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Salvatore Accardo

Luigi Fiorentini, Gabriele Giacomelli, Paola Lenzi

B
FARE musicA
Coordinamento editoriale: Francesca Magazzini
Coordinamento redazionale: Silvia Menzinger
Redazione: Beatrice Orlandini e Barbara Biggio
Progetto grafico: Elastico srl, Milano
Impaginazione ed elaborazione digitale testo e immagini: Elastico srl, Milano e CDC Arti grafiche, Città di Castello (PG)
Composizione righi musicali: Davide Zambelli
Realizzazione delle basi musicali della sezione “Gli strumenti per fare musica”: Davide Morena, Matteo Giannetti,
Francesco Canavese
Realizzazione delle basi musicali della sezione “Antologia”: Fabio Cobelli, Emotion Record, Verona
Disegni: Alessandro Baldanzi
Ricerca iconografica: Mariaelisa Nannini
Copertina: Elastico srl, Milano
Referenze iconografiche: Archivio RCS, Shutterstock

Il corso di musica Stradivari è stato ideato e progettato da Salvatore Accardo, al fine di mettere al servizio delle
giovani generazioni la propria esperienza di musicista.
I testi del volume B sono stati scritti da Luigi Fiorentini e Paola Lenzi, che hanno curato le seguenti unità:
Paola Lenzi (le pp. 8, 9, 10 e 12 dell’unità 2, le unità 1, 8, 9, 10, le schede Entriamo nella musica), Luigi Fiorentini (le
rimanenti unità e l’antologia).

Gli autori e l’editore ringraziano Giovanni Di Stefano e Nicolò Ricci per il contributo dato alla realizzazione delle
schede “Le professioni della musica” e Caterina Bettazzi e Stefania Compiani per la preziosa collaborazione nella
fase di revisione dei testi.

Paola Lenzi ringrazia sentitamente tutti i colleghi del Dipartimento di Didattica della Musica del Conservatorio
“G. Puccini” della Spezia e tutti i suoi studenti passati e presenti: molto di ciò di cui ha parlato in questo libro
proviene dalla sua esperienza lavorativa insieme a loro.

Luigi Fiorentini ringrazia Laura Landi per i suoi preziosi consigli in merito alla stesura del repertorio
dell’antologia. Ringrazia inoltre Silvia Menzinger e Beatrice Orlandini per l’assistenza prestata durante tutte le
fasi del lavoro.

I diritti di traduzione e riproduzione, totali o parziali anche ad uso interno e didattico con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i
Paesi.
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personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana 108,
20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org.
La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli; per questo è molto difficile
evitare completamente errori e imprecisioni.
L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere
a: Direzione Editoriale RCS Libri S.p.A. - Divisione Education - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano fax 02 25842351
L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o
inesattezze nella citazione delle fonti dei brani o delle illustrazioni riprodotte nel volume. L’Editore si scusa per i possibili errori di
attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.

Proprietà letteraria riservata


www.bompianiscuola.it
www.auladigitale.rcs.it

ISBN: 978-88-451-6736-2

© 2012 RCS Libri S.p.A. – Milano


Prima edizione: gennaio 2012

Ristampe:
2012 2013 2014 2015
1 2 3 4 5 6 7

Stampato presso: Rotolito Lombarda, Seggiano di Pioltello (MI)


Tutto quello che io vi insegno
III
non è solo frutto di ciò che
io ho studiato o del mio talento:
sono le esperienze
di anni e anni che ho vissuto
con tutti i grandi musicisti
che ho incontrato, che sono
entrate a far parte del mio modo
di fare musica e che penso
possano arricchire anche voi.

Com’è fatto il tuo libro di musica


Stradivari è… un libro per conoscere
il linguaggio della musica.
Anche la musica ha un suo linguaggio e Stra-
divari ti guiderà ad apprenderne gli elementi
fondamentali. Tutta la parte dedicata agli in-
gredienti della musica si trova anche in for-
mato digitale nel Multibook inserito nel DVD
allegato al corso.

La parte dedicata alla teoria musicale è


corredata di ascolti esemplificativi e di brevi
attività che ti guidano nella rielaborazione
dei contenuti appresi.

Stradivari è… un libro per imparare


a suonare.
Stradivari ti dà la possibilità di iniziare lo stu-
dio del flauto dolce, della tastiera, della chi-
tarra e delle percussioni, guidandoti in modo
semplice a un primo approccio a questi stru-
menti.
Il videometodo che trovi nel DVD allegato al
corso ti permette di esercitarti in maniera diver-
tente eseguendo i primi semplici pezzi.

I metodi sono
accompagnati da brevi
spartiti che sarai in grado
di suonare anche se sei un
musicista alle prime armi.
IV come è fatto il tuo libro di muSica

Stradivari è… un libro per suonare e per cantare.


L’antologia ti propone infatti oltre 200 pezzi di ogni epoca e di tutti i generi musicali su cui
potrai esercitarti da solo o con i tuoi compagni. Tutti i brani sono corredati di basi che trovi
nel DVD allegato al corso.

Alcuni brani sono


accompagnati dalle
guide all’esecuzione
che ti segnalano e ti
aiutano a superare le
difficoltà ritmiche e
melodiche.

laparola
13

La musica
per provare
per trasmett
emozioni,

e per imparar
erle
e
106
laparola
Stradivari è… la parola al maestro. a vivere ins iem e Ognuno di no
ha un suono
,
i

re di valore che
educativo
deve venire
Salvatore Accardo dialoga con te e con i tuoi compagni. Maestro, perch
é consiglierebbe
a una ragazza
ca?
Possiamo secon
della musi ca?
Certamente: la
do lei parla

fuo
ricch ezzari, pro
musica dà una ti fa desiderare altre iettato
di studiare musi sazia, che non
interiore che ti o”. Nella mia vita hoda
come
o a un ragazzo iare, come bere, llo
incon strumento.
trato
ca è come mang della
Studiare la musi a del corpo , un’esigenza esper ienze “a rischi e non mi è mai
cisti
dormire. È un’es
igenz
. Un’esigenza
del di giovani musi i
a dell’a nima tutto molte centinaia zi che siano cadut
mente, un’esigenz la musica è prima di ttermi in ragaz uela
é vita – capitato di imba ndenza. In Venez
cuore anche , perch
emozione non
c’è della tossicodipe di orchestre
e – poiché senza nella trappola vita a migliaia
emo zion e ica è vita . ha dato to molti
udere che la mus il maestro Abreu questa esper
Che
ienza ha ilsalva
cos’è violino per il
possiamo concl tta energ ia e l’energia e attrav erso Per prove della violinista?

laparola
ioni viene prodo nili un
peggiori violinista il violi
si danno giova zi e bambini dalledel corp orchestre no è il prolunga
Attraverso le emoz nale: emozioni ed energia giovani, ragaz ano in quest o, euna mento
molto importante
, anche se non
non è mai unidi
rezio ragazzi che suonsuono che parte ti se stessi
stati salvadi Mi fece suona al livello degli
tempo si ricevo
no. vita. Molti dei io, e sonoabbia , l’amplificator re prima il Santo Stradivari.
e nello stesso hiti e allo stesso situazioni di disag mo di o di
moltodentr noi. Ognuno
e del bellissimo, poi Serafino, mera
provenivano da un suo

Il Maestro Accardo racconta la sua


ca si viene arricc può suon
signifi care
o, che di noi ha mi consegnò lo viglioso,
musi ca deve
Così studiando 106 studiare musi strumento. venire fuori, proie sembrava suona Stradivari... Il
hisce . dalla musica; rt o Beeth oven. A sua volta lo ttato dallo re da solo… La
qualità del suono
violino
tempo si arricc Moza strum due strumenti era
più che conoscere amplificatore,
che è la sala dove
ento ha bisog
no di un uguale, le note dei
tto? e... si suona. modo , gli armonici tonde tutte allo stesso
o conce nza che unisc

esperienza di musicista, i suoi incontri,


o meglio quest a produrre di un’esperie
tutti perfetti allo
Approfondiam comunicare e La musica è quin Qual tanto
è la saladiffus e “orchestre lo Stradivari era stesso modo…
a arte riesce a è mai e (anche Ènelle miglioresiin cui superiore… Rima ma
Forse nessun’altr é la musica non Sì, suonare insiem suonare quell
ascolatando . Quan do ha suonato? Quando Franc
escatti decise
si folgorato!
la musica, perch ro Ognuno di no di Vienn a, quell
o pera del Musikverein, quell di smettere di
emozioni come un bellissimo quad ”) insegna a viene esegu stessi propose di acqui suonare, mi
dand o di
i
classe per se
ito a stare

la sua formazione. Commenta alcune sue


. Guar a mai il concerto di in cui il suo Stradivari,
uguale a se stessa ma il quadro
resta e, non si suonsala più perfe ascoltando Capodanno. Quella è averlo provato. ma solo dopo
suona insiem areche
proviamo emoz
ioni fortissime,
Quello invece
che c’è di ha un suono sentirsi dire “Qua
nto sei bravo ”. E suontta cié sia
quan al do
mondo, con l’acus la immagini…».
Emozionato,
risposi: «Maestro,
sempre lo stesso
, è “fi sso”.
ogni esecuzione
è diver sa: , are la meta
increddella
fora nellaperch
ibile,vita, quale lo a
strumento suona
il solist
tica più Ciaccona di Bach
«Sì, dai prova
lo…» . Allora attacc
ma si
musica è che che deve ven può rappresent nella quale
estra, nonilesistesuonopiù come vuoi tu, e il Maestro, orma ai La
sempre

celebri esecuzioni che potrai ascoltare in


a con l’orch che viene
miracoloso nella gli occhi resta ire
un solista suon che tu a, senti, quellne
ma divie parte dellaemesso rappr
esenta quello
e vecchio, aveva
le lacrime che
i divenuto picco
lo
abbiamo sotto piuttosto che accompagn o che haia,sentit cadevano lungo
la partitura che da un musicista fuori, proiettat pagn del o guance per la
viene eseguita e con l’orchestraesegue, dell’orchestra che accom afora in tutta la tua vita. commozione. le
uguale, ma se
essa cambia. In
musica non esist o
partitura che Qual è il suo met
è la ento
icastrum
facciamo subit
o un contratto
Proposi allora
: «Maestro,
che da un altro
scritto Fare mus
che ascolta... Tra tutticaglicome vita,più importante? di vendita». «No,

classe con il tuo insegnante.


ancora». «Perc
e bast a. Esiste il capolavoro dallo strumen pubb lico strum nella hé?». «Perc no, non
il capolavoro volta che viene eseguito, e ad ogniioni della vita perché, nella
musi enti che suon hé devi prova
ogni le emoz
to. è uno Stradivari
libert à, comi ncia quella di chi
del 1727gna,
stao, il più impo
rtante
un mese e veder
e se ti trovi bene». «Guardi,
rlo, devi tener
lo
e poi ricreato e e diverse. E do finisce la tua primare a appainsie me inse . Lo suono dal
1985 e
assolutamente»
. che…». «No
emozioni nuov lo stesso quan te… Suon
rtene va a un altro grand
esecuzione crea che ascolta, ma suonando con Zino Franc issimo violinista, Accettate le cond
tite dal pubblico esegue, in re insieme.escatti. Avevo ascol izioni del Maes
tro, partii con
dunque, a vive Francescatti, il Concerto di Sainttato il primo disco di
vengono avver violino per New
emozione a chi il
ette la propria al Carnegie Hall.
York, dove dovev
o tenere un conce
pubblico trasm esaurisceChe mai. Paganini, e avevo -Saëns e il Conce
are che non si cos’è il violin avuto una speci rto di In quella occas rto
un percorso circol Per un violinista
o per il violin
ista? punto di vista sono e di rivela Stradivari il Secon ione suonai con
lo
violino suonarero: non avevo mai zione dal do Concerto di
del corpo, una il violino è il prolunga Al termi Paganini.
parte di se stessi mento
molto
infece importante, anche
quel mod sent
se nonito un mi disse ne del concerto mi si avvicinò un
suono che abbia , l’ampanni
lifi e ricord
catore del o di
Mi suona re
aver detto a mio prima il Santo 13
o . Avevo allora
al livello degli : «Lei ha il suon
Strad ivari. o di Francescatt
vecchietto e
mo dentro di bellissimo, poipadre: «Senti Serafino, suon
un suo suono, noi. Ognuviolin no dio… mi piacerebbe mi conse quest o meraavo viglioil violino di Franc
so, escatt
i». In effetti io
che deve venir padre, da noi ha suonare un violin gnò lo Stradivari.. i!
strumento. A e fuori, proie buon naposemb rava suona re o così». Mio . Il violin
sua volta lo strum
ento ha nella
ttato dallo letano, mi
due risposeda«Non solo… La quali Vuole dircioche il
amplificatore, bisogvita». strumenti era uguale, le si sa mai tà del suono violino recep
che è la sala dove no un
Incontrai di note tonde tutte del violindei isce il modo
si suona. Francescattmodo i
, gli armonici
tutti perfetti allo
ista?
allo stesso di suonare
Qual è la sala viaggio negli Stati lonel Strad1961, nel corso
ivari era superdel mio primo
Sì, il violin
stesso modo…oma è l’amplificazio
migliore in cui Uniti. Anda i a trovarlo aiore… Rimasi folgoquan do un violinista ne del nostro
È quella di Vienn ha suonato? quell’occasione Quando Franc casa rato! suono,
a, quella del Musik il Maestro mi escatti decisesua e in suona uno strum
viene eseguito vereinviolin o?». Risposi: «Mae propose didisse acqui «Vuoi suonaredi smettere appa di suonrtenuto per 45
anni a un’altra
ento che è
il concerto di
Capodanno.sogno
, quell a in cui averlostro, è una stare il suo Strad il mio
che ho questo ivari, ma dubbio are, mi
le prime note persona, non
sala più perfetta Quel ». Mi portò allora provato.vita Emoz solo dopo che vengo c’è
che ci sia al mond la è la due strumenti, ionato, risposi: che venivano no emesse sono
incredibile, nella o, conl’altro
l’acusun ticaSanto
imma gini…». «Sì, dai uno lo Stradivari, «Maestro, ma si dall’altro violin le note
quale lo strum più Serafi no, un liutai
Ciacc o veneziano provalo…». Allor qualche cosa ista. Perché il
violino è
nella quale il suono ento suona come ona di Bach e il Maestro, del ‘700 a attaccai La di vivo, incam
che viene emes vuoi tu, e vecch ormai diven vibrazioni. era sensazioni
che tu senti, quell so rappresenta io, aveva le lacrim uto piccolo , incamera
o che hai sentit quello guan e che cadevano
o in tutta la tua ce per la comm lungo le
vita. ozione. Propo
Qual è il suo facciamo subit si allora: «Mae
strumento più o un contratto stro,
Tra tutti gli strum importante? ancora». «Perc di vendita». «No,
enti che suon hé?». «Perché no, non
o, il più impo un mese e veder devi provarlo,
è uno Stradivari rtante e se ti trovi bene» devi tenerlo
del 1727. Lo suon assolutamente» . «Guardi, che…
prima appartene o dal 1985 e . ». «No
va a un altro grand Accettate le cond
Zino Francescatt issimo violinista, izioni del Maes
i. Avevo ascol violino per New tro, partii con
Francescatti, il tato il primo York, dove dovev il
Concerto di Saint disco di
Paganini, e avevo -Saëns e il Conce al Carnegie Hall. o tenere un conce
avuto una speci rto di In quella occas rto
punto di vista e di rivelazione Strad ivari il Secondo Conce ione suon ai con lo
sono dal
violino suonarero: non avevo mai sentito Al termine del
concerto mi si
rto di Paganini.
anni e ricordo in quel modo un mi disse: «Lei avvicinò un vecch
di aver detto a . Avevo allora ha il suono di ietto e
mio padre: «Sent 13 suonavo il violin Francescatti».
violino… mi i o di In effett i io
piacerebbe suon questo Francescatti!
padre, da buon are un violino
napoletano, mi così». Mio
nella vita». rispose «Non Vuole dirci che
si sa mai il violino recep
Incontrai Franc del violinista? isce il modo
di suonare

Potrai rivedere le interviste al Maestro Accardo


escatti nel 1961, Sì, il violino è
viaggio negli Stati nel corso del mio l’amplificazio
Uniti. Andai a primo quando un violin ne del nostro
quell’occasione trovarlo a casa ista suona uno suono,
il Maestro mi sua e in appartenuto per strumento che
violino?». Rispo disse «Vuoi suona 45 anni a un’al è
si: «Maestro, è re il mio

nelle video-interviste pubblicate sul sito dedicato


sogno». Mi portò una vita che ho dubbio le prim tra persona, non
allora due strum questo e note che vengono c’è
l’altro un Santo enti, uno lo Strad che venivano emesse sono le
Serafino, un liutai ivari, dall’altro violin note
o veneziano del qualche cosa ista. Perché il
di vivo, incam violino è
‘700 era

a Stradivari in www.auladigitale.rcs.it
vibrazioni. sensazioni, incam
era
V

I materiali multimediali di Stradivari

Stradivari non è soltanto un libro...

è anche un dVd con multibooK che contiene:


 Versione digitale del libro di testo, con approfondimenti, test e attività interattive
 Eserciziario di teoria musicale per l’apprendimento interattivo
 Videometodo per l’apprendimento del flauto
 Tutte le basi musicali presenti nell’antologia in file MP3 e midi
 Tastiera virtuale

è anche un’espansione on line sul sito www.auladigitale.rcs.it, in cui trovi:


 Video-interviste a Salvatore Accardo 
Mappe interattive di sintesi 
Glossario
 Video-lezioni di storia 
Sintesi audio 
Spartiti
della musica 
Tavola dei simboli 
Approfondimenti
 Linee del tempo e carte interattive musicali interattiva

Sul Web
Digitando su Internet l’indirizzo www.auladigitale.rcs.it, troverai un campo in cui inserire il codice che hai trovato
nel volume: potrai così accedere direttamente ai materiali digitali relativi al tuo corso di musica. Se vuoi, puoi
scaricare e salvare i materiali sul tuo computer in modo che tu possa ritrovarli facilmente in qualsiasi momento.
VI come è fatto il tuo libro di muSica

Le tue competenze come studente di Musica


Al termine del tuo percorso della Scuola secondaria di primo grado avrai rag-
giunto alcune importanti competenze come studente di musica. Sarai capace di:


Partecipare in modo attivo alla realizzazione di espe- 
Analizzare gli aspetti formali e strutturali propri degli
rienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazio- eventi e dei materiali musicali, facendo uso di un lessico
ne di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e appropriato.
culture differenti. 
Valutare in modo funzionale ed estetico la musica che

Usare diversi sistemi di notazione funzionali alla lettu- ascolti e metterla in relazione alle tradizioni storiche e
ra, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musi- alle diversità culturali contemporanee.
cali. 
Integrare con altri saperi e altre discipline artistiche le

Ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali. tue esperienze musicali.

Dare significato alle tue esperienze musicali, dimostran- 
Orientare lo sviluppo delle tue competenze musicali, di-
do la tua capacità di comprensione di eventi, materiali, venendo consapevole delle tue attitudini e capacità, del-
opere musicali e riconoscendone i significati, anche in le opportunità in ambito musicale offerte dalla scuola e
relazione al contesto storico-culturale. dai contesti socio-culturali presenti sul territorio.

Gli strumenti offerti da questo corso di musica ti permetteranno nell’arco dei tre
anni di raggiungere i seguenti obiettivi:

obiett iv i di a ppr en di m e n t o S tr u me n t i o f f e r t i d a q ue S to cor So

Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, 


Studio dei metodi per flauto, tastiere, chitarre, percussioni.
brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendoti Utilizzo del DVD allegato al corso nella sezione Videometodo
di strumentazioni elettroniche.

Esecuzione dei brani contenuti nell’Antologia

Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o 


Studio delle unità Gli ingredienti della musica
strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi

Utilizzo del DVD allegato al corso in particolare la parte dedica-
ritmico-melodici.
ta all’Eserciziario interattivo

Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti 


Studio delle unità Gli ingredienti della musica e Musica e altri
elementi costitutivi del linguaggio musicale. linguaggi

Studio delle unità dedicate alla Storia della musica, ai Generi
popolari e ai Profumi di altre terre, con particolare attenzione
alle prove guidate di Invito all’ascolto

Conoscere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali 


Studio delle unità Musica e altri linguaggi
e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme

Esecuzione di tutte le attività Esperienze sonore
artistiche, quali danza, teatro, arti plastiche e multimediali.

Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di 


Studio delle unità Gli ingredienti della musica
scrittura.

Orientare la costruzione della tua identità musicale valorizzando 


Lettura e analisi delle schede Le professioni della musica
le tue esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal
contesto.
Indice VII

Nel DVD trovi


tutte le pagine del libro dedicate
Unità 4. Musica, arte temporale 27
1. Un’arte che scorre nel tempo 27
alla teoria musicale in formato
digitale interattivo.
2. Il metrònomo 28
3. L’accento e il metro 29
4. La misura 30
5. Le figure di durata 31
Unità 1. Paesaggi sonori 2 6. L’indicazione metrica 32
1. Ambienti sonori 2 7. Altre figure di durata 33
2. L’inquinamento acustico 3 8. La misura incompleta 35
3. Suono, rumore, silenzio 5 Verifica 36

Unità 2. Gli elementi della musica 6 Unità 5. La melodia scritta 37


1. Il ritmo 6 1. Le note musicali 37
2. La melodia 11 2. Il pentagramma 38
3. L’armonia 14 3. Le chiavi musicali 39
Verifica 16 4. Figure di durata sul pentagramma 41
5. Nel regno delle crome 43
Unità 3. Le caratteristiche del suono 17 6. Allunghiamo i suoni 46
1. Gli eventi sonori 17 Verifica 50
2. L’altezza 18
3. L’intensità 20 Unità 6. Un’ impronta al ritmo 51
4. Il timbro 22 1. La cellula ritmica 51
5. La durata 24 2. La sìncope 52
6. L’apparato uditivo 25 3. Nel regno delle semicrome 54
Verifica 26 4. Cellule ritmiche con le semicrome 57
VIII

Tutti gli esercizi


e le musiche proposti in queste pagine
sono presenti anche nel Videometodo,
che trovi nel DVD allegato al corso.

La parola al Maestro 100

Unità 11. Il flauto dolce 101


1. Come si suona 101
2. La diteggiatua 103

Unità 12. Le tastiere 104


1. Come si suonano 104
2. Suonare una scala 108
Unità 7. L’altro movimento 61 3. Accompagnare con la tastiera 110
1. I tempi composti 61 Le professioni della musica
2. Cellule ritmiche in tempi composti 63 Intervista a Nicolò Ricci 116
3. Gruppi irregolari 64
Verifica 68 Unità 13. La chitarra 117
1. Come si suona 117
Unità 8. Agglomerati sonori 69 2. Come si accorda 119
1. Andar… per scale 69 3. Suonare gli accordi 121
2. Le distanze tra i suoni 70
3. Accidenti… i suoni alterati! 72 Unità 14. Le note sugli strumenti 128
4. La scala cromatica 73 Si3, La3, Sol3 128
5. Le scale maggiori 74 La nota Si3 129
6. Due effetti espressivi 75 1. Solo Si 129
7. Le scale minori 76 La nota La3 130
8. Un ruolo per ogni grado 78 2. Siamo in due 130
9. Armonia: combinazione di suoni 80 La nota Sol3 131
10. I giri armonici della musica leggera 82 3. In gondola 131
11. Il cluster 82 4. Singhiozzo 131
Verifica 83 La nota Do4 132
5. Dosidò 133
Unità 9. Tavolozze sonore con 5, 6, 12 suoni 84 6. La giostra 133
1. Pentafonia: atmosfere esotiche 84 7. Barcarola (J. Offenbach) 134
2. Scala esatonale 89 8. Danza antica 134
3. Fare musica con 12 suoni 90 9. Every Breath You Take (Sting) 134
Verifica 92 10. Sul lago 134
La nota Re4 135
Unità 10. Suoni... in forma 93 11. Trovo il re 136
1. Il concetto di forma musicale 93 12. Ninna nanna 136
2. Ripetizione, contrasto, somiglianza 93 13. Fischiettando 137
3. Principali forme musicali 94 14. Montagne verdi 137
4. Forme polifoniche imitative 96 15. Jingle Bells 137
Verifica 98 16. Canzoncina 137
IX

Le note Fa3 e Mi3 138 35. I sogni son desideri 152


17. Solfamì 139 36. Meraviglioso (D. Modugno) 152
18. L’ocarina 139 Le note Mi%3/Re#3 e Mi%4/Re#4 153
19. Girogirotondo 140 37. Les feuilles mortes (J. Kosma) 154
20. Pattinando 140 38. As Time Goes By (H. Hupfeld)
21. Tirolese 140 dal film Casablanca 155
22. Mifasòl 140 39. Bridge Over Troubled Water (P. Simon) 155
Le note Re3 e Do3 141
23. Ecco il Do 142 Unità 15. Le percussioni 156
24. DondolaRe 143 40. Quando calienta el sol 162
25. Piccola canzone (W.A. Mozart) 143 41. La banda 166
26. Il cucù 143
Le note Si%3 (La#3) e Fa#3 (Sol%3) 144
27. Aria antica 145
28. Maestà 146
29. Il principe Igor 146
30. When the Saints Go Marchin’ In 146
Le note Mi4, Fa4, Sol4 147
31. In tre 148
32. Melodia cinese 149
33. Via col vento (M. Steiner) 149
Le note Sol#3/La%3 e Do#4/Re%4 150
34. Oh, Happy Day 151
X

Antologia
2. Le canzoni pop e rock 5. Gli inni nazionali
Approfondimenti sui protagonisti della musica Approfondimenti sui protagonisti della musica
Ulteriori spartiti Ulteriori spartiti
aUladigitale Testi e accordi per i brani proposti Testi e accordi per i brani proposti

Per cominciare 3. Le colonne sonore 6. I grandi della musica classica


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1. La canzone italiana 4. Le canzoni popolari 7. I canti di Natale


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Per cominciare 168 1. La canzone italiana 180


42. Musette (J.S. Bach) 168 Entriamo nella musica 180
43. Aria italiana (W.A. Mozart) 168 63. Il tuo bacio è come un rock
44. Nella vecchia fattoria (anonimo popolare) 169 (P. Vivarelli, L. Fulci, A. Celentano) 182
45. Au clair de la lune (popolare, Francia) 170 64. Tu vuo’ fa’ l’americano (R. Carosone) 183
46. Ninna nanna (J. Brahms) 170 65. La gatta (G. Paoli) 184
47. Si La Sol 171 66. Il cielo in una stanza (G. Paoli) 186
48. Inno alla gioia (L. van Beethoven) 171 67. Fatti mandare dalla mamma
49. Minuetto (C.H. Wilton) 172 (F. Migliacci, L. Enriquez) 187
50. Gli Elfi 173 68. Il pescatore (F. De André) 188
51. Giro girotondo (anonimo popolare) 173 69. Stessa spiaggia, stesso mare
52. Contraddanza (anonimo olandese) 174 (P. Soffici, Mogol) 190
53. Vola, vola, vola (anonimo popolare abruzzese) 174 70. Sapore di sale (G. Paoli) 192
54. Red River Valley (popolare, USA) 176 71. La guerra di Piero (F. De André) 194
55. Noël (E.P. Chédeville) 176 72. C’era un ragazzo (F. Migliacci, M. Lusini) 196
56. La Violetta (anonimo XVI secolo) 177 73. Geordie (F. De André) 198
57. Melodia fiamminga (anonimo) 177 74. Acqua azzurra, acqua chiara
58. Supercalifragilistichespiralidoso (L. Battisti, Mogol) 199
(R.M. Sherman, R.B. Sherman) 178 75. Che sarà
59. Tirolese (anonimo popolare) 178 (F. Migliacci, C. Pes, J. Fontana) 200
60. Fra’ Martino (canone, popolare) 179 76. I giardini di marzo (L. Battisti, Mogol) 202
61. Gli orologi (canone, popolare) 179 77. La canzone del sole (L. Battisti, Mogol) 204
62. Kukabourra (canone, popolare) 179 78. Montagne verdi (G. Bigazzi, G. Bella) 207
XI

79. Buonanotte fiorellino (F. De Gregori) 208 3. Le colonne sonore 284


80. Questo piccolo grande amore (C. Baglioni) 210 Entriamo nella musica 284
81. Il vecchio e il bambino (F. Guccini) 212 120. My Heart Will Go On (J. Jorner, W. Jennings) 288
82. Alla fiera dell’est (A. Branduardi) 213 121. Momenti di gloria (Vangelis) 290
83. Il gatto e la volpe (E. Bennato) 214 122. La vita è bella (N. Piovani) 291
84. Samarcanda (R. Vecchioni) 216 123. Indiana Jones (D. Somers) 292
85. Alba chiara (V. Rossi) 218 124. Now We Are Free (H. Zimmer) 292
86. Vita spericolata (T. Ferro, V. Rossi) 220 125. Moon River (H. Mancini) 293
87. Il cielo (R. Zero) 222 126. A Time For Us (N. Rota) 294
88. Donne (A. Salerno, Zucchero) 223 127. Giochi proibiti (anonimo) 294
89. Bello e impossibile (G. Nannini, F. Pianigiani) 224 128. Parla più piano (N. Rota) 295
90. Attenti al lupo (L. Dalla) 227 129. Smile (C. Chaplin) 296
91. Balliamo sul mondo (L. Ligabue) 228 130. The Shadow of Your Smile
92. Diamante (Zucchero) 230 (P.F. Webster, J. Mandel) 296
93. Quattro amici (G. Paoli) 232 131. The Entertainer (S. Joplin) 297
94. La solitudine 132. Singing in the Rain (N.H. Brown) 298
(P. Cavalli, P. Cremonesi, M. Marati, A. Valsiglio) 234 133. Over the Rainbow (H. Arlen, E.Y. Harburg) 299
95. Hanno ucciso l’uomo ragno (883) 237 134. Raindrops Keep Falling on My Head
96. Come mai (M. Repetto, M. Pezzali) 238 (B. Bacharach, H. David) 300
97. Più bella cosa (E. Ramazzotti, A. Cogliati) 240 135. Maniac (M. Sembello) 301
98. A te (Jovanotti) 242 136. L’ultimo dei Mohicani (T. Jones, R. Edelman) 303
137. Do Re Mi (R. Rodgers, O. Hammerstein) 304
2. Le canzoni pop e rock 246 138. Harry Potter (J. Williams) 305
Entriamo nella musica 246 139. La pantera rosa (H. Mancini) 305
99. Rock Around the Clock 140. Braccio di ferro (S. Lerner) 306
(M.C. Fredman, J.E. Myers) 248 141. Marcia di Topolino (J. Dodd) 306
100. Another Brick in the Wall (R. Waters) 248 142. Bibidi Bobidi Boo
101. Stand by Me (M. David, A. Hoffman, J. Livingston) 307
(B.E. king, M. Stoller, J. Leiber) 250
102. The Sound of Silence (P. Simon) 252 4. Le canzoni popolari 308
103. California Dreamin’ Entriamo nella musica 308
(The Mamas and the Papas) 254 143. Quel mazzolin di fiori (anonimo popolare) 310
104. Yesterday (The Beatles) 256 144. La pastora (anonimo popolare, Trentino) 311
105. Michelle (The Beatles) 258 145. Sul cappello (anonimo popolare) 312
106. Yellow Submarine (The Beatles) 260 146. Bella ciao (anonimo popolare) 313
107. Love me Tender (E. Presley, V. Matson) 261 147. La canzone del Piave (E.G. Gaeta) 314
108. Imagine (J. Lennon) 262 148. I dò gobeti (anonimo popolare, Veneto) 316
109. Knockin’ on Heaven’s Door (B. Dylan) 264 149. Il Trescone (anonimo popolare, Toscana) 317
110. What a Wonderful World (L. Armstrong) 266 150. Calabrisedda (anonimo popolare, Calabria) 318
111. Summertime (G. Gershwin) 268 151. Vitti na’ crozza
112. La vie en rose (E. Piaf) 269 (F. Licausi, popolare, Sicilia) 319
113. The Final Countdown (Europe) 270 152. Sur le pont d’Avignon (popolare, Francia) 321
114. The Show Must Go On (F. Mercury) 272 153. Valzer delle candele
115. We Are the Champions (F. Mercury) 274 (tradizionale, Gran Bretagna) 322
116. Russians (Sting) 276 154. Cockles and Mussels
117. Fields of Gold (Sting) 278 (anonimo popolare, Irlanda) 324
118. Frozen (P. Leonard, M.L.V. Ciccone) 280 155. Greensleeves
119. We Are the World (M. Jackson, L. Richie) 282 (anonimo popolare, Inghilterra) 324
XII

156. If You’re Happy (anonimo popolare) 325 190. Lascia ch’io pianga (G.F. Händel) 362
157. Happy Birthday to You (popolare) 327 191. Sinfonia n. 40 (W.A. Mozart) 363
158. Gam gam (E. Botpol, popolare ebraico) 327 192. Piccola serenata notturna – 1° tempo
159. When the Saints Go Marching In (W.A. Mozart) 364
(popolare, USA) 328 193. Piccola serenata notturna – 2° tempo
160. Oh Susanna (popolare, USA) 329 (W.A. Mozart) 365
161. We Shall Overcome (P. Seeger) 330 194. Non più andrai farfallone amoroso
162. Kumbaya (anonimo) 331 (W.A. Mozart) 366
163. John Brown’s Song (popolare, USA) 332 195. Minuetto (W.A. Mozart) 366
164. El condor pasa (popolare, Ande) 333 196. Minuetto (W.A. Mozart) 367
165. Cielito lindo (popolare, Messico) 334 197. Andante (W.A. Mozart) 368
166. La cucaracha (popolare, Messico) 335 198. Stizzoso, mio stizzoso (G.B. Pergolesi) 368
167. Lambada (U. Hermosa Virreira) 336 199. Sonata n. 8, Patetica (L. van Beethoven) 370
168. Macarena (A.R. Morge, R. Ruiz) 336 200. Romanza (L. van Beethoven) 370
169. Brazil (A. Barroso) 337 201. Sinfonia n. 8, Pastorale (L. van Beethoven) 371
202. Per Elisa (L. van Beethoven) 371
5. Gli inni nazionali 338 203. Ave Maria (F. Schubert) 372
Entriamo nella musica 338 204. Il contadino allegro (R. Schumann) 373
170. Fratelli d’Italia (G. Mameli, M. Novaro) 340 205. Marcia nuziale (R. Wagner) 373
171. La Marseillaise (C.G. Rouget de Lisle) 342 206. Va’ pensiero (G. Verdi) 374
172. God Save the Queen (anonimo) 343 207. Marcia trionfale (G. Verdi) 375
173. Einigkeit und Recht und Freiheit 208. Libiamo ne’ lieti calici (G. Verdi) 376
(A.H.H. von Fallersleben, J. Haydn) 344 209. Danza polovesiana (A. Borodin) 376
174. Viva España (anonimo) 345 210. Habanera (G. Bizet) 377
175. The Star-Spangled Banner 211. Il lago dei cigni (P.I. Čajkovskij) 378
(F.S. Key, J.S. Smith) 346 212. Il mattino (E. Grieg) 378
176. Stars and Stripes (J.P. Sousa) 347 213. Sinfonia “Dal nuovo Mondo” (A. Dvořák) 379
214. Petruška (I. Stravinskij) 380
6. I grandi della musica classica 348 215. Coro a bocca chiusa (G. Puccini) 380
Entriamo nella musica 348 216. Là sui monti dell’Est (G. Puccini) 381
Un direttore d’orchestra 217. Valzer (F. Léhar) 382
Giovanni Di Stefano 349 218. Sinfonia n. 1 (G. Mahler) 382
177. Trionfo di Bacco (L. de’ Medici) 350 219. Bolero (M. Ravel) 383
178. Te Deum (M.A. Charpentier) 351 220. Pavane pour une infante défunte (M. Ravel) 383
179. La primavera (A. Vivaldi) 352 221. In taberna quando sumus (C. Orff) 384
180. L’inverno (A. Vivaldi) 352
181. Gavotta (anonimo) 353 7. I canti di Natale 386
182. Bourrée (J.S. Bach) 354 222. Astro del ciel (F.X. Gruber, J. Mohr, A. Meli) 386
183. Minuetto (J.S. Bach) 355 223. Tu scendi dalle stelle (A. Maria de’ Liguori) 387
184. Oh, capo insanguinato (J.S. Bach) 356 224. Adeste fideles (anonimo) 388
185. Corale 147 (J.S. Bach) 356 225. We Wish You a Merry Christmas (anonimo) 389
186. Aria sulla quarta corda (J.S. Bach) 357 226. Happy Xmas (J. Lennon, Y. Ono) 390
187. Gavotta (G.F. Händel) 358 227. Jingle Bells (J. Pierpont) 392
188. Sarabanda (G.F. Händel) 359 228. White Christmas (I. Berlin) 393
189. Alleluja (G.F. Händel) 360 229. O Tannenbaum (J.A. Zarnack, G.A. Anschüz) 394
parteunità
prima0

Gli ingredienti della musica


ob ie tt i vi d i ap pr end i me nt o
 percepire i suoni, intendendoli anche come canale di
relazione con il mondo che ci circonda;
 ascoltare consapevolmente;
 esplorare la propria identità e sensibilità musicale mettendo
in moto la propria fantasia e creatività;
 coordinare le azioni sonoro-gestuali;
 riconoscere e classificare anche stilisticamente i più
importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale;
 decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri
sistemi di scrittura;
 trattare, manipolare e creare improvvisazioni e composizioni.

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Nel DVD trovi tutte le pagine del libro
dedicate alla teoria musicale in
formato digitale interattivo.
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nelle pagine della Parte prima, sta a
indicare che abbiamo predisposto per
te materiali interattivi e multimediali
ai quali puoi accedere attraverso il
muLtiBOOK in esso contenuto.
2

Unità 1 Paesaggi sonori


1. Ambienti sonori
Un mondo di suoni. Il suono è parte integrante del mondo in cui viviamo.
È proprio attraverso il contatto con l’ambiente che ci circonda che sperimentia-
mo quotidianamente e spontaneamente (quasi senza rendercene conto) espe-
rienze sonore. • Musiche
ispirate ai suoni
A seconda di dove viviamo, ci svegliamo col canto degli uccelli o col grido dei dell’ambiente.
gabbiani, ma anche con i suoni e i rumori prodotti dal traffico, dai lavori in cor- • Paesaggi sonori
Paesaggio sonoro (in so, dalle grida dei venditori ambulanti, dallo stridere delle saracinesche dei ne- d’arte.
inglese soundscape,
gozi che stanno aprendo, dall’abbaiare di un cane, dalle voci e dalle risa degli • Esperienze
derivato da landscape sonore.
= paesaggio). Il studenti prima di entrare a scuola, dall’urlo di un’autoambulanza, dalla sirena
termine si deve al
musicista canadese di una nave che dal porto lancia l’avviso della sua partenza…
Ray Murray Schafer L’ambiente che ci avvolge è dunque un ambiente sonoro. Non ci rendiamo
e sta ad indicare
«tutto ciò che ci conto di quanto questo influenzi le nostre giornate, il nostro umore, i nostri sta-
circonda a livello ti d’animo e i nostri comportamenti. Gli elementi del paesaggio sonoro sono i
sonoro»: rumori,
suoni, voci, silenzi, suoni della natura, quelli prodotti dall’uomo e quelli della società tecnologica.
parole, richiami che Analizzando il soundscape di un luogo, scopriamo che ci sono suoni che lo carat-
possiamo cogliere in
un certo ambiente. terizzano e lo rendono unico.

 Le impronte sonore  Scriviamo un diario sonoro


Prova a identificare le “impronte sonore” (cioè i suoni carat- Prova a scrivere il “diario sonoro” della tua giornata:
teristici) del territorio in cui vivi: ad esempio se abiti in una  Qual è il primo suono che ascolti al mattino appena sveglio e
città di mare potrai ascoltare le sirene delle navi in porto, il l’ultimo prima di andare a letto?
grido dei gabbiani, il rumore del mare che si infrange sugli  Qual è il suono più bello che senti nell’arco della giornata?
scogli… (…vietato scrivere il suono della campanella che indica la
fine delle lezioni!)
 Quali suoni ti infastidiscono?
 Aggiungi tu le esperienze sonore che “colorano” la tua
giornata.
3

2. L’inquinamento acustico
I rumori dell’ambiente. L’universo acustico in cui vi-
ve l’uomo moderno è radicalmente diverso da ogni altro
che l’ha preceduto. I suoni, negli anni, si sono moltiplicati
vertiginosamente, producendo un ambiente sempre più ru-
moroso, fino a raggiungere livelli dannosi per la salute. Da
alcuni anni si parla di inquinamento acustico: la civiltà
moderna è sempre più sorda a causa del rumore, ma anche
più rauca, poiché per farsi capire è necessario… urlare! Ci si
protegge dalla luce chiudendo gli occhi, ma non si può fare
altrettanto con il rumore. Fin da piccoli, quindi, è necessa-
rio allenarsi ad un ascolto consapevole.
Proviamo ad imparare ad educare il nostro udito, evitan-
do rumori e suoni inutili, in favore di rumori e suoni ca-
paci di farci “sentire” un paesaggio, anziché “vederlo” sola-
mente: ogni ambiente è una cartolina sonora, una “scena”
da ascoltare.
Parlare di inquinamento sonoro non significa solo sottolineare che il rumore è
troppo alto, ma significa soprattutto riflettere su come l’uomo non sia più capa-
ce di ascoltare con attenzione, ignorando i suoni del suo vissuto.

Mal di rumore: i danni provocati dai suoni che entrano… in te-


sta. L’intensità di un suono o di un rumore è quella caratteristica che indica la
forza con cui è prodotto e che ci fa riconoscere suoni e rumori forti o deboli. La
percezione che noi abbiamo di tale intensità è data anche dalla distanza tra chi
ascolta e la fonte sonora (cioè l’origine del suono). L’intensità si misura in decibel
(abbreviato in dB). Il limite inferiore dell’udito umano, al di sotto del quale non
4 UnItà 1 Paesaggi sonori

si percepisce alcun suono, si trova a circa 10 dB; oltre i 130 dB si colloca invece
la soglia del dolore (cioè la percezione dolorosa). L’intensità eccessiva dei suoni
e dei rumori dell’ambiente circostante è la causa principale dell’inquinamento
L’ecologia acustica. acustico. La scienza medica ha dimostrato che i suoni e i rumori superiori agli 85
dB, se ascoltati per un lungo periodo di tempo, costituiscono una seria minac-
cia per l’udito e possono essere dannosi anche per il sistema neurovegetativo,
per la psiche, per il comportamento. I limiti stabiliti dall’OMS (Organiz-
zazione Mondiale della Sanità) sono 65 dB di giorno e 55 dB di notte.
L’ascolto della musica in cuffia, in auricolare o in discoteca per tempi
prolungati può arrivare a livelli di esposizione paragonabili, in deci-
bel, al rumore di un treno in galleria o di un jet al decollo.
Il potenziale rischio di danni all’udito da parte dei giovani che ascol-
tano musica con dispositivi individuali non può quindi essere trascu-
rato. Gli esperti raccomandano, per non danneggiare l’udito, un uso
del lettore MP3 per non più di 60 minuti al giorno e ad un volume mai
superiore al 60%.

Alcune fonti sonore di diverse intensità (misurate in decibel)


con i relativi effetti
5

3. Suono, rumore, silenzio


Possiamo considerare rumore quel suono che, sia come qualità, sia come inten-
sità, diventa fastidioso, disturbante, continuo e addirittura dannoso per la salu-
te. Eppure il rumore ha molto a che fare con la musica: pensiamo per esempio
Lettura – a molti strumenti a percussione (come piatti, lastre, fruste, legnetti, tamburelli,
Il rumorista. woodblock…) che producono rumori capaci di dare vitalità e interesse timbrico
ad una composizione musicale, tanto che nessuno si sognerebbe di dire ad un
percussionista che sta facendo rumore…
Possiamo dire allora che rumore e suono hanno dei confini talmente sfumati da
essere difficilmente definibili. Inoltre ci sono fattori legati alla sensibilità di chi
ascolta che concorrono alla definizione e distinzione tra suono e rumore.
Il rombo del motore di un’auto di Formula 1 può risultare un rumore fastidioso
oppure un suono affascinante: dipende se chi lo ascolta è un appassionato di
automobilismo oppure un amante del silenzio.

Unità 3, p.17 L’acustica (branca della fisica che studia il suono) stabilisce invece una precisa
distinzione tra suono e rumore, basata sull’analisi delle vibrazioni: se sono re-
golari si produce un suono, se irregolari un rumore.

Ogni ricerca sul suono e sul rumore dovrebbe partire e concludersi con il si-
lenzio (certo mai assoluto; il silenzio assoluto non esiste in natura, bisogna
“costruirlo”), per lasciar parlare il mondo esterno. Il silenzio, assenza di suono
e di rumore, è anch’esso un potente mezzo espressivo, capace di sottolineare e
amplificare i suoni, rendendoli più vibranti e carichi di attesa.
6

Unità 2 Gli elementi della musica


1. Il ritmo
Il ritmo della vita. Il ritmo frenetico della vita moderna, il ritmo della mu-
sica da ballare in discoteca, il ritmo di una partita di calcio…
In quante occasioni e contesti diversi hai sentito la parola “ritmo”! Cerchiamo
ora di comprenderne il significato.

Per capire che cos’è il ritmo, prova a battere le mani come per fare un applauso.
I battiti si susseguono uno dopo l’altro senza un ordine preciso. Se applaudi in-
sieme ad altre persone, l’effetto che otterrete è quel rumore confu-
so e festoso che chiamiamo “applauso”.
Prova a battere di nuovo le mani, ma questa volta con un certo
ordine, cioè lasciando la stessa distanza tra un battito e l’altro e
battendo più forte una volta ogni quattro colpi, dando cioè un
accento. Stai già ottenendo una specie di ritmo, perché il suo-
no delle tue mani adesso ha delle durate e degli accenti ben de-
terminati.

 Il ritmo è quell’elemento della musica


in cui i suoni (o i rumori) scorrono
nel tempo con durate e accenti definiti.

Quando i suoni di un brano musicale sono tutti della stessa durata e con poche
variazioni, l’ascolto risulta noioso, monotono e si usa dire che il ritmo è “povero”.
Al contrario, un ritmo “ricco” ci regala un senso di eccitazione e di movimento.

EspEriEnzE sonorE
1. Prova a leggere i versi di una famosa filastrocca come se 3. Prova ora a cantare di nuovo i versi, ma stavolta battendo
fosse in prosa, prendendo fiato dopo le virgole: le mani ad ogni sillaba:
Fra’ Martino, campanaro, Frà Màr-tì-nò, càm-pà-nà-rò,
dormi tu? Dormi tu? dòr-mì tù-u? Dòr-mì tù-u?
Suona le campane, suona le campane, Suò-nà lè càm-pà-né, suò-nà lè càm-pà-né,
din don dan, din don dan. dìn dòn dà-an, dìn dòn dà-an.

2. Ora prova a rileggerli staccando le sillabe e battendo le Avrai notato che quando canti dòr-mì tù-u, la sillaba tù-u
mani dove sono gli accenti (magari invece che leggerli vuole un battito più lungo (due pulsazioni), così come la
puoi cantarli): sillaba dà-an quando canti dìn dòn dà-an.
Frà’ Mar-ti-no, càm-pa-na-ro, Invece in Suò-nà lè càm-pà-né i battiti delle sillabe Suò-nà
dòr-mi tu-u? Dòr-mi tu-u? lè càm sono più veloci e vicini tra loro, quindi più brevi.
Suò-na le cam-pa-ne, suò-na le cam-pa-ne,
dìn don da-an, dìn don da-an. Questa volta hai suonato con le mani il ritmo della canzo-
Battendo le mani ogni quattro sillabe sugli accenti, hai sta- ne, battendo le mani più o meno velocemente, ma sempre
bilito un tempo “in quattro”, dove l’accento cade ogni quat- in modo organizzato.
tro pulsazioni.
7

Ritmi naturali e ritmi artificiali. Il ritmo esiste intorno a noi in moltissi-


me forme. I battiti del nostro cuore hanno un ritmo ben preciso, ma anche il tic-
chettìo di un orologio, la goccia che cade da un rubinetto che perde o il rumore
prodotto dagli zoccoli di un cavallo al galoppo che battono sul terreno. Esistono
ritmi naturali, quelli che la natura ci offre senza intervento umano, e ritmi ar-
tificiali, prodotti dall’uomo, volontariamente o involontariamente, con oggetti,
macchinari, strumenti musicali.
Vol.A, Unità 9 In musica tutti gli strumenti possono produrre ritmi, ma i più specializzati in
questo ruolo sono gli strumenti a percussione, i primi costruiti dall’uomo. Nei
tempi più antichi essi erano ricavati da tronchi d’albero, gusci di animali o im-
piegando qualsiasi altro oggetto che la natura potesse offrire. Oggi ne esistono
di tantissimi tipi, di dimensioni e forme diverse e, per suonarli, devono essere
percossi, come dice il nome, con le mani oppure con bacchette di legno o di al-
La scozzese Evelyn tro materiale.
Glennie, rimasta Nella musica leggera (jazz, pop, rock) il ritmo di un brano è scandito dalla bat-
sorda da bambina,
è una percussionista teria, un insieme di tamburi e piatti che il batterista suona, usando bacchette di
di grandissimo legno con le mani e battenti azionati da pedali con i piedi.
successo, che si Nella musica classica è il percussionista che si occupa di suonare tamburi, piatti,
esibisce in circa
ecc., ma al ritmo partecipano anche tutti gli altri strumenti dell’orchestra.
cento concerti l’anno,
molti dei quali come
solista.

Il celebre batterista statunitense


Terry Bozzio, famoso per aver suonato con
molti grandi musicisti, come Frank Zappa,
i Duran Duran, Herbie Hancock.
8 UnItà 2 Gli elementi della musica

Body percussion
Proviamo a pensare, tra i tanti gesti che il nostro corpo compie ogni giorno, a quanti
di questi si traducono in gesti sonori.
Esperienze sonore. I piedi, che rappresentano il contatto con la terra, ogni giorno creano ritmi e suoni
percussivi: il ticchettare dei tacchi, lo strusciare delle pantofole, il brioso saltellare
dei piedini dei bambini…
Le mani possono produrre molti suoni: provate a darvi uno schiaffetto sulle guan-
ce, o a percuotere leggermente il petto, le cosce, i fianchi… Le dita, poi, possiamo
schioccarle, strofinarle tra loro, batterle velocemente…
Questi gesti corporei, se ben organizzati, possono diventare musica, cioè esprimere
un significato ritmico-musicale autonomo e originale.

Esploriamo le sonorità del corpo


Dal nostro corpo possiamo ottenere delle sonorità interessanti, tanto da dar vita a
esperienze musicali originali e divertenti.
La pratica di “suonare il corpo” è detta body percussion. Essa, come indica il nome
stesso, è una tecnica di esecuzione di tipo ritmico, che fa uso del corpo come di uno
strumento. La percussione consiste nel battere su diverse parti del corpo in vari
modi, ad esempio:
 con il tacco o con tutto il piede;
 con la mano aperta o chiusa;
 con un solo dito o con tutte le dita;
 schioccando alternativamente le dita di una mano e dell’altra;
 schioccando le dita delle due mani contemporaneamente.

Le principali operazioni di percussione corporea riguarda-


no le dita (schiocco, dita contro palmo della mano, dito con-
tro dito…), il battito delle mani (tra sé, una per volta, palmo
contro palmo, dorso contro dorso, nocche contro nocche,
sul petto, sulle cosce, sulla pancia, sulle natiche, sulla te-
sta…), il battito dei piedi sul terreno (uno per volta, insieme,
strusciandoli, pestando…).
9

La pulsazione e il ritmo Ritmi e dialoghi con la percussione corporea


Il ritmo di qualsiasi brano musicale si basa su dei battiti Applichiamo la body percussion a partire da semplici
regolari chiamati pulsazioni: esercizi preparatori*, da eseguire collettivamente.
 le pulsazioni ritmiche ci permettono di misurare la Negli schemi che seguono:
durata dei suoni;
 la velocità delle pulsazioni varia a seconda dell’anda-

una casella con un cerchio colorato indica una
pulsazione lunga;
mento della musica;
 la pulsazione rappresenta l’unità di riferimento per i 
una casella con due cerchi colorati indica due pulsazioni
ritmi che si sovrappongono. brevi (ciascuna vale la metà di una pulsazione lunga);

una casella vuota significa SILENZIO (contare
mentalmente).

1. Battete le mani come nell’applauso in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue.
* Gli esercizi di
questa pagina sono
tratti da L. Perini e
M. Spaccazocchi,
Noi e la musica,
vol. II, Mercatello
2. Battete le mani sulle cosce in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue.
sul Metauro (PU),
Progetti Sonori,
2009.

3. Battete i piedi per terra in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue
(PD = piede destro; PS = piede sinistro).

PD PS PD PS

4. Formate tre gruppi ed eseguite insieme i tre ritmi precedenti.

Gruppo A: mani

Gruppo B: cosce

Gruppo C: piedi
PD PS PD PS

5. Variate ora gli interventi, ottenendo una nuova combinazione.

Gruppo A: mani

Gruppo B: cosce

Gruppo C: piedi

PD PS PD PS
10 UnItà 2 Gli elementi della musica

Musica per mani e piedi

6. Elencate i primi dieci gesti-suono che vi vengono


in mente da fare solo con le mani,
solo con i piedi e con entrambi.*

* Questa attività e 7. Provate ora a suonare usando mani e piedi come strumenti.
la seguente sono a. Formate due gruppi:
tratte da P. Cerlati,
A. Garello, G. C. Pini,  il gruppo che “suona” i piedi
M. Prinetti, Atelier di  il gruppo che “suona” le mani
musica. Suoni e segni b. Il direttore (uno di voi, a turno) stabilisce con entrambi
da reinventare, Pisa,
i gruppi quali suoni usare nell’esecuzione (es. battere i piedi per terra, battere le mani o schioccare
ETS, 2005.
le dita) e quali gesti utilizzare per farsi capire dagli esecutori (es. mano aperta = suonare; mano
che si alza = crescendo; mano che si abbassa = diminuendo; pugno chiuso = silenzio).
c. Il direttore può ora divertirsi a dirigere la sua orchestra in un gioco di alternanze e contemporaneità
tra i due gruppi, con andamento sempre più imprevedibile.

8. Divertitevi a sperimentare le varie possibilità ritmico-sonore offerte dal vostro corpo.


a. Camminate per l’aula ponendo attenzione al suono dei vostri passi e di quelli dei vostri compagni.
b. Esagerate il suono dei passi “pestando” i piedi per terra.
c. Riprendete il passo abituale e ascoltatelo.
d. Cercate di eliminare il suono dei vostri passi e il fruscio dei vostri vestiti.
e. Riprendete ancora una volta il passo abituale.

9. Esercitatevi ora nell’esecuzione e nell’invenzione di sequenze ritmiche.


a. Dividetevi in due gruppi ed eseguite la seguente sequenza ritmica con la body percussion.
Ogni casella corrisponde a una pulsazione.
M = battito delle mani PD = battito del piede destro PS = battito del piede sinistro
MP = battito delle mani sul petto

Gruppo A M MP M M MP M MP M M

Gruppo B PD PS M PD PS M

b. Inventate voi altre sequenze che utilizzino le percussioni del corpo (inventate anche le abbreviazioni e
colorate le relative caselle negli schemi che seguono). Potete scegliere tra:
 schiocco delle dita  battito delle mani sul petto
 schiocco di lingua  battito delle mani sulla pancia
 battito di mani  battito dei piedi
 battito delle mani sulle cosce (specificare destro e sinistro)

Gruppo A

Gruppo B
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2. La melodia
Che cos'è la melodia. Per gli antichi Greci nella parola mèlos era racchiuso
il significato di Musica e i poeti di quell’epoca cantavano i loro poemi accompa-
gnandosi con la cetra, una piccola arpa. Per capire che cos’è la melodia, pensa a
quando ascolti una canzone che ti piace particolarmente e provi poi a ricantarla:
in quel momento ne stai intonando la melodia.
La melodia è l’elemento della musica che l’orecchio percepisce e distingue più fa-
cilmente durante l’ascolto di un brano, creando in noi quella sensazione di piace-
re che ce la fa apprezzare e ricordare anche a distanza di anni.

 La melodia è una successione di suoni


con altezze e durate varie
che esprime un senso musicale compiuto.

Melodie vocali e melodie strumentali. Nel paesaggio sonoro che ci cir- Processione
conda, ascoltiamo melodie di ogni tipo durante tutta la giornata, perché le per- sacrificale in un
dipinto corinzio, VI
cepiamo in ogni brano musicale che arriva al nostro orecchio in tanti luoghi ed secolo a.C.
occasioni diverse. Esistono melodie vocali, cioè quelle cantate, in cui le parole
diventano suoni e quelle strumentali, dove sono gli strumenti musicali a “canta-
re”, suonando le note (Do, Re, Mi, ecc.) che le compongono.

Com’è organizzata la melodia. Anche nella melodia più semplice, i suo-


ni si raggruppano formando frasi e periodi, per rappresentare pensieri di senso
compiuto, come nel discorso verbale.
Si parla di tema musicale quando una melodia ha una sua “fisionomia” mol-
to caratterizzata, cioè possiede un’incisività e una chiarezza tali da consentirne
una facile identificazione all’interno del brano in cui è inserita, anche perché ri-
corre più volte.
I vari elementi che costituiscono l’ossatura (la struttura) di una melodia sono:
 l’inciso;  la frase;
 la semifrase;  il periodo.
12 UnItà 2 Gli elementi della musica

L’inciso è una piccola cellula musicale, fatta di due o più note con altezze e rit-
mi ben definiti, che caratterizza l’inizio di un motivo musicale.

inciso

Se al primo inciso ne aggiungiamo un altro, si forma una semifrase:

inciso inciso
semifrase

Dall’unione di due o più semifrasi si ottiene una frase:

semifrase semifrase
frase

Il periodo è invece il risultato di un insieme di frasi:

frase frase
periodo

La melodia dell’esempio è una nota canzone popolare francese: Ah vous dirai-je,


maman. Anche Mozart l’ha utilizzata in una sua composizione giovanile: Dodici
variazioni sul tema «Ah vous dirai-je, maman» K 265 per pianoforte.

Un brano musicale è proprio come una costruzione, fatta da un insieme di mat-


toni, dal mattoncino più piccolo (l’inciso) fino al blocco più grande (il periodo).

inciso inciso

semifrase semifrase

frase frase

periodo
13

Melodie semplici e melodie complesse. Una melodia può essere più


o meno complessa e di conseguenza più o meno facilmente memorizzabile.
Quando una melodia è semplice e soprattutto costruita in modo tale da poter
essere memorizzata quasi subito, si dice che è “orecchiabile”: i suoni che la com-
pongono si ripetono spesso, ed è costruita su un ritmo elementare. Le filastroc-
che per bambini, le musiche degli spot pubblicitari alla radio e in televisione
(jingles) e molte canzoni pop contengono melodie di questo tipo: il pubblico
le ricorda facilmente e le associa al prodotto o al cantante che le ha rese famose.
Al contrario, una melodia fatta di suoni molto diversi in altezza si dice “ampia”;
questo significa che è meno orecchiabile ed è necessario ascoltarla più volte per
apprezzarla. Allo stesso modo un quadro in cui siano state usate tante sfumatu-
re di colore richiederà maggiore attenzione per essere compreso.
Come per il ritmo, anche per le melodie possiamo dunque distinguere fra melo-
die “povere”, quelle più semplici, ripetitive e facilmente orecchiabili, e melodie
“ricche”, più ampie e complesse.

A chi è affidata la melodia? Ogni volta che ascolterai un brano, dovrai


“cercare” la melodia e seguirla mentre si svolge. Dovrai cercarla “in alto” tra i
suoni più acuti, perché spesso spicca sul resto e si distingue chiaramente, co-
Una giovane
violinista durante me nella musica leggera, dove essa è affidata al cantante o alla chitarra elettrica.
una lezione nel Nella musica classica, quando a suonare è l’intera orchestra, la melodia è svol-
Collegio femminile ta dagli strumenti che hanno il timbro (tipo di suono) più acuto, come i violini,
metodista Burwood,
i flauti, i clarinetti o le trombe. Ma non sempre è così e spesso la melodia passa
a Sydney, in
Australia. Fotografia agli strumenti dal timbro più grave, come violoncelli, fagotti o tromboni, il che
di Max Dupain, 1971. rende più complesso l’ascolto della musica classica.

15 traccia 34 1. Nei due ascolti proposti,


individua la melodia e definisci
15 traccia 38 se è vocale (V) o strumentale (S):

1. V S 
2. V S

15 traccia 14 2. Ascolta la melodia suonata


da quattro diversi strumenti
e indica se è svolta nelle note
acute (A) o gravi (G).

1. A G 
3. A G

2. A G 
4. A G

15 traccia 41 3. Ascolta le due melodie e segna


quale ti sembra la più orecchiabile.
15 traccia 44  la prima
 la seconda
14 UnItà 2 Gli elementi della musica

3. L’armonia
L’armonia in musica. «In casa ho un cane e un gatto e vivono insieme in per-
fetta armonia.» Che cosa si intende con la parola “armonia” in questa frase? Si
vuole dire che i due animali vivono insieme senza litigare, che vanno d’accordo.
Lo stesso concetto esiste in musica. Quando due melodie suonate o cantate con-
temporaneamente “vanno d’accordo” e ci regalano una sensazione gradevole,
c’è una consonanza; se invece “litigano” e la sensazione percepita è sgradevole,
come le stonature, allora c’è dissonanza.
Così come l’armonia può regnare anche in una famiglia numerosa o in un po-
polo intero, allo stesso modo le melodie che vengono suonate contemporanea-
mente possono essere quattro, sei o molte di più e di conseguenza i suoni che si
sovrappongono sono tanti e “accordarli” insieme diventa un po’ più complicato
per il compositore di musica.
L’armonia è La parola polifonia (dal greco poli = più e phoné = voce) significa «a più voci» o «a
generalmente più suoni» e identifica un procedimento che studia come armonizzare tra loro
affidata a un’intera
orchestra o a uno due o più melodie regolando con maestria il gioco delle consonanze/dissonanze.
strumento, come Quando ascoltiamo due cantanti che si esibiscono contemporaneamente, oppu-
il pianoforte, in grado re un coro o un gruppo di strumenti, percepiamo un insieme di suoni fra i quali
di suonare più note
regna l’armonia. Questo insieme deve regolarsi in un accordo, poiché serve da
contemporaneamente,
formando così base alla melodia principale, che spicca solitamente più acuta e ricca delle altre.
gli accordi.

 In musica un accordo è un insieme di suoni


emessi simultaneamente e l’armonia è
la scienza musicale che insegna
come governare le dissonanze/consonanze
tra i suoni dell’insieme e quali tipi di accordi
usare per sostenere la melodia principale.

A chi è affidata l’armonia? Nella musica leggera l’ar-


monia è affidata agli strumenti che possono suonare gli
accordi, come il pianoforte, l’organo e la chitarra, che ese-
guono l’accompagnamento della melodia principale pro-
dotta dal cantante o dallo strumento solista.
Nella musica classica sono i vari strumenti dell’orchestra
che, suonando contemporaneamente le loro melodie di-
verse, concorrono a formare gli accordi, regolati sempre
dall’armonia, mentre il tema melodico (il canto) è affida-
traccia 2  La campanella to agli strumenti più acuti, molto spesso i violini.
La Campanella di Paganini e la Sonata F.A.E. di Brahms so-
traccia 13  Sonata F.A.E. no due esempi di composizioni in cui la melodia è affidata
a uno strumento protagonista (il violino) e l’armonia a chi
Vol.A, pag 239 lo deve “accompagnare” (l’orchestra, il pianoforte).
15

1. Ascolta i due brani e cerca di riconoscere quali strumenti suonano l’armonia che accompagna
la melodia principale.
16 traccia 10 1. ..............................................................................................

16 traccia 4 2. ..............................................................................................

2. Osserva i due pentagrammi e indica in quale è scritta la melodia e in quale gli accordi.

 melodia  accordi

 melodia  accordi
16 UnItà 1 e 2

AccompAgnAmEnto: tappeto sonoro formato da pAESAggio Sonoro: l’insieme di tutti i suoni e rumo-


Concetti una successione di accordi, che sostiene la melodia ri dell’ambiente che ci circonda. Gli elementi del pae-

chiaVe
principale. saggio sonoro sono costituiti dai suoni naturali e dai
suoni artificiali. Questi sono prodotti dall’uomo e
Accordo: un insieme di suoni diversi emessi con- dalla società tecnologica in cui siamo immersi.
temporaneamente.
poLiFoniA: la scienza musicale che insegna come si
ArmoniA: la scienza musicale che insegna i tipi di ac- sovrappongono le melodie.
cordo e i loro collegamenti.
ritmo: quella componente della musica in cui i
conSonAnzA: effetto gradevole prodotto da due o suoni scorrono nel tempo con durate e accenti de-
più suoni emessi contemporaneamente. finiti.

diSSonAnzA: effetto sgradevole prodotto da due o ScALA muSicALE: successione di suoni che costituisce
più suoni emessi contemporaneamente. la base di un sistema musicale.

mELodiA: una successione di suoni con altezze e du- SoLFEggio: il metodo con cui gli studenti imparano a
rate varie che esprime un senso musicale compiuto. leggere e a scrivere la musica.
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Unità 3 Le caratteristiche del suono


1. Gli eventi sonori
Saper cogliere i particolari. Immagina di vedere un vasto panorama di
fronte a te. I tuoi occhi guardano l’insieme, senza soffermarsi su alcun dettaglio.
Poi, però, osservi un laghetto circondato da alberi con vicino una piccola casa. Il
tuo sguardo si fissa su alcuni particolari e la tua attenzione è concentrata su ognu-
no di essi.
La stessa cosa accade con l’udito. Immagina di essere in un centro commerciale:
senti tanti rumori e voci, ma, ad un certo punto, la tua attenzione è richiamata
dalla canzone della musica di sottofondo… la conosci e stai cercando di ascoltar-
la, isolandola dal resto dei rumori.
Per ascoltare, così come per osservare, sono necessari attenzione e concentrazio-
ne. In questo modo possiamo scoprire particolari che altrimenti ci sfuggirebbero.

Alla scoperta di suoni e rumori. L’ambiente è pieno di eventi sonori: so- Onde sonore:
no i suoni e i rumori che ci accompagnano in ogni momento della nostra giorna-
ta e che possono essere piacevoli, sgradevoli, rilassanti o stressanti. Quelli natura-
li sono prodotti dalla natura, come i tuoni, il mare, la pioggia, le cascate o i versi
degli animali. Quelli artificiali nascono grazie all’azione dell’uomo e alle sue in-
venzioni, come i motori, le armi, gli utensili, la televisione, gli aerei, ecc. a. suono
La scienza che studia gli eventi sonori è l’acustica. Essa ci spiega come vengo-
no prodotti, come riusciamo a percepirli e quali sensazioni proviamo quando
li udiamo.
Suoni e rumori nascono da un corpo (sorgente sonora) che inizia a vibrare perché
sollecitato in qualche modo. Se pizzichiamo la corda di una chitarra, la corda è la
sorgente sonora; si produce un suono e possiamo vedere la corda che vibra, fino a
quando smette e il suono svanisce. Quando battiamo le mani, il risultato è un ru-
more. Anch’esso nasce dalle vibrazioni, però in questo caso non riusciamo a vederle. b. rumore
In acustica un evento sonoro è definito suono se nasce da vibrazioni regolari che
producono un effetto generalmente piacevole all’ascolto, identificabile con un no-
me preciso (Do, Re, Sol, ecc). Le sorgenti sonore che producono suoni sono gli
strumenti musicali e le voci dei cantanti.
I rumori, invece, sono dovuti a vibrazioni irregolari, non identificabili, e possono
essere sgradevoli, come uno scoppio o piacevoli come il cinguettio degli uccellini.

140%
18 Unità 3 Le caratteristiche del suono

2. L’altezza
15 traccia 1 Suoni alti e bassi. Se ascolti con attenzione gli eventi sonori proposti, potrai
certamente notare una differenza: nella prima serie i suoni e i rumori sono più
fini, sottili, piccoli… in alto: sono acuti.
15 traccia 2 Al contrario, nella seconda serie essi sono grossi, grandi… in basso: sono gravi.
È come se i suoni potessero salire e scendere lungo una scala immaginaria e noi,
istintivamente, li cerchiamo in alto se sono acuti e in basso se sono gravi.

 L’altezza è la caratteristica
che ci fa percepire la differenza
fra suoni acuti e gravi.

Uno strumento musicale che ben rappresenta questa scala immaginaria è il pia- 15 traccia 3
noforte. Suonando tutti i tasti da sinistra verso destra, i suoni prodotti diventa-
no, da molto gravi (1), sempre più acuti (2) e, viceversa, se si suonano da destra
verso sinistra, passano dall’acuto (2) al grave (1).

L’altezza sul rigo musicale. Il rigo musicale su cui si scrivono le note


(pentagramma) è composto da cinque linee sovrapposte che formano tra loro
Il primo suono è più
quattro spazi: la posizione di una nota su una certa linea o su un certo spazio ne grave del secondo,
indica l’altezza. Il pentagramma, così, rappresenta graficamente quella scala im- che è più grave del
maginaria di suoni che va dal grave all’acuto. I suoni gravi vengono scritti più terzo.
in basso, i suoni acuti più in alto.

Altezza e frequenza. L’acustica ci spiega che quanto più un suono è acuto,


tanto più numerose (frequenti) sono le vibrazioni che la sorgente compie. Al con-
trario, se un suono è grave, il numero di vibrazioni (frequenza) è molto minore.

frequenza alta: frequenza bassa:


suono acuto suono grave

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