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Urbino
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2010 ••

BANCA MARCHE PENSIONATO VINCE 2.400 EURO

FRANCESCO Conte, urbinate, assieme a un residente di Passo di Treia è
uno dei due pensionati che ha vinto 2.400 euro in sterline d’oro messe in
palio da Banca Marche per aver aderito al concorso «Pensione Felice».
L’iniziativa prevedeva, come unica regola, l’apertura di un libretto di
deposito «RisparMio» a 12 mesi con un versamento iniziale di almeno
3mila euro. L’apertura, secondo il regolamento, doveva avvenire
tra il 24 aprile ed il 23 luglio scorsi. Tra tutti coloro che hanno
partecipato al concorso sono stati estratti i due vincitori.

TENSIONI PROTESTA La riunione

IN ARRIVO di ieri mattina in via Saffi
A lato, la
protesta del
2005. In UNIVERSITA’
basso la
protesta del
2003 in
I ricercatori
immagini
d’archivio mantengono
la linea dura
POSIZIONI ufficiali da par-

Nasce l’«Assemblea permanente» te dei vertici universitari: è que-

sto che chiedono i 104 ricercato-
ri dell’ateneo urbinate che stan-
no mettendo in campo un vero e
proprio blocco didattico contro

Studenti in rivolta contro la Regione la cosiddetta riforma Gelmini,

Protesta per i tagli anconetani a borse di studio. «Si mantenga il Cda»
NATA MERCOLEDI’ sera, l’As-
semblea Permanente per il diritto
allo studio questa mattina già pro-
testa per il taglio alle borse di stu-
dio, l’eliminazione dei Cda, il de-
grado dei Collegi, il nuovo regola-
mento, la sospensione dell’assi-
stenza ai disabili. C’è l’imbarazzo
della scelta per gli studenti univer-
sitari di Urbino che mercoledì 28
settembre, in circa 300, si sono
riuniti in assemblea straordinaria
nell’anfiteatro del collegio Triden-
CONDIZIONI COLLEGI
I lavori di ristrutturazione
eternamente rinviati
creano «disagi inaccettabili»
te e hanno proclamato lo stato di
agitazione permanente: questa
mattina gli studenti alle 10 dal
piazzale del collegio Tridente si
muoveranno verso la sede dell’Er-
su di Urbino. L’assemblea denun-
cia le «preoccupanti condizioni in
cui versa il diritto allo studio nel-
la regione Marche, aggravate dai
recenti provvedimenti del Gover-
no, della Giunta Regionale e
dell’amministrazione dell’Ersu di
Urbino — si legge in una nota uf-
ficiale —. L’assemblea ha espres-
so dissenso per il pesante taglio
delle borse di studio per l’anno ac-
cademico 2010/2011, ridotte del
40-50 per cento rispetto allo scor-
so anno; per la soppressione dei
quattro Cda Ersu delle Marche
con il conseguente affidamento
dei poteri gestionali ad un diretto-
re, eliminando la rappresentanza
studentesca e la contrattazione ter-
ritoriale delle istanze. Da non tra-
scurare poi il degrado in cui versa-
no le strutture abitative dei Colle-
gi dovuto alla mancanza di manu-
tenzione, ordinaria e straordina-
ria, e che richiede un urgente pia-
no di ristrutturazione: gli studen-
ti lamentano anche «l’inaccettabi-
le modifica del “Regolamento del-
le strutture abitative” che preve-
de un inasprimento delle sanzio-
ni ed un allargamento delle attivi-
tà sanzionabili, introducendo
inoltre i procedimenti di espulsio-
ne. Vergognosa poi la sospensio-
ne dell’attività di assistenza a stu-
denti diversamente abili, senza
l’apertura di alcuna consultazione
da parte dell’Ersu, e lasciando di
fatto nell’incertezza decine di stu-
dentesse e studenti».
CRITICHE vanno poi all’attuale
sistema di contribuzione studen-
tesca, fondato su sole tre fasce di
reddito, che non garantisce equi-
tà e progressione della tassazione.
Sulla questione del riordino degli
Ersu intervengono anche i sinda-
cati, il cui coordinamento si è riu-
nito il 1˚ settembre scorso ed è a
favore dello «Scioglimento degli
Ersu come enti strumentali, che
diventino un Servizio della Regio-
ne, l’eliminazione dei poteri dei
quattro dirigenti e l’adeguamento
dei loro stipendi allo stipendio
dei dirigenti regionali (attualmen-
te, alla Regione, i dirigenti dei 4
Ersu costano oltre 600euro euro)
— spiega Fulvio Lorenzetti della
Per la Segreteria Regionale Uil-
Fpl —. Si chiede di affidare mag-
giori poteri alla Conferenza regio-
nale sul diritto allo studio per ga-
rantire le specificità locali, favori-
re una partecipazione più attiva
di Università e studenti alla ge-
stione del diritto allo studio, per-
mettere ai dipendenti di trasmi-
grare nel tanto auspicato Ruolo
Unico della giunta regionale».
INFINE, anche il sindaco di Ur-
bino Franco Corbucci interviene
sull’ultima idea emersa dalla 1ª
Commissione regionale per il di-
ritto allo studio, quello di una
“consulta” con rappresentanti di
città, Università e studenti, che so-
stituisca a costo zero i Cda: «E’ po-
sitivo che se ne sia discusso e che
dall’ipotesi di fare un Ersu unico
regionale si sia fatto un passo
avanti, ma riteniamo che qualsia-
si organismo debba avere una va-
lenza istituzionale, vale a dire
non sia solo un tavolo di consulta-
zione che si riunisce una volta
all’anno. Io avevo fatto la propo-
sta presentata all’assessore Marco-
lini di mantenere un Cda a costo
zero, facendo riferimento alle nor-
me dell’Emilia Romagna sul dirit-
to allo studio: la Regione esercita
uno stretto controllo sulle spese,
gli investimenti e il personale. Ci
sembrava una soluzione migliore
perché il Cda è un’istituzione che
può ottemperare agli interessi
dell’Università, del diritto allo
studio, favorendo l’internaziona-
lizzazione e costituendo un punto
di riferimento per l’accoglienza
degli studenti, la convegnistica e
il tipo di ricettività cui si riferisce.
L’organismo deve avere una
rappresentatività della città,
dell’Ateneo degli studenti e deve
avere le prerogative per contare
sulle decisioni di controllo e ge-
stione dell’Ersu».
Lara Ottaviani
aderendo a una protesta di por-
tata nazionale. Durante l’ulti-
ma assemblea della categoria, te-
nutasi ieri nelle aule del Magi-
stero, sono emerse tre richieste
ben chiare che sono già state rese
note al rettore, Stefano Pivato, e
che saranno presentate nel pros-
simo Consiglio di amministra-
zione dell’ateneo previsto per l’8
ottobre. Punto uno: i ricercatori
chiedono al rettore di prendere
una posizione ufficiale nei con-
fronti della loro protesta, seguen-
do l’esempio di altre università
come quella di Bologna. Punto
due: rinviare ufficialmente l’ini-
zio dell’anno accademico in tut-
te le facoltà, in modo da un lato
di prendere tempo sulla decisio-
ne di come sostituire i ricercatori
che non faranno didattica,
dall’altro di forzare il governo a
prendere atto dell’ampio dissen-
so alla riforma al momento del-
la sua discussione alla Camera.
Punto tre: concordare dei perio-
di in cui sospendere le lezioni
per promuovere la divulgazione
delle ragioni della protesta, orga-
nizzando incontri aperti a tutti,
compresa la classe politica, volti
a far conoscere la condizione dei
ricercatori alla luce dei provvedi-
menti stabiliti dal ddl Gelmini.
«Il nostro obiettivo — ribadisce
il rappresentante Marco Cioppi
— è di aumentare la cassa di ri-
sonanza della nostra protesta af-
finché la nostra voce sia ascolta-
ta dai ministri. Per farlo, occor-
re sollecitare posizioni e dichia-
razioni ufficiali che ci auguria-
mo arrivino anche prima della
riunione del cda».
val. bic.