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APOSTOLICA
LA TRADIZIONE
Icristiana
classici della spiritualit
di tutti i tempi
per nutrire lo spirito
e allargare gli orizzonti
del pensiero
In copertina:
Il Concilio di Gerusalemme,
icona della Glikophilousa
www.piccoloeremodellequerce.it
06M 21
Nella ricca attivit letteraria di Ippolito, orientata
prevalentemente in senso esegetico, polemico e cronolo-
gico, occupa un posto singolare la Tradizione Apostolica,
testo della massima importanza nella storia della liturgia,
ECONOMICA DELLO SPIRITO
LA TRADIZIONE
APOSTOLICA
Vita
Il prestigio e la forza della Chiesa, dovuti alla energia
di papa Vittore (189-199)1, nonch la compagine stessa
della societ cristiana di Roma vengono, durante il pon-
tificato successivo di Zefirino (199-217), profondamente
intaccati da polemiche, lotte e secessioni , a conclusio-
ne delle quali esplode, allelezione di Callisto (217-222),
il grande scisma di Ippolito 2.
Fa cos il suo violento ingresso nella cronaca ecclesia-
stica il primo antipapa che la storia ricordi, una figura di
teologo, vescovo e scrittore ancor oggi discussa e impre-
cisata, nonostante una letteratura ricchissima e annosa,
la quale prende avvio dalle notizie fornite allinizio del
IV secolo da Eusebio di Cesarea3.
4 Eusebio, Historia Ecclesiastica (H. E.), VI, 20 (PG 20, 572). Mezzo se-
fantastica, ma a cui non sono estranee suggestioni letterarie (si ricordi il mi-
to greco di Ippolito rielaborato nella Fedra di Seneca) e artistiche (se Pru-
denzio descrive realmente un affresco che adornava la sepoltura del martire
e, in tal caso, doveva essere stato suggerito dalla suddetta omonimia).
Daltra parte questa passio, che identifica il nostro Ippolito con lomonimo
martire di Porto Romano, un esempio delle confusioni rese possibili dal
notevole numero di Ippoliti riportati nei martyrologia. Cfr. J.-M. Hanssens,
La liturgie dHippolyte, pp. 319-340, che distingue lIppolito scrittore sia da
quello di Porto, creazione fantastica, sia da quello della via Tiburtina, mor-
to al massimo nel 250, e lo identifica con lintermediario di Dionigi.
Un ritrovamento archeologico, di cui dette a suo tempo notizia S. Mo-
scati (AllIsola Sacra la tomba di santIppolito, in Il Messaggero del 7 novembre
1971, p. 7), potrebbe portare nuova luce sulla morte e la sepoltura di Ippo-
lito. Tra Ostia e Fiumicino, allIsola Sacra, sono stati individuati i resti di
una grandiosa basilica a tre navate e, in ottimo stato di conservazione, la cat-
tedra episcopale e laltare. Sotto di questo, un sarcofago decorato con moti-
vi geometrici conteneva probabilmente i resti del Santo titolare. La presen-
za, nel luogo degli scavi, di un campanile duecentesco che reca il nome di
santIppolito e, nei pressi, una cappelletta con un pozzo dove si racconta che
il santo sia stato gettato e ucciso, appare molto significativa. Ma si tratta
dellIppolito autore della Tradizione Apostolica? Attendiamo che gli studi
che saranno condotti sui vari reperti facciano luce sullargomento.
12 Lintero elenco in G. Bovini, S. Ippolito della via Tiburtina. Esame e
Opere e teoria
La pi antica opera di Ippolito a noi pervenuta un
Trattato sullAnticristo, che risale probabilmente allinizio
del III secolo. Si tratta di uno studio sistematico dellan-
tica letteratura ecclesiastica sullargomento, cio di un
commento ai passi della Sacra Scrittura in cui lAnticristo
si delinea come colui che si leva contro la divinit e mira
a sostituirsi ad essa, come luomo dellerrore e figlio stes-
clusione che esistito un solo Ippolito martire, romano, sepolto nel cimi-
tero della via Tiburtina e venerato il 13 agosto: cfr. anche J.-M. Hanssens,
La liturgie dHippolyte, pp. 302-307.
13 Vedi tavola I.
14 Vedi tavola II.
15 Vedi tavola III.
16 Eusebio, H. E., VI, 22 (PG 20, 574-576); Girolamo, De viris illustri-
bus, 61 (PL 23, 707-708); Teodoreto di Ciro, Eranistes, I (PG 83, 85-88), II
(PG 83, 172-176), III (PG 83, 284-285) che cita numerose opere sconosciu-
te agli altri cataloghi; Fozio, Biblioteca, cod. 121 (PG 103, 401-404, 673).
17 Sui vari problemi suscitati dal ritrovamento della statua, vedi J.-M.
p. 173.
22 Hippolyte, Commentaire sur Daniel, pp. 215-219.
16
Ma verr il Cristo, nella grandiosa parusia finale, ad
abbattere lAvversario con un soffio23, a punire gli empi
e a donare il regno eterno ai veri credenti, per una risur-
rezione dei primi alleterna condanna e dei secondi alla
vita eterna. Cos il commento si conclude con un vivo
senso di attesa24 e anzi, secondo Bardy25, esso nato pro-
prio come opera di circostanza, come bisogno, da parte
dellautore, di portare un motivo di pazienza e di speran-
za ai cristiani angosciati dalla persecuzione di Severo,
fondandolo sulla parola sacra di Dio26. Perci la lettura
del testo veterotestamentario procede in chiave allegori-
co-morale: da una parte c il metodo, divenuto ormai
tradizionale, dellinterpretazione allegorica, o piuttosto
tipologica, dallaltra la continua deduzione di consigli e
incoraggiamenti per il presente. Con tale carattere
lattivit esegetica di Ippolito27 sembra inserirsi in una
23 Hippolyte, Commentaire sur Daniel, p. 221.
24 Hippolyte, Commentaire sur Daniel, pp. 178-179, 221-222. A. Doni-
ni, Ippolito di Roma, p. 107, ritiene che Ippolito accarezzi qui la speranza di
una felice era millenaria, la quale seguir i sei millenni di vita concessi al
mondo (e al cui compimento mancano allincirca tre secoli), cos come il
giorno del riposo segu i sei giorni laboriosi della creazione. Tale millenari-
smo sar attenuato e dissimulato nellopera In difesa del Vangelo di Giovanni
e dellApocalisse, a noi non pervenuta, come non ci sono pervenuti i Capitoli
contro Caio, che difendono lautenticit del corpus giovanneo contro le posi-
zioni alogiche: cfr. L. Duchesne, Les origines chrtiennes, pp. 256-260. Anche
J. Danilou, in L.-J. Rogier - R. Aubert - M.D. Knowles, Nouvelle histoire de
lglise, I, p. 180, riconosce il millenarismo di Ippolito, negato, invece, da
altri come A. DAles (La Thologie de Saint Hippolyte, Paris 1906, pp. 198-
199) e G. Bardy (Hippolyte, Commentaire sur Daniel, pp. 32-33).
25 Hippolyte, Commentaire sur Daniel, p. 17.
26 Alla stessa intenzione di liberare i cristiani dal timore che sia immi-
nente la fine del mondo rispondono i del 234, unopera che men-
zionata nei Philosophumena (X, 30 = PG 16, 3443) e fornisce, accanto a dati
cronologici sulla durata del mondo, notizie etnografiche, geografiche, nau-
tiche, religiose e profane certamente attinte da manuali ellenistici.
27 Noi possediamo, oltre al Commento al libro di Daniele, le esegesi del
Cantico dei Cantici, delle Benedizioni di Isacco, di Giacobbe e Mos, della Lotta di
17
tradizione tipicamente romana , che trova risponden-
za nella contemporanea vita pratica, letteraria ed artisti-
ca28. Anche le altre opere paiono trovare nella realt del
tempo la ragione del loro essere29, a cominciare dal Trat-
tato contro leresia di Noeto, che forse la parte finale di
un altro lavoro, pi vasto, conosciuto con il titolo di
(Contro tutte le eresie)30 e da noi non posseduto31:
Ippolito siamo intorno al 217 entra nel vivo delle
questioni ereseologiche32 per difendere lortodossia trini-
taria contro il monarchianismo patripassiano o, se consi-
deriamo limpegno pi vasto dello stesso , con-
tro tutte le eresie33.
Davide e Golia e dei Salmi, alcune delle quali in forma omiletica. Per tutta
lattivit letteraria di Ippolito, vedi J. Quasten, Patrologia, I, Torino 1967,
pp. 423-451, che per ogni titolo elenca edizioni, traduzioni e studi.
28 J. Danilou, in L.J. Rogier - R. Aubert - M.D. Knowles, Nouvelle hi-
P. Nautin (Hippolyte et Josipe, pp. 80-81), J. Danilou (in L.J. Rogier - R. Au-
bert - M.D. Knowles, Nouvelle histoire de lglise, I, p. 176) e J.-M. Hanssens
(Hippolyte de Rome fut-il Novatianiste?, p. 23).
31 Non ci sono pervenuti neanche i trattati SullUniverso, Contro i Greci e
va le omelie tenute da Ireneo con lo stesso fine: non sappiamo, per, se Ip-
polito le conoscesse per averle ascoltate di persona o per averle semplice-
mente lette.
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37. Bisogna custodire bene leucaristia pag. 93
38. Niente deve cadere dal calice 93
39. I diaconi e i sacerdoti 93
40. La sepoltura 94
41. Quando bisogna pregare 94
42. Il segno della croce 97
43. Conclusione 98
ECONOMICA DELLO SPIRITO
Il meglio della spiritualit cristiana di tutti i tempi per nutrire lo spi-
rito e allargare gli orizzonti del pensiero.