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ISSN: 2039-4217 - Anno XI - Bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.

46) art. 1, comma 1, DCB Milano.

Plug-in
Eiosis AirEQ
Premium

Plug-in
Universal Audio
UAD VSM-3

Preamp serie 500


RND 517

EQ serie 500
Kush Audio
Electra

Microfono
Neumann
TLM 107

Cuffia DJ
Philips
A5Pro

6,90 FEBBRAIO 2015 WWW.COMPMUSIC.IT

Studio Lounge
Assistenti di studio
Non solo caff

Andrea Benassai
Levoluzione dello studio
Orchestra virtuale
Sequencing

Steinberg Cubase Pro 8


Arturia V-Collection 4
Sonokinetic Grosso
Motu 8M
Antelope Audio Satori

MAKE

GREAT MUSIC
KRK Systems is one of the worlds most
respected manufacturers of Studio Monitors.
In our California state of the art design facility,
KRK engineers create products that deliver
a natural and balanced spectral response
with low distortion, tight bass and superior
imaging. With KRK monitors, subwoofers
and headphones, recording engineers and
artists hear every nuance of the audio being
reproduced regardless of musical style, genre,
or particular mixing needs. Please take a closer
look at KRKs line, used by many Gold, Platinum
or Grammy award winning producers for
tooling and crafting their great music.

VXT-Series

ROKIT-Series

KRK monitors are legendary for their honest voicing, accuracy and transparency.
Looking for a studio reference monitor that you can trust your music to?
Isnt it time you listened to a legend?

KNS-Series

Subwoofers
Official Italian Distributor:
MPI ELECTRONIC SRL
Via De Amicis 10
20010 Cornaredo, Milan
Ph 02 9361101
Email Info@Djpoint.net | www.djpoint.net

KRK Systems is a member of the Gibson Family of Brands.


2015 Gibson Brands, Inc. All rights reserved.

www.krksys.com

EDITORIALE

FEBBRAIO 2015

Oltre il limite

Il lavoro del fonico e del produttore, figure che


possono coincidere in alcuni generi musicali,
stato da sempre dipendente dalla tecnologia
dellepoca in cui operavano. Superati gli scogli
del digitale, che appare finalmente maturo
almeno nella conversione, e oltrepassate le
maree dei plug-in, con linvasione di repliche
di hardware dannata, sembra che ci stiamo
avviando verso una terza era del software
e dellhardware le cui prime avvisaglie sono
ampiamente palesi in questi numeri. Mentre
Steinberg Cubase Pro 8 si allarga sia sul
versante prettamente musicale come su quello
dellelaborazione audio, ci sono alcuni plugin che oltrepassano la soglia dellinnovazione.
Parliamo, per esempio, di Eiosis AirEQ e
Universal Audio UAD VSM-3. Il primo rielabora
le curve di equalizzazione offrendo un suono
e funzioni nuove, che possono cambiare il
nostro modo di lavorare, mentre il secondo
migliora ed espande unidea nata in hardware
e talmente costosa da essere riservata a pochi.
In entrambi i casi si parte da anni di tecnologia
elettronica consolidata per andare oltre i limiti
dellelettronica stessa.
Si comincia a realizzare, finalmente, quella
liberazione del software che deve offrire
vantaggi, a prezzo competitivo, e nuove funzioni
rispetto a quanto gi visto. Dietro a questo
lavoro ci sono sempre menti che riconoscono
facilmente i limiti di quanto fino a oggi prodotto
e, contemporaneamente, sanno come progettare
un plug-in inserendovi idee fresche.
Identico discorso si pu applicare anche
allhardware: un equalizzatore come Kush Audio
Electra e un microfono come Neumann TLM 107

dimostrano come ci sia ancora molto da dire in


campi che sembrano aver gi espresso tutto il
loro potenziale. Portare un po pi in alto lasta
delle novit vuol dire anche riconoscere nuove
applicazioni di tecnologie di solito riservate ad
altri ambiti: la nuova serie Motu AVB trasferisce
i protocolli di trasmissione Ethernet nel mondo
degli studi di produzione, quasi a sancire
che il futuro sar sempre pi integrato su
protocolli universali e sempre meno su porte
di comunicazione introdotte dal mondo dei
computer.
In questo furore innovativo, che anche alla
base del consumismo, piacevole scoprire che
il miglior analogico non destinato a scomparire
ma che, contrariamente alle aspettative, si sta
ritagliando spazi nelleccellenza della produzione,
con ricadute economiche immediate. La nostra
intervista ad Andrea Benassai, esplora la scelta
di una consolle SSL e le sue conseguenze.
Lanalogico di classe integrato con il controllo
digitale la strada del futuro della tecnologia
analogica, ben rappresentato dal monitor
controller Antelope Audio Satori.
Ci che rimane centrale la figura umana, come
ben si capisce dal nostro Studio Lounge dedicato
agli assistenti di studio, senza la quale anche la
migliore delle idee rimane solo unidea e non uno
strumento creativo per produrre.
Luca Pilla
luca.pilla@tecnichenuove.com
In copertina:
La regia di Sonoria Recording Plant a Prato
www.sonoria.net
foto di Matteo Querci

Genelec 8010
enjoy the small
thinGs in life!
La famiglia di diffusori Genelec della serie 8000 trova largo
impiego in ambiti broadcast e televisivi, produzione musicale
e post-produzione e rappresenta lo standard di riferimento a
livello mondiale. Il modello ultimo arrivato 8010 perfetto in
spazi piccoli, quali OB Van e location recording.
www.genelec.com - www.midiwarepro.com

SOMMARIO FEBBRAIO 2015


SPECIALI

TEST SOFTWARE

32 ORCHESTRA VIRTUALE
SEQUENCING

12 STEINBERG CUBASE PRO 8


19 ARTURIA V-COLLECTION 4

INTERVISTA
36 ANDREA BENASSAI
LEVOLUZIONE
DELLO STUDIO

STUDIO LOUNGE
06 ASSISTENTI DI STUDIO
NON SOLO CAFF

24 SONOKINETIC GROSSO
27 EIOSIS AIREQ PREMIUM
30 UNIVERSAL AUDIO UAD VSM-3

TEST HARDWARE
44 MOTU 8M

FEBBRAIO 2015

16
12

36

19

48 ANTELOPE AUDIO SATORI

RUBRICHE

51 RUPERT NEVE DESIGN

42 TECH TALK
MICHAEL STOCKDALE

PORTICO 517

60 LIBRI
61 AES ITALIA

54 KUSH AUDIO
ELECTRA SERIE 500
56 NEUMANN TLM 107
59 PHILIPS A5-PRO

27

48

54

FEBBRAIO 2015

44

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE di Stefano Pinzi

Referente tecnico
Officine Meccaniche

GIUSEPPE SALVADORI

FEBBRAIO 2015

Assistente di Studio
Pino Pischetola

PATRIZIO PAT SIMONINI

Assistente di studio
Luciano Luisi/Ligabue

FEDERICO GALAZZO

APPROFONDIAMO
LE COMPETENZE DI
UN RUOLO DI CUI SI
PARLA, SI CONOSCE
E SI CAPISCE POCO,
MA DI IMPORTANZA
FONDAMENTALE
E SPESSO
DESCRITTO IN MODO
SUPERFICIALE

Assistenti di studio

Non solo
caff

a cosidetta gavetta
universalmente riconosciuta come
uno dei passaggi fondamentali
nellapprendimento di qualsiasi
professione. Anche chi proviene
da un percorso di studi che ha
permesso di conoscere le teorie
e le tecnologie che regolano le
convenzionali procedure lavorative,
deve essere cosciente del fatto
che lesperienza sul campo possa
in moltissime situazioni rivelarsi
determinante. Quello del fonico senza dubbio
un ruolo che richiede preparazione e competenza,
ma che al tempo stesso necessita di doti creative,
attenzione ai dettagli, capacit di valutazione
e soprattutto di una certa attitudine a sapersi
relazionare con le persone con le quali si opera. Doti
che non si studiano sui libri e che non si imparano
sui banchi di scuola, ma solo vivendo in prima
persona un certo genere di situazioni e osservando
attentamente i comportamenti di chi quel lavoro lo
svolge da pi tempo. Ci che vogliamo raccontare
sono tre esperienze personali e professionali per
certi versi molto diverse tra loro: quella di Federico
Galazzo, assistente nel team di produzione di
Ligabue, quella di Patrizio Pat Simonini, che da molti
anni opera al fianco di Pino Pischetola e infine quella
di Giuseppe Salvadori, il quale riuscito col tempo
a ritagliarsi un ruolo di responsabilit in una delle
grandi (e ormai poche rimaste) recording facilities di

casa nostra come le Officine Meccaniche. Mediante


i loro racconti abbiamo cercato di determinare
le capacit e le competenze tecniche, artistiche
e umane indispensabili per un assistente e di
evidenziare limportanza di questo ruolo allinterno
di un processo di produzione. stato molto
interessante scoprire come da tre percorsi lavorativi
cos diversi potessero emergere considerazioni
univoche rispetto alla maggior parte degli argomenti
discussi.
Vogliamo virtualmente condividere i divani della
nostra studio lounge in particolar modo con tutti
i ragazzi e le ragazze che stanno provando o che
vorrebbero provare a costruirsi una propria carriera
come fonici professionisti, ma anche con tutti coloro
che ci sono riusciti, affinch possano confrontare la
propria esperienza con quella dei nostri tre ospiti.

FEDERICO GALAZZO
Il percorso professionale del giovane Federico
Galazzo lo ha condotto a collaborare come assistente
nelle pi recenti fatiche di Luciano Ligabue, sia
nellambito della produzione discografica in studio,
sia nelle sue lunghe tournee dal vivo. A dirla tutta, il
nostro incontro con lui si svolto proprio alla vigilia
della sua partenza per il tour mondiale del Liga
nazionale, che approder in Italia nella prossima
primavera. Un periodo denso di impegni per
Federico che ci ha gentilmente dedicato un po del
suo tempo per raccontare in prima persona la sua
avventura.

CMS: Che idea ti sei fatto in questi anni del ruolo dellassistente?
Quali conoscenze sono secondo te fondamentali?
FG: Al di fuori delle competenze tecniche, che certamente ci
devono essere, ci che mi ha colpito molto di questo ruolo
riguarda i rapporti umani. Lassistente una sorta di spugna
che deve assorbire tutto quello che arriva dal produttore, dai
musicisti, dal fonico, dallartista. La realizzazione di un album
in generale un momento molto delicato, dove tutto viene messo
in discussione e per questa ragione altrettanto delicati sono gli
equilibri nei rapporti tra le persone che ne prendono parte. Dal
punto di vista tecnico, un bravo assistente dovrebbe essere in
grado di capire le esigenze del fonico. Quindi importante che
abbia delle nozioni sulle tecniche di ripresa microfonica, sui
cablaggi e sul routing dei segnali allinterno dello studio. Forse
per la qualit principale oggi il saper fare editing, perch pu
far guadagnare davvero molto tempo alla produzione.
CMS: Come hai vissuto il passaggio dallambiente formativo a
quello lavorativo?
FG: Quando esci dal corso ti sembra di sapere tutto, ma poi

LASSISTENTE UNA
SORTA DI SPUGNA CHE
DEVE ASSORBIRE TUTTO
QUELLO CHE ARRIVA DAL
PRODUTTORE, DAI MUSICISTI,
DAL FONICO, DALLARTISTA
scopri che ci sono tanti piccolo dettagli che puoi imparare solo
quando ci sei dentro. Non sono segreti, perch poi in fin dei
conti sono le stesse cose studiate a scuola, per puoi far vedere
la stessa operazione in moltissimi modi diversi e questo ti apre
un mondo nuovo. La prima impressione nel ruolo di assistente
piuttosto spiazzante, pi che altro perch non sai che cosa ti
verr richiesto: conosci un sacco di nozioni e di teorie ma non
hai idea di come metterle in pratica. Poi per con il tempo si
impara e non si finisce mai di imparare.
CMS: Ci sono secondo te delle doti anche caratteriali che un
bravo assistente dovrebbe avere?
FG: Una volta mi trovai a fare da assistente a un fonico al quale
non piaceva lo studio nel quale lavorava. Era un free-lance,
chiamato dalla produzione per realizzare il disco e per settimane
mi sommerse con le richieste pi assurde. Il proprietario dello
studio mi chiedeva di assecondarlo in tutto, mentre il produttore
non voleva saperne nulla, lunica cosa che contava erano i
risultati. Alla luce di quellesperienza penso di poter dire che
la qualit pi importante per un assistente sia la pazienza
bisogna essere di gomma.
CMS: Oggi principalmente per questioni di budget, la figura
dellassistente spesso la prima a cui si decide di rinunciare.
Quanto pu cambiare una produzione?
FG: prima di tutto una questione di concentrazione
dellenergia. Se la stessa persona deve occuparsi di fare il

FEBBRAIO 2015

CMS: Quando ti sei avvicinato a questo ambiente e come sei


arrivato alla situazione attuale?
Federico Galazzo: La passione sempre lo stimolo che ti
spinge a prendere certe decisioni; come tanti anche io suonavo
in alcune band della mia zona, ma col passare del tempo
mi rendevo conto di appassionarmi soprattutto alla ricerca
sonora; allora decisi nel 2005 di frequentare un corso per
fonico presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
(APM) di Saluzzo. Al termine del corso mi inserirono in uno
stage presso lEsagono Studio di Rubiera, in provincia di
Reggio Emilia. Seguii la produzione del disco di Cristina Don
e in quellesperienza conobbi Peter Walsh, produttore anche
dei Simple Minds. Al termine dello stage rimasi a lavorare
allEsagono per circa un anno e poi tornai a casa in Sicilia,
dove incontrai Fabio Ferraboschi, un ex socio dellEsagono che
era proprio alla ricerca di un fonico per realizzare il disco dei
Rio. La produzione del disco dur diversi mesi e poi arrivarono
alcune date dal vivo come band di aperture in alcuni concerti
di Ligabue nel tour del 2010. Proprio in questa circostanza ebbi
loccasione di conoscere i diversi membri dello staff del Liga e
quando mi chiesero se volevo entrare a far parte della squadra
per il successivo tour teatrale del 2011 non esitai nemmeno
un secondo! Cera bisogno di una persona che conoscesse
bene Avid Pro Tools per la preparazione e la gestione delle
sequenze e mi proposero di occuparmene. Poi ci fu la data al
Campovolo, che richiedeva un lavoro di programmazione molto
pi complesso e da quel momento che la mia collaborazione
diventata pi continuativa. Ho cominciato a fare da assistente a
Luciano Luisi nella produzione del disco Mondovisione del 2013
e a brevissimo partiremo per questo nuovo tour.

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE
QUANDO ESCI DAL
CORSO TI SEMBRA DI
SAPERE TUTTO, MA POI
SCOPRI CHE CI SONO
TANTI PICCOLI DETTAGLI
CHE PUOI IMPARARE
SOLO QUANDO CI SEI
DENTRO

fonico, di sbrogliare tutte le questioni


tecniche e magari anche il produttore
del lavoro, non potr mai dedicare
la giusta attenzione ai tanti dettagli
che invece sono determinanti. Una
suddivisione dei compiti permette
per esempio al fonico di concentrarsi
sul suono che sta uscendo dalle
casse, senza doversi preoccupare
del compressore da collegare o del
microfono da posizionare. Sono
operazioni semplici, vero, che per richiedono del tempo
e spezzano dei ritmi importantissimi. A guadagnarne la
produttivit, senza contare che a un bravo assistente si possono
affidare anche lavori di editing che permettono di risparmiare
grandi quantit di tempo ed energie. Probabilmente tante
volte si finisce con lo spendere di pi affidando a un fonico dei
lavori che potrebbe fare anche un assistente. Pi che tagliando
sul personale, credo che una produzione possa risparmiare
selezionando pi attentamente le persone con le quali
collaborare.

Pat Simonini: Se devo dire la verit la


mia intenzione iniziale non era quella di
diventare un fonico; nella band con la
quale suonavo ero io a occuparmi un
po delle registrazioni che realizzavamo
e quindi ho cercato di migliorarmi sotto
questo aspetto. col tempo che mi
sono poi sempre di pi avvicinato e
appassionato a questo lavoro e devo
dire che sono anche stato fortunato
perch pochi mesi dopo aver finito
il corso al SAE Institute di Milano, ho trovato un posto come
assistente agli studi Massive Arts a Milano. Non avevo mai
lavorato prima e il primo aspetto col quale mi sono confrontato
stato quello del cliente. un argomento del quale ovviamente
non si parla molto a scuola, ma quando ti ci ritrovi per la prima
volta capisci la pressione che pu generare. come un esame:
hai poco tempo, devi fare tutto e devi farlo bene. Per dal punto
di vista tecnico e pratico ero preparato, le cose da sapere le
conoscevo e in pi quello che stavo facendo mi piaceva, mi
sempre piaciuto, perci era un po come essere al luna park.

CMS: Anche se fare la gavetta molte volte equivale a dire


lavorare gratis
FG: Io ho cominciato con uno stage e ovviamente in quel
contesto vieni ripagato con lesperienza. Ma secondo me
anche giusto che sia cos, perch allinizio sai fare poco e hai
tantissimo da imparare da persone che invece lavorano da
anni in studio. La spinta comunque deve arrivare prima di tutto
dalla tua passione e dalla voglia di fare questo lavoro. Per il
resto credo che dipenda anche dalla capacit dellassistente
di rendere il proprio ruolo fondamentale. Credo sia importante
allontanarsi dalla figura dello schiaccia bottoni e far valere le
proprie competenze, anche quelle artistiche per esempio.
Pu capitare che un produttore o un fonico ti chiedano un tuo
parere sul lavoro e avere una buona conoscenza musicale pu
essere davvero utile.

CMS: E poi sei arrivato qui in studio da Pinaxa.


PS: Sono rimasto al Massive Arts per circa sei mesi e poi
per un anno e mezzo ho lavorato alle Officine Meccaniche.
Tommaso Colliva, che allora era assistente, doveva partire con
gli Afterhours per il loro primo tour negli Stati Uniti e, siccome
originario del mio stesso paese, aveva fatto il mio nome come
possibile sostituto. Sono quei colpi di fortuna che a volte si
leggono nei libri, ma a me successo davvero cos. Lambiente
era molto bello e piacevole, per il ruolo del fonico che lavora
con clienti sempre diversi non mi faceva impazzire; ero molto
pi attratto dallessere coinvolto nella creazione dei progetti, dal
contatto pi diretto e ravvicinato con lartista, per esempio nel
realizzare i provini che nel preparare il tour. Nel 2005 mi si
presentata loccasione di affiancare Pino in modo continuativo e
da allora ho seguito questo percorso e ci sono cresciuto dentro.

FEBBRAIO 2015

PATRIZIO PAT SIMONINI

Da circa dieci anni Pat Simonini affianca come assistente uno


dei fonici italiani pi conosciuti e richiesti, Pino Pischetola,
trovandosi coinvolto nel processo di produzione di grandi artisti
come Gianna Nannini, Lorenzo Jovanotti, Franco Battiato e
molti altri. Un processo di crescita sia umana che professionale
che gli ha permesso in questi anni di addentrarsi sempre di pi
in un ambiente nel quale non si smette mai di capire, imparare
e sperimentare. Lasciamo per che sia lui a raccontarci e
spiegarci la sua esperienza lavorativa, il come ha vissuto i primi
momenti in uno studio di registrazione e quali sono le prime
difficolt che ha dovuto affrontare.

perch in studio si deve essere velocissimi quando occorre ma


c anche da essere molto pazienti.
Serve la sensibilit per capire cosa sta succedendo, se un artista
nel momento giusto per registrare, per parlare, per discutere,
per affrontare un pezzo nuovo devi essere paziente e devi
esserlo pi degli altri, perch allinterno dello studio le star le
fanno gli altri.
Devi essere attento alle necessit di chi ti circonda, cercando
possibilmente di prevenire le
richieste, dalla bottiglia dacqua,
a un cavo, allaria condizionata da
accendere o spegnere.
Questa per una situazione che
non va vissuta in modo passivo,
parallelamente a quello che accade
devi essere in grado di sviluppare
delle tue capacit e farti trovare
pronto nel momento del bisogno.

OGNI GIORNO
UN RIMETTERSI IN
DISCUSSIONE CHE TI
PORTA NEL TEMPO
AD ACCUMULARE
ESPERIENZA

CMS: Da un punto di vista pi tecnico, sotto quali aspetti ti


sembra di essere cresciuto maggiormente?
PS: Allinizio vedi tutte queste apparecchiature che avevi sempre
sognato e visto nelle riviste e pensi che quelle siano la chiave
per fare davvero la differenza; ma una cosa che ho imparato
in questi anni con Pino che invece la differenza la fai tu nel
momento in cui ci che stai usando passa in secondo piano
e tutta lattenzione si concentra sulla musica. Un elemento
comune che ho notato in tutte queste persone che comunque
sono arrivate, che ormai da tanti anni lavorano ad alti livelli,
che la loro passione e la loro voglia di scoprire nuove possibilit
non si ferma mai, quasi infantile.
Ogni giorno un rimettersi in discussione che ti porta nel
tempo ad accumulare esperienza. Per un assistente la prima
cosa capire e sapere tutto dello studio, cosa funziona e cosa
no, quali sono i cablaggi e fare in modo che tutti, a partire dal
fonico, si sentano a proprio agio nel lavorare. Devi fare finta
che lo studio sia tuo, sotto tutti gli aspetti. Per devi anche
essere pronto a metter mano, se c bisogno, per intonare una
voce o per registrare una chitarra al volo, devi esserci. Ci sono
molti ragazzi promettenti che per osano molto poco e invece
importante mettersi in gioco al momento giusto. Devi essere
forte per lanciarti nei tuoi progetti e cercare di realizzarli. un
atteggiamento che poi ci si porta dietro in tutta la propria crescita
professionale: allo stesso modo in cui un assistente deve sempre
cercare di capire e anticipare le richieste che gli possono essere
fatte, cos il fonico o il produttore devono decifrare le aspettative
dellartista e fare ci che nessuno vuole mai fare, ovvero
prendere le decisioni. fondamentale mantenere sempre un
atteggiamento da assistente: osservare, ascoltare, sforzandosi di
capire, perch chi entra in studio non vuole pensare ad altro che
alla musica.

DEVI ESSERE
ATTENTO ALLE
NECESSIT
DI CHI TI
CIRCONDA,
CERCANDO
POSSIBILMENTE
DI PREVENIRE
LE RICHIESTE

FEBBRAIO 2015

CMS: Come hai vissuto i cambiamenti del tuo ruolo


e delle tue competenze in questi dieci anni?
PS: A dire il vero non mi sono nemmeno reso conto del
passaggio dai compiti di base dellassistente, intesi come the,
caff, telefono e citofono, al trovarti a fare i recall, registrare
e magari anche mixare dei lavori. Tutto avvenuto molto
lentamente e gradualmente, basandosi prima di tutto su un
rapporto di fiducia tra il fonico e gli artisti o produttori.
Il fatto che qualcuno che loro conoscono bene affidi a te certi
compiti, fa s che anche loro abbiano pi fiducia in quello che
tu stai facendo. Per la verit il primo cambiamento che noti
che poco alla volta la tua presenza in studio diventa sempre pi
normale e d sempre meno fastidio. Allinizio molto importante
capire le dinamiche allinterno dello studio e solo lavorandoci
dentro ci si pu rendere conto.
Ci sono situazioni di tensione che vanno interpretate nel modo
giusto, anche perch certi atteggiamenti umanamente ti
possono anche ferire. Dipende molto dal carattere.
Per come sono fatto, sono portato a osservare e ascoltare, cosa
che mi ha aiutato molto soprattutto allinizio quando guardare
il massimo che puoi fare. importante allenarsi alla pazienza,

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE
GIUSEPPE SALVADORI
Le Officine Meccaniche di Mauro Pagani sono una delle poche
realt ancora vive e presenti in Italia che si ricordano di un bel
periodo nel quale gli studi di registrazione erano grandi strutture
con tre o pi regie, enormi sale di ripresa e unincredibile
dotazione tecnica. Oggi purtroppo di luoghi come questo non
ne esistono molti e questo probabilmente contribuisce ancora
di pi a rendere magica latmosfera che vi si respira. Giuseppe
Salvadori entra a far parte dello staff di assistenti delle Officine
circa dieci anni fa e da allora si fatto strada fino a essere oggi
il referente tecnico principale della struttura, e a occuparsi
in prima persona di molte delle produzioni che vengono qui
realizzate. Unesperienza lunga e importante, dunque, grazie
alla quale cercheremo di definire le
prerogative e di evidenziare limportanza
che pu avere il ruolo di assistente in un
contesto di questo genere.

FEBBRAIO 2015

UN ASSISTENTE IN
GRADO DI EFFETTUARE
RIPARAZIONI SU UN
MIXER O INTERVENTI DI
LIUTERIA, PIUTTOSTO CHE
DI GESTIONE TECNICA
DI AMPLIFICATORI O
BATTERIE, PU ESSERE
UN VALORE AGGIUNTO
MOLTO IMPORTANTE
PER LO STUDIO

10

CMS: Se in questo momento ti


venisse affidato lincarico di
selezionare un nuovo assistente per lo
studio, su quali criteri baseresti la tua
scelta?
Giuseppe Salvadori: Quando sono
entrato qui, per i primi quindici giorni
non ho fatto praticamente niente.
Stavano realizzando le registrazioni
del musical della PFM e io non ho
potuto far altro che stare in un angolino a guardare aspettando
che qualcuno mi chiedesse di fare qualcosa come andare a
prendere un caff, dei panini o delle pizze. Insomma, stata
pi una prova attitudinale che non di competenze. Si tratta
con artisti e musicisti, in momenti particolari, quindi prima di
tutto importante capire se una persona sa e capisce da subito
come ci si deve comportare in studio. Io farei la stessa cosa,
mi assicurerei che abbia voglia di fare e che sappia stare al
proprio posto. Ricordo che il ragazzo che era in prova come
me, al secondo giorno ebbe subito una discussione con lo
studio manager perch non gli veniva chiesto di far nulla;
dal giorno successive era stato lasciato a casa. Se non hai la
sensibilit di capire che in quel momento non ti si pu affidare
nessun compito di particolare responsabilit, sei gi la persona
sbagliata. Le competenze le verificher in un secondo momento,
quando ce ne sar lopportunit; diciamo che soprattutto se
un ragazzo arriva da un percorso di studio, mi aspetto che
certe nozioni di base le conosce, le do per scontate. Ora che ci
penso, quando ho cominciato nessuno mi ha neppure chiesto
di ascoltare lavori che avevo fatto in precedenza. Tu magari ti
presenti con un CD con le tue registrazioni e i tuoi mix, ma in
una situazione lavorativa di questo genere non sono quelle le
informazioni che interessano.

CMS: Quale consiglio daresti a chi sta


facendo lassistente in
questo momento?
GS: Visto che nel primo periodo
c spesso poco da fare e tanto
da guardare, io consiglierei di
approfittarne per migliorare e
approfondire certe capacit, che potrebbero ad esempio essere
legate alla manutenzione delle apparecchiature dello studio,
piuttosto che a conoscenze di natura musicale. Significa essere
in grado di ricoprire quei ruoli che uno studio italiano oggi
mediamente non pu permettersi.
Poche settimane fa avevamo in studio i Muse per delle
registrazioni orchestrali e le loro richieste di staff prevedevano,
per esempio, la presenza costante di un maintenance engineer
e di quattro runner fissi, pi il personale al seguito dei musicisti
della band.
Mi sembra evidente che la maggior parte delle produzioni
italiane non abbiano i budget per potersi concedere una
situazione di questo genere e quindi un assistente in grado di
effettuare riparazioni su un mixer o interventi di liuteria, piuttosto
che di gestione tecnica di amplificazione o batterie, pu essere
un valore aggiunto molto importante per lo studio. Secondo me
importante il modo in cui si affronta questo periodo di gavetta:
probabilmente una volta chi cominciava a fare lassistente
partiva da conoscenze quasi nulle, mentre oggi si arriva molto
pi preparati allappuntamento.
Questo vantaggio per dovrebbe essere sfruttato per crescere
ulteriormente sia dal punto di vista caratteriale che da quello
tecnico e musicale.

TU MAGARI
TI PRESENTI CON
UN CD CON LE TUE
REGISTRAZIONI E I
TUOI MIX, MA IN UNA
SITUAZIONE LAVORATIVA
DI QUESTO GENERE
NON SONO QUELLE LE
INFORMAZIONI CHE
INTERESSANO

da subito tutte le macchine presenti in


studio, ma dallaltro serve la volont,
col tempo, di impararle nei minimi
dettagli, anche a costo di fermarsi
in studio di notte a imparare tutte le
funzioni del mixer e a sperimentare
quello che normalmente non si ha
tempo di provare. Quando possibile,
in genere nei day off degli studi, ci si dedica alla manutenzione.
Si controllano tutti i microfoni, le cuffie, i cavi, le linee di segnale
e si vanno a verificare e possibilmente a sistemare dei problemi
emersi durante una precedente sessione di lavoro.
CMS: Nel rapportarsi con clienti e fonici che provengono
Problemi che solitamente ci si appunta su una lista, per
dallesterno, lassistente deve poi essere un buon padrone di
non dimenticarsene, se non c la possibilit di risolverli
casa
nellimmediato. Lavere pi regie e pi sale ovviamente rende
GS: In linea generale credo sia molto importante acquisire
tutte queste procedure pi lunghe e ancor pi importanti.
lelasticit mentale necessaria a gestire velocemente e
Non dico che le Officine siano impeccabili sotto questo punto
brillantemente tutte le situazioni critiche che si possono
di vista, anche perch molte delle apparecchiature hanno
presentare durante un lavoro. Questo presuppone una
la loro bella et, per si fa il possibile per assicurarsi che tutto
conoscenza assoluta di tutte le risorse, le possibilit e le
eventuali limitazioni dello studio; sono solitamente i primi ruoli di funzioni al meglio e soprattutto ci si sforza sempre di creare
un ambiente di lavoro positivo e piacevole anche dal punto di
responsabilit che ti possono essere affidati.
Diciamo che da un lato non ci deve essere lansia di conoscere vista umano.

RIPRODUZIONE RISERVATA

CMS: Dal punto di vista della


conoscenza dei software, quali
sono i requisiti necessari secondo te?
GS: Indispensabile direi unottima
conoscenza di Avid Pro Tools, ormai
uno standard senza il quale non si
pu lavorare. Per il tipo di lavoro che
si fa qui non vedo cos necessario il
conoscere in modo approfondito Apple Logic o altri software,
anche se tutto pu sempre tornare utile in altri contesti.

TEST

di Mauro Abbatiello

NUOVISSIMA VERSIONE
DEL SOFTWARE
STEINBERG. CUBASE
PRO 8 RIUSCIR A
BISSARE IL SUCCESSO
DELLA PRECEDENTE
RELEASE?

12

INFO

FEBBRAIO 2015

STEINBERG

www.steinberg.net

Prezzo: 450,00 + IVA


Upgrade da Cubase 7.5: 81,95 + IVA

Steinberg Cubase Pro 8

SEMPRE PI PRO

ubase Pro 8 incentrato sul


miglioramento delle performance, del
workflow e sulla qualit, caratteristiche
richieste soprattutto da un utenza pi
professionale. Steinberg punta in alto e
lo fa capire anche cambiando il nome:
Cubase Pro 8.

INTERFACCIA GRAFICA

Linterfaccia grafica stata migliorata in


diversi aspetti: nelle precedenti versioni,
soprattutto su schermi ridotti (come i
portatili da 13 pollici), si riscontravano problemi relativi al
ridimensionamento dellInspector, soprattutto con lutilizzo
del Fader del canale; per arginare definitivamente il
problema, i programmatori Steinberg hanno migliorato la
gestione automatica dei Tab dellInspector, aggiungendo
inoltre, una barra laterale di scorrimento. Perfezionata la
gestione delle finestre che ora possono essere posizionate
liberamente su qualsiasi monitor, ridimensionate,
ridotte a icona, e gestite tramite i comandi Windows
e OS esattamente come un qualsiasi programma in
background. Ottimizzata la gestione dei Workspaces con
cui possibile personalizzare lo spazio di lavoro come la
dimensione, la posizione, il layout e limpostazione delle
varie finestre di Cubase Pro 8 (Figura 1). Workspaces ha
un menu dedicato, dal quale si pu accedere al nuovo
pannello Workspaces Organizer per modificare nomi e
Key Command, dei relativi Workspaces. Il proprio spazio
di lavoro pu essere modificato e salvato in qualsiasi
momento mediante il comando Update Workspaces: i
Workspaces salvati si troveranno nellomonimo men, ma
possono essere anche richiamati mediante nove comandi,
liberamente assegnabili dallutente. Altro rinnovamento il
pannello Track Controls Settings dal quale possibile decidere quali pulsanti
saranno presenti sulle diverse tipologie di tracce.
Grazie alla Controls Area Preview, pi facile definire il posizionamento
dei vari pulsanti. Novit pi interessante il pannello Racks, attivabile dal
tasto Setup Windows Layout, il quale abilita un riquadro alla destra della
Project Windows, su cui potremo visualizzare il pannello VST Instrument
o, cosa ancora pi utile, il Mediabay. Lorganizzazione dei plug-in non
pi un problema: con il pannello Plug-in Manager possibile salvare e

UN MIXER ANCORA
PI POTENTE
Davvero molte le novit sul fronte
mixing. La prima di cui parliamo
riguarda i VCA Fader, che altro non
sono che dei fader che permettono
il controllo di una serie di canali.
Messa in questo modo, qualcuno
potrebbe obbiettare che in fondo,
con la funzione Link Selected
Channel e con lutilizzo delle tracce
gruppo si pu ottenere lo stesso
risultato, ma le cose sono molto
diverse e i VCA Faders aiutano
lutente soprattutto in progetti
complessi. Un VCA Fader per default
pu controllare Volume, Mute, Solo,
Listen, Monitor e registrazione dei
canali a esso associati, canali che

sono a tutti gli effetti linkati tra loro. Per gestire i canali collegati possiamo
accedere a una finestra di impostazioni chiamata Link Group Settings, molto
simile alla Control Link Group di Cubase 7.5. Da qui possiamo decidere quali
altri controlli dobbiamo eventualmente collegare: pan, equalizzatore, channel
strip, mandate e routing.
Mettendo ad esempio il flag su equalizzatore, ogni volta che muoveremo
un qualsiasi parametro dello stesso su un qualsiasi canale collegato,
questi settaggi saranno duplicati e riproposti esattamente su tutti i canali
linkati. Altra caratteristica fondamentale lautomazione sul VCA Fader a
tutti i canali collegati; mediante la funzione Combine Automation of VCA
Linked Channel, trasformeremo le automazioni del VCA Fader in normali
automazioni sui singoli canali. Altra funzione nuova e utilissima in sede di
mixaggio il pannello Direct Routing che troviamo nellInspector o nel Racks
del mixer. Mediante questa funzione, ereditata da Nuendo, si pu inviare il
segnale di un canale a unuscita fisica o a un bus interno di Cubase (Tracce
FX, Gruppi).
Il pannello Direct Routing costituito da otto slot, i quali possono essere
assegnati ad altrettante destinazioni in modalit esclusiva (la nuova
destinazione disabilita quella utilizzata precedentemente) o summing
(pi destinazioni contemporaneamente). Notevoli le novit introdotte
allequalizzatore di Cubase Pro 8. I filtri Low Cut e Hi Cut hanno ora una
incisivit di tutto rispetto perch dispongono di uno Slope variabile fino
a 48 dB per ottava. Sempre dal punto di vista grafico, selezionando una
frequenza, lequalizzatore ci fornir anche la nota corrispondente; facendo
doppio clic sul potenziometro relativo alla frequenza, possiamo scrivere
direttamente la nota (notazione anglosassone o italiana indifferente) e,
automaticamente, il parametrico si posizioner sulla relativa frequenza. Altra
funzionalit ereditata da Nuendo la possibilit di visualizzare la posizione
Figura 1 - La
finestra Workspaces
organizer e
un esempio di
area di lavoro
personalizzata.

FEBBRAIO 2015

personalizzare la visualizzazione
dei tool installati e riorganizzarli in
cartelle personalizzate a seconda
delle esigenze.
Quando si carica un plug-in o un
instrument, possiamo decidere la
visualizzazione di default o una
personalizzata chiamata Collection.

13

TEST CUBASE PRO 8

Figura 2 - Il Meter
Bridge in modalit
Wave

e quindi lo scorrimento delle forme


donda delle tracce (ovviamente in
verticale) direttamente nel meter
bridge del mixer (Figura 2).

WORKFLOW
Render in-place, funzione utilissima
e anche attesissima, converte
immediatamente in audio una
qualsiasi traccia. Per effettuare il
rendering di una clip MIDI, baster

selezionarla e cliccare sulla voce Render, da Render In-Place contenuta


nel men Edit. La traccia sorgente potr essere tenuta o eventualmente
cancellata automaticamente in base ad una serie di impostazioni presenti
nella finestra Render Setup; possiamo selezionare pi clip MIDI sulla stessa
traccia, anche non continue, ad esempio un clip che contiene dati MIDI
dalla misura 2 alla 4 e unaltra dalle misura 8 alla 10 ed effettuare il
rendering. Il file risultante potr essere differente a seconda dei valori
che imposteremo sulla finestra che si aprir dopo aver cliccato sulla
voce Render Setup; da questa finestra, (facendo riferimento allesempio
sopracitato) potremo decidere se il rendering risultante dovr essere un
unico file o due distinti clip, se dovr essere processato dry, con gli effetti

FEBBRAIO 2015

Groove Agent SE

14

Groove Agent SE 4 la versione di


Groove Agent inserita in cubase, plug-in
dedicato ai suoni di batteria elettronici
o acustici che pu funzionare come
sample player e/o come MIDI player.
Nella modalit sample player, abbiamo
uno strumento simile allAKAI MPC che
dispone di 128 pad, suddivisi in otto
banchi da 16 pad, ognuno dei quali
associato a un campione. Allinterno di
Groove Agent SE 4 possiamo disporre
di due differenti strumenti: Acoustic
Agent SE e Beat Agent SE. Acoustic
Agent Se dedicato alle batterie
acustiche, in questo caso non possiamo
editare liberamente i campioni dei
preset caricati se non agendo su alcuni
parametri gi impostati di default;
ad esempio sulla cassa possiamo
modificare il livello dei microfoni di
ambiente e degli overhead, il rientro
della cassa nel microfono inferiore del

rullante, lintonazione, lattacco, e i


parametri hold e decay. Acoustic Agent
SE quindi un sample player dedicato
alle batterie acustiche che offre a
seconda dello strumento selezionato
(cassa, rullante, hi-hat, Tom) alcune
basilari possibilit di intervento.
volendo fare un paragone, siamo
concettualmente vicini a EZdrummer di
Toontrack. Acoustic Agent SE 4, se usato
in modalit pattern, arricchito dalla
finestra Agent, uno strumento che ci
permette di automatizzare linserimento
dei fill, i crash e, grazie ad un joystick,
persino cambiare automaticamente
il grado di complessit e intensit del
pattern selezionato. Questo Joystick,
che pu essere registrato come
automazione, ha due funzioni: se mosso
in orizzontale (Complexity) permette
di creare variazioni in base ad un
grado di complessit che va da 1 a 16,

mentre, in verticale (Intensity), agisce


sullintensit dellesecuzione. Beat Agent
SE invece lo strumento dedicato ai
suoni di tipo elettronico; premendo il
tasto Edit, possiamo trovare i pulsanti
Main, Pitch, Filter, Amp, Sample, Slice,
Midi FX. Nella finestra Main, possiamo
gestire il volume, il pan, il transpose e
lequalizzazione del sample interessato.
Sempre nella stessa finestra possiamo
indirizzare luscita del pad selezionato,
su un bus interno a Groove Agent SE 4
o su un output fisico. Main anche la
finestra dalla quale potremo gestire
linizio e la fine del campione, il
velocity switch degli eventuali samples
importati e come questi dovranno
comportarsi alla pressione del pad.
Nellimportazione dei sample, Groove
Agent SE 4 molto versatile; su ogni pad
possiamo caricare fino a otto samples
contemporaneamente usando il drag

& drop. La grande novit relativa alla


funzione pitch linserimento di un tasto
chiamato key range che altro non che
la funzione tracking di Kontakt, ovvero
la possibilit di copiare e trasporre
automaticamente un campione lungo la
tastiera: importando un DO di un sample
di chitarra sul pad C1 e abilitando il
Key Range da C1 a F1, groove agent SE
4 copier automaticamente il sample
sui pad C#1-D1-D#1-E1-F1 facendo il
transpose di semitono in semitono. La
scheda Sample apre un sample editor
piuttosto completo, dove si possono
compiere le principali operazioni di
editing come tagliare, copiare, fades,
crossfades, mettere in loop una porzione
audio nonch attivare e scegliere
lalgoritmo di AudioWarp (solo o music)
utile ad adattare il tempo dei loop
importati alla velocit metronomica del
progetto. Mediante la scheda Slices,

i dati di automazione nei punti in cui sono state fatte, lasciando quindi tutto il
resto della traccia, libera di poter essere modificata a piacimento. Sul fronte
MIDI, c una piccola ma importante novit: Tempo Detection fa in modo che
Cubase adatti alla griglia una parte MIDI eseguita non a click.

Figura 3 - Il plug-in
Quadrafuzz V2

PLUG-IN
Quadrafuzz v2 un distorsore multibanda col quale possiamo decidere
di saturare o distorcere uno strumento agendo non sullintera banda di

potremo suddividere in slices un loop


e mapparlo automaticamente sui pad;
questa operazione creer un file MIDI che
potr essere gestito dallapposita finestra
dedicata ai pattern, ed eventualmente
modificato mediante un Drum Editor
interno. Il pattern generato, oltre che
gestito direttamente in Groove Agent SE
4, pu essere trascinato nel software
host e usato come una qualsiasi clip MIDI
(stesso procedimento usato in Stylus
RMX o in Kontakt). Lultima scheda,
quella chiamata Midi FX utile per
gestire le eventuali articolazioni che
vogliamo assegnare ai singoli sample
e sempre in questa scheda troviamo
un MIDI delay, con il quale si possono
creare, ad esempio, delle ghost note
molto realistiche o controtempi. Groove
Agent SE anche dotato di un Mixer
interno con Insert e quattro mandate.
Sempre sul fronte groove, possiamo

disporre di nuovi pattern realizzati da


Allen Morgan, remixer e sound designer
di tutto rispetto, che ha messo a punto 30
construction kit pop e rock che possono
essere davvero utili in fase creativa.

FEBBRAIO 2015

del canale, quelli della catena audio


inclusi mandate ed eventuali gruppi
o ancora quelli inseriti nel canale
Master.
Sempre dalla finestra Render Setup,
potremo decidere di fare il rendering
di pi tracce contemporaneamente,
scegliere il nome del file, la
risoluzione ed eventualmente se
esportarlo al di fuori del progetto.
Quando si esegue unautomazione,
ad esempio di volume, nel momento
in cui premiamo il tasto Write, il
fader rimane al valore dellinizio
e fine della nostra automazione,
cio, se partiamo da -10 dB alla
misura 4 e raggiungiamo lo 0 dB
alla misura 8, il fader si posizioner
a -10 dB prima della misura 4 e a
0 dB dopo la misura 8. In fase di
mixing, luso delle automazioni ci
crea normalmente qualche problema
perch, se volessimo tenere il fader
a - 6 dB dallinizio alla fine della
traccia escluso ovviamente le
misure in cui vogliamo fare la
variazione di livello, dovremo
inserire manualmente due nuovi
punti di automazione. Con la nuova
funzione Virgin Territories, situata
nelle preferenze del pannello di
automazione, possiamo fare in modo
che Cubase consideri esclusivamente

15

TEST CUBASE PRO 8

FEBBRAIO 2015

Figura 4 - Il
pannello Chord Pad
e Chord Assistance

16

frequenze ma su quattro diversi


range di frequenze liberamente
impostabili dallutente (Figura 3).
Abbiamo a disposizione diversi
tipi di distorsione che vanno dalla
semplice saturazione di un pre
valvolare fino a vere e proprie
distorsioni da amplificatori per
chitarra o le pi elettroniche in stile
Bit Crusher. Quadrafuzz v2 ha anche
un delay e la possibilit di salvare
otto diverse impostazioni (scene),
molto utili per eseguire comparazioni.
VST Bass Amp un simulatore di
amplificatore per basso con sei
diversi modelli di cui si pu cambiare
cabinet, scegliere tra diversi tipi di
microfoni e inserire effetti (come
phaser, chorus, flanger, delay,
compressore).
Multiband Envelope Shape la
versione multibanda del bellissimo
Envelope Shaper di Cubase che ha
inoltre la possibilit di agire sul gain
delle quattro bande, possiamo quindi
oltre che modificare linviluppo di uno
strumento, cambiarne radicalmente
leq. Il Multiband Expander un

expander multibanda con funzioni di sidechain, plug-in che mancava nel


bundle di effetti per il mixing inclusi in Cubase. Notevole upgrade per il
DeEsser che nelle versioni precedenti, pur funzionando discretamente bene,
non permetteva di agire in modo preciso sulla rimozione delle sibilanti. In
questa rinnovata versione, possiamo decidere il range di frequenze sulle
quali il plug-in dovr lavorare e impostare i valori di compressione.
Il Multiband Compressor stato rinnovato soprattutto nella sezione
sidechain; c inoltre la possibilit di lavorare in Look-Ahead, funzione molto
utile ad esempio dal vivo. Menzioniamo anche il nuovo accordatore per
basso o chitarra che pu funzionare nella modalit classica o in una nuova
modalit chiamata Strobe.

ACCORDI A PORTATA DI MOUSE


Una delle novit interessanti di Cubase Pro 8, soprattutto per chi non ha
molta dimestichezza con la teoria musicale e la tastiera di un pianoforte,
la funzione Chord Pad, mediante la quale possiamo disporre di un numero
personalizzabile di pad, ai quali associare degli accordi tramite il pannello
Chord Editor oppure suonandoli su una master keyboard (Figura 4).
Ogni Pad ha tre pulsanti con i quali possiamo accedere alla finestra
Chord Editor, cambiare i voicing e il tipo di tensione ovvero le note che si
aggiungono a un accordo, in sostituzione o in aggiunta alle note della triade
fondamentale (Do 9, Do 6, Do 6/9, Do maj7, Do maj 7/9 e cos via).
Mediante il pannello Controllo Remoto possiamo assegnare ad ogni pad una
nota della tastiera MIDI in modo da poter suonare un accordo premendo un
solo tasto (di default i pad sono assegnati alle note dal C1 al B1 ma possono
essere cambiate dallutente); anche i voicing e le tensioni possono essere
associate a delle note MIDI, in questo modo si pu suonare creando delle
variazioni armoniche al volo.

IN PROVA
Dal punto di vista grafico, sono
stati fatti molti passi avanti,
lorganizzazione dei plug-in e i
Workspaces sono molto utili e
velocizzano enormemente il lavoro;
anche la modalit Wave del Meter
Bridge (se si supera lo scoglio
della visualizzazione verticale)
comodissima e ci aiuta a non passare
continuamente dal Project Windows
al Mixer e viceversa. Steinberg ritiene
che il tempo di caricamento dei
progetti sia addirittura quattro volte
inferiore a quello di Cubase 7.5,
noi abbiamo notato invece solo un
lieve miglioramento. A questo punto
abbiamo voluto anche verificare
loccupazione CPU visto che sul sito
Steinberg si sottolinea che Cubase
Pro 8 il software pi performante
del mercato; rispetto a Cubase 7.5
c un notevole miglioramento, si
parla di una percentuale di risorse
in pi che pu variare a seconda dei
plug-in e del sistema da un 20% a
un 30% (Figura 5).
Confrontato con altre famose DAW,
a parit di buffer size, Cubase Pro
8 risultato sempre il pi leggero,
con risultati anche piuttosto eclatanti
a seconda dei plug-in caricati.
Passando alle nuove funzioni,
i VCA Fader sono utili se non
fondamentali in diversi scenari. Con

le versioni precedenti di Cubase, per effettuare unautomazione di volume


su pi tracce contemporaneamente si dovevano utilizzare i gruppi; nel caso
dovessimo esportare le tracce per farle mixare a un altro fonico che non
usa Cubase, saremo costretti a rifare le automazioni singolarmente su ogni
traccia, perch avendole fatte sul gruppo, queste, non saranno considerate
dalle opzioni di esportazione in batch di Cubase. In un mix complesso,
(ad esempio unorchestra o il layering di pi synth) fondamentale che gli
equilibri tra le varie tracce siano rispettati in base al volere dellarrangiatore
o del compositore; dare al fonico di mix le tracce con
i volumi totalmente resettati, potrebbe essere molto
rischioso. Facendo le automazioni con lausilio dei VCA
Fader, le modifiche di volume saranno registrate sulle
singole tracce, di conseguenza, esportandole, avremo
i livelli esattamente come li desideriamo. Altro scenario
ancora pi frequente, quello degli stems: fino alle
versioni precedenti di Cubase i gruppi che gestivano
gli stems dovevano per forza essere utilizzati anche
per gestire i volumi di pi tracce. Per fare in modo che
eventuali effetti in mandata (riverberi, compressioni
parallele) fossero influenzati dai movimenti del fader
del gruppo, occorreva necessariamente inviare
anche le mandate interessate ai rispettivi gruppi. Va
da se che un progetto con molte tracce diventava piuttosto complicato da
gestire. Con Cubase Pro 8 e in particolar modo con i VCA Faders si snellisce
notevolmente il lavoro, i gruppi saranno sempre utilizzati per gli stems o
per altre funzionalit legate al mixing vero e proprio, mentre i VCA Faders
dovranno sempre essere usati per gestire i livelli. Il Direct Routing apre la
strada a nuove soluzioni di mixing: possiamo usarlo per inviare il segnale a
processori esterni, per la realizzazione degli stems, per inviare le uscite a
diversi gruppi che contengono una catena di plug-in per il mastering con
impostazioni differenti in modo da poter fare una comparazione A/B al volo.
Lequalizzatore fa molto bene il suo lavoro, grazie alle nuove caratteristiche
diventa uno strumento inseparabile soprattutto per pulire le tracce da
eventuali frequenze di risonanza o per effettuare equalizzazioni che non
necessitano di particolari colorazioni. Non indispensabile ma sicuramente

UNA DELLE NOVIT


INTERESSANTI DI
CUBASE PRO 8,
SOPRATTUTTO PER
CHI NON HA MOLTA
DIMESTICHEZZA CON
LA TEORIA MUSICALE
E LA TASTIERA DI UN
PIANOFORTE, LA
FUNZIONE CHORD PAD

Figura 5 Differenza di
occupazione CPU
tra Cubase 7.5 e
Cubase 8 su un
Mac Book Pro 2.5
GHz Intel Core i5

FEBBRAIO 2015

Sempre dalla finestra relativa ai


Chord Pad, possibile accedere
al pannello Chord Assistance che
ci assiste nella scelta degli accordi
mediante due possibili modalit:
Prossimit e Circolo delle quinte.
Se per la modalit Circolo delle
quinte non ci dovrebbero essere
dubbi, per la modalit Prossimit,
Cubase suggerisce gli eventuali
accordi successivi al primo (definito
dallutente) secondo una serie di
regole armoniche non chiaramente
specificate.

17

TEST CUBASE PRO 8

Cubase Pro 8
ottimizzato per
la superficie di
controllo Yamaha
Nuage

PI
Ottime performance
Plug-in professionali
Mixer versatile

MENO
Niente Undo nel Mixer
Problemi con Vienna
Ensemble Pro 5

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Suono

FEBBRAIO 2015

Facilit duso

18

CONFRONTATO CON
ALTRE FAMOSE DAW,
A PARIT DI BUFFER
SIZE, CUBASE PRO 8
RISULTATO SEMPRE
IL PI LEGGERO, CON
RISULTATI ANCHE
PIUTTOSTO ECLATANTI
A SECONDA DEI
PLUG-IN CARICATI

molto comoda la
possibilit di usare
le note al posto delle
frequenze: provate a
pensare alla comodit
di poter equalizzare o
tagliare con un Low Cut
una parte di chitarra
ragionando sulle note
eseguite e non sulle
frequenze.
Sul fronte plug-in non
possiamo lamentarci:
Quadrafuzz V2 pu diventare uno
strumento indispensabile e la
modalit Tape offre una leggera
distorsione armonica, che potrebbe
essere utile su qualsiasi traccia
anche perch il plug-in non
pesante. La possibilit di usarlo
su bande differenti lo rende uno
strumento potentissimo sia in fase di
mixing che in fase di sound design.
Il nuovo DeEsser ai livelli dei pi
blasonati plug-in di terze parti, c un
abisso con il modesto DeEsser delle
versioni precedenti
di Cubase: qualitativamente un
ottimo strumento ma linterfaccia
grafica che lo rende davvero potente
e facile da usare. Un altro plug-in
molto utile il Multiband Envelope
Shaper, che ci permette di modificare
lattacco o la coda di un suono ad
esempio una cassa, con facilit e
rapidit.

Groove Agent SE 4 non un giocattolo ma


uno strumento complesso con il quale si pu
tranquillamente lavorare senza scomodare
plug-in di terze parti. I suoni acustici sono stati
migliorati in modo da rendere lo strumento
adatto alla realizzazione di provini o brani che
non necessitano unemulazione maniacale
del batterista. La forza di Groove Agent SE 4
nella sua versatilit, facilit duso e integrazione
perfetta con Cubase; la stesura ritmica di un
brano si pu realizzare davvero in un attimo.
Abbiamo trovato la funzione Chord Pad molto
utile nella fase creativa e di stesura soprattutto in
assenza di una master keyboard. Migliorata linterfaccia grafica della funzione
VST Connect SE che ci permette di registrare MIDI e audio via internet;
rispetto alla vecchia versione ora integrata in Cubase, il che dovrebbe
quindi migliorare i tempi di connessione ma ci riserviamo di approfondire
largomento prossimamente. Per quanto riguarda laffidabilit, abbiamo
aperto progetti realizzati su Cubase 7.5, anche molto pesanti, lavorati e mixati
senza un solo problema. Diversi utenti hanno rilevato problemi di instabilit
e di grafica soprattutto su Windows, ma dopo averlo testato per un mese su
due PC Project Lead e due Mac Book Pro, non segnaliamo nessuna grave
anomalia. Cubase Pro 8 cos come ogni nuova release di un software non
esente da bug, siamo ad esempio a conoscenza (almeno al momento della
stesura di questo test effettuato sulla versione 8.0.4) di un grave problema
con Vienna Ensemble Pro 5, ma sappiamo anche che gli sviluppatori di
entrambi i software stanno lavorando per trovare una soluzione.

CONCLUSIONI
Steinberg con Cubase Pro 8, ha fatto un altro centro: ha realizzato una DAW
che pi leggera della versione precedente che, in termini pratici, significa
poter lavorare a latenze pi basse, aprire pi plug-in, evitare il freeze delle
tracce e di conseguenza velocizzare notevolmente il workflow, caratteristica
che, da sola, vale sicuramente la spesa di un upgrade.
RIPRODUZIONE RISERVATA

TEST ddi Giacomo Dalla

Arturia V-Collection 4

V PER VINCENTE

IL BUNDLE CON LE REPLICHE VIRTUALI DEI SINTETIZZATORI


CHE HANNO FATTO LA STORIA TORNATO. TANTE AGGIUNTE
TRA SYNTH E DRUM MACHINE, MA NON SOLO.

-Collection 4 lultima versione del bundle Arturia che racchiude


tutti i virtual instrument dellazienda francese attualmente
sul mercato ed disponibile in versione box o download
dal sito Arturia. Una volta effettuato lacquisto, lutente deve
provvedere alla creazione del proprio account MyArturia e alla
registrazione del prodotto tramite numero seriale e codice di
sblocco; solo dopo questa fase ricever alla casella di posta
indicata nel proprio account, un link per il download del file
dinstallazione contenente tutti i software della V-Collection nei
formati VST, VST3, Audio Unit e AAX.

NOVITA

Per quanto riguarda i virtual instrument, ne sono stati inseriti quattro di cui due
(Vox Continental e Spark 2.0) lanciati nella prima met del 2014 e altri due inediti,
presentati per la prima volta lo scorso dicembre insieme a V-Collection: Solina
V e Matrix-12 V. Grazie a queste aggiunte, il parco suoni disponibile aumenta
ulteriormente arrivando a ben 6000 differenti suoni di tastiera (tra synth, organ,
electric piano) e 170 drum kit. Non meno importante il fatto che le registrazioni
dei prodotti non si effettuano pi con e-licenser ma tramite il nuovo Arturia Software
Center, addio quindi alle licenze su ingombranti chiavette perch si effettua tutto
tramite la rete. Gli altri strumenti virtuali inclusi nel bundle (Analog Lab, mini V,
Modular V, CS-80 V, ARP 2600 V, Jupiter 8-V, Wurlitzer-V, Prophet V2, Oberheim
SEM V) derivano dalle precedenti versioni e sono ora tutti nativi 64 bit; Arturia provvede
allaggiornamento costante di ogni prodotto per garantire la piena compatibilit con i pi recenti sistemi
operativi e le principali DAW sul mercato.

ARTURIA SOFTWARE CENTER

andrea.pozzi@midiware.com
Prezzo: 399 +IVA

FEBBRAIO 2015

MIDIWARE

www.midiware.com

INFO

Abbandonata come detto la soluzione e-licenser, dora in poi dellinstallazione e autorizzazione si


occuper Arturia Software Center (ASC) . Al termine del processo di installazione troverete nella
directory Arturia (in Programmi o Applicazioni secondo del sistema operativo) gli eseguibili di virtual
instrument, MIDI Control Center e ASC. La prima volta che avvierete Software Center dovrete effettuare
laccesso con nome utente e password del vostro account MyArturia dal quale saranno ricavate le
informazioni per attivare la licenza. Lattivazione del bundle sblocca automaticamente tutti i virtual
instrument contenuti in esso. Lacquisto di V-Collection 4 o di un qualsiasi prodotto Arturia d diritto
allinstallazione su un massimo di cinque postazioni differenti, da utilizzare liberamente anche in
contemporanea e senza lausilio di chiavette USB (Figura 2). LASC oltre allattivazione, avvisa quando
sono disponibili nuovi aggiornamenti dei prodotti registrati e permette di provare in modalit demo

19

TEST ARTURIA V-COLLECTION 4


Figura 1 Unimmagine di
come apparirebbe
uno studio con
alcune delle
macchine
che trovate in
V-Collection

quelli non ancora acquistati.

SOLINA V

FEBBRAIO 2015

Figura 2 - Il nuovo
Service Center
permette di
gestire attivazioni
ed aggiornamenti
dei prodotti
Arturia acquistati
slegando dallo
scomodo utilizzo
delle licenze su
chiavetta USB

20

Solina V la versione virtuale di ARP


String Ensemble (organo portatile
nato nei primi anni 70) e limpatto
visivo richiama immediatamente le
sue caratteristiche (struttura in legno
con tastiera a quattro ottave e tasto
di accensione sulla sinistra) anche
nel posizionamento di tasti e fader.
Partendo da sinistra troviamo i tasti
per attivare contrabbasso e violoncello

in un insieme (effetto che si otterrebbe


moltiplicando le voci, intonandole
in modo lievemente differente e
aggiungendo un phaser). Ma questo
solo linizio perch cliccando su
Open o sul coperchio di legno, Solina
si apre mostrando un nuovo pannello
diviso in cinque sezioni (Figura 3). La
prima da sinistra Master Section con
potenziometri di livello e brightness
di aftertouch e velocity; LFO propone
cinque forme donda, Rate variabile
con valori da 0.010 a 13 Hz (con Sync
attivo diventa Ratio da 1/32 a 16),
Retrig e potenziometri per Vibrato,
Tremolo, Bass Cut, Fade e Delay.
Bass Section comprende filtro (con
con volume unico dedicato; nella parte frequenza di taglio, risonanza, quantit
di inviluppo, attacco, rilascio), bass
centrale ci sono gli slider Crescendo
sustain (su fader) e arpeggiatore a
e Sustain Length che rappresentano
quattro modalit con rate regolabile e
la pendenza della curva di attacco (in
sync. Terza sezione Upper Resonator,
dB) e tempo di sustain (questultimo
che consiste in tre filtri, uno per banda,
solo per la sezione Upper). Nella parte
settabili come passa alto, passa basso o
destra il volume Upper (nel modello
passa banda dotati di cutoff, resonance
originale il volume master) precede i
e gain. Allestrema destra troviamo tre
tasti per attivare i suoni di viola, violini,
slot per gli effetti: FX 1, FX 2 e una per
tromba e corno. A essi sono stati
aggiunti pitch bend e modulation wheel, il riverbero. Gli effetti disponibili sono:
Analog Chorus (tre algoritmi differenti),
volume master e il tasto Ensemble che
trasforma il suono del singolo strumento Phaser a due stati (ognuno dotato di
Rate, Feedback e Depth) che possono
essere collegati con Dual Mode attivo,
Analog Delay (con LFO) e Digital Delay
(con tempi e feedback discreti per
canale destro e sinistro). Il riverbero
a convoluzione permette unicamente
di scegliere limpulso tra 25 preset.
Quando si apre il pannello di Solina V
compaiono anche le mandate per gli
effetti, lamount di pitch e mod wheel
(rispettivamente a destra e sinistra
della tastiera), la possibilit di attivare
Ensemble in modalit stereo e il suono
Humana (derivato da un preset del
Polymoog). Le preferenze audio (solo
in modalit stand-alone) consentono
di impostare periferica audio, buffer
size e sample rate, mentre dalle
preferenze MIDI si possono assegnare
canali differenti per ottave basse e alte,
cambiarne lottava e scegliere punto

e modalit di split. Si possono infine


salvare le modifiche ai preset esistenti e
salvarne con nome dei nuovi.

MATRIX-12 V

la Modulation Page per assegnazioni


rapide. Gli oscillatori hanno controlli
per frequenza, detune, pulse wave (per
modificare il timbro dellonda pulsata)
e volume di uscita; in aggiunta VCO
2 ha il tasto Sync e la forma donda
noise (oltre a pulse, saw e tri). Il filtro
ha 15 preset tra cui scegliere di cui
impostare frequenza e risonanza;
sempre nel filtro sono presenti due
VCA. Gli inviluppi sono di tipo DADSR,
ovvero con un delay iniziale per stabilire
il tempo di ritardo dopo cui iniziare il
ciclo di modulazione dopo il comando
di On. Il modulo FM, che in ingresso
ha il segnale proveniente da VCO
2, pu agire su VCO 1 o sul filtro; i

cinque LFO hanno a disposizione sei


onde differenti e la modalit Sample
& Hold, che permette di scegliere tra
14 sorgenti di modulazione, le quali
includono parametri esterni (come
Lever, Pedal, Velocity) e altri moduli
del sintetizzatore (come Lag, Env,
Track). Il Lag generator, solitamente
utilizzato per variare il portamento,
pu agire in modalit Equal Time (il lag
varia proporzionalmente alla distanza
tra i valori dei due parametri), Linear
(varia in modo lineare) e Legato (varia
in modo morbido, graduale). Ramp
Generator permette di ottenere effetti
particolari utilizzando una Mod Source
come sorgente di modulazione negativa
o positiva di destinazioni come VCO

Figura 3 - Il nuovo
Solina V in modalit
Open, nella parte
inferiore si scelgono
gli strumenti,
mentre nella met
superiore gli effetti
e modulazioni

Figura 4 linterfaccia di
Matrix-12 V nella
pagina Main, la
grafica richiama i
colori e le dotazioni
del modello originale
Oberheim

FEBBRAIO 2015

Secondo instrument inedito Matrix-12


V, la riedizione virtuale del sintetizzatore
omonimo lanciato da Oberheim nel
1984. La schermata che appare
allapertura del software suddivisa
in cinque parti, dallalto verso il basso
troviamo: Tool bar, Page bar, Parameter
window, Nameplate e Bottom panel
(Figura 4). La Tool bar quella da cui
si gestiscono preset e bank; oltre al
Panic button e al meter per monitorare
il carico sulla CPU, premendo il tasto
MIDI si accede al MIDI Assign Mode
per associare controlli fisici (fader,
potenziometri, pulsanti) ai comandi
del synth. Le configurazioni si possono
copiare, eliminare, importare ed
esportare. Page bar permette di passare
dalla pagina Main a Voices, di accedere
a Program Chain e di modificare fine
tuning e volume master. La Parameter
window occupa la parte centrale della
schermata di Matrix-12 V e rappresenta
il cuore dello strumento, da cui
nascono i suoni. In questa sezione
possiamo visualizzare i comandi
estesi delle pagine Main (moduli per
la generazione e modulazione dei
timbri), Voices (gestione delle voci) e
Program Chain (richiamare Patch via
MIDI tramite program change). Dalla
barra Nameplate si seleziona cosa
vedere nel Bottom Panel: la tastiera a
cinque ottave con i due levers (KBD),
gli slot in cui posizionare due tra i sei
effetti disponibili (FX), la Modulation
Page (MOD) per effettuare fino a 40
collegamenti (il doppio delloriginale) tra
27 risorse e 47 destinazioni o PAGE2
che mostra parametri avanzati (tra cui
VCO keyboard tracking e LFO trigger).
I moduli che troviamo nella pagina
Main sono relativi a due oscillatori,
cinque inviluppi, cinque LFO, tre track,
un modulo per filtro, modulatore di
frequenza, lag e ramps; al centro c

21

TEST ARTURIA V-COLLECTION 4


Figura 5 - Analog
Lab contiene i
preset di tutti
i virtual synth
di V-Collection
(compresi i nuovi
aggiunti con
lultima release)

e LFO. Track Generator agisce come


un insert tra risorsa e destinazione e i
cinque Point permettono di costruire
il ciclo di modulazione (una sorta di
inviluppo). La pagina Voices opera in
modo simile per strumenti singoli e
Multi, le differenze sono che i Multi
possono contenere fino a 12 preset
differenti (mentre per i Single si tratta
dello stesso strumento) e che in Multi si
possono assegnare le voci a uno stesso
gruppo e cos collegarne i parametri e
velocizzare le modifiche (Group).
Ogni voce pu essere assegnata a una

FEBBRAIO 2015

Il suono di Solina e Matrix-12

22

Linconfondibile suono di un ARP Solina si pu apprezzare


negli album Im In You (Peter Frampton), Captain Fantastic
(Elton John), Come Get It (Rick James), The Age of Plastic
(The Buggles), Wish You Were Here (Pink Floyd) e Rumours
(Fletwood Mac). Oberheim Matrix-12 stato utilizzato in
centinaia di produzioni di successo dalla seconda met degli
anni 80 in poi; partendo dai pi noti vi segnaliamo Violator
(Depeche Mode), Love Is A Contact Sport (Whitney Houston),
The Game (Queen), 1984 (Van Halen) e Moving Picture (Rush).
Spostandosi verso lelettronica/ambient vi rimandiamo a In
the Heat of Venus di Steve Roach, mentre per un sound pi
sperimentale troviamo Matrix-12 nellalbum Perfect Machine
di Herbie Hancock, dalle tinte future jazz ed electro.

zona, a un canale MIDI (o a Omni),


pu essere trasposta in semitoni e
in centesimi (detune) e spostata nel
panorama stereo (il pan non continuo
ma ha sette posizioni). Per ogni zona
(associabile a un canale MIDI) si pu
scegliere il trigger mode e il range di
MIDI note. Si trova nella finestra Voices
anche leffetto Vibrato, i cui parametri
Speed e Amp possono essere attivati
da una risorsa a scelta tra Mod Wheel,
Pedal e Pressure.

IN PROVA
V-Collection 4 frutto di anni di duro
lavoro immediatamente apprezzabili
dagli affezionati utenti, ma anche da
coloro che per la prima volta hanno a
che fare con questo bundle. La cura
dei dettagli estetici nel riprodurre le
macchine originali come sempre
maniacale e il suono non da
meno. Una volta finito il processo
di installazione e attivazione di
V-Collection 4 in modo agile e veloce,
vi sorger sicuramente la fatidica
domanda: da quale dei 13 instrument
incominciare? La risposta vostra,

ma vi consigliamo di provarli tutti e di


non fermarvi solo su Analog Lab che
contiene s i preset di tutti i prodotti del
bundle (organizzabili in sequenza e
richiamabili con program change), ma
progettato come versatile sampler,
utile per performance live e quindi con
pochi tools per editare e modulazione
(Figura 5).
Dal punto di vista estetico, i prodotti
pi recenti si riconoscono subito
dallinterfaccia con grafica chiara,
font moderni e il nuovo menu con la
comodissima funzione MIDI Assign
Mode; quelli pi longevi (Mini, Modular,
ARP 2600, CS-80, Jupiter, Prophet)
ora a 64 bit, mostrano ancora grafica e
menu delle prime versioni e implorano
un restyling. Il nuovo Service Center
permette di gestire con facilit tutte
le licenze Arturia e il fatto di avere
disponibile una porta USB in pi una
liberazione non da poco.
Le schermate di alcuni synth piuttosto
grandi perch ricche di dotazioni (come
Modular V e ARP 2600), diventano
molto scomode da utilizzare su monitor
video con dimensioni inferiori a 17,

con destrezza ci vuole un po di


pazienza in pi rispetto a Solina. Ma
sar tutto tempo ben speso, perch
Matrix d il meglio sotto le mani di
un sound designer che ne conosce
ogni singolo comando; i preset
sono utili solamente come base di
partenza per una propria elaborazione
sonora. Oscillatori piacevoli e ricchi
di armoniche, peccato non si possa
stabilire lamount per ogni onda
allinterno dello stesso VCO, ma
essendo una caratteristica del modello
originale ci pu stare. Il filtro molto
musicale, divertente da usare perch
permette di ottenere un numero infinito
di timbri, anche grazie a inviluppi e
Track entrambe a cinque stadi.
Gli effetti hanno pi senso se
utilizzati in modi creativi e anche non
convenzionali, altrimenti risultano poco
pi che discreti. Lunica nota negativa,
se cos si pu definire, il fatto che
tra i comandi assegnabili MIDI non
compaiono i tasti per cambiare pagina,
vi toccher avere sempre il mouse a
portata di mano. Infine, testando Matrix
e Solina come plug-in e in stand alone
abbiamo notato che in questultima
modalit Solina risulta molto leggero per
il sistema (in media 15% CPU, 65 MB
di memoria) mentre Matrix impegna
non poche risorse (in media 60% CPU,
200 MB di memoria).
curioso che utilizzandoli su DAW,
la situazione si inverta e a buffer size
molto bassi sia Solina a far faticare il
sistema.

CONCLUSIONI
La filosofia Arturia si conferma sempre
vincente, le esigenze degli utenti e lo
studio del mercato discografico vanno
a pari passo proponendo sempre il
prodotto giusto nel momento (musicale)
giusto. V-Collection 4 un bundle come
pochi, che vola verso la perfezione della
sintesi virtuale; le emulazioni aggiunte
estendono gli orizzonti di uno studio di
produzione virtuale davvero di pregio, a
cominciare dal groove designer Spark

e da un organo che mancava, non uno


a caso un Vox Continental! Solina V
un elemento importante per il bundle
data la sua unicit: le funzioni aggiunte
dai programmatori Arturia rispetto al
modello originale sono pi che giuste.
Alla prima nota suonata, le calde
sonorit tornate di moda con
prepotenza non lasceranno spazio ad
altre emulazioni di Solina. Matrix-12 V
non da confinare a icona nostalgica
di unepoca ormai lontana perch,
con due soli oscillatori, in grado di
spaziare da timbri acidi degli anni 90,
ai bassi della deep dannata, strizzando
locchio a pop, funk e new wave. Ma
attenzione, in questo caso pi che mai
leggete il manuale! Prima di stancarsi di
V-Collection 4 passer molto tempo
RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO
ARTURIA V-COLLECTION 4

PI
Arturia Software Center
Fedelt ai modelli
originali
Midi Control Assign

MENO
Manca un restyling
globale
Riverbero a convoluzione
Visuale scomoda per
schermi inferiori a 17

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

0215VC01 Suono di synth


pad realizzato su Matrix-12 V
con riverbero e automazioni
0215VC02 Suono di synth
bass realizzato su Matrix-12 V
con delay e automazione sul
filtro
0215VC03 Suono di synth
strings realizzato su Solina V
0215VC04 Suono di synth
strings realizzato su Solina V
con automazioni sul range
basso
0215VC05 Brano strumentale
inedito in cui compaiono tutti i
prodotti di V-Collection 4

Suono

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

misura non cos frequente per un


producer. Il suono indubbiamente
la migliore qualit dei prodotti
dellazienda francese: la tecnologia
True Analog Emulation spinge
verso risultati sempre pi realistici
e inimmaginabili solo pochi anni fa.
Se siete tra i fortunati possessori di
un Oberheim Matrix 12, Sequential
Cicruits Prophet 5, Yamaha CS-80 o
Roland Jupiter-8 potete effettuare un
test di comparazione molto preciso:
infatti queste emulazioni possiedono i
preset delloriginale versione hardware,
oltre ai nuovi realizzati dagli stessi
sviluppatori. Molto apprezzabile la
politica di Arturia di aggiungere dei
moduli rispetto ai modelli originali;
lunico neo riguarda Wurlitzer V che
non dispone di un preset Default, per
avere un puro suono di questo piano
elettrico dovete disattivare a mano tutti
i parametri aggiuntivi e crearlo da voi.
Passando alle novit, Solina davvero
semplicissimo da utilizzare: pochi e
intuitive i comandi, sia quelli standard
che quelli che compaiono premendo
Open.
Scomodo quando si devono effettuare
delle automazioni il bend amount in
centesimi e non in semitone. Molto
curata la sezione effetti con un bel
riverbero (anche se un p pesante)
a convoluzione di cui purtroppo si
pu solo scegliere la quantit wet/
dry e il tipo di risposta allimpulso; sia
il riverbero che i due slot FX non si
possono disattivare: a livello di risorse
occupate sul sistema, abbassare al
minimo il potenziometro FX o REV
dovrebbe essere la stessa cosa ma era
pi comodo avere il pulsante on/off
(come in tutti gli altri synth del bundle).
Altro piccolo appunto, i potenziometri
di gain dellupper resonator hanno
unescursione troppo lunga per una
corsa del fader cos breve (da -72 a +
6 dB).
Matrix-12 per mani molto esperte:
le finestre che lo compongono sono
organizzate bene e per sapersi muovere

IL NUOVO SERVICE
CENTER PERMETTE DI
GESTIRE CON FACILIT
TUTTE LE LICENZE
ARTURIA E IL FATTO
DI AVERE DISPONIBILE
UNA PORTA USB IN PI
UNA LIBERAZIONE
NON DA POCO

23

TEST

di Mauro Abbatiello

Sonokinetic Grosso

UNORCHESTRA ALLA
PORTATA DI TUTTI
SONOKINETIC
STA CAMBIANDO
LE CARTE IN
TAVOLA NELLA
ORCHESTRAZIONE
VIRTUALE,
PRODUCENDO
PRINCIPALMENTE
PHRASES SAMPLE
LIBRARY, CIO
LIBRERIE DI
FRASI MUSICALI
CAMPIONATE.
GROSSO
DEDICATA AGLI
ENSEMBLE
ORCHESTRALI

24

INFO

FEBBRAIO 2015

SONOKINETIC

www.sonokinetic.net

Prezzo: 299,99 Iva inclusa

rosso una libreria per Kontakt e Kontakt Player, che conta 36000 samples
in formato 16 bit e 24 bit per un peso totale di circa 35 GB su hard disk.
Le frasi orchestrali sono state registrate da un ensemble composta da 52
archi, 12 legni, 15 ottoni, 6 percussioni, 6 taiko e 40 coristi utilizzando
quattro tipi di microfonazioni differenti (ravvicinata, decca tree, wide e una
dalla balconata) che ci consentono conseguentemente di gestire il tipo di
ambiente.

INTERFACCIA
Linterfaccia di Grosso, molto diversa da quella delle librerie Kontakt a cui
siamo abituati, formata da tre righe orizzontali che potremmo paragonare
a tre tracce audio di un qualsiasi sequencer audio-MIDI. Ogni traccia
associata a frasi campionate; nel caso della patch Strings potrebbero
essere viste come la suddivisione delle varie
sezioni (violini, viole, violoncelli e
contrabbassi). I tasti da C1 a G2
sono usati per il riconoscimento
degli accordi: si possono suonare
solo accordi minori o maggiori
anche se mediante lopzione
Harmonic Shift si riescono a
creare situazioni armoniche pi
varie. In pratica suonando un
accordo, sentiremo una frase
complessa e contenente tutta
la sezione degli archi, e queste
tre tracce sono generalmente
suddivise in base allottava di
esecuzione. Ogni traccia, pu
essere messa in mute premendo
lapposito tasto, tramite i
keyswitch o utilizzando valori di
velocity minori di 84.
Premendo la lettera I nellangolo
in basso a destra, possiamo
visualizzare unimmagine
che mostra la tastiera con le
assegnazioni dei keyswitch.
Nella schermata Fields (Figura
1) troviamo oltre al tasto

Figura 1 Interfaccia grafica


di Grosso, notare le
tre linee orizzontali
che per comodit ho
chiamato Trk1-Trk2
e Trk3.

preset. Ogni preset pu contenere


una o pi variazioni e pu essere
cambiato liberamente dallutente
mediante due o tre banchi suddivisi
in base al range o allottava di
esecuzione.

IN PROVA
Abbiamo provato una semplice
progressione di accordi e ci siamo
subito accorti di un problema
sugli attacchi degli archi durante il
passaggio tra un accordo e un altro,
dovuto al fatto che di default Grosso
impostato in modo da chiudere gli
accordi sempre in battere, funzione
utile nel caso di uno stop ma non nel
caso di accordi legati.
Per facilitare e rendere pi omogenea
la transizione da un accordo a

GRAZIE AD
HARMONIC SHIFT,
GIOCANDO SULLE TRE
TRACCE SI POSSONO
CREARE SOLUZIONI
PI COMPLESSE
DELLE SOLITE TRIADI
MAGGIORI O MINORI

un altro si pu utilizzare una


tecnica chiamata Voice Leading,
cio fare in modo che la voce pi
alta dellaccordo si sovrapponga
leggermente allaccordo successivo.
In alternativa, per ottenere lo stesso
effetto si pu utilizzare il pedale del
sustain. Per migliorare il timing,
occorre anticipare leggermente gli
accordi, ma questa non una novit,
un classico delle librerie phrases
sample. Grazie ad Harmonic Shift,
giocando sulle tre tracce si possono
creare soluzioni pi complesse
delle solite triadi maggiori o minori.
Questa funzione, che pu essere
abilitata su ogni singolo preset di
Grosso, ci permette di trasporre
laccordo (e quindi la frase suonata)
semplicemente premendo un tasto
su un ottava compresa tra C5 e
B5. Harmonic Shift esegue una
trasposizione di un intervallo che pu
essere liberamente impostato e sul
quale si pu decidere se laccordo
generato dovr suonare maggiore
o minore (occorre conoscere un
minimo larmonia per cavarsela
facilmente e sfruttare questa funzione
per creare movimento armonico
e variazioni). Per capire meglio,
la potenzialit di questa funzione

FEBBRAIO 2015

Mute, la possibilit di attivare


la modulation wheel (associata
di default al volume) e lo speed
control che ci permette di suonare
le frasi alla met o al doppio del
tempo impostato nella DAW. Per
risparmiare RAM, possiamo usare
il tasto Purge che fa caricare a
Kontakt solo i samples realmente
utilizzati. Al centro del campo
Field, c unimmagine stilizzata,
cliccandoci sopra accediamo a una
schermata con 18 icone, ognuna
delle quali rappresenta una diversa
frase musicale.
La grafica delle icone permette di
associare abbastanza facilmente
il tipo di frase che stiamo per
caricare, ma per non sbagliare
possiamo visualizzarne la partitura
e con la funzione transpose si pu
spostarla in qualsiasi tonalit. Nella
parte sinistra troviamo le diciture
Low, Mid e High: solitamente il
banco High corrisponde a una serie
di frasi suonate in un range acuto e
Low in un range di note gravi.
Non siamo vincolati dal suddividere
le tre tracce in preset High, Mid, e
Low, possiamo caricare ad esempio
sulla prima traccia e sulla seconda
due preset High e sulla terza un
preset Low. La suddivisione dei
banchi di frasi in Low, Mid, High
esiste per archi e cori mentre per
le percussioni, i fiati e i legni il
banco High non contemplato.
Ogni frase caricata pu avere una o
pi variazioni che il pi delle volte
riguardano dinamica e articolazione.
Quando carichiamo una patch
(archi, legni, percussioni etc)
disponiamo di quattro preset che
possono essere richiamati tramite
Keyswitch o mediante lapposito
riquadro dellinterfaccia grafica di
Grosso. Ricapitolando, aprendo una
patch di Grosso possiamo disporre
di quattro preset che possono
essere sovrapposti come se fossero
delle tracce audio da ulteriori due

25

TEST SONOKINETIC GROSSO


Figura 2 - La finestra dedicata ad
Harmonic Shift, potete notare sotto ogni
intervallo la possibilit di scegliere tra
la il modo maggiore e minore.

PI
Interfaccia semplice
Buona variet di frasi
Transition Builder
Prezzo

MENO
Loop percussivi
incompleti
One shot percussivi
qualitativamente scarsi

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

FEBBRAIO 2015

Facilit duso

26

vi rimandiamo ai
tutorial presenti sul sito
Sonokinetic. La patch
Strings ha molti preset
neutri (ovvero senza
terze) che si adattano
benissimo allutilizzo di
Harmonic Shift per la
creazione di variazioni
melodiche.
Come mood la maggior
parte dei preset di archi
dedicata a score di tipo
thriller, epic o fantasy,
stesso identico discorso
vale ovviamente per le
altre patch Woodwinds
e Brass. Le percussioni
sono un po deludenti, ne mancano
di profonde con un attacco definito,
non sono state incluse rullate di
timpani e di piatti, i loop sono troppo
corti e risultano poco reali perch
troppo ripetitivi. I cori sono basati
su un totale di sei frasi in latino,
decisamente poche per giustificarne
la presenza in pi di due brani, molto
pi interessanti invece gli effetti tipo
cluster, che sono sempre utili. Infine
la patch Transition Builder utile per
creare degli accordi in crescendo di
legni o ottoni, si possono scegliere
diversi preset che visualizzano gli
intervalli partendo da un semplice
I-VIII (tonica, ottava) ad accordi
pi complessi che includono quarte,
settime, none, tredicesime. La
lunghezza del crescendo o meglio
la suddivisione ritmica dellaccordo
pu essere definita direttamente
dallinterfaccia e le note possono
essere quindi distanziate di un ottavo
puntato, un quarto o un quarto
puntato. Gli accordi riconoscibili
sono maggiori, minori, settima di

dominante, diminuiti, semi diminuiti,


aumentati e sospesi. Sempre nella
patch Transition Builder troviamo le
percussioni in one shot che essendo
le stesse dei loop ci permettono di
creare liberamente delle variazioni.
Questa possibilit inclusa in Grosso
sarebbe utilissima, peccato che
le sonorit e le dinamiche dei
campioni non sono sufficienti per

La registrazione in 12/8
Tutte le frasi musicali di Grosso sono
state registrate in 12/8 a 135 BPM.
Anche se molte frasi sono adattabili
facilmente anche al tempo di 4/4
(ovviamente possiamo considerare
i fraseggi come terzine di ottavi),
sarebbe meglio per chi intendesse
comprare Grosso prendere in
considerazione questa particolarit
del software. Per capire bene le
possibilit espressive del software,
vi consigliamo di ascoltare con molta
attenzione le demo sul sito della
Sonokinetic, in particolar modo
MEADOWS OF ETHELDEEN e LE
AVVENTURA GROSSO.

realizzare dei pattern ritmici deffetto.


Ci venuto il dubbio che ci fosse
un solo campionamento per nota e
controllando nel mapping editor di
Kontakt la nostra supposizione stata
confermata: nessun campionamento
su diversi livelli di velocity.

CONCLUSIONI
Se tralasciamo i suoni percussivi
che non sono un punto di forza
di questo progetto, Grosso una
libreria che consigliamo di aggiungere
allarsenale di chi produce musiche
per fiction, pubblicit, video games e
sigle televisive. Non semplicissima
da utilizzare, bisogna spendere un
paio di giorni a studiare bene le varie
soluzioni per capire cosa si pu e
cosa non si pu fare, ma questa non
una nota negativa perch la prassi
per qualsiasi virtual instrument di tipo
orchestrale, soprattutto, se si desidera
utilizzarlo per ottenere risultati
professionali.
RIPRODUZIONE RISERVATA

TEST

di Luca Pilla
www.compmusic.it

Eiosis AirEQ Premium

AL DI SOPRA DELLE PARTI


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FEBBRAIO 2015

due curve a 6 e 12 dB, dotati di Q da 0,35 a 4


che permette di disegnare curve con picco bell
prima del taglio. Caratteristiche uniche di AirEq
sono le due bande Earth e Air, rispettivamente per
basse e alte frequenze con gain di +/-18 dB, che
utilizzano delle curve con distorsione di fase molto
ridotta per lavorare sulle basse e le alte frequenze
senza modificare artificialmente il balance del
mix, e i due controlli di Character e Strength. Il
primo, che passa da Water a Fire per Neutral,
modifica le curve generate dalle singole bande,
sostanzialmente alterando la pendenza della curva
per rendere pi o meno incisiva lequalizzazione.
possibile usare Character su tutte le bande oppure
selezionare la quantit di Character per singola
banda (esclusi i filtri Cut, Earth e Air) e renderla
indipendente dal controllo generale. Graficamente,
la quantit di Character evidenziata dal colore
attorno ai knob, che varia dal blu per Water a
rosso per Fire. Strenght lavora su tutti i cinque
canali, sui filtri Cut e su Earth e Air. Per ognuno di

INFO

irEq un plug-in in
versione AAX32/64,
VST3/2, AU, RTAS a 32
o 64 bit con protezione
su iLok 2. La struttura
ha il suo centro in
cinque bande, ognuna
con escursione da 10
Hz a 30 kHz, con Q
da 0,10 a 7 e gain da
+/-18 dB, e permette di
assegnare a ogni banda
una curva Bell o Step Bell, con laggiunta di una
terza curva Shelf per la prima e quinta banda da
attivare con un pulsante dedicato. La selezione
della curva, lassegnazione della banda al segnale
stereo, Left, Right, Mid o Side e il comportamento
dei controlli Character e Strenght, si raggiungono
con il pulsante destro del mouse sul pulsante di
attivazione della banda. Sono previsti anche due
filtri Low e High Cut, associabili a Strength, con

27

TEST EIOSIS AIREQ PREMIUM

Figura 1 - Un
esempio di
equalizzazione in
Mid Side

questi canali, tuttavia, si pu decidere


se escluderne o meno leffetto, che
controlla il blend tra versione non
equalizzata (valore zero) e segnale
equalizzato. Oltre a essere dotato di
pulsante di attivazione, inversione di
polarit, Gain In e Gain Out, AirEQ ha
un comportamento particolare del Q
e del Gain: modificando il primo si ha
proporzionalmente un aggiustamento
anche del secondo per mantenere
costante il livello uditivo percepito, cio
il loudness. Ci comporta un flusso di
lavoro pi veloce e musicale rispetto ad
altri equalizzatori hardware e software,
ma richiede anche un adattamento
per chi abituato a lavorare con
equalizzatori classici.

FEBBRAIO 2015

Impostare Strenght

28

Il corretto utilizzo di Strenght dipende dalle impostazioni del


livello dingresso, perch la funzione di blend tra segnale
processato e originale gestisce proporzionalmente il gain
in ingresso, cos da mantenere identico il loudness tra
segnale non equalizzato ed equalizzato, senza pi essere
influenzati dal loudness differente. Per questa ragione
stata implementata la visualizzazione della differenza RMS
tra i due segnali nel metering in ingresso. La procedura
dimpostazione iniziale dellinput gain semplice: una volta
equalizzato il segnale, Strenght va posto a 100 e il valore di
differenza RMS va impostato pari a zero usando lInput Gain.
Da questo momento possibile ascoltare tutta lescursione
del plug-in, dal segnale non processato alla versione
completamente equalizzata. Il balance corretto facilmente
riconoscibile allascolto, evidenziando anche tutti i difetti di
unequalizzazione non corretta.

PROGRAMMAZIONE
Linterfaccia grafica, molto curata,
mostra un analizzatore di spettro in
tempo reale per il segnale in ingresso
o per quello di uscita (disabilitabili e
con tempi di decadimento e di attacco
variabili tra due valori), le curve dei
singoli canali di equalizzazione e
leventuale curva finale che ne deriva.
possibile anche spostare verticalmente
lanalizzatore di spettro. Il metering
diviso tra quello di ingresso e quello
di uscita: per lingresso possibile
scegliere la visualizzazione del livello o
la differenza RMS tra segnale originale
ed equalizzato e la scala tra dBFS, K-12,
14, 20; per quello di uscita disponibile
solo la scelta della scala.
Alla base del plug-in si trovano i due
controlli per utilizzare leq in stereo
o Mid Side, per i quali sono previsti
rispettivamente anche il monitoraggio
dei singoli canali Left, Right, Mid e Side
in base alla modalit scelta.
Tutta la parte superiore della
visualizzazione in tempo reale pu
essere nascosta.Diverse sono le
funzioni per la programmazione
dellequalizzatore: si parte con la
possibilit di convertire i valori delle
frequenze in note, stabilendo anche
il valore in Hz relativo alla nota A4. La
funzione Frequency Finder e Band Solo
consentono, muovendo il knob Freq con
il pulsante shift premuto, di spazzolare

il filtro con valori di gain programmabili


e Q massimo, tecnica ben nota per
individuare la zona da correggere,
oppure di ascoltare la singola banda
sempre con Q massimo mentre si
scorrono le frequenze muovendo il
knob per la frequenza. Questultima
possibilit immediatamente
richiamabile cliccando sulla curva con
la scritta Solo. possibile impostare
lo step per Q e gain, da controllare
eventualmente con Alt e Cmd. Possono
essere create due versioni A/B da
confrontare in tempo reale e non manca
la gestione dei preset. Un Undo/Redo
infinito consente di ripercorrere tutte
le modifiche apportate. possibile
nascondere singolarmente lanalizzatore
di spettro, le bande, i meter e la
curva di equalizzazione. Ogni banda
dellequalizzatore, a esclusione di Earth
e Air, pu essere rinominata a piacere e
salvata, assieme alle impostazioni, come
preset, per ognuno dei quali prevista
lassegnazione a uno dei banchi, il
nome, lautore, il progetto e le note. Con
la combinazione di Ctrl+Cmd+click
possibile disabilitare temporaneamente
un canale di equalizzazione.

IN PROVA
AirEQ uno di quei pochi plug-in che
non passano inosservati. Linterfaccia
grafica ha le giuste dimensioni ed
facilmente leggibile, sebbene non

TALMENTE
INTERESSANTE, NELLA
SUA TRASPARENZA
MAI ASETTICA,
DA RENDERLO
IMMEDIATAMENTE
UNA DELLE MIGLIORI
SCELTE IN MASTERING
E POST PRODUZIONE

Figura 2 - Le possibilit di assegnazione


delle funzioni e delle curve a uno dei
cinque canali principali di equalizzazione
Figura 3 - Le impostazioni
per Band Solo, per
individuare velocemente la
banda su cui lavorare

SSL e sono particolarmente utili per


dare maggiore o minore incisivit alle
bande estreme. A questi aggiungiamo
Earth e Air, che modificano poco la fase
e consentono di ridisegnare facilmente
le fondamenta dei bassi e laria delle
alte frequenze, senza mai essere
aggressivi o artificiali. uno di quei
pochissimi equalizzatori dove pochi dB
fanno una grande differenza. Lavorando
con Q bassi si raggiungono risultati
eccellenti se non si vuole modificare il
balance del mix. Passando a Q pi alti
possibile avere una buona correzione
e, comunque, facile percepire il lavoro
svolto sulla fase e le sue conseguenze.
Detto in altri termini, AirEQ non impasta
n confonde il mix perch la qualit
dei risultati audio in alta definizione
e permette di cogliere subito eventuali
errori.Lavorando in Mid Side abbiamo
apprezzato la possibilit di avere cinque
bande differenti, su cui suddividere
lassegnazione Mid o Side. La ciliegina
sulla torta lassegnazione anche
dei filtri Cut a Mid o Side. In fase di
programmazione non abbiamo avuto
crash, ma nellascolto della singola
banda, modificando la frequenza, c
stato qualche passaggio audio a gradini,
non proprio piacevole ma neanche
pericoloso, essendo solo un momento di
ascolto in Solo della banda.

CONCLUSIONI
La nuova versione di AirEq un plugin ridisegnato nellalgoritmo e nelle
possibilit di programmazione, con un
suono di altissimo livello, superiore a
molti altri equalizzatori software anche
pi blasonati o mitizzati.
Considerato il prezzo, AirEQ nella
versione Premium merita di essere
installato nella DAW, con una forte
probabilit di diventare il plug-in
di equalizzazione pi usato in mix,
mastering e post pro. Finalmente
qualcosa di realmente nuovo!

PI
Flessibilit
Trasparenza
Strenght e Character
Suono di alto livello

MENO
Equalizzatore
non modificabile
graficamente
Uso di tastiera per
richiamare funzioni
importanti

RIPRODUZIONE RISERVATA

SECONDO NOI
www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO
EOISIS AIREQ PREMIUM
Esempi audio originali realizzati
da Mattia Panzarini a Effettonte
www.effettonote.com
0215EA01 chitarra originale
0215EA02 chitarra
equalizzata
0215EA03 basso originale
0215EA04 basso equalizzato
0215EA05 mix stereo non
processato
0215EA06 mix stereo
equalizzato in mid side

Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

consenta di controllare direttamente


gain, Q e frequenza delle curve tracciate
nella finestra dellanalizzatore di spettro.
Ci che per rende unico AirEQ il
suo suono e i risultati che genera.
impressione personale di chi scrive che
quasi tutti gli equalizzatori in plug-in
siano o troppo colorati o troppo limitati
nellescursione, tanto da restringere
i confini della loro utilit. AirEQ
profondamente diverso: il suono rimane
compattato e non si disfa lavorando su
diverse bande. talmente interessante,
nella sua trasparenza mai asettica, da
renderlo immediatamente una delle
migliori scelte in mastering e post
produzione. La sua invisibilit pari alla
sua efficacia: lavorando per esempio
su Character, anche per singole bande,
di fatto possibile trovare la giusta
equalizzazione tra maggiore o minore
invasivit. interessante notare che,
scorrendo il cursore, si sentono anche
le modifiche di fase tali per cui, spesso,
si riesce a trovare il punto giusto per
aprire il campo stereo senza distruggere
la monocompatibilit. Strenght, una
volta impostato correttamente il livello
di gain in ingresso, sorprendente
per i risultati: non ci sono particolari
modifiche di fase quando si muove il
cursore e, soprattutto, facile trovare
il valore giusto di bilanciamento di
equalizzazione. Idea semplice, non facile
da implementare in software, ma dai
grandi risultati.
Abbiamo apprezzato molto le curve di
Cut con Q elevato, che rispolverano
alcune caratteristiche sonore di banchi

29

TEST

di Luca Pilla

www.compmusic.it

Universal Audio UAD VSM-3

IL CUORE DELLA
DISTORSIONE
SVILUPPATO DA
BRAINWORX SUL
MODELLO ORIGINALE
VSM-2 DELLA
TEDESCA VERTIGO
SOUND, VSM-3
LEMULAZIONE CON
VARIAZIONI SUL
TEMA DI UNO DEGLI
OUTBOARD PI
ORIGINALI E COSTOSI
DEGLI ANNI RECENTI,
NATO PER PRODURRE
E CONTROLLARE
I DETTAGLI DELLA
DISTORSIONE
ARMONICA

30

INFO

FEBBRAIO 2015

UNIVERSAL AUDIO

www.uaudio.com

Prezzo: $ 299,00

SM-2, lanciato da
qualche mese sul sito
di Universal Audio,
diventato presto uno
dei plug-in pi venduti
e interessanti per la
piattaforma UAD. Il
concetto di VSM-3 parte
dallemulazione del
generatore di distorsione
armonica VSM-2 (CMS
ottobre 2012), un
outboard stereo dotato di due Insert, un generatore
di seconda armonica basato su circuiti FET seguito
da un altro generatore di terza armonica, questa
volta Zener, che ha la possibilit di usare una
matrice interna Mid Side per applicare i generatori
alla parte Mid o Side, a piacere. Lhardware,
intorno ai 6.000 Euro, la quintessenza della
distorsione armonica ma richiede un elevato
grado di conoscenza delloperativit perch alcuni
percorsi interni modificano i livelli in automatico
rendendo poco prevedibile il risultato. Il limite di
VSM-2 risiede anche nellimpossibilit di decidere
come posizionare i due moduli di distorsione,
sempre fissi in serie tra loro. E da qui noi partiamo:
VSM-3 una versione semplificata di VSM-2
(mancano i due Insert) ma anche potenziata
grazie alla possibilit di definire il percorso in
serie o in parallelo dei due moduli di distorsione,
allinserimento del controllo THD Mixer (assente in

hardware) per bilanciare i livelli dei due generatori,


e a una sezione di Monitoring per ascoltare il
segnale Mid, Side o LR e i segnali generati dai due
distorsori indipendentemente tra loro o in somma,
escludendo il segnale originale.

I CONTROLLI
Il layout richiama la versione hardware: da sinistra
si parte con il controllo di Input (+/-10 dB, 0
dBFS = +22 dBU) con peak metering e switch
di bypass globale. Il modulo per la generazione
della seconda armonica, nato per emulare uno
stadio valvolare in Classe A, offre gli stessi controlli
di VSM-2: switch di bypass, Drive per impostare
la soglia di azione del distorsione con LED che
indicano la presenza di segnale sopra soglia, Input
Filter per selezionare il range di frequenze a cui
sar applicato il distorsore, con opzione Track
per lintero segnale che disabilita il controllo di
THD Mixer, selettore per assegnare il generatore
ai canali LR, Mid o Side, Shape come filtro High
Cut per le armoniche generate (non per il segnale
originale), THD Mix per bilanciare tra segnale
sorgente e trattato, Level per compensare il
livello in uscita dal modulo quando si applica a
solo un range di frequenze e, infine, uno switch
per selezionare tra Soft e Hard che, idealmente,
emula le caratteristiche di un compressore con
soft o hard knee. Il secondo modulo di distorsione
armonica dedicato alla terza armonica e ha
identici controlli al primo.

Figura 1 - Le impostazioni
utilizzate per lesempio
audio del mix stereo
processato in Mid Side con
moduli in parallelo

IN PROVA
Laspetto grafico di VSM-3 non
entusiasmante e la scelta dei font,
pur rispettando loriginale che gi
dava qualche problema di lettura,
discutibile, con caratteri piccoli. La
lettura del manuale necessaria per
navigare nel display ma non sufficiente.
Come nelloriginale VSM-2, anche
in VSM-3 ritroviamo un approccio
quasi sperimentale, dove necessario
avere unidea di cosa si sta facendo.
Il plug-in, per, molto pi facile da
domare e pi prevedibile nei risultati.
La sezione Monitoring necessaria per
controllare cosa si sta producendo:
possibile combinare lascolto in Solo dei

PU CAMBIARE
I DESTINI DI UN
PEZZO MUSICALE,
RENDENDOLO
DUN SOL COLPO
TREMENDAMENTE
ATTRAENTE
ALLASCOLTO

distorsori con le parti Mid Side quando


si lavora in MS. La possibilit di usare
i due moduli in parallelo un grande
passo avanti rispetto a VSM-2, con tanti
ringraziamenti per il controllo di THD
Mixer.
Quando si inserisce VSM-3 in mix e
mastering, i risultati sono immediati
e molto personali. Non ci sono regole
da seguire, qui solo la creativit e
lobiettivo del risultato sono le mappe
di navigazione. In mix facilissimo
esaltare i transienti, una parte del
corpo degli strumenti, enfatizzare
la voce senza renderla realmente
distorta. In mastering la matrice Mid
Side tanto potente quanto, a volte,
fuorviante. Il lavoro dei livelli interni per
la compensazione costringe, in alcuni
settaggi, a verificare la correttezza
del segnale stereo. I risultati, tuttavia,
sono eccellenti, superiori a qualsiasi
enhancer stereo e con un carattere
che pu cambiare i destini di un
pezzo musicale, rendendolo dun
sol colpo tremendamente attraente
allascolto. Questa caratteristica, che
da sempre la forza di VSM-2, nel
plug-in pi amplificata grazie alla
possibilit di far lavorare i moduli in
parallelo conservando unottima monocompatibilit. Vi troverete spesso a
usare la matrice Mid Side per esaltare
la voce e ampliare gli spazi, donando
una maggiore sensazione di vivacit
che si sposa perfettamente con il modo
di intendere il mix e il mastering per
il settore mobile. Il trucco lavorare
soprattutto su High Mid e High per non
ingolfare il mix di medie e di basse,
conservando un preciso dettaglio
delle singole tracce. Il controllo THD
Mixer, inoltre, ancora attivo quando
si assegnano i generatori in parallelo

a Mid e Side, per cui possibile


bilanciare finemente la quantit di
distorsione armonica nei due canali. Il
plug-in non produce aliasing.

CONCLUSIONI
VSM-3 parte dallemulazione di un
outboard per pochi privilegiati ma
con immense possibilit, elimina
alcune funzioni non indispensabili e
migliora la flessibilit e la semplicit
di programmazione. I risultati sono
eccellenti e per chiunque ami il
suono colorato e voglia entrare nel
mondo della distorsione armonica,
mantenendone il controllo, non c
niente di meglio di VSM-3 nel catalogo
UAD. Vincente ma riservato a pochi
lhardware, e vincente il plug-in ora
per tutti.
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ESEMPI AUDIO
UAD VSM-3
Esempi audio originali realizzati
da Mattia Panzarini a Effettonte
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0215UV01 chitarra non
processata
0215UV02 chitarra
processata con VSM-3
0215UV03 basso non
processato
0215UV04 basso processato
con moduli in serie
0215UV05 basso processato
con moduli in parallelo
0215UV06 mix stereo non
processato
0215UV07 mix stereo
processato in mid side con
moduli in parallelo
0215UV08 mix stereo
processato in mid side con
moduli in serie

Input Filter
Low 10 Hz 120 Hz
Mid 120 Hz 1.5 k
HiMid 800 Hz 4 k
High 4 k 20 k
Full 120 20 k
Track 10 Hz 20 k

PI
Colorazione del suono
Modalit parallela
Monitoring
THD Mixer
Matrice Mid Side

MENO
Modalit in serie fissa
Grafica poco leggibile

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

Nel plug-in stato introdotto il controllo


di THD Mixer per bilanciare il livello
tra i due moduli quando sono in
parallelo, che non attivo quando si
usa la connessione in serie, con il primo
modulo seguito dal secondo. La sezione
Monitoring facilita la programmazione,
consentendo di ascoltare il segnale
Mid, MS o Side in Solo su unistanza
stereo, oppure di monitorare la quantit
di distorsione armonica di secondo o
terzo ordine. Chiudono i controlli di
livello Output, con una funzione Link
per istanze stereo. Il plug-in fornito di
alcuni preset per iniziare a orientarsi.

31

SPECIALE ORCHESTRA VIRTUALE

di Andrea Pejrolo

www.compmusic.it

Orchestra virtuale

SEQUENCING

FEBBRAIO 2015

La sala di ripresa
degli East West
Studios a Los Angeles

32

DOPO AVER SCELTO LE LIBRERIE ADATTE, ORA IL MOMENTO


DI ESEGUIRE IL SEQUENCING DEL NOSTRO SPARTITO.

artiamo con il
consiglio spassionato
di cercate di suonare
tutte le parti in
tempo reale, senza
usare altre tecniche
dinserimento dati,
come la matita
della vostra DAW o
i file MIDI importati
da MakeMusic
Finale o Avid
Sibelius. Il nostro scopo quello di
ricreare unorchestra virtuale, fatta
di musicisti virtuali che suonano,
pensano e reagiscono alle note come
entit individuali. Usando tecniche
molto meccaniche come quelle che ho
elencato, sar praticamente impossibile
ottenere risultati che si avvicinano al
feeling di unorchestra reale. Anche
se ci sono parti allunisono suonate da
sezioni o strumenti diversi, cercate di

suonare ogni parte singolarmente evitando ogni copia e incolla.


Per quanto riguarda i controller non ci sono molte opzioni per registrare le parti.
Per le sezioni di archi, fatta eccezione per alcuni violini MIDI (come i modelli
Yamaha SV-150 o Cantini X-Evon II Electr/MIDI Violin) il controller MIDI pi usato
la tastiera. Raccomando una tastiera con azione synth o semi-pesata perch ci
consente una maggiore agilit o sensibilit. fondamentale che la tastiera abbia
anche dei fader programmabili per inviare diversi Control Changes (CC) MIDI.
Per gli strumenti a fiato (legni e ottoni) ci sono un po pi di opzioni a nostra
disposizione; se avete familiarit con strumenti come sassofono, flauto o oboe
potete usare lottimo wind controller Akai EWI (EWI 5000, 4000s o USB) che
permette di registrare parti di fiati con naturalezza ed eccellente espressivit. Se
non sapete suonare uno strumento a fiato, vi consiglio vivamente di usare un
breath controller come lo Yamaha BC3A (Figura 2) o il nuovo USB MIDI Breath
Controller di TEC (www.tecontrol.se/products). Per una dimostrazione pratica di
come usare diversi tipi di controller potete vedere il mio video su YouTube www.
youtube.com/watch?v=YDf-ZRyBaBQ. Il breath controller si utilizza insieme a
una tastiera MIDI: mentre si registrano le note con la tastiera, si manda un CC
MIDI (ad esempio CC#11 Expression) soffiando nel breath controller. In questo
modo possiamo controllare un parametro, come il volume o il vibrato, in tempo
reale tramite il nostro fiato, come farebbe un musicista reale. La combinazione
di tastiera e breath controller un binomio che consiglio vivamente a tutti,
la sensibilit di questo device ideale per controllare con alta precisione le
dinamiche delle parti orchestrali.

Figura 1 - Akai EWI 4000


un controller molto adatto
a realizzare parti di ati

ESSERE IN CONTROLLO

EXPRESSION

fondamentale che mentre si registrano


le parti MIDI si sia in grado di controllare
il pi possibile tutti gli aspetti dei
nostri strumenti virtuali, proprio come
farebbe il musicista reale. Per questo
motivo bisogna saper programmare le
librerie di suoni in modo da renderle
il pi possibile flessibili e in grado di
adattarsi ai nostri bisogni. Per inviare
questi dati MIDI possiamo usare una
tastiera con fader programmabili, un
breath controller oppure se vogliamo
pi flessibilit, usare un iPad con
unapplicazione che permetta di creare
i controlli che ci servono, come ad
esempio TouchOSC (Figura 3). Ci sono
essenzialmente quattro parametri di una
libreria di suoni orchestrali che bisogna
sapere controllare: volume, espressione,
sample switching e articolazione.
Vediamo quali sono le opzioni migliori
per controllare queste importanti
funzioni.

CC 11 permette di controllare le dinamiche di un singolo strumento o parte.


Anche se CC 7 d risultati simili, molto meglio usare i due insieme. Per capire
come interagiscono CC 7 e CC 11, basta pensare che il secondo esprime una
percentuale del primo (Figura 4). Quindi, una volta settato il volume
generale di uno strumento (o canale MIDI) con CC 7, useremo CC 11
per programmare le dinamiche della parte. Con questa tecnica,
se decidiamo di cambiare il volume di uno strumento dopo aver
Figura 2 - il breath
controller BCA3
inserito le dinamiche, dovremo semplicemente cambiare il valore
di Yamaha
del CC 7. Usate CC 11 per crescendo, decrescendo
e per variare costantemente le dinamiche. Ascoltando gli
esempi Audio 1 e 2 potete confrontare un insieme di legni con
e senza lutilizzo del CC 11.

Questo parametro il pi comune e


facile da gestire. In effetti, praticamente
tutte le librerie di suoni e DAW
professionali vi permettono di controllare
il volume di un canale MIDI con il CC 7.
Consiglio di usare CC 7 solo per agire
sul volume generale dello strumento
e non per le micro dinamiche per cui
useremo CC 11, Expression.

Mentre CC 11 permette di controllare lintensit della


parte, questo parametro in generale non ha nessun
effetto su quali campioni vengono riprodotti quando si
preme il tasto del controller. Le librerie professionali mettono
a nostra disposizione strumenti che non solo hanno diverse articolazioni (staccato,
pizzicato, sostenuto), ma anche campioni diversi registrati a dinamiche differenti
(piano, mezzo forte, forte). fondamentale aver pieno controllo sulla gestione delle
dinamiche e ci sono due metodi che si possono usare. Il primo lutilizzo della
velocity nel messaggio MIDI di Note On (Figura 5), una tecnica particolarmente
indicata per passaggi ritmicamente molto attivi dove si alternano velocemente
dinamiche diverse. Usare la velocity per sample
switching (a volte anche chiamato crossfade o
X-fade) per non funziona in tutte le situazioni. Per
esempio se dobbiamo fare un crescendo di una nota
sostenuta dei violini, con dinamiche che vanno dai
pianissimo a forte, non possiamo usare la velocity
visto che abbiamo una sola nota e quindi una sola
velocity. In questo caso bisogna usare un CC MIDI
che ci permetta di fare sample switching graduale
tra i vari campioni. Anche se in teoria si pu usare

Figura 3 - Il MIDI
controller creato
da Andrea Pejrolo
per iPad creato in
TouchOSC
Figura 4 Relazione tra CC 7
(Volume) e CC 11
(Expression)

FEBBRAIO 2015

VOLUME

SAMPLE SWITCHING

33

????? ????
SPECIALE
ORCHESTRA VIRTUALE

qualsiasi CC MIDI per questa funzione, alcune librerie usano


CC 1 Modulation per controllare sample switching, quindi vi
raccomando di usare questo CC se la vostra libreria non lo usa
come predefinito (Figura 6).

ARTICOLAZIONI
Per cambiare articolazione di solito si usano i key switches
(KS), ovvero note del controller dedicate ognuna a una
diversa articolazione (Figura 7). Questi tasti sono solitamente
localizzati al di fuori del range dello strumento che si sta
registrando. Per esempio per la tuba i KS si trovano sopra la
nota MIDI C 5, mentre per il violino al di sotto del C 1. In figura
8 potete vedere un esempio di come questi quattro controlli
sono assegnati nel VSL Instrument Pro (Figura 8).

COME COORDINARE E ORGANIZZARE I


CONTROLLI
Il segreto per ottenere produzioni realistiche di buon livello
sta nellusare e organizzare i quattro controlli elencati
in precedenza in modo efficace. Per questo vi consiglio
di registrare in tempo reale partendo dalla parte e dalle
dinamiche con sample switching (CC 1). Questa costituir
la vostra traccia principale; fondamentale cercare di usare
il massimo dellespressivit e della musicalit quando si
registra questa traccia. Sforzatevi di pensare ed eseguire la
parte come farebbe un musicista vero. Usate il metronomo
ma cercate di suonare con naturalezza e non in modo
meccanico, usate il CC 1 di continuo (via Mod Wheel o Breath
Controller), in modo da ricreare una continua leggera variazione nel colore e nella
tessitura delle parti.
Se la parte non troppo impegnativa potete anche registrare i KS direttamente
sulla traccia principale, ma in generale vi consiglio di farlo separatamente in un
secondo tempo e su una traccia separata. raccomandabile inserire i KS su una
traccia MIDI diversa nel caso in cui si debba trasporre la tonalit della parte e
non si vogliano trasporre anche i KS. Su un altra traccia separata registrate poi le
dinamiche finali con il CC 11, il che vi permetter di rifinire con estrema precisione
crescendo, decrescendo e dissolvenze della parte. Di solito i CC 11 seguiranno di
pari passo i CC 1 (Figura 9) ma a un livello pi basso. Anche qui consiglio di avere
tutti i CC MIDI addizionali su una traccia diversa dalle note e dai key switching.
Questa soluzione ci permette di poter copiare facilmente i CC su altre tracce se
necessario.

FEBBRAIO 2015

RENDERE GLI STRUMENTI VIRTUALI PI REALISTICI

34

Figura 5 - Utilizzo del valore di MIDI Velocity per il trigger dei


campioni di dinamiche diverse
Figura 6 - Utilizzo del CC 1 Mod Wheel per il trigger di campioni
di dinamiche diverse
Figura 7 - Assegnazione di Key Switches a diverse articolazioni

Anche se abbiamo unottima libreria orchestrale e abbiamo seguito tutti i consigli


elencati in precedenza, ci sono ancora alcune tecniche per rendere la nostra
orchestra virtuale pi umana. fondamentale innanzitutto quantizzare le parti solo
se necessario, quindi principalmente quelle molto ritmiche (consiglio uno strength
non superiore all80%). La tecnica che considero pi importante per migliorare le
nostre produzioni orchestrali senza dubbio quella di registrare qualche strumento
dal vivo, per portare le vostre produzioni a livelli professionali senza dover attingere
a budget proibitivi. In effetti anche se si usano librerie non ottimali, aggiungendo

qualche strumento dal vivo (ad esempio


due o tre per ogni sezione) alla nostra
orchestra virtuale, potremo ottenere
risultati veramente realistici.

ARCHI
Per una tipica sezioni di archi con
violini, viole, violoncelli e contrabbassi
vi consiglio di registrare dalle tre alle
cinque tracce in overdub per violini,
viole e violoncelli. Questo significa
registrare dalle tre alle cinque take
dello stesso musicista e combinarle in
fase di missaggio alle tracce MIDI. Per
aggiungere ulteriore realismo, ogni take
deve essere registrata, se possibile, con
microfoni e posizionamenti differenti.
Questo consentir di minimizzare i
problemi di fase. Se non possibile fare
overdub di tutti i tre gli archi (violino,
viola, cello), bene registrare solo il
violino ed eventualmente anche la viola.
In generale le voci pi alte della sezione
sono le pi importanti per questa
tecnica. Per una comparazione tra una
traccia prodotta con soli strumenti MIDI
e una con laggiunta di violini acustici
rimandiamo agli esempi Audio 3 e 4.

flauto e clarinetto MIDI con quelli registrati dal vivo. Anche in questo caso valido
il principio per il quale la voce pi importante da sostituire con uno strumento
quella timbricamente pi alta della sezione, con la variazione di rimpiazzare
non loboe ma il clarinetto, creando cos un effetto sandwich per mascherare
ulteriormente le sonorit MIDI.

OTTONI

Figura 8 - I controlli
principali del
software VSL
Instrument Pro
Figura 9 - Una
parte di violini con
KS, CC 11 e CC 1

Un simile approccio viene utilizzato per gli ottoni. In una tipica sezione formata da
quattro corni, due trombe, tre tromboni e tuba, consiglio di sostituire il primo corno
e la prima tromba con strumenti reali. Se il budget ve lo consente, sostituite anche
il primo trombone.

CODA
Come potete vedere ci sono davvero molte cose che si possono fare per rendere
le nostre produzioni orchestrali pi realistiche. Ogni piccolo accorgimento ha un
impatto sulla qualit del prodotto finale. Se spendete due sole ore a lavorare sul
vostro pezzo, la vostra produzione sar di un livello passabile ma non professionale,
se ne spendete dieci il prodotto finale sar di qualit esponenzialmente pi alta.
Sfortunatamente non ci sono scorciatoie, questo un tipo di produzioni dove
la qualit del prodotto finale proporzionale al tempo speso per realizzarla. Se
avete tempo di lavorare su queste tecniche mandatemi le vostre produzioni,
sono molto interessato a sentire i vostri prodotti orchestrali. Mi potete raggiungere
al sito www.apejrolo.com. Nel prossimo numero affronteremo il tema del
missaggio dellorchestra virtuale. Per approfondire maggiormente largomento
dellorchestrazione MIDI potete consultare il libro Acoustic and MIDI Orchestration
for the Contemporary Composer edito da Focal Press e disponibile su Amazon.
RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

Per i legni vale lo stesso principio degli


archi ma con una sostanziale differenza.
Visto che la sezione dei legni pi
piccola, andremo a sostituire invece
che aggiungere, le tracce dal vivo con
quelle MIDI. In una tipica sezione di
due flauti, due oboi, due clarinetti e due
fagotti vi consiglio di sostituire il primo

ESEMPI AUDIO
0215OV01 Insieme di legni registrato tramite Control Change 11
0215OV02 Insieme di legni registrato senza lutilizzo di Control Change 11
0215OV03 Traccia realizzata con soli strumenti MIDI
0215OV04 Traccia realizzata con strumenti MIDI associati a
strumenti reali

FEBBRAIO 2015

LEGNI

35

IL PERSONAGGIO
di Luca Pilla

Andrea
Benassai

Levoluzione dello studio


SE IL MONDO DEI PROJECT
STUDIO BRULICA E RIBOLLE
DI SOLUZIONI SOFTWARE
CON POCO HARDWARE,
QUELLO DEGLI STUDI PRO SI
STA NUOVAMENTE LEGANDO
AI GRANDI BANCHI DI
MIXAGGIO. NE SA QUALCOSA
ANDREA BENASSAI

FEBBRAIO 2015

ndrea Benassai noto ai nostri lettori


per essere uno dei nostri collaboratori
storici per test e speciali. Nel mondo
della produzione musicale il suo studio
Sonoria, a Prato, unistituzione da
ormai molti anni.
Pur lavorando
LA MUSICA DIVENTATA
costantemente,
UNA VERA E PROPRIA
Andrea ha scelto di
INDUSTRIA.
rivoluzionare il suo
I PRODOTTI, SEMPRE
modo di lavorare
PI STANDARDIZZATI,
passando dal suo
SONO (CHE PIACCIA O NO)
banco DDA, reinstallato nello studio B, a una scelta di quelle che si
DESTINATI A UNA VITA
fanno una volta nella vita e per sempre: un banco Solid State Logic
ASSAI PI BREVE
9000J. Ne abbiamo approfittato per capire il perch di questa scelta,
CHE IN PASSATO
in momenti storici dove tutto tende alla virtualizzazione ma dove,
come vedremo, lhardware suscita ancora brividi e soprattutto produce
risultati ancora non raggiunti. Le considerazioni di Andrea sono come
benzina gettata sul fuoco delle provocazioni, disegnando un quadro a tinte nette e con
una lucidit che solo ad alti livelli si possiede.

36

CMS: Come si inserisce lattuale stato della produzione discografica italiana nella scelta
di optare per un banco SSL?
Andrea Benassai: La scelta stata suggerita dal mutamento strutturale nel modo di
produrre musica, che ormai sotto gli occhi di tutti. In passato la produzione era
affidata a strutture essenzialmente artigianali: grandi case discografiche si appoggiavano
a produttori spesso solitari, che impiegavano per mesi consecutivi gli studi commerciali,
con tempi larghi e ampi budget a disposizione. Ormai la musica diventata una vera
e propria industria. I prodotti, sempre pi standardizzati, sono (che piaccia o no)

Plug-in
Testo

Portfolio
Il lavoro di Andrea si manifesta leggende una breve lista di credit,

destinati a una vita assai pi breve che


in passato; devono essere confezionati
in fretta e con budget ridotti, viste le
scarse aspettative di ritorno economico
legate alla realt di mercato e alla loro
fugace vita. La musica si vende in
modo esteso e diffuso, ma in modeste
quantit: i record di vendita di un tempo
sono frammentati in tanti, piccolo
affluenti, divisi tra vendita digitale,
supporti fisici, utilizzo multimediali,

live. Commercialmente la qualit dei


prodotti non rilevante quanto la loro
vendibilit e, se per i musicisti questo
aspetto equivale a una profonda crisi
individuale, per lindustria una vittoria.
Ci sarebbe molto da dire sul fatturato
totale della discografia, ma in fondo
se nessuno ferma questo declino,
evidentemente le cose vanno ancora in
modo troppo soddisfacente per imporre
dei bruschi cambiamenti. Una cosa,

per noi che viviamo di musica, deve


essere chiara: dati questi presupposti,
ormai impossibile produrre in modo
artigianale. Immaginate un falegname
che produce comodini destinati alla
grande rivendita nei centri commerciali?
Allestero hanno capito da qualche
anno che lunico modo per sopravvivere
suddividere, specializzandola, la
realizzazione musicale: ci sono project
studio molto tecnologici, ottimamente

FEBBRAIO 2015

certamente non completa, da cui si coglie tutta la sua flessibilit


nel lavorare per settori musicali anche assai diversi tra loro.
Citiamo, senza un ordine ben preciso, i seguenti credit: Sighieri-The
wrong Album, Nuti-Starnuti, Gianni Morandi-Autoscatto 7.0, Enrico
Rava-The Monash Sessions, EELST- Ho Fatto 2 Etti E Mezzo Lascio,
Dear Jack-Sanremo 2015, Bianca Atzei-Bianco e Nero, AnnalisaSplende Sanremo2015, Funkoff-Power to the Music e Swing, YahirRecuerdos, Vivaldi-Le quattro Stagioni RAI TDK, Robi Zonca-Rebel,
Raf-Numeri, LuColombo Geri Swingtet-Luovo di Colombo, Lessmann
Klaus Clarinettology, Irene Grandi-Canzoni per Natale, DoleceneraNel paese delle meraviglie, Alessandro Safina Sognami, Alessandra
amoroso-Senza nuvole.

37

IL PERSONAGGIO
ANDREA BENASSAI

FEBBRAIO 2015

Fig. 1 - La consolle
SSL 9000J
recentemente
installata allo
studio Sonoria

38

attrezzati anche dal punto di vista


hardware, nei quali si produce in modo
rapido con standard qualitativi molto alti.
Ci sono poi i grandi studi per registrare
ci che non si pu fare in casa, ma
soprattutto strutture per mixing e
mastering nei quali le canzoni vengono
finite. Con questo sistema la qualit si
mantiene elevata anche immettendo
sul mercato molti prodotti e in fretta.
I produttori fanno ci che deve fare
un imprenditore: trovano il mercato,
creano un bene e demandano la sua
elaborazione ai vari reparti specializzati.
Purtroppo in Italia ancora siamo a
met strada: mentre la mentalit
industriale ormai ha preso totalmente
campo in sede discografica, in fase
produttiva non siamo ancora arrivati
alla consapevolezza che una sola figura
non pu realizzare artigianalmente
diversi album a basso budget, passando
le giornate a fare arrangiamenti,
registrazioni, mix e mastering. un
procedimento complicato che richiede
un sacco di tempo, attitudini nelle
quali impossibile eccellere in modo
uniforme, e attrezzature dedicate,
dispendiose, difficili da padroneggiare
e ammortizzare. un metodo per fare
musica che si rivela frustrante, poich
nella fretta e nellimprovvisazione genera
risultati spesso discutibili, di scarsa
redditivit e deprimenti, con cui si cerca
di stare al passo, correndo, di qualcuno
che si sposta in aereo. Una situazione
che confina molti artisti italiani in una
posizione gi perdente nel confronto
con grandi realt internazionali, alle
quali ormai ci si deve forzatamente
rapportare. , inoltre, un metodo
dispersivo che crea lillusione del
profitto senza tener conto delle migliaia

COMMERCIALMENTE
LA QUALIT DEI
PRODOTTI NON
RILEVANTE QUANTO
LA LORO VENDIBILIT

di ore necessarie per tappare falle


ovunque, che genera musica povera di
contenuti e di valore tecnico, prodotta
male, missata peggio e masterizzata
di conseguenza: allestero gi siamo
ridicolizzati per questo environment, del
quale pochi traggono vantaggio ma che
inspiegabilmente nessuno ha la forza
di scardinare. Se non spezzata in fretta,
questa spirale decadente impoverir
sempre di pi la nostra industria
rendendoci ancora pi secondari di
quanto gi non siamo. Io ho fiducia
nella musica e ho speranza che questa
spirale negativa si possa interrompere:
conoscendo bene le dinamiche che
sono in atto gi fuori dai nostri confini,
credo che non ci siano alternative a
una riorganizzazione verso strutture al
top, sicuramente per il mercato estero
e, se qualcosa dovesse cambiare,
anche per quello italiano. Penso che
uno studio debba offrire qualcosa che
un cliente non trova gi in casa: grandi
spazi, macchine stellari, capacit nello
sfruttare al meglio, risultati superiori
sotto tutti i punti di vista e abitudine a
confrontarsi con richieste ed esigenze
sempre diverse. Soprattutto bisogna
offrire risultati eccellenti in tempi brevi,
il che in affari significa risparmi notevoli
senza compromessi con la qualit
finale. Ecco la motivazione della mia
scelta di investire in un mixer cos
efficiente e performante: questa la
strada dellimmediato future ed anche
lunica percorribile. Sul mercato non
esistono prodotti cos risolutivi come una

grande consolle, in particolare la SSL


9000. Questa macchina rappresenta
un enorme salto in avanti dal punto di
vista tecnico, ma anche di risparmio di
tempo, energie e denaro.
CMS: Come cambiata in questi
mesi la qualit del tuo lavoro, sia
guardando alla qualit delle produzioni
che ti propongono che nei tempi di
realizzazione?
AB: Nel mio studio passano due
tipologie di lavoro distinte: progetti di
nicchia, destinati a durare (album jazz,
cantautorali, di musica classica) nei
quali lattenzione per la qualit assoluta
il primo requisito che (finalmente) si
capito essere inarrivabile in strutture
meno che eccellenti. C poi il lavoro
pi industriale, nel quale si devono
ottenere risultati senza compromessi e
in tempi rapidissimi, spesso a distanza.
La differenza tra un mix fatto in un
project studio e uno fatto qui, che
io posso semplicemente aprire una
sessione, stendere le tracce ed essere
gi all80% del lavoro grazie al suono
dellSSL. In poco tempo il sorpasso
pronto: un mix che in the box richiede
due giorni, qui si fa agilmente in met
tempo (e meglio, oso aggiungere), con
risultati economici impressionanti per
un produttore, che pu dimezzare i
tempi di realizzazione dedicandosi
ad altre attivit pi redditizie. Ho gi
potuto riscontrare unattenzione verso
le mixing facilities che mi aspettavo
di vedere in tempi assai pi lunghi.

CMS: Usare un SSL come girare in


Rolls Royce col motore di una Ferrari.
Il cambiamento operativo e timbrico
stato immediate o ha richiesto alcuni

aggiustamenti nel tuo modo di lavorare,


compresa la catena del gain?
AB: Il 9000J una consolle molto
particolare. La sua somiglianza estetica
con la serie 4000 lha spesso portata a
essere male interpretata. Molti banchi
noti, come il 4000G appunto (ma anche
il mio DDA DCM, cos come tutti i
sommatori presenti sul mercato), vanno
spinti al limite perch cos facendo
producono distorsione armonica,
dunque il loro caratteristico suono.
Pi spingi, pi il timbro si caratterizza.
Il 9000 molto pi duttile, spazia
indifferentemente dalla pulizia algida
alla cattiveria pi graffiante, ma richiede
unattenzione specifica alla struttura
del gain sia allinterno della DAW, che
poi il generatore che alimenta il banco,
che nel mixer stesso. Questa macchina
incredibile, suona autonomamente
in modo perfetto in qualsiasi direzione
si spinga, purch non sia mai
sovraccaricata ed talmente silenziosa
che sempre preferibile tenersi in zone
prudenzialmente basse piuttosto che
rischiare un overload. Con la 9072J si
sommano 144 canali su quattro master
buss che vanno poi sommati a loro volta
in uscita: la sua configurazione pi
verticale rispetto a qualsiasi altro mixer
in-line, perch consente di creare gruppi
audio in qualsiasi forma, che possono
essere livellati, equalizzati, compressi
sia internamente che con loutboard, e
poi raggruppati, nuovamente elaborati e
cos via. evidente che con una simile
organizzazione a strati, bene non

avere mai segnali troppo hot in nessuna Fig. 2 - Motu Digital


Performer una delle
situazione; la struttura su altri mixer o sui DAW preferite da Andrea
sommatori sempre pi diretta, dunque Benassai in fase di pre
consente un maggiore disinteresse verso produzione
quello che accade a valle essendo la
strada verso il master tracciata in modo
pi diretto. Chi abituato a lavorare con i
sommatori o con mixer diversi da questo,
tende a spingere luscita della DAW in
modo esagerato e questo sul 9000 non
funziona (secondo me non funziona in
generale). Daltra parte una
consolle nata per mixare tutto,
I PRODUTTORI
dal rock alla classica, al jazz. I
FANNO CI CHE
suoi progettisti hanno puntato
DEVE FARE UN
sullassenza di compromessi
IMPRENDITORE:
in qualsiasi sezione (a partire
TROVANO IL
dallalimentazione) e sono
riusciti a realizzare un mixer
MERCATO, CREANO
silenzioso, con unapertura
UN BENE E
impressionante sulle frequenze
DEMANDANO LA
estreme e con una headroom
SUA ELABORAZIONE
praticamente infinita al pari del
AI VARI REPARTI
suo routing. Dato che il suono
SPECIALIZZATI
gigantesco e al contempo
dolcissimo, non pone limiti e
il suo sommatore sopporta qualsiasi
tipo di programma senza mai perdere
in dettaglio, in potenza e in ampiezza
timbrica. In qualsiasi passaggio del
mix si possono fare ritocchi sulla
struttura del gain (via hardware o
software) ma, facendo attenzione in
ingresso, provocare dei danni in seguito
veramente molto difficile. Un mix
con questa macchina realmente
unesperienza mistica, alla quale non
siamo pi abituati.

FEBBRAIO 2015

Questa la dimostrazione che anche


qui siamo pronti al cambiamento,
anche se c molta resistenza da parte
di chi ha (pi o meno meritatamente)
in mano il mercato. C da dire che il
messaggio deleterio dellone man factory
autoreferenziale ha prodotto pi danni
in Italia che altrove, proprio perch nella
miseria generale monetaria e culturale
soprattutto, lo spazio per i millantatori
sempre pi ampio; questo genera
disinformazione, superficialit di ascolto,
abitudine allindecente e disinteresse
verso aspetti che invece sono primari.
Inoltre ha abituato chiunque a interferire
nel lavoro di tutti: i musicisti diventano
fonici, i produttori mastering engineer
e gli artisti pensano a tutto fuorch a
fare gli artisti, nella strana convinzione
che, mantenendo il controllo su tutto ci
che ruota intorno a un disco, i risultati
siano migliori. Come se ormai fonici,
musicisti, produttori non fossero pi in
grado di fare qualcosa (allinterno delle
loro funzioni) di indipendentemente
decente. Nessuno fuori dai nostri confini
osa affermare che un plug-in meglio
di una macchina hardware, n che un
mix in the box sia meglio di uno out
the box. Di fatto queste distinzioni non
hanno un vero significato per musicisti
e produttori stranieri. A loro interessa, in
ordine di importanza, il risultato, il costo
vivo e la velocit di esecuzione. Pensano
per tradizione, cultura ed esperienza
diretta (che noi in Italia non abbiamo
pi) che un ottimo studio con un ottimo
mixer sia gi una base di partenza pi
che accettabile per fare un lavoro serio
e hanno ben pochi dubbi su quali siano
effettivamente le strutture giuste per
portare a termine il lavoro. Sanno anche
che chi in studio a lavorare sa fare il
proprio mestiere e non hanno nemmeno
la vaga intenzione di occuparsi di cose
che sanno di non conoscere a fondo.

39

IL PERSONAGGIO
ANDREA BENASSAI

CMS: Hai dato priorit al banco, quanto


usi loutboard ora? E per quanto
riguarda i plug-in?
Fig. 4 - Una
AB: Luso delloutboard diventato pi
prospettiva con il
selettivo: la qualit degli equalizzatori del
rack di outboard
alle spalle dellSSL 9000 impressionante. La possibilit
di avere in ogni canale un eq serie E e
Fig. 5 - Un
un serie G copre praticamente tutte le
particolare della
esigenze. Se a questo aggiungiamo un
sala di ripresa
processore dinamico per ogni canale
(che con la struttura verticale pu essere
sommato o usato in parallelo), evidente
che si esce dal mixer solo quando
si cerca qualcosa di profondamente
diverso. Altro discorso vale per
compressioni o equalizzazioni parallele,
che ormai sono
diventate molto
IL 9000 MOLTO
pi facili da fare.
PI DUTTILE, SPAZIA
INDIFFERENTEMENTE Usare due bus
contemporanei
DALLA PULIZIA ALGIDA in uscita
ALLA CATTIVERIA PI
compressi ad
GRAFFIANTE
esempio con
un Neve e lSSL
interno, e poterne fare un blending,
ormai un protocollo standard. I preamplificatori del 9000 sono ormai la
mia scelta primaria, uso pre diversi
solo se cerco sonorit molto spiccate.
In quel caso intervengono Neve,
Focusrite e Summit. Altro discorso vale
per leffettistica; ho acquistato un altro
Lexicon 300 e due delay TC Electronics

FEBBRAIO 2015

Fig. 3 - Lo studio
B ospita ora la
consolle DDA DCM

40

che si sono sommati alla gi nutrita


dotazione dello studio. La definizione e la
dimensione di un riverbero esterno serio
sul 9000 si apprezzano in ogni sfumatura
e la pasta timbrica di un effetto di qualit
aggiunge al suono diretto qualcosa di
ancora inarrivabile con i soli plug-in.
Per quanto riguarda il mondo software
sono riuscito ad apprezzare nuovamente
molti strumenti che avevo perso un po
di vista per quanto riguarda la gestione
delle fasi, effetti creativi e limiting estremi.
Uso molto di pi gli equalizzatori notch
per fare spazio nel mix e assai meno le
compressioni, che demando al mondo
hardware. Ci sono molte cose che
sono pi facili da fare e pi accurate,
in dominio digitale. La presenza di
una consolle di grandi dimensioni non
esclude automaticamente la catena
software, bene ricordarlo; linterazione
dei due mondi irrinunciabile. Durante
il lavoro uso due sistemi distinti: un Avid
Pro Tools HD TDM e un sistema con
Motu Digital Performer, Apple Logic Pro
o Avid Pro Tools. Quando le tracce sono
ragionevolmente poche, uso direttamente
il sistema TDM; quando mi trovo davanti
a sessioni esagerate, uso il nativo
che non impone limiti di voci, per poi
riportare tutto a dimensioni pi logiche
facendo scelte nette e sforbiciando
linutile. Tante tracce fanno confusione
e alla fine (esagerando) i mix diventano

una poltiglia intricata, anche con la


consolle, se non ci si limita in partenza.
In realt il problema con cui mi scontro
pi spesso lhorror vacui, situazione che
genera sessioni in cui tre suoni sovrapposti
sono meglio di uno. Un po questo accade
perch la generazione poco curata, ma
pi spesso perch la tecnologia consente
al musicista un layer senza limiti, gestito,
creato e ascoltato attraverso sistemi
che tendono a impastare il suono e a
imbrogliare la percezione di quello che si
fa. Quando in seguito si stende il mix su
una consolle vera ci si rende conto che
pi della met delle cose inutile, perch
sentire chiaramente pochi elementi rende
superflui gli altri. Il limite fisico crea la
sintesi e la comunicazione sintesi. Se
la musica vuole essere efficiente, oggi
come non mai, deve essere un distillato
semplice di processi complessi, non una
stratificazione illimitata.
CMS: Dove hai trovato il banco e quali
considerazioni ti hanno aiutato a
sceglierlo?
AB: Queste machine ormai si trovano
soltanto da grandi broker stranieri e sono
sempre pi rare. La maggior parte dei
venditori fa riferimento sempre ai soliti
tre o quattro commercianti sparsi nel
mondo, che operano spesso in modo
non visibile al compratore finale. Non
solo, questi commercianti trattano quasi

15 18. 4. 2015

MEDIA SYSTEMS
Tecnologia multimediale
e sistemi integrati

USO MOLTO
DI PI GLI
EQUALIZZATORI
NOTCH PER FARE
SPAZIO NEL MIX
E ASSAI MENO LE
COMPRESSIONI,
CHE DEMANDO AL
MONDO HARDWARE

esclusivamente SSL e Neve,


gli unici marchi che per
qualit, longevit e storia,
sono ancora appetibili.
Se si hanno le risorse a
disposizione si trovano con
relativa facilit la serie VR e
qualche modello serie 51. I
4000 sono in fase calante,
difficili da scovare, sono vecchi e non sempre ben mantenuti, con
unautomazione che genera pi problemi di quanti ne risolva. I 9000
sono rarissimi (ne sono stati prodotti circa 190 in tutto il mondo) ma
sono i pi ricercati perch hanno unautomazione impressionante,
total recall, moving faders e un progetto che li rende assai attuali
e molto pi flessibili. Io mi sono rivolto a Michael Stockdale di AES
Pro Audio in Inghilterra che, giusto per elencare le sue vendite pi
recenti, fornitore di Jay-Z e Beyonce (che possiedono un 9000
serie K), Paul Epworth (Adele) che possiede un Emi/Neve vintage a
72 canai, Trent Reznor dei Nine Inch Nails che ha un Neve BCM10
customizzato. Nella selezione sono stato aiutato dalla fortuna, in una
serie di eventi che hanno delineato una precisa scelta del destino.
Questa macchina in particolare un condensato di storia della
musica degli ultimi anni visto che proviene dal mitico Wisseloord in
Olanda, di propriet Philips Polygram. Una parte determinante lha
avuta la presenza in Italia di Giovanni Blasi, una persona eccellente
ed estremamente competente che in grado di mantenere e riparare
questo mostro. Ormai il mercato delle grandi consolle, in crescita
esponenziale da due anni, ha esaurito la sua materia prima: queste
macchine non si producono pi e finch uno studio non chiude, non
se ne trova una da reimmettere sul mercato. Gi trovare un Neve non
facile, imbattersi in un SSL 9000 veramente un colpo di fortuna.
Il trend attuale di vendite delle grandi consolle del passato gi per
s testimonianza di una realt che gi cambiata allestero e che sta
rapidamente cambiando anche in Italia.
RIPRODUZIONE RISERVATA

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TECH TALK

a cura della redazione

AES Pro Audio

MICHAEL STOCKDALE

FEBBRAIO 2015

LSSL DI ANDREA
BENASSAI STATO
ACQUISTATO DA
AES PRO AUDIO.
ABBIAMO CHIESTO
A MICHAEL ALCUNE
CONSIDERAZIONI SUL
MERCATO ATTUALE E
FUTURO.

42

CMS: Negli ultimi dieci anni come si sono evolute


le richieste per grandi banchi di mix, verso quali
marchi?
MS: I clienti sono pi inclini a cercare mixer di
piccole dimensioni rispetto al passato, purch di
qualit assoluta.
Ho sempre detto ai miei clienti che i due aspetti
essenziali di qualsiasi studio sono il design
acustico di control room e sala di ripresa, e
una console di altissima qualit. Non ha senso
spendere molti soldi per realizzare ambienti
bellissimi per poi tagliare le spese investendo in
un mixer che non rende appetibile il noleggio
dello studio.

navigati, che hanno accumulato esperienza su


grandi mixer ai tempi in cui essi erano presenti
in tutti i grandi studi.

CMS: Ha senso orientarsi su modelli per il


broadcast?
MS: Le consolle broadcast anni 70 ed 80 sono
Neve, Calrec serie M e Q, SSL 5000 e 6000. La
marca principale senzaltro Neve, partendo
dalla serie BCM10, passando per Melbourne
fino alla serie successiva 51. Sono consolle
interessanti per i loro moduli di ingresso (1073,
1066, 3110, 3114 per citarne alcuni). Le
ultime serie 51 sono eccellenti ma molte parti
sono difficili da trovare: vanno considerate solo
CMS: Cosa occorre valutare quando si acquista
se si ha a disposizione un tecnico di grande
un banco usato?
esperienza.
MS: Si deve valutare la sua storia passata e come In generale le consolle broadcast hanno
stato mantenuto. Quando un mixer ha pi di
un impiego come sidecar o in studi che il
due o tre proprietari si deve fare attenzione alla
proprietario ha voluto modellare come ambienti
vintage: le esigenze degli anni 70 e 80 non
conservazione meccanica, prioritaria rispetto a
erano le stesse di adesso; soprattutto sui
quella elettronica.
A volte si trovano affari come un SSL 4048G a
sommatori di uscita c bisogno di un gran lavoro
20.000 , ma quando si scopre che gli switch
di modding per consentire risultati alla pari con
sono compromessi, i potenziometri sono
mixer progettati per la produzione musicale.
rumorosi e la consolle stata mantenuta solo
in caso di grave guasto, allora il prezzo totale
CMS: Quali sono le previsioni per i prossimi anni?
triplica, e le spese potrebbero non aver mai
MS: C un mercato in crescita continua per
fine. La cosa pi importante avere sul proprio
Neve e SSL, favorito dal fatto che i prezzi non
territorio strutture di assistenza qualificate.
sono nemmeno paragonabili a quelli originari
Ogni grande mixer ha bisogno di uninstallazione del nuovo. La ricerca del suono di qualit da
ben coordinata e di cura quotidiana: pochi
parte di musicisti e produttori fa mercato per
sono realmente in grado di mettere queste
i sistemi analogici, purch di qualit assoluta.
macchine in condizione di operare in modo
Dato che AES Pro Audio specializzata in questi
corretto per poi tenerle efficienti nel tempo. Si
due marchi, c chiaramente unespansione
deve poi tenere docchio la propria esperienza
impressionante, fatto che dimostra come in molti
con macchine cos complesse, a cui molti fonici
casi si stia abbandonando il mondo virtuale ITB
di nuova generazione non sanno assolutamente
per tornare a sistemi pi complessi, pi costosi,
rapportarsi.
ma migliori. Lanno scorso ho venduto ventidue
Sono strumenti difficili da gestire e usarli
grandi console SSL o Neve, e questanno (siamo
correttamente richiede un grado di competenza
appena al 5 gennaio) ho ordini per quattro SSL e
sempre pi raro. La dimostrazione che tutte
un Neve!
RIPRODUZIONE RISERVATA
queste consolle vanno in mano a fonici gi

TEST

di Giacomo Dalla

Motu 8M

UN NUOVO CAPITOLO

MOTU DA TEMPO IMPEGNATA NEL MONDO DELLAUDIO E DEL VIDEO, CON UNA
PRESENZA IMPORTANTE NELLA POST PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, GRAZIE
ALLA DAW DIGITAL PERFORMER E ALLHARDWARE DEDICATO. LA NUOVA SERIE AVB
RACCOGLIE I FRUTTI DI QUESTA ESPERIENZA.

a linea di prodotti AVB


conta sette modelli che
ricoprono tutti i ruoli
necessari in studio di
registrazione, per il
live o per installazioni
di post produzione su
rete Ethernet. Il nuovo
imperativo AVB, il
trasporto di dati audio e
video, oltre che controlli,
su rete Ethernet. Il
pannello frontale per met identico
in tutti i prodotti: tasto di accensione
allestrema destra seguito dal monitor
LCD per il controllo dei livelli e di
opzioni differenti a seconda del
modello. 8M stato il primo prodotto
presentato: uninterfaccia audio

44

INFO

FEBBRAIO 2015

BACKLINE

www.backline.it
email: info@backline.it
Prezzo: 1.269,67 + IVA

dotata di otto ingressi analogici su


XLR/TRS combo con preamplificatori
individuali, pad da -20 dB e phantom
power 48 V, otto uscite analogiche su
connessione TRS, uscita stereo cuffie
indipendente anteriore, 16 I/O ottici
su ADAT a 1x sample rate (44.1 o 48
kHz) e otto I/O a 2x sample rate (88.2
o 96 kHz), connessione Ethernet,
Thunderbolt, USB2 e Word Clock I/O
con facolt di Thru su Word Clock Out.
8M gestisce un massimo di 24 In e 26
Out, con una console a 48 canali su 12
bus. Il range dinamico di 123 dB.

MOTU AVB DISCOVERY


Le nuove interfacce AVB sono fornite
di una licenza per la DAW Motu
AudioDesk 4 e di unapplicazione

La serie Motu AVB

Motu 1248 (insieme a 8M) lunica linterfaccia audio della linea AVB ad
avere ingressi analogici con potenziometro di gain dedicato (quattro ingressi
microfonici e due ingressi ad alta impedenza), conta inoltre otto ingressi
analogici TRS, 16 ingressi ottici ADAT, ingresso stereo su S/PDIF 24 bit fino
a 96 kHz. Le uscite sono 34: otto analogiche su TRS, 16 ottiche su ADAT,
stereo main out e stereo monitor out su TRS, stereo out S/PDIF e due uscite
stereo per le cuffie.

I modelli 24Ai e 24 Ao permettono di controllare un totale di 48 ingressi e


uscite tra analogiche e ottiche (rispettivamente 48 x 24 I/O e 24 x 48 I/O) su
connessioni DB-25 D-sub, Phoenix e ADAT. Il modello 16A dispone invece di 32
I/O totali (16 analogici bilanciati e 16 ottici ADAT in due banchi da otto). Fa parte
della linea AVB anche Monitor 8, che racchiude tre prodotti in uno: monitor
mixer, amplificatore per cuffie e interfaccia audio; pu contare
otto ingressi analogici bilanciati, 16 I/O su ADAT e tante uscite a cui poter
connettere contemporaneamente fino a 12 cuffie, sei monitor, quattro stereo inear monitor e due coppie di speaker.

Figura 1 - il retro di 8M in cui trovano posto tutte le connessioni (eccetto le cuffie) con
ingressi e uscite analogiche, ottiche, USB, Thunderbolt, Ethernet e il clock

FEBBRAIO 2015

integrata nellinterfaccia che caricata


nel browser ogni volta che la si
richiama, esattamente come accade
per altri convertitori di alto livello
su Ethernet. Motu AVB Discovery,
questo il nome dellapplicazione,
divisa in quattro sezioni dedicate
allimpostazione della macchina. La
pagina che si apre al primo avvio
quella di setup veloce: da un menu
a tendina potete scegliere con quale
preset utilizzare il device e nel riquadro
comparir una breve spiegazione dello
stesso. Una volta effettuata la scelta,
approderete alla pagina Device da cui
si effettua la configurazione: sample
rate, clock mode e word clock. Subito
sotto si trovano i settaggi di input e
output analogici: nel caso della 8M
otto canali in ingresso dotati ognuno di
trim (corrisponde al potenziometro di
gain sul pannello frontale) e pulsanti
per abilitare inversione di fase,
phantom, pad, Vlimit, SoftClip, oltre
alle otto uscite fisiche e uscita cuffia
ognuna con potenziometro di trim.
Nella parte inferiore della schermata
Device si completano i settaggi relativi
a connessioni AVB, optical (ADAT
o TOSLink) e si possono attivare
o disattivare i banchi di ingressi e
uscite. Il passo successivo stabilire
il percorso del segnale dalla pagina
Routing. Qui sono mostrati su uno
schema a matrice gli ingressi (in
orizzontale) e le uscite (in verticale)
disponibili a seconda del preset
impostato (Figura 2); per attivare o
disattivare un collegamento basta
cliccare nel punto di intersezione
tra input e output desiderati. Nella
pagina Mixing si trova il mixer virtuale
dellinterfaccia da cui possibile

45

TEST MOTU 8M

Figura 2 - Per
stabilire il routing
delle interfacce
audio collegate, Motu
AVB Control utilizza
un sistema a matrici
in cui gli ingressi
sono situati nella
colonna orizzontale
e le uscite in quella
vertical

eseguire il processing a 32-bit floating


point (grande headroom e rumore
di fondo bassissimo) sui segnali in
ingresso (Figura 3). Per ogni canale
le dotazioni sono filtro passa alto
con frequenza di taglio variabile e
pendenza fissa, gate, equalizzatore
sullo stile dei banchi analogici british

FEBBRAIO 2015

MOTU AVB SWITCH

46

Per connettere tra loro due prodotti della serie AVB basta
avere a disposizione un cavo CAT5: collegate lunit master
al computer tramite connessione Thunderbolt o USB e
le altre periferiche col cavo Ethernet, il software Motu
AVB Control riconosce quale fornisce il clock e quale lo
riceve. Nel caso in cui le apparecchiature da collegare
siano di numero superiore a due, necessario fornirsi di
un dispositivo ad hoc. Motu ha realizzato un modello di
hub proprietario chiamato AVB Switch; ogni hub permette
di collegare fino a un massimo di cinque processori che
possono essere interfacce AVB Motu o di terze parti, altri
AVB Switch proprietari o di terze parti, device Ethernet,
router Wi-fi o reti Ethernet.

con shelving per basse e alte e peaking


parametrici per bande medie (Figura
4), infine troviamo un compressore.
Grazie ai sette bus stereo e ai quattro
gruppi, possibile effettuare 12 mix
stereo differenti e gestirli dalla pagina
Mixing e Aux Mixing. Unaltra ausiliaria
invece dedicata al riverbero, di cui
insieme al tempo di decadimento (fino
a 60 secondi) si impostano pre-delay,
spread e equalizzazione in bande
medie e alte. Per il controllo della
dinamica, su Group bus, Main Mix e
sul riverbero attivabile un limiter: il
Leveler, unemulazione dello storico
compressore ottico Teletronix LA-2A
che permette di impostare soglia e
guadagno make up.

PRESET
8M in grado di assolvere diverse
funzioni, chiamati Preset, richiamabili
dal menu della macchina o
dallapplicazione; questo modello
e il 1248, essendo dotati di
preamplificatori, sono quelli che
ne contano di pi: sette preset
modificabili ai quali aggiungerne dei
nuovi a seconda delle esigenze. Audio

Interface la modalit attiva al primo


collegamento al PC o laptop di 8M, in
cui essa funge da interfaccia audio.
In stand alone mixer gli ingressi fisici
entrano nellinterfaccia ed escono
su Main Out e Monitor Out da due
output fisici; in questa modalit non
obbligatorio il collegamento al
computer e agganciando 8M a un
router wi-fi o Airport con cavo Ethernet
possibile comandare linterfaccia
con un dispositivo wi-fi connesso
alla stessa rete. Interface + mixer
consente di miscelare le due funzioni
precedentemente citate. In Live
recording con monitor mixing, tutti gli
input fisici sono indirizzati alla DAW
e a Main Mix e Monitor bus con la
minima latenza. In modalit Stage I/O
tutti i segnali in input sono trasportati
splittati allinterfaccia (o allAVB switch)
collegata tramite cavo Ethernet; questo
settaggio utile nel caso si debba avere
lo stesso segnale in pi postazioni
distanti tra loro (ad esempio dal palco
al front of house di una situazione live).
Studio Input Expander e Studio Output
Expander vanno utilizzate nel caso
in cui si vogliano utilizzare i canali di
ingresso e uscita dellinterfaccia come
aggiunta ad un sistema principale.
Infine Optical Converter serve per
aggiungere gli input e/o output della
vostra interfaccia AVB a un altro device
tramite connessione ADAT, fungendo da
expander ottico.

IN PROVA
La confezione di 8M include un unico
cavo USB e, per uninterfaccia con
connessioni Thunderbolt e Ethernet,
un po poco. Una volta collegata, la
prima accensione non delle pi veloci,
dovendo impostare la connessione
Ethernet, e sono necessari un paio
di minuti, ma le volte successive
in pochi secondi 8M operativa.
Laggiornamento firmware si pu
effettuare in automatico o in manuale,
via Ethernet o tramite AVB Control.
Grazie ai preset ci si muove piuttosto

Figura 3 - Nella sezione Mixing si trova


il mixer virtuale da cui possibile
controllare livelli di ingresso, uscita, bus,
gruppi e processing del segnale

Avb Networking
Technology
Audio Video Bridging (AVB)
unestensione della tecnologia
Ethernet standard, progettata
dallIEEE (Institute of Electrical
and Electronic Engineers)
specificatamente per il settore
audio e video per ottimizzare la
velocit di trasmissione dati. Motu ha
implementato la tecnologia IEEE 802.1
AVB per la nuova linea di prodotti,
totalmente compatibili con device AVB
di terze parti. Motu AVB garantisce
ottime prestazioni in ambito di
velocit (0,6 ms di latenza di rete
contro 2 ms AVB standard), permette
di gestire fino a 256 canali per ogni
interfaccia (128 input, 128 output) e
riesce a supportare pi computer host
mettendoli in sync tra loro.

di saturazione digitale di
9 dB tramite la funzione
V-Limit va utilizzata solo in
caso di estrema necessit,
con la consapevolezza che
un eventuale registratore
andr tarato di conseguenza
per evitare di riprendere
un segnale gi digitalmente
al limite. Per il monitoring
in cuffia comodo avere
la connessione frontale,
ma la troppa vicinanza del
potenziometro di volume
alluscita fisica compromette
la manovrabilit dello stesso.
Tra le novit, la pi apprezzata
per un live engineer
sicuramente la possibilit
di comandare 8M tramite
applicazione anche da tablet
o smartphone Mac, Windows,
Linux, iOS o Android (in
modalit stand-alone mixer,
interface + mixer e stage I/O).
Col fatto che lapplicazione
utilizza un browser dovrete
rinunciare a scrivere comandi
tramite shortcut, ma un
appunto minimale che non
compromette minimamente
il lavoro. Per essere nel
2015, lo schermo LCD ha
Figura 4 - Lequalizzatore
a quattro bande tra i
processori che si possono
inserire nel percorso di
segnale, insieme a ltri,
gate, compressori e leveler.

pochi pixel, che permettono


comunque buona visibilit,
ma ne risente lestetica a
macchina accesa. Lassenza
dellinterfaccia MIDI potrebbe
costituire un limite per alcuni.

CONCLUSIONI
Motu 8M linterfaccia
giusta per chi cerca otto
canali di preamplificazione
e uninterfaccia audio pura,
con una qualit audio
allaltezza di qualsiasi
lavoro. La scelta di Motu di
integrare la connessione
Ethernet la dice lunga
sul prossimo futuro che
ci aspetta e, comunque,
premia soprattutto lutenza
cinematografica e di post
produzione, abituata da anni
a lavorare in network.
Per lo studio di registrazione
le connessioni Thunderbolt
e USB 3 sono una garanzia
per i prossimi dieci anni,
mentre Ethernet e le
possibilit di aggiornamento
firmware sono la carta
vincente per poter utilizzare
per altrettanti molti anni tutta
la nuova serie. Motu non
ha inseguito i concorrenti
storici nel suo segmento
ma li ha spiazzati con AVB,
traghettando le interfacce
audio nel prossimo futuro.
Flessibilit e qualit garantite.

PI
Adattabilit
Precisione potenziometri
Connettivit

MENO
Schermo LCD
Manuale
Accessori

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

bene allinterno dellapplicazione e


almeno per i primi tempi vi consigliamo
di utilizzarli; lideale adattare il
signal flow di 8M al vostro setup di
lavoro e non viceversa, ma per farlo
dovete essere pratici con le matrici.
Per quanto riguarda le connessioni,
la differenza pratica tra Thunderbolt e
USB 2.0 utilizzando 8M in studio non
molto rilevante, mentre per quanto
riguarda i live, ci sentiamo in dovere di
consigliarvi lutilizzo della connessione
Thunderbolt o, se ne disponete, di USB
3.0. I preamplificatori analogici con
controllo digitale non influiscono sul
suono in ingresso A/D, non aggiungono
colorazioni o sonorit particolari e sono
da lodare per lonesta trasparenza,
cos come anche la conversione A/D
e D/A che non presenta sbavature ed
piacevolmente dinamica e ricca di
microdettagli. I convertitori Motu sono
come sempre una garanzia,
non a caso sono la prima scelta per i
live di tantissimi artisti (tra gli altri Miley
Cyrus e Usher). Fare i livelli, grazie ai
potenziometri a scatto fisso da 1 dB,
un gioco da ragazzi e garantisce
una precisione estrema anche
perch ruotando il potenziometro
relativo, il meter nel display LCD
diventa orizzontale a tutto schermo.
La possibilit di aumentare la soglia

RIPRODUZIONE RISERVATA

47

TEST

di Luca Pilla

www.compmusic.it

Antelope Audio Satori

MONITOR CONTROLLER
IL PRIMO PRODOTTO
ANALOGICO DI
ANTELOPE AUDIO,
RICONOSCIUTA
NEL MONDO PRO
PER LECCELLENZA
NELLA
CONVERSIONE,
UN MONITOR
CONTROLLER CHE
DELLA QUALIT E
TRASPARENZA FA
UNA MISSIONE

48

INFO

FEBBRAIO 2015

ANTELOPE AUDIO
micheles@antelopeaudio.com
Prezzo: 1143,44 +IVA

l settore dei monitor controller


piuttosto affollato: si
va da realizzazioni quasi
completamente passive, come
i prodotti di Colemann Audio,
a sistemi analogici e digitali
completi tra cui spiccano
Crane Song Avocet e Grace
Design m906. Il monitor
controller un aspetto dello
studio non trascurabile,
ora che la norma avere
almeno due coppie di monitor
e sorgenti differenti, dalluscita
dello smartphone al convertitore
di mastering. Satori, un ununica
unit rack, un monitor controller
volutamente analogico ma controllato
digitalmente, sia da pannello che da
software per OS X e Windows, che
pone la trasparenza e la qualit audio
al primo obiettivo. Il controllo del
volume assicurato da una serie di
rel che agiscono su un attenuatore
analogico, con accuratezza di 0,05
dB. Gestisce fino a otto coppie di
ingressi da inviare a una delle quattro
coppie di monitor e a unuscita
LFE, con la particolarit di avere un
sommatore integrato che somma
le ultime quattro coppie di ingressi.
Quattro uscite cuffie e funzioni di
Talckback con microfono incorporato
sul pannello anteriore lo candidano
anche a sistema di monitor in cuffia

per quattro musicisti in studio.


Satori non ha un controller hardware
esterno: la scelta di Antelope ha
privilegiato il controllo via USB,
utilizzato anche per gli aggiornamenti
firmware.

CONNESSIONI
Il pannello posteriore occupato
dalle connessioni Neutrik. La prima
coppia di ingressi su XLR, le tre
successive sono realizzate con
connessioni jack bilanciate TRS,
le ultime quattro coppie sono su
DB25 (otto canali mono): sono quelle
che possono essere sommate dal
sommatore interno, che costituisce
quindi una nona sorgente stereo.
Lingresso D-Sub per i canali stereo
5-8 automaticamente reinviato
alluscita Dsub 25 5-8 Thru, cos
da non chiudere questi ingressi e
lasciarli liberi di proseguire verso altre
catene audio. Le uscite per i monitor
sono fornite con la prima coppia in
XLR e le altre in jack bilanciato
TRS. Il sommatore ha due uscite TRS
indipendenti. Sul retro trova posto
lingresso per microfono dinamico
per la funzione Talkback, luscita
LFE per un subwoofer dedicato il
cui segnale prelevato dalla coppia
di monitor al momento selezionata,
sommato in mono e filtrato da un
HPF a 110 Hz, e infine due uscite

Figura 1 - Le connessioni
posteriori

Figura 2 - Il pannello
di controllo di Satori,
con il fader per il livello
del sommatore, la
sezione delle coppie di
ingressi e di monitor, e
la programmazione delle
cuffie

IL CONTROLLO
HARDWARE
Oltre al pulsante di accensione o
standbay, otto pulsanti retroilluminati
consentono di selezionare la sorgente
da destinare alla coppia di monitor,
con un encoder rotativo con ghiera
di led che controlla il volume. Lo
stesso encoder, premuto, consente
di selezionare una delle due uscite
cuffie anteriori, grazie ai led sopra

le uscite, per impostarne il livello


indipendente. Tenendolo premuto
si attiva la funzione Mute per la
coppia di monitor oppure per la
cuffia selezionata. A destra, quattro
pulsanti identificano la coppia di
monitor di destinazione. Da pannello
possibile attivare il sommatore,
il cui segnale inviato alluscita
monitor selezionata e alle uscite
posteriori dedicate, la modalit Mono,
secondo lultima impostazione del
pannello di controllo software, che
permette a sua volta di attivare Mid
Side per ascoltare, ciclicamente, il
segnale Mid o Side, e infine il Dim a
-20 dB. Un pulsante Talkback attiva,
temporaneamente, il microfono
anteriore il cui segnale inviato
esclusivamente alle uscite cuffie,
secondo le impostazioni del pannello
di controllo software.

IL CONTROLLO
SOFTWARE
Lapplicazione Satori la chiave
per programmare velocemente il

monitor controller, accedendo alle


funzioni non previste su pannello.
Linstallazione immediata e gli
update del software sono automatici,
con una pagina per laggiornamento
firmware.
A sinistra dellencoder per il
volume, troviamo la selezione delle
sorgenti di ingresso e lattivazione
del sommatore, con controllo di
summing per definirne il livello
totale. Per ogni ingresso possibile
modificare il trim, a passi di 1 dB con
range da -6 a + 6 dB. FX apre un
menu a tendina per gestire la polarit
e la posizione dei canali (a scelta tra
Normal, Inv L, Inv R, Inv LR, Flip,
Flip Inv LR), identici per tutte le
sorgenti. Attivando Mono, il menu a
tendina consente di selezionare cosa

SATORI UN PRODOTTO
MATURO DAL PUNTO
DI VISTA HARDWARE E
SOFTWARE

FEBBRAIO 2015

cuffie. Oltre al pozzetto per il cavo


di alimentazione, Satori dotato di
porta USB Type B Full Speed che
al momento usata per il controllo
software del monitor controller.
Manca un ingresso minijack.Satori
dotato di un alimentatore switching.
I controlli di volume sono gestiti da
quattro Burr Brown PGA2311 e da
due THAT 5171. Presenti anche
quattro iCMOS Analog Devices
ADG1207, multiplexer a otto canali. Il
microcontroller un Atmel SAM4S a
120 MHz con 1 MB di Flash RAM. Si
contano infine 24 rel.

49

TEST ANTELOPE AUDIO SATORI

SECONDO NOI

si andr ad ascoltare, con opzioni


di L, R, R+L, L-R e R-L.
Dim, Mute e LFE sono indipendenti
per sorgenti e destinazione.
A destra c lassegnazione a una
delle quattro coppie di monitor,
ognuno dei quali dotato di trim a
passi di un dB con range
da -6 a + 6 dB.
Premendo Talk si attiva il Talkback
con segnale inviato alle uscite
cuffie abilitate a riceverlo (pulsante
microfono attivo), con selezione
del microfono anteriore, ingresso
microfonico posteriore e segnale
USB, che la strada per ascoltare
ci che arriva dal computer se
abbiamo impostato come uscita
audio Satori USB Mic.
Un semplice convertitore D/A
quindi integrato in Satori, ma
esclusivamente per la funzione
Talkback per le cuffie, non per i
monitor. Per ognuna delle quattro
uscite cuffia possibile definire
lattenuazione, la sorgente, il Mute e
labilitazione a ricevere il segnale di
Talkback. Possono essere salvati fino
a cinque preset. Il
metering
un peak.

Rapporto
Qualit/Prezzo

IN PROVA

PI
Circuito audio eccellente
Dinamica
Trasparenza
Sommatore

MENO
USB solo per controllo
Talkback solo per uscite
cuffie

Costruzione

Suono

FEBBRAIO 2015

Facilit duso

50

cuffie, la possibilit di assegnare a


Mono ben pi che il segnale mono e
i trimmer indipendenti per qualsiasi
coppia in ingresso e uscita, funzione
necessaria e indispensabile per
bilanciare correttamente gli ascolti.
Abbiamo apprezzato molto il canale
LFE integrato e gi filtrato.
La connessione USB da usare per
il Talkback una funzione utile che
amplia la flessibilit di un monitor
controller puramente analogico.
Antelope ha deciso volutamente di
escludere qualsiasi connessione
digitale, considerando anche i nuovi
convertitori a due canali che ha
appena presentato.
La scelta di Antelope stata di
privilegiare il percorso audio
analogico e, guardando la scheda
interna, non c spazio fisico per
aggiungere ingressi o uscite digitali.
Dal punto di vista spiccatamente
audio, Satori un signor
monitor controller che surclassa
tranquillamente molti dei modelli
analogici lanciati negli ultimi dieci
anni e si pone, immediatamente, tra
le prime scelte per
chi cerca la massima
trasparenza,
dinamica e dettaglio
nel segnale. La
sua trasparenza
totale. Quando si
lavora su monitor di
alto livello, si apprezzano le grandi
doti dinamiche e la silenziosit dei
circuiti. Non ha un suo timbro, a
differenza di alcune realizzazioni
meno recenti in Classe A, ma
non ha neanche un suono freddo.
Lo stesso si pu dire del sommatore:
non aspettatevi di colorare il suono,
ma piuttosto di avere una somma
ricca di dettagli, molto dinamica e
descrittiva, soprattutto aperta e senza
difetti analogici.
I rel di selezione si sentono, ma dato
che lunit pu essere controllata
in remoto via software, questo un

LA SCELTA DI
ANTELOPE STATA
DI PRIVILEGIARE IL
PERCORSO AUDIO
ANALOGICO

Satori un prodotto
maturo dal punto
di vista hardware e
software. Linstallazione dellupgrade
firmware non ha complicazioni in
riavvio, come abbiamo riscontrato
su precedenti prodotti Antelope. Il
pannello di controllo ha le dimensioni
adatte a essere facilmente
programmato, anche se la scelta
del font per i menu a tendina e
per i valori poteva essere migliore.
Linstallazione filata via liscia.
La gestione hardware e software
segue i canoni classici di qualsiasi
monitor controller, con alcune
intuizioni felici come il controllo
indipendente delle quattro uscite

Figura 3 - Il pannello di controllo pu


essere ridotto al solo controllo del
livello, con pulsanti Mute e Talkback

problema risolvibile. Il microfono sul


pannello un po rumoroso ma molto
captante, adatto per le funzioni di
Talkback riservate esclusivamente
alle cuffie.

CONCLUSIONI
Scegliere Satori come monitor
controller un atto di rispetto per il
suono: la sua trasparenza, lelevata
dinamica, la coerenza eccellente
della stereofonia a qualsiasi livello
audio lo rendono una grande scelta
in questo settore.
Se potete fare a meno di un
controller hardware esterno e
lassenza di connessioni digitali non
sono un problema, Satori destinato
a diventare lanello indispensabile
del vostro setup tra convertitori e
monitor.
Lultima considerazione nasce dal
sommatore interno, la cui qualit
elevata e pu costituire un plus
non indifferente per project studio.
Costruzione eccellente, suono
eccellente, nel pieno rispetto
dellelettronica analogica.

RIPRODUZIONE RISERVATA

TEST di Lorenzo Alberti

Rupert Neve Design Portico 517

IL RINNOVAMENTO
CONTINUO
SCONTATO RIPETERE CHE RUPERT NEVE HA
DETERMINATO LA TECNOLOGIA AUDIO DEGLI
ULTIMI SETTANTANNI E OLTRE, MA STUPISCE
LATTUALITA DI QUESTO GURU DELLAUDIO
CHE ANCHE NEL DECLINARE LENNESIMO
PRE MICROFONICO RIESCE SEMPRE A ESSERE
INNOVATIVO.

RND Portico 517 potrebbe essere il classico pre microfonico con annesso
ingresso ad alta impedenza ma, tralasciando la qualit che segno
distintivo di questa casa, la sua peculiarit interessante la possibilit
di effettuare lallineamento di fase, grazie al comando Vari-Phase,
dellingresso Hi-Z con quello microfonico con in pi lopzione di poterli
mixare in uscita. A ci si aggiunge anche un compressore ottico e il
circuito di Silk, il tutto in uno slot per serie 500.

RUPERT NEVE DESIGN

Vero asse portante di tutta lindustria dellaudio, sir Rupert Neve ha i


suoi natali in Inghilterra dove, dopo la seconda guerra mondiale, inizia la
sua carriera costruendo apparecchi radiofonici e registrando ensemble
orchestrali. La prima delle molte aziende da lui fondate la CQ Audio cui seguiranno
negli anni Neve Company e Focusrite, intervallate da importanti collaborazioni con altre
aziende, come Amek, e arrivando a oggi con Rupert Neve Design, nata nel 2005. Il suo
nome legato a consolle e processori che fanno parte della storia dellaudio e lui stesso il
capolista della Top Ten dei personaggi pi importanti del ventesimo secolo in ambito audio.
Con questultima azienda ha creato un catalogo che include processori a rack di vario tipo
(serie Portico e Portico II), tra cui una serie in mezza unit, consolle (5088), sommatori
(5059) e schede compatibili con la serie API 500, quale il Portico 517 oggetto del test.

SEMPLICIT ED ESSENZIALIT

proaudio@midiware.com
Prezzo: 810,00 +IVA

FEBBRAIO 2015

MIDIWARE

www.midiwarepro.com

INFO

Linterfaccia utente sobria e di facile lettura. Dallalto in basso sono distinguibili tre sezioni: la prima
dedicata ai controlli del pre microfonico, lintermedia focalizzata al controllo della timbrica e della dinamica e
lultima per lingresso ad alta impedenza, comprensiva del controllo di allineamento Vari-Phase.
Nel dettaglio nella prima sezione troviamo il controllo di guadagno e gli switch per lattivazione
dellalimentazione a 48 V e linversione di polarit. La seconda include la soglia del compressore (con
ratio di 2:1 e tempo di attacco e rilascio selezionabili tramite jumper interno) e un LED che ne monitora
lattivit, il controllo di Blend per bilanciare il segnale microfonico rispetto quello instrument e lo switch Silk
che attiva un filtro che aggiunge un sapore vintage al suono. Lultima ha lingresso instrument su jack TS

51

TEST RUPERT NEVE DESIGN PORTICO 517


variare il tempo di attacco e di rilascio
da fast (attack 40 ms e release 40 ms)
a slow (attack 100ms e release 350ms).
RND Portico 517 prevede anche un
filtro HPF impostato su 80 Hz e attivabile
tramite un secondo jumper interno.

ANALISI

FEBBRAIO 2015

Figura 1 - Analisi spettrale ingresso


Inst (rosso), filtro Silk attivo (verde) e
filtro HPF attivo (giallo)

52

Figura 2 - Vari-Phase: ingresso


instrument flat (rosso), con Vari-Phase
regolazione min (verde), con VariPhase regolazione max (giallo)

linkata con luscita Thru, per inserire


il 517 tra strumento ed amplificatore,
con il relativo controllo di guadagno e lo
switch di Ground Lift. In ultimo troviamo
il potenziometro rotativo Vari-Phase con
lo switch di In/Out. Il compressore ha un
rapporto di compressione fisso di 2:1 e,
tramite jumper interno, la possibilit di

Collegato il Neve 517 al banco di prova


di SpectraFoo si verificata la linearit
di risposta, lintervento del filtro HPF e la
variazione timbrica associata allo switch
Silk. La prima risultata assolutamente
flat con una risposta estesa, la seconda
ha evidenziato unenfasi contenuta
in zona medio-bassa ed una piccola
attenuazione in medio-alta. Il tutto con
una, pur discreta, sensazione di maggior
presenza (Figura 1). Il test della funzione
Vari-Phase si svolto investigando
la modifica della risposta di fase del
sistema indotta elettronicamente e, data
la natura analogica del device, senza
luso di ritardi temporali (Figura 2). Come
si pu apprezzare dallanalisi spettrale,
il Vari-Phase induce una rotazione di
fase sulla frequenze acute che con
laumentare del suo intervento si sposta
verso le medie. La combinazione dello
switch di inversione di polarit e di
modulazione del Vari-Phase ha permesso
di riavvicinare le incongruenze di fase
tra segnale microfonico e instrument
ottimizzando il segnale duscita. In questa
fase si per fatta sentire la mancanza
dellindirizzamento dei due ingressi su
altrettante uscite indipendenti per una
elaborazione successiva.
Riguardo il compressore on-board
abbiamo realizzato i due diagrammi,
quello di compressione (Figura 3) e
quello dinamico (Figura 4) verificandone
il comportamento dei tempi dattacco
e rilascio in modalit fast e slow. Dai
diagrammi possibile apprezzare la
precisione dintervento e di gestione dei
transienti dattacco.

IN PROVA
Il Portico 517 ha confermato rapidamente
il livello alto a cui si ascrive la casa madre

Figura 3 - Diagramma della


compressione con threshold a -20
dB, Attack 40 ms, Release 40 ms,
Ratio 2:1

PER RUPERT NEVE


DESIGN, IL 517 UN
ALTRO ASSO CALATO
NEL PIATTO DEL
MERCATO, SEMPRE
PI FIORENTE,
DELLOUTBOARD
ANALOGICO

Figura 4 - Diagramma dinamico


del compressore con threshold a
-12 dB

PI
Suono
Miscelazione dei segnali
Prezzo
Phase sposta le problematiche di fase
verso le frequenze pi grevi asciugando
parzialmente il suono e dando un timbro
originale al tutto. Troviamo opportuno
sottolineare in questa sede che sarebbe
stato quanto meno improbabile che un
semplice controllo potesse risolvere, a
bacchetta magica, tutte le problematiche
di fase inerenti due segnali che,
nonostante la sorgente sia unica, risultano
diversi e con sfasature difficilmente
correlabili. In ultimo il compressore che
svolge il suo compito in modo sobrio, pur
nella spartana disponibilit dei controlli,
aiutando ad ottimizzare la ripresa ed il
controllo Silk che ha dato quel piccolo

tocco di presenza molto gradevole.


Un ringraziamento a Warfari per la
collaborazione nella realizzazione delle
tracce di chitarra acustica.

CONCLUSIONI
Per Rupert Neve Design il 517 un
altro asso calato nel piatto del mercato,
sempre pi fiorente, delloutboard
analogico. Ottima costruzione e con
parecchie features, che vanno ben oltre
il semplice preamplificatore inst/mic, il
Portico 517 pu entrare a ben diritto nella
lista dei desiderata sia del project studio
che di quello professionale.

MENO
Assenza di due uscite
dedicate
Meter di Gain Reduction
assente

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

RIPRODUZIONE RISERVATA

Suono
www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO NEVE PORTICO 517


0215RN517_ST01 Prova di speech.
0215RN517_ST02 Chitarra acustica ingresso inst, arpeggio e strumming
0215RN517_ST03 Chitarra acustica ingresso mic, arpeggio e strumming
0215RN517_ST04 Prova del Vari-Phase con reamping di riff di chitarra
elettrica, loop in ripetizione: ingresso mic, ingresso inst, blend al 50% dei due
ingressi, blend al 50% dei due ingressi con polarit invertita, blend al 50%
dei due ingressi con polarit invertita con aggiunta del Vari-Phase

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

Rupert Neve Design. In studio lo abbiamo


usato in uno speech scritto ad hoc, nella
ripresa di una chitarra acustica usando
in tempi diversi i due ingressi e in ultimo
per la ripresa di un riff di chitarra elettrica,
in reamping, ma questa volta con i due
ingressi impegnati in parallelo, ovvero il
direct out della DAW nellinst con linkata
la microfonazione dellamplificatore
e il relativo ingresso mic del 517, per
mettere alla prova il Vari-Phase. Lingresso
Hi-Z apparso molto frizzante, veloce
sui transienti e con un ottimo range di
guadagno. Il preamplificatore microfonico
risultato ben equilibrato, forse non
particolarmente caldo, ma con unottima
pasta sonora.
Merita qualche riga in pi luso combinato
dei due ingressi e lazione del Vari-Phase.
Durante la take di reamping del riff di
chitarra abbiamo notato uninversione di
polarit tra il segnale in arrivo dallingresso
Inst rispetto a quello microfonico. Infatti la
semplice somma a pari ampiezza, Blend
al 50%, evidenzia il pesante comb-filter
che si crea e che viene parzialmente
risolto invertendo la polarit dellingresso
microfonico. Lapplicazione del Vari-

53

TEST

di Luca Pilla

www.compmusic.it

Kush Audio Electra 500

TRASPARENTE
CON STILE

KUSH AUDIO SI FATTA STRADA CON LA VERSIONE


UBK DEL FATSO, E STA RAPIDAMENTE GUADAGNANDO
CONSENSI PER AVER INTRODOTTO PROGETTI INEDITI, DAL
SUONO E DAL WORKFLOW CONTEMPORANEO.

E
54

www.digilandsrl.it

INFO

FEBBRAIO 2015

DIGILAND

mario@digilandsrl.it
Prezzo: 501,00 +IVA

lectra una sigla voluta da Kush


Audio per identificare il suo
Electrified Transient Equalizer,
prodotto in versione stereo a una
unit rack e in versione API 500
mono. Con quattro filtri differenti
e quattro bande per canale, offre
un filtro shelving Baxandall per
le basse frequenze a frequenza
fissa a 90 Hz con gain +/- 9
dB, due bande sovrapponibili
semiparametriche (250 Hz/5,5
kHz, 30 Hz/730 Hz) con Q proporzionale,
seguendo la logica di API 550 secondo il livello di
gain (+/-12 dB) e un filtro shelving Baxandall per
le alte frequenze con range da 3,8 kHz a 20 kHz
e gain di +/-12 dB a 6 dB/Oct cos da poterlo
utilizzare anche come LPF con gain negativo.
Alloccorrenza, premendo il pulsante HPF, il filtro
shelving per le basse frequenze si trasforma in
HPF a 12 dB/Oct con range da 25 Hz a 400
Hz. I controlli seguono la stessa logica per
shelving per le alte e i due peak: il potenziometro
esterno seleziona la frequenza, quello interno
concentrico il gain. Il potenziometro interno
concentrico, attraverso uno switch sulla scheda,
trasforma il Low Shelf in
un fader rotativo dedicato
al livello di uscita globale
dellequalizzatore. Ci
permette, in combinazione
con il pulsante In, che
attiva lequalizzatore, anche
comparazioni A/B tra segnale
originale ed equalizzato. Il

circuito in Classe A e senza condensatori sul


segnale attivo, e utilizza operazionali LME49860

ANALISI
Mai come in questo caso lanalisi aiuta a capire
perch Electra un equalizzatore che tende
sempre a suonare bene e a non stravolgere il
suono. Il segreto, se cos vogliamo chiamarlo,
nelluso di un Q sempre basso, anche con
gain al massimo sia in positivo che negativo.
Ne deriva che le curve sono molto ampie in
frequenza e tendono facilmente a sovrapporsi
e interagire tra loro. Una seconda conseguenza
importante riguarda la correlazione di fase, che
rimane entro limiti sufficienti per mantenere la
monocompatibilit in un segnale stereo. In altre
parole, Electra un equalizzatore trasparente,
con curve ampie in frequenza e con picchi dolci,
lontani da filtri notch o da parametrici con Q
molto elevato.

IN PROVA
Occorre un minimo di tempo per abituarsi alla
logica operativa di Electra per serie 500: non ci
sono indicazioni su pannello circa la frequenza
e il livello di gain, se escludiamo lindicazione
dellescursione e i due punti di gain minimo e
massimo.
Lassenza di riferimenti
voluta per costringere a usare
a orecchio lequalizzatore,
ma ci pone anche dei
problemi per eventuali recall.
Fin dalle prime battute,
Electra dimostra di avere

ELECTRA DIMOSTRA
DI AVERE UN SUONO
MOLTO PIACEVOLE,
SEMPRE DOLCE
E SENZA DUBBIO
MUSICALE

Figura 1 - La scheda interna


dellequalizzatore
Fig. 2 - La curva di Low Shelf a +12 dB
Fig. 3 - Il Bell a +12 dB in posizione
centrale per la frequenza di equalizzazion

ricerca di distorsione armonica o


strane colorazioni, non questo
lequalizzatore da provare. In pi mix,
abbiamo notato come Electra sia il
perfetto compagno di riprese con
microfoni a nastro, soprattutto quando
si lavora sulle alte frequenze e sui
microfoni a valvola che richiedono
di liberare spazio nelle medio basse
frequenze senza alterare lequilibrio
timbrico. Lintervento tanto migliore
quanto eccellente il microfono.
Usato su microfoni a condensatore
di medio livello, permette ancora di
correggere a piacere il suono ma,
in base al microfono, pu anche
esaltare secondariamente i limiti del
microfono stesso. Non , insomma,
un equalizzatore per studi modesti,
ma si propone come scelta per lo
studio pro. Sui sintetizzatori analogici
ha dato ottimi risultati, permettendo
di tracciare il range timbrico adatto
per essere inserito nel mix, senza
perdere dettagli. Usato su segnali
stereo, interessante vedere come
non si perda la correlazione stereo
anche per equalizzazioni piuttosto
elevate, con il risultato di uneccellente
monocompatibilit che, ancora una
volta, mette al riparo da errori di
equalizzazione sul mix finale.
La costruzione ottima come
anche la sensazione che danno i
potenziomentri e gli switch.

PI

CONCLUSIONI
Electra una tipologia nuova nel vasto
mondo degli equalizzatori. La scelta
di lavorare a orecchio, invece che
sui valori dei parametri, puramente
filosofica e condivisibile in fase di mix.
La sua qualit audio lo candiderebbe
anche per la fase di mastering, ma
lassenza di indicazioni pone qualche
limite. Non esiste, al momento, un
equalizzatore trasparente per serie
500 che possa rivaleggiare con
Electra, sia per la qualit del suono
che per la scelta delle curve. Kush
Audio prosegue lungo la strada di
prodotti innovativi senza abbandonare
il solco dellanalogico di classe.
RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO KUSH


AUDIO ELECTRA 500
0215KE01 Chitarra originale
(esempi audio registrati a
Effettonote di Milano)
0215KE02 Chitarra
equalizzata
0215KE03 Basso originale
0215KE04 Basso equalizzato
0215KE05 Voce originale
0215KE06 Voce equalizzata
(HPF)
0215KE07 Drum originale
0215KE08 Drum equalizzato

Suono naturale
Curve a prova di errore
Due bande sovrapposte
Risposta in fase

MENO
Switch interno
Assenza di indicazioni
sui valori

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

FEBBRAIO 2015

un suono molto piacevole, sempre


dolce e senza dubbio musicale.
La mancanza di condensatori sul
segnale audio si rivela nel dettaglio
dinamico, che sempre molto
ben rispettato e in una quantit di
rumore che rimane molto limitata
anche con equalizzazioni molto
spinte. Electra appartiene alla stessa
categoria di equalizzatori di alta
gamma, pur non avendone la stessa
flessibilit per scelte filosofiche
che si possono amare od odiare.
Per chi lavora chiudendo gli occhi,
invece che tenendoli fissi sui valori
dei parametri, Electra rappresenta
la prima scelta tra i pochissimi
equalizzatori trasparenti per serie
500. Si trova a suo agio soprattutto
sulle voci e sugli strumenti pi
acustici, dove rispetta il timbro
e permette correzioni naturali.
Difficile sbagliare in qualsiasi
occasione, grazie anche al lavoro
di progettazione sulle curve che
aiutano, non poco, a evitare di
intervenire con correzioni artificiali
rispetto al suono originale. questo,
secondo noi, il punto di forza di
Electra, che pu trovarsi molto
a suo agio nel bus stereo finale,
dove con pochi ritocchi permette
di equilibrare un mix senza dare
la sensazione di essere intervenuti
con un equalizzatore. Se siete alla

55

TEST

di Lorenzo Alberti

www.compmusic.it

Neumann TLM 107

MICROFONI AL TOP
CRESCONO (ANCORA!)
INUTILE
NASCONDERSI
DIETRO IL
PROVERBIALE
DITO, NEUMANN
UNO STANDARD
MONDIALE DEI
MICROFONI E
QUANDO DECIDE
DI ALZARE
ULTERIORMENTE
LASTICELLA SI
SICURI DI UN NUOVO
RECORD. IL NEONATO
TLM 107 INTEGRA
TRADIZIONE,
FLESSIBILIT ED
INNOVAZIONE.

56

INFO

FEBBRAIO 2015

EXHIBO S.P.A.
info@exhibo.it
Prezzo: 1.210,00 +IVA

edele alla tradizione della ripresa microfonica vocale con trasduttori a membrana
larga la Neumann introduce il TLM 107, microfono allo stato solido dotato di
una nuova capsula ottimizzata nella risposta in frequenza e con uninnovativa
gestione del pad e del filtro.

TRADIZIONE ED INNOVAZIONE
Navigando sul sito dedicato a questo microfono, tlm107.neumann.com,
disponibile un video che, introducendo il nuovo modello, mostra in pochi
secondi levoluzione del design dei microfoni da studio Neumann. Con un
piacevole uso delleffetto di morphing delle immagini, si passano in rassegna
i capisaldi della tradizione Neumann: leccezionale U47, protagonista di una
magnifica riedizione
limitata, il classico U87ai ed il modello
M149; chiudendo, quindi, il dfile con
un immaginario passaggio di testimone
al TLM 107.
Di questo colpisce molto la linea
estremamente morbida della griglia che
sovrasta il corpo massiccio e che gli
dona laspetto di un oggetto leggero ma
robusto e con un aspetto decisamente
accattivante.
La serie TLM, presentata
per la prima volta nel 1983
alla convention dellAES ad
Amsterdam ed il cui acronimo
significa Trasformer Less
Microphone, caratterizzata
dallassenza del trasformatore
duscita a favore di una maggiore
linerit della risposta in frequenza e,
quindi, ad una minore colorazione del
suono.
La capsula microfonica a doppia
membrana del TLM 107 si ispira
al modello D-01, primo microfono
con conversione A/D incorporata,
mantenendone leccezionale fedelt.
Caratteristica di rilievo la disponibilit

Figura 1 - Il
Neumann TLM 107

INTERFACCIA UTENTE
Decisamente curioso parlare di un
interfaccia utente per un microfono
ma, effettivamente, il TLM 107
necessita anche di questo approccio.
Lo switch elettronico posto al centro
della parte posteriore del corpo
assolve allimpostazione dei cinque
diversi diagrammi polari, delle due
attenuazioni (-6dB e -12dB) e dei due
tagli del filtro taglia basso (40Hz e
100Hz @ -3dB/oct).
Questi parametri sono visibili grazie
a cinque icone rappresentanti
le rispettive impronte polari ed
ai led posti di fianco alle relative
serigrafie del pad e del filtro HPF.
La semplice pressione dello switch
attiva lilluminazione delle icone e dei

led evidenziandone le impostazioni


correnti. La selezione delle impronte
polari effettuata muovendo lo switch
lungo lasse verticale, mentre su
quello orizzontale troviamo la scelta
del pad e del filtro. (Figura 2)
Come indicato anche nel manuale,
succinto ma esaustivo, lilluminazione,
di un bianco abbagliante, si spegne
automaticamente dopo 15 per
evitare distrazioni al performer.

ANALISI
Il TLM 107 ci decisamente piaciuto.
La linea essenziale, lo switch singolo
per il controllo delle features del
microfono e, soprattutto, il suono
assolutamente fedele e senza fronzoli
ci hanno conquistato.

Figura 2 - Vista
posteriore, in
evidenza lo switch
elettronico e le
icone.

FEBBRAIO 2015

di cinque diversi diagrammi


polari: omnidirezionale, cardioide
allargato, cardioide, ipercardioide e
bidirezionale.
Il rapporto segnale/rumore dichiarato
(relativo a 94dBspl) di 72dB
con un SPL massimo di 141dB,
aumentabile fino a 153dB attivando
il pad. Questi dati, in particolare
lSPL massimo, sono decisamente
superiori a quelli del classico U87ai
consentendone un uso decisamente
universale, anche nella ripresa
di fonti sonore energiche quali le
batterie acustiche. Riguardo la
sensibilit del microfono (misurata a
un 1kHz) e, di conseguenza, il livello
duscita, la situazione si ribalta: il
TLM 107 si attesta a 11mV contro
i 28mV, con selezionata la polarit
cardioide, dellU87ai. Differenza che
abbiamo effettivamente riscontrato
nella pratica del test durante le
riprese effettuate con il TLM 107
accoppiato ad un U87ai e che ha
richiesto una compensazione con il
guadagno del pre microfonico.
La confezione comprende lelegante
astuccio in legno e lo stand rigido.
La sospensione elastica opzionale,
cosa che ci lascia un po perplessi
dal momento che un microfono
di questa fattura necessita di un
supporto disaccoppiato.
Il microfono disponile nei colori
nickel opaco e nero.

57

TEST NEUMANN TLM 107

PI
Versatilit
Pasta sonora
Prezzo

MENO
Sospensione elastica
opzionale

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

FEBBRAIO 2015

Facilit duso

58

Figura 3 - Risposta in frequenza/fase


con evidenziati landamento dei filtri
HPF a 40Hz (giallo) e 100Hz (verde)

Lanalisi con il software di


analisi spettrale ha evidenziato
la sua linearit fino a 8kHz
oltre il quale lenfasi indicata
sul manuale si rivela. Il bottom
end ben pronunciato.
Scorrendo le diverse polarit
disponibili si potuto
apprezzarne la precisione in
termini di angolo di ripresa e
di continuit nellomogeneit
della presa frontale
Dato importante nella
sua applicazione pratica.
Con il rumore di fondo
sostanzialmente inavvertibile
il TLM 107 presenta
unampissima dinamica ed un
dettaglio notevole. Limmagine
profonda e tridimensionale
con un timbro molto bilanciato
e con una minore necessit
dintervento in termini di
equalizzazione.
Dei due filtri quello a 40Hz
ottimizzato per lattenuazione
del rumore di fondo nelle
ripese strumentali, mentre
quello a 100Hz per le riprese
vocali, sia per lo speech che
per il cantato. (Figura 3)

IN PROVA
Per le sessioni di test ci siamo
avvalsi di alcuni collaboratori, sia per
realizzare riprese di strumentazione
sia di tracce vocali. Questo sempre
con il confronto diretto con il classico
U87ai disponibile nel set-up del
nostro studio. (Figura 4)
Prima registrazione, la ripresa di una
chitarra classica durante lesecuzione
di alcuni brani rinascimentali e
moderni. (Figura 5)
Timbrica presente, vellutata,
con le armoniche ben evidenti e
morbide. Il TLM 107 restituisce
i transienti dattacco con una
solida corposit senza eccessi in
zona medie ed evitando, quindi,
impastamenti ed asprezze. Notevole.

questo caso lU87ai tendeva a


dare una sensazione di asprezza,
a nostro avviso scomparsa con il
TLM 107.

CONCLUSIONI
Il blind test delle diverse tracce
non lascia spazio a dubbi,
lultimo nato di casa Neumann
sposta avanti, o volendo in alto,
la qualit. Come dichiarato dal
produttore il TLM 107 affonda le
sue radici nella tradizione e nel
classico suono Neumann ma
rinnovandolo e, aggiungiamo noi,
ridefinendolo.
Considerata la maggiore
versatilit ed il minore costo
indubbiamente un prodotto molto
ghiotto, sia per lhome recording
avanzato che per lambito
professionale. Vale sicuramente
la pena di valutarlo come
alternativa al classico U87ai
per la ripresa vocale e
strumentale.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Rispetto lU87ai si percepisce


un immagine sonora pi ampia,
teoricamente improbabile dal
momento che una presa mono, e
molto acustica.
Con la voce femminile giovane si
passa al cantato, con alcuni brani
classici. Anche qui la dinamica
notevole, si passa dal sussurro, a
riprova della sensibilit della capsula,
allurlo senza avvertire perdita di
qualit dal microfono.
Ultima prova con uno speech scritto
ad hoc. Anche qui la voce maschile
apparsa equilibrata, calda e
con una proiezione netta in avanti
dellimmagine sonora.
Timbro assolutamente Neumann con
un tratteggio ancora pi raffinato. In

www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO SPL


TRANSPRESSOR
TLM107ST01 Chitarra
classica ripresa con
Neumann U87ai.
TLM107ST02 Chitarra
classica ripresa con Neumann
TLM 107.
TLM107ST03 Speech
maschile con Neumann U87ai.
TLM107ST04 Speech
maschile con Neumann TLM 107.
TLM107ST05 Canto
femminile ripresa con
Neumann U87ai.
TLM107ST06 Canto
femminile ripresa con
Neumann TLM 107

TEST

di Andrea Maio

Philips A5-PRO

CUFFIE PER DJ

LA COLLABORAZIONE TRA IL DJ PRODUCER TEDESCO


ARMIN VAN BUUREN E I TECNICI PHILIPS HA PORTATO
ALLA REALIZZAZIONE DI UN PRODOTTO DEDICATO AI
DJ PROFESSIONISTI, CHE NECESSITANO DI COMFORT,
QUALIT E DETTAGLIO AUDIO.

ACCESSORI
I cuscinetti in dotazione con le cuffie sono da 93
mm, ma sono intercambiabili con altri due modelli:
uno da 80 mm, pi aperto, dedicato ad un ascolto
in ambienti poco rumorosi e uno da 110 mm
dedicato allascolto in studio e in ambienti molto
rumorosi acquistabili separatamente.

IN PROVA

Sin da subito si notano la bellezza estetica e la


robustezza delle A5 PRO, dettate dalla costruzione
interamente in lega di alluminio e dal design
minimalista, di un bel colore nero opaco, dove
risaltano le componenti in pelle nero lucido e la
scritta bianca Philips. Il sistema di bloccaggio degli
auricolari, costruito in materiale plastico, emette
un evidente click al momento dello sgancio dalla
posizione verticale. Ci siamo chiesti quindi se, un
CARATTERISTICHE TECNICHE
aggancio cos potente, potesse avere ripercussioni
I driver di tipo dinamico hanno un diametro di
nel tempo sulla meccanica. Analizzando il sistema
53 mm e sono costruiti con magneti al neodimio.
per si nota che e dotato di unasse orizzontale
La risposta in frequenza va da 10 Hz a 24 kHz,
inclinato che massimizza la tenuta in fase di
la potenza massima del segnale in ingresso e di
3500 mW e la sensibilit 105 dB/mW. Limpedenza bloccaggio, ma diminuisce la resistenza in fase di
e di 16 Ohm e il peso di 370 g. Il cavo in dotazione sgancio degli auricolari. Altro piacevole dettaglio
e di mt.1,3 con una sezione a spirale che consente e una piccola fessura che mantiene dritto il
lallungamento fino a mt. 4,5 circa, con connettori cavo di collegamento degli auricolari anche se
ripiegati allinterno. Ogni pi piccola parte e
jack-mini e adattatore a vite per jack da 1/4. Il
collegamento alla cuffia e presente su entrambi gli smontabile per mezzo di viti e quindi sostituibile
in caso di rottura. Il fissaggio del cavo, presente
auricolari e il serraggio avviene tramite rotazione
su entrambi gli auricolari, e situato nella
del jack-mini, dotato di due piccole estremit in
parte posteriore, evitando cosi il disturbo del
rilievo che ne consentono la tenuta allo strappo.
cavo sulla consolle durante il mix. Anche la
Sulla parte esterna degli auricolari sono presenti

PI
Dettaglio sulle basse
frequenze
Suono chiaro anche a
volumi elevati
Cavo collegabile ad
entrambi gli auricolari

MENO
Cuscinetti da 80 mm e
110 mm non in dotazione

PHILIPS

www.philips.it

Prezzo: 245,89 +IVA

FEBBRAIO 2015

Philips A5 PRO e una cuffia circumaurale


dinamica chiusa, costruita in lega di alluminio
di colore nero. Il rivestimento dellarco e in
pelle nera lucida, con due fasce morbide
allinterno, cosi come lo sono le spugne che
circoscrivono i driver, intercambiabili per mezzo
di una rotazione. Gli auricolari si possono
ruotare di pochi gradi allinterno del cerchio di
sostenimento. Sui piani orizzontale e verticale
sono ruotabili di 90 in sensi inversi, ottenendo
una conformazione estremamente compatta,
che permette una facile trasportabilit e al
tempo stesso una sicura protezione dei driver.
Estendendo gli auricolari, un piccolo sistema di
bloccaggio in plastica ne mantiene saldamente la
posizione. Le estremit dellarco sono sagomate
a gradini, permettendone la regolazione per
adattare la cuffia alle differenti dimensioni delle
teste degli utilizzatori.

due dischi (removibili e personalizzabili) con le


lettere L e R in rilievo, di grandi dimensioni, per
individuare i canali destro e sinistro.

INFO

COSTRUZIONE

59

TEST

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

LIBRI

Figura 1 - Cuscinetti
intercambiabili per mezzo di un
aggancio meccanico a rotazione.
Sono disponibili varie misure
di cuscinetti da acquistare
separatamente

PHILIPS A5-PRO

rigidit e la lunghezza del cavo sono


ottimali durante il live. Il sistema di
aggancio del jack-mini e ottimo. Non
si rischiano distacchi accidentali
neanche allungando al massimo il
cavo, il quale allo stesso tempo e
facilmente estraibile: basta ruotare e
trovare la posizione di estrazione. I
cuscinetti sono estremamente morbidi
e avvolgenti.
Quelli da 93 mm in dotazione
circondano tutto il padiglione
auricolare, isolando ottimamente
dallambiente circostante. Nonostante
la grandezza dei cuscinetti e il peso
della cuffia, non si avverte particolare
fatica nellindossarla, anche dopo
ore di ascolto. In questi piccoli, ma
importanti dettagli, si nota il contributo
dellesperienza di Armin Van Buuren,
che opera sul campo da anni.
Laltra componente di fondamentale
importanza e il suono. Indubbiamente

dettagliato, con una profondit


dei bassi che si fa subito notare,
mentre le frequenze medio-alte
risultano meno aperte rispetto ad altri
prodotti di stessa fascia di prezzo.
Abbiamo effettuato delle prove
con forme donda varie e di varia
frequenza, e sin dai 15-20 Hz la
riproduzione del suono e evidente.
La chiarezza del suono e mantenuta
molto bene anche a volumi elevati,
senza introdurre particolari distorsioni
(merito della grandezza e della
tecnologia di costruzione dei driver
da 50 mm), aspetto decisamente
rilevante per i DJ, che necessitano di
un ascolto chiaro e dettagliato anche
in ambienti altamente rumorosi come
i club.

CONCLUSIONI
Le A5 PRO sono indubbiamente un
prodotto di qualit. Lesperienza di chi

opera sul campo da anni, si fa notare in


tutti quei piccoli ma utili accorgimenti,
che ne garantiscono uneccellente
operativit e durata nel tempo.
Consigliato a tutti i DJ professionisti,
con particolare riguardo a chi opera
nella musica EDM, dove basso e cassa
devono rimanere chiari e limpidi anche
quando si e costretti ad alzare il volume
di molti dB. Ricordatevi comunque di
non esagerare con i volumi di ascolto,
le vostre orecchie e il vostro piacere
nellascoltare la musica vi ringrazieranno
nel tempo.
RIPRODUZIONE RISERVATA

di Luca Pilla

Mic It! Microphones, Microphones


Techniques and their Impact on the Final
Mix

FEBBRAIO 2015

I. Corbett, Focal Press, 344 pp

60

Parlare di tecniche microfoniche sempre utile, se poi si organizzano in modo organico il trattato diventa
ancora pi utile. Dopo una breve introduzione sulle basi dellaudio e le qualit oggettive e soggettive del
suono di qualit, si passa allo studio della tecnologia dei microfoni e della risposta alleffetto di prossimit,
alla risposta fuori asse e ad altre caratteristiche tecniche degli stessi. Lequalizzazione e limmagine stereo
hanno un capitolo dedicato, seguiti dai diversi modelli di array stereo con considerazioni sul posizionamento e su cosa aspettarsi come risultati. Gli effetti della posizione dei microfoni e lambiente di registrazione
sono seguiti dalla registrazione delle voci, dalla ripresa della batteria, dalle chitarre e bassi, dalle tastiere,
dagli archi, ottoni e percussioni. Terminata la prima infarinatura, si passa a capitoli pi approfonditi circa il comb filter, il posizionamento e la
scelta dei microfoni secondo il numero di elementi della band, la registrazione di ensemble grandi affrontando anche il problema dellallineamento tra i microfoni. Lultimo capitolo riguarda il mix, a cui sono riservate poche pagine. Il testo si chiude con sei interviste a professionisti
del settore. Lintera opera scritta chiaramente con numerose immagini circa la posizione. Gli argomenti pi dibattuti sono sempre presi
in considerazione, con consigli utili soprattutto a chi sta imparando questa arte. Si apprezza sempre lesperienza dellautore, che non lesina
dettagli precisi su angolazioni e distanze. Lunico problema, se vogliamo, che il testo non fa riferimento a microfoni in particolare, lasciando al lettore la sensazione di un testo teorico che per non fornisce consigli su marchi e prodotti. Se troviamo spiegate praticamente tutte
le tecniche, anche le pi esoteriche, manca questo aspetto pratico che forse largomento pi discutibile quando si parla di microfoni. Da
consigliare a chi inizia, a chi ha gi un po di esperienza e a qualsiasi corso di tecnico del suono che voglia seriamente approfondire la teoria
della ripresa microfonica. Su internet presente anche il sito con numerosi esempi audio. www.focalpress.com/cw/corbett/

AES ITALIAN SECTION

Sezione AES italiana, a cura di Alberto Gaetti

www.aesitalia.org

Audio Engineering Society


Italian Section

Protezione termica attiva


degli altoparlanti

Gli altoparlanti sono trasduttori estremamente inefficienti: negli altoparlanti a radiazione diretta, il 95-99%
della potenza che li alimenta si dissipa in calore nella bobina mobile (voice-coil). La riduzione delle dimensioni
dei trasduttori per lutilizzo nei telefoni cellulari ha comportato non solo una diminuzione del livello di
pressione sonora, ma anche il peggioramento dellefficienza dei meccanismi di dissipazione del calore. Una
delle principali cause di guasto irreversibile degli altoparlanti il surriscaldamento della bobina; subito dopo
viene leccessiva escursione del diaframma. La tecnologia AHC active heat control consiste nel modificare
il guadagno di amplificazione del segnale in funzione della temperatura della bobina mobile. Lapproccio
tradizionale a questa tecnologia soffre generalmente della latenza dovuta al lungo tempo di integrazione
ed al lento aggiornamento dei sistemi di monitoraggio della temperatura della bobina mobile. Questa
latenza, in contrapposizione con la veloce dinamica del processo termico e meccanico, genera un generale
smorzamento del sistema e il manifestarsi di artefatti nel segnale. La misura diretta della temperatura della
bobina non possibile, per cui tradizionalmente si risale alla sua temperatura attraverso una stima indiretta
della variazione della resistenza in continua Re, indiretta perch difficile operare con segnali in continua
con i convertitori A/D sigma delta, per cui necessario risalire ad Re dalla misura dellimpedenza Z ad una
frequenza nota, oppure dal confronto degli spettrogrammi della tensione e della corrente. La stima di Re
serve a modulare il guadagno oppure il grado di compressione (DRC dynamic range control) del segnale
allaltoparlante; in questo ultimo caso il guadagno del segnale dipende dalla stima della temperatura della
bobina e dallinviluppo del segnale stesso.Lalgoritmo AHC proposto dagli autori consiste nella valutazione
indiretta della temperatura della bobina sulla base della temperatura del magnete e della potenza del segnale
in ingresso allaltoparlante. Lalgoritmo si basa su una semplificazione del modello di Zuccatti-Button per la
Schema a blocchi dellalgoritmo AHC
parte relativa alla stima della temperatura
della bobina, mentre la misura della potenza
istantanea effettuata indirettamente
valutando limpedenza del sistema alla
frequenza di risonanza la misura diretta
della potenza del segnale implicherebbe
luso di un circuito di feedback e quindi
lintroduzione di latenze intollerabili. Il
controllo termico e la protezione dal
surriscaldamento sono effettuati attraverso
un algoritmo di DRC a soglia variabile. Il
vantaggio dellalgoritmo AHC proposto dagli
autori consiste nellavere una latenza fissa,
quindi un comportamento deterministico e
di essere facilmente implementabile in un
micro-controller.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Larticolo originale di S. Tassart, S. Valcin e M. Menu,


Active Loudspeaker Heat Protection, pubblicato sul J.
Audio Eng. Soc., Vol. 62, No. 11, Novembre 2014.

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FEBBRAIO 2015

Computer Music Studio N 1 - Febbraio 2015


computermusic@tecnichenuove.com

64

Direttore responsabile: Ivo A. Nardella


Diretto da: Luca Pilla luca.pilla@tecnichenuove.com
Redazione: Lorenzo Ortolani
lorenzo.ortolani@tecnichenuove.com
Collaboratori: Mauro Abbatiello, Lorenzo Alberti,
Giacomo Dalla, Alberto Gaetti, Andrea Maio,
Andrea Pejrolo, Stefano Pinzi, Andrea Vassalini.
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