N de la Terre
10
Collana diretta da
Alberto Abruzzese
Nautilus
Meltemi editore
via dellOlmata, 30 00184 Roma
tel. 06 4741063 fax 06 4741407
info@meltemieditore.it
www.meltemieditore.it
Edizione originale:
Lesprit du temps 1. Nevrose
1962 dition Grasset & Fasquelle, Paris
MELTEMI
Edgar Morin
p.
Capitolo primo
Un terzo problema
Capitolo secondo
Lindustria culturale
Capitolo terzo
Il grande pubblico
Capitolo quarto
Larte e la media
Capitolo quinto
La grande rottura
Capitolo sesto
Una cultura del loisir
Capitolo settimo
I campi estetici
25
41
57
63
79
91
Lintegrazione culturale
Parte prima
13
Indice
Capitolo ottavo
Simpatia e happy end
Capitolo nono
I vasi comunicanti
Capitolo decimo
I divi
Capitolo undicesimo
La pistola
Capitolo dodicesimo
Leros quotidiano
Capitolo tredicesimo
La felicit
Capitolo quattordicesimo
Lamore
Capitolo quindicesimo
La promozione dei valori femminili
Capitolo sedicesimo
La giovinezza
Capitolo diciassettesimo
La cultura planetaria
Capitolo diciottesimo
Lo spirito del tempo
Bibliografia
109
119
129
135
145
153
161
171
181
195
205
229
Parte seconda
EDGAR MORIN
vo femminismo. Dal neoarcaismo e dal nuovo naturismo alle utopie concrete dei villaggi vacanze e del movimento ecologista. Dai malesseri e dalle difficolt del
benessere ai sintomi di una crisi profonda della civilt
borghese.
Mentre la sociologia ufficiale credeva di lavorare sul
terreno ancora solido della societ industriale, mi sensibilizzavo sempre pi alle zone di depressione che andavano formandosi nellombra. Ci che era stato disprezzato come epifenomeno aberrante e irrisorio, diveniva
per me una devianza generatrice di nuove tendenze.
Laddove si vedevano dei fuochi di paglia, io vedevo delle eruzioni, capaci di rivelare le fratture profonde presenti nel nucleo culturale delle nostre societ.
Non devo perci vergognarmi di quello che scrivevo nel 1962, in un testo poi pubblicato nel 1965: Senza dubbio, si prepara una crisi gigantesca, una crisi di
fondo dellindividualismo borghese e della civilt; gi il
beatnik, nel suo rifiuto volontario dellagiatezza americana, denuncia il disagio del benessere; gi il termine
dolce vita1 divenuto, per i fortunati, sinonimo di desolazione2.
N di quanto scrivevo nel 1966, al termine di uno
studio sul Comune di Plodemet: Si vedranno apparire
le difficolt del benessere, ignorate da un popolo che
ancora ai primi stadi di una conquista, che conosce ancora le difficolt del malessere e il ricordo dellantica
schiavit? Si vedr lapparire dei malesseri della vita privata e lirruzione dei problemi di coppia, che si tacciono
e si nascondono appena emergono? Si vedr allargare
quel vuoto che gi affiora nei giovani, perfino durante le
vacanze? Si vedr la pressione logorante delle inquietudini che oggi affiorano appena, per venire trasferite sulla
prospettiva indefinita di un futuro lontano, o di un fungo atomico? Si vedr uno slancio pi ardente verso la
spontaneit, la gioia, la pienezza un tempo circoscritta
8
9
nelle feste e oggi timidamente prospettata dai divertimenti e dalle vacanze? Si vedr la crisi? La mutazione?
Il superamento della cultura borghese?
Ormai, questi nuovi fermenti culturali sono allopera. Nellepoca in cui siamo entrati, divenuto sufficientemente chiaro che la cultura si pone in termini
problematici.
Infine, questo volume seguito da un secondo tomo,
in cui sono articolati e integrati i miei studi degli anni
1962-1973.
Parte prima
Lintegrazione culturale
Capitolo primo
Un terzo problema
EDGAR MORIN
14
15
UN TERZO PROBLEMA
EDGAR MORIN
16
17
Prima di affrontare questi problemi, occorre superare la barriera intellettuale loro opposta dallintellighenzia cosiddetta colta. Gli uomini colti si alimentano
di una concezione di cultura qualificante, aristocratica e
discriminante. Ecco perch il termine cultura del XX
secolo evoca loro immediatamente non il mondo della
televisione, della radio, del cinema, dei cartoni animati,
della stampa, della canzone, del turismo, delle vacanze,
del tempo libero, ma Mondrian, Picasso, Stravinskij, Alban Berg, Musil, Proust, Joyce.
Gli intellettuali rigettano la cultura di massa negli
inferi infra-culturali. Un atteggiamento umanistico deplora linvasione dei sottoprodotti culturali dellindustria moderna. Un atteggiamento di destra tende a
considerarla come divertimento per iloti, barbarie plebea. A sinistra, a partire dalla vulgata marxista, si invece delineata una critica che considera la cultura di
massa come un barbiturico (il nuovo oppio del popolo) o come una mistificazione deliberata (il capitalismo
distrae le masse dai loro veri problemi). Pi profondamente marxista la critica della nuova alienazione della civilt borghese: lalienazione delluomo nel lavoro
si prolunga ormai in alienazione nei consumi e nel loi-
nistica, e a sua volta penetrare la cultura nazionale, religiosa o umanistica. Parimenti, essa non la sola cultura del XX secolo: ma la corrente davvero di massa e
nuova del XX secolo. Nata negli Stati Uniti, essa si gi
acclimatata nellEuropa occidentale, e alcuni dei suoi
elementi si diffondono su tutto il globo. Cosmopolita
per vocazione e planetaria per estensione, ci pone i
problemi della prima cultura universale della storia
dellumanit.
UN TERZO PROBLEMA
EDGAR MORIN
18
19
UN TERZO PROBLEMA
EDGAR MORIN
20
21
Metodo
UN TERZO PROBLEMA
EDGAR MORIN
22
23
UN TERZO PROBLEMA