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Balladori
Cristalloterapia
Un viaggio nella coscienza olistica
LABORATORIO DI NATUROPATIA
Laboratorio
di Naturopatia
Il progetto delle Edizioni Enea è rivolto alla produzione di libri di qualità.
Qualità e attenzione nei contenuti che, grazie alla collaborazione con la Scuola SIMO e i suoi esperti,
vengono verificati e revisionati in modo da offrire conoscenze e tecniche frutto delle ricerche e
dell’esperienza dei migliori professionisti.
Qualità e attenzione nella realizzazione dei nostri libri e nei processi di stampa. Questo libro è
stampato su carta prodotta dalla Arjowiggins, certificata anti-invecchiamento ISO 9706, realizzata
al 100% con pasta riciclata FSC (contenuto minimo di fibre riciclate post-consumo 85%) e sbiancata
senza l’uso di cloro.
TCF
Totally Chlorine Free
TECNICHE DI CRISTALLOTERAPIA
Angelo Balladori
edizioni
© Copyright 2008
Edizioni Enea - SI.RI.E. srl
I edizione luglio 2008
ISBN 978-88-95572-05-5
Edizioni Enea
Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano
Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI)
www.edizionienea.it
edizioni.enea@gmail.com
Progetto grafico
Lorenzo Locatelli
Stampato in digitale da
Global Print srl
20064 Gorgonzola (MI)
Kabir
INDICE
X Prefazione
XI Introduzione
1 PRIMA PARTE
3 1. Le origini
6 2. I sistemi cristallini
7 3. Alcune proprietà del cristallo di quarzo
9 1. L’energia cosmica
10 2. Il corpo energetico
10 2.1. L’aura
11 2.2. I chakra
12 3. Esercizi di sensibilizzazione delle mani e percezione dell’energia
14 4. Esercizi di percezione di aura e chakra
17 5. Descrizione dei chakra maggiori
27 1. L’interazione uomo-cristallo
28 2. Le proprietà energetiche del cristallo
29 3. La scelta dei cristalli
30 4. La purificazione di pietre e cristalli
34 5. I cristalli di quarzo usati nella Cristalloterapia
39 5.1. Altri tipi di cristalli
44 6. I colori
VII
103 V. LA TERAPIA
VIII
163 X. LA BACCHETTA MAGICA
IX
Prefazione
X
Introduzione
Nella prima parte di questo libro intendo fornire conoscenze semplici e chiare
tali da consentire al lettore di eseguire correttamente e senza il minimo rischio
trattamenti di grande efficacia con la collaborazione energetica di pietre e cristal-
li. Il principale scopo che mi sono prefisso, infatti, è quello di offrire una guida
semplice, precisa e operativa a chiunque desideri utilizzare pietre e cristalli nei
trattamenti olistici.
I percorsi che faremo sono due e procedono parallelamente. Il primo riguarda
la descrizione della tecnica relativa all’uso di pietre e cristalli, con un dettaglio
che non è eccessivo definire pignolo, affinché questa possa essere praticata cor-
rettamente e con piena responsabilità. L’assunzione di responsabilità si basa sulla
reale possibilità da parte del terapeuta di misurare oggettivamente i risultati del
proprio operato. In altre parole, il terapeuta deve essere in grado di monitorare le
condizioni del soggetto prima, durante e alla fine del trattamento.
In secondo luogo, attraverso una serie di riflessioni e di stimoli all’ascolto in-
teriore, si cercherà di incoraggiare la formazione di una coscienza autenticamente
“olistica”, che guidi il rapporto energetico fra terapeuta e assistito, in quanto l’in-
tervento del terapeuta modifica sempre lo stato energetico del soggetto.
Oltre a ciò, questo lavoro coniuga un aspetto “oggettivo”, che caratterizza i ca-
pitoli dedicati al protocollo “terapeutico”, con un aspetto “soggettivo” che investe
la condivisione di esperienze personali, di quelle che io chiamo “le mie piccole
verità” (che sono un po’ più vere di quelle del giorno prima e che – spero con tutto
il cuore – saranno un po’ meno vere di quelle di domani). Questo secondo aspet-
to, naturalmente, potrà essere accettato o meno, a seconda di come risuoni con il
vostro sentire interiore.
La prima parte di questo libro è quindi dedicata alla percezione oggettiva
dell’energia – ripeto oggettiva – che consentirà di verificare le dimensioni e lo sta-
to dell’aura e dei chakra. Tutte le ricerche qui esposte sono basate sulla sperimen-
tazione. Io per primo non amo gli atti di fede, quindi mi guardo bene dal chiederli
al mio prossimo. Nei miei seminari da sempre la parola d’ordine è: non credete a
quel che dico, credete solo a quello che sperimenterete.
Ho avuto centinaia di studenti nei miei corsi e tutti – con loro sorpresa, ma non
con la mia – sono stati in grado di percepire correttamente l’energia. Nei corsi si
hanno maggiori possibilità di confrontare le proprie percezioni con quelle degli
altri. È innegabile che sia più facile scoprire queste percezioni in un lavoro di
gruppo, che da soli. Questo testo comunque è molto dettagliato e preciso e, con un
minimo di pazienza, fiducia in voi stessi e perseveranza sarete in grado di percepi-
re e valutare correttamente le energie e i risultati del vostro operato.
Se avrete la pazienza di seguire il metodo proposto, mettendo da parte l’in-
terferenza della mente e la sua aprioristica diffidenza, ci riuscirete in poche ore.
XI
All’inizio avrete dei dubbi, è naturale, ma non c’è che provare! Ci sono riusciti in
tanti, perché non voi? La percezione dell’energia apre un nuovo portale di inim-
maginabile potenzialità.
Un secolo fa Albert Einstein ha dimostrato che tutto è energia. Percepire le
energie ci permette, letteralmente, di “prendere le misure” di tutto ciò che esiste.
Ci permette di muoverci in un tempo-spazio che travalica la dimensione della vita
puramente fisica. Lo afferma da decenni la fisica quantistica, secondo la quale la
struttura dell’universo sarebbe olografica.
Tutti questi argomenti verranno affrontati soprattutto nella seconda parte di
questo libro, analizzando nel dettaglio varie modalità attraverso le quali si esprime
“l’intimità spirituale” del nostro rapporto con la terra e con il cosmo. È un rappor-
to che indica anche un nuovo sentiero sul quale le tradizioni spirituali e la scienza
più avanzata finalmente, dopo diversi secoli, si riprendono per mano.
Grazie e buon cammino.
Per contattare l’autore: Angelo Balladori, Via Verdi, Res. Ontani 323, MI-3, 20080
Basiglio (MI). Tel. 02.90785458 – indirizzo e-mail: a.balladori@tin.it
http://digilander.libero.it/angeloballadori
XII
Tecniche di Cristalloterapia
2. Il corpo energetico
2.1. L’aura
Il nostro corpo fisico ha forme e confini che ci sono familiari, basta guardarsi
allo specchio. Quella che ci appare riflessa è solo l’immagine materiale captata dal
senso della vista. È superfluo dire che non tutto ciò che è reale è anche visibile.
Ad esempio, le nostre emozioni non sono forse reali? Oppure l’elettricità con cui
illuminiamo le nostre case?
Anche se sono invisibili all’occhio, i nostri confini energetici si estendono oltre
il corpo fisico, assumendo la forma di un ovoide con un raggio che può avere mi-
sure molto diverse, da 1,5 a 2-3 metri per la stragrande maggioranza degli esseri
umani. Ma l’aura non è solo un attributo dell’uomo; anche animali, piante, fiori,
pietre e cristalli, ecc. hanno un corpo energetico.
L’aura è quindi una sorta di guscio che si estende oltre il nostro corpo; la parte
esterna di questo ovoide ha una membrana di energia eterica più densa, che ha uno
spessore di circa 15 cm e che adempie alla funzione di filtro protettivo. Nell’aura
si trova tutto ciò che siamo e quindi rappresenta la massima intelligenza-coscienza
di cui disponiamo; in essa sono contenuti il corpo fisico, il corpo emotivo, il corpo
mentale, le nostre memorie, la consapevolezza.
È convinzione diffusa che l’aura sia composta da vari “strati”, mentre ci sono
pareri discordanti riguardo al loro numero. C’è chi dice che sono quattro: aura
del corpo eterico, del corpo emotivo (o astrale), del corpo mentale e del corpo
spirituale. Altri, come nel caso della guaritrice e sensitiva Barbara Ann Brennan,
autrice di Mani di luce e Luce emergente, elencano sette strati. La tecnica terapeu-
tica strutturata dal maestro Choa Kok Sui, il Pranic Healing, ne menziona tre (aura
esterna, aura di salute e aura eterica) e opera essenzialmente sugli ultimi due. Ma
chi ha ragione? La risposta è: tutti. Dipende da che cosa si cerca e da come ci si sin-
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2. L’energia, l’aura e i chakra
tonizza sulla frequenza del livello energetico sul quale vogliamo operare. È come
sintonizzarsi con un apparecchio radio: girando la manopola, si capta la frequenza
della stazione. Nel nostro caso è una sintonizzazione mentale, l’energia segue il
pensiero. Questa è una delle leggi che governano l’energia.
Così come i liquidi obbediscono alle leggi dell’idraulica, anche l’energia segue
leggi proprie, tra cui:
– il pensiero è “creativo”, nel senso letterale del termine: il pensiero crea, modella
la realtà;
– simile attrae simile, ovvero energie simili si attraggono e tendono ad aggregarsi;
– la legge del karma, invece ci avverte che riceveremo la stessa qualità di energia
che, consapevolmente o inconsapevolmente, proiettiamo verso l’esterno.
Così come esiste una fisiologia del corpo fisico c’è anche una fisiologia del cor-
po energetico. Sul piano fisico l’energia (l’ossigeno) passa nei polmoni ed è veico-
lata dal sistema circolatorio (vene, arterie, capillari), spinta dalla pompa centrale (il
cuore). Così come l’ossigeno è veicolato attraverso il sistema cardiocircolatorio,
l’energia è distribuita attraverso una fitta rete di canali energetici, chiamati meri-
diani o nadi, ed è mossa dall’azione di vortici energetici chiamati chakra. Eviden-
temente esiste una connessione tra corpo energetico e corpo fisico: attraverso i cha-
kra il prana fluisce nei plessi ed è veicolato nel corpo attraverso i fluidi organici.
Parlando di fluidi organici, si ricorda che il 70% del peso corporeo e il 90%
delle molecole del nostro corpo sono acqua. L’acqua è “memoria”. Così come av-
viene nell’Omeopatia, qualsiasi inprinting energetico (sia in positivo che in nega-
tivo) viene assorbito dai fluidi del nostro corpo, influenzando psicosomaticamente
il benessere, o il malessere cellulare. Questo fatto merita una seria riflessione sulla
qualità delle emozioni che ci permettiamo di ricevere (film, cronaca, ecc.) e anche
sulla qualità delle emozioni che esterniamo verso gli altri. Abituiamoci a essere
discriminanti per il nostro bene e quello altrui.
2.2. I chakra
“Chakra”, termine tratto dalla grafia sanscrita “ciakrà”, significa “ruota”, “vorti-
ce”. Esiste una specie di gerarchia dei chakra, a seconda del loro livello di intelligen-
za-coscienza, che a sua volta è in relazione con il grado di complessità dei compiti
che ciascuno di essi assolve. Vengono definiti chakra maggiori quelli che hanno la
responsabilità e quindi la necessaria intelligenza per la gestione di zone corporee di
organi e ghiandole. I chakra minori invece sono quelli che hanno responsabilità più
locali.
Ad esempio il chakra della gola controlla la gola, il collo, la tiroide e le para-
tiroidi, il sistema linfatico, oltre a gestire la capacità di comunicazione e la crea-
tività; dovendo svolgere un tale carico di lavoro, non può essere che un chakra
maggiore. Invece il chakra del palmo delle mani, che potrebbe avere la stessa
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Tecniche di Cristalloterapia
dimensione del chakra della gola, non è responsabile di alcun organo e perciò è
classificato come chakra “minore”.
A seconda delle tradizioni e delle tecniche, il numero dei chakra maggiori può
variare. È noto che la tradizione induista è basata su sette chakra maggiori, mentre
quella del buddismo tibetano, si basa sui cinque korlos. I chakra svolgono vari com-
piti, sia sul piano fisico, che su quello psichico. Esiste una sorprendente analogia tra
le funzioni dei chakra e quelle assolte, sul piano fisico, da cuore, polmoni, organi di
metabolismo e purificazione come i reni e il fegato e anche dalla singola cellula.
I chakra aspirano energia fresca e nutriente ed espellono tossine eteriche. Come
il nostro corpo produce scarti (feci, urine, sudore), così fa anche il corpo energe-
tico, espellendo le energie combuste (incluse le forme psichiche negative) che
produciamo ogni giorno.
Ruotando in senso destrorso (orario), i chakra “prevalentemente” aspirano; ruo-
tando in senso sinistrorso (antiorario), “prevalentemente” espellono. Non sono
fasi nette e distinte; poiché l’energia è in continuo movimento, non vi possono
essere “punti morti” fra una fase e l’altra. In effetti si può dire che, nella fase di
aspirazione, circa l’80-85% del chakra ruota in senso orario, mentre il 15-20%
continua a ruotare in senso antiorario; lo stesso accade nella fase espulsiva, nella
quale l’80% ruota in senso antiorario, mentre il 20% mantiene la rotazione oraria.
Ciascuna fase dura circa 20 secondi.
Il vortice di un chakra, visto di lato, assomiglia a un piccolo tornado, che, nella
maggior parte dei chakra maggiori, ha la radice innestata nella colonna energetica
centrale (parallela alla colonna vertebrale) nota come Sushumna. Visto da sopra,
appare circolare e la sua parte superiore è chiusa da una membrana eterica, una
specie di ragnatela energetica. Si può immaginare
come un setaccio per la farina, con una rete a maglie
finissime. Attraverso questa membrana il chakra
consente l’accesso solo alle energie benefiche, men-
tre lo nega alle tossine (comprese le forme psichiche
negative). Si tratta di una funzione identica alla per-
meabilità selettiva espletata dalle cellule corporee:
la loro membrana permette l’accesso delle sostanze
necessarie al corpo, mentre lo preclude alle tossine.
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2. L’energia, l’aura e i chakra
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Tecniche di Cristalloterapia
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2. L’energia, l’aura e i chakra
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Tecniche di Cristalloterapia
Percepire i chakra
Anche nel caso della percezione dei chakra la procedura è sempre la stessa: si
effettua lo scanning per determinare il diametro del chakra e lo stato di salute della
sua membrana, in quanto a pulizia e tonicità. Questa volta il bersaglio del nostro
pensiero sarà il punto preciso sul nostro corpo fisico (o sul corpo del partner), cui
corrisponde la posizione del chakra in esame. Ad esempio, il chakra della gola si
trova esattamente in corrispondenza del pomo d’Adamo. Sarà quindi su questa
zona che si punterà l’attenzione, formulando gli intenti; nell’ordine:
– misurare il diametro: porre l’attenzione sulla zona del pomo d’Adamo, allargare
le mani con i palmi posti uno davanti all’altro a circa 80-90 cm di distanza. A
questo punto, lentamente, si avvicinano le mani fino a quando i palmi “impatta-
no” con la cortina energetica che segnala il contatto con il chakra. La distanza
fra i palmi corrisponde al diametro del chakra della gola. Se non ne siamo
convinti, riproviamo, allontanando le mani e, sempre molto lentamente, riavvi-
cinandole fino a quando verrà percepito il chakra;
– percepire la membrana: ruotare una mano di 90°, cioè con il palmo verso il cha-
kra; quindi, piano piano, avvicinarla fino a “impattare” sulla cortina energetica
della membrana che lo ricopre. Provateci qualche volta, in modo da raggiunge-
re una maggiore sicurezza e una percezione più precisa.
C’è una terza rilevazione che possiamo effettuare sui chakra, la verifica del loro
senso di rotazione, che verrà fatta avvalendoci di un pendolino. Tenendo il filo, o
la catenella, fra il pollice e l’indice della mano destra (sinistra, se mancini), lo po-
sizioneremo sulla perpendicolare del chakra, a circa 5 cm di distanza. La richiesta
al pendolino sarà pressappoco questa: “Indicami il senso di rotazione del chakra”,
con l’intesa che, se sarà in senso orario, indicherà la fase aspirante; se sarà in sen-
so antiorario, quella di espulsione. Rammentiamo che la durata di ciascuna fase è
di circa 20 secondi.
È forse il caso di precisare a questo punto come il pendolino non sia né un totem,
né un oracolo. Di per sé è uno strumento inerte, siamo noi che lo muoviamo e gui-
diamo. Forse sarebbe più appropriato dire che “ca-
nalizziamo” l’energia che lo fa muovere. Questa
energia proviene dal Sé superiore o Io superiore.
Il pendolino è solo uno strumento che ci permette
di instaurare un dialogo con un’altra dimensione.
Quando si usa un pendolino è opportuno radicar-
si, portando l’attenzione alle piante dei piedi e
all’ombelico. Dobbiamo vuotare la mente da ogni
aspettativa e porre le domande giuste. Ma, prima
di usarlo, dovremo stabilire un linguaggio conven-
zionale, attraverso il quale il pendolino esprimerà
le risposte. Ad esempio si può stabilire che:
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2. L’energia, l’aura e i chakra
– a una rotazione in senso orario corrispondono queste risposte: sì, maschile, posi-
tivo, rotazione destrorsa, conferma, ecc.
– a una rotazione antioraria corrispondano queste risposte: no, femminile, negati-
vo, rotazione sinistrorsa, smentita, ecc.
– a un movimento rettilineo corrisponda una risposta neutra, o la necessità di porre
la domanda in termini più chiari, tali da prevedere la possibilità di una polarità
di risposte.
Toglietevi facili illusioni: un uso affidabile ed evoluto del pendolino richiede
esperienza, allenamento e umiltà. Avrete possibilità maggiori di avere risposte af-
fidabili, quando la rilevazione non mette in gioco le vostre aspettative, cioè quan-
do siete assolutamente indifferenti circa la risposta. Ad esempio saranno affidabili
quando vorrete rilevare il senso di rotazione di un chakra, dato che dovreste essere
indifferenti al risultato.
La migliore cosa da fare, come si è detto più volte, è provare, sperimentare.
Potete ad esempio munirvi di una comune batteria stilo da 1,5 volt (anche scarica).
Avvolgetela in un foglio di carta per impedirvi di sapere quale sia il polo positivo
e quale quello negativo. Ora ponete il pendolino al di sopra di una delle estremità
e chiedete al pendolino di dirvi a quale polo corrisponde (rotazione destrorsa =
polo positivo, sinistrorsa = polo negativo). Avete il 50% delle probabilità di “in-
dovinare”, ma non stupitevi se otterrete risultati nettamente al di sotto di questa
percentuale.
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Tecniche di Cristalloterapia
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2. L’energia, l’aura e i chakra
Chakra dell’ombelico
Termine sanscrito: Nabhi Kanda.
Numero di petali: 8.
Posizione: ombelico.
Energia-colore: arancione.
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Tecniche di Cristalloterapia
Meng Mein
La disciplina cinese del Qi Gong identifica il Dan Tien posteriore, tra la seconda
e la terza vertebra lombare, al centro della regione del Meng Mein, detta “la porta
della vita”. Questo appellativo è del tutto appropriato e deriva dalla specificità
della funzione principale di questo chakra atipico; la sua funzione è assimilabile
a quella di una pompa, che aspira il prana della terra, cioè le energie tellurico-
magnetiche, attraverso il chakra minore del perineo, gestito dal chakra di base, per
spingerlo lungo la spina dorsale fino alla nuca.
Il diametro del Meng Mein è circa la metà, rispetto a quelli degli altri chakra mag-
giori (splenici esclusi). Questo chakra non deve mai essere energizzato, solo pulito.
Energia-colore: arancione tendente al giallo.
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2. L’energia, l’aura e i chakra
Controlla, energizza: diaframma (che agisce anche sulla parte bassa dei pol-
moni), fegato (e, in questo senso, è corresponsabile della qualità del sangue),
cistifellea, in parte l’appendice, stomaco, pancreas (solare posteriore). Punto di
incrocio delle energie telluriche, provenienti dai chakra inferiori, e cosmiche,
provenienti dai chakra superiori.
Psicologicamente, è la sede del conflitto fra dominio e sottomissione; è il centro
di tutte le emozioni e di tutti i sentimenti: ambizione, coraggio, tenacia, grinta,
autostima, autoaffermazione, senso del potere e dell’individualità (l’io, con-
trapposto al noi) e del cameratismo, ma anche paura, collera, gelosia, ansia, cu-
pidigia, possessività, aggressività, risentimento, crudeltà, avarizia, dipendenze
di vario tipo, depressione, impotenza e frigidità (con il chakra sacrale), ansietà,
discriminazione, isteria.
Disturbi connessi: disturbi e disfunzioni agli organi sopra elencati, quali ulcera,
diabete, epatiti, disturbi cardiaci (con il chakra cardiaco), singhiozzo, cattiva di-
gestione, problemi di peso, ecc.; nonché turbe psichiche, rabbia, stati confusio-
nali, abusi di potere, anomalie emotive e di relazione. Tendenza ad arrendersi
(eccesso di yin), aggressività (eccesso di yang), incapacità a “lasciare andare”
il passato (unitamente al chakra di base).
Pietre e cristalli affini: quarzo citrino, pirite, ambra, topazio giallo, corallo rosa
(pancreas e fegato), occhio di tigre, quarzo rutilato, diaspro rosso (fegato), ma-
lachite (per estrarre tensioni e congestioni energetiche), calcite gialla, peridoto,
ametrino (per sciogliere blocchi emotivi e utilizzarne l’energia liberata), rodo-
nite (autostima).
Chakra splenici
Sono due chakra, anteriore e posteriore.
Termine sanscrito: Chandra.
Numero di petali: 6.
Posizione: milza (“splenico” deriva dall’inglese spleen, milza), a 45° rispetto
all’asse del corpo; splenico anteriore, sotto l’ultima costola, verso il pancreas,
splenico posteriore, opposto all’anteriore cioè verso il dorso. Gli splenici hanno
un diametro tra la metà e i due terzi del diametro degli altri chakra maggiori
(Meng Mein escluso).
Energia-colore: giallo e viola (tendente al magenta).
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Tecniche di Cristalloterapia
na, non appena aspirato dai chakra splenici, viene immediatamente scomposto
(come fa un prisma con la luce) tra i vari prana-colore e inviato agli altri chakra
maggiori. Per questa sua funzione, questo chakra influisce sulla vitalità.
Disturbi connessi: insufficienza immunitaria e malattie autoimmuni (artriti reu-
matoidi, colite ulcerosa, asma allergica, lupus eritematoso, varie anemie emoli-
tiche, alcune forme di cirrosi, ecc.), bassa vitalità, invecchiamento precoce.
Pietre e cristalli affini: quarzo citrino, quarzo rutilato, ambra, topazio giallo, le-
gno silicizzato, calcite gialla, ametista, eliotropio, malachite, agata muschiata.
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2. L’energia, l’aura e i chakra
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Tecniche di Cristalloterapia
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2. L’energia, l’aura e i chakra
legato con la frequenza theta e con la punta dell’anulare. Il mudra pollice con
medio e anulare stimola le frequenze delta e theta.
Disturbi connessi: malattie nervose e psichiche, alienazione, depressione, caren-
ze immunitarie (vedi pineale, in qualità di regolatore del sistema endocrino),
apatia, tedio, confusione mentale, schizofrenia, personalità dissociata o mul-
tipla, difficoltà di apprendimento. La corona è considerata il punto di entrata
delle energie evolutive o divine. Lo sviluppo evolutivo è ostacolato da vari
fattori, quali: senso di superiorità intellettuale, contegno altezzoso e sprezzante,
pregiudizio razziale, superbia spirituale.
Di contro, modestia, semplicità, fiducia verso il proprio Sé e il trascendente,
senso di felicità e integrazione cosmica, innocuità, fermezza di intenti, sono
tutti strumenti di potenziamento della funzione evolutiva connessa a questo
chakra.
Pietre e cristalli affini: diamante, diamante di Herkimer, quarzo ialino, moldavi-
te, ametista, charoite, calcite bianca.
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Tecniche di Cristalloterapia
Note
1
La pratica del Qi Gong prevede cinque Dan Tien: anteriore (l’ombelico), medio (2 cm
più sotto e all’interno), inferiore (tre dita sotto l’ombelico) e il Dan Tien posteriore, tra
la seconda e la terza vertebra lombare, che è la regione del Meng Mein, che è trattato
come chakra maggiore; infine il Dan Tien superiore, in corrispondenza della sella tra le
sopracciglia.
2
Tra gli autori che descrivono questa funzione del chakra splenico, si citano Choa Kok
Sui, Miracoli del Pranic Healing, Elfis, Forlì, 2003; Zachary F. Lansdowne, The chakras
& esoteric healing, Samuel Weiser Inc., 1986; Givaudan in Antiche terapie essene e
lettura dell’aura, afferma che l’aura eterica “si alimenta attraverso la milza (detta anche
‘piccolo sole’ dagli esseni) ed è grazie ad essa che riceve e diffonde l’energia del prana
in tutto il corpo”. È alla loro visione che si ispira la descrizione fornita nel testo. Prima
di loro Alice Bailey, in Psicologia esoterica, descrisse così le funzioni della milza: “È
l’organo che riceve e trasmette il prana planetario o ‘vitalità’. Qui si riunisce al principio
di vita individuale. Attraverso il centro della milza passa anche la vita cosciente della
totalità delle cellule corporali”. In altre parole, così come le cellule del plasma sanguigno
si nutrono di ossigeno nei polmoni, la coscienza delle cellule si nutrirebbe con la vitalità
del prana immesso nel centro della milza. Aspetto da non sottovalutare nelle terapie di
rigenerazione e di ringiovanimento cellulare che si rivolgono alla “memoria” cellulare:
la cellula ricorda come eravamo.
3
D. Melchizedek in The Ancient Secret of the Flower of Life sostiene che l’emissione
del suono “om” dovrebbe avere una lunghezza d’onda di 7,23 cm, che è considerata la
lunghezza d’onda del nostro universo tridimensionale, come pure la distanza media fra
gli occhi, tra la punta del naso e il mento, la lunghezza media del palmo della mano. Il
cambio di dimensione non sarebbe in fondo che un cambio di lunghezza d’onda. La con-
vinzione che una lunghezza d’onda di 7,23 cm sia quella che caratterizza il mondo tridi-
mensionale prese forma presso i Bell Laboratories e scaturì dalla ricerca sulle ragioni che
avevano causato anomalie nell’ambito di studi su apparecchiature a microonde.
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III. LE PROPRIETÀ DI PIETRE E CRISTALLI
1. L’interazione uomo-cristallo
Nel capitolo precedente si è visto come tutto ciò che esiste è riconducibile a un
denominatore comune, a quell’energia universale a cui molte tradizioni e culture
dell’antichità hanno dato diversi nomi. Se tutto ciò che esiste è energia, questo
denominatore comune legittima la tesi che vi dovrebbe essere uno stretto legame
energetico fra intelligenze diverse, e perciò anche tra uomo e cristallo. C’è tuttavia
una qualità che è prerogativa esclusiva dell’uomo: la volontà, senza la quale non
vi può essere né attenzione mentale, né intenzione.
Il rapporto tra uomo e cristallo è innanzitutto un’interazione tra un’entità agente
o attiva (l’uomo) e un’entità passiva o ricevente (il cristallo). La Cristalloterapia
quindi studia gli effetti dell’interazione energetica tra l’uomo e i cristalli e la ap-
plica nel rapporto tra il terapeuta e l’assistito.
La “meccanica” dell’interazione energetica di cui ci stiamo occupando prende
il via dall’intento dell’uomo che attiva il cristallo, il quale incorpora l’intenzione
e ne amplifica la qualità vibrazionale restituendola all’uomo. Per spiegare come
avviene questo scambio si deve partire da una delle leggi dell’energia, quella che
postula che il simile attrae il simile. Infatti, la qualità vibrazionale dell’intenzione
per risonanza tende a ritornare verso la propria origine, a meno che non si voglia
indirizzarla verso un obiettivo diverso.
Il cristallo di quarzo è una struttura assolutamente equilibrata di energia e, in
quanto tale, ha la prerogativa di riequilibrare i campi energetici con cui viene a
contatto. Ciò avviene motu proprio, ovvero l’onda di ritorno dell’energia ampli-
ficata dal cristallo produce questo effetto riequilibratore sulla struttura energetica
dell’uomo.
Inoltre, quando si verifica questa interazione energetica, sia l’uomo che il cri-
stallo non sono più quelli di prima. Da miliardi di anni l’universo evolve, assor-
bendo e integrando le esperienze di tutte le sue creature. Questa interazione porta
il cristallo a un nuovo stato e, lavorando con esso, si imprime una direzione nuova
e un’accelerazione alla sua evoluzione. Da quel momento quel cristallo, se lo de-
sideriamo, diverrà un nostro partner evolutivo. Affascinante, vero?
Si ribadisce che una terapia olistica non può ridursi alla corretta applicazione di
una tecnica. Una tecnica impeccabile è indubbiamente una componente importan-
te: è una sorta di “protocollo” che dà sicurezza e garanzia sia all’assistito che al te-
rapeuta, perché mette al riparo da improvvisazioni ed errori. Ma la terapia olistica
è molto di più. Il momento terapeutico, oltre che esprimersi secondo una precisa
tecnica, si traduce anche in una serie di intenti (intenzione più attenzione) che
dovrebbero sempre essere vissuti con distaccata intensità. Questo vuol dire man-
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Tecniche di Cristalloterapia
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3. Le proprietà di pietre e cristalli
Il cristallo è programmabile
La prova che abbiamo appena fatto in una certa misura già lo dimostra. Ma
vediamo quali sono i fattori che giocano nella programmazione. L’uomo possiede
le forme più strutturate di intelligenza e volontà. Che cosa sono l’intelligenza e la
volontà se non energia del corpo mentale? Combinando energia mentale e volontà
si crea una forma-pensiero che si proietta sul cristallo; questo dispone di una pro-
pria forma di intelligenza, ma non ha volontà, non può opporsi al nostro comando.
Quindi lo assorbe, lo amplifica e lo emana o lo ritrasmette. Più l’ordine è chiaro,
semplice e perentorio, meglio lo eseguirà; è bene esprimerlo a voce alta.
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Un secolo fa Albert Einstein e oggi la fisica quantistica hanno dimostrato Angelo Balladori, come molti, ha
che tutto è energia. Percepire le energie ci permette di “prendere le
iniziato il cammino con il Reiki, di-
misure” di tutto ciò che esiste. Ci consente di muoverci in uno spazio-
tempo che travalica la dimensione della vita puramente fisica. venendo Reiki master nel 2000 e
trattamenti. Dopo aver insegnato come si percepisce l’energia, illu- Piemme pubblica il suo libro Guarire
stra come misurare e valutare lo stato dell’aura e dei chakra; infine, con i cristalli.
si espongono le caratteristiche di un gran numero di pietre e cristalli e Assolutamente determinante e forma-
le tecniche per utilizzarli nei trattamenti volti a ottenere la massima tivo l’incontro con Master Choa Kok
pulizia e tonicità della struttura energetica. Questo è un primo aspet-
Sui e la sua scuola, che comprende
to che definiremo “oggettivo”.
innanzi tutto la disciplina terapeutica
Il secondo percorso, invece, attraverso una serie di riflessioni e di
nota come Pranic Healing. Tra le sue
stimoli, sollecita ad approfondire il rapporto tra noi e l’universo olo-
grafico. Molte scoperte dei geni della fisica quantistica, con altre esperienze si annoverano anche corsi
Un trattamento terapeutico “olistico” non può essere semplicemente Tiene seminari di cristalloterapia, di
un’impeccabile applicazione di una tecnica, ma dovrebbe essere an- Ki-Therapy (tecnica di pulizia e riequi-
che l’espressione di una matura coscienza “olistica”. Diverse sono le librio energetico) e di Karuna-Reiki®.
strade verso la consapevolezza che ciascuno di noi percorre, ma tutte,
obbligatoriamente, passano dal cuore; l’autore propone la propria e
per questa ragione la definiremo “soggettiva”.
La lettura di questo libro è dunque un affascinante viaggio che porta
alla luce, dalla profondità della terra, dei preziosi compagni in grado
di aiutarci e consolarci, sussurrandoci un messaggio di ritorno alla no-
stra vera natura, alla nostra coscienza profonda, dove si nasconde il
vero potere di guarigione.
ISBN 978-88-95572-05-5
EDIZIONI
24,00 €