Sei sulla pagina 1di 4

VII.

Il triangolo amoroso
Nella splendida cornice della Valle delle Donne la brigata decameroniana affronta il tema della
beffa, ordita da soggetti femminili per amore o per eludere una punizione. Largomento, imposto da
Dioneo, parzialmente anticipato dalle affermazioni con le quali Licisca, domestica di Filomena,
irride Tindaro, nel battibecco che apre la giornata precedente. La scaltra fantesca dichiara di
conoscere bene il gentil sesso e ribadisce delle maritate so io ben quante e quali beffe elle fanno a
mariti (VI, Intr., 10).
Il trait dunion con la V giornata confermato dallambientazione del circolo del novellare. La
scelta della Valle delle Donne, oltre a porre laccento sullindividualit femminile, esaltata nelle
connotazioni positive che vengono attribuite alle protagoniste della VII giornata, pu anche essere
letta come un clin doil alla gita segreta delle novellatrici, descritta nella conclusione della giornata
precedente[1]. Questa esperienza sentita come un tiro giocato dalle donne ai giovani della brigata,
se le parole con le quali Pampinea si rivolge a Dioneo, al ritorno dalla Valle, sono: oggi vi pure
abbiam noi ingannati (VI, Concl., 33). Lepisodio si pu intendere pertanto come prefigurazione
delle burle della VII giornata.
Sullomogeneit strutturale di questa decuria novellistica, che rielabora lo schema archetipico del
triangolo amoroso, si espresso Cesare Segre[2], rilevando come lazione narrativa ruoti attorno
alle tre figure canoniche del marito, della moglie e dellamante. Poche le eccezioni, nelle quali si
assiste al coinvolgimento di un aiutante nella beffa amorosa. il caso, ad esempio, di Sismonda,
che grazie allescamotage di farsi sostituire dalla propria cameriera nel letto dellinnamorato
Ruberto, riesce a salvarsi dalla punizione violenta del marito, Arriguccio Berlinghieri, e a far
credere alla propria innocenza e alla sua assoluta fedelt coniugale (8).

7 Giornata Decamerone - Riassunto

PRIMA NOVELLA (EMILIA)


A Firenze vi era un cardatore della lana di nome Gianni Lotteringhi, il quale era molto religioso e
recitava tutti giorni delle lodi alla Madonna e spesso era molto preso dal lavoro che trascurava un
poco la moglie, Monna Tessa. Questultima era innamorata di un certo Federigo e dal momento che
lei viveva in una villa un po fuori citt e il marito soltanto qualche volta se ne veniva a casa a
cenare e a dormire, molto spesso si incontravano di nascosto e lei gli diceva che quando voleva
venire doveva fare attenzione perch nella vigna cera un teschio dasino su un palo e quando il
muso era rivolto verso Firenze voleva dire che il marito non era in villa, altrimenti significava che
cera. Si incontrarono molte altre volte e una volta capit che un contadino che passava per caso
spost il muso e non sapendo Federigo che Monna Tessa era a letto con il marito buss tre volte
come al solito e destatosi subito il marito, Monna Tessa gli disse che erano i fantasmi e che
conosceva una lode per scacciarli e nel frattempo fece cenno a Federigo di andarsene, cos il marito
credulone prest fede alle parole della donna e credette di aver scacciato i fantasmi.

SECONDA NOVELLA (FILOSTRATO)


Un muratore che viveva a Napoli era sposato con una bella donna di nome Peronella, la quale era
innamorata di un giovane che si chiamava Giannello. Tutte le mattine il marito andava a lavorare e
la moglie incontrava Giannello nella sua casa, ma un giorno inaspettatamente torn a casa prima e
una volta bussato alluscio, Peronella fece nascondere Giannello dentro un tino. Lei si finse sorpresa
del suo arrivo e chiedendo spiegazioni seppe che aveva concluso un affare vendendo un tino per
cinque gigliati, cos lei, per non farsi credere meno furba disse che anche lei aveva venduto un tino
per a sette gigliati a un uomo che aveva voluto entrarci dentro per vedere se era sano. In quel
momento usc Giannello fingendosi il compratore e disse che gli sembrava un po sporco, perci la
donna fece entrare il marito per pulirlo e nel frattempo se la spass con il giovane, poich per
larrivo improvviso del marito non aveva potuto farlo la mattina e quando fin, Gianello pag i sette
gigliati e se ne and via felice.

TERZA NOVELLA (ELISSA)


Cera a Siena un giovane bello e di nobile famiglia, il quale si innamor di una sua vicina, moglie di
un ricco uomo; con il tempo, essendo la donna incinta, la andava a visitare parecchie volte e
divenne presto amico dei due coniugi, tanto che fu scelto da loro come futuro padrino del nascituro.
Una volta nato, il giovane si fece frate ma non per questo perse il suo desiderio nei confronti della
donna e cos un giorno si incontrarono in camera di lei mentre il marito era assente e convinse la
donna a soddisfare i propri piaceri, per allimprovviso torn il marito e la donna, non perdendosi
danimo apr e disse che dovevano ringraziare Dio che era venuto il loro amico frate perch il
piccolo aveva dei vermicelli che in poco tempo sarebbero giunti al cuore, provocandone la morte
per egli conosceva alcune orazioni per liberarlo e lo aveva prontamente guarito. In seguito il
marito, molto felice di aver scelto il frate come padrino organizz una festa in suo onore.

QUARTA NOVELLA (LAURETTA)


Ad Arezzo vi era un bel giovane di nome Tofano che era molto geloso della moglie la quale mal
sopportava la sua gelosia e decise di andare con un altro uomo e tutte le sere, puntualmente lo
faceva ubriacare e lo metteva a dormire cos se la poteva intendere con il suo amante talvolta in casa
sua, talvolta in casa di lei. Un giorno il marito, capendo qualcosa, finse di ubriacarsi e quando la
donna and a casa del suo amante, la chiuse fuori e al suo ritorno non la faceva entrare. Cosicch la
donna minacci di buttarsi dentro al pozzo cos la gente avrebbe creduto che lavesse buttata lui
mentre era ubriaco e direttasi verso il pozzo butt una grande pietra, provocando un tonfo enorme.
Lui credendo che si fosse buttata, usc di corsa per salvarla, per lei, che si era nascosta dietro la
porta, entr in casa e a sua volta lo chiuse fuori, giustificando la sua azione come una punizione per
la sua gelosia, cos si riconciliarono e lui le promise che non sarebbe pi stato geloso.

QUINTA NOVELLA (FIAMMETTA)


A Rimini cera un mercante molto ricco che era geloso oltre ogni misura della moglie e non la
faceva uscire di casa, n affacciarsi alla finestra. Ella, poich sapeva che accanto a loro viveva un
giovane, per vendicarsi, quando il marito usciva ispezionava tutta la casa finch riusc a trovare una
fessura dalla quale parlare al giovane. Avvicinandosi il Natale, la donna disse al marito che si
doveva confessare ed egli indicatole un confessore, si travest lui stesso da prete. Per la donna,
capito linganno raccont in confessione che tutte le notti se la intendeva con un prete che ella
amava e che con orazioni particolari, faceva addormentare il marito ed entrava dalla porta. Il marito,
avendo udito tutto ci fu molto indignato e si mise di guardia tutte le notti fuori dal cancello, e nel
frattempo lei chiamava il giovane dalla fessura e si giaceva con lui tutte le notti. Dopo molto tempo
che non era riuscito a scorgere nessuno, interrog la donna, la quale le disse che aveva capito il
travestimento e per punire la sua gelosia si era inventata la storia del prete, e dal quel giorno in
avanti il marito non fu pi geloso e le concesse di uscire quando ne avesse avuto voglia.

SESTA NOVELLA (PAMPINEA)


Una giovane donna, moglie di un cavaliere assai valoroso, amava un giovane di nome Leonetto e
quando il marito non cera si incontrava con lui nella sua villa di campagna; per un giorno si
innamor di lei un altro cavaliere di nome Messer Lambertuccio, il quale minacci di disonorarla se
non avesse corrisposto al suo amore. Cos un giorno che il marito era fuori citt, ella se ne and in
campagna a giacersi con Leonetto, per informato dellassenza del marito si present anche il
cavaliere e lei fece nascondere il giovane sotto il letto. Dopo poco tempo sopraggiunse il marito e la
donna disse al cavaliere di prendere un coltello e di urlare per le scale; cos fece e il marito chiese
spiegazioni alla donna, la quale ripose che mai aveva avuto una paura simile perch cera questo
cavaliere che inseguiva un giovane indifeso e lo minacciava con il coltello, perci lei, impaurita lo
nascose sotto al loro letto e, non trovandolo, se ne and urlando. Allora usc Leonetto e il marito,
credendo al racconto della donna, la lod molto per il suo coraggio, e in realt solo la donna sapeva
ci che era realmente accaduto in quel castello.

SETTIMA NOVELLA (FILOMENA)


A Parigi, il figlio di un mercante, avendo sentito dire da degli amici che erano andati al Santo
Sepolcro che a Bologna vi era la donna pi bella che avessero mai visto e che per era sposata con
un certo Egano, si rec in quel luogo e si fece assumere come servitore. Dopo molto tempo acquist
la fiducia di Egano e divenne il suo miglior servitore e un giorno che and a caccia manifest a
questa donna tutto il suo amore e lei dopo avergli dato ogni sorta di piacere, gli disse di presentarsi
in camera sua a mezzanotte. Puntuale si present e si nascose dietro al letto, allora la donna disse al
marito che il loro miglior servo le aveva chiesto di incontrarlo sotto un pino per giacersi con lei, e
mand il marito a controllare, vestito con una gonna delle sue. Uscito il giovane si baciarono
appassionatamente e la donna gli disse di andare dal marito e di prenderlo a bastonate dicendo che
era una cattiva moglie perch lui aveva voluto tentarla e lei non si doveva presentare se fosse stata
fedele. Il giovane fece come gli era stato raccomandato e quando Egano ritorn in camera sua disse
che era luomo pi contento del mondo perch aveva la pi leale donna e il pi fedele servo.

OTTAVA NOVELLA (NEIFILE)


Un ricchissimo mercante di nome Arriguccio si assent per un mese dalla citt dove viveva e la
moglie si innamor di un giovane operaio di bellaspetto; quando ritorn il marito, sapendo che egli
aveva il sonno pesante, lei si leg al dito del piede una corda che arrivava fin fuori dalla finestra
cosicch quando il giovane avesse tirato la corda, la donna gli sarebbe corsa incontro. Per un
giorno Arriguccio vide la corda e sospettando qualcosa se la leg al suo piede; quando sent tirare
prese le armi e scese di corsa ma nel frattempo il giovane inizi una fuga e si rincorsero a lungo.
Intanto la donna pag una serva per mettersi a letto al posto suo e quando il marito torn, percosse
violentemente la serva e le tagli i capelli. In seguito si rec dai fratelli della donna e raccont loro
laccaduto, per una volta recatisi da questultima la videro seduta a una sedia che cuciva e senza
nessun segno in faccia e di fronte allo stupore generale la donna disse che era da un po di sere che
il marito tornava a casa ubriaco e non ricordava niente; cos il povero marito fu ingiuriato e non fu
pi creduto e la donna se la pot spassare con il giovane ogniqualvolta lo avesse desiderato.

NONA NOVELLA (PANFILO)


Ad Argo, nellantica Grecia, vi era Nicostrato che aveva una moglie di molti anni pi giovane di lui,
la quale si innamor di un servo di nome Pirro; nei giorni successivi mand diverse serve da Pirro
per manifestargli il suo amore ma egli non voleva recare un offesa al re e in secondo luogo non
prest fede alle parole della donna e cos gli chiese tre prove: ella doveva uccidere lo sparviero del
marito, doveva inviargli una ciocca della barba e un suo dente. Allora lei non perdendosi danimo
uccise prima lo sparviero e tra le risa generali disse che era stufa del fatto che preferiva andare a
caccia con quello piuttosto che una notte damore con lei; poi gli strapp una ciocca della barba e
infine dicendogli che gli puzzava la bocca e che secondo lei la causa era di un determinato dente,
glielo estirp e lo sped al suo amato. Cos egli convinto dellamore di lei fu disposto a giacersi con
lei tutte le volte che il re si fosse assentato.

DECIMA NOVELLA (DIONEO)


Nella citt di Siena cerano due giovani che erano molto amici e si chiamavano Tingoccio e
Meuccio. Poich ogni volta che prendevano parte alla messa sentivano parlare della gloria e della
miseria che spetta alle anime nellaltro mondo secondo i loro meriti, si erano molto incuriositi e si
promisero che colui che sarebbe morto per primo sarebbe tornato in vita per raccontare allaltro
come vengono di fatto giudicate le anime.Un giorno divennero padrini di battesimo del figlio di una
giovane donna, il cui nome era monna Mita e se ne invaghirono entrambi per solo Tingoccio con i
suoi corteggiamenti la conquist e pot essere soddisfatto da lei. Meuccio se ne accorse ma non
disse nulla e arriv il giorno che Tingoccio mor; poco tempo dopo ritorn come promesso e
Meuccio gli domand se era stato dannato per avere avuto un rapporto con la sua comare di
battesimo ed egli rispose negativamente dicendo che non conta il rapporto di parentela e detto
questo Meuccio si rammaric molto perch in vita sua si era sempre fatto di questi problemi prima
di andare con una donna.

Potrebbero piacerti anche