Vipassana (significa "vedere le cose in profondit, come realmente
sono") una delle pi antiche tecniche di meditazione dell'India. Fu, infatti, riscoperta e insegnata da Siddharta Gautama il Buddha pi di 2500 anni fa come metodo universale per uscire da ogni tipo di sofferenza, ha permesso quindi al Buddha e a molte persone nei secoli successivi di raggiungere il pi alto grado di Consapevolezza che un uomo o una donna possono aspirare. E una tecnica semplice, non occorre visualizzare nulla, ne compiere rituali o posizioni particolari, sufficiente lattenzione sul respiro nel suo modo naturale. Si tratta di un processo di purificazione mediante losservazione. Ci serve a sviluppare una consapevolezza pi acuta, con la quale si osserva direttamente la natura mutevole del corpo e della mente, sperimentando le verit universali dellimpermanenza, della sofferenza e dellassenza di un io. Il processo di purificazione consiste in questa comprensione della verit per esperienza diretta e non ha niente a che fare con religioni istituzionalizzate o con stte di qualunque genere. La meditazione Vipassana tende alle pi alte mete spirituali di liberazione totale e di completa illuminazione. Vipassana elimina le tre cause di ogni sofferenza: bramosia, avversione e ignoranza. Con la pratica continua, la meditazione allenta le tensioni accumulate nella vita quotidiana e scioglie i nodi prodotti dalla vecchia abitudine di reagire in maniera squilibrata alle situazioni piacevoli e spiacevoli. Bench la tecnica di Vipassana sia stata sviluppata dal Buddha, la sua pratica non limitata ai buddisti. Essa non comporta in alcun modo una conversione. Tutti gli esseri umani condividono gli stessi problemi fondamentali, e una tecnica in grado di eliminare questi problemi potr avere unapplicazione universale. La tecnica: Poniamoci nella postura a sedere. Manteniamo il nostro respiro nel suo stato naturale. Non dobbiamo cio forzarlo a essere qualcosa che non nella sua naturalezza. Non dobbiamo cambiare il flusso respiratorio. Non cambiamo il nostro respiro da quello che . E molto importante che non ci sia alcuna nostra interferenza sul respiro. L'esercizio consiste nell'osservazione del nostro respiro per quello che . Nessun controllo (nel senso di modifica cosciente) del flusso respiratorio. Ricordiamoci bene che la respirazione deve essere addominale (non toracica) e compiuta con il naso (non con la bocca). Soffermiamo la nostra consapevolezza sul respiro. Si pu fare attraverso due tecniche di osservazione. Scegliamo quale preferiamo e una volta scelta, perseveriamo in essa.
Prima tecnica. Spostiamo la nostra consapevolezza sul ventre che
si espande (inspirazione) e che si contrae (espirazione). Non vuol dire che si debba visualizzare mentalmente, che si debba pensare, ecc. Essere consapevoli della nostra pancia nella fase della respirazione significa semplicemente e solamente mantenerci collegati con quella particolare sensazione fisica. La pancia si espande: sentiamone tutte le sue parti, le sue pareti che si allargano, che si estendono. La pancia si restringe: sentiamone il suo contrarsi, il suo rientrare. Seconda tecnica. Spostiamo la nostra consapevolezza nella zona tra le narici e il labbro superiore. In questa zona passa l'aria che entra ed esce dal naso. Soffermiamoci sulla sottile sensazione (di leggero calore o di lieve frescura) prodotta dal respiro che passa attraverso questo piccolo spazio. Anche qui il nostro compito di rimanere collegati con questa particolare sensazione fisica. In questo esercizio, un errore in cui facile cadere soprattutto all'inizio - il costringere la respirazione a profonde inspirazioni ed espirazioni, per poter meglio registrare la sensazione su cui posiamo la nostra consapevolezza (addome o la zona sotto le narici). Questo un errore che va evitato. Ripetiamolo: la respirazione va mantenuta naturale; non si deve sostituire con qualcosa di artificioso. L'errore prodotto dal fatto che pu capitare che i movimenti dell'addome o la sensazione dell'aria che entra ed esce dal naso siano cos impercettibili rispetto alla mia capacit di registrarne l'esistenza, sono indotto a muovere maggiormente l'addome o a far passare pi aria nel e dal naso per sentire meglio la sensazione cui mi sto applicando. Invece bisogna applicarsi al respiro per quello che : all'inizio sar qualcosa di arduo da registrare; poi, con il tempo, diverremo sempre pi sensibili a questi piccoli segnali, penetrandoli sempre pi in profondit. Non esiste una tecnica di respirazione particolare: va benissimo il respiro naturale. La Vipassana si basa sulla consapevolezza del respiro, per cui si devono osservare semplicemente linspirazione e lespirazione in qualsiasi punto del corpo in cui si riesce ad avvertirne maggiormente la sensazione: allaltezza del naso o dello stomaco o del plesso solare. Durante questo esercizio, la nostra attenzione sar spesso sviata dal suo lavoro. La mente vaga, in modo casuale e incosciente. Soprattutto si ribella al nostro tentativo di soffermare la sua attenzione su un solo fenomeno. Possiamo rispondere a questa situazione senza opporsi al problema, senza tentare di eliminare il fenomeno distraente, mettendolo a tacere a forza di colpi di volont. Non va rigettato qualcosa che fa parte della nostra mente: va invece osservato, riconosciuto. Attraverso il riconoscimento, l'oggetto osservato si assester. Quindi, in questi casi, spostiamo la nostra consapevolezza dall'osservazione del respiro all'oggetto distraente: un pensiero, un ricordo, una sensazione fisica, un giudizio, ecc. Questoggetto, una volta
posto sotto l'osservazione della consapevolezza, quasi come
ghiaccio al sole, si liquefar, si svuoter. Come qualsiasi fenomeno, ha avuto il suo inizio, il suo picco e il suo termine. A questo punto potremo tornare, con la nostra consapevolezza, al respiro. Vipassana non concentrazione e non si tratta di osservare il respiro per unora intera. Quando affiorano pensieri, emozioni o sensazioni, oppure quando sorge la consapevolezza di un suono, di un odore, si lascia semplicemente che lattenzione li segua. Qualsiasi cosa affiora pu essere osservata come una nuvola che scorre nel cielo: non ci si deve attaccare, n si deve respingere. Ogni volta che si sceglie cosa osservare, si torna alla consapevolezza del respiro. Bisogna seguire i movimenti del respiro, senza influenzarlo. Quando la mente si distrae, si riporta l'attenzione al respiro, tornando al presente, qui e ora. La Vipassana non esclude nulla: non importante l'oggetto dell'attenzione, ma l'attenzione stessa. La meditazione Vipassana la pi essenziale. Non occorre fare nulla di particolare ma semplicemente spostare lattenzione sul respiro senza focalizzarla. E una tecnica molto semplice ma non facile, difficile rimanere sempre allerta poich questa meditazione non ammette distrazioni, ogni cosa che compare nella mente deve essere osservata senza perdersi o identificarsi con essa. In questo costante osservare ogni fenomeno visto per ci che senza frapporre tra losservatore e la cosa osservata qualsiasi giudizio o idea. Quando sorge unesperienza, una sensazione, un pensiero, un ricordo o unemozione, si guarda in profondit e ci si accorge che quel semplice vedere senza verbalizzare la far svanire e si pu quindi tornare al respiro. Man mano che la nostra mente e il nostro corpo si rilasseranno, il respiro si far sempre pi sottile e leggero ma non si cerca di accentuarlo o cambiarlo. Ci si accorge che tra unispirazione e unespirazione c una pausa. In quella pausa il respiro cessa e insieme con esso anche ogni movimento della mente, con la scomparsa della mente si crea un vuoto. Non cercare di creare quella pausa trattenendo il respiro. Ricordasi che la cosa pi importante in questa meditazione non interferire. In quel vuoto anche il tempo scompare e si d la possibilit alleterno, al divino di manifestarsi. Effetti della Vipassana Questa pratica ci permette di confrontarci con i nostri bisogni e conflitti, riducendo progressivamente la quota di sofferenza inutile e ignoranza da cui sono generati e che essi stessi generano, mentre al tempo stesso rimaniamo pienamente coscienti nelle relazioni umane e nella natura mutevole della vita. La mente non deve essere incanalata, focalizzata o forzata, ma va lasciata scorrere liberamente, mettendosi a osservare tutto ci
che da essa sgorga spontaneamente. Non necessario concentrarsi
su un oggetto esterno per raggiungere uno stato di quiete mentale, ma piuttosto bisogna cercare di vedere la realt com' nella sua totalit. E' necessario comprendere tutto ci che avviene per non esserne dominati. Cos una costante penetrazione intuitiva degli eventi e la consapevolezza che ne deriva, sono un importante strumento di trasformazione. Poco a poco la Meditazione Vipassana ci porta a lasciare il piano degli impulsi, per portarci su quello della coscienza e come primo effetto ci libera dal desiderio, trasformandolo in energia creativa. Possiamo fare questa Meditazione in qualsiasi circostanza della nostra vita, non solo in momenti, situazioni e posizioni dedicate. La sua modernit evidenziata dal fatto che ci invita a vivere costantemente nel presente, ad abbandonare schemi, categorie, pregiudizi, opinioni, ideologie, tutto ci che non proviene dalla nostra personale esperienza e sperimentazione. Vipassana la maniera di osservare senza spiegare nulla, perch quando non abbiamo la mente contaminata, possiamo percepire come le cose si spiegano da se stesse. Questo implica un nuovo modo di vivere, accettando le cose per quello che sono, e lasciandole essere in accordo alla realt, allora possiamo liberarci dallillusorio, quello che ci danneggia e causa sofferenza. Vipassana osservare attentamente, laccorgersi di qualcosa, rendersi conto di un fatto, di quello che succede, vedendolo realmente senza aggregargli la fantasia della mente, senza i concetti religiosi, politici, sociali o morali, senza immagini. Soltanto con losservazione possiamo accorgerci della Realt, dellEssere, dellEsistere, della Vita, dellEnergia, della Luce. La Vipassana una tecnica di meditazione, che va pi in l di qualsiasi pensiero, emozione soggettiva o esperienza. una delle cose pi sensate che esistono. una delle cose pi importanti, decisiva perch possa attivarsi tutto quello che si apprende in qualunque Sentiero Spirituale. Quando si comincia a osservare la realt cos com, vale a dire conoscere se stessi realmente, a livello esperienziale, si vede che la sofferenza superata. Ci si libera dalle impurit. Ci si libera dalla schiavit di tutte le impurit.