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La locuzione latina ne bis in idem, tradotta letteralmente, significa "non due volte per la medesima cosa".

Secondo la locuzione Ne bis in idem: nessuno pu essere sottoposto a processo pi di una volta per lo stesso fatto.
Questa sembra essere la definizione, al tempo stesso pi semplice e corretta, che letteralmente significa: divieto di
fare due volte la stessa cosa che riguardi la medesima questione. Il suo campo di applicazione, da sempre stato
quello del processo: civile, penale, amministrativo.
Il principio del ne bis in idem, stato accolto nel nostro sistema processuale penale, sin dal primo codice di rito
unitario del Regno dItalia, ossia, sin dal codice del 1865, e cos, in seguito, riaffermato nei codici fino ad arrivare
allultimo codice di procedura penale vigente, cristallizzandosi, in particolare, allinterno della disposizione dellart. 649
c.p.p., che dispone: Limputato prosciolto o condannato con sentenza o decreto penale divenuti irrevocabili non pu
essere di nuovo sottoposto a procedimento penale per il medesimo fatto, neppure se questo viene diversamente
considerato per il titolo, grado e circostanze, salvo quanto disposto dagli articoli 69, comma 2 e 345.
In materia penale il ne bis in idem figlio di un rifiuto di un sistema inquisitorio che non lo ammetteva, in quanto il
giudizio era secondo quell'ottica sempre perfettibile e non dovevano essere posti limiti al potere dell'organo
inquisitorio-giudicante. Nel sistema accusatorio invece vanno rispettati certi termini, tempi e forme: pertanto il ne bis in
idem un risultato a ci conseguente, quasi necessario.
I motivi di massima per cui si ritiene ragionevole che una persona non possa essere processata due volte per la
stessa fattispecie di reato possono essere cos riassunti:

il sistema giudiziario non pu vessare indefinitamente un cittadino sulla stessa circostanza;


lo Stato e i suoi organi hanno mezzi economici e poteri di persecuzione pi ampi di quanti il cittadino ne abbia di
difesa;
l'essere esposti senza garanzia alla pubblica accusa fu, e potrebbe essere se non regolamentato, uno strumento
di tiranna.
il cittadino ha il diritto di sapere che il giudizio a cui stato sottoposto finale, e non soggetto a ulteriori indagini e
cambiamenti[1].
Nel codice di procedura penale, all'art. 6491 viene stabilito che nessuno pu essere processato pi volte per il
medesimo fatto . Nel caso di reato complesso la situazione differente: il reato complesso un reato composto da
due o pi figure autonome di reato (la rapina insieme furto con violenza privata, ad esempio) e, qualora sia stato
perseguito per uno solo dei reati autonomi, perseguibile per gli altri; ma se stato perseguito e giudicato per il reato
complesso nel suo aspetto intero, ovviamente non pu poi essere riproposto un processo su uno dei reati autonomi.
Questo perch nel primo caso i fatti sono due che compongono un singolo reato, mentre nel secondo caso entrambi i
fatti sono presi in considerazione e giudicati unicamente. Questo meccanismo funziona soltanto se entrambe le
componenti sono isolatamente punibili come reati, altrimenti restano ingiudicabili separatamente (l'esempio della
violenza carnale, dove la violenza privata reato ma l'atto sessuale preso in considerazione da solo non punito
dalla legge). Il reato permanente giudicato soltanto alla res deducta: basta infatti un segmento della condotta per
imputare il soggetto di un determinato reato, quindi gli altri segmenti non possono essere giudicati nuovamente
purch rispondano al medesimo fatto. Se quindi un soggetto compie il reato a che comporta b e nuovamente a, non si
pu giudicarlo nuovamente, se compie il reato a che comporta b, viene giudicato e successivamente nasce c, la
questione diversa.

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