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B
FARE musicA
Coordinamento editoriale: Francesca Magazzini
Coordinamento redazionale: Silvia Menzinger
Redazione: Beatrice Orlandini e Barbara Biggio
Progetto grafico: Elastico srl, Milano
Impaginazione ed elaborazione digitale testo e immagini: Elastico srl, Milano e CDC Arti grafiche, Città di Castello (PG)
Composizione righi musicali: Davide Zambelli
Realizzazione delle basi musicali della sezione “Gli strumenti per fare musica”: Davide Morena, Matteo Giannetti,
Francesco Canavese
Realizzazione delle basi musicali della sezione “Antologia”: Fabio Cobelli, Emotion Record, Verona
Disegni: Alessandro Baldanzi
Ricerca iconografica: Mariaelisa Nannini
Copertina: Elastico srl, Milano
Referenze iconografiche: Archivio RCS, Shutterstock
Il corso di musica Stradivari è stato ideato e progettato da Salvatore Accardo, al fine di mettere al servizio delle
giovani generazioni la propria esperienza di musicista.
I testi del volume B sono stati scritti da Luigi Fiorentini e Paola Lenzi, che hanno curato le seguenti unità:
Paola Lenzi (le pp. 8, 9, 10 e 12 dell’unità 2, le unità 1, 8, 9, 10, le schede Entriamo nella musica), Luigi Fiorentini (le
rimanenti unità e l’antologia).
Gli autori e l’editore ringraziano Giovanni Di Stefano e Nicolò Ricci per il contributo dato alla realizzazione delle
schede “Le professioni della musica” e Caterina Bettazzi e Stefania Compiani per la preziosa collaborazione nella
fase di revisione dei testi.
Paola Lenzi ringrazia sentitamente tutti i colleghi del Dipartimento di Didattica della Musica del Conservatorio
“G. Puccini” della Spezia e tutti i suoi studenti passati e presenti: molto di ciò di cui ha parlato in questo libro
proviene dalla sua esperienza lavorativa insieme a loro.
Luigi Fiorentini ringrazia Laura Landi per i suoi preziosi consigli in merito alla stesura del repertorio
dell’antologia. Ringrazia inoltre Silvia Menzinger e Beatrice Orlandini per l’assistenza prestata durante tutte le
fasi del lavoro.
I diritti di traduzione e riproduzione, totali o parziali anche ad uso interno e didattico con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i
Paesi.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico
dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello
personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana 108,
20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org.
La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli; per questo è molto difficile
evitare completamente errori e imprecisioni.
L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere
a: Direzione Editoriale RCS Libri S.p.A. - Divisione Education - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano fax 02 25842351
L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o
inesattezze nella citazione delle fonti dei brani o delle illustrazioni riprodotte nel volume. L’Editore si scusa per i possibili errori di
attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.
ISBN: 978-88-451-6736-2
Ristampe:
2012 2013 2014 2015
1 2 3 4 5 6 7
I metodi sono
accompagnati da brevi
spartiti che sarai in grado
di suonare anche se sei un
musicista alle prime armi.
IV come è fatto il tuo libro di muSica
laparola
13
La musica
per provare
per trasmett
emozioni,
e per imparar
erle
e
106
laparola
Stradivari è… la parola al maestro. a vivere ins iem e Ognuno di no
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educativo
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Salvatore Accardo dialoga con te e con i tuoi compagni. Maestro, perch
é consiglierebbe
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Certamente: la
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Studiare la musi a del corpo , un’esigenza esper ienze “a rischi e non mi è mai
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cuore anche , perch
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e – poiché senza nella trappola vita a migliaia
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Attraverso le emoz nale: emozioni ed energia giovani, ragaz ano in quest o, euna mento
molto importante
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rezio ragazzi che suonsuono che parte ti se stessi
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tempo si ricevo
no. vita. Molti dei io, e sonoabbia , l’amplificator re prima il Santo Stradivari.
e nello stesso hiti e allo stesso situazioni di disag mo di o di
moltodentr noi. Ognuno
e del bellissimo, poi Serafino, mera
provenivano da un suo
a Stradivari in www.auladigitale.rcs.it
vibrazioni. sensazioni, incam
era
V
Sul Web
Digitando su Internet l’indirizzo www.auladigitale.rcs.it, troverai un campo in cui inserire il codice che hai trovato
nel volume: potrai così accedere direttamente ai materiali digitali relativi al tuo corso di musica. Se vuoi, puoi
scaricare e salvare i materiali sul tuo computer in modo che tu possa ritrovarli facilmente in qualsiasi momento.
VI come è fatto il tuo libro di muSica
Partecipare in modo attivo alla realizzazione di espe-
Analizzare gli aspetti formali e strutturali propri degli
rienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazio- eventi e dei materiali musicali, facendo uso di un lessico
ne di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e appropriato.
culture differenti.
Valutare in modo funzionale ed estetico la musica che
Usare diversi sistemi di notazione funzionali alla lettu- ascolti e metterla in relazione alle tradizioni storiche e
ra, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musi- alle diversità culturali contemporanee.
cali.
Integrare con altri saperi e altre discipline artistiche le
Ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali. tue esperienze musicali.
Dare significato alle tue esperienze musicali, dimostran-
Orientare lo sviluppo delle tue competenze musicali, di-
do la tua capacità di comprensione di eventi, materiali, venendo consapevole delle tue attitudini e capacità, del-
opere musicali e riconoscendone i significati, anche in le opportunità in ambito musicale offerte dalla scuola e
relazione al contesto storico-culturale. dai contesti socio-culturali presenti sul territorio.
Gli strumenti offerti da questo corso di musica ti permetteranno nell’arco dei tre
anni di raggiungere i seguenti obiettivi:
Antologia
2. Le canzoni pop e rock 5. Gli inni nazionali
Approfondimenti sui protagonisti della musica Approfondimenti sui protagonisti della musica
Ulteriori spartiti Ulteriori spartiti
aUladigitale Testi e accordi per i brani proposti Testi e accordi per i brani proposti
156. If You’re Happy (anonimo popolare) 325 190. Lascia ch’io pianga (G.F. Händel) 362
157. Happy Birthday to You (popolare) 327 191. Sinfonia n. 40 (W.A. Mozart) 363
158. Gam gam (E. Botpol, popolare ebraico) 327 192. Piccola serenata notturna – 1° tempo
159. When the Saints Go Marching In (W.A. Mozart) 364
(popolare, USA) 328 193. Piccola serenata notturna – 2° tempo
160. Oh Susanna (popolare, USA) 329 (W.A. Mozart) 365
161. We Shall Overcome (P. Seeger) 330 194. Non più andrai farfallone amoroso
162. Kumbaya (anonimo) 331 (W.A. Mozart) 366
163. John Brown’s Song (popolare, USA) 332 195. Minuetto (W.A. Mozart) 366
164. El condor pasa (popolare, Ande) 333 196. Minuetto (W.A. Mozart) 367
165. Cielito lindo (popolare, Messico) 334 197. Andante (W.A. Mozart) 368
166. La cucaracha (popolare, Messico) 335 198. Stizzoso, mio stizzoso (G.B. Pergolesi) 368
167. Lambada (U. Hermosa Virreira) 336 199. Sonata n. 8, Patetica (L. van Beethoven) 370
168. Macarena (A.R. Morge, R. Ruiz) 336 200. Romanza (L. van Beethoven) 370
169. Brazil (A. Barroso) 337 201. Sinfonia n. 8, Pastorale (L. van Beethoven) 371
202. Per Elisa (L. van Beethoven) 371
5. Gli inni nazionali 338 203. Ave Maria (F. Schubert) 372
Entriamo nella musica 338 204. Il contadino allegro (R. Schumann) 373
170. Fratelli d’Italia (G. Mameli, M. Novaro) 340 205. Marcia nuziale (R. Wagner) 373
171. La Marseillaise (C.G. Rouget de Lisle) 342 206. Va’ pensiero (G. Verdi) 374
172. God Save the Queen (anonimo) 343 207. Marcia trionfale (G. Verdi) 375
173. Einigkeit und Recht und Freiheit 208. Libiamo ne’ lieti calici (G. Verdi) 376
(A.H.H. von Fallersleben, J. Haydn) 344 209. Danza polovesiana (A. Borodin) 376
174. Viva España (anonimo) 345 210. Habanera (G. Bizet) 377
175. The Star-Spangled Banner 211. Il lago dei cigni (P.I. Čajkovskij) 378
(F.S. Key, J.S. Smith) 346 212. Il mattino (E. Grieg) 378
176. Stars and Stripes (J.P. Sousa) 347 213. Sinfonia “Dal nuovo Mondo” (A. Dvořák) 379
214. Petruška (I. Stravinskij) 380
6. I grandi della musica classica 348 215. Coro a bocca chiusa (G. Puccini) 380
Entriamo nella musica 348 216. Là sui monti dell’Est (G. Puccini) 381
Un direttore d’orchestra 217. Valzer (F. Léhar) 382
Giovanni Di Stefano 349 218. Sinfonia n. 1 (G. Mahler) 382
177. Trionfo di Bacco (L. de’ Medici) 350 219. Bolero (M. Ravel) 383
178. Te Deum (M.A. Charpentier) 351 220. Pavane pour une infante défunte (M. Ravel) 383
179. La primavera (A. Vivaldi) 352 221. In taberna quando sumus (C. Orff) 384
180. L’inverno (A. Vivaldi) 352
181. Gavotta (anonimo) 353 7. I canti di Natale 386
182. Bourrée (J.S. Bach) 354 222. Astro del ciel (F.X. Gruber, J. Mohr, A. Meli) 386
183. Minuetto (J.S. Bach) 355 223. Tu scendi dalle stelle (A. Maria de’ Liguori) 387
184. Oh, capo insanguinato (J.S. Bach) 356 224. Adeste fideles (anonimo) 388
185. Corale 147 (J.S. Bach) 356 225. We Wish You a Merry Christmas (anonimo) 389
186. Aria sulla quarta corda (J.S. Bach) 357 226. Happy Xmas (J. Lennon, Y. Ono) 390
187. Gavotta (G.F. Händel) 358 227. Jingle Bells (J. Pierpont) 392
188. Sarabanda (G.F. Händel) 359 228. White Christmas (I. Berlin) 393
189. Alleluja (G.F. Händel) 360 229. O Tannenbaum (J.A. Zarnack, G.A. Anschüz) 394
parteunità
prima0
i l t uo li br o d i g i tal e
Nel DVD trovi tutte le pagine del libro
dedicate alla teoria musicale in
formato digitale interattivo.
L’icona che vedi qui sopra e che ritrovi
nelle pagine della Parte prima, sta a
indicare che abbiamo predisposto per
te materiali interattivi e multimediali
ai quali puoi accedere attraverso il
muLtiBOOK in esso contenuto.
2
2. L’inquinamento acustico
I rumori dell’ambiente. L’universo acustico in cui vi-
ve l’uomo moderno è radicalmente diverso da ogni altro
che l’ha preceduto. I suoni, negli anni, si sono moltiplicati
vertiginosamente, producendo un ambiente sempre più ru-
moroso, fino a raggiungere livelli dannosi per la salute. Da
alcuni anni si parla di inquinamento acustico: la civiltà
moderna è sempre più sorda a causa del rumore, ma anche
più rauca, poiché per farsi capire è necessario… urlare! Ci si
protegge dalla luce chiudendo gli occhi, ma non si può fare
altrettanto con il rumore. Fin da piccoli, quindi, è necessa-
rio allenarsi ad un ascolto consapevole.
Proviamo ad imparare ad educare il nostro udito, evitan-
do rumori e suoni inutili, in favore di rumori e suoni ca-
paci di farci “sentire” un paesaggio, anziché “vederlo” sola-
mente: ogni ambiente è una cartolina sonora, una “scena”
da ascoltare.
Parlare di inquinamento sonoro non significa solo sottolineare che il rumore è
troppo alto, ma significa soprattutto riflettere su come l’uomo non sia più capa-
ce di ascoltare con attenzione, ignorando i suoni del suo vissuto.
si percepisce alcun suono, si trova a circa 10 dB; oltre i 130 dB si colloca invece
la soglia del dolore (cioè la percezione dolorosa). L’intensità eccessiva dei suoni
e dei rumori dell’ambiente circostante è la causa principale dell’inquinamento
L’ecologia acustica. acustico. La scienza medica ha dimostrato che i suoni e i rumori superiori agli 85
dB, se ascoltati per un lungo periodo di tempo, costituiscono una seria minac-
cia per l’udito e possono essere dannosi anche per il sistema neurovegetativo,
per la psiche, per il comportamento. I limiti stabiliti dall’OMS (Organiz-
zazione Mondiale della Sanità) sono 65 dB di giorno e 55 dB di notte.
L’ascolto della musica in cuffia, in auricolare o in discoteca per tempi
prolungati può arrivare a livelli di esposizione paragonabili, in deci-
bel, al rumore di un treno in galleria o di un jet al decollo.
Il potenziale rischio di danni all’udito da parte dei giovani che ascol-
tano musica con dispositivi individuali non può quindi essere trascu-
rato. Gli esperti raccomandano, per non danneggiare l’udito, un uso
del lettore MP3 per non più di 60 minuti al giorno e ad un volume mai
superiore al 60%.
Unità 3, p.17 L’acustica (branca della fisica che studia il suono) stabilisce invece una precisa
distinzione tra suono e rumore, basata sull’analisi delle vibrazioni: se sono re-
golari si produce un suono, se irregolari un rumore.
Ogni ricerca sul suono e sul rumore dovrebbe partire e concludersi con il si-
lenzio (certo mai assoluto; il silenzio assoluto non esiste in natura, bisogna
“costruirlo”), per lasciar parlare il mondo esterno. Il silenzio, assenza di suono
e di rumore, è anch’esso un potente mezzo espressivo, capace di sottolineare e
amplificare i suoni, rendendoli più vibranti e carichi di attesa.
6
Per capire che cos’è il ritmo, prova a battere le mani come per fare un applauso.
I battiti si susseguono uno dopo l’altro senza un ordine preciso. Se applaudi in-
sieme ad altre persone, l’effetto che otterrete è quel rumore confu-
so e festoso che chiamiamo “applauso”.
Prova a battere di nuovo le mani, ma questa volta con un certo
ordine, cioè lasciando la stessa distanza tra un battito e l’altro e
battendo più forte una volta ogni quattro colpi, dando cioè un
accento. Stai già ottenendo una specie di ritmo, perché il suo-
no delle tue mani adesso ha delle durate e degli accenti ben de-
terminati.
Quando i suoni di un brano musicale sono tutti della stessa durata e con poche
variazioni, l’ascolto risulta noioso, monotono e si usa dire che il ritmo è “povero”.
Al contrario, un ritmo “ricco” ci regala un senso di eccitazione e di movimento.
EspEriEnzE sonorE
1. Prova a leggere i versi di una famosa filastrocca come se 3. Prova ora a cantare di nuovo i versi, ma stavolta battendo
fosse in prosa, prendendo fiato dopo le virgole: le mani ad ogni sillaba:
Fra’ Martino, campanaro, Frà Màr-tì-nò, càm-pà-nà-rò,
dormi tu? Dormi tu? dòr-mì tù-u? Dòr-mì tù-u?
Suona le campane, suona le campane, Suò-nà lè càm-pà-né, suò-nà lè càm-pà-né,
din don dan, din don dan. dìn dòn dà-an, dìn dòn dà-an.
2. Ora prova a rileggerli staccando le sillabe e battendo le Avrai notato che quando canti dòr-mì tù-u, la sillaba tù-u
mani dove sono gli accenti (magari invece che leggerli vuole un battito più lungo (due pulsazioni), così come la
puoi cantarli): sillaba dà-an quando canti dìn dòn dà-an.
Frà’ Mar-ti-no, càm-pa-na-ro, Invece in Suò-nà lè càm-pà-né i battiti delle sillabe Suò-nà
dòr-mi tu-u? Dòr-mi tu-u? lè càm sono più veloci e vicini tra loro, quindi più brevi.
Suò-na le cam-pa-ne, suò-na le cam-pa-ne,
dìn don da-an, dìn don da-an. Questa volta hai suonato con le mani il ritmo della canzo-
Battendo le mani ogni quattro sillabe sugli accenti, hai sta- ne, battendo le mani più o meno velocemente, ma sempre
bilito un tempo “in quattro”, dove l’accento cade ogni quat- in modo organizzato.
tro pulsazioni.
7
Body percussion
Proviamo a pensare, tra i tanti gesti che il nostro corpo compie ogni giorno, a quanti
di questi si traducono in gesti sonori.
Esperienze sonore. I piedi, che rappresentano il contatto con la terra, ogni giorno creano ritmi e suoni
percussivi: il ticchettare dei tacchi, lo strusciare delle pantofole, il brioso saltellare
dei piedini dei bambini…
Le mani possono produrre molti suoni: provate a darvi uno schiaffetto sulle guan-
ce, o a percuotere leggermente il petto, le cosce, i fianchi… Le dita, poi, possiamo
schioccarle, strofinarle tra loro, batterle velocemente…
Questi gesti corporei, se ben organizzati, possono diventare musica, cioè esprimere
un significato ritmico-musicale autonomo e originale.
1. Battete le mani come nell’applauso in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue.
* Gli esercizi di
questa pagina sono
tratti da L. Perini e
M. Spaccazocchi,
Noi e la musica,
vol. II, Mercatello
2. Battete le mani sulle cosce in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue.
sul Metauro (PU),
Progetti Sonori,
2009.
3. Battete i piedi per terra in corrispondenza di ogni pallino nello schema che segue
(PD = piede destro; PS = piede sinistro).
PD PS PD PS
Gruppo A: mani
Gruppo B: cosce
Gruppo C: piedi
PD PS PD PS
Gruppo A: mani
Gruppo B: cosce
Gruppo C: piedi
PD PS PD PS
10 UnItà 2 Gli elementi della musica
* Questa attività e 7. Provate ora a suonare usando mani e piedi come strumenti.
la seguente sono a. Formate due gruppi:
tratte da P. Cerlati,
A. Garello, G. C. Pini, il gruppo che “suona” i piedi
M. Prinetti, Atelier di il gruppo che “suona” le mani
musica. Suoni e segni b. Il direttore (uno di voi, a turno) stabilisce con entrambi
da reinventare, Pisa,
i gruppi quali suoni usare nell’esecuzione (es. battere i piedi per terra, battere le mani o schioccare
ETS, 2005.
le dita) e quali gesti utilizzare per farsi capire dagli esecutori (es. mano aperta = suonare; mano
che si alza = crescendo; mano che si abbassa = diminuendo; pugno chiuso = silenzio).
c. Il direttore può ora divertirsi a dirigere la sua orchestra in un gioco di alternanze e contemporaneità
tra i due gruppi, con andamento sempre più imprevedibile.
Gruppo A M MP M M MP M MP M M
Gruppo B PD PS M PD PS M
b. Inventate voi altre sequenze che utilizzino le percussioni del corpo (inventate anche le abbreviazioni e
colorate le relative caselle negli schemi che seguono). Potete scegliere tra:
schiocco delle dita battito delle mani sul petto
schiocco di lingua battito delle mani sulla pancia
battito di mani battito dei piedi
battito delle mani sulle cosce (specificare destro e sinistro)
Gruppo A
Gruppo B
11
2. La melodia
Che cos'è la melodia. Per gli antichi Greci nella parola mèlos era racchiuso
il significato di Musica e i poeti di quell’epoca cantavano i loro poemi accompa-
gnandosi con la cetra, una piccola arpa. Per capire che cos’è la melodia, pensa a
quando ascolti una canzone che ti piace particolarmente e provi poi a ricantarla:
in quel momento ne stai intonando la melodia.
La melodia è l’elemento della musica che l’orecchio percepisce e distingue più fa-
cilmente durante l’ascolto di un brano, creando in noi quella sensazione di piace-
re che ce la fa apprezzare e ricordare anche a distanza di anni.
Melodie vocali e melodie strumentali. Nel paesaggio sonoro che ci cir- Processione
conda, ascoltiamo melodie di ogni tipo durante tutta la giornata, perché le per- sacrificale in un
dipinto corinzio, VI
cepiamo in ogni brano musicale che arriva al nostro orecchio in tanti luoghi ed secolo a.C.
occasioni diverse. Esistono melodie vocali, cioè quelle cantate, in cui le parole
diventano suoni e quelle strumentali, dove sono gli strumenti musicali a “canta-
re”, suonando le note (Do, Re, Mi, ecc.) che le compongono.
L’inciso è una piccola cellula musicale, fatta di due o più note con altezze e rit-
mi ben definiti, che caratterizza l’inizio di un motivo musicale.
inciso
inciso inciso
semifrase
semifrase semifrase
frase
frase frase
periodo
inciso inciso
semifrase semifrase
frase frase
periodo
13
3. L’armonia
L’armonia in musica. «In casa ho un cane e un gatto e vivono insieme in per-
fetta armonia.» Che cosa si intende con la parola “armonia” in questa frase? Si
vuole dire che i due animali vivono insieme senza litigare, che vanno d’accordo.
Lo stesso concetto esiste in musica. Quando due melodie suonate o cantate con-
temporaneamente “vanno d’accordo” e ci regalano una sensazione gradevole,
c’è una consonanza; se invece “litigano” e la sensazione percepita è sgradevole,
come le stonature, allora c’è dissonanza.
Così come l’armonia può regnare anche in una famiglia numerosa o in un po-
polo intero, allo stesso modo le melodie che vengono suonate contemporanea-
mente possono essere quattro, sei o molte di più e di conseguenza i suoni che si
sovrappongono sono tanti e “accordarli” insieme diventa un po’ più complicato
per il compositore di musica.
L’armonia è La parola polifonia (dal greco poli = più e phoné = voce) significa «a più voci» o «a
generalmente più suoni» e identifica un procedimento che studia come armonizzare tra loro
affidata a un’intera
orchestra o a uno due o più melodie regolando con maestria il gioco delle consonanze/dissonanze.
strumento, come Quando ascoltiamo due cantanti che si esibiscono contemporaneamente, oppu-
il pianoforte, in grado re un coro o un gruppo di strumenti, percepiamo un insieme di suoni fra i quali
di suonare più note
regna l’armonia. Questo insieme deve regolarsi in un accordo, poiché serve da
contemporaneamente,
formando così base alla melodia principale, che spicca solitamente più acuta e ricca delle altre.
gli accordi.
1. Ascolta i due brani e cerca di riconoscere quali strumenti suonano l’armonia che accompagna
la melodia principale.
16 traccia 10 1. ..............................................................................................
16 traccia 4 2. ..............................................................................................
2. Osserva i due pentagrammi e indica in quale è scritta la melodia e in quale gli accordi.
melodia accordi
melodia accordi
16 UnItà 1 e 2
chiaVe
principale. saggio sonoro sono costituiti dai suoni naturali e dai
suoni artificiali. Questi sono prodotti dall’uomo e
Accordo: un insieme di suoni diversi emessi con- dalla società tecnologica in cui siamo immersi.
temporaneamente.
poLiFoniA: la scienza musicale che insegna come si
ArmoniA: la scienza musicale che insegna i tipi di ac- sovrappongono le melodie.
cordo e i loro collegamenti.
ritmo: quella componente della musica in cui i
conSonAnzA: effetto gradevole prodotto da due o suoni scorrono nel tempo con durate e accenti de-
più suoni emessi contemporaneamente. finiti.
diSSonAnzA: effetto sgradevole prodotto da due o ScALA muSicALE: successione di suoni che costituisce
più suoni emessi contemporaneamente. la base di un sistema musicale.
mELodiA: una successione di suoni con altezze e du- SoLFEggio: il metodo con cui gli studenti imparano a
rate varie che esprime un senso musicale compiuto. leggere e a scrivere la musica.
17
Alla scoperta di suoni e rumori. L’ambiente è pieno di eventi sonori: so- Onde sonore:
no i suoni e i rumori che ci accompagnano in ogni momento della nostra giorna-
ta e che possono essere piacevoli, sgradevoli, rilassanti o stressanti. Quelli natura-
li sono prodotti dalla natura, come i tuoni, il mare, la pioggia, le cascate o i versi
degli animali. Quelli artificiali nascono grazie all’azione dell’uomo e alle sue in-
venzioni, come i motori, le armi, gli utensili, la televisione, gli aerei, ecc. a. suono
La scienza che studia gli eventi sonori è l’acustica. Essa ci spiega come vengo-
no prodotti, come riusciamo a percepirli e quali sensazioni proviamo quando
li udiamo.
Suoni e rumori nascono da un corpo (sorgente sonora) che inizia a vibrare perché
sollecitato in qualche modo. Se pizzichiamo la corda di una chitarra, la corda è la
sorgente sonora; si produce un suono e possiamo vedere la corda che vibra, fino a
quando smette e il suono svanisce. Quando battiamo le mani, il risultato è un ru-
more. Anch’esso nasce dalle vibrazioni, però in questo caso non riusciamo a vederle. b. rumore
In acustica un evento sonoro è definito suono se nasce da vibrazioni regolari che
producono un effetto generalmente piacevole all’ascolto, identificabile con un no-
me preciso (Do, Re, Sol, ecc). Le sorgenti sonore che producono suoni sono gli
strumenti musicali e le voci dei cantanti.
I rumori, invece, sono dovuti a vibrazioni irregolari, non identificabili, e possono
essere sgradevoli, come uno scoppio o piacevoli come il cinguettio degli uccellini.
140%
18 Unità 3 Le caratteristiche del suono
2. L’altezza
15 traccia 1 Suoni alti e bassi. Se ascolti con attenzione gli eventi sonori proposti, potrai
certamente notare una differenza: nella prima serie i suoni e i rumori sono più
fini, sottili, piccoli… in alto: sono acuti.
15 traccia 2 Al contrario, nella seconda serie essi sono grossi, grandi… in basso: sono gravi.
È come se i suoni potessero salire e scendere lungo una scala immaginaria e noi,
istintivamente, li cerchiamo in alto se sono acuti e in basso se sono gravi.
L’altezza è la caratteristica
che ci fa percepire la differenza
fra suoni acuti e gravi.
Uno strumento musicale che ben rappresenta questa scala immaginaria è il pia- 15 traccia 3
noforte. Suonando tutti i tasti da sinistra verso destra, i suoni prodotti diventa-
no, da molto gravi (1), sempre più acuti (2) e, viceversa, se si suonano da destra
verso sinistra, passano dall’acuto (2) al grave (1).