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Musica colta

Niccol Paganini Le streghe


DI MC PUBBLICATO 20/02/2012 AGGIORNATO 13/08/2015

Le Streghe

La composizione denominata Le Streghe, che diventer una delle pi


amate dal pubblico a lui contemporaneo, risale allestate del 1813. Il tema
un motivetto cantabile e grazioso tratto da un balletto, Il noce di
Benevento, scritto da Sussmayr, un compositore austriaco minore. Questo
balletto era assai in voga e molto conosciuto, e nei pi famosi teatri italiani
e tedeschi fu replicato per una trentina danni, dal 1802, data della
composizione, sino al 1835 circa. Tutti conoscevano questo motivo quando
Paganini ne scrisse le sue variazioni, dimostrando quello che oggi
chiameremmo senso del mercato; nello scegliere questo pezzo per il suo
debutto al Teatro alla Scala di Milano il 29 ottobre 1813 rischi parecchio,
ma al tempo stesso cattur immediatamente lattenzione, sfidando la
critica e stimolando il pubblico con il piglio del grandissimo: il successo fu
trionfale e nellarco dei due mesi successivi Paganini ne diede ben undici
repliche, sempre a Milano. Questo avvenimento fu talmente importante
che per la prima volte si parl di lui anche sulle pagine del celeberrimo
giornale musicale doltralpe Allgemeine musikalische Zeitung. Cos
scrisse il corrispondente da Milano Peter Lichtenthal: Egli , senza
dubbio, il pi grande e straordinario violinista del mondo. Il suo modo di
suonare veramente inimmaginabile. Esegue certi passaggi, note tenute,
accordi, in un modo tale che mai ho sentito fare da nessun altro violinista.
Quando inizia a suonare con quella straordinaria semplicit, qualcuno pu
pensare che ci siano altri buoni violinisti al suo pari e si pu anche pensare
che la sua esecuzione del Concerto di Kreutzer non sia stata
completamente in linea con lo spirito del compositore ma indubbio che
egli abbia scatenato un vero e proprio furore ai suoi concerti.
Il pezzo composto da una serie di variazioni che seguono il tema
dapertura dellorchestra. Lo strumento solista se ne impossessa
immediatamente e, svuotando lorchestra di qualsiasi ruolo importante, la
riduce a spalla umile e sottomessa delle sue scorribande. Alternanze di
frasi eseguite con larco e altre eseguite in pizzicato, grappoli di note
simultanee e frammenti melodici eseguiti alle estremit pi ardite nella
regione melodica sovracuta: il violino spadroneggia senza sosta con una
brillantezza spavalda e ammaliatrice. Non vi nulla della ricercatezza
sofferta di Brahms; qui larditezza luminosa e priva di tensione, e
lammiccante e sornione Paganini pare sorridere dietro la sua musica e
ammonirci: tutto gioco.

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