27/2/2015

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PrimaGuerraMondiale:ledonnescendonoincampo
Venerd,27Giugno201414:42|Datapubblicazione|ScrittodaFedericaForte|

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Non solo mogli, madri, fidanzate dei soldati arruolati. Durante il primo conflitto mondiale, il ruolo della
donna, slegato da quello di angelo del focolare, fu determinante nell'economia degli stati in guerra: nelle
fabbriche, nei campi,nelleamministrazioniledonnedimostraronounaforzaeuncoraggioinaspettati.

Loscoppiodelconflitto
Esattamente cento anni fa, con la dichiarazione di guerra dell'Impero austroungarico al Regno di Serbia in
seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo Este, scoppiava il Primo Conflitto
Mondiale. Conosciuto anche con il nome di Grande Guerra per la sua durata estenuante (accentuata dal
fatto che si tratt di una guerra di trincea), segn la fine di un lungo periodo di pace per l'Europa. Il
continente, da quel momento, conobbe un lungo periodo di conflitti edittaturechesarebberosfociate,dal a
breve,nelSecondoConflittoMondiale.
Il Primo Conflitto Mondiale sar ricordato per la mole di dolore e distruzione che, come ogni guerra, rec
con s. Un dolore ancora pi lacerante perch si tratto del primo conflitto mondiale, che riguard cio non
solo due o pi stati in guerra tra loro, ma in misura maggiore o minore l'intero pianeta. Con le sue
implicazioni,contribuaridisegnarelacartinageopolitica,determinando nuovieppurefragiliequilibri.
Lagrandeguerradelledonne
Le situazioni pi difficili e dolorose, tuttavia, sono quelle in cui inaspettatamente possono sorgere nuove
speranze. La contingenza del momento porta a mettere in discussione le proprie certezze e a cercare nuove
risposte a vecchi interrogativi, mettendo in discussione il proprio universo di idee e concetti di riferimento.
Cos, durante il Primo Conflitto Mondiale, avvenne qualcosa di inimmaginabile fino ad allora: le donne,
per la prima volta, si ritrovarono legittimate a svolgere compiti che fino a quel momento erano riservati
esclusivamenteall'universomaschile.
Nel 1915, con la chiamata degli uomini alle armi, i campi e le fabbriche si ritrovarono senza
manovalanza. Furono allora le donne che riposero negli armadi grembiuli e sottane per vestire le /* Style
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family:Calibri msohansithemefont:minorlatin} divise di operaie, autiste di tram, infermiere. Non che le
donne fossero estranee al lavoro. Con la rivoluzione industriale del secolo precedente, le donne avevano
gi fatto il loro seppur timido ingresso nel mondo del lavoro, nella maggior parte dei casi come
operaie del settore tessile. Tuttavia la percentuale di donne lavoratrici era ancora esigua, essendo
fortemente radicata la convinzione che il posto della donna fosse a casa, a badare alla casa e alla
famiglia. La maggior parte forniva un aiuto ai propri mariti e figli nei campi, dove i lavori pi pesanti erano
per svolti dagliuomini.
Lasituazionecambiradicalmenteconloscoppio del conflitto. Senza pi manodopera, le economie dei vari
stati rischiavano di bloccarsi. Le donne furono quindi costrette a prendere il posto degli uomini mandati al
fronte e non solo nei campi e nelle fabbriche tessili, ma nella metallurgia, nella meccanica, nelle
amministrazioni,tuttiambitifinoadalloraofflimitsperledonne.
Leconseguenzesociali
Per ledonne che hanno vissuto in prima persona il Primo Conflitto Mondiale, la guerra ha significato lutto e
sofferenza, ma non solo. Mentre le memorie dei combattenti pullulano di morti e atrocit, nei racconti delle
donne dell'epoca emerge quasi sempre un profondo senso di orgoglio e liberazione. Le fotografie del tempo
ritraggono donne fiere e sorridenti mentre svolgono lavori maschili, segnochepermolte di loro il ruolo di
angelo del focolare non era mai stata una libera scelta ma un'imposizione o meglio il frutto della mentalit
dell'epoca.
LaGrandeGuerraincrinmodellidicomportamento,lerelazioni tra generi e classi di et, nonch tra le varie
classi sociali, mettendo in discussione gerarchie, distinzioni e autorit ritenute immutabili: un effetto che
contenutoperilmomentodallalegislazionerepressivasarebbeemerso piampiamenteneldopoguerra.
Una nuova consapevolezza prese piede. Aument il numero delle donne che frequentavano gli istituti
superiorinellannoaccademico19171823.000 maschi e circa 2.000 femmine frequentarono le 17 universit
governative e le 4 libere. Nel 1917 si laurearono 108 dottoresse in lettere, 4 in scienze economiche e
commerciali,81inmatematica,7infarmacia, 6inmedicina,1ingegneriaeNormal 0 14 false false false IT X
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1 in agraria. Nacque unAssociazione di laureate e diplomate in magistero e altre cominciarono ad
organizzarsi.
Dopolaguerra
Gi duranteilconflitto, accanto allevoci dielogio delledonne, erano molti gli uomini che guardavano
al cambiamento dei tempi con sospetto e talvolta odio. La presenza delle donne nelle fabbriche era vista
come un sovvertimento dell'ordine naturale, un attentato alla moralit. I vecchi operai scrivevano lettere di
protesta indirizzate ai dirigenti, nelle quali accusavano le colleghe di esseredellesgualdrine.
Con la fine del conflitto si sent l'esigenza di tornare alla normalit, ossia al mondo come era prima della
guerra e alla tradizionale separazione dei ruoli. Questo, insieme alla necessit di ricollocare sul mercato
del lavoro i reduci di guerra, port ad un licenziamento in massa delle donne. Molte di loro tornarono ad
occuparsi del focolare domestico, altre continuarono a lavorare nei campi, solo nel settore terziario la loro
presenzacontinuacrescere.
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