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PSICOLOGIA ANALITICA

RELIGIONE, MITO, FOLKLORE

3500 A C

Alto Egitto

12000 A C

Gobekli Tepe

200.000

40.000
Grotte di Shanidar

100.000 A.C
Moula Guercy, Francia

da cacciatori ad agricoltori
da nomadi a stanziali

LA PSICHE E DIVENTATA PIU COMPLESSA

MITOLOGIA
SISTEMI RELIGIOSI
tra le pi antiche elaborazioni psichiche
IMMAGINAZIONE FANTASIA- INTUIZIONE
per dare significato allesperienza

LESSICO
RELIGIOSITA (SENTIMENTO RELIGIOSO)
RELIGIONE
SPIRITUALITA

FEDE

SENTIMENTO RELIGIOSO

SENTIMENTO RELIGIOSO

".. Lo stolto ha detto in cuor suo:


Dio non c'
(Anselmo dAosta)

SENTIMENTO RELIGIOSO

SENTIMENTO RELIGIOSO
La psicologia della religione si sviluppata
nel tentativo di spiegare come mai le diverse
espressioni di fede mostrino nuclei comuni,
come se esistesse un nocciolo di credenza
universale con una base biologica nel cervello

SENTIMENTO RELIGIOSO
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che s pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perch delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star cos muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Cos meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre l donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so.

SENTIMENTO RELIGIOSO
Qual il SENSO ESAURIENTE DELLESISTENZA ?

Qual il SIGNIFICATO ULTIMO della realt


Per cosa val la pena vivere ?

SENTIMENTO RELIGIOSO

Il sentimento religioso coincide con questi


interrogativi e con QUALUNQUE RISPOSTA a
questi interrogativi

RELIGIONE

La definizione
PROBLEMATICA e DIBATTUTA

RELIGIONE
Da un punto di vista fenomenologico-religioso il termine "religione"
collegato alla nozione di sacro:

Secondo Nathan Sderblom, Rudolf Otto e Mircea Eliade, la religione per


l'uomo la percezione di un "totalmente Altro"; ci ha come conseguenza
un'esperienza del sacro che a sua volta d luogo a un comportamento sui generis.

Questa esperienza, non riconducibile ad altre, caratterizza l'homo religiosus delle


diverse culture storiche dell'umanit. In tale prospettiva, ogni religione
inseparabile dall'homo religiosus, poich essa sottende e traduce la sua
Weltanschauung (Georges Dumzil).

La religione elabora una spiegazione del destino umano (Geo Widengren) e


conduce a un comportamento che attraverso miti, riti e simboli attualizza
l'esperienza del sacro.

(JULIEN RIES. Le origini, le religioni., 1992)

RELIGIONE
Da un punto di vista storico-religioso la "nozione" di "religione" collegata
al suo esprimersi storico:

Ogni tentativo di definire il concetto di "religione", circoscrivendo


l'area semantica che esso comprende, non pu prescindere dalla
constatazione che esso, al pari di altri concetti fondamentali e generali
della storia delle religioni e della scienza della religione, ha una origine
storica precisa e suoi peculiari sviluppi, che ne condizionano
l'estensione e l'utilizzo. [...]
Considerata questa prospettiva, la definizione della "religione" per
sua natura operativa e non reale: essa, cio, non persegue lo scopo di
cogliere la "realt" della religione, ma di definire in modo provvisorio,
come work in progress, che cosa sia "religione" in quelle societ e in
quelle tradizioni oggetto di indagine e che si differenziano nei loro esiti
e nelle loro manifestazioni dai modi a noi abituali.
(Giovanni Filoramo. Religione in Dizionario delle religioni )

RELIGIONE
Da un punto di vista antropologico-religioso la "religione"
corrisponde al suo modo peculiare di manifestarsi nella cultura:
Le concezioni religiose si esprimono in simboli, in miti, in forme
rituali e rappresentazioni artistiche che formano sistemi generali di
orientamento del pensiero e di spiegazione del mondo, di valori
ideali e di modelli di riferimento
Anche se: Non dunque possibile stabilire un criterio assoluto per
distinguere i sistemi religiosi da quelli non religiosi nel vasto
repertorio delle culture umane
(Enrico Comba. Antropologia delle religioni. Un'introduzione. 2008)

RELIGIONE
come forma specifica della cultura umana, ovunque
presente nella storia e nella geografia, un fenomeno
estremamente complesso, che va studiato con molteplici
procedure, mano a mano che queste ci vengono offerte
dal progresso degli studi delle scienze umane, senza
pretendere di dire mai in proposito l'ultima parola, come
accade per un lavoro che sia costantemente in corso
d'opera.

(Carlo Tullio Altan e Marcello Massenzio. Religioni Simboli


Societ: Sul fondamento dell'esperienza religiosa1998)

RELIGIONE
ETIMOLOGIA
Il termine religione deriva dal latino relgio,
la cui origine linguistica non del tutto chiarita

RELIGIONE
Secondo Cicerone (106
a.C.-43 a.C.), la parola
originerebbe dal verbo
relegere, ossia
"ripercorrere" o
"rileggere", intendendo
una riconsiderazione
diligente di ci che riguarda i
l culto degli di

RELIGIONE
Lattanzio (250-327),
apologeta cristiano, critic
l'etimologia di "religione"
proposta da Cicerone,
ritenendo che questo
termine dovesse essere
riferito al "legame" tra
l'uomo e la divinit

RELIGIONE
Jean Paulhan evidenzia
come Lucrezio fece invece
derivare religio dalla radice
di re-ligare, nel significato
dei legami che uniscono gli
uomini a certe pratiche
derivazione che fu poi
ritenuta tale anche da
Lattanzio (per col
significato di legarsi nei
confronti degli dei).

RELIGIONE
religiosum est, quod propter sanctitatem aliquam
remotum ac sepositum a nobis est. Ecco precisamente
in che cosa consiste il sacro.
Usargli sempre debiti riguardi: questo l'elemento
principale della relazione fra l'uomo e lo straordinario.
L'etimologia pi verosimile fa derivare la parola religio
da relegere, osservare, stare attenti; homo religiosus
il contrario di homo negligens.
(Gerardus van der Leeuw. Fenomenologia della religione, 1933).

RELIGIONE

La credenza nella divinit che chiede attenzione,


fiducia, rispetto, obbedienza si esprime nei
comportamenti (etica, morale) e nei riti.

STRUTTURA CHE REGOLA IL RAPPORTO TRA


UOMO E DIO

SPIRITUALITA

FOCALIZZAZIONE SU UNA DIMENSIONE DIVERSA


DA QUELLA FISICA

SPIRITUALITA

OGNI RELIGIONE TENDE A DARE UNA


DEFINIZIONE DELLA SPIRITUALITA VERA

SPIRITUALITA

flectere si nequeo
superos,
Acherontea movebo
(Virgilio, En. VII, 312)

(Die Traumdeutung, 1899)

SPIRITUALITA
Vocatus atque non vocatus,
Deus aderit
(Oracolo di Delfi)

volevo esprimere il mio senso di


precariet,
la sensazione di trovarmi sempre immerso in
possibilit che
trascendono la mia volont

SPIRITUALITA
Jung spiegher in unintervista:
Non una dichiarazione di fede cristiana. Risale
alloracolo di Delfi e la parola dio va intesa come
DOMANDA ULTIMA.
Misi quelliscrizione per ricordare ai miei pazienti e
a me stesso che il timore di Dio linizio della
sapienza;
tutti i fenomeni religiosi, che non siano meri rituali
della Chiesa, sono strettamente intrecciati con le
emozioni

LO SPIRITO
Larchetipo junghiano dello Spirito un bisogno della psiche
che si attiva quando si presenta una situazione in cui la
COSCIENZA (conoscenza, razionalit, volont) non si
rivelano sufficienti a risolvere lesperienza che si prospetta,
che potr essere superata solo grazie ad un ampliamento
della coscienza stessa.
Di solito, si tratta di situazioni limite, spesso giudicate
impossibili da risolvere perch prospettano la perdita
obbligata di un qualcosa che sentito come irrinunciabile
da chi sta vivendo lesperienza e che si trova come di fronte
ad un bivio, ad un momento di dubbio o di paura, in cui
appare difficile fare una scelta senza entrare in una
dinamica psicologica paradossale.

LO SPIRITO
Gli Archetipi, cos come li ha definiti Jung, contenendo in s i
contrari, sono polivalenti e paradossali perch prospettano una
pienezza di tali riferimenti che rende impossibile ogni univoca
formulazione e proprio perch la psiche va automaticamente verso
la completezza, diventa anche necessario il lavoro dintegrazione
per trovare quel punto di mezzo che consenta di dare comunque
significato e profondo valore allesperienza difficile che si sta
vivendo.
Lo Spirito infatti viene attinto direttamente dallinconscio che,
proprio perch atemporale ed aspaziale, lunico a poter fornire la
risposta arcaica, istintiva ed immediata di come potr essere risolta
una situazione o uno stato danimo che appaiono incomprensibili,
ma soprattutto non gestibili facendo ricorso soltanto a parametri
razionali

LO SPIRITO
Differenze tra Spirito e Anima
Spirito ed Anima sono entrambi collegati allemisfero
destro del cervello, quello preposto ad elaborare i
contenuti collegati alla percezione delle emozioni e di ci
a cui rimandano i sensi. Infatti, se lemisfero sinistro
elabora le connessioni logiche e verbali, attraverso la
ragione e la linearit della mente conscia, quello destro
inconscio, analogico e simbolico; collegato alla fantasia,
al mito, alla poesia, alle attitudini artistiche e musicali,
allintuizione.

LO SPIRITO
LAnima quindi la parte ricettiva della psiche che ha connotazioni
prettamente femminili: attenta al flusso emotivo, alle atmosfere, i
ricordi, i sogni e limmaginazione, ma anche in stretto contatto col mondo
notturno e quanto esso rimanda, non esclusa lirrazionalit.
"Tutto quello che lAnima tocca diventa numinoso, cio assoluto,
pericoloso, soggetto a tab, magico; in quanto vuole la vita, lAnima
conservatrice e si attiene in modo esasperante allumanit antica
(Gli Archetipi dellInconscio collettivo, 1934-54, Opere, IX)
A differenza dell Anima, invece, lo Spirito un archetipo dinamico con
connotazioni essenzialmente maschili che aspira allUnit.
E un principio attivo che scuote e vivifica la mente, facendola entrare in
contatto col potenziale intuitivo che scavalca non solo le statiche
suggestioni dellAnima, ma anche le strategie razionali che lIo pone a
difesa di se stesso, ed offre la risposta pi appropriata allesperienza
inedita che si sta vivendo.

LO SPIRITO
di solito ci che attiva lo Spirito il rivelarsi di
situazioni improvvise ed estreme che portano la
mente fuori dal seminato; portano lindividuo in
un territorio inesplorato di emozioni e sensazioni
sconosciute che non possono essere affrontate n
con le soluzioni della mente conscia, n col quelle
proposte dallAnima, senza il rischio di trascinare
lindividuo in una fase di stallo da cui non riuscir ad
uscire.

LO SPIRITO
possibile avere esperienza dellinterazione tra lanima e lo spirito.
Nei momenti di concentrazione intellettuale o di meditazione trascendentale,
lanima che invade con impulsi naturali, ricordi, fantasie e paure. In momenti
di nuove intuizioni o esperienze psicologiche, lo spirito vorrebbe
immediatamente estrarre da esse un significato, metterle allopera,
concettualizzarle in regole. Lanima resta aderente al regno dellesperienza e
alle riflessioni entro lesperienza. Si muove indirettamente, con ragionamenti
circolari, dove le ritirate sono altrettanto importanti delle avanzate; preferisce
i labirinti e gli angoli, d alla vita un senso metaforico servendosi di parole
come chiuso, vicino, lento e profondo. Lanima ci coinvolge nella massa
confusa dei fenomeni e nel flusso delle impressioni; la parte paziente di
noi. Lanima vulnerabile e soffre; passiva e ricorda. Essa acqua per il fuoco dello
spirito.

(J. Hillman, Re-visione della Psicologia, 1975)

LO SPIRITO
Lo Spirito chiama luomo dal futuro, anticipando per
lui quella risposta ricca di senso che non potr essere
trovata n negli intellettualismi della mente razionale,
n nel ripiegamento su se stessi, su un nostalgico e
sterile passato.
Solo dallintegrazione tra Spirito ed Anima, pu nascere
una nuova prospettiva di vita, quella che assicura
allindividuo, sia uomo che donna, di mantenere il
contatto con le sue radici emotive, ma
contemporaneamente gli permette di andare oltre

LO SPIRITO
Ai piedi di unalta parete
rocciosa vedevo due
figure, un vecchio con una
barba bianca e una
giovinetta.
Mi tenevo stretto a Elia,
perch sembrava che
fosse il pi ragionevole
dei tre, e che avesse
molto senno.
(C. G. Jung, Ricordi, sogni,
riflessioni)

LO SPIRITO
Nel corso dei suoi studi sugli archetipi, Carl Gustav Jung si occup anche dell'ARCHETIPO DELLO SPIRITO.
Dall'esame di numerose fiabe di ogni tempo e paese, si accorse che ricorreva una figura, che meglio di
ogni altra simboleggiava lo spirito inteso come soffio vivificatore e creatore: la figura del VECCHIO
SAGGIO. Tale archetipo appare nei sogni come mago, medico, sacerdote, maestro, professore, uomo o
persona comunque autorevole
Aggiunge Jung che alla frequenza con cui nel sogno il tipo dello spirito si presenta come un vecchio,
corrisponde pressappoco quella della fiaba. Il vecchio rappresenta dunque, da un lato, sapere,
discernimento, riflessione, saggezza, prudenza, intuizione;
Dall'altro, anche qualit morali, come benevolenza e sollecitudine onde dovrebbe essere abbastanza
chiarito il suo carattere spirituale
Malgrado che il vecchio rivesta spesso nelle fiabe i panni di un personaggio soccorrevole ed abbia
quindi una valenza positiva, la psicologia del profondo ci ha insegnato che gli archetipi, oltre ad un
carattere positivo, "hanno pure un carattere rivolto verso il basso, in parte negativo e sfavorevole, in
parte semplicemente ctonio, ma nel pi ampio aspetto neutrale Il Vecchio Saggio diviene allora il mago
malvagio, lo stregone.

LO SPIRITO
Il vecchio Saggio appare nei sogni come medico,
mago, sacerdote, maestro, professore o persona
comunque autorevole. Larchetipo dello Spirito in
forma di uomo anziano o gnomo o animale si
presenta sempre in una situazione in cui
perspicacia, intelligenza, senno, decisione,
pianificazione ecc. sarebbero necessari, ma non
possono provenire dai propri mezzi. Larchetipo
compensa questo stato di carenza con contenuti
capaci di colmare la lacuna.

LO SPIRITO
La costellazione dellArchetipo dello Spirito va spesso di
pari passo con il manifestarsi di tappe evolutive obbligate
e momenti molto particolari dellesistenza, spesso
accompagnati da stati di confusione o di perdita di
certezze o in quelle fasi di passaggio in cui non si pi
quello che si era, ma non si ancora diventati quello che
si sar: dallinfanzia alladolescenza innanzitutto, dalla
giovinezza alla maturit, nei momenti in cui si diventa madre o
padre, nei momenti in cui c una scelta importante da fare,
una malattia o una perdita da affrontare, fino allo stadio
conclusivo della vecchiaia e del declino.

LO SPIRITO
Come tutti gli archetipi, anche quello dello Spirito ha un aspetto polare
oscuro che pu farsi altamente pericoloso e fuorviante; quando la spinta
archetipica orienta lindividuo verso idee fisse, ostinazioni mentali,
idealizzazioni ed illusorie visioni che indulgono in fantasie utopiche e
senza senso; quando lo fa smarrire nel deserto dellintellettualismo,
dellAnimus pi negativo, dove vagher in cerca di luce;
lo Spirito diventa Il Briccone o Il Mago folle che lo inganna e lo induce a
pensare che pu contare sulla sua scaltrezza e potere della mente per
perseguire scelte individualistiche e solo personali, oppure che lo illude
a negare la realt immanente per potersi rifugiare in un mondo irreale
ed artefatto, il mondo delle ombre dellAnima dove non sar
costretto ad affrontare il complesso delle proprie paure, ma dove anche non
avverr nemmeno lincontro con se stesso e con la propria essenza pi vera.

LO SPIRITO
In queste sacre sale Non si
conosce la vendetta! E se un
uomo caduto, Lamore lo
conduce al dovere. Condotto
da mano amica,camminer poi
Contento e lieto in terra
migliore.
In queste sacre mura, Dove
luomo ama luomo, Non pu
nascondersi nessun traditore,
Perch il nemico viene
perdonato. Chi non onora tali
insegnamenti, Non merita di
essere un uomo.

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