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Dalla costa dell’Epiro al Peloponneso

Diario semiserio di viaggio

Questo diario è frutto delle corrispondenze tenute durante tutto il viaggio con il blog della redazione di “Tre
uomini in barca” , trasmissione radiofonica di Radiopopolare di Milano. (www.radiopopolare.it)

Lo riportiamo integralmente con qualche piccolo aggiustamento.

I preparativi

28 giugno

Eccoci con la lista dei preparativi. Sono in corso i controlli al camper(tagliandi vari) prima della partenza. Il
bagaglio personale…. nota dolente. Il nostro è un camper piccolo e anche se ancora è un po’ presto per
dirlo, finirà come al solito che Rosi fagociterà tutti gli spazi e gli anfratti dove infognare la sua roba, lasciando
a me qualche misero pensile che alla fine dovrò anche condividere. Ma veniamo al resto del bagaglio. Oltre
alla normale dotazione del camper: tubo per l’acqua, prolunga cavi elettrici, cunei livellatori ecc., quest’anno
salirà a bordo la nostra nuova canoa biposto con annesse pagaie, griglia e carbonella nonché sedie e tavolo
da campeggio e ombrellone, zaino e scarponi. Spero che ci stia tutto! Fanno parte dell’equipaggio: il
sottoscritto al timone e addetto all’organizzazione, Rosi navigatrice digitale-terrestre addetta alla cartografia
ed alle guide turistiche, una cicogna alsaziana, un’alce norvegese e un San Bernardo valdostano (tutti di
peluche). Lasceremo a casa il canarino (quello è in carne,ossa e piume gialle), che stiamo vedendo di
piazzare …..anzi se volete possiamo portarlo da voi per accudirlo in nostra assenza. Come vi ho detto siamo
diretti in Grecia costa ovest e giro del Peloponneso. Si parte da Ancona il 13 luglio.

7 luglio

I preparativi fervono! Oggi abbiamo sistemato tutta l'attrezzatura del mare: anzitutto la canoa (la vera novità
di queste vacanze), maschera da sub,materassino gonfiabile e quant'altro. Spero che ci stia tutto, comincio
ad avere dei dubbi! Entro la fine della settimana ultimeremo i controlli vari ed entro martedì il carico dei
bagagli. Il nostro è un piccolo camper, agevole nella guida e veloce negli spostamenti, l'ideale per i viaggi
itineranti anche a lungo raggio,gli spazi di stivaggio sono certamente sufficienti per due persone anche se è
fondamentale non viaggiare mai a pieno carico per ragioni di sicurezza, dunque...... ci sarà da ridere quando
si dovrà decidere cosa lasciare a casa !!!! I giorni scorsi abbiamo messo a punto le tappe dell'itinerario e ci è
venuta voglia di una deviazione non prevista. Ci siamo detti: e se arrivati nel sud del Peloponneso
andassimo a fare un giro sull'isola di Kithyra? Tutto da valutare una volta giunti sul posto.Vi sveliamo ora il
segreto delle tre "bestie" che ci seguono sempre nei nostri viaggi in camper.
Bernardo, il cane con tanto di botticella al collo, dal pelo bianco e marroncino, dimensioni circa 25 cm. Salito
a bordo del nostro primo camper (ben 17 anni fa), non ci ha mollato più. Attualmente è dislocato su un
piccolo ripiano nella parte anteriore del mezzo. Alg,l'alce norvegese, altezza 20 cm. circa, salita a bordo del
secondo camper durante il viaggio a Capo Nord, uscita da un negozietto Sami con tanto di maglioncino
tipicamente norvegese che non ha mai tolto, nemmeno nel deserto siriano con 48 gradi. Penzola da una
finestra nella parte posteriore. E infine la "cicogna d'Alsace". Non ha un nome, ma gambe slanciate e un
lungo becco rosso, è saltata sul nostro terzo camper in un piccolo paesino alsaziano mentre si girava da una
cantina all'altra per le doverose "dégustation". Fa bella mostra nel finestrino anteriore sopra il tavolo. Queste
le tre piccole mascotte che risiedono stabilmente tutto l'anno nel camper in attesa che si parta per qualche
viaggio e anche questa volta non ci sarà verso di farli scendere.

il viaggio

14 luglio
Siamo a Parga, a circa 50 km a sud da Igoumenitsa. Siamo arrivati stamattina alle ore 6.00 circa. Ma
torniamo un passo indietro.Mercoledi 12 pomeriggio, abbiamo lasciato la padania e il caldo torrido alla volta
di Ancona che ci ha accolto con un leggero venticello. Il mattino successivo siamo già in coda per salire sul
traghetto che ci porterà in Grecia. Molte auto francesi e tedesche, fuoristrada e non. Ad una prima occhiata
si vede subito che non sono turisti ma bensì immigrati turchi e arabi che si recano nei loro paesi d'origine.
Frotte di bambini e donne che preparano da mangiare tra le auto in coda sotto un sole bestiale. Finalmente
si sale sulla nave a mezzogiorno. Aria condizionata a manetta e cabina con ogni confort. Cominciamo a
girovagare per la nave in cerca dell'Internet Corner. Trovato ! ma non funziona causa problemi al satellite. Il
viaggio comunque va tutto bene e oggi 14 luglio siamo a Parga. Bellissimo posto, piccolo campeggio alle
spalle della spiaggia di Valtos. Pomeriggio giro in canoa e tanto sole. Per ora vi salutiamo in quanto abbiamo
quasi esaurito il credito all'internet point.

15 luglio
Stasera c'è musica in piazza a Parga.
Mentre scrivo un gruppo di Salonicco è sul palco, non so se anche voi sentite la musica e le litanie. Sono
molto bravi e fanno dei brani del repertorio popolare della Tracia con qualche influenza della più lontana
Cappadocia turca. Vari gruppi si alternano sul palco. Musica popolare dalle varie regioni della Grecia e
ballerini in costume che certo sarebbero piaciuti anche al buon Nostrini. Si cena da "To Souli" mentre la
musica fa da sottofondo.
Parga di sera è proprio un incanto,nonostante si sia lasciata andare a tentazioni modaiole, il fascino che
conserva è irresistibile.Ci siamo passati lo scorso anno di ritorno dal viaggio in Siria e quest'anno abbiamo
deciso che sarebbe stata la nostra prima tappa del viaggio verso il Peloponneso. La cittadina con le case a
grappolo è posta a semicerchio su una baia costeggiata da isolotti, su uno di questi la Panagia Nisaki e
ruderi di una piccola fortificazione. Chiude la baia un promontorio con il Kastro diroccato. Da questo una
ripida discesa porta alla baia di Valtos, una lunga lingua di sabbia che di giorno si riempie di ombrelloni e di
gente. In canoa oggi siamo partiti da qui per aggirare il promontorio e dirigere prima all'isolotto di Nisaki e in
seguito,tra rocce e scogli, verso la spiaggia di Krionery. Il pomeriggio ci spostiamo sempre in canoa verso
una piccola caletta oltre il porticciolo di Valtos. Siamo soli in spiaggia,il mare è verde smeraldo. Purtroppo
nella baia di Valtos sfrecciano i motoscafi che trascinano a gran velocità strani gommoni tondi dove sono
aggrappati turisti che prendono delle gran botte da tutte le parti ......e per ottenere ciò , pagano! Giochi
d'acqua, certamente divertenti, ma noi che dobbiamo pagaiare …….ci becchiamo tutte le onde. Domani
abbiamo in programma una gita in barca all'isola di Paxos e Antipaxos dove, pare, ci sia una meravigliosa
spiaggia di sabbia bianca.

16 luglio
Lasciata la canoa in campeggio,ci avviamo verso il porticciolo di Parga dove ci attende Captain Hook, un
bellissimo caicco 2 alberi che ci porterà a Paxos e Antipaxos. Il motore arranca, forse perché siamo molto
carichi. Le barche partite poco dopo di noi presto ci superano. Prima sosta nelle acque cristalline e
smeraldine di Antipaxos,un'isola di soli 3 km quadrati di estensione, molto verde e coltivata a vigneto. Poi si
fa rotta verso Paxos, la sorella maggiore coltivata invece a ulivo. Paxos è famosa per le sue belle coste
rocciose con numerose grotte. La barca segue la costa con varie soste nei pressi delle grotte per bagno e
tuffi . In una piccola baia una bella villa che il "capitano" ci dice essere degli Agnelli.
Gaios è il porto con belle case veneziane, posto in una insenatura protetta da un’sola. Nel tardo pomeriggio,
la barca fa di nuovo rotta verso Parga. Molti si appisolano, anche se dietro gli occhiali scuri non si nota. Al
capitano e ai suoi uomini ciò non sfugge e preparano gavettoni d’acqua per la sveglia. L’arrivo al porto è
salutato con un' improvvisato sirtaki sul ponte di prua.

17 luglio
E’ ora di lasciare Parga, dirigiamo a sud verso Lefkada. Prima di Preveza incrociamo le indicazioni per il
delta dell'Acheronte. Le reminescenze mitologiche ci ricordano che il fiume Acheronte era l'anello di
congiunzione verso l'Ade,il regno dei morti. Poco distante sorge il Nekromantion, "l'oracolo dei morti", ed è
qui che ci rechiamo.
Una piccola chiesa con affreschi bizantini,qualche rudere e una scala che scende nella sala sacra in cui i
sacerdoti cercavano il contatto con il regno dei morti per predire il futuro. Dopo tanta allegria riprendiamo il
cammino. Una galleria sottomarina ed un ponte mobile ci portano su Lefkada. Un'isola molto ventosa nella
sua parte ovest.
Tantissimi surfisti fanno acrobazie sulle onde.
Immaginate ora una alta falesia bianca, con una spiaggia di ciotoli bianchissimi, un mare turchese.... bene
siete arrivati a Porto Katsiki. Una strada stretta e piena di buche, da paura per il camper, ma ne valeva la
pena. Pernottiamo sulla scogliera, sopra di noi un cielo con miliardi di stelle ... senza luna.

18 luglio
In mattinata ci spostiamo di poco verso Vassiliki. Bel porticciolo dove decidiamo di "pigrottare". Come è bello
il dolce far nulla!. Dopo un bel pita gyros, il dinamismo prende il sopravvento e ci spostiamo di pochi
chilometri a Sivota. Bella baia chiusa con molte barche, l'ideale per la nostra canoa. Due ore di pagaiate e
bagno finale. Doccia fresca e rigenerante. Poi di nuovo a Vassiliki al porto, il nostro prossimo hotel con vista.
Speriamo che ci lascino pernottare.
Kalinikta a tutti.
19 luglio
La dormita al porticciolo di Vassiliki non e' stata come speravamo. Fino alla una di notte musica disco da una
barca , verso le 5 musica "allucinante" a tutto volume da un'auto. Alle 5.30 ci spostiamo verso l'altra zona del
porticciolo.
Lunga tappa di trasferimento verso Corinto con qualche sosta marina per bagni. Passiamo il ponte di Rio .
Siamo in Peloponneso ! Ci fermiamo per la sera a Derveni. Un bel vento rinfresca la serata. La notte il vento
aumenta e siamo costretti ad alzarci per chiudere gli oblo' del camper. Fischia il vento e infuria la bufera......

20 luglio
La strada del nord Peloponneso mi riporta indietro di 27 anni, quando , come premio della maturita', si va in
Grecia. 4 "settantasettini" che affrontano il viaggio con pochi soldi. Accolti da Spyridion, un'oste greco del
KKE, alto,magro come uno stecco e i classici baffoni di staliniana memoria... Ho guardato dappertutto tra
Derveni e Xiloxastro, ma non c'e' traccia della taverna di Spyridion, la modernità l’avrà spazzata via.
Arrivati a Corinto, ci attendono i primi scavi. Il sole e' forte ma per fortuna c'è vento che rende sopportabile la
visita. Grandi scavi romani in terra di Grecia. Il tempio di Apollo e il Lechaion (strada lastricata) sono le cose
più interessanti e meglio conservate. Dopo aver vagato per gli scavi ed il museo,ci spostiamo all'Akrocorinto
imponente fortezza in cima ad una collina dove il vento quasi ci porta via. Bellissima visuale sulla piana e sul
golfo di Corinto.
Il camper si comporta bene. Va via veloce e regge bene il vento. Tutto sommato non ci si muore di caldo. Lo
scorso anno in Siria e Giordania in qualche occasione invece si trasformava in.......un piccolo forno.
Sosta per bagno a Palea Epidaurus ( chiaro vero, dove andremo domani?). L'antica Epidauro ha un bel
porticciolo animato e qualche piccola spiaggia, la tentazione di rimanere è forte, ed infatti ci facciamo
tentare. Si rimane!
Parcheggiamo il camper ZiZou (battezzato cosi' per le testate che spesso si danno ai pensili a causa delle
ridotte dimensioni) a ridosso di una spiaggia con tanto di ombrellone in paglia offerto dall'amministrazione
comunale …. a gratis. I contadini locali invece offrono sempre a gratis mandarini e arance. Basta coglierle....
naturalmente senza farsi beccare. Ogni tanto il silenzio è interrotto da un rombo gracchiante, sono i
contadini che arrivano con il trattore carico di verdure a fare il bagno con tutta la famiglia.
Immagine da vera Grecia !!!!
Domani ci attende una faticosa giornata divisa tra Epidauro e Micene. Speriamo bene e confidiamo negli Dei
affinchè la notte trascorra tranquilla nella nostra spiaggetta ... in compagnia di Morfeo.
Una nota a margine. Da quando vi scriviamo, passiamo le serate alla ricerca disperata di Internet Point, per
ora se ne trovano. A dimenticavamo ! Negli scavi di Corinto abbiamo trovato su un fregio l'antico logo di "un
uomo in barca". Nei prossimi scavi vedremo di trovare gli altri due.

21 luglio
Come il commissario Montalbano che esce di casa e si tuffa in acqua, anche noi stamattina usciamo dal
camper ed entriamo in acqua. L'aranceto alle spalle della spiaggia fornisce ottimi frutti molto dolci. Come
risarcimento per quelli "asportati" ne acquistiamo 5 kg. da una signora. Pochi chilometri e siamo ad Epidauro
al cospetto del grande teatro, il piu' famoso di tutta la Grecia. Due signore tedesche intonano canti di chiesa
in latino per provare l'acustica. Sul palco si susseguono improvvisati danzatori, qualcuno posa per le foto.
Tutti hanno il loro momento di gloria nella splendida cornice del teatro. Prima di Micene ci concediamo una
deviazione verso Nauplia e precisamente a Karatona dove c'è una bellissima spiaggia in un'ampia baia
ombreggiata da alti eucalipti. Nauplia la lasciamo con la fortezza di Burtzi, ex residenza del boia e con il
sovrastante kastro di Palamidi.Ed eccoci,tra agrumeti ed uliveti, nella piana di Argos e quindi a Micene. La
porta dei Leoni, sempre vista sui libri e' davanti a noi e davanti ad un folto gruppo di russi che scattano a
turno centinaia di foto nelle pose più impensate. Anche stavolta ci aiuta Eolo nella visita, il vento molto forte
rende il caldo sopportabile. Che dire di Micene ? Il tesoro e la tomba di Atreo,le possenti mura,il ricco museo
e le storie di morti ammazzati...... Atreo che fa fuori il figlio e lo serve ad un banchetto,Clitemnestra che
uccide Agamennone e a sua volta uccisa dal figlio di Agamennone.... insomma un casino! Lungo la strada
che dal nuovo villaggio scende alla piana, diverse taverne con i nomi dei vari personaggi mitologici. “To
Dyonisos”, “Taverna Clitemnestra” ecc. Immaginate la taverna “To Atreo”? chiuderebbe nel giro di poco
tempo!
Lasciamo Micene. Zizou (il camper) corre veloce sulle belle strade dell'interno vesro Sparta. La nostra meta
è la città bizantina di Mistras (Mistrà).
Pochi chilometri a ovest di Sparta. Arroccata su una collina rocciosa. Zizou sale deciso aggirandola.
Trascorriamo la notte in compagnia di due camper francesi all'ingresso dell'area archeologica.

22 luglio
Tutta la mattinata tra strette stradine lastricate fino al kastro in cima alla rupe. Siamo senza fiato!Si visitano
diverse chiese bizantine con meravigliosi affreschi. Nel monastero di Pantanasse ci sono alcune suore che
vendono ricami. Gatti che sonnecchiano nel fresco giardino fiorito,altri che si contendono un serpentello. Noi
boccheggiamo, non ci resta che riposarci al fresco del porticato. In discesa le gambe non tengono più sui
sassi lisci. Sembriamo muletti sgarrupati che scompostamente si lanciano verso l'uscita.
EXODOS! .....finalmente!
La giusta ricompensa è la taverna "O Ellinas" in paese, con ottime carni alla griglia e al forno e una karafaki
di un furbo e fresco rosè che ci stende definitivamente.
Barcollando riprendiamo il viaggio.
Curve e controcurve, il rosè tiene allegro il motore di Zizou. Dopo l'ennesimo tornante compare la sagoma
inconfondibile della rupe di Monenmvassia,la città murata. Uno sperone roccioso unito alla terraferma da un
ponte;una stupenda cittadina sul mare aggrappata alla roccia completamente circondata da mura.
Il rosè ha finito il suo effetto.
Un sussulto ci porta a scalare i ripidi gradini che salgono in cima alla rupe, alla chiesa bizantina di Agia
Sofia. Panorama grandioso!Poi un giro per le strette vie e un saluto al mezzobusto del poeta Jannis Ritsos,
comunista e pacifista. Molto conosciuto da questa parti.

23 luglio
Dopo tanto camminare, un meritato riposo. Dirigiamo su Elafonissi,una piccola isola sotto il primo "dito" del
Peloponneso. Ci si arriva in traghetto da Vinglafia con appena 10 minuti di navigazione. Ci aspetta una
stupenda spiaggia caraibica, acque cristalline e un bel campeggio a ridosso delle baia di Sarakiniko/Simos.
Bagni e relax.

24 e 25 luglio
Ozio, bagni,letture. La spiaggia è di una bellezza straordinaria anche se c'è un po' di vento.

26 luglio
lasciamo il campeggio per esplorare il resto dell'isola. La spiaggia di Panaghias è la nostra meta. Meno
spettacolare della prima ma comunque molto bella.
Al piccolo porto di Elafonissos abbiamo adocchiato una taverna. Polpi appesi ad asciugare,sedie blu
scomode che fanno tanto Grecia.E così mentre si aspetta il traghetto ..... Ottimo pesce e la solita karafaki
stavolta di bianco.
Scriviamo dall’Enetiko Cafè un posticino frequentato dagli anziani del posto, non avremmo mai pensato di
trovarvi due computer con una connessione veloce.
Se in questa e-mail ci sono errori, la colpa è sua.(...del vino bianco).
Tra un paio di ore riprenderemo il traghetto per la terraferma (Vinglafia), da qui ci si dirige a Neapoli per
vedere se si riesce a traghettare per l'isola di Kithira. La prossima corrispondenza vi diremo come e' andata.

27 luglio
Kythira, l'isola di Afrodite, ci accoglie con il profumo di timo,un concerto di cicale,un cargo incagliato in una
secca e di cui emerge solo la prua,belle grotte e una piccola spiaggia bianca e mare da cartolina. Siamo a
Diakofti. L'intenzione era di puntare subito a sud, ma come resistere ad un mare così. Ci passiamo la
mattinata e parte del pomeriggio.Con la canoa ci avviciniamo al relitto e alle grotte. Di nuovo a riva ed ecco il
fattaccio. Un remo non si stacca e nel forzarlo si rompe!
Acc….! siamo senza un remo. Proseguiamo il viaggio verso Avlemonas in una piccola baia,un piccolo
gioiello. Paleopoli dalle cui acque sarebbe nata Afrodite ( i ciprioti dicono lo stesso per il loro mare), poi ci
lanciamo verso l'interno. Piccoli villaggi con strade strette dove Zizou passa a pelo. In serata siamo a Platia
Ammos, quattro case e una taverna, ci fermiamo dietro la spiaggia. Ragazzini piazzano le porte di un
improvvisato campo di calcio a ridosso del camper. Speriamo che il portiere se la cavi bene!

28 luglio
Al mattino siamo i primi in spiaggia e in acqua. Si risale fino a Karavas, qui ci sono le sorgenti di Portokalia e
Amir Ali' . Un bel sentiero a piedi e al fresco lungo un ruscello. Il "fourno" del paese dispensa ottimo pane
,tiropite ,spanokopite e dolci. Oggi è la giornata delle sorgenti. A Kythira ce ne sono diverse e l'acqua non
manca. A Milopotamos parte un sentiero che conduce ad una cascatella sotto la quale qualcuno si
avventura per un bagno in acqua dolce. Poi il sentiero prosegue immerso nel verde in un boschetto di alloro.
Chiediamo info ad un ragazzo per raggiungere in camper la grotta di Ag. Sofia. Ci dice che la strada è “very
large”. Ed è cosi' per i primi 200 metri,dopodichè una strettoia da paura, tra le case, i gradini sporgenti e i
balconi bassi di un piccolo villaggio. Rosi scende a fare strada e manovra, fermando eventuali auto in senso
contrario. Sudori freddi ma poi si passa! Una anziana signora osserva compiacente. La strada si allarga di
nuovo fino alla grotta tra panorami stupendi sull costa a picco. Andrea un simpatico ragazzo greco ci fa da
guida. La grotta,luogo di culto di S. Sofia, oltre a stalattiti e stalagmiti ha bellissimi affreschi e una piccola
chiesetta. Ne valeva proprio la pena! Al ritorno si ripetono i sudori freddi e la solita anziana signora che si
lascia scappare un entusiastico "kalà" ovvero bene: il vantaggio di avere un piccolo camper!
Per un bel bagno ci si sposta a Kapsali, stupenda baia sotto la Chora di Kythira. In serata torniamo alla
Chora per la cena. Alla taverna da Zhorbas abbiamo l'onore di essere serviti da Antonio Albanese o meglio
....da un suo perfetto sosia.

29 luglio
Mattinata di relax marino a Kapsali. Finalmente si riesce a trovare un pescatore che ci vende del pesce.
Stasera psarosoupa!!!! (zuppa di pesce fatta in casa ...) Primo pomeriggio di nuovo alla Chora semideserta
ed al Castro veneziano totalmente deserto. Poi di corsa, si fa per dire, visto le strade tortuose e strette, a
cercare la spiaggia di Khaladi. Ci arriviamo che era già in ombra comunque molto scenografica, il bagno si fa
lo stesso. La sera a Diakofti, fornellino esterno e vai con la psarosuopa, eccezzzzionale !!

30 luglio
Diakofti, bagno alla Montalbano in attesa del traghetto che ci porta a Githio. Due ore e mezza di navigazione
su un traghetto scalcinato che arriva nientemeno che da Creta. Iniziamo il giro della penisola di Mani ( il
secondo dito). Paesaggio a volte selvaggio a volte intensamente coltivato ad ulivi. Particolarità : villaggi con
casi torri di pietra in parte disabitati e decadenti.Vathi è il massimo esempio di questo tipo di architettura. La
costa occidentale con molte baie e calette molto belle e poco frequentate. In serata siamo a porto Kagio, che
si raggiunge con una discesa vertiginosa che finisce quasi in mare.

31 luglio
Arriviamo fino a capo Tanaro punta estrema sud del continente europeo, isole escluse. Una bella baia per
bagni stupendi! Qualche resto qua e là del tempio di Poseidone e un bel mosaico tra le rocce. Si continua
lungo la costa orientale con diverse soste in varie calette di acqua limpida e villaggi di poche case o meglio
….di poche torri.

1 agosto
Ed eccoci all' internet cafe di Methoni.Abbiamo concluso il giro della penisola di Mani. Passando da
Kalamata, una città piuttosto grande, siamo entrati in Messenia (terzo dito del Peloponneso). Il paesaggio è
cambiato, si fa più dolce. Colline molto coltivate, strade più larghe ma sempre tortuose, varie spiagge
attrezzate per noi meno interessanti.Koroni e Methoni (detti i due occhi di Venezia ) sono le cittadine più
interessanti. Koroni, un bel lungomare molto animato e una bella spiaggia di sabbia.Nella fortezza veneziana
trova posto un monastero da cui si gode una bella vista.

2 agosto
Il leone di San Marco fa bella mostra nella fortezza di Methoni,veramente imponente che si protende in
mare. Fa un caldo bestia ma noi imperterriti ci aggiriamo tra le rovine.
Di nuovo in viaggio,qualche sosta al mare ma niente di speciale. Pilos merita certamente una sosta e noi
certo non ci rinunciamo. In una bella baia, di fronte all'isola di Sfaktiria e sovrastata da un kastro ottomano.
Nel pomeriggio si va alla famosa spiaggia di Voidokilia , molto scenografica ma il mare non è così limpido
come speravamo ..... siamo diventati un po' esigenti. Poi Kalo Nero, piccolo paesino con una discreta
spiaggia . Ogni anno vi nidificano le tartarughe marine. Anche oggi sulla spiaggia zone recintate e protette
indicano che le tartarughe hanno deposto le uova. Ragazzi di una associazione ambientalista hanno allestito
un banchetto informativo.

3 agosto
Un simpatico signore toscano ci “attacca un bottone” e non ci molla più con i suoi racconti da vecchio
camperista. Noi abbiamo una certa fretta in quanto stamane si parte per l’interno. Lo molliamo appena
possibile e via !!!! Siamo in Arcadia. Paesini di montagna di poche anime, uomini ai tavolini di un kafeneio
che animatamente discutono giocando a carte, gatti che sonnecchiano e una biscia vicino alla fontana dove
Rosanna ha preso l’acqua . La biscia è morta forse per lo spavento dovuto all’urlo di Rosanna o forse lo era
da prima. 19 tornanti per scendere dai 1100 metri di Stemnitsa al fondo della gola del Lousios dove scorre
veloce il torrente con acqua gelida. Nei pressi i resti dell’Asklepion dell’antica Gortys la piccola chiesa
bizantina di Ag. Andreas e un ponte medioevale. Un anziano monaco ci indica il sentiero per il monastero di
Agios Joannis Prodromo, mi dice anche quanto ci vuole a raggiungerlo ma non riesco a capire. La
passeggiata è comunque breve e per fortuna all’ombra. Il monastero è spettacolare, abbarbicato alla roccia,
sembra dover crollare da un momento all’altro. Ci accolgono alcuni giovani che ci offrono caffè e lokumia (
una specie di gelatine passate nello zucchero a velo). Dimitsana è oramai di fronte a noi. Strette stradine
lastricate e piccoli caffè. Non c’è purtroppo un posto dove fermarsi per la notte e così si riparte verso la
costa. Raggiungiamo Olimpia, cittadina piuttosto snob con molti negozi di souvenir ed eleganti gioiellerie.
Pensiamo di pernottarvi con altri sei camper ma la polizia è di avviso contrario e decide a mezzanotte di farci
sgomberare. L’unico caso in tutta la vacanza. Poco male, trenta km. e siamo al mare al porticciolo turistico di
Katakolo.

4 agosto
Dirigiamo a Loutra Kilinis. Nei pressi delle antiche terme romane si aggirano gruppi di anziani che portano in
mano un bastone alla cui estremità è fissato un mestolo. Li seguiamo per svelare il mistero. Con il mestolo
raccolgono in profondità fango grigio che si spalmano per tutto il corpo. I fanghi romani !!!! Uomini e donne
cui rimangono visibili solo gli occhi con una specie di chador di fango. Poi tutti a lavarsi sotto potenti getti di
acqua sulfurea e via a prendere il taxi per far ritorno a casa con il loro bel mestolone. Vi confessiamo che
siamo tentati di provare ma ..... non abbiamo il mestolone ed inoltre c’è un forte odore di uovo marcio che ci
fa desistere e filare via.
Kastro Kilini e il camping Fourni sono la nostra meta per l’ultimo giorno di relax prima di tornare a casa.
Molto bella la spiaggia ed il mare , finalmente all’altezza delle nostre esigenze.

5 agosto
Prima di raggiungere Patrasso si fa una deviazione per il parco naturale di Kalogria.Il mare è molto mosso,
e la spiaggia superaffollata. Intorno alla laguna ,meravigliosi pini di Aleppo e tanta ombra. La vacanza si
conclude al porto di Patrasso dove puntuale arriva la Superfast XI.

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