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UNIVERSITA' MEDITERRANEA

DIPARTIMENTO
MECCANICA E MATERIALI

LINEE METODOLOGICHE PER LA


REDAZIONE DEI PIANI DI UTILIZZAZIONE
DEGLI ARENILI E DEI PIANI DI SPIAGGIA

Documento finale

UNIVERSITA' DELLA CALABRIA


DIPARTIMENTO
DIFESA DEL SUOLO

(fase VI)

26 Marzo 2008

Responsabile del Procedimento


Prof. Ing. Giuseppe FREGA

Responsabili Scientifici
Prof. Ing. Giuseppe FREGA
Prof. Ing. Felice ARENA

Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI

INDICE
PREMESSA

NOMENCLATURA E ABBREVIAZIONI

ART. 1 - FINALIT E AMBITO DAPPLICAZIONE

CAPO I - IL PIANO COMUNALE DI SPIAGGIA

ART. 2 - FINALIT E AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI


SPIAGGIA

ART. 3 - VALIDIT DEL PCS

10

ART. 4 - APPROVAZIONE DEL PCS

10

ART. 5 - DISPOSIZIONI TRANSITORIE

12

ART. 6 - DOCUMENTI COSTITUTIVI DEL PCS

13

ART. 7 - STUDI PRELIMINARI DI SETTORE

13

ART. 7 BIS - STUDI DI PRIMO LIVELLO

14

ART. 7 TER RELAZIONE TECNICO-PAESAGGISTICA

16

ART. 7 QUATER - STUDI DI SECONDO LIVELLO

17

ART. 8 - DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLA ELABORAZIONE DEL PIANO


PARTICOLAREGGIATO DEL PCS

18

ART. 9 - ELABORATI GRAFICI DI PIANO

19

CAPO II - PARAMETRI TECNICI E DISCIPLINA DELLUSO DELLARENILE

21

ART. 10 - SPECIFICHE TECNICHE

21

ART. 10 BIS - CRITERI GENERALI

21

ART. 10 TER INFRASTRUTTURE A RETE

25

ART. 10 QUATER - RECINZIONI

27

ART. 10 QUINQUIES STABILIMENTI BALNEARI E SERVIZI

28

ART. 10 SEXIES GESTIONE ECO-COMPATIBILE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI

30

ART. 10 SEPTIES SPECCHI ACQUEI E DIPORTO NAUTICO

31

ART. 10 OCTIES ATTIVITA PRODUTTIVE E PICCOLA PESCA

34

ART. 10 NONIES ESTRAZIONE E RACCOLTA DI ARENA ED ALTRI MATERIALI

35

ART. 10 DECIES SALVAGUARDIA DEL LITORALE

36

ART. 11 - PRESCRIZIONI SULLUSO DELLE AREE DEMANIALI DESTINATE


ALLATTIVIT BALNEARE

38

ART. 12 - PRESCRIZIONI SULLUSO DELLE AREE IN CONCESSIONE PER STRUTTURE


BALNEARI

40

ART. 13 - DISCIPLINA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE DEMANIALI


MARITTIME

40

CAPO III - DISCIPLINA DEL RAPPORTO CONCESSORIO

41

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Fase VI

ART. 14 - RILASCIO DELLE CONCESSIONI

41

ART. 15 - AFFIDAMENTO AD ALTRI SOGGETTI DELLE ATTIVIT OGGETTO DI


CONCESSIONE

43

ART. 16 - SUBINGRESSO

44

ART. 17 - DURATA E RINNOVO DELLE CONCESSIONI

45

ART. 18 - DESTAGIONALIZZAZIONE DELLUSO DELLARENILE

45

ART. 19 - DOCUMENTAZIONE ED ELABORATI GRAFICI DA PRESENTARE PER


RICEVERE LA CONCESSIONE

46

ART. 20 - CRITERI DI VALUTAZIONI DELLE ISTANZE

48

ART. 21 - VARIAZIONI DELLE CONCESSIONI

51

ART. 22 - AUTORIZZAZIONI TEMPORANEE

51

ART. 23 - REVOCA, RINUNCIA, E DECADENZA DELLE CONCESSIONI

52

ART. 24 - CANONI

54

ART. 25 - PROPOSTA DI VALENZA TURISTICA DELLE AREE DEMANIALI

55

ART. 26 - PREZZI DA APPLICARE ALLUTENZA

55

ART. 27 - RIMOZIONE OPERE ESEGUITE E RIMESSA IN PRISTINO

57

ART. 28 - VIGILANZA E SANZIONI

57

ART. 29 - SINTESI DELLE COMPETENZE DEI COMUNI

58

ART. 30 - DISPOSIZIONI FINALI

59

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LINEE GUIDA
DELLA REGIONE CALABRIA
PER LA REDAZIONE DEI PIANI SPIAGGIA

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P REMESSA
Le presenti Linee Guida sono indirizzate alle Amministrazioni
dei comuni costieri le quali, di concerto con le associazioni di categoria
maggiormente rappresentative sul territorio, nel predisporre il Piano
Comunale di Spiaggia, indicato come PCS, devono attenersi ai contenuti
di seguito riportati ed alla vigente normativa urbanistica, paesaggistica
ed ambientale.
Ai sensi dellArticolo 8 comma 1 della Legge Regionale
17/2005, i PCS regolamentano lutilizzo del litorale garantendo in
particolare il suo pubblico utilizzo, la tutela e la conservazione degli
ambienti marini e litoranei nelle aeree demaniali marittime.
La proposta di linee guida della Regione Calabria per la
redazione dei piani spiaggia si inserisce nellambito delle attivit dirette
a dare piena attuazione a quanto disposto dalla legge regionale della
Calabria n. 17 del 2005, con la quale stato disciplinato lesercizio delle
funzioni amministrative in materia di demanio marittimo destinato a
fini turistico-ricreativi, delegate alla Regione ai sensi del D.P.R. n.
616/1977, nonch di quelle conferite ai sensi del Decreto Legislativo
31/3/1998, n. 112 e successive modifiche ed integrazioni.
In particolare, le presenti Linee Guida costituiscono un
importante atto di indirizzo per i comuni costieri impegnati nella
redazione dei Piani Spiaggia con i quali si disciplina luso delle aree
demaniali costiere ricadenti nel proprio territorio; dopo liniziale
disposizione relativa alla finalit ed ambito di applicazione delle
medesime Linee, la proposta si struttura in tre Capi di seguito riportati.

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N OMENCLATURA E ABBREVIAZIONI
Riportiamo di seguito alcune nomenclature ed abbreviazioni
contenute di frequente nel testo delle Linee Guida :
a) PIR: Piano di Indirizzo Regionale per lutilizzazione delle aree
del demanio marittimo, latto adottato ai sensi dellarticolo 6, della
Legge Regionale n. 17 del 21 dicembre 2005.
b) PCS: Piano Comunale di Spiaggia, il piano particolareggiato
di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con cui ogni
Comune costiero, nel rispetto del PIR disciplina luso delle aree
demaniali costiere ricadenti nel suo territorio, (come stabilito dal
PIR e dalle Linee Guida) .
c)

CDM: Concessione demaniale marittima.

d) L.R. 17/2005: Legge Regionale del 21 dicembre 2005 n. 17,


Norme per lesercizio della delega di funzioni amministrative sulle
aree del demanio marittimo.
e) Cod. Nav. : Codice della Navigazione, Regio Decreto n. 327
del 30 marzo 1942.
f) Reg. Cod. Nav.: Regolamento di esecuzione al Codice della
Navigazione, D.P.R. n. 328 del 15 febbraio 1952.
g) Demanio pubblico: come definito dallart. 822 del Codice
Civile: Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio
pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti, i fiumi, i
torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in
materia; le opere destinate alla difesa nazionale.

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h) Dividente demaniale: delimitazione che separa i beni del


demanio marittimo dai beni censiti dal catasto terreni o urbano,
cos come definiti dallart. 28 del Codice della Navigazione.
i)
Battigia: porzione di arenile interessata dal movimento di
flusso e riflusso delle onde.
j)
Demanio della navigazione interna: si intende lambito
territoriale demaniale, lacuale e fluviale, in acqua ed a terra,
funzionale allesercizio di un uso turistico, ricreativo sportivo e
commerciale.
k) Mare territoriale: zona sottoposta al regime del territorio dello
Stato. Lampiezza massima delle acque territoriali attualmente
stabilita in 12 miglia misurate a partire dalle linee di base.
l)
SID: Sistema Informativo Demanio marittimo, il sistema
informatico gestito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
che ha finalit di identificazione e conoscenza del demanio
marittimo; esso restituisce, su cartografia catastale aggiornata,
landamento della dividente demaniale.

A RT . 1 - F INALIT E AMBITO D APPLICAZIONE


delle Linee Guida per la redazione dei Piani Comunali di
Spiaggia.
1
Le Linee Guida approvate con Delibera del XXXXX,
costituiscono un atto generale di indirizzo per i comuni costieri che
aggiornano o redigono i Piani Spiaggia attraverso i quali pianificano le
aree ricadenti nel demanio marittimo, di cui allart. 6 del DL n. 400 del
1993 convertito con modificazioni dalla legge n. 494 del 1993.
Coerentemente con quanto gi stabilito dalla Legge Regionale del 17

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Dicembre 2005 e con il Piano di Indirizzo Regionale per lutilizzo del


demanio marittimo, le Linee Guida contengono ulteriori specifiche
riguardo le modalit dellesercizio delle funzioni dei Comuni rispetto
alluso, alle modalit di utilizzo del demanio marittimo e alla disciplina
concessoria.
2
Le direttive contenute nel documento di seguito riportato
sono finalizzate a:
a)
Favorire lo sviluppo turistico della costa calabrese in
maniera da non compromettere le sue qualit paesaggistiche e
ambientali:
b)
Garantire la continuit tra arenile e contesto retrostante,
naturale o urbano che sia, migliorandone laccessibilit,
c)
Promuovere e incentivare la rinaturalizzazione delle
strutture balneari attraverso luso di strutture precarie ed a
basso impatto ambientale,
d)
Tutelare le aree di singolare pregio e, in particolare, gli
ecosistemi locali costieri;
e)
Regolarizzare le attivit svolgibili sullarenile per una
maggiore integrazione e complementarit delle stesse;
3
Le Linee Guida sono affiancate da una relazione di supporto
alle direttive stesse contenute nel presente documento la cui
organizzazione prevede:
il Capo I riguardante la sostanza urbanistica del Piano
Comunale Spiaggia e la sua struttura;

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il Capo II contenente le specifiche tecniche;

il Capo III regolamenta la disciplina concessoria.

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CAPO I - IL PIANO COMUNALE DI SPIAGGIA

A RT . 2 - F INALIT E AMBITO DI APPLICAZIONE DEL P IANO


C OMUNALE DI S PIAGGIA
1
Il PCS lo strumento attraverso il quale le Amministrazioni
dei Comuni costieri individuano le modalit di utilizzo e disciplinano gli
usi delle aree demaniali marittime ricadenti nel proprio territorio
destinato ad uso turistico-ricreativo, delimitate ai sensi dellart. 32 del
Cod. Nav. e dellart. 58 del relativo Regolamento. Fanno eccezione le
aree del demanio destinate alla navigazione interna, del mare territoriale
e del demanio marittimo inerenti le strutture portuali di interesse
regionale e dei beni ad essi annessi.
2
Lambito di disciplina dei PCS individuato dalla linea di
andamento del confine demaniale (Dividente Demaniale Marittima)
tracciato dal SID. Sono da escludere dallambito territoriale comunale di
interesse:
a)
Le zone focive, le aree a rischio frana e/o inondazione,
normate dal Piano Idrogeologico dellAutorit di Bacino, ai
sensi del D.L. 180/98 e dalle Norme di Attuazione e Misure di
Salvaguardia approvate dal Comitato istituzionale dellAutorit
di Bacino regionale, seduta del 31.07.2002
b)
Aree destinate ad altri usi pubblici, come stabilito
nellart. 34 del Cod. Nav..
c)
Aree destinate ad altre Amministrazioni dello Stato, ai
sensi dellart. 36 del Reg. Nav.

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d)
Aree sulle quali insistono strutture portuali di interesse
regionale e interregionale e relativi specchi dacqua.
3
Il PCS ha valore di Piano Particolareggiato che attua la
pianificazione urbanistica comunale e gestisce le concessioni dei beni
demaniali marittimi. Tali concessioni possono essere rilasciate, oltre che
per i servizi di interesse pubblico, ai fini di cui allart. 59 del DPR n.
616/77, anche per la realizzazione delle attivit elencate dallart. 8
comma 3 della LR 17/2005:
a)
complessi balneari, compresi i servizi complementari,
realizzabili a cura dei Comuni;
b)
esercizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e
bevande inseriti nelle strutture di cui alla precedente lettera a);
c)

noleggio e rimessaggio di unit da diporto;

d)

campeggi, attivit ricreative, sportive e culturali;

e)
attivit di soccorso a mare prestate da organizzazioni di
volontariato regolarmente autorizzate;
f)
approdi e/o porti classificati di categoria 2a, classe III,
aventi funzioni turistiche o da diporto di cui allart. 4 comma 3
della Legge n. 84 del 28 febbraio 1994, secondo i criteri, le
modalit e competenze fiscali fissati dal DPR 2 dicembre 1997
n. 509 e successive modifiche ed integrazioni;
g)

campi boa e pontili galleggianti.

4
Il PCS deve organizzare larenile anche in relazione al
territorio immediatamente attiguo, urbano e non. Il Comune potr tener
conto delle scelte pianificatorie delle Amministrazioni limitrofe affinch
le scelte progettuali possano avere carattere di continuit. In ogni caso

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dovr, negli studi di carattere urbanistico, paesaggistico e naturalistico,


preliminari alla redazione del PCS, fare riferimento ad una porzione di
territorio comunale pi vasta rispetto al proprio, per garantire scelte di
pi ampia compatibilit.

A RT . 3 - V ALIDIT DEL PCS


1
Il PCS ha validit per sei anni, al termine di tale periodo, su
richiesta delle Amministrazioni competenti, il piano potr essere
prorogato per un tempo altrettanto lungo. Durante il periodo di
validit, il piano potr essere modificato d'ufficio dal Settore del
competente Assessorato della Regione Calabria, o su proposta del
Comune sulla scorta di motivata e documentata relazione che, a partire
dagli studi preliminari del vigente PCS, dimostri eventuali inadeguatezze
dello stesso rispetto alle sopravvenute cause.
2
Eventuali modifiche sostanziali possono essere apportate
con le stesse procedure e modalit seguite per l'approvazione del PCS.

A RT . 4 - A PPROVAZIONE DEL PCS


1
Lapprovazione dei PCS avviene come stabilito nellArt. 13
della LR 17/2005.
2
Il Consiglio Comunale, previo parere non vincolante delle
organizzazioni sindacali di categoria pi rappresentative a livello
regionale, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla data di
pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dei PIR, provvede,
nellambito della pianificazione urbanistica del proprio territorio ed in
piena coerenza con il PIR e le presenti Linee Guida, alladozione o

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alladeguamento, (se gi provvisto), del PCS e del relativo Regolamento


di Attuazione.
3
Entro quindici giorni dalladozione, il PCS depositato a
disposizione del pubblico per trenta giorni, presso la segreteria del
Comune. Dell'avvenuto deposito data notizia mediante avviso
pubblicato all'albo del Comune. Il Comune pu attuare ogni altra forma
di divulgazione ritenuta opportuna.
4
Chiunque pu formulare, entro trenta giorni decorrenti
dallultimo giorno di pubblicazione, osservazioni al PCS adottato. Nei
trenta giorni successivi alla scadenza del termine per proporre
osservazioni, il Consiglio Comunale, sentite le Amministrazioni
interessate, si esprimer per accogliere o respingere le osservazioni
presentate, con parere motivato e, tenuto conto di tali decisioni, il
Comune delibera l'adozione definitiva del PCS.
5
LAmministrazione Provinciale competente territorialmente
approva il PCS nei successivi 45 giorni, previa verifica della
rispondenza con gli obiettivi e gli indirizzi del PIR e delle presenti
Linee Guida.
6
Con provvedimento motivato del responsabile del
procedimento regionale, il termine pu essere sospeso, per una sola
volta e per non pi di novanta giorni, in relazione alla complessit della
istruttoria o al fine di acquisire integrazioni documentali. Il termine
riprende a decorrere dalla data di ricezione della documentazione
integrativa o, comunque, trascorsi novanta giorni dalla sospensione.
7
Nel caso di inadempienza dei precedenti comma, la Giunta
Regionale, previa diffida a provvedere nei successivi 30 giorni, si
sostituisce al Comune attraverso la nomina di un Commissario ad acta i
cui oneri graveranno sul bilancio dei Comuni inadempienti.

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Il PCS, entro 30 giorni dalla sua approvazione deve essere
trasmesso, per conoscenza, ai Servizi Provinciali del Settore Demanio
del competente Assessorato della Giunta Regionale.
9
Laggiornamento dei PCS segue lo stesso procedimento
ordinario dellapprovazione del Piano.

A RT . 5 - D ISPOSIZIONI TRANSITORIE
1
I PCS redatti ed approvati precedentemente allentrata in
vigore delle presenti Linee Guida, devono essere rielaborati secondo le
disposizioni qui contenute, e convertiti in nuovi PCS.
2
Dalla data di entrata in vigore delle presenti Linee Guida e
fino allentrata in vigore del PCS, formato ed adeguato, il rilascio di
nuove concessioni, rispetto a quelle gi esistenti sul demanio marittimo,
sospeso.
3
Le istanze per il rilascio, il rinnovo o la variazione di
concessioni demaniali, ottenute anteriormente alla data di entrata in
vigore dei PCS che recepiscono i contenuti delle presenti Linee Guida,
dovranno essere aggiornate e/o adeguate.
4
Le strutture ricadenti allinterno delle aree date in
concessione secondo PCS precedenti alle presenti Linee Guida,
potranno essere adeguate, nel termine non superiore di 5 anni.
Lobbligo di rispettare tale limite di tempo, riguarda anche adeguamenti
rispetto eventuali variazioni dei PCS.
5
I Comuni al momento dellapprovazione del PCS, dovranno
dare immediata esecutivit attraverso le relative autorizzazioni edilizie,
al necessario adeguamento degli impianti esistenti.

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A seguito dellentrata in vigore delle presenti direttive, i
Comuni che non si doteranno di PCS, non potranno rilasciare ulteriori
concessioni demaniali rispetto a quelle gi esistenti.

A RT . 6 - D OCUMENTI COSTITUTIVI DEL PCS


1

Il PCS costituito essenzialmente da:


a)

Studi Preliminari.

b)
Piano Particolareggiato del
Tecniche dAttuazione.

PCS e relative Norme

A RT . 7 - S TUDI P RELIMINARI DI SETTORE


1
La redazione del PCS si dovr fondare sullo studio
dellesistente inteso come risorsa da integrare, completare, ridefinire, e
quando occorre, modificare. A tale scopo si richiede alle
Amministrazioni uno studio preliminare che non riguarder soltanto
larenile, ma anche limmediato retro-spiaggia, che immancabilmente
cerca relazioni stabili con il mare (e quindi non a solo carattere
stagionale come peraltro stabilito dallart. 16 del PIR) attraverso
penetrabilit visiva, attraversamenti ciclo-pedonali, infrastrutture di
connessione ed aree di sosta, servizi comuni.
2
Tali studi preliminari, necessari a stabilire le modalit di
utilizzo dellarenile, si svolgeranno su due livelli:
a.
il primo livello ad una scala dinquadramento
territoriale, riguarder in particolare le caratteristiche
idrogeologiche, morfologiche, paesaggistiche, urbanistiche dei
luoghi;

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b.
il secondo livello di studio, affronter problematiche
rilevabili ad una scala di maggiore dettaglio e riguarder in
particolare le relazioni tra larenile e il suo contesto. In
particolare si prester particolare attenzione, in contesti urbani
ai servizi, ai percorsi, agli spazi pubblici esistenti, in contesti
naturali, alle dinamiche riguardanti gli eco-sistemi, il regime
idraulico, le caratteristiche meteo-marine;
3
Gli studi relativi allo stato di fatto saranno restituiti
attraverso elaborati grafici e relazioni di seguito specificati che
costituiranno una importante base dati quanto pi aderente alla realt
dei luoghi.

A RT . 7 BIS - S TUDI DI P RIMO L IVELLO


Si richiedono per gli studi di primo livello idi cui al precedente
art. 7, comma 2:
Planimetrie in scala 1:5000-1:2000 che interessino una fascia
costiera di profondit di almeno 2000-1000 metri dal mare, riguardanti
tutta lestensione del territorio comunale, attraverso le quali dovranno
essere:
a)
Perimetrate le aree demaniali omogenee per
caratteristiche morfologiche, ambientali, paesaggistiche e
insediative che consentono una medesima trattazione.
b)
Perimetrate le aree demaniali singolari interessate cio
da vincoli legati a particolari qualit ambientali, paesaggistiche,
storico-architettoniche, o allesistenza di rischi di natura
idrogeologica, e per questo interessate da particolare

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indicazione contenuta nel PCS, o soggette a diverso strumento


urbanistico.
c)

Si includono in tali aree dette singolari :


i.

Aree soggette a fenomeni erosivi.

ii. Aree soggette a vincoli territoriali:

Parchi Nazionali;

Riserve Naturali Statali, vincolo paesistico-ambientale;

Parchi Naturali Regionali, vincolo ai sensi del DLgs 431/85;

Riserve Naturali Regionali, vincolo paleontologico;

Altre Aree protette;

Aree di reperimento:
iii. secondo Legge Quadro Aree Protette 394/91;
iv. Zone Umide di importanza internazionale, ZUI,
(costituite dalla convenzione di Ramsar del 02/02/1971);
v. Zone di Protezione Speciale, ZPS, costituite dalla
Direttiva 79/409/CEE;
vi. Zone Speciali di Conservazione ZSC;
vii. Siti di Interesse Comunitario, SIC, Direttiva Habitat
92/43/CEE;
d)
Sulla planimetria catastale aggiornata dovranno essere
indicate le destinazioni duso di tutte le aree del demanio
marittimo occupate sia in concessione, sia abusivamente o che

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Fase VI

siano oggetto di contenzioso, ivi inclusi gli arenili di nuova


formazione non ancora riportati in catasto; deve, altres, essere
indicata la linea di battigia catastale e quella attuale, nonch il
profilo altimetrico degli arenili, al fine di evidenziare le zone
del litorale soggetto ad erosione, ai sensi dellArt. 12 comma 2
lettera a) della LR 17/2005.

A RT . 7 TER R ELAZIONE T ECNICO- PAESAGGISTICA


Alle planimetrie di cui al precedente articolo 7 bis deve essere
allegata una Relazione tecnico-paesaggistica corredata da opportuna
documentazione fotografica in cui:

si esplicitano i criteri
precedentemente indicate.

seguiti

per

la

perimetrazioni

si riportano i dati rinvenuti dagli studi effettuati sulla costa:


a)
Sviluppo costa, lunghezza e profondit dellarenile,
lunghezza e profondit della scogliera, superfici.
b)

Morfologia.

c)
Indagine sulle caratteristiche meteo-marine della costa,
contenente studi sugli effetti di mareggiata sui litorali, quali il
potenziale trasporto solido, lerosione costiera, e la risalita
dellacqua sulla spiaggia.

si riportano i dati sulla potenzialit della popolazione utente del


demanio marittimo per attivit di balneazione e per gli altri usi
consentiti, tenendo a riferimento:

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d)
il numero delle abitazioni complessivamente occupate
nel territorio comunale;
e)
la popolazione residente e quella fluttuante (stagionale e
annuale);
f)

la capacit di accoglienza.

A RT . 7 QUATER - S TUDI DI SECONDO L IVELLO


Si richiedono per gli studi di secondo livello di cui allart. 7,
comma 2:
Planimetrie alle scale del 1:1000, 1:500 riguardanti:
g)
Elementi urbani spontanei (scarichi fognari, discariche),
insediamenti abusivi, recinzioni poste da privati che occludono
il passaggio verso il mare.
h)
Individuazione degli accessi carrabili, ciclabili e pedonali
esistenti (dimensione, materiale, fruibilit per i diversamente
abili).
i)
Individuazione di aree di sosta limitrofe e gi a servizio
della spiaggia.
j)
Censimento degli esercizi commerciali e di ristoro gi
esistenti prossimi allarenile e loro capacit di rispondere alla
domanda legata al turismo stagionale e non.
k)
Censimento degli spazi di gestione pubblica o privata
legate ad attivit di cultura, sport e spettacolo adiacenti o
prossime alla spiaggia e loro capacit di rispondere alla
domanda legata al turismo stagionale e non.

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI

l)
Censimento degli spazi pubblici di relazione prossimi
allarenile: lungomare, piazze, verde pubblico attrezzato, zone
ombreggiate, punti di sosta.
m) Porti e approdi esistenti, loro rispondenza a normative
nautiche, capacit, sicurezza, tipologia, dotazione di servizi;
n)
Opere marittime di difesa costiera quali dighe, pennelli o
barriere artificiali, esistenti o programmate.
o)
Dotazione di servizi alla balneazione esistenti ( servizi
igienici, punti di primo soccorso,).
p)
Classificazione degli stabilimenti balneari secondo i
contenuti dellart. 18 del PIR e relativi allegati.
6
Nel caso di Comuni gi dotati di PCS, gli Studi Preliminari
sono necessari al fine di adeguare i contenuti del Piano alle indicazioni
delle presenti Linee Guida.

A RT . 8 - D OCUMENTAZIONE RELATIVA ALLA ELABORAZIONE


DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL PCS
La finalit che si impone al piano quella di definire gli
ambiti spaziali e gestionali che il PCS norma, in relazione alle qualit
paesaggistiche, ambientali ed insediative esistenti. Il progetto dovr
tenere conto di quanto emerso attraverso gli studi preliminarmente
svolti.
1
Gli elaborati di progetto del PCS, coerentemente alla
metodologia di studio indicata, dovranno affrontare due livelli di
approfondimento:

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Fase VI

a)
un livello di inquadramento che sintetizza le scelte di
piano e le colloca in relazione allintero contesto comunale e
preferibilmente lo inquadra rispetto ai PCS dei comuni
contermini.
b)
un livello di dettaglio che entri nello specifico delle
scelte progettuali, indicando il posizionamento delle singole
concessioni, e nelle stesse, indicando il posizionamento delle
strutture previste e le attivit esercitabili.
2

Il PSC dovr essere corredato da:


a)
Elaborati grafici di Piano, per come specificati nel
successivo Articolo 9.
b)
Studio
di
compatibilit
rispetto alle previsioni del Piano.
c)

paesaggistico-ambientale

Norme Tecniche dAttuazione.

d)
Regolamento che disciplina le concessioni ed i relativi
canoni, e stabilisce i criteri di premialit e di preferenza per
lassegnazione delle concessioni demaniali.
e)
Proposta per la valenza turistica (secondo quanto
previsto dal Decreto Legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito,
con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 1993, n. 494,
nonch le succ. mod. e integr.).

A RT . 9 - E LABORATI GRAFICI DI P IANO


1
Gli elaborati dovranno essere rappresentati sulla base
digitale della Carta Tecnica Regionale, e dovranno utilizzare i codici
grafici contenuti nellallegato 1. Essi saranno costituiti da:

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Fase VI

a
Inquadramento in scala 1:5000-1:2000 che interessi una
fascia costiera di profondit di almeno 2000-1000 metri dal
mare, per tutta lestensione del territorio comunale .
b
Piano Particolareggiato (alla scala 1:500, con eventuali
stralci in scala 1:200-1:100) riguardanti:
i. Lottizzazione delle aree demaniali concedibili,
inaccessibili e libere. La lottizzazione dovr stabilire il
posizionamento, allinterno delle superfici assentibili in
concessione, delle strutture previste e delle attivit
esercitabili.
ii. Accessi pedonali e ciclabili dal retrospiaggia
allarenile e dalle aree di sosta allarenile. Nelle Norme
tecniche dattuazione, si dovr stabilire la distanza tra i
percorsi, la loro sezione, lampiezza, la fruibilit, i
materiali, la segnaletica.
iii. Servizi e standards che interessano le aree demaniali
in concessione. Nelle Norme tecniche dattuazione, si
dovr stabilire la tipologia dei manufatti che insisteranno
nelle aree concedibili, la loro dotazione di servizi, le
caratteristiche geometriche e costruttive, la segnaletica.
iv. Servizi e standards che interessano le aree demaniali
libere. Nelle Norme tecniche dattuazione, si dovr altres
stabilire la tipologia dei manufatti che insisteranno nelle
aree libere, la loro dotazione di servizi, le caratteristiche
geometriche e costruttive, la segnaletica.
v. Piano di Gestione dei Ripascimenti (esclusivamente
per le coste, soggette ad erosione, nelle quali sono in
corso interventi di ripascimento).

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Fase VI

vi. Progetto di Utilizzo dei Pertinenti Specchi Acquei.

CAPO II - PARAMETRI TECNICI E DISCIPLINA


DELLUSO DELLARENILE

A RT . 10 - S PECIFICHE TECNICHE
Le scelte progettuali del PCS dovranno favorire linnovazione
e la diversificazione dellofferta turistica, valorizzando le risorse dei
luoghi, rispettando ed eventualmente difendendo, le caratteristiche
ambientali e paesaggistiche, garantendo lintegrazione del sistema
litoraneo con il retrocosta antropizzato e/o, naturale. Per tale motivo
necessario rispettare i criteri di seguito enunciati.

A RT . 10 BIS - C RITERI G ENERALI


1
La realizzazione di opere su aree del demanio marittimo
deve essere fatta limitando al massimo la chiusura delle visuali, la
cementificazione dellarenile, lalterazione di equilibri fisici, ecologici e
morfologici tali da compromettere irrimediabilmente le qualit originali
del sito.
2
Compatibilmente alla morfologia costiera, il PCS deve
garantire il mantenimento di aree di libera fruizione nella misura non

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Fase VI

inferiore al 30% della superficie demaniale disponibile alla balneazione


(cos come espressamente indicato dal PIR).
3
Le concessioni demaniali possono essere rilasciate anche per
realizzare dei complessi balneari a cura dei Comuni, ai sensi dellart. 8
comma 3 lettera a) della LR 17/2005, senza fini di lucro e per una
percentuale che non superi il 5% dei lotti concedibili identificati dal
PCS.
4
Nelle aree di libera fruizione dovranno comunque essere
garantite da parte delle Amministrazioni la pulizia dellarenile, e i
seguenti servizi minimi:
servizi igienici, in numero minimo pari a 2 di cui 1
fruibile da soggetti con ridotte capacit motorie;
servizi di sicurezza alla balneazione;
punto di primo soccorso;
servizi per la raccolta dei rifiuti.
I servizi igienici si intendono esistenti se almeno nel raggio di 300
m ne risulta disponibile almeno uno ad uso pubblico, opportunamente
segnalato sull'arenile, anche all'interno di attrezzature ricettive a
gestione pubblica o privata.
Per garantire i servizi di pulizia e/o di primo soccorso, i Comuni
possono stipulare convenzioni con i titolari delle concessioni balneari
oppure con imprese, societ, cooperative e associazioni nel rispetto dei
criteri di economicit e convenienza, facilitando, nei modi ritenuti pi
opportuni, laffidamento del servizio a cooperative ed associazioni che
utilizzano personale diversamente abile, nonch ad organizzazioni di
volontariato operanti ai sensi della legge n. 266/1991.

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Fase VI

5
Nelle aree di libera fruizione sono ammesse attivit di solo
noleggio ombrelloni, sedie sdraio, lettini, pedal, pattini e similari, e
possono essere realizzati manufatti temporanei per servizi di guardiania,
deposito e piccoli chioschi.
6
Nelle spiagge libere non ammesso il rilascio di nuove
concessioni per la realizzazione di depositi di attrezzature a supporto
della balneazione.
7
E preferibile collocare le aree di libera fruizione in
contiguit ad eventuali aree di particolare pregio paesaggistico, storico
ed ambientale.
8

Non possono essere rilasciate concessioni nel caso in cui:


la spiaggia abbia una profondit inferiore o uguale a 10
m;
la spiaggia abbia una lunghezza inferiore o uguale a 250
m;
la costa sia poco accessibile in riferimento alla sua
morfologia (come ad esempio i tratti di costa alta in
genere);
larenile sia prossimo alla foce di corsi dacqua per una
fascia ad essa parallela di 25 m (cos come indicato del
PAI)
le aree siano intercluse o non raggiungibili direttamente
dalla viabilit pubblica,
gli arenili siano realizzati mediante interventi di
ripascimento, anche protetti con lausilio di soffolte e/o
opere di difesa di ogni genere (tale limitazione non

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Fase VI

riguarda la spiaggia preesistente e le spiagge per le quali


sia accertato, mediante studio idraulico marittimo, che il
ripascimento stabilizzato)
si ricada in presenza di zone di interesse archeologico di
cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490.
Le spiagge con le caratteristiche precedentemente
enunciate possono comunque essere destinate alla libera
fruizione.
9
Per tutta la lunghezza della costa dovr essere sempre
mantenuta una fascia di arenile libero dellampiezza di 5 metri a partire
dalla battigia, riducibili a 3 metri nel caso di arenili soggetti a fenomeni
di erosione, allo scopo di garantire il libero transito. In questa fascia
vietato lasciare oggetti ostacolanti il passaggio (sdraio, ombrelloni,
lettini.), e installare recinzioni.
10 E preferibile che i lotti dati in concessione abbiano una
forma quanto pi possibile regolare. Le aree in concessione potranno
avere uno sviluppo lineare prospiciente il mare di massimo 50 metri nei
casi di arenili di profondit maggiore a 50 metri l. (sviluppo prevalente
in senso trasversale al mare); in casi di arenili con profondit inferiore
fino a 50 metri lineari, il fronte mare occupato dallarea in concessione
potr raggiungere i 100 metri lineari (sviluppo prevalente in senso
parallelo al mare).
11 La distanza tra due aree in concessione dovr accogliere una
superficie libera che abbia una lunghezza non inferiore a 50 metri
lineari.
12 E necessario che tra unarea in concessione e laltra sia
interposto un accesso al mare o unarea libera.

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Fase VI

13 Nel rispetto delle caratteristiche fisiche, morfologiche,


ambientali e paesaggistiche possibile prevedere lungo il litorale,
ununica area da destinare alle manifestazioni di carattere temporaneo
(feste, spettacoli sportivi o culturali, iniziative di intrattenimento e/o
ricreative) che prevedano linstallazione di strutture in precario e
facilmente amovibili.
14 Per ci che riguarda la tutela della sicurezza dei bagnanti e il
regolare svolgimento delle attivit connesse, le norme disciplinanti
lesercizio dellattivit balneare, e per gli aspetti connessi della
navigazione da diporto e da traffico locale (passeggeri), dello sci
nautico, delle altre attivit sportive/ricreative ed alla pesca lungo il
litorale, si rimanda alle Ordinanze emanate dalle Capitanerie di Porto
competenti per territorio.
15 In presenza di elementi vegetali che hanno un carattere oltre
che identificativo per i litorali, anche stabilizzante per versanti o dune,
la vegetazione dovr essere preservata, e, nel caso di piantumazione a
margine o allinterno delle aree in concessione, sar bene riproporre
essenze simili, o quantomeno autoctone.
16 Eventuali deroghe possono intervenire sulla base delle
peculiarit di ogni singolo Comune che, a tal fine, dovr fornire
opportuna documentazione corredata da relazione tecnica, fotografica e
relativi elaborati cartografici in scala adeguata, idonea e necessaria a
provare le particolari condizioni dellarea costiera che impediscono di
rispettare le prescrizioni.

A RT . 10 TER I NFRASTRUTTURE A RETE


1
Il PCS dovr indicare le diverse infrastrutture a rete distinte
per tipologia duso:

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Fase VI

1) viabilit litoranea;
2) parcheggi;
3) accessi al mare;
4) percorsi pedonali e ciclabili,
5) reti tecnologiche e modalit di scarico;
2
Gli accessi al mare dovranno essere garantiti almeno ogni
200 m di frontemare, compatibilmente con le condizioni orografiche, e
potranno ricadere allinterno delle aree non date in concessione. In
qualunque caso dovranno essere opportunamente segnalati allesterno
dellarenile, in lingua italiana, in lingua inglese ed almeno unaltra
lingua, e con opportuna simbologia.
3
I percorsi pedonali di accesso o di servizio allinterno delle
aree in concessione, dovranno rispettare la normativa sulleliminazione
delle barriere architettoniche, L 13/1989 e succ. mod. e int. I percorsi
dovranno avere una larghezza compresa tra 0,90 e 2,00 m ed una
pendenza che non superi l8%. Qualora, in ragione delle condizioni
morfologiche, non fosse possibile realizzare i percorsi poggiandoli
direttamene al suolo ma si rendessero necessarie delle piattaforme su
palafitte, le dimensioni partiranno dalla larghezza minima di 1,50 m. Sia
nel caso di percorsi a terra che nel caso di percorsi aerei dovranno
comunque essere sempre soddisfatti i requisiti di accessibilit e
sicurezza, e il tracciato dovr essere quanto pi possibile rettilineo e
breve. I percorsi su palafitta che serviranno a collegare il retro
dellarenile agli stabilimenti balneari potranno avere unampiezza
incrementata di 0,60 m lineari ogni 100 metri quadrati di superficie, nel
caso se ne rendesse palese la necessit. Nel caso in cui, in ragione delle
condizioni morfologiche, non fosse possibile rispettare le norme per
labbattimento delle barriere architettoniche, la segnaletica che

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Fase VI

identifica laccesso al mare dovr comunicare attraverso adeguata


simbologia, limpercorribilit del cammino da parte di persone con
ridotte capacit motorie, ed il percorso alternativo fruibile pi vicino.
4
Resta obbligo dei comuni rendere accessibili le aree di libera
fruizione.
5
I percorsi pedonali sono da prevedere in particolare in
relazione alla presenza di
aree di sosta limitrofe,
eventuali sottopassaggi ferroviari o carrabili,
aree di pubblico interesse quali piazze, verde attrezzato,
lungomare, soste, luoghi di aggregazione per pubbliche
manifestazioni.
I percorsi, sono inoltre da localizzare in contiguit a percorsi
ciclabili, e devono essere realizzati con materiali eco-bio-compatibili
anche di tipo innovativo.
6
I comuni con arenili sabbiosi o ciottolosi, dovranno
prevedere un ingresso per mezzi meccanici addetti alla pulizia della
spiaggia o ad operazioni legate alla salvaguardia della stessa. Gli
interventi saranno programmati nei periodi precedenti a quelli destinati
alla balneazione e verranno opportunamente indicati con dei cartelli
temporaneamente posti in prossimit degli accessi.

A RT . 10 QUATER - RECINZIONI
1
Le recinzioni che individuano le pertinenze delle aree
demaniali in concessione, non dovranno in alcun caso costituire una

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Fase VI

barriera visiva verso il mare. Per questo preferibile che siano in legno
e corda e che, nel loro sviluppo perpendicolare al mare, non superino
unaltezza di 1,50 m. Le recinzioni si dovranno fermare a 5 m dalla linea
di battigia.
2
Qualora si ravvisasse lesigenza di garantire una maggiore
privacy agli utenti degli stabilimenti balneari, in particolare nel fronte
esterno dellarenile, sar possibile affiancare alla recinzione degli
elementi vegetali in vaso. Questi ultimi sono da scegliere tra essenze
vegetali autoctone, rustiche, e potranno affiancare anche i due lati che
vanno verso il mare per non pi della met della loro estensione.

A RT . 10 QUINQUIES S TABILIMENTI B ALNEARI E S ERVIZI


1
I manufatti che costituiscono gli stabilimenti balneari,
chioschi, piattaforme, servizi igienici, docce, depositi, dovranno essere
rimovibili. Per la loro realizzazione indicato luso di materiali eco-biocompatibili anche di tipo innovativo, facilmente componibili anche
modularmente e smontabili senza interventi demolitori o di rottura.
Sono escluse opere in calcestruzzo, in laterizio o pietra se non posata a
secco e comunque soggetta a rimozione a fine stagione. Per
lancoraggio delle strutture sono raccomandate soluzioni che si
riferiscono allingegneria naturalistica, ove possibile o, altrimenti,
attraverso l'uso di strutture di fondazione prefabbricate in
conglomerato cementizio, purch completamente interrate e di
dimensione e struttura tali da consentirne con semplicit una rapida
rimozione senza interventi demolitivi di alcun tipo.
2
La superficie coperta allinterno dellarea in concessione pu
estendersi per un massimo del 10% della stessa. Per superficie coperta
si intendono quelle occupate da: chioschi, servizi igienici, cabine,
depositi, docce. Compatibilmente con la morfologia preferibile

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Fase VI

collocare le strutture degli stabilimenti nellimmediata linea esterna


dellarenile.
3
Gli stabilimenti dovranno far ricorso preferibilmente a
sistemi di generazione energetica alternativa e rinnovabile.
4
I nuovi stabilimenti balneari dovranno prevedere i seguenti
servizi e attrezzature minimi, da incrementare se si ravvisa la necessit
in ragione allutenza:
servizi igienici per i bagnanti, in numero minimo pari a
3 di cui 1 fruibile da soggetti con ridotte capacit
motorie;
cabine spogliatoio, per un minimo pari al 10% dei punti
ombra;
docce al coperto per un numero minimo pari a 2; docce
all'aperto per un minimo di 4, con il divieto di uso di
saponi;
servizi per la sicurezza alla balneazione;
locale di primo soccorso;
deposito per attrezzature;
locale tecnico;
percorsi accessibili anche ai disabili;
un gruppo di contenitori attrezzati per fornire sistemi di
raccolta differenziata dei rifiuti.
5

I PCS dovranno prevedere tipologie e colori omogenei delle


opere costituenti gli stabilimenti, indicando le altezze massime

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Fase VI

consentite che le stesse potranno raggiungere in relazione alla pendenza


dellarenile, tenendo presente che, rispetto alla quota esterna allo stesso,
(strada, lungomare, piazza, ) le strutture non potranno superare
laltezza di 4,50m.
6
Se non possibile collegare i servizi ad impianti fognari
comunali, dovranno essere previsti dei sistemi di bio-fitodepurazione.
7
I manufatti presenti allinterno delle aree in concessione,
poste in prossimit di aree di particolare valore paesaggistico, storico o
ambientale dovranno essere posizionati ed orientati in modo da non
ostruire la visuale e il passaggio verso le aree di pregio.

A RT . 10 SEXIES G ESTIONE E CO - COMPATIBILE DEGLI


S TABILIMENTI B ALNEARI
1
Al fine di migliorare la gestione ambientale delle attivit e
dei servizi che si svolgono sullarenile, si pu agire attraverso
contestuali strumenti di azione:
Risparmio delle risorse idriche ed energetiche
Utilizzo di tecnologie innovative e sostenibili
I Comuni potranno incentivare lutilizzo di accorgimenti e
tecnologie che garantiscano uno sviluppo sostenibile del turismo nel
rispetto dellambiente, attraverso eventuali riduzioni dei canoni di
concessione.
2
Il risparmio delle risorse idriche pu essere attuato nei
seguenti modi:
Installazione di riduttori di flusso nelle docce .

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Fase VI

Recupero delle acque grigie provenienti dalle docce e


loro riutilizzo .
3
Il risparmio energetico potr essere attuato principalmente
attraverso lutilizzo dellenergia solare, nei modi di seguito suggeriti:
Installazione di pannelli fotovoltaici;
Utilizzazione di pannelli solari-termici per la
produzione di acqua calda, che potr servire per servizi
igienici e docce;
Contenere i consumi attraverso luso di temporizzatori
e di dispositivi elettrici a basso consumo.

A RT . 10 SEPTIES S PECCHI A CQUEI E D IPORTO N AUTICO


1
Il Comune che intende dotarsi di gavitelli o punti di
ormeggio dovr redigere un Progetto di Utilizzo dei Pertinenti Specchi
Acquei, che specifichi i parametri quantitativi e qualitativi da osservarsi
per il rilascio di eventuali nuove concessioni, la previsione delle
necessarie dotazioni e sistemazioni delle aree a terra ed, eventualmente,
la ricollocazione, riorganizzazione o leliminazione di gavitelli esistenti.
Tale progetto sottoposto al parere vincolante della Regione Calabria
da rilasciarsi, in coerenza con le finalit generali del PCS, entro sessanta
giorni dal ricevimento dei relativi atti. Tale norma non si applica alle
autorizzazioni e concessioni per gavitelli ad uso stagionale. Il rilascio di
nuove concessioni o subentri per linstallazione di gavitelli o la
creazione di punti di ormeggio, subordinato al rispetto dei requisiti di
sicurezza, dei valori paesaggistico ambientali della costa, della tutela dei
fondali e delle acque nonch degli altri usi del litorale.

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Fase VI

2
Secondo quanto stabilito dallart. 3 del DPR n 509 del 2
Dicembre 1997, chiunque intenda occupare zone del demanio
marittimo o del mare territoriale o pertinenze demaniali marittime o
apportarvi innovazioni allo scopo di realizzare le strutture dedicate alla
nautica da diporto di cui all'articolo 2, lettere a) e b), deve presentare
domanda al capo del compartimento marittimo competente per
territorio, dandone comunicazione al comune.
3
Le eventuali scelte per il posizionamento di nuove strutture
portuali turistiche previste nel Progetto di Utilizzo dei Pertinenti
Specchi Acquei, devono tenere conto dei seguenti parametri:
Dimensionamento legato alle reali esigenze del mercato;
Ricollocazione, riorganizzazione o eliminazione di
gavitelli esistenti per un razionale utilizzo degli specchi
acquei;
Indicazione della qualit e sostenibilit dei punti di
ormeggio;
Eventuali collegamenti alla rete turistico-costiera;
Dotazione quali-quantitativa dei servizi a terra.
Nel caso di nuove strutture di attracco o di ormeggio, si
raccomanda una disposizione razionale dei pontili e una dotazione
adeguata di aree parcheggi, strade di accesso e servizi.
4
Per quel che riguarda il rilascio di nuove concessioni, o la
loro variazione per nuove realizzazione, ampliamenti e ristrutturazioni
di strutture portuali turistiche, del tipo menzionato nellart. 2, primo
comma lettere a) e b) del D.P.R. 2 Dicembre 1997 n 509, si dovr fare
riferimento ai contenuti della normativa urbanistica regionale in vigore

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Fase VI

(LR 17/2005), relativamente ai porticcioli turistici ed agli impianti


nautici minori. Sar necessario un accurato studio attraverso il quale
valutare: limpatto dellopera stessa nel sito sotto il profilo paesistico ed
ambientale, nonch lincidenza in merito ad eventuali modifiche delle
condizioni meteo-marine del tratto nel quale dovr insediarsi.
5
I progetti di nuove strutture portuali turistiche dovranno
essere valutati tramite conferenza di servizi indetta dal sindaco ai sensi
dellart. 5 del D.P.R. 2 Dicembre 1997 n 509.
6
La sosta ed il noleggio di pedal, canoe a remi o motore,
bumpers boats, derive, surf e windsurf consentita all'interno di aree
e/o porzioni di specchi acquei delimitanti gli ingressi e le uscite
dallacqua. Le partenze e i rientri dal mare devono avvenire tramite
corridoi di lancio di adeguate dimensioni, debitamente segnalati. Le
corsie di lancio per le imbarcazioni saranno consentite di norma in
prossimit di concessioni demaniali per lo stazionamento a terra delle
imbarcazioni, secondo i criteri stabiliti dalla competente Capitaneria di
porto. In ogni caso, dovr essere garantita lincolumit degli utenti e la
libera percorribilit della fascia di arenile libero (5 m dal mare).
7
All'interno degli specchi acquei prospicienti le strutture per
la balneazione non consentito lo stazionamento di imbarcazioni in
genere, se non quelle previste per il salvataggio, fino ad una distanza
all'uopo stabilita dall'Autorit marittima e/o dall'Amministrazione
regionale competente.
8
Al fine di rendere sicura la balneazione, sono consentite
installazioni temporanee, galleggianti e non (piattaforme, palafitte ecc.),
negli specchi acquei antistanti le aree in concessione, previo parere delle
autorit portuali competenti.
9
Possono essere previste delle aree adibite a sosta o
stazionamento delle imbarcazioni di demanio marittimo, mediante

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Fase VI

installazioni di strutture precarie allinterno degli specchi acquei, previa


verifica delle condizioni di sicurezza legate alle condizioni e al clima del
sito, tramite accurato studio meteo-marino.

A RT . 10 OCTIES A TTIVITA P RODUTTIVE E P ICCOLA P ESCA


1
Le attivit produttive consentite in aree demaniali marittime
e nelle zone di mare territoriale riguardano esclusivamente attivit che
abbiano effettivo beneficio o stretta necessit ad essere svolte in zone
collegate al mare o in mare. In ogni caso non possono essere impiantate
attivit che comportino rischi per luomo o che pregiudichino le qualit
ambientali e paesaggistiche del litorale.
2
Al fine di favorire e regolamentare lattivit di piccola pesca
costiera, come riconosciuta dal D.M. 14 settembre 1999, i Comuni
devono individuare aree da destinare a tale attivit, in misura adeguata
alla consistenza della rispettiva flotta. Le aree saranno opportunamente
localizzate in modo da non interferire con quelle date in concessione
per fini turistici e debbono essere opportunamente segnalate.
3
Le aree destinate alla piccola pesca debbono essere dotate
delle seguenti strutture primarie:
a) attracco per i battelli da pesca, corridoi di entrata ed uscita
dalla spiaggia e dal mare, spazi di manovra a terra e spazi per
le operazioni di sbarco del prodotto;
b) strutture di facile sgombero a terra, per il ricovero delle
barche ed il rimessaggio delle attrezzature da pesca;
Nel caso di unattivit peschereccia consistente, di tradizione
e di evidente vantaggio economico per il Comune stesso, potrebbe

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rendersi necessario
elencati con:

Fase VI

incrementare i servizi minimi precedentemente

idonee
strutture
per
lo
stoccaggio
e
la
commercializzazione del pesce, rispondente alle vigenti
normative tecnico-sanitarie;
rete degli impianti tecnologici, con particolare
attenzione a quelli necessari per garantire adeguate
scorte di acqua potabile;
servizi igienico-sanitari;
adeguati sistemi di smaltimento dei rifiuti, ivi compreso
lo smaltimento di olii, acque oleose ed attrezzature da
pesca, prevedendo e individuando specifiche isole
ecologiche da gestire ai sensi della vigente normativa in
materia;
strutture e punti dincontro per ospitare e promuovere
lattivit di pescaturismo, laddove questa esistesse.

A RT . 10 NONIES E STRAZIONE E RACCOLTA DI A RENA ED


A LTRI M ATERIALI
1
E vietato estrarre e raccogliere arena e altri inerti senza
necessaria concessione demaniale, per come stabilito dellart. 51 del
Cod. Nav..
2
E obbligo delle Amministrazioni comunali individuare ogni
anno, se necessario, i punti di maggiore accumulo di inerti lungo il
litorale di competenza. I materiali potranno essere esclusivamente usati

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Fase VI

allinterno dellunit fisiografica per interventi di ripascimento o di


manutenzione ordinaria dellarenile.

A RT . 10 DECIES S ALVAGUARDIA DEL L ITORALE


1
Lutilizzo delle aree demaniali non dovr in alcun modo
compromettere la funzionalit dei punti di alimentazione per il
ripascimento delle spiagge e dovr garantire nei tratti pi opportuni del
litorale, laccessibilit dei mezzi che trasportano materiale inerte per
eventuali ripascimenti artificiali.
2
Gli interventi di ripascimento o di difesa costiera sono
programmati dalle Amministrazioni competenti e/o da soggetti privati.
In questultimo caso, per il rilascio delle autorizzazioni di competenza
dei Comuni, i soggetti interessati dovranno produrre unistanza
corredata da tutti i pareri riguardanti la valutazione di impatto
ambientale, oltre che di tutta la documentazione tecnica (comprensiva
di uno studio che dimostri lefficacia nel tempo dellintervento)
adeguata a dimostrare la necessit dellintervento.
3
In caso di rilevante avanzamento dellarenile in seguito ad
interventi sulla costa, il Settore Demanio della Regione Calabria pu
decidere di subordinare il rilascio di nuove concessioni alla
predisposizioni di un Piano di Gestione del Ripascimento a cura dei
Comuni interessati. Le aree cos incrementate possono essere date in
gestione, preferendo, nellaggiudicazione della concessione, i titolari di
aree rese in parte o in toto inutilizzabili per via di fenomeni meteomarini.
4
In caso di avanzamento della linea di costa, il titolare della
concessione riguardante larea che in tal caso risulta incrementata, pu
posarvi ombrelloni e sdraio. Il concessionario dovr, entro un periodo

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Fase VI

alluopo stabilito dallAmministrazione, presentare la richiesta corredata


da tutti i documenti necessari a comprovare la situazione di fatto
sottoscritta da un ingegnere abilitato. Qualora tale relazione tecnica non
documenti la stabilizzazione del tratto di costa per una durata
temporale di almeno 5-10 anni, le concessioni dovranno essere
esclusivamente stagionali e riferite alla sola stagione balneare.
5
In aree soggette a ripascimenti non stabili le concessioni
dovranno essere esclusivamente stagionali e riferite alla sola stagione
balneare. La stabilit di un ripascimento nel tempo dovr essere
dimostrata mediante perizia tecnica sottoscritta da un professionista
abilitato.
6
Per la salvaguardia dallerosione vietato realizzare lungo il
litorale opere fisse riflettenti il moto ondoso, a meno che non siano
indispensabili per la difesa della costa. Per consentire la realizzazione di
opere fisse necessario dimostrare lefficienza delle opere tramite
perizia tecnica, che tenga conto della risalita dellacqua sulla spiaggia nel
corso delle mareggiate.
7
Nel caso di opere che si insediano in prossimit di foci
fluviali o torrentizie e che per ci influenzano il trasporto litoraneo,
sar necessario fornire uno studio che valuti linfluenza delle suddette
opere sul libero deflusso di piena dei corsi dacqua. Tali studi dovranno
valutare nello specifico gli effetti dellaccumulo di sedimenti in
prossimit della foce, rispetto ad eventi di mareggiata. Per le opere che
possono considerarsi di notevole entit (perch stabili, e, o perch
realizzate in materiali e con geometrie tali da intercettare il flusso di
acqua e inerti verso le foci dei corsi dacqua), necessario effettuare
una verifica idraulica ed un dimensionamento nel rispetto della
normativa vigente.

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Fase VI

A RT . 11 - P RESCRIZIONI SULL USO DELLE AREE DEMANIALI


DESTINATE ALL ATTIVIT BALNEARE
1
Le norme per la disciplina delle aree in cui possibile
lattivit balneare, relative allapprestamento dei servizi di salvataggio e
primo soccorso, alla regolamentazione delluso degli specchi acquei
lungo il litorale e locazione o noleggio di natanti da diporto, sono
disciplinate dai provvedimenti emanati dalla Capitaneria di Porto del
Compartimento Marittimo competente per Territorio.
2
Le attivit delle strutture balneari avranno inizio e durata nel
periodo esclusivamente previsto dalle annuali Ordinanze Sindacali.
3

Sulle aree demaniali marittime del comune vietato:


a)
Alare e varare unit nautiche di qualsiasi tipo ad
eccezione dei natanti da diporto trainati a braccia. La messa in
mare delle unit prima descritte, potr avvenire
occasionalmente in spiagge libere nella massima sicurezza per i
bagnanti, o se si tratta di barche da pesca, nelle aree
appositamente destinate allo scopo;
b)
Per i natanti a motore o a vela, le operazioni di alaggio o
varo, che avvengono al di fuori di corridoi di lancio
opportunamente segnalati;
c)
Campeggiare ed accendere fuochi, se non in aree
alluopo destinate;
d)
Gettare rifiuti di qualunque genere in mare, o lasciarli
sullarenile;
e)
Transitare con qualunque mezzo meccanico sullarenile,
ad eccezione dei veicoli necessari alla pulizia, alla vigilanza e

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al soccorso. Sono esclusi dal divieto i mezzi motorizzati di


ausilio ai portatori di handicap;
f)
Praticare qualsiasi gioco o esercizio sportivo al di fuori
delle aree attrezzate dai concessionari e stabilite dai Comuni,
qualora tali attivit rechino disturbo o molestia ai bagnanti;
g)
Condurre o far permanere in acqua o sugli arenili,
animali, anche se muniti di museruola e/o guinzaglio. Il
Comune, se lo riterr opportuno potr stabilire, su proposta
dei concessionari, che in alcune aree in concessione potranno
essere introdotti animali daffezione, ma rimane sempre valido
il divieto alla balneazione degli stessi. Fanno eccezione i caniguida per i non vedenti e i cani addestrati per il salvataggio in
mare;
h)
Effettuare volantinaggio mediante distribuzioni e/o
lancio di materiale pubblicitario, sia sullarenile che in mare;
i)
Distendere o tinteggiare reti da pesca o similari, qualora
tale attivit impedisca ai bagnanti luso dellarenile o possa
provocare inquinamento di qualunque genere;
j)
Introdurre o usare bombole di gas o altre sostanze
infiammabili senza lautorizzazione del Comando Provinciale
dei Vigili del Fuoco;
k)
Danneggiare, raccogliere o estirpare associazioni vegetali
dunali e retrodunali;
l)
Il calpestio delle aree retrodunali nel caso siano stati
posizionati degli appositi passaggi pedonali.

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Fase VI

A RT . 12 - P RESCRIZIONI SULL USO DELLE AREE IN CONCESSIONE


PER STRUTTURE BALNEARI

1
Le strutture saranno aperte al pubblico negli orari stabiliti
dalle annuali Ordinanze Sindacali sulla balneazione.
2
Il concessionario o gestore dovr curare la pulizia e il decoro
dellarea in concessione e dellantistante specchio acqueo.
3
Il concessionario o gestore, su eventuale richiesta
dellAmministrazione dovr prevedere dei corridoi per laccesso
allarenile di mezzi meccanizzati per la pulizia e sicurezza delle spiagge.
4
Nellambito della propria area in concessione, i titolari
potranno prevedere delle aree opportunamente recitante nelle quali
potranno essere tenuti gli animali daffezione dei clienti dello
stabilimento, previa autorizzazione comunale. I concessionari e/o
gestori, dovranno altres garantire la sicurezza e ligiene dellarenile
secondo le vigenti normative.
5
Ogni struttura balneare dovr essere dotata di idonea
strumentazione antincendio, nel rispetto delle vigenti normative.
6
E vietato luso delle cabine per attivit diverse da quelle
legate alla balneazione, in particolare cucinare ed accendere fuochi.
7
E vietata la detenzione allinterno delle cabine di bombole
di gas o altri materiali infiammabili.

A RT . 13 - D ISCIPLINA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE


DEMANIALI MARITTIME

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Per commercio su aree demaniali marittime si intende:

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attivit di vendita di merci al dettaglio

somministrazione di alimenti e bevande.

2
Per le attivit di commercio al dettaglio si rimanda alle
normative vigenti inerenti al settore.
3
Le attivit di commercio ambulante potranno essere
esercitate:

nei periodi e negli orari previsti dalle annuali Ordinanze


Sindacali per la balneazione.

esclusivamente a piedi e senza lausilio di mezzi di


amplificazione.

sono escluse dallaccesso gli ambiti dunali e le aree


demaniali marittime in concessione.

CAPO III - DISCIPLINA DEL RAPPORTO CONCESSORIO

A RT . 14 - R ILASCIO DELLE CONCESSIONI


1
Le CDM per uso turistico-ricreativo, per come descritte
dallArt. 1 della Legge 4 dicembre 1993, n. 494, sono parte costitutiva
del PCS.
2
Le CDM sono normate dagli articoli del Capo 1 del Reg.
Cod. Nav. che ne stabiliscono gli obblighi, gli oneri, e la durata.

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Fase VI

3
Potranno essere rilasciate CDM esclusivamente nelle aree
individuate dai PCS, in conformit agli usi e alle destinazioni indicati
dagli stessi.
4
Le attivit per le quali, ai sensi dellart. 1 del Decreto legge 5
ottobre 1993 n. 400, potr essere chiesta la gestione della CDM sono:
a

gestione di stabilimenti balneari;

b
esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande,
cibi precotti e generi di monopolio;
c

noleggio di imbarcazioni e natanti in genere;

d
gestione di strutture ricettive ed attivit ricreative e
sportive;
e

piccoli esercizi commerciali.

5
Non potranno essere rilasciate CDM per attivit che
precludano il pubblico utilizzo dellarenile.
6
Il Comune dovr valutare le richieste di CDM in base alla
loro conformit ai contenuti del PCS ed alle indicazioni presenti nelle
stesse Linee Guida, e dovr provvedere allacquisizione del parere
vincolante della Regione Calabria per tramite degli enti provinciali
preposti.
7
Il Comune dovr inviare alla Regione Calabria, allAgenzia
del Demanio ed alla Capitaneria di Porto competente copia di ogni
provvedimento riguardante rilascio, variazione o rinnovo delle CDM.
8
Le domande per il rilascio, per il subingresso o le variazioni
delle CDM dovranno essere presentate entro 30 gg dallapprovazione
del PCS nuovo o aggiornato, o entro il 31 Ottobre dellanno di
riferimento, alla Regione Calabria presso le sedi Provinciali ed ai

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comuni territorialmente interessati, complete di tutta la documentazione


prevista.
9
Il Comune, fermo restando il rispetto delle procedure fissate
dallarticolo 37 del Cod. Nav., riconosce priorit ai titolari di CDM in
tutto o in parte gi revocate o in corso di revoca per ragioni di pubblica
utilit.

A RT . 15 - A FFIDAMENTO AD ALTRI SOGGETTI DELLE ATTIVIT


OGGETTO DI CONCESSIONE

1
Il concessionario pu affidare a terzi parte o tutta della
gestione dellattivit per la quale possiede la CDM, ai sensi dellart. 46
del Cod. Nav., chiedendo relativa autorizzazione allAmministrazione
competente.
2
Il concessionario congiuntamente a terzi, dovr presentare
domanda al Comune territorialmente competente.
3
Laffidamento della gestione delle attivit pu avvenire solo
per periodi determinati di tempo stabiliti dai Comuni.
4
Il Comune comunicher entro 15 giorni ai richiedenti o ai
loro delegati, il nominativo del Responsabile del procedimento e le
eventuali integrazioni di documentazioni alla domanda; in seguito alla
fase istruttoria, se non esistono motivi di incoerenza al PCS e alle
norme in vigore, il Dirigente provveder ad emettere il provvedimento
di rilascio della concessione. Il procedimento di affidamento a terzi
della gestione dellattivit oggetto della CDM, dovr concludersi entro
45 giorni dalla ricezione dellistanza da parte del Comune. Nei
successivi 30 giorni i gestori dovranno provvedere a fornire una copia
al Comune del contratto di affidamento.

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Fase VI

5
Copia dellautorizzazione per laffidamento in gestione sar
trasmessa a:

Comando di Polizia Municipale

Autorit Marittima

Agenzia del Demanio

A RT . 16 - S UBINGRESSO
6
Il concessionario pu farsi sostituire da altri nel godimento
in toto o in parte della concessione, come stabilito nellart. 45 bis del
Cod. Nav., presentando domanda per il subingresso al Comune
territorialmente competente.
7
Listanza di subingresso autorizzata dallente concedente
previa verifica delle condizioni soggettive del subentrante.
8
Il subingresso potr essere concesso una sola volta nellarco
di sei anni (durata ordinaria della concessione), ad eccezione di casi in
cui si verifichino la morte o linabilit del titolare.
9
La domanda per il subingresso dovr essere presentata
congiuntamente dal concessionario e dal subentrante. In ogni modo il
concessionario esercita direttamente la CDM anche nel caso di
affidamento a terzi della gestione.
10 Per il subingresso di terzi, il titolare di CDM deve presentare
entro 60 gg prima dallavvio dellattivit, istanza allufficio competente,
allegando il contratto daffitto dazienda.
11 Copia dellautorizzazione preventiva
concessione al subingresso saranno trasmesse:

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Comando di Polizia Municipale

Autorit Marittima

Agenzia del Demanio

A RT . 17 - D URATA E RINNOVO DELLE CONCESSIONI


1
La durata delle CDM stabilita nei limiti di cui allArt. 1
comma 2 della Legge n. 494 del 4 dicembre 1993, come modificato
dallArt. 10 della L 88/2001, di 6 anni; le concessioni di tale durata
vengono rilasciate dal Comune. Le CDM di tempo superiore a sei anni
ed inferiore a quindici vengono rilasciate dal Settore del competente
Assessorato della Regione Calabria; per concessioni che superino i
quindici anni, necessario il rilascio da parte del Dirigente Generale
del competente Assessorato della Regione Calabria.
2
Le CDM sono rinnovabili automaticamente per altri sei anni,
se non ci sono variazioni rispetto alla precedente, attraverso la richiesta
per il rinnovo delle concessioni demaniali marittime da presentare entro
i 90 giorni antecedenti alla scadenza della stessa.
3
Il concessionario che non rispetta tale procedura per il
rinnovo non potr avvalersi di nessun titolo.

A RT . 18 - D ESTAGIONALIZZAZIONE DELL USO DELL ARENILE


1
Le strutture degli stabilimenti balneari, ove le condizioni
territoriali lo consentano, su richiesta dellinteressato e previo parere
dellautorit concedente, possono permanere anche per lintero anno,
escludendosi, comunque, ogni ipotesi di intervento finanziario a carico

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Fase VI

della Pubblica Amministrazione in conseguenza di danni provocati da


calamit naturali, ai sensi dellart 9 comma 5 LR 17/2005.
2
La CDM di tipo stagionale prevede un utilizzo minimo di 4
mesi e massimo di 6, il periodo va specificato allinterno della
documentazione di richiesta della concessione.
3
Il montaggio delle opere che insistono nellarea in
concessione deve avvenire nei 30 giorni precedenti alla data di efficacia
della concessione e lo smontaggio nei 30 giorni successivi al predetto
periodo. In questi giorni non potr essere svolta alcuna attivit
dimpresa.

A RT . 19 - D OCUMENTAZIONE ED ELABORATI GRAFICI DA


PRESENTARE PER RICEVERE LA CONCESSIONE

1
Le procedure amministrative per il rilascio, il rinnovo e il
subingresso di CDM, saranno indicate dalle Amministrazioni Comunali
nelle relative Norme Tecniche di Attuazione dei PCS. In ogni caso si
far riferimento alle procedure fissate dal Codice della Navigazione, dal
suo Regolamento di esecuzione e dalla normativa di settore, nonch
dalla Legge n. 241/1990.
2
La modulistica per il
elencata negli allegati al Piano
Demanio
Marittimo
ed
www.ministerotrasporti.it del
Marittimo.

rilascio, il rinnovo e variazione di CDM


di Indirizzo Regionale per lUtilizzo del

fornita
dal
sito
internet
S.I.D- Sistema Informativo Demanio

3
La domanda di concessione, per come stabilito dall'art. 6
Reg. Nav. Mar, dovr contenere i dati anagrafici, la sede legale, la
ragione sociale, il recapito, Codice Fiscale e Partita IVA del richiedente.

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4
E altres necessario che il richiedente
documentazione atta a richiedere la concessione:

includa

alla

a
Domanda in cui specificato luso che il richiedente
intende fare del bene e, nel caso in cui il titolo concessorio
richiesto abbia una durata superiore ai sei anni, indicarne la
motivazione, come stabilito dal gi citato art. 6 Reg. Nav.;
b
Elaborati di progetto dei manufatti per i quali si richiede
la concessione in scala 1:200/1:100 piante, prospetti, e sezioni
estese per tutta lampiezza dellarenile;
c
Schemi di tutti gli impianti di cui dovr essere dotata la
struttura;
d
Relazione tecnica della struttura oggetto della
concessione che ponga particolare attenzione alle sue
caratteristiche di precariet (materiali e tecnologie impiegate),
e rimovibilit con chiara indicazione dei modi e dei tempi della
rimozione dellopera.
5
La realizzazione, lutilizzo degli impianti previsti nelle
concessioni demaniali marittime nonch lesercizio delle attivit
autorizzate sul demanio marittimo, comunque disciplinato dalla
vigente normativa di settore.
6
Per le opere descritte dallArt. 9 comma 2, lettere a), b) della
LR 17/2005, non sono richiesti la denuncia di inizio attivit dei lavori e
il deposito del progetto, di cui allArt. 2 della L 7/1998. Per la prima
installazione sufficiente una dichiarazione da parte dellintestatario
della concessione che attesti la conformit dellopera ai precitati articoli,
accompagnata dalla certificazione tecnica del costruttore. Per il
montaggio ad inizio stagione successiva, fa fede la comunicazione
allautorit comunale condente accompagnata da autocertificazione che

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Fase VI

attesti che nessuna modifica stata apportata alle strutture, come


stabilito dallArt. 9 comma 4 della LR 17/2005.

A RT . 20 - C RITERI DI VALUTAZIONI DELLE ISTANZE


Secondo quanto disposto dal combinato dell'art. 5 Reg. Nav. e
dell'art. 3 del D.P.R. 509/1997, "chi intenda occupare zone del demanio
marittimo o del mare territoriale o pertinenze demaniali marittime,
apportarvi innovazioni o recare limitazioni degli usi cui esse sono
destinate, deve formulare apposita domanda indirizzata al Comune
competente.
1
Al Comune spetta lobbligo di valutare le istanze per la
richiesta di aree in concessione stabilendo in maniera preventiva,
allinterno delle Norme Tecniche a corredo del PCS, i criteri di
premialit e di preferenza per lassegnazione delle concessioni
demaniali. La valutazione compiuta in riferimento a quanto stabilito
dallart. 37 del Cod. Nav., e alla tipologia insediativa, alla qualit
dellopera, allofferta di servizi, ed al rispetto degli standards funzionali,
per come stabilito dai PCS.
2

La concessione sar rilasciata in base:


a
Alla conformit del progetto agli strumenti comunali ed
alle vigenti normative che regolamentano lutilizzazione del
demanio marittimo;
b
Alla Stima degli effetti del progetto sullequilibrio della
costa e sulle opere marittime esistenti;
c
Alla qualit dellopera rispetto al contesto ambientale e
urbano in cui si colloca; luso di materiali eco-bio-compatibili,
il risparmio energetico;

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Fase VI

d
Alla removibilit e precariet dellopera, dei percorsi di
servizio, degli spazi destinati ad altre attivit ludiche e
ricreative allinterno allarea, espressa tramite una chiara
descrizione delle operazioni di eliminazione dellopera e una
programmazione temporale;
e
Allabbattimento delle barriere architettoniche, ai sensi
della legge 13/89, del D.M. 236/89 e del DPR 503/96;
f
Agli aspetti igienico-sanitari,
collegamento alle reti di scarico;

in

particolare

il

g
Ai collegamenti tra larea per la quale viene richiesta la
concessione e i parcheggi, e con ulteriori eventuali spazi di
relazione;
h
Agli indicatori dei servizi proposti rispetto alla qualit
dellofferta garantita alla clientela e sua specificit (sport,
giochi, attivit ricreative varie), tra i quali sono da considerarsi:
capacit daccoglienza;
ristorazione;
posti allombra e densit degli ombrelloni;
servizi igienici e docce.
3
Sono inoltre criteri di valutazione le capacit gestionali del
richiedente (fatta salva lipotesi di prima attivit), in particolare nel
settore del turismo:
a
La garanzia di promuovere la vocazione turistica del
litorale.
b

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Lutilizzo di manodopera locale.

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Fase VI

La promozione e il commercio di prodotti locali.

Termini di inizio e di fine dei lavori.

4
Vengono valutati inoltre i fattori che influenzano le
dinamiche evolutive del paesaggio, in riferimento alla capacit di
ristabilire quanto pi possibile lo scenario morfologico ed ambientale
originario al termine del periodo di concessione dellarea demaniale.
5
Nel caso di pi richieste di concessione, si applicano i criteri
stabiliti dallArt. 37 del Cod. Nav. Mar, nonch i criteri dianzi elencati,
secondo procedura di licitazione privata.
6
Nel caso di concessioni di particolare rilevanza per lentit
(Art. 9 comma 2 lettere c), d) della LR 17/2005) o per la durata
(superiore a sei anni), o per lo scopo, il responsabile del procedimento,
entro 10 giorni dal ricevimento della domanda, ne d notizia mediante
affissione all'albo del Comune ove sito il bene demaniale richiesto.
Entro il termine successivo di 20 giorni, chiunque ne avesse
lintenzione, pu presentare ulteriori istanze per lutilizzo delle aree
demaniali o mere osservazioni. Le domande andranno pubblicate entro
i termini previsti per la loro presentazione o al pi tardi nei 3 giorni
successivi, tale presentazione non riapre i termini per la presentazione
di altre istanze concorrenti.
7
Il Comune, verificata la congruit delle domande per il
rilascio di concessione demaniale, provvede ad acquisire il parere
vincolante della Regione Calabria per tramite del Servizio Provinciale
competente.

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Fase VI

A RT . 21 - V ARIAZIONI DELLE CONCESSIONI


1

Per effettuare delle variazioni rispetto al contenuto del


CDM, che in nessun caso ne modificano la titolarit, necessario
presentare domanda al Comune competente territorialmente.
2
Il Comune tenuto a valutare le domande entro i successivi
15 giorni, accertando la coerenza delle variazioni rispetto al PCS ed alle
norme vigenti.
3
Per motivi di celerit, il Comune pu indire una conferenza
di servizi, ai sensi della legge 241/90, invitando le parti interessate dal
procedimento.
4
Qualora non venga apportata modifica sostanziale al
complesso della CDM o non vi sia modifica dellestensione della zona
demaniale concessa, la variazione pu essere accolta con semplice
rilascio di autorizzazione come stabilito dallArt.24 del Reg. Cod. Nav.

A RT . 22 - A UTORIZZAZIONI TEMPORANEE
1
E possibile richiedere delle autorizzazioni per un periodo
limitato di tempo e/o a carattere periodico, in aree preposte dal PCS
per consentire attivit ludico-ricreative, fieristiche, sportive,
cinematografiche, o per lo svolgimento di funzioni liturgiche.
2
Le autorizzazioni possono avere una durata massima di 30
giorni e vengono rilasciate senza formalit istruttoria, entro 30 giorni
dallavvenuta ricezione dellistanza da parte del Comune.
3
Le autorizzazioni potranno essere rilasciate a seguito del
pagamento del canone, del sovra-canone, e di uneventuale cauzione

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Fase VI

che lAmministrazione potr richiedere a garanzia del ripristino dello


stato dellarenile al termine dellevento.

A RT . 23 - R EVOCA , RINUNCIA , E DECADENZA DELLE


CONCESSIONI

1
Le concessioni possono essere revocate in tutto o in parte
nei casi di cui allArt 42 del Cod. Nav. e dellArt. 20 della LR 17/2005,
al fine di realizzare opere pubbliche con provvedimento della Regione o
dellAmministrazione, previo parere vincolante della Regione espresso
tramite il Comitato Consultivo (Art. 5 della LR 17/2005).
2
Sono inoltre revocabili le concessioni rilasciate dai PCS
anteriori alla Lg Regionale 17/2005, nei casi in cui vengano a verificarsi
delle difformit con le prescrizioni contenute nelle presenti Linee
Guida.
3
Nel caso di revoca disposta per motivi di accertato pubblico
interesse, lAmministrazione, previa istanza dellimpresa interessata, pu
autorizzare in alternativa, ai sensi dellArt. 42 del Cod. Nav., una
concessione a fini turistico-ricreativi sul litorale di competenza, per
unarea con caratteristiche equivalenti, come espresso nel gi citato art.
20 della Lg Regionale 17/2005.
4

La revoca non d diritto ad indennizzo.

5
La revoca della concessione pu essere parziale, in tal caso il
concessionario dovr allAmministrazione un canone ridotto, ai sensi
della normativa vigente; se l'utilizzazione resa totalmente impossibile
la concessione si estingue (Art.44, comma 3, e Art.45 Cod.Nav.).
6
Nei casi di revoca parziale, il concessionario ha facolt di
rinunciare alla concessione entro 30 giorni dalla notifica del

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Fase VI

provvedimento, ed ha diritto allassegnazione di unaltra area di pari


caratteristiche rispetto a quella che ha rinunciato a gestire. Al
concessionario spetta la stessa facolt quando lutilizzazione della
concessione resa impossibile in parte, in conseguenza di opere
costruite per fini di pubblico interesse dello Stato o da altri enti
pubblici.
7
In caso di rinuncia da parte del concessionario, lo stesso
dovr specificarne i motivi ed informare gli eventuali subentranti nella
concessione.
8
Il comune competente pu dichiarare la decadenza della
concessione per i motivi elencati dallArt.47 del Cod. Nav.:
a) per mancata esecuzione delle opere prescritte nell' atto di
concessione, o per mancato inizio della gestione, nei termini
assegnati;
b) per uso non continuativo durante il periodo fissato a
questo effetto nell' atto di concessione, o per cattivo uso;
c) per mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per
il quale stata richiesta e ammessa la concessione;
d) per omesso pagamento del canone secondo il numero di
rate fissato a questo effetto dall' atto di concessione;
e) per abusiva sostituzione di altri nel godimento della
concessione;
f) per inadempienza degli obblighi derivanti dalla
concessione, o imposti da norme di leggi o di regolamenti.
Come stabilito dallo stesso articolo, al concessionario decaduto
non spetta alcun rimborso per opere eseguite n per spese sostenute.

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Fase VI

9
Prima di emettere il provvedimento di decadenza della
concessione, il Comune competente, stabilisce un congruo termine
entro il quale il concessionario pu presentare delle deduzioni difensive,
per come descritto nellArt. 20 comma 3 della LR 17/2005e, o,
provvedere ad eliminare le eventuali cause che hanno sollevato il
provvedimento.
10 Al concessionario decaduto fa obbligo sgomberare a proprie
spese larea in precedenza occupata e consegnarla al pristino stato entro
30 giorni dalla notifica del provvedimento di decadenza.

A RT . 24 - C ANONI
1
Il Comune prima di concedere le aree, dovr fissare il
canone demaniale.
2
E discrezione del singolo Comune stabilire i modi e i tempi
di pagamento e i relativi canoni, nonch leventuale deposito di
cauzione da parte del titolare della concessione.
3
Il canone costituito in parte da una quota calcolata in
attuazione della legge 4 dicembre 1993, n. 494 e succ. mod. e integr.,
aggiornato sulla base della media degli indici determinati dall'ISTAT, e
in parte costituita dallimposta regionale, T.C.R., ai sensi della LR n.1
del 31 dicembre 1971, e succ. mod. e integr..
4
Per concessioni a favore di Imprese o enti pubblici dovuta
solo laliquota statale.
5
Successivamente al rilascio della concessione, il Comune si
accerter dellavvenuta registrazione secondo le normative vigenti.

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Fase VI

A RT . 25 - P ROPOSTA DI VALENZA TURISTICA DELLE AREE


DEMANIALI

1
Ai fini dellapplicazione del canone per concessioni con
finalit turistico ricreative la Regione procede a distinguere le aree
demaniali, secondo lart 3 del DL n. 400 del 5 ottobre 1993, convertito
dalla L n. 494 del 4 dicembre 1993, nonch le succ. mod. e integr., e
dellArt. 6 del DM n 342 del 5 agosto 1998, nelle categorie A, B, C sulla
base di alta, normale e minore valenza turistica. Tale suddivisione
fatta in riferimento:

alle caratteristiche fisiche, ambientali e paesaggistiche;

al grado di sviluppo turistico esistente, mediante i criteri


disposti dallAssessorato regionale al Turismo e Spettacolo per
lerogazione dei contributi ai sensi della L 488/1992;

alla balneabilit delle acque;

all ubicazione ed accessibilit ai servizi;

alle caratteristiche delle strutture, delle attrezzature e dei


servizi.
2
I Comuni hanno facolt di proporre la valutazione di
valenza turistica, sentite le associazioni di categorie, che in ogni caso
andranno aggiornate ogni 5 anni.

A RT . 26 - P REZZI DA APPLICARE ALL UTENZA


1
I titolari o i gestori della concessione, entro il 31 Marzo di
ogni anno, dovranno presentare al Comune competente ed agli enti
strumentali in materia di turismo, il prezzario con lindicazione dei
prezzi minimi e massimi (IVA compresa) da applicarsi fino al 31 Marzo

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Fase VI

dellanno successivo. Tale comunicazione dovr altres essere corredata


dallelencazione delle attrezzature e delle offerte caratterizzanti lattivit
nellarea in concessione.
2
Il Comune nei 15 giorni successivi dovr provvedere alla
vidimazione ed alla verifica delle comunicazioni pervenute. Due copie
della comunicazione saranno inviate allassessorato al Turismo della
giunta Regionale che provveder a inviarne una copia allENIT.
3
Se lelenco dei prezzi comunicato al Comune competente
conterr solo lindicazione di quelli minimi o di quelli massimi, gli stessi
saranno ritenuti prezzi unici.
4
La mancata o incompleta comunicazione del prezziario entro
il 31 Marzo obbliga i titolari della concessione ad applicare il prezziario
dellanno precedente.
5
Nel caso di nuova concessione o subingresso il prezziario
dovr essere comunicato contemporaneamente alla comunicazione di
inizio attivit.
6
L'accertata violazione alle disposizioni del tariffario sar
considerata a tutti gli effetti causa di decadenza di cui alla lettera f)
dell'Art. 47 del Cod. Nav..
7
Il concessionario tenuto ad esporre in modo ben visibile
nella zona di ricevimento del pubblico, una tabella in almeno due lingue
straniere con il listino dei prezzi adottati dalla struttura, con il logo
della Regione Calabria e gli estremi di approvazione dellatto.

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Fase VI

A RT . 27 - R IMOZIONE OPERE ESEGUITE E RIMESSA IN PRISTINO


1
Alla scadenza stagionale della CDM, o nei casi di estinzione,
di revoca, di rinuncia o di decadenza della stessa, il concessionario ha
lobbligo di sgomberare a proprie spese larea occupata riconsegnandola
nel pristino stato.
2
Qualora il concessionario non adempia agli obblighi di
ripristino entro il periodo fissato dallAmministrazione, la stessa, potr
provvedervi dufficio ai danni dellinadempiente, anche in sua assenza.
3
Nel caso di cui al comma 1, le opere abusive di difficile
rimozione restano acquisite dallo Stato, senza risarcimento alcuno.
4
Le Autorit pubbliche potranno decidere di ordinare la
demolizione delle opere abusive per ripristinare lo stato antecedente dei
luoghi, rimettendo le relative spese a carico del concessionario.

A RT . 28 - V IGILANZA E SANZIONI
1
Le attivit di vigilanza e lapplicazione delle sanzioni
amministrative sono esercitate dai Comuni territorialmente competenti,
nel rispetto della disciplina sulle funzioni di polizia marittima di cui al
Cod. Nav. e del relativo Regolamento di esecuzione.
2
Se, a seguito di accertamento, si riscontrassero abusi o
comportamenti illegittimi, il Comune tenuto ad adottare i
provvedimenti repressivi e sanzionatori come previsto dagli Artt. 54,
1161, 1164 del Cod. Nav., e pu ingiungere al contravventore di
rimettere le cose in pristino entro il termine a tal fine stabilito e, in caso
di mancata esecuzione dell'ordine, provvedere di ufficio a spese
dell'interessato, e dichiarare la decadenza della concessione. inoltre,

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Fase VI

assegnato al Comune, il controllo del rispetto delle disposizioni


contenute nel PCS e nelle presenti direttive.
3
Gli organi regionali possono effettuare sopralluoghi ,
controlli ed attivit di monitoraggio anche in situ.

A RT . 29 - S INTESI DELLE COMPETENZE DEI C OMUNI


Ai sensi delle vigenti normative urbanistiche e di uso del
Demanio Marittimo, sono di competenza dei Comuni le funzioni di:
a) Redazione del PCS in ogni sua parte,
b) Calcolo, richiesta e modalit di pagamento del canone;
c) Rilascio e rinnovo delle concessioni riguardanti le aree del
Demanio Marittimo e delle zone di mare territoriale, per tutte le
finalit diverse da quelle di approvvigionamento di energia;
d) Revoca e decadenza delle CDM;
e) Rilascio delle autorizzazioni di cui allArt. 24 del Reg. Cod. Nav.;
f) Rilascio delle autorizzazioni di cui allArt. 45 bis e succ. mod. del
Cod. Nav. ;
g) Rilascio delle autorizzazioni al subingresso nella concessione di
cui allArt. 46 del Cod. Nav. ;
h) Rilascio delle concessioni riguardante i ripascimenti;
i) Esercizio dei poteri di vigilanza sul Demanio marittimo
attraverso lesercizio dei poteri di polizia amministrativa.

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Fase VI

j) Emanazioni di provvedimenti di autotutela previsti dalla vigente


normativa per le aree utilizzate senza titolo o in difformit rispetto
al titolo concessorio, o eventuali provvedimenti di sanatoria;
k) Determinazione di indennizzi per abusiva occupazione del suolo,
e per gli inadempimenti relativi agli eventuali oneri di registrazione.
l) Rilascio di pareri previsti dallArt. 12 del Reg. Cod. Nav. ad
esclusione di opere marittime e di ripascimenti non stagionali
soggetti a competenza regionale;
m) Rilascio di nulla-osta per lesercizio del commercio su demanio
marittimo (Art. 28 del DLgs 114/1998);

A RT . 30 - D ISPOSIZIONI FINALI
Le presenti direttive entrano in vigore dal XXX 2008.
Per quanto non disciplinato dalle presenti normative si
rimanda alle specifiche normative di settore.

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Fase VI Allegato

LINEE GUIDA
PER LA REDAZIONE DEI PIANI SPIAGGIA
DELLA REGIONE CALABRIA

Allegato
Codici grafici per la redazione dei
Piani Comunali di Spiaggia

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Fase VI Allegato

Al fine di ottenere degli elaborati quanto pi possibile inequivocabili nei contenuti e


omogenei nella rappresentazione, si riportano di seguito la descrizione dei tematismi che
interessano il litorale e i rispettivi codici grafici.
I codici grafici indicati sono da utilizzare sia per descrivere il territorio nellanalisi dello stato
di fatto e sia per indicare le scelte di piano.
Simboli grafici da adottare nella redazione dei PCS per distinguere:
LIMITE DELLAREA DEMANIALE
AREE PRECLUSE AL RILASCIO DI CONCESSIONI
LIMITE DELLARENILE LIBERO
PORTI E APPRODI
PUNTI DI ORMEGGIO ATTREZZATI PER LA NAUTICA DA DIPORTO
AREE DESTINATE AD ATTIVITA COLLETTIVE (sport, cultura, spettacolo)
SPAZI PUBBLICI DI RELAZIONE (piazza, lungomare, aree di sosta, belvedere)
AREE PER ATTIVIT PRODUTTIVE
AREE PER PICCOLA PESCA
AREE PER ATTIVIT COMMERCIALI
AREE DI INTERESSE PAESISTICO E NATURALISTICO
AREE DA SOTTOPORRE A INTERVENTI DI BONIFICA E
RINATURALIZZAZIONE
ACCESSI AL MARE
PERCORSI
PARCHEGGI
AREE ASSENTITE IN CONCESSIONE:
a) servizi igienici e docce
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b) passerelle pedonali
c) aree ombreggio
d) solarium
e) noleggio natanti
f)ristorazione
g) attivit ricreative e sportive
h) esercizi commerciali
i) strutture per il salvamento a mare
j) aree per attivit produttive e piccola pesca
k) strutture per il primo soccorso
l) depositi
SERVIZIO DI SALVAMENTO A MARE
SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO
CORSIE DI LANCIO

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Fase VI Allegato

Codici Grafici
I codici grafici utilizzano tipi di linea e tratteggi propri dei programmi CAD.
La descrizione dei codici unica ed cos identificata:
Tipo entit : Poligonale chiusa per individuare unarea, Poligonale aperta per individuare
una fascia, Simbolo (quadrato, cerchio, triangolo) per individuare degli elementi in maniera
puntuale.
Tratto : Riguarda il tipo di linea che individua il perimetro della poligonale o del simbolo.
Nel caso di poligonali chiuse che hanno al loro interno una campitura, il tratto pu non
essere evidente.
Spessore: Lo spessore caratterizza il perimetro. Nel caso di pi aree o fasce vicine o
sovrapposte, importante diversificare lo spessore per rendere pi chiara la riconoscibilit
delle stesse.
Campitura : La campitura identificata da un tratteggio CAD. Nel caso di elaborati redatti
in bianco e nero necessario non utilizzare campiture simili nella trama e nella scala.
Colore : Lutilizzo del colore pu rendere ancora pi esplicita la pianificazione. Ad ogni
tratto e campitura associato un valore di RGB che contraddistingue la tinta.

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LIMITE DELLAREA DEMANIALE


Criteri di individuazione
Il perimetro delle aree demaniali quello fornito dal SID su base catastale.
Tipo entit : Poligonale aperta
Tratto : continuo
Spessore: 0.5 mm
Campitura : nessuna
Colore : RGB 255-0-0
AREE PRECLUSE AL RILASCIO DI CONCESSIONI:
Criteri di individuazione
Al fine di individuare le aree concedibili necessario perimetrare le aree per le quali non
possibile rilasciare concessioni:
a) Spiaggia con una profondit inferiore o uguale a 10 m;
b) Spiaggia con una lunghezza inferiore o uguale a 250 m;
c) Costa poco accessibile in riferimento alla sua morfologia (scogliere);
d) Arenile prossimo alla foce di corsi dacqua per una fascia ad essa parallela di 25 m (se
non esistono ulteriori vincoli PAI)
e) Aree intercluse o non raggiungibili direttamente dalla viabilit pubblica.
f) Arenili realizzati o sottoposti a interventi di ripascimenti protetti, realizzati con lausilio
di soffolta e opere di difesa.
g) Zone di interesse archeologico di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490.
h) Aree interessate da vincoli urbanistici
i) Aree interessate da vincoli ambientali
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j) Aree interessate da vincoli naturalistici


k) Aree soggette ad altri strumenti urbanistici
a) Spiaggia con una profondit inferiore o uguale a 10 m;
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 212-212-212
b) Spiaggia con una lunghezza inferiore o uguale a 250 m;
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 184-184-184
c) Costa poco accessibile in riferimento alla sua morfologia (scogliere);
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 150-150-150

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d) Arenile prossimo alla foce di corsi dacqua per una fascia ad essa parallela di 25
m (se non esistono ulteriori vincoli PAI)
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : solid (CAD)
Colore : campitura RGB 0-128-128 tratto RGB 255-0-0
e) Aree intercluse o non raggiungibili direttamente dalla viabilit pubblica
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 218-218-180
f) Arenili realizzati o sottoposti a interventi di ripascimenti protetti, realizzati con
lausilio di soffolta e opere di difesa
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : hex (CAD)
Colore : RGB 0-0-0
g) Zone di interesse archeologico di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490.
Tipo entit : Poligonale chiusa
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


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Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 255-120-0
h) Aree interessate da vincoli urbanistici
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 100-100-150
i) Aree interessate da vincoli ambientali
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 175-185-0
j)

Aree interessate da vincoli naturalistici

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 200-255-0
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


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Fase VI Allegato

k) Aree soggette ad altri strumenti urbanistici


Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 100-100-200 tratto RGB 255-0-0
ARENILE LIBERO
Criteri di individuazione
In riferimento allart. 10 comma 9 delle Linee Guida, dovr essere individuata una fascia per
il libero transito parallela allarenile di 5 ml
Tipo entit : Poligonale aperta
Tratto : tratto-punto
Spessore: sottile
Campitura : nessuna
Colore : RGB 0-0-255
ACCESSI
Criteri di individuazione
I collegamenti tra le aree demaniali e il contesto urbano, esistenti o di progetto, devono
essere localizzati e descritti nelle loro caratteristiche geometriche e materiali. E inoltre da
indicare se si tratta di:
a)

Percorso carrabile

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


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b)

Fase VI Allegato

Percorso ciclo-pedonale

a) Percorso carrabile
Tipo entit : Poligonale aperta
Tratto : tratteggio fitto
Spessore: sottile
Campitura : nessuna
Colore : RGB 255-0-0
b) Percorso ciclo-pedonale
Tipo entit : Poligonale aperta
Tratto : tratto-punto
Spessore: sottile
Campitura : nessuna
Colore : RGB 255-0-0
PARCHEGGI
Criteri di individuazione
Le aree di sosta adiacenti alle aree in concessione, esistenti o di progetto, devono essere
localizzate, nel rispetto delle prescrizioni del PCS e del carico antropico previsto.
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : tratto-punto
Spessore: sottile
PK

Campitura : nessuna
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Suolo

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Dipartimento 8
Urbanistica e Governo del
Territorio

Universit Mediterranea
Dipartimento Meccanica e
Materiali

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Colore : RGB 255-0-0


PORTI E APPRODI
Criteri di individuazione
Saranno indicati i porti e gli approdi turistici e i manufatti che accolgono i servizi ad essi
inerenti.
Saranno delimitate inoltre le aree pertinenti a porti di interesse regionale e extraregionale,
esclusi cio dalla diretta amministrazione dei comuni costieri.
Porti e Approdi turistici
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : ansi 31 (CAD)
Colore : campitura RGB 0-15-255 tratto RGB 0-0-0
Porti di interesse regionale e extraregionale
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : ansi 31 (CAD)
Colore : campitura RGB 0-222-200 tratto RGB 0-0-0
AREE ASSENTITE IN CONCESSIONE
Criteri di individuazione
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Saranno perimetrate le superfici concedibili individuate dal PCS e, allinterno della singola
concessione, saranno indicati i manufatti e le aree che accolgono le attivit che
contraddistingue la concessione, nel rispetto degli standards indicati nelle Linee Guida.
I servizi da individuare allinterno delle singole concessioni demaniali sono:
a) servizi igienici, docce e cabine
b) passerelle pedonali
c) aree ombreggio
d) noleggio natanti
e) ristorazione
f) attivit ricreative e sportive
g) esercizi commerciali
h) strutture per il salvamento a mare
i)

aree per attivit produttive e piccola pesca

j) strutture per il primo soccorso


k) depositi
a)

servizi igienici, docce e cabine

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 0-0-128 simboli RGB 255-0-0
b)

WC

WCh

passerelle pedonali

Tipo entit : Poligonale chiusa


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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : iso11w100 (CAD)
Colore : campitura RGB 255-120-0 tratto RGB 0-0-0
c)

aree ombreggio

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : dots (CAD)
Colore : RGB 0-0-0
d)

noleggio natanti

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 204-255-255
e)

ristorazione

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 255-255-0
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

f)

Fase VI Allegato

attivit ricreative e sportive

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 0-100-0

g)

esercizi commerciali

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 155-155-200
h)

strutture per il salvamento a mare

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : continuo
Spessore: spesso
Campitura : nessuno
Colore : tratto RGB 55-155-200
i) aree per attivit produttive e piccola pesca
Tipo entit : Poligonale chiusa
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : mudst (CAD)
Colore : RGB 0-0-0
j) strutture per il primo soccorso
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : tratteggio
Spessore: spesso
Campitura : nessuno

SOS

Colore : tratto RGB 55-155-200 simbolo RGB 255-0-0


k)

depositi

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : continuo
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 205-155-0

AREE

DA

DESTINARE

MANIFESTAZIONI

DI

CARATTERE

TEMPORANEO
Criteri di individuazione

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Saranno individuate le aree adiacenti al litorale 1 dedicate a manifestazioni di carattere


temporaneo. Con questa definizione si intendono gli spazi di gestione pubblica o privata
legate ad attivit di cultura, sport e spettacolo.
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : square (CAD)
Colore : RGB 0-0-0
SPAZI PUBBLICI DI RELAZIONE
Criteri di individuazione
Saranno individuati gli spazi pubblici adiacenti al litorale:
a)

Lungomare, piazze

b)

Aree verdi

c)

Aree verdi attrezzate

d)

Soste ombreggiate

a)

Lungomare, piazze

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 150-50-100
1

Qualunque attivit da ritenersi adiacente al litorale quando rientra in una fascia di 2000 m rispetto alla linea esterna dellarenile.

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

b)

Fase VI Allegato

Aree verdi

Criteri di individuazione
Saranno individuate le aree verdi adiacenti al litorale, con specificazione del tipo di verde
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : cross (CAD)
Colore : RGB 0-255-0
c)

Aree verdi attrezzate

Criteri di individuazione
Saranno individuate le attivit commerciali adiacenti al litorale, con specificazione del tipo di
attrezzatura (parco giochi, sport,)
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : triang (CAD)
Colore : RGB 175-185-0
d)

Soste ombreggiate

Criteri di individuazione
Saranno individuate le aree in cui possibile ristorarsi allombra (pergolati, belvedere)
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

Tipo entit : Poligonale chiusa


Tratto : nessuno
Spessore: nessuno
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 183-250-183
ATTIVITA COMMERCIALI
Criteri di individuazione
Saranno individuate le attivit commerciali adiacenti al litorale
Tipo entit : cerchio
Tratto : continuo
Spessore: sottile
Campitura : solid (CAD)
Colore : RGB 150-50-100
SERVIZIO DI SALVAMENTO A MARE
Criteri di individuazione
Saranno individuati i le aree in cui garantito il servizio di salvamento a mare
Tipo entit : Poligonale chiusa
Tratto : punteggiata fitta
Spessore: spesso
Campitura : nessuna
Colore : RGB 0-102-204
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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO


Criteri di individuazione
Saranno individuati i punti in cui sono o saranno presenti i presidi per il primo soccorso
Tipo entit : cerchio
Tratto : continuo
Spessore: spesso
Campitura : nessuna
Colore : RGB 55-155-200
CORSIE DI LANCIO
Criteri di individuazione
Saranno individuate le corsie di lancio per pedal, canoe a remi e motore, bumpers boats,
derive, surf
Tipo entit : Poligonale aperta
Tratto : tratteggio fitto
Spessore: speso
Campitura : nessuna
Colore : RGB 128-0-128

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Linee Metodologiche per la redazione dei Piani


di Utilizzazione degli Arenili e dei Piani Spiaggia

Fase VI Allegato

LINEE GUIDA
PER LA REDAZIONE DEI PIANI SPIAGGIA
DELLA REGIONE CALABRIA

Allegato
Esempio grafico
Piani Comunali di Spiaggia

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