Zoom sulla composizione di cda e comitato scientifico dopo le nomine ministeriali. Prima riunione entro novembre di Sabrina Busiri Vici ? PERUGIA - Se l'obiettivo deve essere il museo-azienda, inserire buoni manager del privato un primo passo, ma non basta. Finora i direttori dei musei, infatti, sono stati quasi dei funzionari, bloccati tra sopraintendenze, Regioni, Stato centrale e burocrazie varie che ne hanno limitato le potenzialit. La riforma ora ha cambiato le cose, ha sciolto le mani e ha voluto i super-manager per i suoi musei "migliori". Cos alla Galleria nazionale dell'Umbria arrivato il senese Marco Pierini. Lui il direttore, ma a chi dovr rispondere? Al cda e al comitato scientifico. Entrambi sono stati appena nominati, nel pieno rispetto dei tempi imposti dalla riforma. Importante ora capire come sono composti. Chi sono, dunque, gli "esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale" designati dal Mibact (di cui uno d'intesa col Miur, e uno col Mei) per il cda della Galleria nazionale dell'Umbria? Massimo Montella, Luisa Montevecchi, Laura Teza e Bruno Zanardi. NelFavvicinare la lente di ingrandimento si legge che Montella professore ordinario di Economia e Gestione dei Beni Culturali dell'Universit degli studi di Macerata. In Umbria il suo nome legato a doppio filo al sistema museale. Un'esperienza considerata "fra le pi significative in Europa". Montevecchi il segretariato regionale del ministero dei Beni e delle attivit culturali e del turismo per l'Umbria. E' un'archivista e dirige la soprintendenza archivistica dell'Umbria e delle Marche. Teza professore associato di Storia dell'arte moderna all'Universit degli studi di Perugia. Grande popolarit le derivata dal suo saggio su Caravaggio e il frutto della virt (Electa) nel quale si indaga con "piglio poliziesco" come e quando venne realizzato il Mondafrutto ca- ravaggesco e perch questo soggetto divenne cos famoso. Bruno Zanardi, restauratore, storico dell'arte, insegna all'universit di Urbino, il suo nome ha occupato spesso le cronache soprattutto in merito agli affreschi di Giotto in Assisi. Alla sua mano tra l'altro si deve il restau- ro delle opere nella basilica superio- re ed una sua ricerca, condotta insieme a Federico Zeri, a sostenere che l'autore delle storie di San Francesco non Giotto ma Pietro Cavallini. Sempre Zanardi di recente ha sollevato dubbi sull'esito del restauro degli affreschi nella cappel- la di San Nicola nella basilica inferiore. Di cosa si occuperanno i quattro membri del cda, presieduti dal direttore Marco Pierini? Di approvare i programmi di attivit del museo, "verificandone compatibilit finanziaria e attuazione", di "determinare linee di ricerca e indirizzi tecnici", di adottare lo statuto e approvare i bilanci. In pratica, il cda dar corpo al profilo del museo-azienda previsto dalla riforma. Da qui c' chi avrebbe auspicato figure pi manageriali o legate ad ambiti imprenditoriali, piuttosto che tecnici e studiosi. Il direttore, inoltre, dovr rendere conto (sebbene si tratti di un organo consultivo) anche a un comitato scientifico, sempre da lui presieduto. Dal Mibact in questo caso la scelta ricaduta sullo spoletino Bruno Toscano, docente, storico dell'arte, pittore e professore emerito all'Universit Roma Tre. Un altro nome poi spettato all'Istituto superiore dei beni culturali che ha scelto per la Gnu la medievalista romana Maria Teresa Gigliozzi, Infine, hanno inserito i loro rappresentanti il Comune e la Regione, rispettivamente il professor Federico Maria Mancini dell'Universit degli studi di Perugia e Antonella Pinna, dirigente regionale ai Musei e soprintendenza ai beni librari. Tutti, membri del cda e del comitato scientifico sono in carica per cinque anni (rinnovabili una sola volta) e lavoreranno a titolo gratuito. Entro novembre la prima riunione del consiglio di amministrazione che si dar appuntamento una volta al mese. Nel primo ordine del giorno: lo statuto del museo. A