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VENTURINI danza GIOVANNI PASETTI opinioni CARLO SERRA arte PIERGIORGIO ODIFREDDI intervista
SANDRO CAPPELLETTO omaggio a messiaen SANDRO GENNARI E UBALDO ZUNICA suono LEONARDO
ZUNICA pianoforte MICOL FERRETTI incontro CRISTIANO TASSINARI sacre du printemps GIOVANNA
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transatlantico
editoriale
omaggio a messiaen
Giunti al quinto anno di attivit con Diabolus in Musica abbiamo il piacere di presentare un nuovo importante
progetto, un organo di approfondimenti e riessioni attorno al mondo della musica e dei linguaggi performativi
che le nascono attorno: danza, teatro e tutte quelle discipline che dalla musica stessa traggono punto di
partenza, soprattutto nell ambito di quello che potremmo, e forse troppo semplicemente, denire il
contemporaneo. Proprio nellascolto di quello che per noi signica essere ed indagare il e nel nostro tempo,
ci siamo immediatamente e tranquillamente sentiti vicini ad un sentimento di passaggio, una inclinazione,
una propensione - come direbbe Karl Popper - verso lattraversamento. Nomadi ed emigranti ad un tempo.
Transatlantico deriva da questo movimento. Ma anche la visione di un approdo verso un territorio di conne
in cui operare e stare certo non troppo comodamente, attivando aperture, intrecci, modulazioni, fermate.
Come primo editoriale ci pare ora sufciente ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla compilazione
effervescente di questo numero zero, innescando ipotesi e soluzioni. Ringraziamo quindi Sandro Cappelletto,
musicologo di rara ed eccezionale profondit e disponibilit; ringraziamo Piergiorgio Odifreddi che ci ha
permesso di pubblicare la sua intervista a Karlheinz Stockhausen, il grande compositore tedesco recentemente
scomparso; ringraziamo Carlo Serra, che ci fornisce sempre preziose letture angolari; ringraziamo la casa
editrice Spirali che ci ha concesso la pubblicazione di un articolo di Sandro Gennari e Ubaldo Zunica; ringraziamo
Fernando Lafelli, Roberto Piccinini, Rocco Osgnach che ci hanno fornito il materiale fotograco; ringraziamo
le istituzioni locali e gli sponsor che ci permettono di continuare il non facile lavoro che abbiamo scelto;
ringraziamo il Notturno, che continua a giocare con noi.
redazione
Leonardo Zunica
La redazione di transatlantico
Giovanna Venturini
Micol Ferretti
graca Paola Pradella
hanno collaborato
Sandro Cappelletto
Piergiorgio Odifreddi
Carlo Serra
di Sandro Cappelletto
Cristiano Tassinari
Giovanni Pasetti
si ringraziano
Spirali-the second renaissance
Societas Raffaello Sanzio
Circolo Culturale Il Notturno
Afro Somenzari
Roberto Piccinini
Rocco Osgnach
Roberta Gottardi
stampa FDA Eurostampa
CRETA ENGINEERING
di Borgosatollo BS
in copertina
foto di Fernando Lafelli
info transatlantico@gmail.com
Associazione Culturale
Diabolus in Musica
Via Eremo, 37/A
Curtatone Mantova
www.diabolusinmusica.org
Service
sas
MALAVASI
DEMOS
SCALE-PORTE-SERRAMENTI
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tedesco invasore della Francia e rinchiuso per otto mesi in quello Stalag
dove il freddo, la fame, le malattie, le durissime condizioni disciplinari
imposte dagli ufciali nazisti, rendevano la sopravvivenza dei prigionieri
una quotidiana scommessa? E se non avesse avuto la fede?
Lui al pianoforte, Henri Akoka, che era di religione ebraica, al
clarinetto; Etienne Pasquier, il violoncellista, era agnostico, ma credeva
nella divinit: La musica di Schubert divina, diceva. Jean Le Boulaire,
il violinista, si dichiarava ateo. Anche le opinioni politiche di quei quattro
soldati, e musicisti, e prigionieri, erano piuttosto differenti. Ognuno si
impegn al massimo delle proprie possibilit per consentire a quella musica
nuova di nascere. Il Quartetto per la ne del Tempo ha otto movimenti:
i sei giorni della creazione si prolungano nel sette dello shabat, del
riposo, che diventa lotto della luce indefettibile, della pace che non si
pu pi profanare.
Olivier Messien (1908-1992), che le alterne vicende del gusto e
delle censure hanno fatto troppo poco conoscere al pubblico italiano,
ripropone con il Quartetto lo scandalo di una musica che salva. Figlia del
proprio tempo, e capace di oltrepassarlo.
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suono
Libera la voce
di Sandro Gennari e Ubaldo Zunica
a colmare il vuoto, a mostrare qualcosa in luogo dellassenza da
cui sorge la voce. Nellisterico sforzo di mantenermi entro la linea
espressiva del bel canto, dimentico chi si deve rammentare dell
emissione e cos la voce uisce liberamente, calda e vellutata.
Dimentico la tecnica, ci che serviva a liberare una voce che non
era mai stata prigioniera. Era sconosciuta, allora, e adesso la voce
stessa che la trova. Ora io sono la voce, ora la voce me..
ministro della real casa. opinione diffusa che poi cantasse come
avrebbe contato comunque, ma tutto stava in quel gioco, perch
il ume del silenzio non un ume, il silenzio non il silenzio ed
entrambi sono qualcosa che sorprende dopo che ume e silenzio
sono stati dimenticati altrove come cose inutili. Quando invece
invocato, il silenzio riconduce alla perdita completa di quei ricordi
che equivalgono a un passato cos prossimo, cos vicino da aforare
alle mie labbra come un canto...
***
Allora non mi resta che il cantare, una cosa davvero poco
incoraggiante: riuniti i pezzi cerco di starmene raccolto nellattimo
che immobile percorre la durata dell emissione, attimo perch
il medesimo in ogni punto di essa. Perch paradossalmente vivo
il continuum dell emissione nello spazio di un istante, come dal
centro vuoto di una ruota, e non come una serie di istanti sia pure
uguali: le qualit sono allora fatti, cio fantasmi pi che possibilit,
come un quadro interamente dipinto al primo tocco del pennello.
E da questo luogo, convinto di un assoluta trascendenza penso
al signicato espressivo che meglio si adatta a riempire la cavit,
pianoforte
di Leonardo Zunica
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sacre du printemps
sacre du printemps
appunti
scenografici
nelle foto
Stravinsky, Nijinsky, Diaghilev, Malipiero
Debussy, Ravel, Roerich, Monteux
Casella, Cocteau, DAnnunzio, Poulenc
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opinioni
danza
Sonorika IV
di Giovanna Venturini
fuggita, sparita.
Ed riapparsa.
Raccontare un lavoro di danza, tradurre
in parole un linguaggio sico, rileggere il percorso
compiuto, spiegare la genesi di uno spettacolo, di un
progetto creativo, prendere il distacco sufciente e
necessario, senza indulgere ad una n troppo scontata
autoreferenzialit, non cosa facile.
Se c poi qualcosa di complesso da afferrare e denire
verbalmente, questa la danza. Se c qualcosa di cui
difcile parlare questo uno spettacolo, che vive solo
per il tempo del suo farsi, del suo avvenire momentaneo,
portando con s il carattere peculiare della non
durevolezza e realizzandosi sul lo di molteplici variabili
e particolarissime alchimie.
Tuttavia, dopo aver accolto linvito che mi stato
rivolto, mi accingo a svolgere larduo compito con lucida
sensibilit, augurandomi di esserne allaltezza.
Sonorika IV, come molti dei progetti realizzati in questi
anni da Diabolus in Musica, nata nel segno di una
fertile mescolanza di differenti linguaggi espressivi e si
realizzata attraverso collaborazioni e incontri folgoranti,
che hanno portato ognuna delle personalit coinvolte
nel progetto ad un profondo e reale investimento di s,
delle proprie energie creative, delle proprie e personali
idee artistiche.
Pi che di uno spettacolo inteso in senso tradizionale si
trattato di un evento performativo, di unesperienza visiva
e uditiva, di un piccolo viaggio nelle diverse dimensioni
della forma, di unesplorazione della complessit dei
linguaggi contemporanei.
Un primo elemento che vorrei sottolineare la duplicit
della performance, considerando sia il punto di vista
del pubblico che quello degli interpreti. Il pubblico
era infatti invitato a compiere un percorso, a spostarsi
quindi sicamente allinterno della suggestiva cornice
delle Fruttiere di Palazzo Te, osservando il lavoro da
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Se di qualcosa ci possiamo
vantare, infatti, in questi anni
dominati da un vago senso di
nausea, di esserci liberati dalle
costrizioni estetiche, ovvero dalla
pretesa di imporre lanalisi del testo
ad un Testo multiforme che reclama
innanzitutto la propria libert.
Merito di una generazione nata negli
anni del boom, abbastanza furba da
nascondere la propria pervasiva inuenza
e, pur nello sfrenato individualismo che la
contraddistingue, dalla Nutella a Internet,
in sostanza solidale e mossa da un impeto
comune.
Metafora della situazione ad esempio la parassitaria vita dei vampiri celebrata nei
libri e nelle pellicole popolari da autori diversi e spesso notevoli; o la germinazione dei
telelm - singoli acquari desistenza debordanti nellattesa collettiva; o il rigoroso e
ossessivo perdurare di musiche seriali che spostano il ritmo dalla parte vuota, l dove
pu emergere il silenzio.
di Giovanni Pasetti
I linguaggi
dellarte,
qui e ora
Non so quando la collana di creazioni disperse trover un archeologo del futuro pronto
ad archiviarla, componendo i dettagli di un progetto mai intrapreso, una statua di cui
sar proclamata la bellezza e che sser i nostri posteri primitivi con occhi inammati.
Per fortuna, inniti momenti cadranno nella dimenticanza completa e potranno cos
essere straticati nellesperienza collettiva.
Ma di un punto non potremo mai fare a meno, artisti volontari o involontari. Del rigore,
del brivido del rigore, ovvero dellatteggiamento che per un attimo ci spinge a credere
dessere parte del destino. Lasciandoci stanchi e delusi, talvolta affranti e spossati.
Come il genio ripeteva, scrollando la sua grossa testa: Cos deve essere.
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incontro
Fidarsi
bene
non sdarsi meglio
il suono
come
evento
di Carlo Serra
I n t e r v i s t a
a d
A f r o
S o m e n z a r i
d i
M i c o l
F e r r e t t i
Incerta e smarrita
paura la paura
Incerta elasmarrita
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Della cifraDella
checifra
ungeche
e divora
unge e divora
Il velato occhio
Il velato occhio
Come il cuore
nomade
Comediil un
cuore
di un nomade
Che conosce
conosce del
del tempo
tempo lala penombra
penombra
Che
Tutto sembraTutto
farsisembra
corpo farsi corpo
Tutto appartiene
vento al vento
Tuttoalappartiene
arte
CONCERTO
di BARTOLOMEO MANFREDI
intervista
KARLHEINZ
STOCKHAUSEN
ROBERTA GOTTARDI
in Harlekin di Karlheinz Stockhausen.
di Piergiorgio Odifreddi
Karlheinz Stockhausen stato, negli anni 50, lenfant prodige della musica elettronica, e ne ha composto i primi capolavori, a partire dal Canto della
giovent del 1956. In breve la sua inuenza si estesa dalla musica colta no a quella popolare, come testimonia la sua foto tra le celebrit canonizzate
dai Beatles sulla copertina del loro Sgt. Peppers.
Vulcanico autore di pi di 300 opere musicali e di oltre 3000 pagine di Testi sulla musica, gi nel 1970 aveva prodotto tanto da poter riempire da solo
il programma di sei mesi ininterrotti di concerti giornalieri della durata di cinque ore e mezza, eseguiti in uno speciale auditorium alla Fiera Mondiale di
Osaka, a benecio di un milione di spettatori.
A 76 anni, ormai uneminenza grigia della musica contemporanea, Stockhausen ha da poco nito di comporre il ciclo Luce o I sette giorni della settimana,
iniziato nel 1977 e della durata complessiva di 29 ore. Dal 6 al 13 novembre scorsi ne ha presentati larghi assaggi in una settimana di concerti a Bologna,
Modena e Reggio Emilia, durante la quale labbiamo intervistato.
Eterotopie
Societas Raffaello Sanzio
Madrigale Appena Cantabile
Letizia Michielon Chopin
Ligeti Cristiano Tassinari
+ Luigi Manfrin + Leonardo
Zunica + Rossella Spinosa
Sacre du Primtemps Paolo
Perezzani + Corrado Rojac
+ Oleksandr Semchuk +
Leonardo Zunica Omaggio
a Olivier Messiaen Paolo
Cavinato + Stefano Trevisi
Soglia 3 Giovanna Venturini
Sonorika V El Gallo Rojo
Carlo Serra + Silvia Vizzardelli
Alessandro Cappabianca
Mantova