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VCO DIFFERENZIALE

Descriviamo ora un circuito con il quale spessissimo, in tecnologia integrata, viene realizzato un oscillatore. Si tratta
delloscillatore differenziale, basato per lappunto su di una cella differenziale caricata con una
rete risonante (figura a lato).
Il principale vantaggio delle celle differenziali consiste nella possibilit di trattare il segnale
differenziale eliminando i contributi di rumore apportati da altri circuiti sullo stesso chip che
vengono letti come segnale di modo comune, e quindi rigettati: infatti poco sensibile al
rumore sullalimentazione.
Per analizzare il comportamento delloscillatore, supponiamo che in un certo istante di tempo
la tensione in A sia maggiore di quella in B. Il circuito perde la tipica situazione di simmetria
della cella differenziale e la coppia
e
generano una reazione positiva. Infatti:

Poich
la corrente
tende a caricare larmatura (del condensatore) sul nodo B di elettroni, per cui la tensione
tende ad aumentare; dualmente la diminuzione della corrente
corrisponde ad un aumento delle cariche positive
sullarmatura del nodo A, il che contribuisce allaumento di
.
Questa situazione carica il condensatore di energia; ad un certo punto il condensatore risuoner con le induttanze
palleggiandosi questa energia; dunque ai capi del condensatore si avr una tensione variabile; tale tensione pu essere
prelevata e utilizzata da altre parti del sistema. Valutiamo brevemente il comportamento del circuito.

Comportamento in continua
Lunica particolarit da segnale a proposito della continua che la tensione sui nodi A e B pari a
. Ci di
fondamentale importanza, in quanto garantita unelevata dinamica per il segnale di uscita, che risulta essere sinusoidale (in
prima approssimazione, come sar pi chiaro in seguito) intorno al valor medio
.

Comportamento per piccoli segnali


Il modello per piccoli segnali del circuito precedente pu essere realizzato considerando il condensatore
due condensatori di capacit :

come la serie di

poich il circuito antisimmetrico, per i teoremi di Bartlett, tutti i punti sullasse di simmetria hanno lo stesso potenziale,
che, per i segnali, massa.

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Calcoliamo ora casa vede ai suoi capi il condensatore nella direzione della cella differenziale. Poich il circuito
antisimmetrico, possiamo svolgere i seguenti passaggi, imponendo come al solito una tensione e calcolando la corrente
che esce dal ramo:

dunque il condensatore vede unimpedenza

Il fatto che esca fuori una resistenza negativa tipico: se una resistenza positiva rappresenta una dissipazione di energia, la
resistenza negativa indice di possibilit di rifornimento di energia; in altre parole la cella attiva in grado di fornire alla rete
risonante lenergia che questa cede a causa delle perdite.
Applichiamo ora la stessa modifica fatta precedentemente sul condensatore, nello schema completo delloscillatore
differenziale:

applicando una tensione continua a


non si cambierebbe il funzionamento del circuito, che continua ad oscillare a causa
dello scambio di energia tra induttanza e condensatori ad una frequenza che dipende proprio da e , e che dunque risulta
fissata ed indipendente dalle variazioni di .

Capacit variabili
Generalmente, per realizzare un VCO attraverso una cella differenziale, si utilizzano due capacit variabili al posto dei
condensatori del circuito precedente. Per realizzare capacit variabili in tecnologia integrata si pu agire fondamentalmente
in due modi:

utilizzo di un diodo varactor,


che sfrutta la capacit di giunzione
rappresentato in figura:

polarizzata inversamente; tale capacit varia secondo una curva del tipo

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utilizzo di un condensatore MOS,


che presenta una capacit variabile con la tensione, causata dalla regione di svuotamento del canale e, per tensioni
elevate, dallo stato di inversione causato dalle elevate tensioni tra gate e body. Nellipotesi di analisi in bassa
frequenza, gli andamenti sono descritti dalle seguenti curve:

Soffermiamoci particolarmente su questultimo tipo di capacit variabile. Consideriamo un condensatore MOS (variabile) ai
cui capi presente unoscillazione sinusoidale centrata in una data tensione . A tensioni sinusoidali il condensatore
risponde con capacit variabile nel tempo in modo periodico, con periodo uguale a quello della tensione. In particolare,
supponendo che la tensione di
abbia una componente in continua in
,
,
come rappresentato nella figura
precedente, la capacit varier nel tempo come espresso dalle figure seguenti:

In altre parole, a seconda della tensione a cui il condensatore polarizzato, la sua capacit varia nel tempo come una
quasi-onda quadra con duty cycle variabile.
Poich
, in ogni caso, periodico di periodo
dove
la pulsazione della tensione , si pu pensare di
scomporla, attraverso lo sviluppo in serie di Fourier, nella somma di infiniti termini a frequenza nulla e a frequenza
. Ci equivale a considerare il condensatore come il parallelo di tanti condensatori, ognuno dei quali varia
nel tempo con una frequenza pari a
, con
. Lo sviluppo in serie di Fourier porta a scrivere la capacit nella
seguente forma:

La capacit
esprime il valor medio della capacit nel tempo, ed ovviamente dipendente dal duty cycle della forma
della figura precedente, e di conseguenza dal valore di
alla quale polarizzata. Poich il condensatore collocato
statisticamente a
(linduttanza in continua un corto circuito)
fondamentalmente vincolato dalla tensione
di
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controllo del VCO. In particolare, abbassare


equivale ad aumentare la tensione statica ai capi del condensatore, e dunque
aumentare il duty cycle di
e di conseguenza aumentare il suo valor medio, ovvero .
Ci proponiamo, ora, di calcolare la corrente che entra nel condensatore. Come noto, la corrente che entra in un
condensatore legata allaccumulo nel tempo di cariche sullarmatura del condensatore stesso, pi precisamente:

Il primo termine del prodotto al membro di destra rappresenta, istante per istante, la capacit differenziale del condensatore,
che sar una funzione del tempo. Nellipotesi in cui ai capi del condensatore sia presente unoscillazione sinusoidale:

Si ottiene:

Sviluppiamo la serie arrestandoci, per semplicit, al 3 ordine:

Come evidente, la corrente che entra nel condensatore una somma pesata di armoniche di pulsazioni multiple di .
Nello studio del VCO facciamo ora ricorso alluso della funzione descrittiva introdotta precedentemente. Per fare ci ci si
limita esclusivamente al comportamento del circuito in prima armonica; ci significa che si ignorano tutte le componenti di
tensione e di corrente (e non di capacit) relative alle armoniche superiori. Dunque possiamo scrivere:

dove abbiamo indicato con


la componente di prima armonica di
. Si noti come questa formula dipenda
fortemente, attraverso i parametri
e , dalla forma della capacit
nel tempo. Infatti
e
sono rispettivamente le
ampiezze delle capacit equivalenti in continua e in II armonica. Pi precisamente
dipende in modo diretto dal duty cycle
della
; infatti, approssimando
come unonda quadra, se il duty cycle fosse del
sarebbe possibile dimostrare
che
nullo; la presenza di
dunque una conseguenza dello sbilanciamento dellonda quadra
nei tempi in cui
questa assume i valori massimi e minimi.

Frequenza di oscillazione
Cerchiamo adesso di ricavarci le caratteristiche del segnale che si genera attraverso il VCO. Abbiamo detto precedentemente
che linizio delloscillazione avviene a causa della differenza di potenziale non nulla ai capi di , e quindi a causa di una
dissimmetria allinterno del VCO. Sostituendo a la serie dei condensatori
e
si possono fare analoghi discorsi in
termini di simmetria, per cui la cella differenziale contribuisce a caricare i condensatori fino allinnesco delle oscillazioni.
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Loscillazione avviene in quanto ogni condensatore scambia energia con linduttanza che si trova, per piccoli segnali, in
parallelo al condensatore stesso. In pratica, quindi, il VCO oscilla a causa dei due circuiti risonanti
che risuonano in
opposizione di fase.

dove

pu essere

equivalentemente, visto che per garantire la simmetria del circuito deve essere

Precedentemente abbiamo supposto la presenza di una tensione sinusoidale


ai capi del condensatore
(dove
indica la componente di prima armonica di
), e abbiamo visto che in questo circola una corrente (di I
armonica)
. Nella maglia
vista nella figura precedente si possono scrivere le equazioni caratteristiche degli elementi:

A proposito del precedente sistema bisogna fare due importanti considerazioni:


1.

2.

il sistema sembra analogo ad un sistema descrittivo di equazioni di stato. In realt il significato fisico
completamente diverso: infatti mentre le equazioni di stato descrivono levoluzione di un sistema, in questo caso il
sistema gi evoluto, nel senso che imponendo la presenza di una tensione sinusoidale sul condensatore
abbiamo imposto il regime permanente; dunque il sistema descrive una situazione di equilibrio, e non di
evoluzione.
Poich, per quanto calcolato precedentemente, risulta essere:

ovvero la corrente che scorre nellinduttanza, e poich il sistema, in regime sinusoidale, pu essere riscritto
attraverso luso dei fasori, nel seguente modo *:

Si vede chiaramente, dal sistema delle condizioni sui moduli:

Infatti

. Inoltre

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Che il sistema omogeneo, in quanto non ci sono termini forzanti. Ci significa che se ha soluzioni ne ha
.
Fisicamente significa che se il circuito oscilla (ovvero esistono valori di e per cui il sistema verificato), oscilla
per qualsiasi ampiezza di e , essendo queste legate tra loro, come si vedr tra breve.
A questo punto, affinch il sistema sia risolubile, le due equazioni devono essere linearmente dipendenti. Ci
implica che il determinante dei coefficienti delle incognite deve essere nullo, e dunque:

da cui si ottiene la pulsazione di risonanza:

e la relazione tra le ampiezze

Ricordando, infine, come al variare di


variano
e , si pu verificare facilmente che al variare di
varia la
frequenza di oscillazione; ci prova il fatto che, nellipotesi in cui si possa intervenire direttamente su , il circuito
realizza effettivamente un Voltage Controlled Oscillator.

Ampiezza di oscillazione
Dallanalisi precedente si visto che il circuito descritto potrebbe oscillare, alla frequenza
, per qualunque ampiezza di
o
; ci diretta conseguenza del fatto che il sistema di equazioni che descrivono lequilibrio omogeneo, ovvero
il circuito, ed in particolare le induttanze (vedi pag. 9) hanno delle perdite non trascurabili che tolgono energia alla coppia
risonante . Per mantenere unampiezza costante, e dunque unoscillazione permanente nel tempo, necessario che la cella
differenziale fornisca energia.

In effetti, se ridisegniamo il circuito includendo la resistenza di perdita delle induttanze, possiamo osservare che, sebbene
nellistante in cui il potenziale nel punto A massimo (e quindi il potenziale nel punto B minimo) venga dissipata potenza
su entrambe le resistenze (connesse, per il segnale, ai condensatori e a massa), tuttavia il transistor
acceso, mentre si
pu progettare il circuito in modo che
sia spento. Ci implica che
fornisce alla rete risonante una corrente costante
con la quale inietta elettroni sullarmatura B: il condensatore aumenta (in modulo) la sua tensione e dunque la sua
energia. Discorso duale vale nellistante in cui
acceso e
interdetto.
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ovvio che questa nuova situazione raggiunge lequilibrio nellistante in cui la cella fornisce tanta potenza quanta ne viene
dissipata sulle resistenze
: tale situazione di equilibrio univocamente fissata dal valore della potenza dissipata (e riferita)
in un periodo, e quindi dallampiezza della tensione ai capi del condensatore, ovvero la tensione di uscita del VCO.
dunque possibile ora calcolare lampiezza delloscillazione.
Consideriamo la tensione
a i capi del condensatore relativo al nodo A. Al variare di
(antisimmetrica) di
ed facile risalire al comportamento delle correnti
e
di drain di

si ha una variazione
e
:

Ci mettiamo nellipotesi in cui le transizioni dei due transistor sono tanto rapide che si pu pensare a
ad onde quadre, e dunque con unampiezza di prima armonica pari a

come

. Ribadiamo che ci interessa solo la prima

armonica in quanto stiamo effettuando lo studio del circuito nellipotesi di utilizzo della funzione descrittiva.
Da una rapida analisi del grafico precedente si pu osservare che la funzione
in fase con
ed in controfase con
. Ci significa che, facendo un mezzo circuito equivalente per il circuito RLC relativo al nodo A e modellizzando il
transistor come un generatore di corrente sinusoidale (ovvero considerando la prima armonica della corrente fornita dal
transistor) il segno del generatore si deve opporre a quello della tensione:

Il sistema di equazioni che descrivono il circuito dovr tenere conto del nuovo termine forzante

, che rende il sistema

non omogeneo (cio la presenza di un termine noto):

Di conseguenza ammetter, se risolvibile, ununica soluzione. Riconducendoci, come fatto prima, nel dominio dei fasori:

Da cui
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Uguagliando parte reale e parte immaginaria dei due membri:

Ricordando che lampiezza della tensione su un solo condensatore e che i due condensatori funzionano in controfase, la
tensione differenziale in uscita, ai capi della serie delle due resistenze :

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