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Corso Integrato
Insegnamento
RADIOPROTEZIONE
DEI LAVORATORI
Docente Angelo Maggio
maggio.angelo@ircc.it
EVENTO
anni
venti
1925
1928
II Congresso Internazionale di
costituzione dellICRP.
1931
1934-35
anni
quaranta
1941
Radiologia
Stoccolma
EVENTO
- ipotesi di linearit nella relazione dose/effetto stocastico
- caduta del concetto di dose di tolleranza
- ricerca di una dose a basso rischio biologico
1952
1956-59
1958
1959
1960
PERIODO
EVENTO
1964
1965
1966
ICRP 9
1991
LICRP 60 raccomanda
Radiologica.
1995
2000
il
Sistema
di
Protezione
LA NORMATIVA ITALIANA
La Normativa italiana in materia di
radioprotezione costituita da:
Decreto Legislativo 187/00
che riguarda la protezione del
paziente nelle pratiche mediche con
utilizzo di radiazioni ionizzanti
Decreto Legislativo 257/01:
che riguarda la protezione della
popolazione e dei lavoratori contro i
rischi derivanti dalle radiazioni
ionizzanti
257/01
CONSAPEVOLEZZA
=
SICUREZZA
- Definizioni.
Capo III
- Organi.
Capo XI
- Norme penali.
Principio di ottimizzazione
Le esposizioni alle radiazioni ionizzanti debbono essere mantenute al
livello pi basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori
economici e sociali (Principio ALARA).
D.Lgs 241/00:
FIGURE PROFESSIONALI DELLA RADIOPROTEZIONE
E compito del datore di lavoro nominare lEsperto Qualificato e il
Medico Autorizzato/Competente
In particolare
LEsperto Qualificato deve
fornire valutazione e indicazioni di radioprotezione sullattivit svolta
assicurare la sorveglianza fisica e ambientale
valutare la dose assorbita dai lavoratori esposti e dalla popolazione
classificare le aree a rischio
classificare i lavoratori
Il Medico Autorizzato deve
esprime il giudizio di idoneit al rischio radiologico
sottoporre a visita periodica i lavoratori esposti
richiedere lallontanamento dei lavoratori ove necessario
I LIMITI DI DOSE
Deve essere stabilito un confine tra rischio inaccettabile e
rischio accettabile.
Un valore accettabile di morte per attivit lavorativa di
1 su 10 3 per anno
Viene assunto questo valore anche per i lavoratori esposti al
rischio di radiazioni ionizzanti.
Per la popolazione il rischio accettabile di
1 su 10 4 per anno
Per i lavoratori (che sono esposti fra i 18 e i 65 anni) stato
calcolato che la dose che pu indurre la probabilit di morte di
un caso su 10 3, di
20 mSv/anno
Zona controllata: ogni area di lavoro ove sussista per i lavoratori, ivi operanti,
il rischio di superamento di uno qualsiasi dei seguenti valori:
6 mSv/anno per esposizione globale o dose efficace;
45 mSv/anno per il cristallino, 150 mSv/anno per la pelle e le estremit.
Zona sorvegliata: tutte le zone ove pu essere superato, in un anno solare, uno
dei limiti di dose fissati per il pubblico. In particolare, ogni area di lavoro che
non debba essere classificata Zona Controllata, ove sussista per i lavoratori, ivi
operanti, il rischio di superamento di uno qualsiasi dei seguenti valori:
1 mSv/anno per esposizione globale o dose efficace;
15 mSv/anno per il cristallino, 50 mSv/anno per la pelle e le estremit.
a)
b)
c)
d)
Agli apprendisti e studenti di cui alla lettera a) sono applicate le stesse modalit di
classificazione stabilite per i lavoratori.
non possono svolgere attivit tipiche dei lavoratori esposti, ossia attivit che
le espongano al rischio di superare i limiti di dose stabiliti per i lavoratori
non esposti;
b)
c)
D.Lgs 241/00:
CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI
D.Lgs 241/00:
CLASSIFICAZIONE DELLE AREE RADIOLOGICHE
D.Lgs 241/00:
MONITORAGGIO DEI LAVORATORI E DELLAMBIENTE
Monitoraggio dei lavoratori
Per ogni lavoratore lEsperto Qualificato istituisce una scheda
dosimetrica in cui vengono riportati i valori di dose efficace, valutati
per mezzo dei dosimetri individuali.
Tali dosi vengono trasmesse al Medico Autorizzato e al lavoratore
stesso.
Monitoraggio ambientale
Con appositi strumenti lesperto qualificato verifica che i livelli di
dose nelle Zone Classificate rispettino i limiti di legge.
NORME INTERNE
Strumento per mezzo del quale vengono disciplinate le attivit radiologiche
intorno a ciascun impianto o sorgente di radiazione.
Le norme interne indicano:
-le REGOLE da seguire per lACCESSO e la PERMANENZA nelle Zone
Classificate, per la MANIPOLAZIONE e lUTILIZZO delle sorgenti radioattive;
- i sistemi di segnalazione, di sicurezza e di emergenza;
- le azioni da assicurare in condizioni di emergenza.
DOSIMETRIA INDIVIDUALE
Irradiazione esterna: la valutazione della dose individuale viene effettuata:
- mediante DOSIMETRI INDIVIDUALI (dosimetri a termoluminescenza, a
lettura diretta, elettronici, rivelatori a tracce, dosimetri a film, etc.);
- mediante DOSIMETRIA AMBIENTALE.
Contaminazione interna:
- rivelazione delle radiazioni (se penetranti, come i gamma) emesse dal corpo;
- misure di attivit sugli escreti (urine e feci).
NORME SPECIFICHE:
USO DEI DOSIMETRI PERSONALI
(1)
NORME SPECIFICHE:
USO DEI DOSIMETRI PERSONALI
(2)
6) Durante l'assenza dal lavoro, il dosimetro deve essere riposto in luogo ove non
sussista possibilit alcuna di esposizione alle radiazioni.
L'eventuale assenza dal lavoro per qualsivoglia motivo per almeno tre mesi deve
essere segnalata alla Direzione in modo che possa essere riportata sulla scheda
dosimetrica personale e sul documento sanitario personale del lavoratore.
7) Il dosimetro deve essere consegnato alla persona incaricata nei periodi prestabiliti,
per poter garantire la valutazione della dose individuale assorbita.
8) Nel caso che, per qualsiasi motivo, una persona (dipendente da terzi, lavoratore
autonomo, visitatore o altro) debba svolgere attivit comportante esposizione, anche
solo presunta, alle radiazioni, e' necessario contattare preventivamente lesperto
qualificato.
D.Lgs 241/00:
PROTEZIONE
POPOLAZIONE
DEI
LAVORATORI
DELLA
RADIOPROTEZIONE
OTTIMIZZAZIONE
Ottimizzare una prestazione
radiologica significa utilizzare
tutti
quegli
accorgimenti
tecnici possibili per ridurre
lesposizione
al
minimo
ragionevolmente ottenibile, a
parit di qualit diagnostica,
secondo il principio ALARA
(as
low
as
reasonably
achievable) acquisito dalla
normativa italiana in materia di
radioprotezione
distanza
dalla
MODALITADIESPOSIZIONE
IRRADIAZIONE
Lesposizione ad una sorgente di radiazioni ionizzanti comporta
unairradiazione
Possiamoessereirradiati
dauntuboradiogeno
Possiamoessere
irradiati
daunradioisotopo
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MODALITADIESPOSIZIONE
IRRADIAZIONETOTALEOPARZIALE
Lirradiazionepu
riguardare
ilcorpointero
ounapartediesso
(peresempiolemani)
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LIMITAZIONEDELLEDOSIcon
ACCORGIMENTITECNICI
Massimizzare la distanza tra
sorgenteRXepaziente
Distanze
Minimizzare la distanza
pazienteerivelatore
tra
Distanze
Campodiirradiazione
Ridurre al minimo le dimensioni
del campo di irradiazione
E importante irradiare soltanto
larea
interessata
allindagine
radiologica limitando il pi possibile
lirraggiamento dei tessuti circostanti.
A tale fine utilizzare correttamente i
diaframmi disponibili
Con un campo pi piccolo, tra laltro
si riduce la radiazione diffusa, quindi
anche la dose alloperatore.
RIDURREITEMPIDIESPOSIZIONE
39
40
Indossare
dispositivi di protezione individuale
un obbligo
del lavoratore
Il Datore di lavoro ha lobbligo di fornire DPI idonei
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CAMICI
GUANTI
OCCHIALI
45
PARATOROIDE
DISPOSIZIVI DI
PROTEZIONE
INDIVIDUALE
47
DISPOSIZIVI DI
PROTEZIONE
INDIVIDUALE
48
49
sotto il camice
piombato.
Quello per gli arti (anello o bracciale) complementare ed in aggiunto a
quello a corpo intero ed previsto solo per alcune categorie.
Dalla lettura del dosimetro si quantifica la dose, la qualit della radiazione
e la direzione di provenienza della sorgente radiante.
50
Radiologia
interventistica
TSRM
radiologo
infermiere
52
BARRIERE MOBILI
54
BARRIERE
MOBILI
55
BARRIERE MOBILI
56
ICRP 1985: valori limite peggiorativi della dose agli operatori, in caso
di utilizzo del tubo radiogeno sopra e non sotto il tavolo radiologico:
DOSE ALLE MANI
250
100
35
57
58
59
60
In high dose mode dose rates will be mSv/hr (same numerical
values)
61
Posizione fascio:
emi-torace destro
62
Posizione fascio:
emi-bacino destro
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65
Dipendenza dallangolo
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68
69
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MODALITADIESPOSIZIONE
IRRADIAZIONE
Lesposizione ad una sorgente di radiazioni ionizzanti comporta
unairradiazione
Possiamoessereirradiati
dauntuboradiogeno
Possiamoessere
irradiati
daunradioisotopo
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MODALITADIESPOSIZIONE
CONTAMINAZIONE
Ilradioisotopopupresentarsiinformaliquidaoinpolvere
Sesidisperdeavremocontaminazione
Inquestocasolasuperficiedel
tavolocontaminataeirradiata
Loperatoreirradiato
Inquestocasosialasuperficiedel
tavolocheloperatoresono
contaminatieirradiati
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MODALITADIESPOSIZIONE
CONTAMINAZIONEINTERNAEDESTERNA
La
contaminazione
pu essere esterna
La
contaminazione
pu essere interna
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DECONTAMINAZIONE
Sonde
di misura
Somministrazione
Stanza
Uomini
corridoio
Bagno
Uomini
PC
Bagno
Donne
Alle Vasche
di raccolta
Monitor MANI e PIEDI per
misura di contaminazione
INGRESSI e
PERCORSI
INTERNI
USCITE
Alle Vasche
di raccolta
SISTEMA DI
RACCOLTA RIFIUTI
RADIOATTIVI
LIQUIDI
Valori al di
sotto del livello
di pericolosit
Scarico nella
rete fognaria
Presidi Radioprotezionistici
Sono presidi radioprotezionistici:
i guanti (indossarne anche pi di 1 coppia)
le sovrascarpe (indossarne anche pi di 1 coppia)
i camici monouso
i grembiuli piombati
le mascherine
INDOSSARLI, prima di entrare nel Reparto
TOGLIERSELI, prima di uscire dal Reparto
sempre attivo
Emette un segnale di ALLARME se lirradiazione supera una
certa soglia, al fine di segnalare luscita non autorizzata dei
pazienti dal Reparto Protetto.
Eseguita su richiesta dal Laboratorio Isotopi delle Fisica Sanitaria, con raccolta
delle 24 ore in appositi contenitori forniti dal Laboratorio
CONTROLLODIQUALITA
QUANDO ESEGUIRE I CONTROLLI
primadicominciareadutilizzareunapparecchiaturadinuova
installazione:(provadiaccettazione)
dopounrilevanteinterventomanutentivo
(provadifunzionamentodoporilevanteintervento
manutentivo)
conperiodicitcostantealfinediverificarneilbuon
funzionamento(provadifunzionamento)
RUOLI E TEMPISTICHE
Il Fisico Medico esegue il controllo con la collaborazione del Tecnico Sanitario di Radiologia
Medica e ne comunica i risultati al Responsabile dellImpianto Radiologico (radiologo) che
firma il giudizio alluso clinico
Con apposita strumentazione, misurando i singoli parametri (es kV, tempo di esposizione,
dosi)
Tutti i parametri fisici stabiliti dalla Normativa e Linee Guida Internazionali e Nazionali
CONTROLLODIQUALITA
Il Controllo di Qualit prevede una
serie di operazioni intese a
mantenere, o a migliorare, la qualit
dellaprestazionefornita
Essocomprende:
ilmonitoraggiodeiparametri
fisici
ilmantenimentoalivelli
richiestidituttele
caratteristicheoperative
delleattrezzature
lavalutazionedellaqualit
delleimmaginidioggettitest
CONTROLLODIQUALITA
Valutazione
dosimetrica
Valutazionequalit
immagine