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Quindi abbiamo tre incognite in due equazioni pertanto il sistema indeterminato. Questo
viene risolto attraverso un artificio matematico: combiniamo le due equazioni in una sola che ci
dia come informazione la pendenza della retta che costituisce il luogo geometrico di tutte le
possibili soluzioni del sistema. La pendenza sar data dal rapporto: h/X
Quindi il sistema diventa cos:
con
entalpia di vaporizzazione a 0C a 25C pari a 2501 kJ/kg,
vapore pari a 1,82 KJ/Kg
Quanto pi grande sar il carico termico sensibile rispetto al carico igrometrico tanto maggiore
sar il valore della pendenza; quanto pi piccolo e il carico termico sensibile rispetto al carico
idrometrico tanto pi verticale tender ad essere la retta di immissione.
Per determinare la retta di immissione, si traccia dal punto A un segmento parallelo a quello
individuato dalla pendenza del diagramma. Ovviamente il segmento si traccia nella porzione di
diagramma in cui sappiamo sia probabile trovare il punto I. Qualunque punto posto sulla retta
soddisfer il sistema di equazioni.
Come si sceglie il punto? Se si prende il punto di immissione molto vicino al punto A, sia la
variazione di entalpia h che la variazione di titolo x risulteranno essere molto piccole. Quindi
la portata massica di aria secca, che inversamente proporzionale alla variazione o di titolo o
di entalpia nelle due equazioni di equilibrio, risulter maggiore. Ci vuol dire che tanto pi
piccola sar alla variazione di umidit assoluta o di entalpia, tanto maggiore sar alla portata
massica di aria secca che deve circolare nel nostro sistema. Avvicinarsi troppo al punto A
comporta un utilizzo di portata massica di aria secca maggiore e quindi la necessit di
condutture pi grandi e di conseguenza di costi maggiori. Quindi meglio allontanarsi il pi
possibile dal punto A perch la variazione di umidit assoluta e di entalpia diventano molto
Una volta individuato il punto I, che sar dato dallintersezione dellisoterma a 17C con la
retta di immissione, tanto lentalpia quanto lumidit assoluta del punto I saranno
univocamente determinate. Poi, utilizzando lequazione inversa, si pu calcolare la portata
massica di aria secca in due modi:
Inversa dell'equazione di bilancio della massa di vapor d'acqua
Per evitare errori conseguenti alla lettura del diagramma risultanti in valori discordanti a
seconda dell'impiego dell'una o dell'altra formula, meglio optare per lequazione in
corrispondenza della quale la differenza tra il valori letti sul diagramma di h e x sia la pi
chiara possibile e soprattutto sia quella maggiore. Cio se lumidit assoluta x varia da 10 a 8
mentre lentalpia h varia da 30 a 70, un piccolo errore di lettura sullumidit assoluta porter
ad un errore percentuale molto pi marcato di quanto invece accadrebbe nel secondo caso. La
scelta su quale sia lequazione pi giusta da utilizzare va fatta in base alla posizione del punto
di immissione.
Una volta ottenuti i due punti A e I, dobbiamo stabilire lentit delle trasformazioni che laria
dovr subire partendo dal punto E, che rappresenta lambiente esterno, fino al punto I, che
rappresenta alle condizioni di immissione.
Partendo dal punto E, e cio prelevando laria nelle condizioni alle quali si trova nellambiente
esterno, si deve arrivare al punto I. Per fare ci laria dovr subire delle
Dal punto di vista dei componenti che dovranno essere presenti nellunit di trattamento
dellaria ci saranno:
una deumidificazione. Ci vuol dire che una certa portata la massica di vapor dacqua andr a
condensarsi. Quindi la differenza di umidit assoluta la ritroveremo sotto forma di acqua liquida
e condensata (infatti si usa una bacinella per la sua raccolta).
xI hD: dopo la batteria fredda, partendo dalle condizioni iniziali xE e hE, avremo, alluscita,
lumidit assoluta xI e lentalpia hD.
L'acqua liquida condensatasi sar caratterizzata da una entalpia hlD corrispondente al prodotto
cpTD, essendo cp il calore specifico a pressione costante dell'acqua e TD la temperatura
dell'acqua nelle condizioni di uscita.
In questo modo non si fa altro che considerare separatamente la batteria fredda e quella calda,
e scrivendo le rispettive equazioni di bilancio energetico si ottiene, per labatteria fredda:
da cui consegue che la potenza frigorifera
sar:
Si pu notare che la potenza frigorifera proporzionale alla variazione di entalpia che c tra il
punto E e il punto D. (xE - xI) dar un contributo molto piccolo poich necessario esprimere le
grandezze con unit congruenti e pertanto necessario convertire x da [g/kg] a [kg/kg].
BATTERIA CALDA (BC): qui avviene il riscaldamento a titolo costante dal punto D al punto I in
cui viene somministrata una potenza termica.
xI hI: alluscita dalla batteria calda avremo unumidit assoluta xI ( perch non vi nessuna
somministrazione di vapore) e unentalpia hI. Quindi laria potr entrare nellambiente da
condizionare.
Pertanto la potenza da fornire alla batteria calda sar:
Dal punto di vista energetico sottrarre calore per poi fornirlo successivamente pu apparire
molto dispendioso, ma dal punto di vista pratico il solo tipo di trasformazione realmente
fattibile. Tuttavia senz'altro possibile pensare di ridurre il dispendio energetico cercando di
avvicinare il punto di partenza a quello di arrivo. Ci possibile, ad esempio, miscelando una
parte dellaria prelevata dallesterno e con una parte dellaria ripresa dallambiente interno la
quale avr sicuramente una temperatura (e quindi un'entalpia) inferiore a quella esterna. Il solo
limite connesso con questa operazione di ricircolo costituito dalla necessit di mantenere il
giusto grado di salubrit dell'aria attraverso una opportuna diluizione degli inquinanti (come la
CO2 prodotta con la respirazione). Pertanto quanto pi pulita dovr essere l'aria tanto maggiore
sar l'aliquota che dovr essere prelevata dall'esterno.
E' possibile dimostrare che il punto rappresentativo delle condizioni a cui si porta l'aria dopo la
miscelazione (detto punto di miscela, M) verr a trovarsi sul segmento di retta che congiunge il
punto E al punto A. Chiameremo:
= aliquota di aria che viene fatta ricircolare
= portata massica di aria che viene prelevata dallesterno
Per la conservazione della massa deve essere:
e applicando le equazioni di bilancio di massa relativa al vapor d'acqua e di energia relativa
all'aria umida si ha:
da cui si evince che le coordinate del punto M sono delle medie pesate (secondo le portate
massiche) delle coordinate dei punti E ed A.
E' poi agevole dimostrare che il rapporto tra la lunghezza dei segmenti di retta AM e ME sar
inversamente proporzionale al rapporto tra le portate massiche di rinnovo e di ricircolo:
Ovvero, anche:
Quanto pi grande sar laliquota che andiamo a prelevare dallambiente interno, tanto pi le
condizioni rappresentative del punto di miscela M saranno vicine al punto A. Viceversa, quanto
pi piccola sar laliquota e di conseguenza pi grande la portata massica, tanto pi il punto di
miscela M si sposter vicino al punto E.
Dopo aver effettuato il ricircolo, il punto da cui andremo ad effettuare il condizionamento non
sar pi E ma M, per poi arrivare normalmente al punto D. Ci significa che dal punto di vista
della potenza frigorifera abbiamo un risparmio in quanto, anzich partire dallentalpia del punto
E (hE), si parte dal punto M (hM).
Condizionamento invernale
Se abbiamo un carico termico sensibile uscente, quindi dovremo fare entrare aria ad una
temperatura maggiore, e se abbiamo comunque un carico igrometrico in entrata, dovremmo
metterci nelle condizioni di fare entrare aria che abbia unumidit assoluta inferiore rispetto a
quella delle condizioni di uscita. Questo perch deve farsi carico di asportare questaltro
contributo. Quindi il punto di immissione I si verr a trovare dove la temperatura superiore a
quella dellambiente e dove lumidit assoluta inferiore. Per definire la posizione esatta del
punto I utilizziamo ancora una volta la pendenza della retta di immissione:
questa volta il valore potr essere minore o uguale a zero a seconda dell'entit dei carichi
termici (negativi) e igrometrigi (positivi). Pu anche succedere, per, che
sia comunque
entrante nel caso in cui gli apporti gratuiti siano talmente grandi da compensare i termini in
uscita.
Supponiamo di aver definito la pendenza della retta di immissione, dopo di che andiamo a
scegliere il punto I sulla retta fissando una differenza di temperatura rispetto alla temperatura
dellaria dellambiente. Poich stiamo immettendo aria pi calda la temperatura T I sar data
da:
Utilizziamo lequazione che ci permette di calcolare la portata massica di aria secca, dopodich
bisogna capire come arrivare dal punto E al punto I. La strada pi semplice prelevare laria
dalla condizione E ed effettuare un riscaldamento ad umidit assoluta costante. Questo finir
quando lentalpia eguaglier quella del punto I (hE=hI). Tutto ci perch, la trasformazione che
ci permette di chiudere il ciclo di umidificazione che potrebbe essere o a temperatura
costante, ma questo significherebbe immettere vapor dacqua gi vaporizzato,
o isoentalpica preferibile perch si spruzza acqua allo stato liquido, sottoforma di minuscole
goccioline,le quali prelevano il calore di vaporizzazione dellaria, con una diminuzione di
temperatura, trasformandolo in calore latente perch l' acqua passata allo stato di vapore.
Quindi si porta tutto ad equilibrio termico con laria umida e avremo come risultato che D avr
lo stesso valore di entalpia di I.
Quindi:
I trasformazione: riscaldamento ad unumidit assoluta costante che ci porta dal punto E al
punto D.
II trasformazione: umidificazione isoentalpica in corrispondenza del punto D.
Dal punto di vista di unit di trattamento aria avremo:
A questo meccanismo possibile apportare solo una variazione legata al fatto che il punto D, a
seconda del rapporto tra il titolo del punto I (XI) e il titolo del punto E (XE), pu trovarsi ad una
temperatura pi alta rispetto a quella del punto I. In certi casi, la temperatura del punto D pu
superare i 40C e quando accade ci, le particelle di pulviscolo presenti nellaria tendono a
bruciare, creando e il classico effetto di fumo. Questo significa che laria che stiamo andando
ad immettere nellambiente non pi pura, ma unaria viziata in quanto vi la presenza di
polveri bruciate. Per evitare questo problema si preferisce spezzare il riscaldamento ad
umidit assoluta costante in due, anticipando la fase di umidificazione. Mandiamo cos, dal
punto I, un segmento di retta orizzontale fino ad intersecare la curva di saturazione; da questo
punto mandiamo lisoentalpica, fino ad incontrare il segmento che gi avevamo tracciato
precedentemente. Per cui, anzich effettuare la trasformazione che dal punto E arriva al punto
D e poi mediante lumidificazione isoentalpica raggiungere I, si effettua un
primo riscaldamento a umidit assoluta costante fino al punto D e da D a D si effettua
una umidificazione isoentalpica. Da D ad I si effettua nuovamente un riscaldamento ad
umidit assoluta costante. Dal punto di vista delle variazioni di entalpia, quindi dellenergia che
dobbiamo somministrare, non cambia assolutamente nulla. Questo perch, a livello di
variazioni di entalpia, il fatto che la trasformazione da D a Dsia isoentalpica, non determina
nessun aggravio n tanto meno nessuno vantaggio. Sommando, alla fine, la variazione
complessiva da E a D e da D a I, poich h D=hD, a livello globale le cose si bilanciano.
Stesso discorso vale per quanto riguarda lumidificazione: la portata massica di aria liquida che
dovremo spruzzare sar sempre la stessa.
Questo sistema ha un vantaggio: poich in corrispondenza del punto D siamo in condizioni
di saturazione, saremo certi di avere un controllo maggiore su quella che stata la quantit di
vapore dacqua che abbiamo immesso. Si avr, per, una leggera complicazione dal punto di
vista impiantistico: