Sei sulla pagina 1di 16

IL PONTE mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico Siena

GIORNALE PARROCCHIALE
Sempre aggiornato e ricco di notizie
consultabile anche online al sito
www.basilicacateriniana.com

il Ponte

Assai triste colui che avendo il cibo innanzi, si lascia


morire di fame. Prendete, prendete il cibo vostro, Cristo
dolce Ges. (Santa Caterina)
1

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

il Ponte
Leditoriale del Parroco

MISERICORDIAE VULTUS
Cari Parrocchiani, mentre scrivo leditoriale del mese di maggio, gi stata
pubblicata la Bolla dellanno giubilare indetto da Papa Francesco Misericordiae
vultus . Lanno giubilare inizier lotto dicembre festa dellImmacolata Concezione
di Maria, Madre di misericordia. Cari Parrocchiani, questo mese dedicato a Maria
S.S. contiene in s feste significative: 8 maggio alle ore 12,00 ci sar la Supplica alla
beata Vergine Maria, la domenica 17, celebreremo lAscensione del Signore al cielo:
Ges Cristo il volto della Misericordia del Padre . Il 24 la Pentecoste e il 31 la
solennit della S.S. Trinit: La misericordia ancora una volta ci rivela il mistero
stesso della S.S: Trinit. E significativo il duplice motivo dellapertura della Porta
Santa a San Pietro lotto dicembre. I motivo: lImmacolata Concezione di Maria
Madre di misericordia. Nessuno come Maria, dice Papa Francesco, ha conosciuto la
profondit del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita stato plasmato dalla
presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto entrata nel
santuario della misericordia divina perch ha partecipato intimamente al mistero del
suo amore. E altres significativo notare come nella Supplica La Misericordia
evidenziata almeno quattro volte: O Madre, implora per noi misericordia dal tuo
Figlio divino e vinci con clemenza il cuore dei peccatori. Poi ancora stendiamo a te
le mani supplichevoli, gridando : Misericordia! Misericordia per tutti o Madre di
Misericordia e da ultimo Ges ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue
grazie e delle Sue misericordie. Il II motivo, la data: il cinquantenario della
conclusione del Concilio. La Chiesa, dice il Papa, sente il bisogno di mantenere vivo
quellevento. La Chiesa sentiva la responsabilit di essere nel mondo il segno vivo
dellamore del Padre. Cari Parrocchiani, confidiamo allora nellaiuto materno di
Maria per essere nel mondo di oggi Misericordiosi come il Padre .
Tutti benedico di cuore con affetto.
P. Alfredo Parroco

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL SACRAMENTO DELLA

CONFESSIONE
5 LA CONFESSIONE:
Prosegue la sintetica rubrica sulla confessione e sui passi da seguire per
chiedere sinceramente perdono delle nostre azioni che sono contrarie agli
insegnamenti di Ges e che ci guidano alla nostra salvezza.
In questo numero si prende in esame la centralit di questo sacramento
definendo le due caratteristiche importanti che lo contraddistinguono:
SINCERITA e CHIAREZZA.
La sincerit il segno del reale dispiacere del male fatto a Dio. Mentire
sui peccati commessi segno di un pentimento immaturo o forse
inesistente. La sincerit, soprattutto verso i peccati pi nascosti, pu
essere favorita o dalla confidenza con il sacerdote con il quale ci si
confessa o al contrario, dallanonimato garantito in questo Sacramento da
un confessore estraneo o dal confessionale chiuso.
La chiarezza nel dire i peccati conseguenza della sincerit. Non si deve
sminuire, alterare o abbellire i propri peccati ma essere forte mettendo a
nudo tutto il male compiuto. Non infatti sufficiente unaccusa generica
dei peccati.
Un malato che vuole guarire non nasconde o altera la propria piaga ma la
mostra al medico cos com affinch sia pi facile trovarne il rimedio.
Inoltre con la sincerit e la chiarezza il sacerdote potr meglio
comprendere, mostrare la reale entit del peccato ed offrire i consigli pi
indicati. Confessare al sacerdote i propri peccati permette al penitente di
guardare realmente in faccia il male commesso prendendone concreta
responsabilit ed avvertendone anche il peso che comporta lumiliazione
di esternarlo a voce.

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL QUADERNO DEL NULLA


Siena 12 luglio 1929
Fontebranda, Fontebranda, tu mi sei apparsa come una visione in
un tramonto senza nubi, e hai detto alla mia anima la parola che
non si dimentica. Sono venuta di lontano coi pellegrini, e al mio
sguardo che nulla conosceva, fuor che i monti natii, apparsa la
citta di Caterina con le sue torri e le sue guglie. Ho vissuto nella
penombra un attimo coi suoi mistici, e ho dimenticata la via che
mena ai monti. Sono partiti i pellegrini, ma io non ho chiesto loro
la via del mio ritorno. Sono rimasta; ed ogni giorno percorro le
stesse vie, rivedo le stesse piazze, le stesse torri, le stesse chiese.
Tanto tempo passato cos, ma io sono ancora come un
pellegrino, come fiume si rinnova il mio stupore.
Ogni pietra ha una storia da narrare, ogni donna un artista da
ricordare. Io ascolto quella voce e so il linguaggio dei suoi poeti.
Ma quando voglio sentire tutta la bellezza della sua poesia, come
in quella sera, io ritorno in Fontebranda, perch l che si agita la
vera armonia di Siena. E l che aleggia lo spirito invisibile di Caterina; l che al tramonto di ogni
secolo, di ogni anno, di ogni giorno, Siena riaccende alla fede di lei la fiaccola dellideale. E la Santa
ritorna ogni sera, ma non discende alla piazza deserta, ma non varca la soglia del tempio, perch
sono gelidi i marmi. Essa torna, come sempre, in Fontebranda, perch l c il sole rosso che
tingeva di fiamma la sua veste bianca di bimba; quel sole si estingue per risorgere pi bello.
Lattende la vecchia Lapa inquieta e meravigliata sulla porta della povera dimora. La guardano con
affetto le semplici popolane e le si accostano i bimbi e tendono a Caterina fiori bianchi come la sua
anima.
Caterina ritorna in Fontebranda, e il popolo lo sa, e le vuol bene, e laddita al forestiero. Io lho
vista sul tramonto, quando le campane di San Domenico piangono nel cielo la preghiera della sera
e si tingono nel sole le mura e i campanili. Discendeva dalla chiesa guardando davanti a s, e si
leggeva nel suo sguardo di fanciulla lamore del sacrificio e la purezza della sua missione. Venivano
dietro di lei le dame e i guerrieri incrociavano le spade.
O viandante, che giungi per la prima volta a la citt di caterina,
non ti fermare dinanzi alle torri, non entrare nel tempio. Discendi
in Fontebranda, cerca con lo sguardo dellanima la Figlia del
Tintore e ascolta laggi la poesia di Siena sognatrice. E Siena,
allora, ti sussurrer la parola che non si dimentica.

Dina Ferri

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

PASQUA 2015

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IO SONO IL PANE DELLA VITA


Al monastero di Latrun dove vivo abbiamo avuto un ospite deccezione, di cui si pu dire quello
che diceva lapostolo Paolo di Epafrodito: abbiate grande stima verso persone come lui, perch
ha sfiorato la morte per la causa di Cristo (Fil 2, 29). Joseph Fadelle venuto a testimoniare il suo
cammino di conversione dallIslam al Cattolicesimo. Vi racconto per sommi capi la sua toccante
testimonianza, che potete trovare con maggior precisione nel libro-testimonianza, Il prezzo da
pagare, (San Paolo), uscito in francese e tradotto gi in diverse lingue.
Mohammed al Moussaoui, questo il suo nome da musulmano, era il figlio primogenito; 10 fratelli e
10 sorelle dalla stessa madre, appartenente ad una nobile famiglia dellIrak, tanto che non aveva
mai dovuto lavorare, come lui stesso ha precisato. Nel 1987, allet di 23 anni, durante il servizio
militare incontr un cristiano e in seguito a questo incontro si mise a studiare lIslam per cercare di
comprenderlo in profondit. Egli stesso ci ha testimoniato che dopo aver studiato a fondo lIslam
giunse alla conclusione che era una religione piena di contraddizioni. Una notte ebbe un sogno,
vide un uomo verso il quale sentiva una misteriosa attrazione al di l di un ruscello che lo invitava
ad attraversarlo porgendogli le mani e gli disse: Per attraversare il ruscello hai bisogno del pane
della vita. Egli si interrog sul significato di quella espressione pane della vita, non avendo mai
udito nulla di simile. Lui infatti non conosceva quasi nulla del cristianesimo, vivendo in un
ambiente musulmano. Il giorno dopo il suo compagno militare cristiano, con cui condivideva la
camera, conoscendo le sue inquietudini gli dette un vangelo. Joseph lo apr provvidenzialmente al
capitolo 6 di Giovanni dove si dice: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avr fame....
Joseph incontr cos il Cristo: Come se di colpo un bagliore luminoso fosse giunto a dissolvere il
buio della mia vita, e a darle colori mai visti prima. Come un tuono, come una folgore nella notte.
Ho limpressione di venire rapito, portato in alto dalla forza di un sentimento mai provato, una
passione violenta, un amore smisurato per questuomo chiamato Ges, che mi ha letteralmente
conquistato fin dalle prima pagine del suo Vangelo (p.37). Allora cominci a frequentare le chiese
e a cercare un sacerdote che lo volesse battezzare finch si incontr con un sacerdote carmelitano
che accett di istruirlo. I suoi familiari ancora non sapevano nulla della sua conversione. Nel
frattempo suo padre combin per lui un matrimonio con una donna che non aveva mai visto prima
(cosa che usa ancora nei paesi arabi) da cui nacque un figlio il 25 Dicembre! Sua moglie si accorse
che il marito si assentava sempre la domenica e infine volle sapere dove andava... Scopr che
andava in chiesa. Inizialmente voleva separarsi, ma poi si convert anche lei ascoltando la
testimonianza del marito. Entrambi si
facevano istruire in preparazione al
battesimo: Joseph testimonia che questo
fu un periodo di grande gioia per loro.
Ma un giorno alcuni parenti di Joseph
seppero della sua conversione e lo
portarono davanti ad uno Ayatollah (la
massima autorit religiosa). Poich
Joseph non voleva desistere dalla sua
fede cristiana, fu emessa una fatwa, cio
una specie di decreto religioso, che lo
condannava a morte (questo decreto
ancora pende sulla testa di Mohammed,
cio Joseph Fadelle, nuovo nome che ha
assunto per ragioni di sicurezza).

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Joseph venne portatao in un carcere dellIrak, il pi duro, dove la sentenza non fu eseguita, ma
dove sub numerose torture e interrogatori, Joseph ci ha raccontato che il Signore lo aveva
avvertito che sarebbe stato in carcere e torturato. Dopo un anno e mezzo fu liberato e torn in
famiglia, la gente lo festeggi perch i familiari avevano detto che lui era in carcere per motivi
politici. Ricominci a frequentare la chiesa con la moglie e il figlio, che non aveva pi visto e dei
quali non aveva avuto alcuna notizia nel tempo del carcere. Il sacerdote per lo avvert che la sua
permanenza in Irak era divenuta troppo pericolosa per lui, per i suoi familiari e anche per il
sacerdote stesso. Allora fugg con la moglie e il figlio in Giordania dove finalmente, dopo numerose
insistenze, riusc a ricevere il battesimo dopo 13 anni di attesa! In Giordania fu vittima di un
attentato, i colpi che gli spararono al petto, hanno forato il suo giubbotto, ma miracolosamente
non lo hanno ferito, mentre fuggiva gli spararono alle gambe e io stesso ho visto la ferita della
pallottola nel polpaccio che mi ha mostrato mentre scambiavamo due parole al termine della sua
testimonianza. A questo punto in Giordania, per ragioni di sicurezza, doveva sempre cambiare il
luogo dellabitazione e infine riusc con laiuto della Chiesa ad essere accolto in Francia dove vive
con la famiglia dal 2001 e dove pu testimoniare liberamente la sua fede. Nella vicenda di Joseph
rifulge la verit delle parole di Cristo: Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e
dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma
nemmeno un capello del vostro capo andr perduto. Con la vostra perseveranza salverete la
vostra vita(Lc 21, 16-19). Eun invito anche per noi a testimoniare con coraggio la nostra fede
nelle comuni circostanze della vita, a casa, al lavoro, per la strada, senza temere se saremo
perseguitati o derisi, per ognuno di noi infatti c un prezzo da pagare: Un servo non pi
grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi (Gv 15, 20).
Filippo eremita dalla Terra Santa

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

10

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

ANNO EUCARISTICO DIOCESANO 2014-2015


Carlo Borromeo: promotore della pastorale eucaristica
Carlo Borromeo (1538-1584) nato in una famiglia agiata, era figlio del conte Giberto e di
Margherita de Medici, sorella di Giovanni Angelo che poi divenne Papa col nome di Pio IV.
Attravers una forte crisi interiore dopo la prematura scomparsa del fratello Federico. Carlo
divenne arcivescovo di Milano l8 febbraio 1560 e proprio occupando la Cattedra di
SantAmbrogio, cerc di sviluppare la devozione verso leucarestia. Con la sua azione pastorale
promosse ladorazione eucaristica e le sue omelie vertevano sempre nel far conoscere il sacrificio
di Nostro Signore Ges per lumanit. Per questo leucarestia va celebrata con rispetto, con
devozione interiore, con fede viva nella presenza reale del Signore Ges, affinch la celebrazione
liturgica non scada in vuoto e abitudinario rituale.
Carlo Borromeo figlio del Concilio di Trento e per questo si sente chiamato a rispondere alle tesi
dei Protestanti che negano la presenza reale di Cristo nel sacramento delleucarestia. Proprio per
opporsi alle tesi dei protestanti, il Concilio di Trento elabora una dottrina eucaristica dove la
presenza di Ges nellostia consacrata particolarmente sottolineata. Larcivescovo Carlo esorta
clero e fedeli a fare delleucarestia il centro della vita cristiana; leucarestia consente al cristiano di
sostenere la dura lotta contro il male, antidoto contro il peccato e mezzo per tenere vivo e
acceso in noi il fuoco della carit et lo spirito gagliardo alle buone operationi, come dice
nellOmelia del gioved santo del 1565.
Carlo Borromeo si fece promotore di una vivace pastorale eucaristica, promosse la nascita e lo
sviluppo delle Confraternite intitolate al Santissimo Sacramento, incentiv la pratica delle
Quarantore, esort alla partecipazione alle processioni nella solennit del Corpus Domini e
promosse ladorazione eucaristica. Egli punt a migliorare le celebrazioni liturgiche, rendere
solenni le processioni, richiam lattenzione per la cura degli arredi sacri in segno di rispetto e per
salvarli dal degrado. La liturgia delle Quarantore, che si celebra allinizio della settimana santa,
particolarmente raccomandata dal Borromeo affinch ne venga spiegato il significato legato alla
memoria del Divino Redentore: da quando il Signore muore sulla croce, fino alla sua resurrezione.
Si fece addirittura promotore della istituzione di una Confraternita del Santissimo Sacramento in
ogni parrocchia affinch i membri di queste Confraternite dessero lesempio seguendo la buona
vita del Vangelo. Dice il Borromeo nellOmelia pronunciata il 19 giugno 1583: Tutti noi che siamo
cristiani, e voi in particolare (membri della Compagnia del Santissimo Sacramento), siamo tenuti
ad avere una condotta esteriore tale che ci riconosca come discepoli e servitori di Cristo, come se
indossassimo una divisa. E necessario che con le parole e i fatti noi professiamo pubblicamente la
fede in Cristo e la sua regola di vita.
Il sacramento della comunione deve sempre
essere preceduto dalla confessione, ed buona
regola per Carlo Borromeo, confessarsi spesso e
quindi comunicarsi; egli consiglia di confessarsi
una volta a settimana e una volta a settimana
comunicarsi.
Carlo Borromeo fu canonizzato il 1 novembre
1610 da Papa Paolo V, la sua festa ricorre il 4
novembre.

Franca Piccini

11

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

SABATO 28 MARZO 2015


GIORNATA DIOCESANA DEI GIOVANI

Un crudele destino ha fatto incontrare


due donne Claudia e Irene che hanno
raccontato la loro storia di fronte a
molti
giovani
della
Cappella
universitaria in un incontro tenutosi
nella basilica di San Domenico.
Claudia la moglie di un carabiniere
ucciso da un giovane fermato ad un
posto di blocco, questo giovane
figlio di Irene. Queste due donne
hanno trovato la forza di reagire
allodio e di incontrarsi, insieme hanno
fondato unassociazione, proprio per
dire di no allodio. I loro percorsi di
vita sono caratterizzati da periodi di
lunga sofferenza, sofferenza che ha
lasciato spazio al dialogo e al perdono.
Claudia stata capace di grande
misericordia, Irene di un difficile
percorso a ritroso dentro s stessa per
trovare ci che non era andato al
posto giusto nel rapporto con suo
figlio.
E stata indubbiamente una
testimonianza forte quella di queste due donne, ma che lascia pace interiore. Nel
drammatico racconto di Claudia traspare tutta la sofferenza dei momenti che non
lasciano speranza; i lunghi giorni di quando suo marito rimasto in coma, ma che lei
pregava e sperava che si potesse risvegliare, i medici che le dicevano di non sperare,
perch la situazione era gravissima e lei che credeva il contrario. Irene invece che ha
aiutato il figlio a percorrere la strada della consapevolezza, di renderlo consapevole
che aveva spezzato una vita umana. Queste due donne hanno voluto parlare ai
giovani, invitandoli a riflettere sul valore della vita propria e degli altri e sul fatto che
questa non va buttata via, inoltre Irene ha fatto un appello ai numerosi giovani
presenti, di esternare il loro disagio, di parlarne non solo con i coetanei, ma
soprattutto con gli adulti che li circondano, che con la loro esperienza possono
consigliarli sulla strada da intraprendere, per affrontare momenti di fragilit che la
vita inevitabilmente presenta. In questa storia, molto intima e personale, non ha
prevalso lodio, ma ha prevalso lamore e la ricerca della pace interiore.
12

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

13

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

La famiglia Blier
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO: 2014 REGIA: Eric Lartigau
Paula Blier ha sedici anni e da altrettanti interprete e voce della sua
famiglia. Perch i Blier, agricoltori della Normandia, sono sordi. Paula, che
intende e parla, il loro ponte col mondo: il medico, il veterinario, il sindaco
e i clienti che al mercato acquistano i formaggi prodotti dalla loro azienda.
Paula, divisa tra lavoro e liceo, scopre a scuola di avere una voce per andare
lontano. Incoraggiata dal suo professore di musica, si iscrive al concorso canoro indetto da Radio
France a Parigi. Indecisa sul da farsi, restare con la sua famiglia o seguire la sua vocazione, Paula
cerca in segreto un compromesso impossibile. Ma con un talento esagerato e una famiglia
ragionevole niente davvero perduto.Campione di incassi in Francia e nella stagione appena
passata, La famiglia Blier una commedia popolare che aggiorna con note e sorrisi il vecchio
tema dell'adolescente alla ricerca di un'identit stabile. Sospeso tra focolare e autonomia, il nuovo
film di ric Lartigau 'riorganizza' una famiglia esuberante intorno a un'et per sua natura fragile e
scostante. A incarnarla il volto pieno e acerbo di Louane Emera, ex concorrente dell'edizione
francese di The Voice, che presta voce e immediatezza a un personaggio in cerca di un posto nel
mondo. Se comicit e crisi si accomodano tra la rappresentazione genitoriale del futuro filiale e la
tensione allo svincolo della prole, i personaggi vivono situazioni esilaranti, annullano lo scarto con
l'amore e spiccano il salto verso una condizione nuova. Appoggiato su una sceneggiatura solida,
che mescola con perfetta misura umorismo, lacrime, disfunzioni, pregiudizi e canzoni, La famiglia
Blier svolge una storia ben ordita in cui ciascun personaggio gioca la sua parte con effetto e
sincerit, senza mai sconfinare nel pathos. Precipitando lo spettatore nel mondo 'smorzato' dei
malentendants, Lartigau elude lo sguardo (fastidioso) dei 'normali' sui disabili, mettendo in scena
una famiglia che quella difficolt ha imparato a gestirla, intorno a quella difficolt cresciuta e su
quella difficolt si impratichita, sentendo ogni movimento della vita. La famiglia Blier non
emoziona perch differente ma al contrario perch universale, si agita, si rimprovera e fa pace
come tutte le famiglie del mondo. Chiusi nella sordit e in una bolla di sicurezza familiare, i Blier
si fanno sentire forte e chiaro attraverso la voce limpida di Paula e attraverso il linguaggio marcato
dei segni. Linguaggio che regista e attori dimostrano di saper adottare con sensibilit dentro un
film good movie alla francese, che 'canta' Michel Sardou. Celebre chanteur parigino, ammirato dal
professore appassionato e coinvolto di ric Elmosnino, Sardou il tappeto musicale che
'accompagna' il ritratto di una famiglia in un interno domestico e in un esterno bucolico, lontano
dalle citt e dentro una Francia atemporale e irriducibile, che alla techno preferisce la chanson
franaise, al formaggio di soia quello a latte crudo, alle hall degli aeroporti le piazze di paese. Per
preservare 'quella Francia' i Blier sono addirittura disposti a scendere politicamente in campo e a
battersi 'a gran voce'. In tempi di crisi, la commedia di Lartigau ripara nei valori di cui Paula in
fondo portatrice sana. Perch il suo distacco dalle 'origini' solo fisico, mai totale e lirico come le
parole 'segnate' di Sardou ("Je vole"). Parafrasando la canzone, Paula "non fugge, lei vola" verso
spazi e tempi di prova in cui prepararsi alla vita. Dentro una moltitudine di diversit ric Lartigau
pesca quella irresoluta dell'adolescenza e di un'adolescente che deve apprendere un 'linguaggio'
nuovo ed evidentemente altro e incoerente rispetto a quello familiare. Ispirato al libro di
Vronique Poulain ("Les Mots qu'on ne me dit pas"), La famiglia Blier abitato da un cast
irresistibile, condotto da Franois Damiens e Karin Viard, genitori affatto 'sordi' a la maladie
d'amour e a quel fiume di note impetuose che cercano una melodia. Una melodia che Paula
legittima adesso con la sua voce (e le sue mani).

14

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

La Rubrica
dei bambini
dallisola che non c al Chiostro di San Domenico

15

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

AVVISI
Appuntamenti del mese di MAGGIO
2 SABATO ore 12
Omaggio floreale alla statua di Santa Caterina.
3 DOMENICA ore 11,00 Solenne Pontificale presieduto da sua
Eminenza il Cardinale Beniamino Stella. Partecipate numerosi !
Per l'occasione sono soppresse le Messe delle ore 10.30 e delle
ore 12.00 .
7 GIOVEDI ore 17.00
Adorazione Eucaristica in Basilica.
8 VENERDI
ore 12.00 Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei segue
Santa Messa celebrata da P. Alfredo . Partecipate numerosi !
Nel pomeriggio prime confessioni
20 MERCOLEDI
Chiusura dell'anno catechistico.
La festa avr per tema: Il Miracolo Eucaristico.

16

Potrebbero piacerti anche