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Vitale
geologica dell'ipogeo
Valutazione della
pericolosit geologica del
sito Grotta dei Cordari -
Area della Neapolis, Parco Archeologico di
SIRACUSA (SR)
. . . . . . . . . .
____________________________
Iscr. Ordine dei Geologi del Piemonte,
n. 127 E.S. - 1989
Relazione Geologica Valutazioni di stabilit del sito Grotta dei Cordari (SR) Francesco P. Vitale
Sede studio:
Via Saler, 3
10080 - Vidracco (IT)
Tel. 340.71.50.799
EMAIL: francesco.vitale@provincia.torino.it
PERSONAL WEB PAGES: http://sites.google.com/
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Relazione Geologica Valutazioni di stabilit del sito Grotta dei Cordari (SR) Francesco P. Vitale
Indice
- PREMESSA
- INTRODUZIONE
1. LO STUDIO GEOLOGICO
LE OPERE DI ESCAVAZIONE
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3. CONCLUSIONI
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- Premessa
Figura 1 Mappa ubicazione dell'area esaminata. La freccia indica l'ingresso della Grotta dei Cordari.
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- Introduzione
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1 Lo studio geologico
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latomie a cielo aperto, molti sono certamente dei pre-esistenti elementi di volta
ipogea precipitati in basso. Possiamo pertanto presumere che ci sia stato in gran
parte causato da estrazioni di cava successive che realizzavano una espansione
soprattutto laterale degli ipogei. L'ipotesi pi lineare che queste escavazioni (di
epoca ellenica e/o successiva) avrebbero progressivamente modificato il profilo e
le sezioni dei tunnel pi antichi, in molti casi in modo cos consistente da
comprometterne la stabilit a tetto: gli eccessivi ampliamenti della primitiva luce
di scavo avrebbero quindi deprivato le volte di un sufficiente sostegno. Un
esempio chiaro di aggressione degli elementi ipogei pre-esistenti appare nella
stessa Grotta dei Cordari, ove si osserva che alcuni pilastri sagomati (forse
antiche colonne di un tempio ipogeo), sono state certamente tranciate, ed ora
rimaste sospese per asportazione della loro parte basale. Il dato tranquillizzante
che la loro posizione rimasta tale per molto tempo il che conforta, con una
evidenza morfostrutturale, le conclusioni delle verifiche di stabilit in appresso
esposte.
Riguardo alla stabilit complessiva delle pareti di scavo, va premesso che i dati
di superficie raccolti o gi disponibili, hanno per oggetto il corpo roccioso che
occupa per intero la Neapolis, e rappresentato da un ammasso lapideo
omogeneo, che risulta dalla pervasiva cementazione carbonatica di uno scheletro
medio-grossolano composto da elementi particellari consistenti, anch'essi di
natura prevalentemente calcarea (packstones). La litologia abbastanza costante
e consiste dell'alternanza di due facies interstratificate, a composizione calcarea
dominante, con leggere variazioni della frazione argillosa o fine, peraltro molto
modesta. La granulometria medio-grossolana del deposito sedimentario, la buona
pervasivit ed omogeneit della cementazione e le adeguate doti fisiche di
durezza e compattezza, consentono di definire l'ammasso come di buona qualit.
Per quanto ho potuto osservare in modo speditivo, il corpo roccioso incassante
gli ipogei, ben visibile anche lungo le pareti sub-verticali delle latomie, non
contiene al suo interno significative superfici di discontinuit fisica o meccanica.
I joint riscontrati sono infrequenti ed hanno una spaziatura minima dell'ordine di
una ventina di centimetri; a luoghi sono completamente assenti, ed il corpo si
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Indice di rimbalzo R
NON eseguita
Si scheggia solamente
La punta lascia deboli buchi, lastre sottili si rompono con forti pressioni delle mani
Si sbriciola sotto i colpi della punta, lastre sottili si rompono con facilit con le mani
Coefficiente A1 15,00
Indice RQD
Coefficiente A2 18,07308525
Coefficiente A3 8,00
Condizioni idrauliche
Coefficiente A5 10,0
Applicazione
Gallerie Fondazioni
Coefficiente A6 -7,0
Fattore che dipende dal parallelismo fra l'immersione del fronte e l'immersione dei giunti F1
Condizione
Condizione
Sono state consultate alcune fonti attendibili nella bibliografia recente, che sono stati tenuti in conto
per impostare i calcoli di verifica. Utili in particolare i parametri del peso di volume che pu cos
derivare da analisi di laboratorio (si attesta intorno alle 2 ton/m 3), del GSI, il cui valore collima
molto bene con quello fornito per i calcari dalle tabelle comunemente adottate in mancanza di prove
dirette (60), e dell'Mi, anche questo con buona adattabilit rispetto a condizioni similmente
consigliate da tabella.
Prima fonte: Relazione geologica a corredo di lavori autostradali, localit pressi di Augusta, ove
affiorano Calcareniti mioceniche con litologie equivalenti al Mb Siracusa.
3
) (MPa) (GPa)
Litotipo :calcareniti GSI (kN/m m E
ci i d
Formazione: Monte Carrubba 50-55 22 30-40 12 5.4-8.4
GSI: Geological Strength Index (Hoek 1994, Hoek, Kaiser and Bawden 1995, Hoek and Brown 1997, Hoek, Marinos and
Benissi, 1998, Marinos and Hoek, 2000)
: resistenza a compressione monoassiale della roccia intatta m : costante di Hoek-Brown relativa alla roccia intatta
ci i
Seconda fonte: Relazione geologica, Localit Siracusa centro abitato, ove affiorano Calcareniti
mioceniche appartenenti al Mb. Siracusa.
Tale valutazione pone l ammasso roccioso nella classe III della classificazione di
BIENIAWSKY, "rocce discrete" aventi propriet di taglio pari a:
-angolo di attrito = 35
-coesione c = 1.5 Kg/cm2
-peso di volume = 2,06 t/m3
Terza fonte: area della Provincia di Siracusa, valutazione delle caratteristiche litotecniche per la
stima del comportamento sismico del substrato, attraverso la restituzione di parametri elastici.
Al di sopra delle vulcaniti cretacee si ritrova un intervallo costituito dalle sequenze carbonatiche
che caratterizzano laltopiano ibleo orientale. Questi sedimenti sono inclusi in due sequenze
principali onosciute in letteratura come Formazione dei Monti Climiti e Formazione di Monte
Carruba. La prima formazione poggia direttamente sulle vulcaniti cretacee e presenta spessori
variabili da 20 ad 80 metri raggiungendo in sottosuolo spessori massimi fino a circa 400 metri. Essa
caratterizzata da calcareniti compatte ben stratificate, calcari algali compatti, brecce calcaree e
calciruditi ben cementate. La Formazione di Monte Carruba, potente circa 10-20 metri, invece
rappresentata da una fitta alternanza di calcareniti compatte e marne calcaree, che affiorano
prevalentemente nellarea di Ortigia. Da un punto di vista delle caratteristiche meccaniche queste
formazioni possono essere considerate unitariamente. Vs= 950-1400 m/sec (valori da sismica a
rifrazione).
3 User-defined surface
Sigma 1
kPa
0
-1200.0
-600.0
0.0
600.0
1200.0
-20
1800.0
2400.0
3000.0
3600.0
4200.0
-40
4800.0
5400.0
6000.0
-60
-80
-100
-120
m
0.00e+000
9.00e-004
1.80e-003
-20
2.70e-003
3.60e-003
4.50e-003
5.40e-003
-40
6.30e-003
7.20e-003
-60
-80
-100
-120
Horizontal
Displacement(abs)
0
m
0.00e+000
2.70e-004
5.40e-004
-20
8.10e-004
1.08e-003
1.35e-003
1.62e-003
-40
1.89e-003
2.16e-003
-60
-80
-100
-120
kPa
-1050.0
-750.0
-450.0
-150.0
150.0
40
450.0
750.0
1050.0
1350.0
1650.0
20
1950.0
2250.0
2550.0
0
-20
-40
Sigma 1
60
kPa
-750.0
-50.0
650.0
1350.0
2050.0
40
2750.0
3450.0
4150.0
4850.0
5550.0
20
6250.0
6950.0
7650.0
0
-20
-40
kPa
-600.0
-100.0
400.0
900.0
1400.0
40
1900.0
2400.0
2900.0
3400.0
3900.0
20
4400.0
4900.0
5400.0
0
-20
-40
Horizontal
60
Displacement(abs)
m
0.00e+000
6.00e-003
1.20e-002
40
1.80e-002
2.40e-002
3.00e-002
3.60e-002
20
4.20e-002
4.80e-002
0
-20
-40
Vertical
60
Displacement(abs)
m
0.00e+000
1.35e-002
2.70e-002
40
4.05e-002
5.40e-002
6.75e-002
8.10e-002
20
9.45e-002
1.08e-001
0
-20
-40
tension
0.20
0.60
1.00
1.40
1.80
40
2.20
2.60
3.00
3.40
3.80
20
4.20
unbounded
0
-20
-40
Volumetric
60
Strain
-2.00e-003
-1.00e-003
0.00e+000
1.00e-003
2.00e-003
40
3.00e-003
4.00e-003
5.00e-003
6.00e-003
7.00e-003
20
8.00e-003
9.00e-003
1.00e-002
0
-20
-40
Sigma 1
kPa
-750.0
60
-50.0
650.0
1350.0
2050.0
2750.0
40
3450.0
4150.0
4850.0
5550.0
6250.0
6950.0
20
7650.0
0
-20
-40
Sigma Z
kPa
-750.0
60
-450.0
-150.0
150.0
450.0
750.0
40
1050.0
1350.0
1650.0
1950.0
2250.0
2550.0
20
2850.0
0
-20
-40
0.00e+000
6.00e-003
1.20e-002
1.80e-002
40
2.40e-002
3.00e-002
3.60e-002
4.20e-002
20
4.80e-002
0
-20
-40
Maximum
Shear Strain
-9.00e-004
60
-1.08e-019
9.00e-004
1.80e-003
2.70e-003
3.60e-003
40
4.50e-003
5.40e-003
6.30e-003
7.20e-003
8.10e-003
9.00e-003
20
9.90e-003
0
-20
-40
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Relazione Geologica Valutazioni di stabilit del sito Grotta dei Cordari (SR) Francesco P. Vitale
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Relazione Geologica Valutazioni di stabilit del sito Grotta dei Cordari (SR) Francesco P. Vitale
anche nell'immediato intorno dei perimetri delle Latomie non ha prodotto evidenti
fenomeni di mobilizzazione ai bordi superiori, anche perch la maggior parte del
contributo in resistenza particellare offerto dalla natura lapidea delle calcareniti,
per loro alto grado di cementazione e ricristallizzazione, dal loro bassissimo grado
di fratturazione, e dalla alterazione da agenti esterni che rimane solo pellicolare.
Pertanto, si ritiene sufficientemente acclarato il fatto che la realizzazione degli
intagli storici di cava non sia stata in grado di perturbare in modo significativo le
preesistenti condizioni di circolazione degli acquiferi che occupano la porzione di
sottosuolo pi prossimo alla superficie; la parte residuale delle infiltrazioni produce
un stillicidio dalle volte ipogee, generalmente molto moderato, comunque non in
grado di influenzare negativamente la consistenza strutturale e le caratteristiche
coesive proprie dell'ammasso roccioso lapideo delle calcareniti. evidente che lo
stillicidio pu essere un elemento di disturbo alle visite da parte del pubblico, ma
altrettanto vero che il problema pu essere facilmente risolto adottando soluzioni
tecniche dai costi molto contenuti.
Fattori geomorfologici dell'areale. Si pu infine attestare che nei dintorni del sito
studiato non sono state riscontrate particolari condizioni di dissesto potenziale o in
atto, n pericolo di alluvioni anche in condizioni meteorologiche di elevata criticit,
n caratteri geomorfologici che introducano fattori di rischio tali da rendere la
Latomia del Paradiso non idonea alla frequentazione da parte del pubblico.
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3 Conclusioni
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