ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO SPIRITO
ANNO XV - N. 3
MARZO 1960
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ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO SPIRITO
MARZO 1960
ANNO XV - N. 3
Rudolf Steiner
PAROLE DI VERIT
Nell'anima contempla
la virt della luce
e nel tuo corpo senti
la gravit.
Irraggia nella luce
l'io spirituale
e nella gravit
regna il divino spirito.
La virt della luce pur non deve
la gravit afferrare
e neppur deve
la gravit
la virt della luce permeare.
Ch se virt di luce
coglie la gravit
e se la gravit
penetra nella luce,
allora anima e corpo
da universali mete deviando
si vincolano insieme a perdizione.
Rudolf Steiner
LA SPIRITUALITA TERRENA,
IL DIRIITO STATALE ESTERIORE
E LA VITA ECONOMICA
Conferenza tenuta a Berna l'B Febbraio 1919 (*)
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dono delle stesse entit spirituali, non sale dal basso verso
l'alto, dalle condizioni economiche, ma fluisce gi dalla
vita delle gerarchie spirituali. Questa una radicale differenza
da quanto espresso nella concezione borghese del mondo
e nella sua erede, la concezione proletaria: per il pensiero
sviluppatosi nell'umanit a partire dai secoli XV e XVI, il
mondo spirituale ideologia, null'altro che fumo che sale
dalle armonie e dalle disarmonie economiche. Per quella
concezione del mondo che sola potr portare a salvmento,
conducendo fuori dal caos presente, invece una realt ci
che fluisce dal vero mondo dello spirito cui no~ apparteniamo altrettanto quanto per mezzo dei nostri sensi e della
nostra intelligenza appartenimo al mondo fisico terreno.
Al grado di sviluppo odierno del quinto periodo postatlantico, noi ci troviamo dotati, come esseri sociali nella comunit umana, di questa vita spirituale terrena, solo in quanto
ad essa veniamo preparati in virt di quelle relazioni che,
prima della nascita, prima di scendere nella esistenza terrena, intrecciamo con altri esseri delle gerarchie {di ci
sovente gi abbiamo accennato). Ci quanto appare alla
ricerca spirituale come un importante fatto della vita.
Quando attraverso la nascita scendiamo in questa esistenza, si instaura un duplice rapporto con l'uomo. Occorre
distinguere con precisione queste due relazioni. Uno dei
rapporti che intrecciamo con l'uomo, che possiamo intrec~iare con l'uomo, determinato dal destino. Dipende dal
destino che si crei una relazione con questo o con quell'uomo, con un numero pi grande o pi piccolo di uomini.
Scendendo con la nascita nell'esistenza terrena, noi veniamo
a far parte di una data famiglia. Intrecciamo col padre, con
la madre, coi fratelli, con le sorelle e con la pi: ampia
cerchia di famigliari, un rapporto determinato dal destino.
Agli altri uomini, come singolo uomo di fronte al singolo
uomo, ci unisce una relazione che dipende dal destino. Noi
esplichiamo il nostro karma come individuo di fronte a
individuo. Come si forma questo karma? Come si prepara
questo rapporto regolato dal destino? Si prepara mediante
le esperienze della vita precedente.
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futuro dovr scolasti~amente apprendere le cose che si riferiscono alla vita dell'organismo sociale ed alla vita economica. ~':!_()mo deve pervenire a sentirsi com~. un~ _J.?f.!t~.skll'.or
g~nismo economico. Oeitainente per qualche uomo ci sar
scomodo, essendosi gi radicate in lui altre abitudini di
sentimento e di pensiero, che dovranno subire profondi mutamenti. Vedete, se oggi un persona non sapesse quanto fa
tre per nove, sarebbe considerata incolta. In qualche circolo
verr considerato incolto chi non sa chi siano Raffaello e
Leonardo. Ma oggi frequente non essere CC?nsiderati, in
certi circoli, uomini incolti anche se non si in grado di
dare alcuna precisa spiegazione sul capitale, sulla produzione, sul consumo e su i loro rapporti, sul credito, ecc.;
per non dire che pohi uomini hanno una chiara idea di ci
che un titolo di credito, o cosa simile.
Questa idea muter certamente sotto l'influsso dell'evoluzione sociale, e nel futuro ci si trover pi facilmente nella
condizione di cercare e di volere conquistare una spiegazione
di queste cose. Oggi l'uomo ancora perplesso, quando si
tratta di procurarsi una conoscenza razionale di queste cose.
1.Non sarebbe la cosa pi naturale del mondo che qualcuno,
~per sapere che cosa in realt il capitale, si portasse a casa un
'.!libro di economia di un celebre economista?' Eppure se voi
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portaste a casa tre diversi libri di economia trovereste nei
~tre libri definito in tre modi diversi che cos' il capitale. Ma
pensate quale strana concezione avreste della geometria, se
portaste a casa tre manuali di geometria di tre diversi autori,
e in ciascuno trovaste esposto il teorema di Pitagora in differente modo; se per voi la geometria avesse su ogni argomento un diverso contenutol Ma al punto in cui si .giunti
anche le autorit nel. ca~~- della-sCie]J.z-eco.qon:iki_po.ssono
offijKe~hen poche spiegazioni su questi temi. Non si possono,
dUn.que, riprovare gli uomini indiscriminatamente se non
cercano una spiegazionef Tuttavia essa dovr essere cercata,
dovr essere raggiunta. L'uomo dovr gettare un ponte tra
s e la struttura economica dell'organismo sociale. Egli dovr
mserirsi in mdo cosciente, come soggetto, neWeconomia,
nell'orgatiismo sociale. Cos egli imparer a pensare su
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.
questo l'uomo che opera in modo essenziale in tutto
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~ ci ~he attraverso la morte voi trasportate nel mondo sopra~ / sensibile. A qualcuno sembrer un paradosso che proprio il
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riflettere sulle cose materiali del mondo a cui I 'uomo
-.
legato, susciti in lui, appunto perch non mai finitoJ
no~ mai conchiuso, un'altra vita spirituale interiore_ ~he
I
{J. ~ egli. porta, attraverso la mort-e, nel -mondo soprasensibile.
i'. ,
Q.unque i sentimenti e gli impulsi che sviluppiamo pr.oprio nella vita economie? stanno in un _rapporto pi .stretto
df q.uanto non si creda con la nostra vita dopo la mone.
\ Ci pu apparire oggi a qualcuno strano e paradossale; ma,
' portata sul piano della coscienza, la stessa cosa che si
! ttP:rezzo--ai'
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-J> .{.:\
1
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temporaneamente era proibito agli altri di coltivare le piante o. di allevare gli animali che toccava a un certo totem coltivare o allevare. Questo il significato economico del totem
che, nel territorio ove regnava, era insieme anche civilt dei
misteri. Civilt dei misteri che non risiedeva solo nelle pi
alte sfere, come immagina l'uomo d'oggi, ma che mediante
le decisioni divine accessibili agli iniziati, regolava la vita
degli uomini fin nei suoi particolari. Gli iniziati ordinavano
la trib secondo formazioni totemistiche, secondo gruppi
totemistici, e attuavano in tal modo un'organizzazione economica adeguata, oltre a manifestare agli uomini in modo
determinato come sia costituito il mondo spirituale, come il
mondo spirituale si effonda nella vita spirituale terrestre,
/conforme a quanto era giusto in quei tempi. Come essi.
presidiavano nel giusto modo la vita giuridica, che solo un
1 fenomeno terreno, cos preparavano gli uomini sulla terra,
1 grazie all'ordinamento della vita economica, a entrare di
I nuovo, attraverso la morte, in un altro mondo nel quale
) dovevano sviluppare quei rapporti che, qui sulla terra, essi
t.- potevano appunto preparare mediante il commercio con gli
11esseri degli altri regni della natura. Q~este genti avevano
1ap.pre.s_o i~_ antihi tempi, __5--tto)a g~_i~a dei lor<:! iajziati, ad
b!gani~zare nella loro vita terrena un giusto organismo e1tonom1co.
---Pi -tardi ci venne pi o meno obliterato, bench non
sia affatto difficile _porre Jl evidenza, persino nella cultura
greca e in quell medioevale, una istintiva tripartizione dell'organismo sociale; e porre in evidenza, appunto mediante ',
l'aspetto che ho gi illustrato, clte.~'!l~~~-~epp~ l~bili.della (;;
trpartizione si trovano persino nel secolo XVIII.
. - ~him~ quest'uomo -mode~no _ co~l ~potente nel suo ._
.EE5ief.,,- e viibbe che tutto venisse presentato al sti
ensiero in forma quanto mai superficiale. Se si volesse stu. diare realmente la vita dei tempi precedenti, dei tempi
passati, non secondo ci che oggi si chiama storia e che
\per molti aspetti una favola convenzionale, .bens secondo
,\e!~- _eh~ . reale, si scoprire~~e ~Jie, a]J.()f~ ~i era un~~~~.tiva
\J?.p~one-;. solo che in- una di queste tre parti, nella vita
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"!P- _c<?,~penso, in quanto prepariamo nella pi pro_fo~~~ .Lnteriorit qualcosa che solo dopo la morte si innalzer a!
grado di umanit.
- Queste considerazioni possono sembrare paradossali all'uomo d'oggi, che volontieri valuta le cose unilateralmente
e rifiuta di sapere che ciascuna cosa nella vita ha due aspe~ti.
Ci che da una parte elevato, dall'altro basso; ci che
da una parte basso, dall'altro elevato. Ogni cosa ha sempre nella vita reale (potrei dire anche nella realt della vita) 1
un altro aspetto. J.;yQmo . acquisterebh~. tll!a. _ajg!ior c.ol!~- f:l
j ~,nza _d~ s e ~el mondo,. se avesse coscienza .di come ogn:i
~ ~~.s(l ~a ___se~J!:re un ~tro,.!~P~tt_?:. Ren~ersi pienamente ~o-ij
11 sctent1 di c10 e talvolta spiacevole, perche comporta nella vita
vari doveri. Cos, per esempio, in certe situazioni noi dobbiamo essere perspicaci, ma non possiamo sviluppare questa
perspicacia, senza, ad un tempo, sviluppare in egual misura
dell'ottusit in un altro campo. Un aspetto sempre condizione dell'altro. E mai possiamo in realt considerare un
uomo completamente sciocco, anche se ci si presenta nella
vita esteriore come uno sciocco, senza riconoscere che nel
suo subcosciente giace forse una profonda saggezza a noi
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teCipaiifo-aua scienza dello spirito antroposofica, diviene co~
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l'uomo estraneo all'antroposofia tutt9 ci difficile d~ comprendersi, perch oggi non v' possibilit d'aiuto. Tuttavia
1chi sta nell'ambito del movimento antroPoso.fico dovrebbe
.: sempre accogliere, insiem a tutto ci che sulla terra si pu
'--.....omprendere, anche quanto ci collega con la sfera nella quale
/entriamo dopo la morte, dalla quale siamo giunti attraverso
a nascita, nella quale dobbiamo cercare coloro che si sono
\allontanati prrma di noi da qu.esto moneto e ch.el:iiinno con
hoi qualche rapporto. Invero la pi bella conquista umana
dll'approfoidirrierit antroposofi.co sar cli avere insegnato
1 a comprendere i due grandi misteri della vita terrena : nascita e morte; cli aver gettato un ponte tra il sensibile e il
soprasensibile, tra il cosiddetto vivo e il cosiddetto morto; .
cosicch quanto morto sar tra noi come vivente; e del vivente potremo dire : questa vita che fu nostra nel soprasensibile, prima della nascita, e lo sar dopo la morte, non
se non un'altra forma dell'essere. Essa morta qui nel
sensibile, come il sensibile morto quando viviamo nel
soprasensibile. Le cose del mondo sono in rapporto relativo .
tra loro. Quando noi dunque comprendiamo questi due aspetti della realt, allora soltanto penetriamo nella realt
stessa.
Ecco quanto oggi ho voluto offrirvi come un approfondimento in senso esoterico di quei problemi che sarebbe necessario affrontare presto in pubblico, con la partecipazione
di coloro che stanno particolarmente vicini al movimento
antroposofco.
~)
A/,bert Steffen.
RISVEGLIO SPIRITUALE
NELL'ESPERIENZA DEI COLORI (*)
Nell'interno del nostro organismo hanno luogo continuamente dei processi che come tali noi non siamo in
grado di percepire con la coscienza ordinaria. Sono all' opera l delle entit di cui a tutta prima non possiamo saper
nulla. La loro attivit si esplica s nella nostra vita esterna,
ma noi non ne possiamo distinguere i nessi. Le leggi che
sono. attive nel destino giacciono in una profonda oscurit,
per cui col nostro intelletto quotidiano noi dubitiamo perfino che esse esistano.
Al destino di ogni singolo uomo partecipano altri uomini. Liberamente o di necessit, essi prendon parte reciproca ai loro destini. Rappresentiamoci tutti coloro che abbiamo incontrato e coi quali noi siamo in un certo rapporto. Ne risulta un gruppo pi o meno definito.
Se mi raffiguro vivamente l'insieme dei miei conoscenti
e mi ci immergo, allora ho la sensazione che da un lato
questo insieme trascenda il mio io, e che dall'altro io ne
allarghi la cerchia. Questa cerchia non pu mai conchiudersi
perch in quanto tale l'uom pu sempre esser creativo. Conforme all'essere suo, l'uomo libero ed ha interesse per il
mondo. Inconsciamente noi operiamo sempre l'uno sull'altro. E ci pu avvenir certo anche consapevolmente, in
modo sia positivo che negativo.
Ogni gruppo di uomini ha un suo spirito che si estende
oltre la singola personalit. Pu esserle superiore o inferiore.
Cosippure lo spirito del popolo. Anch'esso configura i destini. E ancor pi lo spirito del tempo che trascende lo spirito del popolo, e che in quanto tale viene a sua volta accolto nell'umanit intera.. L'io partecipa al tu, al divenire
() Das Goetheanum, IO gennaio 1960.
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Risveglio s-pintuale
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QO.
prossimo gradino, l'angelo che come uno spirito custode veglia sul suo sonno.
Tali processi si svolgono in poderosi .drammi dell'anima, che si annunziano con burrasche spiriruali da cui tutti
gli elementi sono violentemente sconvolti, fra lampi e tuoni,
sui quali per sempre l'iride s'inarca.
A questo spettacolo che si svolge ogni notte al cospetto
dell'io dell'uomo, noi perveniamo merc l'esperienza spirituale del colore.
Gunter W achsmuth
UNA GIORNATA DI RUDOLF STEINER (*)
D9bbiamo esser consci di quanto straordinariamente
multiforme ed enormemente piena di impegni fosse sempre
una giornata di Rdolf Steiner. Infatt~ oltre alla sua attivit
di conferenziere che per la ricchezza degli argomenti avrebbe interamente assorbito con la preparazione, l'indagine e
l'elaborazione, ogni altra persona, Rudolf Steiner riceveva
da mane a sera un'ininterrotta serie di visitatori bisognosi di
consiglio, che venivano da lui coi loro problemi personali o
scientifici. Con queste persone gli si presentavano via via
senza interruzione tutti i problemi della vita e della scienza,
concernenti talora il destino personale di un uomo, talora
lo sviluppo di una ricerca scientifica, talora una nuova ini..
ziativa cli .ampie proporzioni. Egli trovava per sempre anche il tempo e la concentrazione necessari per consigliare i
suoi discepoli sul loro ulteriore sviluppo esoterico. Ma di
questo parleremo in seguito con maggiori particolari.
A tutto ci si aggiungeva, di anno in anno, il lavoro
scientifico e letterario per la pubblicazione dei suoi scritti.
Rudolf Steiner trovava per anche il tempo e la forza (ci
che spesso appariva incomprensibile a chi gli viveva accanto)
di orientarsi, con la lettura, sul contenuto di ogni sorta di
1ibri scientifici, artistici, storici, letterari, nonch sulle pi'.
svariate manifestazioni del passato o del suo tempo; cosicch c'era da restare a bocca aperta nel vedere che, quando
qualcuno in un colloquio citava un libro qualunque, Rudolf
Steiner per lo pi entrava subito concretamente in argomento, con piena competenza. Sono ben conscio che chi
non ha sperimentato egli stesso queste cose, rester forse
incredulo di fronte a tali affermazioni, proprio perch il
carattere straordinario di .questi fenomeni non si adegua
() Dal volume: Rudolf Steiners Erdenleben und Wirk,en, Dornach 1951.
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modo di spiegare il fenomeno dello straor~inario orientamento di Rudolf Steiner nella letteratura universale di ogni
campo scientifico, mi appare assolutamente insufficiente. La
sua enorme conoscenza in campo librario abbracciava una
sfera incomparabilmente pi vasta di quella della sua biblioteca; e quando si credeva di aver scoperto qualche opera rara
e sconosciuta e gliela si mostrava, si veniva sempre per cos
dire delusi, perch ci si accorgeva che egli ne era gi informatissimo. E sempre di nuovo capitava che molte persone
specializzate nel campo della matematica, della storia, della
teologia, della chimica, dell'arte, della biologia, della letteratura moderna, medioevale e antica, si chiedessero : come
pu Rudolf Steiner conoscere ci? Quante volte ~bbiamo
udito questa domanda, proprio da parte di persone specializzate l Fondandomi su queste molteplici osservazioni, devo
_perci esternare il mio convincimento, anche se quanto dir
non sar accettato dal pensiero usuale, che, a causa delle
sue eccezionali facolt chiaroveggenti, fossero date a Rudolf
Steiner anche delle possibilit di orientamento che agli uomini ordinari non sono date. I fatti sussistono; ognuno pu
darsi da s una spiegazione; ma per chi ha sperimentato egli
stesso il fenomeno, la difficolt diventa ancor maggiore, in
quanto quella straordinaria ed enigmatica messe di cognizioni gli si presentata proprio come una realt concreta.
Giuliano Santamaria
DUE PAESAGGI
Nebbie opprimenti
grigi dirupi
massi pesanti
stridii gementi
tumuli cupi
rocce giganti
nuvole spente
lividi ponti
rupi incombenti
gelide fonti.
Alberi tronchi
grotte profonde
pareti stinte
tronconi monchi
caverne fonde
radici avvinte
plumbei sassi
baratri torvi
umidi iassi
sinistri corvi.
Piogge scroscianti
ripide creste
tormenta, folgori
Due -paesaggi
fiere gracchianti
nevi fun.este
grandine, vortici
tetra sciagura
s_ventura amara
fosca iattura
funebre bara.
Turbini, fulmini
rombi di tuono
lampi spettrali
scoscesi cul01ini
lugubre suono
volo senz'ali
vette paurose
deserta altura ...
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Dov' l'arsura
e dove la calura,
dov' la mietitura,
dov' la sepoltura?
Dir. resp.
~07
- 27 dicembre 1955
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO
Teosofia .
L. 1400
)) 1200
Il vangelo di Giovanni .
)) 1700
Il vangelo di Luca .
)) 1700
Il vangelo di Matteo .
)) 1700
Il vangelo di Marco .
)) 1500
Per. informazioni sulla letteratura antroposofca attualmente reperibile in Italia, rivolgersi alla signora Carla Bossi.
Riganti - Viale Regi.na Giovanna 35 - Mi"lano - Tel. 225.066
NOTA
I lettori che desiderino' notizie. bibliografiche particolari sugli articoli pubblicati da Antroposofia sono pregati di rivolgersi alla direzione della rivista.
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