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Sommario
1. Porto darmi.........................................................................................II
2. Detenzione di armi (e munizioni).......................................... V
3. Residuati bellici........................................................................... VIII
4. Raccolta di armi e munizioni nei musei............................. X
5. Prodotti esplodenti....................................................................... X
I N S E R T O D I POLIZIAMODERNA - l u g l io 2 0 1 4
mensile ufficiale della polizia di stato
Armi e
prodotti
esplodenti
Portare unarma significa esercitare il diritto di circolare sul suolo pubblico avendo limmediata disponibilit di
unarma da fuoco o di unarma propria da punta e taglio (il
cd bastone animato, ovvero un bastone che cela al suo
interno una lama di lunghezza non inferiore a cm 65), con
la possibilit quindi di farne uso in caso di bisogno.
Non ci sono particolari vincoli alle modalit del porto;
di conseguenza il titolare dellapposita licenza pu portare le armi cariche o scariche, con o senza colpo in canna, in
qualsiasi tipo di fondina o senza, in una borsa, in un marsupio o nel cruscotto dellautovettura.
La vigente normativa prevede diverse tipologie di licenza di porto darmi, di seguito singolarmente illustrate: per difesa personale, per uso di caccia, per il tiro a volo.
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1. Porto darmi
La licenza di porto darma lunga per il tiro a volo (c.d. licenza di porto darmi ad uso sportivo) di competenza
del questore e con validit di sei anni, autorizza il titolare al porto delle sole armi idonee allesercizio della specifica attivit di tiro.
Per il rilascio di tale licenza non sono richiesti particolari requisiti se non quelli genericamente previsti
per le licenze in materia di porto darmi (cfr. artt. 11 e 43
Tulps), come pure analoghe sono, altres, le modalit di
presentazione dellistanza. Quanto poi, alla documentazione da consegnare a corredo della domanda di rilascio della licenza, pu farsi riferimento a quanto sopra
illustrato in relazione alla licenza di porto darmi ad uso
caccia, ad eccezione dellabilitazione allattivit venatoria, del pagamento della tassa di cc.gg. e della tassa regionale che, ovviamente, non sono richiesti.
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2. Detenzione di armi
(e munizioni)
Norme: art. 38 Tulps e artt. 57, 58 e 97 Reg. Esec. Tulps;
artt. 10 e 26 legge 18 aprile 1975, n. 110.
La detenzione di unarma la possibilit di disporne, anche in maniera non continuativa, e sta ad indicare un rapporto non solo tra persona ed arma, ma anche e soprattutto tra luogo ed arma stessa. La legge, infatti, prende in
considerazione anche il luogo ove larma (e le relative munizioni) viene detenuta.
Le armi possedute non possono essere portate fuori
dal luogo di detenzione, a meno che non si abbia lautorizzazione (porto darmi o nulla osta al trasporto).
Tutte le armi acquistate con idoneo titolo di polizia (licenza di porto darmi o nulla osta allacquisto) o ereditate
e detenute presso la propria abitazione (residenza o domicilio), devono essere denunciate presso la questura o
il commissariato di zona, oppure alla stazione carabinieri competente per territorio.
La denunzia di detenzione deve essere effettuata dal
detentore entro 72 ore dal momento in cui si entra in possesso delle armi, munizioni o polveri da sparo e deve essere ripetuta in caso di variazione del luogo di detenzione.
Deve, inoltre, essere denunziata anche la cessione delle
armi medesime.
Il modello per la denuncia di detenzione anche reperibile presso il sito istituzionale della Polizia di Stato. Di seguito si elenca il suo contenuto quando riferito alle armi
comuni da sparo, che, per, dovr essere adeguato al genere di arma che si denunzia. In esso bisogner indicare:
>> le generalit complete del detentore (cio di colui che
ha il possesso dellarma);
>> il luogo di detenzione (indirizzo completo);
>> ovvero, se titolare di autorizzazione per la fabbricazione di armi da guerra o tipo guerra o di munizioni da
guerra, per esigenze di studio, di esperimento, di collaudo.
Oltre a ci, il trasferimento a privati pu avvenire:
>> se il privato che le riceve residente allestero (osservando le norme relative allesportazione);
>> se chi le riceve un ente pubblico fra quelli indicati
allarticolo 10, comma V, oppure ente residente allestero.
Relativamente, poi, alle armi da sparo antiche, artistiche o rare di importanza storica di modello anteriore al
1890, il limite per la detenzione di questo genere di armi
di 8 unit (art. 7 DM 18/4/1982).
La detenzione di armi comuni o antiche da sparo o di
munizioni in quantit superiore ai limiti sopra indicati pu
essere consentita solo previo rilascio di apposita licenza
di collezione (cfr. per le armi comuni lart 10, comma VI, l. n.
110/75 e, per le armi antiche, gli articoli 11 del dm 18 aprile
1982 e 32 Tulps). La licenza di collezione consente di detenere una quantit illimitata di armi di cui, per, non
possibile avere il munizionamento.
Inoltre, quanto alle armi proprie non da sparo quali le c.d. armi bianche che hanno come destinazione naturale loffesa alla persona (es. il pugnale, gli stiletti, le
spade con lama tagliente, ecc.) anchesse sono acquistabili con idoneo titolo di polizia e sono soggette allobbligo di denuncia alla competente Autorit di ps, pur potendo essere detenute in quantit illimitata. In particolare, con riferimento alle armi bianche antiche, bisogna
rammentare che larticolo 5 della l. 21/2/1990, n. 36, ha
stabilito che la detenzione, la collezione ed il trasporto di armi antiche inidonee a recare offesa per difetto
ineliminabile della punta o del taglio ovvero dei congegni di lancio o di sparo, sono consentiti senza licenza o
autorizzazione.
Infine, va ricordato che, a seguito della promulgazione del dm 23/9/1999, libera la vendita, lacquisto e la
detenzione (in misura illimitata) di inneschi e bossoli innescati.
Si tratta, ora, di chiarire se sia possibile detenere
unarma presso un luogo diverso dalla propria abitazione.
Al riguardo, si deve, innanzitutto, osservare come
lart. 38 del Tulps, nel disciplinare la denuncia delle armi e
delle munizioni, non abbia previsto particolari limitazioni
circa i luoghi in cui esse possono essere custodite.
luglio 2014 POLIZIAMODERNA VII
3. Residuati bellici
ci che, in tutta evidenza, appaiano costituire meri simulacri (materiali inerti) e seppure la giurisprudenza abbia,
con varie sentenze (vedasi, ad es. Sentenza Trib. Vicenza
del 12.12.2006) assolto privati detentori di residuati bellici dagli stessi rinvenuti, si ritiene sia sempre necessario, allatto del rinvenimento, informare la competente
autorit di ps per il sopralluogo e le valutazioni del caso.
In occasione del rinvenimento di ordigni inesplosi, lautorit di ps informa immediatamente le competenti articolazioni del Genio militare, per il relativo disinnesco e rimozione ad opera degli artificieri, e, inoltre, sino al compimento di tali operazioni di bonifica, adotta tutte le misure ritenute opportune a tutela della pubblica e privata incolumit, quali, ad esempio, levacuazione dellarea
ed il relativo piantonamento, nonch leventuale blocco
della viabilit.
La questione concernente lattivit di bonifica degli
ordigni bellici stata, anche di recente, oggetto di interventi normativi. Si richiama, in particolare, la legge 1 ottobre 2012, n. 177, recante Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 8, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici che, modificando il
dlgs 9 aprile 2008, n. 81, ha introdotto specifiche disposizioni concernenti la sicurezza e la salute dei lavoratori, anche connessa ai rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi in cantieri interessati
dalle attivit di scavo, o dal loro innesco accidentale derivante dallo scavo medesimo, nonch disposizioni riguardanti la possibilit, ai fini della bonifica, di potersi avvalere anche di imprese specializzate, iscritte in un apposito albo istituito presso il ministero della Difesa, da adottarsi con decreto del ministro della Difesa, di concerto e
sentiti altri dicasteri interessati (ivi compreso il ministero dellInterno).
5. Prodotti esplodenti
sono disciplinati da due, distinte direttive europee: la direttiva 93/15/CEE del 5 aprile 1993, recepita dal decreto
legislativo 2 gennaio 1997, n. 7, che regolamenta gli esplosivi ad uso civile, e la direttiva 2007/23/CE del 23 maggio 2007, recepita con il decreto legislativo 4 aprile 2010,
n. 58, relativa agli articoli pirotecnici. Tali norme comunitarie stabiliscono che tutti i prodotti esplodenti, per essere immessi sul mercato, debbono essere muniti di un
marchio Ce, rilasciato da un Ente notificato. , tuttavia
prevista, dalla relativa citata direttiva europea, la commercializzazione, fino al 4 luglio 2017, degli articoli pirotecnici, non muniti della marcatura CE, purch gi autorizzati dal ministero dellInterno.
In generale, per esplosivi ad uso civile devono intendersi le dinamiti e tutti gli esplosivi
ad alto potenziale (anche detti detonanti), i loro sistemi di innesco (detonatori) e le polveri da lancio. Agli
articoli pirotecnici, che, come detto, sono laltra famiglia dei prodotti esplodenti (attenzione, non abbiamo detto esplosivi), appartengono tutti i tipi di fuochi artificiali
da divertimento (da quelli per uso
interno come le candeline per
torte a quelli per gli spettacoli
pirotecnici), gli artifizi per uso
scenico (utilizzati, ad esempio, per
riprodurre i pi svariati effetti speciali sui set dei film)
e tanti altri prodotti pirotecnici di limitata potenzialit,
contenuti in tanti oggetti di largo consumo, tra cui quelli costituenti le piccole cariche esplosive che consentono
il funzionamento degli air bag e dei pretensionatori delle cinture di sicurezza, componenti di sicurezza passiva,
obbligatori su tutte le autovetture.
Oltre a tale impiego pacifico e salvavita di un prodotto esplodente, si possono citare altre tipologie di utilizzo
dei medesimi prodotti: nel settore aeronautico speciali
cartucce esplosive provvedono ad attivare impianti antincendio di bordo, nonch ad aprire portelloni e scivoli di
emergenza; la nitroglicerina trova largo impiego nellindustria farmaceutica anche per la realizzazione di farmaci salvavita; esplosivi al plastico vengono utilizzati da
veri esperti, quasi artisti del settore, per abbattimenti
controllati di costruzioni, come ponti o grattacieli; speciali cariche esplosive (i cosiddetti fucili) vengono utilizXII POLIZIAMODERNA luglio 2014
zate nei pozzi petroliferi per sondaggi; esplosivi, appositamente approvati dal ministero dello Sviluppo economico, vengono impiegati in tutta sicurezza nelle miniere.
Il complesso quadro normativo in materia, che di seguito si riassume, contiene disposizioni atte a garantire la detenzione e lutilizzo sicuro e lecito dei prodotti
esplodenti.
Gli esplosivi ad uso civile (come abbiamo detto in precedenza, quelli pi potenti e per questo detti detonanti)
possono essere ceduti solo dai depositi, autorizzati con
dedicate licenze di ps alla detenzione ed alla vendita, alla
pubblica autorit, o ai fabbricanti, o ad altri depositi autorizzati, o a chi dimostri di averne bisogno nellesercizio
della sua professione, arte o mestiere, e che dia garanzia
di non abusarne (art. 104 Reg. Tulps).
Pertanto, una ditta che abbia necessit di tritolo o
di un qualsiasi altro esplosivo detonante per gli scavi di una galleria stradale, dovr impiegare
personale specializzato ed autorizzato allimpiego di esplosivo (il fochino) e, sotto il controllo dellautorit locale di pubblica
sicurezza, potr effettuare tutte le operazioni di trasporto ed
impiego dellesplosivo in questione
e degli eventuali detonatori utilizzati.
Diversa normativa, invece, si applica
per le polveri da caccia e tiro che, pur rientrando come
definizione tra gli esplosivi ad uso civile, possono godere della vendita al dettaglio presso gli esercizi di minuta vendita dotati di licenza di ps, che sono regolamentati
dal cap. VI dellallegato B al regolamento al Tulps.
In sostanza, si tratta di esercizi commerciali che possono essere ubicati anche nei centri abitati e che possono detenere e vendere, nel rispetto di particolari e severe norme di sicurezza, fino a 200 kg di esplodenti del tipo
cartucce, polveri da lancio e fuochi artificiali.
Pertanto, un privato cittadino, recandosi presso queste dedicate attivit commerciali, potr acquistare, se
munito del porto darmi o del nulla osta del questore, fino
a 5 chilogrammi di polvere da lancio e detenerle presso la
propria abitazione (art. 97 Reg. Tulps), facendo la denuncia di tale acquisto presso il locale ufficio di pubblica sicurezza (art. 38 Tulps).
Passiamo ora ad analizzare i prodotti disciplina-
bliche vie. La volont di festeggiare una qualsiasi ricorrenza non pu giustificare il pericolo cui vengono esposte le persone che possono trovarsi nelle vicinanze di chi
sta impiegando articoli pirotecnici senza tener conto delle corrette modalit duso.
Chi acquista fuochi artificiali per festeggiare qualunque ricorrenza personale, deve recarsi se non autorizzato allaccensione su strada ai sensi del suindicato art.
57 Tulps in un luogo sufficientemente isolato, come laperta campagna, e, solo dopo aver valutato limpossibilit di recare danni allambiente (ad esempio innescando
incendi per la ricaduta di frammenti ancora incandescenti), potr accendere i fuochi acquistati.
Esiste, poi, un tertium genus, costituito dalle armi a ridotta capacit offensiva e che, in quanto tali, sono sottoposte ad una disciplina meno rigorosa rispetto alle armi comuni, ovvero:
a) le armi ad aria compressa con modesta capacit offensiva, cio sviluppanti unenergia cinetica, alla volata, non superiore a 7,5 joule;
b) le repliche a colpo singolo di armi antiche ad avancarica di modelli anteriori al 1890.
Tale tipologie di armi sono state disciplinate dal dm
modo assoluto, non potendoci essere mai un motivo che lo giustifichi.
4. Rientrano, poi, fra gli strumenti atti ad offendere anche oggetti che, nati per scopi offensivi, sono oramai utilizzati soltanto in ambito sportivo: larco, la balestra, il fioretto, ecc. Il
porto di tali strumenti , ovviamente, consentito solo in presenza di un giustificato motivo.
>> mazza ferrata unarma di origine medioevale, costituita da unimpugnatura alla sommit della quale
posta una sfera metallica dotata di punte acuminate.
Armi di questo tipo tornarono in auge nel corso della prima guerra mondiale, utilizzate dai fanti dei vari
eserciti per gli assalti alle trincee nemiche;
>> bastone ferrato si tratta di una versione artigianale della mazza ferrata. I militari della prima guerra mondiale le realizzavano piantando grossi chiodi
sullestremit di bastoni;
>> noccoliera (meglio nota come tirapugni) si tratta di uno strumento metallico composto da 4 grossi
anelli uniti tra loro, nei quali inserire le dita della mano. Chiudendo il pugno, esso si presenta con una superficie metallica che ne aumenta notevolmente la
capacit doffesa;
>> armi elettriche nel settore delle c.d. armi non letali stanno trovando ampia diffusione quelle in
grado di tramortire un aggressore per mezzo di
una scarica elettrica ad alto voltaggio (ma di ridotto amperaggio). Questi apparecchi sono in grado di
generare un arco voltaico attraverso due elettrodi. Negli apparecchi destinati alla difesa personale gli elettrodi si trovano allestremit di unimpugnatura dotata di interruttore; sufficiente portare gli elettrodi a contatto con il corpo di una persona per somministrare una scarica elettrica in grado
di stordirlo per qualche secondo (ed infatti, questi
strumenti vengono denominati storditori elettrici). Vi sono poi delle versioni pi sofisticate destinate agli usi di polizia. In questo caso abbiamo delle pistole, con tanto di sistema laser di puntamento, capaci di sparare i loro elettrodi ad alcuni metri
di distanza; quando entrambi gli elettrodi colpiscono il corpo della vittima, generano la scarica elettrica destinata ad invalidarla temporaneamente.
Per questa tipologia di strumenti dobbiamo necessariamente parlare di armi proprie, in quanto essi sono
naturalmente destinati a produrre offesa alla persona.
Le cronache statunitensi, dove queste pistole sono largamente impiegate dalle forze di polizia, smentiscono,
inoltre, la loro presunta caratteristica di armi non letali, in
quanto, in detto Paese si registrano ogni anno numerosi
casi di decessi provocati dalla somministrazione di scariche elettriche su soggetti cardiopatici o, comunque, che
si trovavano in precarie condizioni di salute.
non essere stato riconosciuto obiettore di coscienza, oppure di aver presentato istanza di rinuncia allo status di obiettore presso lUfficio nazionale per il
servizio civile (organo della Presidenza del consiglio
dei ministri), ai sensi dellart. 636, comma 3, del dlgs 15
marzo 2010, n. 66 (Codice dellordinamento militare).
Allatto del rilascio della licenza il questore pu impartire al titolare prescrizioni sul modo di custodia delle armi e sulle difese antifurto da installare e che dovranno
essere mantenute in efficienza (articolo 20 l. n. 110/1975).
Alla titolarit della licenza di collezione consegue (articolo 11, co. IV, dm) la possibilit, nel rispetto della normativa sui beni culturali ed ambientali di acquistare o vendere le armi in argomento senza losservanza della disposizione contenuta nellart. 35 del testo unico delle leggi di
pubblica sicurezza, purch sia certo dellidentit del cedente o dellacquirente e che lo stesso disponga legittimamente dei materiali di specie o possa detenerli in conformit alle vigenti disposizioni ....
Ci vuol dire: a) che larma che il collezionista intende
acquistare non deve essere provento di reato; b) che lacquirente dellarma che il collezionista intende cedere sia
munito di idoneo titolo di acquisto (porto darmi o nulla
osta o licenza di collezione di armi antiche...).
Debbono essere denunziate e, poi, annotate sulla licenza, nelle forme di cui allarticolo 7, co. II, dm) solo le modifiche sostanziali delle collezioni ovvero il cambiamento del luogo di custodia (articolo 11, co. II, dm). La modifica sostanziale di una collezione si verifica soltanto se
viene mutata la natura della collezione e cio se da armi
artistiche si passa ad armi antiche o da armi corte ad armi lunghe o viceversa e non gi quando il numero delle armi subisce un mutamento (Cass., Sez. 1, sent.n. 9456 del
28/02/1986, dep.16/09/1986).
vietata per il collezionista (articolo 8, co. V, dm, che
richiama larticolo 10, co. IX, della legge n. 110/1975) la detenzione del munizionamento per le armi antiche, artistiche o rare di importanza storica inserite nella collezione.
Per le armi da sparo artistiche o rare di importanza
storica che non siano antiche, nel senso sopra indicato,
continuano ad applicarsi le norme relative al possesso
delle armi comuni da sparo.
Un cenno deve essere fatto alle repliche di armi antiche ad avancarica menzionate, come sopra detto,
nellarticolo 2, co. I, lettera h), della legge 18/4/1975,
n. 110, che concerne, appunto, le armi comuni da sparo.
luglio 2014 POLIZIAMODERNA XXV
Considerato che la legge dispone per il futuro e tenuto conto sia di quanto stabilito nellarticolo 6, comma III, del decreto ministeriale 14/4/1982, e cio che
per i fini di cui agli articoli 7 e 8 del presente decreto sono armi da sparo antiche quelle fabbricate anteriormente al 1890 e quelle ad avancarica, escluse
le repliche di cui allarticolo 2, lettera h) della legge
18 aprile 1975, n. 110, sia delle modifiche apportate
al citato articolo 2 l. n. 110/1975 dalla legge 21 dicembre 1999, n. 526:
>> sono armi comuni da sparo le repliche di armi antiche ad avancarica a pi colpi;
>> sono armi a modesta capacit offensiva (e, pertanto, sottoposte alla disciplina meno rigorosa di cui al
dm 9 agosto 2001, n. 362) le repliche di armi antiche
ad avancarica a colpo singolo.
Le armi antiche, artistiche o rare di importanza storica possono essere vendute in asta pubblica (infatti il divieto imposto dallarticolo 10 bis del decreto legge n. 152, convertito, con modificazioni, nella legge n.
203/1991, che ha riscritto larticolo 33 della legge n.
110/1975, riguarda solo le armi da guerra e quelle comuni), ma chi le presiede deve informare almeno tre giorni prima dellasta la Sovrintendenza per i beni artistici
e storici di competenza (articolo 14 dm).
Per quanto riguarda le armi bianche antiche, artistiche o rare di importanza storica va detto che il legislatore non ne ha dato definizione e non le ha ricomprese nel dm in questione. Lindividuazione di queste
armi, che, come quelle non antiche, sono armi proprie
non da sparo, appare necessaria alla luce di quanto
stabilito dallarticolo 5 della legge 21 febbraio 1990,
n. 36, che, prendendo in considerazione, appunto, le
armi antiche non da sparo, ha stabilito che la detenzione, la collezione ed il trasporto di armi antiche inidonee a recare offesa per difetto ineliminabile della punta o del taglio, ovvero dei congegni di lancio o
di sparo, sono consentiti senza licenza o autorizzazione.
Perci, in assenza di alcuna definizione legislativa, si pu far riferimento a quanto indicato dalla dottrina, e cio al dato temporale della fine del 1900 quale periodo entro cui poter ricomprendere le armi bianche non da sparo.
Si richiamano, infine, i principali reati concernenti le
armi in questione:
XXVI POLIZIAMODERNA luglio 2014
8. Importazione di armi
Norme: Art. 31 Tulps; Artt. 11, 12, 13, 13-bis, 14, 15, 17,
legge 18 aprile 1975; artt. 7 e 8 dlgs 30 dicembre 1992,
n. 527; dm 9 agosto 2001, n. 362.
Per poter importare o trasferire da un Paese comunitario armi comuni da sparo, necessario ottenere la licenza del questore prevista allart. 31 del Tulps.
Tale licenza (come peraltro tutte le autorizzazioni
o licenze di pubblica sicurezza) personale e, dunque,
potr essere rilasciata esclusivamente nei confronti
dei soggetti che ne faranno richiesta, in possesso dei
requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente.
Si ricorda che lart. 10 della legge 18 aprile 1975, n. 110,
vieta ai privati di detenere armi da guerra o tipo guerra,
di parti di esse o delle relative munizioni.
Ne consegue che le armi oggetto della richiesta di
importazione di cui trattasi dovranno essere armi classificate comuni e, pertanto, non essere modelli definiti da guerra o tipo guerra.
Difatti, lart. 12, quarto comma, della legge n. 110/75,
stabilisce che non possa essere autorizzata limportazione di armi comuni da sparo che . . . non abbiano superato la verifica di cui allart. 23, comma 12-sexiesdecies, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito,
con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
Per quanto concerne la verifica delle armi comuni
da sparo, va, in particolare, ricordato che, con le modi-
9. La compravendita di armi
per corrispondenza
Per quanto concerne la compravendita di armi per corrispondenza (tra cui pu ricomprendersi quella tramite
il Web), si ricorda che lart. 17 della citata legge n. 110/75,
vieta tale modalit di acquisto-vendita delle armi, salvo
che lacquirente (sia in caso di importazione che in caso
di acquisto effettuato nel territorio dello Stato) sia autorizzato ad effettuare attivit industriali o commerciali in
materia di armi o che abbia ottenuto apposito nulla osta
del prefetto della provincia in cui risiede.
Il nulla osta del prefetto, ove rilasciato, deve, ovviamente, accompagnarsi a tutte le altre richiamate autorizzazioni previste dalla normativa vigente.
Lo stesso art. 17, inoltre, impone che Di ogni spedizione, la ditta interessata deve dare comunicazione allufficio di pubblica sicurezza o, in mancanza, al comando dei
carabinieri del comune in cui risiede il destinatario, anche disponendo una sanzione penale, per i relativi trasgressori, con la reclusione da uno a sei mesi e con la multa fino a euro 154.
Pi in generale, sul piano sanzionatorio, si ricorda che
punito penalmente, ai sensi delle disposizioni contenute nella Legge 2 ottobre 1967, n. 895 e succ. modd., chi
effettua le richiamate attivit in materia di armi senza le
previste autorizzazioni di pubblica sicurezza.
Va, a questo punto, considerato che, la sopra richiamata disciplina normativa delle armi comuni da sparo
tra cui, ordinariamente, si annoverano le armi da fuoco,
quali le pistole ed i fucili o le carabine, si riferisce e, dunque, si applica anche alle armi ad aria compressa o gas
compressi superiori a 7,5 joule, ai sensi dellart. 2 della pi
volte citata legge n. 110/75.
Per quanto concerne la disciplina normativa delle armi a modesta capacit offensiva, ovvero delle armi ad
aria compressa o gas compressi non superiori a 7,5 joule (e delle repliche di armi antiche ad avancarica a colpo
singolo), per le stesse si applicano le disposizioni di cui
allart. 11 della legge 21 dicembre 1999, n. 526 (Legge comunitaria 1999) e al dm Interno 9 agosto 2001, n. 362. In
particolare, si ricorda che il citato art. 11, comma 5, lett. a),
stabilisce che la verifica di conformit effettuata dalla Commissione consultiva centrale per il controllo delle
armi (oggi sostituita da un apposito Tavolo tecnico presso il ministero dellInterno), accertando in particolare che
lenergia cinetica non superi 7,5 joule. . . omissis. Inoltre,
lart. 2 del Regolamento n. 362/2001 ribadisce tale verifica da parte della menzionata Commissione, che tuttavia effettuata anche sulla base di una preventiva certificazione dellenergia cinetica erogata, misurata allorigine, rilasciata dal Banco nazionale di prova.
Per quanto attiene il regime delle importazioni di tale tipologia di armi, le stesse soggiacciono alla medesi-
ma disciplina autorizzatoria prevista per le armi comuni da sparo, ovvero allottenimento della licenza del questore di cui allart. 31 del Tulps, anche applicandosi il disposto di cui allart. 12 della legge n. 110/75 di cui si detto in precedenza.
Il loro acquisto per corrispondenza da parte di un privato (che non sia, quindi, un fabbricante o un commerciante) non consentito. Ci in base al disposto dellart.
7 del dm 362/2001, che impone al commerciante lobbligo di identificare lacquirente (che deve sempre essere maggiorenne) e di annotare gli estremi del documento
di identificazione sul registro delle operazioni giornaliere. La vendita per corrispondenza pu, invece, avvenire,
ai sensi dellart. 17 della legge n. 110/75, a favore di operatori commerciali. Una volta annotata loperazione di vendita sul citato registro, la consegna materiale dellarma a
modesta capacit offensiva allacquirente privato potr
avvenire anche a mezzo spedizione. La successiva detenzione dellarma medesima non sottoposta allobbligo di denuncia di cui allart. 38 Tulps.
Per le infrazioni alla disciplina delle armi a modesta
capacit offensiva di cui al dm 362/2001, previsto uno
specifico regime sanzionatorio individuato allart. 16 del
dm medesimo.
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POLIZIAMODERNA
DUE OCCHI
AZZURRO
CIELO
Vorrei la pelle nera
Lo stigma penale
della discriminazione razziale, religiosa o etnica
di Arianna Anania
Rivediamo
le nostre posizioni
INSERTO
mensil
di Irene Scordamaglia
RNA - G I U
D I POLIZIAMODE a p o l i z i a
ia
e uffic
le dell
o
di stat
GNO 2014
STAR TREK
E LE CASE POPOLARI
SOMMARIO
SOMMARIO
1. Lordito della disciplina penalistica dei
comportamenti di discriminazione razziale,
religiosa ed etnica .......................................................................66
2. Il bene superindividuale oggetto di protezione:
la pari dignit di tutti gli esseri umani .......................... 68
a cura di
Cristiano Morabito e Chiara Distratis
Foto di
Davide Barbaro, Giancarlo Colombo, Valerio Giannetti,
Dino Giommi, Matteo Losito, Giorgio Lotti, Daniele Messa
I N S E R T O D I POLIZIAMODERNA - G E N N A I O 2 0 1 4
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NERA
Gennaio 2014
DATI 2013
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nostre posizioni
Gennaio 2014
UNDERCOVER
Marzo 2014
LUnione
dei diritti
Aprile 2014
compendio dati
Maggio 2014
vincitori
narratori in divisa
Giugno 2014
n u m e r i a r r e t ra ti : U f f icio a b b o na m e n ti , tel . 0 6.4 65. 3 8 3. 2 2 - fa x 0 6.4 65.49 7. 8 8 , e - mail : a b b o na m e n ti . p oli z i a m o d e r na@in te r n o.it