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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 94 (46.636)

Citt del Vaticano

sabato 26 aprile 2014

Nelludienza ai vescovi di Botswana, Sud Africa e Swaziland il Papa sottolinea la vivacit della Chiesa

Seminario sulla protezione dei migranti in mare

Un seme che cresce

Per salvare
i boat people

Tra le sfide da affrontare, le minacce alla vita e alla famiglia e la violenza su donne e bambini
Una Chiesa che cresce nonostante le
gravi sfide poste dalla societ contemporanea. Papa Francesco, parlando ai pastori della Chiesa in Botswana, in Sud Africa e nello Swaziland
ricevuti venerd mattina, 25 aprile,
in occasione della visita ad limina
Apostolorum elenca luci e ombre di
questa comunit in cammino. E tra
le ombre indica anzitutto la sofferenza delle famiglie, ne denuncia limpoverimento e la scarsa propensione
a favorire la nascita di vite nuove,
anche con il ricorso crescente
allaborto; la violenza nei confronti
di donne e bambini; lo sgretolarsi
delle unioni sacramentali sotto il peso di una cultura secolarista.
Poi la sua preoccupazione si rivolge ai pi bisognosi, tra i quali inserisce disoccupati e immigrati. E chiede creativit per aiutare questa gente
soprattutto a incontrare Ges. Si
mostra tuttavia consapevole delle
difficolt causate dalla mancanza di
sacerdoti e di nuove vocazioni. Anche per quanto riguarda limpegno
dei laici, ci sono da fronteggiare le
sfide poste dal proliferare delle sette
che finiscono per esercitare una sempre maggiore attrazione nei confronti della gente. Una tendenza, nota il
Pontefice, favorita anche dal crollo
della morale cristiana che sta pericolosamente sconfinando nella collusione con la disonest.
dunque importante il richiamo
alla testimonianza da parte della comunit cristiana, pronta a mostrare
la sua coerenza di vita con i valori e
le virt dellonest e dellintegrit.
E non mancano esempi nella regione. Il Papa sottolinea limpegno di
testimonianza che arricchisce molte
parrocchie fiorenti, che prosperano
nota anche tra le difficolt pi
grandi; il grande lavoro che si compie in alcune diocesi per la formazione dei catechisti; la disponibilit
di sacerdoti, religiosi e religiose
nellaffiancare persone in difficolt
come i divorziati, i bambini orfani, i
malati di aids. Ai vescovi resta comunque la grande missione di continuare a insegnare con determinazione la verit in ogni occasione
opportuna e non opportuna.
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Ban Ki-moon chiede il rispetto degli accordi di Ginevra

Scambio di accuse sulla crisi ucraina


KIEV, 25. Si acuisce la tensione nel
sud-est dellUcraina mentre Stati
Uniti e Russia si scambiano reciproche accuse. Il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, profondamente preoccupato per le
continue violenze nella parte orientale del Paese che stanno generando
un clima di paura e di ansia. Lo ha
fatto sapere ieri un portavoce del
Palazzo di Vetro, Farhan Haq. Ban
Ki-moon teme che la situazione
vada rapidamente fuori controllo
con conseguenze imprevedibili.
Per questo il Segretario generale
sottolinea la necessit che tutte le
parti rispettino gli impegni assunti
con la Dichiarazione di Ginevra:

Udienza al presidente eletto


della Repubblica di El Salvador

Lazione militare afferma deve essere evitata a tutti i costi.


Ma mentre, contrariamente alle
notizie diffuse dai media prosegue
loperazione militare contro i filorussi operazione confermata oggi
dal ministro dellinterno Arsen Avakov il ministro della Difesa di
Mosca, Serghiei Shoigu, ha annunciato ieri nuove esercitazioni militari al confine con lUcraina, una
mossa a cui il Governo di Kiev ha
riposto concedendo a Mosca 48
ore di tempo per spiegare nel dettaglio lo scopo delle manovre.
La Russia vuole fermamente favorire una de-escalation della crisi
in Ucraina sulla base dellaccordo
di Ginevra, ma non ci possono essere richieste unilaterali in tal senso. Lo ha intanto oggi affermato il
ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, precisando che lintesa raggiunta in Svizzera prevede un processo simultaneo e obblighi paritari di Kiev e degli insorti del sudest ucraino. Inoltre, Lavrov ha dichiarato che loperazione militare
contro i filo-russi un delitto san-

guinoso del quale le autorit di


Kiev risponderanno in futuro.
Dal canto suo, il segretario di
Stato americano, John Kerry, ha
detto che la Russia non sta mantenendo la propria parola sugli accordi di Ginevra: Una crisi non si
pu risolvere quando solo una parte fa il necessario per evitare il confronto. A una settimana dallintesa, ha precisato il capo della diplomazia di Washington, solo il Governo di Kiev sta rispettando gli
impegni sottoscritti, come dimostrato dai passi presi sullamnistia. La
Russia, secondo Kerry, non ha intrapreso un singolo passo per
aiutare lattuazione delle intese.
Anche Barack Obama ha lanciato
accuse al Cremlino. Continuiamo
ha dichiarato a vedere milizie
armate che occupano palazzi e terrorizzano chi non daccordo con
loro. Destabilizzano la regione e
non abbiamo visto la Russia scoraggiarle. Se la Russia non rispetter lo spirito e la lettera di quanto
concordato a Ginevra, allora ci saranno conseguenze e ci muoveremo
per ulteriori sanzioni.

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:


Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Polycarp
Pengo, Arcivescovo di Dar-esSalaam (Tanzania);
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Buti Joseph Tlhagale, Arcivescovo di Johannesburg (Sud
Africa), Amministratore Apostolico Sede vacante et ad nutum
Sanctae Sedis di Klerksdorp, in
visita ad limina Apostolorum;
William Matthew Slattery,
Arcivescovo di Pretoria, Ordinario Militare per il Sud Africa, in
visita ad limina Apostolorum;
Xolelo Thaddaeus Kumalo,
Vescovo di Eshowe (Sud Africa),
in visita ad limina Apostolorum;
Zolile Peter Mpambani, Vescovo di Kokstad (Sud Africa),
in visita ad limina Apostolorum;

Pius Mlungisi Dlungwane,


Vescovo di Mariannhill (Sud
Africa), in visita ad limina
Apostolorum;
Sithembele Anton Sipuka,
Vescovo di Umtata (Sud Africa),
in visita ad limina Apostolorum;
Stanisaw Jan Dziuba, Vescovo di Umzimkulu (Sud Africa), in visita ad limina Apostolorum;
Giuseppe Sandri, Vescovo
di Witbank (Sud Africa), in visita ad limina Apostolorum;
Jeremiah Madimetja Masela, Vescovo di Polokwane (Sud
Africa), in visita ad limina
Apostolorum;
Kevin Dowling, Vescovo di
Rustenburg (Sud Africa), in visita ad limina Apostolorum;
Joo No Rodrigues, Vescovo di Tzaneen (Sud Africa), in
visita ad limina Apostolorum;

JAKARTA, 25. Il sud dellAsia e Pi in generale dal seminario


lOceania sono tra le aree del mon- emerso come manchino ancora rido pi coinvolte nel fenomeno sposte standard internazionali sugli
epocale delle migrazioni per mare interventi, soprattutto nelle situae sono da tempo alla ricerca di una zioni di emergenza.
politica comune per fronteggiarlo,
Lappuntamento arrivato in un
senza peraltro avere registrato fino- momento di rinnovata tensione tra
ra passi in avanti di rilievo. Se ne Indonesia e Australia riguardo al
discusso questa settimana nella ca- flusso di irregolari in transito dal
pitale indonesiana Jakarta, nei due primo Paese per raggiungere il segiorni del seminario internazionale condo dove chiedono asilo in attededicato alla protezione dei mi- sa di una ricollocazione. Si tratta
da tempo del principale argomento
granti in mare.
Il seminario ha raccolto rappre- di discussione tra le due diplomasentanti di quattordici Paesi e di zie. Il Governo di Canberra, che
istituzioni internazionali, compresi ha chiuso le porte a ogni arrivo
lalto commissariato
dellOnu per i rifugiati, lO rganizzazione internazionale delle migrazioni e lUfficio dellOnu per il
controllo della droga
e la prevenzione del
crimine. Proprio tali
presenze confermano
come il fenomeno dei
cosiddetti boat people riguardi sia profughi che migranti per
motivi economici ed
esponga entrambi allo sfruttamento da
parte di organizzazioni criminali capillari e
potenti.
In proposito, durante il seminario si
rilanciata la Dichiarazione
di
Jakarta
dellagosto 2013 basata su prevenzione, inLidentificazione di una piccola profuga vietnamita
dividuazione tempegiunta in Malaysia nel 1980
stiva e repressione di
tali attivit criminali.
A quasi un anno di distanza si non regolamentato e attua una pofatto il punto sulle iniziative avvia- litica di detenzione per quanti sono
te finora senza risultati troppo fermati, accusa quello di Jakarta di
soddisfacenti e si insistito sulla non fare nulla per frenare questo
necessit di vararne di pi efficaci. flusso.

Millecinquecento persone
soccorse in Mediterraneo
ROMA, 25. attraccata oggi nel
porto siciliano di Pozzallo la nave
Urania della Marina militare italiana con a bordo 395 migranti, siriani o subsahariani, compresi 12 neonati, 78 minorenni e 60 donne.
Erano su unimbarcazione soccorsa
nellambito delloperazione Mare
nostrum. Si tratta degli ultimi sbarchi al termine di ventiquattrore
che hanno visto le navi italiane
particolarmente impegnate. Un comunicato della Marina riferisce in-

fatti che in tale lasso di tempo sono stati soccorsi oltre millecinquecento migranti al largo delle coste
siciliane.
La questura di Ragusa, intanto,
ha coordinato lo spostamento di
trecento persone dal centro di prima accoglienza di Comiso, ormai
ben oltre i limiti di capienza. Per
met sono gi partite con il primo
dei due voli charter diretti verso
centri daccoglienza in Italia settentrionale.

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NOSTRE INFORMAZIONI

Nella mattina di venerd 25 aprile Papa Francesco ha ricevuto in udienza


Salvador Snchez Cern, presidente eletto
della Repubblica di El Salvador, con la consorte, e seguito

Jos Luis Gerardo Ponce de


Len, Vescovo di Manzini (Swaziland), Amministratore Apostolico Sede vacante et ad nutum
Sanctae Sedis del Vicariato
Apostolico di Ingwavuma, in visita ad limina Apostolorum;
Valentine Tsamma Seane,
Vescovo di Gaborone (Botswana), in visita ad limina Apostolorum;
Frank Atese Nubuasah, Vescovo titolare di Pauzera, Vicario
Apostolico di Francistown (Botswana), in visita ad limina
Apostolorum.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Salvador
Snchez Cern, Presidente eletto
della Repubblica di El Salvador,
con la Consorte, e Seguito.
Il Santo Padre ha nominato
Nunzio Apostolico in Bulgaria

Sua Eccellenza Reverendissima


Monsignor Anselmo Guido Pecorari, Arcivescovo titolare di
Populonia, finora Nunzio Apostolico in Uruguay.
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale del
Vicariato Apostolico di Nepal,
presentata
dallEccellentissimo
Monsignore Anthony Francis
Sharma, S.I., in conformit al canone 401 1 del Codice di Diritto Canonico.

Nomina
di Vicario Apostolico
Il Santo Padre ha nominato
Vicario Apostolico di Nepal il
Reverendo Paul Simick, del clero di Darjeeling (India), Parroco
della Cattedrale di Darjeeling.
Gli stata assegnata la sede titolare vescovile di Maturba.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

sabato 26 aprile 2014

Prosegue il dialogo con lopposizione

Dopo i funerali del giovane ucciso nei pressi di Copacabana

La ricetta
di Maduro per rilanciare
il Venezuela

Nuovi scontri
a Rio de Janeiro

CARACAS, 25. Il presidente del Venezuela, Nicols Maduro, ha annunciato ieri ladozione di nuove
misure economiche per rilanciare,
su vasta scala, la produzione e per
mettere fine alla penuria di beni di
prima necessit e controllarne i
prezzi. Lannuncio stato fatto alla
vigilia di una nuova riunione prevista per oggi fra il Governo e lopposizione. Durante un incontro a
cui hanno preso parte oltre settecento imprenditori, nellambito della cosiddetta Commissione economica per la pace, Maduro ha
chiesto a tutte le parti sociali di
impegnarsi per favorire una collaborazione intensa e costruttiva in
modo da risolvere i problemi che
segnano il Paese. In particolare il
presidente ha fatto riferimento alle
questioni legate allinflazione, che a
febbraio ha chiuso sopra il 57 per
cento.
Il capo dello Stato si dichiarato disponibile a valutare le varie
proposte degli imprenditori privati
per regolare correttamente leconomia, accordando loro laccesso al
Fondo cinese (un fondo finanziato
dalla banca cinese di sviluppo), al
Fondo di sviluppo nazionale e al
Fondo Mercosur-Alba, il cui valore
complessivo ammonta a oltre venti
miliardi di dollari. Nei giorni scorsi
Maduro aveva annunciato limminenza di unoffensiva economica
mirata a bilanciare lintera economia, sottolineando che questa manovra sar superiore a quella intrapresa alla fine dellanno scorso,
quando il capo dello Stato ordin
di abbassare i prezzi degli elettrodomestici e dei prodotti di largo
consumo, dopo aver accusato i
commercianti di speculare gonfiandoli fino al mille per cento.
Sul piano politico, intanto, si registrano progressi, seppure timidi,
riguardo al dialogo tra Governo e
opposizione. Tre round di colloqui
hanno avuto luogo da quando sono cominciate le violente proteste
di piazza, nel febbraio scorso, durante le quali pi di quaranta persone sono morte. Proteste che anche nei giorni scorsi, per le strade
di Caracas, sono degenerate in
scontri tra manifestanti antigovernativi e agenti di polizia.

RIO DE JANEIRO, 25. Nuovi scontri a


Rio de Janeiro dopo i funerali di
Douglas Rafael da Silva Pereira, il
ballerino televisivo ritrovato morto,
mercoled, nei locali di una scuola in
circostanze ancora da chiarire. Alcuni abitanti di Copacabana hanno accusato la polizia della morte del giovane, scambiato per un malvivente
mentre saltava il muro della scuola
per sfuggire a uno scontro a fuoco
tra trafficanti di droga e forze
dellordine. Gli agenti hanno usato i
gas lacrimogeni per disperdere una
folla rabbiosa di ritorno dalle esequie. In precedenza centinaia di persone si erano radunate davanti al cimitero So Joo Batista, dove il ballerino stato sepolto, urlando Giutizia!. Non appena si era diffusa la
notizia della morte del giovane, violenti scontri erano divampati tra manifestanti e polizia.
Si attende intanto la versione ufficiale, da parte delle autorit brasiliane, in merito al decesso del giovane.
La madre della vittima ha dichiarato
di aver potuto vedere il cadavere solo dopo dodici ore: il corpo, ha detto, aveva ferite ovunque, ma non fori di proiettile. Nel frattempo la Fifa
ha escluso che quanto accaduto
possa ripercuotersi sulla sicurezza
dei mondiali di calcio che si apriranno il 12 giugno proprio a Rio de Janeiro.

Durante i colloqui con lopposizione, Maduro ha proposto un piano di pacificazione. Dal canto suo
Ramn Guillermo Aveledo, segretario generale del Mud (Ufficio
dellunit democratica, organismo
che raccoglie diversi gruppi di opposizione), si dichiarato disponibile a esaminare nel dettaglio la
proposta, aggiungendo che sicuramente saranno apportate modifiche
soprattutto per quanto concerne gli
ambiti della sicurezza, della prevenzione e della sanzione dei reati.
Tuttavia, settori dellopposizione
continuano a dirsi contrari al compromesso. Nei giorni scorsi Carlos
Bello, uno dei dirigenti del movimento studentesco che ha lanciato
la protesta di piazza, aveva denunciato il fatto che non possibile
che il Governo dica che sta dialogando mentre continuano ad arrestare i nostri compagni e rifiutano
ogni possibilit di amnistia. Gli
studenti avevano infatti chiesto nei
giorni scorsi che venisse firmata
una legge di amnistia per i detenuti arrestati durante le proteste. Tale
legge, hanno affermato, rappresenterebbe lunico segnale chiaro
della volont politica di una riconciliazione fra venezuelani.

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SANTIAGO, 25. La presidente del


Cile, Michelle Bachelet, ha firmato ieri un disegno di legge che
punta a mettere fine al sistema
elettorale binominale legato alla
dittatura di Augusto Pinochet
(1973-1990). Il disegno di legge
prevede laumento del numero dei
deputati da 120 a 154 e di quello
dei senatori da 38 a 50. Si intende
poi incrementare il numero degli
eletti in determinate regioni e fissare una quota minima del quaranta per cento di candidate donne. Secondo gli osservatori, liniziativa lanciata dal capo dello
Stato ha buone possibilit di ottenere il sostegno necessario al
Congresso, dove il Governo di
centrosinistra pu contare su 21
senatori e 71 deputati: perch il
disegno di legge passi, si richiedono ventitr suffragi alla Camera alta e settantadue in quella
bassa. Il sistema binominale
una spina nel cuore della nostra
democrazia ha dichiarato Michelle Bachelet.
Nei giorni scorsi, intanto, il
Congresso ha approvato un
emendamento costituzionale che
consente il voto dei cittadini residenti allestero per le elezioni presidenziali e per i referendum: 25 i
voti favorevoli e 5 quelli contrari.
Sono pi di 850.000 i cileni che
vivono allestero.

Disordini nella capitale carioca (Ansa)

In seguito al massacro di civili perpetrato dai ribelli a Bentiu

Da parte del premio Nobel Wole Soyinka

Allesame dellO nu
misure per il Sud Sudan

Appello
contro Boko Haram

NEW YORK, 25. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta valutando misure per il Sud Sudan, in
particolare contro i responsabili di
violenze contro i civili che si configurano come crimini di guerra. Lo
ha riferito ieri il responsabile delle
operazioni di pace dellOnu, Herve
Ladsous, dopo unaudizione davanti
al Consiglio. Durante lincontro
stato mostrato un video sulle atrocit commesse nella citt di Bentiu,
capitale dello Stato petrolifero di
Unity, dove centinaia di civili sono
stati uccisi dai miliziani guidati
dallex vicepresidente Rijek Machar,
ribellatisi quattro mesi fa al Governo del presidente Salva Kiir Mayardit. Il Consiglio ha poi diffuso una
dichiarazione nella quale esprime
orrore per lattacco a Bentiu, sottolineando anche la componente etnica
delle violenze contro i civili.
Nel frattempo, sembrano esserci
possibilit di ripresa ad Addis Abeba dei negoziati tra i belligeranti
mediati dallAutorit intergovernativa per lo sviluppo (Igad). A ci potrebbe contribuire lannuncio del
proscioglimento di quattro ex esponenti politici vicini a Machar, accusati di aver pianificato un colpo di
Stato contro il presidente, innescando il conflitto. Il loro rilascio era
una delle condizioni poste dai ribelli per un accordo che consenta di
porre fine ai combattimenti.

Nelle Americhe
assassinati
78 giornalisti
in due anni
WASHINGTON, 25. Almeno 78 giornalisti sono stati assassinati, a causa del loro lavoro, dal gennaio del
2010 alla fine del 2013 nei 35 Paesi
delle Americhe. Lo ha reso noto ieri un rapporto ufficiale della Commissione interamericana per i Diritti umani, organismo che fa parte
dellOrganizzazione degli Stati
americani.
Tra i Paesi pi pericolosi per gli
operatori dellinformazione figurano il Messico, con 29 vittime,
lHonduras, con 19, e il Brasile,
con 14. Secondo la relatrice del
rapporto, lavvocato colombiano
Catalina Botero, non mancano i
casi in cui atti violenti sono stati
compiuti da agenti delle forze di
polizia. Ma in Messico, il Paese
con pi vittime, i responsabili degli
omicidi commessi ai danni dei periodistas sono i narcotrafficanti. E
proprio gli operatori della comunicazione maggiormente impegnati a
coprire notizie, fatti e avvenimenti
relativi al narcotraffico sono quelli
che finora hanno pagato il prezzo
pi alto. Inoltre, le continue minacce e aggressioni hanno innescato nei giornalisti, soprattutto quelli
che lavorano nei media locali, un
meccanismo di autocensura, dovuto alla paura, che impedisce alla
societ messicana di essere informata correttamente.

Riforma
del sistema
elettorale
in Cile

Un ribelle a Bentiu (Reuters)

ABUJA, 25. Le popolazioni di gran


parte della Nigeria restano in
ostaggio di quotidiane violenze, soprattutto nelle regioni nordorientali
teatro dellazione del gruppo islamista Boko Haram, responsabile
da oltre quattro anni di attacchi e
attentati terroristici che hanno provocato migliaia di vittime, in massima parte civili. A ci si aggiungono gli scontri, che spesso sfociano
in massacri, tra etnie di coltivatori
e di allevatori per il controllo dei
territori e delle risorse dacqua.
Nellultimo episodio di questo tipo, due giorni fa, diciassette persone sono state uccise in un attacco
di pastori fulani, musulmani, al villaggio di Kauyen-Yaku, nello Stato
di Taraba, abitato in prevalenza da
coltivatori cristiani hausa.
Un appello ai connazionali a
mobilitarsi contro Boko Haram per
una battaglia che proprio la nostra, prioritariamente la nostra
giunto ieri da Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura nel
1986, da molti considerato il maggior drammaturgo africano. Dobbiamo levare gli scudi contro Boko
Haram. Ribellarci contro le bombe
e contro il rapimento delle nostre
figlie, ha detto Soyinka. Non
possiamo rimanere con le mani in
mano e guardare le nostre ragazze
innocenti diventare schiave di teppisti e terroristi. Sarebbe tradire i

nostri figli e consolidare lattivit


di questi sequestratori, ha aggiunto Soyinka.
Non si hanno ancora notizie certe delle oltre duecento ragazze del
liceo di Chibok, nello Stato del
Borno, rapite il 14 aprile da sospetti miliziani di Boko Haram. Secondo le dichiarazioni dei familiari, in
contraddizione con quelle dellesercito, sarebbero ancora quasi tutte
nelle mani dei rapitori.

Dati allarmanti diffusi dallOms nella Giornata della lotta alla malattia

Met popolazione mondiale a rischio malaria


GINEVRA, 25. Met della popolazione mondiale, circa tre miliardi e
mezzo di individui, a rischio malaria, una malattia che ogni anno uccide pi di seicentomila persone, soprattutto bambini, e che potrebbe
invece essere eradicata se ci fossero
abbastanza fondi. Lo ha ricordato
lOms, lOrganizzazione mondiale
della sanit, in occasione, oggi, della
Giornata mondiale contro la malaria.
Nel 2012, spiega lagenzia delle
Nazioni Unite, i casi di malaria nel

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

mondo sono stati oltre duecentomila


e hanno interessato 97 Paesi, soprattutto africani. Ma il dato pi significativo riguarda le zanzare portatrici
del parassita della malaria, che stanno ampliando progressivamente il
loro raggio dazione, avvertono gli
esperti internazionali, tanto che
lEuropean Centers for Disease Prevention e Control ha censito casi autoctoni della malattia, non di persone che lhanno contratta in viaggio,
sia in Grecia che in Spagna. E forse
un caso in Italia.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

In attesa del nuovo vaccino, che


secondo alcune fonti potrebbe arrivare gi dal prossimo anno, i farmaci
esistenti e gli accorgimenti come la
diffusione delle zanzariere trattate
con insetticida possono fare moltissimo. Dal 2000 c stata una riduzione del 40 per cento nella mortalit
per malaria informa Margaret
Chan, segretario generale dellO ms
ma ostacoli finanziari e burocratici
rimangono, soprattutto nei Paesi dove il peso della malattia pi gravoso.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

LOms ha censito recentemente


circa 20 diversi vaccini in varie fasi
di sperimentazione nel mondo, il
primo dei quali quello definito
dalla sigla Rts,s dovrebbe passare al vaglio delle autorit sanitarie
entro questanno, per poi essere disponibile nel 2015. Anche se i risultati sono buoni, con una riduzione
del rischio di contagio per i bambini
che arriva al 50 per cento, la profilassi sar fondamentale, ma non sufficiente, a sconfiggere la grave malattia.

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

Lembargo
non ferma i traffici
di diamanti
in Costa dAvorio
YAMOUSSOUKRO, 25. La produzione e la commercializzazione
di diamanti grezzi proseguono
illegalmente in Costa dAvorio,
nonostante un embargo in vigore dal 2005. Lo hanno denunciato esperti dellOnu, accusando
un alto responsabile dellesercito
di coinvolgimento diretto in una
rete criminale.
La produzione artigianale di
diamanti nelle zone di estrazione di Sgula e Tortiya prosegue
attraverso reti commerciali che
comprano e poi esportano illegalmente passando per i Paesi
vicini, si legge in un rapporto
diffuso dalla missione dellO nu
in Costa dAvorio, del quale ha
dato notizia ieri la Misna,
lagenzia internazionale delle
congregazioni missionarie.
Il documento aggiunge che
militari fuoriusciti dalla ribellione delle Forze nuove a suo
tempo passate nel campo del
presidente Alassane Ouattara
contro il suo rivale, lex presidente Laurent Gbagbo continuano a trarre profitto dal traffico. In particolare, nel documento si fa il nome di Issiaka Ouattara, conosciuto come Wattao,
gi capo ribelle, oggi fra i principali comandanti delle forze
governative.

Concessionaria di pubblicit
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Ivan Ranza, direttore generale

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EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

don Sergio Pellini S.D.B.


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Banca Carige
Societ Cattolica di Assicurazione
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sabato 26 aprile 2014

pagina 3

Dopo lintesa Hamas-Fatah

Tre milioni e mezzo di siriani vivono sotto assedio e senza aiuti umanitari

Bambina cristiana violentata

Israele sospende
i colloqui
di pace
con i palestinesi

Civili abbandonati

O rrore
pakistano

TEL AVIV, 25. Poche ore dopo il


raggiungimento dellaccordo di riconciliazione fra Hamas e Fatah,
il Gabinetto ristretto israeliano ha
deciso allunanimit la sospensione dei colloqui di pace con lAutorit palestinese (Ap) e ladozione di sanzioni economiche.
Israele non negozier con un
Governo palestinese sostenuto da
Hamas, unorganizzazione terroristica ha precisato in un comunicato lEsecutivo di Netanyahu. Secondo il primo ministro, il presidente palestinese, Abu Mazen,
ha fatto compiere un grande balzo allindietro alla pace.
E il ministro degli Esteri,
Avigdor Lieberman, ha rincarato
la dose, sostenendo in unintervista che fra i palestinesi c una
suddivisione del lavoro: Mentre
Hamas pratica il terrorismo classico, Abu Mazen opera contro
Israele un terrorismo politico
mantenendo una situazione che
non guerra, n pace.
Da Ramallah, i palestinesi hanno lasciato intendere che potrebbero adottare nuove iniziative per
lingresso in diverse organizzazioni internazionali. La leadership
palestinese ha chiarito, comunque,
che malgrado il malumore espresso
dallAmministrazione
di
Washington non torner indietro
sulle decisioni gi assunte in questo senso.
In questo vortice di dichiarazioni, nessuno ha per annunciato la
fine delle trattative tra israeliani e
palestinesi, condotte per nove mesi dal segretario di Stato americano, John Kerry. Secondo gli osservatori per ora si parla di una sospensione di cinque settimane, ossia il tempo che Hamas e Fatah,
fazione maggioritaria dellO rganizzazione per la liberazione della
Palestina (Olp), hanno stabilito
per dare vita a un Governo di riconciliazione.
Secondo
Jibril
Rajub, il nuovo Esecutivo palestinese di unit nazionale sar presieduto da Abu Mazen in persona: cosa che a suo parere dovrebbe essere motivo di tranquillit sia per Israele che per gli Stati
Uniti. La natura e le direttive del
nuovo Governo non sono ancora
definite, ma in Israele rileva la
stampa locale esistono forti
dubbi che Hamas e Fatah riescano a materializzare le intese raggiunte.
In particolare, appare problematica la fusione dei rispettivi apparati di sicurezza. Ma secondo
alcuni proprio Hamas che non
ha mai creduto nelle trattative fra
Israele e Olp sembra potere
manifestare soddisfazione per questi sviluppi, riuscendo ad allentare
lisolamento internazionale.

Una famiglia di Aleppo dopo un bombardamento (Reuters)

NEW YORK, 25. Tre milioni e mezzo di persone


vivono in zone della Siria sotto assedio o comunque impossibili da raggiungere dallassistenza
umanitaria. quanto ha affermato ieri lOnu, in
una nuova dichiarazione in cui si chiede a tutte le
parti belligeranti di permettere larrivo di aiuti e
di porre fine ai bombardamenti indiscriminati sui
civili. La dichiarazione firmata da Valerie Amos,
sottosegretario generale per gli Affari umanitari, e
dai responsabili delle agenzie impegnate nellassistenza in Siria, cio lalto Commissariato
dellOnu per i rifugiati (Unhcr), il fondo
dellOnu per linfanzia (Unicef), il Programma
alimentare mondiale (Pam) e lO rganizzazione
mondiale della sanit (Oms).
Nel documento si traccia un quadro catastrofico del Paese. Secondo gli ultimi rapporti di
Unhcr, Unicef, Pam e Oms che gi mercoled
avevano diffuso un appello congiunto quasi
nove milioni e mezzo di persone sono colpite in
vario modo dal conflitto, il 60 per cento dei centri sanitari sono distrutti e un terzo degli impianti
per il trattamento dellacqua sono fuori uso.
Laccesso umanitario a chi ha bisogno viene

troppo spesso negato da entrambe le parti, si


legge nella dichiarazione. Nella sola citt di Aleppo e nella sua provincia, a causa dellintensificazione degli scontri nelle ultime settimane, oltre
un milione di persone necessitano di cibo e altra
assistenza. Secondo le Nazioni Unite, nella citt
che un tempo fu il maggiore centro economico
della Siria rimangono oggi non pi di quaranta
medici, rispetto ai duemila del passato, a fronte
di una popolazione di due milioni e mezzo di
abitanti. I civili innocenti della Siria si afferma ancora sembrano sopravvivere solo grazie al
proprio coraggio.
Nel frattempo, lOrganizzazione per la prevenzione delle armi chimiche (Opac) che conduce
insieme allOnu loperazione di smantellamento
dellarsenale siriano concordata in autunno dal
Governo di Damasco con la comunit internazionale, ha fornito nuovi dati sulla propria attivit.
Damasco ha completato ieri il trasferimento a
Latakia di quasi il 92 per cento delle sue armi
chimiche che dovranno essere distrutte allestero.
Il cargo danese Ark Futura stato caricato con il
96 per cento degli agenti chimici classificati di

Obama a Seoul lancia


un messaggio verso nord

Violenze durante il voto


in tre Stati indiani
NEW DELHI, 25. di dieci morti, di
cui sei agenti di polizia, il bilancio
di alcuni attacchi realizzati ieri in
tre Stati dellIndia durante il terzo
supergioved per le elezioni legislative, che si svolgono in dieci tappe
e si concluderanno il prossimo 16
maggio.
I media indiani riferiscono oggi
che nello Stato nordorientale di
Jharkhand i ribelli maoisti che
avevano lanciato un avvertimento
per boicottare le elezioni hanno
collocato un ordigno esplosivo sotto un ponte facendolo saltare al
passaggio di un autobus che trasportava personale impegnato nelle

Scontri in Tunisia
tra esercito
e miliziani islamici
TUNISI, 25. Un soldato rimasto
ferito nei violenti scontri armati
tra esercito tunisino e miliziani
islamici salafiti nella zona industriale
del
governatorato
di
Kasserine, sui monti Chaambi, al
confine con lAlgeria: lo ha riferito
ieri il portavoce del ministero della
Difesa
tunisino,
Taoufik
Rahmouni. A Kasserine, ormai da
giorni i rifugi degli uomini di Al
Qaeda sono bombardati con lartiglieria pesante.
Secondo linviato dellemittente
Al Jazeera, nelloffensiva in corso
lesercito ha usato anche elicotteri
da combattimento. Al momento
non chiaro se ci siano vittime tra
i fondamentalisti o tra i civili visto
che gli scontri avvengono nei
pressi del centro abitato. Lesercito sta cercando oramai da mesi di
stanare i fondamentalisti che si sono nascosti negli anfratti del monte Chaambi. I bombardamenti
con lartiglieria intendono costringere i miliziani a uscire allo scoperto: in passato gruppi di estremisti hanno anche cercato di entrare in Algeria ma sono stati respinti alla frontiera.

priorit 1, i pi pericolosi, che dovranno raggiungere larea portuale italiana di Gioia Tauro per il
trasbordo sulla nave statunitense Cape Ray, attrezzata per la distruzione in mare.
Restano dunque da consegnare il 4 per cento
delle sostanze di priorit 1 e il 19 per cento di
quelle di priorit 2 destinate a Finlandia e Stati
Uniti che si trovano in un sito ancora inaccessibile per motivi di sicurezza.
Poche ore prima, la responsabile della missione
dellOpac e dellOnu, Sigrid Kaag, aveva riferito
al Consiglio di sicurezza il completamento della
missione a quasi l87 per cento. A questa percentuale ha fatto riferimento ieri il presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama, rivendicando al suo
Governo il merito di aver spinto il presidente siriano Bashar Al Assad a consegnare larsenale
chimico. Il fatto che non abbiamo avuto bisogno di sparare un missile per quel risultato non
un fallimento, ma un successo, ha detto ieri
Obama in una conferenza stampa a Tokyo con il
primo ministro giapponese Shinzo Abe. Obama
ha comunque precisato che tale successo non sar
pieno finch non avremo lultimo 13 per cento.

Napolitano
celebra
il 25 aprile

Obama con la presidente Park Geun Hye (Afp)

SEOUL, 25. Il presidente statunitense, Barack Obama, giunto oggi


da Tokyo nella capitale sudcoreana,
seconda tappa del suo viaggio in
Asia, per una visita di due giorni.
Obama si fatto precedere da
unintervista in cui ha lanciato un
monito alla Corea del Nord. Il regime comunista di Pyongyang, ha dichiarato al giornale Joongan,
non guadagnerebbe assolutamente
nulla da un nuovo test nucleare,
tranne approfondire il proprio isolamento nella comunit globale.
Il capo della Casa Bianca, atterrato con lAir Force One alla base

aerea di Osan, ha successivamente


partecipato a una cerimonia al
National War Memorial, prima di
recarsi
al
palazzo
reale
di
Gyeongbok. Poi, lincontro ufficiale
con la presidente sudcoreana, Park
Geun Hye, dove si discusso delle
questioni di sicurezza riguardanti i
due Paesi e delle nuove preoccupazioni relative al programma nucleare nordcoreano. Nel corso del colloquio Obama ha fatto le condoglianze a Park Geun Hye per la tragedia dellaffondamento del traghetto Sewol che ha fatto piu di
300 fra morti e dispersi.

ROMA, 25. La Resistenza fu nel


suo insieme un grande moto civile
e ideale, fu un popolo in armi,
una mobilitazione coraggiosa di
cittadini giovani e giovanissimi
che si ribellavano allo straniero.
Lo ha affermato oggi il presidente
della Repubblica italiana, Giorgio
Napolitano, nel corso della celebrazione al Quirinale della festa
della liberazione. Napolitano aveva aperto le celebrazioni del 25
aprile, con la deposizione di una
corona di alloro allaltare della Patria. Alla cerimonia hanno preso
parte il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, il ministro della
Difesa, Roberta Pinotti, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il
vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, e il sindaco di
Roma, Ignazio Marino.

elezioni. Il bilancio di otto morti,


tra cui cinque agenti di polizia, e
dodici feriti. Ai primi di aprile altre
quattordici persone erano state uccise nello Stato di Chhattisgarh dai
ribelli maoisti durante le operazioni
di voto. Incidenti gravi sono avvenuti anche negli Stati di Assam e
Jammu e Kashmir, dove sono morti
un agente e un membro della Commissione elettorale. Nonostante gli
episodi di violenza oltre il 60 per
cento degli elettori coinvolti nel terzo e ultimo supergioved delle elezioni legislative in India si recato
ieri alle urne.

ISLAMABAD, 25. Una bambina cristiana di sette anni stata violentata da un gruppo di giovani musulmani nel Pakistan centrale:
quanto ha denunciato ieri lorganizzazione non governativa Life
for Pakistan. La bambina ora ricoverata in rianimazione in un
ospedale della citt di Sialkot. Xavier William, presidente di Life
for Pakistan, ha detto che lo stupro avvenuto nei pressi di Daska, nella provincia del Punjab.
La polizia ha arrestato due dei
quattro
uomini
responsabili
dellabuso: larresto stato compiuto solo dopo che Life for Pakistan si rivolta a un tribunale locale. Xavier William ha poi denunciato il fatto che il padre della
bambina, Iqbal Masih, stato sequestrato da alcune potenti famiglie del posto. I sequestratori
avrebbero imposto a Masih di
non sporgere denuncia. I rappresentanti della comunit cristiana
hanno tentato, invano, di convincere la polizia a intervenire per liberare luomo. A quel punto i familiari della bambina hanno contattato long che si rivolta
allamministrazione distrettuale e
ha poi presentato una petizione a
un tribunale chiedendo di intervenire contro i responsabili del crimine. Masih sarebbe ancora nelle
mani dei sequestratori.

Ballottaggio
per
le presidenziali
afghane
KABUL, 25. ormai scontato che
per eleggere il nuovo capo dello
Stato afghano servir il ballottaggio. In attesa del verdetto ufficiale
in merito ai risultati preliminari
del voto, che dovrebbe essere formulato nella giornata di domani,
(i risultati definitivi dovrebbero
essere annunciati il 14 maggio)
lex ministro degli Esteri, Abdullah Abdullah, in vantaggio,
avendo ottenuto il 43,8 per cento
delle preferenze, mentre lex ministro delle Finanze, Ashraf Ghani,
si attestato al 32,9 per cento.
Questi dati sono relativi all82,59
per cento delle schede finora scrutinate. Se nessun candidato otterr
la maggioranza assoluta dei voti,
il ballottaggio si svolger il 28
maggio.
Terzo fra gli otto aspiranti a
succedere ad Hamid Karzai lex
ministro degli Esteri, Zalmai Rassoul, che finora ha raccolto solo
l11,1 per cento dei consensi. Seppure tagliato fuori dalla corsa alla
presidenza, Rassoul potrebbe giocare un ruolo importante nel nuovo scenario politico, offrendo il
proprio sostegno a Ghani e ribaltando gli equilibri per ora favorevoli ad Abdullah, il quale sfid
senza successo Karzai nelle presidenziali del 2009.

Raggiunto laccordo
sul polo industriale di Piombino
ROMA, 25. stato firmato ieri a
Roma laccordo di programma che
disciplina gli interventi per la riqualificazione e la riconversione del
polo industriale di Piombino dopo
lavvio, sempre ieri, della chiusura
dellaltoforno della Lucchini, la societ che gestiva il secondo polo siderurgico italiano. Laccordo prevede investimenti pubblici per 250
milioni di euro, 150 dalla Regione
Toscana e gli altri cento dal Governo. Tra le novit emerse nelle ultime ore c la commessa al polo industriale di Piombino per lo smantellamento di trenta navi obsolete
della Marina militare. Gli aspetti
positivi dellaccordo riguardano la
salvaguardia della forza lavoro che
sar impiegata nella fase di transizione, ha detto il presidente della
Toscana, Enrico Rossi. Ci saranno
i contratti di solidariet, laddove sar possibile. In altri casi, come per

alcune realt dellindotto, si far ricorso alla cassa integrazione ordinaria e alla cassa integrazione in deroga. Lo stesso Rossi ha ringraziato
Papa Francesco per lintervento
alludienza generale di mercoled
23: Il Pontefice ha detto ha
risposto ai lavoratori e la sua risposta ha proiettato sul piano nazionale la vicenda di Piombino.
Da parte sua, il vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio
De Vincenti, ha sottolineato che
laccordo basato su tre assi principali: la riconversione industriale
con un progetto di siderurgia ecocompatibile; la riqualificazione ambientale, che sar anche produttiva,
di tutta larea di Piombino; le tutele
dei lavoratori con politiche attive
del lavoro. Impegno a fare le bonifiche in tempi brevi stato preso
dal ministro dellAmbiente, Gianluca Galletti.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

sabato 26 aprile 2014

Poche persone hanno sostenuto i pieni diritti della coscienza


come ha fatto lui
Eppure egli non ha mai permesso
che la minima traccia di soggettivit o relativismo
inquinasse il suo insegnamento
scrisse il Papa il 18 giugno 1990

Leredit di John Henry Newman negli insegnamenti di Giovanni Paolo

II

Pellegrini
verso la verit
scorso ai partecipanti al simposio or- che gli parlasse con lautorit del
ganizzato dalla famiglia spirituale Cristo vivente, ponendosi cos coLOpera e dallInternational Centre me esempio a ciascuno per non acof Newman Friends, per commemo- contentarsi di una risposta parziale
rare il primo centenario della morte al grande mistero che luomo, e
del cardinale inglese. Il tema del coltivando invece con costanza
vostro simposio John Henry New- lonest intellettuale e il coraggio
man amante della Verit, sottolinea morale di accettare la luce della verila ragione principale per cui la vita e t, quali che siano i sacrifici persogli scritti di Newman continuano ad nali che ci comporti (Lettera del
attirare. La sua stata una continua 18 giugno 1990).
ricerca di quella verit, che sola pu
rendere luomo libeDovette superare molte prove
ro (cfr. Giovanni, 8,
32). La lunga vita
Invece di sminuirlo o di distruggerlo
di Newman ce lo
rafforzarono in lui la convinzione
mostra in effetti coche Dio non fa nulla invano
me un ardente discepolo della verit: Il
mio desiderio stato
quello di avere la
Verit come amica pi cara, e nessun
Coscienza la seconda parola
nemico eccetto lerrore (The Via chiave. Se la verit ci che precede
Media). Quello di Newman stato e stimola il desiderio di colui che coun pellegrinaggio verso la verit: nosce e agisce, la coscienza il mezSin dal momento della sua prima zo per acquisire la verit, da parte di
grazia di conversione, allet di colui che, conoscendo, agisce e,
quindici anni, non ha mai perso il agendo, conosce.
senso della presenza di Dio, il suo
Da questo punto di vista si capirispetto per la verit rivelata e la sua sce perch il pellegrinaggio intelletsete di santit di vita (Discorso del tuale e spirituale di Newman stata
27 aprile 1990). Il desiderio di veri- la risposta pi ardente a una luce int lo ha condotto a cercare una voce teriore di cui egli sembrava sempre
consapevole, quella Luce gentile
che la coscienza proietta su tutti gli
impulsi e gli sforzi della vita (Discorso del 27 aprile). Nella lettera
enciclica Veritatis splendor, Giovanni
Paolo II, riferendosi esplicitamente a
Pubblicata a Cracovia
Newman, scrive: Se esiste il diritto
di essere rispettati nel proprio cammino di ricerca della verit, esiste
ancor prima lobbligo morale grave
per ciascuno di cercare la verit e di
aderirvi una volta conosciuta. In tal
senso il cardinale John Henry NewIn occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo
man, eminente assertore dei diritti
II, la casa editrice M ha pubblicato una speciale edidella coscienza, affermava con decizione della Bibbia: ogni libro infatti corredato da
sione: La coscienza ha dei diritti
un commento preso da omelie, discorsi e documenti
perch ha dei doveri (n. 34).
di Papa Wojtya. Il volume poi impreziosito dalla
Stante la condizione umana attuariproduzione delle celebri illustrazioni di Gustave
le, segnata dalle conseguenze del
Dor. In apertura la benedizione di Giovanni Paolo
primo peccato, la coscienza si trova
II per le famiglie che leggono insieme le Sacre Scritdaltronde di fatto indebolita e la
ture e parole di Papa Francesco tratte dalla Evangelii
possibilit dellerrore pi facilmente
gaudium: Lo stusinsinua quanto pi le manca
dio
della
Sacra
unassistenza esterna: la coscienza ha
Scrittura devessere
bisogno di essere guidata e sostenuuna porta aperta a
ta; lasciata a se stessa, anche se, in
tutti i credenti.
un primo momento, si esprime sefondamentale che la
condo verit, tende in seguito a farsi
Parola rivelata feincerta, ambigua e falsa (Newman,
condi radicalmente
Discourses addressed to Mixed Congrela catechesi e tutti
gations). Lo splendore della verit,
gli sforzi per tracui per natura ordinata, le diviene
smettere la fede.
esistenzialmente meno intenso.
Levangelizzazione
Due cose perci necessitano per
richiede la familiarirendere la coscienza vera, conformet con la Parola di
mente
alla sua natura: un suppleDio e questo esige
mento esterno di luce (la Rivelazioche le diocesi, le
ne, la Luce gentile) e uneducaparrocchie e tutte le
zione continua che ne consenta lacaggregazioni cattolicoglienza. Ancora Giovanni Paolo II:
che
propongano
La luce interiore della coscienza
uno studio serio e
mette una persona in contatto con la
perseverante
della
realt di un Dio personale. In uno
Bibbia, come pure
dei suoi libri egli [Newman] scrisse:
ne promuovano la
Gustave Dor, Mos mostra
La mia natura sente la voce della
lettura orante persole tavole della Legge (1866, particolare)
coscienza come una persona. Quannale e comunitaria.
do le obbedisco, mi sento soddisfatNoi non cerchiamo
to; quando le disobbedisco, provo
brancolando
nel
unafflizione proprio come ci che
buio, n dobbiamo attendere che Dio ci rivolga la pasento quando accontento o dispiacrola, perch realmente Dio ha parlato, non pi il
cio qualche amico caro (...). Uneco
grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso. Accoimplica una voce; una voce, qualcugliamo il sublime tesoro della Parola rivelata.
no che parla. colui che parla che
La stessa casa editrice M ha realizzato un sito inio amo e venero (Callista) (Lettera
ternet (www.czasnabiblie.pl) dove si possono trovare
del 18 giugno). proprio questa la
commenti di biblisti, descrizioni di personaggi biblici,
radice ultima della dignit inviolabicommenti audio alle letture liturgiche e meditazioni
le della coscienza: Colui che, attradi Giovanni Paolo II.
verso di essa, parla e che, con lob-

di GRAZIANO BORGONOVO

ewman fece fin da giovane lesperienza che


coscienza e verit si
appartengono, si sostengono e silluminano a vicenda, che lobbedienza alla
coscienza conduce allobbedienza alla verit. La coscienza, attratta dalla
verit, fu per Newman la via verso la
conoscenza del Dio vivo. Poche
persone hanno sostenuto i pieni diritti della coscienza come ha fatto
lui scrisse Giovanni Paolo II di
John Henry Newman in una lettera
del 18 giugno 1990 indirizzata allarcivescovo di Birmingham. Pochi
scrittori hanno perorato in modo
tanto persuasivo la causa della sua
autorit e libert, eppure egli non ha
mai permesso che la minima traccia
di soggettivit o relativismo inquinasse il suo insegnamento.
Vediamo dunque come Giovanni
Paolo II recep linsegnamento e il
percorso di vita di John Henry Newman, in lui davvero un tuttuno, proprio come in Karol Wojtya, s da
farne un indubbio testimone da subito da tutti riconosciuto. Lo faremo
individuando alcune parole chiave.
La prima verit. Nel 1990 Giovanni Paolo II si rivolse con un di-

La Bibbia
commentata da Wojtya

bedienza alla coscienza, si ritrova a


essere amato.
La terza parola santit. Il dramma interiore che segn la lunga vita
di Newman ruot intorno alla questione della santit e unione con Cristo. Il suo desiderio pi ardente era
di conoscere e fare la volont di
Dio. Per questo, in un tempo di intenso travaglio spirituale, prima di
ritirarsi a pregare sulla sua decisione
di entrare nella Chiesa Cattolica,
egli chiese ai suoi parrocchiani di
Littlemore: Ricordatevi di lui nei
giorni che verranno, anche se non ne
sentirete parlare, e pregate per lui,
perch egli sappia discernere in ogni
cosa la volont di Dio, e in ogni
momento egli sia pronto a compierla (Discorso del 27 aprile).
Nella lettera allarcivescovo di Birmingham del 22 gennaio 2001, Giovanni Paolo II riprende il medesimo
tema della santit dal punto di vista
del dolore e della croce: Tutte le
prove che conobbe invece di sminuirlo o distruggerlo paradossalmente confermarono la sua fede nel Dio
che lo aveva chiamato e rafforzarono
in lui la convinzione che Dio non
fa nulla invano. Alla fine ci che risplende in Newman il mistero della Croce del Signore: fu il centro
della sua missione, la verit assoluta
che contemplava, la luce gentile
che lo guidava.
Quarto punto, fede e ragione. La
centralit della parola fede emerge
con evidenza da quanto detto sulla
santit. E trattandone in rapporto a
Newman, di fondamentale importanza cogliere come Giovanni Paolo
II ne tratti sempre in rapporto alla
ragione. Fede e ragione, dunque, un binomio inscindibile e vitale. Scrive nella lettera del 18 giugno 1990:
Seguendo la luce
della sua coscienza,
Newman ha percorso
un itinerario di fede
che ha descritto con
forza e chiarezza nelle
sue opere (...). Era
una sua caratteristica
essere fermamente fedele alla verit una
volta afferrata, sempre
pronto a sviluppare e
approfondire la sua
comprensione del deposito della fede. E
nella lettera del 22
gennaio 2001: Newman nacque in unepoca travagliata non solo politicamente e militarmente, ma anche spiritualmente. Le
vecchie certezze vacillavano e i credenti si trovavano di fronte alla minaccia del razionalismo da una parte
e del fideismo dallaltra. Il razionali-

Tra il rischio del razionalismo


e quello del fideismo
il cardinale giunse
a una sintesi eccezionale di fede

smo port con s il rifiuto sia


dellautorit sia della trascendenza,
mentre il fideismo distolse le persone dalle sfide della storia e dai compiti terreni per generare in loro una
dipendenza insana dallautorit e dal
soprannaturale. In quel mondo Newman giunse veramente a una sintesi eccezionale tra fede e ragione che
per lui erano come due ali sulle
quali lo spirito umano raggiunge la
contemplazione della verit.
Un equilibrio straordinariamente
armonico,
dunque,
determinato

dallamore appassionato per la verit. Proprio nellenciclica Fides et ratio, Giovanni Paolo II addita come
primo il nome di John Henry Newman quale emblema del fecondo
rapporto tra filosofia e parola di
Dio, manifestato nella ricerca coraggiosa condotta da pensatori pi
recenti, avendo evocato, prima dei
contemporanei, niente meno che i
padri della Chiesa antica e i grandi
dottori medievali (n. 74).
Chiesa la quinta parola chiave.
Il mistero della Chiesa sempre stato il grande amore della vita di
Newman. I suoi scritti delineano
un quadro estremamente chiaro del
suo incrollabile amore per la Chiesa

ra cardinalizia dalle mani di Leone


XIII, Newman adott come motto
per il suo stemma cor ad cor loquitur.
Celebrandone la messa di beatificazione al Cofton Park di Birmingham
il 19 settembre 2010, Benedetto XVI
cos ne spieg il senso: Il motto del
cardinale Newman, cor ad cor loquitur, il cuore parla al cuore, ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come
chiamata alla santit, sperimentata
come lintenso desiderio del cuore
umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio.
Newman ci rammenta che, quali
uomini e donne creati a immagine e
somiglianza di Dio e qui Benedet-

John Henry Newman

quale incessante effusione dellamore


di Dio per luomo in ogni fase della
storia. Dal suo cuore limpido sgorgava in modo naturale una preghiera
come la seguente: Fa che io non
dimentichi mai che Tu hai stabilito
in terra un regno che Tuo, che la
Chiesa opera Tua, da
Te stabilita, il Tuo strumento; che noi siamo
soggetti alle Tue regole, alle Tue leggi, al
Tuo sguardo che
quando la Chiesa pare ragione
la, sei Tu che parli. Fa
che la conoscenza di
questa meravigliosa verit non mi renda insensibile nei suoi confronti fa che
la debolezza dei Tuoi umani rappresentanti non mi faccia dimenticare
che sei Tu che parli e agisci attraverso di loro (Discorso del 27 aprile).
Per questo suo amore personale
pieno per la Chiesa, per lunica
Chiesa di Cristo annota inoltre
Giovanni Paolo II nella lettera del 18
giugno con la sua persona e con
il suo lavoro, il cardinale Newman
illumina il cammino ecumenico.
Ultimo punto, il cuore di Dio.
Quando nel 1879 ricevette la porpo-

to XVI si trovava a Londra in Hyde


Park, durante la veglia di preghiera
prima della beatificazione siamo
stati creati per conoscere la verit,
per trovare in essa la nostra definitiva libert e ladempimento delle pi
profonde aspirazioni umane. In una
parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo, che Lui stesso la via,
la verit e la vita (Giovanni, 14, 6).
Per la sua tomba, Newman aveva
scelto come epigrafe ex umbris et
imaginibus in veritatem: era chiaro
che alla fine del suo viaggio terreno
fosse Cristo la verit che aveva trovato.
Celebrando le esequie di Giovanni
Paolo II l8 aprile 2005, il cardinale
Ratzinger osserv che il defunto
Pontefice ha interpretato per noi il
mistero pasquale come mistero della
divina misericordia. Proprio come
egli scrisse nel suo ultimo libro Memoria e identit: Il limite imposto al
male in definitiva la divina misericordia.
Dio ha dato il suo Cuore a noi
miseri, perch il nostro cuore fosse
redento, da lui riempito e potesse
cos parlare fraternamente a quello
di ogni uomo, colmo della stessa attesa. Cor ad cor loquitur.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 26 aprile 2014

pagina 5

Giovanni XXIII aveva fissato il viaggio


per il 23 maggio 1963
A chi lo sconsigliava per ragioni di salute
rispondeva: E che male ci sarebbe
se morissi a Montecassino?

Come le intuizioni di san Benedetto furono fatte proprie da Roncalli e da Wojtya

Lezione
per lEuropa e per il mondo
di MARIANO DELLOMO
l 24 ottobre prossimo ricorre
il cinquantesimo anniversario
della proclamazione di san
Benedetto a patrono dEuropa. Papa Paolo VI con il breve Pacis nuntius sigillava cos nel
1964 la conclusione di un cammino
che aveva visto lordine monastico,
labbazia di Montecassino risorta
dalle macerie del bombardamento
del 1944 e lintera Chiesa convergere
verso lattribuzione al santo di Norcia di un titolo che ne riconoscesse i
meriti nella costruzione e nellaffratellamento delle Nazioni europee,
avendo egli insegnato loro lordine e
la giustizia come base della vera
socialit. Il Papa sottolineava in
particolare come gi Pio XII avesse
salutato san Benedetto Padre
dellEuropa, non senza ricordare
che anche Giovanni XXIII, nella sua
paterna sollecitudine, desider vivamente che ci avvenisse.
noto come Papa Giovanni avesse fissato la data del suo viaggio a
Montecassino per il 23 maggio 1963,
solennit dellAscensione. In realt
lincalzare della malattia glielavrebbe impedito. Eppure a chi lo sconsigliava per ragioni di salute, il santo
Papa rispondeva: E che male ci sarebbe se morissi a Montecassino?.
Segno di un legame del tutto personale con Benedetto e la sua abbazia,
che Angelo Giuseppe Roncalli aveva
conosciuto sin da giovane sacerdote.
Dopo aver iniziato a Propaganda Fide nel gennaio del 1921 il suo servizio di presidente per lItalia del consiglio centrale della Pontificia Opera
della Propagazione della Fede, tra il
4 e il 7 dicembre annota un ritiro
spirituale proprio a Montecassino.
Vi ritorner nel 1955 da patriarca di
Venezia, arrivando il 13 gennaio insieme con il prelato di Pompei Roberto Ronca e ripartendo il giorno
successivo, dopo aver visitato come si legge nella cronaca di quei
giorni il monastero con interesse e
compiacimento. Ma soprattutto
nel 1957, esattamente dieci anni dopo lenciclica Fulgens radiatur pubblicata da Pio XII in occasione del
XIV centenario della morte di san
Benedetto, che il cardinale Roncalli
rivela in forma esplicita il suo interesse e la sua viva sollecitudine perch la Chiesa universale, in special
modo quella dEuropa possa riconoscere in Benedetto il protettore del
progetto europeo, alto e provvidenziale disegno di civilt spirituale e
culturale prima ancora che politica
ed economica. Da Venezia il 3 giugno di quellanno scrivendo allabate
benedettino di San Paolo fuori le
Mura, il vescovo Cesario DAmato
suo antico alunno, cos si esprime:
Eccellenza
carissima,
Grazie
dellultima Sua del 31 maggio, cui
faccio seguito semplicemente per annunciarLe che la sera del 10 corrente
sar a Roma, dove mi sar lieto incontrarmi con V.E., ed intrattenermi
con Lei anche del progetto di far
proclamare San Benedetto, che sen-

za possibilit di discussione lo merita, Protettore di Europa e della Civilt occidentale.


Per valutare quanto il cardinale
Roncalli tenesse a fare di Benedetto
il motore spirituale del progetto Europa, interessante leggere quel che
ancora labate DAmato il 18 giugno
successivo scriveva ad un suo confratello benedettino, il vescovo di Assisi
Placido Nicolini, gi abate di Pra-

glia e quindi della Santissima Trinit


di Cava dei Tirreni, lo stesso che nel
1938 aveva ufficialmente domandato
a Pio XI la proclamazione di san
Francesco a Patrono dItalia, avvenuta poi lanno seguente: Eccellenza Rev.ma e veneratissima, in obbedienza al desiderio espressomi
dallE.V. mi sono pi volte intrattenuto con il Rev.mo P. Abate Primate
e col P. Abate di Montecassino sulla

Cavalier dArpino, Studio per san Benedetto (XVII secolo, Montecassino)

desiderata proclamazione di S. Benedetto a Patrono dEuropa. Per


non potendosi decidere a fare qualche passo presso la Segreteria di Stato di Sua Santit, col loro consenso
decisi di rivolgermi allE.mo Card.
Roncalli, gi mio Professore, rimettendomi al suo consiglio. Sua Eminenza dopo avermi scritto un paio
di volte, venuto finalmente a passare una giornata a S. Paolo. Fortunatamente si trovava qui il P. Abate
di Montecassino. Sua Eminenza
port delle acute ragioni contro la
ventilata proclamazione di S. Giov.
da Capistrano e decise di scrivere lui
al S. Padre per esporgliele. La sua
direttiva stata: Per ora impedire
che si proceda a dare per Patrono S.
Giov. o S. Nicola, o altri. In un secondo tempo, cominciare a riprendere il lavoro gi iniziato nel 1947 per
S. Benedetto, che lui appogger in
ogni modo.
Non qui il luogo per valutare
quanto si dice nella lettera circa
linopportunit di attribuire il titolo
di Patrono dEuropa a san Giovanni
da Capestrano: forse pesava il fatto
che nel 1456 il santo era stato incaricato da Callisto III di predicare la
crociata contro lImpero ottomano
che aveva invaso la Penisola balcanica; daltra parte non si pu sottovalutare la storia personale di Papa
Giovanni, che dal 1934, nominato arcivescovo titolare di Mesembria, per
ben dieci anni aveva ricoperto lincarico di delegato apostolico in Turchia e in Grecia, divenendo sincero
amico dei fratelli turchi che a loro
volta sempre lo hanno ricambiato riconoscendone linconfondibile bont, come del resto ancora oggi si pu
sperimentare a Istanbul.
LEuropa, divenuta fulcro di pace
nel consesso delle Nazioni dopo essere stata teatro di un tragico conflit-

XXIII

nel suo studio

to mondiale che anche a Montecassino si era concentrato mietendo migliaia e migliaia di vittime, sentiva
dal profondo di s il bisogno di un
santo patrono che ne simboleggiasse
i pi grandi valori spirituali, perfettamente espressi e compendiati nella
formula di lettera postulatoria che
molti vescovi poterono sottoscrivere
durante le sedute del concilio Vaticano II in San Pietro, proprio nellimminenza della proclamazione da parte di Papa Paolo VI. Vi si leggeva in
latino: giusto ed opportuno che
colui il quale, con gli insegnamenti

Tre le linee guida


Il valore della persona
la dignit del lavoro
e la necessit della preghiera

della sua celeberrima Regola e lopera dei suoi innumerevoli seguaci, ha


guidato tutte le Nazioni europee ad
accogliere la verit del Vangelo e a
ricevere con le tradizioni cristiane la
cultura del bene comune, questo
stesso a buon diritto sia costituito
presso Dio Patrono e Protettore di
quei popoli, talch con la sua intercessione possa custodirli nella legge
divina e al tempo stesso giovare al
consolidamento della Chiesa.
Tra i firmatari di un esemplare di
questa formula, cos ricca di sapienza e di riconoscenza nei confronti di
san Benedetto, non poteva mancare
il futuro Papa e santo Giovanni Paolo II che immancabilmente la sottoscrisse, come si pu verificare (al pari della citata lettera del cardinale
Roncalli) nellArchivio di Montecas-

Una mostra allambasciata della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede

Dal concilio alla canonizzazione


Papa Roncalli e Papa Wojtya in primo
piano, sullo sfondo una basilica di San
Pietro gremita di padri conciliari; non
potrebbe essere pi esplicita la locandina della mostra Dal concilio alla canonizzazione, 11 ottobre 1962 - 27 aprile
2014, allestita a Roma dallAmbasciata
della Repubblica di Polonia presso la
Santa Sede in occasione della canonizzazione congiunta del 27 aprile. Stando
sulla soglia del terzo millennio scriveva Giovanni Paolo II nel suo testamento,
il 17 marzo 2000 in medio Ecclesiae desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande
dono del concilio Vaticano II, verso il

Intervista al cardinale Assis sul Messaggero

I Papi del Novecento


Penso che lequazione grandi Papi,
grandi santi possa essere fatta senza
problemi. Lo ha detto il presidente
della Conferenza episcopale del Brasile,
il cardinale Raimundo Damasceno Assis,
in unintervista a Franca Giansoldati
pubblicata sul Messaggero del 25 aprile.
Il porporato in particolare si sofferma su
Pio XII, il Pontefice della seconda
guerra mondiale. Personalmente, dice,

Giovanni

non essendo membro della


Congregazione dei santi non saprei dire
con precisione a che punto sia il
processo, tuttavia da cristiano spero che
arrivi presto al termine. Pacelli,
aggiunge, salv tantissimi ebrei,
ordinando ai conventi di aprire le porte
per nasconderli. Ma, sottolinea ancora
il cardinale, tutti gli ultimi Pontefici
sono stati grandi.

quale insieme con


lintera Chiesa e soprattutto con lintero episcopato mi
sento debitore. Sono convinto che ancora a lungo sar
dato alle nuove generazioni di attingere alla ricchezza che
questo concilio del
XX secolo ci ha elargito. Come vescovo
che ha partecipato
allevento conciliare
dal primo allultimo
giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e
saranno in futuro
chiamati a realizzarRomano Parmeggiani, Concilio (1965 circa, particolare)
lo. Per parte mia
ringrazio
leterno
pastore che mi ha permesso di servire di don Tadeusz Fedorowicz, il pastore
questa grandissima causa nel corso di dei deportati; giovane prete a Leopoli
tutti gli anni del mio pontificato.
scriveva di lui Papa Wojtya chiese
In questa straordinaria occasione, scri- al suo vescovo di poter accompagnare
ve lambasciatore Piotr Nowina-Konop- un gruppo di polacchi deportati verso
ka presentando lallestimento, abbiamo lest, e svolgere la sua missione sacerdovoluto ricordare in che modo, nellarco tale tra i connazionali dispersi nei terridegli ultimi decenni, stata raccolta in tori dellUnione Sovietica e soprattutto
Polonia limportante sfida dellapertura in Kazakhstan; per calice da messa, Fedella Chiesa ai problemi del mondo mo- dorowicz aveva un bicchierino da vodka
derno.
che aveva ricevuto da un deportato
Tra gli uomini dellaggiornamento in ebreo; per patena, un piatto che gli era
Polonia viene presentata anche la figura stato regalato da un bambino.

sino, dove tra le tantissime lettere indirizzate a Papa Paolo VI da vescovi


e cardinali ma anche da laici, si trova pure quella con firma autografa
dellancor giovane arcivescovo di
Cracovia, che insieme allarcivescovo
di Pozna Antonius Baraniak cos si
sottoscrive: + Carolus Wojtya, archiepiscopus Cracoviensis.
Quasi facendo eco alla postulatoria da lui firmata quindici anni prima, divenuto Papa Giovanni Paolo
II, e salito a Montecassino il 18 maggio del 1979, egli cos si esprimeva
nellallocuzione tenuta durante la liturgia della Parola
al Cimitero dei soldati polacchi del
generale
Anders:
O popoli, venite a
Montecassino!. E
poco prima, meditando sul passato
reso cos tenebroso
dai campi di concentramento, come
a voler sottolineare quali veleni possa inoculare nel tessuto socio-politico dei popoli la negazione della verit evangelica e del bene comune,
aveva detto: Gi nove anni fa volli
salire quass, a Montecassino, con
duecento sacerdoti ex-prigionieri dei
campi di concentramento di Dachau
e di Mauthausen. Oggi, divenuto
Vicario di Cristo, sono tornato con
nel cuore non solo pi la Polonia,
ma lItalia e il mondo intero. Per
insegnare che cosa? Ci che san Benedetto stesso intu nel suo secolo
sconvolto da una tremenda crisi di
valori e di istituzioni conseguente
alla caduta dellImpero romano. In
questa notte oscura della storia
continua Papa Wojtya san Benedetto fu un astro luminoso. Dotato
di una profonda sensibilit umana,
san Benedetto nel suo progetto di riforma della societ guard soprattutto alluomo, seguendo tre linee direttive: il valore delluomo singolo, come persona; la dignit del lavoro,
inteso come servizio di Dio e dei
fratelli; la necessit della contemplazione, ossia della preghiera: avendo
compreso che Dio lassoluto, e
nellAssoluto viviamo, lanima di tutto deve essere la preghiera: Ut in
omnibus glorificetur Deus (Regola).
Sono queste le stesse direttive che
avevano trovato nel breve Pacis nuntius la sintesi ideale, cui significativamente allude ancora Giovanni Paolo
II, rimarcando che proprio a Montecassino, Papa Paolo VI ha proclamato nel 1964, durante il concilio
Vaticano II, san Benedetto Patrono
dellEuropa, facendo riferimento alle
millenarie tradizioni benedettine di
lavoro, di preghiera e di cultura
frutto della pace e della riconciliazione.
In questanno nel quale si commemora il settantesimo anniversario
della distruzione e ricostruzione di
Montecassino, la concomitanza del
cinquantesimo anno dalla solenne
dichiarazione di Benedetto Europae
patronus, espressa con quellesordio
del breve pontificio che sottolinea il
ruolo pacificatore del carisma di
Benedetto, e alla quale ben contribuirono i due Papi santi della seconda met del secolo XX, Giovanni
XXIII e Giovanni Paolo II, come un
monito a ricordare che solo la pace,
come ha dato nuova vita alle macerie di Montecassino, pu darla anche alle tante macerie delluomo
contemporaneo, nel nome di Benedetto, pacis nuntius, colui che con
lora et labora reca allEuropa e al
mondo intero il messaggio della
concordia e dellunit.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 26 aprile 2014

Intervento del primate anglicano

Ad Alba la beatificazione di Giuseppe Girotti

Perch
David Cameron
ha ragione

Martire
della carit a Dachau

Pubblichiamo quasi per intero un intervento dellarcivescovo di Canterbury, apparso sul suo sito internet.
di JUSTIN WELBY
I fatti spiacevoli proposti dalla storia
sono tanti quanti quelli offerti dalla
scienza. Nessuna delle due possono per essere ignorate se si vuole dire qualcosa di sensato. La settimana scorsa il
primo ministro ha parlato in modo
commovente nel Church Times della
sua percezione di questo Paese come
cristiano. Il suo commento seguiva
quelli di ministri di gabinetto che affermavano cose simili, ed stato completato marted da quello molto misurato
del procuratore generale Dominic Grieve, la cui fede cristiana ben nota.
A giudicare dalle reazioni, si potrebbe pensare che queste persone abbiano
suggerito allo stesso tempo un ritorno
dellInquisizione (completa di poltrona
comoda, per i fan di Monty Python),
lobbligo di andare in chiesa e balzelli
universali. Oltre cinquanta tra i pi noti atei hanno scritto al Telegraph per
protestare.
tutto alquanto sconcertante e allo
stesso tempo piuttosto incoraggiante.
La fede cristiana molto pi vulnerabile alla comoda indifferenza che allodio
e allopposizione. anche un cambiamento rispetto al solito materiale sul
genere Alla scoperta della spada e del
Graal, che sembra di solito caratterizzare le notizie della settimana di Pasqua.
Tuttavia, il primo ministro e gli altri
membri del Governo non hanno detto
nulla di particolarmente controverso.
un fatto storico (forse sgradito ad alcuni, ma vero) che i nostri principali sistemi etici, il modo in cui facciamo leggi e giustizia, i valori della societ, il
modo in cui decidiamo ci che giusto, la tutela dei poveri e gran parte del
modo in cui guardiamo alla societ
sono tutti stati forgiati dal cristianesimo
e si fondano su di esso. Aggiungiamoci
listituzione di molti ospedali, il sistema
di educazione per tutti, la presenza di
cappellani nelle carceri, e si potrebbe
andare avanti ancora a lungo. Poi ci sono la letteratura, larte visiva, la musica
e la cultura, che hanno plasmato la nostra comprensione della bellezza e del
valore sin dai tempi anglosassoni.
chiaro che, secondo il significato
generale dellessere fondati sulla fede
cristiana, questo un Paese cristiano.
Certamente non lo in termini di frequentazione regolare della chiesa, sebbene, nel complesso, tra le diverse denominazioni sono vari milioni coloro
che ogni settimana assistono alle funzioni. Anche altri, appartenenti a contesti diversi, hanno modellato in modo
positivo la nostra comune eredit. Ma
il linguaggio di ci che siamo, di ci
per cui ci preoccupiamo e di come
agiamo radicato profondamente nel
cristianesimo, e lo resterebbe per tanti
anni anche se il numero di credenti
scendesse fino a diventare invisibile
(cosa che, secondo me, non accadr).
Gli atei che protestano sbagliano ad affermare che esprimere fiducia nellidentit cristiana del Paese alimenti lalienazione e la divisione nella societ. Di
fatto, significativo che i leader religiosi non cristiani tra questi Anil Bhanot del Consiglio hindu del Regno
Unito, Farooq Murad, del Consiglio
musulmano della Gran Bretagna e
Lord Indarjit Singh, della Rete delle
organizzazioni sikh si siano pronunciati a sostegno del signor Cameron. Il
signor Murad ha affermato: Nessuno
pu negare che la Gran Bretagna continui a essere largamente un Paese cristiano, con profondi legami storici e
strutturali con la Chiesa costituita
Questo noi lo rispettiamo. So per
esperienza personale che ci che dice il
signor Murad del tutto vero. E so
che, come ha sottolineato Iain Duncan
Smith, linfluenza di una fede cristiana
moderata, attenta e generosa, ci ha permesso di essere accoglienti verso altre
fedi. Questo senso di generosa ospitalit costituisce la base per difficili dibattiti, ed unospitalit che protegge anche gli atei, proprio come dovrebbe.
Quindi perch tutto questo trambusto? Come dico io, per tutti noi, nella
Chiesa, di fede cristiana o di qualsiasi
tradizione o credenza, la storia una
lettura scomoda. I fatti sono imbarazzanti per tutti, ma non serve a nulla far
finta che non esistano. Il primo ministro su questo ha ragione.

Giovanni

XXIII

per lindipendenza dei popoli

Avvocato di libert
di JEAN PAUL MESSINA
Giovanni XXIII non viaggi in
Africa, ma ci non gli imped
dintrattenere rapporti stretti, e
particolarmente fecondi, con questo continente. Tra i messaggi che
rivolse agli africani ci sono due radiomessaggi che testimoniano la
forte simpatia che nutriva per
lAfrica: quello del 5 giugno 1960
e quello del 6 novembre 1961. Nel
primo, nel salutare il movimento
delle indipendenze africane, ricorda la responsabilit della Chiesa
riguardo al sostegno e allaccompagnamento che deve offrire ai
giovani Stati nel lungo e difficile
cammino dello sviluppo.
Il radiomessaggio del 6 novembre 1961 interviene in un contesto
particolare. Il Vaticano ha appena
acquistato un nuovo trasmettitore
radio da 100 kilowatt per garantire
una buona informazione sui lavori
del
concilio.
In
occasione
dellinaugurazione di quellimportante strumento di comunicazione,
il Papa ne approfitta per strizzare
locchio allAfrica, da cui si aspetta una forte mobilitazione per il
concilio.
Questi radiomessaggi, amplificando leco delle principali encicliche del Papa, ossia Princeps pastorum (novembre 1959), Mater et
magistra (15 maggio 1961), Pacem
in terris (11 aprile 1963), esprimono
la benevolenza e la paterna attenzione del Pontefice verso il continente africano. La stessa benevolenza e la stessa delicata attenzione che si osservano nei messaggi

che rivolge direttamente agli Stati


dellAfrica che hanno ottenuto
lindipendenza. Se ne contano una
dozzina. Ci traduce la delicatezza e la padronanza degli usi diplomatici di un Papa che crede nel
futuro solidale dellumanit. Il 26
gennaio 1961, nel ricevere i delegati dellAssemblea parlamentare europea e dei Paesi doltremare associati al Mercato comune europeo,
si fa avvocato dellAfrica. Lo testimonia questo estratto del suo di-

Omaggio
di un continente
In occasione della
canonizzazione di Giovanni
XXIII e Giovanni Paolo II il
Simposio delle conferenze
episcopali dellAfrica e
Madagascar ha reso
omaggio ai due Pontefici
con un convegno dal titolo
La Chiesa in Africa: dal
concilio Vaticano II al terzo
millennio che si concluso
oggi presso la Pontificia
Universit Urbaniana.
Pubblichiamo stralci delle
relazioni a firma di un
docente dellUniversit
cattolica dellAfrica centrale
a Yaound (Camerun) e di
un sacerdote di Cotonou
(Benin) fidei donum in
Francia.

Nei viaggi di Giovanni Paolo

II

Il Papa
pi visto dagli africani
di CYRILLE ULRICH MIYIGBENA
Sebbene lAfrica possa onorarsi
di aver dato tre Pontefici alla
Chiesa cattolica, ci sono voluti
ancora quindici secoli per vedere
un Papa venire sul suo suolo.
Dal memorabile viaggio di Paolo
VI, il 31 luglio 1969, a Kampala
(Uganda), lAfrica sembra essere
diventata una destinazione privilegiata del successore di Pietro.
Ma se Paolo VI stato il primo
Papa ad andare in Africa, Giovanni Paolo II stato il Papa pi
visto dagli africani. Difatti ha
solcato letteralmente il continente di cui ha visitato 93 citt in 39
Paesi nel corso di 13 viaggi apostolici. Gi di per s, questi dati
traducono fino a che punto Giovanni Paolo II abbia amato l'Africa.
Terra di esilio e di accoglienza
del Figlio di Dio alle prime ore
della sua esistenza terrena, lAfrica stata anche la sede del quarantatreesimo Congresso eucaristico internazionale. Questo secondo congresso sul suolo africano, dopo quello di Cartagine
(Tunisia) nel maggio 1930, stato voluto e presieduto dallo stesso Giovanni Paolo II nel cuore
dell'Africa, a Nairobi (agosto
1985).
Come dimenticare i sedici figli
di questo continente chiamati al
cardinalato tra il 1978 e il 2005.
Lungi da essere solo un segno di
riconoscenza verso quei vescovi
per essersi distinti nel compi-

mento della loro missione pastorale, queste chiamate sono anche


lespressione della fiducia di Giovanni Paolo II verso la Chiesa da
cui provengono: la Chiesa in
Africa. Questa forte fiducia si
manifestata in modo particolare
quando, in seguito allattentato
del 13 maggio 1981, non potendo
pi recarsi al quarantadueesimo
Congresso eucaristico internazionale di Lourdes (16-23 luglio
1981), Giovanni Paolo II invi,
come il suo legato, il cardinale
beninese Bernardin Gantin.
Ricordiamo, infine, che la prima delle assemblee speciali del
Sinodo dei vescovi che Giovanni
Paolo II ha voluto per ciascuno
dei cinque continenti in preparazione
del
grande
giubileo
dell'anno 2000 fu precisamente
quella dedicata allAfrica (10
aprile al 8 maggio 1994). Tutto
questo esprime la sollecitudine di
questo Papa per il nostro continente di cui ama particolarmente
le nuove generazioni. Di questa
giovent, si mostrato al tempo
stesso lamico e il padre. Tra le
sue raccomandazioni dagli accenti paterni, penso a quella che
indirizz, l11 maggio 1980, agli
studenti della Costa dAvorio, a
Yamoussoukro: Cari giovani,
volete essere i pensatori, i tecnici,
i responsabili di cui il vostro
Paese e lAfrica hanno bisogno?
Fuggite come la peste il lassismo
e le facili soluzioni. Siate indulgenti con gli altri e severi con
voi stessi! Siate uomini!.

scorso: Vogliamo sperare e lo


chiediamo al Signore pregando
che, una volta soddisfatte le legittime aspirazioni dei popoli alla libert e allindipendenza, i pi ricchi aiutino i pi poveri, i pi forti
sostengano i pi deboli, i pi progrediti tendano la mano ai meno
sviluppati, e tutti in definitiva si
sentano pi fratelli, perch tutti
sono figli dello stesso Padre amatissimo che nei cieli.
Degno dinteresse in questo discorso il fatto che il Papa concepisce laiuto allo sviluppo come
unesigenza fondata sulla fraternit e sulla solidariet, perch siamo
tutti figli di uno stesso Padre.
questa testimonianza di fraternit,
unita alla volont di stabilire e di
sviluppare relazioni diplomatiche
tra la Santa Sede e i giovani Stati
indipendenti dellAfrica, a portare
Papa Giovanni XXIII, nonostante i
limiti della sua agenda, a ricevere
a Roma, nellambito delle visite
ufficiali, i primi capi di Stato africani. Il primo a essere ricevuto
Maurice Yamogo dellAlto Volta,
il 25 aprile 1960. Nel 1962 vengono ricevuti altri due capi di Stato:
Hubert Maga del Dahomey, il 25
settembre, e Lopold Sdar Senghor del Senegal, il 5 ottobre. Il
Senegal stato il primo Paese
dellAfrica indipendente a stringere relazioni diplomatiche con la
Santa Sede. Leggendo il discorso
di accoglienza ci si rende conto
che il Pontefice era particolarmente attento alla vita politica di quegli Stati e perfettamente informato
sulla loro evoluzione socio-economica. E quando il Papa si congratula con il presidente Senghor per
avere fatto in poco tempo del Senegal una terra di libert dove
bello vivere, si capisce che si tratta di un dato di fatto difficilmente
contestabile. Si apprezza quindi il
sostegno che Papa Roncalli ha offerto ai Paesi del continente nella
loro ricerca di libert e di un cristianesimo in osmosi con la costruzione del loro futuro. Attraverso questo duplice sostegno, ha
aiutato lAfrica a prepararsi al concilio e a parteciparvi attivamente.

Solennit di Pasqua 1945: nel campo di concentramento di Dachau


con uniniezione letale viene ucciso
il domenicano Giuseppe Girotti
(1905-1945). Un suo compagno di
prigionia incide sulla sponda del
giaciglio del religioso la scritta:
San Giuseppe Girotti.
A distanza di quasi settanta anni,
la Chiesa riconosce il martirio di
questo frate piemontese, la cui unica colpa stata quella di esercitare
la carit verso tutti indistintamente,
in particolare verso quelli che in
quel tempo erano i pi perseguitati:
gli ebrei. Il rito della sua beatificazione si svolge, sabato pomeriggio,
26 aprile, nella cattedrale di Alba,
presieduto dal cardinale Severino
Poletto in rappresentanza del Papa.
Dal 29 agosto 1944, giorno
dellarresto del domenicano a Torino, e il suo internamento e la morte
nel lager di Dachau passano solo
alcuni mesi. stato tuttavia un periodo segnato da una grande sofferenza, da profonde umiliazioni, dal
completo annientamento della dignit umana e sacerdotale da parte
degli aguzzini.
Un odio certamente alimentato
dallavversione contro la carit.
Nel registro di Dachau, infatti,
evidente la motivazione
dellarresto del domenicano: aiuto agli ebrei. I persecutori confermano cos
la ragione della sua morte, causata lentamente,
come uno stillicidio. Il
prigioniero doveva morire, ma non in modo
istantaneo: doveva spegnersi lentamente e soffrendo, come una sorta di
via crucis che minasse
non solo il suo fisico, ma
anche la sua volont e il
suo equilibrio psicologico.
Padre Girotti riusc a contrastare
fino allultimo questo tentativo di
annientamento programmato e,
mentre il suo corpo cedeva sotto i
segni della denutrizione e degli
stenti, mantenne la sua integrit
psicologica e religiosa. Egli vide in
quella prova effettivamente una via
crucis, ma la visse come unoccasione per imitare Cristo nella passione
e nella morte sulla croce. Partecipava ogni mattina alla messa celebrata, alle 4, nella cappella del blocco
28, dove erano internati i sacerdoti.
Nel poco tempo libero, studiava la
Bibbia insieme con un pastore luterano tedesco e scriveva saggi, si
ipotizza sul libro del profeta Geremia. Non fu certa casuale lo studio
delle Sacre Scritture in compagnia
del ministro protestante. Girotti, infatti, era un celebre esegeta e nutriva un grande amore per lunit dei
cristiani.
Il 21 gennaio 1945, tenne unomelia sul tema dellunit, nella quale
fece un paragone tra la situazione
dellEuropa devastata dal conflitto

Il cardinale Orlando B. Quevedo


ha preso possesso del titolo
di Santa Maria Regina Mundi

Nel pomeriggio di gioved 24 aprile, il cardinale filippino Orlando B. Quevedo, arcivescovo di Cotabato, ha solennemente preso possesso del titolo di
Santa Maria Regina Mundi a Torre Spaccata. Nella chiesa romana di via
Alessandro Barbosi, il porporato dei missionari oblati di Maria Immacolata stato accolto dal parroco carmelitano Lucio Maria Zappatore, che
gli ha porto il crocifisso per il bacio e la venerazione. seguita la concelebrazione eucaristica. Ha diretto il rito monsignor Marco Agostini, cerimoniere pontificio. Tra i presenti, lambasciatore delle Filippine presso la Santa
Sede, Mercedes Arrastia Tuason.

mondiale con i secoli barbari che


succedettero alla fine dellimpero
romano. Lunico fattore che a quel
tempo il pensiero di Girotti
poteva stabilire lordine era la Chiesa. Essa era, e lo ancora oggi,
lunico rifugio dellordine naturale
nella politica e nella vita sociale, familiare, individuale ed economica.
Questa straordinaria missione della
Chiesa, affermava il domenicano,
non pu essere perfettamente condotta a termine, se i fedeli di Cristo, uniti nellanima della Chiesa
poich la grazia del Salvatore abbraccia tutti quelli cresciuti nel suo
seno rimangono invece divisi nel
corpo visibile a causa di scismi e di
divisioni.
Nato ad Alba nel 1905, Giuseppe
entr nellordine dei predicatori nel
1919, dove emise la prima professione religiosa nel 1923. Comp gli stu-

di filosofici a Fiesole e Viterbo e infine a Chieri. Venne ordinato sacerdote nella chiesa di San Domenico
a Chieri il 3 agosto 1930. Negli anni
1931-34 perfeziona gli studi in Sacra
Scrittura prima a Torino e alla Pontificia Universit San Tommaso
dAquino (Angelicum) di Roma e
poi a Gerusalemme, alla scuola del
grande servo di Dio, Marie-Joseph
Lagrange. Per tre anni, dal 1935 al
1938, si dedic allinsegnamento a
Torino. Nella Bibbia aveva cercato
Dio e lo aveva incontrato. Presentava la Parola come fosse qualcosa di
vivente, spiegandola pi con la sua
stessa esperienza di vita che con le
parole.

Nomina episcopale
in Nepal
La nomina di oggi riguarda il
Nepal.

Paul Simick
vicario apostolico
di Nepal
Nato il 7 agosto 1963, a Gitdubling, nella diocesi di Darjeeling,
in India, ha compiuto gli studi
ordinari di filosofia e teologia
presso il Morning Star Regional
Seminary, a Barrackpore, Calcutta. Ha, poi, conseguito un master in lingua inglese e la licenza
e il dottorato in teologia biblica
presso la Pontificia Universit
Urbaniana, a Roma, risiedendo
presso il Pontificio Collegio San
Paolo Apostolo. Ordinato sacerdote il 9 aprile 1992, stato hostel prefect della Namchi Public
School, a Sikkim (1992-1993) e
poi parroco della Saint Maurice
Parish, a Suruk, Darjeeling
(1993-1995). Dopo gli studi romani (1995-2000), rientrato in
patria stato docente di Sacra
scrittura al Morning Star College, Calcutta (2000-2006), parroco della Christ the King Parish,
Pakyong, East Sikkim (20062007), decano della East Sikkim
Deanery ed economo della Saint
Xaviers School, Pakyong (20072011); vice preside della stessa
scuola (2009-2011). Dal 2011
parroco della Immaculate Conception cathedral, a Darjeeling.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 26 aprile 2014

Papa Francesco allEco di Bergamo per la canonizzazione di Giovanni

pagina 7

XXIII

Il terreno
della santit
La santit di Angelo Giuseppe
Roncalli germoglia da un terreno
fatto di profonda fede vissuta nel
quotidiano, di famiglie povere ma
unite dallamore del Signore, di
comunit capaci di condivisione nella
semplicit. Lo scrive Papa Francesco
in un messaggio pubblicato su LEco
di Bergamo di venerd 25 aprile in
occasione della canonizzazione di
Giovanni XXIII.
Cari amici bergamaschi,
avvicinandosi il giorno della canonizzazione del beato Giovanni
XXIII, ho sentito il desiderio di inviare questo saluto al vostro Vescovo Francesco, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici della

Diocesi di Bergamo, ma anche a coloro che non appartengono alla


Chiesa e allintera comunit civile
bergamasca.
So quanto bene volete a Papa
Giovanni, e quanto lui ne voleva alla sua terra. Dal giorno della sua
elezione al Pontificato, il nome di
Bergamo e di Sotto il Monte sono
diventati familiari in tutto il mondo
e ancora oggi, a pi di cinquantanni di distanza, essi sono associati al
suo volto sorridente e alla sua tenerezza di padre.
Vi invito a ringraziare il Signore
per il grande dono che la sua santit stata per la Chiesa universale, e
vi incoraggio a custodire la memoria

Roncalli (al centro) con un gruppo di sacerdoti in una foto scattata a Bergamo nel 1920

del terreno nel quale essa germinata: un terreno fatto di profonda


fede vissuta nel quotidiano, di famiglie povere ma unite dallamore del
Signore, di comunit capaci di condivisione nella semplicit.
Certo, da allora il mondo cambiato, e nuove sono anche le sfide
per la missione della comunit cristiana. Tuttavia, quelleredit pu
ispirare ancora oggi una Chiesa
chiamata a vivere la dolce e confortante gioia di evangelizzare, ad essere compagna del cammino di ogni
uomo, fontana del villaggio alla
quale tutti possono attingere lacqua
fresca del Vangelo. Il rinnovamento
voluto dal Concilio Ecumenico Vaticano II ha aperto la strada, ed una
gioia speciale che la canonizzazione
di Papa Roncalli avvenga assieme a
quella del beato Giovanni Paolo II,
che tale rinnovamento ha portato
avanti nel suo lungo pontificato.
Sono certo che anche la societ
civile potr sempre trovare ispirazione dalla vita del Papa bergamasco e
dallambiente che lo ha generato, ricercando modalit nuove ed adatte
ai tempi per edificare una convivenza basata sui valori perenni della
fraternit e della solidariet.
Cari fratelli e sorelle, affido questo mio messaggio allEco di Bergamo, di cui il giovane sacerdote
Don Angelo Roncalli fu apprezzato
collaboratore. Quando poi il ministero lo port lontano, egli ricevette
sempre dalle pagine dellEco la
voce e il richiamo della sua terra. Vi
chiedo di pregare per me, mentre
assicuro il mio ricordo e la preghiera per tutti voi, in particolare per i
sofferenti, per gli ammalati ricordando lOspedale cittadino che avete voluto dedicare a Papa Giovanni
e per il Seminario diocesano, tanto caro al suo cuore. A tutti invio,
nellimminenza delle feste pasquali,
la Benedizione Apostolica.

Il Pontefice ricorda Giovanni Paolo

II

in un videomessaggio trasmesso in Polonia

Un cuore dilatato
Nella sua terra di origine Karol
Wojtya ha formato il suo cuore,
cuore che poi si dilatato alla
dimensione universale. Lo ha
sottolineato Papa Francesco in un
videomessaggio trasmesso nella serata
di gioved 24 aprile dalla televisione e
dalla radio nazionale polacca in vista
della canonizzazione di Giovanni
Paolo II.
Cari connazionali del Beato
Giovanni Paolo II!
ormai vicina la canonizzazione di
quel grande uomo e grande papa
che passato alla storia con il nome
di Giovanni Paolo II. Sono felice di
essere stato chiamato a proclamare
la sua santit, nella prossima Domenica della Divina Misericordia, a
conclusione dellOttava di Pasqua.
Sono grato a Giovanni Paolo II, come tutti i membri del Popolo di
Dio, per il suo instancabile servizio,
la sua guida spirituale, per aver introdotto la Chiesa nel terzo millennio della fede e per la sua straordinaria testimonianza di santit.
Papa Benedetto XVI ha notato
giustamente, tre anni fa, nel giorno
della beatificazione del suo Predecessore, che quello che Giovanni

Paolo II chiedeva a tutti, cio di


non avere paura e di spalancare le
porte a Cristo, egli stesso lo ha fatto
per primo: Ha aperto a Cristo la
societ, la cultura, i sistemi politici
ed economici, invertendo con la forza di un gigante forza che gli veniva da Dio una tendenza che
poteva sembrare irreversibile. Con
la sua testimonianza di fede, di
amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica
umana, questo esemplare figlio della
Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere
paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a
non avere paura della verit, perch
la verit garanzia della libert
(Omelia, 1 maggio 2011). Mi identifico pienamente con queste parole del
Papa Benedetto XVI.
Sappiamo tutti che, prima di percorrere le strade del mondo, Karol
Wojtya cresciuto al servizio di
Cristo e della Chiesa nella sua patria, la Polonia. L si formato il
suo cuore, cuore che poi si dilatato alla dimensione universale, prima
partecipando al Concilio Vaticano
II, e soprattutto dopo il 16 ottobre

Messa di ringraziamento per san Jos de Anchieta

Contagiati dalla gioia dellincontro con Cristo


La Chiesa si fonda e cresce sulla gioia
contagiosa dellincontro con Ges. Lo
ha ricordato Papa Francesco, che nel
pomeriggio di gioved 24 aprile si
recato nella chiesa romana di
SantIgnazio di Loyola per celebrare la
messa di ringraziamento per la
canonizzazione di san Jos de
Anchieta. Di seguito una traduzione
italiana dellomelia pronunciata in
spagnolo.
Nel brano del Vangelo che abbiamo
appena ascoltato i discepoli non riescono a credere alla gioia che hanno, perch non possono credere a
causa di questa gioia. Cos dice il
Vangelo. Guardiamo la scena: Ges
risorto, i discepoli di Emmaus
hanno narrato la loro esperienza:
anche Pietro racconta che lo ha visto. Poi lo stesso Signore appare
nella sala e dice loro: Pace a voi.
Vari sentimenti irrompono nei cuori
dei discepoli: paura, sorpresa, dubbio e, finalmente, gioia. Una gioia
cos grande che per questa gioia
non riuscivano a credere. Erano
attoniti, scioccati, e Ges, quasi abbozzando un sorriso, chiede loro
qualcosa da mangiare e comincia a
spiegare le Scritture, aprendo loro la
mente perch possano capirle. il
momento dello stupore, dellincontro con Ges Cristo, dove tanta
gioia non ci sembra vera; ancora di
pi, assumere la gioia e lallegria in
quel momento ci sembra rischioso e
sentiamo la tentazione di rifugiarci
nello scetticismo, nel non esagerare. pi facile credere in un fantasma che in Cristo vivo! pi facile
andare da un negromante che ti
predice il futuro, che ti fa le carte,
che avere fiducia nella speranza di
un Cristo vincitore, di un Cristo che
ha vinto la morte! pi facile
unidea, una immaginazione, che la
docilit a questo Signore che risorge
dalla morte e che vai a sapere a che
cosa ti invita! Questo processo di
relativizzare tanto la fede finisce per
allontanarci dallincontro, allonta-

narci dalla carezza di Dio. come


se distillassimo la realt dellincontro con Ges Cristo nellalambicco della paura, nellalambicco
delleccessiva sicurezza, del voler
controllare noi stessi lincontro. I discepoli avevano paura della gioia...
e anche noi.
La lettura degli Atti degli Apostoli ci parla di un paralitico. Abbiamo ascoltato soltanto la seconda
parte della storia, ma tutti conosciamo la trasformazione di questo uomo, storpio dalla nascita, prostrato
alla porta del Tempio a chiedere
lelemosina, senza mai attraversarne

la soglia, e come i suoi occhi si fissarono sugli apostoli, aspettando


che gli dessero qualcosa. Pietro e
Giovanni non potevano dargli nulla
di quello che lui cercava: n oro n
argento. E lui, che era rimasto sempre sulla porta, ora entra con i propri piedi, saltando e lodando Dio,
celebrando le sue meraviglie. E la
sua gioia contagiosa. Questo
quanto ci dice oggi la Scrittura: la
gente era piena di stupore e meravigliata accorreva per vedere questa
meraviglia. E in mezzo a quella
confusione, a quella ammirazione,
Pietro annunciava il messaggio. La
gioia dellincontro con Ges Cristo,

quella che ci fa tanto paura accettare, contagiosa e grida lannuncio:


e l cresce la Chiesa! Il paralitico
crede, perch la Chiesa non cresce
per proselitismo, ma per attrazione; lattrazione testimoniale di
questa gioia che annuncia Ges Cristo. Questa testimonianza che nasce
dalla gioia accettata e poi trasformata in annuncio. la gioia fondante.
Senza questa gioia, senza questa allegria non si pu fondare una Chiesa! Non si pu fondare una comunit cristiana! una gioia apostolica,
che si irradia, che si espande. Mi
domando, come Pietro: Sono capace, come Pietro, di sedermi accanto al fratello e spiegare lentamente il
dono della Parola che ho ricevuto e
contagiarlo con la mia gioia? Sono
capace di convocare intorno a me
lentusiasmo di coloro che scoprono
in noi il miracolo di una vita nuova,
che non si pu controllare, alla quale dobbiamo docilit, perch ci attrae, ci porta; e questa vita nuova
nasce dallincontro con Cristo?.
Anche san Jos de Anchieta seppe comunicare quello che aveva sperimentato con il Signore, quello che
aveva visto e udito da Lui; quello
che il Signore gli comunic nei suoi
esercizi. Lui, insieme a Nobrega, il
primo gesuita che Ignazio invia in
America. Un ragazzo di 19 anni...
Era tanta la gioia che aveva, era
tanta la gioia che fond una nazione: pose le fondamenta culturali di
una nazione, in Ges Cristo. Non
aveva studiato teologia, non aveva
studiato filosofia, era un ragazzo!
Per aveva sentito lo sguardo di Ges Cristo, e si lasci riempire di
gioia, e scelse la luce. Questa stata
ed la sua santit. Non ha avuto
paura della gioia.
San Jos de Anchieta ha un bellissimo inno alla Vergine Maria, alla
quale, ispirandosi al cantico di Isaia
52, paragona il messaggero che proclama la pace, che annuncia la gioia
della Buona Notizia. Lei, che in

quellalba della domenica insonne


dalla speranza non ebbe paura della
gioia, ci accompagni nel nostro
peregrinare, invitando tutti ad alzarsi, a rinunciare alle paralisi, per entrare insieme nella pace e nella gioia
che Ges, il Signore Risorto, ci promette.

del 1978, perch in esso trovassero


posto tutte le nazioni, le lingue e le
culture. Giovanni Paolo II si fatto
tutto a tutti.
Ringrazio il popolo polacco e la
Chiesa in Polonia per il dono di
Giovanni Paolo II. Tutti siamo stati
arricchiti da questo dono. Giovanni
Paolo II continua ad ispirarci. Ci
ispirano le sue parole, i suoi scritti, i
suoi gesti, il suo stile di servizio. Ci
ispira la sua sofferenza vissuta con
speranza eroica. Ci ispira il suo totale affidarsi a Cristo, Redentore
delluomo, e alla Madre di Dio.
Durante la recente visita ad limina Apostolorum dei Vescovi polacchi,
ho sottolineato che la Chiesa in Polonia continua ad avere grandi potenzialit di fede, di preghiera, di
carit e di pratica cristiana. Ho messo anche in rilievo le sfide pastorali
come la famiglia, i giovani, i poveri
e le vocazioni al sacerdozio e alla
vita consacrata. Spero che la canonizzazione di Giovanni Paolo II, e
anche di Giovanni XXIII, dia un
nuovo impulso al quotidiano e perseverante lavoro della Chiesa nella
vostra patria. Mi rallegro del fatto
che, a Dio piacendo, fra due anni
visiter per la prima volta il vostro
Paese in occasione della Giornata
Mondiale della Giovent.
Invito tutti a vivere profondamente la canonizzazione del beato Giovanni Paolo II e del beato Giovanni
XXIII. Alcuni di voi verranno a Roma, ma grazie ai mass media moltissimi potranno partecipare a questo
grande evento. Perci voglio gi oggi ringraziare tutti i giornalisti di
stampa, radio e televisione per il loro servizio alla canonizzazione della
prossima domenica.
Saluto tutti i connazionali di Giovanni Paolo II, anche quelli che non
appartengono alla Chiesa cattolica.
Porto tutti nel mio cuore. Dio vi
benedica tutti!

Nella chiesa di SantIgnazio


Io vi sar propizio a Roma campeggia nello scudo posto sopra laffresco dellaltare maggiore della
chiesa di SantIgnazio di Loyola a
Roma. Sono le parole che ricordano
la celebre visione avuta dal santo
nel novembre 1537 alla Storta, localit alle porte della citt. In quello
stesso anno, nellisola di Tenerife, il
piccolo Jos de Anchieta muoveva i
primi passi. Sarebbe entrato nella
compagnia di Ges a soli 17 anni,
nel 1551, divenendo poi lapostolo
del Brasile.
Il 3 aprile scorso il religioso stato iscritto nellalbo dei santi. In segno di ringraziamento per la sua canonizzazione equipollente, Papa
Francesco ha celebrato la messa nella chiesa romana gioved pomeriggio, 24 aprile. Grande la partecipazione soprattutto di fedeli brasiliani,
portoghesi e spagnoli, accomunati
dalla devozione al santo gesuita. Tra
di loro, unottantina di pellegrini
venuti dalle Canarie. Circa 250 i
concelebranti, fra i quali i cardinali
Vallini, Braz de Aviz, Ouellet, Caizares Llovera, Damasceno Assis,
Scherer, Monteiro de Castro, Hummes, Falco, e ventotto presuli: fra
questi, gli arcivescovi Rodrguez
Carballo e Ladaria Ferrer; i vescovi
di San Cristbal de la Laguna, Bernardo lvarez Afondo, di Islas Canarias, Francisco Cases Andreu, e di

Coimbra, Virgilio do Nascimento


Antunes; il gesuita Francesco De
Luccia, rettore di SantIgnazio. Era
presente anche il cardinale Tucci, titolare della chiesa.
La messa stata celebrata in portoghese, mentre il Papa ha tenuto
lomelia in spagnolo. Prima del canto finale, il cardinale Damasceno
Assis, arcivescovo di Aparecida, gli
ha rivolto un breve saluto. Sono
sicuro ha detto tra laltro che
oggi in chiesa sono presenti un centinaio di gesuiti che per molti anni
hanno lavorato per questo momento. Faccio mie le parole non solo
dei figli di santIgnazio, ma anche
quelle di miliardi di fedeli laici coinvolti dalla santit e dal carisma di
padre Anchieta. A nome di tutti il
porporato ha ringraziato il Papa per
la canonizzazione del gesuita. Nel
contemplare in padre Anchieta la
semplicit della vita, il servizio prestato agli emarginati, il suo stile di
vita, troviamo il Signore della vita
ha sottolineato, aggiungendo: Il
suo esempio ci spinge ad andare
senza timori incontro a Ges Cristo
e ai nostri fratelli.
Al termine il preposito generale
dei gesuiti, Adolfo Nicols Pachn,
e il vice postulatore della causa di
canonizzazione di de Anchieta, Cesar Augusto dos Santos, hanno donato al Papa una reliquia del santo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

sabato 26 aprile 2014

Ai vescovi di Botswana, Sud Africa e Swaziland il Papa sottolinea la vivacit della Chiesa nella regione

Un seme che cresce tra le difficolt


Nella mattina di venerd 25 aprile il
Papa ha ricevuto in udienza i presuli
della Conferenza episcopale di
Botswana, Sud Africa e Swaziland, in
visita ad limina Apostolorum. Di
seguito una traduzione del discorso in
inglese consegnato dal Papa.
Cari Fratelli Vescovi,
Vi porgo un cordiale benvenuto
mentre compite questo pellegrinaggio ad limina Apostolorum, che vi ha
condotto qui per pregare sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo e riflettere con me sulle gioie e le sfide
della Chiesa in Botswana, in Sud
Africa e nello Swaziland. La vostra
presenza esprime la vostra unit con
il Successore di Pietro e offre unopportunit per essere rinnovati nella
fede e nel vostro ministero di guidare il popolo di Dio. Ringrazio il
Cardinale Napier per le calorose parole di saluto pronunciate a nome
dei cattolici delle vostre diocesi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici. Attraverso di voi, li assicuro del mio amore e della mia orante solidariet.
Il nostro incontro, oggi, ci permette di rendere grazie a Dio Padre
per la crescita della Chiesa nei vostri
Paesi, per merito degli sforzi dei
missionari provenienti da molte terre, i quali, insieme agli uomini e alle
donne indigeni del Sud Africa, del
Botswana e dello Swaziland, hanno
piantato cos in profondit i semi
della fede della vostra gente. Per generazioni sono usciti per andarle incontro ovunque la si pu trovare, nei
villaggi, nei paesi e nelle citt, e specialmente nelle aree urbane in costante espansione. Hanno costruito
le chiese, le scuole e gli ospedali che
hanno servito i vostri Paesi per quasi
due secoli; questa eredit risplende

ancora oggi nel cuore di ogni credente e nelle perduranti opere di


apostolato. Il Vangelo insegna che il
seme della Parola, una volta piantato, cresce da solo anche quando
lagricoltore dorme, compiendo la
sua volont in forme molto diverse,
tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi
(Evangelii gaudium, n. 22).
Malgrado le tante sfide, i vostri
Paesi sono benedetti da parrocchie
fiorenti, che spesso prosperano anche nelle avversit pi grandi: lunghe distanze tra le comunit, carenza di risorse materiali e accesso limitato ai sacramenti. So che in alcune
diocesi state formando dei diaconi
permanenti per assistere il clero dove ci sono pochi sacerdoti. C uno
sforzo concertato per rinnovare e approfondire la formazione di catechisti laici che assistano le madri e i padri nel preparare le generazioni future nella fede. I sacerdoti, i religiosi e
le religiose sono una sola mente e
un solo cuore nel loro servizio ai figli e alle figlie pi indifesi di Dio
vedove, madri sole, divorziati, bambini a rischio, e specialmente i milioni di bambini orfani a causa
dellAids molti dei quali sono a
capo di famiglie nelle aree rurali.
Davvero la ricchezza e la gioia del
Vangelo vengono vissute e condivise
dai cattolici con le altre persone intorno a loro. Minoranza cattolica in
Paesi di religione mista, i fedeli devono affidarsi sempre pi al proprio
sostegno, con sempre meno aiuti dai
Paesi che per primi hanno mandato
missionari. Molti di loro lavorano
con grande generosit in numerosi
progetti caritativi, mostrando il volto
amorevole di Cristo a quanti ne hanno pi bisogno. Ognuno un segno
di speranza per tutta la Chiesa! Pre-

go affinch continuino a perseverare


nelledificare il Regno del Signore
con le loro vite, che rendono testimonianza della verit, e con il lavoro
delle loro mani, che allevia le sofferenze di tanti.
Mi avete parlato di alcune delle
gravi sfide pastorali che le vostre comunit devono affrontare. Le famiglie cattoliche hanno meno figli, con
ripercussioni sul numero delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Alcuni cattolici si allontanano
dalla Chiesa per rivolgersi ad altri
gruppi che sembrano promettere
qualcosa di meglio. Laborto si aggiunge al dolore di tante donne, che
ora portano in s profonde ferite fisiche e spirituali dopo aver ceduto
alle pressioni di una cultura secolare
che sminuisce il dono di Dio della
sessualit e il diritto alla vita dei nascituri. Inoltre, il tasso delle separazioni e dei divorzi alto, perfino tra
le famiglie cristiane, e spesso i figli
non crescono in un ambiente familiare stabile. Osserviamo anche con
grande preoccupazione, e non possiamo che deplorarlo, un aumento
della violenza nei confronti di donne
e bambini. Tutte queste realt minacciano la santit del matrimonio,
la stabilit della vita in famiglia e, di
conseguenza, la vita della societ nel
suo insieme. In questo mare di difficolt, noi vescovi e sacerdoti dobbiamo dare una testimonianza coerente
dellinsegnamento morale del Vangelo. Sono fiducioso che non diminuir la vostra determinazione a insegnare la verit in ogni occasione
opportuna e non opportuna (2 Tm
4, 2), con il sostegno della preghiera
e del discernimento, e sempre con
grande compassione.
Apprezzo il fatto che voi, vescovi
del Botswana, del Sud Africa e dello

Swaziland, siate uniti alla vostra


gente nei luoghi in cui vive, lavora e
studia, solidali con il gran numero
di disoccupati nei vostri Paesi. La
maggior parte delle persone riesce a
identificarsi immediatamente con
Ges, che era povero ed emarginato,
che non aveva un posto dove poggiare il capo. Nel rispondere a queste esigenze pastorali, vi chiedo di
offrire, oltre al vostro sostegno materiale, un maggior aiuto spirituale e
una solida guida morale, ricordando
che lassenza di Cristo la povert
pi grande di tutte. Anche qui dobbiamo trovare modi nuovi e creativi
per aiutare le persone a incontrare
Cristo attraverso una comprensione
pi profonda della fede.
Unaltra sfida importante alla
quale ho gi accennato il numero
ridotto di sacerdoti vostri primi
collaboratori nel compito dellevangelizzazione nonch una diminuzione significativa dei seminaristi.
Ci che serve un nuovo slancio:
una promozione nuova e autentica
delle vocazioni in ogni territorio,
unattenta selezione dei candidati
per gli studi in seminario, lincoraggiamento paterno a quanti si stanno
formando e laccompagnamento attento negli anni dopo lordinazione.
Insieme con i sacerdoti, i religiosi
e i catechisti laici hanno svolto e
continuano a svolgere un ruolo fondamentale per la crescita delle vostre
comunit. essenziale che ricevano
da voi incoraggiamento e sostegno,
specialmente attraverso lo sviluppo
di programmi di formazione permanente, saldamente radicati nella parola ispirata di Dio, e facendo conoscere a bambini e adulti la vita di
preghiera e la ricezione feconda dei
sacramenti. Il sacramento della ri-

conciliazione, in particolare, deve essere riscoperto come dimensione


fondamentale della vita di grazia. La
santit e lindissolubilit del matrimonio cristiano, che spesso si sgretola sotto le enormi pressioni del mondo secolare, devono essere approfondite attraverso una chiara dottrina e
sostenute dalla testimonianza di coppie sposate impegnate. Il matrimonio cristiano unalleanza damore
per tutta la vita tra un uomo e una
donna; comporta autentici sacrifici
per evitare le nozioni illusorie della
libert sessuale e per favorire la fedelt coniugale. I vostri programmi
di preparazione al sacramento del
matrimonio, arricchiti dallinsegnamento di Papa Giovanni Paolo sul
matrimonio e sulla famiglia, si stanno dimostrando strumenti promettenti e, di fatto, indispensabili per
comunicare la verit che rende liberi
sul matrimonio cristiano, e stanno
infondendo nei giovani una nuova
speranza per loro stessi e per il loro
futuro come mariti e mogli, padri e
madri.
Ho anche notato la preoccupazione da voi espressa per il crollo della
morale cristiana, compresa la crescente tentazione di colludere con la
disonest. Si tratta di una questione
che avete profeticamente affrontato
nella vostra dichiarazione pastorale
sulla corruzione. Come avete sottolineato, la corruzione un furto ai
poveri... ferisce chi pi vulnerabile... danneggia lintera comunit...
distrugge la nostra fiducia. La comunit cristiana chiamata a essere
coerente con la sua testimonianza
delle virt dellonest e dellintegri-

t, affinch possiamo stare dinanzi al


Signore e al nostro prossimo con
mani pulite e cuore puro (cfr. Sal
24, 4) come lievito del Vangelo nella
vita della societ. Tenendo presente
tale imperativo morale, so che continuerete ad affrontare questa e altre
gravi preoccupazioni sociali, come la
piaga dei rifugiati e dei migranti.
Possano questi uomini e queste donne essere sempre accolti dalle nostre
comunit cattoliche, trovando in esse
cuori e case aperti mentre cercano
diniziare una nuova vita.
Cari Fratelli Vescovi, nella mia
Esortazione apostolica Evangelii gaudium, pubblicata al termine dellAnno della Fede, che ha segnato il cinquantesimo anniversario dellapertura del concilio Vaticano II, ho
espresso la mia speranza che tutti i
cristiani diano inizio a un nuovo capitolo dellevangelizzazione caratterizzato da gioia evangelica, cercando
nuove vie per il cammino della
Chiesa nei prossimi anni (cfr. n. 1).
Ora giunto il tempo di ravvivare il
prezioso dono della fede, cos da
rinnovare il vostro servizio zelante al
popolo di Dio! Possano i santi
dellAfrica sostenervi con la loro intercessione. Possa Nostra Signora
dAfrica essere sempre al vostro fianco e guidarvi mentre partecipate alla
missione di Cristo dinsegnare, santificare e governare.
Con questi sentimenti e con grande affetto, imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e a tutti gli amati sacerdoti, religiosi e fedeli laici nei
vostri Paesi.

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