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Stretching P.N.F.

(FNP) o isometrico eccentrico

P.N.F. deriva dalle parole inglesi Proprioceptive Neuromuscolar


Facilitation che in italiano significa Facilitazione Neuromuscolare
Propriocettiva (F.N.P.). Tale metodo fu elaborato dal neurofisiologo
americano Herman Kabat alla fine degli anni '40 come rieducazione
neuromuscolare. Tale tecnica viene anche definita coi termini Contract
Relax (CR) e Post-Isometric Relaxation (PIR).

La propriocezione comprende i segnali che hanno per origine i recettori


sensoriali inclusi nei muscoli, fascia
connettivale, tendini, legamenti e capsule articolari (propriocettori). Da
notare che la neurologia ha dimostrato che nell'uomo la propriocezione
domina l'apparato vestibolare riguardo l'equilibrio, al contrario di quanto
succede negli altri mammiferi. Da ci si pu dedurre l'importanza delle
tecniche di rieducazione propriocettiva.

L'allungamento muscolare in questo sistema di stretching isometrico


eccentrico ed diviso in 4 fasi:

1. Si raggiunge il massimo allungamento del muscolo, o meglio del


gruppo muscolare (miofasciale), in modo graduale e lento.
2. Si esegue una contrazione isometrica del gruppo muscolare che
voglio allungare per circa 15-20 secondi (ossia mantenendo sempre la
posizione di massimo allungamento). Ci consente, tramite
l'attivazione degli organi muscolo-tendinei del Golgi (riflesso spinale
miotatico inverso), un successivo ulteriore rilassamento e quindi
allungamento del gruppo muscolare coinvolto.
3. Si rilassa il gruppo muscolare per circa 5 secondi.
4. Si allunga nuovamente il gruppo muscolare per almeno 30 secondi.

Lintero procedimento da ripetere, in genere, per due volte.

Lo stretching PNF viene molto usato nella terapia di riabilitazione


(rieducazione motoria) ma arricchisce, migliorandone notevolmente
l'efficacia, anche gli esercizi di stretching classico (distrettuale) e globale
attivo. La tecnica PNF viene anche utilizzata in combinazione alla tecnica
della contrazione degli agonisti Agonist Contract - AC costiuendo cos la
tecnica CRAC (Contract Relax Antagonist Contract). Queste due tecniche
costituiscono a loro volta le basi della techica Active Isolated Stretching -
AIS di Aaron Mattes).
Data l'incisivit della tecnica, bene apprendere lo stretching PNF da un
istruttore qualificato prima di procedere a utilizzarlo da soli.

C.R.A.C: prima pnf (contrazione muscolo che voglio allungare) poi


inibizione reciproca (sherrington-contraggo muscolo antagonista per far
rilasciare quello che voglio allungare).

Active Isolated Stretching: devo allungare estensori danca...da supino fletto


attivamente anca,nella fase finale mi aiuto con mani/corda (2sec) poi torno
alla posizione di partenza.2 sec di pausa e ripeto.

RECETTORI
In base al grado di adattamento allo stimolo, i recettori
sesoriali nervosi si suddividono in:

Recettori fasici o dinamici o di velocit, si attivano


solo quando l'intensit dello stimolo cambia inviando
un numero di impulsi proporzionale alla velocit della
variazione per poi, tramite il fenomeno di rapido
adattamento, divenire presto silenti una volta che lo
stimolo rimane costante. Questo tipo di recettori
consente al sistema nervoso centrale di conoscere la
velocit con cui sta avvenendo un certo cambiamento
nel corpo, consentendogli cos di effettuare previsioni
e quindi opportuni adeguamenti anticipatori
(feed-forward). Le terminazioni sensitive primarie
(tipo Ia) dei fusi neuromuscolari (propriocettori) e
i corpuscoli di Pacini (esterocettori
cutanei meccanocettori) sono importanti esempi di
recettori di questo tipo.
Recettori tonici o statici, i quali, in presenza di uno
stimolo costante e prolungato, continuano a
trasmettere fino alla cessazione dello stimolo o
almeno per molti minuti od ore (fenomeno di lento
adattamento). Esempi di questo tipo di recettori sono
gli organi muscolo-tendinei del Golgi e
le terminazioni nervose sensitive secondarie (tipo II)
dei fusi neuromuscolari (propriocettori), i corpuscoli
di Ruffini e i dischi di Merkel (esterocettori cutanei
sensibili al tatto).
- Organi muscolo-tendinei del Golgi, sono costituiti da una
capsula connettivale allungata (1 mm) contenente numerose terminazioni
nervose finemente arborizzate di fibre nervose ad alta velocit di
conduzione (gruppo Ib). Questi propriocettori sono situati nel tessuto
connettivo denso di legamenti e capsule articolari e nelle giunzioni
miotendinee (giunzione muscolo-tendinea ossia porzione del tendine che
ospita le espansioni connettivali con cui terminano le fibre muscolari). Gli
organi muscolo-tendinei del Golgi sono disposti in serie rispetto alle fibre
fasciali e a un gruppo di fibre muscolari di riferimento (circa 20)
appartenenti a diverse unit motorie.
Gli organi del Golgi registrano la tensione muscolo-tendinea e quindi la
contrazione attiva muscolare determinando, se superata la soglia di
attivazione (100-200 grammi), il riflesso spinale miotatico inverso che
suscita il rilassamento delle relative fibre muscolari e la contrazione di
quelle del muscolo antagonista. Ricerche (Jami 1992) hanno dimostrato che
la stimolazione degli organi tendinei del Golgi avviene solo se le fibre
muscolari sono attivamente contratte (e non anche durante lo stiramento
passivo come si credeva in passato); principio su cui si basa la tecnica PNF

Gli organi del Golgi registrano quindi la tensione muscolo-tendinea


proteggendo le strutture tendinee, legamentose e capsulari da eccessive
contrazioni muscolari ma sono altres determinanti in ambito posturologico:
la loro specifica funzione quella di segnalare ai centri superiori la tensione
media sviluppata da un selezionato gruppo di unit
motorie (meccanocettori ad adattamento statico o tonico), fungendo cos da
meccanismo di controllo riflesso della forza di contrazione muscolare
(feed-back) e di programmazione della stessa da parte dei centri motori
(feed-forward). Possedendo gliorgani del Golgi una soglia di attivazione
(100-200 grammi) notevolmente superiore a quelle dei fusi
neuromuscolari (3 grammi), presentano di conseguenza un'azione molto
meno immediata e frequente rispetto a quast'ultimi. Da notare che
l'influenza dell'attivit degli organi muscolotendinei del Golgi dipende
molto dalle afferenze cutanee a bassa soglia e articolari

- Fusi neuromuscolari, sono recettori sensoriali diffusi nella muscolatura di


tutto l'organismo, in quantit maggiore nelle vicinanze delle giunzioni
muscolo-tendinee dei muscoli con funzione posturale ma anche nei muscoli
dell'occhio, della mano e nei muscoli elevatori della mandibola. I fusi
neuro-muscolari sono strutture formate da una
capsula connettivale affusolata, dai 3 ai 10 mm di lunghezza, con all'interno
3-12 (fino a 36 nei muscoli masticatori) fibre muscolari specializzate (fibre
intrafusali) poste parallelamente fra le normali fibre muscolari (extrafusali).
Le fibre intrafusali sono connesse, tramite le estremit, all'endomisio delle
fibre extrafusali o al tendine; la caspula che le racchiude si continua quindi
con la fascia connettivale. Il fuso neuromuscolare ricco di vasi
sanguinei e nervi (pi della met delle fibre che costituiscono un nervo
muscolare riguardano i fusi neuromuscolari). Sono presenti, di norma, due
tipi di fibre intrafusali diverse fra loro per struttura e funzione: a sacco (in
numero di 3-5 per ogni fuso con circa 100 nuclei cellulari localizzati nel
rigonfiamento centrale) e a catena (8-10 per ogni fuso, con i nuclei disposti
a catena sempre nella porzione centrale).
La parte recettrice del fuso situata nella zona centrale dove, al posto dei
filamenti contrattili, sono presenti le terminazione nervose dei nervi sensitivi
insieme a un liquido gelatinoso (che facilita lo scorrimento delle fibre). Le
fibre sensitive dei fusi neuromuscolari sono di due tipi: tipo Ia, primarie
(fibre con la trasmissione pi veloce dell'intero organismo), presenti una per
fuso avvolte a spirale al centro di esso, e tipo II, secondarie (pi lente e di
diametro inferiore) situate un pi in periferia e prevalentemente nelle fibre
intrafusali a catena. Queste fibre nervose sensitive vengono eccitate da
allungamenti anche minimi (la soglia di attivazione circa 3 grammi) della
zona centrale del fuso o dell'intero muscolo e per contrazioni delle porzioni
polari delle fibre intrafusali (con la lunghezza del muscolo che non si
modifica), tramite le fibre motorie gamma. Le terminazioni sensitive
primarie (tipo Ia) rispondono agli stimoli in maniera dinamica (adattamento
dinamico o fasico) ossia in maniera intensa solo nel momento dello
stiramento della parte centrale del fuso neuromuscolare fornendo cos
informazioni al sistema nervoso sulla velocit dello stiramento, le
terminazioni secondarie (tipo II) reagiscono agli stimoli in maniera statica
(adattamento statico o tonico) ossia trasmettono segnali per tutto il tempo in
cui il recettore rimane eccitato informando il sistema nervoso sull'entit
dello stiramento. Oltre alle fibre sensitive Ia e II, vi il contributo di
terminazioni a fiorami, distribuite quasi esclusivamente sulle fibre
intrafusali a sacco.
A ognuna delle due estremit del fuso neuromuscolare presente una placca
motrice formate da fibre nervose mieliniche motorie, pi sottili rispetto a
quelle muscolari, derivanti dai motoneuroni gamma delle corna anteriori del
midollo spinale (classificazione delle fibre nervose). Queste fibre nervose
gamma si distinguono in due tipi: fibre motorie gamma I, che innervano le
fibre intrafusali a sacco e sono dinamiche (rinforzano le risposte dinamiche
allo stiramento), e fibre motorie gamma II, pi sottili che innervano le fibre
intrafusali a sacco e a catena e sono statiche (rinforzano la reazione statica
allo stiramento diminuendo o sopprimendo quella dinamica).
La complessa interazione fra le fibre nervose dei fusi neuromuscolari con
i motoneuroni alfa delle fibre extrafusali costituisce il circuito o nodo
gamma che determina il controllo della sensibilit dei recettori fusali (una
fibra afferente Ia interagisce con pi di cento motoneuroni alfa) e determina
il riflesso spinale miotatico (osteotendineo, di stiramento. Tramite tale
antico riflesso spinale, i fusi neuromuscolari, forniscono indicazioni sulla
lunghezza del muscolo e sulla velocit di variazione della stessa lunghezza
determinando il tono muscolare e fungendo da propriocettori di primaria
importanza nel sistema dell'equilibrio (tonico posturale). L'importanza dei
fusi neuromuscolari in ambito posturologico pertanto enorme.

Nel riflesso spinale miotatico inverso, le


terminazioni nervose amieliniche degli organi
muscolo-tendinei del Golgi subiscono, durante la
contrazione attiva del muscolo, una deformazione
meccanica che innesca un impulso nervoso che giunge
al midollo spinale, lungo fibre nervose ad alta velocit di
conduzione del gruppo Ib (classificazione fibre nervose),
inibendo i motoneuroni alfa tramite l'intermediazione di
un solo interneurone spinale inibitorio (connessione
disinaptica ossia tramite due sinapsi) mentre, in
contemporanea, un interneurone facilitatorio stimola la
contrazione dei muscoli antagonisti (attivazione
antagonista). La soglia di attivazione del riflesso miotatico
inverso di 100-200 grammi (la soglia di attivazione
del riflesso miotatico di 3 grammi).
Gli impulsi
provenienti dai fusi neuromuscolari, durante
lallungamento attivo o passivo del muscolo, raggiungono
il midollo spinale ed eccitano i motoneuroni alfa dello
stesso muscolo e dei muscoli agonisti tramite una
trasmissione monosinaptica (tramite una sinapsi), ci
provoca il riflesso spinale miotatico o di stiramento
o riflesso osteotendineo (ROT), ossia una contrazione
riflessa che tende a riportare il muscolo alla sua lunghezza
originaria. Le afferenze nervose secondarie, tipo
II (classificazione fibre nervose), accanto ad una funzione
monosinaptica, esercitano complessi effetti polisinaptici di
tipo eccitatorio sui muscoli flessori e di tipo inibitorio sui
muscoli estensori. Come tutti i riflessi spinali, il riflesso
miotatico agisce in maniera gerarchica ed sottoposto, in
maniera parallela, al controllo/gestione dei centri superiori.
Essenso la soglia di attivazione del riflesso miotatico molto
bassa (3 grammi), l'attivit dei fusi neuromuscolari
praticamemente permanente e da loro dipende il tono
muscolare con grosse infleunze sulla postura. Tale riflesso
avendo il compito di mantenere costante la lunghezza di un
muscolo viene sempre utilizzato per stabilizzare le
diverse posture; il riflesso di stiramento muscolare o
riflesso miotatico o osteotendineo (ROT) infatti il pi
antico e il primo riflesso a esserne implicato.
La classificazione generale (classificazione di Erlanger e Gasser) risulta:

Fibre di tipo o gruppo A, sono le tipiche fibre mieliniche dei nervi spinali e
sono a loro volta suddivise in alfa, beta, gamma, delta, con diametro e quindi velocit
di conduzione decrescente (velocit di conduzione da 120 a circa 6 m/s, diametro da
20 a 1 m);
Fibre di tipo o gruppo B, sono le fibre pregangliari (mieliniche) del sistema nervoso
autonomo, con valori di velocit di conduzione e diametro fra il tipo A e C.
Fibre di tipo o gruppo C, fibre amieliniche di piccolo diametro e quindi a bassa
velocit di conduzione, che costituiscono pi della met delle fibre sensitive dei
nervi periferici e la totalit delle fibre postgangliari del sistema nervoso autonomo
(velocit di conduzione da 2 a 0,5 m/s, diametro inferiore a 1,2 m).

La classificazione delle fibre sensitive (classificazione di Lloyd) la seguente:

Fibre tipo Ia, provenienti dalle terminazioni anulospirali dei fusi neuromuscolari,
corrispondono al tipo A alfa della classificazione generale (diametro medio 17 m);
Fibre tipo o gruppo Ib, derivano dagli organi muscolo-tendinei del Golgi,
corrispondono anch'esse al tipo A alfa (diametro medio 16 m);
Fibre tipo o gruppo II, provenienti dalla maggior parte dei meccanorecettori per la
sensibilit cutanea fine (esterocettori cutanei), e dalle terminazioni secondarie e a
fiorame dei fusi neuromuscolari, corrispondono alle fibre A beta e gamma della
classificazione generale (circa 8 m di diametro);
Fibre tipo o gruppo III, relative ai recettori intersiziali, responsabili della sensibilit
tattile grossolana, della termica e delle sensazioni dolorifiche puntiformi,
corrispondono alle fibre A delta della classifica generale (circa 3 m di diametro);
Fibre tipo o gruppo IV, riguardano anch'esee i recettori intersiziali, amieliniche

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