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Capitolo Otto

da palermo al giglio tutto è compiuto

La pelle nera non deve più scappare da sé,


deve tornare a sé, questo significa tornare all’Origine.

Le luci calde e soffuse si fondono con il silenzio del nuo-


vo giorno che albeggia. La frequenza di Myriam mi sveglia
invitandomi a godere ancora un po’ della bellezza del pa-
norama che, dal balcone dell’hotel in cui alloggio, si vede
particolarmente chiaro. Il fulgido sguardo della mia anima
si incanta, il porto del GIGLIO è proprio dinnanzi ai miei
occhi. Il Vedamar è immoto, sembra che si riposi da un
lungo viaggio; si erge nella sua prorompente eleganza e nel-
la parte più alta della Prua, regale si staglia il Flor de Lis. È
un perfetto dipinto… l’artista ha un nome eterno: D’io.
L’aria è leggera e fresca, frizzante quanto basta per senti-
re il BRIVIDO:

Da Palermo al Giglio tutto è compiuto.


La linea della ROSA delinea la forma geometrica
dell’UNO, la frequenza dell’INIZIO, dell’Origine, dell’ar-
chetipo della Grande MADRE dalla pelle nera. L’UNO,
specchiandosi nel suo simile, diventa una EMME. La
EMME di Maria, di Myriam, di Madre.
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Le acque di P A L E R M O, ora intrise della mia fre-


quenza riportano a galla la verità. Il mare che bagna que-
sta terra dalla forma non a caso triangolare, sono le acque
della Grande Madre dalla pelle nera, la cui natura è quella
di partorire nuove vite.
Ma perché la pelle è nera? Cosa rievoca questo colore così
primordiale…
La Madre, Iside, le Madonne Nere… certo, e cos’altro?
Le acque della Sicilia custodiscono segreti arcaici mai
svelati. Sono queste le acque in cui anime non ancora in-
carnate nei loro corpi dalla pelle nera, pur di rincorrere la
LIBERTÀ, annegano nella profondità degli abissi, pagando
con la propria vita, quella stessa vita che cercano di salvare.
La Pelle nera: lo stesso colore di Iside, della Grande
Madre di Tindari, lo stesso colore di altre Ma-Donne Nere
sparse in luoghi considerati Sacri, in cui ogni giorno miglia-
ia di fedeli, si recano per cercare la “salvezza” e il miracolo.
La frequenza di chi cerca aiuto fuori da sé, al di là del
colore della pelle, trasforma il colore dell’anima che giorno
dopo giorno si sbiadisce, restando in attesa di essere comple-
tamente accolta e incarnata nel corpo che ha scelto.
Non è fuggendo da sé e dalla propria terra che si incar-
na la vita, ma è tornando a sé che ognuno può vivere LA
VITA, libero in qualsiasi terra.
Certo, ora so che la tua mente lineare e soprattutto la
tua amigdala satura e ipersollecitata da eventi e immagini
catastrofiche, potrebbe indurti a dire: “Ma Myriam questa
gente nel suo paese soffre… Se non scappasse morirebbe”.
Anima compagna, Anima di Grazia…
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Questa gente così come tu la chiami, è lo specchio del-


la coscienza di una parte di umani dormienti che ancora
vive credendo nella sofferenza. Il loro programma è rimasto
BLOCCATO sulla lancetta della paura e dell’indegnità e,
con il divenire del tempo, si è usurata di ruggine oscura,
proprio come la loro pelle nera.
Questa gente come tu la chiami… scappa dalla guer-
ra, scappa dalla povertà dei loro paesi. Ma da cosa scappa
davvero? Che cos’è il paese metaforicamente? Che cos’è la po-
vertà metaforicamente? Che cos’è questa guerra dalla quale
scappano?
Il paese è il proprio corpo, la casa in cui l’anima dimora
e sperimenta la vita terrena. La povertà è la mancanza del
riconoscimento del proprio VALORE umano, del proprio
diritto divino alla vita. La guerra è lo specchio della stessa
guerra interiore che l’umano ha con se stesso. È il bisogno di
POTERE esteriore che, per sedare quello interiore, annaspa
nel vuoto. Scappare dal proprio paese è scappare da sé.
L’anima si incarna in uno specifico corpo, e non a caso
sceglie quel paese, quella città, e la coscienza di quel luogo.
Quello specifico luogo per la sua evoluzione, ha una memo-
ria energetica molto antica, ed è rivelatrice di informazioni
utili e essenziali alla conclusione del suo ciclo in Terra. È
il luogo che ha scelto per sperimentare la sua Maestria In-
carnata. È il luogo in cui, attraverso un’esperienza intensa,
ricorderà l’ultimo respiro della sua vita precedente, e il pri-
mo della sua attuale. Questa memoria sarà essenziale per
il reset totale di ogni memoria e per poter sviluppare poi,
l’attitudine alla CREAZIONE attraverso una energia neu-
tra senza più memorie. Attraverso un energia senza più l’in-
formazione della PAURA, perché questa è il BLOCCO che
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impedisce l’evoluzione umana. Il luogo in cui l’anima ha


scelto di scendere è quello in cui potrà, attraverso la trasfor-
mazione della coscienza, contribuire alla trasformazione
del coscienza del luogo. Non è un caso che sei là. La proprio
in quel luogo che tante volte hai giudicato e criticato, là, in
quella terra dalla quale anche Tu, tante volte hai sentito di
scappare.
Dopo avere preso coscienza di chi Sei, allora si, che puoi
anche Scegliere di andare, ma tra SCAPPARE e SCEGLIE-
RE c’è un abisso di consapevolezza.
La mente lineare fa fatica a comprendere e in questo
momento potrebbe portarti a giudicare ciò che stai leggen-
do. Il mio invito è quello di andare OLTRE le parole e sen-
tire e vedere l’energia dei movimenti invisibili con i quali il
potere continua a occultare la verità e controllare l’umano
dormiente.
La mente lineare vede solo il visibile e nel caso dei profu-
ghi dalla pelle nera, ciò che appare è soltanto un’emergenza
che necessita di un immediato aiuto. Continui inviti alla
solidarietà, rivolti all’umano dormiente che, per zittire i
sensi di colpa dei quali è ancora inconsciamente intriso, lo
spingono a prodigarsi al recupero dei corpi di pelle scura,
che spesso ormai senza più vita non possono essere accolti,
ma solo riportati a galla, o abbandonati al silenzio occulto
del mare delle acque di Sicilia.
La frequenza dei dormienti emana il profumo putrido
del senso di colpa, la frequenza dei profughi emana l’odore
della paura. Paura e senso di colpa hanno la stessa frequenza.
Sì, ORA so cosa sta accadendo dentro di te mentre leggi.
C’è una parte che in questo momento si ribella. RESPIRA,
respira anima compagna… respira e senti dentro di te di
cosa hai ancora PAURA e per cosa ancora ti senti in colpa.
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Anima compagna, potrai procrastinare quanto vuoi,


ma arriverà il giorno in cui comprenderai:
LA COSCIENZA DI UN LUOGO CAMBIA SOLO
CON LA TRASFORMAZIONE DELLA COSCIENZA
DELL’ UMANO CHE RICONOSCE IL SUO VALORE
DIVINO E AL DI LÀ DI OGNI RELIGIONE VIVE IN
TERRA LA SUA MAESTRIA INCARNATA.
Respira anima compagna…
Respira e senti la barca che dentro di te si muove in
mezzo alle tue stesse acque…
In quella barca ci sono i tuoi infiniti ASPETTI, c’è la
tua parte femminile che desidera imparare a RICEVERE
e il tuo Maschile FERITO che desidera guarire completa-
mente dagli obsoleti modelli con cui si è identificato.
Gli umani con lo stesso colore della GRANDE MA-
DRE… scappano dalla guerra, scappano dalla povertà,
dalla miseria di se stessi e questa si manifesta nella povertà
del loro paese.
Cercano una nuova vita, cercano un lavoro, cercano
aiuto…
Ma l’aiuto è davvero questo? L’aiuto consiste davvero
nel salvare la vita dell’altro? L’altruismo è davvero questo?
O l’altruismo ha una frequenza manipolata dal potere di
cui l’umano è rimasto vittima?
E se il vero Dono fosse aiutare l’altro a riconoscere il
suo valore di Divino-Umano? E se il grande DONO fosse
quello di aiutarlo a fargli prendere coscienza di chi è e del
perché è giunto proprio in quel luogo?
Potrebbe questo, cambiare la sua coscienza, e questa a sua
volta, trasformare la coscienza del luogo della propria terra?
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SÌ!!! Così è.
Vedi anima compagna… fra un profugo di pelle nera
che annega nelle acque della Sicilia e un profugo di pelle
bianca che annega nelle acque della sua stessa vita, non
c’è differenza, la frequenza della paura, dell’indegnità, del
senso di colpa intessuto nella pelle è identica.
Gli eventi appaiono diversi, ma la frequenza energetica
è uguale.
Il profugo di pelle nera che fugge dal suo paese saturo di
PAURA, porta con sé solo la speranza. Il prezzo da pagare è
davvero molto alto. È disposto a tutto pur di salvare la pro-
pria vita. Ma è davvero la vita che va SALVATA o è la vita
la nostra grande occasione per espandere la nostra coscienza
e comprendere chi siamo?
Questi paesi, non a caso abitati da gente di pelle nera,
proprio come la Grande Madre, sono lo specchio in cui gli
umani dormienti possono riflettersi per vedere la propria
coscienza sopita da eoni di credenze, programmi e sopru-
si. Una famiglia spirituale che custodisce la coscienza della
schiavitù. TERRE alle quali è stata tolta ENERGIA dal
potere. È così che il VIRUS si è mosso…
Il profugo confida in una vita diversa attraversando le
acque sacre che come una madre potrebbero “salvarlo”. È
questo spesso accade ed è meraviglioso, ma è limitante per il
risveglio dell’Umanità. L’umanità non ha bisogno solo del
lavoro, come da secoli gli fanno credere, ha bisogno invece
di attivare la miriade di potenziali interiori e liberarli at-
traverso la passione verso la stessa vita.
Lo scopo dell’umano in Terra non è quello di lavorare
fuori di sé, ma dentro nella profondità delle sue acque, le
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stesse dove spesso annega, quando cerca la SALVEZZA fuo-


ri di sé.
Il profugo non è diverso da colui che spera nella SAL-
VEZZA della sua anima attraverso un credo, una discipli-
na o un dogma.
Il profugo è un MODELLO con cui, e attraverso il qua-
le, l’umanità può specchiarsi per vedere parti di sé non an-
cora EVOLUTE.
La pelle nera non deve più scappare da sé, deve tornare
a sé, questo significa tornare all’Origine.
Questo significa tornare alla MADRE che riceve dal
PADRE e nell’androginia dell’amore vive se stesso.
Trasformare la COSCIENZA DEL LUOGO, questo è
il VERO MIRACOLO.
Quando il cambiamento di Coscienza avverrà in ogni
uomo, questo trasformerà la Coscienza di ogni luogo: non
ci sarà un confine di demarcazione, né un colore diverso, né
una lingua differente. Il linguaggio sarà universale. Il suo-
no e la frequenza saranno quelli della Maestria Incarnata.
Questo è il Theos vivente ed Eterno.
Da Palermo al Giglio… Tutto è compiuto.
Nel nome della ROSA così è.

~M~

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