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Carlo Splendore - Ricerche Sull'Aura Umana
Carlo Splendore - Ricerche Sull'Aura Umana
Indagine chiaroveggente.
Semplici dispositivi costruiti col fai da te.
Fotografia dellaura con programmi digitali per la diagnostica
psico-fisica.
1) Lindagine chiaroveggente
In attesa di poter disporre di una adeguata strumentazione scientifica che ci metta
in condizione di formarci unidea oggettiva della struttura dellaura e ci fornisca
attendibili informazioni circa la natura dellenergia da essa convogliata, non ci
resta che attingere alle fonti che si rifanno alle investigazioni dei sensitivi e alle
loro soggettive valutazioni. Per definizione il chiaroveggente semplicemente
colui il quale ha sviluppato la facolt di percepire unaltra ottava della gamma di
vibrazioni possibili, che di solito preclusa alla vista ordinaria, e si rende in
questo modo capace di percepire pi di quanto non possa farlo chi possiede una
facolt di percezione pi limitata.
Gli esperimenti condotti da questi soggetti particolarmente dotati hanno rivelato le
seguenti propriet relative alla struttura dellaura. Questo campo energetico
umano composto di particelle e ha un movimento fluido, simile a quello di
correnti daria o dacqua. Le particelle sono estremamente piccole, addirittura pi
piccole dellatomo. In fisica un insieme di particelle cariche di energia che si
muovono insieme formando addensamenti prende il nome di plasma e viene
definito come il quarto stato della materia, uno stato intermedio tra quello della
materia e quello dellenergia. Ora, molte delle propriet del campo energetico
umano (aura) sembrano indicare un possibile quinto stato della materia, che alcuni
scienziati chiamano bioplasma, intermedio tra quello della materia inanimata e
quello della psiche.
Fig.2 - Il Corpo Emotivo delluomo comune come appare alla vista chiaroveggente (da: Luomo visibile e
luomo invisibile di Leadbeater).
Il cono giallo sulla sommit del capo rivela un certo sviluppo dellintelletto, ma un giallo un po opaco, il che
ci dice che lintelletto rivolto verso fini materiali con scopi egoistici. Ad un lato del capo notiamo un cono
blu chiaro, che indica un nobile sentimento religioso; allaltro lato, un fascio di luce cremisi tendente al rosa
denota affetto e dedizione.
Le bande arancione-sporco indicano lorgoglio. Il verde smorto rivela una certa adattabilit e versatilit; dove
il verde tende al grigio si manifesta una certa propensione all'astuzia. Una disposizione allira presente nella
banda color scarlatto, che occupa solo la parte mediana dellaura.
2. Il doppio eterico,
3. Laura interna,
4. Laura esterna.
Il doppio eterico, visto attraverso gli schermi, ha lapparenza di una fascia oscura
in contatto immediato col corpo, di cui riproduce esattamente i contorni; la
larghezza ovunque uniforme ed in generale varia da uno a cinque millimetri,
varia di misura a seconda delle persone ed anche nella stessa persona col
modificarsi delle sue condizioni; completamente trasparente e chiaramente
striato, con linee delicatissime di un bel color rosa, che sembrano colorire
lintervallo tra le varie striature.
Laura interna comincia dal limite esterno del doppio eterico, bench sembra
spesso toccare il corpo stesso. Generalmente presenta una larghezza costante da 4
a 8 cm, talvolta pi stretta lungo gli arti, e segue il contorno del corpo. Ha una
struttura granulosa : i granuli sono eccessivamente fini e per la loro disposizione
assumono unapparenza striata. Le strie sono parallele luna allaltra, ad angolo
retto rispetto al corpo ed in fasci pi lunghi al centro, pi corti allesterno,col
bordo arrotondato
Laura esterna comincia dal limite dellaura interna e, contrariamente a quanto
avviene per questultima,la sua grandezza varia notevolmente. Intorno alla testa
sorpassa in generale di 4 cm il piano delle spalle; sui lati e dietro il tronco la sua
larghezza di circa 8 o 10 cm, un po meno davanti al corpo e segue da vicino i
contorni di questultimo; talvolta un po pi stretta lungo le membra. Intorno alle
braccia la stessa che intorno alle gambe, ma generalmente pi larga intorno
alle mani e spesso supera di molto lestremit delle dita. Talvolta si nota una nube
leggerissima che supera di molto laura esterna; stata notata soltanto nelle
persone la cui aura sia eccezionalmente estesa e sembra probabile che questa sia
la continuazione dellaura esterna. Il Dr. Kilner la chiama laura ultra-esterna.
Sono state osservate delle placche, dei raggi, delle correnti luminose emanate da
diverse parti del corpo; talvolta appaiono e svaniscono rapidamente, talaltra
persistono. Le placche non sembrano mai colorate,i raggi invece sono
generalmente incolori, ma talvolta sono tinti di colori diversi. In questo caso
laura diventa di solito pi densa. Ne esistono tre variet. Per motivi che
vedremo in seguito noi fermiamo la nostra attenzione sullaspetto dei raggi della
terza variet.
Terza variet: raggi proiettati nello spazio, normalmente alla superficie del corpo,
pi vivi dellaura esterna,che vanno fino allestremit di questa ed anche pi
lontano. I raggi osservati sono invariabilmente rettilinei. La loro direzione
normale perpendicolare al corpo. Oltre al colore ordinario blu-grigio stato
constatato che in questi raggi vi anche del rosso e del giallo. Il fatto che la
struttura dei raggi rassomiglia a quella dellaura interna autorizza a concludere
che i raggi e laura interna hanno comune origine dal corpo e che per conseguenza
un raggio non che il prolungamento di un fascio di strie dellaura interna.
Il Dr Kilner ha pure constatato che in condizioni simili, ma pi difficilmente, egli
poteva percepire una nebbia o aura bluastra che avviluppava le calamite,
specialmente i poli; unaura gialla attorno ad un cristallo di nitrato di uranio;
unaura bluastra attorno ai poli di cellule galvaniche, intorno ad un qualsiasi
conduttore collegato ai poli, infine nello spazio compreso fra due fili riuniti
ciascuno ad un polo e nello stesso tempo collegati luno allaltro.
Un attento studio dei risultati ottenuti dal Dr.Kilner rivela che essi concordano
molto esattamente con i risultati ottenuti dai chiaroveggenti. Sembra per che
sotto certi riguardi il Dr.Kilner abbia studiato pi minuziosamente la struttura
dellaura ed i suoi aspetti sulle malattie.
Energia elusiva
A certi livelli questa energia rientra nelle forme di energia a noi familiari e ha
caratteristiche che possiamo definire con i normali metodi scientifici: ma penetrando pi a
fondo nella sua natura scopriamo che essa esula dai criteri consueti della scienza ed elude
ogni spiegazione scientifica (Brennan). Per esempio si sottrae al principio della ripetibilit
delle prove. Lenergia vitale ha leggi proprie, che sono tutte da scoprire. Lo sperimentatore
ha limpressione di trovarsi di fronte a sistemi in qualche modo intelligenti che rifiutano di
ubbidire a schemi prestabiliti, cio ai principi noti che regolano linterazione tra materia ed
energia nel mondo fisico della cosiddetta materia inanimata. Su due prove, eseguite con le
stesse modalit, la prima fornisce il risultato che ci si attendeva, la seconda ci d un esito
deludente, o addirittura nullo. Se ne deduce che chi studia questo genere di fenomeni deve
essere preparato ad avere a che fare con una materia che si sottrae alle metodologie
dindagine della scienza convenzionale. Dobbiamo cominciare col rivedere lo schema
tradizionale secondo il quale gli stati aggregativi della materia sarebbero il solido, il liquido
e il gassoso. Allindagine chiaroveggente risultano i seguenti altri quattro stati:
Elettrone
E2 Sub-atomico
Particella alfa
E3 Super-eterico
Neutrone
E4 Eterico
H atomico
I globuli di vitalit
Quando la concentrazione di prana nellatmosfera aumenta ulteriormente, alcuni
atomi fisici ultimi si fondono tra loro e danno luogo ad un globulo di vitalit, uno
scintillante punto di luce da cui la forza vitale prorompe energicamente. Dunque
lenergia vitale cosmica emanata dal sole penetra in alcuni atomi fisici ultimi della
nostra atmosfera e li rende luminosi. Un simile atomo cos vitalizzato possiede il
potere di attrarre altri sei atomi elementari e d vita ad un prodotto di materia di
livello sub-atomico, secondo la classificazione sopra riportata, che prende il nome
che, filtrando tra le fronde, andavano a perdersi tra i cespugli. Ecco che cosa
vide: In quei raggi doro ad un tratto vidi ci che non avrei potuto immaginare.
E difficile esprimere ci che vidi allora e rividi poi altre volte. Fu il ripetersi del
fenomeno che mi convinse che nella luce solare esistono numerosissimi
corpuscoli dalle forme pi svariate (Fig. 4) Vidi i corpuscoli un numero
limitato di volte, quando meno me laspettavo. I cospuscoli sembrano di cristallo
e come questo riflettono e rifrangono la lucenella luce solare splendono per
virt propria, con una luminosit sensibilmente maggiore del sole stesso. La
pupilla ne rimane abbagliata, anche perch i bagliori sono intermittenti e
improvvisiAffermo che i corpuscoli esistenti nella luce del sole sono un
qualcosa di vivo, di animato Non so da dove provengano tutti questi corpuscoli
ma li suppongo generati dal sole Quando i corpuscoli si palesarono al mio
sguardo, paralizzarono o meglio annullarono ogni mia emotivit Coloro
che mi sono intimi affermano che sono diventato poco socievole, impenetrabile,
enigmatico e fatalista pi di un orientale.
Fig.5 Un sensore rivela l'esistenza del campo vitale che s'irradia dal corpo umano
3)Passiamo ora alla terza fase. La striscetta munita di ago magnetico diventa ora
un sensore polarizzato. Se ora facciamo ingresso nella stanza, con le solite
modalit e restando immobili sempre alla stessa distanza di circa 2m,noteremo
che il sensore tender a scostarsi dalla direzione del meridiano magnetico per
disporsi nella nostra direzione ma,questa volta, potr compiere una rotazione solo
di alcuni gradi per poi tornare nella direzione N.E assumer cos un moto
oscillatorio, con unampiezza pressocch costante. E evidente che langolo
descritto dal sensore sta ad indicare una posizione di equilibrio che lago
magnetico assume tra la forza esercitata su di esso dal campo geomagnetico e la
forza generata dal campo bioplasmico che sirradia dal corpo umano. Ma per
potere in qualche modo eseguire delle misure abbiamo bisogno di un quadrante
graduato. Su di un foglio di carta disegneremo una circonferenza del diametro di
circa 20cm e poi, con laiuto di un goniometro, a partire da uno zero centrale,
divideremo la circonferenza in due quadranti che, a partire dallo zero, si
estenderanno uno a destra e laltro a sinistra dello zero, di dieci in dieci gradi.
Poich raramente lindice toccher i 90, non c bisogno di estendere la
graduazione fino a 180.Sar quindi sufficiente graduare i due quadranti di 90
ciascuno,con numeri che siano visibili anche ad una certa distanza dal quadrante.
In corrispondenza dello zero segneremo anche la lettera N, perch lo zero del
quadrante dovr coincidere col Nord.
Una volta disegnato, il quadrante dovr essere ritagliato e incollato su di un
cartone. Esso trover posto su di un tavolino che avremo sistemato al di sotto del
quadrante stesso, in modo che questo venga a trovarsi ad una distanza di 1 o 2 cm
sotto il sensore. (Fig. 7-8)
Fig. 8 La deviazione dell'indice magnetizzato rivela la presenza dell'osservatore gi ad una distanza di 1,5 - 2
m.
Il vaso di vetro
Siamo sempre nella prima fase e ci proponiamo di studiare il comportamento del
sensore quando viene introdotto in un contenitore di vetro. Ci serviamo di un vaso
di vetro, destinato a contenere un vaso di fiori. Il suo diametro massimo di
180mm e allapertura presenta un diametro di 140mm e la sua altezza di circa
200 mm.( Fig. 10 ).Il sensore ha una lunghezza di 150mm. Ecco che cosa
abbiamo potuto osservare:
1. - Il sensore, una volta introdotto allinterno del vaso aperto, sembra
risentire in modo attutito della nostra presenza e le sue reazioni sono
lente e stentate.
il vaso chiuso non lascia circolare laria e quindi questa, con la sua carica
di ioni, a determinare la rotazione del sensore;
Daltra parte, se fosse il vetro ad ostacolare il moto del sensore, questo non
dovrebbe muoversi neppure a vaso aperto. In attesa di conferme a seguito di altre
prove pi selettive, riteniamo che la prima ipotesi sia la pi verosimile. Infatti, per
lo stesso motivo il rotorgon non funziona se viene racchiuso in un contenitore.Se
ne deduce che la presenza degli ioni nellaria giuoca un ruolo determinante nel
funzionamento di tutti gli strumenti finora utilizzati sia per la rivelazione
dellonda orgonica, sia per quella dellenergia bioplasmica.
Bioradiometro su Perno
Dati costruttivi
Se vogliamo fare una ricerca sommaria sul campo bioplasmico emesso dal corpo
umano (aura), limitandoci ad avere un'idea dell'intensit approssimativa della sua
radiazione e dell'orientamento delle linee di forza di detto campo, ci possiamo
avvalere di un semplice dispositivo di facile costruzione, di modeste dimensioni,
da impiegare come strumento da tavolo. Esso consta di un supporto in legno del
diametro di 3 - 4 cm., munito di una base,alto circa 20 cm, sul quale verr fissato
un quadrante graduato in gradi sessagesimali, disegnato su di un disco di cartone
del diametro di 25 - 30 cm. Uno stelo di 0,5cm di diametro e alto 10 cm viene
fissato al centro del quadrante ed destinato a sostenere l'equipaggio mobile dello
Modalit di prova
Lo strumento deve essere collocato su di un tavolo, al centro della stanza, isolato
e lontano da masse metalliche (ferrose). A questo proposito c' da dire che alcuni
tavoli allungabili sono provvisti, al di sotto del piano, di un telaio di ferro che
spesso attrezzato con molle di acciaio per facilitarne l'apertura e la chiusura.
Abbiamo potuto constatare che questo dispositivo blocca il telaio di filo di acciaio
magnetizzato e riduce al minimo le oscillazioni delle alette.
Prima d'iniziare la prova avremo cura di azzerare lo strumento, il che si ottiene
ruotando il quadrante in modo che il Nord, su di esso disegnato,venga a trovarsi
sotto il bordo inferiore dell'aletta che orientata a Nord. Usciti dalla stanza e
chiusa la porta alle nostre spalle,attendiamo che l'equipaggio mobile assuma il suo
assetto stabile, con le alette orientate nella direzione N>S. Apriamo ora molto
lentamente la porta ed entriamo nella stanza lentamente, facendo bene attenzione
a non creare spostamenti d'aria,sia nel richiudere la porta, sia nel muoverci. Giunti
ad una distanza di circa 2m dallo strumento, ci disponiamo in direzione
perpendicolare ai bracci delle alette, cio nella direzione Est>Ovest. Non passer
molto tempo che la coppia di alette prender ad oscillare. Si tratta di
un'oscillazione la cui ampiezza andr aumentando, fino a toccare 20 - 30 (e
anche pi). Col passare del tempo, per, tali oscillazioni tendono a smorzarsi e la
coppia di alette finisce con l'assumere un costante moto oscillatorio di piccola
ampiezza,rotto di tanto in tanto da qualche brusca impennata. Tutto ci fa ritenere
che l'apparecchio, pi che segnalare un flusso costante di energia generato dal
nostro corpo,riveli un gradiente energetico, cio la differenza di potenziale che si
viene a creare nell'ambiente, subito dopo il nostro ingresso in esso, ma che poi
degrada su valori minimi. Sembra che lo strumento registri dapprima il brusco
aumento dell'energia vitale dell'ambiente, prodotto dal nostro ingresso
(incremento del potenziale orgonico), poi il suo valore a regime. Quest'ultimo,
per, a differenza di quello statico che vigeva nell'ambiente in nostra assenza (le
alette le avevamo trovate fisse sullo zero della scala) ora pulsante, il che rivela
la presenza di un'energia oscillante, a bassa frequenza e di piccola ampiezza, che
s'irradia dalla nostra persona e che aumenta d'intensit se ci avviciniamo allo
strumento.
Ci siamo seduti a 150 cm dallo strumento, nella direzione E-W e abbiamo notato
che dopo 5 min l'indice si portato a 30 - sosta di qualche sec. - +10 - sosta +40 - sosta - 15 - +30 - +20 - sosta - +30 - 0(N) - +30...
Ci sembra comunque notevole il fatto che un ago magnetico venga deviato dalla
direzione del meridiano magnetico solo per la presenza di un osservatore situato a
circa 1,5m dallo strumento. C' da supporre che sulle alette dello strumento,
costituite da materiale sensibile alle cariche elettrostatiche, agisca un campo di
forze bio-elettriche capaci di provocarne il movimento a distanza per attrazione
e/o repulsione. Naturalmente il fenomeno sarebbe reso possibile dalla
ionizzazione dello spazio circostante e cio dello strato di aria compreso tra lo
strumento e l'osservatore.
Se applichiamo le mani sotto il quadrante tutto l'equipaggio mobile (telaio
magnetizzato-alette e ago magnetico montato sulla sommit della boccala) segna
una deviazione dal N che dipende sia dalla posizione delle mani, sia dall'intensit
della bio-energia trasmessa dalle mani. Con una opportuna manovra di apertura e
chiusura delle mani (allontanamento e avvicinamento) sia al di sotto del disco del
quadrante che al di sopra, si pu raggiungere un sincronismo tra il moto delle
mani e quello delle alette cos da riuscire ad imprimere alle stesse un moto
continuo di rotazione. E' come se l'energia irradiata dalle mani venga "pompata",
al di sotto del quadrante, con un'alternanza di espansione e compressione.
Con questo modello sono state anche effettuate prove interessanti sull'esistenza di
un campo vitale generato dalle piante e sulla sua azione a distanza.
Auratester
Principio di funzionamento
Se si piega un conduttore a forma di rettangolo intorno ad un ago magnetico
disposto nel piano del meridiano terrestre e si fa passare una corrente continua,
l'ago devia e tende a disporsi in un piano perpendicolare al filo. Se poi il
conduttore si avvolge parecchie volte intorno ad un telaio rettangolare si ha un
effetto moltiplicatore. E' questo il principio su cui sono fondati i galavanometri
ad ago mobile. (Fig.12)
Vediamo ora come si comporta tale circuito quando viene sottoposto ad una carica
elettrica e a che cosa si deve questa sua denominazione. Il condensatore, una volta
caricato tramite una batteria di pile, tender a scaricarsi attraverso la bobina, ma
tale scarica non avverr istantaneamente. Infatti, a causa dell'induttanza
dell'avvolgimento, la corrente cresce gradualmente fino ad un massimo: l'energia
elettrostatica presente tra le armature del condensatore si converte in energia
elettromagnetica, che si va ad accumulare nello spazio circostante alla bobina.
L'induttanza obbliga la corrente a continuare a passare nello stesso senso, pur
riducendosi gradualmente, cosicch il condensatore deve caricarsi in senso
opposto a quello precedente. La bobina cio,per autoinduzione,continuer a fare
passare la corrente nello stesso senso rendendo negativa l'armatura del
condensatore che era prima positiva.
Ci dar origine ad un'altra scarica in senso contrario, che finir col caricare il
condensatore come nella prima carica, e cos di seguito. (Fig.13)
Si ottiene in questo modo una corrente alternata, la cui frequenza dipende dal
numero delle spire dell'avvolgimento, dalle sue caratteristiche geometriche e dalla
capacit del condensatore. A causa della resistenza del circuito ad ogni
oscillazione l'intensit della corrente sempre pi piccola della precedente e le
oscillazioni vanno spegnendosi. Si dice allora che siamo in presenza di
oscillazioni smorzate.
Ci accade anche perch il circuito oscillante,oltre alla resistenza dei
conduttori,bench chiuso, irradia sempre una certa energia nello spazio
circostante sotto forma di onde elettromagnetiche. Se per compensiamo le
Il moto dell'indice
L'indice soggetto ad un campo elettrostatico, generato dal condensatore al cui
interno alloggiato. Il vettore di detto campo ha direzione verticale. L'indice
inoltre, essendo costituito da un filo di acciaio magnetizzato, sede di un campo
magnetico, il cui vettore ha direzione orizzontale.
Per la legge di Fleming (regola della mano sinistra), alla combinazione di questi
due vettori se ne aggiunge un terzo, in direzione ortogonale ai due precedenti e
tale da imprimere all'indice un moto di rotazione, essendo giacente sul piano
orizzontale. In direzione normale a quella dell'indice. Questo per non pu entrare
in rotazione, essendo richiamato dalla componente normale della forza magnetica
che costantemente agisce su di esso. Finisce quindi con l'assumere una posizione
di equilibrio. La quale peraltro non statica, essendo variabile nel tempo il campo
elettrostatico, che funzione del campo di forze irradiate dall'aura.
Se le cose sono predisposte in modo tale da pilotare, mediante il circuito
oscillante collegato allo strumento,il moto dell'indice, questo assumer (come si
sopra accennato) un moto oscillante, il cui periodo varia poco intorno ad un valore
medio ricorrente (per es.13-15 sec).
Se l'apparecchio fosse privo di circuito oscillante, (se cio il telaio ad U non fosse
collegato alla bobina e al condensatore montati in parallelo) il moto dell'indice
sarebbe assolutamente irregolare e incerto, pur manifestando una certa tendenza
ad assumere un moto oscillatorio, appena accennato.
AURATESTER SU PERNO
Nel modello ASP1 l'indice non appeso ad un filo,ma munito di perno appoggiato su
apposito cuscinetto concavo. Il filo di acciaio magnetizzato, nella sua porzione centrale,
viene ripiegato ad angolo retto quattro volte, in modo che il baricentro dell'intero
equipaggio mobile sia pi basso del punto di appoggio del perno.E questo per dare
all'indice stabilit al ribaltamento. Il tratto orizzontale del filo cos ripiegato viene fissato
ad un dischetto di cartone. Al centro di detto dischetto, con una goccia di adesivo,viene
fissata la punta di un ago che trova alloggiamento nello spessore del dischetto. L'attrito
tra perno e cuscinetto non tale da pregiudicare il funzionamento dello strumento, anche
se questo meno pronto. Nel complesso lo strumento si presenta pi maneggevole e
meno ingombrante del tipo a filo.
Auradetector
La presenza dell'aura emessa dal corpo umano pu essere evidenziata per mezzo
di un semplice strumento che, nel suo aspetto esteriore, richiama molto da vicino
l'anemometro a coppe. Questo dispositivo viene utilizzato per la misura della
velocit del vento e di altre correnti gassose. Esso costituito da tre o quattro
bracci che portano alle loro estremit altrettante coppe semisferiche disposte nello
stesso senso, solidali con un asse collegato con un contagiri. Il mulinello gira
sempre nello stesso senso perch la pressioine esercitata dal vento sulla superficie
concava delle coppe maggiore di quella esercitata sulla superficie convessa.
(Fig.14)
Fig.14
Nel nostro caso le coppe semisferiche sono state sostituite da due (o pi)
semicilindri, facenti parte di un'unica intelaiatura, sulla cui sommit montato un
perno a spillo. Detto perno si appoggia su di un cuscinetto conico, montato sulla
sommit di un supporto verticale, che pu essere dotato di un dispositivo per la
sua regolazione in altezza (giunto a cannochiale). (fig.15)
Fig.15 - AURADETECTOR
La costruzione
Il telaio del guscio. Il telaio di ciascun semi-cilindro (o guscio),destinato ad
essere rivestito con un foglio di cellofan, bene che sia costruito con l'aiuto di un
sostegno sul quale il filo di ottone (0,3mm di spessore) verr temporaneamente
fissato con dei chiodini (o punte da disegno) onde evitare che durante la
costruzione l' intera intelaiatura si sconnetta e si alterino le dimensioni e la stessa
forma dei gusci. Questo sostegno potrebbe essere un cilindro di cartone del
diametro di 8 cm, lungo 10-12 cm.Assegniamo ad ogni guscio il diametro di 8cm
Il telaio portante. Detto braccio non altro che il ramo orizzontale del telaio di
sostegno dei gusci. Si detto infatti che questi devono poter ruotare attorno ad un
sostegno verticale. Occorre quindi che ciascun guscio sia fissato al telaio che ne
consente la rotazione. Si tratta di un telaio ottenuto con filo di ottone (spessore
0,4mm) che porta al centro, sulla sommit, il perno a spillo, sul quale viene
avvolto con due o tre spire ed poi ripiegato verso il basso quanto basta per
garantire la stabilit al ribaltamento dell'intera struttura. (Fig.17)
Una volta montato il "mulinello" sul suo supporto, avremo cura di controllare il
suo assetto in orizzontale. A questo punto siamo pronti per la sperimentazione.
(fig.18 e 19)
Qualche prova
Sistemiamo l'apparecchio su di un tavolo e facciamo in modo di entrare nella
stanza al buio, muniti di una torcia elettrica. Indirizziamo il fascio di luce sul
soffitto. Possiamo scorgere lo strumento sul tavolo, assolutamente immobile. Ci
avviciniamo e ci fermiamo ad una distanza di 1,5m da esso. Dopo pochi secondi il
"mulinello" inizia a muoversi, oscilla un po' e poi comincia a ruotare. Se il guscio
con la superficie concava riflettente montato sulla sinistra dell'altro, il senso di
rotazione orario. E' un moto lentissimo (1 - 2 giri/min), ma costante. E' come se
una leggerissima corrente d'aria investisse lo strumento. Indirizziamo il fascio di
luce verso lo strumento in modo da illuminarlo in pieno, ma non notiamo alcuna
apprezzabile differenza. Il lento moto di rotazione assolutamente costante e ci
colpisce
la
sua
regolarit,
come
quella
di
un
orologio.
Accendiamo la luce e ci avviciniamo fino alla distanza di 1m. dall'apparecchio.
Stendiamo il braccio destro con la mano aperta e dita stese nella direzione dello
strumento: notiamo che la velocit tende ad aumentare. Se ci sediamo al tavolo
sul quale trovasi lo strumento, dobbiamo regolare l'altezza del supporto in modo
che la coppia dei gusci venga a trovarsi all'altezza del nostro torace.
Poniamo ora sul tavolo una piantina di geranio, ad una distanza di 50 cm dallo
strumento. Dal nostro nuovo posto di osservazione, che trovasi ad una distanza di
almeno 3m. dallo strumento,notiamo che la coppia di gusci assume un
E' una giornata assolata e il sole filtra attraverso la finestra chiusa e una tenda.
Il mulinello assume subito un moto rotatorio in senso orario a velocit sostenuta.
La sua velocit di rotazione ci sorprende perch mai raggiunta prima : 5 giri/min.
L'aria contenuta all'interno del semicilindro non partecipa dell'aria dell'ambiente e
dopo qualche tempo risulta scarica,cio impoverita di cariche orgoniche, o
bioplasma. In queste condizioni manca la materia prima, cio quelle molecole
d'aria ionizzate che, messe in moto dall'aura, diventano forza motrice per i gusci
del
mulinello.
Se per ionizziamo l'aria che ristagna nel semicilindro, le cose cambiano.
Possiamo ottenere ci stabilendo per pochi secondi un campo d'energia
bioplasmica in seno all'aria confinata nel semicilindro. Basta introdurre la mano
destra in alto, con la palma rivolta verso il basso, e la sinistra in basso, con la
mano aperta e la palma rivolta verso l'alto, all'interno del semicildro. Il mulinello
si metter subito in moto e in breve raggiunger la massima velocit di 5-6
giri/min.
In altri termini assistiamo al comportamento dell'auradetector assai simile a quello
che avrebbe il mulinello di un anemometro, solo che in questo caso non si tratta di
vento, ma di una sorta di vento di cariche orgoniche. La cosa ci ricorda il
fenomeno del vento elettrico, ben noto in elettrostatica: se accostiamo la fiamma
di una candela ad una punta collegata con una macchina elettrostatica, osserviamo
che la fiamma, per il potere disperdente delle punte, viene soffiata. Infatti le
molecole d'aria vengono dapprima attratte dalla punta e poi respinte, perch al
contatto
si
caricano
dello
stesso
segno.
Abbiamo potuto constatare che la massima distanza alla quale lo strumento
sensibile e gira con continuit si aggira intorno a 1,5 - 1,7m. Naturalmente
dobbiamo avere l'accortezza di escludere ogni altra causa occasionale di moto
spontaneo del mulinello e quindi operare con porte e finestre chiuse e lontano da
sorgenti di calore, onde evitare l'effetto di eventuali moti convettivi dell'aria
ambiente.
Un po' di teoria
Il fatto che un'onda elettromagnetica potesse esercitare una pressione su di una
superficie ad essa esposta fu dedotto per via matematica da J.C.Maxwell nel 1871.
Pi tardi la cosa fu confermata per via sperimentale da P.Lebedew(1900) da
W.Nichols (1900) e da C.Hull (1901). La pressione di radiazione debolissima.
Per esempio,in corrispondenza del punto di ebollizione dell'acqua la pressione di
sole 5 x 10 alla -5 dina/cmq. Si trovato tuttavia che pressioni cos deboli sono
comunque in grado di produrre effetti notevoli su particelle molto piccole, come
ioni di gas ed elettroni.
Conclusioni
A questo punto non ci sembra azzardato formulare l'ipotesi che i fenomeni
osservati con l'ausilio del nostro modesto auradetector siano riconducibili a quelli
gi noti in fisica e attribuibili ad una sorta di pressione di radiazione esercitata
dall'energia vitale che si irradierebbe dagli organismi viventi nello spazio
circostante sotto forma di onde.
Le prove sperimentali sopra riportate non fanno che confermare quanto avevamo
trovato con il rotorgon e con l'orgonometro, circa l'esistenza di onde vitali
(orgoniche o bioplasmiche) che si propagano nello spazio e danno luogo a tutta
una serie di fenomeni, la cui intima natura tuttora sconosciuta.
Il Phase Aurometer
Recenti ricerche nel campo della biofisica e i perfezionamenti apportati alle
tecnologie applicate alla medicina, hanno reso possibile la misura a distanza della
radiazione elettromagnetica del corpo umano.
E' il caso del Phase Aurometer, un apparecchio brevettato nel 1990 da due
scienziati russi, l'ingegnere Yuri Kravchenko e il medico Nicolai Kalashenko.
Le applicazioni di questo strumento sono molteplici e vanno dal suo impiego
come mezzo diagnostico, a quello del controllo delle capacit terapeutiche dei
guaritori e dei sensitivi, nonch a quello della ricerca dell'acqua.
Di solito questa radiazione emessa dal corpo umano viene registrata come
"rumore", cio una somma totale delle frequenze che vanno da 0,1 a 100.000 Hz.
L'elaborazione si basa sulla mappa diagnostica che collega le regioni delle dita
con i diversi sistemi e apparati del corpo. (Fig.26 - Tavola diagnostica)
Le immagini GDV delle dita vengono divise in settori; le immagini vengono poi
tagliate, raccordate se necessario alle altre immagini e incollate in pezzi attorno al
contorno
del
corpo.
(Fig.27)
Secondo questo schema risulta chiaro che l'Aura rappresenta alcune componenti
reali del campo biologico che avvolge il corpo umano. Questa immagine
connessa allo stato psico-fisiologico della persona ed ripetibile se il soggetto
stabile, mentre pu cambiare per effetto di terapie o influenze significative.
...Sembra quindi che gli insegnamenti spirituali tradizionali siano corretti sul fatto
che qualcosa di una persona pu sopravvivere alla morte. Questi risultati non
fanno sorgere solo domande biologiche e pratiche, ma anche filosofiche. Il nostro
punto di vista sulla vita e sulla morte va corretto. Sospettiamo di essere sul
confine di un campo inesplorato, la cui indagine potr aprirci nuove prospettive...
I risultati e i concetti principali di questa sperimentazione sono stati pubblicati in
pi di60 articoli e nel libro del Dott.Korotkov: "La luce dopo la vita" (Estratto dal
libro:"AURA" del Dr.K. Korotkov- Pag. 199 e seg.)
Fig 28 - Evoluzione nel tempo delle immagini GDV di una persona dopo la morte, per ogni classe di decesso