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In questo contesto si inquadra lo scontro nel XIII e XIV secolo fra Corneto e citt
maggiori, come Viterbo e Roma, che intendevano imporre il loro dominio
approfittando della debolezza del potere pontificio, specie durante la cattivit
avignonese. Corneto si oppose anche alle mire della Chiesa, ma la citt fu
infine ridotta all'obbedienza dal cardinale Egidio Albornoz (1355) e da quel
momento, anche se con brevi interruzioni, rimase stabilmente allo Stato
Pontificio condividendone le vicende.
Nel 1435 papa Eugenio IV elev Corneto al rango di civitas e di sede vescovile,
come premio ai meriti del Cardinal Vitelleschi, nativo di Corneto, nel ristabilire il
dominio papale sullo Stato della Chiesa. Nel 1854 la diocesi di Corneto fu unita
aeque principaliter alla diocesi di Civitavecchia. Nel 1986 le diocesi furono
pienamente unite nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia.
In seguito alla costruzione del nuovo porto di Civitavecchia, erede dell'antica
Centumcellae, con fortificazioni progettate da architetti del calibro di
Michelangelo Buonarroti e Antonio da Sangallo, nel XV secolo Corneto perse
nuovamente e definitivamente la sua funzione di porto dell'alto Lazio, il che
determin una progressiva decadenza economica e demografica del territorio,
interessato sempre pi dalla malaria a causa delle paludi costiere.
Nel periodo precedente la seconda guerra mondiale divenne sede della scuola
di paracadutismo. Fu inoltre interessata da un massiccio programma di
bonifiche da parte del regime fascista, seguito dalla riforma agraria del 1950: i
due provvedimenti contribuirono al rilancio del settore agricolo e a un effimero
sviluppo industriale collegato, attirando un'ingente immigrazione interna
soprattutto dalle Marche.
Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave), sono custoditi nel Museo
nazionale etrusco di Tarquinia; altri sono visibili direttamente sulla parete su cui
furono realizzati. Di provenienza della necropoli sono da citare anche notevoli
sculture in pietra in rilievi su lastre o nella figura del defunto giacente sul
sarcofago; notevole tra gli altri il sarcofago calcareo della tomba dei Partunu,
opera di pregevole fattura, databile a et ellenistica. Molti dei reperti trovati
nella necropoli sono raccolti nel Museo archeologico nazionale di Tarquinia ed in
molti altri musei sparsi in tutto il mondo. Le pitture e le decorazioni murarie
della Tomba del Barone, scoperta nel 1827, sono stati riprodotti negli anni
successivi sulle pareti del cosiddetto Gabinetto Etrusco, conservato all'interno
del Castello Reale di Racconigi.
Dal luglio 2004 la necropoli dei Monterozzi, insieme a quella di Cerveteri, entra
a far parte della lista dell'Unesco dei siti patrimonio dell'umanit.
Duomo di Tarquinia
Il Duomo dei Santi Margherita e Martino stato edificato nel 1260 ed elevato a
cattedrale di Corneto (precedente denominazione di Tarquinia) il 5 dicembre
1435. Nel XV secolo fu ampliato per volere del vescovo Bartolomeo Vitelleschi
ma nel 1643 fu distrutto da un terribile incendio. Ricostruito in breve tempo,
stato poi nuovamente oggetto di un restauro in stile neoclassico nel XIX secolo
secondo il progetto di Francesco Dasti per l'interno e di Pietro Magnani per la
facciata; l'intervento, terminato nel 1874, ha interessato anche l'ampliamento
della struttura, con l'aggiunta di nove nuovi altari. La chiesa stata consacrata
nel 1879 dal vescovo di Corneto e Civitavecchia Francesco Gandolfi. Il 30
settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della Congregazione per i
Vescovi, la sede di Tarquinia stata unita in plena unione con la sede di
Civitavecchia e la nuova circoscrizione ha assunto il nome attuale.
Contestualmente la cattedrale di Tarquinia ha assunto il titolo di concattedrale.
Santissima Annunziata
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di San Leonardo
Chiesa del Suffragio
Chiesa di San Pancrazio (sconsacrata)
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Giovanni
Chiesa di San Martino
Chiesa di San Giacomo
Chiesa di Santa Maria di Valverde
La chiesa, la cui prima attestazione ufficiale della sua esistenza risale al XIV, fu
elevata a Santuario Diocesiano l'8 dicembre 1984 dall'allora Vescovo Girolamo
Grillo, custodisce l'icona della Santa Patrona di Tarquinia, Santa Maria di
Valverde. La custodia della chiesa affidata agli ordinati dell'associazione
"devoti Madonna di Valverde". L'8 maggio di ogni anno l'icona viene portata a
spalla dai facchini appartenenti l'associazione, per le vie della citt etrusca.
Mura medievali
Palazzo dei Priori
Palazzo Vitelleschi
Iniziato nel 1436 e completato in eleganti forme rinascimentali verso il 14801490, sede del Museo nazionale tarquiniese.