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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- R.D. 18.06.1931 N. 773 , Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza,
approvato in G.U. del 26/06/1931 , n. 146;
- R.D. 06.05.1940 N. 635 , Regolamento per lesecuzione del TU delle leggi di pubblica
sicurezza, approvato in G.U. del 26/06/1940 , n. 149 ;
- L. 05 febbraio 1934, n. 327 e relativo regolamento , R.D. 29/12/1939, N. 2255 in materia di
commercio ambulante;
- D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616;
- L. 03 maggio 1955, n. 407 in materia di facchinaggio;
- D.P.R. 18 aprile 1994, n. 342 (Abrogazione dellart. 121 in materia di facchinaggio)
- D.P.R. 28 maggio 2001, n. 311 (Abrogazione degli artt.121 TULPS cc. 1 e 2);
Oggetto del presente approfondimento il contenuto degli artt. 121 e 124 TULPS , oggetto di
abrogazione ai commi 1 e 2 con lintervento legislativo attuato dal D.P.R. 28 maggio 2001, n.
311 ; altri interventi sono andati a normare ipotesi specifici che oggi trovano in leggi speciali o
quadro la legislazione di riferimento sia in ordine al rilascio dei titoli autorizzativi che dal punto
di vista sanzionatorio. Il Capo V del TULPS , in particolare gli artt. 121 e 124, avente a rubrica
Dei mestieri girovaghi e di alcune classi di rivenditori (di cui ai succ. art. da 224 a 227 del
Reg. Esec. TULPS) individuava nei mestieri girovaghi una serie di attivit per il cui esercizio era
previsto il rilascio di apposita licenza da parte della Autorit di P.S. tra i quali ..omissis.<< il
mestiere ambulante di venditore o distributore di merci, generi alimentari o bevande, di scritti
o disegni, di cenciaiolo, saltimbanco, cantante, suonatore, servitore di piazza, facchino ,
cocchiere, conduttore di autoveicoli di piazza, barcaiolo, lustrascarpe e mestieri analoghi,
senza previa iscrizione in un registro apposito presso l'autorit locale di pubblica sicurezza.
Questa rilascia certificato della avvenuta iscrizioneomissis. E' vietato il mestiere di
ciarlatano.omiss>>
Gi il D.lgs n. 480/1994 era andato a depenalizzare diverse ipotesi contemplate nel TULPS fino
alla abrogazione definitiva degli artt. 121 e 124 e 125 con lintervento del D.P.R. 311 /2001.
Ulteriore intervento di abrogazione avvenuto per lart. 123 gi depenalizzato dallart. 17 bis
del TULPS con lemanazione dell art. 46, comma 3, lett. b), del D.lgs 31 marzo 1998, n. 112.
Questo andato ad incidere anche sul soprarichiamato art. 124 del TULPS il quale nella versione
originaria recitava testualmente <<Gli stranieri, eccettuati gli italiani non regnicoli, non
possono esercitare alcuno dei mestieri indicati nell'articolo 121 senza licenza del Questore.
In occasione di feste, fiere, mercati ed altre pubbliche riunioni, la licenza agli stranieri pu
essere conceduta dall'autorit locale di pubblica sicurezza].
Andiamo quindi a verificare le ipotesi concrete che potremmo riscontrare durante la nostra
attivit di controllo in strada , che opportuno, visto il vuoto legislativo venutosi a creare,andare
a regolamentare con apposito provvedimento di cui si allega una traccia, al termine di questo
intervento. In particolare ad eccezione delle attivit contemplate e previste da norme specifiche,
la violazione al Regolamento Comunale richiamato ci consentir :
1) lapplicazione di sanzioni previste dallart. 7 bis del TUEL;
Autore: Marco Baffa
2) lapplicazione del combinato disposto di cui allart. 13 della L. 24 novembre 1981, n. 689
con la possibilit di sequestro per la successiva confisca degli oggetti o strumenti
utilizzati per lo svolgimento dellattivit medesima.
Cassazione Civile
Attivit di veggente
In materia di infrazioni amministrative, possono ritenersi sanzioni accessorie, ai fini della competenza
giurisdizionale del pretore in materia di opposizione, solo quelle che, aggiungendosi, in relazione di secondariet e
complementarit, ad una sanzione principale, ne condividano comunque il carattere punitivo. Ne consegue che non
pu essere qualificata come irrogativa di una sanzione accessoria l'ordinanza con cui il questore ordini l'immediata
cessazione dell'attivit di veggente, in quanto reputata compresa nel mestiere di ciarlatano, vietato dall'art. 121 del
T.U. delle leggi di pubblica sicurezza (R.D. 18 giugno 1931 n. 773) e meglio definito dall'art. 231 del relativo
regolamento di esecuzione (R.D. 6 maggio 1940 n. 635), e conseguentemente deve ritenersi la giurisdizione del
giudice amministrativo per l'impugnazione del medesimo provvedimento.
Sez. U., sent. n. 59 del 13-02-1999, Ministero dell'interno c. Acone (rv 523165).
Consiglio di Stato
Mestiere di cartomante
Il divieto "di esercitare il mestiere di cartomante" desumibile dall'art. 121 del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza e dall'art. 231 del regolamento di attuazione non si applica soltanto quando l'attivit (comunque nel totale
rispetto dei valori della persona) non possa essere qualificata come "mestiere" nei confronti delle persone cui si
rivolge, e cio quando sia direttamente rivolta al pubblico in totale assenza dello scopo di lucro e di qualunque
corrispettivo (ad esempio, per un intrattenimento del tutto saltuario, per gioco o per manifestare la propria abilit
dialettica) e quando l'attivit sia retribuita da un solo contraente (che persegua un interesse meritevole di tutela,
quale quello di consentire uno spettacolo gratuito in favore del pubblico), in totale assenza di qualunque
corrispettivo da parte delle persone che abbiano contatti con il cartomante. In altri termini, la normativa vigente
vieta lo svolgimento del mestiere di cartomante, perch comporta, secondo l'id quod plerumque accidit,
ragionevolmente valutato dalla norma, il rischio dell'approfittamento dell'altrui credulit (pregiudizievole sotto il
profilo patrimoniale e anche personale), anche se non sono in concreto commessi reati.
Sez. VI, sent. n. 814 del 27-02-2006 (ud. del 04-11-2005), Questura di Napoli e altri c. C.G.
Cassazione Civile
Gioco delle tre campanelle
Il giuoco cosiddetto delle "tre campanelle", ancorch rientri nella nozione di mestiere recepita dal T.U. approvato
con R.D. n. 773 del 1931 (che indica ogni attivit di carattere prevalentemente manuale che si apprende in genere
col tirocinio e/o con la pratica, esercitata con un minimo di abitualit a scopo di guadagno), non postula per il suo
esercizio l'obbligo d'iscrizione nell'apposito registro tenuto dall'autorit di P.S., dal quale l'art. 227 del Regolamento
approvato con R.D. n. 635 del 1940 esclude l'esercizio di giuochi di qualsiasi genere, con la conseguenza che, ai
soggetti che praticano il suddetto giuoco, tanto se venga esercitato in posto fisso che in forma ambulante, non pu
essere irrogata sanzione collegata dell'obbligo d'iscrizione posto dall'art. 121 del R.D. n. 773 del 1931 citato.
Sez. I, sent. n. 11178 del 22-08-2001, Cifarelli c. Pref. della Provincia di Cuneo (rv 549023).
Cassazione Penale
Fotografi
Ai fini della sussistenza della contravvenzione prevista dall'art. 121 del R.D. 18 giugno 1931 n. 773, l'occasionale
esecuzione di un "reportage" fotografico, anche se ampio, non pu considerarsi svolgimento professionale dell'arte
fotografica, in quanto al concetto di esercizio d i un'arte inerente lo svolgimento di essa con carattere di
professionalit, cio in modo continuativo, non saltuario, con esclusione, quindi, dell'attivit del dilettante.
Sez. I, sent. n. 857 del 23-04-1988 (ud. del 17-03-1988), Pozzani (rv 178213).
Cassazione Penale
Ciarlatani
In tema di misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale e semilibert), affinch lo
scopo perseguito dal legislatore, ossia il reinserimento del soggetto nella societ, sia raggiunto, indispensabile che
l'attivit lavorativa svolta dal destinatario della misura non rivesta aspetti illeciti o truffaldini. L'attivit di "mago",
che sfrutta la credulit altrui traendo profitto da pratiche presentate come dirette a predire il futuro o a evitare
malanni o gli effetti di "fatture" al cliente ovvero a procurare danni alle persone dal cliente indicate, giuridicamente
s'inquadra nel mestiere di "ciarlatano", espressamente vietato dall'art. 121, ultimo comma, del T.U.L.P.S. (R.D. 18
giugno 1931 n. 773). Lo sfruttamento della credulit altrui, propria di chi si professi "mago", porta facilmente a
sconfinare nel reato di truffa, sicch appare corretto negare la mis ura alternativa sul rilievo circa la probabilit della
perpetrazione di ulteriori reati da parte all'istante che si proponga di continuare a svolgere tale attivit, se sottoposto
a misura alternativa.
Sez. I, sent. n. 5582 del 17-01-1995 (ud. del 22-11-1994), Pisano (rv 200104).
Consiglio di Stato
Mestiere di ciarlatano
11. La struttura del combinato disposto di cui agli artt. 121, .U. approvato con R.D. n. 773/1931 e 231 del relativo
regolamento di attuazione approvato con R.D. n. 635/1940 porta a ritenere che le attivit espressamente elencate, tra
cui quella di cartomante, sono di per s idonee a configurare il "mestiere di ciarlatano", di cui espressamente
vietato l'esercizio.
Sez. VI, sent. n. 951 del 22-02-2007 (ud. del 01-12-2006), Ministero dell'Interno e altri c. L.A.
Cassazione Penale
Parcheggiatori
L'attivit di custodia e vigilanza degli autoveicoli in sosta rientra tra quelle previste e disciplinate dall'art. 121 del
T.U.L.P.S. e per le quali sufficiente l'iscrizione nell'apposito registro tenuto una volta dall'autorit di P.S. ed ora
dai Comuni. L'attivit di parcheggiatore rientra infatti tra i "mestieri analoghi" previsti dal detto art. 121. evidente
infatti l'affinit con il mestiere di servitore di piazza espressamente previsto dalla norma.
Sez. I, sent. n. 5941 del 12-05-1996 (cc. del 01-04-1996), Druetta (rv 205116).
Consiglio di Stato
Criterio interpretativo della disposizione di cui all'art. 121 T. U. P. S.
Il canone ermeneutico da applicarsi a fronte di norme quali quelle di cui all'art. 121, T.U. approvato con R.D. n.
773/1931 e l'art. 231 del relativo regolamento di attuazione approvato con R.D. n. 635/1940 non pu che essere
quello secondo cui ci che viene espressamente e chiaramente disposto dal legislatore idoneo a produrre l'effetto
giuridico previsto dalla normativa complessiva, avendo esso gi fatto una valutazione a monte dall'idoneit del
meccanismo normativo a perseguire lo scopo temuto o sperato.
Sez. VI, sent. n. 951 del 22-02-2007 (ud. del 01-12-2006), Ministero dell'Interno e altri c. L.A.
Segue:
Fac-simile Regolamento delle attivit ed arti di strada.
COMUNE DI XXXXXX
CORPO DI POLIZIA LOCALE
10)Non rientra nel campo di applicazione del presente Regolamento lattivit di strilloni
ovvero delle persone incaricate della vendita o distribuzione gratuita ambulante di quotidiani
da parte degli editori, distributori ed edicolanti; si rinvia alla vigente normativa di riferimento
ove compatibile.
11)Attivit definita alla voce cenciaio e dai suoi sinonimi cenciaiolo o cenciaiuolo come
chi compra o vende cenci, si intende comunque riferita a chi raccoglie o distribuisce cose di
tenue valore come abiti usati e altri effetti simili, dietro offerta.
12)Attivita di pittore ritrattista dietro corrispettivo ovvero offerta di denaro ;
13) Gioco delle tre carte, fatto salvo lesecuzione di giochi o attivit che possano configurare il
reato di gioco dazzardo previsto dal vigente Codice Penale
Art. 11
Attivita su strada vietate o regolamentate da normative specifiche di settore - rinvio
Si elencano infine le attivit su strada che, originariamente citate nelle normative finora
analizzate o comunque presenti nel nostro territorio, sono disciplinate da normative di settore.
1) Parcheggiatori di auto, la cui attivit disciplinata e sanzionata se svolta abusivamente
dallart.7 c.15 bis C.d.S. ;
2)Trecciaioli, tatuaggi, piercing e altre attivit su strada in violazione di norme igienico-sanitarie
ed in particolare a tutte le attivit svolte sul corpo umano gi disciplinata dalla L.174 /2005 ;
I principi basilari della potest regolamentare degli Enti locali sono rinvenibili nel D. Lgs. 18
agosto 2000, n. 267 (GU n. 227 Suppl.Ord. del 28/09/2000) Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali (art. 31 legge 3 agosto 1999, n. 265). Ecco in breve sintesi
alcuni passaggi rinvenibile nel dettato normativo di interesse per il presente appronfondimento:
Articolo 3
Autonomia dei comuni e delle province
1 . Le comunit locali, ordinate in comuni e province, sono autonome. .omissis..
4 . I comuni e le province hanno autonomia statutaria, normativa, organizzativa e
amministrativa, nonch autonomia impositiva e finanziaria nell'ambito dei propri statuti e
regolamenti e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica.
5 . I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro con legge
dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiariet. I comuni e le province svolgono
le loro funzioni anche attraverso le attivit che possono essere adeguatamente. esercitate dalla
autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali.
Articolo 7
Regolamenti
1 . Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dello statuto, il comune e la provincia adottano
regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per l'organizzazione e il
funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli
organi e degli uffici e per l'esercizio delle funzioni.
Pertanto per tutti i colleghi nel caso i propri Comuni non avessero ancora provveduto ad
emanare i relativi regolamenti, tra cui lallegato disciplinare per le arti e mestieri di strada,
ulteriore passaggio sar ladozione di un ulteriore apposito regolamento di adeguamento delle
sanzioni amministrative da applicarsi nel caso di applicazione di norme regolamentari locali ai
sensi dellart. 7 bis del TUEL, D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (GU n. 227 Suppl.Ord. del
28/09/2000) Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (art. 31 legge 3 agosto
1999, n. 265).
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COMUNE DI XXXXXXX
PROVINCIA DI XXXXXX
SANZIONI AMMINISTRATIVE
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