstato
ancora emanato. Questo ulteriore
decreto, però, come si legge nell’ar-
ticolo del Dlgs /, deve defi-
nire le modalità di accesso al contri-
buto, la formazione dell’elenco de-
gli iscritti e degli elenchi annuali
degli ammessi. Aspetti che dovran-
no essere rivisitati in vista del de-
butto del nuovo Registro unico de-
gli enti del Terzo settore, che sarà
vincolante per l’accesso al benefi-
cio, per quanto riguarda gli enti del
“volontariato”.
In realtà, qualche ostacolo nel
debutto della nuova piattaforma
online dei rendiconti, sembra da
cercare anche nelle difficoltà del-
l’amministrazione a tradurre in
pratica la sua parte. I rendiconti,
prima di essere pubblicati, dovreb-
bero essere controllati, per verifica-
re che siano adeguati e completi. A
fare questi controlli, al ministero
del Lavoro, per gli oltre mila enti
del “volontariato”, sono meno di
una decina di persone.
Tuttavia, per gli enti che incassa-
no più di mila euro (sono circa
mila, il % del totale) l’unica vera
novità èla pubblicazione online dei
rendiconti, che già oggi sono da re-
digere. E ovviamente la sanzione.
Le organizzazioni che incassano
dal per mille meno di mila euro
sono la maggior parte (più di
mila enti). Soprattutto le piccole
non hanno un sito internet. Ealcu-
ni, ad esempio, si chiedono se sia
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necessario un sito istituzionale o

basti una pagina Facebook. Tutti
aspetti che andrebbero chiariti, per
arrivare al debutto delle nuove di-
sposizioni. Tenendo conto che il
decreto / è, sì, attuativo della
riforma del Terzo settore, ma le re-
gole che prescrive restano inappli-
cabili, senza un ulteriore provvedi-
mento dell’amministrazione.
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LE NUOVE REGOLE

Rendiconti ai ministeri
A un anno dall’incasso del cinque
per mille, le organizzazioni
beneficiarie devono scrivere un
rendiconto con una relazione
dettagliata su come sono stati spesi
i fondi e trasmetterlo ai ministeri
erogatori entro i successivi 30 giorni

La pubblicazione online
Gli enti devono pubblicare il
rendiconto sul proprio sito internet,
pena una sanzione del 25% del
contributo percepito

La parte della Pa
Le amministrazioni erogatrici del
cinque per mille pubblicano sul
proprio sito, entro 90 giorni dal
versamento agli enti, l’elenco dei
beneficiari, l’importo attribuito eil
link ai rendiconti pubblicati online
dalle organizzazioni

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