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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl.

«Approvazione del testo unico delle leggi provinciali in materia di tutela dell’ambiente dagli inquinamenti» (1)
(B.U.R. 17 febbraio 1987, n. 8 - suppl. ord. n. 1)

PARTE I

NORME PER LA TUTELA DELL’ARIA E DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO

TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1
Finalità della legge
1. La presente parte I disciplina le modalità ed i limiti delle emissioni nell’atmosfera nonché gli scarichi nelle acque, al fine di tutelare dalle
contaminazioni l’ambiente e le sue componenti naturali considerate come beni di interesse collettivo.

TITOLO II

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Art. 2
Ambito di applicazione delle disposizioni
1. Le norme contenute nel presente titolo disciplinano le emissioni di fumi, gas, polveri, vapori, odori ed esalazioni moleste in atmosfera allo
scopo di tutelare l’igiene ambientale e la salute dei cittadini.

Art. 3
Limiti di accettabilità delle emissioni
1. Le emissioni che gli impianti termici provocano nell’atmosfera devono avere caratteristiche e composizione comprese entro i limiti di
accettabilità fissati nell’allegata tabella A.
2. Le emissioni di qualunque tipo in atmosfera derivanti da impianti produttivi e da impianti misti, cioè ad uso produttivo e termico, non
devono risultare superiori ai limiti di accettabilità fissati nell’allegata tabella B.
3. Gli impianti che, per le loro caratteristiche tecniche, producono emissioni non rientranti nei limiti di accettabilità di cui alle suddette tabelle,
dovranno essere dotati di opportuni dispositivi per l’abbattimento delle emissioni stesse, tali da garantire il rispetto degli anzidetti limiti.
4. Gli impianti che entreranno in esercizio dopo la data del 13 dicembre 1978 anche a seguito di sostituzione, trasformazione o ampliamento
di impianti preesistenti, debbono rispettare, sin dall’attivazione, i limiti di accettabilità di cui ai commi 1 e 2.
5. Il servizio protezione ambiente (*) può autorizzare l’esercizio di impianti termici ad uso produttivo o misto di potenzialità fino a 20 milioni di
Kcal/h, in deroga ai limiti di accettabilità dell’anidride solforosa (SO2) fissati dalla tabella B, tenuto conto delle condizioni meteorologiche,
ambientali e territoriali e dettando le eventuali prescrizioni del caso.
6. Per gli impianti che producono emissioni diffuse, cioè tecnologicamente non riconducibili ad uno o più condotti di scarico e i cui valori non
siano tecnicamente riferibili ai limiti fissati nella tabella B, il servizio protezione ambiente (*) determina di volta in volta i valori massimi delle
quantità di inquinanti in emissione, stabilendo altresì le modalità ed i sistemi di misura, nonché le prescrizioni atte a contenere le emissioni
nei più ristretti limiti ottenibili.
7. Gli impianti già in esercizio alla data del 13 dicembre 1978 debbono adeguarsi ai limiti di accettabilità di cui ai commi 1 e 2 entro due anni
dalla predetta data qualora si tratti di impianti termici, ed entro tre anni dalla data medesima qualora si tratti di impianti produttivi o misti.
8. In ogni caso, durante i periodi di tempo concessi per l’adeguamento, le emissioni degli impianti termici non devono superare i limiti previsti
dal D.P.R. 22 dicembre 1970, n. 1391, mentre le immissioni dovute agli impianti produttivi e misti non devono superare i limiti stabiliti dal
D.P.R. 15 aprile 1971, n. 322.
9. Il servizio protezione ambiente (*) di cui all’articolo 35 del presente testo unico potrà prescrivere che impianti produttivi o misti di qualsiasi
potenzialità calorica, alimentati con altro tipo di combustibile ammesso ai sensi del successivo articolo 10, debbano venir alimentati, previe le
necessarie modifiche, con BTZ o metano, ovvero vengano dotati di idonei depuratori, qualora in base alle rilevazioni effettuate nella zona
risulti che detti impianti, a prescindere dal rispetto dei limiti fissati nell’allegata tabella B, determinino un eccessivo aumento
dell’inquinamento di fondo. In tali casi il servizio protezione ambiente (*) stabilirà un congruo termine per l’adeguamento dell’impianto.
10. Si prescinde dall’osservanza dei limiti previsti dal presente articolo nella fase di avviamento degli impianti per una durata massima di
quindici minuti per non più di due volte nelle ventiquattro ore.

Art. 4
Emissioni di impianti produttivi e misti esistenti
1. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 8 ter, la Giunta provinciale può autorizzare la continuazione dell’esercizio degli impianti produttivi
e misti, esistenti ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203 e relative disposizioni attuative, che diano
luogo ad emissioni non conformi ai limiti fissati dalla tabella B, purché siano presenti congiuntamente le seguenti condizioni:
a) i predetti impianti siano in grado di rispettare, anche a seguito di adeguamento, i valori minimi stabiliti dalla normativa statale per le
specifiche tipologie di impianti;
b) la natura degli inquinanti o gli eccezionali valori delle portate in emissione ovvero la situazione strutturale dell’insediamento siano tali da

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