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VOLONTARI DELLAMORE

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PARTE PRIMA
***

III EDIZIONE

PRESENTAZIONE
1- Il mondo doggi attraversa una crisi profonda, estesa
a tutti i livelli (religioso, morale, ambientale, socioeconomico, politico).
Lo intuiscono tutti: Siamo ad una svolta epocale, foriera
di radicali trasformazioni.
A noi il grandioso compito di farla svolgere positivamente,
orientandola verso pi luminosi traguardi:
A noi, cio agli uomini di buona volont: ce n
tanti ancora oggi nel mondo, nonostante le
apparenze negative.
Il momento grave e solennee la lotta decisiva.
Lavanzata del maligno sembra, a prima vista,
inarrestabile:
Il tentativo diabolico di strappare Dio dalle coscienze,
dalle famiglie e dalla societ si fa sempre pi subdolo e
insidioso.
Lumanit sembra impazzita, dietro agli idoli del
consumismo e delledonismo pi aberranti e invadenti.
La corruzione sembra sia penetrata in ogni settore e in
ogni ambiente.
Il livello morale, in gran parte della gente, si va
notevolmente abbassando, fino a giustificare qualsiasi
comportamento, anche il pi disonesto.
Certo, ci sono tanti segni positivi, che infondono speranza;
ma non possiamo chiudere gli occhi sui tanti mali di cui
malata la societ di oggi, che tutti siamo chiamati a
curare.
Non c tempo da perdere!
3

Bisogna correre ai ripari, per arrestare questa progressiva


invasione infernale e, nello stesso tempo, per guarire il
pessimismo e la sfiducia di tanta gente onesta.

2- Ma, attenzione, c il pericolo di girare a


vuoto, vanificando lenorme potenziale di bene che
ci viene da Dio e dalla Chiesa.

Bisogna avere chiaro lobiettivo e puntarvi decisamente,


adoperando tutti i mezzi, senza perdersi in sterili analisi o
in rimedi approssimativi.
Il mondo immerso nel ghiaccio dellindifferenza e
dellegoismo, che blocca ogni slancio e ogni iniziativa di
bene.
Occorrono cristiani di fuoco, che facciano dellAmore
lunico fondamento e lunico scopo della loro vita, come il
Cristo:
Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei
che fosse gi acceso.(Lc 12, 49).
Ecco la vocazione dogni cristiano, in qualsiasi stato o
condizione si trovi:
Lasciarsi invadere da questo fuoco divino e
diventarne trasmettitori incandescenti!
E questa la cosa pi importante:
Tutto il resto insignificante.
Bisogna che ci bruci dentro il fuoco travolgente del suo
Spirito, non la fiammella incerta di un sentimentalismo
vago, che si alimenta di emozioni passeggere.
Egli vuole o il Fuoco divino o nessun fuoco:
4

accetta soltanto ci che mosso dal suo Spirito.


Si direbbe che una parte della terra sia stata incendiata
con il fuoco dellinferno, mentre le fiamme della
Pentecoste tremolano nelle nostre mani come candelucce,
incapaci di infiammare il mondo. (Mons. Fulton Sheen).
3- Ecco un programma, che si propone lobiettivo al
quale abbiamo accennato:
I Volontari dellAmore
e della Piccolezza.
Tre parole semplici, che racchiudono valori grandissimi:
Volont- Amore- Piccolezza
I. LAmore tutto, certamente.
II. Ma, per amare, occorre lo strumento adatto, che
la volont.
III. Perch la volont sia capace di vero amore,
ha bisogno del terreno adatto e dellatmosfera vitale, che
la piccolezza evangelica.
Non si tratta di una nuova associazione di volontariato
o di un nuovo gruppo ecclesiale.
E, piuttosto, un programma di vita, che tutti possono
accettare, anche se sono gi impegnati in qualche gruppo,
comunit o istituto.
Non si oppone agli altri programmi di spiritualit, che
ognuno pu avere e che deve continuare a seguire (ve ne
sono tanti, forse pi perfetti e pi completi di questo):
Non vuole sostituirli, ma potenziarli.
5

I suoi princpi, ispirati al Vangelo, e gli


impegni
concreti che propone sono le condizioni indispensabili
perch lAmore diventi una realt vivificante e
travolgente.
Seguendo questo programma, non c pericolo che
si venga distratti o allontanati dalle specifiche attivit della
propria comunit.
Al contrario, da questa spiritualit si riceve
maggiore stimolo a vivere con perfezione il proprio
carisma e a realizzare meglio le attivit del proprio
gruppo.
Oggi, pi che mai, necessaria la comunione dei
beni spirituali, prima e pi che la comunione dei beni
materiali.
La circolarit dei carismi il grande ideale, a
cui da tutti bisogna tendere:
Pur rimanendo nel proprio gruppo, ognuno pu e
deve fare proprie le ispirazioni e le sollecitazioni che
vengono da altre realte portarle avanti insieme, come
cosa propria.
E proprio questo il segno della vera conversione al
Vangelo:
Non chiudersi nel proprio orticello, ma aprirsi al vento
dello Spirito che soffia dovunque, arricchendosi dei tanti
frutti che il Signore semina in altri campi.
Non c pericolo peggiore dellorgoglio di gruppo, che fa
chiudere moltitudini di persone pie, dentro il filo spinato
del proprio recinto.

4- Qui non c una struttura vera e propria, con superiori


o responsabili a cui rendere conto:
Il responsabile sei tu!
E questo il suo limite, ma anche il suo pregio.
Non ci sono riunioni proprie o altri impegni organizzativi.
Uno solo qui limpegno:
Vivere lAmore nella forma pi perfetta, che la
piccolezza o povert evangelica.
Amore e Piccolezza : un binomio inscindibile,
due virt inseparabili, che sono lessenza di tutta la vita
cristiana e che contengono tutte le altre virt.
Sono molti coloro che sanno parlare di amore, magari con
accenti vibranti.
Ma pochi sono i cristiani convinti che, senza la
piccolezza, impossibile vivere lamore in tutto il suo
reale significato.
Nessuno si illuda di potere amare, se non si fa
piccolo nel senso evangelico della parola:
La crescita dellamore possibile solo con la crescita della
piccolezza:
Amore e piccolezza crescono
(o diminuiscono) di pari passo.
Oggi, tutti siamo chiamati a crescere in queste due virt e
a divenirne apostoli infaticabili
pena il fallimento di tutto.

5- Chiunque tu sia, a qualunque gruppo o movimento


appartenga, se senti il fascino di questa spiritualit,
segno che sei chiamato da Dio stesso a divenirne
apostolo e a propagarne il fuoco.
Se vuoi, puoi fare tuo questo progetto.
Se vuoi, puoi anche tu fare parte di questo esercito
nascosto di Volontari, la cui forza sta solo nella
debolezza e povert dei piccoli:
debolezza e povert totale: di persone, di mezzi,
di apparati, di organizzazione,
perch possa agire e risplendere in essi soltanto la
potenza di Dio. (Col. 2,12)
Con i pi fervidi auguri!
***
N.B. Il programma viene diviso in tre parti (e in tre volumetti):
Nella prima parte (o primo volumetto) si parla dellamore
verso il prossimo e dellamore verso Dio, che ne la sorgente.
Nella seconda parte si parla della piccolezza o
povert evangelica, che la condizione indispensabile per
entrare e per vivere nel regno dellAmore.
Nella terza parte (o terzo volumetto) si approfondisce
quella che la qualit pi importante della piccolezza (e
della vita cristiana in genere):
cio la fiducia, in tutti i suoi aspetti.

***

I. LAMORE E TUTTO
Uno solo il rimedio a tutti i mali dellumanit:
lAmore.
Solo lAmore pu soddisfare tutte le esigenze e le
aspirazioni delluomo.
Solo lAmore potr salvarci.
-- Non lamore com inteso per lo pi dagli uomini, ma
lAmore stesso che in Dio, lAmore che Dio stesso.
-- Non lamore parlato o sognato, ma lAmore concreto,
com stato vissuto da Cristo.
* Non c verit pi inebriante:
Dio Amore
* Non c dovere pi stimolante:
Amatevi come vi ho amato Io.
* Non c via pi sicura per realizzare lamore:
Farsi piccoli e poveri, perch soltanto questi
possono entrare nel Regno dellAmore.
Questo il Cristianesimo.
Questo devono essere i cristiani!
Per il Cristianesimo lAmore tutto:
Non abbiate alcun debito tra di voi, salvo quello
dellamore vicendevoleQuindi chi ama ha
adempiuto tutta la leggePieno compimento della
legge lamore.(Rom.13, 8).
Senza amore, tutto niente.(Teresa dAvila).
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II. LAMORE PARLATO


1- Quanti libri meravigliosi sono stati scritti sullAmore!
Quanti bei discorsi sono stati pronunziati
Ma quanto pochi sono i cristiani che amano di vero
amore!
Molti credono damare, perch sanno parlare damore con
tanta convinzione e commozione
Ma, ahim, in nome di un Dio dAmore, quante violazioni
della giustiziaquanti peccati contro la caritquante
violenze contro la persona e contro la comunit e ancora
quanta intolleranza, quanti morti, quanta fame!
Dobbiamo saper coniugare Vangelo e vita
soprattutto nel campo delleconomia: usiamo i soldi come
se non conoscessimo nulla del Vangelo
e leggiamo il Vangelo come se non avessimo soldi.
Finch avremo nel mondo il 20 per cento che vive da
nababbi, pappandosi quasi tutte le risorse di questo
mondo, (a spese dell80 per cento dellumanit costretta
a vivere sulla soglia della povert o nella miseria pi
assoluta), non ci sar pace, non ci sar sicurezza, neppure
per i ricchi. (Alex Zanotelli, Missionario)
--

Senti quant realistica questa preghiera:

Padre, tu vuoi essere credibile ancora,


ma gli uomini ti rifiutano perch noi ti abbiamo
testimoniato pocoo non ti abbiamo testimoniato affatto.
Signore, tu sarai credibile, se noi vivremo la nostra
povert di uomini, la nostra autenticit di figli tuoi.
Tu hai bisogno di uomini credibili: molti ti annunciano,
pochi ti testimoniano.
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Padre, saremo credibili, non annunciando il Cristo,


ma vivendolo,
non predicando il suo Vangelo,
ma praticandolo,
non presentando lamore di Cristo,
ma realizzandolo. (P.MAIOR)
2- Per amare veramente non basta compiere qualche
buona azione.
Certi gesti di bont sono suggeriti dallemozione del
momento o (peggio ancora) dal calcolo e dalla vanagloria.
Accecati dallorgoglio, tanti non si accorgono che il
centro di tutto il bene che credono di fare non Dio o il
prossimo, ma il loro io:
Pur dichiarandosi votati o consacrati a Dio,
continuano a ricercare se stessi, il proprio vantaggio, la
propria soddisfazione, la propria gloria
Quello che ricevono dagli altri appare loro sempre poco
e pretendono, con insaziabile bramosa, di avere
sempre di pi: diritti, onori, preferenze, riconoscenze
Parimenti, ritengono mostruose e intollerabili le
offese e le ingiustizie che subiscono
e se ne affliggono amaramentee tormentano la
comunit, ammorbandone latmosfera con lamentele,
mormorazioni,
gelosie,
rivendicazioni,
processi
interminabili. Afferma S. Agostino:
Una sola briciola di orgoglio capace di
distruggere montagne di bene
Altro che amore!

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III. LAMORE VISSUTO


1- No, non questo lamore di cui c bisogno.
Il mondo ha bisogno non di propagandisti dellamore,
ma di testimoni autentici, che predicano lamore con la
vita. E lunica catechesi che convince e commuove gli
uomini del nostro tempo.
Giovanni Paolo II, P. Pio, Madre Teresa di Calcutta e
altri eroici testimoni, hanno contribuito a fare
crollare dai cuori tanti muri e a sfondare tante porte
blindate, soprattutto con la forte testimonianza
della loro vita, tutta a servizio dellAmore.
Non ti senti infiammare anche tu da questideale?
Basta con le chiacchiere!
Testimoniare la verit con la carit:
Questa la prima condizione della nuova
evangelizzazione.
Come Ges, anche noi siamo chiamati a mostrare,
riprodotto nella nostra vita, il vero volto del Padre, che
molto spesso abbiamo mostrato deturpato e sfigurato coi
nostri comportamenti:
Nel nostro modo di accogliere gli altri, soprattutto i
bisognosi e i sofferenti, manca il calore e la
tenerezza del Dio-Amore che noi pretendiamo di far
conoscere.
No, ci che convince e trascina, non sono i ragionamenti
pi o meno convincenti, ma i fatti evidenti, intessuti di
carit premurosa e disinteressata.
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Tutto il resto insignificante:


Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli
angeli, ma non avessi la carit, sono come un
bronzo che risuonaE se avessi il dono della
profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede cos da
trasportare le montagne, ma non avessi la carit,
non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e
dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi
la carit, niente mi giova. (I Cor.13,1)
2- Quante prediche, quante riunioni, quanti convegni
bene organizzati, che ci lasciano tanto soddisfatti, come se
fossero queste le opere che il Signore ci chiede e che il
mondo si aspetta da noi, mentre sono solo il punto di
partenza:
Le discussioni sono utili solo se portano alle
decisioni e alle attuazioni.

Quanti gruppi di preghiera, spesso molto ferventi...


quante devozioni, quante pratiche spirituali
scrupolosamente eseguite
Ma chi veramente afferrato dallAmore, cerca
loccasione di tradurre in azione ogni riflessione e ogni
orazione.
E correcorre, come Maria, sulle montagne (cio
tra difficolt dogni genere) per raggiungere in fretta
(senza ritardi e senza rinvii) ogni persona che ha bisogno
del nostro aiuto o del nostro servizio.

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Quanti casi pietosiche potrebbero essere alleviati, se noi


avessimo veramente capito che,
senza la carit, tutto il resto non giova nulla.
(1 Cor.13).

Ascolta le parole roventi del profeta Isaia:


Cos dice il Signore: Grida a squarciagola
Mi ricercano ogni giornobramano la vicinanza di
DioEcco voi digiunate fra litigi e alterchi
Non digiunate pi come fate oggiNon consiste
forse il digiuno nel dividere il pane con laffamato,
nellintrodurre in casa i miseri senza tetto, nel
vestire chi nudo, senza distogliere gli occhi dalla
tua gente?(Isaia, 58)
e le esortazioni insistenti del libro del Siracide:
Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
Non rattristare un affamatonon esasperare un
uomo che gi in difficolt
Non negare un dono al bisognoso. Non respingere
la supplica di un povero, non distogliere lo sguardo
dallindigenteNon offrire a nessuno loccasione di
maledirti.(Sir.4,1-5).
Tra le tantissime esortazioni, pi o meno vibranti, del
Nuovo Testamento, ascolta questultima di S. Giacomo:
Questa la religiosit che Dio Padre considera
pura e genuina: prendersi cura degli orfani e delle
vedove che sono nella sofferenza(Gc.1,27).
3- Meditiamo queste parole forti di Madre Teresa:
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Oggi, i poveri sono affamati di pane, di risoe damore;


sono assetati dacqua e di pace, di verit e di giustizia;
sono nudispogliati dei loro abiti ma anche della loro
dignit umana--; sono senza casa privi dun tetto e di
quattro mura, ma anche dun cuore gioioso che tutto copra,
comprenda, ami; sono malati bisognosi di cure mediche, ma
anche dun tocco gentile, dun sorriso pieno di calore umano.
La gente che nessuno vuole, che nessuno ama, i drogati, gli
alcolizzati, gli abbandonati, i reietti, --tutti coloro che
rappresentano una zavorra per la societ,--tutti coloro che
hanno perso ogni speranza e fede nella vita, che hanno
dimenticato il sorriso-- tutti costoro guardano a noi in cerca
di conforto: se gli voltiamo le spalle, noi voltiamo le spalle a
Cristo; e nellora della morte noi saremo giudicati in base a se
avremo riconosciuto il Cristo in loro, e a cosa avremo fatto a
loro e per loro. E ci saranno solo due vie: Venite
o Via, lontano da me(Mt.25,31).

Come sono davvero angosciose le condizioni della societ:


egoismo, fame, ingiustizie, emarginazione, tristezza,
solitudine, disperazione, violenza dogni genere
Non esistono problemi difficili o situazioni penose, in cui
non sia doveroso il nostro intervento.
Ma quanto pochi sono coloro che simpegnano realmente a
portare quei beni, di cui noi cristiani dovremmo essere
particolarmente ricchi:
luce, pace, gioia, fede, verit, speranza, amore,
solidariet, condivisione, perdono, riconciliazione
Facciamo nostra la preghiera semplice, attribuita a San
Francesco; ripetiamola e meditiamola spesso:
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Signore, fa di me uno strumento della tua pace,


Signore, fa di me uno strumento del tuo amore!
Dove c odio, chio porti lamore,
dov loffesa, chio porti il perdono.
Dove son le tenebre, chio porti la luce,
dov tristezza, chio porti la gioia.
Dov discordia chio porti lunione,
dov lerrore, chio porti la verit.
Dove il dubbio, chio porti la fede,
dove disperazione, chio porti la speranza.
Seguendo lesempio dei Santi, dall amore poetico
dobbiamo decisamente passare all amore evangelico
cos com stato predicato e vissuto da Cristo.

*****

IV. IL VERO SENSO DELLAMORE


1- Per Cristo (e per noi suoi discepoli) amare significa:
uscire da s, per donarsi allaltro.
Laltro: visto non per quello che ha, ma per quello che :
Creatura di Dio, amata dal Padre,
redenta dal Figlio,
arricchita dei doni dello Spirito
preziosa pi di tutti i beni delluniverso.
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Laltro: collocato al centro dei nostri interessi e dei nostri


impegni, non ai margini o allultimo posto.
Laltro: che per noi cristiani sidentifica con Cristo, a tal
punto da considerare fatto a Lui tutto quello che si fa (o
non si fa) al pi piccolo dei fratelli:
Ho avuto fameho avuto sete ero forestiero
nudo malato carcerato e voi non mi avete
aiutato.(Mt.25,24).
Parole che scottanonon te ne senti scuotere e
infiammare?
Laltro vale quanto Dio (!)
Cos Lui stesso ha dichiarato:
Qualunque cosa avete fatto allultimo dei miei
fratelli lavete fatto a me.(Mt.25,40).
Anche se lultimo non possedesse nulla di buono, anche
se fosse sprofondato in un abisso di peccato e di miseria,
possederebbe tuttavia il massimo dei beni, perch
destinato a vivere la vita stessa di Dio.
Investiti dalla luce dello Spirito, scopriamo il volto di Dio
in ogni uomo, anche se sfigurato dalla colpa:
Ad ogni uomo si unito in certo modo il Figlio
di Dio con lIncarnazione. (Gaudium et Spes).
Su ogni uomo dobbiamo perci riversare tutto lamore e
tutta la delicatezza che merita Cristo stesso.
Dice Madre Teresa di Calcutta:
NellEucaristia abbiamo Ges sotto le apparenze
del Pane; nei bassifondi tocchiamo Cristo nei corpi
affranti dei malati, poveri e abbandonati; ma
sempre lo stesso Cristo.
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2- Certo, riesce molto difficile riconoscere Cristo in certe


persone:
nel vicino di casa che non ti lascia mai in pace,
nel malato psichico o mentale,
nel giovane drogato,
nel vecchio brontolone e incontentabile,
nel vizioso incorreggibile,
in chi ha un carattere difficile e intrattabile,
nellamministratore senza scrupoli,
in chi non ha pi nulla di umano
e sembra somigliare alle belve
e soprattutto in chi ti ricambia il bene con tanta
cattiveria e ingratitudine.
Difficile, ma meraviglioso, perch ci fa toccare con mano
la carne del Dio invisibile e ci fa assaporare la sua gioia
incomparabile, la gioia dellAmore che si dona, senza
aspettarsi nulla in contraccambio.
Nessuno pu essere escluso dal nostro amore, neppure i
pi indegni e i pi colpevoli, che sono proprio quelli che
hanno maggior bisogno di amore:
- Bisogna comprenderli, pur senza giustificarli;
- scusare le loro colpe, pur senza approvarle;
- infondere loro fiducia nella propria possibilit di
ripresa, senza tuttavia incoraggiarli a persistere
nel male.
Che si senta nella nostra compassione tutta la tenerezza e
la condiscendenza della misericordia di Dio:
nemmeno Io ti condanno :
va e non peccare pi.(Gv 8, 11).
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3- Quando inizieremo ad amare veramente, iniziando


proprio da questi ultimi?
Ricordiamoci che, in forza del Battesimo, siamo
Corpo di Cristo, sacramento del suo amore:
nel nostro comportamento deve perci brillare il suo
amore dolcissimo e misericordioso.
Basta con gli accomodamenti e con le scorciatoie.
Finiamola di recitare la commedia, atteggiandoci a
giudici degli altri e guardando la pagliuzza del loro
occhio, senza preoccuparci di togliere la trave della
nostra presunzione e ipocrisia.
Qui, o si rivoluziona radicalmente il nostro modo di
amare e di fare il bene, o non si fa altro che continuare ad
ingannare Dio e a tradire le attese dellumanit:
Amare quelli che nessuno ama;
aiutare quelli a cui nessuno pensa;
avvicinare quelli che gli altri respingono;
correre dove nessuno vuole andare;
fare quei servizi che nessuno disposto a fare.
Questo lo specifico del vero cristiano.
Ascolta queste altre parole rivoluzionarie del Maestro:
Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i
tuoi amici, i tuoi parenti e i ricchi vicini: essi infatti
hanno la possibilit di invitarti a loro volta
e tu, in questo modo, hai gi ricevuto la ricompensa.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita
i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi. Allora sarai
veramente beato, perch questi non hanno la
possibilit di ricambiarti; e cos tu riceverai la
ricompensa da Dio.(Lc.14,12).
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5- Meditiamo questa pagina stupenda di Madeleine Delbrel:


Il cristiano, non solo ama il prossimo come se stesso,
ma deve amarlo come il Cristo ci ha amato,
nello stesso modo del Cristo.
Non solo fratello del prossimo vicino,
ma del prossimo lontano, universale.
Non solo d, ma condivide.
Non solo fratello di quelli che lo amano,
ma dei suoi stessi nemici.
Non solo non rende il male, ma perdona e dimentica.
Non solo dimentica, ma rende bene per male.
Non solo giudica con giustizia, ma non giudica nessuno.
Non solo felice perch vive con Dio e per Dio,
ma perch far vivere i suoi fratelli con Dio per sempre.
5- Facciamo nostra questa vibrante preghiera di A. Dini:
C qualcuno che aspetta me, o Signore,
per chiedermi anche solo una briciola di quello che ho,
di quello che sono, di quello che posso
Che vale la mia preghiera, o Signore,
se io tengo tutto per me?
Che vale la mia comunione con Te, o Signore,
se io non entro in comunione con il povero che incontro?
Che vale il mio Battesimo,
se io non riesco a condividere la sua pena?
Aiutami, Signore, ad essere, ogni giorno,
mano che dona, cuore che accoglie, volto che sorride,
cos da sentirmi solidale con ogni povero
Mi vergogno, Signore, di chiamarmi cristiano,
se non trovo il coraggio
di camminare al passo del povero Lazzaro
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V. IL MODELLO DELLAMORE
Carissimi, se Dio ci ha amati cos, anche noi
dobbiamo amarci gli uni gli altri. (Gv. I Cor.4,11).
1- La regola, la misura e il modello del nostro amore
deve essere Dio stesso, il quale ama senza limiti e senza
misura.
Ges lo dichiara in maniera inequivocabile:
Da questo riconosceranno che siete miei
discepoli, se vi amerete gli uni gli altri,
come io ho amato voi.(Gv 13, 35).
Non dalle pie pratiche o dalle solenni celebrazioni si
riconosce il vero cristiano, ma dalle opere di carit, tutte
impregnate della stessa carit di Cristo:
Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e
camminate nella carit, sullo stesso esempio di
Cristo, che vi ama e ha dato se stesso per noi.
(Ef.5,1)

2- Ma, questo dare se stesso per noi Cristo non lha


realizzato solo nel momento supremo della morte, ma in
ogni istante della sua vita, in ogni sua scelta, in ogni suo
comportamento.
A questo proposito, ascolta le stupende riflessioni del
Catechismo degli adulti, al N.130:
Ges annuncia che Dio si mette a fianco degli
oppressi, degli affamati, dei malati, degli afflitti, dei
perseguitati e comincia a liberarli.

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Rendendo visibile con il suo comportamento lagire stesso


di Dio, il Maestro va incontro a ogni miseria spirituale e
materiale:
Nutre con la parola e con il pane le folle stanche e
senza guida, disprezzate dai gruppi religiosi osservanti. si
commuove di fronte ai malati e li guarisce.
Avvicina varie categorie di emarginati, i bambini, le
donne , i lebbrosi, i peccatori segnati a dito, come i
pubblicani, le prostitute, i pagani.
Tende la mano a chiunque umiliato dal peccato,
dalla sofferenza, dal disprezzo altrui
Vedi come si ama!O si ama cos, come ama Cristo, o
non si ama affatto.
3- --Ma, certe cose non tocca a me farle.-Ecco come ti risponde il Signore:
Portate ognuno i pesi degli altri
e cos adempirete la legge di Cristo.(Gal 6,2)
Questa la prova pi certa dellamore cristiano:
Portare i pesi degli altri. cio:
- le croci e i dolori degli altri:
piangere con chi piange (Rm 12, 15);
- le colpe degli altri, pagando a proprie spese
anche per le colpe che non sono nostre
proprio come ha fatto Lui
facendo anche quei sacrifici che non toccano a noi.

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E questo lamore pi vero, il pi conforme allamore di


Cristo, il quale:
stato trafitto per i nostri delitti
per le sue piaghe noi siamo stati guariti
Il Signore fece ricadere su di lui
liniquit di noi tutti(Isaia 53, 5).
Pagare le colpe degli altri: fonte di ogni fecondit.
Solo cos si pu salvare lumanit:
Il giusto mio servo giustificher molti,
egli si addosser la loro iniquit.
Perci io gli dar in premio le moltitudini
Quando offrir se stesso in espiazione,
vedr una discendenza
si compir per mezzo suo la volont del Signore
(Isaia,53, 10-13).

Ascolta questa pagina stupenda di S. Paolo:


Noi eravamo ancora incapaci di avvicinarci a Dio,
quando Cristo, nel tempo stabilito, mor per noi
peccatori. E difficile che qualcuno sia disposto a
morire per un uomo onesto; al pi si potrebbe forse
trovare qualcuno disposto a dare la propria vita per
un uomo buono.
Cristo invece morto per noi, quando eravamo
ancora peccatori: questa la prova che Dio ci
amaNoi eravamo nemici suoi, eppure Dio ci ha
riconciliati a s mediante la morte del Figlio suo
(Rom.5,6) (traduz. ecumenica).

E proprio cos: Questa la prova che Dio ci ama:


morire per noi peccatori, suoi nemici!

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E tuvorresti amare soltanto coloro che ti fanno del bene?


Anche per te, la prova che tu ami come lui
questa: Dare la vita per i nemici.
Medita spesso la pagina pi rivoluzionaria del S. Vangelo:
(Mt.5,44) e (Lc.6,27).

Ne riportiamo solo qualche frase:


Amate i vostri nemicifate del bene a coloro che vi
odiano e prestate senza sperare di ricevere nulla in
cambio: allora sarete veramente figli di Dio, che
buono anche verso gli ingrati e i malvagi
Se voi amate soltanto coloro che vi amano, che
merito ne avete? Anche i malvagi fanno lo stesso
A dire il vero, sembra troppo pesante, addirittura
impossibile questo amore dei nemici.
Ma Colui che ha detto:
Venite a me, il mio giogo soave e leggero il mio peso
ci render possibili, anzi soavi e leggeri questi gesti
eroici.
Baster chiederlo, con fiducia e con insistenza.
Provaloe vedrai che non esiste una gioia pi grande del
perdono.
La misericordia la prerogativa divina maggiormente
esaltata in tutta la Bibbia, soprattutto nei Salmi e nei
Vangeli: Eterna la sua misericordia
E il ritornello maggiormente ripetuto.
Il cristiano che perdona, perci, la testimonianza pi
convincente ed efficace, perch mostra il volto pi bello
e pi accattivante del Dio-Amore.
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VI-DONARE LA VITA
Ecco come ama Cristo:
Il Figlio dellUomo venuto per dare la sua vita in
riscatto per molti. (Mt.20,28).
Per Ges questa la caratteristica essenziale dellamore:
Nessuno ha un amore pi grande di questo:
donare la vita per i propri amici. (Gv.15,13).
Per conseguenza:
Noi abbiamo capito cosa vuol dire amare il
prossimo, perch Cristo ha dato la sua vita per noi.
Anche noi dobbiamo donare la vita per i fratelli.
(I Gv.3,16).

Sar bene, a questo punto, spiegare il significato di questi


due termini:
1 donare2 la vita.
1-Donare:
--Non dare in prestito o dare in cambio, ma
regalare, gratuitamente, senza pretendere compensi di
alcuna sorta, senza aspettarti riconoscenza o gratitudine,
rinunziando a qualsiasi desiderio di affermazione o di
stima:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
O doni gratuitamente o sei un ipocrita egoista, che
vuole sfruttare anche i gesti pi nobili per il proprio
vantaggio.
La gratuit la caratteristica essenziale del dono:
senza gratuit non c amore-dono.
Eppure se ne vede tanto poca gratuit nel nostro modo
di amare e di donare.
25

--- Donare non un gesto episodico, occasionale,


o un lampo di emozione momentanea per certi casi
toccanti; ma una risoluzione permanente e definitiva,
uno stato abituale di offerta:
il cristiano ama cos come respira, si dona in
continuazione, come in continuazione batte il suo cuore e
pulsa il suo sangue.
2- la vita.
Vita vuol dire tutto, tutto ci che fa parte della vita, non
solo le parti marginali o linvolucro esteriore.
La vita la totalit della persona e dei suoi beni,
spirituali e materiali.
Dare la vita diventa unespressione vuota e
menzognera, se non siamo disposti a donare tutto quello
che fa parte della nostra vita, come chi volesse donare il
portafogli trattenendo per s tutto quello che c dentro.
C gente (tanta, purtroppo) che convinta di amare,
sol perch disposta a donare qualche briciola o qualche
residuo delle proprie cose, con la pretesa che anche il dono
pi insignificante le venga compensato coi regali pi
preziosi, quali: la gloria, la gratitudine e lammirazione di
tutti.
E lo chiami dono questo?

Medita attentamente le parole stupende che sono scritte


sul muro della Casa dei bambini di Calcutta
e capirai cosa significa donare la vitagratuitamente:
26

Luomo irragionevole, illogico, egocentrico:


Non importa, amalo.
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici:
Non importa, fai il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri
nemici:
Non importa, realizzali.
Il bene che farai verr domani dimenticato:
Non importa, fai il bene.
Quello che per anni hai costruito
pu essere distrutto in un attimo:_
Non importa, costruisci.
Se aiuti la gente, se ne risentir e ti sar ingrata:
Non importa, aiutala.
Da al mondo il meglio di te, e ti prenderanno
a calci:
Non importa, da il meglio di te.
Che ne pensi?
Vale davvero la pena di amare cos!

27

VII. DONO REALE E CONCRETO

Lamore non sentimentalismo, che si nutre di emozioni o


di dolci parole, ma donazione effettiva e concreta,
secondo i bisogni e le esigenze di ciascuno:
Dona il tuo denaro a chi soffre la fame
e il tuo soccorso a chi nel bisogno.
Dona la tua assistenza a chi solo e abbandonato
e il tuo servizio a chi anziano o malato.
Dona il tuo conforto a chi triste e sconsolato
e il tuo incoraggiamento a chi sfiduciato.
Dona la tua mano amica a chi caduto nella colpa
e il tuo sorriso benevolo a chiunque si avvicina a te,
anche se ti d fastidio o ti fa perdere tempo.
Dona infine il tuo aiuto fattivo a chi lavora per gli altri
e la tua collaborazione alle iniziative di carit
che si svolgono nella comunit.
Non illuderti che tu possa riuscire a fare molto
bene da solo; nella vita c bisogno della collaborazione
di tutti, in qualsiasi campo, ma soprattutto nelle opere di
carit.
Quale enorme potenziale di bene si nasconde spesso
nelle nostre comunite quante opere meravigliose si
potrebbero realizzare, se tutti vi partecipassero in maniera
attiva e responsabile, senza tirarsi mai indietro, senza
cercare di scaricare sui pochi disponibili tutto il lavoro pi
pesante e impegnativo.
28

Ecco una sintesi, che pu aiutarti a realizzare


l a m o r e - d o n o.
1- Donarsi tutto:
* mente, cuore, volont, libert
* denaro, tempo, compagnia, comprensione, servizio
* donarsi anche nelle cose che ci ripugnano e ci costano
maggiormente e che saremmo tentati di non fare.
2- Donarsi a tutti:
- senza distinzione alcuna (di ideologia, di religione, di
parentela o di classe sociale);
- anche a coloro che non lo meritano,
anche agli avversari e ai nemici;
- privilegiando coloro che hanno maggiore bisogno di
amore.
Ricorda sempre che il dono pi prezioso agli occhi
di Dio il per-dono, che ti rende pi simile a Lui:
Siate misericordiosi, come misericordioso
il Padre vostroPerdonate e vi sar perdonato
(Mt.5,44).

3- Donarsi sempre:
* anche quando non ci sentiamo;
* anche quando non siamo disposti
o non ci parte dal cuore;
* anche nei momenti pi difficili o nelle circostanze
pi fastidiose
perch lamore vita e, come la vita, non pu subire
interruzioni (come il cuore che batte sempre),
non pu essere affidato ai capricci del sentimento
o allo stato danimo del momento.
29

4 - Donarsi con gioia.


Il Signore predilige chi dona con gioia.
Se tu, quando ti doni o ti sacrifichi per gli altri, pensi
che stai facendo la cosa pi gradita al Signore e pi
vantaggiosa per te stesso e per gli altri, non puoi fare a
meno di esultare e cantare di gioia.
Se poi ti rendi conto che, quando doni te stesso o
doni qualcosa per amore, sei tu a ricevere, molto pi di
quanto doni, allora il tuo dono sar sempre rivestito di
letizia e di gratitudine:
Anzich pretendere la riconoscenza dai tuoi
beneficati, sarai tu a ringraziare coloro che accettano il tuo
dono e il tuo servizio.
Non ti sentirai un benefattore o un eroe di carit, ma
un povero uomo fortunato, che viene arricchito e
beneficato da coloro che valgono pi di tutti davanti a Dio:
cio i poveri, i sofferenti, gli emarginati,gli ultimi.
Questo lo stile cristiano della carit:
non una carit dallalto, ma una carit in ginocchio,
allinsegna della gioia.
5- Donarsi perdendo:
Si ama tanto quanto si dona.
Ma si dona solo quello che si perde.
Se non si vuole perdere, non si dona nulla
e quindi non si ama.
Questa la logica dellamore; tutto il resto poesia
o ipocrisia.
Se vuoi amare veramente, devi essere disposto a perdere
tutto per amore:
interessi, guadagni, gloria, onori, piaceri, gusti,
comodit, riposo
30

nel segno della gratuit pi disinteressata.


In verit, si perde solo apparentemente, perch
Chi perder la propria vita a causa mia e del
Vangelo la trover(Lc.924).
La trover sicuramente nelleternit; ma, molto spesso,
anche su questa terra:
La tua vita, donata e sacrificata per amore, si moltiplicher
in tanti cuori, (anche se lontani e sconosciuti), come
il chicco di grano che, morendo, produce molto
frutto.(Gv.12,24).
Al contrario,
se non vuoi perdere mai,
se vuoi avere sempre ragione,
se ti lamenti e ti tiri indietro quando non sei
apprezzato o ricompensato come vorresti,
segno evidente che non vuoi donare nulla
anzi, sei tu che vuoi possedere tutto e tutti.
Cristo, la Vittima senza colpa, ha guadagnato tutti
perdendo sempre, perdendo tuttoper amore!
6- Infine, un accenno a unaltra qualit dellamore-dono:
Donarsi col cuore di un bambino,
con latteggiamento umile, semplice e amabile dei
piccoli.

(Ma di questo parleremo nella parte seconda, quando


tratteremo delle qualit ineguagliabili dei piccoli).

31

VIII. CHARITAS CHRISTI URGET NOS


(LAmore di Cristo ci spinge)

1- S, lAmore di Cristo ci deve spingere a fare


sempre di pi, a oltrepassare ogni limite, a superare
ogni traguardo, perch il traguardo del cristiano
lamore stesso del Padre, che senza confini:
Siate perfetti com perfetto il Padre vostro.(Mt5,48)
Chi vuole amare con lamore stesso di Cristo, che
quello del Padre, deve progredire sempre pi nella
pratica dellamore:
Il Signore vi faccia crescere con abbondanza
nellamore tra di voi e nellamore verso tutti
in modo che possiate essere santi e perfetti
davanti a Dio nostro Padre.(I Ts.3,12- trad.ecumen.)
Bisogna andare sempre oltre...
Non possiamo contentarsi di una carit ridotta ad
elemosina; ma dobbiamo tendere alla solidariet

pienaaddirittura alla condivisione.


Secondo linsegnamento e lesempio di Cristo e dei
Santi, i veri cristiani non possono limitarsi a dare ai
bisognosi il superfluo, ma devono sforzarsi di
condividere con loro quello che hanno(ovviamente, con
la dovuta prudenza e gradualit):
Chi ha due abiti, ne dia uno a chi non ne ha,
e chi ha da mangiare faccia altrettanto.(Lc.3,11).

Ascolta cosa afferma il documento della C.E.I.


32

Evangelizzazione e Promozione umana:


La carit evangelica esige la conversione del cuore.
Pu essere facile aiutare qualcuno senza accoglierlo
pienamente. Accogliere il povero, il malato, lo straniero,
il carcerato significa infatti fargli spazio nella propria
casa, nel proprio tempo, nelle proprie amicizie.(ETC.39).
Cos hanno sempre fatto i veri amanti dellAmore.
Cos ha sempre insegnato la Chiesa.
2- La Chiesa, basandosi sulla parola di Dio, (in
particolare su Mt.25) ha sintetizzato i doveri della carit
in una formulazione completa ed efficace (anche se oggi
andrebbe espressa con un linguaggio nuovo):

Le opere di misericordia, corporali e spirituali.

Sono come la sintesi operativa del Vangelo della


carit:

Perci devono diventare il programma basilare di ogni


persona, di ogni comunit e di ogni gruppo ecclesiale
che vuole prendere sul serio il Vangelo.

(Le riportiamo qui, per favorire qualcuno che non le


ricorda e che non riesce a trovarle nei libri).
a).Le 7 opere di misericordia corporale:
1) Dar da mangiare agli affamati. 2) Dar da bere agli
assetati. 3) Vestire gli ignudi. 4) Ospitare i senza tetto.
5) Visitare i malati. 6) Visitare i carcerati. 7) Seppellire i
morti.
b).Le 7 opere di misericordia spirituale: .
1) Consigliare i dubbiosi. 2) Insegnare agli ignoranti.
2) Ammonire i peccatori. 4) Consolare gli afflitti.
5) Perdonare le offese. 6) Sopportare pazientemente
le persone moleste. 7) Pregare Dio per i vivi e per i morti.
33

Imparale bene a memoria ma soprattutto impegnati ad


applicarle alla tua vita di ogni giorno.
Come avrai notato, tutto questo libretto un commento,
(anche se molto sintetico e generico) alle opere di
misericordia, sia corporali che spirituali.

(In verit, meriterebbero una riflessione pi dettagliata,


punto per punto; ma andremmo al di l dei limiti e degli
obiettivi che ci siamo prefissi.)

3- Se vuoi riuscire pi facilmente a metterle in pratica,


fatti un elenco dei peccati di omissione contro le opere
di misericordia, nei quali pi facilmente incorri:
Ti aiuter a correggerti e a migliorare, giorno dopo giorno.
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34

IX. Il BUON SAMARITANO


A questo punto appare quanto mai stimolante la parabola
del buon Samaritano, riferita da Luca (10,33)
e da Giov. (4, 5).

Sembra la rappresentazione plastica di quello che Ges


ha fatto e insegnato nella sua vitae di quello che
dovremmo fare noi, suoi seguaci.

Al dottore della legge che gli domanda:


chi il mio prossimo?
Ges risponde con una parabola che mette in splendida
luce alcuni aspetti essenziali della carit:
1- Non ci sono diversi tipi di amore, ma uno solo.
Lamore di Dio e lamore del prossimo sono un
unico amore: vanno sempre insieme, sono interdipendenti,
luno fa crescere laltro.
Lamore di Dio, che ne la sorgente, si esprime e si
concretizza nellamore del prossimo:
Si serve Dio servendo il prossimo.
Il servizio di Dio non pu essere perci una scusa per
trascurare il servizio verso il prossimo.
2- Bisogna farsi prossimo con tutti, anche con gli
stranieri, persino con gli avversari e i nemici.

35

3- Il prossimo si ama, non con le belle parole, n con le


buone intenzioni o le facili emozioni, ma con gesti
concreti
non contentandoci di fare solo qualcosa, ma facendo il
massimo...tutto quello che in nostro potere
come questo Samaritano della parabola.
4- Osserviamoloe imitiamolo:
*
Anzich passare oltre, come i primi due uomini
tanto religiosi, egli si ferm, osserv lo stato pietoso di
quel povero feritoe ne ebbe compassione .
*
Ma , allamore non basta la compassione:
Come se non avesse nientaltro da fare, scese da cavallo, si
prostr in ginocchio e si prodig per soccorrerlo,
sfruttando tutti i mezzi che possedeva.
Nessuna scusa pot distoglierlo, neppure la sua
insufficienza e la sua imperizia.
*
Ed ecco, infermiere improvvisato, vers su quelle
ferite il vino per disinfettarle e lolio per lenirne il
bruciore.
Ci vogliono tutti e due: il vino e loliosoprattutto
per sanare le ferite morali e spirituali del prossimo.
Guai se, nel correggere i nostri fratelli, a noi mancano:
il vino della verit e della sincerite
lolio della delicatezza e della dolcezza.
*

Ancora gli appare poca cosa quello che ha fatto.


36

lamore non dice mai basta e trova sempre nuove


risorse:
Lo carica delicatamente sul suo giumento e lo porta alla
locanda pi vicina; l passa tutta la notte a servire lui,
come se fosse un suo familiare o una persona cara
e dire che era un giudeo, nemico della sua gente.
Quale mirabile esempio per noi!
Quale straordinaria lezione per tanti buoni cristiani
che non riescono a superare risentimenti e rancori!
*
Per quellinfelice straniero ha trascurato i suoi affari,
ha messo da parte tutti i suoi impegni
perch ha capito che il servizio della carit il
pi importante degli affari e perci viene prima di
tutti gli altri impegni.
* Non si limita a operare in prima persona; cerca di
coinvolgere anche altri, a cominciare dai pi vicini (come
il locandiere).
S, perch (lo ripetiamo) non sufficiente lesercizio
individuale della carit. Tutta la comunit deve sentirsi
impegnata a testimoniare la Fede con le opere di carit:
veritatem facientes in charitate,(Ef.4,15)
facendo quasi a gara nel cercare i servizi pi umili e
impegnativi, senza rivalit o ipocrisia.
5- Questa carit cos impegnativa potr sembrare una
utopia, un ideale impossibile, da proporre solo ai
pochi privilegiati chiamati alla santit.

37

No, non cos: Lamore autentico, quello che viene


da Dio, non solo possibile, ma bello, affascinante,
gratificante.
E perci conveniente ed doveroso per tutti; tanto
pi che, in forza del Battesimo, siamo tutti chiamati alla
santit, cio alla perfezione dellamore.
Richiede, certamente, sacrifici e rinunzie; ma ne vale
la pena.
Del resto, lesperienza cinsegna che qualsiasi obiettivo,
anche il pi insignificante, richiede sacrifici e rinunzie
ancora pi grandi e meno gratificanti.
Noi abbiamo la garanzia che la forza di amare
Dio che ce la dona
alla sua Sorgente inesauribile che possiamo e dobbiamo
attingerla.

38

X. ALLA SORGENTE DELLAMORE


1- A questo punto, non si pu procedere in avanti, se non
si torna allinizio, allorigine dellAmore.
LAmore non unopera, unattivit o un oggetto, ma una
Persona:
Dio lAmore!
Deus Charitas est! (I Giov.4, 8)
Il suo stesso Essere, cio la sua natura o essenza
divina, Amore, tutto Amore, solo Amore.
La sua attivit non pu essere che Amore; le sue opere
sono tutte opere dAmore.
Se si vuole capire cos lAmore, bisogna partire da Lui
che ne la sorgente, immergersi nella contemplazione del
suo mistero, nella meditazione delle sue opere:
Miei cari, amiamoci gli uni gli altri, perch
lamore viene da DioChi non ama non ha
conosciuto Dio, perch Dio amore
In questo sta lamore: Non siamo stati noi ad amare
Dio, ma lui che ha amato noi e ha mandato il suo
Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amato cos, anche noi
dobbiamo amarci gli uni gli altri
Dio amore; chi vive nellamore unito a Dio
e Dio dimora in lui. (I Giov.4, 7-16).
Parole sublimi, estasianti!
Nessuno avrebbe potuto scriverle o anche solo
immaginarle.
Solo lAmore poteva dettarle.
39

Perci, pi vogliamo impegnarci nelle opere di carit o di


volontariato, e pi dobbiamo vivere intimamente uniti a
Dio, per lasciarci riempire del suo stesso amore.
Come la diga: pi si lascia riempire dacqua
e pi ne pu riversare sui terreni circostanti.
2- Certo, bisogna riconoscere che ci perdiamo in un
abisso che nessuno potr mai scandagliare
Nessuno, eccetto il Verbo, che limmagine del
Dio invisibile (Col.1,15), irradiazione della sua
gloria e impronta della sua sostanza.(Eb.1,3).
Per comunicarci la vita e lamore del Padre, egli ha effuso
su di noi il suo Spirito, che labbraccio damore del
Padre e del Figlio:
Ripieni del suo Spirito, noi abbiamo la certezza di
potere amare col suo stesso Amore:
La speranza non delude, perch lamore di Dio
stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello
Spirito Santo che ci stato dato. (Rom.5,5).
Dato: perci gratuitamente, senza alcun nostro merito,
senza alcun suo vantaggio.
Oh folla sconvolgente di un Amore, che oltrepassa
ogni limite, che supera ogni misura:
ci ha amati per primo(I Giov.4,10)
ci ha amati di amore eterno(Ger. 31,37).
Chi potr comprenderlo?Chi sapr spiegarlo?
40

3- Ma lAmore non ci chiede di essere compreso o


spiegato;
--- ci chiede solo di lasciarlo entrare in noi e di lasciarci
amare da Lui
--- ci chiede di lasciarci compenetrare e trasformare da
questo fuoco divorante, come lo chiama la Sacra
Scrittura (Esodo,24,17+Dt.4,24 e 9,3+Isaia 33,14+Gl 2,3+
(Ebrei,12,29).

--- ci chiede ( oh commovente condiscendenza di


Dio-Amore) di entrare nella sua Famiglia Trinitaria,
per vivere la vita stessa delle Tre divine Persone:
Voi non siete pi stranieri n ospiti, ma siete
concittadini dei santi e familiari di Dio.(Ef.2,19).
Mistero ineffabile: Siamo della stessa famiglia di Dio!
(Non ti senti fremere?)

E non per una adozione legale ed esterna, ma perch,


rinati a nuova vita dallacqua e dallo Spirito, veniamo
incorporati e immedesimati al Figlio suo incarnato.
Che dono meraviglioso e beatificante la Grazia
santificante:
-- Essere, fin da questa terra, una sola cosa(unum)
col Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo!
-- Potere amare, pensare, gioire con loro e come loro!
Dio stesso, pur nella sua infinita onnipotenza, non
potrebbe trovare un dono pi bello e pi grande di questo.
Come si pu restare indifferenti di fronte ad una verit cos
esaltante?
Quale stupore dovrebbe invadere la nostra anima!

41

La contemplazione amorosa di questo Mistero, che sta


dentro di noi, dovrebbe assorbire e sostituire qualsiasi altro
interesse terreno!
Lo stesso Aristotele (il sommo filosofo avanti Cristo), lo
aveva intuito:
Anche una piccola conoscenza della Realt Suprema
d soddisfazione molto pi grande della conoscenza
di qualsiasi altra realt.
Ma, cosa abbiamo capito noi delle meraviglie di questa
Realt Suprema?
Forse non ci siamo neppure accostati al torrente delle sue
delizie:
Quanto preziosa la tua grazia, o Dio! Gli uomini
si saziano dellabbondanza della tua casa
e tu li disseti al torrente delle tue delizie.
E in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.(Sal.35, 8).
Se le avessimo solo assaporate, noi venderemmo tutto
lasceremmo tutto, per potercene dissetare sempre:
Come la cerva anela ai corsi dacqua,
cos lanima mia anela a te, o Dio. (Salmo 41,2).
di Te ha sete lanima mia
a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senza acqua
Poich la tua grazia vale pi della vita
mi sazier come a lauto convito (Salmo 62).
4- Non possibile qui riportare gli innumerevoli passi
della Sacra Scrittura che ci parlano dellAmore
42

straordinario di questo nostro Dio, che non finisce mai di


stupirci:
Se ci pensassimose ci credessimo veramente, nessuna
cosa riuscirebbe ad allontanarci o separarci da Lui:
Chi ci separer dallAmore di Cristo?
Forse la tribolazione, langoscia, la persecuzione,
la fame, la nudit, il pericolo, la spada?
In tutte queste cose siamo pi che vincitori,
per virt di Colui che ci ha amati.
Io sono sicuro che n morte n vita, n il presente
n lavvenire , n le potenze del cielo e della terra,

n alcunaltra creatura ci potr mai strappare


dallamore di Dio, rivelatoci in Cristo Ges. (Rom.8,35).

Pensiamoli sempre questi Tre nostri familiari


Stiamo volentieri con loro:
Salutiamoli, adoriamoli, ringraziamoli, ascoltiamoli.
Sentiamoci continuamente pensati, amati, accolti,
abbracciatida tutti e Trenello stesso amplesso
damore che li unisce eternamente
Oh gioia inebriante!O fuoco divorante!
5- Tra le tante pagine dei Santi, che esaltano con accenti
infuocati il sommo Bene, pazzo damore per la sua
creatura, non possiamo fare a meno di citare il celebre
passo di S.Caterina da Siena, nel
DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA:
43

Tu, Trinit eterna, sei come un mare profondo, in cui pi


cerco e pi trovo; e quanto pi trovo, pi cresce la sete di
cercarti. Tu sei insaziabile; e lanima, saziandosi nel tuo
abisso, non si sazia mai, perch permane nella fame di te,
sempre pi te brama, o Trinit eterna
Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo
Figlio, mi ha dato la volont con cui posso amarti...
e ho conosciuto che tu sei innamorato della bellezza della
tua creatura.
O abisso, o Trinit eterna, o Deit, o mare profondo!
E che cosa pi potevi dare a me che te medesimo? Tu sei
un fuoco che arde sempre e non si consuma. Sei tu che
consumi col tuo calore ogni amor proprio dellanima, che
toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce.
Specchiandomi in questa luce, ti conosco come
sommo bene, Bene sopra ogni bene, bene felice, bene
incomprensibile, bene inestimabile; Bellezza sopra ogni
bellezza; Sapienza sopra ogni sapienza
Tu che con fuoco damore ti sei dato agli uomini.
Tu vestimento che ricopre ogni mia nudit. Tu cibo che
pasci gli affamati con la tua dolcezza. Tu sei dolce senza
alcuna amarezza. O Trinit eterna!
Stupende espressioni!anche se dicono troppo poco in
confronto alla realt ineffabile di questo nostro Dio, che i
Padri della Chiesa chiamano Amore-Agape:
Sembra che Dio non abbia nientaltro da fare
che amarci.
Medita anche questi pensieri di altri grandi Santi:
44

--- S. Alfonso M. dei Liguori:


O amare o morire: morire ad ogni amore, per vivere a
quello di Ges.
Ah, se la fede non ci assicurasse, chi mai potrebbe
arrivare a credere che un Dio onnipotente, felicissimo, e
Signore di tutto, abbia voluto amare tanto luomo, che
sembra essere uscito fuori di s, per amore delluomo.
--- S. Lorenzo Giustiniani:
Abbiamo veduto la stessa Sapienza, cio il Verbo eterno,
impazzito per il troppo amore portato agli uomini.
--- S. Maria Maddalena de Pazzi:
S, Ges mio, che tu sei pazzo damore, lo dico e sempre
lo dir: pazzo damore sei tu!
E, infine, ascolta gli accenti infuocati di un grande
convertito (Giovanni Papini) nella sua Storia di Cristo:
Abbiamo bisogno di Te, di Te solo e di nessun altro.
Nessuno dei tanti che vivononessuno pu dare a noi,
(bisognosi, riversi nellatroce penuria, nella miseria pi
tremenda di tutte, quella dellanima), il bene che salva.
Tutti hanno bisogno di Te, anche quelli che non lo
sanno, e quelli che non lo sanno assai pi di quelli che
lo sanno.
Laffamato simmagina di cercare il pane:
e ha fame di Te!
Lassetato crede di volere lacqua:
e ha sete di Te!
Il malato sillude di agognare la salute:
e il suo male lassenza di Te!
45

Chi cerca la bellezza del mondo, senza accorgersi,


cerca Te, che sei la Bellezza intera e perfetta!
Chi persegue nei pensieri la verit, desidera (senza
volere) Te, che sei lunica Verit degna di essere
conosciuta!
E chi si affanna dietro la pace, cerca Te, sola Pace
dove possono riposare i cuori pi inquieti!
Ma noi, gli ultimi, ti aspettiamoti aspettiamo ogni
giorno, a dispetto della nostra indegnit.
E tutto lamore, che potremo torchiare dai nostri
cuori devastati, sar per Te, Crocifisso, che fosti
tormentato per amore nostroe ora ci tormenti con
tutta la potenza del tuo implacabile amore!

6- Inabissata in questoceano damore, lanima diventa


realmente partecipe della vita di questi Tre amanti, fino
a raggiungere il prodigio pi mirabile:
fiumi dacqua viva sgorgheranno dal suo seno:
lacqua viva dello Spirito, (Gv.7, 38).
lacqua che io gli dar diventer in lui
sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
( Gv.4,14).

Comprendi, fratello, quanto sei grande?


Senti ancora questa (Isaia, 12,3):
Attingerete con gioia alla sorgente della salvezza.
Se sarai intimamente unito alla Sorgente, che Lui,
lo Spirito stabilir anche in te la sua sorgente di acqua
zampillante.
46

Esulta di gioia:
Dal tuo misero cuore, immerso nellAmore, sgorgher solo
Amore
non qualche rara goccia, ma fiumi dAmore
sgorgheranno dal tuo seno.
E tu amerai come Lui: col suo cuore mite e
umile.
E opererai come Lui: facendo le sue stesse opere,
perch sar il suo Amore a operare in te.
Sublime veritche pu diventare realt anche nella tua
vita, nella vita di ogni credente:
Basta solo volerlo!
Su, immergiti, senza esitare, in questa immensit di amore
e di pace!

47

XI. RIMANETE NEL MIO AMORE


E evidente che, per raggiungere tale unione
vivificante, non sufficiente qualche pensiero fugace o
qualche breve invocazione.
Occorre stabilire appuntamenti quotidiani, incontri
prolungati con Diocos da avere, ogni giorno, tutto il
tempo necessario per assimilare la sua parola e la sua vita.
Ascolta cosa ti dice il Signore:
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non pu fare frutto da se stesso, se
non rimane nella vite, cos anche voi, se non
rimanete uniti a me.
Io sono la vite. Voi siete i tralci.
Chi rimane in me e io in lui produce molto frutto;
perch senza di me non potete fare nulla
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in
voi, chiedete quello che volete e vi sar dato.
Come il Padre ha amato me, cos anchio ho amato
voi. Rimanete nel mio amoreperch la mia gioia
sia in voi. (Gv.15,4).
Quanto sono illuminanti queste parole!
1- Rifletti, in particolare, sul significato profondo di
queste espressioni:
Rimanete in me e io in voi.
Sono tanti i cristiani che vogliono rimanere in Lui;
ma sono molto pochi quelli disposti ad accettare che
Lui rimanga in noi.
Cristo, cio, vuole rimanere in noi con le sue idee, i
suoi sentimenti, i suoi criteri di giudizio, i suoi voleri
48

ma, annullando i nostri.


Noi, al contrario, vorremmo rimanere in Lui, ma
restando sempre con le nostre idee, i nostri sentimenti,
le nostre preferenze, le nostre abitudini
senza cambiare mai.
2- Rifletti ancora:
Rimanere vuole dire continuit, stabilit,
legame permanente.
Per avere acqua in abbondanza e in continuazione,
bisogna costruire vasche, acquedotti, canali
con impianti stabili.
Per avere la luce, con tutti i suoi innumerevoli benefici,
occorrono centrali elettriche, impianti di pali e di fili
ben progettati e ben fissati.
Cos, per rimanere nel suo amore in maniera stabile e
reale, assolutamente necessario fissare, nei particolari, un
programma di vita spirituale, che va osservato con la
massima regolarit possibile, senza affidarsi al sentimento
o al fervore del momento.

49

FAC-SIMILE di

PROGRAMMA SPIRITUALE
Meditazione quotidiana :
alle ore
(scrivere lorario pi probabile).
Lettura spirituale (di vite di Santi
o di opere di spiritualit):
Visita a Ges Eucaristia :

ore ...
ore

Messa (e Comunione).. ogni.


Confessione

ogni.

Ritiro spirituale (da solo o in gruppo) ogni.


S. Rosario

ore

Altre devozioni (...)

..

Queste pratiche spirituali, se non sono programmate


in maniera precisa e particolareggiata (come si fa per
tutte le cose importanti), vengono, purtroppo, rinviate a
tempo indeterminatoe molto spesso (assorbiti come
siamo da mille occupazioni esteriori) saltano fuori,
pur essendo convinti che sono le cose pi importanti
ed essenziali.

50

XII. AMARE CON TUTTO IL CUORE


1- Al dottore della Legge, che gli chiedeva:
Qual il pi importante di tutti i comandamenti?
Ges rispose:
Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua mente, con tutte le tue forze(Mc.12,30)
(come era scritto in Dt.6,5).

Nel Deuteronomio (4,29) sta pure scritto:


Cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo
cercherai con tutto il cuore e con tutta lanima.
Lamore, o donazione totale, o non amore.
Ricorda chi Colui al quale devi donare tutto il tuo
amore:
E Lui la tua vita, la tua vera felicit, il tuo unico Bene,
lUnico che pu saziare la tua insaziabile sete.
Il grande teologo S. Roberto Bellarmino esclamava:
Che cosa vi di pi facile, di pi soave e dolce che
amare lAmore, la Bont, la bellezza?
E tutto questo sei tu, Signore mio Dio!
Ascolta questo passo famoso delle Confessioni di
S. Agostino, in cui egli canta la gioia di avere scoperto
la fonte della felicit, che invano cerchiamo altrove:
Tardi ti amai, Bellezza cos antica e cos nuova!
Tardi ti amaiil tuo splendore dissip la mia cecit
e anelo verso di Teho fame e sete di Te o sommo,
ottimo, potentissimo, misericordiosissimo e giustissimo,
51

bellissimo, fortissimo, stabile e inafferrabile,


rinnovatore di ogni cosa, sempre attivo e sempre quieto,
che cerchi, mentre nulla ti manca
Ma, chi ha qualcosa che non sia tua?.
Proprio cos: Chi ha qualcosa che non sia sua?
Tutto quello che di buono c in noi viene da Lui.
Eppure egli ce lo chiede in dono, come se fosse
conquista nostra: E noi possiamo farci belli con Lui con
i suoi stessi doni.
Oh abisso di amore e di degnazione, che ci dovrebbe
riempire di gratitudine infinita!
2- Il minimo che possiamo fare per Lui di donargli
tutto quello che abbiamo, tutto quello che siamo
non perch egli abbia bisogno del nostro dono, ma perch
abbiamo bisogno noi di riempirci e saziarci di Lui e dei
suoi doni.
Non si pu dare meno di tutto a Colui che Tutto
e si dona tutto.
Dargli meno di tutto equivarrebbe a non dargli nulla
e sarebbe una grande stoltezza, una perdita incalcolabile.
Forse abbiamo paura di dovere rinunziare a tante cose
di perdere la libert e la gioia di vivere
e ci fermiamo a met strada, facendo laltalena tra
lesperienza serena di Dio
e la ricerca affannosa di noi stessi
tra limmensit del suo amore liberante
e la chiusura nel proprio io asfissiante
e non si comprende che proprio il contrario:
52

Solo chi si dona interamente a Lui pu entrare nellorbita


della sua libert senza confini e godervi la pienezza della
sua gioia.
Vuoi sapere qual il risultato delle nostre mezze scelte
o mezze misure:
Conosco le tue opere: tu non sei n freddo n
caldo. . Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poich
sei tiepido, non sei cio n freddo n caldo, sto per
vomitarti dalla mia bocca. (Apoc.3,15).
Certamenteperch, vedi, la nostra vita, donata un po a
Dio e un po agli idoli del mondo, rassomiglia ad un
piatto dove si mescolano insieme cibi prelibati ed
immondizie nauseanti, che suscitano il vomito di Dio
e forse anche quello di tanta gente che ci sta accanto.
3- Al contrario, quale immensa fortuna potere amare
lAmore con tutto il nostro essere, possederlo tutto intero,
o meglio, lasciarsi possedere tutto intero da Lui!
Pi che un dovere, questo un privilegio incomparabile.
Ascolta queste toccanti parole di S. Filippo Neri,
pronunziate mentre era tutto invaso dal fuoco dello
Spirito:
Colui che brama qualcosa che non sia Cristo,
costui non sa cosa brama.
Colui che desidera qualcosa che non sia Cristo,
costui non sa cosa desidera.
Colui che lavora per qualcosa che non sia Cristo,
costui non sa perch lavora.
53

Oh, quando apriremo gli occhi, per comprendere e


apprezzare questo tesoro inestimabile che lamore del
Signore?:
Implorai e venne in me lo Spirito della Sapienza.
La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la
ricchezza al suo confronto; perch tutto loro al suo
confronto un po di sabbia e come fango
largento. (Sap.7,7).
Non pu essere diversamente.
Colui che si lascia invadere dallo spirito della
sapienza, cio dalla sublimit della conoscenza e
dellamore di Cristo, non sa trovare appagamento in
nessun altro bene:
tutto il resto gli appare sempre pi sbiadito e
insignificante, tanto da considerare tutto come una
perdita, come sabbia, fango o spazzatura.
La fede e lesperienza gli fanno toccare con mano che ogni
rinunzia accettata per il Signore gli viene ricambiata in
maniera del tutto sproporzionatacon una crescita
sorprendente di amore, di gioia e di libert:
Chiunque per causa mia avr lasciato fratelli
e sorelle, padre, madre e figli, case e campi,
ricever cento volte di pi (in questa terra) ed avr
in eredit la vita eterna (cio la vita stessa di Dio,
la sua felicit). (Mt.19,29).

Tutto perci disposto ad accettare e a soffrire per suo


amore. Nulla pi gli sa rifiutareanche le rinunzie pi
eroiche gli sembrano ben poca cosa, in confronto a quello
che il Signore e fa per nostro amore.
Ti basta per tutti la testimonianza vibrante di Paolo:
54

Ma tutte queste cose che prima avevano per me


un grande valore, ora che ho conosciuto Cristo
le ritengo da buttare via.
Tutto una perdita di fronte al vantaggio di
conoscere Ges Cristo, il mio Signore.
Per lui ho rifiutato tutto e lo considero come
spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere unito a
lui(Fil.3,7).
Quale lezione per noicos facili alla commozione,
ma cos refrattari ad ogni rinunzia!
Ripeti anche tu, con lo stesso trasporto damore, il canto di
San Giovanni della Croce:
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi
Chi ha Dio nulla gli manca.
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi.
Solo Dio basta!
Quando te ne convincerai?
Non hai capito nulla, se non hai capito questo.
4- E ora di decidersi per la totalit dellamore.
Lo ripetiamo ancora pi forte:
Sono troppi i cristiani che si illudono di amare Dio e di
essere fedeli al suo Vangelo, sol perch sono capaci di
recitare tante preghiere e di essere fedeli a certe pie
pratiche; ma, in realt, a Dio non danno nulla:
appartengono tutti interi a se stessi
cercano solo il proprio vantaggio o i propri gusti.
C una cosa da fare, la pi importante di tutte,
se vogliamo vivere nellamore di Dio, e cio:
55

la decisione di fare di Dio il Signore


della nostra vita, fino a consegnare a Lui
tutto noi stessi.
Occorrono, oggi pi che mai, cristiani interamente donati
a Dioin cui DIO sia realmente il Signore:
Colui, cio, che si pu servire di loro come e quando
vuole
che pu fare in loro tutto quello che vuole
che pu chiedergli tutto, anche i pi grandi sacrifici:
Tutti suoi, dalla testa ai piedipronti a seguirlo in tutto,
a piacergli in tutto, a sacrificargli tutto
(sintende tutto quello che contrasta con lAmore,
e che offende Dio, degradando luomo).

Non servono i cristiani di sentimento, coloro, cio, che


fanno soltanto quello che sentono loro, quando lo sentono
e come lo sentono.
Questa lora della radicalit evangelica!
Oggi lumanit sta raggiungendo la totalit della
perversione, percorrendo fino in fondo la via della
perdizione
Per salvarla il Signore ha bisogno di cuori che
vogliono raggiungere la totalit della donazione,
percorrendo fino in fondo la via dellimmolazione.
Solo questi sono i veri amanti e collaboratori di
Dio- Amore.
Ma tutto significa proprio ogni cosa, fino allultima
briciolasenza alcuna eccezione, senza porre alcun limite
o alcuna condizione
56

A volte noi crediamo di donargli tutto; ma poi, nella


realt, gli rifiutiamo proprio quel sacrificio o
quellumiliazione che pi piace a Lui e che maggiormente
giova a noi e agli altri.
Solo coloro che appartengono interamente a Lui
possono essere riempiti del suo Spirito e quindi
diventare capaci di amare come ama Lui.
Tutti gli altri sono solo dei sognatori dellamore...
che non giovano alla causa del Regno di Dio.
5- Non ti spaventi questa totalit di donazione:
-- In realt, tu non rinunzi ad altro che a monete false e a
panni immondiper ricevere in cambio beni
inimmaginabili:
Come si legge nella Bibbia:
Quello che nessuno ha mai visto e udito,
quello che nessuno ha mai immaginato,
Dio lo ha preparato per quelli che lo amano.
(I Cor.2,9) (trad. ecum.)

-- Non temere se non ci riesci sempre:


Il Signore si contenta della volont che abbiamo di
donargli tutto...anche se poi, in certe occasioni, veniamo
meno al nostro impegno, a causa della nostra fragilit,
(non sempre colpevole).
Egli sa, comprende e perdonae si serve della nostra
debolezza per accrescere la nostra umilt, che la
nostra forza:
Quando sono debole allora che sono forte. (IICor.12,10)
57

-E poi, rifletti bene:


se sarai tutto Suo (e per conseguenza lo lascerai fare in te)
anche Lui sar tutto tuo:
tutta tua sar la sua forza, la sua luce, la sua gioia.
Puoi credere a questo e non fremere dentusiasmo
e non riempirti di fiducia e di coraggio?
Cosa aspetti ancora a deciderti per il Tutto?

58

XIII. DIO o IL PROSSIMO ?


Nella graduatoria dellamore, chi viene prima:

Dioo il prossimo?
Cosa vale di pi: Amare Dio o amare i fratelli?
adorare il Signoreo servire chi ha bisogno?
No, non sono due amori diversi, ma un unico grande
Amore, con ununica radice:
Lamore verso il prossimo altro non che lAmore
traboccante di Dio che riempie lanima e si riversa sui
fratelli.
Al dottore della legge che gli domandava Qual il
primo di tutti i comandamenti?, Ges rispose:
Il primo comandamento :
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore
Il secondo questo: Amerai il prossimo tuo come te
stesso. (Mc.12,28).
E certo che lAmore a Dio viene prima; ma
altrettanto certo che lAmore a Dio si esprime nellamore
ai fratelli.
Lamore di Dio il primo come comandamento, ma
lamore del prossimo il primo come attuazione pratica.
(S. Agostino)

C qualcuno che, affascinato dallideale della solidariet


fraterna, pensa che il servizio dei fratelli venga prima o
valga di pi della preghiera e delladorazione di Dio.
(Attenzione: In questo campo facile fare confusione).

1- S, vero: tutto quello che si fa al prossimo per puro


amore, autentica preghiera, adorazione di Dio;
59

lha detto Lui stessoe guai se, rifugiandoci nella


preghiera, trascuriamo laiuto ai fratelli bisognosi!
Contro tale pericolo ci mette in guardia S. Giovanni:
Se uno ha di che vivere e vede un fratello
bisognoso, ma non ha compassione e non lo aiuta,
come fa a dire: Io amo Dio? (I Giov.3,17).
E continua:
Se uno dice: Io amo Dio e poi non ama suo
fratello, bugiardo. Infatti, se uno non ama il
prossimo che si vede, certamente non pu amare Dio
che non si vede.(I Giov.4, 20).
Anche lApostolo Giacomo ci ammonisce:
La fede, se non ha le opere, morta in se stessa
Tu credi che c un solo Dio? Fai bene; anche i
demoni ci credono e tremano. Ma senza le opere la
fede senza valore(Gc.2,17).
2. Ma lerrore sta nellilludersi di potere amare e servire
i fratelli senza dovere attingere questo amore alla sua
unica sorgente, che lamore di Dio.
Al di fuori di questo amore, saremo forse capaci di
qualche atto di filantropia o di qualche gesto isolato di
altruismo; ma non saremo capaci di amare veramente:
di amare tutti i fratelli
di amarli sempre
di amarli gratuitamente
in una parola, di amarli come li ama Dio stesso.
Pi si ama Dio e pi si riceve la forza di amare i fratelli
come li ama Lui: senza misura e senza limiti.
E, nello stesso tempo, pi si compiono atti di amore
verso il prossimo e pi cresce lamore verso Dio.
(Cos come avviene tra due vasi comunicanti).
60

XIV. PROGRAMMA DI CARITA VISSUTA


Le riflessioni di queste pagine probabilmente
avranno acceso in te il desiderio di metterle in pratica,
impegnandoti pi di prima.
Ma, attento ad un pericolo, sempre ricorrente:
Nonostante la tua ferma convinzione e la tua buona
volont, i tuoi propositi potrebbero restare lettera morta:
perch, i tuoi molteplici impegni (tutti urgenti e
impellenti) ti porteranno a rinviare le opere di carit al
momento pi favorevole, a quando avrai pi tempo
pur essendo convinto della loro priorit assoluta.
Cosi che il bene che il Signore esige da te viene trascurato
o ridotto al minimo.
No, fratello, il solo fatto di avere pensato le opere di
bene non possono lasciarti soddisfatto e tranquillocome
se bastasse il solo desiderio a sollevare i bisogni
dellumanit.
Ricorda sempre la maledizione che Ges diede al
fico pieno di sole foglie, ma senza frutti, (nonostante non
fosse ancora giunta la stagione dei frutti)

quasi che Ges volesse dire a noi cristiani che non


dobbiamo contentarci di produrre frutti di bene solo in
certi periodi o in certe occasioni, ma sempre, anche nei
periodi pi difficili e nelle circostanze pi sfavorevoli.
Se vero che lamore tutto, le opere di carit
devono essere messe al primo posto, come tutti gli altri
doveri principali:
non possiamo farle dipendere dalle circostanze, dal
caso o dallumore del momento (sempre variabile e
61

incerto), ma dobbiamo fissarle e programmarle


accuratamente, secondo le nostre possibilit.
Ecco un FAC-SIMILE
che pu essere modificato e adattato alla propria
situazione.
1- Visitare le seguenti persone, sole o ammalate:
..
.
possibilmente ogni...
2- Prestare qualche servizio necessario
a questa persona
o a questaltra...
3- Ospitare o invitare a pranzo qualche persona sola e
bisognosa (chi?) .
(o qualche straniero)..
possibilmente ogni.
(Tanti cristiani oggi lo fanno:
perch non puoi farlo anche tu?)

4- Collaborare (in qualche gruppo) alle seguenti


attivit caritative.

5- Partecipare alle seguenti attivit pastorali della


Parrocchia...

6- Diffondere, in tutti i modi e con tutti i mezzi, questo


programma (insieme agli altri volumetti della stessa serie).
62

XV. I BISOGNI MORALI e SPIRITUALI


1- Se guardiamo ai bisogni morali e spirituali di oggi,
c veramente da metterci a gridare a squarciagola
(come dice Isaia, 58).

Bisogna guardare in faccia la realt per scoprire i mali che


affliggono lumanit e apportarvi gli opportuni rimedi:
Pensiamo a tanti cuori spezzati dallodioa tante
coscienze deformate e distrutte dal vizioa tante piaghe
familiari e sociali divenute cancrenose a tante famiglie
laceratea tanti giovani sbandati e rovinati dalla droga o
dalla malavita (e sono la speranza del futuro!)
a tanti bambini vittime dellegoismo e della violenza
fisica e moraleagli spaventosi orrori del terrorismo,
ai tanti focolai di guerra, diffusi in tutti i continenti
alla corruzione invadente, al secolarismo dominante,
al materialismo e al neo-paganesimo dilagante
alla perdita del senso del peccato
al relativismo morale che, sempre di pi, avvolge di
tenebre le menti e i cuori degli uomini, offuscando la
distinzione tra il bene e il male, tra la verit e lerrore,
(favorito enormemente dai mass-media)
e, infine, allinvasione delle sette e dei nuovi movimenti
pseudo-religiosi, che allontanano dalla vera Fede

63

E vero che affiora qua e l un certo risveglio


religioso
Ma non c da nutrire illusioni, perch (il pi delle
volte) si tratta di una religiosit del tutto soggettiva, che
non ha alcun riferimento alla Verit rivelata da Dio:
non possiamo consolarci per lapparente risveglio di una
religiosit, che si risolve tutta a scapito della vera Fede:
(Perchnon bisogna dimenticare
sostanziale tra religiosit e Fede).

la

differenza

Ricordiamo la domanda inquietante di Ges:

Quando il Figlio delluomo verr, trover ancora Fede


sulla terra?.(Lc 18,8)

2-

Attenti a non giudicare la realt solo dalle


apparenze.
Apriamo gli occhi, per capire, alla luce del Vangelo, i
veri segni dei tempi:
Ipocriti, siete capaci di prevedere il tempo che far,
come mai non sapete capire il significato di ci che
accade in questo tempo?.(Lc.12,56).
La storia del mondo attraversata da una lotta immane
tra le forze del bene e le potenze del maligno:
lotta per lo pi invisibile, di cui quello che appare solo la
punta di un iceberg, che rimane quasi del tutto sommerso
sotto il groviglio di avvenimenti complessi e contrastanti.

-- Nascoste sono le armi segrete che possiedono


tante anime semplici votate allAmore, che si immolano e
si consumano nel silenzio della piccolezza e dellumilt,
per la salvezza dellumanit.
64

-- Nascoste sono anche le trame e le strategie infernali,


volte a strappare Dio e la sua legge dalla coscienza degli
uomini, servendosi di tutti i mezzi, soprattutto dei mezzi
moderni della comunicazione, che esaltano la vita
secondo la carne, capovolgendo tutti i valori umani e
cristiani.
Certamente, doveroso essere grati allo Spirito (come fa
spesso Giov.Paolo II) per i meravigliosi segni di speranza
che appaiono nellumanit di oggi

(quali, ad esempio, limpegno per la giustizia e la pace,


gli sforzi per raggiungere lunit dei popoli e delle
religioniecc.);

ma non possiamo restare indifferenti di fronte alla perdita


di tanti valorie di tante anime.

Sar bene riflettere sul giudizio che, del mondo doggi, d


una giovane scrittrice, molto nota, Susanna Tamro:
Da anni il nostro paese vive in uno stato sempre pi grave
di degradouna lunga discesa buia, della quale non si riesce
a vedere la fine. La sensazione un po quella di trovarsi su
un mezzo di trasporto guidato da un autista
impazzitoLautobus ormai corre sul baratro, ma dagli
altoparlanti continuano a dirci che si tratta di una gita di
piacere: Dobbiamo far finta di crederci?

3- Bisogna intervenire con urgenza e con zelo generoso


e tempestivo.
Troppo tempo si perduto in chiacchiere vuote
Il mondo va alla derivae noi ci trastulliamo in misere
soddisfazioni o in sterili ricerche!
65

Ho compassione di questa folla diceva Ges.


E tunon ti commuovi di fronte a tanti mali morali, che
rendono
irrimediabilmente
schiava
tanta
parte
dellumanit?
Cosa stai facendo, tu, per soccorrere i pi miseri tra i
miseri?
Come buon Samaritano, devi guardare anche le ferite
spirituali, che sono spesso la causa (o laggravante) di
quelle materiali:
Non ti basta solo pregare (pur essendo la prima cosa da fare).
Devi uscire da te, correre, scomodarti, abbassarti...
per dare aiuto a tanti infelici che sono immersi nella
melma di tanto sudiciumeforse pi vittime che
colpevolipi deboli che malvagi
condannati, purtroppo, a restare sempre tali, se
tu non intervieni.
Ah, se tutti i cristiani cosiddetti praticanti
comprendessimo che la prima carit quella di
soccorrere i malati nellanima e spezzare il giogo iniquo
del demonio!
Purtroppo, sono pochi quelli che lo fannopochissimi
coloro che lo fanno sino in fondo
mentre la maggior parte passiamo oltre (come i
due religiosi della parabola)o ci contentiamo di cercare
le parole giuste per giudicare e condannare i peccatori.
4- Quelli che viviamo (lo dicono tutti) non sono tempi
normali, sono tempi pericolosissimi, eccezionali:
Occorrono, perci, impegni eccezionali.
66

Nessuno pu tirarsi indietro, con la scusa di avere troppi


impegni o troppi problemi personali.
Uno solo, oggi, il problema:
Salvare questa povera umanit, che rischia di andare
a fondo, inesorabilmente!
Quando divampa lincendio o la nave minaccia di
affondare, bisogna buttare via qualsiasi cosa.
Le critiche e i lamenti non servono
I bei progetti e i discorsi programmatici non bastano.
Viviamo sotto la minaccia di mali estremi, che richiedono
rimedi estremi.
E il peggio che solo in parte ce ne rendiamo conto!
Il nemico semina ovunque la zizzania infernale...
e gli operai del Regno dormono(Mt 13,25)
E ora di scuoterci dal sonno, ma bisogna fare subito!
5- Certo, bisogna riconoscere che c tanto impegno e
tanto fervore in alcune persone e in alcuni gruppi
Ma tanti cristiani potrebbero meritare il rimprovero
fatto dal Signore alla Chiesa di Sardi:
Svegliatevi! Rafforzate la fede dei pochi che sono
ancora viventi, prima che muoiano del tutto
Di quello che fate, non ho trovato nulla che il mio
Dio possa considerare ben fatto...
Cambiate vita! Se continuate a dormire, verr come
un ladro, allimprovviso
(Apoc.3,1- traduzione ecumenica).

67

XVI. ZELO PER IL REGNO


1- E vero: I mali morali di oggi sono molto pi gravi
e profondi di quanto noi immaginiamo.
Ma nessuno scoraggiamento consentito, nessuna paura
pu essere giustificata.
Il Signore, al contrario, cincoraggia a sperare contro
ogni speranza:
Non temete: Io ho vinto il mondo!
Coloro che hanno fede hanno la vittoria assicurata:
Tutto ci che nato da Dio vince il mondo;
e questa la vittoria che ha sconfitto il mondo:
la nostra fede (I Giov.5,4)
la nostra fede in Ges, non in noi stessi.
Fede piena, totale, incondizionatanon incrinata da
dubbi, da tormenti e da paure:
Perch temete, gente di poca fede?(Mt 14, 31)
Era questo il rimprovero pi insistente di Ges ai suoi.
Il dubbio, il tormento e la paura sono il segno che abbiamo
pi fede in noi, anzich in Dio.

68

2- La vera fede ci porta ad affidarci totalmente a Dio


e a cercare solo quello che vuole Lui, cio il suo
Regno:
Cercate prima di tutto il regno di Dio,
e tutto il resto vi sar dato in soprappi.(Mt 6, 33)
Per chi ha fede tutto il resto (prestigio, successo, salute,
affari) viene dopo, conta meno del Regno.
e viene vista in funzione del Regno,
(che la vita costruita secondo il progetto di Dio,
nella verit, nella giustizia, nellamore e nella pace).
Ammoniva Tolstoj: Lunico significato della vita consiste
nellaiutare a stabilire il regno di Dio.
E S. Bernardo: (con parole equivalenti) Chi crede nel regno
di Dio non si d pace, fino a che non abbia dato
tutto per la sua diffusione.
Siamone certi: Il grande male del mondo e delle
potenze infernali (anche quando raggiungesse un livello
pi spaventoso dellattuale) sar vinto, senza alcun
dubbio, da coloro che danno tutto per il Regno.
Lo Spirito ne suscita tanti di questi cuori
generosi, soprattutto quando il demonio si scatena
maggiormente:
Essi lo hanno vinto per il sangue dellAgnello e
la testimonianza del loro martirio,
perch non hanno risparmiato la vita,
neppure di fronte alla morte. (Apoc.12, 11).

(Di questa fede incrollabile parleremo nella parte seconda).

69

3- La fiducia nella vittoria definitiva, per, non pu


farci fermare, anzi deve spingerci ad affrettare la corsa, a
moltiplicare lo zelo:
Decuplicate lo zelo per ricercare Dio.(Baruc 4,28).
Lo zelo per la tua casa mi divora.(Sal.69,10 + Gv.2,17).
Voi, o Corinti, vi segnalate in ogni zelo.(2 Cor,8,7)
lo zelo per propagare il vangelo della pace. (Ef.6,15)
Allo stadio tutti corrono per conquistare il premio.
Correte anche voi, in modo da conquistarlo.
Essi si sottomettono a una rigida disciplina, per una
corona che presto appassisce; noi invece per una
corona che durer sempre.(1 Cor.9,24).
Non sono ancora arrivato al traguardo. Continuo per
la corsa per tentare di afferrare il premio, perch anchio
sono stato afferrato da Cristo Ges. Questo solo io faccio:
dimentico ci che sta alle mie spalle e mi slancio verso ci
che mi sta davanti.
Continuo la mia corsa verso il traguardo. (Fil.3,12)
Corsaslanciotraguardo
Ma, ci pensiamo che ci stiamo avvicinando sempre pi al
traguardo e il regno di Dio ancora cos lontano
dalla vita e dalle aspirazioni dellumanit?
Non forse anche colpa nostra?
Come il servo fannullone della parabola evangelica,
abbiamo avuto paura di perdere il talentoe labbiamo
nascosto sotterra(Mt.25)
facendoci trovare addormentati(Mc.13,36)e facendo
indignare il Padrone, che aveva dato il potere ai servi, a
ciascuno il suo compito
Uno il compito dei cristiani, di tutti i cristiani:
70

Collaborare instancabilmente allavvento del regno


dellAmore in tutti i cuori e in tutte le realt umane
seguendo le esigenze del Regno
e rinunziando alle proprie.
4- Non dimentichiamolo: Questi sono tempi di battaglia.
Siamo chiamati alleroismo!
Lamore di Cristo ci spinge a fare anche
limpossibile, se vero che abbiamo dentro di noi la
potenza stessa di Dio, che lo Spirito Santo.
Metti in pratica queste raccomandazioni infuocate
dellApostolo Paolo:
Combatti la buona battaglia della fede(1 Tm.6,12).
Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma uno
spirito di forza, di amore e di saggezza.(2 Tm.1,7).
evita le chiacchiere inutili
Annunzia la parola di Dio, insisti in ogni occasione,
opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera,
esorta con ogni magnanimit e dottrina. (2 Tm.4,2).
Hai capito?Questa la sua parola dordine:
SvegliateviCorrete, per accendere ovunque
il fuoco dellAmore
Ah, come vorrei che fosse gi acceso! (Lc.12,49).
Cerca tutte le occasioni per trasmettere la Parola, suscitare
entusiasmo, seminare speranza, costruire collaborazione
e solidariet.
Su, muovitiEsci dal tuo piccolo guscio:
Corri, va, parla, telefona, scrivi, esorta, stimola,
insisti, incoraggiasempre e ovunque!
Non puoi fermarti piE Dio che ti lancia:
71

XVII. LAMORE CENTRO DELLA VITA


1- Lo ripetiamo ancora: Noi viviamo in tempi
eccezionali, che richiedono impegni eccezionali.
Impegni eccezionali non significa fare cose
straordinarie (che il Signore richiede solo a pochissimi).
Diceva Madre Teresa di Calcutta:
Ci che conta non fare molto, ma mettere molto
amore in ci che si fa.
E con altre parole ripeteva:
Non si tratta di quanto facciamo, ma di quanto
amore e di quanta dedizione mettiamo nelloperare
Papa Giovanni XXIII affermava:
Non conta nella vita fare cose grandi o piccole,
vistose o insignificanti, ma conta lamore con cui si
fanno.
E s.Teresa dAvila:
Senza amore, tutto niente.
2- Facciamo attenzione, per, a non confondere il vero
Amore con lamor proprio.
(Proprio qui si nasconde lequivoco pi insidioso).
Dice un famoso autore:
Lamore ha un solo nemico: lamor proprio.
E s. Agostino afferma:
Due amori hanno costruito le due citt:
Lamore di s spinto fino al disprezzo di Dio
ha prodotto la citt terrena (o la civilt del peccato);
mentre lamore di Dio portato fino al disprezzo di s,
ha costruito la citt celeste (o la civilt dellamore).

72

3- Allora un impegno eccezionale che si chiede oggi ai


Volontari dellAmore (insieme a quello della totalit del
dono di s)
proprio questo:
Cambiare il centro della propria vita!
Togliere dal centro se stessi, il proprio io
e mettervi lAmore, cio Dio e il suo regno.
(Il centro da cui tutto parte e a cui tutto converge
proprio tutto: pensieri, aspirazioni, attivit, progetti, vita).
La scelta radicale di Cristo esige necessariamente il
rinnegamento di s:
Se qualcuno mi vuol seguire, rinneghi se stesso
(traduz. ecumenica):smetta di pensare a se stesso.
(Mt.16,24 e Lc.9, 33)

Sono troppi i cristiani che vorrebbero seguire Cristo, senza


rinnegare se stessi.
Perci, al centro della propria vita e della propria attivit
mettono sempre se stessi:
cio la propria volont, il proprio giudizio, il proprio
interesse, la propria gloria
Per loro tutto ruota attorno a questo centro e in funzione di
essopersino la preghiera, lapostolato, il bene che
compiono, i sacrifici che fanno
Possono anche buttarsi in tante opere e attivit
benefiche, ma cercando sempre se stessi.
E le conseguenze sono disastrosee scandalose:
agitazioni, divisioni, discordie, lacerazioni, invidie,
lotte, rivalit, indipendenza, ribellioni
Di questi cristiani (anche se intelligentissimi e
capacissimi), non ne ha bisogno n la Chiesa n lumanit,
73

perch non fanno altro che portare scompiglio e rovine


di ogni genere.
4- Non temere che, rinnegando te stesso, abbia a
perderci la tua personalit.
Ascolta, oltre ai tantissimi nostri Santi, un grande
profeta non cristiano:
Trova se stesso chi perde il proprio io.
Quando l io muore, Dio ne riempie il vuoto.(Gandhi).
5- Come si vede, non si tratta di aggiungere o
aggiustare qualcosa della nostra vita:
tutta la vita deve cambiare.
Se per noi il centro diventa Cristo, tutto cambia:
nella vita di ciascuno e nella vita delle comunit
e, attraverso di noi, cambier il mondo intero!

74

XVIII. IL MIRACOLO DELLAMORE:

LUNITA

*****
1- Ce ne vogliono tanti di questi cristiani
centrati su Cristo.
Appena Ges Cristo comincia a diventare il centro della
vita, ecco realizzato il grande miracolo, il pi caro a Dio e
il pi utile allumanit:
Il miracolo dellunit!
Tutti quanti, come tanti raggi, convergono a questunico
centro, che Cristoe, uniti in Cristo, raggiungono il
massimo vertice dellunit, che la Trinit:
O Padre, che tutti siano uno, come noi.
E questo il frutto pi immediato del vero amore (quello
che proviene da Dio), che, come fuoco incandescente,
fonde in unit perfetta coloro che ne sono investiti:
O Padre, lamore con il quale mi hai amato sia in
essi e io in loro, perch siano perfetti nellunit.
(Gv.17,23)

Ed questo il progetto pi grandioso e il desiderio pi


accorato di Ges, espresso nel momento pi solenne della
sua vita:
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi
una cosa sola, perch il mondo creda.(Gv.17,21
Oh prodigio dellunit:
il mondo creder quando vedr in noi credenti
lunit perfetta, che come il riflesso e la
manifestazione del Dio Trino e Uno.
E la Chiesa ne il segno e lo strumento visibile.
75

Cos vuole il Maestro.


Tutti ne siamo convinti, tutti la vogliamo, tutti ne
parliamoma, siamo tutti disposti a pagarne il costo per
realizzarla veramente?
Certo, bisogna riconoscere che mai, come oggi, questa
esigenza di unit stata avvertita in maniera cos forte,
soprattutto nella Chiesa:
-Lecumenismo ne un segno.
Ma quanto cammino resta ancora da fare!
-Un altro incoraggiante segno la straordinaria
fioritura di gruppi e di comunit, spesso molto ferventi.
Ma, dobbiamo ammettere che non sempre, al
moltiplicarsi delle comunit, corrisponde una crescita di
comunione, nonostante gli appelli e le iniziative del Papa,
della Gerarchia e di tanti responsabili.
A volte si notano chiusure e steccati, anche tra i
gruppi pi impegnatiCerte comunit danno
limpressione di essere lincontro (o lo scontro) di
tanti egoismi, che rendono insofferenti, intolleranti e
arrogantisempre pronti a criticare, a giudicare, a
fare processiper primeggiare sugli altriper avere
ragione a tutti i costi!
Nel nome del Dio dellamore e dellunit, quante lotte,
quante divisioni e incomprensioni(soprattutto nel
passato)!
E la colpa sempre degli altri (?)
2- Vuoi sapere qual il motivo di questa assurda
incoerenza?Labbiamo gi accennato:
76

Ognuno di noi considera come centro il proprio


io, (o lio di gruppo), cio le proprie idee, le proprie
vedute, i propri giudiziche vengono identificati con la
Verit.
Per conseguenza, si pretende che tutti gli altri costruiscano
lunit attorno a questo presunto centro:
chiunque si discosta dalle nostre vedute o non le
appoggia, viene considerato come distruttore
dellunit.
Forse anche noi, (magari senza accorgercene) siamo infetti
da questa epidemia, sia a livello individuale, che a
livello comunitario:
Siamo portati ad ingrandire gli aspetti positivi del nostro
gruppo o movimento, mentre negli altri movimenti
vediamo soprattutto i limiti e i difetti.
Altro che Comunione Trinitaria!
E sempre in agguato, tra le nostre comunit, il rischio di
formare tanti anelli staccatiincapaci di unirsi in unica
catena.
Cos, pur dichiarandoci innamorati dellideale
dellunit, non facciamo che sgretolarla con la nostra
presunzione e le nostre orgogliose sicurezze.
E il motivo di fondo sempre quello:
Tanti io messi al centro, al posto di Dio.
No, lunit si costruisce non sulle nostre belle parole,
ma sulle ceneri del nostro amor proprio:
riconoscendo umilmente i nostri limiti
e accettando generosamente le ragioni degli altri.
Il nostro grande Pontefice (e non soltanto lui) ci di stimolo
e di modello.
Il Signore ci sar di aiuto, se lo invocheremo.
77

--

Madre Teresa e Fratel Roger di Taiz,


nel 1976, composero insieme questa preghiera:
O Dio, Padre nostro, Tu chiedi a tutti noi di diffondere
amore dove i poveri sono umiliati,
gioia dove i fedeli sono mortificati,
riconciliazione dove la gente divisa
dove il marito si oppone alla moglie,
i credenti si oppongono a coloro che non credono,
i cristiani ai loro fratelli cristiani di altre Chiese,
che essi non sanno amare.
Apri Tu questa strada per noi, cos che
il Corpo ferito di Ges Cristo, che la tua Chiesa,
possa essere lievito di comunione
in tutta la famiglia umana.

3- Ecco la grandiosit di questo nostro progetto:


I Volontari dellAmore vogliono portare avanti
il grande sogno di Ges (che siano perfetti nellunit)
cercando di realizzare lunit spirituale
di tutte le Chiese, di tutti i gruppi o movimenti,
in una parola, di tutti gli uomini di buona volont:
di coloro, cio, che hanno scelto Dio come scopo e come
centro della propria vitae perci non gli importa pi
nulla di se stessi.
Unit spirituale che si pu ottenere soltanto se si
diventa piccoli e ci si ama con cuore di bambino.
-Perch questo impegno di unit sia reso pi facile
e pi concreto, pu essere utile conoscersi e incontrarsi
visibilmente; ma non strettamente necessario:
78

La fede nel Corpo mistico e lesperienza storica


di tante anime ci insegnano che, anche tra persone che non
si possono mai incontrare visibilmente, si pu raggiungere
lunit spirituale pi perfetta.
Al contrario, se non c lunit nellamore e nella
piccolezza, anche gli incontri frequenti e ben organizzati
non possono costruire la vera unit.
Ecco cosa vogliamo:
Unirci spiritualmente in un unico grande Cuore,
il Cuore ardente di Cristo
Tutti Uno in Cristo! (Gal.3,28)
con ununica insegna: quella dellAmore Uno e Trino,
sotto la protezione della Madre della Chiesa.
Cos ci vuole il Signore:
Tutti impegnati ad accendere amore, a seminare
pace, a diffondere armonia, a tessere comunione,
non solo con i membri del proprio gruppo, ma anche
con quelli degli altri gruppi, di qualsiasi appartenenza.
Per questo ideale vogliamo vivere e impegnarci.
Questo programma vogliamo portare avanti (insieme al

(programma che ognuno ha nel suo movimento).


Non sempre riusciremo a raggiungere lunit nelle idee o
nei programmi; ma sempre potremo riuscire a realizzare
lunit nellamore, che ci porta a comprenderci e ad
accettarci gli uni gli altri cos come siamo
a volerci bene ed ad aiutarci in tutto,
nonostante le diversit.
Solo cos si potr giungere alla completa unit, quella
sognata da Cristo.
79

CONCLUSIONE
(di questa prima parte)

In questopera di cambiamento e rinnovamento radicale,


bisogna evitare i due eccessi opposti:
a) il prurito della novit (o la smania del diverso),
che ci fa accettare ciecamente tutto ci che nuovo o
diverso di prima;
b) la chiusura nel passato, che ci porta a
respingere tutto ci che nuovo o diverso, per continuare
a fare sempre le solite cose.
Bisogna andare sempre avantima lasciandosi portare
dal vento dello Spirito, il quale crea e rinnova ogni
cosa:
Ecco, io faccio nuove tutte le cose.(Ap 21, 5)
Lo Spirito Santo forza dinamica:
sempre nuovo, imprevedibile, sconvolgente
Attento, perci, a cogliere al volo le novit stupende e
multiformi che lo Spirito porta sempre alla Chiesa,
soprattutto alla Chiesa di oggi.
Esci, perci, dal vecchio e stretto circuito delle tue
abitudinie immettiti nellorbita meravigliosa e sempre
attuale dello Spirito.
2- Non preoccuparti se ci che nuovo ti riesce pi
difficile.
Non sar necessario che tu inventi cose nove
ti baster servirti di qualcuno dei tanti strumenti nuovi
che la Provvidenza ti metter tra le mani.
80

Ecco:
Uno strumento nuovo molto valido potrebbe essere il
programma di questo libretto:
Se lo trovi interessante, segno che il Signore che lo
vuole.
Perci te ne devi servire, non solo per te, ma anche per gli
altri.
Fallo conoscerediffondilo, pi che puoi.
Ma senza esitare.
Rinviare o temporeggiare una colpa, oggi pi che nel
passato.
*****

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81

APPENDICE

*
CHI SONO I VOLONTARI
1-I Volontari sono coloro che simpegnano in
unopera o in un servizio non per obbligo di legge,
ma per libera scelta,
non per guadagni economici, o per desiderio di avventura,
ma per puro amore verso Dio e verso i fratelli
E un confortante segno dei tempi questo improvviso
sviluppo del Volontariato, in ogni ambiente e in ogni
settore.
Ma, perch possa produrre frutti abbondanti e costanti,
si richiedono nei volontari delle qualit morali e spirituali.
La prima qualit che devono avere i Volontari

la volont:

una volont ben formata, umanamente e cristianamente.


Sarebbe unassurdit, se nei Volontari non funzionasse
la volont.
Senza la volont, nessun bene si far, perch la volont
la facolt umana che ci rende capaci damare.
Tutto ci viene da Dio, vero; ma, perch Dio entri
in noi e ci colmi dei suoi doni, vuole il libero consenso
della nostra volont: Se vuoiChi vuolecos
ripeteva sempre Ges.
Senza il concorso della nostra volont Dio non vuole fare
nulla.
82

La volont la porta dingresso di Dio (e di satana):


solo se acconsente la volont, si pu realizzare in noi la
pi grande santito il pi spaventoso traviamento.
E la volont che fa luomo grande o miserabile.

(Schiller)

Il segreto della potenza e della bont nella


volont.(Mazzini).
La volont veramente la potenza pi grande del
mondo:
Credere soltanto la seconda potenza;
volere la prima.(Victor Hugo).
Questa straordinaria potenza va perci curata, educata,
illuminata, altrimenti pu diventare la potenza pi
distruttrice dellumanit:
La volont senza la ragione cieca,
contro la ragione pazza.
2- Ecco le qualit che deve avere la volont, perch sia
effettivamente la potenza pi grande e pi benefica:
--- VOLONTA RISOLUTA :
* che vuole il bene, sul serio, costi quel che costi
* capace di dire voglio anche nelle opere pi difficili;
senza fermarsi mai, neppure di fronte ai pi grossi
ostacoli;
*decisa ad andare avanti, anche quando tutti gli altri si
tirano indietro:
Il segreto della riuscita di volere poche cose per
volta, ma di volerle a tutti i costi. Volli, e volli
sempre, e fortissimamente volli.(Vittorio Alfieri).
83

--- VOLONTA DI FUOCO:

* capace di accendersi dentusiasmo e di accendere anche


gli altri;
* pronta a partire subito, senza mai rinviare
senza aspettare che siano gli altri a cominciare, anzi
adoperandosi per trascinare anche coloro che si mostrano
freddi o indecisi.

--- VOLONTA DI ACCIAIO:

* che non tentenna mai


* che non si piega sotto qualsiasi pressione o lusinga
* che non si scoraggia e non si abbatte, neppure quando si
rimane soli, perseguitati o incompresi.

--- VOLONTA LIBERA:

* libera della vera libert;


* capace di fare le proprie scelte ispirandole al Vangelo
e non alle opinioni della maggioranza;
*che non si lascia influenzare o manipolare dalla
propaganda martellante o dalla moda seducente;
*che non si adegua al comportamento dei pi
e non si arrende ai ricatti e ai compromessi.
E, infine, la qualit pi importante:

--- VOLONTA ILLUMINATA:

La volont diventa veramente libera, forte, ardente,


travolgente, quando unita stabilmente alla Volont di
Dio, fino a combaciare perfettamente con essa, come i fili
della spina con la presa della corrente elettrica.

84

La Volont di Dio, infatti, la sorgente dellAmore e la


fonte di ogni bene: la volont di Dio libert, vita, gioia,
pace: nella sua voluntate nostra pace(Dante-Paradiso).
Fuori della Volont di Dio non v alcun bene; anzi,
tutto quello che non vuole Dio il massimo male, la
causa di tutti i mali, il fallimento delluomo.
Perci, chi esce fuori della Volont di Dio perde tutto,
come il pesce che esce fuori dal mare, come il treno che
esce fuori dal binario.
Anche le opere pi grandiose e straordinarie (come i
miracoli) Ges le chiamainiquit, se non corrispondono
alla sua Volont:
Non quelli che mi dicono: Signore, Signore
entreranno nel Regno di Dio, ma quelli che fanno la
Volont del Padre mio. Molti mi diranno: Signore,
noi abbiamo profetato, cacciato i demoni e compiuto
miracoli nel tuo nomeMa io dir loro: Non vi ho
mai conosciuti; allontanatevi da me, operatori
diniquit.(Mt.7,22).
Tutta la vita dipende da un grandioso Voglio:

Voglio Dio, che il massimo Bene!


Non voglio altro allinfuori di Dio e del suo Volere.
E evidente che la Volont di Dio deve essere cercata e
accertata con molta accuratezza, ascoltando e meditando la
Parola di Dio, alla luce degli insegnamenti della
Chiesa, perch non avvenga anche a noi quello che dice il
Manzoni di donna Prassede, nei Promessi Sposi:
85

Tutto il suo studio era di assecondare il volere del cielo;


ma faceva spesso uno sbaglio grosso, che era di prendere per
cielo il suo cervello.

Concludiamo con una preghiera ispirata, del sommo


teologo Tommaso dAquino:
Misericordioso Dio, concedimi di desiderare sempre
ci che a Te piace, di investigarlo con saggezza, di
conoscerlo autenticamente e di eseguirlo con
perfezione: a lode e gloria del tuo nome.
4- Queste preziose qualit vanno sempre coltivate e
perfezionate.
Senza queste qualit non esiste volont, ma soltanto
velleit o volont apparente, che si nutre di vaghi
sentimenti e di fantasie inconcludenti.
Con i vorrei non si fatto mai niente;
con i voglio si sono fatti miracoli.
C tanta gente che sillude damare e di volere il bene,
mentre non capace di muovere un dito per operare il
bene.

Questo il tempo delle personalit forti:


dal cuore mite e umile, ma dalla volont
irresistibileche, per muoversi, non aspettano
incoraggiamenti e non pretendono riconoscimenti.
In un mondo che rifugge dal sacrificio, adagiato nei
molteplici conforts del consumismo, solo chi ha una
volont solida e robusta in grado di portare avanti le
opere di Dio.
86

Chi vuole realizzare il bene, qualsiasi bene, non si


lascia trasportare dalle onde instabili del sentimento;
al contrario, proprio quando non si sente si impegna
maggiormente, perch sa che il bene che si fa per puro
amore ha pi merito, pi valore e pi efficacia:
Il vero bene, infatti, non quello che parte dal
cuore, ma quello che parte da Dio e dalla sua Volont.
*****

N.B. Se sei rimasto convinto ed edificato,


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87

INDICE
Presentazione
I - LAmore tutto
II - LAmore parlato
III - LAmore vissuto
IV -Il vero senso dellamore
V - Il modello dellamore
VI - Donare la vita
VII - Dono reale e concreto
VIII - Charitas Christi urget nos
IX - Il buon samaritano
X - Alla sorgente dellamore
XI - Rimanete nel mio amore
XII - Amare con tutto il cuore
XIII - Dio o il prossimo
XIV - Programma di carit vissuta
XV - I bisogni morali e spirituali
XVI - Zelo per il Regno
XVII LAmore centro della vita
XVIII Il miracolo dellamore: lunit
Conclusione

APPENDICE
INDICE

88

pag. 1
pag. 9
pag. 10
pag. 12
pag. 16
pag. 21
pag. 25
pag. 28
pag. 32
pag. 35
pag. 39
pag. 48
pag. 51
pag. 59
pag. 61
pag. 63
pag. 68
pag. 72
pag. 75
pag. 80
pag. 82
pag. 88

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