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CORSO DI FISICA 1
ESERCIZI DINAMICA I
1. La tensione alla quale una lenza si spezza comunemente detta resistenza
della lenza. Si vuole calcolare la resistenza minima Tmin che deve avere una
lenza tesa in verticale alla quale attaccato un pesce di massa m = 8.5 kg, che
tenta di sganciarsi con una velocit vo =2.8 m/s, per essere in grado di bloccare
nella distanza d=11 cm il pesce, con decelerazione costante.
Il pesce cerca di spingersi verso il basso e il pescatore tira la lenza con una tensione T che si
oppone alla spinta del pesce e al suo peso . Quindi la tensione T da applicare deve essere tale da
dare in totale una accelerazione verso lalto, che chiameremo a, e opporsi alla forza peso verso il
basso. Attraverso la tensione applicata alla lenza quindi si applica laccelerazione a tale da
frenare nel suo moto verso il basso il pesce, fino a fermarlo. Scegliamo lasse z positivo verso il
basso (vedi figura). Il pesce si muove di moto uniformemente accelerato (o decelerato, se si
preferisce) e percorre la distanza d nel verso positivo dellasse z. Secondo le relazioni del moto
uniformante accelerato d = v0 td -1/2 g td 2 dove td il tempo in cui la velocit si annulla dal
valore iniziale v0. Dalla relazione per la velocit in funzione del moto uniformemente decelerato
(come nel nostro caso) abbiamo v(t) = v0 a t. Per t = td otteniamo il valore dellaccelerazione
td = v0 / a e sostituendo nella legge oraria ricaviamo il valore dellaccelerazione da imprimere al
pesce: a = v02 / (2 d) = 35.64 ms-2. Per calcolare a questo punto il valore della tensione T, basta
impostare la seconda legge di Newton per le forze agenti. Le forze agenti sono lincognita
tensione T, verso lalto, e la forza peso, orientata verso il basso, nel senso positivo dellasse z.
Quindi: - T + m g = - m a. Pertanto T = m (a - g) = 220 N.
2. Una automobile avente peso p = 1.30 x 104 N sta viaggiando ad una velocit vo
= 40km/h e deve frenare fino ad arrestarsi in uno spazio d = 15m. Ammettendo
una forza frenante costante, trovare lintensit di questa forza ed il tempo
impiegato per fermarsi. Se la velocit iniziale fosse vo = 80Km/h e la forza
frenante fosse la stessa trovata precedentemente, trovare qual e la distanza di
arresto e qual la durata della frenata.
Anche in questo caso si ha un moto decelerato con accelerazione costante. Infatti si ammette che
lautomobile si stia muovendo in orizzontale, per cui la sua forza peso viene equilibrata in
verticale dalle forza di reazione del piano stradale. Si suppone che non vi sia attrito e che
dallinterno della macchina si freni con una pressione sui freni a cui corrisponde una forza
frenante orizzontale costante nel tempo e nello spazio, e che questa sia lunica forza agente. Ad
una forza costante corrisponde un accelerazione costante, che da trovare, in base alle leggi del
moto uniformemente accelerato (o decelerato, visto che la velocit e laccelerazione hanno versi
contrari). Ancora come nellesercizio precedente sappiamo che la macchina dotata di velocit
iniziale data, deve fermarsi in una determinata distanza d, per cui laccelerazione che deve
essere impressa pari a
A questa accelerazione corrisponde una forza F = m a. Nel testo dato il peso della macchina,
p, che pari a m g, con g accelerazione di gravit (9.8m/s2). Quindi
Lintervallo di tempo in cui si ferma, considerando zero il tempo in cui ha la velocit iniziale vo
si trova dalla relazione v(t) = vo a t, considerando che allistante di tempo t0 si deve avere v(t0)
= 0. Quindi t0 = v0 / a = 2.7 s. Nella seconda parte dellesercizio si richiede la distanza percorsa
a parit di forza frenante se la velocit iniziale il doppio della precedente. Quindi la
decelerazione quella trovata precedentemente e considerando la relazione che lega velocit
iniziale, accelerazione e distanza percorsa durante il processo di frenata, si ha (gli indici 1
indicano le quantit nuove) :
Si ricava facilmente che il tempo di frenata invece raddoppia rispetto al caso precedente,
considerando al solito la relazione v1(t) = v01 a t con v01 velocit iniziale in questo caso e
che il tempo cercato corrisponde al tempo in cui v1(t) si annulla.
La situazione quella raffigurata in figura per le forze che agiscono sulla scatola nei due casi.
Le forze agenti nel primo caso ( sinistra) sono il peso della scatola (in verticale verso il basso),
la reazione del piano (N), la forza orizzontale F; dalla seconda legge di Newton la somma
vettoriale delle forze uguale a massa per accelerazione : F + m g + N = m a. Scomponendo
sugli assi coordinati si ha
caso 1 :
Nella prima equazione laccelerazione lungo lasse y evidentemente nulla, la scatola non si
alza dal pavimento n scade verso il basso, ma si sposta solo orizzontalmente. Nel secondo caso
(a destra) ancora lequazione F + m g + N = m a, ma ora scomponendo sugli assi si trova:
caso 2
Quindi la reazione del piano diminuita rispetto al caso precedente (in parte la forza applicata
dallamico che sostiene in verticale la cassa), ma anche laccelerazione in orizzontale
diminuita: a parit di valore di F, poich cos, per angoli minori di /2, minore di 1. Le
accelerazioni sono comunque costanti, e quindi il moto impresso uniformemente accelerato e
la velocit ad ogni istante data da v(t)=a t , con a laccelerazione e t il tempo, essendo in questi
due casi la velocit iniziale nulla. Si ha quindi
La velocit nel primo caso quindi sempre maggiore della velocit del secondo caso, a parit di
intensit della forza applicata. Dopo aver percorso la distanza d, in un moto uniformemente
accelerato con velocit iniziale nulla, la velocit data dalla relazione vd = (2ad)1/2, con a
accelerazione e d distanza percorsa, per cui ora si ha
4. Una sferetta di massa 3 mg appesa ad un filo in estensibile ed in equilibrio.
Soffia una brezza orizzontale costante che fa spostare il sistema in modo che la
nuova posizione dequilibrio del sistema formi una angolo di = 30 con la
verticale. Trovare il valore della tensione del filo e della forza orizzontale della
brezza
La situazione quella raffigurata in figura per le forze che agiscono sulla pallina spostata dalla
posizione di equilibrio verticale. Sono segnate le forze che agiscono, ovvero la tensione T della
corda in estensibile, la forza F del vento in orizzontale e la forza peso dovuta allattrazione della
pallina da parte della terra. Poich il sistema in equilibrio deve essere: F + m g + T = 0.
Scomponendo su gli assi x e y in figura (questa una possibile scelta di assi, si pu anche
considerare lasse y lungo la corda verso il punto di sospensione e lasse a lui perpendicolare) si
ha:
5. Uno sciatore la cui massa m = 70 kg scende lungo una pista innevata (si
trascura quindi lattrito) inclinata di = 20 rispetto allorizzontale. Percorre
partendo da fermo una distanza d = 300 m su questo pendio. Trovare di quanto
sceso di quota e la velocit alla fine della discesa. Lo stesso sciatore rif la
stessa pista, ma ora soffia un vento costante forte parallelo alla pista. Se lo
sciatore parte con velocit iniziale di modulo vo, calcolare modulo e verso della
forza se la sua velocit rimane costante lungo la discesa e se la sua velocit
aumenta costantemente di a = 1m/s2.
La prima domanda chiede di quanto sceso di quota lo sciatore se scende lungo la discesa
(ovvero lungo il piano inclinato) di una distanza D: D lipotenusa del triangolo in cui il cateto
verticale h rappresenta la discesa di quota. Applicando la trigonometria si ottiene che h = D
sen = 300 m 0.342 = 102.6 m
Per quanto riguarda il moto dello sciatore, si gi detto delle forze che agiscono sullo sciatore,
se lasse x viene considerato lungo il piano inclinato e lasse y perpendicolare allasse x e con
verso positivo verso lalto e scomponendo la legge di Newton lungo questi assi: m g + N = m a
si ha
ovvero il moto solo accelerato lungo lasse x e laccelerazione costante pari a g sen. Il moto
uniformemente accelerato e applicando le relazioni che danno la velocit in funzione della
distanza percorsa e della velocit iniziale (nulla in questo caso) si ha
Nel caso in cui agisce anche la forza orizzontale F dovuta al vento il diagramma delle forze si
modifica come mostrato nel disegno:
la legge di Newton diventa m g + N + F = m a. Unulteriore informazione che lo sciatore si
d inizialmente una spinta e scende quando ce il vento con la velocit iniziale: questo significa
che n lungo x n lungo y c accelerazione ax = ay = 0 a = 0. Allora scomponendo lungo gli
assi m g + N + F = m a si ottiene
Quindi F = 70 kg 9.8 m s-2 sen 20 = 234.6 N. Lultima domanda dice che lo sciatore scende
contro vento aumentando costantemente la sua velocit di 1 metro ogni secondo, il che significa
che laccelerazione lungo lasse x ax = 1 m/s2. Si ha allora, per quanto riguarda il moto lungo il
piano inclinato:
2. Un cane rincorre un gatto. La massa del cane doppia di quella del gatto, la
loro energia cinetica uguale ed costante. Inoltre la distanza tra il cane ed il
gatto aumenta di 3 m ogni secondo. Calcola la velocit dei due animali.
Lenergia cinetica del gatto e del cane valgono rispettivamente Eg = mg vg2 e
Ec = mc vc2 = mg vc2. Quindi dato che le energie cinetiche devono essere
uguali: vg2 = 2 vc2. Ma la velocit del gatto tale da essere vg = vc + v0, con v0 =
3 m/s. Risolvendo il sistema di due equazioni in due incognite vc = (1 + 2) v0
= 7,24 m/s e vg = (2 + 2 2) v0 = 10,24 m/s.
xdx M 0
xdx
l
costante): xCM = 0
= = ... = . Da notare che si assunto
M l M 2
implicamene lorigine dellasse x coincidesse con lestremo della sbarretta.
3. Un punto materiale A, di massa mA, si muove su una traiettoria circolare di
raggio RA con velocit angolare costante , occupando allistante iniziale la
posizione (0, RA). Un punto materiale di massa mB si muove con la stessa
velocit angolare ma su una circonferenza di raggio RB occupando allistante
iniziale la posizione (- RB, 0). Calcolare laccelerazione del centro di massa.
mA x A (t ) + mB xB (t )
xCM (t ) = mA + mB
Il centro di massa ha coordinate ; le leggi orarie dei
mA y A (t ) + mB yB (t )
yCM (t ) =
m A + mB
x (t ) = RA cos(t + / 2 ) x B (t ) = R B cos(t )
punti A e B sono A e . Quindi, per il
y A (t ) = RA sin (t + / 2 ) y A (t ) = R B sin (t )
centro di massa otteniamo
mA RA cos(t + / 2) + mB RB cos(t ) mA RA sin (t ) mB RB cos(t )
xCM (t ) = m A + mB
=
m A + mB
mA RA sin (t + / 2 ) + mB RB sin (t ) mA RA cos(t ) mB RB sin (t )
. La
yCM (t ) = =
mA + mB m A + mB
traiettoria del centro di massa si ottiene eliminando il tempo dalle leggi orarie
per esempio per quadratura e somma. Si ottiene in questo caso
m R + mB RB
2 2 2 2
xCM + yCM = A A = RCM . Dunque la distanza RCM = xCM + yCM del
2 2 2 2 2
(mA + mB )2
centro di massa dallorigine del riferimento non dipende dal tempo. Si tratta di
traiettoria di raggio Rc = 10,76 cm. Il moto del centro di massa dunque un
moto circolare uniforme di velocit angolare = 2 rad /s e quindi la sua
accelerazione sar centripeta e di modulo 2Rc. = 0,43 m/s2.
4. Su un piano orizzontale privo di attrito sono posti due blocchi di massa M1 = 2
Kg e M2 = 3 Kg. Tra i due blocchi, inizialmente fermi, sistemata una molla,
di massa trascurabile, mantenuta compressa da un filo di collegamento tra i
blocchi. Ad un certo istante il filo viene tagliato ed i due blocchi vengono
messi in movimento dalla molla. Si osserva che la velocit acquisita dalla
massa M1 v1 = 0,5 m/s. Qual lenergia elastica della molla nella sua
configurazione iniziale?
Per la conservazione della quantit di moto si ha M1 v1 + M2 v2 = 0. La
conservazione dellenergia meccanica nella fase di decompressione della molla
implica la seguente relazione: Uin = M1 v12 + M2 v22. Dalla prima relazione
v2 = - v1 M1 / M2, quindi troviamo che Uin == M1 v12 (1+ M1 / M2) = 0,42
J.
5. Trovare il centro di massa di una sbarretta non omogenea di massa totale M e
lunghezza l, la cui densit lineare di massa sia approssimabile come = a + b
x.
La coordinata del centro di massa data da
l l
2R 0
2 0