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I fiori di Bach

Tarcisio Mezzetti

Spesso mi sono sentito domandare che cosa ne pensassi della cura con "i fiori di
Bach" , di cui fino a pochi anni fa non conoscevo neppure l'esistenza, e allora ho
cercato di apprendere di che cosa si trattasse. Mi sono procurato cinque testi, (ma ce
ne saranno sicuramente molti altri) che ho letto con attenzione, cercando di capire
quali principi teorici e quale base scientifica fosse stata posta a fondamento di una
simile terapia.[...]
Cercherò quindi di esporre meglio possibile quali sono state le conclusioni di questo
"studio". I testi che ho preso in esame sono i seguenti:

1. EDWARD BACH «Guarire con i fiori I. Guarisci te stesso; II. I Dodici Guaritori e altri
rimedi»a cura di Claudio Mazza (1)

2. MECHTHILD SCHEFFER: «Terapia con i fiori di Bach»; Quaderni del risveglio (2)

3. JUDY HOWARD, JOHN RAMSELL: «Guarire con i fiori di Bach Guida pratica alla
floriterapia». (3)

4. MARIA ELISA CAMPANINI: «Curatevi con i fiori di Bach». (4)

5. DANIELE LO RITO; "Il massaggio con i fiori di Bach».(5)

Il Dr. Bach la sua storia e la sua teoria

Il Dr. Edward Bach era un medico inglese, morto nel 1936 ad appena 49 anni, che -
dice lo Scheffer fu spinto nel 1930 ad abbandonare la sua redditizia attivitá
professionale... e a dedicare gli ultimi sei anni della sua vita alla ricerca di un metodo
di guarigione «più semplice e naturale», che non inducesse alterazioni o corruzioni
"(6)

Mazza afferma con il calore tipico del seguace entusiasta che:

"Edward Bach ha consacrato la sua vita alla ricerca della vera medicina. Laureato in
medicina divenne in breve tempo una delle massime autorità in microbiologia (7). Ben
presto si rese conto che la medicina scientifica concentra la propria attenzione sulla
malattia, mentre trascura la personalità del malato".(8)

Partendo dai colloqui con alcuni pazienti (una donna affetta da asma acuta, perché
spaventata dal fatto che il figlio si era trasferito lontano per lavoro, e non dava notizie
di sé; un altro che soffriva di un ulcera duodenale, aveva perduto il lavoro, sua moglie
non era in grado di lavorare ed aveva due bambini da mantenere, ecc.) e non essendo
note a quel tempo le malattie psicosomatiche, si gettò a capofitto nel formulare il
principio:

"che curare i sintomi di per sé non era sufficiente: poiché il corpo è uno specchio che
riflette i pensieri della mente, è il malato stesso ad avere bisogno di cure per superare le
sue angosce, le sue preoccupazioni e la sua disperazione".(9)

Il Dr. Bach, cerca di portare avanti una filosofia, un'antropologia ed una cosmologia
tutta personale, che appare subito scientificamente poco ortodossa, quando viene
esaminata con l'occhio critico di un uomo di scienza. Non è cosi per i suoi sostenitori, i
quali vedono in lui uno scopritore di straordinari segreti della natura, per il benessere
dell'umanità. M. E. Campanini, per esempio, animata com'è da grande adorazione
entusiastica per il Dr. Bach, come sottotitolo al capitolo sulla sua vita, scrive cosi:

"La suggestiva esperienza umana e professionale del grande medico inglese, ricercatore,
filosofo e maestro spirituale".(10)

Venuto a contatto con l'omeopatia, si entusiasmò al detto di Hahnemann:

"Il paziente è il fattore più importante della guarigione" (11) e, soprattutto, fu colpito dal
fatto che i rimedi omeopatici non fossero dati in base ai sintomi, ma anche in base alla
personalità ed ai gusti del paziente.

Lavorò quindi al Royal London Homeopatich Hospital dove cominciò dapprima con il
riconoscere sette gruppi di batteri intestinali che, secondo lui, corrispondono a sette
tipi umani:

"... classificati secondo il comportamento, le attitudini del corpo, l'espressione dei viso, la
mentalità, ecc. "

Poteva cosi prevedere quale tipo di bacillo predominasse nella flora intestinale di un
determinato paziente solo dall'osservazione clinica e al contrario, descrivere
clinicamente un paziente a lui sconosciuto, solo dalle analisi di laboratorio. Un vero
protocollo scientifico a doppio cieco, che dovrebbe far riflettere i detrattori delle
medicine naturali in genere e dell'omeopatia in particolare" (12)

In ogni caso dai sette gruppi di batteri, applicando i metodi omeopatici, preparò sette
"nosodi " (13) per purificare il tratto intestinale (i "sette nosodi Bach-Paterson"). Mazza
ci dice che questi:

"per la loro efficacia in numerose malattie croniche furono e sono usati ancora oggi in
tutto il mondo" (14)

Scheffer, parlando di questi prodotti li definisce nel modo ultra pomposo dei cultori
dell'omeopatia:

"I 7 nosodi da lui trovati sono parte integrante del tesoro internazionale dell'arsenale
terapeutico omeopatico".(15)

Ma non tutti sono d'accordo, Howard e Ramsell, parlando di questi "nosodi"i scrivono:

"Il metodo di prescrizione era giá molto simile a quello in cui sarebbe diventato famoso in
seguito: egli somministrava un certo nosodo in base alla personalità dei suoi pazienti, che
divise in 7 gruppi, uno per ogni nosodo. I nomi attribuiti ai sette gruppi diedero il titolo
alle sette parti dei volume "I dodici guaritori e altri rimedi", perché erano collegati a vari
tratti caratteriali o tipi di personalità che sarebbero stati alla base del metodo Bach. I
nosodi di Bach, noti anche come i "sette nosodi intestinali" vengono ancora usati in certi
ospedali omeopatici e da alcuni omeopati. A Mount Vernon,(16) tuttavia, non vengono più
prodotti perché, a differenza dei rimedi, curano i sintomi fisici".(17)

Il fatto che i "nosodi" siano sette non è però un caso, né una scoperta scientifica, m fa
parte della stranissima "religione " a cui apparteneva il Dr. Bach, Ne parleremo più
approfonditamente in seguito quando esamineremo la sua "teologia". Scopriremo così
che "i fiori di Bach" non sono affatto una terapia scientifica, né una intuizione medica,
ma solo uno strumento di diffusione di filosofie esoteriche e occulte di origine
spiritistica. Vedremo di che si tratta più avanti.
Da dove nasce la sua terapia?

Nel capitolo 3 dei suo libro «Guarisci te stesso» il Dr. Bach scrive:

"Ciò che chiamiamo malattia è lo stadio terminale di un disordine molto più profondo, e
per assicurare un successo completo alla cura è evidente che non si può trattare la
conseguenza senza risalire alla causa fondamentale per eliminarla.

Vi è un errore primario che si può commettere, ed è l'azione contro l'Unità e ha origine


nell'egoismo. Si può allo stesso modo dire che non vi è che una sola afflizione: la malattia.
E come l'azione contro l'Unitá può essere di diversi tipi, la malattia, risultato di
quest'azione, puó dividersi in gruppi principali corrispondenti alla loro causa. La natura
stessa della malattia servirá da utile guida per scoprire in quale modo si è infranto la
legge Divina d'Amore e d'Unità" (18)

La malattia quindi è la conseguenza del peccato, anzi ogni malattia è la conseguenza


diretta di un certo peccato. Il parlare sembra pio e, apparentemente, perfino condito
di tonalità cristiane come l'Amore. Ci lasciano un po' perplessi le maiuscole, ma poco
male, potrebbe trattarsi di un cristianesimo un po' superficiale, molto sentimentale e
romantico. Anche per il cristiano il male e quindi la malattia e la morte stessa, ha
avuto inizio con il peccato di Adamo. San Paolo esclama infatti:

"Il salario del peccato è la morte " (Rm 6,23).

Ma il Dr. Bach è assai lontano dall'essere cristiano e la sua filosofia non è la nostra.
Infatti egli prosegue spiegando che se noi avessimo un amore sufficiente per tutte le
cose non sarebbe possibile commettere alcun male, infatti, scrive poco oltre:

"questo amore arresterebbe la nostra mano ad ogni atto, la nostra mente ad ogni
pensiero che potrebbe ferire gli altri." (18)

Su questo principio possiamo anche essere totalmente d'accordo, tuttavia, questo


stato di amore, secondo il Dr. Bach, non si raggiunge per opera dello Spirito Santo,
non è frutto della grazia, ma è solo conseguenza della "conoscenza" e dei nostri sforzi.
Qui compare la superbia dell'uomo della "gnosi" che si ribella a Dio; e su questo punto
non possiamo essere che in totale disaccordo con il suo punto di vista e le sue
affermazioni. Continuando poi nella sua enunciazione del significato della malattia
scrive:

"Noi non abbiamo ancora raggiunto questo stato di perfezione, altrimenti la nostra
esistenza terrena sarebbe senza un fine, mentre tutti noi cerchiamo e avanziamo verso
questo stato, e quelli tra noi che soffrono nella loro psiche o nel loro corpo sono, da
questa stessa sofferenza, spinti verso questa condizione ideale. Se comprendiamo bene
ciò, non solo progrediremo più celermente verso questo fine, ma inoltre ci
risparmieremmo la malattia e l'angoscia. Nello stesso momento in cui la lezione viene
compresa e l'errore eliminato, non vi è più bisogno di correzione, perché non dobbiamo
dimenticare che la sofferenza è in se stessa benefica in quanto ci avverte quando
imbocchiamo un cammina sbagliato e affretta la nostra evoluzione verso la sua gloriosa
perfezione". (18)

I concetti che chiaramente emergono da queste righe sono i seguenti:

a. che l'uomo raggiunge uno stato di perfezione attraverso i propri sforzi, quindi al Dr.
Bach la "Grazia" non serve e Gesù non è il suo "Salvatore". Ma senza la "Salvezza"
non esiste cristianesimo.
b. che la sofferenza produce la perfezione; ma questo mutamento verso il perfetto
deve passare attraverso il dolore e quindi assomiglia troppo al cattivo karma, di
origine indù, per cui, in successive reincarnazioni, bisogna soffrire abbastanza da
scontare tutto il cattivo karma accumulato nelle vite precedenti. Anche questo è un
concetto incompatibile con il cristianesimo.

c. che la perfezione si raggiunge attraverso la "conoscenza", non attraverso la "fede in


Gesù Cristo". Questo è un concetto "gnostico" (e anche "gnostico-esoterico") e quindi
in sostanza anti-cristiano.

d. la nostra "perfezione" è un fatto "evolutivo". Certamente siamo fuori dalla teologia


cristiana.

A questo punto il nostro grande "benefattore dell'umanità” rivela parecchio della sua
filosofia religiosa, che, guarda caso, assomiglia proprio molto alla Teosofia ed ai suoi
derivati.

La malattia nell'uomo, secondo Bach, non nasce da problematiche funzionali- da


batteri o virus che entrano nell'organismo e vincono le nostre difese, da scompensi
ormonali, ecc. ma da fatti spirituali: "le reali malattie primarie dell'uomo sono certi
difetti quali l'orgoglio, la crudeltà, l'odio, l'egoismo, l'ignoranza, l'instabilità, l'aviditá e
ciascuno di essi, se ben esaminato, si rivela contrario all'Unità". (19)

Ci troviamo cosi di nuovo dinanzi il numero sette. Sarà proprio un caso? Non lo è
affatto e lo vedremo più avanti. Esaminiamo invece questi "sette vizi capitali di nuova
fattura e rendiamoci conto che questi vizi saranno combattuti con successo, non per
mezzo dello Spirito Santo e della grazia, non con l'aiuto dei Sacramenti, ma con... i
fiori. Se era cosi semplice, come mai Gesù non ci ha pensato durante la sua vita
terrena. Curando infatti opportunamente l''orgoglio, la crudeltà, l'odio, l'egoismo,
l'ignoranza" dei suoi nemici certamente... sarebbe morto in pace, dopo una lunga e
serena vecchiaia.

Sette: numero magico

Una cosa da notare, e ricordare, è certamente la fissazione bachiana con il numero


sette. Quando mise a punto i famosi "nosodi" essi risultarono in numero di sette,
perché sette erano i gruppi di batteri intestinali, collegati ai sette tipi umani, sette
sono pure "le reali malattie primarie dell'uomo" e sette sono pure i gruppi sotto cui
sono raccolti i 38 "fiori di Bach ":

1 . Contro la paura: (Rock Rose, Mimulus, Cherriy Plum, Aspen, Red Chestnut");

2. Contro l'indecisione: (Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat);

3. Contro la tendenza ad avere un insufficiente interesse per gli avvenimenti del


presente: (Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard,
Chestnut Bud);

4. Contro la solitudine: (Water Viole, Impatiens, Heather);

5. Contro la tendenza a lasciarsi eccessivamente influenzare da idee e personalità


estranee: (Agrimony, Centaury Walnut, Holly);

6. Contro lo sconforto e la disperazione- (Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of


Bethlehem, Willow, Oack, Crab Apple);

7. Contro la tendenza a preoccuparsi eccessivamente per il benessere degli altri:


(Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water).

La curiosa teologia del Dr Bach

In tutta la sua opera si incontrano ripetutamente le parole "Amore"e "Unità", "Grande


Creatore di ogni cosa", ma queste parole non hanno per lui lo stesso significato che
hanno per noi. Un esempio tipico è il seguente:

"L'Universo è Dio reso obiettivo. Alla sua nascita è Dio rinato, alla sua fine è Dio più
altamente evoluto. Cosi è per l'uomo, il suo corpo è il suo "Io" stesso esteriorizzato, una
manifestazione obbiettiva della sua natura interiore. E' l'espressione dei suo Io, la
materializzazione delle qualità della sua coscienza,, (20)

In poche frasi si afferma quindi che Dio e l universo sono la stessa cosa (panteismo;
l'universo è addirittura "Dio reso obbiettivo"), e che Dio in ultima analisi è egli stesso...
in evoluzione. L'uomo poi ("Così è per l'uomo... ") è una copia di Dio? Concetti
assolutamente inconciliabili con la visione cristiana di Dio e dell'uomo; ma il Dr. Bach
non si ferma qui e prosegue impavido:

"Nella nostra civiltà occidentale abbiamo il glorioso esempio, il grande modello di


perfezione e gli insegnamenti del Cristo per guidarci. Egli agisce come mediatore tra la
nostra personalità e la nostra anima. La sua missione sulla terra fu di insegnarci come
raggiungere l'armonia e la comunione con l'io Superiore, col nostro padre che è nel cieli, e
quindi arrivare alla perfezione, secondo la volontà del Grande Creatore di ogni cosa" (20)

Questo tipo di cristologia è un guazzabuglio di idee pseudocristiane, teosofiche,


sincretiste ed esoteriche, che ci indicano sempre meglio quale fosse il pensiero reale
(certamente non cristiano) del Dr. Bach. Per comprenderne appieno la pericolosità
basta confrontarlo con quanto dice il Concilio Vaticano II:

"Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità,
(1 Tm 2,4), "dopo avere a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per mezzo
dei profeti, (Eb 1,1), quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, Verbo fatto
carne, unto dallo Spirito Santo, ad annunziare la buona novella ai poveri, a risanare i
cuori affranti, «medico di carne e di spinto», mediatore tra Dio e gli uomini. Infatti la sua
umanità, nell'unitá della persona del Verbo, fu strumento della nostra salvezza. Per
questo motivo in Cristo «avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato
e ci fu data la pienezza del culto divino».

Quest'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo
preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata
compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo dei mistero pasquale della sua
beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale «morendo
ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita". Infatti dal costato di
Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa". (21)

Come si vede il pensiero della Chiesa è totalmente diverso anche nelle più piccole
sfumature. Per esempio: Gesù Cristo è il mediatore tra Dio e l'uomo, non come
afferma il Dr. Bach:

" tra la nostra personalità e la nostra anima".


Il problema sta nel fatto che per il Dr. Bach la nostra "anima " è il nostro Dio, o, più
precisamente, l' "Io superiore, " - che è poi la nostra "Anima"(maiuscolo) - si identifica
"col nostro padre che è nei cieli". In un altro passo infatti il concetto viene espresso in
modo ancora più chiaro. Egli parla di come curare le malattie e afferma:

"La tranquillità della mente e l'armonia con l'Anima sono di grandissimo aiuto per la
guarigione degli ammalati... Non vi è alcun dubbio che se riusciremo nelle fasi iniziali di
malattie minori a rilassarci completamente per qualche ora soltanto e a metterci in
armonia con il nostro lo Superiore il male abortirà. In questi casi abbiamo bisogno di fare
discendere in noi un po' di quella calma simbolizzata dalla presenza di Cristo nella barca
durante la tempesta sul lago di Galilea, quando ordinò ai flutti ed ai venti di calmarsi...

Il nostro atteggiamento verso la vita dipende dalla intimità esistente tra personalità ed
Anima. Più stretta è l'unione, più grandi sono l'armonia e la pace e piú chiaramente
brillerà la luce della Verità, più luminosa sarà questa radiosa felicità che appartiene ai
livelli superiori.

Se solamente potessimo restare in costante comunione con la nostra Anima, il nostro


padre Celeste, allora in verità, il mondo sarebbe un luogo di allegria e nessuna influenza
negativa potrebbe agire su di noi". (22)

La nostra "Anima" sarebbe quindi addirittura Dio Padre("il nostro padre Celeste").
Questa affermazione è un credo monista, caratteristico derivato delle religioni
orientali. Da quanto segue si vede poi anche l'effetto di questo concetto monista sul
suo pensiero e (da notare) anche la superiorità del "signore Buddha" su Gesù Cristo:

"Cosi insegnarono ugualmente il signore Buddha e gli altri grandi Maestri che vennero
sulla terra per mostrare agli uomini la via per raggiungere la perfezione, L'umanità non
può fermarsi a metà strada. La verità deve essere riconosciuta e l'uomo deve unirsi al
piano infinito d'amore del suo Creatore." (23)

Gesù, che è uno dei "grandi Maestri", è venuto solo a "mostrarci la via non a salvarci.

"I fiori di Bach" e l'esoterismo

Quanto questa terapia sia pesantemente inquinata dall'esoterismo, la divinazione e la


magi a si comprende facilmente guardando a come si pratica la diagnosi e si assegna
la cura. Scrive lo Scheffer:

"Anzitutto alcune interessanti riflessioni di natura esoterica sul rapporto uomo-fiore. Da


sempre il fiore è stato usato come simbolo di bellezza e di sviluppo delle più alte facoltà.
Si pensi alla rosa dei Rosacrociani (24) e dei Sufiti (25) o al loto millefoglie della filosofia
indiana.(26)` E questo perché quando l'uomo comparve sul pianeta Terra per sviluppare
il proprio corpo fisico, la pianta era in una fase di sviluppo evoluzionistico giá molto
avanzata. Pertanto l'umanità è debitrice di gran parte della propria struttura alle energie
che seppe trarre dal regno vegetale quasi perfetto ." (27)

Non è difficile vedere come attraverso queste teorie si arrivi ad una adorazione
panteistica della Natura che per quanto detto sopra è una conseguenza logica, perché
in fondo essa è Dio, e anche l'uomo lo è.

Scriveva il Dr. Bach:

"il principio seguente è la comprensione dell'Unità di ogni cosa... Noi possiamo averne
un'idea rappresentandoci il nostro Creatore come un grande sole, sfavillante... irradiante
dal suo centro un numero infinito di raggi ed in tutte le direzioni, alla fine dei quali noi
siamo delle particelle che devono alla fine ritornare al grande centro dopo aver acquisito
esperienza e conoscenza. E benché ciascun raggio possa apparirci separato e distinto,
esso in realtà fa parte del grande solo centrale. La separazione è impossibile, dato che
nel momento in cui un raggio di luce viene strappato dalla sua sorgente, esso cessa di
esistere."(28)

Alice Bailey scrive che il Maestro tibetano Djval Kul sostiene che anche oggi esiste un
collegamento tra il regno vegetale e l'inconscio dell'uomo.

"Quindi, l'uomo puó, superando la barriera dei proprio inconscio, mettersi in contatto,
attraverso l'essenza della pianta (29) con la sua propria essenza o Io Superiore e
comporre le disarmonie che ha in sé stesso".(30)

Lo Scheffer sostiene inoltre che l'interpretazione esoterica dell'azione dei fiori di Bach
chiarisce ciò che Bach scrive nella sua opera «Guarisci te stesso", e - secondo lui - si
basa su studi ed esperienze di Ioanna Salayan, scritte nella terminologia di Alice
Bailey:

"Essa interpreta l'umanità come un campo di energia con sette diversi livelli che si
influenzano ed integrano reciprocamente: di questo solo il corpo fisico è visibile agli occhi
dell'uomo normale. Ogni livello vibra ad una diversa frequenza di energia. I sei livelli non
visibili vengono riuniti sotto l'unica concetto di «aura». Questa interpretazione è utilizzata
in quasi tutte le scuole spirituali. Nel primo livello dell'aura, quello etereo, sono localizzati
i Chakra, come punti di raccolta e di distribuzione dell'aura. Essi sono collegati con
diversi altri livelli del campo energetico e ruotano secondo frequenze diverse, che
vengono avvertite dal sensitivi sotto forma di colori. L'aura abbraccia tutti i livelli
conoscitivi ed esperenziali della nostra personalità, che viene guidata dall'Io Superiore.
Secondo questa interpretazione, la malattia è disarmonia o distorsione delle vibrazioni
entro e fra i diversi livelli dell'aura e dell'io Superiore. Il modello informativo di questa
distorsione delle vibrazioni è avvertibile al primo livello, quello etereo - che segue leggi
temporali diverse rispetto al corpo fisico - già settimane, mesi, talvolta addirittura anni,
prima di manifestarsi organicamente. Alcuni sensitivi avvertono questi modelli
informativi disarmonici, come ombre, altri come radiazioni disarmoniche. Se si
cancellano queste disarmonie giá a livello etereo con metodi omeopatici esse non si
manifestano più nell'organismo. La salute è l'equilibrio vibratorio armonico fra tutti gli
strati dell'aura e dell'io Superiore". (31)

Quindi tutto è riducibile a "vibrazioni"; la cosa è oltremodo curiosa perché è fatta da


chi porta avanti un discorso contro la scienza, che viene accusata di essere
"materialista". In questo c'è anche una notevole quantità di disonestà intellettuale,
perché poi si spacciano queste teorie astruse e bislacche come scientifiche. Sentiamo
questa:

"Bach afferma che tutte le essenze di fiori entrano direttamente in contatto con l'io
Superiore della persona e quindi diventano attive nel nostro intero essere, in tutte le parti
dell'aura. Poiché i livelli di questa non seguono le leggi spazio-temporali del corpo fisico,
una malattia in formazione può guarire giá prima che sia conclamata a livello organico".
(32)

M.E. Campanini nell'occhiello della prima parte del suo libro scrive:

"La floriterapia non è un placebo, ma una cura energetica in grado di curare sintomi
fisici e psichici e di riequilibrare l'intero organismo".(33)

La stessa autrice ci spiega poi il suo concetto di malattia e di medicina:


"D'altra parte, che il legame tra mente e corpo sia assoluto e inscindibile è sempre stato il
concetto fondamentale di tutte le più antiche teorie mediche e filosofiche orientali, dalla
medicina energetica cinese a quella tibetana, dall'Ayurveda allo Yoga allo Zen (34);
mentre in Occidente grandi uomini come Ippocrate, Paracelso, Hahnemann hanno
affermato in epoche diverse, gli stessi principi di unità tra spirito, mente e corpo, la
stessa visione olistica dell'uomo come una totalitá di parti in armonia, realtà unica e
irripetibile il cui perfetto equilibrio corrisponde alla piena salute, al benessere, alla
serenità. Un uomo malato, dunque, deve essere considerato come una personalità che
soffre nella sua interezza, in qualsiasi punto sia localizzata la sua malattia; mentre la
guarigione non consiste nella semplice eliminazione dei sintomo, ma nel ristabilimento
dell'equilibrio psicofisico".(35)

La cosa di cui i cultori delle medicine alternative non si accorgono e che tutte le loro
teorie prendono vita dalla magia.

Uno studioso serio come M. Introvigne scrive a proposito dei "nuovi movimenti magici"
quanto segue:

"La storia del mondo moderno è - come ha scritto il filosofo Augusto del Noce - «storia
dell'espansione dell'ateismo(36) che per la prima volta nella storia diventa fenomeno di
massa e conquista strati significativi della popolazione...

Tuttavia l'epoca dell'ateismo è insieme anche l'epoca, per citare ancora Augusto del Noce,
"Dell'apparire di una nuova forma di mitologismo (36) che si manifesta sia sul piano
politico, come religione secolarizzata, sia sul piano religioso, con l'apparire delle
cosiddette «nuove religioni», sia - ancora - su un più generale piano culturale con
l'interesse per la magia, l'esoterismo, l'occultismo"".(37)

Lo studioso poi affronta il problema della "nuova religiosità" che: "è affine... a quello
che gli studiosi anglosassoni chiamano cultic milieu un mondo fatto di case editrici, di
librerie (si pensi alle librerie esoteriche e occultistiche, ormai presenti nelle principali città
italiane), di giovani «in ricerca», di tesi eterodosse, ma di moda (dalla reincarnazione alle
credenze degli extraterrestri), che coinvolge anche persone che rimangono nelle chiese o
comunità maggioritarie, o che formalmente non aderiscono ad alcuna denominazione
religiosa"(38)

Il confine tra la nuova religiosità e la magia scrive Introvigne - "è ben lungi dall'essere
netto":

" ma il fenomeno più difficile da classificare riguarda l'intera corrente che comprende la
Società Teosofica e i suoi vari scismi e derivazioni, fra cui l'Antroposofia di Rudolf
Steiner... buona parte del mileu da cui sono nati i nuovi movimenti magici ha ruotato...
intorno alla Società Teosofica. In particolare, le stesse persone, gli stessi ambienti
partecipano alla corrente principale della magia cerimoniale... e alla Società Teosofica...
Non mancano contatti simili tra ambienti teosofici e la corrente che abbiamo chiamato
iniziatica... Si tratta qui veramente di una zona grigia non facile da classificare. Tuttavia
la Società Teosofica... ha assorbito tutta una serie di temi tipicamente religiosi dal suo
interesse per l'Oriente ... Tutto questo... fa gravitare... la Società Teosofica verso la sfera
delle nuove religioni, pur mantenendo punti di contatto evidenti con i nuovi movimenti
magici".(39)

La diagnosi: molto occulto, tanta fantasia, poca scienza

Tutti i libri che ho letto su "i fiori di Bach" sono zeppi di fatti e di suggerimenti che
tendono a condurre il lettore fuori dal mondo reale per condurlo in uno stato di quasi
delirio esoterico con molti risvolti decisamente magici. Leggiamone alcuni di questi
passi: "Un medico inglese riferisce quanto segue: «Tengo la mano sinistra del paziente
nella mia destra. Poco dopo, prendo con la sinistra, l'una dopo l'altra, 38 bottiglie,
naturalmente senza vederne l'etichetta. Con alcune di esse avverto nella regione cervicale
un pizzicore che , se forte, percorre come un brivido l'intero corpo. Sono questi i fiori di
cui il paziente ha bisogno. Altri sensitivi provano una sensazione di singulto o una piccola
scarica elettrica". (40)

Anche il Dr. Barch era un sensitivo, C. Mazza scrive infatti così:

" più che uno scienziato fu un uomo che sapeva ascoltare e comprendere il linguaggio
della Natura. Per la sua spiccata sensibilità, gli bastava mettere nel palmo della mano o
sulla lingua il petalo di un fiore per provare nel suo corpo gli effetti delle proprietà di
questo fiore" (41)(42)

D'altronde il Dr. Bach non era uno che amasse la scienza: "Non occorre alcuna
conoscenza scientifica per poter usare i concentrati di fiori. Chi voglia ricavare il
massimo vantaggio da questo dono di Dio deve mantenerli nella loro originale purezza,
immuni da ogni teoria e considerazione scientifica, perché nella natura tutto è semplice" .
(43)

Che poi questi preparati siano "concentrati di fiori" giudicatelo voi. I fiori si preparano
così:

a. debbono essere fiori di piante spontanee, non colti vate, altrimenti perdono tutte le
loro qualità;

b. bisogna coglierli nella tarda primavera, quando il sole ha raggiunto la massima


intensità.

c. devono essere raccolti in un mattino di un giorno di sole, senza nubi; le dita devono
essere coperte con una foglia perché i fiori non tocchino la pelle;

d. si mettono i fiori in un piatto pieno di acqua di fonte, finché la superficie sia


interamente coperta. Il piatto deve restare al sole finché l'acqua non sia piena
dell'essenza dei fiori ; (44)

e. l'acqua così impregnata si versa in una bottiglia con tenente alcol. Il preparato si
mantiene illimitatamente.

Conclusioni

In una intervista del 1993, il Card Paul Poupard, Presidente dei Pontificio Consiglio
della Cultura rispondendo ad una domanda a proposito delle «riduzioni» che il New
Age cerca di apportare ai grandi concetti del cristianesimo, rispondeva così:

"Nel mio libro "Felicità e fede cristiana", c'è una parte dedicata a questo problema, dove
elenco le riduzioni che si annidano nella spiritualità del New Age. Le riassumo in sette
punti: l'illuminazione interiore prende il posto della fede, che è obbedienza di tutto il
nostro essere a Dio; la liberazione dei proprio potenziale creativo prende il posto della
salvezza; la preghiera si trasforma in un viaggio nelle profondità dell'io; una "vaga
armonia" con l'universo rimpiazza il richiamo concreto all'impegno sociale; la teologia è
spodestata dalla psicologia o dalla teosofia. La Rivelazione si trova più nel cuore della
persona che nella storia; e, infine, tutte queste riduzioni-sostituzioni sfociano in un vago
ed ingenuo ottimismo. Questo potrà forse servire come si suol dire, a "sentirsi meglio" per
qualche tempo. Ma non certo a dare risposte valide a problemi tragici quali la sofferenza,
la morte, e neanche all'amore, la vera gioia, la pace profonda" (45)

Il Card. Poupard mette bene in evidenza la grande differenza che esiste tra il pensiero
New Age ed il pensiero cristiano e sottolinea con grande acutezza i pericoli per la fede
che sono connessi con l'aprirsi a tutte le sciocchezze che goccia a goccia il New Age fa
ingoiare ad una grande massa di persone scarsamente preparate ai valori della nostra
fede.

"Per noi cristiani la salvezza è liberazione dal peccato che è dentro l'uomo. Cristo, solo
Lui, è il liberatore, colui che opera la redenzione. Ciascuno di noi però collabora a questa
redenzione, prima di tutto avvertendo dentro di sé, il senso dei peccato. Se non si parte
dal sentirsi peccatori, si nega di fatto, la redenzione di Cristo. Oggi più che mai si deve
affermare che il peccato è il primo e più grande male dell'uomo! E il peccato che ci porta
ad essere cattivi, violenti, disonesti. Da questo peccato ci dobbiamo convertire giorno per
giorno. Con un serio impegno dobbiamo quotidianamente cercare di cambiare vita,
rialzandoci prontamente quando cadiamo, chiedere aiuto alla grazia divina."(46)

Il cardinale poi parla della salvezza secondo le contorte teorie del New Age; teorie che
sono alla base del pensiero bachiano:

" il discorso diventa completamente diverso. Non si parte dal sentire dentro di sé il
peccato, anzi, viene eliminato il peccato, in tutte le sue forme, e quindi la necessità di una
conversione personale. La serietà della vita umana, che è il cuore dei messaggio di Cristo,
viene completamente dissolta perché c'e una banalizzazione della libertà e della
responsabilità personali. Non c'è bisogno del redentore né della croce e della resurrezione
di Cristo. Nel New Age tutto è improntato alla dolcezza e al sentimentalismo, all'armonia,
alla calma, all'accordo con se stessi. Ora, ci si salva quando si ha l'accordo con Dio, non
con se stessi, o meglio, ognuno di noi troverà l'accordo con sé stesso solo quando lo avrà
con Dio. Se la salvezza non è intesa cosi, si finisce - come la il New Age - per scadere in
una sorta di benessere egoista, frutto di un ottimismo ingenuo. Anche lo sviluppo della
coscienza, di cui il New Age spesso parla, non fa affatto riferimento a una coscienza
intesa in senso morale ma in senso psicologico, come unità interiore con se stessi e col
cosmo intero. Credo, quindi, che iI divario fondamentale tra la salvezza cristiana e quella
dei New Age stia nel fatto che per noi cristiani la salvezza è opera di un Altro, viene dal di
fuori. Per il New Age è l'uomo stesso che è ad un tempo redento e redentore, salvato e
salvatore." (47)

Credo che le parole del cardinale illustrino molto bene i problemi e le tentazioni che
avvolgono e cercano di sedurre i cristiani del nostro tempo; e non sono eventi
trascurabili. Chi ha a cuore la cura dei propri fratelli non può rimanere indifferente
all'attacco massiccio che viene scatenato dal mondo contro Gesù Cristo ed i suoi
discepoli. Gesù per questo aveva pregato il Padre:

"Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo,
come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca
dal maligno " (Gv 17, 14 -15).

Questo odio è naturalmente contro Cristo: contro di noi è solo perché siamo di Cristo.
Se i più piccoli, i semplici, saranno confusi e portati lontano da Cristo, che è la Vita,
tutti saremo responsabili. Per questo ognuno di noi non può rispondere come Caino:

" Sono forse il guardiano di mio fratello? " (Gen 4,9).

E proprio perché non siamo come Caino, la Parola ci dice:

"Grida a squarciagola, non aver riguardo; ... alza la voce... " (Is 58,1).
Note:

1) Edward Bach:"Guarire con i fiori - 1. Guarisci te stesso; 2. I Dodici Guaritori e altri


rimedi"; a cura di Claudio Mazza - Nuova Ipse Editore Palermo - Si tratta del testo
originale del Dr. Bach, scritto in inglese, nelle pagine pari, e a fronte, con la traduzione
in italiano, nelle pagine dispari, (come si usa per i testi per studiosi dei Vangeli o per
quelli dei Padri della Chiesa). In questa edizione sono pubblicati insieme i due più
importanti scritti del Dr. Bach, appunto: "Heal Thyself" (1931) e "The Twelve Healers"
(1933). Claudio Mazza è uno dei traduttori, insieme con Maria Giovanna Aiello.

2) Mechthild Scheffer: "Terapia con i fiori di bach"; Quaderni del vivere meglio. Nuova
Ipse Editori Palermo

3) Judy Howaed, John Ramsell: "Guarire con i fiori di Bach - Guida pratica alla
floriterapia" Tecniche Nuove - Milano

4) Maria Elisa Campanini: "Curatevi con i fiori di Bach" Fabbri Editori - Milano

5) Daniele Lo Rito; "Il Massaggio con i fiori di Bach"; Xenia Edizioni - Milano

6) M. Scheffer: "Terapia con i fiori di bach"; Quaderno del viver meglio, p.9

7) La cosa non è affatto sicura; non ho trovato documenti seri che lo attestino, ma
solo dichiarazioni come questa dei suoi seguaci.

8) E. Bach: "Guarire con i fiori - 1. Guarisci te stesso 2. I Dodici guaritori e altri


rimedi"; a cura di C. Mazza; prefaz. p.7-8

9) J. Howard, J. Ramsell: "Guarire con i fiori di Bach - Guida pratica alla floriterapia"
p.2

10) M. E. Campanini: "Curatevi con i fiori di Bach" p.14

11) J. Howard, J. Ramsell op. cit. p.2

12) E. Bach op. cit. p.8

13) Nosodo è un termine usato in omeopatia che significa più o meno antidoto

14) E. Bach op. cit. a cura di C. Mazza prefazione, p.8

15) M. Scheffer op. cit. nota n.1 a p.9

16) E' il luogo dove ha sede il Bach Centre; la casetta ed il giardino dove ha abitato e
lavorato negli ultimi anni il Dr. Bach

17) J. Howard, J. Ramsell op. cit. p.50

18) E. Bach op. cit. p.25

19) E. Bach op. cit. p.27

20) E. Bach op. cit. p.79

21) Conc. Ecum. Vat. II Costit. "Sacrosantum Concilium", 5


22) E. Bach op. cit. p.73-75

23) Ibid. p.79

24) Nota società segreta a carattere esoterico e magico

25) Movimento mistico-esoterico dell'Islam

26) Sono queste forse civiltà...cristiane?

27) M. Scheffer op. cit. p.21

28) E. Bach op. cit. p.21

29) L'"essenza" della pianta non ha nulla a che fare con il profumo del fiore o della
pianta, ma piuttosto con "l'anima" della pianta. La guarigione avviene quando l'anima
del fiore entra in contatto con la nostra anima, che poi è addirittura "Dio Padre"

30) M. Scheffer op. cit. p.21

31) M. Scheffer op. cit. p.22

32) M. Scheffer op. cit. p.24

33) M. E. Campanini op. cit. p.11

34) Questa affermazione è fuorviante, perché anche la cultura cristiana afferma la


stessa cosa.

35) M. E. Campanini op. cit. p.13

36) Augusto Del Noce, "Il problema dell'ateismo", Il Mulino - Bologna 1970, p.552

37) M. Introvigne; "Il cappello del mago", Sugarco - Varese p.7

38) Ibid. p.7-8

39) Ibid. p.13

40) M. Scheffer op. cit. p.31-32

41) Questo metodo è scientifico o magico?

42) E. Bach op. cit. prefazione di C. mazza p.8

43) Citazione in : M. Scheffer op. cit. p.26

44) " Si riempie di acqua pura (possibilmente di sorgente) una ciotola o un contenitore
di vetro sottile. si raccolgono i fiori al momento della massima fioritura e si pongono le
corolle a galleggiare sull'acqua, in quantità tale da coprirne la superfici. Si lascia il
contenitore esposto al sole per circa tre o quattro ore (in modo che l'acqua assimili
l'energia vitale del fiore)...Non usare acqua del rubinetto, che può contenere cloro o
altre sostanze chimiche, ma acqua distillata, che è un elemento "morto"" (M: E.
Campanini op. cit. p.17-18)

45) Card. Paul Poupard; Presidente del pontificio Consiglio della Cultura, intervista del
1993 - Alessandro Oliviero Pennesi; "Il Cristo del New Age" Libreria Editrice Vaticana -
Città del Vaticano 1999 p.88
46) Card. Paul Poupard op. cit. p.87

47) ibid.

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