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VOL. 4 – VIRATA
Viasa dice che Sauti disse che Vaisampaiana disse
1 Iudistira
avendo ottenuto grazia dal deva della giustizia
tornò all'eremo e narrò ai bramana tutto quanto accaduto
restituì il mestolo e i bastoni per accendere il fuoco al bramana che li aveva persi
riunì i fratelli e disse loro
abbiamo trascorso dodici anni in esilio
comincia ora il tredicesimo il più difficile
Argiuna dicci dove possiamo passare i nostri giorni senza che il nemico ci trovi
Argiuna
per grazia di Darma possiamo muovere ovunque senza essere riconosciuti
ma ti dirò alcuni luoghi deliziosi e appartati dove potremmo vivere e ne sceglierai uno
intorno al regno dei Curu ci sono molti paesi belli e ricchi di grano
Panciala Cedi Mazia Surasena Pattaciciara Dasarna Navarastra Malla Salva Iugandara Saurastra
Avanti e Cuntirastra
quale sceglieresti per trascorrervi un anno?
Iudistira
è così
ciò che l'adorabile dòmino di tutte le creature ha detto deve accadere
dobbiamo discuterne e scegliere una regione deliziosa auspiciosa e gradevole dove vivere
senza paura
Virata re di Mazia è virtuoso potente e caritatevole tutti lo amano e lui ama i Pandava
trascorreremo questo anno nella sua città al suo servizio
dite come vorrete presentarvi separatamente davanti al re di Mazia
Argiuna
di quale servizio ti incaricherai tu? quale delle tue capacità sfrutterai per vivere nella città di Virata?
tu sei mite caritatevole modesto virtuoso e fermo nelle promesse
che cosa farai in questa malora?
un re non ha più competenze di un uomo qualunque per far fronte ai problemi
come saprai far fronte a questa tua malora?
Iudistira
ascoltate cosa farò quando mi presenterò a re Virata
mi presenterò come un bramana di nome Canca abile nel gioco ai dadi e appassionato e diverrò un
suo cortigiano
muoverò sulla scacchiera meravigliose pedine d’avorio blu giallo rosso e bianco gettando dadi neri e
rossi
intratterrò Virata i suoi cortigiani e i suoi amici
e fino a che continuerò a deliziare così il re nessuno potrà riconoscermi
e se il re mi farà domande risponderò che un tempo fui amico intimo di Iudistira
è così che trascorrerò i miei giorni nella città di Virata
e tu che cosa farai Bima?
2 Bima
mi presenterò come cuoco mi chiamerò Vallaba
sono esperto nell'arte culinaria preparerò piatti speziati per il re sarò migliore di qualunque cuoco
l'abbia servito fino ad oggi e mi sarà grato e porterò enormi carichi di legna e quando lo vedrà ne sarà
contento e quando i servi di palazzo vedranno queste mie imprese sovraumane mi onoreranno come
fossi un re e mi occuperò di ogni cibo e bevanda e quando mi ordineranno di ammansire elefanti o
tori lo farò e se qualcuno vorrà lottare con me lo vincerò per intrattenere il re ma non ucciderò mai
nessuno li metterò solo a terra e quando mi chiederanno da dove vengo dirò che un tempo fui il
lottatore e il cuoco di Iudistira
così mi manterrò
Iudistira
e tu che cosa farai Argiuna?
Argiuna ha le braccia lunghe
è invincibile
Aghni quando desiderò bruciare la foresta di Candava gli apparve nelle sembianze di un bramana e
lui mosse verso la foresta per gratificarlo e su di un solo carro uccise enormi naga e racsciasa
Vasuchi re dei naga gli diede in sposa la sorella
sole è il primo dei corpi che danno calore
bramana è il primo di coloro che hanno due piedi
cobra è il primo delle serpi
fuoco è il primo delle cose che hanno energia
folgore è la prima delle armi
bisonte è il primo dei bovini
oceano è la più vasta distesa d'acqua
nuvole cariche di pioggia sono le nuvole maggiori
Ananta è il primo dei naga
Airavata degli elefanti
figlio è la persona più amata
sposa è l'amico migliore
Argiuna è il primo degli arcieri
che cosa farà Argiuna che ha Gandiva e un carro con cavalli bianchi e non è da meno di Indra o
Vasudeva?
ha vissuto dodici anni nella casa di Indra brillando di celeste fulgore
attraverso la sua energia ha ottenuto tutte le armi celesti e la loro conoscenza
per me è come fosse il decimo Rudra il tredicesimo Aditia il nono Vasu il decimo Graa
le sue braccia sono simmetriche e lunghe
hanno la pelle indurita dai colpi della corda dell'arco e cicatrici come solchi sul dorso dei tori
fra i monti sarebbe Imavat
fra i mari sarebbe oceano
fra i deva Indra
fra i Vasu Aviavaa
fra le belve tigre
fra gli uccelli Garuda
che cosa farà Argiuna?
Argiuna
mi presenterò come un asessuato
sarà davvero difficile nascondere i segni dell'arco sulle braccia
le coprirò di bracciali
indosserò orecchini brillanti e bracciali di conchiglie e legherò i capelli in una treccia
mi acconcerò come uno del terzo sesso
mi chiamerò Briannala
vivrò come una femmina intratterrò il re e gli altri raccontando storie insegnerò alle donne del
palazzo a cantare e danzare danze deliziose e suonare vari strumenti racconterò le grandi imprese
degli uomini
così mi nasconderò fingendo d'essere altro
e se il re domanderà risponderò che sono stato ancella di Draupadi nel palazzo di Iudistira
così mi nasconderò come fuoco sotto la cenere
e trascorrerò piacevolmente i miei giorni nel palazzo di Virata
3 Iudistira
Nacula tu che cosa farai?
tu che sei tenero e pieno di grazia e meriti ogni agio
dimmi
Nacula
mi chiamerò Grantica e mi occuperò dei cavalli di Virata
ho una conoscenza approfondita e abilità nella cura dei cavalli
è una cosa che mi piace
ho grande abilità nell'allenare e curare i cavalli e mi sono cari tanto quanto a te
sotto le mie mani diventano docili persino puledri e giumente e non imbizzarriscono mai più a
portare uomini o carri
a coloro che domanderanno risponderò che mi occupavo dei cavalli di Iudistira
così dissimulato trascorrerò deliziosamente i miei giorni nella città di Virata
nessuno mi scoprirà mentre gratificherò così il re
Iudistira
e tu Saadeva come ti presenterai al re?
che cosa farai per vivere senza essere riconosciuto?
Saadeva
mi occuperò del bestiame di re Virata
sono abile a mungere così come a domare
mi chiamerò Tantripal
sarò capace
sfebbra il tuo cuore
in passato spesso mi sono occupato del tuo bestiame
ho una conoscenza precisa di questo lavoro
conosco bene le vacche i loro segni e ogni altra cosa
so riconoscere i segni di buon auspicio dei tori
quelli che persino una vacca sterile resta gravida appena sente l'odore del loro piscio
vivrò così e sono sempre felice di fare lavori di questo genere
nessuno potrà riconoscermi e gratificherò Virata
Iudistira
Draupadi è la nostra amata sposa
che ci è più cara della nostra stessa vita
merita che ne abbiamo cura come fosse nostra madre
e che la rispettiamo come fosse una sorella maggiore
non è avvezza a nessun lavoro femminile
di che cosa si occuperà?
è giovane è delicata è una principessa di gran fama è devota ai suoi dòmini è virtuosa oltre ogni dire
come vivrà?
da quando è nata è sempre vissuta fra serti profumi ornamenti e vesti sfarzose
Draupadi
le sairindri entrano a servizio di altre persone
alcune donne non lo vogliono fare altre sì
mi presenterò come sairindri abile ad acconciare i capelli
quando il re domanderà risponderò che sono stata ancella di Draupadi nella casa di Iudistira
servirò Sudesna sposa del re
che certamente avrà cura di me
non soffrire Iudistira
Iudistira
tu parli bene
ma sei nata in una famiglia rispettabile
sei casta e sempre impegnata in voti virtuosi né conosci colpa
fa' in modo che non ti guardino uomini colpevoli dal cuore cattivo
4 ognuno di voi ha detto quale incarico assumerà
anch'io secondo la mia capacità di intendere ho detto ciò di cui mi incaricherò
i nostri sacerdoti si ritirino presso Drupada accompagnati dai carrettieri e dai cuochi e là provvedano
a mantenere i nostri fuochi Aghniotra
Indrasena e gli altri prendano i carri vuoti e procedano rapidamente per Duaravati
questo è ciò che desidero
e tutte queste ancelle di Draupadi si rechino dai Panciala con i carrettieri e i cuochi e tutti insieme
dicano non sappiamo dove sono andati i Pandava quando ci hanno lasciato sul lago Duaitavana
Daumia
ciò che avete disposto per i bramana gli amici i carri le armi e i fuochi sacri è ottimo
ma tu Iudistira e specialmente tu Argiuna dovete proteggere Draupadi
Iudistira tu conosci bene la natura degli uomini ma per quanto bene tu possa conoscerla permetti agli
amici che ti vogliono bene di ripeterti ciò che già sai
questa è cosa buona nell'interesse eterno del bene dello spirito del corpo e della persona
ti dirò alcune cose e tu ascolta con attenzione
è difficile vivere presso un re
vi dirò come potrete vivere presso un re evitando ogni colpa
onorevolmente o no e senza farvi riconoscere dovrete trascorrere quest'anno nel palazzo del re
poi il quattordicesimo anno sarete felici
in questo mondo il re
che protegge tutti gli esseri
che è un deva nella sua forma corporea
è come una grande vampa santificata con tutti i mantra
per presentarsi al re s'attenda al cancello il suo permesso
nessuno venga a conoscenza dei segreti del re
nessuno desideri un seggio che altri possa invidiargli
è degno di abitare nella casa del re solo colui che pur ritenendosi un favorito non siede sul carro sul
seggio sul veicolo o sull'elefante del re
è degno di abitare nella casa del re solo colui che non siede su di un seggio per destare allarme fra i
malvagi
nessuno offra consigli non richiesti
si onori il re quando è tempo e si stia seduti al suo fianco silenziosamente e rispettosamente perché i
re si adombrano per le chiacchiere e i consigli di chi paventa sempre disgrazie
chi è saggio non stringe amicizia con la sposa del re né con le donne della casa e neppure con chi al
re non è gradito
chi vive presso il re non fa nulla neppure la più piccola cosa senza che il re lo sappia
chi si attiene a queste norme non farà mai male
chi ottiene la carica più elevata dovrà fare come fosse cieco dalla nascita in rispetto della dignità del
re
perché i re non perdonano neppure figli nipoti o fratelli quando ne compromettono la dignità
i re devono essere serviti con rispettosa cura come fossero Aghni o qualche altro deva
colui che è sleale verso il proprio re certamente ne sarà distrutto
bisogna muovere come disposto dal re rinunciando a ira orgoglio e negligenza
bisogna pensare con attenzione ad ogni cosa e poi presentare al re ciò che è profittevole e piacevole
ma ci fosse qualcosa di spiacevole e tuttavia profittevole bisogna dirlo anche se sarà sgradito
bisogna essere ben disposti verso il re in tutti i suoi interessi e non indulgere a parlare di cose sgradite
e improfittevoli
bisogna sempre pensare io non piaccio al re e bandire ogni negligenza e adoprarsi per ciò che è di suo
vantaggio e gradimento
è degno di abitare presso il re solo colui che non si tira indietro rispetto a ciò che deve fare non è
amico di coloro che sono al re ostili né muove per il suo male
colui che sa siede alla destra o alla sinistra del re mai alle spalle dove stanno le guardie e neppure di
fronte cosa che è proibita
quando il re è occupato nessuno gli faccia zelanti pressioni in pubblico perché anche fosse a favore di
un uomo in miseria simile condotta sarebbe comunque imperdonabile
nessuno riveli ad altri falsità che il re possa aver detto perché ne verrà mal disposto
inoltre i re disprezzano coloro che si ritengono sapienti
nessuno pensi orgogliosamente io sono capace o io sono intelligente
solo muovendo in accordo ai desideri del re è possibile entrare nelle sue grazie e godere delle cose
buone della vita
e quando si ottengono cose buone e ricchezze davvero difficili da conseguire bisogna adoprarsi per
ciò che è di vantaggio e gradito al re
c'è qualcuno che i saggi rispettino che possa anche solo pensare di recare danno a uno la cui ira
sarebbe di grave impedimento e il cui favore sarebbe altamente fruttuoso?
nessuno muova labbra mani o gambe al cospetto del re
si parli solo con tono mite al cospetto del re
se c'è motivo di ridere nessuno rida forte o come un pazzo né mantenga un atteggiamento
irragionevolmente grave
si sorrida con modestia per mostrare interesse
è degno di abitare presso il re solo colui che pensa sempre al bene del re senza essere troppo felice
per una ricompensa o troppo infelice per una malora
colui che allieta sempre il re e il principe con discorsi gradevoli diverrà loro favorito
colui che avendo perduto il favore del re per giusta causa non parla male del re tornerà a prosperare
colui che serve il re o vive nei suoi domini se è sagace loderà sempre il re in sua presenza come in
sua assenza
colui che perseguirà i propri fini usando forza contro il re non manterrà a lungo il suo incarico e
rischierà anche la morte
nessuno intrattenga relazioni con i nemici del re per interesse personale
nessuno si dimostri superiore al re in questioni che richiedono capacità e talento
è degno di abitare presso il re solo colui che è sempre allegro forte coraggioso veritiero e mite e ha
dominio dei sensi e segue il re come fosse l'ombra
è degno di abitare presso il re solo colui che quando gli viene affidato un incarico risponde lo farò e
non teme di portarlo a termine che sia dentro o fuori dei domini del re
è degno di abitare presso il re solo colui che quando è inviato lontano da casa non pensa ai propri cari
e sopporta il disagio in attesa della felicità che verrà
non ci si vesta come il re non si indulga a ridere in sua presenza non si rivelino i suoi segreti
chi farà così conseguirà il suo favore
nessuno cui sia affidato un incarico accetti d’essere corrotto pena il carcere o la morte
si faccia sempre uso dei doni che il re accorderà siano vesti ornamenti carri o altro perché così si
conseguirà il suo favore
voi bimbi figli di Pandu
dominate il vostro spirito
trascorrete questo anno muovendo secondo queste indicazioni
poi riconquisterete il vostro regno e potrete vivere come desiderate
Iudistira
ci hai insegnato bene
sia tu beato
solo nostra madre e Vidura potrebbero parlarci così
ora devi fare tutto ciò che serve per la nostra partenza
così che il nostro viaggio attraverso questo dolore sia sicuro e la vittoria sul nemico certa
Daumia compì i riti prescritti per la partenza
accese i loro fuochi e proferì i mantra offrendo oblazioni per la prosperità e il successo dei Pandava
perché riconquistassero il mondo intero
i Pandava camminarono attorno ai fuochi e ai bramana e partirono e prima veniva Draupadi
Daumia prese i fuochi e si ritirò presso i Panciala
Indrasena e gli altri si ritirarono presso gli Iadava a prendersi cura dei carri e dei cavalli dei Pandava
e vissero felici e appartati
5 i Pandava mossero
verso lo Iamuna
la spada al fianco i guanti di pelle d'iguana indosso e variamente armati
erano desiderosi di riconquistare il regno
avevano vissuto fin lì su monti inaccessibili e foreste impenetrabili
e ora che non dovevano più vivere nelle terre selvagge
mossero verso la sponda meridionale del fiume
quei guerrieri potenti e forti che fin lì avevano vissuto di caccia braccando i cervi della foresta
mossero oltre Iacrilloma e Surasena lasciando alle spalle a destra i Panciala e a sinistra i Dasarna
quegli arcieri pallidi e barbuti armati di spade
lasciarono la foresta ed entrarono nei domini di Mazia facendo mostra di essere cacciatori
Draupadi a Iudistira
si vedono solo sentieri e campi coltivati
la città di Virata deve essere ancora lontana
sono stanca
riposiamo qui per il resto della notte
Iudistira ad Argiuna
prendi Draupadi e portala
appena usciti da questa foresta c'è la città
Argiuna prese Draupadi e la portò fino davanti alla città
allora Iudistira gli chiese
dove posiamo le armi prima di entrare in città?
se entrassimo con le armi addosso metteremmo in allarme la gente
inoltre tutti conoscono il tremendo arco Gandiva e vedendolo capirebbero subito chi siamo
e se anche uno solo di noi fosse scoperto dovremmo trascorrere altri dodici anni nella foresta
Argiuna
vicino a quel cimitero e a quel picco inaccessibile c'è un albero sami che ha rami enormi ed è difficile
arrampicarlo
non credo che alcuno potrà vederci se riponiamo le armi lì
quell'albero sta nel mezzo di una foresta popolata di belve e serpi dove nessuno passa mai ed è vicino
a un cimitero spaventoso
leghiamo le nostre armi in cima a quell'albero e andiamo a vivere in città senza preoccuparcene
preparò il deposito per le armi
liberò la corda di Gandiva
l'arco terribile che vibra come un tuono e distrugge gli eserciti
l'arco grazie a cui solo su di un carro aveva vinto deva uomini naga e città potenti
Iudistira liberò la corda dell'arco con cui aveva difeso il campo di Curucscetra
Bima liberò la corda dell'arco con cui aveva sconfitto i Panciala e i Sindu e conquistato un gran
numero di nemici usando una sola mano e sempre i nemici erano fuggiti quando avevano udito quella
vibrazione come un tuono o una montagna che si spacca
Nacula liberò la corda dell'arco con cui aveva conquistato l'ovest Nacula pelle di rame dolce parlata
così valoroso sul campo e così bello che nessuno lo era di più
Saadeva liberò la corda dell'arco con cui aveva soggiogato il sud Saadeva mite ed eroe
riposero la spade lunghe e barbaglianti le faretre preziose le frecce affilate come rasoi
Nacula si arrampicò sull'albero e legò in alto gli archi e le armi là dove era sicuro che l'albero non si
sarebbe spezzato e la pioggia non sarebbe arrivata
appesero un cadavere
la gente ne avrebbe sentito il puzzo avrebbe detto qui di sicuro c'è un cadavere e non si sarebbe
avvicinata
ai pastori e ai vaccari che domandarono risposero
è nostra madre
aveva centottanta anni
abbiamo appeso il suo corpo secondo l'usanza dei nostri padri
poi entrarono in città
e per non essere riconosciuti si diedero questi nomi
Giaia Giaianta Vigiaia Giaiazena Giaiatvala
entrarono in città per trascorrere il tredicesimo anno senza essere riconosciuti
come da accordo
7 Iudistira
cucì nella sua veste sotto l’ascella dadi fatti d'oro e lapislazzuli
era un glorioso dòmino di uomini
era il perpetuatore della razza dei Curu e aveva spirito elevato
i re lo rispettavano
la sua potenza era incontenibile
era come una serpe velenosissima
aveva forza bellezza e valore era grandioso somigliava un deva
ma in quel tempo appariva come il sole quando è avviluppato da nuvole dense o come un fuoco
quando è sotto la cenere
si presentò a re Virata seduto sul suo trono
gli apparve come una luna velata dai nembi
col suo viso bello di luna piena
Virata ai suoi
domandategli chi è
è la prima volta che si presenta alla mia corte
e sembra un re
non può essere un bramana
credo che sia un dòmino della terra
non ha servi non ha carri né elefanti eppure brilla come fosse Indra
i segni della sua persona indicano che ha portato in capo la corona dell'investitura sacra
io credo così
mi viene incontro senza esitare
come un elefante in calore avvicina un groviglio di loto
Iudistira
o re sono un bramana che ha perduto ogni cosa e viene da te in cerca di sostentamento
desidero vivere qui presso di te ai tuoi ordini
Virata
sei il benvenuto
dunque accetta l'incarico che cerchi
ma da quale regno provieni?
dimmi la verità
qual è il nome tuo e della tua famiglia?
e di che cosa ti intendi?
Iudistira
mi chiamo Canca e sono un bramana della famiglia Vaiagra
sono abile nel gioco dei dadi
sono stato amico di Iudistira
Virata
ti accorderò qualsiasi desiderio
governa tu i Mazia
mi sottometto a te
adoro i giocatori scaltri
ma tu somigli un deva
tu meriti un regno
Iudistira
la mia prima preghiera è di non essere mai coinvolto a causa del gioco in alcun disputa con uomini
indegni
inoltre non dovrà mai essere permesso ad alcuno vinto da me di non pagare la perdita
per tua grazia accordami questo
Virata
chiunque ti dispiacerà lo farò uccidere o fosse uno di coloro che sono nati due volte lo allontanerò dai
miei domini
ascoltate voi sudditi qui riuniti
Canca è re di questo regno tanto quanto lo sono io
Canca tu sarai mio amico e ti muoverai con i miei stessi veicoli avrai ogni sorta di vesti cibi e
bevande ti occuperai dei miei affari sia interni sia esterni troverai aperte tutte le mie porte e quando
qualcuno senza occupazione o in difficoltà si rivolgerà a te tu portami la sua richiesta in qualunque
momento e sicuramente gli darò ciò che desidera
fino a che vivrai presso di me non avrai nulla da temere
così Iudistira fu accolto da Virata con molti doni e visse felice rispettato da tutti né alcuno poté
riconoscerlo fino a che abitò lì
8 Bima
si presentò a Virata nella sua sfolgorante bellezza e terribile forza col passo giocoso del leone
teneva in mano un mestolo ed un cucchiaio e anche una spada sfoderata nera senza una macchia
si presentò nei panni di un cuoco illuminando tutto intorno a sé come il sole quando dispiega il
mondo intero
vestiva di nero e aveva la forza del re dei monti
avanzò verso Virata e stette in piedi di fronte a lui
Virata all'assemblea
chi è quel giovane quel toro fra gli uomini con le spalle larghe da leone e così incredibilmente bello?
non l'ho mai visto prima
è come un sole
rifletto ma non riesco a comprendere chi sia
né per quanto mi sforzi riesco a immaginare con quali intenzioni sia venuto qui
lo guardo e mi sembra il re dei gandarva o Indra stesso
scoprite chi è che sta così davanti ai miei occhi
abbia subito ciò per cui è venuto
rapidi i suoi messaggeri si avvicinarono a Bima e gli riferirono quanto aveva detto
Bima
o re sono un cuoco
mi chiamo Vallava
sono abile nella preparazione dei cibi
prendimi nelle tue cucine
Virata
non posso credere che ti occupi di cucina
sembri Indra
per grazia bellezza e valore brilli sopra a tutti come fossi un re
Bima
prima di tutto sono il tuo cuoco e servo
ma non so fare solo salse
anche se un tempo Iudistira gustava sempre i miei piatti
sono pure un lottatore
e nessuno ha la mia forza
ti intratterrò affrontando leoni ed elefanti
Virata
ti accordo ciò che chiedi
farai ciò che vorrai secondo le abilità che dici di avere
ma non penso che questo incarico sia degno di te
perché meriti la terra nell'abbraccio del mare
ma fa' come ti piace
sii il sovrintendente delle mie cucine
sarai a capo di quelli cui già avevo affidato l'incarico
così Bima fu assegnato alle cucine e in breve divenne il favorito di re Virata
né alcuno poté riconoscerlo fino a che abitò lì
10 Saadeva
giunse nella città di Virata vestito come un vaccaro e parlando il dialetto dei vaccari
Virata fu colto da meraviglia alla vista di quel toro fra gli uomini così splendente
mandò i suoi uomini a prenderlo
lo condussero al suo cospetto
Virata
a chi appartieni? da dove vieni? che lavoro cerchi?
non ti ho mai visto prima
dimmi la verità
Saadeva
sono un vaisia e mi chiamo Aristanemi
sono stato vaccaro per i figli di Pandu
ora desidero vivere presso di te perché non so dove sono andati i Pandava
non posso vivere senza prestare servizio né desidero servire altri che te
Virata
devi essere un bramana o uno csciatria
sembri essere il dòmino del mondo intero
dimmi la verità tu che mieti nemici
servire come vaisia non è la tua vera natura
dimmi da quali domini provieni e di quale re e che cosa sai fare e che cosa vorresti fare qui per noi e
quale compenso accetteresti
Saadeva
Iudistira primo dei cinque figli di Pandu aveva una mandria di ottocento vacche un'altra di diecimila
un'altra ancora di diecimila un'altra di ventimila e così via
ero incaricato di badare a quelle vacche
la gente mi chiamava Tantripala
conosco passato presente e futuro di tutte le vacche qui intorno per dieci iogiana
Iudistira sapeva i miei meriti ed era soddisfatto di me
so anche come fare in modo che le vacche si moltiplichino in poco tempo e non si ammalino più
so fare anche questo
e so anche scegliere i tori con i segni di buon auspicio che li rendono venerabili per gli uomini e che
persino una vacca sterile resta gravida appena sente l'odore della loro urina
Virata
possiedo centomila vacche in diverse mandrie
te le affido tutte insieme ai pastori
d'ora in poi le mie bestie saranno sotto la tua custodia
così Saadeva prese dimora in quella città né alcuno poté riconoscere chi fosse
11 Argiuna
apparve alle porte della città
enorme e deliziosamente bello
ingioiellato come una femmina
con grandi orecchini e meravigliosi bracciali di conchiglie bagnate nell'oro
aveva braccia potenti
capelli lunghi folti sciolti sul collo
il passo di un elefante
la terra tremava
mosse incontro a Virata e gli stette di fronte
Virata lo vide che brillava di squisito splendore
e che aveva il passo di un elefante
quello sterminatore di nemici che aveva dissimulato la sua vera natura entrò nella sala delle udienze e
mosse verso il re
Virata ai consiglieri
da dove viene?
non l'ho mai visto prima
gli risposero che non lo conoscevano
si rivolse a lui con tono meravigliato
hai una forza enorme come fossi un deva sei giovane e scuro sembri il capobranco di una mandria
d'elefanti
indossi bracciali di conchiglie bagnate nell'oro porti la treccia gli orecchini brilli come uno di quei
guerrieri su carro che vagano armati di corazza arco e frecce ben pettinati e con i serti al collo
io sono un vecchio che desidera liberarsi del suo peso
sii come fossi mio figlio
o governa i Mazia come fossi me
mi pare impossibile che un uomo come te sia del sesso di mezzo
Argiuna
io canto ballo e suono
sono un eccellente ballerino e un ottimo cantante
assegnami alla principessa Uttara
sarò il suo maestro di danza
quanto al come sono pervenuto a questa natura che cosa ti servirebbe ascoltarlo?
acuirebbe solo il mio dolore
sappi che sono Vriannala e che sono un figlio o una figlia senza padre e senza madre
Virata
Vriannala ti do ciò che desideri
insegna la danza a mia figlia e alle altre fanciulle
anche se non mi pare un incarico degno di te
perché tu meriti il mondo intero nell'abbraccio del mare
volle verificare la preparazione di Vriannala nella danza nella musica e nelle altre belle arti
si consultò con i ministri e decise che doveva essere esaminato dalle donne
quando seppe che quella sua impotenza era di natura permanente lo mandò negli appartamenti
femminili
lì Argiuna il potente insegnò il canto e la musica alla figlia di Virata alle sue amiche alle ancelle e
presto entrò nelle loro grazie
così Argiuna che aveva il dominio perfetto di sé visse in quella piacevole compagnia senza che
alcuno dentro o fuori del palazzo lo riconoscesse
12 Nacula
fu veduto poco tempo dopo muovere rapidamente incontro a re Virata
pareva il disco del sole quando emerge dai nembi
osservò i cavalli che stavano intorno
Virata ai consiglieri
mi domando da dove viene quest'uomo che splende come un deva
osserva i miei cavalli
deve essere un esperto conoscitore di cavalli
portatelo subito alla mia presenza
è un guerriero che pare un deva
Nacula si fece vicino
possa tu vincere ed essere beato
sono sempre stato stimato dai re come addestratore di cavalli
avrò buona cura dei tuoi
Virata
ti darò veicoli ricchezze e appartamenti spaziosi
ti occuperai dei miei cavalli
ma prima dimmi da dove vieni chi sei e come sei giunto qui e anche in quali arti sei maestro
Nacula
sappi che Iudistira è il primogenito dei cinque figli di Pandu e mi sono occupato dei suoi cavalli
conosco i temperamenti di questi animali e so come domarli
so come correggere i loro difetti e come curare le loro malattie
nessun cavallo che mi viene affidato si indebolisce o si ammala
persino le giumente quando sono affidate a me non prendono mai vizi
mi chiamano Grantica e anche Iudistira mi chiamava così
Virata
da oggi rimetto alle tue cure tutti i cavalli che possiedo
da oggi saranno tuoi subordinati tutti gli stallieri e gli aurighi
se ti sta bene di' quale remunerazione desideri
ma questo incarico non mi pare degno di te che sembri un deva
sembri un re
la mia stima per te è troppo al di sopra
la tua presenza qui mi ha recato piacere tanto quanto fossi stato lo stesso Iudistira
come può egli vivere nella foresta ora che è senza alcuno ad aiutarlo?
così Nacula fu accolto con rispetto e si comportò in modo da essere caro e gradito a tutti nel palazzo
e nessuno lo riconobbe finché visse sotto la protezione di Virata
fu così che i Pandava vissero nel regno dei Mazia fedeli al pegno dato
trascorsero i loro giorni senza essere riconosciuti e senza sottrarsi a quell'aspra sofferenza con grande
compostezza
13 Iudistira si rese gradito a Virata ai suoi figli e a tutti i Mazia
li faceva giocare a dadi era un adepto nei misteri dei dadi
li faceva sedere nella sala da gioco come uccelli lungo un filo
poi divideva con i fratelli ciò che aveva vinto a Virata
era una tigre fra gli uomini re Iudistira il giusto e Virata non lo riconobbe
Bima gli vendeva carni e cibi di vario genere che riceveva da Virata
Argiuna divideva con i fratelli il ricavato dalla vendita delle vesti logore con cui lo ricompensavano
per i servigi negli appartamenti interni del palazzo
Saadeva dava loro latte panna e burro
Nacula spartiva le ricchezze che Virata soddisfatto per come aveva cura dei cavalli gli elargiva
e Draupadi badava a tutti loro e faceva in modo di non essere riconosciuta
così prendendosi cura l'uno dell'altro quei potenti guerrieri vissero nella città di Virata nascosti come
fossero tornati in grembo alla madre
temevano il pericolo che veniva dal figlio di Dritarastra e vissero là nascosti vigilando su Draupadi
Chiciaca
appena vide Draupadi spaventata come una cerbiatta si alzò dal suo seggio con la gioia di uno che
desidera attraversare il mare quando gli viene data una barca
16 sei la benvenuta tu con le tue treccie che s’arricciano in punta
la notte appena trascorsa mi ha portato un giorno di ottimo auspicio poiché oggi ricevo te come
dòmina della mia casa
fa' ciò che mi piace
si portino collane d'oro conchiglie orecchini brillanti che vengono da vari paesi rubini e gemme
meravigliose vesti di seta e pelli di cervo
ho fatto anche preparare un bellissimo letto per te
vieni sediamoci su quel letto e beviamo insieme un liquore di fiori mielosi
Draupadi
la principessa mi ha mandato qui a prendere del vino
dammelo in fretta perché ha detto che ha molta sete
Chiciaca
altri le porterà ciò che vuole
disse così e le afferrò il braccio destro
Draupadi esclamò
poiché mai sono stata infedele ai miei sposi per ebbrezza dei sensi neppure col cuore poiché questo è
vero ti vedrò trascinato a terra giacere impotente
Chiciaca afferrò un lembo della sua veste mentre cercava di scappare
non poté tollerarlo
si volse tremando per l'ira col respiro mozzo e lo spinse a terra
Chiciaca s'abbatté come un albero sradicato
Draupadi corse tremante a corte per cercare la protezione di Iudistira
ma mentre correva quanto più veloce poteva Chiciaca la raggiunse l'afferrò per i capelli la tirò a terra
e la prese a calci davanti al re
allora il racsciasa che Suria aveva disposto a protezione di Draupadi lo colpì con la forza di un vento
Chiciaca vacillò e cadde svenuto a terra come un albero sradicato
Iudistira e Bima erano lì seduti e c'era furia nei loro occhi quando videro l'oltraggio di Chiciaca a
Draupadi
Bima digrignò i denti volle annientare Chiciaca ebbe la fronte coperta di sudore e terribilmente
corrugata ebbe un'esalazione fumosa dagli occhi spalancati e fissi premette le mani sulla fronte la
furia gli premeva dentro fu sul punto di balzare in piedi ma Iudistira temeva potessero riconoscerli
strinse le dita e gli intimò di sopportare
così Bima che pareva un elefante furioso davanti a un grande albero fu fermato dal fratello maggiore
Iudistira
cerca legna da ardere
se hai bisogno di qualche tronco va' fuori e abbatti alberi
Draupadi entrò piangendo a corte
vide i suoi dòmini afflitti che volevano evitare di essere riconosciuti ma avevano il fuoco negli occhi
disse queste parole al re dei Mazia
oggi il figlio di un suta ha colpito a calci la sposa amata e orgogliosa di coloro il cui nemico non può
mai dormire sereno neppure se ci sono quattro regni di mezzo
essi stanno nel vero sono devoti ai bramana e sempre donano qualunque cosa senza esserne richiesti
tutto il tempo si ode il rullo dei loro tamburi e la vibrazione dei loro archi
essi hanno grande energia e potenza e liberalità nel donare e orgoglio per la propria dignità
se non fossero stati legati dai lacci del dovere avrebbero potuto distruggere il mondo intero
dove sono oggi quei guerrieri potenti che sempre accordarono protezione a chi la richiese anche
quando sono vissuti senza farsi riconoscere?
perché oggi quegli eroi che hanno forza ed energia immense tollerano quietamente che la loro casta
sposa sia così insultata dal figlio di un suta come fossero degli eunuchi?
dov'è quell'ira quel valore quell'energia se sopportano quietamente che la loro sposa sia così insultata
da uno sciagurato?
cosa posso fare io quando Virata si allontana dal darma e tollera freddamente che un'innocente come
me sia così offesa da uno sciagurato?
Virata tu non stai agendo come un re nei confronti di questo Chiciaca tu muovi come un ladro e non
brilli in una corte
non è giusto che io sia stata insultata così davanti a te
tutti i presenti vedano la violenza di Chiciaca
Chiciaca non sa cos'è il dovere e il darma e neppure Mazia lo sa
e anche questi attendenti di un re così sono lontani dal darma
Virata
io non conosco i motivi del vostro litigio fuori di qui
se non conosco la vera causa come posso discriminare?
i presenti applaudirono Draupadi
esclamarono ben fatto! ben fatto! e biasimarono Chiciaca
colui che ha in moglie questa donna che ha gli occhi larghi e un corpo stupendo possiede un valore
inestimabile e non ha motivo di indulgere in alcun dolore mai
una fanciulla così bella e perfetta è rara fra gli uomini
davvero pare una deva
Iudistira
gli si coprì la fronte di sudore per l'ira
non rimanere qui sairindri
ritirati negli appartamenti di Sudesna
le spose di eroi sopportano sofferenze e fatiche per il bene dei loro sposi e infine ottengono di
accedere a quegli spazi dove i loro sposi possono giungere
immagino che i tuoi sposi gandarva fulgidi come soli non considerano questa un'occasione per
mostrare la loro ira poiché non sono accorsi in tuo aiuto
tu non conosci l'essenza temporale delle cose ed è per questo che piangi come un'attrice fra l'altro
interrompendo il gioco dei dadi nella corte Mazia
ritirati sairindri
i gandarva faranno ciò che desideri
sicuramente daranno seguito al tuo dolore e prenderanno la vita di colui che ti ha offeso
Draupadi
coloro di cui sono sposa penso che sono estremamente remissivi
e poiché il maggiore gioca sempre a dadi è facile che chiunque li vessi
disse così e aveva i capelli scarmigliati e gli occhi fiammeggianti d'ira
corse negli appartamenti di Sudesna
e per il tanto piangere il suo viso parve bello come la luna in cielo quando emerge dalle nubi
Sudesna
chi ti ha offeso? perché piangi? chi ti ha fatto torto? perché soffri?
Draupadi
quando sono andata a prendere il vino Chiciaca mi ha colpito nella corte davanti al re come fosse
stato solo in mezzo a un bosco
Sudesna
poiché Chiciaca pazzo d'amore ti ha offeso perché non puoi acconsentire a lui
lo farò uccidere se vuoi
Draupadi
altri lo uccideranno
proprio coloro cui ha fatto torto
è chiaro che oggi stesso dovrà andare da Iama
17 si ritirò nelle sue stanze compì le abluzioni lavò il corpo e le vesti e prese a riflettere piangendo
cosa devo fare? dove devo andare? come posso ottenere ciò che voglio?
e mentre pensava così le sovvenne di Bima
nessuno eccetto Bima può fare oggi ciò che il mio cuore desidera
si levò dal letto nel cuore della notte e si diresse rapida alle stanze di Bima
come puoi dormire mentre quello sciagurato comandante dell'esercito di Virata vive ancora ed è mio
nemico per ciò che oggi mi ha fatto?
allora la camera dove Bima dormiva respirando forte come un leone avvampò di splendore
essendo ricolma della bellezza di Draupadi e Bima
e Draupadi quando trovò Bima negli appartamenti dei cuochi lo avvicinò ardente come una vacca di
tre anni cresciuta nei boschi quando per la prima volta in calore avvicina un toro possente
come una gru in un lago avvicina il suo compagno nella stagione degli accoppiamenti
l'abbracciò come un rampicante avvolge un enorme albero sala sulle rive del Gomati
lo tenne fra le braccia e lo svegliò come una leonessa sveglia un leone che dorme in una foresta
sperduta
lo tenne stretto come una femmina d'elefante tiene stretto il suo compagno
e gli parlò con voce dolce come il suono di uno strumento a corde che suona musica gandara
alzati alzati
perché stai sdraiato come un morto?
certo uno che non è morto non può tollerare che viva lo sciagurato che ha disonorato la sua donna
Bima si alzò e stette seduto sul letto
perché sei corsa qui?
hai perso il tuo colore sei pallida e smagrita
dimmi ogni cosa esatta
devo sapere la verità
faccia bene o male sia gradevole o no dimmi tutto
quando avrò ascoltato porterò rimedio
a me solo devi confidare ogni cosa perché sono io che sempre ti salvo da qualunque pericolo
dimmi subito ciò che vuoi e perché sei venuta a trovarmi e torna a letto prima che se ne accorgano
18 Draupadi
quali dolori non deve soffrire colei che ha Iudistira come sposo?
perché fai queste domande se conosci tutti i miei dispiaceri?
Dusassana mi trascinò nella corte in mezzo all'assemblea e mi chiamò schiava
questo dolore mi consuma
quale principessa se non Draupadi vivrebbe avendo sofferto una miseria così grande?
chi altri se non io potrebbe sopportare un secondo insulto come quello inflittomi da Saindava mentre
ero nella foresta?
chi nella mia posizione potrebbe vivere dopo essere stata colpita a calci da Chiciaca davanti agli
occhi del re dei Mazia?
che vale la vita se non mi consideri miserabile dopo che ho patito sofferenze simili?
quel vile sciagurato Chiciaca cognato di Virata e comandante dei suoi eserciti ogni giorno si rivolge a
me che vivo nel palazzo come sairindri e mi dice sposami
quello sciagurato che merita di essere ucciso mi preme così e il cuore mi scoppia come un frutto
maturo
la colpa di queste sciagure è solo di tuo fratello maggiore che non sa rinunciare agli esecrabili dadi
devi rimproverarlo perché queste mie sofferenze sono solo colpa sua
chi altri se non lui che è un giocatore disperato scommetterebbe il regno e tutto quanto persino me
per vivere una vita nei boschi?
se avesse giocato mattina e sera per molti anni di fila scommettendo migliaia di nicscia e altre
ricchezze del genere tuttavia gli sarebbe rimasto sempre l'argento l'oro le vesti i veicoli le greggi di
capre e di pecore e le mandrie di cavalli giumente e muli
ma ora che ha perso tutto per una partita a dadi siede muto come un pazzo e pensa a quanto male ha
fatto
un tempo dovunque andasse lo seguivano diecimila elefanti con serti d'oro
oggi si mantiene tirando dadi
un tempo a Indraprasta lo adoravano centinaia di migliaia di re di incomparabile valore
nelle sue cucine centomila serve nutrivano notte e giorno una moltitudine di ospiti portando loro
piatti colmi di cibo
ogni giorno donava un migliaio di nicscia
oggi si mantiene tirando dadi dopo essere stato sopraffatto dalla malora per un gioco ai dadi che è la
radice di ogni male
un tempo bardi cantori a migliaia con orecchini di gemme brillanti e voci melodiose gli rendevano
omaggio mattina e sera
ogni giorno attendevano a lui un migliaio di saggi conoscitori dei Veda soddisfatti in ogni desiderio
manteneva ottantottomila servi snataca e a tutti aveva assegnato trenta serve e manteneva anche
diecimila iati che non accettavano alcun genere di dono e avevano seccato il proprio seme
quel re potente oggi vive così
Iudistira senza malizia colmo di grazia che dà ad ogni creatura ciò che deve e possiede tutti questi
eccellenti attributi oggi vive così
un tempo aveva fermezza e valore invincibile
il suo cuore era disposto a dare a tutte le creature ciò che doveva
muoveva nella compassione e nei suoi domini dava sostentamento ai ciechi ai vecchi agli inermi agli
orfani e a chiunque fosse in difficoltà
oggi è dipendente e servo di Mazia è uno che tira i dadi nella sua corte e si fa chiamare Canca
colui a cui tutti i re del mondo pagavano tributo quando risiedeva a Indraprasta oggi elemosina la
propria esistenza dalle mani di altri
tutti i re del mondo erano a lui assoggettati e oggi ha perso la libertà vive assoggettato ad altri
con la sua energia aveva abbagliato il mondo intero come un sole e oggi sta alla corte di re Virata
re e saggi attendevano a lui pieni di rispetto e guardalo oggi che attende ad altri
quando vedi Iudistira che fa il cortigiano e siede vicino ad un altro cortigiano sussurrandogli parole
di adulazione chi può evitarti di soffrire?
quando vedi Iudistira saggio e virtuoso che non merita di servire altri che invece deve farlo per
sostentarsi chi può evitarti di soffrire?
guardalo guarda il Barata che era venerato dal mondo intero che oggi venera un altro
allora perché non vedi che soffro di molte miserie come un naufrago in un mare di dolore?
19 ma ora ti dico di un altro mio grande dolore e non dovrai biasimarmi se te lo dico perché sono triste
perché chi non soffrirebbe a vederti ignobilmente impegnato a fare il cuoco che è assolutamente al di
sotto di te e ti chiami come uno della casta Vallava?
cosa c'è di più triste che la gente ti conosca come il cuoco di Virata e ti chiami Vallava e che dunque
sei caduto in servitù?
quando hai finito il tuo lavoro in cucina e siedi umilmente vicino a Virata e ti chiami Vallava il cuoco
la tristezza mi prende il cuore
quando il re dei re è felice di farti combattere contro gli elefanti e le donne nelle loro stanze ridono
tutto il tempo soffro terribilmente
e quando entri nelle loro stanze per combattere con leoni tigri e bufali mentre la principessa Caichei
ti guarda sento che svengo
e quando Caichei e le ancelle si alzano dai loro seggi e accorrono ad assistermi e scoprono che non
ho un dolore al corpo che è solo uno svenimento la principessa dice alle ancelle
può essere solo per amore che questa donna dai sorrisi dolci soffre quando il nostro fortissimo cuoco
combatte con le belve
Sairindri è davvero bella e anche Vallava lo è
è difficile conoscere il cuore di una donna ma io credo che essi siano degni l'uno dell'altra
dunque è probabile che la sairindri pianga sempre in questi momenti perché lui è il suo amante
d'altronde sono arrivati in questa casa lo stesso giorno
la principessa mi rimprovera sempre e quando vede che mi arrabbio pensa che sono davvero legata a
te
quando parla così provo un dolore grande
davvero sono così a fondo nel dolore che quando vedo te che sottostai a questa malora perdo ogni
desiderio di vita
quel giovane che solo su di un carro conquistò tutti i deva e gli uomini oggi è il maestro di danza
della figlia di un re
un tempo gratificò Aghni nella foresta di Candava oggi vive negli appartamenti interni di un palazzo
come un fuoco nascosto in un pozzo
quel toro fra gli uomini che è sempre stato il terrore dei nemici oggi vive come un mezzo uomo che
tutti disprezzano
trascorre i giorni nel dolore e copre con braccialetti di conchiglie i segni che la corda dell'arco gli ha
lasciato sulle braccia
la vibrazione del suo arco e lo schiocco sul cuoio facevano tremare qualunque nemico
oggi canta per divertire le donne
la sua testa reggeva un diadema splendido come il sole
oggi porta delle trecce che in punta si arricciano orrendamente
quando vedo quel terribile arciere Argiuna che porta le trecce e sta in mezzo alle donne la tristezza
mi prende il cuore
quell'eroe che domina tutte le armi dei deva e possiede ogni sapere oggi indossa gli orecchini
quel giovane che re di incomparabile valore non poterono sopraffare in guerra così come l'oceano
non può ricoprire la terra oggi è il maestro di danza delle figlie di Virata e attende a loro
lui il fragore del cui carro faceva tremare la terra intera con i monti le foreste e ogni cosa mobile e
immobile lui che quando nacque tutti i dispiaceri di Cunti dileguarono lui oggi fa piangere me per lui
stesso
quando lo guardo che mi viene incontro con gli orecchini d'oro e altri gioielli e i bracciali di
conchiglie la tristezza mi prende il cuore
lui che come arciere non ha eguali al mondo per valore oggi trascorre i suoi giorni cantando in mezzo
alle femmine
guardo quel figlio di Cunti che per virtù eroismo e verità fu il più ammirato nel mondo lo guardo che
oggi vive come una femmina e mi si spacca il cuore dal dolore
quando lo vedo nella sala da musica in mezzo alle femmine che attende a Virata re dei Mazia
smarrisco ogni senso di direzione
certamente Cunti non sa che Argiuna deve patire una condizione così estrema né che Iudistira
incapace di fermarsi in un gioco ai dadi disastroso è sprofondato nella miseria
guardo il più giovane di voi Saadeva che è diventato un vaccaro e bada alle bestie e divento pallida
penso tutto il tempo alla malora di Saadeva e non riesco a dormire non so quale colpa possa aver
commesso per patire una tale miseria guardo quel tuo fratello diletto quel toro fra gli uomini che
Mazia ha incaricato di badare alle vacche e mi colmo di dolore guardo quell'eroe orgoglioso
impegnato a gratificare Virata che l'ha messo a capo dei suoi vaccari e l'ha vestito di rosso e mi sento
la febbre
Cunti ha sempre approvato Saadeva come un uomo di grande spirito che muove nel darma e quando
l'abbracciò piangendo poco prima che partisse per l'esilio nella foresta mi disse
Saadeva è timido è virtuoso e parla dolce
è il mio favorito
nella foresta abbi cura di lui giorno e notte
è delicato e coraggioso è devoto al re e venera i suoi fratelli maggiori
occupati tu stessa del suo nutrimento
così mi disse e oggi guardo lui il primo fra i guerrieri che si deve occupare delle vacche e dormire su
pelli di vitello
come posso sopportare la vita?
e che dire di Nacula?
lui che è bello forte e intelligente oggi si occupa dei cavalli di Virata
guarda come il tempo cambia le cose
gli eserciti dei nemici fuggivano alla vista di Nacula
oggi addestra i cavalli alla presenza del re e li fa correre veloci
oggi guardo quel bel giovane attendere a Virata re dei Mazia e mostrargli l'agilità dei cavalli
come pensi che possa essere felice quando sono afflitta da tutte queste miserie per colpa di Iudistira?
ma ascolta che ora ti dico di altri dolori molto peggiori
cosa può essere più triste che essere emaciata da così tante miserie mentre voi siete ancora vivi?
20 per colpa di quel giocatore disperato oggi vivo al servizio di Sudesna come sua sairindri
e guarda lo sprofondo di dolore in cui oggi io che sono una principessa vivo
vivo nell'attesa che questo periodo stabilito abbia fine
così sono nella miseria estrema
per i mortali il successo la vittoria e la sconfitta sono transitori
credo a questo e vivo aspettando che i miei sposi tornino alla prosperità
prosperità e malora si avvicendano come su di una ruota
credo a questo e vivo aspettando che i miei sposi tornino alla prosperità
ciò che porta vittoria può ugualmente portare sconfitta
vivo in questa speranza
perché non mi consideri come fossi morta?
ho sentito dire che chi dà può chiedere e chi uccide può essere ucciso e chi sopraffa può essere
sopraffatto
nulla è difficile per il destino e nessuno può evitare il destino
perciò attendo che torni un tempo favorevole a noi
così come un pozzo asciutto torna ad essere colmo io spero che le cose cambino in meglio e attendo
che torni la prosperità
quando un saggio vede che vengono frustrate le azioni che ha ben disposto per realizzare una certa
cosa non si sforza mai di riportare indietro la buona sorte
io sono sprofondata nel dolore e ti dirò ogni cosa sia che tu mi chieda sia che no di spiegarti il
significato di queste parole
io sono la regina dei figli di Pandu e sono la figlia di Drupada
chi altri eccetto me vorrebbe vivere dopo essere caduto in una malora simile?
la miseria che mi ha sopraffatto ha davvero umiliato l'intera razza dei Curu i Panciala e i figli di
Pandu
quale altra donna che fosse stata circondata da così tanti fratelli e cugini che avesse avuto un motivo
così grande di gioia avrebbe potuto patire simile dolore?
devo avere offeso gravemente Datri quando ero bambina se oggi sono vittima di simili conseguenze
guarda come sono venuta pallida che così tanto non lo sono stata neppure quando ho vissuto
nell'estrema miseria di una foresta
tu sai quanto fui felice un tempo
eppure oggi sono diventata serva
e non posso trovare pace in questa estrema sofferenza
oggi Argiuna che è un arciere potente e terribile deve vivere come un fuoco spento
questo mi fa pensare che tutto sia stato predisposto
per gli uomini è impossibile comprendere i destini delle creature
io penso che questa vostra caduta fosse inevitabile
è una sciagura che colei che ha tutti voi che somigliate Indra a prendersi cura di lei che è così casta e
gloriosa debba ora attendere alla cura di altri che le sono inferiori per rango
guarda la mia malora
non lo merito
tu sei vivo eppure guarda come il tempo ha sovvertito l'ordine delle cose
colei che dominava la terra intera fino al mare è ora dominata da Sudesna e la teme
colei che aveva attendenti a camminarle davanti e dietro oggi cammina davanti e dietro a Sudesna
ma ascolta quest'altra sofferenza intollerabile
colei che non aveva mai dovuto preparare unguenti per se stessa solo per Cunti oggi deve preparare il
sandalo per altri
guarda queste mie mani
non erano così prima
gli mostrò le mani segnate dai calli
colei che non aveva mai dovuto temere Cunti né te né i tuoi fratelli oggi sta davanti a Virata
impaurita come una schiava e ansiosa circa cosa il re dei re potrebbe dire su come vanno
adeguatamente preparati gli unguenti perché non gli piace come gli altri preparano il sandalo
Draupadi lo guardava e piangeva in silenzio
poi gli disse parole soffocate dal pianto e dai sospiri ripetuti
parole che gli mossero con forza il cuore
significa che un tempo devo avere offeso i deva
perché in questa malora in cui sono
vivo ancora quando dovrei essere morta
Bima
prese quelle sue mani delicate segnate dai calli si coprì il viso e pianse
tenne strette le sue mani e diede lacrime abbondanti
21 vergogna alle mie braccia vergogna all'arco di Argiuna poiché le tue mani un tempo rosse sono ora
segnate dai calli
nella sala di Virata se Iudistira non mi avesse guardato avrei fatto un macello avrei spaccato la testa a
Chiciaca ebbro di potere quando ho visto che ti colpiva a calci ho pensato all'istante di sterminare i
Mazia ma Iudistira mi ha fermato con uno sguardo ho compreso la sua intenzione e sono rimasto
quieto
siamo stati privati del nostro regno
io non ho ancora ucciso i Curu
non ho ancora preso le teste di Duriodana di Carna di Sacuni di Dusassana
quanto è accaduto e quanto non è accaduto mi stanno consumando il corpo
il pensiero di queste cose abita il mio cuore come un giavellotto piantato dentro
non sacrificare il darma
dòmina l'ira
se Iudistira sentisse questi tuoi rimproveri si toglierebbe la vita
se Argiuna e i gemelli ti sentissero parlare così rinuncerebbero anch'essi alla vita
e se lo facessero neppure io sarei capace di sopportarla oltre
nei tempi antichi la bellissima Sucania figlia di Sargiati seguì nella foresta Ciavana della stirpe dei
Brigu
egli aveva dominio perfetto della mente
e mentre era impegnato in ascesi le formiche costruirono un tumulo su di lui
forse hai sentito raccontare anche di Indrasena bella come Naraiani che seguì lo sposo mille anni
forse anche di Sita principessa dei Videa che seguì lo sposo mentre viveva nel fitto dei boschi
la sposa di Rama soffrì nella malora e fu perseguitata dai racsciasa ma infine riconquistò la
compagnia di Rama
Lopamudra giovane e bella seguì Agastia rinunciando a ogni piacere
Savitri intelligente e perfetta seguì Satiavan sola nel mondo di Iama
come queste donne bellissime e caste anche tu sei fiore d'ogni virtù
attendi ancora solo due settimane
e quando il tredicesimo anno sarà compiuto
tornerai ad essere una regina
Draupadi
è solo perché soffro che ho pianto queste lacrime
perché non reggo i miei dolori
ma non rimprovero Iudistira
e non serve a nulla tornare sul passato
Bima ascolta cosa devi fare ora
Sudesna è gelosa della mia bellezza e mi fa sempre male cercando di prevenire che il re s'innamori di
me
Chiciaca ha compreso la sua gelosia e a sua volta fa pressioni su di me
per questo sono arrabbiata con lui ma dòmino l'ira e un giorno gli dissi
Chiciaca proteggiti
io sono la sposa amata di cinque gandarva
ti uccideranno se sei così avventato
e lui mi rispose
non ho alcuna paura dei gandarva
ucciderò centomila gandarva in battaglia
cedi a me
allora di nuovo gli dissi
non puoi far nulla contro quei gandarva
io sto nel darma e non desidero mai la morte di alcuno
per questo ti respingo
ma lui scoppiò in una fragorosa risata
e allora Sudesna spinta da lui e dall'affetto fraterno e dal desiderio di fargli un favore mi mandò da lui
dicendomi di portarle del vino dalla casa di Chiciaca
quando mi vide Chiciaca usò parole dolci ma quando scoprì che non serviva s'infuriò e voleva farmi
violenza
allora corsi dal re ma Chiciaca mi spinse a terra e mi colpì a calci alla presenza del re davanti a Canca
e molti altri inclusi gli aurighi i favoriti i conducenti di elefanti e la gente
io rimproverai il re e Canca ancora e di nuovo
ma il re non fermò Chiciaca né lo punì
Chiciaca è il suo principale alleato in guerra ma è privo d'ogni virtù ma lo amano sia il re che la
regina e lui è spavaldo orgoglioso corrotto adulterino voluttuoso e ottiene ricchezze immense e ruba a
tutti anche a quelli che piangono miseria e non cammina mai lungo la via del darma non fa mai la
cosa giusta il suo animo è malvagio vizioso arrogante e cafone e le frecce di Cama lo colpiscono
sempre
e anche se l'ho respinto più volte
appena mi vedrà di nuovo
di nuovo mi farà oltraggio
allora dovrò rinunciare alla vita
allora anche se fai ogni sforzo per stare nel darma tutte le tue azioni meritorie non saranno servite a
nulla
tu che ora obbedisci al tuo pegno perderai la tua sposa
ma chi protegge la sposa protegge la discendenza e dunque se stesso
i saggi chiamano Giaia la sposa perché l'uomo semina se stesso nella propria donna
anche la sposa deve proteggere il suo uomo perché pensa come altro potrà rinascere nel mio grembo?
ho ascoltato dire da bramana che esponevano i doveri di ogni casta che uno csciatria non ha altro
dovere se non quello di sottomettere i nemici
Chiciaca mi ha colpito a calci davanti a Iudistira il giusto e c'eri anche tu Bima forte e potente
fosti tu a salvarmi dal terribile Giatasura tu con i tuoi fratelli a sconfiggere Giaiadrata
ora uccidi questo sciagurato che mi ha insultato
Chiciaca facendosi forte del favore che gode presso il re ha acuito le mie sofferenze
spacca questo essere lascivo spaccalo come un vaso di terracotta scagliato contro una pietra
se il sole di domani poserà i raggi su colui che è la fonte di molti miei dolori dovrò certamente bere
un veleno perché mai potrò cedere a Chiciaca
sarebbe molto meglio se morissi qui ora davanti a te
Draupadi nascose il volto contro il petto di Bima e pianse
Bima l'abbracciò
la consolò per quanto poteva la consolò a lungo con parole piene di ragioni gravi e buon senso e con
le mani asciugò il suo volto bagnato di lacrime
pensava a Chiciaca e con la lingua si leccava gli angoli della bocca
fu colmo d'ira
22 farò ciò che dici
ucciderò subito Chiciaca e tutti i suoi amici
rinuncia ai tuoi dispiaceri e ai dolori
domani sera invitalo a un incontro
la sala per la danza che il re dei Mazia ha fatto costruire
durante il giorno è usata dalle fanciulle per danzare
ma la sera tornano alle loro case
in quella sala c'è un bellissimo letto con il telaio di legno
proprio lì farò incontrare Chiciaca con gli spiriti dei suoi padri defunti
ma quando lo inviterai dovrai assicurarti che nessun altro l’accompagni
parlarono così piansero così e attesero l'alba con dolorosa impazienza
Chiciaca
quando la notte fu trascorsa si alzò si recò a palazzo e avvicinò Draupadi
ti ho gettata a terra e ti ho colpito a calci davanti al re
e non hai trovato protezione
Virata è re dei Mazia solo di nome
io sono il vero dòmino dei Mazia io che sono il comandante delle forze armate di questo regno
accoglimi con gioia
sarò il tuo schiavo
ti darò subito cento nicscia e cento servi e cento serve e carri trainati da muli
uniamoci
Draupadi
metto una condizione
che né i tuoi amici né i tuoi fratelli lo sappiano
perché ho terrore che quei gandarva possano scoprirlo
se prometti mi arrendo
Chiciaca
sarà come dici
verrò da solo a casa tua
così quei gandarva fulgidi come il sole non potranno scoprire ciò che avrai fatto
Draupadi
quando è buio recati alla sala per la danza che il re dei Mazia ha fatto costruire dove le fanciulle
danzano di giorno e la sera tornano a casa
i gandarva non conoscono quel posto
saremo certi che nessuno ci scoprirà
si separarono
quella mezza giornata passata a riflettere su ciò che stava per accadere parve a Draupadi lunga quanto
un mese
Chiciaca non sapeva
che era la morte che aveva preso la forma di una sairindri
tornando a casa provò una delizia estrema
il desiderio gli levò il senno
si precipitò a farsi bello con unguenti serti e ornamenti e intanto pensava alla femmina meravigliosa
dagli occhi larghi e anche a lui la giornata parve non finire mai
la bellezza che l'avrebbe lasciato per sempre sembrò farsi più intensa come l'ultimo guizzo di una
fiamma che si spegne
confidava pienamente in Draupadi il desiderio gli aveva tolto il senno ed era tanto assorto
nell'immaginare l'incontro atteso che non si accorse neppure quando il giorno finì
Draupadi si recò da Bima nelle cucine
ho fatto come hai detto
ho lasciato intendere a Chiciaca che il nostro incontro sarà nella sala della danza
verrà questa sera solo nella sala vuota
allora dovrai ucciderlo
va' in quella sala e prendi la vita di quel figlio di un suta ebbro di vanità
è pura vanità che quel figlio di un suta non si preoccupa dei gandarva
sollevalo da terra come Crisna sollevò il naga dallo Iamuna
io soffro
asciuga le mie lacrime e sia tu benedetto
va' proteggi il tuo onore e quello della tua razza
Bima
bene
eccetto le buone notizie che porti non ho bisogno di altro aiuto
la gioia che provo a sentire che fra poco incontrerò Chiciaca è pari a quella che provai quando uccisi
Idimva
ti giuro sulla verità sui miei fratelli sul mio darma che ucciderò Chiciaca come Indra uccise Vritra
sarà in segreto o sarà davanti ad altri ma spaccherò Chiciaca e se i Mazia combatteranno per lui
ucciderò anche loro e dopo ucciderò anche Duriodana e la terra tornerà nostra
continui Iudistira a onorare il re dei Mazia
Draupadi
affinché tu non debba rinunciare alla verità di quanto mi hai appena promesso
uccidi Chiciaca in segreto
Bima
proprio oggi ucciderò Chiciaca e i suoi amici senza che altri lo sappiano nel buio della notte
come un elefante spacca un frutto vela spaccherò la testa di Chiciaca che spera ciò che non può
ottenere
quando fu notte si recò nel luogo designato e sedette nascosto in attesa di Chiciaca come un leone
acquattato in attesa di un cervo
Chiciaca s'era fatto bello come aveva deciso e giunse alla sala della danza all'ora stabilita sperando di
trovare Draupadi
entrò
la sala era avvolta da un buio profondo
quello sciagurato di animo malvagio giunse vicino a Bima di incomparabile valore che era arrivato
poco prima e stava seduto in attesa in un angolo
come un insetto si avvicina alla fiamma o un animaletto a un leone Chiciaca avvicinò Bima che stava
sdraiato sul letto e bruciava d'ira al pensiero dell'insulto diretto a Draupadi ed era come egli fosse la
morte di Chiciaca
Chiciaca
si fece vicino a Bima ebbro di desiderio col cuore e l'animo in estasi e parlò sorridendo
tu che hai sopracciglia disegnate ti ho già assegnato molte e varie ricchezze dai miei possessi e cento
ancelle e molte vesti e una casa con una stanza interna e molte serve giovani e amabili e ogni sorta di
svaghi e divertimenti
ho preparato tutte queste cose per te e sono venuto di corsa qui
e all’improvviso la donne hanno preso ad elogiarmi dicendo
non c'è al mondo nessuno bello come te e altrettanto ben vestito
Bima
è bene che tu sia bello
ed è bene che lo dica tu stesso
ma non penso che tu abbia mai avuto prima un tocco così piacevole
hai un tocco sottile e conosci i modi galanti e sei abile nell'arte del fare l'amore
sei un favorito con le donne
non c'è nessuno come te a questo mondo
disse così e all'improvviso saltò su ridendo
oggi tua sorella ti vedrà trascinato a terra da me come un elefante potente enorme quanto una
montagna viene trascinato a terra da un leone
dopo che sarai morto Sairindri vivrà in pace e anche noi che siamo i suoi sposi
l'afferrò per i capelli adorni di serti
Chiciaca si liberò subito e l'afferrò per le braccia
allora s'infiammarono d'ira e lottarono come due elefanti per una femmina a primavera o come in
antico i due fratelli scimmia Vali e Sugriva
avevano la stessa furia e la stessa ansia di vincere
levarono in alto le braccia come serpi a cinque cappucci e lottarono con le unghie e coi denti come
furie Chiciaca attaccò impetuosamente ma Bima non arretrò nemmeno di un passo serrati l'uno nella
morsa dell'altro lottarono strattonandosi come due tori potenti lottarono con le unghie e coi denti e fu
feroce e terribile come fra due tigri furiose si buttavano a terra l’un l’altro e lo scontro fu come fra
due elefanti con le tempie umide Bima l'afferrò e lo scaraventò violentemente a terra i colpi che si
menavano con le braccia facevano un gran rumore come colpi di bambù l'uno contro l'altro e Bima lo
sbatté giù a forza nella stanza e lo sbatté di qua e di là furiosamente come fa un uragano con un
albero fino a che Chiciaca divenne debole e prese a tremare ma tenne dietro a Bima con tutta la sua
potenza l'attaccò lo fece barcollare appena lo colpì con le ginocchia e lo portò a terra ma Bima si
rialzò subito come Iama con la mazza in pugno e così i due ebbri di forza e sfidandosi l'un l'altro
s’abbrancarono fino a mezzanotte in quel luogo solitario e mentre ruggivano di furia l'edificio
ancorché robusto si scuoteva tutto e Bima colpì Chiciaca sul petto e Chiciaca s'infiammò d'ira e non
indietreggiò d'un passo e per un istante resistette alla potenza di Bima cui nessuno nato in terra
poteva resistere e poi ne fu sopraffatto e fu debole e Bima lo vide e strinse Chiciaca a forza contro il
proprio torace e premette forte e respirò forte ancora e di nuovo nell'ira e l'afferrò per i capelli e ruggì
come una tigre affamata che ha ucciso un grosso animale e vide che era esausto e lo strinse fra le
braccia come si lega una bestia con le corde e lo fece roteare che era svenuto e ruggiva
spaventosamente come una tromba spaccata e per pacificare l'ira di Draupadi serrò la gola di
Chiciaca fra le braccia strinse lo colpì con le ginocchia ai fianchi lo spaccò tutto lo fece a pezzi
teneva gli occhi chiusi e Bima lo uccise come si uccide una bestia e quando vide che non si muoveva
più lo fece rotolare intorno per terra disse ora che ho ucciso questo sciagurato che voleva violare la
nostra sposa questa spina nel fianco di Sairindri ora sono libero dal debito che avevo verso i miei
fratelli sono perfettamente in pace disse così con gli occhi rossi d'ira e lasciò andare Chiciaca le cui
vesti e i cui ornamenti erano stati strappati via e gli giravano gli occhi e ancora gli tremava il corpo e
Bima si strizzò le mani l'una con l'altra si morse le labbra per l'ira e di nuovo si avventò su Chiciaca e
gli schiacciò le braccia le gambe il collo e la testa dentro il corpo così come Sciva aveva ridotto in
una massa informe il cervo in cui si era trasformato il sacrificio per sfuggire alla sua ira e dopo che
gli ebbe spaccato tutte le ossa e l'ebbe ridotto a una palla di carne lo mostrò a Draupadi le disse vieni
a vedere come è diventato questo sciagurato lascivo e mentre lo diceva schiacciava il suo corpo sotto
i piedi e poi accese una torcia e fece vedere a Draupadi il corpo di Chiciaca e le disse
o tu le cui trecce s'arricciano in punta quelli che premono te che sei perfetta e hai ogni virtù li
ucciderò come ho ucciso Chiciaca
Bima aveva portato a compimento quella difficile impresa tanto gradita a Draupadi
aveva davvero ucciso Chiciaca e così pacificato la propria ira
salutò Draupadi e tornò velocemente alle cucine
e anche Draupadi avendo ottenuto che Chiciaca fosse ucciso venne libera dal suo dolore e provò
un'estrema delizia
chiamò i guardiani della sala della danza
venite a vedere Chiciaca
aveva violato la sposa di altri e ora giace qui ucciso dai miei sposi gandarva
le guardie accorsero a migliaia con le torce in mano
videro Chiciaca esanime a terra in un lago di sangue videro che non aveva più braccia né gambe
furono colmi di dolore lo guardarono e stupirono videro che era accaduto qualcosa di sovraumano
dissero dov'è il collo? dove sono le gambe? e conclusero che era stato ucciso da un gandarva
22 giunsero i suoi congiunti lo videro e diedero in alti lamenti gli stettero intorno videro che aveva gli
arti maciullati che stava come una tartaruga trascinata dall'acqua sulla rena furono sopraffatti dal
terrore s'accapponarono videro che era tutto spaccato come un danava vinto da Indra
lo presero e lo portarono fuori per compiere le esequie
allora videro Draupadi bellissima che stava in disparte appoggiata ad una colonna
questa svergognata deve essere uccisa
è colpa sua se Chiciaca ha perso la vita
anzi non uccidiamola cremiamola con lui che l'ha desiderata
dobbiamo fare in ogni modo ciò che gli è gradito
si rivolsero a Virata
Chiciaca ha perso la vita per lei
sia cremato con lei
accorda il permesso
e Virata che conosceva bene il valore di Chiciaca diede il consenso che Sairindri venisse bruciata con
lui
allora si avvicinaro a Draupadi spaventata e sbalordita l'afferrarono con violenza la legarono la
caricarono sulla bara e s'incamminarono verso il cimitero
Draupadi chiamò forte i suoi sposi
Giaia Giaianta Vigiaia Giaiazena Giaiadvala ascoltate
i suta mi portano via
il fragore dei carri di quei grandi gandarva è alto
la vibrazione delle corde dei loro archi nel mezzo della battaglia è come un rombo di tuono
ascoltino le mie parole
i suta mi portano via
Bima sentì i suoi lamenti e senza porre tempo balzò dal letto
Sairindri ho sentito le tue parole
non aver timore per i suta
allungò i muscoli
fu attento a cambiare veste
uscì da un'uscita laterale
scavalcò un muro aiutandosi con un albero
procedette verso il cimitero
saltò oltre il muro uscì dalla città e corse impetuoso là dove erano i suta
e mentre si avvicinava alla pira vide un grande albero alto come una palma enorme e secco in punta
alto dieci viama l'afferrò lo sradicò lo prese in spalla e corse verso i suta come fosse Iama con la
mazza in pugno e l'impeto fu tale che banani fichi e chinsuca s'abbatterono a mucchi e i suta vedendo
quel gandarva avvicinarsi come un leone furioso tremarono s'impaurirono stettero angosciati e nel
panico
guardate il gandarva ci viene addosso colmo d'ira e brandisce un albero
dobbiamo liberare Sairindri per scampare questo pericolo
e con lo sguardo fisso sull'albero sradicato da Bima liberarono Draupadi e corsero a perdifiato verso
la città
Bima li vide fuggire e centocinque di loro li mandò da Iama usando l'albero come Indra la folgore
contro i danava
liberò Draupadi dai lacci e la confortò
ella aveva il viso bagnato di lacrime e le disse
così sono morti coloro che ti hanno fatto torto senza motivo
ora torna in città e non avere più paura
io torno alle cucine per un'altra strada
fu così che centocinque parenti di Chiciaca furono uccisi e i loro corpi giacciono a terra come alberi
sradicati da un uragano
così caddero centocinque dei Chiciaca e contando Chiciaca stesso furono centosei
uomini e donne si riunirono per vedere l'impresa meravigliosa stettero colmi di stupore e non
poterono dire una parola
24 si recarono dal re e gli riferirono ciò che era accaduto
sono stati uccisi dai gandarva
giacciono a terra come enormi picchi spaccati dal fulmine
Sairindri è stata liberata e viene qui
ma se arriva il regno intero sarà in pericolo
ella è bellissima ma i gandarva sono estremamente potenti e gli uomini sono naturalmente soggetti al
desiderio
disponi subito affinché il tuo regno non venga distrutto a seguito dei torti fatti a Sairindri
Virata
compite i riti estremi per i suta
bruciateli su di una sola pira con abbondanti gemme e unguenti fragranti
aveva paura e si rivolse a Sudesna
quando ritorna Sairindri riferiscile queste parole da parte mia
sia tu beata Sairindri va' dove desideri
il re si è allarmato per la sconfitta subìta ad opera dei gandarva
poiché sei protetta dai gandarva non oso dirti personalmente queste cose
ma una donna non può offendere ed è perciò che ti dico queste cose attraverso una donna
Draupadi
dopo essere stata liberata da Bima
lavò il corpo e le vesti e s'incamminò verso la città come una cerva spaventata da una tigre
coloro che la vedevano avevano paura dei gandarva e fuggivano in ogni direzione alcuni persino
chiudevano gli occhi
all'ingresso delle cucine Draupadi vide Bima che stava come un enorme elefante infuriato
lo guardò con occhi grandi per la meraviglia e gli parlò con parole intellegibili solo a loro
mi inchino davanti a quel principe dei gandarva che mi ha salvata
Bima
quei gandarva che sono vissuti fino a qui obbedendo a colei che ha detto queste parole
da oggi potranno considerarsi liberi dal debito
poi Draupadi vide Argiuna nella sala della danza che insegnava alle figlie di re Virata che appena la
videro uscirono incontro a lei che era stata perseguitata così gravemente nonostante l'innocenza
le fanciulle
è buona sorte che tu sia stata liberata dal pericolo e che sia tornata salva e che siano stati uccisi quei
suta che ti avevano offesa sebbene fossi innocente
Argiuna
come sei stata salvata? come sono stati uccisi quegli sciagurati? desidero che mi racconti ogni cosa
Draupadi
beato Vriannala tu che passi i tuoi giorni felice nelle stanze delle fanciulle
che pensiero ti dai per il destino di Sairindri?
i dolori che Sairindri deve sopportare non ti toccano
così devi farmi questa domanda ora che soffro nel ridicolo
Argiuna
anche Vriannala ha i suoi dolori senza uguali
è divenuta misera come una bestia
tu non lo capisci
ho vissuto con te e tu con noi e quando soffri malora chi di noi non lo sente?
ma nessuno può leggere fino in fondo il cuore di un altro
così tu non conosci il mio cuore o amabile
Draupadi entrò nella casa del re accompagnata dalle fanciulle
volle presentarsi a Sudesna
Sudesna
Sairindri puoi andare dove desideri
il re ha avuto paura per questa sconfitta ad opera dei gandarva
tu sei giovane e incomparabilmente bella
gli uomini ti desiderano
e i gandarva sono estremamente irosi
Draupadi
il re mi conceda di vivere qui tredici giorni ancora
certamente i gandarva gliene saranno molto grati
poi mi porteranno via e faranno ciò che Virata desidera
se acconsentirà gliene verrà un gran bene
25 quando Chiciaca e i suoi fratelli furono uccisi
la gente fu colma di stupore pensando a questa terribile impresa
Vallava e Chiciaca erano ritenuti entrambi guerrieri potenti ma Chiciaca aveva oppresso molti
uomini e disonorato le spose di altrettanti e perciò era stato ucciso dai gandarva
fu così che nelle città e nelle province e di provincia in provincia si fece un gran parlare
dell'invincibile Chiciaca
Drona
i venti sono violenti e caldi e grandinano sassi
il cielo è cinereo
le nubi sono stranamente secche e asciutte
le nostre armi scivolano dalle guaine
gli sciacalli gridano orrendamente come fossero circondati da un incendio
i cavalli lacrimano
i nostri stendardi tremano benché non vi sia un alito d'aria
incombe un grave pericolo
siate vigili
proteggetevi e disponete l'esercito in ordine di battaglia
aspettatevi una carneficina
badate alle mandrie
questo potente arciere questo primo fra i guerrieri questo eroe che viene con le sembianze di uno del
terzo sesso è Argiuna non v'è dubbio
Bisma questo che viene vestito da femmina è Argiuna è il figlio del nemico delle montagne è colui
che porta sullo stendardo l'effige di chi devastò i giardini del dòmino di Lanca
oggi ci vincerà e porterà via le mandrie
non si tirerebbe indietro dalla battaglia neppure dovesse affrontare deva e asura alleati insieme
è stato sottoposto a dura prova nella foresta e ora viene adirato
Indra stesso gli è stato maestro e come Indra muove in battaglia
voi Caurava non vedo nessun eroe che potrebbe ostarlo
gratificò Sciva nel sembiante di un cacciatore affrontandolo in battaglia sui monti dello Imavat
Carna
ci rimproveri sempre parlando delle virtù di Argiuna ma Argiuna non è neppure un sedicesimo di me
Duriodana
se quello è Argiuna ho già raggiunto il mio scopo
perché se abbiamo scoperto i Pandava dovranno vagare altri vent'anni
se invece è chiunque altro s'acconci da eunuco lo getterò subito a terra con le mie frecce affilate
lo applaudirono
40 Argiuna
giunse accanto all'albero sami
era certo che Uttara fosse troppo delicato e inesperto per la battaglia
aiutami a prendere gli archi che sono appesi quassù
i tuoi archi non potrebbero sopportare la mia forza il mio peso quando abbatto cavalli ed elefanti la
tensione delle mie braccia quando perseguo la vittoria
arrampicati sull'albero
fra le foglie fitte troverai appesi gli archi le frecce gli stendardi e le corazze dei Pandava e anche
Gandiva pari a migliaia di archi capace di estendere i confini di un regno
è largo quanto una palma più largo di qualunque altra arma sopporta qualunque sollecitazione sa
ostare il nemico è bello liscio ampio perfetto intarsiato d'oro saldo e bellissimo e sopporta pesi
enormi
è l'arco di Argiuna e troverai anche gli archi di Iudistira di Bima e dei gemelli e sono tutti ugualmente
potenti e robusti
41 Uttara
ho sentito dire che c'è un cadavere appeso a quest'albero
come posso toccarlo io che sono un principe di nascita?
appartengo agli csciatria sono figlio di un grande re osservo sempre i mantra e i voti non è bene che
lo tocchi
perché vuoi costringermi a toccarlo facendo di me un becchino un impuro e contaminato?
Argiuna
resterai puro e incontaminato
non aver paura appesi a questo albero ci sono solo archi non c'è nessun cadavere
perché dovrei costringerti a fare qualcosa di così riprovevole tu che sei erede del re di Mazia nato di
famiglia nobile?
Uttara riluttante scese dal carro e si arrampicò sull'albero
Argiuna rimase sul carro
sbrigati
porta giù quegli archi legati in cima all'albero
Uttara
tagliò le corde e le stoffe che avviluppavano gli archi e trovò Gandira con gli altri quattro
raggiavano splendore come il sole
brillavano fulgidi come pianeti bassi a levante
guardò quelle forme così simili alle serpi quando soffiano e impaurì s'accapponò tutto
li toccò
42 a quale guerriero appartiene questo arco che ha cento borchie d’oro e le punte raggianti?
e questo che è così facile da impugnare ed è adorno di elefanti d'oro luccicante?
di chi è questo arco perfetto che sul dorso ha tre Indragoapca d’oro?
e questo che ha tre soli d'oro fulgidi e avvampanti?
di chi è questo arco bellissimo variegato d'oro e di gemme con insetti d'oro su cui sono incastonate
pietre meravigliose?
e di chi sono queste mille frecce piumate con le punte d'oro in queste faretre d'oro?
a chi appartengono questi strali larghi e spessi alati con piume d'avvoltoio affilati sulla pietra gialli
aguzzi di ferro temprato?
di chi è questa faretra nera con cinque tigri che tengono dieci frecce?
di chi sono queste settecento frecce lunghe e spesse assetate di sangue che hanno la forma della
mezzaluna?
di chi sono queste frecce crestate d’oro e affilate su pietra che sotto portano piume di pappagallo e
sopra acciaio temprato?
di chi è questa spada irresistibile e tremenda che ha l’effige di un rospo ed è appuntita come la testa
di un rospo?
e di chi è questa spada larga variegata d'oro che ha queste campanelle e la guaina di pelle di tigre?
di chi è questa bella scimitarra lucida con l'impugnatura d'oro?
di chi è questa spada fatta dai Nisciada irresistibile indistruttibile e luccicante in una guaina di pelle
di vacca?
di chi è questa spada bella e lunga nera come la notte incastonata d’oro e temprata che ha una guaina
di pelle di capra?
a chi appartiene questa spada pesante larga e temprata lunga più di trenta dita lucida per il costante
sfregamento contro altre armi riposta in una guaina d'oro brillante come fuoco?
di chi è questa bellissima scimitarra nera borchiata d’oro che taglia i corpi dei nemici ed è fatale
come il veleno di una serpe irresistibile e terrificante?
dimmi la verità
la meraviglia è grande alla vista di queste armi perfette
43 Argiuna
il primo arco di cui hai domandato è Gandiva l'arco di Argiuna che devasta gli eserciti l'arma più
lunga e più larga che appartiene ad Argiuna fregiata d'oro pari a centomila armi sempre pronta ad
estendere i confini dei regni è l'arma con cui Argiuna vince uomini e deva è sempre venerata da deva
danava e gandarva risplende di colori bellissimi è larga e levigata senza nodi né macchie Sciva fu il
primo ad averla per mille anni poi Pragiapati per cinquecentotre Indra per ottantacinque Soma per
cinquecento Varuna per cento e ultimo Argiuna la ha da sessantacinque anni è il primo fra gli archi
ha energia grandiosa e viene dai deva l'adorano deva e uomini è bello e Argiuna l'ottenne da Varuna
quest'altro arco bello con l'impugnatura d'oro appartiene a Bima che conquistò tutte le regioni ad
oriente
e questo con le immagini di Indragopaca appartiene a Iudistira
quest'altro che effulge di soli d'oro splendidi appartiene a Nacula
e questo con le immagini di insetti d'oro e gemme e pietre appartiene a Saadeva
queste mille frecce piumate affilate come rasoi e distruttive come il veleno delle serpi sono di
Argiuna
quando le scocca contro il nemico brillano ancor più e diventano inesauribili
questi strali a forma di mezzaluna lunghi spessi affilati e capaci di assottigliare le linee nemiche
appartengono a Bima
questa faretra con le immagini di cinque tigri colma di frecce gialle affilate sulla pietra e piumate
d'oro appartiene a Nacula che conquistò tutte le regioni a occidente
e queste frecce fulgide come soli e dipinte di vari colori possono distruggere migliaia di nemici e
appartengono a Saadeva
questi strali corti spessi temprati che hanno piume lunghe punta d'oro e tre nodi appartengono a re
Iudistira
questa spada lunga incisa con l'immagine di un rospo e con la punta a forma della bocca di un rospo è
forte è irresistibile e appartiene ad Argiuna
questa spada che ha la guaina di pelle di tigre ed è lunga bella irresistibile e tremenda appartiene a
Bima
questa spada perfetta con la guaina dipinta e l'elsa d'oro appartiene a Iudistira
questa spada robusta irresistibile è adatta a vari modi di combattere ha la guaina di pelle di capra e
appartiene a Nacula
e questa scimitarra enorme in una guaina di pelle di vacca è forte è irresistibile e appartiene a
Saadeva
44 Uttara
davvero queste armi fregiate d'oro che appartengono ad Argiuna paiono bellissime
ma Argiuna dov'è e Iudistira Nacula Saadeva e Bima?
dopo che hanno perso il loro regno ai dadi non se ne è più sentito parlare
e dov'è Draupadi la principessa dei Panciala gemma fra le donne che seguì nella foresta i Pandava
dopo che furono vinti ai dadi?
Argiuna
io sono Argiuna
l'attendente di tuo padre è Iudistira
il cuoco di tuo padre è Bima
colui che bada ai cavalli è Nacula
e Saadeva si occupa delle vostre vacche
e sappi che la sairindri è Draupadi a causa di cui i Chiciaca sono stati uccisi
Uttara
crederei a tutto se sapessi dirmi i dieci nomi di Argiuna che ho già udito un tempo
Argiuna
ti dirò i miei dieci nomi
ascoltali e confrontali con ciò che un tempo hai udito
ascoltali con attenzione e mente ferma
ecco i miei nomi
Argiuna Falguna Gisnu Chiritin Suetavaana Vibazu Vigiaia Crisna Saviasacin e Danangiaia
Uttara
dimmi davvero perché sei chiamato Vigiaia e perché Suetavaana
perché sei chiamato Crisna e perché Argiuna e Falguna e Gisnu e Chiritin e Vibazu e perché
Danangiaia e Saviasacin?
ho già udito raccontare l'origine dei molti nomi di quell'eroe e posso credere alla tue parole se sai
spiegare ogni cosa circa la loro origine
Argiuna
mi chiamano
Danangiaia perché ho vissuto nell'abbondanza dopo aver soggiogato tutti i paesi e portato via i loro
tesori
Vigiaia perché quando muovo guerra contro re invincibili non torno mai senza averli vinti
Suetavaana perché in guerra i cavalli aggiogati al mio carro sono sempre bianchi con una corazza
d'oro
Falguna perché sono nato sull'Imavat un giorno in cui la costellazione Falguna era ascendente
Chiritin perché in occasione del mio scontro con i danava Indra pose sul mio capo un diadema
splendido come il sole
Vibazu perché non ho mai commesso alcunché di detestabile in guerra
Saviasacin perché impugno l'arco Gandiva con entrambe le mani
Argiuna perché il colore della mia pelle è raro qui sulla terra e le mie azioni sono sempre senza colpa
Gisnu perché nessuno può avvicinarmi nessuno può tenermi fermo a terra perché domo gli avversari
e sono figlio di colui che ha ucciso Paca
Crisna perché mio padre mi chiamò così per affetto verso il suo ragazzo di pelle nera e grande
purezza
Uttara
gli si fece più vicino e lo salutò
il mio nome è Bumingiaia e sono anche chiamato Uttara
è buona sorte che io ti veda
sei il benvenuto
tu che hai gli occhi rossi e le braccia potenti come proboscidi d'elefanti devi perdonare ciò che ti ho
detto perché non sapevo
poiché le imprese che hai compiuto nel passato sono meravigliose e strenue non ho più paura
l'amore per te è grande
45 sarò il tuo auriga
quale divisione dell'esercito nemico vuoi penetrare?
comanda dove vuoi che ti conduca
Argiuna
sono soddisfatto di te
non hai motivo di paura
annienterò i tuoi nemici in battaglia
sii sereno
compirò gesta grandiose e terribili combattendo contro i tuoi nemici
lega subito quelle faretre al carro e prendi una spada luccicante e fregiata d'oro
Uttara depose ogni indugio
scese rapido dall'albero con le armi di Argiuna che gli disse
sì combatterò contro i Curu e riprenderò le mandrie
proteggerò questo carro che sarà per te come una città fortificata
le parti di questo carro saranno le vie e gli edifici queste mie braccia saranno i contrafforti e gli
ingressi quest'asta e la mia faretra saranno difese inaccessibili al nemico questo mio stendardo unico
e grande sarà da solo pari a quelli della tua città la corda dell'arco sarà le catapulte e i cannoni che
vomiteranno missili sugli assedianti la mia ira renderà formidabile questa fortezza e il fragore delle
ruote somiglierà il rullo dei tamburi della tua capitale
non potrà essere sconfitto questo carro che conduco reggendo Gandiva
non avere paura
Uttara
non ho più paura
conosco la tua fermezza in guerra pari a quella di Chesava o Indra
ma rifletto su ogni cosa e resto stupito
sono sciocco non sono capace di giungere a conclusione certa
attraverso quale sciagura un uomo così bello e auspicioso può perdere la mascolinità
davvero mi pari un Indra uno Sciva o il dòmino dei gandarva vestito come uno del terzo sesso
Argiuna
in realtà sto osservando un voto che dura un anno intero così come desidera mio fratello maggiore
non sono uno del sesso di mezzo
ho adottato questo voto sottomettendomi al volere di altri e per conseguire meriti sacri
sappi che il mio voto si è compiuto ora
Uttara
oggi mi hai conferito un grande favore perché vedo che i miei sospetti non erano infondati
in effetti un uomo come te non può essere del sesso di mezzo
ora ho un alleato in battaglia
ora posso combattere anche i deva
non ho più paura
cosa devo fare?
comanda
sono stato addestrato a condurre i carri da un maestro sapiente
terrò le redini dei tuoi cavalli che sanno infrangere i ranghi dei carri nemici
sappi che come auriga ho la stessa capacità di Daruca per Vasudeva o di Matali per Indra
il cavallo che sta avanti a destra è come Sugriva per Crisna e quando corre quasi non si vedono i suoi
zoccoli toccare terra
il cavallo che sta avanti a sinistra penso che sia veloce quanto Megapuspa
il cavallo che sta dietro a sinistra protetto da una corazza d'oro penso che sia veloce quanto Sivia ma
più forte
e il cavallo che sta dietro a destra penso che sia più veloce e più forte di Valaaca
questo carro è degno di portare sul campo di battaglia un arciere come te e tu sei degno di combattere
su questo carro
questo è ciò che penso
Argiuna
levò via i bracciali indossò un paio di guanti borchiati d'oro legò i capelli ricci e neri con un pezzo di
stoffa bianca e stette seduto sul carro si rivolse ad oriente fece puro il corpo e fermo lo spirito
richiamò alla mente tutte le sue armi che vennero e gli dissero siamo qui per servirti figlio di Indra e
s'inchinò ad esse le ricevette fra le mani e disse state qui nella mia memoria e fu colmo di gioia
accordò l'arco Gandiva lo fece vibrare e la vibrazione fu così forte come il cozzo fra due tori che
colmò di spavento la terra e un vento violento soffiò da ogni parte piovvero fitte le meteore fu buio in
ogni luogo gli uccelli vacillarono in cielo gli alberi si scrollarono e i Curu ascoltando quel fragore
come di tuono seppero che era Argiuna che con le sue mani tendeva la corda del suo arco sul suo
carro
Uttara
tu sei solo
e questi guerrieri potenti sono molti
come potrai sconfiggerli in battaglia?
conoscono bene ogni specie d'armi e tu non hai nessuno che ti segua e loro sono molti
per questo ho paura
Argiuna rise forte
non devi avere paura
chi mi seguiva quando combattei contro i gandarva in occasione del Gosciaiatra?
chi era mio alleato a Candava quando ingaggiai un conflitto terrifico contro così tanti deva e danava?
chi era mio alleato quando per conto di Indra combattei contro i Nivatacavacia e i Pauloma?
chi era mio alleato quando allo suaiamvara della principessa dei Panciala affrontai in battaglia una
quantità di re?
Drona Indra Vaisravana Iama Varuna Aghni Cripa Crisna e Sciva mi hanno addestrato alle armi
perché non posso combattere contro questi?
conduci il mio carro in velocità e sciogli la febbre che hai in cuore
46 camminò intorno all'albero sami e partì con tutte le sue armi e Uttara conduceva il carro
aveva tolto lo stendardo con il leone l'aveva lasciato ai piedi dell'albero e aveva alzato il suo
stendardo d'oro che rappresentava una scimmia coda di leone che era una maia di Visuacarman
quando aveva pensato a quel dono di Aghni subito Aghni aveva comandato a quelle creature
sovraumane di entrare nello stendardo che era adorno d'oro ed era meraviglioso e saettò dal cielo al
carro e Argiuna lo vide e camminò intorno al carro e poi raccolse l'arco e le frecce con le mani
guantate di pelle d'iguana e partì verso nord
soffiò forte nello strombo tonante e tutti s'accapponarono i cavalli caddero sulle ginocchia Uttara
s'accasciò per lo spavento
afferrò le redini dei cavalli e li fece rialzare in piedi li aiutò a riprendere il loro posto
abbracciò Uttara e gli fece coraggio
non avere paura
sei uno csciatria
perché ti perdi così di spirito nel mezzo del nemico?
devi avere già udito il fischio di molti strombi e le musiche di molte trombe e anche il barrito di molti
elefanti fra i ranghi di eserciti pronti alla battaglia
perché ti perdi così di spirito e ti agiti e provi terrore al fischio di questo strombo come fossi un uomo
qualunque?
Uttara
è vero ho udito molte volte il fischio degli strombi la musica delle trombe e il barrito degli elefanti
schierati in battaglia ma mai prima un fischio simile
né ho mai visto uno stendardo come questo
e neppure ho mai ascoltato una vibrazione come la vibrazione di questo arco
il fischio di questo strombo la vibrazione di questo arco le grida sovraumane delle creature che
stanno su questo stendardo e il fragore del carro mi hanno gettato nel panico
sono confuso non percepisco più le direzioni il cuore mi fa male questo stendardo ha coperto alla mia
vista l'intero firmamento ha nascosto ogni cosa e la vibrazione di Gandiva mi ha fatto sordo
Argiuna
sta' saldo sul carro
sentilo bene sotto i piedi
tieni forte le redini
perché soffio di nuovo nello strombo
e di nuovo soffiò nello strombo che colmava i nemici di dolore e gli amici di gioia
il fischio fu così forte che parve spaccare le montagne trapassare le caverne e trafiggere i punti
cardinali
Uttara si accasciò di nuovo tremando per lo spavento
e per il fischio dello strombo il fragore del carro e la vibrazione di Gandiva la terra stessa parve
fremere
di nuovo Argiuna confortò Uttara
Drona
il fragore del carro il movimento delle nubi che hanno avviluppato il cielo e il tremito della terra
dicono che questo guerriero è Argiuna
le nostre armi non scintillano i cavalli sono privi di spirito i fuochi non ravvivano la fiamma anche se
li alimentiamo
sono cattivi presagi
tutti i nostri animali levano strida paurose alzando gli occhi al sole
i corvi si appollaiano sui nostri stendardi
sono cattivi presagi
quegli avvoltoi quei nibbi alla nostra destra sono presagi di grave pericolo
anche quello sciacallo che corre attraverso i nostri ranghi lancia grida lugubri
guardate è riuscito a scappare senza che alcuno lo colpisse
sono presagi di tremenda malora
vi accapponate tutti
sono presagi che una gran quantità di csciatria morrà in battaglia
ogni luce è pallida
bestie e uccelli paiono feroci
accadono portenti terrifici che fanno presagire la distruzione di csciatria
sono presagi di grave devastazione per noi
Duriodana le tue schiere paiono confuse dalle scie delle meteore i tuoi animali pare abbiano perso
ogni spirito pare piangano
avvoltoi e nibbi fanno cerchi sopra il tuo esercito
dovrai pentirti quando vedrai il tuo esercito sotto le frecce di Argiuna
sembra che le nostre schiere siano state già vinte perché nessuno desidera battersi tutti sono pallidi e
quasi privi di sensi
dovremmo mandare avanti le mandrie e noi stare fermi qui pronti a colpire con tutti i guerrieri
preparati all'attacco
47 Duriodana
sia io che Carna abbiamo già detto ai nostri maestri ciò che ora ripeto perché non mi basta averlo
detto una volta sola
il pegno dei Pandava era che se fossero stati sconfitti ai dadi avrebbero trascorso dodici anni in esilio
in paesi e boschi e un anno ancora nascosti
il tredicesimo anno non è compiuto e Argiuna che dovrebbe ancora stare nascosto è invece apparso
davanti a noi
dunque i Pandava dovranno trascorrere altri dodici anni in esilio
Bisma deve ricalcolare il tempo e decidere se i Pandava spinti dal desiderio di dominio si sono
dimenticati del pegno o se è un errore nostro
quando si desidera qualcosa che può essere ottenuto o no c'è sempre il dubbio circa una delle
alternative e spesso ciò che si decide finisce diversamente
persino coloro che conoscono il darma sono perplessi quando devono giudicare le proprie azioni
quanto a noi siamo venuti qui muovendo guerra contro i Mazia per prendere le loro mandrie sui
pascoli a nord
se ora è sopraggiunto Argiuna che colpa ne abbiamo noi?
siamo venuti qui muovendo guerra contro i Mazia per conto dei Trigarta che ci riportarono di molte
azioni oppressive commesse dai Mazia e promettemmo loro aiuto perché erano impauriti ci
accordammo che nel pomeriggio del settimo giorno lunare loro avrebbero dovuto catturare
un'enorme quantità di mandrie dei Mazia e che all'alba del giorno dopo noi avremmo dovuto
catturare queste altre mandrie mentre i Mazia erano occupati ad inseguire le prime
ora potrebbe essere che i Trigarta stanno portando via le mandrie oppure sono stati sconfitti e stanno
venendo qui da noi per negoziare con il re dei Mazia
o potrebbe essere che il re dei Mazia ha respinto i Trigarta e ora appare sulla scena alla testa della sua
gente e del suo esercito di guerrieri feroci e avanza per sferrare un attacco notturno contro di noi
potrebbe essere che un loro condottiero potente avanza incontro a noi per sconfiggerci o il loro stesso
re
ma che sia il re dei Mazia o Argiuna noi dobbiamo combattere
questo è stato il nostro pegno
perché tutti questi grandi guerrieri Bisma Drona Cripa Vicarna Asuattaman siedono sui loro carri
sopraffatti dal panico?
in questo momento nulla è meglio che battersi
decidetevi
se conseguentemente alla cattura delle mandrie ora dovessimo batterci contro Indra stesso oppure
Iama chi c'è che potrebbe raggiungere Astinapura?
come potrebbero i soldati a piedi trafitti dalle frecce del nemico volgere le spalle al campo di
battaglia e salvarsi fuggendo attraverso le foresta fitta quando è dubbio che riuuscirebbero persino
quelli a cavallo?
Carna
ignora le parole del maestro
ordina che si preparino
Drona conosce bene le intenzioni dei Pandava e semina terrore nei nostri cuori
constato che il suo affetto per Argiuna è davvero grande
appena vede che si avvicina ne canta le lodi
da' disposizioni in modo che i nostri ranghi non possano rompersi
tutta questa confusione solo perché Drona ha udito il nitrito dei cavalli di Argiuna
da' disposizioni in modo che questo esercito giunto così lontano con questo caldo nel mezzo di questa
fitta foresta non sia preda della confusione e soggiogato dal nemico
i Pandava sono sempre i favoriti del maestro
sono loro che hanno messo Drona fra di noi
si tradisce con le sue stesse parole
chi mai esalterebbe un uomo al solo udire il nitrito del suo cavallo?
i cavalli nitriscono sempre sia quando stanno fermi sia quando camminano e i venti soffiano sempre
e anche Indra piove sempre e spesso si ode il tuonare dei nembi
che cosa ha a che fare con questo Argiuna e perché deve essere elogiato per questo?
quindi Drona lo fa solo perché desidera il bene di Argiuna o perché porta rancore e odio verso di noi
i maestri sono saggi liberi da colpa e gentili verso tutte le creature ma non bisogna consultarli nel
momento del pericolo
quegli uomini sapienti capaci di belle parole paiono essere al loro posto nei palazzi lussuosi nelle
assemblee e nei giardini è là che trovano il loro posto e fanno cose meravigliose nelle assemblee o
anche là dove servono gli strumenti per i sacrifici e dove posarli e come lavarli i sapienti sono
davvero nella loro sfera quando si tratta di rilevare gli errori degli altri di studiare i caratteri degli
uomini di sapere tutto dei cavalli degli elefanti e dei carri di trattare le malattie dei muli dei cammelli
di capre pecore e vacche di progettare palazzi e archi di evidenziare i difetti del cibo e delle bevande
ignora le parole dei sapienti che elogiano l'eroismo del nemico e disponi affinché quel nemico sia
distrutto
metti al riparo le mandrie e schiera l'esercito in ordine di battaglia
disponi guardie nelle postazioni giuste per combattere il nemico
48 guardo tutti questi guerrieri sgomenti in preda al panico che non sanno decidersi e non vogliono
combattere
se quello è il re dei Mazia o Argiuna in ogni caso lo affronterò come la terra resiste al mare che
monta
queste frecce dritte che volano scoccate dal mio arco come serpi colpiranno tutte il bersaglio
queste frecce dalla punta affilata e dalle piume d'oro che scoccherò con le mie mani leggere
copriranno Argiuna come locuste su di un albero
la corda dell'arco tesa da queste frecce alate schioccherà sulle protezioni di pelle come colpi di
tamburo
è da tredici anni che Argiuna sta impegnato in ascesi
i suoi colpi saranno miti
ora che è diventato un bramana saprà ricevere quietamente migliaia di strali
è vero che è celebrato in tutti i mondi come arciere potente ma io non gli sono inferiore affatto
oggi il cielo brulicherà di lucciole che saranno le frecce con le piume d'avvoltoio scoccate in ogni
direzione
oggi salderò il debito che un tempo contrassi con i figli di Dritarastra ucciderò Argiuna
chi c'è persino fra i deva e gli asura che potrà resistere al morso delle frecce dritte che scoccherò?
le mie frecce alate daranno spettacolo solcando il cielo come lucciole
Argiuna è come la folgore di Indra ha la sua energia ma lo abbatterò come si abbatte un elefante con
aste fiammeggianti
Argiuna è un potente guerriero su carro e il primo fra coloro che reggono armi ma lo ghermirò come
Garuda ghermisce una serpe
il fuoco dei Pandava che si nutre di spade dardi frecce e brucia i nemici irresistibile lo estinguerò io
come un nembo potente che diluvia strali il fragore dei carri sarà il tuono la velocità dei cavalli il
vento le frecce che scoccherò trafiggeranno Argiuna come serpi velenose il fianco di un monte e lo
vedrete oggi Argiuna trafitto da frecce dritte e ben temprate con le piume d'oro e grande energia e
sarà ricoperto come un monte dai fiori carnicara
le mie armi vengono dal figlio di Giamadagni
potrei ostare i deva avvalendomi della loro energia
oggi colpirò la scimmia che sta sul suo stendardo e cadrà a terra gridando orrendamente
tutto il cielo sarà colmo delle grida di quelle creature che stanno sul suo stendardo e voleranno via
oggi strapperò via dal cuore di Duriodana l'antica spina abbattendo Argiuna dal suo carro
oggi i Caurava vedranno Argiuna ansimare come una serpe il carro spaccato i cavalli uccisi il suo
valore spento
i Caurava possono ripartire portando via queste mandrie o se desiderano possono restare sui loro carri
e guardare il combattimento
49 Cripa
il tuo cuore malvagio inclina sempre alla guerra
non conosci la vera natura delle cose né consideri le conseguenze
dalle scritture è possibile desumere varie misure
coloro che conoscono il passato sanno che la guerra è misura di massima colpa
solo quando il tempo e lo spazio sono favorevoli un'operazione militare può condurre a successo
ma ora il tempo non è favorevole e ciò che ne verrà non sarà buono
dispiegare valore nel tempo e nello spazio giusti è di beneficio
un'azione è opportuna o no se spazio e tempo sono favorevoli o no
coloro che sanno non agiranno mai ascoltando uno che costruisce carri
conseguentemente a tutte queste riflessioni non considero opportuno uno scontro con Argiuna
fu capace da solo di salvare i Curu dai gandarva
era solo quando saziò Aghni
per cinque anni fece vita bramaciaria in solitudine
da solo sfidò Crisna a duello dopo aver preso Subadra sul carro
solo combatté Sciva che gli si presentò come un abitante delle selve
solo salvò Draupadi che Giaiadrata aveva rapito proprio qui in questa foresta
per cinque anni studiò le armi con Indra in solitudine
da solo sconfisse tutti i nemici e fece grande la fama dei Curu
solo sconfisse Citrasena con il suo esercito invincibile
solo sconfisse i feroci Nivatacavacia e i Calacancia che neppure i deva potevano uccidere
ma quali imprese hai mai compiuto tu che sai usare una sola mano come gli altri figli di Pandu che
hanno tutti soggiogato molti re della terra combattendo sempre da soli?
neppure Indra potrebbe affrontare in duello Argiuna
chi vuole combattere contro Argiuna deve tornare in sé
è come se tu volessi togliere i denti del veleno a una serpe furiosa allungando la mano destra e il dito
indice
è come se vagando solo per la foresta volessi cavalcare un elefante furioso e affrontare un cinghiale
senza un arpione
è come ti fossi vestito di seta e cosparso di burro e volessi passare attraverso un fuoco fiammeggiante
di grasso e burro
chi c'è che si legherebbe una enorme pietra al collo e poi le mani e i piedi per attraversare l'oceano a
nuoto? cosa c'è di virile in un atto simile?
sarebbe un folle colui che senza avere abilità con le armi e senza avere forza volesse affrontare
Argiuna che è così potente e capace con le armi
lo abbiamo ingannato disonestamente e ora che è libero dall'esilio di tredici anni non ci annienterà?
senza saperlo siamo venuti qui dove Argiuna stava nascosto come un fuoco in fondo a un pozzo e ci
siamo così esposti a un pericolo grande
ma sebbene in guerra egli sia irresistibile comunque dobbiamo affrontarlo
il nostro esercito corazzato stia qui schierato nei ranghi e pronto a colpire
Drona Duriodana Bisma tu Asuattaman ed io tutti insieme affronteremo Argiuna
non essere così avventato da andargli incontro da solo
noi sei uniti insieme possiamo tenere testa a lui che è risoluto a combattere e feroce come Indra
noi che siamo grandi arcieri e abbiamo l'esercito schierato se saremo scaltri combatteremo Argiuna
come un tempo i danava combatterono Vasava
50 Asuattaman a Carna
le mandrie non sono ancora state vinte non hanno ancora passato i confini dei loro territori non hanno
ancora raggiunto Astinapura e di che ti vanti?
uomini davvero eroi anche dopo aver vinto numerose battaglie conquistato enormi ricchezze e
sconfitto gli eserciti nemici non dicono una parola circa il proprio valore
il fuoco brucia in silenzio il sole brilla in silenzio e in silenzio la terra regge le creature mobili ed
immobili
colui che esiste da sé ha sanzionato quelle pratiche facendo ricorso a cui ognuna delle quattro caste
potrebbe conseguire ricchezze senza essere riprovevole
un bramana che ha studiato i Veda deve comunque intraprendere sacrifici e officiare ai sacrifici degli
altri
uno csciatria che ha il suo arco deve intraprendere sacrifici ma non deve mai officiare ai sacrifici
degli altri
un vaisia che ha guadagnato ricchezza deve disporre affinché siano intrapresi per lui stesso i riti
indicati nei Veda
un sudra deve sempre attendere alle altre tre caste
coloro che vivono commerciando carne possono acquisire ricchezze attraverso l'inganno e la frode
i Pandava hanno ottenuto la sovranità del mondo intero e si sono comportati sempre con rispetto
verso i superiori anche quando quelli si sono dimostrati ostili a loro
quale csciatria esprimerebbe gioia avendo vinto un regno ai dadi come ha fatto questo sciagurato e
spudorato figlio di Dritarastra?
quale uomo saggio si vanterebbe di avere acquisito ricchezze così con la frode e l'inganno come un
commerciante di carni?
tu che hai rubato le ricchezze di Argiuna Nacula e Saadeva li hai mai vinti in combattimento? quando
hai mai sconfitto Iudistira o Bima? quando hai conquistato Indraprasta?
però hai trascinato la principessa davanti all'assemblea ed era indisposta e indossava un solo telo
hai tagliato la radice dell'albero Pandava potente ma delicata come sandalo
spinto dal desiderio di ricchezza hai ridotto i Pandava in schiavitù ma ricorda ciò che disse Vidura
noi vediamo che gli uomini e non solo persino gli insetti le formiche sanno perdonare secondo le
proprie capacità
ma Argiuna non può perdonare le sofferenze di Draupadi
Argiuna viene qui per la distruzione dei figli di Dritarastra
è vero state facendo discorsi molto saggi ma Argiuna ci distruggerà tutti
se fossimo deva gandarva asura o racsciasa forse che Argiuna eviterebbe lo scontro per paura?
brucia d'ira e su chiunque s'avventerà quello sarà abbattuto come un albero sotto il peso di Garuda
chi non loderebbe Argiuna che ti è superiore in valore ed è pari a Indra per abilità con l'arco e a
Vasudeva in battaglia
risponde alle armi superiori con armi superiori e a quelle umane con armi umane
quale uomo potrebbe tenergli testa?
coloro che conoscono le scritture dicono che un allievo non è in alcun modo inferiore ad un figlio
perciò il figlio di Pandu è il favorito di Drona
ora devi fare come hai fatto nella sfida ai dadi
che è lo stesso che hai fatto per conquistare Indraprasta
che è lo stesso che hai fatto quando Draupadi è stata trascinata davanti all'assemblea
prendi questo tuo zio saggio che si attiene ai doveri degli csciatria questo giocatore insidioso che si
chiama Sacuni e fallo combattere ora
ma Gandiva non lancia dadi come Crita o Duapara
Gandiva scocca frecce affilate e fiammeggianti a miriadi
le frecce feroci scoccate da Gandiva hanno grande energia e piume d'avvoltoio e trapassano le
montagne
Iama che distrugge tutto e Vaiu e Aghni lasciano sempre qualcosa alle spalle ma Argiuna quando è
infiammato d'ira mai
come davanti all'assemblea hai giocato a dadi con l'aiuto di tuo zio così ora combatti protetto da tuo
zio
se il maestro desidera combatta pure
quanto a me non combatterò contro Argiuna
combatteremo contro il re dei Mazia se verrà sulle tracce delle mandrie
51 Bisma
Asuattaman dice bene e pure Cripa
Carna desidera combattere solo perché non ha rispetto dei doveri csciatria
nessun uomo saggio può biasimare il maestro
tuttavia sono dell'opinione che considerati il tempo e lo spazio dobbiamo combattere
perché un uomo non dovrebbe confondersi nel momento in cui si trova di fronte a cinque avversari
fulgidi come soli che sono eroi appena emersi dalla malora?
persino coloro che si attengono al darma sono confusi quando si tratta dei loro interessi personali
perciò ti parlo così
che le mie parole siano per te accettabili o meno
quello che ti ha detto Carna era solo per risollevare il coraggio
ma tu devi perdonare ogni cosa
la situazione è davvero grave
se quello è Argiuna non c'è tempo per discutere
ora tu e il maestro Cripa dovete perdonare ogni cosa
come il sole ha la luce così tu hai la conoscenza di tutte le armi
come la bellezza non va mai separata dai ciandrama così le armi Veda e Brama stanno in te
spesso si vedono i quattro Veda in qualcuno e gli attributi csciatria in qualcun altro ma non ho mai
sentito che stiano entrambi in un unico uomo salvo che nel maestro dei Barata e in suo figlio
questo è ciò che penso
nei Vedanta nei Purana nelle storie antiche chi salvo Giamadagni pare superiore a Drona?
un connubio fra l'arma Brama e i Veda non l'ho mai visto prima
Asuattaman tu che sei il figlio del maestro perdona
questo è il tempo di stare uniti
stiamo uniti tutti insieme per combattere il figlio di Indra che è giunto qui
fra tutte le malore che possono cogliere un esercito gli uomini saggi hanno detto essere la peggiore
quando c'è disaccordo fra i capi
Asuattaman
non è neccesario dirci queste cose per quanto giuste
il maestro adirato ha parlato delle virtù di Argiuna
si devono ammettere anche le virtù di un nemico così come si devono rilevare anche gli errori di un
maestro
e si devono dichiarare pure i meriti del figlio di un maestro
Duriodana
il maestro accordi il suo perdono e sia ristabilita la pace
se il maestro sta con noi qualunque cosa deve essere fatta sarà come già fatta
Drona
appena Bisma ha parlato mi sono placato
siano date disposizioni in modo che Argiuna non possa avvicinarsi a Duriodana
siano date disposizioni in modo che Duriodana non possa essere catturato dai nemici per quanto sia
avventato o sprovveduto
è certo che Argiuna non si è rivelato prima che fosse compiuto il termine dell'esilio
né perdonerà questo nostro atto di oggi solo ricuperando le mandrie
siano date disposizioni in modo che non riesca ad attaccare Duriodana e sconfiggere il nostro esercito
ma io come Duriodana sono dubbioso circa il compimento dell'esilio
Bisma deve dire come stanno le cose
52 Bisma
la ruota del tempo gira con tutte le sue parti cala casta muurta giorni quindicine mesi costellazioni
pianeti stagioni e anni
ma le frazioni sono approssimate e anche le orbite dei corpi celesti deviano rispetto alla curva esatta
di modo che ogni cinque anni trascorrono due mesi in più
se calcoliamo in tredici anni dovrebbe esserci un incremento di cinque mesi e dodici notti
ciò che i Pandava hanno promesso hanno eseguito con precisione
Argiuna lo sa per certo e ha fatto la sua comparsa
tutti loro sono spiriti elevati e conoscono a fondo i significati delle scritture
come potrebbero deviare dal darma poi che seguono la guida di Iudistira?
i Pandava non cedono alla tentazione
hanno compiuto un'impresa difficile
se avessero voluto riconquistare il regno slealmente avrebbero dispiegato il loro valore al tempo del
gioco ai dadi
ma sono legati dai lacci del darma e non hanno deviato dai doveri csciatria
chi pensa che hanno mosso nel falso andrà incontro a sconfitta certa
i Pandava preferirebbero morire piuttosto che muovere nel falso
ma quando è tempo non lascerebbero ciò che loro appartiene neppure l'avesse preso Indra
dovremo combattere contro i primi fra i guerrieri
allora disponiamo subito le cose così come i buoni e gli onesti approvano in modo che ciò che ci
appartiene non cada in mano al nemico
non ho mai visto uno scontro in cui una delle due parti potesse dire siamo sicuri che vinceremo
quando c'è guerra ci sono vittoria o sconfitta prosperità o malora
senza dubbio una parte avrà l'uno l'altra parte l'altro
che ora sia opportuno combattere o no che sia giusto o no da' subito disposizioni perché Argiuna è
vicino
Duriodana
non restituirò ai Pandava il loro regno
siano date subito disposizioni per la battaglia
Bisma
ascolta ciò che reputo opportuno se concordi
io devo sempre parlare per il tuo bene
prendi un quarto dell'esercito e torna subito alla capitale
un'altro quarto dell'esercito sia di scorta alle mandrie
la restante metà dell'esercito combatterà i Pandava
io Drona Carna Asuattaman e Cripa contrasteremo risolutamente Argiuna o il re dei Mazia o Indra
stesso se fosse lui che ci viene contro
infatti resisteremo a chiunque verrà come la terra al sopravanzare del mare
tutti acconsentirono e Duriodana mosse subito in accordo
appena furono partiti Duriodana e le mandrie Bisma schierò i soldati in assetto di battaglia
Drona tu stai al centro Asuattaman a sinistra Cripa a destra Carna davanti e io alle spalle
53 Argiuna avanzò veloce verso di loro
colmò l'aria con il fragore del carro
videro il suo stendardo udirono il fragore del suo carro e la vibrazione di Gandiva che ripetutamente
egli tese e rilasciò
Drona
quello che scintilla laggiù è lo stendardo di Argiuna questo è il fragore del suo carro e questo ruggito
spaventoso è della scimmia che mette terrore negli eserciti e in piedi sul carro c'è Argiuna che tende
Gandiva la cui vibrazione è fonda come un tuono
guardate
questi due strali che arrivano cadono ai miei piedi
e questi altri due passano oltre sfiorandomi le orecchie
Argiuna ha concluso il tempo dell'esilio e compiuto molte gesta meravigliose
mi saluta e mi sussurra all'orecchio
egli è saggio ed è amato dai suoi congiunti
era molto tempo che non lo vedevamo e ora ci appare raggiante bellezza e grazia
ha carro e frecce ha corazza faretra strombo stendardo e maglia di ferro ha diadema scimitarra e arco
brilla come un fuoco sacro circondato dai vasi e alimentato col burro
Argiuna a Uttara
ferma i cavalli là dove le mie frecce possano raggiungere il nemico
intanto fammi vedere dove sta quel vile sciagurato Duriodana in mezzo all'esercito
tutti questi non mi interessano
devo trovare quell'inutile principe e piombargli in testa
perché appena sarà vinto anche gli altri si considereranno vinti
là c'è Drona e dietro suo figlio
là ci sono Bisma Cripa e Carna
ma non vedo Duriodana
sospetto che per salvarsi si sia ritirato verso sud portando con sé le mandrie
lascia stare questo schieramento di carri e procedi verso Duriodana
darò battaglia là e non sarà vano
lo sconfiggerò e riporterò indietro le mandrie
Uttara tirò le briglie e frenò a fatica i cavalli
poi li spronò in direzione di Duriodana
Cripa
intuì le intenzioni di Argiuna e disse ai suoi
Argiuna non vuole impegnarsi in uno scontro lontano da Duriodana
assaliamolo al fianco
quando è furioso nessuno può affrontarlo in battaglia da solo eccetto Indra o Crisna
che cosa ci servirebbero le mandrie o tutte queste ricchezze se Duriodana affondasse come una barca
nell'oceano di Argiuna?
Argiuna mosse verso quell'ala dell'esercito
dichiarò il proprio nome e subito coprì quei guerrieri con frecce fitte come locuste così tante furono
che la terra e il cielo ne vennero sopraffatte e non si vide più niente e i soldati che erano pronti a
combattere restarono così confusi da non riuscire nemmeno a fuggire guardavano la leggerezza di
mano di Argiuna e in cuor loro applaudivano
Argiuna soffiò nello strombo che sempre faceva accapponare i nemici accordò l'arco e le creature
sullo stendardo ruggirono spaventosamente e il fischio dello strombo il fragore delle ruote la
vibrazione di Gandiva il ruggito delle creature sovraumane che stavano sullo stendardo fecero
tremare la terra
allora le mandrie ebbero un fremito lungo le code alzate le abbassarono volsero le terga e tornarono a
sud
54 Argiuna procedette verso Duriodana
quando i Curu videro le mandrie correre pazzamente in direzione della città dei Mazia pensarono che
Argiuna aveva già vinto
improvvisamente l'assalirono
Argiuna vide le loro innumerevoli schiere in assetto di battaglia sopra a cui sventolavano una
moltitudine di stendardi
disse a Uttara
fa' correre più veloci che possono questi cavalli bianchi dalle briglie d'oro lungo questa strada
fa' ogni sforzo perché voglio piombare addosso a questa folla di leoni Curu
Carna desidera battersi con me come un elefante contro un altro
portami da lui che è divenuto così orgoglioso sotto la protezione di Duriodana
Uttara spinse i cavalli veloci come il vento con la corazza d'oro attraverso le linee nemiche dei carri e
condusse Argiuna fin nel mezzo del campo di battaglia
Citrasena Sangramagit Satrusaa e Giaia si precipitarono verso di lui con frecce e lance
Argiuna s'infiammò d'ira e incenerì le schiere di carri colpendoli con frecce di fuoco come un
incendio tremendo in una foresta
quando lo scontro si fece furioso Vicarna montò sul suo carro e s'avventò contro Argiuna piovendogli
addosso strali terribili fitti e lunghi
Argiuna gli spaccò l'arco che aveva una corda robusta e corna placcate d'oro sulle punte e gli tagliò lo
stendardo
Vicarna scappò veloce
allora Satruntapa incapace di reprimere l'ira assalì Argiuna con una pioggia perfetta di frecce
Argiuna quasi affogava fu ferito ma trafisse Satruntapa con cinque frecce uccise il suo auriga con
dieci frecce uccise lui con una freccia capace di trapassare la maglia più spessa e lui cadde morto sul
campo come un albero sulla cima del monte divelto dal vento
i Curu furono massacrati e vacillarono e tremarono come una foresta scossa dalla violenza del vento
che soffia al tempo della dissoluzione universale
sconfitti e uccisi giacquero lunghi sulla terra come elefanti dell'Imalaia dentro corazze di acciaio nero
placcate d'oro
Argiuna teneva Gandiva e percorreva il campo in ogni direzione sterminando i nemici come sul finire
dell'estate un incendio furioso consuma una foresta
come a primavera il vento soffia spingendo di qua e di là masse di nuvole e mucchi di foglie così sul
campo di battaglia sospingeva i nemici
attaccò Sangramagit gli uccise i cavalli rossi e gli tagliò la testa con una freccia a mezza luna
Carna
allora corse incontro ad Argiuna come un elefante enorme con le zanne in avanti o come una tigre
incontro a un toro
lo trafisse con dodici frecce e anche i suoi cavalli in ogni parte del corpo e Uttara alla mano
Argiuna contrattaccò ferocemente come Garuda dalle piume colorate s'avventa su di una serpe
entrambi erano primi fra gli arcieri avevano grande energia ed erano capaci di massacri
i Curu stettero intorno ansiosi di vedere lo scontro
Argiuna divenne furioso per l'eccitazione e felice di avere Carna davanti e subito lo investì con una
spaventosa pioggia di frecce così fitta che Carna i suoi cavalli il carro e l'auriga scomparvero alla
vista
i Curu con i loro cavalli elefanti e carri furono trafitti da Argiuna e scomparvero alla vista tanto fitte
erano le frecce ruppero i ranghi e levarono alti lamenti
Carna reagì con una quantità innumerevole di frecce
riapparve alla vista brillante come un fuoco
i Curu applaudirono fischiarono negli strombi rullarono sui tamburi mentre l'aria vibrava per i colpi
che la corda dell'arco di Carna batteva sulle sue protezioni
Carna guardò Argiuna che colmava l'aria con la vibrazione di Gandiva guardò la scimmia sul suo
stendardo che teneva la coda ritta e urlava furiosa
diede un ruggito
Argiuna rovesciò un impetuoso diluvio di strali su lui i cavalli il carro e l'auriga gettando occhiate a
Bisma Drona e Cripa
Carna rispose con un pari rovescio come fosse un nembo carico di pioggia
Argiuna lo coprì con una fitta grandinata di strali appuntiti
stavano in piedi sui carri e dispiegavano nembi di strali appuntiti combattendo con una quantità
innumerevole di strali e armi
parevano il sole e la luna coperti da nembi
Carna non poteva sopportare la vista di Argiuna
trafisse i suoi quattro cavalli con frecce affilate colpì l'auriga con tre frecce e lo stendardo con altre
tre
Argiuna reagì come un leone disturbato nel sonno attaccò Carna furiosamente l'attaccò con frecce
dritte gli restituì una fitta pioggia di frecce coprì il suo carro con innumerevoli frecce come il sole
copre con i raggi tutti i mondi trafisse Carna in ogni parte del corpo con frecce a forma di mezzaluna
che estraeva dalla faretra e scoccava dopo aver curvato l'arco fino alle orecchie lo colpì alle braccia
alle coscie alla testa al collo e in ogni parte del corpo con frecce affilate impetuose come folgori
scoccate da Gandiva
Carna fu martoriato da quelle frecce fino a che abbandonò il carro e fuggì come un elefante sconfitto
da un altro elefante
55 altri guerrieri
allora si avventarono contro Argiuna a capo delle loro divisioni ma come la terra resiste alla furia
crescente del mare così Argiuna contrastò il movimento di quell'infinito esercito piovendo nuvole di
strali corse incontro al nemico dispiengando armi superiori coprì tutti i punti dell'orizzonte con una
moltitudine di frecce scoccate da Gandiva come il sole copre il mondo intero con i raggi
fra coloro che combattevano chi sui carri chi a cavallo chi sugli elefanti e chi a piedi non ce n'era uno
il cui corpo avesse due dita di pelle salva dai tagli delle frecce affilate
Argiuna maneggiava abilmente le armi superiori Uttara era abile nel condurre i cavalli che erano
bene addestrati Argiuna aveva valore e leggerezza di mano e i dardi che scagliava facevano il loro
corso e gli uomini videro che era come il fuoco che divampa al tempo della dissoluzione universale
per consumare ogni cosa creata e non potevano guardarlo perché brillava come un fuoco fulgido
i Curu martoriati dalle sue frecce apparvero come nuvole sul fianco di un monte illuminate dai raggi
del sole o come boschi di asoca avvolti dalle fiamme apparvero così o come un meraviglioso serto di
fiori quando i fiori appassiscono e cadono uno dopo l'altro e il vento che pervadeva ogni spazio
portava sulle ali gli stendardi divelti e gli ombrelli fino in cielo e i cavalli spaventati dalla carneficina
fuggirono in tutte le direzioni perché le frecce avevano spezzato le briglie e dietro si trascinarono
pezzi dei carri spaccati e gli elefanti feriti alle orecchie ai fianchi alle zanne alla bocca e in altre parti
delicate schiantavano a terra e la terra cosparsa dei lori corpi apparve come un cielo nero di masse di
nembi e come il fuoco divampa alla fine del tempo e consuma ogni cosa mobile ed immobile così
Argiuna disintegrò i nemici e l'energia delle sue armi la vibrazione dell'arco le grida sovrannaturali
delle creature sullo stendardo l'urlo tremendo della scimmia e il fischio dello strombo misero terrore
nei cuori dei Curu e alla vista di Argiuna le loro forze si scioglievano in terra Argiuna non voleva
mai commettere la colpa di uccidere coloro che erano inermi e improvvisamente arretrava e tornava
ad attaccare l'esercito dalla direzione opposta producendo nuvole di frecce affilate che volavano
dritte al bersaglio come falchi lanciati dai cacciatori e subito coprì la volta celeste con schiere di
frecce assetate di sangue e come i raggi del sole devono stringersi per entrare in un piccolo vaso così
neppure il vasto cielo era spazio bastante per contenere l'espansione delle infinite frecce di Argiuna
i combattenti potevano vedere da vicino il carro di Argiuna solo un istante perché l'istante dopo erano
all'altro mondo assieme ai cavalli
le sue frecce trapassavano i corpi senza trovare impedimento
il suo carro passava attraverso le schiere senza trovare resistenza
agitò quell'esercito con la violenza di Vasuchi mille teste quando gioca con l'oceano
incessantemente scoccava le frecce tanto che la vibrazione dell'arco trascese ogni altro suono fu così
forte che nessuno mai aveva udito nulla di simile
gli elefanti che affollavano il campo portavano conficcate nel corpo così tante frecce come nuvole
nere corrusche dai raggi del sole
Argiuna muoveva in ogni direzione scoccava frecce a destra e sinistra pareva che il suo arco fosse
sempre teso in un cerchio perfetto e le frecce colpivano sempre il bersaglio come gli occhi guardano
sempre la bellezza e come si fa da sola la traccia di un branco d'elefanti che muove in mezzo alla
foresta così da sola pareva farsi la traccia per il suo carro e i Curu colpiti e martoriati pensavano è
Indra stesso che vuole la vittoria di Argiuna e ci uccide accompagnato da tutti gli immortali e
pensavano che Argiuna che stava facendo quel tremendo massacro era la morte stessa che aveva
preso il sembiante di Argiuna per uccidere tutte le creature ed erano così macellati e scossi che
pareva loro un'impresa di Argiuna non paragonabile ad altro salvo proprio ai combattimenti di
Argiuna tagliava le teste dei nemici come i mietitori tagliano le punte delle erbe decidue e i Curu
persero ogni energia per il terrore che ne avevano e la foresta dei Curu sconvolta e abbattuta dalla
tempesta di Argiuna arrossò la terra con linfa color porpora la polvere mischiata al sangue fu levata
dal vento fece rossi i raggi del sole e subito s'incendiò il cielo intero come al tramonto ma quando il
sole scende dietro l'orizzonte scompaiono i suoi raggi e invece Argiuna non cessò di scoccare i suoi
strali quell'eroe di inconcepibile energia con le sue armi supreme sopraffece tutti gli arcieri
dell'esercito nemico benché fossero di grande valore scoccò settantatre frecce su Drona dieci su
Dussaa otto su Asuattaman dodici su Dusassana tre su Cripa poi su Bisma e cento su Duriodana e poi
trafisse l'orecchio di Carna i cui cavalli il carro l'auriga erano stati tutti distrutti e allora la divisione
che lo seguiva sbandò e si spaccò
Uttara
tu stai su questo carro bellissimo e io sono il tuo auriga
verso quale divisione devo muovere?
comanda e ti porterò subito lì
Argiuna
quel guerriero che vedi coperto da una pelle di tigre su quel carro con lo stendardo blu e i cavalli
rossi è Cripa e là c'è la sua divisione
portami là
gli mostrerò la leggerezza della mia mano
quel guerriero sul cui stendardo c'è un otre lavorato in oro è il maestro Drona il primo fra coloro che
reggono armi
egli è degno di rispetto per me e per tutti coloro che reggono armi
passagli intorno gioiosamente
là chineremo le nostre teste perché là è l'eterno darma
se Drona mi colpirà per primo allora anch'io lo colpirò perché non potrà risentirsene
vicino a lui quel guerriero sul cui stendardo c'è un arco è suo figlio Asuattaman che è sempre degno
di rispetto per me e per tutti coloro che reggono armi
quando passerai vicino al suo carro fermati di nuovo
quel guerriero che sta sul carro nella corazza d'oro circondato da un terzo dell'esercito che è la
divisione migliore e sul cui stendardo c'è un elefante che cammina su una terra d'oro è Duriodana
figlio di Dritarastra
conduci davanti a lui questo carro che travolge i nemici
quel re difficilmente può essere sconfitto in battaglia
egli è capace di sterminare i nemici
fra gli allievi di Drona è considerato il primo per leggerezza di mano
gli mostrerò la mia superiorità
quel guerriero sul cui stendardo c'è una robusta briglia per elefanti è Carna figlio di Vicartana che già
conosci
quando passi davanti a quello sciagurato fa' attenzione perché mi sfida sempre allo scontro
quel guerriero il cui stendardo è blu e porta cinque stelle con il sole nel mezzo ha grande energia sta
in piedi sul carro con un arco enorme in pugno veste protezioni perfette e sopra la sua testa c'è un
ombrello di bianco purissimo egli comanda quella moltitudine di carri schierati alle sue spalle con i
tanti stendardi appare come un sole sullo sfondo di nuvole nere e la sua corazza d'oro brilla come il
sole o la luna e con il suo elmo d'oro mette il terrore nel mio cuore egli è Bisma figlio di Santanu e
dòmino di tutti noi
Duriodana lo circonda di regale splendore sicché egli propende per lui
avvicinati a lui per ultimo perché fin da ora può frapporsi al mio corso
mentre combatto conduci i cavalli con attenzione
Uttara li spronò in direzione di Cripa che stava ansioso di combattere
56 le schiere dei Curu parevano masse di nembi nella stagione delle piogge sospinti da una brezza
leggera i guerrieri a piedi e quelli a cavallo e poi quelli a dorso d'elefanti terribili a vedersi nelle loro
meravigliose e fulgide corazze sotto lo sprone degli uncini
allora venne sul suo carro Indra accompagnato dai Visva e dai Marut e i deva affollarono il cielo gli
iacscia i gandarva e i naga il cielo apparve splendendido come in una notte senza nubi costellato da
pianeti e stelle vennero i deva ognuno sul suo carro desiderosi di vedere l'efficacia delle loro armi in
una guerra fra uomini e per assistere allo scontro potente e feroce fra Bisma e Argiuna
il carro di Indra era adorno d'ogni gemma e poteva muovere ovunque Indra desiderasse e la copertura
poggiava su centomila colonne d'oro e una era fatta interamente di gioielli e gemme e il carro stava
enorme nel cielo chiaro
apparvero trentatre deva e molti gandarva racsciasa naga pitri e risci supremi e sul carro di Indra
sedevano fulgidi re Vasumanas Valacscias Supratardana Astaca Sivi Iaiati Nauscia Gaia Manu Puru
Ragu Banu Crisasua Sagara Nala e nel cielo nei propri spazi brillavano i carri di Aghni Isa Soma
Varuna Pragiapati Datri Vidatri Cuvera Iama Alamvuscia Ugrasena Tumburu e altri e tutte le creature
celesti i sidda i saggi supremi vennero a vedere lo scontro fra Argiuna e i Curu la fragranza sacra dei
serti celesti colmò l'aria come a primavera le essenze dei boschi in fiore e gli ombrelli rossi le vesti i
serti le ciamara dei deva erano straordinariamente belli la polvere della terra disparve tutto si accese
di una luce sfolgorante la brezza fragrante dei profumi celesti ristorò i guerrieri il firmamento
avvampò fu meraviglioso trapuntato dai bellissimi e multiformi carri che già c'erano o che stavano
giungendo brillanti d'ogni sorta di preziosi e Indra era stupendo sul suo carro attorniato dai deva con
al collo il serto di loto e gigli guardava fisso il figlio sul campo di battaglia senza saziarsi di
guardarlo
57 Argiuna vide l'esercito dei Curu schierato in assetto di battaglia e disse a Uttara
procedi verso là dove sta andando Cripa a sud di quel carro sul cui stendardo c'è un altare d'oro
subito Uttara spronò i cavalli che erano argento in corazza d'oro li spinse ai passi più veloci mise loro
fuoco addosso che avevano colore di luna e appena giunsero vicini all'esercito Curu li volse indietro
veloci come un vento e proseguì vorticando attorno e muovendo in cerchi e scartando a sinistra
finché i Curu ne uscirono matti finché corse di fronte al carro di Cripa e stette fermo
Argiuna dichiarò il proprio nome
soffiò forte nello strombo Devadatta
il fischio parve spaccasse le montagne
i Curu si aspettavano che lo strombo scoppiasse in cento pezzi ma non accadde e applaudirono
fragorosamente
il fischio giunse fino in cielo e tornò indietro come lo schianto di una folgore che Indra avesse
abbattuto sul fianco di un monte
Cripa
sentì ira non tollerò quel fischio provò urgenza di battersi afferrò il suo strombo e soffiò con
veemenza e il fischio colmò i tre mondi e afferrò l'arco e pizzicò la corda con veemenza
i due guerrieri stettero come due soli uno di fronte all'altro brillarono come masse di nembi in
autunno
Cripa trafisse Argiuna con dieci frecce veloci e affilate capaci di penetrare fino agli organi vitali
Argiuna tese Gandiva e scoccò una quantità di frecce di ferro capaci di penetrare a fondo nel corpo
Cripa con i suoi strali spaccò in cento e mille pezzi le frecce di Argiuna assetate di sangue
Argiuna fu colto dall'ira e dispiegò varie manovre avviluppandolo in uno scroscio di frecce coprì il
cielo intero avvolse Cripa con centinaia di frecce affilate come vampe di fuoco e Cripa si adirò gli
riversò contro decine di migliaia di frecce e ruggì forte e allora Argiuna colpì i suoi quattro cavalli
con quattro frecce fatali scoccate da Gandiva sottili dritte e alate d'oro e i cavalli d'improvviso
s’impennarono Cripa vacillò Argiuna per rispetto sospese di scoccare frecce e Cripa tornò in
posizione lo trafisse subito con dieci frecce che avevano piume di canca ma Argiuna gli spaccò l'arco
e le protezioni di cuoio con una freccia a forma di mezza luna gli spaccò la corazza con frecce capaci
di penetrare fino agli organi vitali ma non lo ferì e lui rimase lì come una serpe che fosse appena
sgusciata fuor della vecchia pelle prese un altro arco e in un attimo lo incordò ma strano a dirsi
Argiuna glielo spaccò subito con frecce dritte e continuò a spaccargli arco dopo arco appena li
prendeva in mano e quando furono tutti spaccati Cripa afferrò un giavellotto e glielo scagliò contro
come una folgore balenante sfranse l'aria con il lampo di una meteora ma Argiuna lo spaccò con dieci
frecce e Cripa svelto afferrò un altro arco scoccò quasi in un solo istante una quantità di frecce a
mezza luna ma Argiuna le spaccò con dieci frecce e avvampò d'ira scoccò tredici frecce affilate su
pietra simili a vampe una spaccò il giogo del carro quattro trafissero i quattro cavalli la sesta recise la
testa dell'auriga tre s'infissero nelle tre aste del carro due nelle ruote la dodicesima spaccò l'asta dello
stendardo e con la tredicesima Argiuna che pareva un Indra derisorio gli trafisse il petto e allora che
l'arco fu spaccato il carro fu spaccato i cavalli uccisi e l'auriga pure Cripa saltò giù dal carro afferrò
una mazza e gliela scagliò contro ma quella mazza grave e luccicante Argiuna gliela rimbalzò
indietro colpendola con le frecce e allora gli altri guerrieri gli mossero contro per salvare Cripa lo
accerchiarono lo coprirono di frecce e Uttara piegò i cavalli a sinistra li condusse in evoluzioni
circolari chiamate Iamaca opponendo resistenza a tutti quei guerrieri che presero Cripa e lo portarono
via lontano da Argiuna
Carna
allora tese il suo grande arco e fece vibrare la corda
si udirono esclamazioni di oh! e di ah!
Argiuna volse lo sguardo in direzione di quel suono e vide Carna s'infuriò s'infiammò d'ira desiderò
ucciderlo roteò gli occhi guardandolo fisso
quando si allontanò da Asuattaman i Curu gli scoccarono contro migliaia di frecce
d'improvviso si scagliò verso Carna
Argiuna con occhi rossi di furia
60 Carna è tempo che dimostri ciò di cui ti sei tanto vantato davanti all'assemblea quando dicevi che
nessuno ti è pari in battaglia
oggi potrai confrontarti in uno scontro terribile e conoscerai la tua forza non potrai più disprezzare gli
altri
hai abbandonato le buone maniere e hai detto parole cattive ma ciò che ora tenti di fare è troppo
difficile
lotta con me davanti ai Curu e dimostra ciò che hai detto a mio disprezzo
sei stato testimone dell'oltraggio alla principessa dei Panciala ad opera di canaglie nel mezzo del
consesso
oggi coglierai il frutto di quella tua azione
a quel tempo dovetti rinunciare alla vendetta perché ero legato dai lacci del darma
oggi vedrai il frutto di quell'ira repressa
misero sciagurato abbiamo patito grave malora nella foresta per dodici anni
oggi coglierai i frutti della nostra vendetta compressa
forza affrontami in battaglia
questi tuoi guerrieri Caurava siano testimoni
Carna
avanti fa' ciò dici
il mondo sa che blateri ben più che fare
ciò che hai patito è venuto dalla tua incapacità di agire
se oggi vedremo il tuo valore potremo riconoscerlo davvero
se un tempo hai sopportato perché eri legato dai lacci del darma lo sei anche ora sebbene dici che sei
libero
se come dici hai davvero trascorso il tuo esilio nei boschi osservando strettamente il tuo pegno e
quindi sei debole per aver praticato ascesi come puoi desiderare di combattere con me ora?
se Indra stesso combattesse al tuo fianco non avrei comunque timore di dispiegare il mio valore
a breve il tuo desiderio sarà soddisfatto
combatti con me ora e ammira la mia forza
Argiuna
poco fa ti sei sottratto allo scontro con me
è per questo che sei ancora vivo sebbene tuo fratello minore sia stato ucciso
chi altri dopo aver visto uccidere il fratello minore sarebbe fuggito dal campo e si vanterebbe fra gli
uomini buoni e onesti come fai tu?
disse così e gli corse incontro dispiegando un fiotto di frecce capaci di penetrare la corazza cui Carna
contrappose una pioggia di frecce pesante come scroscio di nembi che venne da ogni direzione e
molte frecce trafissero i cavalli le armi e le protezioni in pelle di Argiuna che non riuscendo a fermare
l'assalto tagliò la corda che reggeva la faretra di Carna con una freccia dritta e affilata ma Carna
estrasse ancora una freccia dalla faretra e colpì la mano con cui Argiuna teneva l'arco allentandogli la
presa e allora Argiuna gli spaccò l'arco e lui gli scagliò contro un dardo che Argiuna spaccò di nuovo
e allora i guerrieri che seguivano Carna corsero tutti insieme verso Argiuna che li mandò a Iama con
le frecce scoccate da Gandiva e uccise i cavalli di Carna con frecce affilate e robuste che scoccò
tendendo la corda fino alle orecchie e i cavalli s'abbatterono senza vita prese un'altra freccia affilata
brillante piena di energia e colpì Carna al petto trapassò la corazza si ficcò nel suo petto e Carna gli si
oscurò la vista perse i sensi e quando si riebbe il dolore era troppo lasciò il campo fuggì verso nord
mentre Argiuna e Uttara gli gridavano dietro contumelie
61 Argiuna a Uttara
portami verso quella divisione dove si vede quella palma d'oro
là mi aspetta il padre di mio padre Bisma simile a un deva e desidera combattere con me
Uttara era ferito
non riesco più a condurre i tuoi cavalli
mi sento mancare
ho la mente confusa
vedo tutto che gira
soffro l'energia delle armi celesti che usate tu e i Curu
il fetore di grasso sangue e carne mi toglie i sensi
vedo tutto questo ed è come se il terrore mi spaccasse in due la testa
non ho mai visto prima un simile massacro di cavalli
gli schiocchi delle protezioni i fischi degli strombi i ruggiti dei guerrieri i barriti degli elefanti le
vibrazioni di Gandiva come rombi di tuono mi hanno piombato in uno stupore tale che non sento e
non ricordo nulla
ti ho veduto tutto il tempo tendere Gandiva in un cerchio che pareva di fuoco finché la vista mi è
mancata il cuore mi si è spaccato
ho veduto la tua forma feroce in battaglia simile a quella di colui che tiene Pinaca quando è
infiammato d'ira ho veduto le terribili frecce che scocchi e mi ha preso paura
non riesco a discernere il movimento con cui afferri le frecce da quello con cui le fissi sulla corda e le
scocchi
tutto questo accade sotto i miei occhi eppure sono rimasto privo dei sensi non lo vedo
mi sento mancare
la terra ondeggia davanti a me
non ho forza per tenere la frusta e le redini
Argiuna
non avere paura
sta' certo che anche tu hai compiuto gesta meravigliose oggi sul campo di battaglia
sia tu beato tu che sei principe della stirpe dei Mazia
non devi perderti d'animo quando castighi il nemico
raccogli tutte le forze e tieni salde le redini dei miei cavalli ora che muovo di nuovo all'attacco
portami subito verso la divisione di Bisma
taglierò la corda dell'arco di Bisma
oggi vedrai le armi superiori fiammeggianti bellezza quando le scoccherò come folgori a giocare fra
le nuvole
oggi i Caurava vedranno il dorso placcato d'oro di Gandiva e discuteranno si domanderanno con
quale mano tiene l'arco? con la destra o la sinistra? farò un fiume tremendo che scorrerà verso l'altro
mondo un fiume di sangue i carri saranno vortici gli elefanti saranno alligatori travolgerò la foresta
dei Curu fatta di mani piedi teste schiene e braccia annienterò l'esercito Curu con il mio arco mi si
apriranno cento vie come in una foresta in fiamme vedrai l'esercito Curu girare intorno come una
ruota sotto i miei colpi ti mostrerò la mia perfezione con le frecce e le armi
sta' saldo sul mio carro
c'è terreno liscio e terreno sconnesso
con le mie frecce alate posso colpire perfino monte Sumeru che tocca il cielo
una volta per ordine di Indra uccisi centinaia e migliaia di Pauloma e Calacangia in guerra
Indra mi ha dato una presa salda
Braman mi ha dato la mano leggera
Pragiapati mi ha insegnato varie tecniche di attacco e difesa in mezzo ai nemici
una volta dall'altra parte dell'oceano ho sconfitto sessantamila guerrieri su carro feroci arcieri di
Iraniapura
guarda oggi annienterò questa moltitudine di Curu come una tempesta spazza via un cumulo di
cotone
con le mie frecce di fuoco oggi incendierò la foresta Curu i cui alberi sono le aste degli stendardi i
soldati sono gli arbusti i guerrieri su carro le belve
così come Indra travolge i danava oggi io da solo abbatterò dai loro carri i potenti guerrieri Curu che
combatteranno al loro meglio
Rudra mi ha dato l'arma Raudra
Varuna mi ha dato la Varuna
Aghni l'Aghneia
il deva del vento mi ha dato la Vaiavia
Indra la folgore e altre armi
è certo che oggi distruggerò la foresta Dritarastra anche se la proteggono molti guerrieri leoni
sta' libero da ogni paura
Uttara mosse e penetrò la schiera di carri a protezione di Bisma che resistette gioiosamente
Argiuna con una freccia d'oro recise alla base l'asta che reggeva lo stendardo di Bisma e lo stendardo
cadde in terra
Dusassana Vicarna Dussaa e Vivingsati mossero incontro ad Argiuna lo accerchiarono
Dusassana trafisse Uttara con una freccia e Argiuna al torace con un'altra
Argiuna gli spaccò l'arco con una freccia alata di piume di avvoltoio e gliene piantò altre cinque nel
torace
Dusassana fuggì si ritirò dal campo
Vicarna colpì Argiuna con frecce dritte e affilate
Argiuna lo colpì in fronte l'abbatté a terra
Dussaa e Vivingsati coprirono Argiuna con una nuvola di frecce per salvare il fratello
Argiuna li colpì quasi nel medesimo istante con una coppia di frecce affilate e uccise i cavalli di
entrambi
altri Curu accorsero sui carri e portarono via i due fratelli dai corpi martoriati
Argiuna attaccò simultaneamente da ogni direzione con le sue frecce
62 allora tutti i guerrieri su carro dei Curu lo assalirono da ogni parte ma lui li coprì con nuvole di frecce
come la nebbia copre i monti e i barriti degli elefanti si mescolarono ai fischi degli strombi in un
boato le frecce di Argiuna caddero a migliaia penetrando i corpi degli elefanti i cavalli le corazze e
Argiuna scoccava le frecce con una velocità straordinaria pareva il sole che brilla in mezzo a un
giorno d'autunno e i guerrieri spaventati saltavano giù dai carri e dai cavalli tutti fuggivano in tutte le
direzioni in mezzo al fragore delle frecce che spaccavano le corazze di ferro d'argento di rame e
presto il campo fu coperto dei cadaveri di guerrieri in groppa a elefanti e cavalli maciullati dagli strali
di Argiuna impetuosi come serpi sibilanti
pareva che Argiuna danzasse sul campo di battaglia con l'arco in mano
la vibrazione di Gandiva pareva il fragore di un tuono
per lo spavento molti abbandonarono quel terribile conflitto
il campo fu coperto di teste mozze con i turbanti gli orecchini le collane
la terra fu bella di corpi senza gambe trapuntati di strali e braccia che stringevano archi e mani
inanellate e pareva che fosse piovuta dal cielo una pioggia di sassi che erano le teste che senza fine
cadevano a terra recise dalle frecce affilate
Argiuna muoveva per il campo di battaglia dispiegando la sua ferocia riversava il fuoco tremendo
della sua ira sui figli di Dritarastra
i Curu si persero d'animo e cessarono di combattere sotto gli occhi di Duriodana
Argiuna muoveva per il campo spargendo terrore nell'esercito fece un fiume di sangue fece ondate di
sangue come fa il tempo alla fine del tempo quando fa un fiume di morte
i capelli scompigliati dei morti e dei morenti erano le alghe
gli archi e le frecce erano le barche
la carne e i succhi degli animali erano il fango
una ferocia estrema
corazze e turbanti galleggiavano formando uno strato spesso sulla superficie del fiume
gli elefanti erano gli alligatori
i carri erano le zattere
midollo grasso e sangue fluivano in correnti
coloro che guardavano erano colti da terrore
lo spettacolo era tremendo spaventoso
si udivano grida di belve feroci
le armi affilate erano alligatori
racsciasa e altri divoratori d'uomini muovevano da una parte all'altra
stringhe di perle erano le increspature
gioielli meravigliosi erano le bolle
sciami di frecce erano vortici feroci
i cavalli erano le testuggini
quel fiume non si poteva attraversare
Argiuna sul suo carro era una grande isola che risuonava di strombi e rulli di tamburo
e il fiume di sangue non poteva essere attraversato
Argiuna muoveva la mano così veloce che non era possibile percepire alcuna interruzione nel
movimento con cui afferrava la freccia la fissava sulla corda e la scoccava rilasciando la tensione di
Gandiva
63 Bisma
allora corse incontro ad Argiuna con un arco magnifico fregiato d'oro e molte frecce acuminate
capaci di giungere fino agli organi vitali e sopra la sua testa veniva sorretto un ombrello bianco che lo
faceva bello come un monte all'alba
soffiò nello strombo per incoraggiare i figli di Dritarastra e sopraggiunse dalla destra ad impedire il
corso di Argiuna che lo accolse con cuore felice così come un monte accoglie un nembo carico di
pioggia
Bisma infisse otto frecce sull'asta dello stendardo di Argiuna
le frecce colpirono la scimmia e le altre creature sfolgoranti sullo stendardo
Argiuna colpì e abbatté con un giavellotto l'ombrello di Bisma e trafisse con molte frecce l'asta del
suo stendardo i cavalli e i due aurighi che lo proteggevano ai fianchi
Bisma non seppe tollerarlo e sebbene fosse consapevole della potenza di Argiuna gli scagliò contro
un'arma celestiale
Argiuna replicò con un'altra arma celestiale e ricevette la sua così come un monte riceve una massa
di nembi
lo scontro fu feroce e i Curu stettero a guardare
nell'aria strali colpirono strali sfavillando come lucciole nella stagione delle piogge
Argiuna scoccava frecce con entrambe le mani e Gandiva era teso come un cerchio di fuoco
coprì Bisma con centinaia di frecce affilate come un nembo quando scroscia sul fianco del monte
Bisma oppose a quella pioggia di frecce le proprie frecce così come la sponda resiste al mare che
gonfia e a sua volta coprì Argiuna
i Curu tagliati in mille pezzi cadevano intorno al carro di Argiuna
ci fu uno scroscio di frecce ali d'oro che piovvero attraverso il cielo come un volo di locuste
Bisma rispose scoccando centinaia di frecce affilate
i Curu esclamarono eccellente! davvero Bisma ha compiuto un'impresa straordinariamente difficile
ostando Argiuna che è potente giovane abile e veloce di mano
chi eccetto Bisma e Drona può resistere l'impeto di Argiuna?
Bisma e Argiuna lottarono divertiti stornando armi con armi e gli occhi di tutte le creature si
infatuarono mentre muovevano sul campo di battaglia dispiegando le armi che avevano conferito loro
Indra Aghni Sciva Cuvera Varuna Iama Vaiu e tutte le creature furono colte da meraviglia assistendo
a quel combattimento e gridarono bravo Argiuna lunghe braccia! bravo Bisma! non accade spesso di
vedere un simile dispiegamento di armi superiori nelle guerre fra uomini
ma quando si concluse quello scambio di armi celestiali presero a volare le frecce
Argiuna tagliò l'arco di Bisma con una freccia affilata come un rasoio
in un batter di ciglia Bisma afferrò un altro arco fissò la corda e piovve un nembo di frecce addosso
ad Argiuna che replicò parimenti e non fu possibile distinguere l'uno dall'altro coprirono i dieci punti
dell'orizzonte con le loro frecce si coprirono l'un l'altro con nuvole di frecce fu uno scontro
meraviglioso gli eroi che proteggevano il carro di Bisma caddero morti intorno al carro di Argiuna le
sue frecce piumate piovvero da tutte le direzioni come a voler annientare il nemico quelle frecce
fiammeggianti sulle ali dorate volavano dal suo carro come file di cigni nel cielo e tutti i deva e Indra
stavano immobili nel firmamento e videro stupiti un'altra arma superiore lanciata con forza da quel
meraviglioso arciere Argiuna
Citrasena disse a Indra
guarda queste frecce scoccate da Argiuna come attraversano il cielo in una linea continua
l'abilità che ha nel dispiegare quest'arma suprema è meravigliosa
gli uomini non possono lanciare un'arma simile perché fra loro non esiste
è davvero meraviglioso questo dispiegamento di armi potenti che esistono da tempi antichissimi
non è possibile percepire alcuna pausa nel movimento con cui prende le frecce le fissa sulla corda e
le scocca rilasciando Gandiva
i Curu non riescono neppure a guardarlo così grande è il suo splendore come il sole a mezzodì
né alcuno osa guardare Bisma
entrambi sono famosi per le loro imprese
entrambi hanno valore feroce
entrambi sono eroi e difficilmente possono essere vinti
Indra li omaggiò con una pioggia di fiori celestiali
Bisma assalì Argiuna sul fianco sinistro mentre Argiuna era sul punto di colpirlo
Argiuna rise forte
con una freccia piumata d'avvoltoio gli spaccò l'arco
gli piantò dieci frecce nel petto
Bisma si appoggiò all'asta del carro e stette immobile lungo tempo
l'auriga vide che aveva perso i sensi rifletté sulla disposizione di proteggere i guerrieri svenuti e lo
portò via in salvo
64 Duriodana
allora levò alto lo stendardo e mosse incontro ad Argiuna con l'arco in pugno
gridò forte
tese l'arco fino alle orecchie
scoccò uno strale testa di lancia
colpì Argiuna sulla fronte
lo strale aveva la punta d'oro e si conficcò nella sua fronte
egli apparve splendido come una montagna meravigliosa
dalla ferita sgorgò copioso sangue vitale
gocciolò per il corpo brillando come un serto di fiori d'oro
Argiuna si gonfiò d'ira
colpì Duriodana con frecce che avevano l'energia di serpi velenose
Duriodana attaccò Argiuna e Argiuna attaccò Duriodana
appartenevano alla stessa stirpe di Agiamida e si colpirono l'un l'altro
Duriodana sedeva su un enorme elefante furioso fiancheggiato da quattro carri
mosse d'impeto contro Argiuna che colpì l'elefante in mezzo alle tempie con una freccia di ferro che
aveva piume d'avvoltoio e s'abbatté sull'elefante come la folgore di Indra su di un monte penetrò fino
alle piume e l'elefante tremò perse le forze crollò a terra agonizzante crollò come un pezzo di monte
spaccato dalla folgore
Duriodana saltò giù e corse indietro corse ottocento passi e montò sul carro di Vivingsati
ma Argiuna lo colpì al petto con un'identica freccia
allora i Curu tempestati dalle frecce di Gandiva furono in preda al panico e fuggirono dal campo e
Duriodana vide il suo elefante ucciso vide che tutti i Curu scappavano volse il carro e si precipitò in
direzione contraria ad Argiuna vomitando sangue
Argiuna ancora ardeva di combattere e iroso gli gridò dietro
perché volgi le spalle e scappi sacrificando fama e gloria? perché non suonano le trombe come
quando sei partito dal tuo regno?
guardami!
sono un servo ubbidiente di Iudistira
sono il terzo figlio di Cunti
e sto qui fermo nel mezzo della battaglia
girati! fammi vedere la tua faccia! ricorda come si comportano i re! sei stato chiamato Duriodana ma
qui oggi il tuo nome non ha più alcun significato! se abbandoni il campo di battaglia e corri via che
ne è della tua persistenza in guerra? né vedo coloro che devono difenderti! non ti sono davanti né
dietro!
scappa fuggi e salva la vita che ti è cara dalle mani del figlio di Pandu!
65 Duriodana rimase colpito da quei rimproveri
tornò a voltarsi verso Argiuna come un elefante furioso per le stilettate dell'arpione non poté tollerare
quei rimproveri voltò il carro come una serpe schiacciata da un piede
Carna vide che era ferito e lo fermò lo consolò andò lui incontro ad Argiuna
Bisma tornò a volgere i cavalli verso Argiuna i cavalli enormi e fulvi con le briglie d'oro impugnò
l'arco e si precipitò a difendere Duriodana
Drona Cripa Vivingsati Dussasana e altri tornarono subito indietro con gli archi tesi e le frecce
incoccate per proteggere Duriodana
Argiuna vide quelle divisioni muovergli addosso come una marea gonfia e corse loro incontro come
una gru verso un nembo calante
lo accerchiarono e da ogni parte gli piovvero addosso un perfetto diluvio di frecce come nuvole sul
fianco di un monte
Argiuna stornò tutte quelle frecce con le sue armi e dispiegò un'altra arma irresistibile che aveva
avuto da Indra e si chiamava Sanmoana
coprì interamente tutte le direzioni con frecce acuminate affilate e di belle piume
la vibrazione di Gandiva gettò nello stupore i sensi dei Curu
prese con ambo le mani lo strombo e soffiò forte colmò la terra il cielo e tutti i punti con quel fischio
i Curu ne rimasero frastornati
furono immobili
caddero loro di mano gli archi
Argiuna parlò a Uttara
va' fra i Curu ora che sono privi dei sensi
prendi i drappi bianchi di Drona e Cripa quello giallo di Carna quelli blu di Duriodana e Asuattaman
non credo che Bisma sia precipitato nello stupore perché lui sa come contrastare questa mia arma
passa oltre tenendo i suoi cavalli alla tua sinistra
coloro che sono ancora padroni dei sensi vanno evitati in questo modo
Uttara lasciò le redini dei cavalli saltò giù dal carro tolse i drappi ai guerrieri e tornò al suo posto
spronò i quattro magnifici cavalli corazzati d'oro
e i bianchi cavalli portarono Argiuna via dal centro del campo di battaglia lo portarono oltre la
schiera dei soldati che reggevano gli stendardi
Bisma lo colpì con le frecce
Argiuna uccise i suoi cavalli e lo trafisse con dieci frecce uccise il suo auriga e lo lasciò in mezzo al
campo
emerse da quella moltitudine di carri come il sole da un ammasso di nuvole
Duriodana
riprese i sensi e vide Argiuna solo sul campo di battaglia splendido come Indra
parlò a Bisma
come ha potuto sfuggirmi?
colpiscilo
non deve fuggire
Bisma sorridendo
dove era questo tuo senso dove era il tuo valore mentre eri in quello stato di incoscienza in cui hai
rinunciato all'arco e le frecce?
Argiuna non commette atrocità e neppure colpe
non rinuncerebbe ai suoi principi neppure per la salvezza del trimundio
solo per questo non siamo stati uccisi tutti quanti
torna alla città dei Curu e lascia che Argiuna se ne vada avendo riconquistato le mandrie
non essere mai così folle da gettare via ciò che è per il tuo bene
bisogna sempre fare ciò che mena al proprio bene
Duriodana diede un lungo sospiro e stette zitto
non desiderava più combattere
anche gli altri guerrieri rifletterono sul consiglio di Bisma
avevano visto che i Pandava erano cresciuti in forza
desideravano proteggere Duriodana e si risolsero a tornare indietro
Argiuna ebbe il cuore allegro
li seguì per un po'
voleva salutarli e rendere loro onore
venerò Bisma e Drona
salutò con frecce meravigliose Asuattaman e altri venerabili Curu
spaccò la corona gemmata di Duriodana con un'altra freccia
colmò il trimundio con la vibrazione di Gandiva
d'improvviso soffiò nello strombo Devadatta
e i cuori di tutti i nemici ne furono trafitti
stette splendido sul suo carro sotto un magnifico stendardo e aveva umiliato il nemico
Uttara torniamo indietro
le mandrie sono state ricuperate
il nemico se ne va
rientra nella tua città col cuore felice
anche i deva erano deliziati per quello scontro meraviglioso fra Argiuna e i Curu cui avevano assistito
tornarono nei loro spazi ripensando alle imprese di Argiuna
67 Virata
avendo ricuperato le sue ricchezze
rientrò in città con cuore gioioso accompagnato dai quattro Pandava
era splendido e avvampava bellezza
quando sedette sul trono i sudditi e i bramana gli stettero di fronte in piedi
li salutò e li congedò allegramente
poi domandò di suo figlio
dov'è andato Uttara?
le donne del palazzo
i Curu hanno preso le nostre mandrie
Uttara colmo d'ira e coraggio è uscito solo insieme a Vriannala per sconfiggere i sei potenti guerrieri
su carro Bisma Cripa Carna Duriodana Drona e Asuattaman con il loro esercito
Virata angosciato ai suoi consiglieri
appena i Curu sapranno che i Trigarta sono stati sconfitti si ritireranno
tutti i guerrieri che non hanno riportato ferite muovano subito con una potente forza a proteggere
Uttara
inviò guerrieri a cavallo su elefanti su carri e a piedi in gran numero equipaggiati d'ogni arma e
ornamento per salvare il figlio
scoprite subito se è ancora vivo o non più
temo di no poiché ha come auriga uno del sesso di mezzo
Iudistira sorridendo
se Vriannala è il suo auriga
il nemico non riuscirà mai a portarti via le mandrie
protetto da lui tuo figlio potrà sconfiggere tutti i re del mondo assieme ai Curu sconfiggerebbe
perfino gli asura i sidda e gli iacscia alleati
intanto giunsero in città i messaggeri di Uttara e diedero notizia della vittoria
il primo ministro informò Virata della grande vittoria e della sconfitta dei Curu e dell'arrivo
imminente di Uttara
tutte le mandrie sono state riportate indietro
i Curu sono stati sconfitti
Uttara e il suo auriga stanno bene
Iudistira disse
è buona sorte che le mandrie siano state ricuperate e i Curu sconfitti
ma non ritengo strano che tuo figlio sia riuscito nell'impresa
perché colui che ha Vriannala come auriga è certo della vittoria
Virata
provò una tale gioia che s'accapponò tutto
ricompensò i messaggeri con alcuni ornamenti e diede ordini ai ministri
si appendano stendardi lungo le vie principali
si venerino con offerte floreali tutti i deva
principi guerrieri musici e belle donne escano incontro a mio figlio
un messaggero corra a proclamare la mia vittoria ad ogni incrocio in groppa a un elefante ebbro
mia figlia accompagnata da vergini e cantori esca a ricevere mio figlio
uscirono incontro a Uttara tutti gli abitanti della città tenendo in mano cose di buon auspicio e molti
con cimbali trombe e strombi e c'erano donne bellissime che indossavano vesti meravigliose e cantori
che recitavano inni sacri e di buon auspicio accompagnati da musici e suonatori di tamburi
allora Virata disse
Sairindri prendi i dadi
Canca giochiamo
Iudistira
abbiamo sentito dire che un uomo colmo di gioia non dovrebbe giocare con un giocatore astuto
non oso giocare con te che sei così trasportato dalla gioia perché desidero sempre il tuo bene
ma se invece lo vuoi giochiamo pure
Virata
oggi non potresti proteggere nulla di ciò che mi appartiene né schiave ori nulla neppure se non
giocassi
Iudistira
perché sei interessato al gioco che porta così tanti mali?
il gioco è foriero di moltissimi mali
deve essere evitato
forse hai visto o almeno hai sentito parlare di Iudistira figlio di Pandu
egli ha perso il suo vasto e prospero regno e persino i suoi fratelli giocando a dadi
perciò sono contrario al gioco
ma se vuoi giocherò
Virata prese a giocare
che meraviglia! i formidabili Curu sono stati sconfitti in battaglia da mio figlio!
Iudistira
chi non vincerebbe se avesse Vriannala come auriga?
Virata si adirò
sciagurato d'un bramana! metti a confronto uno del sesso di mezzo con mio figlio?
non sai cosa è opportuno dire e cosa no?
mi stai mancando di rispetto
perché mio figlio non dovrebbe sconfiggere tutti i Curu con Bisma e Drona?
ti perdono l'offesa solo per amicizia
ma non ripeterlo mai più se vuoi restare vivo
Iudistira
c'erano Bisma Drona Asuattaman Carna Cripa Duriodana e altri re potenti guerrieri su carro tutti
insieme
ci fosse stato pure Indra con i Marut
chi altri eccetto Vriannala avrebbe potuto sconfiggerli?
mai nessuno fu o sarà pari a lui in armi
c'è solo lui il cui cuore si colma di gioia quando vede un conflitto tremendo
fu lui che sconfisse deva asura e uomini alleati insieme
avendo lui come alleato perché tuo figlio non avrebbe dovuto sconfiggere il nemico?
Virata
ti ho ripetuto più volte di frenare la lingua e non l'hai fatto
quando nessuno punisce nessuno fa la cosa giusta
in una vampata d'ira colpì violentemente Iudistira al volto con un dado
non capiti mai più!
Iudistira
raccolse in mano il sangue che gli colava dal naso prima che cadesse a terra
lanciò uno sguardo a Draupadi che gli stava vicino
ella comprese subito e portò un vaso colmo d'acqua in cui raccolse il sangue che continuava a colare
intanto Uttara entrava in città fra dolci fragranze e serti di fiori ricevuto con rispetto dagli abitanti
della città e delle province
quando giunse ai cancelli del palazzo mandò ad avvisare il padre del suo arrivo
la guardia a Virata
tuo figlio Uttara attende ai cancelli insieme al suo compagno Vriannala
Virata felice
falli entrare
sono ansioso di vederli
Iudistira sussurrò all'orecchio della guardia
fa' entrare solo Uttara
Vriannala non deve venire qui
egli ha giurato che chiunque mi colpisca o ferisca fuori del campo di battaglia morirà
non sopporterebbe di vedermi sanguinante
avvamperebbe d'ira e ucciderebbe subito Virata i suoi ministri e l'esercito intero
68 Uttara entrò
venerò i piedi del padre
si avvicinò a Iudistira
vide che era in disparte la sairindri l'accudiva era coperto di sangue
chiese subito al padre
chi l'ha colpito?
chi ha commesso questa colpa?
Virata
questo sciagurato bramana è stato colpito da me
meritava anche peggio
io ti lodavo e lui invece lodava quel mezzo uomo
Uttara
hai sbagliato mio re
cerca subito di propiziarlo così che il veleno terribile della condanna di un bramana non ti consumi
alla radice
Virata per ottenere perdono si rivolse con tono mite a Iudistira che stava come un fuoco nascosto
sotto la cenere
Iudistira
ti ho perdonato da molto tempo
non c'è ira in me
se questo sangue uscito dal mio naso fosse caduto in terra certamente saresti stato annientato con
tutto il tuo regno
ma non ti biasimo per aver colpito un innocente
normalmente i potenti agiscono con severità irragionevole
quando Iudistira smise di sanguinare fu fatto entrare Argiuna che salutò Virata e lui e stette in silenzio
Virata a Uttara
o tu che fai più grande la nostra gioia
in te ho davvero un figlio
non ho mai avuto né avrò mai un figlio pari a te
davvero come sei stato capace di affrontare quel Carna che con un sol tiro sa colpire mille guerrieri?
e quel Bisma che non ha pari nel mondo degli uomini? e Drona il primo fra coloro che tengono armi
maestro dei Vrisni e dei Caurava che può essere considerato maestro di tutti gli csciatria ed è nato
due volte? come sei stato capace di affrontare Asuattaman? e come Duriodana il principe che con le
sue frecce potenti trapassa le montagne?
i miei nemici sono stati spazzati via
sento come una brezza deliziosa intorno a me
hai ricuperato tutte le mandrie che erano state rapite dai Curu
vuol dire che quei potenti guerrieri sono stati colti dal panico
hai sradicato il nemico e gli hai tolto le mandrie come la preda ad una tigre
69 Uttara
non io ho ricuperato le mandrie né io ho sconfitto il nemico
tutto ciò è stato fatto dal figlio di un deva
quel giovane di origine superiore capace di colpire come la folgore vide che fuggivo impaurito mi
fermò e salì sul mio carro
fu lui che ricuperò le mandrie e sconfisse i Caurava
padre l'impresa fu di quell'eroe non mia
fu lui che con le frecce respinse Cripa Drona Asuattaman Carna e Bisma
e quando Duriodana spaventato si diede alla fuga gli disse queste parole
principe dei Curu non vedo come saresti al sicuro neppure in Astinapura
devi proteggere la tua vita dispiegando potenza
non potrai evitarmi fuggendo
scegli di combattere
se vincerai sarai re del mondo
se morrai avrai il cielo
Duriodana sospirò come una serpe e tornò indietro
diluviò frecce forti e veloci come folgori
mi tremavano le gambe
ma quel giovane celestiale trafisse con le frecce i guerrieri leoni dell'esercito Curu e rise di loro e
rubò loro le vesti e i drappi
davvero i sei migliori guerrieri Curu furono sconfitti da lui solo come mandrie di animali da una sola
tigre furiosa
Virata
dov'è quel glorioso fanciullo celestiale quell'eroe che ha ricuperato le mie madrie dai Curu?
sono ansioso di vedere e venerare quel guerriero supremo che ha salvato te e le mie mandrie
Uttara
quel potente figlio di un deva lì e subito disparve
ma penso che domani o dopo si mostrerà
fu così che Virata continuò ad ignorare che Argiuna che gli era stato così descritto viveva presso il
suo palazzo sotto altro sembiante
e Argiuna nel sembiante di Vriannala gli chiese e ottenne il permesso di donare alla principessa sua
figlia i drappi che aveva preso sul campo di battaglia
e la bellissima principessa ne fu estremamente felice
70 il terzo giorno
i cinque Pandava
si lavarono
indossarono vesti bianche e ogni genere d'ornamenti
e uno in fila all’altro
e Iudistira li guidava
entrarono a palazzo splendidi come elefanti ebbri
entrarono nella sala del consiglio
sedettero sui seggi riservati ai re
brillavano come fuochi sull'altare sacrificale
Virata entrò
doveva tenere un consiglio e sbrigare alcune incombenze
vide i Pandava che brillavano come vampe
rifletté un istante
fu colmo d'ira
parlò a Iudistira che sedeva come Indra con i Marut
sei un giocatore di dadi
ti ho assunto alla mia corte
come puoi sedere al posto dei re vestito così bello e ricco?
Argiuna sorrise
merita di sedere là dove siede Indra stesso
egli è devoto ai bramana e conosce a fondo i Veda
egli è indifferente al lusso e ai piaceri della carne
è costante nell'intraprendere i sacrifici è fermo nei voti è il darma fatto corpo
egli è il primo fra coloro che hanno energia è superiore a chiunque per intelligenza è devoto all'ascesi
e conosce molte armi
nessuno fra le creature mobili ed immobili del trimundio possiede o possiederà mai una simile
conoscenza delle armi
nessuno gli è pari neppure fra i deva gli asura gli uomini i racsciasa i gandarva gli iacscia i chinnara o
gli uraga potenti
ha grande capacità di visione grande energia è amato da tutti i sudditi è il primo guerriero fra i
Pandava
intraprende i sacrifici è devoto al darma ha il dominio delle passioni come un risci supremo ed è
celebrato in tutti i mondi
ha grande forza grande intelligenza è capace è veritiero e ha il dominio dei sensi
è prospero come Indra è ricco come Cuvera è il protettore dei mondi come Manu
ha grande potenza ed è proprio così
è gentile con tutte le creature
altri non è che il toro dei Curu re Iudistira il giusto
le imprese che ha compiuto rifulgono come il sole
la sua fama ha pervaso ogni spazio come i raggi del sole
quando viveva fra i Curu lo seguivano diecimila elefanti come i raggi seguono il sole che sorge
avvampando lo seguivano trentamila carri fregiati d'oro trainati dai migliori cavalli ottocento cantori
con gli orecchini di gemme brillanti accompagnati dai musici
recitavano le sue lodi come risci adoranti Indra
i Caurava e gli altri re del mondo attendevano a lui come schiavi come i deva a Cuvera
questo re eminente che somiglia il sole dai raggi brillanti fece sì che tutti i re del mondo gli pagassero
tributo alla stregua di contadini e ottantottomila snataca vivevano grazie a lui dedicandosi a voti
perfetti
proteggeva i vecchi gli inermi gli storpi e i ciechi come fossero figli suoi e governava secondo
giustizia i sudditi
egli è il figlio di Pandu fermo nel darma e nel dominio del sé capace di dominare l'ira munifico
devoto ai bramana e al vero
il valore e la prosperità suoi affliggono Duriodana e i suoi seguaci compresi Carna e Sacuni
non è possibile elencare tutte le sue virtù
è devoto al darma
non fa male ad alcuno mai
non merita dunque di occupare il seggio dei re?
71 Virata
se egli è davvero Iudistira re dei Curu
chi fra loro è suo fratello Argiuna? chi è Bima? chi Nacula e chi Saadeva? e dov'è Draupadi?
dopo che furono sconfitti ai dadi non ho mai più sentito parlare dei figli di Pandu
Argiuna
proprio lui che si fa chiamare Vallava ed è il tuo cuoco è Bima che ha braccia potenti valore terribile
e impeto furioso
fu lui che uccise i racsciasa furiosi sui monti del Gandamadana e procurò a Draupadi fiori celestiali e
fragranti
fu lui che nel sembiante di un gandarva uccise Chiciaca e sempre lui che negli appartamenti del tuo
palazzo uccise tigri e orsi
colui che ha preso cura dei tuoi cavalli è quello sterminatore di nemici che si chiama Nacula e lui che
ha preso cura delle tue vacche è Saadeva entrambi guerrieri di grande fama e bellezza che portano
vesti ed ornamenti perfetti e persino mille guerrieri su carro avrebbero difficoltà a resistere loro
questa donna che ha occhi come petali di loto vita sottile e dolci sorrisi è Draupadi che è stata la
sairindri della tua sposa e Chiciaca fu ucciso per salvarla
e io sono Argiuna di cui è evidente che hai sentito parlare sono più giovane di Bima e maggiore dei
gemelli
abbiamo trascorso felicemente presso il tuo palazzo l'anno che dovevamo trascorrere nascosti come
creature nel grembo materno
Uttara
lui che brilla come oro puro è robusto come un leone ha il naso prominente ha gli occhi larghi e
grandi ha il viso largo colore del rame lui è il re dei Curu
lui che ha il passo come un elefante furioso e luccica come oro incandescente ha spalle larghe braccia
robuste lunghe forti lui è Bima
lui che gli sta a fianco ed è scuro è come un elefante capobranco ha spalle larghe come un leone e il
passo di un elefante ha occhi larghi e grandi come foglie di loto lui è Argiuna primo fra gli arceri
vicino al re stanno i gemelli come Visnu e Indra e nessuno al mondo è pari a loro per bellezza
potenza e movimento
e vicino a loro sta Draupadi bella come oro luce fatta corpo loto blu fanciulla celestiale Lacsmi fatta
donna
Argiuna ha sterminato i nostri nemici come un leone in mezzo a un branco di cervi ha mosso
attraverso ranghi di carri ostili uccidendo i migliori guerrieri ha ucciso un enorme elefante furioso
con una singola freccia era enorme ed era corazzato d'oro e si è abbattuto conficcando le zanne in
terra
Argiuna ha ricuperato le nostre mandrie e sconfitto i Caurava
io sono rimasto sordo per il fischio del suo strombo
è grazie a lui che Bisma Drona e Duriodana sono stati sconfitti
è stata un'impresa sua
non mia
Virata
credo che sia tempo che io propizi i Pandava
e se lo desideri darò tua sorella in sposa ad Argiuna
Uttara
è tempo che veneriamo i Pandava
che sono degni di essere da noi adorati venerati e rispettati
Virata
è stato Bima a salvarmi quando sono stato sopraffatto dal nemico in battaglia
è stato Argiuna a ricuperare le mie mandrie
è stato grazie alla potenza delle loro braccia che abbiamo vinto
tutti noi e i nostri ministri dobbiamo propiziare Iudistira
sia tu beato insieme ai tuoi fratelli
se senza saperlo abbiamo detto o fatto alcunché di offensivo nei tuoi confronti devi perdonarci
il figlio di Pandu sta nel darma
disse così Virata ed era estremamente felice si fece vicino a Iudistira strinse alleanza con lui gli offrì
il regno intero con lo scettro il tesoro la città e si rivolse a tutti i Pandava specialmente ad Argiuna
ripeté più volte è buona sorte che vi abbia incontrati e abbracciò più volte Iudistira Bima e i gemelli e
affondò il naso fra i loro capelli e non smetteva di guardarli disse a Iudistira è buona sorte che ti ho
incontrato salvo dall'esilio nei boschi è buona sorte che hai trascorso l'anno senza essere scoperto da
quegli sciagurati
conferisco il regno intero ai figli di Pandu e ogni altro possesso
accettino senza la minima esitazione
e Argiuna accetti in sposa mia figlia
poiché è il dòmino giusto per lei
Iudistira rivolse lo sguardo ad Argiuna
Argiuna
re accetto tua figlia come nuora
è davvero desiderabile un'alleanza di questo genere fra i Mazia e i Barata
72 Virata
perché non vuoi accettare come sposa tua questa figlia che ti offro?
Argiuna
ho vissuto nei tuoi appartamenti e sono stato sempre vicino a tua figlia e anche lei da sola o in
compagnia si è sempre fidata di me come di un padre
mi ha sempre apprezzato e rispettato per la mia esperienza nel canto e nella musica e mi ha sempre
considerato il suo protettore
ho vissuto un anno intero vicino a lei benché fosse già donna
non voglio che tu né altri possa nutrire alcun sospetto circa lei o me
per questo io che sono puro e ho il dominio dei sensi chiedo tua figlia come nuora
così facendo dimostro la sua purezza
non v'è differenza fra una nuora e una figlia come non ve n'è fra un figlio e un genero
così sarà dimostrata la sua purezza
temo accuse false e diffamatorie
dunque accetto tua figlia come nuora
mio figlio Abimaniu è superiore a chiunque nella conoscenza delle armi ed è il nipote preferito di
Crisna
egli è un giusto genero per te e un giusto sposo per tua figlia
Virata
sono cose giuste queste che dice Argiuna che è fermo nel darma e sa
Argiuna fa' ciò che ritieni debba essere fatto
colui che ha te come suocero del figlio ha qualunque cosa desideri
FINE
VOL. 4 – VIRATA