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XXVI.12426)
Ulisse supera lo stretto di Gibilterra dirigendosi verso gli antipodi con una rotta
che punta a sud-ovest, sbilanciata dunque adottando il punto di vista dei
naviganti a sinistra, dal lato mancino. La meta e` stabilita pochi versi prima:
non vogliate negar lesperienza, / di retro al sol, del mondo sanza gente (vv. 116
17). Come finisca lavventura e` noto: la nave arriva in vista di una montagna
altissima, identificabile con quella del purgatorio e del paradiso terrestre, e viene
travolta da un improvviso turbine. Il viaggio e` ben raffigurato nella fig. 1. Il
purgatorio si trova esattamente agli antipodi di Gerusalemme, con cui condivide il
medesimo orizzonte:
*
Vorrei ringraziare Lucia Battaglia Ricci, Yahis Martari, Gian-Luca Galletti, Mara Ioriatti e
Michele Spadaccini per aver letto e discusso diverse redazioni di questo contributo. Correre dietro
al sole pare essere unossessione di famiglia: questo saggio e` dedicato al sistema 3S e alla
magnifica avventura dellElettropiemme.
DOI: 10.1179/0261434012Z.00000000037
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FIG. 1.
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Il viaggio di Ulisse.3
[] imagina Sio`n
con questo monte in su la terra stare
s` chamendue hanno un solo orizzo`n
e diversi emisperi. (Purg. IV.6871)
Rispetto alla citta` santa, dunque, la montagna si trova alla medesima latitudine
sud e spostata longitudinalmente di 180u, ovvero a 12 ore di fuso orario. Questo ci
viene detto alla fine dellInferno, quando Dante e Virgilio oltrepassano il centro
della terra: qui e` da man, quando di la` e` sera (Inf. XXXIV.118). Il cambio dora di
cui veniamo messi al corrente rende infatti necessario supporre che nel passaggio
dalluno allaltro emisfero i due poeti abbian percorso un tratto della linea
inclinata sullasse del mondo, che unisce Gerusalemme al punto opposto del suo
meridiano, ove si trova la montagna dellEden.4
LE INTERPRETAZIONI TRADIZIONALI
A giudicare da uno spoglio dei commenti al canto ventiseiesimo dellInferno, ad
apparire poco chiaro e` soprattutto il significato di di retro al sol.5 Dal Settecento
in poi linciso viene sostanzialmente inteso in due modi leggermente diversi:6 il
primo, preponderante, legge seguendo il corso del sole; il secondo, non troppo
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diversamente, intende andando oltre il corso del sole, oltre la linea del tramonto.
Poiche seguire il corso diurno del sole significa andare verso ovest, tali spiegazioni
appaiono almeno in parte contraddittorie rispetto a quanto appena detto della
rotta effettivamente seguita e sulla posizione della montagna purgatoriale, dunque
non pienamente soddisfacenti.7 Si potrebbe risolvere la questione evitando di
mettere in bocca a Ulisse determinazioni troppo precise: le letture correnti, daltra
parte, permettono di elaborare ipotesi allettanti, che attribuiscono alleroe una
rotta verso occidente simbolicamente coerente con la sua scelta insana e
autodistruttiva, oltre che con la sua vecchiaia.8 La presente nota, pero`, non
rinuncia alla ricerca di una piu` puntuale spiegazione e si augura di riportare alla
luce una discussione che ha avuto poca fortuna.
Nelle glosse post-settecentesche dominano soprattutto una certa genericita` e
mancanza di precisione. Daremo un solo recente esempio, emblematico per lo
sforzo compiuto da Anna Maria Chiavacci Leonardi nel cercare una soluzione e
per limportanza del suo commento:
di retro al sol: alle spalle del sole, oltre il sole, cioe` oltre il limite dove lo vediamo
tramontare. Altri intende: seguendo il cammino del sole, andando dietro al sole. Ma
la posizione dellinciso (il mondo sanza gente e` appunto lemisfero opposto al nostro
dove nasce il sole quando da noi tramonta; cfr. Par. I.4344) e il maggior ardire e
rischio che questo significato comporta (andare oltre al sole a noi visibile, cosa mai
tentata) ci convincono a preferirlo (cos` sembra intendere la chiosa di Benvenuto: ad
aliud hemispherium inferius, ad quod sol accedit, quando recedit a nobis).
Cosa si intende con emisfero opposto? Lunica risposta plausibile che si puo`
desumere dalla prima glossa e` che si tratti dellemisfero occidentale, diviso da
quello dellecumene abitata lungo una linea meridiana coincidente con lorizzonte
dellosservatore. Una divisione degli emisferi lungo i meridiani, anziche lungo i
paralleli, sembra caratterizzare molte delle discussioni sullaltra meta` del mondo.
Essa sembra ritrovarsi ad esempio in Giovanni Scoto Eriugena e in un commento
latino a Marziano Capella, ma non arriva a scalfire limpostazione generale che
voleva gli antipodi nella parte inferiore del globo,9 nellodierno emisfero australe
(salvo poi trovare maggior fortuna nellepoca della scoperta delle Americhe).10
La citazione di Benvenuto proposta da Chiavacci Leonardi non appare da questo
punto di vista delle piu` felici per chiarire la questione. In effetti, a causa della
diversa longitudine, il sole sorge sul purgatorio quando tramonta su Gerusalemme,
ma il commento parla esplicitamente di emisfero inferiore, il che ha poco a che fare
con il corso diurno del sole. Benvenuto, ad ogni modo (e qualunque sia il suo
ragionamento), ha ragione e lemisfero opposto non e` quello occidentale, tanto che
la stessa commentatrice e` obbligata alla specificazione che si tratta dellemisfero
opposto a Gerusalemme, implicante una divisione obliqua del globo, che segua la
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linea dellorizzonte condiviso dalla citta` santa e dalla montagna del Purgatorio,
ben segnalato nella fig. 1. Ora: non si capisce in quale relazione stiano lemisfero
inferiore cui accenna limolese e landare oltre il limite dove [] vediamo
tramontare il sole, che e` pur sempre a ovest.11
La confusione presente fin nei commenti antichi, che non si discostano in
modo significativo dalle interpretazioni moderne descritte12 sembra nascere
dalla non perfetta sovrapponibilita` dellemisfero australe con quello di cui il
purgatorio e` il centro e con gli antipodi. In particolare questi ultimi sono
argomento estremamente dibattuto nella cosmologia e geografia medievali e
strettamente dipendente dalla dottrina della divisione del globo in cinque zone
climatiche,13 che viene enunciata per la prima volta da Aristotele nei
Meteorologica,14 e si trasmette al Medioevo per il tramite di Macrobio:15 alle
sfere polari, troppo fredde per essere abitate, si aggiunge quella equatoriale (o
torrida), eccessivamente calda; le due rimanenti una in ciascun emisfero sono
invece temperate.16 Diversa si presenta la questione per quanto riguarda lesistenza
dei popoli Antipodi, che Macrobio divide addirittura in piu` gruppi, a seconda della
loro posizione rispetto allecumene boreale: antoeci alla medesima longitudine sud,
antipodi al punto diametralmente opposto.17 Abitate o meno (e per larga parte del
Medioevo esse sono considerate disabitate il mondo sanza gente se non
inesistenti), queste terre, poste allincirca sotto il tropico del Capricorno, erano
comunque ritenute per lo piu` irrangiungibili a causa del troppo calore della zona
torrida intermedia.18
In questa situazione, il succedersi di albe e tramonti non puo` essere di grande
aiuto nella risoluzione della nostra crux, poiche utile unicamente ad indicare
landare verso ovest, non una direzione che vada anche verso meridione, a sud
dellequatore. Si tentera` dunque di seguire il corso del sole da un altro punto di
vista.
QUALE SOLE?
Nella scienza tolemaica i movimenti del sole (cio` che oggi definiamo moti
apparenti) erano due: uno diurno da est a ovest, parallelo alla linea dellequatore;
laltro annuale, da ovest ad est, obliquo e di senso contrario rispetto al primo.19 Il
secondo e` il movimento che fa spostare annualmente il sole da un tropico allaltro
lungo il piano inclinato delleclittica compreso fra i due tropici (fig. 2). Dante
stesso lo illustra in questi termini:
l cielo del sole si rivolge da occidente in oriente, non dirittamente contra lo
movimento diurno, cioe` del die e della notte, ma tortamente contra quello; s` che l
suo mezzo cerchio, che equalmente e` n tra li suoi poli [scil. leclittica, n.d.a.], nel
quale e` lo corpo del sole, sega in due parti opposite lo [mezzo] cerchio delli due primi
poli [scil. lequatore celeste, n.d.a.], cioe` nel principio dellAriete e nel principio della
Libra, e partesi per due archi da esso, uno ver settentrione e un altro ver
mezzogiorno. Li punti [di mezzo] delli quali archi si dilungano equalmente dal primo
cerchio, da ogni parte, per ventitre gradi e uno punto piu`; e luno punto e` lo principio
del Cancro e laltro e` lo principio del Capricorno.20
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FIG. 2.
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Allo stesso fenomeno astronomico il poeta fa poi riferimento nel gia` citato quarto
canto del Purgatorio:
[] quello specchio
che su e giu` del suo lume conduce; (Purg. IV.5253)
[] il mezzo cerchio del moto superno
che si chiama equatore in alcunarte,
e che sempre riman tra il sole e il verno,
per la ragion che di, quinci si parte
verso settentrion, quando li Ebrei
vedevan lui verso la calda parte. (Purg. IV.7984)
La via del sole, come la chiama innumerevoli volte Restoro dArezzo,21 attraversa
dunque tutta la fascia zodiacale, passando nel corso dellanno di segno in segno,
iniziando da ovest e procedendo nella sua risalita verso est. Per questo Dante dice,
in un celebre passo del Paradiso, Surge ai mortali per diverse foci / la lucerna del
mondo (I.3738). Il sole, infatti, non sorge mai due giorni di seguito nello stesso
identico punto.
Lunica spiegazione plausibile per di retro al sol e` che Dante si riferisca a
questo movimento annuale del sole e che Ulisse voglia andare oltre il punto
meridionale estremo delleclittica, ovvero il tropico del Capricorno.22 Per questo e`
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VI.79197)
Una prima lettura che tenga in considerazione quanto detto sul moto annuale del
sole gia` chiarisce come Virgilio intenda dire che i regni dellimperatore
oltrepasseranno la fascia dello Zodiaco, si estenderanno cioe` oltre le stelle e oltre
le vie del sole e dellanno. Uno spoglio dei commenti a questi versi conferma
linterpretazione: extra sidera [] extra anni solisque vias non sembra avere
pressoche mai ricevuto, dallAntichita` fino ai nostri giorni, una spiegazione diversa
da oltre la linea dello Zodiaco.27 Servio afferma: perite addidit extra anni
solisque vias, ut ostenderet xii signa in quibus est circulus solis. Significat autem
Maurorum Aethiopiam, ubi est Atlas: de qua Lucanus ,III 253.,28 con chiaro
riferimento allo zodiaco e alleclittica. Bernardo Silvestre chiosa: Alius enim
Saturnus fuit extra vias solis, id est zodiaci.29
Limmagine virgiliana che non si puo` escludere sia basata a sua volta su testi
geografico-astronomici: Atlante, figura mitologica e monte, e` tradizionalmente
reggitore della volta celeste30 non e` peraltro isolata. Il passo lucaneo citato da
Servio nel commento a Virgilio usa lo stesso riferimento zodiacale per indicare la
posizione dellEtiopia.31 Lidea di andare oltre le stelle e` inoltre ripresa da Stazio in
Silvae, IV.iii, 155157, dedicata a Domiziano e alla via a lui intitolata: ibis [] /
ibis sidera flammumque solem / et Nili caput et nives Atlantis.32 Per quanto
questo poema fosse ignoto al Medioevo e a Dante, esso costituisce un ulteriore
tassello di una tradizione alla quale si potrebbe a questo punto ascrivere anche la
fonte assolutamente medievale proposta da Singleton nel suo commento a Inf.
XXVI.117, lAlexandreis di Gualtiero di Cha
tillon (X.5309), la quale riprende
invece laspetto riguardante il corso del sole: quaeramus alio sub sole iacentes
Antipodum populos.
E` interessante notare, almeno en passant, come tutti questi passi si riferiscano a
imprese di esplorazione e/o di conquista da parte di grandi dellAntichita`,33 un
fatto che ben si accorda con la vicenda dellUlisse dantesco. La tradizione offriva
dunque a Dante ben collaudati motivi poetico-retorici per linvenzione del viaggio
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delleroe, oltre che per la sua orazione, tanto piu` credibili in quanto saldamente
ancorati a nozioni cosmografiche note.
A chiudere il cerchio viene nuovamente in soccorso Restoro dArezzo, che nel
descrivere insistentemente leclittica come via del sole doveva avere in mente
qualche eco classica. Quando si accinge, nella sua Composizione del mondo, a
illustrare le parti della terra, egli prende come punto focale proprio la fascia
zodiacale, affermando che gli animali dello zodiaco hanno il capo rivolto verso
nord:
E questo mondo ne` deventato rotondo, e ha quatro parti oposite luna a laltra,
come la parte de settentrione e quella del mezzodie, e la parte la` o stanno revolti
li animali del zodiaco (e quella parte potemo chiamare per rascione parte denanti)
e laltra parte oposita, la quale per rascione potemo chiamare dirietro.34
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nella sestina XXII, che ha per diretta corrispondente la canzone sestina di Dante Al
poco giorno e al gran cerchio dombra, la quale conserva anche questa volta una
focalizzazione stagionale (si veda in particolare il richiamo alla primavera ai vv.
1012). Il giorno dellincipit di Dante diventa in Petrarca parola-rima, assieme
(emblematicamente) ad alba e a sole, di contro ad una serie di rimanti
danteschi in cui lunico riferimento astronomico e` di ben altra densita` tecnica:
ombra.
Allestremo tecnicismo astronomico-geografico delle cosiddette canzoni invernali di Dante sembra dunque subentrare in Petrarca una predilezione tematica
per il portato metaforico dellalternanza giorno/notte.45 Il riferimento al nesso
corso del sole-antipodi non puo` che portare con se il ricordo dellUlisse dantesco e
del suo andare di retro al sol verso un mondo ritenuto sanza gente. Esso, pero`,
non conserva obbligatoriamente il medesimo tasso di tecnicismo, altissimo in
Dante.
CONCLUSIONI
Ritengo dunque che di retro al sol sia da leggersi come oltre il tropico del
Capricorno, ovvero al di la` del percorso annuale del sole, secondo una tradizione
scomparsa dal secolare commento a Dante, ma ben viva e presente nellesegesi
dellomologo passo di Aen. VI.79596. Questa appare come lunica interpretazione
in grado di dare senso specifico, tecnico, alle parole di Ulisse, cos` come sempre e`
nelle indicazioni geografiche e astronomiche offerte dal poeta nella Commedia e
non solo. Rimarra` come unico dubbio il significato da darsi a volta nostra poppa
nel mattino (Inf. XXVI.124), ancora ancipite fra una lettura temporale (lorazione
viene pronunciata di notte) e una strettamente geografica (mattino 5 est):46 basti
notare che linterpretazione qui proposta non modifica i termini del problema, che
sono dati unicamente dalla rotta di Ulisse, piu` che certa e raffigurata efficacemente
nella fig. 1.
Loperazione compiuta da Dante con il viaggio di Ulisse e`, da un punto di vista
cosmografico, quanto mai sincretica. Da un lato il poeta rende il globo
attraversabile fino agli antipodi, seguendo la posizione innovativa di Alberto
Magno47 e smentendo di fatto una lunga schiera di pensatori a partire da
Agostino; sotto questo profilo, il tecnicismo individuato non diminuisce in alcun
modo il valore dellinaudita esplorazione di Ulisse, anzi: se possibile, lo aumenta.
Dallaltro lato Dante immagina laltra parte del globo come disabitata, anzi,
abitata dai morti, secondo una tradizione che risale a Pitagora e che lo stesso
Alberto illustra per poi respingere:
dixit Pythagoras inferius hemisphaerium esse locum poenarum et tartari, vocans
dispositionem orbis super inferius hemisphaerium orbem terrestrem, sub quem
deprimunt homines peccata sua, et gemere eos qui ibi sunt sub aquis infinitis.48
La tradizione di associare alla divisione delle zone climatiche anche una linea di
limite fra la vita e la morte e` pero` piu` vasta, cos` come la sua rappresentazione
nella Sfera di Pitagora (o di Apuleio, ma attribuita anche a Petosiris, Democrito,
Platone), diffusissima nei manoscritti medievali, specialmente medici e computazionali. Lentrata dellAde nellemisfero inferiore e` anche nelle Tavole facili di
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