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Intervista a Ken Follett


scrittore di thriller best seller famosi in tutto il mondo
Come influenza la sua scrittura il difficile momento storico in cui viviamo? / I thriller sono libri
che parlano di paura, di gente spaventata, e quindi più la gente è realmente spaventata più legge
thriller, in un certo senso, per esorcizzare la paura stessa. Quando c’è una minaccia terribile che
incombe davvero sulla gente, fa piacere sentir parlare di questa stessa minaccia se poi si ha un lieto
fine. / Leggere uno dei suoi libri è come vedere un film. Quali sono gli ingredienti per una
trama di successo? / Io credo che un film sia una storia raccontata con le immagini. Io invece
racconto storie con le parole. E questa è una differenza fodamentale. Ecco perché le mie storie
non vengono mai trasformate in film e i diritti del mio ultimo libro non sono ancora stati venduti
all’industria cinematografica, cosa che secondo me è un vero peccato. Poi lei mi chiede gli
“ingredenti” che uso: non ci sono ingredienti specifici perché un romanzo sia migliore o abbia più
successo di un altro. Secondo me è veramente irrilevante come si mettono insieme i vari spunti per
creare una storia, in modo tale che i lettori amino ciò che leggono, continuino a girare le pagine fino
all’ultima, si chiedano sempre che cosa potrà succedere dopo, non riescano a posare il libro e
quando arrivano alla fine rimangano con un ultimo quesito che li fa rimanere ancora attaccati al
libro. Quindi non è tanto una storia di ingredienti, ma di come si crea la tessitura della trama. /
Perché un libro abbia successo è una questione di tecnica e di allenamento o è questione di
talento? / Ci vogliono entrambe le doti per scrivere un romazo di successo. Prima di tutto il dono
dell’immaginazione, poi lo scrittore deve essere in grado di condividere con il pubblico la sua
abilità verbale, la sua fantasia, trasponendola nella pagina scritta e questo ovviamente presuppone
tantissima tenica. Tecnica necessaria soprattutto perché un romanzo è un breve racconto. / Ci
possono infatti essere persone particolarmente abili a raccontare una storia, ad avvincere il
pubblico, però per un lasso di tempo limitato. Lo scrittore invece deve creare interesse per un lasso
di tempo lungo e quindi a lui si richiede non solo immaginazione, non solo abilità verbale, ma
anche incompetenza di artigiano, il saper “lavorare le parole” e avvincere il lettore con quelle.
Lo scrittore Henry James diceva che l’unica cosa che si chiede a un buon libro, a un buon romanzo
è di essere interessante altrimenti si perde il pubblico. E credo che avesse ragione. / Fonte: sito
Alice

Correzione ortografica: fodamentale ingredenti romazo tenica


Ricerca sinonimi: esorcizzare minaccia rimanere avvincere
Ricerca contrari: irrilevante breve incompetenza

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