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Liquidazione e lestinzione della societ per azione

Lestinzione della Spa si compie mediante una fattispecie a formazione progressiva, composta di tre fasi: il verificarsi di una causa di scioglimento; il compiersi dellattivit di liquidazione; la cancellazione della societ dal Registro delle Imprese. Cause di scioglimento comuni a tutti i tipi societari sono il decorso del termine, il conseguimento delloggetto sociale o l'impossibilit di conseguirlo, la volont dei soci.. Per le Spa lo scioglimento sar causato dall'impossibilit di funzionamento o dalla reiterata mancanza di attivit da parte dellassemblea, dalla dichiarazione di nullit della stessa societ, dalla riduzione del capitale al di sotto del minimo legale (fatta salva la previsione degli articoli 2447 e 2482ter codice civile), dallimpossibilit di liquidare la quota del socio receduto, per deliberazione dellassemblea e per le altre cause previste dallatto costitutivo e dallo statuto. Le suindicate cause di scioglimento operano d i diritto, nel senso che non occorre un accertamento di carattere costitutivo-negoziale . I liquidatori sono le persone incaricate di portare a termine lo scioglimento della Spa e vengono nominati dallassemblea con le maggioranze previste per la modifica dello statuto o, in difetto, dal Tribunale. Essi hanno, tra laltro, lonere di iscrivere presso il Registro delle Imprese la loro nomina con lindicazione dei poteri loro spettanti e le eventuali modifiche; ricevono dagli amministratori i libri sociali, la situazione contabile alla data di scioglimento e la relazione in merito alla gestione intercorsa dallultimo bilancio, redigendo apposito verbale; hanno lonere di redazione del bilancio annuale per la presentazione allassemblea per lapprovazione e in allegato allo stesso predispongono una relazione in merito allandamento e alle prospettive relative alla liquidazione e ai criteri per la realizzazione della stessa. Sono previste, per lattivit svolta, le responsabilit per i danni arrecati alla societ nella stessa misura di quella prevista per gli amministratori. In conseguenza del pagamento dei creditori sociali, i liquidatori procedono alla ripartizione dellattivo residuo tra i soci: nelle societ commerciali viene predisposto un bilancio finale di liquidazione con indicazione della parte spettante a ciascun socio o azione (piano di riparto), questo bilancio viene sottoscritto dai liquidatori, corredato dalla relazione dei sindaci e dellorgano deputato alla revisione contabile e depositato presso il Registro delle Imprese; dopo novanta giorni senza che sia stato proposto alcun reclamo tale bilancio si intende approvato e i liquidatori, espletata la distribuzione dellattivo risultante dal bilancio, si intendono liberati nei confronti dei soci. Le somme non riscosse entro novanta giorni dallavvenuto deposito del bilancio finale di liquidazione devono essere depositate presso una banca con indicazione del nome e cognome o dei numeri delle azioni qualora queste siano al portatore. Sono previste, per lattivit svolta, le responsabilit per i danni arrecati alla societ nella stessa misura di quella prevista per gli amministratori. Come ultima incombenza, larticolo 2495 codice civile prescrive che i liquidatori, successivamente allapprovazione del bilancio finale, debbano chiedere la cancellazione della societ dal Registro delle Imprese.

Accordi di ristrutturazione dei debiti


Con l'accordo di ristrutturazione dei debiti l'imprenditore ha gi stipulato un accordo con i creditori, solo che sottopone tale accordo alla omologazione da parte del tribunale, in modo da ottenere gli effetti previsti dalla legge .L'imprenditore in crisi pu chiedere l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con il 60% dei propri creditori. L'accordo deve essere depositato in tribunale, accompagnato dalla relazione di un professionista qualificato avente a oggetto la contabilit aziendale e che attesti l'attuabilit del piano, e deve essere pubblicato nel registro delle imprese. Dal momento della pubblicazione nel registro delle imprese, l'accordo diviene efficace e, durante i sessanta giorni successivi, i creditori non possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore. Inoltre, dalla data della pubblicazione decorre il termine (trenta giorni), entro il quale i creditori e qualunque interessato possono proporre opposizione.Ancorch non previsto espressamente dalla legge, da ritenere che il tribunale possa concedere l'omologazione solo a condizione di aver verificato l'attuabilit dell'accordo, con particolare riguardo alla sua idoneit ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei.

Diritto di opzione
Il diritto di opzione il diritto riconosciuto ai soci di acquistare le azioni di nuova emissione, grazie allesercizio di tale diritto. Le azioni sono offerte ai soci in proporzione a quella che gi possedevano, e ci per conservare allinterno della societ gli stessi rapporti di forze che esistevano prima dellaumento del capitale sociale possimamo dire quindi che il diritto dei soci attuali di venire preferiti a terzi nella sottoscrizione di aumento del capitale sociale a pagamento.. Il diritto di opzione spetta ad ogni azionista, in maniera proporzionale al numero di azioni da esso gi possedute. La societ ha l'obbligo di concedere un termine per l'esercizio del diritto, non inferiore a trenta giorni ; tale termine inizia a decorrere dal momento in cui viene iscritta l'offerta di opzione del registro delle imprese. I soci possono tuttavia decidere all'unanimit di rinunciare a tale termine. In caso vi siano azioni rimaste non optate, gli amministratori sono obbligati a seguire particolari procedure, non essendo essi liberi di collocarle secondo il proprio [3] piacimento . Se si tratta di azioni non quotate: chi ha esercitato il diritto di opzione gode del diritto di prelazione sulle azione inoptate, ma solo se ne fa richiesta al momento dell'esercizio del diritto di opzione. In caso di azioni quotate: gli amministratori - per conto della societ - devono offrire sul mercato regolamentato i diritti di opzione residui; il ricavato andr a far parte del patrimonio sociale.

Il diritto di opzione pu essere escluso ex lege se le azioni di nuova emissione, secondo la deliberazione di aumento del capitale, devono essere liberate mediante conferimenti in natura . Inoltre, nelle societ con azioni quotate, lo statuto pu prevedere l'esclusione del diritto di opzione nella misura del dieci per cento del capitale sociale preesistente, a patto che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ci sia confermato in apposita relazione dal revisore legale o dalla societ di revisione legale . Tale diritto prevede inoltre l'esclusione del diritto se, a seguito di delibera dell'assemblea straordinaria, le azioni di nuova emissione sono offerte in sottoscrizione ai dipendenti della societ o di societ che la controllano o che sono da essa controllate .

L'aumento reale del capitale sociale


Le modificazioni del capitale sociale

L'aumento del capitale sociale pu essere reale (a pagamento: aumento del capitale sociale nominale e del patrimonio della societ per effetto di nuovi conferimenti) oppure semplicemente nominale (gratuito: si incrementa solo il capitale nominale mentre il patrimonio resta invariato). Con l'aumento reale del capitale

sociale, la societ intende procurarsi nuovi mezzi finanziari a titolo di capitale di rischio: nuovi conferimenti in denaro, natura o crediti. L'aumento reale da perci luogo all'emissione di nuove azioni a pagamento, che vengono sottoscritte dai soci attuali (che vantano un diritto di opzione) o da terzi che cos diventano soci. Competente a deliberare l'aumento di capitale l'assemblea straordinaria dei soci o anche gli amministratori se previsto dallo statuto (deve essere predeterminato l'ammontare massimo e la delega pu essere concessa per un periodo massimo di cinque anni), l'aumento pu essere deliberato se le azioni siano state interamente liberate (il socio sottoscrive azioni per un determinato corrispettivo se effettua conferimenti in denaro deve versare il 25% delle azioni all'atto di costituzione e il residuo nel momento in cui viene richiesto, perci saranno liberate quando verr versato il residuo). Il versamento del 25% dei conferimenti in denaro deve essere effettuato, all'atto della sottoscrizione, direttamente alla societ e non presso una banca (come invece era previsto al momento della costituzione della societ), se previsto un soprapprezzo deve essere versato all'atto della sottoscrizione. Un aumento di capitale non pu essere eseguito fino a che le azioni precedentemente emesse non siano interamente liberate. In caso di violazione gli amministratori sono solidalmente responsabili per i danni arrecati ai soci e ai terzi.

Riduzione del capitale sociale


Loperazione opposta a quella appena descritta la riduzione del capitale sociale, ed in merito occorre operare una distinzione fra riduzione del capitale sociale volontaria (reale) e riduzione per perdite (nominale). Nel primo caso la societ per azioni opera volontariamente una riduzione del capitale senza che ricorrano particolari cause pre-determinate: ad esempio loperazione in esame pu essere deliberata quando il capitale risulti eccessivo rispetto alle esigenze ed allattivit della compagine sociale. Diversa , invece, loperazione di riduzione del capita le sociale per perdite: in tal caso, infatti, le perdite accumulate dalla societ hanno via via intaccato il patrimonio netto (o capitale reale), erodendo tutte le riserve, cos che il valore del patrimonio netto sceso al di sotto di quello del capitale sociale nominale. Conseguentemente, la riduzione meramente nominale. Laddove tuttavia la perdita del capitale sociale non sia superiore ad un terzo del suo valore (a titolo di esempio: capitale sociale pari a 300, patrimonio netto pari 201), la riduzione facoltativa; qualora invece le perdite abbiano inciso per pi di un terzo (nel solco del precedente esempio: capitale sociale pari a 300, patrimonio netto ridotto in

conseguenza delle perdite a 190) gli amministratori devono senza ritardo convocare las semblea straordinaria e sono previste particolari procedure a seconda che il capitale sia sceso o meno sotto il minimo legale. Le modalit attraverso le quali viene materialmente esperita la riduzione volontaria del capitale sociale sono varie: pu prevedersi la liberazione dei soci dai conferimenti ancora dovuti, pu procedersi al rimborso agli azionisti del capitale, pu essere previsto lacquisto da parte della societ di azioni proprie ed il successivo annullamento delle stesse, o, infine, possono essere estratti a sorte taluni soci, le cui azioni vengono annullate e rimborsate integralmente al valore nominale. . E tuttavia necessario che, in ogni caso, vengano rispettati alcuni requisiti essenziali: anzitutto il capitale non pu scendere al di sotto del minimo legale (pari, come noto, a 120.000 Euro), inoltre la deliberazione deve motivare adeguatamente loperazione e infine essa pu essere eseguita soltanto dopo 90 giorni dalliscrizione della delibera presso il Registro delle Imprese: entro tale termine, infatti, i creditori sociali possono interporre opposione. Quando si tratti invece di riduzione del capitale sociale per perdite e queste non abbiano inciso per pi di un terzo del capitale sociale la riduzione facoltativa. E evidente che, pur non registrandosi lobbligo di provvedere alla riduzione, essa diventa indispensabile laddove si intendano distribuire gli utili conseguiti: la distribuzione di utili, infatti, vietata in assenza di delibera di riduzione. Qualora invece le perdite abbiano inciso sul capitale sociale per pi di un terzo ma il capitale sociale sia ancora al di sopra del minimo legale (ovvero, 120.000 Euro) gli amministratori devono senza ritardo convocare lassemblea straordinaria e presentare un bilancio infra-annuale. Lassemblea straordinaria ha due scelte: o riduce immediatamente il capitale sociale, oppure prende i provvedimenti che ritiene pi opportuni nel tentativo di ricostituire lintegrit del capitale stesso. Laddove tuttavia tali operazioni non si rivelino utili e la perdita non venga ripianata entro lesercizio successivo, lassemblea straordinaria obbligata a deliberare la riduzione del capitale sociale. In mancanza, la riduzione deliberata dufficio dal Tribunale.

L'emissione delle obbligazioni nelle s.p.a.


L'emissione di obbligazioni si colloca fra gli strumenti a disposizione della spa per raccogliere risorse finanziarie. L'utilizzo di queste fonti garantisce un flusso adeguato e costante di risorse per l'attivit di impresa. Con l'emissione obbligazionaria la spa intende soddisfare un suo fabbisogno finanziario di medio-lungo termine utilizzando uno strumento che ricalca lo schema del mutuo:si tratta di percepire somme a prestito,da restituire a una data scadenza con la corresponsione di interessi. Agli amministratori spetta la decisione relativa all'emissione di obbligazioni salvo che leggi speciali o statuto non dispongano diversamente. La delibera relativa l'emissione deve comunque risultare dal verbale redatto dal notaio e deve essere iscritta nel registro delle imprese. Una legge delega,poi,individua il limite di emissione;tale limite non posto a garanzia dei portatori di obbligazioni ma nasce con il fine di equilibrare il ricorso all'indebitamento rispetto al capitale di rischio raccolto,evitando eccessi di raccolta obbligazionaria rispetto a quanto viene investito da parte de soci. L'art 2412 permette oggi di emettere obbligazioni per una somma complessiva non eccedente il doppio del capitale sociale,della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio approvato. I sindaci attestano la verifica del suddetto limite. La stessa norma codicistica introduce poi una serie di ipotesi nelle quali tale limite pu essere superato: -l'emissione garantita da ipoteca di primo grado su immobili posseduti dalla societ sino a due terzi del valore dei medesimi. -se le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla sottoscrizione di investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma di leggi speciali. In caso di successiva circolazione delle obbligazioni chi le trasferisce risponde della solvenza della societ nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali. -per mezzo di di un provvedimento da parte dell'autorit governativa qualora ricorrano particolari ragioni che interessano l'economia nazionale. Il limite generale e la disciplina relativa all'emissione destinata ad investitori professionali non si applicano poi all'emissione di societ quotate in mercati regolamentati limitatamente alle obbligazioni quotate negli stessi o in altri mercati regolamentati. La legge poi si preoccupa di mantenere costante il rapporto tra capitale di rischio e capitale obbligazionario:la societ non pu ridurre il capitale sociale o distribuire riserve se il limite previsto dall'art 2412 rispetto all'ammontare delle obbligazioni ancora in circolazione non pi rispettato.

Concordato fallimentare
Il concordato fallimentare, regolato dagli articoli che si succedono dal 124 al 141 della legge fallimentare, non rappresenta una procedura concorsuale bens un istituto giuridico che regola un particolare modo di chiusura del fallimento. La proposta di concordato fallimentare pu essere formulata da uno o pi creditori, da un terzo soggetto, oppure dallo stesso fallito, purch siano decorsi sei mesi dalla dichiarazione di fallimento ma non siano superati i due anni dal decreto che ha reso esecutivo lo stato passivo.La legge in materia, ha stabilito che il soggetto proponente il concordato fallimentare pu liberamente formare il contenuto della proposta con la quale espone il progetto, progetto che rappresenta la spiegazione di come debba avvenire il soddisfacimento dei creditori per chiudere il fallimento.La proposta di concordato deve essere inoltrata al Giudice Delegato, poi approvata dai creditori ed, infine, omologata dal Tribunale con decreto ad hoc.Affinch sia possibile prospettare il concordato necessario che lamministrazione della societ o ditta individuale oggetto delloperazione sia stata assoggettata a regolare contabilit. Ci, per dar modo al curatore di preparare correttamente lelenco provvisorio dei creditori da sottoporre allapprovazione del Giudice Delegato.Dopo l'omologa, il giudice delegato, il curatore ed il comitato dei creditori vigilano sullo svolgimento del concordato. Le somme dei crediti in contestazione e quelle riguardanti i creditori irreperibili dovranno essere depositate in attuazione delle decisioni adottate dal Giudice Delegato che terr conto delle varie situazioni. Vi da rilevare che gli organi del fallimento resteranno in carica per lintera durata del concordato.Gli effetti del concordato :Il concordato obbligatorio per tutti i creditori anteriori alla apertura del fallimento, compresi quelli che non hanno presentato domanda di ammissione al passivo. I creditori conserva no la loro azione per lintero credito contro i coobbligati, i fideiussori del fallito e gli obbligati in via di regresso.Dopo lomologazione del concordato il giudice delegato, il curatore e il comitato dei creditori ne sorvegliano ladempimento secondo l e modalit che sono state stabilite nel decreto di omologazione.

Concordato preventivo
Il concordato preventivo rivolto al debitore insolvente ed ha lo scopo principale di evitargli le gravi conseguenze del fallimento. Il concordato si chiama preventivo perch ad esso ci si pu rivolgere solo prima della dichiarazione di fallimento. Il concordato, non altro che un accordo fra un imprenditore commerciale, in crisi appunto o in insolvenza, ed i suoi creditori circa le modalit con le quali dovranno essere gestite tutte le obbligazioni pendenti. Con la nuova legge non pi richiesta la : iscrizione dellimprenditore nel registro delle im prese alla Camera di Commercio; non pi richiesta nemmeno la regolare tenuta dellacontabilit; non pi indispensabile la mancanza di una precedentedichiarazione di fallimento o di ammissione ad altreprocedure concorsuali. Lunico requisito che la nuova legge chiede, nel principale interesse dei creditori, che limprenditore proponga un piano di risanamento dei propri debiti, che tenga conto della divisione dei creditori nelle seguenti classi: privilegiati (ipotecari, lavoratori dipendenti, Stato, ecc., che hanno laprecedenza nellessere pagati) chirografari(ad esempio i fornitori, che vengono pagati dopo iprivilegiati, con quello che resta e con il rischio anche dinon ricevere nulla, se tutto il denaro ricavato servito perpagare i privilegiati) . Le conseguenze, per il debitore che stato ammesso al concordato preventivo, sono le seguenti: egli conserva lamministrazione dei suoi beni e, se pu,continua lesercizio dellimpresa, con lunica limitazione che, durante tutta la procedura, la sua attivit svolta sotto il controllo del Commissario giudiziale; richiesta lautorizzazione del Giudice delegato per gli atti di straordinariaamministrazione (che sono, ad esempio, mutui, ipoteche; accettazione di eredit,vendita di immobili, ecc.); i creditori non possono iniziare o proseguire azioni esecutive contro il debitore.

I limiti alla circolazione delle azioni nelle s.p.a.


Limiti legali I casi pi importanti sono quelli: - delle azioni liberate con conferimenti in natura che, fin quando non sia completa la procedura di controllo della valutazione, sono inalienabili; - delle azioni con prestazioni accessorie il cui trasferimento subordinato al consenso degli amministratori; - delle azioni di societ fiduciarie e di revisione che sono trasferibili solo con il consenso degli amministratori. Numerose limitazioni sono poi previste per le societ operanti in settori particolari (per esempio, finanziario, bancario, assicurativo, ecc) quando la partec ipazione oggetto di disposizione sia rilevante. Limiti convenzionali Qualora le azioni siano nominative o non siano state emesse lo statuto pu: - vietarne il trasferimento per un periodo non superiore a 5 anni; - sottoporre il trasferimento delle azioni a particolari condizioni. Limiti convenzionali al trasferimento delle azioni possono derivare anche da patti parasociali; in tal caso, tuttavia, le condizioni di legittimit della pattuizione discendono dalle regole di diritto comune. Le particolari condizioni cui pu essere statutariamente subordinato il trasferimento si concretano in clausole variamente denominate.

Il diritto di recesso dei soci di una s.p.a


L'applicazione del principio maggioritario fa si che nella s.p.a. la minoranza non pu impedire modifiche dell'assetto societario. necessario per che la maggioranza rispetti i limiti posti da norme inderogabili e che non siano violati i principi cardine di correttezza, buona fede e parit di trattamento fra gli azionisti.In presenza di delibere modificative di particolare entit, la minoranza tutelata dalla previsione di maggioranze pi elevate e dal riconoscimento del diritto di recesso alla societ, in alternativa alla vendita delle azioni (se la societ chiusa sar difficile trovare un compratore). La riforma del 2003 distingue cause di recesso inderogabili, derogabili dallo statuto e cause statutarie, inoltre il diritto di recesso pu essere esercitato dai soci assenti, dissenzienti e astenuti rispetto ad una deliberazione. riconosciuto anche il diritto di recedere parzialmente e la societ si trova a far fronte ad un disinvestimento parziale. Il recesso pu essere esercitato o per le cause stabilite dal codice o per gli altri atti o fatti stabiliti dallo statuto. Nella cause inderogabili, il recesso pu essere esercitato dai soci che non hanno concorso alla: - modifica dell'oggetto sociale; (cambiamento significativo dell'attivit sociale) - trasformazione della societ; - al trasferimento della sede all'estero; - modificazioni dello statuto concernenti diritto di voto o di partecipazione; - revoca dello stato di liquidazione. In tutti questi casi il diritto di recesso non pu essere soppresso dallo statuto. Nelle cause derogabili, il diritto di recesso spetta ai soci che non hanno concorso alla: - approvazione delle delibere riguardanti la proroga del termine di durata della societ; - l'introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni. Il diritto di recesso deve essere esercitato mediante una lettera raccomandata alla societ entro quindici giorni dall'iscrizione nel registro delle imprese della delibera che lo legittima. Le azioni per le quali esercitato il diritto di recesso devono essere depositate presso la sede della societ. la societ entro 90 giorni pu revocare la delibera che legittima il diritto di recesso oppure pu deliberare lo scioglimento della societ. Il valore di liquidazione delle azioni determinato dagli amministratori, sentito il parere del collegio sindacale e del soggetto incaricato della revisione legale dei conti, tenuto conto della consistenza patrimoniale della societ e delle sue prospettive reddituali, nonch dell'eventuale valore di mercato delle azioni. Nelle societ non quotate il valore delle azioni da rimborsare determinato dagli amministratori tenendo conto della consistenza patrimoniale della societ e delle sue prospettive reddituali. Nelle societ con azioni quotate il valore di liquidazione viene determinato facendo la media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la convocazione dell'assemblea. Al socio deve essere corrisposto il valore reale delle azioni, perci il valore di mercato. I soci devono conoscere il valore delle azioni prima dell'assemblea, deve essere depositato dagli amministratori, in modo che arrivino in assemblea informati. In caso di contestazione del valore deve essere nominato un esperto dal tribunale.

Gli atti di concorrenza sleale


atto di concorrenza sleale ogni atto idoneo a creare confusione con i prodotti o con l'attivit di un concorrente. Molteplici sono le tecniche o le pratiche che l'imprenditore pu porre in atto per realizzare la confondibilit dei propri prodotti e della propria attivit con i prodotti e con l'attivit di un concorrente: uso di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri imprenditori concorrenti; imitazione servile dei prodotti di un concorrente (riproduzione delle forme esteriori dei prodotti altrui).La seconda vasta categoria di atti di concorrenza sleale comprende: gli atti di denigrazione: diffondere notizie e apprezzamenti sui prodotti e sulle attivit di un concorrente idonei a determinarne il discredito; appropriazione di pregi dei prodotti o delle imprese di un concorrente. Esempio di concorrenza sleale per denigrazione la pubblicit iperbolica con cui si tende ad accreditare l'idea che il proprio prodotto sia il solo a possedere determinati pregi (non oggettivi) che invece vengono implicitamente negati ai concorrenti. Per quanto riguarda la pubblicit comparativa, la comparazione lecita quando fondata su dati veri e oggettivamente verificabili, non genera confusione sul mercato e non comporta discredito o denigrazione del concorrente. La pubblicit menzognera la falsa attribuzione ai propri prodotti di qualit o pregi non appartenenti ad alcun concorrente (quindi non inquadrabile nella figura tipica dell'appropriazione di pregi). Altre forme di concorrenza sleale sono: concorrenza parassitaria (sistematica imitazione di prodotti, marchi, campagne pubblicitarie altrui, sia pure con accorgimenti tali da evitare la piena confondibilit delle attivit; dumping (sistematica vendita sottocosto dei propri prodotti finalizzata alla eliminazione dei concorrenti).

Gli strumenti finanziari partecipativi delle s.p.a.


L'art 2346 consente che una spa a seguito dell'apporto da parte di soci o di terzi ,possa emettere strumenti finanziari forniti di diritti patrimoniali o anche diritti amministrativi,escluso il diritto di voto nell'assemblea generale degli azionisti.Le modalit e le condizione di emissione,i diritti che conferiscono,la legge di circolazione rimessa allo statuto.La caratteristica delle azioni risiede nel fatto che i conferimenti azionari sono volti a costituire il capitale sociale,a differenza degli apporti prestati a fronte dell'emissione degli strumenti finanziari partecipativi che costituiscono un finanziamento e come tale non imputabile a capitale sociale. Le azioni a differenza delle obbligazioni conferiscono diritti patrimoniali in relazione all'andamento della societ. Inoltre per le obbligazioni,a differenza degli strumenti finanziari partecipativi, previsto un limite quantitativo alla loro emissione. L'emissione di strumenti finanziari partecipativi avviene a fronte dell'apporto da parte dei soci o di terzi anche di opera o di servizi. La terminologia volutamente chiara nel distinguere l'apporto dal conferimento prestato a

fronte di sottoscrizione di azioni sottolineando come l'apporto richiami l'associazione in partecipazione e il conferimento la partecipazione societaria e il finanziamento.Comunque resta il fatto che colui che apporta e colui che conferisce non diventano titolari dell'iniziativa economica non concorrendo ad un rischio superiore al loro apporto e non avendo nessun potere a livello gestionale. I diritti di cui possono godere coloro che detengono strumenti finanziari sono: -diritti patrimoniali:rimborso dell'apporto alla scadenza,si pu inoltre prevedere un diritto a una quota degli utili attraverso una remunerazione fissa o indicizzata. -diritti amministrativi:la formula legislativa lascia ampio spazio agli statuti che potranno riconoscere determinati diritti che andranno per coordinati con quanto disposto nell'art 2346:esclusione del voto nell'assemblea generale. -diritti alla circolazione:lo statuto pu optare per una qualsiasi delle leggi di circolazione non ritenendosi applicabile il divieto di emissione dei titoli di credito al portatore.

Concentrazione di imprese
Consisite nel controllo di un'impresa su una o pi altre imprese. Secondo la nostra legge antitrust, l'operazione di () si realizza (art. 5): quando due o pi imprese procedono a fusione; quando uno o pi soggetti in posizione di controllo di almeno un'impresa, ovvero una o pi imprese, acquisisconodirettamente o indirettamente, sia mediante acquisto di azioni o di elementi del patrimonio, sia mediante contratto o qualsiasi altro mezzo, il controllo dell'insieme o di parti di una o pi imprese; quando due o pi imprese procedono, attraverso la costituzione di una nuova societ, alla costituzione di un'impresa comune. In ogni caso, comunque, per aversi (), deve prodursi una modificazione della struttura interna delle imprese interessate, modificazione che pu incidere sia sulla propriet del patrimonio, sia sulla gestione e direzione, alle quali si rinuncia a favore di organi estranei a queste imprese o ad una di esse. Le operazioni di () non sono vietate in assoluto, dalla normativa antitrust ma solo se comportino la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato nazionale, in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza.

Fusione
Il procedimento di fusione si articola in tre fasi: - progetto di fusione - delibera di fusione - atto di fusione Progetto di fusione societaria Il progetto di fusione un documento unitario che gli organi amministrativi delle varie societ partecipanti alla fusione redigono, ci sono tutti gli elementi essenziali della fusione. Lart.2501 contiene tutte le indicazioni che il progetto di fusione deve contenere: - modalit di assegnazione delle azioni o quote della societ che risulta dalla fusione o di quella incorporante; - atto costitutivo della nuova societ o di quella incorporante che conterr le modifiche che derivano dalla fusione; - rapporto di cambio, ossia il rapporto in base al quale i soci nelle societ che si estinguono verranno assegnate le azioni o le quote della societ incorporante. Delibera di fusione societaria Le assemblee delle varie societ partecipanti alla fusione devono deliberare la fusione, approvando il progetto di fusione oppure no. Per lassunzione della delibera sono necessarie le maggioranze previste per le modifiche dellatto costitutivo. Lart.2503 prevede che la fusione pu essere attuata solo dopo 60 giorni dallultima delle iscrizioni nel registro delle imprese della delibera di fusione. Il termine dei 60 giorni pu non essere rispettato qualora risulti il consenso dei creditori, qualora i creditori che non hanno dato il consenso vengano pagati, oppure nel caso in cui la relazione degli esperti sia redatta da ununica societ di revisione per tutte le societ la quale asseveri sotto la sua responsabilit che la situazione patrimoniale e finanziaria della societ non rende necessarie delle garanzie per i creditori. Se i creditori fanno lopposizione alla fusione, la fusione non pu essere attuata, non si pu arrivare allatto d i fusione. Il tribunale deve decidere se lopposizione fondata o meno. Se il tribunale non conce de che la fusione venga attuata nonostante lopposizione allora il procedimento momentaneamente bloccato. In alcuni casi il tribunale fa continuare con il procedimento di opposizione per la firma dellatto di fusione nnon sospesa purch le societ partecipanti alla fusione diano idonee garanzie ai creditori. Se si procede alla delibera di fusione e senza che si risolva il problema si attua la fusione senza rispettare il termine dei 60 giorni per la tutela dei creditori, latto di fusione valido, per improduttivo di effetti nei confronti dei creditori, che potranno continuare a far valere i diritti come se la fusione non fosse efficace nei loro confronti. Se avviene la delibera e si rispettato il termine dei 60 giorni si pu passare alla terza fase. Atto di fusione societaria I legali rappresentanti di tutte le societ che partecipano alla fusione stipuleranno di fronte al notaio un unico atto di fusione. Latto di fusione fatto per atto pubblico e dal momento in cui viene iscritto nel registro d elle imprese si producono tutti gli effetti della fusione. Latto di fusione ha unefficacia costitutiva degli effetti della fusione: unifica zione dei patrimoni, estinzione delle societ che vi hanno partecipato, lassegnazione ai soci delle azioni o delle quote, ecc.

Cartolarizzazione dei crediti


La cessione globale dei crediti dimpresa alla base anche di altra recente operazione di carattere finanziario: la cartolarizzazione dei crediti.Con tale operazione un soggetto cede a titolo oneroso crediti pecuniari, esistenti o futuri, anche individuabili in blocco, a una societ cessionaria (detta societ veicolo), che ha per oggetto esclusivo il compimento di operazioni di cartolarizzazione: questultima, direttamente o a mezzo di altra societ, raccoglie i fondi necessari per lacquisto dei crediti tramite lemissione di titoli da collocarsi presso il pubblico o, pi frequenteme nte, investitori professionali.Le somme incassate dai debitori ceduti sono destinate in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati nei predetti titoli, nonch al pagam ento dei costi delloperazione.Lesigenza di tutela dellaffidamento degli investitori ispira la disciplina delloperazione.Deve essere redatto uno specifico prospetto informativo; necessario che operatori terzi, con specifici requisiti di professionalit e indipendenza, valutino il merito dei crediti cartolarizzati (c.d. rating), quando i titoli siano offerti a investitori non professionali. Esempio: Facciamo finta che la banca ti abbia concesso un mutuo, ha quindi dovuto darti dei soldi e ha visto diminuire la sua liquidit. Se la banca si trova in difficolt di liquidit (perch magari ha concesso troppi mutui) allora "vende" il mutuo ad un terzo soggetto in modo da ripristinare la sua liquidit e di liberarsi di ogni rischio. Il terzo soggetto quindi diventa il creditore del mutuo e si accolla i rischi del caso.

Fideiussione
La fideiussione un contratto con il quale si costituisce a favore del creditore la garanzia personale di un terzo. Il contratto viene stipulato tra chi assume la garanzia (fideiussore) e il creditore, restandone estraneo il debitore garantito. Il fideiussore obbligato in solido con il debitore principale: il creditore potr quindi rivolgersi per lintero pagamento alluno o allaltro a sua scelta, a meno che non sia stato pattuito il c.d. beneficio di escussione: in tale caso il fideiussore potr rifiutare il pagamento, eccependo che prima che a lui il creditore non si sia rivolto al debitore principale, e sar tenuto al pagamento soltanto in caso di inadempimento di questultimo. Se il fideiussore paga, surrogato nei diritti che il creditore aveva verso il debitore principale e in ogni caso ha azione di regresso nei confronti di costui.

Strumenti finanziari derivati (futures)


strumento derivato ogni contratto o titolo il cui prezzo sia basato sul valore di mercato di uno o pi beni (quali, ad esempio, azioni,indici finanziari, valute, tassi d'interesse).Esistono numerose e variegate tipologie di derivati, che, tuttavia possono essere classificate, anche per la disciplina normativa italiana, nelle seguenti quattro categorie:forward;swap;future;opzioni. I forward sono contratti a termine, di acquisto o di vendita, in cui il regolamento avviene in una data futura con la consegna dellattivit oggetto del contratto mentre il prezzo di consegna (o prezzo a termine) viene stabilito al momento della stipula del contratto. Il contratto pu concludersi sia con leffettiva consegna del bene sia con il pagamento di differenziali in contanti. Gli swap (baratto) sono contratti in cui due parti si scambiano a pronti e a termine flussi finanziari, periodici o una tantum, che sono calcolati applicando uno schema predefinito, differente per le due parti, a uno certa attivit. I futures sono anchessi dei contratti a termine, ma rispetto ai forward so no standardizzati e quindi negoziabili in mercati regolamentati, con i quali le parti si impegnano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo dellattivit sottostante a un prezzo prestabilito. Infine, le opzioni sono contratti mediante i quali una delle parti, dietro pagamento di un corrispettivo (premio), acquista la facolt di acquistare o di vendere, alla o entro la data di scadenza, un certo quantitativo dellattivit sottostante a un prezzo prestabilito (prezzo di esercizio).

Continuazione esrcizio dimpresa successivamnete alla dichiarazione di fallimento


Il tribunale pu disporre l'esercizio provvisorio dell'impresa, anche limitatamente a specifici rami dell'azienda, se dalla interruzione pu derivare un danno grave, purch non arrechi pregiudizio ai creditori. Successivamente, su proposta del curatore, il giudice delegato, previo parere favorevole del comitato dei creditori, autorizza, con decreto motivato, la continuazione temporanea dell'esercizio dell'impresa, anche limitatamente a specifici rami dell'azienda, fissandone la durata. Durante il periodo di esercizio provvisorio, il comitato dei creditori convocato dal curatore, almeno ogni tre mesi, per essere informato sull'andamento della gestione e per pronunciarsi sull'opportunit di continuare l'esercizio. Se il comitato dei creditori non ravvisa l'opportunit di continuare l'esercizio provvisorio, il giudice delegato ne ordina la cessazione. Ogni semestre, o comunque alla conclusione del periodo di esercizio provvisorio, il curatore deve presentare un rendiconto dell'attivit mediante deposito in cancelleria. In ogni caso il curatore informa senza indugio il giudice delegato e il comitato dei creditori di circostanze sopravvenute che possono

influire sulla prosecuzione dell'esercizio provvisorio. Il tribunale pu ordinare la cessazione dell'esercizio provvisorio in qualsiasi momento laddove ne ravvisi l'opportunit, con decreto in camera di consiglio non soggetto a reclamo sentiti il curatore ed il comitato dei creditori. Durante l'esercizio provvisorio i contratti pendenti proseguono, salvo che il curatore non intenda sospenderne l'esecuzione o scioglierli.

Esdebitazione del fallito


L'esdebitazione del fallito consiste nella liberazione del fallito stesso da tutti i debiti non soddisfatti nel fallimento. Non automatica, bens pu essere concessa solo in presenza di determinati presupposti (riassumibili nella necessit che il fallito l'abbia meritata) e possono goderne solo i falliti persone fisiche, e quindi non anche le societ. L'esdebitazione opera nei confronti dei creditori concorsuali, e dunque innanzitutto nei confronti dei creditori anteriori al fallimento. Ma non solo: anche nei confronti dei creditori successivi al fallimento che nondimeno abbiano partecipato al concorso (quali i creditori ammessi al passivo per effetto della restituzione di beni o importi oggetto di atti o pagamenti revocati). Inoltre, l'esdebitazione opera nei confronti dei creditori concorsuali che avrebbero potuto partecipare al concorso e che tuttavia non vi hanno partecipato (o per decisione propria o perch ne sono stati esclusi), anche se solo per l'eccedenza rispetto a quanto tali creditori avrebbero potuto percepire. Lesdebitazione comprende tutti i debiti dellex fallito anteriori al fallimento. Fanno eccezione allesdebitazione gli obblighi derivanti da rapporti estranei allimpresa (mantenimento/alimenti) e le responsabilit extracontrattuali oltre alle sanzioni pecuniarie penali e amministrative.

I limiti della s.p.a. allacquisto di azioni proprie


Una s.p.a. pu acquistare azioni proprie solo qualora ricorrano le seguenti condizioni: - lacquisto deve avvenire nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dallultimo b ilancio regolarmente approvato;- possono essere acquistate solo azioni interamente liberate, in caso contrario la societ diventerebbe debitrice di s stessa;- lacquisto deve essere autorizzato dallassemblea; - solo per le societ con azioni quotate inoltre previsto espressamente il principio di parit di trattamento tra i soci, secondo modalit stabilite in via regolamentare dalla Consob; - in nessun caso, il valore nominale delle azioni pu eccedere 1/10 del capitale sociale. La sanzione per lacquisto di azioni proprie in violazione delle condizioni appena viste non linvalidit, ma lobbligo di rivenderle entro 1 anno dal loro acquisto.In mancanza deve procedersi al loro annullamento e alla corrispondente riduzione del capitale.

Il creditore particolare del socio


Lautonomia patrimoniale delle societ di persone impedisce che vi sia confusione fra patrimonio della societ e patrimonio dei soci; i creditori del socio non possono vantare diritti verso la societ per il soddisfacimento del loro credito. Da questo principio discende anzitutto il divieto di compensazione dei crediti che un soggetto ha verso il socio con i debiti che ha verso la societ.Il creditore particolare del socio, avendo come unica garanzia il suo patrimonio personale, dovrebbe poter agire sulla quota di partecipazione del socio nella societ, nonch sugli utili maturati in suo favore.Articolato il procedimento con il quale il creditore del socio pu soddisfarsi sulla quota di partecipazione del socio.Nelle societ personali, infatti, non possibile il mutamento della persona del socio senza il consenso di tutti gli altri: da qui limpossibilit per il creditore di compiere atti esecutivi sulla quota che cond ucano alla sua vendita forzata.La legge, allora, riconosce al creditore particolare il diritto, a certe condizioni, di ottenere la liquidazione della quota del socio (nella societ semplice pu essere richiesta dal creditore se questi dimostra che gli altri beni personali sono insufficienti a soddisfare il suo credito; nella s.n.c. e nella s.a.s. vige il divieto di richiedere la liquidazione della quota del socio durante tutta la vita della societ e la tutela del creditore particolare limitata alla possibilit di opporsi alla proroga della societ stessa).

Sicav (E una societ di investimento a capitale variabile molto simile, nel funzionamento, a un fondo comune. La differenza princip ale che si
tratta di una societ il cui patrimonio coincide con il capitale versato dai sottoscrittori, i quali non acquistano quote (come in un fondo) ma azioni. I sottoscrittori diventano, pertanto, veri e propri azionisti della societ: hanno facolt di partecipare alle assemblee e di esercitare il diritto di voto, nonch di confrontarsi con l'operato dei gestori).

Si tratta di societ per azioni il cui oggetto sociale esclusivo rappresentato dallinvestimento collettivo delle risorse finanziarie raccolte presso il pubblico attraverso lemissione di proprie azioni. La gestione dei mezzi finanziari raccolti si identifica con la gestione del patrimonio sociale ed quindi affidata agli organi amministrativi della Sicav stessa, a meno che venga delegata ad una Sgr. Le Societ dinvestimento a capitale variabile si differenziano dai fondi comuni dinvestimento principalmente per il fatto che il sottoscrittore non acquista quote di partecipazione, ma azioni della societ, con la possibilit di esercitare il diritto di voto. Pertanto, i partecipanti di una Sicav hanno poteri pi ampi rispetto ai partecipanti di un fondo comune dinvestimento, poich sono anche soci e quindi possono incidere sulle vicende della societ e sulle politiche dinvestimento da essa adottate attraverso lesercizio del diritto di voto.

Societ irregolare e di fatto


La mancata registrazione della s.n.c. (ma anche dell'accomandita semplice) non comporta la nullit della societ, ma solo la sua irregolarit. Vediamo quali sono le conseguenze della societ irregolare: -i soci sono tutti responsabili illimitatamente e solidalmente ma la responsabilit e sussidiaria come nella s.s. -i creditori dei soci sono come nella s.s. -si presume che ogni socio abbia la rappresentanza, anche in giudizio salvo che si provi che i terzi erano a conoscenza del patto che limitava la rappresentanza - diritti sociali si prescrivono in 10 anni e non in cinque -non possibile ottenere il concordato preventivo e l'amministrazione controllata La societ irregolare ci d l'occasione di parlare della societ di fatto; abbiamo una societ di fatto quando il contratto di societ concluso attraverso comportamenti concludenti, non usando, cio una dichiarazione per concluderlo. Non sar una societ di fatto quella dove il contratto concluso attraverso una dichiarazione orale, o di altro tipo, anche scritta, mentre avremo tale tipo di societ quando i soci, senza nulla dichiarare, tengono dei comportamenti tali da fare intendere che hanno stipulato un contratto di societ. Ai nostri fini, per, interessa di pi il concetto di societ irregolare, che semplicemente quella che non si iscritta nel registro delle imprese, quale che sia la forma del contratto di societ; di conseguenza vi potranno essere sia societ irregolari di fatto, sia societ irregolari che si sono costituite in forma espressa, non tacitamente, non di fatto. Una cosa per certa: sia che si parli di societ irregolare, sia che si parli di societ di fatto, questa non pu mai essere una societ di capitali, perch queste societ si costituiscono solo con l'iscrizione nel registro delle imprese; prima di quel momento sono giuridicamente inesistenti, anche se vi sono delle norme che regolano i casi in cui non si riesca a costituire una s.p.a. in merito alle spese sostenute per la sua (mancata) costituzione. In conclusione solo le societ di persone potranno essere irregolari, e, eventualmente, anche di fatto.

Cessione debiti e crediti di azienda


I crediti e i debiti, relativi allazienda, nascono da rapporti contrattuali; il legislatore guarda ai rapporti contrattuali, in cui una delle parti ha gi adempiuto, per cui limprenditore se ha gi consegnato beni o svolto servizi avr un credito, un corrispettivo, ad esempio limprenditore ha consegnato della merce che deve ricevere in pagamento. Il debito la situazione opposta, in cui limprenditore ha ricevuto un adempimento. Crediti (art. 2559 C.C.) Quando viene ceduto un credito, il legislatore prevede che chi acquista il credito debba notificare lavvenuta cessione al debitore, la quale finalizzata ad inopponibilit della cessione; linopponibili t quella situazione che si ha quando lordinamento consente ad un soggetto di ottenere una presunta riconoscenza di un fatto attraverso ladempimento di uno specifico obbligo. Quindi, si notifica al debitore e nessuno pu mettere in discussione lavvenuta cessione del credito. Sapendo che, in relazione ad unazienda ceduta ci possono essere n crediti, lacquirente pu iscrivere lavvenuta cessione nel registro delle imprese. Tutela del debitore: il debitore, se paga allacquirente dellazienda, paga bene. Non messa in risalto la titolarit sostanziale del credito, ossia il debitore pu pagare chi subentrato nellazienda, ma ci non significa che tale soggetto pu tenersi il corrispettivo, e questo dipender da come laccordo stato concluso con colui che gli ha ceduto lazienda. Debiti (art. 2560 C.C.) Limprenditore, cedendo lazienda, ha fatto credito a un determinato soggetto, il quale non pu pensare di sua volont di liberarsi dal debito, in nessun modo; il trasferimento dellazienda non implica che limprenditore possa pensare di trasferire, liberandosene, dei debiti. Chi acquista lazienda, assume una funzione dichiarante nei confronti del terzo, del creditoreperch risponde dei debiti che risultano dai libri contabili, e ci a tutela di chi entra nella gestione dellazienda.

Girata per procura


Ha come effetto il trasferimento (non della titolarit, ma) del solo esercizio dei diritti derivanti dal titolo. Il giratario agisce quindi come mandatario del girante e non potr girare ad altri il titolo se non per procura.

Titolo in bianco
Titolo di credito all'ordine che non contiene il nome del soggetto a cui spetta la prestazione. Il (--) si trasferisce come un titolo al portatore , cio alla semplice consegna. A meno che il possessore non eserciti il cd. potere di riempimento , apponendo cio il proprio nome o quello di un altro soggetto sul titolo.

Obbligazioni convertibili in azioni Alla scadenza del termine per la restituzione del prestito obbligazionario,
la societ dovr restituire agli obbligazionisti il dovuto, ma potrebbe consentire una scelta agli obbligazionisti: invece di riavere indietro i loro soldi questi potranno diventare azionisti della societ e convertire, quindi, le loro obbligazioni in azioni. Per ottenere questo risultato, la societ emetter un tipo particolare di obbligazioni, le obbligazioni convertibili in azioni.Gli obbligazionisti che acquisteranno tali titoli potranno quindi scegliere, e se la societ solida e produce utili, potrebbe essere meglio diventare azionisti, e quindi soci, piuttosto che riavere indietro i soldi del prestito obbligazionario. Non per possibile emettere normali obbligazioni e poi permettere allobbligazionista di convertire le obbligazioni in azioni, e ci per un motivo fondamentale: emettere obbligazioni convertibili in azioni, vuole anche dire consentire lingresso di nuovi soci, e quindi aumentare il capitale sociale. Di conseguenza tutta la procedura di emissione di queste particolari obbligazioni dovr tener conto di questa esigenza, e sar quindi pi complessa di quella prevista per lemissione delle obbligazioni non convertibili. Organo competente a emettere le obbligazioni convertibili: trattandosi di unoperazione che comporta laumento del capitale sociale, la competenza dellassemblea straordinaria ma lo statuto pu delegare agli amministratori la facolt di emettere in una o pi volte obbligazioni convertibili, fino a un ammontare determinato e per il periodo massimo di cinque anni dalla data discrizione della societ nel re gistro delle imprese. Contenuto della delibera che decide lemissione di obbligazioni convertibili: lassemblea straordinaria deve decidere il rapporto di cambio tra obbligazioni e azioni, il periodo e le modalit della conversione; contestualmente si dovr deliberare anche sullaumento del capitale sociale per lammontare corrispondente alle obbligazioni da convertire. Queste obbligazioni devono, inoltre, essere offerte in opzione ai soci ( art. 2411 comma 1). Contenuto del titolo obbligazionario: quello previsto dallart. 2414, ma in pi sar necessario indicare il rapporto di cambio e le modalit di conversione. La delibera sar iscritta nel registro delle imprese, come accade in generale per tali delibere, e a questo punto si aspetter la scadenza del prestito per vedere cosa accade.

Listruttoria prefallimentare
Con listruttoria prefallimentare il legislatore ha imposto la partecipazione del debitore, sin dalla fase prefallimentare, dandogli la possibilit di difendersi, alla luce delle gravi ripercussioni che implica il fallimento, non solo sotto un aspetto economico-commerciale, ma anche nei suoi rapporti sociali, di reputazione e nella sua capacit di agire.Anche nella procedura prefallimentare continuer a valere il principio dellonere della prova, con la conseguenza che spetter alla parte istante fornire la prova dellesistenza dei presupposti del fallimento . Quindi, il creditore o il pubblico ministero dovranno provare i presupposti oggettivi e soggettivi del fallimento, e il giudice dovr respingere listanza sia in caso di prova non fornita, sia in caso di non sussistenza dei suddetti presupposti; Unico correttivo possibile rappresentato dal potere del giudice di disporre dufficio mezzi di prova. Questo un potere assicurato al giudice in tutti i processi civili, dal lavoro al societario. Tuttavia, nellistruttoria prefallimentare , tale potere non sembra avere alcun limite cosicch il giudice potr ammettere dufficio ogni strumento di prova per accertare la sussistenza dei presupposti del fallimento. Importante il caso delle prove testimoniali le quali, nella fase prefallimentare, sono utilizzate raramente: il giudice interrogher il fallendo nelludienza di convocazione, potr nominare un consulente tecnico per lesame della documentazione eventualmente prodotta e, soprattutto, potr ordinare alle parti la produzione di documenti necessari per la decisione. Infine, potr chiedere informazioni presso pubbliche amministrazioni (in particolare presso la GDF); Il giudice che dispone dufficio un mezzo di prova deve consentire su ci il contraddittorio. Ci significa che deve consentire alle parti di fornire la c.d. prova contraria.

Contratti bancari
Per contratti bancari si intendono quei contratti con cui le banche operano nei confronti della clientela, provvedendo a procurarsi denaro o ad impiegarlo ovvero a fornire i servizi necessari a tali operazioni. Le banche svolgono una attivit di intermediazione nella circolazione del denaro: sono enti che professionalmente, nella veste di imprenditori, esercitano la funzione di: raccogliere fondi dai risparmiatori (operazioni passive) concedere crediti a privati, imprese ed enti pubblici (operazioni attive) prestare particolari servizi accessori (operazioni accessorie) La principale caratteristica di detti contratti consiste nel fatto che una delle parti un istituto bancario. Infatti, lentrata in vigore del Testo unico bancario (D.lgs.385/1993) ha consentito alle banche non solo la tradizionale attivit di intermediazione nella circolazione del denaro consistente nella raccolta del risparmio tra il pubblico e nella erogazione del credito , lo svolgimento di qualsiasi altra attivit finanziaria,possono anche svolgere servizi di investimento nei confronti del pubblico, cio possono svolgere tutte quelle attivit di negoziazione, collocamento, gestione e mediazione aventi ad oggetto strumenti finanziari.Ne discende che la nozione di contratto bancario va considerata pi ampia di quella desumibile dalle norme del codice civile, ricomprendendo non pi solo le tipiche attivit di intermediazione nella circolazione del denaro, ma anche ogni altra attivit finanziaria e di investimento.La funzione dei contratti bancari , dunque, quella di offrire alla banche strumenti giuridici idonei allesercizio della loro attivit di impresa.

Pmi
Le piccole e medie imprese o PMI sono aziende le cui dimensioni rientrano entro certi limiti occupazionali e finanziari prefissati. Per questa ragione, ed anche per le oggettive difficolt di attrarre capitali, Stati e Regioni di solito mettono in atto politiche di sostegno verso la PMI. importante considerare che le piccole e medie imprese si comportano talvolta in modo decisamente diverso da quelle di dimensioni maggiori, vuoi per la diversa tipologia di organizzazione (talvolta le PMI sono ancora gestite direttamente dal proprietario), vuoi per la limitata disponibilit di capitali e le conseguentemente differenti politiche gestionali.

Comitato dei creditori


La riforma del fallimento ha considerevolmente aumentato i poteri del comitato dei creditori, in passato organo marginale con funzioni di natura consultiva. Nomina: nominato dal giudice delegato, entro trenta giorni dalla sentenza di fallimento sulla base delle risultanze documentali, sentiti il curatore e i creditori che, con la domanda di ammissione al passivo o precedentemente, hanno dato la disponibilit ad assumere l'incarico ovvero hanno segnalato altri nominativi aventi i requisiti previsti .Il comitato, entro dieci giorni dalla nomina, provvede, su convocazione del curatore, a nominare a maggioranza il proprio presidente. Composizione: composto di tre o cinque membri scelti tra i creditori, in modo da rappresentare in misura equilibrata quantit e qualit dei crediti ed avuto riguardo alla possibilit di soddisfacimento dei crediti stessi .Convocazione: convocato dal presidente per le deliberazioni di sua competenza o quando sia richiesto da un terzo dei suoi componenti (basta quindi la richiesta anche di un solo componente perch di regola composto da 3 membri, mentre nel caso in cui siano 5, non si capisce come si fa a calcolare il terzo dei componenti necessario per la convocazione).Modalit delle deliberazioni:sono prese a maggioranza dei votanti, nel termine massimo di quindici giorni successivi a quello in cui la richiesta pervenuta al presidente. Il voto pu essere espresso in riunioni collegiali ovvero per mezzo telefax o con altro mezzo elettronico o telematico, purch sia possibile conservare la prova della manifestazione di voto.Conflitto di interessi:il componente del comitato che si trova in conflitto di interessi deve astenersi dalla votazione possibile la sostituzione di membri del comitato, ex art. 37 bis l.f. , ma non deve essere turbato l'equilibrio e la qualit dei crediti ammessi, ed anche possibile che un componente del comitato possa delegare in tutto o in parte. Funzioni:Il comitato dei creditori vigila sull'operato del curatore, ne autorizza gli atti ed esprime pareri nei casi previsti dalla legge, ovvero su richiesta del tribunale o del giudice delegato, succintamente motivando le proprie deliberazioni

Socio moroso spa


Socio moroso, il quale si sia reso inadempiente dellobbligo di effettuare i versamenti relativi al suo conferimento.Nel caso di socio "moroso" gli amministratori, decorsi quindici giorni dalla pubblicazione di una diffida nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, possono tentare di vendere le azioni del socio. Qualora la vendita non possa aver luogo per mancanza di compratori, gli amministratori possono dichiarare decaduto il socio trattenendo le somme riscosse, salvo il risarcimento dei maggiori danni. In realt, autorevole dottrina ritiene che la decadenza del socio di una Spa possa intervenire anche in caso dinadempienza da parte di questultimo circa le cosiddette prestazioni accessorie previste dallarticolo 2345 del codice civile. Tale norma prevede, infatti, che, oltre l'obbligo dei conferimenti, l'atto costitutivo possa stabilire l'obbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie non consistenti in denaro, determinandone il contenuto, la durata, le modalit e il compenso e stabilendo particolari sanzioni per il caso d'inadempimento. Secondo la citata dottrina, le sanzioni ricomprenderebbero anche la decadenza del socio. Vi inoltre un dibattito dottrinale circa lestensibilit alle Spa dellesclusione del socio per giusta causa, disciplinata per le Srl dallarticolo 2473-bis del codice civile e che interviene qualora ricorrano specifiche ipotesi previste statutariamente.

Cambiale ipotecaria
La cambiale ipotecaria una garanzia che offre al creditore il diritto, nel caso dimancato pagamento, di essere pagato con priorit rispetto ad altri creditori.La cambiale ipotecaria consiste in un credito cartolare garantito da ipoteca. La peculiarit risiede nel fatto che la garanzia non riguarda il credito sottostante ma il rapporto cartolare stesso. La cambiale ipotecaria assistita da una garanzia su un immobile, che porta il creditore ipotecario al diritto, nel caso di mancato pagamento, di essere soddisfatto delle ragioni del proprio credito con priorit rispetto agli altri creditori. Questi ultimi, con termine derivante dal greco, sono definiti creditori chirografari .Esiste una profonda differenza tra il regime dell'ipoteca e quello della cambiale ipotecaria. La prima sussiste solo se il credito garantito ancora in atto, nella cambiale ipotecaria il privilegio non assiste il credito, ( rapporto causale che nel frattempo potrebbe essere estinto), ma il rapporto cartolare incorporato nel titolo di credito (materialmente la carta del titolo di credito cio l'oggetto fisico cambiale oppure assegno che segue le regole del trasferimento mediante la serie delle girate.
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Revocatoria stato passivo


Contro il decreto che rende esecutivo lo stato passivo pu essere proposta opposizione, impugnazione dei crediti ammessi o revocazione.Con lopposizione il creditore o il titolare di diritti su beni mobili o immobili contestano che la propria domanda sia stata accolta in parte o sia stata respinta; lopposizione proposta nei confronti del curatore.Con limpugnazione il curatore, il creditore o il titolare di diritti su beni mobili o immobili contestano che la domanda di un creditore o di altro concorrente sia stata accolta; limpugnazione rivol ta nei confronti del creditore concorrente, la cui domanda stata accolta. Al procedimento partecipa anche il curatore. Con la revocazione il curatore, il creditore o il titolare di diritti su beni mobili o immobili, decorsi i termini per la proposizione della opposizione o della impugnazione, possono chiedere che il provvedimento di accoglimento o di rigetto vengano revocati se si scopre che essi sono stati determinati da falsit, dolo, errore essenziale di fatto o dalla mancata conoscenza di documenti decisivi che non sono stati prodotti tempestivamente per causa non imputabile.

Posizione dominante
Un'impresa detiene una posizione dominante sul mercato laddove la quota di produzione e vendita di beni e servizi, che essa ha raggiunto rispetto alle altre aziende concorrenti, le permette di operare sul mercato in condizione di netta superiorit rispetto alla concorrenza.La posizione dominante consente, all'azienda che la detiene, di operare sul mercato dettando essa stessa le regole della concorrenza, ad es. imponendo a tutte le altre aziende una determinata strategia di prezzo o determinate caratteristiche del prodotto.Nella maggior parte dei casi la presenza di una posizione dominante progressivamente induce le altre aziende operanti in quella stessa area di mercato a specializzarsi su settori pi ridotti oppure a cedere il controllo sulla propriet alla azienda dominante, che in questo modo si rafforza ulteriormente.Ci pu condurre al cosiddetto " abuso di posizione dominante", che un illecito la cui fattispecie si concretizza nel caso in cui l'azienda dominante operi utilizzando il proprio potere economico con l'espressa intenzione di schiacciare ed eliminare la concorrenza. Nel diritto antitrust comunitario (v. Antitrust) una delle fattispecie vietate di limitazione della concorrenza (v.) effettiva. Si ha posizione dominante sul mercato quando una o pi imprese possono influire in misura sostanziale sulle decisioni di altri agenti economici mediante una strategia indipendente, sottraendosi cos ad una concorrenza effettiva. La possibilit di fissare i prezzi a proprio piacimento senz'altro l'indizio pi sicuro dell'esistenza di una posizione dominante. Non necessaria, invece, l'esistenza di un vero e proprio monopolio di fatto: non occorre, cio, che sia stata effettivamente eliminata ogni concorrenza, bastando la possibilit per una o pi imprese di eliminare dal mercato, a proprio piacimento, le imprese concorrenti. L'assunzione di una posizione dominante dunque vietata solo quando viene sfruttata abusivamente. L'art. 82 (ex art. 86) del Trattato CE (v.) e la normativa italiana (L. 287/90) vietano l'abuso di posizione dominante da parte di una o pi imprese all'interno del mercato nazionale nella misura in cui sia pregiudizievole al commercio tra gli Stati membri e specificano, con elencazione non tassativa, che esso si realizza attraverso le seguenti pratiche: imporre prezzi di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, lo sviluppo tecnico o il processo tecnologico, a danno dei consumatori; applicare, nei rapporti commerciali con altri contraenti, condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti, cos da determinare ingiustificati svantaggi per la concorrenza; subordinare la conclusione dei contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna connessione con l'oggetto dei contratti stessi.

Chiusura di fallimento
La chiusura del fallimento viene dichiarata dal tribunale fallimentare con decreto motivato. I fatti che possono condurre alla chiusura della procedura fallimentare sono i seguenti: -liquidazione dell'attivo, quando cio tutti i beni del fallito sono stati venduti e il ricavato stato ripartito tra i vari creditori, distinguendo tra privilegiati e chirografari; -insussistenza o insufficienza dell'attivo, quando cio il debitore non dispone di beni da cui possibile ricavare un certo valore di realizzo tale da soddisfare i creditori;accordo intercorso tra fallito e creditori, definito concordato fallimentare: il debitore propone ai creditori un accordo secondo il quale si impegna a pagare integralmente chi titolare di un diritto di prelazione, mentre tutti i creditori chirografari ricevono una determinata percentuale del credito complessivo. Se la maggioranza dei creditori esprime parere positivo entro 30 giorni dalla proposta, allora il tribunale autorizza tale concordato;-estinzione della totalit dei debiti contratti;-mancata presentazione della domanda di insinuazione da parte dei creditori: una volta esaurita la fase di accertamento del passivo di cui si occupa il curatore, la totalit dei creditori deve presentare entro 30 giorni la richiesta del saldo dei debiti ancora aperti nei loro confronti e i documenti che provino tali posizioni aperte. Nel caso in cui questo non avvenga, si pu procedere con la chiusura del fallimento;-rinuncia da parte dei creditori. Le conseguenze che il debitore subisce in seguito ad una dichiarazione di fallimento sono sia di carattere patrimoniale che di carattere personale. La chiusura del fallimento ha come effetto immediato la cessazione delle conseguenze di carattere patrimoniale sia sul debitore che sui creditori. Questo significa che il debitore rientra in possesso dei propri beni e per i creditori viene meno il divieto di esercitare azioni individuali nei confronti del patrimonio del debitore. In fase di procedura fallimentare, infatti, l'unico modo ammesso dalla legge per vedere soddisfatto il proprio credito quello della presentazione della domanda di insinuazione al passivo del fallito. Se i creditori non sono stati rimborsati in toto, possono dunque procedere individualmente nei confronti del debitore per la parte non soddisfatta, salvo i casi in cui prevista l'esdebitazione.

Azione revocatoria fallimentare


Uno dei tratti distintivi della procedura fallimentare la cosiddetta par condicio creditorum, ovvero il principio in base al quale tutti i creditori dellimprenditore fallito al momento della dichiarazione di fallimento sono soggetti alle medesime condizioni se desiderano vedere soddisfatte le proprie pretese creditorie. Corollario di questo principio che, nel caso in cui il debitore insolvente abbia posto in essere, prima di essere dichiarato fallito, atti di disposizione che hanno inciso sul suo patrimonio, depauperandolo, tali atti possono essere colpiti e privati di effetto, attraverso lazione revocatoria fallimentare. L'azione revocatoria dunque lo strumento posto a vantaggio del curatore fallimentare allo scopo di ricostituire il patrimonio del fallito destinato alla soddisfazione dei suoi creditori, facendovi rientrare quanto ne era uscito nel periodo antecedente al fallimento in violazione del principio della par condicio creditorum. Lazione revocatoria si propone con atto di citazione avanti il Tribunale che ha dichiarato il fallimento e si svolge secondo la procedura prevista per le ordinarie controversie civili. Lazione revocatoria deve essere esercitata, a pena di decadenza, entro tre anni dalla dichiarazione di fallimento e comunque non oltre cinque anni dalla data di compimento dell'atto che si intende revocare. legittimato ad esercitare lazione revocatoria il curatore fallimentare, il quale assume la duplice veste di rappresentante della massa dei creditori e dellimprenditore fallito. Il curatore dovr ottenere dal Giudice delegato della procedura fallimentare unapposita autorizzazione ad agire

Revoca fallimento
Se il fallimento revocato, restano salvi gli effetti degli atti legalmente compiuti dagli organi della procedura. Di conseguenza gli atti "legalmente" compiuti dagli organi della procedura, cio atti non affetti da vizi, continueranno comunque a produrre i loro effetti nonostante il provvedimento di revoca; se ad es. il curatore ha legittimamente eseguito dei pagamenti, oppure pu aver ricevuto degli acconti sul suo compenso ex art. 39 comma 3 l.f. queste somme non dovranno essere restituite al fallito. anche vero, per, che se i termini per il giudizio di reclamo sono rispettati, e se la corte fa buon uso del potere previsto dall'art. 19 l.f. ( sospendere la liquidazione dell'attivo in presenza di gravi motivi), i casi in cui (l'ex) fallito possa subire dei danni sono, in definitiva, abbastanza limitati; d'altro canto il fallito pu comunque aver subito questi e altri danni dal fallimento, poi revocato, ed per questo motivo che l'art. 147 del d.p.r. n.115\2002 ( Testo unico in materia di spese di giustizia), prevede che il creditore pu essere condannato per danni e a pagare le spese della procedura fallimentare "per aver chiesto la dichiarazione di fallimento con colpa"; ovviamente se il fallito vorr ottenere anche i danni dal creditore procedente, dovr avanzare tale richiesta nel reclamo depositato a norma dell'art. 18 l.f. Sempre in merito alle spese della procedura fallimentare e per il compenso al curatore, lo stesso art. 147 del d.p.r. n.115\2002 prevede che queste possano essere addossate al fallito che ha ottenuto la revoca, quando " con il suo comportamento ha dato causa alla dichiarazione di fallimento". Pensiamo al caso dell'imprenditore che pur non potendo fallire a norma dell'art. 1 l.f. (perch non superava nessuno dei tre parametri l previsti), e pur essendo stato regolarmente convocato, non si presenti alla istruttoria prefallimentare, provocando cos il suo fallimento, poi revocato in seguito al suo reclamo. Non specificato, per, su chi debbano gravare le spese se il fallimento revocato senza colpa del creditore o del fallito. Si ritiene applicabile, in tal caso, l'art. 146 del d.p.r. n.115\2002 comma 3 lettera c) che le addossa all'erario parificando il curatore all'ausiliario del magistrato di cui fa menzione la citata disposizione.Ci precisato, cerchiamo di elencare i principali effetti che invece si producono in seguito alla revoca del fallimento.

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cessa lo spossessamento del fallito; questi riacquista la piena amministrazione dei suoi beni; cessano tutte le incapacit che l'avevano colpito; il fallito riacquista la capacit processuale; gli atti da lui compiuti dopo la sentenza di fallimento acquistano piena efficacia; cessano gli effetti delle azioni revocatorie, e bisogna restituire i beni a coloro cui erano stati sottratti; i creditori possono agire in via esecutiva contro il debitore .

Cessione dazzienda
La cessione d'azienda consiste nel trasferimento del diritto di esercizio di una data azienda (diritto distinto dal titolo sui beni che la compongono) ad altro soggetto economico e/o giuridico; si compie normalmente a seguito di compravendita, successione o donazione e pu derivare anche da affitto ai sensi dell'articolo 2562 del codice civile (in quanto ci che conta che vi sia l'idoneit dei beni aziendali trasferiti a consentire la prosecuzione dell'attivit ceduta) o da usufrutto ai sensi dell'articolo 2561 del codice civile. Pu anche consistere nel trasferimento di quote societarie o azionarie che consentano di fatto la possibilit di esercizio dell'azienda.A seconda della controprestazione richiesta (conferimento o denaro), la cessione rilasciata dall'esercente uscente per "apporto" se il patto prevede il conferimento di quote o azioni, ovvero per "vendita" se stato pattuito un prezzo.

Azione di regresso
Il possessore della cambiale, in seguito del mancato pagamento da parte del debitore principale, pu esercitare lazione di regresso contro i giranti e i loro avallanti. Per poter esercitare questa azione necessario che si a stato compilato latto del protesto.Lazione di regresso deve iniziare entro 1 anno dalla levata del protesto(quando si avvia il protesto) altrimenti cade in prescrizione. Il portatore in via di regresso pu chiedere: 1. Lammontare del titolo non pagato; 2. Gli interessi al tasso legale dal giorno della presentazione; 3. Le spese per il protesto. Lazione di regresso pu essere: In via giudiziale: ossia Il creditore verso coloro che hanno apposto la loro firma sulla cambiale secondo lordine delle firme in modo tale da arrivare allobbligato principale. In questo caso si segue lo stesso procedimento dellazione diretta (precetto, pignoramento, vendita); In via extra-giudiziale, mediante rivalsa. Quando uno dei giratari effettua il pagamento, a sua volta pu pretendere il rimborso di quanto ha pagato dai giranti che lo precedono o da colui che ha emesso la cambiale. Le azioni di regresso tra i diversi giranti si prescrivono in sei mesi a decorrere dal giorno in cui lobbligato (uno dei riganti) ha pagato. Decorsi detti termini, se la cambiale protestata non stata ancora pagata, il possessore potr chiedere un decreto ingiuntivo.

Trasformazione eterogenea
In diritto, la Trasformazione un'operazione mediante la quale si manifesta un cambiamento fra tipi di societ "lucrative", es da societ di persone a societ di capitali o viceversa (trasformazione omogenea), oppure si assiste ad un cambiamento da societ di capitali in altri enti o viceversa (trasformazione eterogenea).Scopo della trasformazione di poter cambiare l'assetto organizzativo della societ esistente in base alle nuove esigenze sopravvenute senza estinguere tale societ e crearne una nuova ottenendo anche notevoli vantaggi di carattere fiscale. Trasformazione eterogenea:Si prevedono 2 tipi di trasformazione eterogenea: 1. da societ di capitali:

Una societ di capitali pu trasformarsi in consorzio, Societ consortile o cooperativa, associazioni non riconosciute e fondazioni. Per effettuare la trasformazione necessario il voto favorevole dei 2/3 dei soci aventi diritto al voto e il consenso dei soci che assumono la responsabilit illimitata. 1. in societ di capitali: I consorzi, le societ consortili, comunioni di aziende, associazioni riconosciute e fondazioni possono trasformarsi in societ di capitali. La trasformazione deve essere approvata: a) nei consorzi dalla maggioranza assoluta dei consorziati b) nelle comunioni di aziende da tutti i partecipanti alla comunione c) nelle societ consortili e nelle associazioni con le maggioranze richieste per lo scioglimento anticipato d) nelle fondazioni dall'autorit governativa, su proposta dell'organo competente

Patti parasociali
I patti parasociali sono degli accordi tra soggetti appartenenti ad una stessa societ al fine di allearsi e di regolare l'agire comune all'interno della societ. La natura giuridica dei patti parasociali quella di contratti plurilaterali con comunione di scopo. Lo scopo comune quello della "stabilizzazione dell'assetto proprietario" di una S.p.A. o del suo controllo. Un dato essenziale che va sottolineato che tali patti hanno un'efficacia puramente obbligatoria e non reale. Questo significa che il patto produce effetti solo tra i sottoscrittori e non verso i terzi: un eventuale rottura del patto pu valere solo come colpa contrattuale tra i soggetti sottoscrittori, ma non opponibile ai terzi. Per fare un esempio, un voto in assemblea contrario al patto produrr la responsabilit contrattuale di chi ha leso il patto di fronte agli altri sottoscrittori, ma non toccher il piano della legittimit della delibera assembleare. Sono due piani differenti, uno dei quali esterno a quello societario.Spesso per rendere pi efficaci questi patti, viene sottoscritta anche una clausola penale che comporta il pagamento di una somma (spesso ingente) per il sol fatto di aver rotto l'accordo, indipendentemente dalla dimostrazione di un effettivo danno subito che costituirebbe il presupposto di un'azione di risarcimento.

Gli effetti del fallimento per i creditori


Il fallimento produce effetti particolari non solo per il debitore, ma anche per i creditori che perdono il potere di agire direttamente contro il debitore, dovendo, per cos dire, forzosamente cedere il loro potere agli organi fallimentari. Scopo principale del fallimento , infatti, quello di consentire la ripartizione del patrimonio del debitore tra tutti i creditori in ragione dell'entit dei loro crediti e delle garanzie che li assistono. Vediamo, quindi, chi sono i creditori ammessi a partecipare a questa ripartizione che definiremo, da ora in poi "creditori concorsuali: -creditori concorsuali sono tutti quelli che erano creditori fino al momento della dichiarazione di fallimento. Per sapere chi sono i creditori concorsuali, quindi necessario verificare quando sia sorto il titolo del credito ( il contratto o altro titolo costitutivo dell'obbligazione), se cio tale titolo sia sorto prima o dopo la dichiarazione di fallimento; questo vale anche nel caso di crediti sottoposti a sospensiva, e ci perch il titolo costitutivo sorge nel momento della stipula, ad es., del contratto, solo che tale titolo inefficace fino all'eventuale verificarsi della condizione; avveratasi la condizione, questa avr efficacia retroattiva (retroattivit reale). I creditori concorsuali hanno, quindi il diritto di insinuarsi nel fallimento, previa verifica della loro posizione.Vediamo, ora, specificamente quali creditori hanno il diritto di partecipare al concorso: Creditori concorsuali:- creditori i cui crediti sono scaduti prima o alla data della dichiarazione di fallimento -creditori i cui crediti non siano ancora scaduti alla data della dichiarazione di fallimento-creditori i cui crediti erano sottoposti a condizione sospensiva alla data dichiarazione di fallimento (creditori condizionali) Come facile intuire, non sono creditori concorsuali coloro che sono divenuti tali dopo la dichiarazione di fallimento. Questi ultimi possono solo sperare che, dopo la chiusura del fallimento, il fallito abbia conservato parte del suo patrimonio sul quale potranno soddisfarsi.Quello che appare dalla disciplina del fallimento che i creditori concorsuali possono insinuarsi nel fallimento, proprio perch antecedenti alla dichiarazione di fallimento; i creditori il cui titolo sorto dopo la dichiarazione di fallimento non hanno tale possibilit. Pu accadere, tuttavia, che dopo la dichiarazione di fallimento vi siano dei nuovi creditori le cui pretese non fanno direttamente riferimento al fallito, ma direttamente alle esigenze della procedura.

Associazione in partecipazione
L'associazione in partecipazione uno dei contratti tipici disciplinati dalla codificazione civilistica italiana.Esso il negozio giuridico con il quale una parte (l'associante) attribuisce ad un'altra (l'associato) il diritto ad una partecipazione agli utili della propria impresa o, in base alla volont delle parti contraenti, di uno o pi affari determinati, dietro il corrispettivo di un apporto da parte dell'associato. Tale apporto, secondo la giurisprudenza prevalente, pu essere di natura patrimoniale ma potr anche consistere nell'apporto di lavoro, o nell'apporto misto capitale/lavoro. Dalla definizione civilistica si desume facilmente che l'associazione in partecipazione un negozio giuridico sinallagmatico obbligatorio, vale a dire a prestazioni corrispettive.La disciplina civilistica prevede una partecipazione, da parte dell'associato, al rischio della gestione dell'impresa (o del singolo affare o di pi affari dedotti in contratto): questo avviene nel caso in cui il risultato della gestione dell'attivit dedotta in contratto (o dei singoli affari) risulti in perdita. A fronte della partecipazione al rischio, essa prevede anche, quale contrappeso, alcuni obblighi di rendicontazione periodica in capo all'associante, che formalizzano un diritto di ingerenza nella gestione in capo all'associato

Titoli di debito
In finanza i titoli di debito sono dei titoli che vengono emessi da soggetti (detti debitori) che hanno bisogno di finanziamenti ovvero liquidit di denaro; questi titoli vengono a loro volta sottoscritti, cio acquistati da risparmiatori (i creditori). Tale prestito da parte di questi ultimi avviene in un tempo stabilito, concordato tra i creditori, proprietari del titolo, e i debitori, cio coloro che, appunto, hanno bisogno di liquidit di denaro. Alla scadenza del tempo, il debitore deve rimborsare al creditore oltre al capitale ricevuto anche un interesse.Classico esempio di titolo di debito il titolo di stato: in questo caso l'emittente lo Stato che riceve un prestito da chi acquista il titolo (il sottoscrittore). Alla scadenza del titolo, lo Stato deve rimborsare, oltre al capitale ricevuto, anche un interesse.Altro titolo di debito l'obbligazione: in questo caso per a emettere il titolo obbligazionario un societ che attribuisce, anche in questo caso, al possessore del titolo il rimborso del capitale iniziale pi un interesse.

I titoli di debito nella s.r.l.


Tradizionalmente alla s.r.l. stato precluso il ricorso al pubblico risparmio per raccogliere risorse finanziarie. La riforma ha per introdotto una rilevante e significativa apertura: si concede alle s.r.l., se latto costitutivo lo prevede, di emettere titoli di debito. latto costitutivo infatti che: - deve prevedere lorgano della societ competente a deliberare lemissione; - pu determinare gli eventuali limiti allemissione, le sue modali t e le maggioranze necessarie per la decisione. Non quindi agevole per linterprete disegnare le caratteristiche di questi titoli di debito. Pu rilevarsi che: - essi si ricollegano a unoperazione di finanziamento della societ; il titolo incorpora il diritto di credito del finanziatore alla restituzione del prestito: dunque la funzione la stessa dei titoli obbligazionari; il titolo, per poter realmente incorporare o quantomeno documentare un diritto di credito verso lemittente, deve recare, oltre alla sua sottoscrizione, menzione dellemittente, dellimporto di cui si promette il pagamento e dellinteresse riconosciuto; - in linea di principio, il rapporto fra societ e possessore dei titoli ha carattere individuale e non pu essere modificato senza il consenso del singolo possessore. I titoli di debito, a tutela del pubblico risparmio, possono essere sottoscritti solo da investitori professionali (banche, assicurazioni, societ finanziarie). consentito agli investitori professionali di porre in circolazione, eventualmente anche con sollecitazione allinvestimento, i titoli di debito: in tal caso essi rispondono della solvenza della societ nei confronti degli acquirenti che non siano a loro volta investitori professionali ovvero soci della societ.

Controllo contabile
Nelle societ per azioni il controllo contabile pu essere affidato a un revisore unico o a una societ di revisione iscritte nell'apposito registro. Attraverso il controllo contabile il revisore interviene valutando il sistema amministrativocontabile e le scritture prodotte da quello stesso sistema, fino alle sintesi di bilancio, ed esprimendo, in una relazione finale, il suo giudizio sull'attendibilit dei valori in rapporto a corretti principi contabili.L'incaricato del controllo contabile, qualora ne ravvisi la necessit, fornisce indicazioni circa l'adeguatezza del sistema di controllo amministrativo-contabile e raccomandazioni per il miglioramento dello stesso. Il revisore incaricato del controllo contabille di una SpA dovr accertarsi, con cadenza almeno trimestrale, della regolare tenuta della contabilit sociale e della corretta rilevazione nelle scritture contabili dei fatti di gestione. Il revisore nell'espletamento dell'incarico conferitogli dovr verificare che le registrazioni siano corrette nella sostanza in relazione ai principi della partita doppia, che la classificazione in bilancio sia in linea con le norme di legge e che i principi di valutazione utilizzati rispettino quanto previsto dai principi contabili generalmente accettati, con l'obiettivo di fornire una ragionevole sicurezza circa il fatto che il bilancio nel suo complesso non contenga errori. L'articolo 2409-bis del codice civile stabilisce che nelle societ per azioni la revisione legale dei conti sia esercitata da un revisore legale dei conti o da una societ di revisione legale iscritti nell'apposito registro. Lo statuto delle societ che non siano tenute alla redazione del bilancio consolidato pu per prevedere che il controllo contabile sia esercitato dal collegio sindacale.

Polizza di carico
La polizza di carico un documento "rappresentativo" di merce caricata su di una determinata nave (ship) in forza di un contratto di noleggio o di un contratto di trasporto.Il termine rappresentativo significa che il (legittimo) possessore del documento ha diritto di farsi consegnare la merce all'arrivo. solitamente un documento "all'ordine" che si trasferisce mediante girata "endorsement" (proprio come un assegno).Questa caratteristica consente di trasferire una o pi volte la propriet della merce durante il viaggio e fino all'arrivo a destinazione.

Ristorni
Costituiscono uno degli strumenti tecnici utilizzati per attribuire ai soci il vantaggio mutualistico (vantaggio di spesa o maggiore remunerazione) derivante dai rapporti di scambio intrattenuti con la societ cooperativa. In sostanza, la societ pratica ai propri soci delle condizioni identiche a quelle di mercato e periodicamente distribuisce agli stessi delle somme di denaro in proporzione ai rapporti di scambio di ciascun socio con la cooperativa, i (--), appunto. Risulta pertanto evidente la differenza con gli utili: mentre questi costituiscono la remunerazione del capitale e pertanto sono distribuiti in proporzione al capitale conferito da ciascun socio, i (--) sono assegnati in proporzione alle prestazioni mutualistiche.

Letteralit dei titoli


Diverso dal titolo di credito il documento di legittimazione, che, non avendo le caratteristiche peculiari del titolo di credito, ha il solo scopo di identificare la persona che ha diritto alla prestazione. Sono documenti di legittimazione i biglietti di viaggio, i libretti di deposito a risparmio nominativi, ecc.

Le intese restrittive della concorrenza


Quando le imprese, invece di competere tra loro, si accordano al fine di coordinare i propri comportamenti sul mercato, violano la normativa sulla concorrenza. La cooperazione tra imprese pu avere per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza. Ci accade, ad esempio, quando pi imprese fissano congiuntamente i prezzi o si spartiscono i mercati oppure quando pi imprese, che rappresentano una consistente parte del mercato, sottoscrivono una pluralit di accordi distributivi in esclusiva, tali da pregiudicare la capacit di accesso al mercato dei propri concorrenti attuali o potenziali. Unintesa tra imprese vietat a quando comporta, anche solo potenzialmente, una consistente restrizione della concorrenza allinterno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante (articolo 2 della legge n. 287/90). Se le intese sono idonee a pregiudicare il commercio tra gli Stati membri, lAutorit antitrust tenuta ad applicare la normativa comunitaria (articolo 101 del Trattato sul funzionamento dellUnione Europea).

Strumenti finanziari e prodotti finanziari


In economia gli strumenti finanziari sono una particolare categoria di prodotti finanziari e sono pertanto mezzi di investimento di natura finanziaria. Comportamenti fraudolenti finalizzati all'alterazione del valore degli strumenti finanziari possono integrare il delitto di manipolazione del mercato.La nozione di strumento finanziario stata introdotta, per la prima volta nell'ordinamento italiano, dal cosiddetto Decreto Eurosim in sostituzione della definizione di valore mobiliare, non pi adeguata all'evolversi dei nuovi servizi di investimento. La legge prevede un'elencazione tassativa di tipologie di prodotti finanziari che possono essere considerate strumenti finanziari. In particolare, secondo l'art. 1 del T.u.fin., sono strumenti finanziari:a) le azioni e gli altri titoli rappresentativi di capitale di rischio;b) le obbligazioni, i Titoli di Stato e gli altri titoli di debito negoziabili sul mercato dei capitali;b bis) gli strumenti previsti dal codice civile agli artt. 2346 e 2349;c) le quote di fondi comuni di investimento;d) i titoli del mercato monetario;e) qualsiasi altro titolo che permette di acquisire quelli indicati nei punti precedenti;f) i contratti futures;g) i contratti swap (pronti contro termine)h) i contratti a termine;i) i contratti di opzione. Si definiscono prodotti finanziari gli strumenti finanziari e ogni altra forma di investimento di natura finanziaria.Anche se tale definizione normativa non aiuta a fornire una descrizione esauriente e definitiva sul punto, sicuramente chiarisce che strumenti finanziari e prodotti finanziari sono in un rapporto di genere e specie. Gli strumenti finanziari infatti appartengono al genere prodotti finanziari, ma non li esauriscono.Per quanto concerne la natura del prodotto finanziario bisogna analizzare due dati. In primo luogo il prodotto finanziario necessariamente una forma di investimento, in secondo luogo una forma di investimento di natura finanziaria. Andando per esclusione, dunque, si deve negare di essere in presenza di un prodotto finanziario se non c' un impiego di risorse diretto all'ottenimento di un corrispettivo.Come gli strumenti finanziari, insomma, anche i prodotti finanziari si risolvono in un contratto caratterizzato dallo scambio di un bene presente (di solito denaro) con un bene futuro (ancora denaro).

Dematerializzazione dei titoli di credito


Consiste nella progressiva perdita di importanza del supporto cartaceo nei titoli di credito che ha interessato prevalentemente i titoli azionari ed obbligazionari. Tale fenomeno pu portare alla totale soppressione del supporto cartaceo (in tal caso questo non viene emesso e il credito si sostanzia in una scrittura contabile) o pu riguardare solamente la circolazione del credito, che avviene attraverso operazioni di giroconto contabile e non tramite la materiale consegna del titolo. In vista dellintroduzione delleuro (v.), il Governo italiano ha disposto la progressiva dematerializzazione degli strumenti finanziari pubblici e privati. Secondo quanto disposto dal titolo V del D.Lgs.213/98, scomparsa la forma cartacea dei titoli di Stato e la loro emissione avviene solo attraverso scritture contabili centralizzate; in realt gi dal luglio 1998 i titoli di Stato non esistono pi sotto forma di certificati di carta. Il processo di dematerializzazione, che si concluso il 31 dicembre 1998, stato effettuato attraverso un sistema di gestione accentrata. Questo sistema prevede liscrizione dei titoli di Stato in un conto titoli elettronico, acceso per ogni cliente, presso le banche o altri intermediari finanziari abilitati: in tal modo non solo stata agevolata e velocizzata la loro negoziazione ma si sono ottenuti numerosi vantaggi per lo Stato, che pu risparmiare sui costi di stampa, e per il risparmiatore che non pi in possesso di titoli che possono essere perduti, rubati, falsificati e che pu farsi accreditare direttamente sul proprio conto gli interessi maturati, senza la presentazione di cedole.

Effetti del fallimento per il fallito


Il fallimento produce una serie di effetti giuridici nei confronti degli interessati. Questi sono il fallito e i suoi creditori. Cominciamo con il fallito. Scopo principale del fallimento quello di permettere la distribuzione del patrimonio del fallito tra i creditori. Questo risultato non sarebbe facilmente raggiungibile se il fallito continuasse a rimanere nel possesso del suo patrimonio poich potrebbe, in tal modo, sottrarre facilmente i suoi beni ai creditori. Per questo motivo la sentenza di fallimento produce una serie di effetti negativi per il fallito di diversa natura (personale, patrimoniale, processuale). Vediamo, quindi, nel dettaglio questi effetti: effetti patrimoniali:il fallimento priva dalla sua data il fallito dell'amministrazione e della disponibilit dei suoi beni esistenti alla data di dichiarazione di fallimento (c.d. spossessamento);sono compresi nel fallimento anche i beni che pervengono al fallito durante il fallimento (artt. 42 e 44 l.f.);non sono compresi nel fallimento beni di natura personale ;tutti gli atti compiuti dopo la dichiarazione di fallimento sono inefficaci rispetto ai creditori;sono inefficaci nei confronti dei creditori tutti i pagamenti sia eseguiti che ricevuti dal fallito dopo la sentenza di fallimento;se i creditori, il fallito, o altri soggetti hanno compiuto delle formalit per rendere opponibili atti da loro compiuti a terzi, e queste sono state effettuate dopo la dichiarazione di fallimento, le formalit compiute sono inefficaci rispetto ai creditori (art. 45 l.f.)

Annaquamneto del capiatale


Consiste nella sopravvalutazione arbitraria del capitale nominale d'azienda rispetto all'effettivo valore del patrimonio, ottenuta in seguito a sopravvalutazioni di attivit e sottovalutazioni di passivit. l'inverso della riserva occulta. Le pratiche di annacquamento del capitale sono vietate in quanto non rappresentano correttamente l'effettiva situazione aziendale contravvenendo ai principi di redazione del bilancio previsti dall'art. 2423-bis cod. civ.

Consorzio
Il consorzio in diritto un istituto giuridico che disciplina un'aggregazione volontaria legalmente riconosciuta che coordina e regola le iniziative comuni per lo svolgimento di determinate attivit diimpresa, sia da parte di enti privati che di enti pubblici. Pur essendo stagliato sul tipo dell'associazione inidoneo a configurarsi come tale, avvicinandosi di pi talvolta, come nel caso dei consorzi di bonifica (definiti anche di miglioramento fondiario) od altri consorzi tra agricoltori (ad esempio i consorzi irrigui), alla disciplina ed alla funzione della comunione. Basti considerare che, a differenza dell'associazione, il consorzio non pone in essere un rapporto strutturale con i consorziati. Il consorzio consegue ad un accordo contrattuale, ma non in alcun modo assimilabile ad altre forme contrattuali di aggregazione, come "gli affari in partecipazione" e le "associazioni temporanee d'impresa", previste dalla legge.

Le operazioni di concentrazione
Unimpresa pu crescere non soltanto aumentando le vendite dei propri prodotti nel mercato (crescita interna), ma anche concentrandosi con altre imprese (crescita esterna), fondendosi o acquisendone il controllo, cio la possibilit di esercitare uninfluenza determinante su unaltra impresa (Art. 7 legge n. 287/90). Si ha, inoltre, unoperazione di concentrazione quando due o pi imprese procedono alla creazione di unimpresa comune che esercita stabilmente tutte le funzioni di unentit economica autonoma (Art. 5 legge n. 287/90). Non costituis cono invece una concentrazione: le acquisizioni di partecipazioni a fini meramente finanziari; le operazioni infra-gruppo (realizzate fra societ controllate, anche se indirettamente, da un unico soggetto); le operazioni i cui partecipanti non svolgono alcuna attivit economica.Ci che preoccupa, dal punto di vista del funzionamento del mercato, la possibilit che la concentrazione riduca la concorrenza, consentendo alla nuova entit di aumentare i prezzi o praticare condizioni svantaggiose per le controparti.Le operazioni di concentrazione devono essere comunicate preventivamente allAutorit (Art.16 legge n.287/90) quando il fatturato totale, realizzato a livello nazionale dall'insieme delle imprese interessate, e il fatturato totale, realizzato a livello nazionale dall'impresa di cui prevista l'acquisizione, superino determinate soglie, aggiornate dallAutorit annualmente (482 milioni e 48 milioni di euro nel 2013), sempre che non ricorrano le condizioni perch la concentrazione ricada nella competenza della Commissione UE.Quando lAutorit ritiene che una concentrazione comporti la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante, cos da ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza, ne vieta la realizzazione; loperazione pu anche essere autorizzata subordinatamente al rispetto di talune condizioni, tese a eliminare possibili effetti restrittivi della concorrenza.

Curatore fallimentare
Il curatore fallimentare, come disposto dallart. 31 comma 1 della legge fallimentare (legge n. 267/1942 e successive modificazoni), colui che ha lamministrazione del patrimonio fallimentaree compie tutte le operazioni della procedura fallimentare sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori, nellambito delle funzioni ad esso attribuite. Il soggetto investito delle mansioni di curatore deve essere una persona fisica, in quanto nel nostro ordinamento non pu essere nominato curatore una persona giuridica o una societ, salvo quelle di seguito esplicitate. Il curatore non fa parte dell'ordine giudiziario, ma un libero professionista, incaricato di volta in volta delle funzioni di curatore con riferimento a un dato fallimento: esso rientra pertanto nella categoria degli ausiliari giudiziari ed retribuito per tale titolo; in relazione alla sua partecipazione all'amministrazione della giustizia pubblico ufficiale.

Rapporto di cambio nella fusione


In pratica il concambio indica il numero delle nuove azioni o quote della societ risultante dalla fusione che riceveranno i soci della o delle societ partecipanti alla fusione a fronte del numero delle vecchie azioni o quote delle societ e che saranno annullate per effetto della fusione stessa. Il conteggio del concambio viene effettuato dagli organi amministrativi della societ che partecipano alla fusione e che comunicheranno ai rispettivi azionisti il risultato di tale operazione; gli azionisti delle societ partecipanti alla fusione avranno la possibilit di accettare il concambio dei titoli o esercitare il diritto di recesso. I diritti frazionati che servono ad arrotondare alla unit superiore o inferiore della azione, potranno essere acquistati o venduti.

Sconto cambiario
Lo sconto cambiario (detto anche sconto su cambiale) il contratto con il quale la banca anticipa ai clienti limporto delle cambiali non ancora scadute, trattenendo gli interessi calcolati fino alla scadenza pi eventuali commissioni. Gli elementi del contratto sono: -la ritenuta anticipata degli interessi; -lesistenza di un credito verso terzi non ancora scaduto; -la girata del titolo con la dicitura salvo buon fine del credito. Questo significa che il girante risponde personalmente nel caso di mancato pagamento della cambiale. Per ottenere lo sconto cambiario necessario che il cliente sia titolare di un conto corrente sul quale la banca pu accreditare limporto dei titoli scontati, oppure addebitare, in caso di mancato pagamento, limporto delle cambiali insolute.

TEMPORANEA DIFFICOLTA' E INSOLVENZA


Il filo sottile ma, credo, consistente che lega il mio intervento (che il tempo a disposizione non mi ha consentito, come pure m'era stato richiesto, di tradurre in una relazione: e ne ringrazio comunque gli organizzatori) al tema generale del Convegno quello dei profili innovativi rilevabili nel vasto panorama della attualit fallimentare.

Non ha a che fare n con l'arbitrato n, almeno direttamente (1), con la tematica della societ e la materia cui mi riferisco, in ordine alla quale si avverte, da tempo e non casualmente, una forte spinta di innovazione giurisprudenziale, quella della consecuzione delle procedure (particolarmente, di fallimento a quella di amministrazione controllata) con riguardo specificamente al problema della decorrenza dei termini ai fini dell'esercizio dell'azione revocatoria: tema su cui il dibattito serrato e nel quale si recentemente inserito il capitolo di due (praticamente identiche) ordinanze del Tribunale di Milano (2), di rimessione alla Corte costituzionale, sotto il profilo della asserita incompatibilit dell'art. 67 legge fallimentare con gli artt. 3, 24, 41 Cost. La Corte costituzionale, come pure credo sia noto, ha respinto la questione .

Atti di denigrazione
Comportamenti che si sostanziano nella diffusione di notizie idonee a screditare il concorrente; diffusione di notizie e discredito sono gli elementi fondati di questo tipo di illecito. Bisogna affrontare due profili: se la diffusione implichi che la notizia sia comunicata a una pluralit di soggetti, o se sufficiente denigrare il concorrente con il cliente. La giurisprudenza pi recente tende ad essere rigorosa; considera che, affinch latto di concorrenza sleale sia integrato, la notizia deve essere diffusa. Se si scredita il concorrente col cliente, e questo cliente si convince di lasciare il concorrente per comprare da un altro, perch non si dovrebbe considerare tale atto come atto diconcorrenza sleale? stato fatto un danno al concorrente, raccontando una cosa screditante in giro, il cliente si convinto, e si raggiunto lo scopo di nuocere il concorrente. Per la giurisprudenza della Cassazione non basta un atto, ci deve essere unazione sistematica, capire con quale cliente il soggetto ha parlato, e le conseguenze provocate. Latto di denigrazione, il discredito, si dicono cose brutte su un concorrente. Per quanto riguarda la disciplina della concorrenza sleale, ci che si dice deve essere falso, oppure il fatto di diffondere notizie vere, in quanto si idonei a screditare, pu entrare nellambito dapplicazione di questa norma? La Convenzione di Parigi, a cui ha aderito anche lItalia, nellultima revisione dell67, afferma che le notizie devono essere false. Gli atti di denigrazione devono essere basati sulla diffusione di notizie false. Due forme di atti di denigrazione: il primo, la pubblicit comparativa scorretta. Si ha pubblicit comparativa quando si promuove il prodotto, confrontandolo con quello di un concorrente, che sia identificabile per capire il confronto. La giurisprudenza ha fatto una vera e propria battaglia alla pubblicit comparativa, considerandola denigratoria, non accettava lidea che la falsit era presupposto indispensabile per la denigrazione. La pubblicit comparativa getta un po di ombre sul concorrente, perch mette in evidenza i difetti dei suoi prodotti, ma non vuol dire considerarla atto di denigrazione. Alcuni operatori hanno utilizzato la pubblicit comparativa per entrare nel mercato, per farsi conoscere subito, e il fatto di comparare il prodotto con un marchio gi noto, sfruttata la notoriet del segno che comparato, per essere memorizzato. La pubblicit comparativa, se fatta bene, molto utile per i consumatori, perch da uninformativa che una pubblicit non comparativa non potrebbe dare. poi entrata una disciplina ad hoc sulla pubblicit, di matrice comunitaria: la pubblicit stata regolamentata. Secondo tale disciplina, la pubblicit comparativa si pu fare, ma se non risponde a certi requisiti, illecita. Disciplina che ha affiancato quella della concorrenza sleale, prevedendo un altro centro di controllo della pubblicit, che lAutorit Antitrust.

Libro degli inventari


Il libro inventari un adempimento posto a carico dellimprenditore che esercita unattivit commerciale, disciplinato dagli articoli 2214 e 2217 del codice civile. Esso svolge la funzione di dare evidenza della situazione economica e patrimoniale dellimpresa con riferimento ad un determinato periodo, fornendo un'informazione dettagliata (quantitativamente e qualitativamente) delle attivit e delle passivit dellimpresa. Linventario deve contenere: -lindicazione e la valutazione analitica degli elementi patrimoniali attivi e passivi; -la consistenza dei beni raggruppati in categorie omogenee per natura e valore e il valore attribuito a ciascun gruppo;-il bilancio e il conto dei profitti e delle perdite. Le carenze del libro inventario, come la mancanza di alcune pagine o lomessa redazione dellinventario delle rimanenze, sono considerate di tale gravit da giustificare il ricorso allaccertamento induttivo, determinando pertanto linattendibilit della contabilit.Linventario deve redigersi allinizio dellesercizio dellimpresa e successivamente ogni anno, avendo come data di riferimento il termine dellesercizio; la redazione va effettuata entro i 3 mesi dalla scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi. Il libro degli inventari pu essere tenuto usando libri, moduli continui o fogli singoli mobili (in questultimo caso la pagina deve essere intestata con denominazione sociale, partita Iva e/o codice fiscale). La numerazione dei registri pu avvenire per pagina, per foglio e per facciata scrivibile; deve essere effettuata direttamente dal contribuente in modo progressivo per anno (con modalit 1/20XX, 2/20XX, eccetera). Le societ con esercizio non solare indicano accanto al numero di ciascuna pagina il primo dei due anni di contabilit. Linventario composto da tre parti: 1dettaglio delle attivit e passivit dellimpresa;2indicazione dei criteri di valutazione adottati per la stima delle poste indicate al primo punto;3copia del bilancio con il conto dei profitti e delle perdite: per le societ di capitali si riporter il bilancio con la nota integrativa; negli altri casi verr riportato il rendiconto della gestione.

Il bilancio consolidato di gruppo


Il bilancio consolidato un bilancio redatto dagli amministratori dalla capogruppo in aggiunta al proprio bilancio d'esercizio. In esso rappresentata la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del gruppo considerato nella sua unit.Il bilancio consolidato deve essere redatto dalle societ di capitali che controllano altre imprese e dalle societ cooperative che controllano societ di capitali. Sono esonerati dall'obbligo di redigere il bilancio consolidato i gruppi di minore dimensione purch nessuna delle imprese del gruppo sia una societ con azioni quotate. In base art. 27 del d.lgs. 127/1991 non sono soggette ad obbligo le imprese controllante, che non abbiano superato per due esercizi consecutivi, due dei seguenti limiti: - 17.500.000 euro nel totale degli attivi degli stati patrimoniali;- 35.000.000 euro nel totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni;- 250 dipendenti occupati in media durante l'esercizio. Inoltre devono essere escluse dal consolidamento le imprese controllate la cui attivit abbia caratteri tali che la loro inclusione renderebbe il bilancio consolidato inidoneo a realizzare i suoi fini. Il bilancio consolidato ha la stessa struttura del bilancio di esercizio; non una semplice aggregazione dei bilanci delle singole imprese, ma deve rappresentare la situazione patrimoniale, finanziaria ed il risultato economico del complesso delle imprese costituenti il gruppo, come se si trattasse di un'unica impresa. Il bilancio consolidato non assoggettato ad approvazione da parte dell'assemblea, ma oggetto di controllo da parte dei revisori, quindi pu essere impugnato in base all'articolo 2409 decies.

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