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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n.

166 del 17-12-2013 41417

REGOLAMENTO REGIONALE 9 dicembre 2013, 3. E comunque vietato lo scarico e/o il rilascio


n. 26 di acque meteoriche in maniera diretta nelle acque
Disciplina delle acque meteoriche di dilava- sotterranee, fatte salve le situazioni di cui allart. 4
mento e di prima pioggia (attuazione dellart. comma 2.
113 del Dl.gs. n. 152/06 e ss.mm. ed ii.),

Art. 2
IL PRESIDENTE (Principi generali)
DELLA GIUNTA REGIONALE
1. Il presente regolamento ha come finalit pre-
cipua la tutela ed il miglioramento della qualit delle
Visto lart. 121 della Costituzione, cos come acque superficiali e sotterranee del territorio regio-
modificato dalla legge costituzionale 22 novembre nale, in funzione del rispetto degli obiettivi di qualit
1999 n. 1, nella parte in cui attribuisce al Presidente individuati nel Piano di Tutela delle Acque della
della Giunta Regionale lemanazione dei regola- Regione Puglia approvato con Deliberazione del
menti regionali; Consiglio Regionale n. 230 del 20 ottobre 2009 e dei
suoi aggiornamenti.
Visto lart. 42, comma 2, lett.c) L. R. 2 maggio
2004, n. 7 Statuto della Regione Puglia; 2. In coerenza con le finalit della Legge Regio-
nale n. 13/2008, obbligatorio il riutilizzo delle
Visto lart. 44, comma 1, L. R. 12 maggio 2004, acque meteoriche di dilavamento finalizzato alle
n.7 Statuto della Regione Puglia; necessit irrigue, domestiche, industriali ed altri usi
consentiti dalla legge, tramite la realizzazione di
appositi sistemi di raccolta, trattamento, ed eroga-
zione, previa valutazione delle caratteristiche chi-
Vista la Delibera di Giunta Regionale n.2346
mico - fisiche e biologiche per gli usi previsti. Ai fini
del04/12/2013 di adozione del Regolamento;
del riutilizzo le acque meteoriche di dilavamento,
tranne i casi delle acque di prima pioggia e di
lavaggio delle aree esterne per le fattispecie di cui al
EMANA
Capo II della presente disciplina, non sono soggette
al rispetto dei limiti di cui al DM 185/03 e riportati
nella Tab. 1 dellallegato 1 del Regolamento Regio-
Il seguente Regolamento:
nale n. 8 del 18 aprile 2012.

3. Lobbligo di riutilizzo vige per nuovi edifici


CAPO I
ed installazioni, e comunque per coloro che, alla data
DISPOSIZIONI GENERALI di entrata in vigore del presente Regolamento, siano
sprovvisti di autorizzazione ovvero non abbiano pre-
sentato comunicazione ai sensi del successivo art.
Art. 1 15. La disciplina di cui al presente comma si applica
(Campo di applicazione) altres alle istanze di rinnovo delle autorizzazioni in
essere.
1. Il presente Regolamento disciplina ed attua
quanto previsto allart. 113 del Dl.gs. n. 152/06 e 4. Qualora risulti limpossibilit tecnica del riu-
ss.mm. ed ii. tilizzo di cui al precedente comma 2, il titolare dello
scarico, di cui allart 15 del presente Regolamento,
2. Le acque meteoriche non disciplinate dalla allega allistanza motivata e circostanziata relazione,
presente normativa non sono soggette a controlli, redatta da tecnico abilitato, per il rilascio dellauto-
vincoli o prescrizioni derivanti dalla parte terza del rizzazione di cui agli artt. 16 e 17 del presente Rego-
Dl.gs. n. 152/06 e ss.mm. ed ii. lamento.
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5. Per le finalit di cui al precedente comma 2, i dellestensione dello stesso bacino


Regolamenti edilizi comunali prevedono ladozione correlata ai tempi di corrivazione alla
di opportuni sistemi di raccolta, trattamento ed ero- vasca di prima pioggia;
gazione. III. di 2,5 (due virgola cinque) mm per
superfici scolanti aventi estensione,
6. Gli scarichi e le immissioni di acque meteo- valutata al netto delle aree a verde e
riche di dilavamento di cui al presente regolamento, delle coperture non carrabili che non
non devono recare pregiudizio al raggiungimento e/o corrivano sulle superfici scolanti
mantenimento degli obiettivi di qualit ambientale stesse, superiori a 50.000 (cinquanta-
dei corpi idrici ricettori ed alla sicurezza idraulica e mila) mq;
geomorfologica delle aree interessate. IV. unicamente nel caso di fognature
urbane separate, di cui allart. 4 del
7. Lo scarico e limmissione di acque meteoriche presente regolamento, con superfici
di dilavamento, tranne i casi previsti al Capo II del scolanti aventi estensioni superiori a
presente Regolamento, non sono soggetti al rispetto 50.000 (cinquantamila) mq, in alter-
di alcun valore limite di emissione. nativa al calcolo attraverso laltezza
di cui al precedente punto III., le
acque di prima pioggia possono
Art. 3 essere considerate quelle, relative ad
(Definizioni) ogni evento meteorico preceduto da
almeno 48 (quarantotto) ore di tempo
1. Fatte salve le definizioni di cui allart. 74 del asciutto, che pervengono alla sezione
Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. ed ii., ai fini del presente di chiusura del bacino (vasca di prima
regolamento si intende per: pioggia) nei primi 15 minuti dal-
a. Acque meteoriche di dilavamento: le linizio delle precipitazioni. La por-
acque di pioggia che precipitano sullintera tata delle acque di prima pioggia deve
superficie impermeabilizzata scolante affe- essere calcolata con un adeguato
rente allo scarico o allimmissione; studio idrologico, idraulico e pluvio-
b. Acque di prima pioggia: le prime acque metrico e riferita ad eventi con tempi
meteoriche di dilavamento relative ad ogni di ritorno non inferiori a 5 (cinque)
evento meteorico preceduto da almeno 48 anni.
(quarantotto) ore di tempo asciutto, per c. Acque di seconda pioggia: la parte delle
una altezza di precipitazione uniforme- acque meteoriche di dilavamento ecce-
mente distribuita: dente le acque di prima pioggia;
I. di 5 (cinque) mm per superfici sco- d. Acque di lavaggio: acque non meteoriche
lanti aventi estensione, valutata al utilizzate per operazioni di lavaggio di aree
netto delle aree a verde e delle coper- esterne impermeabili o per altre operazioni
ture non carrabili che non corrivano diverse da quelle di processo;
sulle superfici scolanti stesse, infe- e. Suolo: corpo naturale composto da
riore o uguale a 10.000 (diecimila) sostanze minerali ed organiche, general-
mq; mente in orizzonti di spessore variabile,
II. compresa tra 5 (cinque) e 2,5 (due differenziato dalle formazioni geologiche
virgola cinque) mm per le superfici sottostanti per la composizione chimico-
scolanti di estensione rientranti tra fisica ed i caratteri biologici;
10.000 (diecimila) mq e 50.000 (cin- f. Sottosuolo: lintera zona in profondit sot-
quantamila) mq, valutate al netto tostante il suolo;
delle aree a verde e delle coperture g. Strato superficiale del sottosuolo: corpo
non carrabili che non corrivano sulle naturale immediatamente sottostante il
superfici scolanti stesse, in funzione suolo o una sua parte, posto ad una
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distanza di sicurezza dal livello di massima Art. 4


escursione della falda; tale distanza defi- (Disciplina e trattamento di acque meteoriche
nita come franco di sicurezza; di dilavamento provenienti
h. Franco di sicurezza: lo strato di suolo e da reti fognarie separate)
sottosuolo posto al di sopra del livello di
massima escursione delle acque sotter- 1. Le acque di fognature urbane di tipo separato,
ranee che, per sua natura e spessore, garan- che convogliano le sole acque meteoriche prove-
tisce la salvaguardia qualitativa delle nienti da aree urbane, strade, piazzali, ed ogni altra
stesse. Il suo spessore minimo deve essere pertinenza urbana ed extraurbana non strettamente
di 1,5 (uno virgola cinque) m valutato e connessa ad attivit produttive, sono ammesse in
verificato in funzione delle effettive carat- tutti i recapiti finali, ma comunque vietato lo sca-
teristiche del sottosuolo; rico diretto nelle acque sotterranee.
i. Vasca di prima pioggia: manufatto a
tenuta stagna adibito alla raccolta ed al 2. In deroga a quanto previsto al comma 1, con-
contenimento del volume delle acque di sentito realizzare sistemi di smaltimento a gravit nel
prima pioggia. La medesima vasca pu sottosuolo nei casi di fognature urbane di tipo sepa-
essere adibita, se dimensionata e/o equi- rato il cui scarico ricade nel recapito finale di un
paggiata con apparecchiature idonee, al bacino endoreico e per le quali sia dimostrata, con
trattamento delle stesse acque; relazione tecnica firmata da professionista abilitato,
j. Superficie scolante: linsieme di strade, limpossibilit di realizzare sistemi di smaltimento
cortili, piazzali, aree di carico e scarico e a gravit in altri corpi ricettori. Esclusivamente con
di ogni altra superficie scoperta, alle quali ordinanza di cui allart. 54 del D.lgs. 18.07.2000 n.
si applicano le disposizioni sullo smalti- 267, ammesso lutilizzo dei predetti sistemi di
mento delle acque meteoriche di cui al pre- smaltimento a gravit nel sottosuolo come scarico di
sente regolamento; emergenza, in caso di superamento dei livelli di
k. Tempo di ritorno: lintervallo medio di guardia oltre i quali si determinano condizioni di
tempo allinterno del quale un evento di allagamento dei centri abitati e gravi pericoli per
precipitazione sar uguagliato o superato; lincolumit pubblica.
l. Evento meteorico: una o pi precipita-
zioni atmosferiche, anche tra loro tempo- 3. Nei casi di cui al comma 2, deve essere
ralmente distanziate, che, ai fini delle cor- comunque perseguita in maniera prioritaria la pos-
rispondenti acque di prima pioggia, si veri- sibilit di sfruttare la capacit assorbente e filtrante
fichino o si susseguano a distanza di del suolo e degli strati superficiali del sottosuolo, al
almeno 48 (quarantotto) ore di tempo fine di adottare lo scarico di emergenza nel sotto-
asciutto da un analogo precedente evento; suolo solo per i volumi eccedenti rispetto alla capa-
m. Dissabbiatura: trattamento per la rimo- cit di assorbimento del suolo e degli strati superfi-
zione di particelle solide sospese di ciali del sottosuolo. Dovranno in ogni caso essere
dimensioni superiori a 0,20 (zero virgola assunti tutti i provvedimenti idonei ad evitare la
venti) mm; dispersione in falda di potenziali inquinanti perico-
n. Bacino endoreico: bacino idrografico in losi.
cui il reticolo idrografico non sfocia a mare
o in altro corpo idrico superficiale sfo- 4. Quanto previsto al precedente comma 2 non
ciante a mare, ma recapita in una zona costituisce motivo di riduzione della pericolosit
depressa interna al bacino stesso; idraulica dellarea interessata. Nei casi di cui al pre-
o. Recapito finale di bacino endoreico: cedente comma 2, in sede di rilascio dellautorizza-
zona pi depressa di un bacino endoreico. zione allattivazione dello scarico da parte dellAu-
p. Immissione di acque meteoriche: rilascio torit competente, sul suolo e/o negli strati superfi-
delle acque meteoriche di dilavamento in ciali del sottosuolo, sar necessario acquisire il
rete fognaria. parere vincolante sullistanza, prima della realizza-
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zione delle opere, da parte dellAutorit di Bacino mento, possono essere immesse nella rete esistente
della Puglia. previa autorizzazione e prescrizioni del Soggetto
Gestore, fermo restando quanto previsto allart. 2
5. Le acque di prima pioggia, provenienti da reti comma 7 del presente Regolamento.
fognarie separate di cui al comma 1 del presente arti-
colo, sono avviate verso vasche di accumulo a per- 10. Le acque meteoriche di dilavamento incidenti
fetta tenuta stagna e sottoposte, prima del loro sca- su strade extraurbane provviste di sistemi di collet-
rico nei ricettori finali, ad un trattamento di griglia- tamento, anche a cielo aperto, sono soggette a quanto
tura e dissabbiatura. Le vasche sono dotate di un previsto nei commi 1, 5 e 6 del presente articolo.
sistema di alimentazione che consenta di escludere
le stesse a riempimento avvenuto. Le ulteriori acque Art. 5
sono avviate ai recapiti finali. Le vasche di prima (Disciplina e trattamento delle acque meteoriche
pioggia devono essere dotate di accorgimenti tecnici di dilavamento effettuate tramite
che ne consentano lo svuotamento entro le 48 ore altre condotte separate)
successive.
1. Le acque di prima pioggia provenienti dalle
6. Le acque meteoriche di dilavamento di cui al superfici scolanti impermeabilizzate di insediamenti
presente articolo, in alternativa alla separazione delle industriali, artigianali, commerciali e di servizio,
acque di prima pioggia, possono essere trattate in localizzati in aree sprovviste di fognatura separata e
impianti con funzionamento in continuo, sulla base non ricadenti nelle fattispecie disciplinate al Capo II
della portata stimata secondo le caratteristiche plu- del presente Regolamento, sono avviate verso
viometriche dellarea da cui dilavano per un tempo vasche di accumulo a perfetta tenuta stagna e sotto-
di ritorno pari a 5 (cinque) anni. poste ad un trattamento di grigliatura e dissabbiatura
prima del loro scarico nei recapiti finali. Le vasche
7. Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente sono dotate di un sistema di alimentazione che con-
possibile, di riutilizzo di cui allart. 2 comma 2 del senta di escludere le stesse a riempimento avvenuto.
presente regolamento, le acque di prima pioggia di Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente possi-
cui al presente articolo, nei casi in cui ci sia ecce- bile, di riutilizzo di cui allart. 2 comma 2 del pre-
denza delle stesse acque recuperate per gli usi con- sente Regolamento le acque meteoriche di dilava-
sentiti, ovvero limpossibilit di riutilizzo, possono mento e le acque di prima pioggia di cui al presente
essere recapitate nella rete fognaria nera, previo articolo, nei casi in cui ci sia eccedenza delle stesse
parere del Soggetto Gestore, se il sistema acque recuperate per gli usi consentiti, ovvero lim-
fognario/depurativo risulti compatibile ed idoneo a possibilit di riutilizzo, sono avviate ai recapiti finali.
ricevere tali acque sia dal punto di vista qualitativo Le vasche di prima pioggia devono essere dotate di
che quantitativo e nel rispetto delle prescrizioni rego- accorgimenti tecnici che ne consentano lo svuota-
lamentari dello stesso Soggetto Gestore. mento entro le 48 ore successive.

8. LAutorit competente al rilascio dellautoriz- 2. Le acque meteoriche di dilavamento di cui al


zazione allattivazione dello scarico pu richiedere, presente articolo, in alternativa alla separazione delle
in funzione dellimpatto e dellestensione delle acque di prima pioggia, possono essere trattate in
superfici di raccolta anche un trattamento di disolea- impianti con funzionamento in continuo, sulla base
zione delle acque di prima pioggia. della portata stimata, secondo le caratteristiche plu-
viometriche dellarea da cui dilavano, per un tempo
9. Le acque meteoriche di dilavamento prove- di ritorno pari a 5 (cinque) anni.
nienti dalle superfici scolanti impermeabilizzate di
insediamenti residenziali, industriali, artigianali, 3. LAutorit competente al rilascio dellautoriz-
commerciali e di servizio, localizzati in aree prov- zazione o alla ricezione della comunicazione allo
viste di fognatura separata e non ricadenti nelle fat- scarico potr richiedere, in funzione dellimpatto e
tispecie disciplinate al Capo II del presente Regola- dellestensione delle superfici di raccolta anche un
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trattamento di disoleazione delle acque di prima di dilavamento nei corsi dacqua episodici, naturali
pioggia. ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali del
sottosuolo non possono avvenire a meno di 200
4. Le acque di prima pioggia provenienti da super- (duecento) metri dalle opere di captazione di acque
fici scolanti impermeabilizzate di lotti edificatori, cosi sotterranee destinate a consumo umano.
come individuati dai piani urbanistici esecutivi, desti-
nati alla sola residenza e localizzati in aree sprovviste 2. Gli scarichi delle acque meteoriche di dilava-
di fognatura separata, possono non essere sottoposte mento nelle acque superficiali, compresi i corpi
a trattamento cos come indicato nel comma 1 di idrici artificiali, non possono avvenire a meno di 200
codesto articolo ed avviate al recapito finale, fermo (duecento) metri dalle opere di derivazione di acque
restando sia lobbligo di riutilizzo di cui allart. 2 destinate a consumo umano.
comma 2 del presente Regolamento e sia la sicurezza
idraulica e geomorfologica delle aree interessate. 3. Per gli scarichi delle acque meteoriche di dila-
vamento nelle acque superficiali, compresi i corpi
5. E fatto divieto di immettere nella fogna nera idrici artificiali, oltre che il divieto di cui al comma
le acque meteoriche di dilavamento provenienti da 2, prevista una fascia di rispetto di 200 (duecento)
superfici di cui ai commi 1 e 4 del presente articolo, metri attorno al punto di scarico e, in detta fascia,
come gi sancito dal regolamento di igiene e sanit non ammessa la balneazione, la pesca, la piscicol-
pubblica dei Comuni in relazione alle disposizioni tura, la stabulazione dei mitili e la molluschicoltura.
contenute nella L.R. 36 del 20/7/84 e ss. mm. ii. e
dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 3819 del 4. Restano tutte salve le competenze in materia
06.10.1984. di controllo ai sensi dellart. 5 del D.P.R. 8 Giugno
1982 n. 470 e ss. mm. ii..

Art. 6 5. Le zone di rispetto devono essere adeguata-


(Scarichi ed immissioni delle acque meteoriche mente segnalate mediante appositi cartelli indicanti i
di dilavamento provenienti divieti ed i rischi igienici. A tal fine il titolare dellau-
da opere e interventi soggetti alle procedure torizzazione ovvero della comunicazione, allo scarico,
di verifica della compatibilit ambientale) tenuto a dare informazione della localizzazione del
punto di scarico e della relativa zona di rispetto al Sin-
1. Gli scarichi e le immissioni delle acque meteo- daco del Comune interessato, allARPA competente
riche di dilavamento provenienti da opere e inter- per territorio, allASL competente per territorio e ad
venti soggetti alle procedure di Valutazione di ogni altro soggetto competente.
Impatto Ambientale, di Autorizzazione Integrata
Ambientale, di autorizzazione unica ambientale, di
autorizzazione unica per nuovi impianti di smalti- CAPO II
mento e recupero dei rifiuti e di autorizzazione alla ACQUE DI PRIMA PIOGGIA
bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati E DI LAVAGGIO DELLE AREE ESTERNE
sono soggette, ove necessario, alle prescrizioni det- DA SOTTOPORRE A DEPURAZIONE
tate dal provvedimento con cui lAutorit compe-
tente rende il giudizio di compatibilit ambientale.
Art. 8
(Acque di prima pioggia e di lavaggio
Art. 7 delle aree esterne soggette a regolamentazione)
(Zone di rispetto per gli scarichi
di acque meteoriche di dilavamento 1. Le operazioni di convogliamento, separa-
provenienti da attivit non pericolose) zione, raccolta, trattamento e scarico delle acque di
prima pioggia e di lavaggio sono soggette alle dispo-
1. Ai sensi del Regolamento Regionale n. 12 del sizioni del presente Capo II qualora provengano da
16 giugno 2011, gli scarichi delle acque meteoriche superfici in cui vi sia il rischio di dilavamento di
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sostanze pericolose o di altre sostanze che possano impermeabilizzate e dotate di una apposita rete di
pregiudicare il conseguimento e/o mantenimento raccolta e convogliamento, dimensionata sulla base
degli obiettivi di qualit dei corpi recettori. di volumi di acqua relativi alla portata di piena cal-
colata, sulla base delle caratteristiche pluviometriche
2. Ai fini del presente regolamento si identifi- dellarea scolante, con un tempo di ritorno non infe-
cano, a titolo indicativo, i seguenti settori produttivi riore ai 5 (cinque) anni e dotata di un sistema di
e/o attivit specifiche per le quali c il rischio di deviazione idraulica, attivo o passivo, che consenta
dilavamento di sostanze pericolose: di separare le acque di prima pioggia dalle acque di
a. Industria petrolifera; dilavamento successive.
b. Industrie ed impianti chimici;
c. Impianti di produzione e trasformazione 2. Le acque di prima pioggia e di lavaggio
dei metalli e dei minerali; devono essere avviate ad apposite vasche di raccolta
d. Trattamento e/o rivestimento dei metalli; a perfetta tenuta stagna.
e. Concia e tintura delle pelli e del cuoio;
f. Produzione della pasta carta, della carta e 3. Le acque meteoriche di dilavamento succes-
del cartone; sive a quelle di prima pioggia devono essere
g. Produzione di pneumatici; comunque trattate secondo quanto stabilito allart.
h. Aziende tessili che eseguono stampa, tin- 10 della presente disciplina.
tura e finissaggio di fibre tessili;
i. Produzione di calcestruzzo;
j. Aree intermodali destinate allinter- Art. 10
scambio di merci e materiali; (Disciplina e trattamento
k. Autofficine; delle acque di prima pioggia
l. Carrozzerie; e di lavaggio delle aree esterne)
m. Depositi di rifiuti, centri di raccolta e/o
gestione e trasformazione degli stessi; 1. Le acque di prima pioggia e di lavaggio delle
n. Depositi di rottami e/o produzione di fluff; aree esterne, provenienti dalle superfici e pertinenze
o. Depositi di veicoli destinati alla demoli- di edifici, installazioni e/o attivit di cui allart. 8
zione, attivit di demolizione di autovei- della presente disciplina, sono sottoposte, entro 48
coli; ore dal termine dellevento meteorico, ad un tratta-
p. Impianti di trattamento delle acque reflue mento depurativo appropriato in loco tale da conse-
industriali; guire:
q. Attivit destinate al carico ed alla distribu- a. Il rispetto dei valori limite di emissione
zione dei carburanti ed operazioni di vendita previsti dalla Tabella 3, di cui allallegato
delle stazioni di servizio per autoveicoli; 5 alla Parte Terza del Dl.gs. 152/06 e ss.
r. Attivit in cui vi sia il deposito, il carico, mm. ed ii., per le immissioni in fogna nera
lo scarico, il travaso delle sostanze di cui e gli scarichi nelle acque superficiali, com-
alle Tabelle 3/A e 5 dellAllegato 5 alla presi i corpi idrici artificiali;
Parte Terza del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. b. Il rispetto dei valori limite di emissione
ed ii.; previsti dalla Tabella 4, di cui allallegato
s. Attivit di cui allAllegato VIII alla Parte 5 alla Parte Terza del Dl.gs. 152/06 e ss.
Seconda del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. ed ii. mm. ed ii., nel caso di scarico nei corsi
dacqua episodici, naturali ed artificiali,
sul suolo e negli strati superficiali del sot-
Art. 9 tosuolo.
(Sistemi di raccolta e convogliamento
delle acque di prima pioggia e di lavaggio) 2. facolt del titolare avviare le acque di cui al
comma 1 del presente articolo ad un impianto di trat-
1. Tutte le superfici scolanti delle attivit di cui tamento gestito da terzi con le modalit proprie dei
allart. 8 della presente disciplina devono essere rifiuti liquidi.
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3. Limmissione delle acque trattate in fognatura nativa, facolt del titolare avviare tali acque ad
nera, come previsto al comma 1 lett. a) del presente impianto di trattamento gestito da terzi.
articolo, consentito purch sia verificata lidoneit
del sistema fognario/depurativo a ricevere tali acque 7. Per le acque di prima pioggia e di lavaggio
sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. provenienti dalle superfici scolanti di attivit cui
allart. 8, comma 2, lettera r) della presente disci-
4. Le acque di dilavamento successive a quelle plina si applicano, per tutti i tipi di recapito, le dispo-
di prima pioggia, che provengono dalle superfici e sizioni di cui allart.108 commi 1 e 2 del Dl.gs.
pertinenze di edifici, installazioni e/o attivit di cui 152/06 e ss. mm. ed ii. ed il rispetto dei valori limite
allart. 8 della presente disciplina e che non recapi- di emissione accertato sui campioni prelevati
tano in fognatura separata, sono sottoposte, prima alluscita del relativo impianto di trattamento.
del loro versamento, ad un trattamento di grigliatura,
dissabbiatura e disoleazione. Se recapitano in fogna- 8. Resta fermo il divieto di scarico sul suolo e
tura separata sono soggette alle prescrizioni del Sog- negli strati superficiali del sottosuolo delle acque
getto Gestore della fognatura. Comunque lo scarico meteoriche di dilavamento contenenti le sostanze
e limmissione di dette acque deve essere autorizzato previste al punto 2.1 dellAllegato 5 alla parte III del
e non deve pregiudicare il raggiungimento/manteni- Dl.gs. n.152/06 e ss. mm. ed ii.
mento degli obiettivi di qualit ambientale.
9. E fatto divieto di immettere nella fogna nera
5. Qualora il dilavamento di sostanze pericolose
le acque meteoriche di dilavamento di cui al comma
dalle superfici scoperte di edifici, installazioni e/o
4 del presente articolo.
attivit di cui allart. 8 della presente disciplina, in
relazione alle attivit che in esse si svolgono o agli
10. Durante le precipitazioni atmosferiche non
usi previsti, non si esaurisce con le acque di prima
possono essere scaricate le acque di prima pioggia
pioggia, bens si protrae nellarco di tempo del-
trattate in qualsiasi recapito finale.
levento meteorico, anche le acque di seconda
pioggia sono sottoposte alla stessa disciplina delle
acque di prima pioggia. Al fine di contenere il quan-
Art. 11
titativo di acque da sottoporre a trattamento, nonch
(Recapito delle acque di prima pioggia
limitare il carico inquinante, consentito il frazio-
namento delle reti di raccolta e ladozione di misure e di lavaggio delle aree esterne)
atte a prevenire il dilavamento.
1. Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente
6. Allinterno di aree e relativi bacini scolanti nei possibile, di riutilizzo delle acque meteoriche di dila-
quali vi sia la presenza di pi attivit di cui allart. 8 vamento finalizzato alle necessit irrigue, dome-
precedente, nei sottobacini sprovvisti di sistemi di stiche, industriali ed altri usi consentiti dalla legge,
trattamento per i quali le acque di prima pioggia con- le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree
fluiscano nel sistema di trattamento di competenza esterne, opportunamente trattate secondo quanto sta-
del bacino principale, ciascuna attivit di cui allart. bilito dallart. 10 del presente Regolamento, nei casi
8 della presente disciplina si deve dotare di un in cui ci sia eccedenza delle stesse acque recuperate
sistema di raccolta che provveda allintercettazione, per gli usi consentiti, ovvero limpossibilit di riuti-
al trattamento e allo smaltimento delle acque di lizzo, sono recapitate secondo il seguente ordine pre-
prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne per ferenziale:
laliquota di competenza. Lo smaltimento delle a. rete fognaria nera, nel rispetto delle pre-
acque trattate in ciascun sottobacino potr avvenire scrizioni regolamentari del Soggetto
nella rete di fogna nera del bacino principale ma con Gestore per scarichi di tipo industriale e
i limiti di accettabilit compatibili con le caratteri- previa valutazione della compatibilit qua-
stiche dellimpianto di trattamento del bacino stesso litativa e quantitativa del sistema fognario
e con lautorizzazione del Soggetto Gestore. In alter- / depurativo;
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b. acque superficiali compresi i corpi idrici (cinquecento) metri dalle opere di captazione di
artificiali; acque sotterranee destinate a consumo umano. Qua-
c. corsi dacqua episodici, naturali ed artifi- lora si dimostri, nella relazione idrogeologica firmata
ciali, suolo e strati superficiali del sotto- da tecnico abilitato, che la direzione ed il verso di
suolo, qualora lAutorit competente moto della falda idrica sotterranea ricada a valle
accerti limpossibilit tecnica o leccessiva idrologica dellopera di captazione potabile e che il
onerosit, di utilizzare i recapiti preceden- cono di depressione della falda idrica indotto da que-
temente elencati. stultima non raggiunga il punto di scarico, possono
essere autorizzati scarichi fino a 300 (trecento) metri
di distanza dallopera di captazione.
Art. 12
(Prevenzione dallinquinamento delle acque 2. Gli scarichi, di cui allart. 10 della presente
di prima pioggia e di lavaggio) disciplina, nelle acque superficiali, compresi i corpi
idrici artificiali, non possono avvenire a meno di 500
1. Le superfici scolanti delle attivit di cui allart. (cinquecento) metri dalle opere di derivazione di
8 della presente disciplina devono essere mantenute acque destinate a consumo umano.
in condizioni di pulizia tali da limitare linquina-
mento delle acque di prima pioggia e di lavaggio. 3. Per gli scarichi di cui allart. 10 del presente
regolamento, nelle acque superficiali, compresi i
2. Nel caso di sversamenti accidentali la pulizia corpi idrici artificiali, oltre che il divieto di cui al
delle superfici interessate dovr essere eseguita comma 2, prevista una fascia di rispetto di 500
immediatamente a secco o con idonei materiali inerti (cinquecento) metri attorno al punto di scarico e, in
assorbenti. detta fascia, non ammessa la balneazione, la pesca,
la piscicoltura, la stabulazione dei mitili e la mollu-
3. I materiali derivanti dalle operazioni, di cui ai schicoltura.
commi 1 e 2 del presente articolo, devono essere
smaltiti come rifiuti derivanti dallo svolgimento del 4. Restano tutte salve le competenze in materia
ciclo produttivo. di controllo ai sensi dellart. 5 del D.P.R. 08 Giugno
1982 n. 470 e ss. mm. ii..
4. Lautorit competente, in relazione al rischio
potenziale che possano verificarsi sversamenti acci- 5. Gli scarichi di cui allart. 10 comma 1 della
dentali nellarea scolante, pu prescrivere ladozione presente disciplina, nei corsi dacqua episodici, natu-
di sistemi di intercettazione delle sostanze di facile rali ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali
e tempestiva attivazione, che impediscano lo sver- del sottosuolo non possono avvenire a meno di 250
samento sul suolo e negli strati superficiali del sot- (duecentocinquanta) metri dalle opere di captazione
tosuolo delle sostanze suddette. di acque sotterranee per uso irriguo.

6. Le zone di rispetto devono essere adeguata-


Art. 13 mente segnalate mediante appositi cartelli indicanti
(Zone di rispetto per gli scarichi delle i divieti ed i rischi igienici. A tal fine il titolare del-
acque meteoriche di dilavamento lautorizzazione allo scarico delle acque meteoriche
soggette a regolamentazione) di dilavamento tenuto a dare informazione della
localizzazione del punto di scarico e della relativa
1. Nelle more dellindividuazione e delimita- zona di rispetto al Sindaco del Comune interessato,
zione delle aree di salvaguardia di cui allart. 94 del allARPA competente per territorio, allASL compe-
Dl.gs. n. 152/06, gli scarichi di cui allart. 10 della tente per territorio e ad ogni altro soggetto compe-
presente disciplina, nei corsi dacqua episodici, natu- tente.
rali ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali
del sottosuolo non possono avvenire a meno di 500
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013 41425

CAPO III 2. Il titolare dellimmissione delle acque meteo-


REGIME AUTORIZZATORIO riche di dilavamento in pubblica fognatura, di cui
E SANZIONATORIO allart. 4 del presente regolamento, tenuto a richie-
dere lautorizzazione al Soggetto Gestore della
fognatura prima della realizzazione delle opere.
Art. 14 Entro 90 (novanta) giorni dal ricevimento della
(Competenze) domanda, il Soggetto Gestore autorizza limmis-
sione o comunica, nei casi di immissione in fogna-
1. Ai sensi della LR n.31/95, nonch del Titolo tura nera delle acque di prima pioggia, limpossibi-
VIII della LR n. 17/2000, attribuita alla Provincia lit tecnica della stessa. In caso di richiesta di chia-
la competenza al rilascio delle autorizzazioni agli rimenti o di modifica delle soluzioni tecniche pro-
scarichi delle acque meteoriche di dilavamento, di poste, qualora ritenute inadeguate, il termine per la
prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne nei pronuncia si intende sospeso.
corsi dacqua superficiali compresi i corpi idrici arti-
ficiali, sul suolo, negli strati superficiali del sotto- 3. Il titolare dello scarico delle acque meteoriche
suolo e nei corsi dacqua episodici, naturali ed arti- di dilavamento fuori dalla pubblica fognatura, di cui
ficiali. allart. 5 del presente regolamento, per superfici sco-
lanti superiori a 5.000 (cinquemila) mq, tenuto a
2. LAutorit competente, di cui al precedente richiedere lautorizzazione allAutorit competente
comma 1, forma e aggiorna un catasto degli scarichi prima della realizzazione delle opere.
delle acque meteoriche di dilavamento, di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne, assicura la 4. Il titolare dello scarico delle acque meteoriche
georeferenziazione dei dati e garantisce la trasmis- di dilavamento fuori dalla pubblica fognatura, di cui
sione degli stessi alla Regione Puglia ai fini del allart. 5 della presente disciplina, per superfici sco-
popolamento di un sistema informativo territoriale. lanti inferiori a 5.000 (cinquemila) mq, tenuto ad
inoltrare alla Provincia competente apposita comu-
3. E attribuita al Soggetto Gestore la compe- nicazione, prima della realizzazione delle opere.
tenza al rilascio delle autorizzazioni alle immissioni Lautorit competente nel termine di 90 (novanta)
nelle fognature separate e miste. giorni potr imporre eventuali prescrizioni.

5. Il titolare dellimmissione delle acque di prima


Art. 15 pioggia e lavaggio delle aree esterne e delle acque
(Soggetti tenuti alla presentazione di seconda pioggia, provenienti dalle superfici e per-
della comunicazione tinenze di edifici, installazioni e/o attivit di cui
e della domanda di autorizzazione) allart. 8 del presente regolamento, in pubblica
fognatura tenuto a richiedere autorizzazione al
1. Il titolare dello scarico delle acque meteoriche Soggetto Gestore della fognatura prima della realiz-
di dilavamento provenienti da rete fognaria separata, zazione delle opere. Entro 90 (novanta) giorni dal
di cui allart. 4 del presente regolamento, tenuto a ricevimento della domanda, il Soggetto Gestore
richiedere allAutorit competente apposita autoriz- autorizza limmissione o comunica, nei casi di
zazione al fine dellattivazione dello stesso scarico immissione in fognatura nera delle acque di prima
prima della realizzazione delle opere. Tale autoriz- pioggia, limpossibilit tecnica della stessa. In caso
zazione allattivazione non soggetta ai termini di di richiesta di chiarimenti o di modifica delle solu-
cui al successivo art. 18 del presente Regolamento, zioni tecniche proposte, qualora ritenute inadeguate,
fermo restando che la stessa dovr essere rinnovata il termine per la pronuncia si intende sospeso.
prima della realizzazione di qualsiasi modificazione
rispetto a quanto autorizzato e decade automatica- 6. Il titolare dello scarico delle acque di prima
mente per avvenute modificazioni rispetto a quanto pioggia e lavaggio delle aree esterne e delle acque
autorizzato. di seconda pioggia, provenienti dalle superfici e per-
41426 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013

tinenze di edifici, installazioni e/o attivit di cui a punto funzionale degli eventuali sistemi di tratta-
allart. 8 della presente disciplina, fuori dalla pub- mento, lAutorit competente, la quale, previo accer-
blica fognatura tenuto a richiedere autorizzazione tamento con esito positivo, perfeziona definitiva-
allAutorit competente prima della realizzazione mente lautorizzazione.
delle opere.

Art. 17
Art.16 (Autorizzazione per
(Autorizzazioni per edifici esistenti) nuovi edifici ed istallazioni)

1. Per edifici e installazioni esistenti si intendono 1. Per edifici e installazioni nuovi si intendono
quelli destinati allo svolgimento delle attivit sog- quelli destinati allo svolgimento delle attivit sog-
gette alle disposizioni sullo smaltimento delle acque gette alle disposizioni sullo smaltimento delle acque
meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di
lavaggio delle aree esterne di cui al presente regola- lavaggio delle aree esterne di cui al presente regola-
mento, che allentrata in vigore del presente regola- mento per le quali, allentrata in vigore della pre-
mento, indipendentemente dalla circostanza che sente disciplina, non sia ancora efficace il titolo abi-
siano gi in esercizio o che gli inerenti lavori di litativo a costruire.
costruzione siano stati ultimati, abbiano ottenuto il
2. Per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico
titolo abilitativo a costruire.
concernenti le attivit di cui al comma 1 del presente
articolo, lAutorit competente si pronuncer nei ter-
2. Per gli edifici o installazioni di cui al comma
mini previsti dallarticolo 16 comma 3 della presente
1 del presente articolo la domanda di autorizzazione
disciplina.
allo scarico deve essere presentata entro 365 (trecen-
tosessantacinque) giorni dalla entrata in vigore del
3. LAutorit competente, nel rilasciare lautoriz-
presente regolamento.
zazione allo scarico, pu assegnare un periodo di
tempo non superiore a 90 (novanta) giorni dalla atti-
3. Entro 60 (sessanta) giorni dal ricevimento
vazione dello scarico per la messa a punto funzionale
della domanda, lAutorit competente di cui allart. dei sistemi di trattamento durante la fase di avvia-
14 del presente regolamento, autorizza lo scarico mento. Tale periodo temporale pu essere proroga-
invitando eventualmente il soggetto responsabile a bile su motivata richiesta ed in via del tutto straordi-
fornire, in un termine non inferiore a 30 (trenta) naria di un ulteriore arco temporale non superiore a
giorni e non superiore a 60 (sessanta), chiarimenti o 60 (sessanta) giorni. Durante il periodo assegnato per
a modificare le soluzioni tecniche proposte qualora la messa a punto funzionale, la disciplina dello sca-
ritenute inadeguate, nel qual caso il termine per la rico definita con lautorizzazione.
pronuncia si intende sospeso.

4. Con lautorizzazione allo scarico sono pre- Art. 18


scritti i termini per la realizzazione delle opere (Validit della autorizzazione
occorrenti a regolarizzare la situazione in atto e per e della comunicazione)
lavvio e la messa a punto funzionale degli eventuali
sistemi di trattamento. I termini sono fissati in non 1. L autorizzazione allo scarico delle acque
oltre 36 (trentasei) mesi e possono essere ridotti, meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di
comunque a non meno di 18 (diciotto) mesi, per le lavaggio delle aree esterne valida per 4 (quattro)
opere o parti di esse necessarie a regolarizzare situa- anni dal momento del rilascio. Un anno prima della
zioni di particolare gravit. scadenza ne deve essere richiesto il rinnovo.

5. Il titolare responsabile dello scarico informa, 2. Se la domanda di rinnovo presentata entro i


dellavvenuta realizzazione delle opere e della messa termini predetti, lo scarico di cui al comma 1 del pre-
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013 41427

sente articolo pu essere provvisoriamente mante- CAPO IV


nuto in funzione, nel rispetto delle prescrizioni con- DISPOSIZIONI FINALI
tenute nella precedente autorizzazione, fino allado-
zione del nuovo provvedimento.
Art. 20
3. Lautorizzazione di cui al comma 1 del pre- (Vigilanza e Controllo)
sente articolo decade automaticamente per avvenute
modificazioni rispetto a quanto autorizzato. 1. Qualora le acque di prima pioggia e di
lavaggio delle aree esterne vengano recapitate nei
4. Per gli scarichi di acque meteoriche di dilava- corsi dacqua episodici, naturali ed artificiali, sul
mento, di prima pioggia e di lavaggio delle aree suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, nelle
esterne contenenti le sostanze pericolose di cui alle fattispecie di cui al Capo II del presente Regola-
Tabelle 3/A e 5 dellAllegato 5 alla Parte terza del mento, il loro smaltimento deve essere effettuato in
Dl.gs. 152/2006 e ss. mm. ed ii., il rinnovo deve modo da consentire il prelievo in corso di spandi-
essere concesso in modo espresso entro e non oltre mento o dispersione e leffettuazione di ogni altro
6 (sei) mesi dalla data di scadenza. Trascorso inutil- accertamento ritenuto funzionale a verificare la rego-
mente tale termine, lo scarico dovr cessare imme- larit dello scarico.
diatamente.
5. La comunicazione, di cui allart. 15, comma 4 2. LAutorit preposta al rilascio dellautorizza-
della presente disciplina, si rinnova tacitamente zione attua ed organizza la vigilanza ed il controllo
fermo restando che la stessa dovr essere ripresen- sugli scarichi delle acque meteoriche di dilavamento,
tata per avvenute modificazioni rispetto a quanto di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne,
comunicato. avvalendosi per gli eventuali controlli analitici
dellAgenzia Regionale per la Protezione Ambien-
tale (ARPA). Restano salve le competenze di cui
Art. 19 allart. 135 del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. ed ii. e di
(Revoca dellautorizzazione) cui alla LR n. 17/2000.

1. L autorizzazione allo scarico delle acque 3. Restano salve le competenze in materia di


meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di controllo del Soggetto Gestore della fognatura ai
lavaggio delle aree esterne deve essere revocata in sensi di quanto stabilito dalla Parte Terza - Titolo IV-
caso di mancato adeguamento alle disposizioni del Capo III del Dl.gs. 152/06 e ss. mm. ed ii.
presente regolamento.

2. Prima di revocare lautorizzazione, lAutorit Art. 21


competente al controllo, ferma restando lapplica- (Sanzioni)
zione delle sanzioni di cui allart. 20 della presente
normativa, procede alla diffida ed assegna un ter- 1. Per le violazioni e le inosservanze alle dispo-
mine perentorio per la regolarizzazione dello scarico. sizioni normative riguardanti le acque meteoriche di
Decorso tale termine senza che linteressato vi abbia dilavamento, di prima pioggia e di lavaggio delle
provveduto, lautorit competente contestualmente aree esterne, contenute nel presente regolamento, si
alla revoca dellautorizzazione, ingiunge limme- applicano le sanzioni previste nel Titolo V della parte
diata cessazione dello scarico. terza del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. ed ii.

3. Qualora si manifestino situazioni di pericolo 2. Allaccertamento delle violazioni provvedono


per la salute pubblica e per lambiente, lAutorit i funzionari ed agenti degli organi di sorveglianza e
competente dispone, contestualmente alla diffida di controllo di cui allart. 20 della presente disciplina.
cui al comma precedente, la sospensione dellauto- I soggetti cui compete effettuare laccertamento pos-
rizzazione per un tempo determinato. sono accedere alle propriet private e pubbliche per
41428 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013

procedere alle necessarie operazioni di rilevazione e b. se lautorizzazione ovvero la comunica-


controllo. zione in contrasto con la presente disci-
plina, devono presentare richiesta di rin-
novo ovvero ripresentare la comunica-
Art. 22 zione allAutorit competente, entro 365
(Norme transitorie e finali) (trecentosessantacinque) giorni dalla data
di entrata in vigore del presente Regola-
1. Le disposizioni contenute nel presente regola- mento. Tali scarichi restano autorizzati
allesercizio fino al termine della nuova
mento entrano in vigore decorsi 60 (sessanta) giorni
procedura autorizzativa.
dalla data di pubblicazione dello stesso nel Bollet-
tino Ufficiale della Regione Puglia.
3. Dalla data di entrata in vigore del presente
regolamento sono abrogate le norme di cui allAp-
2. Per coloro che, alla data di entrata in vigore
pendice A1 del Piano Direttore approvato con
del presente Regolamento, siano gi in possesso di Decreto del Commissario Delegato per lemergenza
autorizzazione ovvero abbiano gi presentato comu- ambientale in Puglia n. 191 del 13.06.2002 e di cui
nicazione si dispone che: al Decreto del Commissario Delegato per lemer-
a. se lautorizzazione ovvero la comunica- genza ambientale in Puglia n. 282 del 21.11.2003.
zione non in contrasto con la presente
disciplina, restano autorizzati fino alla sca- 4. Per quanto non espressamente contemplato
denza della stessa ovvero la comunica- nel presente regolamento, si fa riferimento alle
zione tacitamente rinnovata; norme vigenti regolanti tale disciplina.

Il presente Regolamento pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ai sensi e per gli effetti
dellart. 53 comma 1 della L.R.12/05/2004, n. 7 Statuto della Regione Puglia.E fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia.

Dato a Bari, add 9 dicembre 2013

VENDOLA
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013 41429

INDICE Art. 10 (Disciplina e trattamento delle acque di


prima pioggia e di lavaggio delle aree
CAPO I esterne)
DISPOSIZIONI GENERALI Art. 11 (Recapito delle acque di prima pioggia e
Art. 1 (Campo di applicazione) di lavaggio delle aree esterne)
Art. 2 (Principi generali) Art. 12 (Prevenzione dallinquinamento delle
Art. 3 (Definizioni) acque di prima pioggia e di lavaggio)
Art. 4 (Disciplina e trattamento delle acque Art. 13 (Zone di rispetto per gli scarichi delle
meteoriche di dilavamento provenienti da acque meteoriche di dilavamento soggette
reti fognarie separate) a regolamentazione)
Art. 5 (Disciplina e trattamento delle acque
meteoriche di dilavamento effettuate tra- CAPO III
mite altre condotte separate) REGIME AUTORIZZATORIO
Art. 6 (Scarichi ed immissioni delle acque E SANZIONATORIO
meteoriche di dilavamento provenienti da Art. 14 (Competenze)
opere e interventi soggetti alle procedure Art. 15 (Soggetti tenuti alla presentazione della
di verifica della compatibilit ambientale) comunicazione e della domanda di auto-
Art. 7 (Zone di rispetto per gli scarichi di acque rizzazione)
meteoriche di dilavamento provenienti da Art. 16 (Autorizzazioni per edifici esistenti)
attivit non pericolose) Art. 17 (Autorizzazione per nuovi edifici ed istal-
lazioni)
CAPO II Art. 18 (Validit della autorizzazione e della
ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DI comunicazione)
LAVAGGIO DELLE AREE ESTERNE DA Art. 19 (Revoca dellautorizzazione)
SOTTOPORRE A DEPURAZIONE
Art. 8 (Acque di prima pioggia e di lavaggio CAPO IV
delle aree esterne soggette a regolamenta- DISPOSIZIONI FINALI
zione) Art. 20 (Vigilanza e Controllo)
Art. 9 (Sistemi di raccolta e convogliamento Art. 21 (Sanzioni)
delle acque di prima pioggia e di lavaggio) Art. 22 (Norme transitorie e finali)
Progetto nuova sede Consiglio Regionale

BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA REGIONE PUGLIA

Direzione e Redazione: Lungomare Nazario Sauro, 33 - 70121 Bari


Tel. 0805406317 - 6372 / fax 0805406379
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Direttore Responsabile Dott. Antonio DellEra

Autorizzazione Tribunale di Bari N. 474 dell8-6-1974


S.T.E.S. s.r.l. - 85100 Potenza

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