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Capitolo 13
Strumenti di navigazione
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13.1
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IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI Dispense del corso, versione 2014
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13.1 Introduzione
A bordo di un velivolo devono essere installati un certo numero di strumenti che vengono
utilizzati dal pilota per una corretta condotta del volo, per il controllo del funzionamento di
tutti i sistemi di bordo e per lesecuzione della missione richiesta.
Gli strumenti sono in massima parte installati nella cabina di pilotaggio in pannelli pi o
meno ampi a seconda del velivolo. Il disegno della cabina di pilotaggio costituisce un note-
vole problema ergonomico: bisogna alleviare al massimo il lavoro del pilota, dando la possi-
bilit di avere direttamente sott'occhio le misure pi rilevanti e di controllare facilmente tutti
gli altri strumenti che possono dare indicazioni di malfunzionamento dei vari sistemi.
Fino ad alcuni anni fa nelle cabine di pilotaggio erano montati gli indicatori di tutti gli
strumenti con la necessit di riempimento completo di un pannello di fronte ai piloti, di un
pannello sul tetto della cabina, di pannelli laterali, ecc..
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13.2
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Le cabine dei velivoli moderni sono diventate quindi molto pi semplici e la moltitudine
di indicatori presenti fino a qualche anno fa viene oggigiorno sostituita da un numero limita-
to di schermi. Accanto a questi, vengono comunque mantenuti nella loro forma classica al-
cuni strumenti fondamentali per la condotta del velivolo, strumenti oggetto di questo capito-
lo.
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13.3
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parallelamente alla direzione della linea di flusso del campo magnetico terrestre del punto in
cui esso si trova (fig. 13.3).
In genere allago attaccato un disco che riporta la rosa graduata da 0 a 360, che va tra-
guardata con una linea di fede solidale col velivolo per poter leggere la rotta.
Quanto detto precedentemente sulle caratteristiche del campo magnetico fa s che la bus-
sola sia soggetta ad un errore di declinazione dipendente dal punto nel quale essa viene usa-
ta, e variabile nellarco degli anni. Lindicazione della bussola deve quindi essere corretta in
funzione del luogo dove ci si trova e questo pu essere fatto utilizzando informazioni di de-
clinazione riportate sulle carte geografiche.
Linea di Disco
fede
Supporto Nm
Ng
N
Linea di
fede
Sm Sg
Fig. 13.3 - Bussola semplice Fig. 13.4 - Poli e assi geografici e magnetici
Le linee di flusso del campo magnetico non sono ovunque orizzontali: ovvio che in
prossimit dei poli magnetici tenderanno piuttosto ad avere un andamento verticale, come
evidenziato in fig. 13.4; questo comporta che la bussola tender ad orientarsi di modo tale da
essere difficilmente utilizzabile; per ridurre questo errore di inclinazione occorre quindi fare
in modo che la bussola tenda a rimanere orizzontale, ponendo il suo baricentro al di sotto del
punto di sospensione. Questa soluzione si pu ottenere aggiungendo delle masse al di sotto
del disco, oppure sagomando il disco opportunamente di modo da abbassare il baricentro
rispetto al punto di sospensione, come indicato in fig. 13.5.
Questo intervento ha leffetto negativo di rendere
la bussola sensibile alle accelerazioni, normalmente
NOT presenti durante una manovra del velivolo. Questi
CORRECTED
effetti vengono fortemente smorzati ponendo
lequipaggiamento mobile della bussola in un am-
FLUX biente riempito con fluido viscoso; tuttavia durante
LINES
le manovre, e quindi tipicamente durante i cambia-
menti di rotta, la bussola pu avere scostamenti
sensibili dallindicazione corretta.
La bussola per questi motivi uno strumento af-
fidabile sui lunghi periodi, mentre sui brevi periodi,
Fig. 13.5 Compensazione ovvero in manovra, si ricorre ad altri strumenti in-
inclinazione dicatori di rotta (girodirezionale, girobussola).
Ulteriori problemi per le bussole derivano dalla
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13.4
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loro installazione su veicoli dotati di elementi in grado di alterare il campo magnetico terre-
stre. A bordo dei velivoli questo pu dipendere dalla presenza di consistenti masse ferrose,
tipicamente i motori, o apparecchiature in grado di generare campi elettromagnetici, come
tutte le apparecchiature radio.
Questi errori di deviazione possono comunque essere minimizzati con una taratura della
bussola, che viene compiuta valutandone lo scostamento per vari orientamenti del velivolo
(giri di bussola) e riducendoli tramite piccoli magneti di compensazione permanenti, oppor-
tunamente disposti nella prossimit della bussola stessa, riportando in tabella gli eventuali
errori residui.
Oltre alla classica bussola magnetica possibile utilizzare come indicatore di rotta un
qualsiasi dispositivo in grado di misurare la direzione delle linee di flusso del campo magne-
tico terrestre rispetto alla direzione del velivolo.
Un dispositivo in grado di ottenere questa misura la valvola di flusso. In sintesi questa
consiste in tre trasformatori con traferri a 120 fra loro; in questo modo il campo magnetico
indotto dal circuito primario si somma alla componente del campo magnetico terrestre, che
risulta diverso nei tre rami in funzione dellangolo fra essi e la linea di flusso, dal confronto
fra le correnti ottenute sui tre circuiti secondari possibile ottenere la misura voluta.
La pressione prelevata dalla presa totale varia con il coseno dellangolo fra la direzione
del moto e quella della sonda, quindi lerrore sempre contenuto. Le prese statiche sono
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p1 p2
Q
k
ps-p2
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13.3.1 Altimetro
Laltimetro uno strumento che fornisce una misura di quota correlata alla pressione sta-
tica tramite un legame standardizzato dal modello di aria tipo internazionale.
Limitandosi alla tropopausa (quote inferiori agli 11000 m) laria tipo internazionale con-
sidera laria un gas perfetto, in equilibrio statico e con gradiente termico costante:
dT dp
dp
p
g ;
g dT
;
dp
g dT
; log p log p0
g
log T log T0
RT a p Ra T p Ra T Ra
g
p az Ra
1
p0 T0
n
az
p p0 1
T0
T0 p n
1
z 1 STATIC PRESS
a p0
Fig. 13.8 - Altimetro
dove:
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12000
Dalla misura della pressione statica
p si pu cos risalire alla quota di volo
z, note le condizioni di temperatura e
pressione al quota di riferimento. Il
8000 risultato riportato in fig. 13.9, ove si
sono presi come valori di riferimento
QUOTA [m]
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6000
Curva
Pressione al taratura
suolo minore 5000
di quella di
taratura Pressione al suolo
4000
maggiore di quella
Quota [m]
di taratura
3000
Quota
reale
2000
Quota
letta
1000
Quota 0
reale
400.0 500.0 600.0 700.0 800.0 900.0 1000.0 1100.0 1200.0
Pressione [mbar]
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Scostamenti della temperatura alla quota di riferimento rispetto al valore standard provo-
cano una alterazione dellindicazione, tanto maggiore quanto pi ci scosta dalla quota di
riferimento, ma lindicazione corretta alla quota di riferimento.
6000
Temperatura
maggiore
5000
Temperatura
minore 4000
Quota
Quota [m]
reale
3000
2000
Quota Quota
letta reale
1000
0
400.0 500.0 600.0 700.0 800.0 900.0 1000.0 1100.0
Pressione [mbar]
QNE: la pressione di taratura impostata sul valore standard dell'aria tipo, 1013.25 mbar;
in questo modo in tutti i velivoli si hanno, nella stessa zona, uguali indicazioni di quota. An-
che se l'indicazione presenta errori sensibili rispetto alla quota reale, le differenze di quota
relative fra i vari velivoli sono corrette ed possibile assicurare una corretta separazione fra
velivoli che si trovano a livelli di volo diversi; chiaramente tale impostazione va seguita solo
a quote elevate, ossia in condizioni di crociera;
QNH: la pressione di taratura impostata sul valore presunto a quota zero, ossia calcolato
partendo dalla pressione locale della stazione a terra (che non necessariamente a quota ze-
ro); in questo modo, se la pressione comunicata dalla torre di controllo, allatterraggio si
legger in cabina la quota esatta dellaeroporto; questa taratura utilizzata per fornire infor-
mazioni utili per il superamento di ostacoli orografici circostanti laeroporto durante la fase
di decollo o di avvicinamento dato che le quote fornite dalle carte geografiche sono rispetto
al livello del mare. comunque possibile richiedere letture QNH delle zone sorvolate, di
modo da poter condurre un volo sicuro a bassa quota.
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Si noti che nello strumento prevista la sola correzione del valore della pressione di rife-
rimento, mentre la temperatura di riferimento mantenuta a 288,16 K; il fatto che la tempe-
ratura alla quota di riferimento non sia praticamente mai pari questo valore non ha grande
rilevanza salvo che per la taratura in QNH. Nella taratura QNE lerrore relativo alla tempera-
tura non fa che sommarsi a quello per la pressione, ma come detto, limportante solo il
fatto che in tutti i velivoli si abbia lo stesso scostamento; con la taratura QFE si ha una indi-
cazione esatta alla quota zero e usando tale taratura solo in fase di atterraggio, lerrore non
mai rilevante; per la taratura QNH con volo vicino al suolo pu rendersi necessaria una cor-
rezione calcolabile in base alla temperatura.
13.3.2 Variometro
dp = - g dz
p=RT
1 g
dp dz
p RT
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e in condizioni isoterme:
1 dp g dz
p dt RT dt
RT 1 dp
vz
g p dt
La componente verticale della velocit pu quindi essere ricavata dal rapporto tra la va-
riazione di pressione nel tempo e la pressione
Fino a quando presente differenza di pressione a cavallo del capillare si ha nel suo in-
terno la portata necessaria per ristabilire la pressione nella camera.
A cavallo del capillare si ha:
1 dm
p kQ k
c dt
dove p la differenza di pressione che viene quindi rilevata dalla capsula, c la densit,
dm
la portata in massa. Attendendosi nel capillare un moto laminare, il legame p -portata
dt
lineare e direttamente legato alla viscosit.
Chiamando V il volume di aria contenuto nella camera, la variazione di massa si pu e-
sprimere con:
dm d V d p V dp p dV pV dT
V
dt dt dt RT RT dt RT dt RT 2 dt
dm pV 1 dp pV 1 dV pV 1 dT pV 1 dp 1 dV 1 dT
dt RT p dt RT V dt RT T dt RT p dt V dt T dt
dm 1 dp 1 dV 1 dT
V
dt p dt V dt T dt
e quindi
1 dp 1 dV 1 dT
p k V
c p dt V dt T dt
1 dV
Il termine trascurabile in quanto dovuto alla velocit di variazione del volume
V dt
della capsula, capsula che ha variazioni di volume estremamente ridotte rispetto al volume
dalla cassa.
1 dT
Il termine egualmente trascurabile se la temperatura varia lentamente, e a questo
T dt
scopo la cassa dello strumento isolata termicamente.
I valori di densit nella cassa e nel capillare si possono confondere, per cui in definitiva,
lindicazione dello strumento legata a:
1 dp g
p kV kV vz
p dt RT
Da cui:
RT 1
vz p
g kV
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13.3.3 Anemometro
1 2
pt ps v
2
,
v
2
pt ps
dove:
pt = pressione totale
ps = pressione statica
= densit dellaria
v = velocit dellaria
Come si pu notare la misura della velocit si basa sulla misura della differenza pt ps ,
che si pu facilmente ottenere con una capsula sottoposta a tale pressione differenziale, co-
me indicato nello schema di fig. 13.14.
TOTAL PRESS
STATIC PRESS
Nellindicatore sono segnati tre archi di vari colori: un arco bianco indica il campo di ve-
loci nel quale sono ammessi limpiego di flap e carrello, un arco verde il campo ammesso
di velocit di crociera operativa, un arco giallo un campo di velocit ammesse solo in aria
calma. Sempre sul quadrante dellanemometro sono riportate indicazione di varie velocit
operative: velocit di stallo o minima, velocit di riferimento per latterraggio, massima
strutturale, ecc.
Per avere una misura corretta della velocit occorre conoscere la densit , che influen-
zata dalle condizioni di quota e meteorologiche attuali, mentre lo strumento tarato per il
valore di densit definito dallaria tipo per la quota zero; inoltre il legame sopra espresso
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valido solo per regime incomprimibile, praticamente per velocit corrispondenti a numero di
Mach inferiori a 0.2.
Per lutilizzo dello strumento si definiscono le seguenti velocit:
IAS (Indicated air speed); lindicazione fornita dallo strumento come letto direttamente;
CAS (Calibrated air speed); ricavata dalla IAS mediante una curva di taratura che tiene
conto di errori strumentali e di posizionamento delle prese, nonch dalla non linearit del
problema;
EAS (Equivalent air speed); ricavata dalla CAS tenendo conto di effetti di comprimibi-
lit; in pratica si passa direttamente dalla IAS alla EAS; la velocit equivalente viene ot-
tenuta tenendo conto, nella formula di passaggio dalla pressione dinamica alla velocit, di
una densit corrispondente alla quota zero in aria tipo. Questa misura di velocit quella
pi significativa perch fornisce indicazioni delle forze agenti sul velivolo e quindi
lindicazione fondamentale per controllare la condotta del velivolo rispetto alle velocit
basse: velocit minima, velocit di decollo, ecc.;
TAS (True air speed) ricavata dalla EAS tenendo conto delleffettiva densit alla quota
di volo. Questa la velocit rispetto allaria e quindi utile per la navigazione, anche se di
utilit limitata dato che non pu tenere conto della presenza di venti.
0 0
vT
2
pt p s vE
0
Per velocit elevate occorre tenere conto della comprimibilit dellaria e si possono rica-
vare sempre in regime subsonico le seguenti relazioni in termini di velocit equivalente o di
numero di Mach:
1
2 ps pt ps
ve 1 1
1 0 ps
1
2 pt ps
M
1 1
1 ps
Quando intervengono fenomeni di comprimibilit non quindi pi sufficiente uno strumen-
to basato sulla differenza fra la pressione totale e la statica, ma necessario anche rilevare la
pressione statica. Lo strumento dovr quindi avere due capsule: una per la misura di pressio-
ne differenziale e laltra per la misura di pressione assoluta.
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Esiste una serie di strumenti di navigazione a bordo dei velivoli basati su giroscopi: oriz-
zonte artificiale, indicatore di virata, girodirezionale, girobussola e piattaforma inerziale.
Di questultima si parler nel capitolo dellavionica, con riferimento alla navigazione auto-
noma. Per meglio comprendere il significato di questo tipo di strumenti, si premettono dei
cenni sulla teoria del giroscopio.
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J J M
Si consideri il sistema di riferimento coincidente con gli assi principali dinerzia ed i
momenti dinerzia uguali sui due assi perpendicolari allasse di rotazione del giroscopio:
A
J A .
C
Essendo:
0 z y
z 0
x ,
y x 0
si ricava:
A x C A y z M x
A y A C x z M y (*)
C M
z z
M x M x cos M y sen
M y M x sen M y cos
M M
z z
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x x cos y sen
y x sen y cos
z z
da cui:
x x cos y sen x sen z y cos z
y x sen y cos x cos z y sen z
z z
A x C y z M x cos A y C x z M y sen 0
A x C y z M x
A y C y z M y
C M
z z
La terza equazione risulta disaccoppiata rispetto alle altre e ci assicura che la velocit an-
golare resta costante se il momento applicato nullo. Dato che gli attriti saranno comunque
presenti, questo significa che per avere velocit costante occorre comunque applicare un
momento che vinca tutte le resistenze presenti. Nella pratica il corpo rotante dei giroscopi
costituito dal rotore di un motore elettrico ad alta velocit, oppure da una turbina tenuta in
rotazione dallaria che la attraversa, aria ottenuta in genere per aspirazione a valle del giro-
scopio.
Ponendo costante z si pu definire la tenacia del giroscopio H = Cz, il cui significato
torner chiaro dalle equazioni che seguono. In assenza di momenti applicati, le equazioni del
giroscopio diventano infatti:
A x H y 0
A y H x 0
da cui:
A
x H y 0
A y H x
2
H
x x 0
A
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Lasse del giroscopio potr quindi avere delle oscillazioni, dette di nutazione, con fre-
quenza:
H C z
f z
2A 2A
H H
x K1 sen A t K 2 cos A t
H H
y K1 cos t K 2 sen t
A A
My
x
H
Mx
y
H
H H My
x K 1 sen t K 2 cos t
A A H
H H M
y K1 cos t K 2 sen t x
A A H
Con le seguenti condizioni iniziali per t = 0:
x 0
0
y
Mx Mx
M y 0
si ricava:
M
K1 x
H
K 2 0
da cui:
Mx H
x H sen A t
M H
y x 1 cos t
H A
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M x M x a x
M y M y b y
A x a x H y M x
A y b y H x M y
a
t H H
e A
K1 sen t K 2 cos t
x
A A
b
e A K cos t K sen H t
t H
y 1 2
A
A
aM x HM y
x H 2 a 2
HM x bM y
y
H 2 b2
Un momento genera quindi la precessione, ma induce anche una velocit angolare attorno
allasse al quale viene applicato. In pratica per H molto grande ed a e b son piccoli, per
cui questo effetto molto piccolo.
Se i momenti sono nulli le velocit angolari sono nulle, ovvero il giroscopio tender a
mantenere invariato il suo asse di spin e la nutazione sar annullata dagli smorzamenti.
La tendenza del giroscopio a mantenere inalterata la direzione dellasse di spin in as-
senza di momenti esterni applicati una prima caratteristica importante. da notare che
comunque la direzione costante rispetto al sistema di riferimento inerziale definito dagli
assi del giroscopio.
Considerando un giroscopio in cui la rotazione attorno ad uno degli assi, ad esempio
lasse y, sia impedita, ci si riduce ad ununica equazione:
A x H y M x
M x K a
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Capitolo 13 Strumenti di navigazione
si ha:
A
a K H y
Se si induce al giroscopio una velocit angolare rispetto allasse bloccato, questo ri-
sponde con un momento su un asse perpendicolare a questo ed allasse di spin; se questo
momento contrastato da un elemento elastico, si ha una rotazione proporzionale alla
velocit angolare; lo smorzamento necessario per evitare oscillazioni. In questo modo
possibile utilizzare il giroscopio come trasduttore per misurare velocit angolari.
z
y
Lo strumento fin qui descritto per affetto da un errore di precessione apparente: men-
tre lasse di spin tende a rimanere parallelo a se stesso, il velivolo percorre una traiettoria
non piana, poich legata alla curvatura terrestre; daltra parte anche rimanendo nella stessa
posizione, la rotazione della terra provocherebbe lo stesso effetto.
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Capitolo 13 Strumenti di navigazione
Nel primo caso la gabbia interna in realt una camera da cui viene aspirata laria che
mette in rotazione il giroscopio; laria poi espulsa da 4 fori laterali, disposti a 90 luno
dallaltro e collocati con un certo braccio sotto al baricentro del giroscopio. I fori sono par-
zialmente otturati da 4 tendine incernierate a pendolo, le quali si dispongono quindi come la
normale locale. In condizioni di allineamento tra lasse della camera e la normale locale, i
fori sono parzialmente otturati in ugual misura, creando cos un sistema in equilibrio. In caso
di disallineamento tra lasse di spin e la normale locale, le tendine otturano i fori contrappo-
sti in modo differenziato, generando una coppia attorno al baricentro sfasata di 90 rispetto
allangolo di disallineamento, ovvero una coppia precessionante che raddrizza il giroscopio.
Nel secondo caso vengono invece impiegati dei motori elettrici per ottenere la correzione,
che ovviamente anche in questo caso dovranno applicare una coppia precessionante sugli
assi del giroscopio. Questi motori sono attivati da due interruttori a goccia di mercurio, o-
gnuno costituito da un tratto di canaletta circolare contenente la goccia di mercurio e due
zone di contatto. In condizioni di allineamento tra lasse di spin e la normale locale, la goc-
cia di mercurio, che si comporta come un pendolo, in centro alla canaletta, ed i contatti
rimangono aperti. In caso di disallineamento tra lasse e la normale, la goccia si dispone fuo-
ri centro potendo cos chiudere uno dei due contatti. Questi due interruttori sono disposti
sulla gabbia interna orientati a 90 luno rispetto allaltro, di modo da risentire del disalline-
amento sia lungo lasse di rollio che di quello di beccheggio.
E evidente che entrambi i sistemi erettori, essendo basati su meccanismi a pendolo, ri-
sentono delle forze dinerzia; in manovra, dunque, tenderebbe a verificarsi lallineamento tra
lasse di spin e la normale apparente, data dalla somma vettoriale dellaccelerazione di gravi-
t e di quella risultante di inerzia. La rotazione indotta dai sistemi erettori deve quindi essere
sempre lenta, sullordine di qualche grado al minuto, di modo che per manovre relativamen-
te brevi lasse di spin non venga ruotato sensibilmente. Lordine di grandezza delle velocit
erettive tra i 3 e gli 8 gradi/minuto. Inoltre, nel caso del sistema a motori elettrici, si collo-
cano i contatti molto vicini al centro della canaletta, di modo che in caso di manovra appena
accentuata la goccia superi i contatti, senza fermarsi a chiuderli.
Questo strumento, detto anche virometro, serve ad indicare la velocit angolare di virata.
Esso viene spesso completato con uno sbandometro, ossia un indicatore dello scostamento
della risultante delle forze dinerzia dal piano di simmetria del velivolo, ed in tal caso lo
strumento prende il nome di virosbandometro.
Il virometro si basa su un giroscopio a 2 gradi di libert, compreso quello di spin. Lasse
di spin diretto come lasse di beccheggio del velivolo ed incernierato ad una gabbia che
permette la rotazione attorno a quello di rollio. Il grado di libert soppresso dunque quello
associato alla rotazione attorno allasse di imbardata.
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13.22
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IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI Dispense del corso, versione 2014
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Con riferimento alla figura 13.20, durante una virata il giroscopio forzato a ruotare at-
torno al suo asse z con velocit angolare z. Il giroscopio risponde precessionando attorno
allasse y di rollio, ma se tale movimento viene contrastato da una molla torsionale di rigi-
dezza K, la gabbia trova una posizione di equilibrio data dallultima delle equazioni viste
per i giroscopi, ossia:
A a K Hz ,
che ha come soluzione a regime:
H
z
K
dove H la tenacia del giroscopio.
Lindicazione della lancetta quindi proporzionale alla velocit angolare indotta sul giro-
scopio attorno al proprio asse z. Per effettuare la misura il giroscopio deve ruotare
dellangolo ; la componente di velocit angolare misurata sar quindi quella nella direzio-
ne M della figura 13.21, mentre la velocit di virata per definizione quella rispetto alla ver-
ticale.
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Lo strumento fornisce quindi solo unindicazione sulla velocit di virata, dato che questo
errore dipende dallangolo di rollio assunto in virata, angolo dipendente dalla velocit del
velivolo.
Lindicazione per esatta nel volo rettilineo dove le direzioni I, M e V coincidono: lo
strumento fornisce quindi una indicazione utile a mantenere la rotta voluta.
Lo sbandometro consiste in un sistema pendolare, tipicamente una massa libera di scorre-
re allinterno di una canaletta semicircolare. Durante una virata non corretta, la risultante
della forza peso e delle forze dinerzia sulla massa porta questa fuori centro verso lesterno
della curva se la virata compiuta con un angolo di rollio troppo basso, verso linterno se
compiuta con un angolo di rollio troppo alto.
13.4.4 Girodirezionale
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13.4.4 Girobussola
13.5 Bibliografia
EHJ Pallett, Aircraft instruments, Longman Scientific & Techinal, 1981
EHJ Pallett, Aircraft instruments and integrated system, Longman Scientific & Techinal,
1992
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