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Auto osservazione,

Autovalutazione e
Metacognizione

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tazione
Alcune definizioni

Auto
Auto osservazione
osservazione Auto valutazione
Auto valutazione

New
Newassessment
assessment

Portfolio
Portfolio Metacognizione
Metacognizione

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tazione
New assessment
• Una dimensione valutativa non più successiva e
complementare ai processi di apprendimento -
insegnamento ma pervasiva, continua e
intrinseca ai processi.
• Un approccio “che pone il focus dell’interesse su
chi apprende, perseguendo l’obiettivo di
facilitare in lui un apprendimento non solo socio
cognitivo, ma anche metacognitivo, che
accresca conoscenze e abilità strategiche di
autovalutazione, automonitoraggio e
autogestione dei processi d’apprendimento
(…)”. (Varisco 2005: 241)

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tazione
Quali implicazioni pedagogiche:

 Rapporto stretto e circolare tra la progettazione


delle attività didattiche, la loro realizzazione, la
valutazione e il feedback migliorativo.

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tazione
 Creare “una circolarità virtuosa fra una
didattica costruttiva (che mira alla costruzione
condivisa delle conoscenze e delle abilità),
cooperativa (che punta esplicitamente al
coinvolgimento attivo e alla collaborazione fra
gli allievi) e metacognitiva (attenta alla
consapevolezza e al controllo dei processi) e
una valutazione intrinseca ai processi finalizzata
al rinforzo organico delle competenze e
all’autonomia dei soggetti.” (Ambel 2006: 61)

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tazione
Didattica metacognitiva rappresenta la
saldatura tra insegnamento,
apprendimento e valutazione in
particolare modo per la competenza
della comprensione scritta in quanto:
• il prodotto di tale competenza è implicito;
• può essere osservato e quindi valutato solo
attraverso una partecipazione attiva
dell’apprendente coinvolto nel processo di
comprensione e di autovalutazione di quanto ha
capito.

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tazione
Metacognizione
Cosa si intende per
metacognizione?
• conoscenze che un
soggetto ha sulle
proprie capacità
cognitive
• controllo che il soggetto
è in grado di esercitare
sulle sue capacità.

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tazione
È il “combustibile” dell’apprendimento in quanto
rafforza la convinzione di efficacia e la
motivazione ad apprendere
• migliorando le
percezioni di
competenza e di
controllo;
• favorendo la
consapevolezza da
parte dell’apprendente
dell’idea di una
intelligenza non statica
ma dinamica e quindi
migliorabile.

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tazione
Auto osservazione
Osservazione e
auto osservazione
come strumento di
accesso ad una
maggior
consapevolezza
circa il proprio
modo di
apprendere.

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tazione
Tre principali momenti

• Selezione o definizione dell’oggetto di studio:


che cosa si vuol osservare e ovviamente
perché? Attenzione alle seguenti variabili che
influiscono notevolmente sui comportamenti :
– vincoli e caratteristiche dell’ambiente
(familiare, non familiare, condizioni dell’aula,
ecc.);
– tipo di interventi dell’osservatore
sull’ambiente (studenti singoli o gruppo
classe, un comportamento o più di uno, ecc.)

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Tre principali momenti
• Registrazione: Quali tecniche e tecnologie? Quali
impatti sugli alunni?
• Analisi dei dati. Attenzione alle seguenti possibili
fonti di errore:
– validità, stabilità, accuratezza;
– variabili legate all’osservatore;
– variabili legate all’osservato;
– variabili legate al contesto.

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Come introdurla?

“(…) l’osservazione può partire da comuni casi di


problem solving e lo spunto può essere preso da
situazioni ludiche oppure scolastiche, tenendo
presente che le prime volte si dovrà avere la
cura di proporre attività stimolanti, che invitino i
partecipanti ad impegnarsi e rendano esplicita
l’importanza dell’osservazione/analisi (capire
come si procede e migliorare il repertorio
strategico), soprattutto per i più piccoli.”
(Cantoia, Carrubba, Colombo 2004: 27)

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tazione
Quali griglie
• Griglia di presenza/assenza: tabella a doppia entrata
con più colonne (strategie, soggetti osservati)
permettono un rilevamento semplice delle strategie
adottate (si/no/tenta/ parziale) o a una loro
frequenza.
• Schema con scelta tra comportamenti alternativi: per
ogni punto da osservare si propongono due o più
comportamenti contrapposti da scegliere.
• Registrazione a posteriori: compilazione delle griglie
ad attività concluse.
NB: Lasciare sempre uno spazio per note e
osservazioni.
esempio

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Autovalutazione
• Consiste nel giudizio espresso sulla propria
competenza.
• Accresce la motivazione e la consapevolezza
aiutando l’apprendente a riconoscere i propri
punti di forza e le proprie debolezze e
orientandolo a studiare in modo più efficace.
• “l’autovalutazione è naturale
conseguenza/sblocco della valutazione
formativa. Infatti più lo studente è coinvolto nel
suo apprendimento e nella sua valutazione, più
diventa autonomo in entrambi.” (Tomai 2006:
4)
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• Abilità fondamentale per il conseguimento
dell’autonomia nell’apprendere base del Long
life learning.
• Si avvale di molti strumenti come griglie o
questionari e in particolar modo del bilancio di
competenza noto come Portfolio.
• Integrata all’eterovalutazione standard
(docente o esaminatore), è più incisiva se
accompagnata da un’eterovalutazione tra pari.

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Alcune considerazioni pratiche

• Quando usare l’autovalutazione? Risulta


particolarmente appropriata
– alla conclusione di un percorso, di
un’attività di recupero, di un progetto,
– prima di un esame o certificazione,
– quando si vuole mettere in evidenza un
problema per meglio affrontarlo.
• Con quale frequenza?
– Spesso nel caso si indaga su alcuni aspetti
circoscritti della lingua.

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– Più diluita nel tempo se l’intento è la
riflessione sull’insieme del lavoro.
NB: - Una certa regolarità, ma senza
esagerazioni, consente di creare una certa
abitudine alla riflessione e al controllo.
- Usare strumenti semplici e veloci.
- I destinatari possono essere tutta la
classe ma talvolta anche singoli alunni
(autovalutazione come strumento per
l’individualizzazione dell’insegnamento).

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Autovalutazione e QCR

Griglia di autovalutazione
(cap. 3, tav. 2) si
distingue dalla griglia di
eterovalutazione (cap. 3,
tav. 3) per:
• formulazione alla prima
persona piuttosto che alla
terza;
• focus sulle attività
comunicative piuttosto
che aspetti generali della
competenza.

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tazione
Portfolio
o bilancio di
competenza
Strumento metacognitivo
per eccellenza in quanto
porta lo studente a
riflettere sulle proprie
pratiche e sulle sue
performances nell’ottica
di un miglioramento
continuo.

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Il PEL
o Portfolio Europeo delle Lingue
• Doppia funzione:
– strumento certificativo-dimostrativo
(attribuzione di un livello di apprendimento
linguistico in riferimento alle scale del QCR);
– strumento formativo-orientativo
(progressiva autonomia e indipendenza del
discente).
• Consente una autovalutazione delle
competenze parziali.

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tazione
“Una delle principali valenze formative del
portfolio è proprio l’opportunità che offre allo
studente di gestire uno strumento personale,
assumendone in pieno la responsabilità, e di
essere coinvolto sia in termini di impegno al
rispetto di regole, sia in termini di impegno al
rispetto di regole, sia in termini di gratificazioni
che può ricavarne. È chiaro che questo
promuove lo sviluppo di una motivazione
intrinseca, cioè di uno “stimolo a fare” che si
basa sulla soddisfazione di svolgere un lavoro
attivo e personalizzato più che su ragioni
esterne, come il desiderio di prendere un buon
voto o di evitare una punizione” (Mariani e
Tomai 2004:25)
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tazione
Per maggiori
approfondimenti si
consiglia la lettura del
testo Il portfolio delle
lingue - Metodologie,
proposte, esperienze
(Mariani e Tomai 2004)

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Un esempio di griglia di
auto osservazione
L’insegnante mi propone un testo da
leggere. Che cosa faccio?

Segna con una crocetta le tue scelte. Puoi


anche provare a metterle in ordine cronologico
- cioè indica cosa fai prima e cosa fai dopo -
segnando il n° corrispondente all’interno del
quadretto).

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 Leggo il primo paragrafo per farmi un’idea
generale.
 Leggo in modo approfondito il primo e l’ultimo
paragrafo.
 Leggo rapidamente per farmi un’idea globale.
 Cerco le parole difficili sul vocabolario.
 Leggo una frase alla volta e la ripeto.
 Leggo e faccio uno schema di ciò che ricordo.
 Sottolineo le parole chiave.
 Scrivo a margini i concetti più importanti.
 Esploro rapidamente tutto il testo per farmi
un’idea.
 Altro…

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Adesso confrontati con i compagni.
Avete scelto tutti le stesse strategie?
 Sì, perché?
 No, perché?

Tratto da Apprendere con Stile, Cantoia M,


Carrubba L., Colombo B. 2004: 102

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Riferimenti
• Ambel M. (2006), Quel che ho capito -
Comprensione dei testi, prove di verifica,
valutazione, Carocci editore, Roma.
• Cantoia M, Carrubba L., Colombo B. (2004),
Apprendere con stile - Metacognizione e
strategie cognitive, Carocci editore, Roma.
• Consiglio d’Europa (2002), Quadro comune di
riferimento per le lingue: apprendimento,
insegnamento, valutazione, trad. it. La Nuova
Italia – Oxford, Firenze.

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• Cornoldi C., De Beni R., Gruppo MT (2001),
Imparare a studiare 2 - Strategie, stili cognitivi,
metacognizione e atteggiamenti nello studio,
Erickson, Trento.
• Gattullo F. a cura di (2001), La valutazione degli
apprendimenti linguistici, La Nuova Italia, Firenze.
• Mariani L, Stili e strategie tra apprendimento e
insegnamento, sito particolarmente ricco http://
www.learningpaths.org/italianindex.htm
• Mariani L., Pozzo G. (2002), Stili, strategie e
strumenti nell’apprendimento linguistico, La
Nuova Italia, Firenze.

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tazione
• Mariani L. e Tomai P. (2004), Il Portfolio delle
lingue - Metodologie, proposte, esperienze,
Carocci, Roma.
• Tomai P. (2001), L’autovalutazione dello
studente, in Gatullo 2001 pp.101-126.
• Tomai P. (2006), L’autovalutazione, Percorso
del Modulo Valutazione, Poseidon-
Apprendimenti di base, EDU.
• Varisco B.M. (2004), Portfolio. Valutare gli
apprendenti e le competenze, Carocci, Roma.

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