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22-124/Leg
Capo I
Principi generali e definizioni
Art. 1
Oggetto e definizioni
idrico. I corsi d'acqua sono individuati nella cartografia ufficiale della provincia nel
tematismo "idrografia" del sistema informativo ambiente territorio;
b) per fascia di rispetto idraulico si intende quella fascia confinante con il demanio idrico
che si estende lungo le sponde dei corsi d’acqua, prevista all’articolo 96, comma 1,
lettera f), del regio decreto 24 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle disposizioni di
legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie). I criteri per la corretta
misurazione della fascia di rispetto idraulico sono riportati nell’allegato C;
c) per fascia di protezione, secondo quanto previsto dall’articolo 9, comma 4, della legge
provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura, si intende quella fascia estesa
almeno dieci metri dalle sponde che delimitano l’alveo finalizzata ad assicurare il
mantenimento o il ripristino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente
adiacente ai corsi d'acqua, con funzioni di filtro per i solidi sospesi e gli inquinanti di
origine diffusa, di stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità.
4. In questo regolamento:
a) la struttura provinciale competente in materia di demanio idrico è denominata, di
seguito: “struttura provinciale competente”;
b) il demanio idrico, così come definito all’articolo 4 della legge provinciale sulle acque
pubbliche è denominato, di seguito: “demanio idrico”.
Art. 2
Modalità di determinazione della piena ordinaria
Capo II
Concessioni e procedure semplificate sui beni del demanio idrico
Art. 3
Rilascio della concessione
stesso bene per il medesimo uso o per usi diversi, la struttura provinciale competente è
tenuta ad assicurare, antecedentemente al rilascio della concessione, idonea pubblicità.
L’avviso dell’avvenuta presentazione di una domanda di concessione o della volontà di
procedere al rilascio di una concessione è comunicato ai comuni territorialmente
interessati ed è pubblicato all’albo elettronico provinciale, per un termine non inferiore a
quindici giorni, con l’invito a presentare, entro il termine di pubblicazione, osservazioni o
istanze concorrenti, anche per usi diversi del medesimo bene. Decorso il termine di
pubblicazione, entro trenta giorni, la struttura provinciale competente individua il
concessionario a seguito di confronto tra le domande di concessione presentate, in base a
criteri di preferenza predefiniti nell’avviso pubblicato ai sensi di questo comma. I criteri
sono volti alla massimizzazione dell’interesse pubblico sotteso alla concessione e, a titolo
esemplificativo, sono riferibili alla gestione ottimale del bene demaniale, all’uso dello
stesso, alla durata della concessione richiesta o al canone corrisposto.
4. Non sono soggette a pubblicazione le domande di concessione se la concessione:
a) è richiesta da enti pubblici territoriali per uso diretto da parte di essi, per fini di pubblico
interesse;
b) è richiesta per la realizzazione di impianti tecnici o di loro pertinenze o di strutture ad
essi funzionali;
c) è connessa a concessione rilasciata da altre strutture della Provincia;
d) è richiesta per la realizzazione o il mantenimento di opere pubbliche, di pubblica utilità
o destinate all’erogazione di pubblici servizi;
e) è richiesta per la realizzazione o il mantenimento di opere non suscettibili di
utilizzazione economica;
f) è richiesta per il mantenimento di tratti tombinati di corsi d’acqua demaniali, all’interno
di proprietà privata.
5. Le occupazioni e le utilizzazioni previste dall’allegato A 2 a questo regolamento
non precludono il rilascio di concessioni ad altri soggetti per l’utilizzo contestuale dello
stesso bene; a tali concessioni non si applicano pertanto i commi 2 e 3.
Art. 4
Concessioni ordinarie di aree demaniali
Art. 5
Concessioni di breve durata o di poca importanza
Art. 6
Silenzio assenso
Art. 7
Durata delle concessioni
Art. 8
Subentro nelle concessioni
Art. 9
Rinuncia alla concessione
Art. 10
Subconcessione
Capo III
Autorizzazioni e procedure semplificate in fascia di rispetto idraulico
Art. 11
Domanda di autorizzazione ai fini idraulici
Art. 12
Autorizzazioni in deroga ai divieti ai sensi dell’articolo 7 e autorizzazione ai sensi
dell’articolo 7 bis della legge provinciale sulle acque pubbliche
1. Fatto salvo quanto previsto dagli articoli 13, 14 e 15, la struttura provinciale
competente può autorizzare gli interventi nella fascia di rispetto idraulico, anche in deroga
ai divieti previsti dal medesimo articolo 7 e secondo quanto previsto dal medesimo
articolo. In particolare, la struttura provinciale competente può autorizzare:
a) la costruzione di edifici, manufatti stabili e scavi nella fascia di rispetto idraulico
compresa tra quattro e dieci metri;
b) le trasformazioni di coltura, le bonifiche agrarie e le piantagioni a distanza inferiore di
quattro metri.
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Art. 13
Autorizzazioni per interventi di breve durata e di poca importanza
Art. 14
Silenzio assenso
Art. 15
Silenzio assenso per la deroga alla disciplina inerente le distanze ai sensi dell’articolo 7,
nono comma, della legge provinciale sulle acque pubbliche
Capo IV
Norme comuni
Art. 16
Deposito cauzionale
Art. 17
Comunicazione di inizio lavori
Art. 18
Comunicazione di fine lavori
Art. 19
Modifiche a concessioni ed autorizzazioni
Art. 20
Proroga dei termini per l’esecuzione degli interventi concessi o autorizzati
1. Per la proroga dei termini necessaria per l’esecuzione degli interventi oggetto di
concessione o di autorizzazione, il soggetto interessato presenta domanda prima della
scadenza del termine fissato per il completamento dei lavori. La proroga è rilasciata entro
sessanta giorni dalla presentazione della domanda, a seguito di valutazione positiva della
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struttura provinciale competente. Per le proroghe riferite alle fattispecie previste dagli
articoli 6 e 14 si applica il silenzio assenso.
Art. 21
Decadenza
Art. 22
Procedimenti contestuali o connessi
Art. 23
Temperamento del regime sanzionatorio
Art. 24
Disposizioni transitorie e finali
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Capo V
Attuazione dell’articolo 9, comma 4, delle legge provinciale sulle foreste e sulla protezione
della natura
Art. 25
Fasce di protezione dei corsi d’acqua
Allegato A 1
(articolo 5)
Tipologie di concessione di breve durata o di poca importanza
Tipologia Particolari condizioni Durata
1. Modifica di attraversamenti con Art. 7 co. 3 o durata
guadi, ponti o altre opere in alveo concessione originale
già concesse
2. Attraversamenti stabili con La dimensione massima dell'alveo da ciglio a ciglio Art. 7 co. 3
guadi, passerelle pedonali, inferiore a 4 m. e occupazione del demanio, comprese
tubazioni o altri manufatti rampe ed accessi, inferiore a 20 m.2
3. Attraversamenti stabili con Eseguiti con il materiale dell'alveo senza alterare la Art. 7 co. 3
guadi di modeste dimensioni sezione idraulica
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Allegato A 2
(articolo 6)
1. Tipologie di concessione soggette a silenzio assenso
Tipologia Particolari condizioni Durata
1. Attraversamenti con tubazioni Le tubazioni ed i manufatti di supporto devono essere Art. 7 co. 3
o cavidotti ancorati o inseriti ancorate ad una quota superiore all'intradosso del ponte e
nell'impalcato di ponti o strutture generalmente posti sul lato di valle dell'attraversamento
già esistenti
2. Sorvolo di corsi d’acqua con Deve essere garantita un’altezza maggiore di 6 metri Art. 7 co. 3
linee aeree sopra la massima elevazione degli argini o delle sponde.
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1. Se il richiedente durante o dopo i lavori richiesti, rinuncia per qualsiasi motivo alla
concessione ha l'obbligo, qualora la struttura provinciale competente lo ritenga
necessario, di eseguire a proprie spese tutti i lavori indispensabili al ripristino dello
stato dei luoghi in prossimità degli ambiti demaniali.
2. Il richiedente è obbligato ad eseguire tutti i lavori di manutenzione ordinaria e
straordinaria dei beni demaniali e manufatti oggetto della concessione e a riparare
eventuali danni verificatisi anche a seguito di eventi naturali ed eccezionali.
3. Non possono essere costruite opere o impianti diversi da quelli oggetto della
concessione. Per la realizzazione di lavori od opere, a carattere precario, diversi da
quelli specificati nel progetto, o connessi con le opere da eseguire, il richiedente dovrà
presentare alla struttura provinciale competente istanza di autorizzazione ai fini
idraulici e patrimoniali.
4. Sono vietati entro l'alveo, sulle sponde e sulle opere di difesa o sui beni demaniali, i
depositi, la formazione di cumuli, la costruzione di sbarramenti, anche a carattere
provvisorio, realizzati con materiali scavati o con materiali di altra natura o
provenienza, salvo quanto eventualmente autorizzato.
5. Nei limiti e modalità di esercizio della concessione, il richiedente deve costantemente
aver cura di non arrecare danni o pregiudizi all'alveo o alle difese idrauliche e ad altre
opere o beni, sia pubblici che privati: è pertanto ritenuto responsabile della
delimitazione dei confini e dei danni a persone o cose che potessero derivare a terzi,
privati cittadini ed enti. La Provincia autonoma di Trento declina ogni responsabilità in
ordine ad eventuali danni a persone, attrezzature e opere non solo causati
dall'andamento idrologico del corso d'acqua o dello specchio lacuale, ma anche per
effetto di infiltrazioni, ritenendosi sollevata la Provincia autonoma di Trento da ogni
reclamo che ne potesse conseguire.
6. L'amministrazione si riserva la facoltà di sospensione, modifica o revoca, in qualsiasi
momento, della concessione se ritenuto necessario, nell'interesse pubblico a causa
della negligenza del richiedente, senza che il medesimo possa opporsi e vantare
danni o indennizzi di sorta.
Allegato B 1
(articolo 13)
Tipologie di autorizzazione di breve durata e di poca importanza
Tipologia Particolari condizioni
1. Posa di palificazioni (luce, telefono ecc...) A distanza non inferiore a 4 m., purché il palo sia singolo con
in fascia di rispetto dei corsi d'acqua o del eventuale plinto a raso terreno che non sia di ostacolo alla viabilità di
demanio idrico servizio
2. Recinzioni, staccionate e siepi posizionate Tali manufatti non dovranno interessare i beni o le proprietà del
al confine con opere idrauliche o con il demanio idrico. Per i sostegni, che devono essere removibili, è
demanio idrico ammesso un cordolo di calcestruzzo o plinto a raso terra
3. Movimenti di materiale per ricoprire, Purché la quota del terreno finito rimanga invariata rispetto alla
livellare o conguagliare terreni prossimi alle sommità arginale per una larghezza non inferiore a 4 metri
sponde anche con deposito temporaneo di
materiali inerti non superiore a m.3 100 ed
opere di drenaggio
4. Apertura o allargamento di piste o viabilità Purché la quota del piano viabile rimanga invariata rispetto alla
secondaria, in adiacenza ai corsi d'acqua o al sommità arginale per una larghezza non inferiore a 4 m.
demanio idrico senza opere d’arte
5. Posa nel terreno di vasche, cisterne a
distanza non inferiore a m. 4 dalle sponde o
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Allegato B 2
(articolo 14)
1. Tipologie di autorizzazione soggette a silenzio assenso
Tipologia Particolari condizioni
1. Manutenzione ordinarie e straordinarie - Purché rimangano invariate le distanze tra i manufatti esistenti ed il
escluse le ristrutturazioni - alle costruzioni e demanio idrico, fatta eccezione per interventi di intonacatura e
manufatti situati entro la fascia di rispetto coibentazione termica a cappotto
idraulica (10 m.)
2. Montaggio di ponteggi ed altre strutture Purché non vengano interessate opere o beni del demanio idrico
provvisionali, a carattere temporaneo,
finalizzate alla manutenzione ordinarie,
straordinarie o ristrutturazioni di costruzioni e
manufatti situati entro la fascia di rispetto
idraulica (10 m.)
3. Posa nella fascia di rispetto di piccoli A distanza non inferiore a 4 m. dai manufatti arginali o dal ciglio
manufatti, attrezzature o elementi di arredo superiore delle sponde, fatta eccezione per elementi facilmente
che non abbiano carattere di stabilità removibili
4. Recinzioni, staccionate e siepi posizionate Non dovranno interessare i beni o le proprietà del demanio idrico. Per i
a distanza minima di 1 m. dai manufatti sostegni, che devono essere removibili, è ammesso un cordolo di
arginali o dal confine demaniali calcestruzzo o plinto a raso terra
5. Piantagioni a distanza maggiore di 4 m. dai Purché non vi siano modifiche alla quota del terreno ed alla
manufatti arginali o dal confine demaniali vegetazione ripariale
dall'andamento idrologico del corso d'acqua o dello specchi lacuale, ma anche per
effetto di infiltrazioni, ritenendosi sollevata la Provincia autonoma di Trento da ogni
reclamo che ne potesse conseguire.
4. L'amministrazione si riserva la facoltà di sospensione, modifica o revoca, in qualsiasi
momento, dell'autorizzazione se ritenuto necessario, nell'interesse pubblico a causa
della negligenza del richiedente, senza che il medesimo possa opporsi e vantare
danni o indennizzi di sorta.
Allegato C
(articolo 1, comma 3)
Criteri di definizione della fascia di rispetto idraulico
A) Alveo con una sponda naturale e l'altra difesa con muro di sponda, per corsi d'acqua a
carattere fluviale
Le distanze devono essere misurate a partire dalla quota di piena ordinaria per la sponda
naturale; dal muro (bordo esterno della sommità del muro) o dal piede dell'argine verso
campagna, per la sponda difesa (fig. 1.1 e 1.2).
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B) Alveo con una sponda naturale e l'altra incisa (difesa con muro di sponda o non
difesa), per corsi d'acqua a carattere torrentizio
Nel caso di alveo con una difesa di sponda le distanze devono essere misurate a partire
dalla quota corrispondente al ciglio superiore dell’opera.
Nel caso di alveo naturale le distanze devono essere misurate a partire dalla quota
corrispondente al ciglio della sponda con minor altezza
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C) Alveo con doppia arginatura in terra con parziale presenza di manufatti, quali muro al
piede di un argine in direzione campagna
Le distanze devono essere misurate a partire dal piede arginale, per l'argine in terra; dalla
base del paramento esterno del muro per l'argine con manufatto (fig. 2).
D) Alveo pensile difeso internamente da due muri di sponda e con muro di sostegno
dell'argine posto verso campagna
Le distanze devono essere misurate a partire dalla base del paramento esterno del muro,
per l'argine con manufatto; a partire dal piede per l'argine in terra (fig. 3).
B) Alveo con doppia arginatura in terra con parziale presenza di manufatti, quali muro al
piede di un argine in direzione campagna
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C) Alveo pensile difeso internamente da due muri di sponda e con muro di sostegno
dell'argine posto verso campagna
D) alveo con una sponda naturale e l'altra difesa da un muro di sponda, con terrapieno o
scarpata a tergo dello stesso
E) Alveo con una sponda naturale e l'altra con argine difeso internamente da un muro di
sponda
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